martedì 9 luglio 2019

"IO TENGO DENTRO LA NATURA DIVINA": NELL’INCONTRO VOCAZIONALE DI KIEV SI GRATTA IL FONDO DELLA PENTOLA…

Piuttosto passato sotto silenzio, l’incontro vocazionale a Kiev dell’11 maggio 2019, è un’altra testimonianza di come il Cammino si sia avviato al disfacimento.

Poco pubblicizzato e per niente commentato dopo il suo svolgersi, nessun resoconto.
Eppure avrebbe dovuto essere un incontro di una certa importanza, visto che era per tutti i paesi della Russia più la Polonia.

Si è svolto a Palaz Ucraina che nella sala principale ospita 3614 posti, più il palcoscenico per 1500 artisti (che è dove pare sia stata collocata la presidenza) quindi adatto per oltre 5000 persone: se ne attendevano invece soltanto 4200, cioè un nulla se si considerano i paesi precettati.

Erano presenti:

  • 8 vescovi Ucraini, di cui 2 delle chiesa greco-cattoliche,
  • il primo segretario della nunziatura apostolica del paese,
  • 130 sacerdoti, tra cui alcuni della chiesa greco-cattolica,
  • PROTESTANTI e ortodossi di altre chiese.
  • alcuni ministri ucraini
  • l’ambasciatrice di Spagna (non si sa a fare che),
  • Redemptoris Mater di Kiev, Vinnytsia, Uzhgorod, Varsavia, Talin e Riga,
  • due seminari diocesani ucraini.

Nel numero dei 4200 quindi, erano ricomprese persone che nulla avevano a che fare col Cammino, come gli appartenenti ai due seminari diocesani ucraini, come i PROTESTANTI, come gli ortodossi di altre chiese, probabilmente anche alcuni dei 130 sacerdoti e l’inspiegabile presenza dell’ambasciatrice di Spagna. Una garanzia? Un appoggio?

Il Cammino Neocatecumenale in Ucraina afferma di essere presente con 80 comunità per circa 3000 persone (se fosse vero, vorrebbe dire comunità con una media di 37 componenti ciascuna, perle rare di questi tempi).
Ci sono 8 missiones neocatecumenali ad gentes, diverse "famiglie in missione", itineranti e tre seminari Redemptoris Mater dai quali sono usciti soltanto 12 sacerdoti.

Ma veniamo alla sostanza di questo incontro, evidenziando alcune PERLE, vedremo che di sostanza non ce n’é.

Kiko inizia con la Parola: “Vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio, cioè la grazia che Dio ha pensato di donarvi in questo incontro". E già comincia male, elogiando se stesso:
Io NON RITORNERÒ MAI PIÙ QUA, spero di morire presto e, secondo, DIO VI HA CONCESSO UNA GRAZIA: CONOSCERE L’INIZIATORE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE, che è un carisma oggi nella Chiesa, come ci ha detto Papa Benedetto: "Voi siete un aiuto del cielo per la Chiesa. Un dono dal cielo per aiutare la Chiesa"... "Qualcosa di speciale e si serve di persone come me, Padre Mario e Carmen Hernandez"...” (non rammenta Ascensiòn, poveretta).

Il FONDATORE del Cammino Neocatecumenale!
Conoscerlo è una dis-grazia
Parla della sua vita: ateismo, domanda dell’uomo “siamo soli nell’universo o no?” “Esiste Dio?”
Che Dio fosse nelle montagne, la bellezza, la natura, a me non diceva nulla. Avevo bisogno di una conferma più profonda”. 
LA CHIESA NON MI DICEVA NULLA [gesto di disprezzo con la mano] NÉ LA MESSA NÉ QUESTE COSE QUI [altro gesto di disprezzo].
Questo è ciò che a Kiko "NON DICEVA NULLA".
"LA CHIESA NON MI DICEVA NULLA,
NÉ LA MESSA"
Ero in un buio, un’oscurità che aveva spento la mia vita e tolto senso a tutto: al sesso, alle donne, al matrimonio…“ [Kiko non parla di lavoro perché non ha mai lavorato davvero in vita sua].
In questo travaglio interno, io mi trovavo come in un tunnel, che non sapevo se lo avrei sopportato se fosse stato lungo, o mi sarei sparato”. [veramente quando conobbe Carmen, a lei sembrò un bambino che nella sua ricca casa mangiava pollo, suonava la chitarra e flirtava con una svedese].

Questa invece è l'Eucarestia che ha inventato Kiko.
La verità è che avendo ricevuto un premio nazionale straordinario di pittura, PERCHÉ SONO UN BRAVO ARTISTA” [nessuna reazione dell’assemblea, allora si volge a delle riproduzioni della corona misterica e le indica, quindi strappa un piccolo applauso].

Comincia l’elenco delle sue opere (non è vanità, no, no): “Il cardinale di Madrid (Rouco) mi ha incaricato di dipingere l’abside della cattedrale. Quindi a Madrid, in una cattedrale gotica enorme, tutto l’abside è dipinto da me” [era forse il prezzo che ha dovuto pagare perché per anni Kiko ha riempito Madrid di neocatecumenali alle Giornate della Famiglia?], al seminario di Roma, a Piacenza una pittura di 30 metri, salivo col vescovo in ascensore [ma che ci andava a fare il vescovo in ascensore dove Kiko dipingeva?], la parrocchia di Santa Francesca Cabrini a Roma, e altri dipinti, Martiri Canadesi ecc”.
Anche se io non volevo più dipingere perché il problema tragico se Dio c’è o Dio non c’è stava”…. [qui non completa la frase: mescola epoche diverse, il “problema tragico” era quando stava all’università e dipingeva frequentando il gruppo Gremio 62].

La "corona misterica" kikiana
all'Almudena, cattedrale gotica
Parla di Bergson e Sartre, come sempre, ma forse per i russi sono cose più nuove.

Non è che stavo impazzendo, stavo tentando di ragionare profondamente sulla vita”. Cosa proibita ai neocatecumenali. Non si deve ragionare, l'ha già fatto lui per loro.
Ripete che qualcosa dentro di lui non era d’accordo che tutto è un assurdo…

Allora, se non tutto è assurdo, forse esiste Dio. Allora nella mia vita cominciò ad apparire la luce della fede in fondo al tunnel, che Dio veniva in soccorso alla mia realtà”. Così, senza pregare né nulla, senza vivere nella Chiesa, solo perché “ragionava” un po’ sul senso della vita, come prima o poi capita a tutti.

Esterno dell'Almudena
Poi c’è il DELIRIO:
 “Chiedevo: "che farai per dimostrarmi che esisti?" E Dio mi ha risposto subito perché immediatamente HO SENTITO CHE DIO C’ERA DENTRO DI ME”. [capite? SENTIVA, una sensazione apparsa all’improvviso. Se stessimo dietro a tutto quello che la gente sente… ci sono i medium e i guaritori che “sentono” come Kiko. Che garanzia dà il “sentire”? Può essere benissimo un’idea, una suggestione].

Quello che i mistici chiamano un TOCCO DI SOSTANZA. La sostanza divina può scendere su un uomo e toccarlo nel suo spirito”. [lo dice come un’affermazione, ma è solo fumo].
Questo tocco ti trasforma la vita, [recita] “Oh Dio c’è dentro di me!” [stupito]. E’ una presenza reale, vera, autentica. Non mi diceva che Dio c’era la ragione o il sentimento, no, era qualcosa di più profondo, più vero. Dio è disceso e mi ha toccato e io mi sono sentito abitato dal Signore”. “Veramente Cristo viveva in me”. [e questo è un problema: se non glielo diceva la ragione o il sentimento, poteva dirglielo “Dio che era disceso e lo aveva toccato”? Io ho provato a cercare “tocco di sostanza”, ma non ho trovato nulla. Dopo la morte di Royo Marin, un domenicano universitario, Kiko aveva già tirato fuori questa storia, dicendo che era stato lui a dirgli che aveva avuto il “tocco di sostanza”, ma ormai il domenicano era già morto...]
Oppure possiamo ipotizzare anche che sia stato toccato, ma siccome anche il demonio si maschera da angelo di luce, chi garantisce che questo “tocco” fosse veramente di Dio? Per le tante sofferenze e morti dell’anima che ha prodotto il CNC, come le tante eresie, la devastazione della liturgia e la schiera di kikiani che diffondono il kikianesimo spacciandolo per Chiesa, che fosse Dio potrebbe essere messo in dubbio.

Ma non pago, Kiko rincara la dose dicendo: “Da allora a oggi son passati 50 anni, NON SI È MOSSO MAI. Sta sempre con me. Ha avuto misericordia, non dico che questo succeda a tutti gli uomini, ma a me è successo. Perché io possa stare qui a parlare con voi “ ["con voi" lo dice con una voce cavernosa da brividi].
Insiste: “Perché mi aveva pensato già per una missione. Pensate che il Cammino è un cammino di iniziazione cristiana, è un itinerario capace di fare un cristiano. Voi sapete fare un cristiano, generato dal cielo, con una nuova natura? [sottintende: "IO SÌ"]. Questo ha fatto in me, mi ha dato la sua natura, IO TENGO DENTRO LA NATURA DIVINA”.
E qui è FOLLIA MALIGNA, allo stato puro. Kiko "tiene dentro la natura divina". Se lo dice da solo, il distruttore di anime.
Se tenesse davvero in sé la natura divina, nemmeno UNO SOLO degli ex camminanti sarebbe stato distrutto dalla sua opera, perché Dio non distrugge mai l’uomo. Nemmeno il peccatore, e questo lo dice anche SanKiko. Quindi, anche se tutti noi ex fossimo tremendi peccatori, Dio non ci distruggerebbe come hanno invece fatto i catechisti e i “fratelli” in Kiko.

Poi fa un esempio impressionante: “La natura divina fa di me un figlio di Dio, perché tengo la stessa natura di Dio. UN CANE HA LA NATURA DI CANE, così Dio ha una natura diversa dalla natura umana, ha natura divina. Se l’uomo può essere figlio di Dio, Dio deve dare della sua natura”.
Ma cosa c’entra la natura del cane? Il cane, pur avendo una natura diversa da quella dell’uomo, mica è chiamato ad infondere la sua natura nell’uomo. Ma come si può parlare della natura di Dio ed accostare l’esempio della natura di un cane? Sia Dio che il cane hanno una natura diversa dall’uomo, bella spiegazione!

Il cane con la "natura" di cane
Dio ha visitato la terra e ha comandato a suo figlio di fare un’opera: riformare questa umanità, trasformarla”.
Ecco che parla di Cristo come solo uomo, come sempre: come si può dire che Dio “comanda” a Cristo, se anche Cristo è Dio? Dio ha inviato suo Figlio per SALVARE l’umanità, non per “trasformarla e riformarla”. Ma già, utilizzare il termine “comandare” dovrebbe dare l’impressione che Dio comanda e Cristo obbedisce, un po’ come tra catechisti del Cammino e neocatecumeni.

Dio con la "natura" di Dio
Kiko quindi inizia il suo cosiddetto "kerygma" e ad un certo punto dice: “Gesù è stato sulla croce per te e per me: col suo sacrificio vuole fare una nuova umanità E IO SONO PARTECIPE DI QUESTA NUOVA UMANITA’. UNA NUOVA RAZZA DI UOMINI. UOMINI CHE PARTECIPANO DELLA STESSA NATURA DIVINA, che ha mostrato in Cristo un amore inimmaginabile, l’amore al nemico”.
Una nuova “razza”? Forse che i cristiani sono una “razza” a parte? C’era uno, alcuni decenni fa, che voleva fare la “razza” perfetta, fece molti danni e poi fallì miseramente…

Poi attribuisce a Cristo (forse parla di se stesso?) cose mai fatte: “Amatevi come io vi ho amato” diceva Cristo, e FONDA PICCOLE COMUNITÀ e dona il suo Spirito a tutti questi fratelli. Amatevi e tutti conosceranno che siete miei discepoli. E TRASFORMERETE L’UMANITÀ. Perché tutti vorranno avere questo amore, busseranno alla porta della vostra comunità”.

Fermiamoci a riflettere: “Cristo fonda piccole comunità?”. CRISTO HA FONDATO LA CHIESA, NON "PICCOLE COMUNITÀ". Il fatto poi che agli inizi la Chiesa fosse piccola e diffusa in vari territori, non significa che fossero “comunità”, era la Chiesa tutta, che poi è cresciuta nel tempo. Io non lo so, ma chiedo a chi legge se la Chiesa di Corinto, per esempio, quando accoglieva neofiti, li distribuiva in "piccole comunità" diverse ogni anno o invece questi confluivano nella Chiesa esistente, ampliandone il numero. Propenderei per la seconda soluzione, anche se non ne sono certa. O a Corinto c’era una Chiesa fatta di “tante piccole comunità”, la 1°, la 2°, la 3° e così via? Mah.
Altro sproloquio di Kiko: “Per essere figlio, devi avere la stessa natura divina, DEVI ESSERE DIO”. Capito? Si intorta da solo: la natura divina non rende figlio, secondo Kiko, ma proprio DIO. Ma come si fa a dire alle persone “devi essere Dio?” L’uomo resta uomo, non può diventare Dio. Ma forse è quello che pensa Kiko di se stesso…

Di botto va al sodo, senza indugi: “Cristo è risorto, questo va annunziato, come faccio io con voi e come dovreste fare voi: offrirvi come catechisti itineranti”. È questo, in soldoni, quello che gli interessa.
Parlando di sé dice: “Io sto già vivendo nel cielo, io so che non morirò. Intanto che il Signore mi tiene qua, vuole che lo aiuti ad annunziare il Vangelo, il kerygma”. Di solito ho sempre sentito dire che è Dio che aiuta l’uomo, mai ho sentito dire che è l’uomo che aiuta Dio. Eppure Kiko aiuta Dio, lui sta “già vivendo nel cielo”.
Non vorrei rimanesse deluso.

Da questo momento in poi Kiko inizia a tratti a parlare spagnolo, anche se non dovrebbe per via dell’interprete simultaneo. Varie volte all’organizzatore tocca riprenderlo, ma lui fa come vuole, tanto che sul finire l’organizzatore si arrende e traduce lui direttamente al microfono.
Continua col kerygma e poi fa un poema sulle “alzate”, spiegando in dettaglio tutta la trafila dei cesti coi nomi, il sorteggio…
Poi dice qualcosa di sconveniente: “Per esempio vai nel Senegal, una comunità cristiana, molto bello, NEGRI, NEGRI, NEGRI. Perché “negri” ripetuto tre volte, li voleva forse dileggiare? Fossi un senegalese, col cavolo che ascolterei uno che si presenta così.

Ad un certo punto una persona nella platea si muove e l’imbonitore non può fare a meno di provare fastidio: “No, non ti muovere, mettiti a sedere!”. Nemmeno a scuola… Ma chi si crede di essere?

Tipico neocatecumenale
Si contraddice fortemente quando dice: “Ci aspetta una vita nel cielo. Esiste il cielo. Peccato che avete poca fede e non lo sentite e non lo credete o avete dubbi”. Quindi reputa che non siano cristiani, se hanno poca fede e dei dubbi. Ciononostante, fregandosene, li incalza: “Il Signore vi ha mandato a questa convivenza per rafforzare la vostra fede, per vagliarti sulla tua disponibilità e per inviarti alle nazioni”. Ma come? Si mandano alle nazioni persone con poca fede, increduli e con dubbi? Ah ma certo! Questa convivenza rafforzerà la loro fede, basta così poco…
Parlando da vero imbonitore dice: “Coraggio, fratelli, che siete eletti dal Signore per un’opera di evangelizzazione enorme e meravigliosa. Sicché le mie CONGRATULATIONS a tutti voi”. Applauso da parte degli eletti increduli e con poca fede. "Congratulations" è una parola che usa spesso ultimamente.

"CONGRATULATIONS!"
Ma poi si perde in un discorso contorto: “L’inferno è la possibilità che Dio dà all’uomo di negarsi, di ribellarsi come ha fatto il primo Adamo. Di fare la sua volontà contro Dio e Dio ha accettato che questa possibilità ci sia, anche se gli è costata la vita di suo figlio, perché Cristo è dovuto morire per riparare, per rifare in noi la vita nuova”.
È mai possibile che Dio “accetti la possibilità dell’inferno?” È forse un’opzione fatta da altri, che Dio deve accettare? O non piuttosto è lo stesso Dio che decide ed opera in modo onnipotente, sopra ogni potenza e maestà? Dio non deve “accettare” nulla. Tutto è nel potere di Dio, non ci possono essere compromessi, né opzioni da accettare.
In finale, esorta in spagnolo i presenti a fare una preghiera ed allontana con un gesto della mano l’organizzatore che per l’ennesima volta lo prega di parlare in italiano.
Da questo momento in poi, quasi a voler dimostrare che LUI FA COME VUOLE e che nessuno può dirgli niente, continua a parlare in spagnolo fino alla fine: preghiera, discorso per le chiamate dei ragazzi e delle ragazze, discorso per le chiamate delle famiglie.
I neocatecumenali certo lo scuseranno, proveranno simpatia per questo poliglotta, non rendendosi conto che anche questa è l'ennesima affermazione di se stesso, una sfida, nessuno che osi fare a lui quello che lui ha fatto a tanti, cioè sgridare per la disobbedienza, umiliare per la presupposta superbia. No, lui è intoccabile, fa come vuole, disobbedisce sfidando e umiliando chi, esortandolo ad usare la lingua convenuta per la traduzione, umilmente si deve rassegnare a non essere ascoltato.

E così nessuno capirà niente, ma forse è molto meglio

23 commenti:

  1. Fa impressione che Il fondatore e leader di un itinerario cattolico nato per la riscoperta del Battesimo in realtà neghi la sua validità ed efficacia ad ogni piè sospinto.
    Nella trascrizione infatti che Libera ha fatto della sua catechesi a Kiev, è evidente che riferisce di essere stato eletto da Dio e di aver ricevuto la Sua Natura esclusivamente con il "battesimo in Spirito" ricevuto ad un certo punto della propria vita in un momento di depressione in cui neppure il sesso gli diceva più nulla.
    È chiaro che questa Natura (lasciamo perdere il discorso del cane, ormai ascoltare Kiko è come fare una carrellata deteriore di tutte le sue catechesi maldigerite, da quelle iniziali in poi) è in lui e mai lo ha abbandonato.
    Sappiamo, per sua stessa ammissione, che successivamente alla propria rinascita in spirito comunque era lontano dalla Chiesa, aveva intrallazzi con donne eccetera: ma questa "salvezza", questa "rinascita", questa Natura divina mai lo ha abbandonato, neppure in mezzo ai più gravi peccati.
    Sia chiaro: non sta parlando del Battesimo sacramentale. Quello non ha contato mai nulla. La natura divina gli proviene dalla sua illuminazione mistico-intellettuale (e così pensa, allo stesso modo, di poter battezzare in spirito il proprio uditorio).
    Lo aveva apertamente dichiarato anche nell'Avvento del 2018:
    "Io sono un'opera del Signore. Parlo qui mosso dallo Spirito del Signore, come tutto ciò che ho fatto è stato per l'azione dello Spirito Santo."
    È chiaro che tutto ciò non è cattolicesimo? È chiaro che, per la fede in cui crediamo, il peccato non è conciliabile con la Grazia?
    Detto per inciso: non è neppure protestantesimo. Persino nella Confessione Battista di quattro secoli fa, nella quale si asserisce che gli eletti da Dio, pur peccando, non possono perdere la salvezza, si dice chiaramente che essi "si ravvedono", non che la natura divina assunta impedisca loro di sbagliare, trasformi le loro baggianate in opera di Dio.
    Quelli di Kiko sono dei deliri messianici. Basti vedere che è convinto del fatto che nessuno, nel proprio uditorio, abbia fede, tranne lui. Con gli anni, sta venendo fuori la verità: quest'uomo non ha più nulla da dire, ed anche ciò che ha detto non gli apparteneva. Rimangono solo il suo ego spropositato e i loschi propositi di coloro che tengono i cordoni della sua borsa.
    Grazie Libera per questo articolo.

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  2. Grazie Libera, per averci resi partecipi della marea di sproloqui proferiti dal superbo, perfido guru. Che dire? Spero solo che l'uditorio (o una parte di esso) abbia aperto gli occhi e le orecchie e abbia provato ribrezzo per cotanta areoganza, abbandonando il cammino. Peraltro, il soggetto non si rende conto che spesso si tratta di persone (o di loro discendenti) che sotto il comunismo hanno sofferto davvero, non come lui che non si è mai privato di niente. Ha davvero qualcosa di mostruoso. Il cammino neocatecumenale NON forma ("fa") affatto cristiani, forma invece perfetti FANATICI, questo sì, è (ap)provato!
    Riguardo alla presenza dell'ambasciatrice di Spagna all'incontro, penso sia dovuta al fatto che il padre-marito di una delle prime famiglie itineranti a Kiev (o forse proprio la prima), famiglia spagnola con 9 figli, lavorava e penso ancora lavori all'ambasciata spagnola. Quindi avrà invitato l'ambasciatrice per dare un qualche lustro all'incontro...
    Il fanatismo è una caratteristica del cammino da sempre. Ho detto che non ho mai avuto la (dis)grazia di conoscere kiko. In realtà una volta l'ho visto (prima ed ultima, per fortuna). Mi sono ricordato che nel 2000, dopo la gmg di Roma, trovandomi a Roma per ragioni personali, pensai di fare un salto al Circo Massimo, dove si teneva l'incontro con kiko. Ricordo ancora i gruppi di giovani esagitati che a ogni menzione dei primi martiri cristiani, rispondevano con cori da stadio come se si stesse parlando della loro squadra del cuore. Ricordo anche lo sguardo allibito dell'allora sindaco di Roma Francesco Rutelli, che aveva dato il benvenuto ai partecipanti, a sentire gli sproloqui e le reazioni degli astanti. Dopo un po' me ne andai disgustato. Ovviamente in caso di vera persecuzione, il 95% di quei "fratelli" se la sarebbe dato a gambe levate...

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    1. Meno male che stava parlando a gente che per la fede è stata, e per certi versi ancora lo è, perseguitata per la sua fede. Perchè Kiko non si fa raccontare dai vescovi greco-uniati che cosa hanno dovuto passare eh? Ah no, lui non è venuto per ascoltare...Solo per dare sfoggio del suo magniloquente egocentrismo.
      Casomai sono loro, i greco uniati, che hanno il privilegio di vederlo!

      ah Kiko, ma la santa umiltà dove è finita?
      POi vabbè, l'intero discorso è uno sprolocquio senza fine. In pratica è tutto un IO, Io sono stato chiamato, IO ho il carisma, IO ho la natura di Dio (ti dò una notizia, Kiko. Tutti quelli che hanno ricevuto il battesimo ce l'hanno. Il battesimo della Chiesa Cattolica. Sì, quello che tu ritieni che non conti nulla)

      IO, IO , IO

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  3. KIKO BATTE KASSA ANCHE A KIEV...

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  5. Qualcuno sa che è successo alla Domus in Israele che girano foto con un incendio nei pressi? Mio fratello kikoboy è preoccupatissimo ;) Un lettore apostolico

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    1. Purtroppo sono andati a fuoco degli alberi, non la Domus. Chissà se si tratta di cause naturali oppure se bisognava avere una scusa per considerare "edificabile" il terreno...

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    2. Israele è un paese serio..non basta bruciare un terreno per renderlo edificabile.

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  6. Io tengo dentro la natura divina è da me non si è mossa mai.
    Questa la sintesi della megalomania kikiana.
    Noto che col passare del tempo il suo parlare si fa sempre più allucinato, più estremo, può solo peggiorare, d'altronde, visti i presupposti e come per tutti questi anni è andato avanti, sempre più fuori controllo.

    Si compie qui per Kiko:
    Caro Kiko, non siamo noi che ti giudichiamo, le tue stesse parole ti condannano, senza appello.
    Mi fai quasi pena per quanto sei patetico, per quanto non ti rendi conto di tutte le stupidaggini che escono a fiumi dalla tua bocca. Sei stato furbo costruendoti un uditorio su misura, abituato solo al tuo linguaggio da troppo tempo ormai. Ma se uno di fuori ti sente, come noi che pur avendo vissuto nel cammino ne siamo fuori da più o meno tempo, sei roba da portarti subito in un manicomio.

    Pax

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  7. Oggi che non appartengo piu al cnc, mi stupisco come ho potuto aderirne per molti anni. Purtroppo quando sei dentro non ti accorgi dell'inganno sottile.

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  8. Più quest'uomo campa e più affosserà la sua creatura in un vortice di balordaggini e confusione, nella tristezza di sentirsi solo perché sempre meno si sentirà appoggiato dai suoi tenuti da lui stesso ai margini dalla sua megalomania, dalla sua necessità di ergersi e tenersi ad un altro livello di tutti.
    Proprio un esempio da seguire, giusto?!?!!!
    Giampaolo

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    1. Caro Giampaolo, mi fai riflettere.

      Questa cosa è aberrante! Kiko si è ritagliato un empireo tutto per lui, solo con Carmen lo ha condiviso finchè era in vita.
      L'atteggiamento servile, umile, sottomesso di tutti gli adepti è condizione indispensabile per comparire alla sua presenza. Quelli che gli sono stati davanti come "uomini" o li ha distrutti lui o se ne sono dovuti andare via.

      E' stato sempre così, se ci penso e riallaccio tutti i ricordi.

      In questa linea sta il simbolico baciamano dello stesso Donnini che pure, almeno dal punto di vista economico/finanziario, nel c.n. forse conta ancor più di Kiko che ha messo tutto nelle sue mani in ultima istanza.

      Tu definisci la sua megalomania come NECESSITA' "di ergersi e tenersi ad un altro livello di tutti".
      Questa la quota della sua solitudine, della sua alienazione profonda. Non ha combattuto questa sua necessità pressante interiore (potremmo dire che ha assecondato la concupiscenza? Ah Kiko, Kiko! Ma cosa fai?), piuttosto la ha malamente assecondata e nutrita lungo tutta la sua lunga vita.
      E si è trasformato in un mostro, creatura informe e mal riuscita, peggio del suo "potente cammino" (sottolineo che questa definizione è sua: sul perchè ami chiamarlo così ci sarebbe poi da fare uno studio a parte).

      Kiko non è un uomo forte, ma debolissimo perchè connivente con le sue stesse schiavitù, un falso storico che si manifesta sempre più come tale agli occhi di tutti, anche di chi non vuol vedere.

      Pax

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  10. Per quanto riguarda il famoso "tocco di sostanza" che confusamente Kiko dice di aver provato, anzi, di avere stabilmente in sé, esso esiste davvero, nella mistica soprattutto di santa Teresa d'Avila e san Giovanni della Croce.

    Condenso di seguito un articolo di Aleteia.

    Si tratta di deliziosi «sentimenti» spirituali impressi nella volontà da un particolare contatto divino, di solito accompagnati da una luce intellettuale (e noi sappiamo che Kiko ha classificato come intellettuale la visione della Madonna con l'invito a formare piccole comunità ecc.)

    Se ne annoverano due forme: tocchi divini ordinari e tocchi divini sostanziali (e naturalmente a Kiko è toccato in sorte il più elevato).

    Questi contatti mistici di Dio vengono percepiti nella parte più intima della volontà e dell’intelletto, facoltà che ineriscono nella «sostanza» dell’anima.
    «Poiché è Dio stesso che concede tali comunicazioni, esse sono del tutto divine; sono tocchi sostanziali di unione divina tra l’anima e Dio. Siccome si è di fronte al più alto grado di orazione, basta un solo tocco a comunicare all’anima più beni che tutto il resto» (San Giovanni della Croce, "Notte Oscura").
    San Giovanni della Croce però qui parla di "alto grado di orazione", e lo stesso Kiko ci dichiara che non pregava un gran che.

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    1. I tocchi o mozioni divine sono stati provati e descritti da Sant’Angela da Foligno, sant’Ignazio di Loyola (che provocarono in lui vera letizia e gioia spirituale, rimuovendo ogni tristezza e turbamento che il nemico insinua (ciò non descrive assolutamente il continuo travaglio della personalità argüellana).

      Una descrizione molto particolareggiata del fenomeno ci viene anche da Maria dell’Incarnazione e da san Pio da Pietrelcina.
      Ma è Giovanni della Croce che descrive in dettaglio il dono del tocco.

      Si tratta di una sorta di impressione soprannaturale quasi immediata, che provoca nel soggetto la sensazione di essere stato toccato da Dio stesso. Particolarmente saporosi e più o meno duraturi, i tocchi divini vengono da Dio concessi a chi vuole e per il fine che vuole. Hanno una tale efficacia che uno solo di essi, in un solo momento, può purificare la persona da tutte le imperfezioni, concedendole una profondissima e saporitissima percezione di Dio. La persona può riceverli in gradi molto diversi d’intensità. I più sublimi sono quelli che san Giovanni della Croce – e i mistici tedeschi prima di lui – chiamano «tocchi di sostanza», che non avvengono, tuttavia, tra sostanza e sostanza:
      in realtà si esercitano nel più profondo dell’intelletto e della volontà, là dove queste facoltà si radicano nella sostanza dell’anima, da cui emanano.

      Essendo grazie transitorie, Dio le concede quando vuole e a volte quando l’anima è più distratta o negligente (e Kiko lo era, distratto e negligente!)

      San Giovanni della Croce raccomanda di non cercare né di respingere queste grazie divine per non dare adito ai capricci dell’immaginazione o alle falsificazioni del demonio, ma restarsene rassegnati, umili e passivi rispetto ad esse. «Poiché tali conoscenze sono offerte all’anima all’improvviso e senza il concorso della sua volontà, essa non deve far nulla per cercarle o respingerle. Deve solo restare umile e rassegnata nei loro confronti; Dio compirà la sua opera come e quando vorrà».
      (in quanto ad umiltà, il divo Kiko che ha Dio incorporato non lo batte nessuno).

      Naturalmente sarebbe necessario approfondire. Sappiamo però, perché lo stesso san Giovanni della Croce lo insegna, che, prima di poter pensare di aver avuto una qualsiasi esperienza mistica, è necessario sottoporsi al vaglio ed al controllo di una guida spirituale, perché molto più frequenti sono le allucinazioni, le manifestazioni di alterazione psichica, gli attacchi demoniaci.

      In più, nessun mistico pare finora aver conglobato in sé la natura divina attraverso questo tocco, che, più o meno prolungato, è comunque un'esperienza transitoria.
      Infatti Kiko molto umilmente afferma:
      "Da allora a oggi son passati 50 anni, NON SI È MOSSO MAI. Sta sempre con me. Ha avuto misericordia, non dico che questo succeda a tutti gli uomini, ma a me è successo. Perché io possa stare qui a parlare con voi ."

      Non siamo di fronte alla ennesima vanteria kikiana: questa ultima affermazione sul Tocco di sostanza di durata ormai ultracinquantennale mostra che la follia prima strisciante sta assurgendo a livelli stratosferici e, sinceramente, preoccupanti.
      Prego i fratelli neocatecumenali di prenderne atto, soprattutto quando mandano i figli minori alle sue conventions: li stanno esponendo ad una raffica di pericolosa idiozia mascherata da misticismo che potrebbe rovinarli per sempre.
      Per fortuna a volte la traduzione salta (come dice saggiamente Libera), a volte Kiko si mangia le parole o, più semplicemente, i ragazzi non ascoltano o non danno peso a ciò che sentono.
      Ma non si può andare avanti così...

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  11. Promemoria tecnico per i buontemponi che con arroganza (e col patetico trucchetto di dire "non censurate") esigono di far pubblicare qui le loro inutili lenzuolate che sono già state abbondantemente demistificate da oltre 2140 pagine di blog.

    Anzitutto ricordiamo ai più o meno gentili fratelli del Cammino che questo è un blog, non è un "social network" e nemmeno un'aula di tribunale, ancor meno un muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio. I contributi sono benvenuti, la menzognera propaganda kikiana no. Le discussioni sono incoraggiate, i tentativi di turlupinarci no. Siamo pronti a dare ragioni e a spiegare, ma non accettiamo i troll che tentano di estenuarci.

    Prima di entrare "a gamba tesa" urlando "vi sbagliate! non è come dite voi!" uno dovrebbe anzitutto documentarsi, cercando di leggere almeno per sommi capi ciò che il blog ha già pubblicato nel corso degli anni in risposta ai suoi dubbi.

    Se un cattolico matura un'opinione negativa sul Cammino, ci deve pur essere qualche motivo, no? Credete mica che chiunque abbia riserve sul Cammino è automaticamente un "odiatore" che sputa fuori giudizi immotivati?

    E comunque, persino se per assurdo si ponesse tale caso, se davvero voi ritenete che il Cammino sia buono e "ispirato dallo Spirito", voi fratelli delle comunità dovreste essere i primi ad interrogarvi seriamente e onestamente su come e perché nascono da ormai mezzo secolo sempre le stesse critiche: sta a vedé che il Cammino, gli iniziatori, i cosiddetti "catechisti", hanno veramente qualche problema serio...

    Aggiungiamo pure che realizzare un blog sui difetti del Cammino è tremendamente facile: abbiamo infatti a disposizione fatti concreti, un'infinità di testimonianze sulle storture del Cammino, le ambigue ed eretiche dottrine degli autonominati "iniziatori" (che non le hanno mai corrette, men che meno rinnegate), le conseguenti strampalate liturgie degli strafalcioni, e dulcis in fundo la Tradizione e il Magistero, più la vita dei santi.

    Lo ripeto: il motivo per cui è facile "criticare il Cammino" sta nel fatto che il Cammino contiene molti facilmente documentabili errori e molte facilmente riconoscibili storture, su cui nessuno dei capicosca (e ancor meno dei singoli adepti) ha mai voluto ammettere una singola correzione. Questo li pone automaticamente dalla parte del torto, perché significa che quegli errori e quelle storture non sono accidentali ma sono deliberati, sono costitutivi del Cammino, fanno parte del "programma" portato avanti dal Cammino e dai suoi autonominati "iniziatori", sono errori intenzionali, sono proprio il fondamento del Cammino. Il Cammino è sbagliato in partenza: proprio per questo motivo Kiko e i suoi adepti considerano le correzioni uno "snaturare" il Cammino.

    Vedete, in altri ambienti ecclesiali si possono certamente trovare dei soggetti facinorosi. Ma nella maggioranza dei casi ammetteranno il problema: "questa cosa XYZ è sbagliata, anche se l'ha commessa uno dei nostri", "quest'altra cosa XYZ andrebbe corretta, perché la Chiesa non lo ammette", "quell'altra cosa XYZ è sbagliata, purtroppo i nostri capi fanno così ma lo sappiamo che la legge di Dio è uguale per tutti". Avete mai sentito un kikos pronunciare espressioni del genere? No: non lo farà mai, perché se si comincia ad ammettere un singolo errore, il resto seguirà a valanga.

    Per questo i kikos vanno blaterando che il Cammino "è così e basta", e se ti viene qualche dubbio "è il demonio", per questo tentano ogni diabolico modo per ingannarti e per farti sentire in colpa.

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  12. Un altro breve promemoria per i lettori non proprio a conoscenza di tutte le questioni.

    "Che cos'è il cristianesimo?" Purtroppo è indispensabile un'autorità che ogni giorno te lo ripeta, altrimenti uno anche in buona fede finisce per prendere le parti che ritiene essere più fedeli al cristianesimo "delle presunte origini", del quale restano pochissime tracce, e che comunque non fa automaticamente testo (la tua vita non è definita da ciò che facevi da bambino, altrimenti per viverla in modo genuino dovresti mangiare solo omogeneizzati, farti portare in giro nel passeggino, e piangere ogni volta che te la fai addosso).

    Nostro Signore stesso insegnò e operò, e fondò la Chiesa affinché quegli insegnamenti e quelle opere permanessero tra gli uomini. È necessario ricordarlo ogni volta che qualcuno salta fuori a cianciare di cristianesimo "delle origini", di fede "adulta", di presunte "riscoperte", di cammini "d'iniziazione", perché dietro tali pomposi paroloni si cela quasi sempre la fondazione di una setta. L'etimologia di "setta" è la stessa di "sezionare", cioè dividere e separare: in termini teologici scisma (dividersi e separarsi dalla Chiesa) e possibilmente eresia (distorcere la verità e dunque dividere e separare i fedeli tra coloro che credono nella versione distorta e coloro che invece restano nella Chiesa e fedeli a quella vera).

    Basterebbe anche soltanto questo per guardare con acre disprezzo le "novità" tirate fuori dalle sedicenti "riscopere": è un disprezzo giustificatissimo e addirittura doveroso dal punto di vista della fede: Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti... cioè beato l'uomo che non segue le "catechesi" di Kiko e Carmen, beato l'uomo che non va alle convivenze del Cammino, beato l'uomo che non partecipa alle liturgie neocatecumenali.

    Alla domanda "che cos'è il cristianesimo?" si può rispondere come dalla Didaché: "cercate ogni giorno il volto dei Santi e trovate riposo nei loro discorsi". Qui "volto" va inteso in senso lato, ovviamente includendo anche tutti i santi dei secoli passati. Cioè gente di diversissima esperienza di vita, estrazione sociale, capacità intellettuali, ecc., accomunata solo dall'aver preso sul serio gli elementi essenziali di quella fede garantita dalla Chiesa senza inventarsi "novità" spacciate da "riscoperte". Così abbiamo santi militari, sante monache di clausura, santi re, sante madri di famiglia, santi bambini... Quest'ultima categoria ridicolizza senza pietà tutti i professoroni che vorrebbero farvi credere che la fede sarebbe un grosso elenco di contenuti speciali e complicati, che solo loro potrebbero insegnarvi a pagamento (la prima rata è rendere gloria al loro insaziabile ego).

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  13. Kiko tiene dentro di lui la natura divina? IN CHE SENSO?
    Perché è in comunione con la Natura divina, cioè con Dio, come qualunque cristiano della domenica in stato di grazia o vuole dare a questa affermazione un altro significato?
    Eventualmente quale significato?
    C'è qualche camminante che me lo spiega?

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  14. Da quel che conosco dei cristiani orientali, le parole di Kiko non li hanno affatto impressionati. Anzi, penso che molti se ne siano tornati a casa col senso di aver ascoltato le esternazioni di un pazzo che, non si sa perché, sta riscuotendo, o in passato ha riscosso, un notevole successo in Occidente.

    Tocco di sostanza, l'infelice espressione di dire di avere in lui la natura di Dio: quando per sbalordire si vuole essere originali a tutti i costi, si rischia di essere solo stravaganti e fare affermazioni, volute o meno che siano, al limite dell'eresia.
    Affermazioni che in bocca a un focoso neofita a digiuno di linguaggio teologico ci possono stare, perché si presuppone che non voglia non fare affermazioni originali rispetto alla dottrina della Chiesa, ma siano solo espressioni spontanee. Ma un fondatore, tre volte dottore hc, pittore evangelizzatore, ecc. ecc. NON SE LO PUO' PERMETTERE.

    A essere originale è la Dottrina della Chiesa, volerla rendere più originale vuol dire creare un originale DIVERSO. Il rischio è grosso.

    E' come se il Papa si esprimesse continuamente in un linguaggio così alla mano da ottenere l'effetto contrario: invece di far capire meglio, rischiasse, non volendo, di far capire peggio.
    Come se si dicesse che le Persone della Trinità litigano, o Gesù e Maria litigavano, solo per dire che nei rapporti interpersonali si può anche litigare. O come dicesse che la Madonna era una donna normale che è diventata santa piano piano... solo per dire che anche lei ha camminato nella fede.
    Ma non è più semplice e meno rischioso dire esattamente quello che si vuol dire: che la Madonna ha camminato nella fede pur essendo immacolata? Non si è originali, ma che importa?

    Così, se Kiko voleva veramente solo dire che sente di essere in comunione con Dio, perché parlare di tocco di sostanza e di natura divina dentro di lui se qualcuno potrebbe capire qualcosa di diverso? Perché non dire che, da quel momento, ha sentito sempre Dio vicino a lui?
    O, forse, gioca sull'equivoco, dicendo senza pero dire. Vuol far percepire una cosa ma non esprimerla "ufficialmente" per non farsi cogliere in errore? Il sospetto è lecito, perché ogni volta che Kiko apre bocca sproloquia!
    E se le parole esprimono quello che c'è nel cuore, quando uno sproloquia di fede in CONTINUAZIONE, è lecito supporre che abbia un'altra fede o che, se è veramente cattolico convinto, di fede non ci ha capito NULLA.
    Per cui la sua esperienza si basa sul NULLA. Per cui predica un altro Vangelo, anche se in buona fede.

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  15. C'è una grossa differenza tra dire che da quel momento ha sentito Dio sempre vicino a lui (che sarebbe un'affermazione semplice di una persona di fede autentica, una persona non superba) e dire "da allora Dio non si è mai mosso": da questa affermazione sembrerebbe che Dio stesse cercando un posto dove tovarsi "bene" e che lo abbia trovato solo nell'anima del sig. kiko. Cioè è Dio che si troverebbe così bene nell'anima di k. da non volersi muovere più. Al centro c'è sempre l'ego smisurato del guru. Allucinante. Ovviamente gli altri non succede, solo a lui. E se Dio non si "muove" più, come potranno altri essere illuminati da Lui, sentirlo vicino? Veramente un'espressione del genere può venire solo da una persona megalomane ed autoesaltata. Purtroppo è vero che finché non ci si allontana, non si riesce a capire per intero la portata dell'inganno kikiano-carmeniano. Per anni ho pensato che c'erano cose che non condividevo del cammino, ma che il fulcro, diciamo così, era buono, e per questo continuavo a restarci. Mi sono anche sempre detto che quando avessi pensato che il fulcro non era più buono, me ne sarei andato. Ma alla fine sono state le ripetute angherie dei cosiddetti "catechisti" che mi hanno fatto aprire definitivamente gli occhi, e ringrazio Dio di queste angherie altrimenti forse sarei ancora lì. E solo da fuori e con il tempo ho acquisito una chiara visione della enorme truffa costituita da questo movimento. Di nuovo, posso solo ringraziare Dio di avermi tratto da quella fossa della morte.

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  16. Sempre a proposito del "tocco di sostanza" che da cinquant'anni ha innestato in Kiko la natura divina senza mai muoversi da lì, ricordo quanto il Guru disse nella scorsa catechesi di Avvento:

    «Io ho avuto molte grazie mistiche, non sentivo le braccia, né i piedi, né il corpo, solo mi rimaneva la mente e sentivo che Dio era vicino.
    E poi la mente faceva crack e entravo in estasi.Che vi posso raccontare, tante grazie, tanto che il padre Royo Marin mi disse: Tu sei stato eletto da Dio per un'opera importante: ti consiglio di trovarti un monastero di religiosi contemplativi.
    Meno male che (quando era tutto pronto per entrare in monastero) ricevetti una lettera dal mio direttore spirituale, un domenicano, che mi diceva: Non entrare in quel monastero, ciò non viene da Dio!
    Il mio priore mi disse: Cosa pensi di fare? Ed io: Me ne vado!
    E vedete oggi che, se fossi entrato nel monastero non ci sarebbe Cammino né nulla.»


    Come giustamente ha osservato Libera, Kiko ha aspettato che padre Marin fosse morto per attribuirgli quanto sopra.
    Devo dire però che, se fosse vero, il padre ebbe una felice intuizione, a consigliargli di rinserrarsi in un monastero di vita contemplativa: forse aveva avuto sentore della particolarità del soggetto.

    Il fatto è che proprio negli anni 60 padre Royo Marin aveva pubblicato un'opera molto preziosa, "Teologia della perfezione cristiana", un capolavoro della spiritualità la cui parte finale è dedicata ai fenomeni mistici straordinari.
    Nulla di più normale per Kiko che tirare in ballo la massima autorità del tempo in materia per dare credibilità alle proprie visioni.
    Sappiamo infatti come, nei propri racconti, abbia amplificato un premio artistico per ragazzi e la stessa esperienza nelle baracche delle Palomeras, contando sul fatto che, a distanza di anni, non si potesse più risalire alla effettiva realtà, molto più modesta delle sue successive ricostruzioni.

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