giovedì 30 aprile 2015

È stato "strumento di salvezza"? No: semplice circostanza

In un villaggio un sacerdote sta portando l'Eucarestia ad una persona ammalata; incuranti del fango, due uomini si inginocchiano al passaggio del Re dei Re, il Figlio di Dio, nostro Salvatore e Redentore, certi che è realmente presente nel Santissimo Sacramento:

Fede cattolica
Qualsiasi esperienza ecclesiale - movimenti, associazioni, congregazioni... - o conduce alla verità proclamata da duemila anni dalla Chiesa, oppure conduce all'errore e all'inganno.

Visto che i fratelli delle comunità del Cammino che piovono su questo blog fanno sempre le stesse obiezioni senza confrontarsi con ciò che insegna e comanda la Chiesa, a costo di annoiare qualcuno (repetita juvant!) proviamo qui sotto a riepilogare due punti importanti: la trappola dello slogan "strumento di salvezza" e la trappola dello slogan "voi infangate".

Invitiamo anzitutto i lettori a far attenzione a non cadere nella trappola degli slogan altisonanti a cui i neocatecumenali fanno continuamente ricorso.
Se uno dice «il Cammino è stato per me strumento di salvezza», «il Cammino mi ha fatto incontrare Cristo», ecc., è la stessa cosa che il Buon Ladrone in croce, dopo essersi convertito, dica: "furti e omicidi sono stati per me strumento di salvezza", "grazie a furti e omicidi ho potuto incontrare Cristo"...
Il Buon Ladrone ha ragione? Furti e omicidi sarebbero strumento di salvezza? Oppure sono circostanze che normalmente impediscono la salvezza? Per capir meglio chiediamoci pure: perché il Signore raccomanda di sforzarsi di non compiere peccati? («non peccare più»: cfr. Gv 5,14 al paralitico e Gv 8,11 all'adultera).

Fede in Kiko: la prima Comunione ridotta a snack
È quindi chiaro che l'astuzia neocatecumenale consiste nel "testimoniare" che il Cammino sarebbe uno strumento necessario alla salvezza anziché una circostanza (non necessariamente positiva) durante la quale sarebbe spuntata la conversione. Solo la Chiesa è necessaria: i movimenti ecclesiali o promuovono la Chiesa, o sono dannosi.

Chi prende impegni col Cammino - dalle cosiddette "catechesi" iniziali in poi - lo fa perché pur non conoscendo il Cammino, in qualche modo desidera crescere nella fede. Questo desiderio - anche se fosse solo un minuscolo barlume - ovviamente proviene da Dio, è il buon seme.

Purtroppo il Cammino Neocatecumenale è un pessimo terreno per quel seme, perché è fondato su errori teologici e liturgici: e sappiamo tutti che Nostro Signore non ispira gli errori ma la verità.

Chi ha abbandonato il Cammino e riflette sulla propria storia personale, anche se parlasse del Cammino come "strumento di salvezza e di conversione", in realtà sta parlando di quella fiamma che il Signore gli ha acceso nel cuore e che non si è spenta, nonostante gli strafalcioni del Cammino. Il Cammino promuove infatti una parodia del cristianesimo, propone una spiritualità inquinata e velenosa, riduce la liturgia a un cerimoniale parolaio, irriverente e chiassoso... sono cose che ordinariamente inquinano la fede, di fatto fanno scivolare verso il protestantesimo. Gli strafalcioni liturgici, le ambiguità dottrinali, le vere e proprie eresie, non sono "dono dello Spirito", non sono una "grazia", non sono "ispirati da Maria".

Qualche anno fa conobbi un sacerdote che mi parlò della sua conversione alla fede e della sua vocazione, avvenute per la "spiritualità" che si respirava intorno ad una falsa apparizione (nel senso che l'autorità della Chiesa ha decretato che in quella presunta apparizione non c'era nulla di soprannaturale). È insomma il caso di un buon sacerdote in buona fede, che si è convertito e sentito chiamare nonostante le false apparizioni a cui egli stesso aveva tanto creduto. Che perciò non sono state lo "strumento", ma solo la circostanza temporanea attraverso la quale (e nonostante la quale) il Signore si è degnato di donargli la grazia della conversione e della vocazione.

A suscitare menzogne, furti, omicidi, false apparizioni, falsi itinerari di riscoperta del Battesimo è il demonio (quello vero, non il "demonio" sinonimo di "circostanza sfortunata per il Cammino Neocatecumenale").

Atteggiamento indispettito di Kiko:
braccia conserte al momento della Comunione
Nostro Signore certe volte si degna di "scrivere dritto sulle righe storte" degli uomini: essendo Onnipotente, in un attimo può riempire di valore e di significato una vita devastata (come ad esempio nel tirar fuori una conversione e una vocazione da false apparizioni). «Va', e non peccare più»: il male va sempre evitato, anche se sappiamo tutti che il Signore è capace di scriver dritto sulle righe storte degli uomini.

Il fatto che certe volte degli strumenti malvagi diventino strumento di conversione per qualche anima, riguarda solo l'infinita bontà dell'Onnipotente e i suoi imperscrutabili disegni. Non significa che un percorso sbagliato andrebbe bene ugualmente per la salvezza (altrimenti la Chiesa non avrebbe mai scomunicato i protestanti, gli eretici, i massoni, ecc.: anche se in buona fede, compiono un percorso sbagliato). Il pretendere che un percorso sbagliato sia buono per la salvezza è un tentare Dio, è un cedere alla tentazione del: «buttati giù» (Lc 4,9-12).

Chi si è convertito tende - per la stessa gioia di essersi convertito - a chiamare strumento di salvezza anche le circostanze che erano oggettivamente di ostacolo. Ma nel farlo, sta semplicemente dichiarando che Dio nel suo caso si è degnato di trarre il bene dal male: non sta dichiarando "bene" quello che resta comunque un male.

Possiamo a questo punto rispondere anche alla patetica obiezione secondo cui chi fa notare le storture del Cammino Neocatecumenale, lo starebbe "infangando".

Ora, il dire che la droga fa male non è un "infangare". È solo la pura verità.

Qualsiasi movimento ecclesiale, associazione, gruppo, ecc., deve portare alla verità proclamata dalla Chiesa, portare alla liturgia celebrata dalla Chiesa, alla partecipazione e alla promozione della vita della Chiesa: infatti Nostro Signore ha istituito la Chiesa affinché questa continuasse la Sua opera di insegnamento, di guida e di santificazione coi sacramenti. Tutto il resto - tutti coloro che pensano di avere qualcosa di "esclusivo" e "migliore" rispetto agli altri "cristiani della domenica", di avere un qualche "carisma che fa bene alla Chiesa", ecc. - è solo autoreferenzialità, è un inventare qualcosa e pretendere di etichettarlo "cattolico". Anche qualora ciò avvenisse in buona fede.

Facciamo un esempio. Nel gioco degli scacchi, la scacchiera è di 8x8 caselle. Chi pretendesse di giocare su una da 8x9, oppure da 7x8, non sta più giocando a scacchi, non può pretendere di essere riconosciuto come scacchista, anche se lo facesse in buona fede. Chi pretendesse di muovere la Torre in diagonale, o di giocare con due Re, non sta giocando a scacchi e non ha diritto di sentirsi "offeso" quando non viene riconosciuto come scacchista.

I problemi del Cammino Neocatecumenale nascono dall'assurda pretesa dei due autoinventati "iniziatori", Kiko Argüello e Carmen Hernàndez, di modificare la liturgia cattolica e di reinterpretare a modo loro la dottrina cattolica.

Lo Statuto del Cammino Neocatecumenale, all'articolo 13 (nota 49) vieta modifiche alla liturgia, tranne che per due concessioni: una è temporanea ad experimentum (anticipare il segno della pace all'offertorio), l'altra è solo la conferma di poter fare la Comunione "sotto le due specie" (possibilità già data a tutta la Chiesa) in tutte le celebrazioni eucaristiche (ferme restando tutte le precauzioni necessarie a onorare debitamente il Santissimo Sacramento e a evitare profanazioni).
Gli iniziatori del Cammino danno il pessimo esempio:
comodamente seduti con la Particola in mano
aspettando che scatti il "segnale manducatorio"
Chi ostinatamente modifica la liturgia cattolica non ha il diritto di autoetichettarsi cattolico: allo stesso modo di chi modifica la scacchiera in 7x8 caselle, non ha il diritto di qualificarsi scacchista.

Chi ostinatamente altera le norme liturgiche (come la fatidica "comunione seduti", offensiva verso Nostro Signore e teologicamente espressione del non credere nella presenza reale) non ha il diritto di autoetichettarsi cattolico: allo stesso modo di chi muove la Torre in diagonale, non può pretendere di essere riconosciuto come scacchista.

Le regole degli scacchi, così come la dottrina e le norme della Chiesa Cattolica, sono universalmente note. Chi ostinatamente le modifica a proprio piacimento, ha già commesso un arbitrio sufficientemente grave. Chi altera la liturgia, è perché ha già alterato la fede.
Cerchiamo quindi di non cadere nei tranelli neocatecumenali che - con l'inganno - vorrebbero farci credere che l'approvazione dello Statuto implicherebbe l'approvazione degli errori liturgici e delle ambiguità dottrinali del Cammino, vorrebbero farci credere che il ripetere la verità sarebbe "infangare il Cammino", vorrebbero farci credere che il Cammino degli errori sarebbe uno "strumento di salvezza".

martedì 28 aprile 2015

Arrestato per molestie sessuali un altro presbitero neocatecumenale

Riprendiamo da Jungle Watch la notizia e il commento introduttivo, aggiungendo nostre considerazioni. Come sempre, ci interessa capire non tanto la materia dello scandalo sessuale, ma l'atteggiamento neocatecumenale di fronte agli scandalosi membri del Cammino e soprattutto gli strani motivi per cui questi ultimi vengono difesi, nascosti, protetti e premiati...


La notizia: il 15 novembre 2007 il presbitero neocatecumenale Edson F. Costa (ordinato al sacerdozio appena due anni prima negli USA, di origini italo-boliviane) ha molestato sessualmente una parrocchiana di Fair Lawn, nella diocesi di Newark. All'epoca il sacerdote aveva 39 anni e la donna 72. La donna - molto attiva in parrocchia al punto da essere una volta premiata come "Parrocchiana dell'Anno" - ha citato in tribunale la diocesi e la parrocchia esigendo il pagamento dei danni poiché all'epoca dei fatti non ha ricevuto alcun tipo di sostegno dal parroco e dalle autorità diocesane che lei aveva immediatamente interpellato. Il presbitero Costa ammise la propria colpa già un mese dopo ma stranamente nessuna misura punitiva veniva presa dalla Curia contro di lui.

L'anno successivo, il 6 giugno 2008, lo stesso presbitero neocatecumenale veniva arrestato per un altro caso di molestie sessuali; tre mesi dopo chiedeva il patteggiamento della pena. Nel 2010 veniva promosso a vicario parrocchiale nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes a West Orange, una ventina di chilometri più a sud.

A seguito dell'azione legale avviata dalla donna molestata nel 2007, finalmente ad aprile 2015 l'arcidiocesi di Newark (New Jersey) prende la decisione di togliere ogni incarico diocesano al Costa e -forse- di sospenderlo dal ministero sacerdotale. Ma - addirittura col permesso delle autorità diocesane - quella parrocchia di West Orange ha organizzato una festa di saluto (good-bye party) per il presbitero neocatecumenale. L'associazione delle vittime di abusi sessuali Road To Recovery ha organizzato un volantinaggio davanti alla parrocchia lo scorso 11-12 aprile 2015 ed una pubblica manifestazione sabato 25, facendo notare ai fedeli che le autorità diocesane avevano spostato lì il presbitero neocatecumenale molestatore senza avvisare i fedeli degli atti di cui si era reso responsabile.

Seminario neocatecumenale R.M. di Newark:
tavolone centrale, gadget kikiani dappertutto,
seminaristi in giacca e cravatta seduti "alla massonica"
e Don Kikolone centrale che se la canta e se la suona
Il commento: il meccanismo neocatecumenale di spargere seminaristi e presbiteri in tutto il mondo permette a Kiko e ai suoi pretoriani di evitare molte delle verifiche vocazionali sui candidati "che hanno qualche problema".

Una di queste verifiche si basa sulla conoscenza che viene dall'ambiente (coloro che hanno sempre vissuto attorno a te hanno idea di che pasta sei fatto). Perciò il portare improvvisamente chierici e preti lontano dal loro ambiente (destinandoli in un seminario neocatecumenale Redemptoris Mater magari dall'altra parte del mondo), quella preziosa "conoscenza" viene persa - probabilmente di proposito.

In più ricordiamo che i seminari neocatecumenali R.M. sono ampiamente sottratti al controllo delle diocesiesattamente lo scopo per cui furono creati: formare presbiteri secondo i dettami di Kiko senza farli vagliare dalle strutture diocesane). In genere nessuno ne conosce decentemente le attività di formazione, i piani di studio, la durata... È noto che le vocazioni che vi entrano sono soggette al vaglio dei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali, laici, a partire dallo stesso Kiko. E chi osasse porre dei dubbi viene immediatamente azzittito: "tu giudichi! siamo approvati!"
Fun facts: la parrocchia del party sopra citata è a circa trenta chilometri dalla residenza di un certo Gennarini, grossissimo super-catechista del Cammino. A metà strada si trova il seminario neocatecumenale Redemptoris Mater di Newark (il cui rettore è italiano). L'arcidiocesi di Newark conta 1,4 milioni di cattolici e oltre 700 sacerdoti incardinati.

domenica 26 aprile 2015

Intenzioni buone ma risultati pessimi: ecco il Cammino Neocatecumenale

Tutto è pronto per la pagliacciata neocatecumenale:
il senso del sacro completamente azzerato...
Volevo dare la mia esperienza vissuta nel CN in quasi 30 anni e le cose da dire sono talmente tante che ho pensato di suddividere per “argomenti”.

La catechesi iniziale: ovviamente sono passati tanti anni e posso dire che per chi è lontano totalmente dalla Chiesa è difficile capire se ci sono cose che non vanno, perché in fondo tutto suona "nuovo". Per i figli che poi entrano il problema si pone lo stesso, nel senso che vanno in comunità a sentire le cose che sentono in casa da anni. Mi ha sempre colpito tutta la segretezza riguardo ai "passaggi" anche se al giorno d’oggi pochi segreti sono rimasti tali, anche grazie a internet.

I FONDAMENTALI : questi sono le basi del CN tant’è che anche quando dopo la tappa del Padre Nostro ti ritrovi con il “garante” lui ti deve chiedere resoconto su questi punti:

  1. la preghiera
  2. la "decima"
  3. la comunità - nel senso di: rapporti con i fratelli di comunità.

La preghiera: se da una parte è bello riscoprirla o proprio scoprirla, dall’altra ha un ritmo incalzante con notevoli sensi di colpa se non la fai puntualmente e perfettamente, quindi è evidente che nel Cammino viene tolta l’intimità della preghiera, viene azzerata la libertà trovi nel pregare.

Le lodi la domenica con i figli, per esempio, sarebbero belle ma solo se fatte nella libertà! C’è chi trasforma questo momento in un incubo per i propri figli con veri e propri interrogatori da parte del padre. Del resto, a sentire i caporioni neocatecumenali, sembra che solo se fai questo trasmetterai la fede ai tuoi figli (mentre poi magari dai loro certi scandali da brivido!!!!!)

Anche la preghiera comunque è tutta neocatecumenalizzata, comprese le lodi che vanno fatte insieme con l’ufficio delle letture e la preghiera silenziosa. Come detto tante volte, il Santo Rosario arriva molto avanti nel Cammino, solo dopo la tappa di Loreto, durante la fase del Padre Nostro, quindi praticamente quasi alla fine del Cammino. Così come pure l’Adorazione, che si fa solamente dopo aver terminato il Cammino e teniamo conto che per alcuni dura molto più di 30 anni.

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La decima: devo sfatare, almeno sulla mia esperienza, quanto spesso leggo e cioè che sei obbligato in quanto controllato. Non è così nel senso che uno fa quello che crede... certo però che le pressioni sono davvero tante! La domanda insistente sia da parte del cosiddetto "garante" che dei cosiddetti "catechisti", diciamo come minimo che ti sfianca, ci sono capi responsabili del Cammino che continuano a mandare messaggi SMS ai fratelli per ricordarla. Inoltre non è vero che la decima serve per aiutare i fratelli in difficoltà! Metà delle decime vanno consegnate al parroco e il resto rimane per i fratelli ovviamente tutto a discrezione del caporesponsabile.

Succede quindi che tu dai la decima e poi quando chiedi per pagare la bolletta non ci sono soldi! Allora i catechisti ti dicono “tu dà la decima, e poi chiedi...”! Ma bravi! E quando poi non ci sono più soldi, con che cosa si paga la bolletta???? Ovviamente ognuno fa come crede, "in coscienza"... È ovvio che dopo più e più volte che chiedi e non ci sono mai soldi incominci a non darla più, per sopravvivere. Stiamo parlando di famiglie monoreddito con stipendi bassi e molti figli.

Vige poi l'andazzo che tutti i fratelli dicono ai cosiddetti "catechisti" che la danno, oppure dicono una mezza verità, che "cercano" di darla... E comunque non si spiega come mai in comunità “ricche” (nel senso di comunità composte da fratelli benestanti) quei pochi fratelli che sono nella vera precarietà non vengono mai aiutati o quasi! Senza contare l’umiliazione del chiedere! Inoltre la decima viene usata anche per le spese della comunità che sono notevolissime e non sempre vengono su con altre collette.

Le collette, poi, sono continue e onnipresenti per mille motivi! Anche il dire “la decima la dai per te, per provare dove è il tuo cuore” è una forma perversa di ricatto sempre accompagnata dal solito discorso dei tuoi idoli. Poi vedi che fratelli ricchi (beati loro) vanno più volte in vacanza, hanno mega case, hanno di tutto di più... ma per il fatto di essere dei pezzi grossi della comunità, ufficialmente "non hanno idoli" e quindi non si devono "provare" il "cuore"...

La comunità: se all’inizio può essere bello perché ti senti meno solo, parli la stessa "lingua" dei tuoi fratelli, fai le stesse loro cose... con il tempo invece scoppiano tutti gli aspetti peggiori dell’uomo: invidie, gelosie, ira, insomma ero arrivata al punto che ormai andare in comunità significava litigare o veder litigare, prendersi parole, giudizi terribili e tornavi a casa peggio di come eri andata! I cosiddetti "catechisti" ci dicono che è bene litigare... tanto poi arriva il giovedì santo e ci si lava i piedi!

Non contiamo poi le lotte interne per i ruoli! Ancora più disgustose quando si arriva alle elezioni dei responsabili, garanti, ecc., non con il voto segreto ma per acclamazione, dove veramente là ti giochi tutti i rapporti.

Rimane il fatto che moltissimi fratelli fin dai primi anni lasciano il Cammino, tanto che si rendono necessarie continue fusioni tra comunità e comunità.

Perciò ora mi rendo conto di tante cose:

a) la negatività! Si fa a gara a chi dice i peccati più grossi! Mio marito è arrivato a sentirsi dire, davanti a un suo peccato grave, “beato te, che hai fatto questa esperienza”! quando lui invece stava malissimo!
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Magari tu penserai che agli scrutini (almeno io ho sempre pensato così) contino le cose belle che hai visto fare da Dio nella tua vita... e invece lì conta solo "quanto schifo ti fai"! Nello scrutinio finale ricordo ancora che i cosiddetti "catechisti" ci hanno dato degli “sfigati” a me e mio marito per la nostra storia mentre noi la consideriamo un’opera meravigliosa di Dio.
Il peggio? Che c’è quasi una forma di strana lussuria nell’ascoltare i peccati dei fratelli, che porta al giudizio di quelli che magari non raccontano nulla, una forma morbosa di conoscere particolari intimi della vita degli altri, il rischio di parlare dei peccati anche dei tuoi figli senza nemmeno accorgertene mettendoli così poi alla berlina soprattutto se i tuoi "catechisti" sono pure i loro... Ecco, “l’amore” col quale, durante gli scrutini, i fratelli ti accusano davanti ai catechisti "per il tuo bene"!!!!!

b) tutto sotto controllo! Come si fa? Semplice: bisogna abitare tutti nella stessa zona, occorre che i tuoi figli frequentino solo figli di fratelli di comunità, e le vacanze, chi se le può permettere, vanno fatte tutti insieme appassionatamente coi fratelli di comunità, e così via... Assurdo!
La nostra salvezza è stata proprio andare ad abitare lontano dai fratelli di comunità, col risultato che per problemi concreti di tempo e distanze da loro, abbiamo potuto conoscere la realtà della Chiesa Cattolica a 360 gradi: la Chiesa che davvero è stata strumento di salvezza! Ancora oggi penso che Dio veramente fa le cose bene ma tu ti devi lasciar guidare da Lui e non dalle manovrine umane di cosiddetti "catechisti" e fratelli del Cammino! Non vi dico negli anni quante pressioni abbiamo ricevuto per ritornare ad abitare in zona, nella "loro" zona...

c) le opere: leggendo questo blog ho capito perché i fratelli del Cammino ci hanno sempre tanto “pestato” per le nostre scelte in materia familiare e sociale (figli, affido, adozione, volontariato)... effettivamente per i neocatecumenali la salvezza non passa anche attraverso “le opere” ma solo attraverso l'appartenenza al Cammino! Pensate che solo recentemente ho finalmente capito questo loro problema! Mentre mio marito ed io da quando ci siamo incontrati con l’Amore infinito di Dio subito il nostro cuore è traboccato d’Amore per il prossimo, e di conseguenza - in piena libertà - negli anni abbiamo deciso di compiere delle opere di carità. Opere malviste dai responsabili del Cammino perché non erano dirette al Cammino!

Tavolata imbecille senza alcun senso del sacro,
parodia blasfema dell'altare cattolico
d) I beni: ecco, la loro mentalità è: spogliati tu dei beni per far arricchire il Cammino... e noi ubbidienti ci siamo veramente spogliati dei beni a favore del Cammino... Però devo riconoscere che il Signore comunque non ci ha mai fatto mancare nulla perché forse ha visto il nostro cuore sincero, e ha sempre provveduto ma non attraverso la comunità. La comunità neocatecumenale non ci ha mai veramente aiutato. Ho visto tanto di quel lusso nel Seminario Neocatecumenale Redemptoris Mater da far voltare lo stomaco! E la superbia con cui un seminarista (in un seminario R.M. all'estero) ci mostrava tutto quello sfarzo e diceva che era lo stesso Kiko che verificava e che se non andava bene faceva rifare (stiamo parlando di marmi pregiati, ecc). Hanno messo su un tale baraccone che i fratelli più semplici non se ne rendono conto!
E chi pensate si arricchisca facendo le cose richieste dai seminari R.M. ? Ma guarda... altri fratelli del Cammino... per non parlare di tutto l’occorrente liturgico... ci sono dei fratelli del Cammino che commerciando in tale campo hanno trovato l'Eldorado!
A fine Cammino, poi, non vi dico! Occorre comprare piatto e calice d’oro con pietre preziose in valigetta di cuoi come pure la Bibbia con copri bibbia preziosa... tutto con certificazione neocatecumenale d'origine controllata... poi c’è il calice per il “latte e miele” da bere nella liturgia neocatecumenale dell’ottava di Pasqua... e così via! Icone neocatecumenali, tappeti neocatecumenali, di tutto e di più. E vogliamo parlare della Domus di Kiko? Praticamente un albergo a sei stelle dove tutti lavorano gratis! E a mio parere Kiko si è inventato la tappa del “matrimonio spirituale” così la Domus Galilae ha più ospiti, cioè più clienti paganti. Io sono convinta che un cristiano debba vivere nella semplicità - che non significa povertà ma nemmeno sfarzo e ostentazione.

e) le liturgie: se all’inizio sembrano belle e "partecipate", con il tempo non le reggi più... forse perché il Signore mi stava chiamando a uscirne, o forse perché sono sterili e ripetitive. E poi quelle ammonizioni interminabili, risonanze infinite, alla fine torni a casa che non ti ricordi neppure quale era la Parola di Dio. Ho capito il discorso “confessioni pubbliche” (anche questo solo adesso grazie a voi) e cioè che ti dicono di dire solo i nomi dei tuoi peccati ma non dialogare con il sacerdote. Le uniche tue guide devono essere i cosiddetti "catechisti". I sacerdoti infatti normalmente fanno "le belle statuine": nell'Eucarestia fanno il minimo indispensabile, e nel resto, se proprio sono presenti, non osano parlare...

f) gli scrutini: vere e proprie inquisizioni! Ma mica con tutti! Quei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali se la prendono con i più deboli e con le persone più sincere! Mio marito ed io siamo stati regolarmente distrutti... mio marito ne è uscito con problemi psicologici per i quali è in cura, con una bassissima autostima, sentendosi un padre incapace (è invece un padre meraviglioso), un fallito su tutti i fronti!

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g) il foro interno: sistematicamente violato! Ho sentito chiedere a fratelli anziani (davanti ai loro figli) se avevano ancora rapporti sessuali e si sono permessi addirittura di sgridarli perché vivevano in castità! Ne ho sentite di tutti i colori.

h) l’ebraismo esasperante! Quando siamo andati in Israele con la comunità neocatecumenale, ci hanno portati tutti a mettere bigliettini sul muro del pianto e a comprare gli anelli e i ciondoli d’oro con le 12 tribù di Israele, ecc... mentre ti fanno un sacco di storie se scoprono che porti la “medaglia miracolosa” della Beatissima Vergine! E perciò tutti i fratelli di comunità che fanno a gara a chi si sente più ebreo: perfino mettendo in casa lo shemà appeso agli stipiti delle porte! Un giorno che ricordavo a mio figlio come quando erano piccoli mentre li accompagnavo a scuola facevo recitare loro lo Shemà (vi rendete conto il lavaggio del cervello che ci avevano fatto i neocatecumenali?), lui mi ha risposto ironicamente: “sì, da bravi bambini ebrei”!

Tutte queste cose le ho dette, fatte, pensate anch’io e chiedo perdono a Dio! Lo ringrazio perché ben presto ha iniziato a permettere nella mia vita una brutta sensazione, uno star male che a lungo tempo (molto lungo) ci ha fatti risvegliare e uscire dal Cammino. Ora, riflettendo sulla mia vita, credo che mi abbia salvato la semplicità della Fede e nell’ascolto della Parola che abbiamo sempre e solo pensato Parola di Dio, senza le aberranti interpretazioni neocatecumenali. La “positività” nell’aver vissuto il nostro rapporto con il Signore, positività perché guardavamo sempre alle opere meravigliose che compiva e non alle nostre miserie, è stata sufficiente per non affondare nelle sabbie mobili neocatecumenali: ed ecco perché nei nostri scrutini venivano sempre fuori "problemi" (nel senso che i cosiddetti "catechisti" trovavano in noi sempre "problemi").

Non scrivo queste cose per vendetta, rabbia, rancore (è facile essere accusati di tali cose dagli ex fratelli del Cammino, anche se vi assicuro che ci sono tante brave persone), ma solo per la verità, solo per rendere giustizia a tutti coloro che credono di essere nel giusto e invece vengono raggirati e turlupinati dal Cammino.

Per uscire dal Cammino basta solo una cosa: LA GRAZIA DI DIO!!!! E noi siamo stati graziati!

(lettera firmata)

venerdì 24 aprile 2015

Cimiteri neocatecumenali per chi crede nel Redentor Kiko

Cominciamo con una foto significativa: al funerale neocatecumenale vige il girotondo kikiano-carmeniano attorno alla bara. Roba che non si vede nemmeno nelle tribù dei cannibali:

Pagliacciata kikiana del "girotondo col passetto"
attorno alla bara durante i funerali
di un giovane neocatecumenale, il cui sogno
era essere sacerdote (così dicono i familiari NC)

Benedizione di un "columbario" neocatecumenale: nelle
mini-nicchie saranno poste le ceneri dei fratelli di comunità
(insomma, si tratta della "cremazione neocatecumenale")

Un cimitero neocatecumenale alle porte di casa tua:
petizione dei fedeli cattolici contro il "kikocimitero"

Bara neocatecumenale ornata col
"crocifisso-sogliola" di Kiko Argüello


mercoledì 22 aprile 2015

Quella volta che Kiko spezzò e calpestò un crocifisso...!

Segnaliamo un video di catechesi dall'Eremiterio Cristo Rei (fraternità eremitica dei frati minori di Maria, nel Goias, in Brasile) per spiegare le eresie del Cammino Neocatecumenale.

In particolare al minuto 36 circa, fra' Carmelo segnala un episodio tanto grave quanto significativo in cui un invasato Kiko Argüello, proclamandosi "ispirato", spezza e calpesta un crocifisso.


(nota: i frati vivono in semplicità e povertà, il video è stato girato con un cellulare)

lunedì 20 aprile 2015

Se il Cammino dicesse la verità...

Se alle catechesi iniziali la raccontassero giusta…

"ENTRA IN CAMMINO!!! CON NOI AVRAI TANTE BELLE SORPRESE!!!"

Ti spiegheremo la Bibbia: saprai interpretarla a rovescio e capirla al contrario.
Imparerai a conoscerti, ti accorgerai che razza di fallito irrecuperabile sei senza averlo mai sospettato.
Ti faremo conoscere il tuo vero padre, il demonio.
Ti troveremo la moglie che, come sappiamo solo noi, Dio ha pensato per te dall’eternità, e vi costringeremo a sposarvi anche se non avete casa e lavoro.
Avrete figli a ripetizione, senza freni. Quando ne avrai dieci, e una moglie distrutta, ti insegneremo ad odiarli tutti quanti.
Ti isoleremo dai tuoi amici e parenti.
Ti instilleremo tanti nuovi sensi di colpa e paure che non avevi mai immaginato prima.
Apprenderai il disprezzo verso tutti i cristianucci non camminanti.
Ti convinceremo a farti portare via un sacco di soldi ogni mese senza discutere.
Smonteremo la tua personalità così non avrai più il fastidio di usare la tua testa: sarai libero di pensare e fare solo tutto quello che vogliamo noi, e basta.
Vivrai la meravigliosa esperienza di farti umiliare da noi davanti a tutti: che bello sentirsi calpestati.

Infine, quando ti ritroverai massacrato psicologicamente, con una famiglia a pezzi, senza soldi, pieno di angosce, confuso, senza più amici, sappi che quel giorno potrai sentirti un eletto, un adulto nella fede.

Ma sta’ tranquillo, noi non ti molleremo mai, ti terremo sempre nelle nostre grinfie, perché il Cammino non avrà termine, fino alla tomba non ci sarà scampo per te.

Vieni alle catechesi per adulti, NOI sapremo distruggerti!
(da: l'apostata)

sabato 18 aprile 2015

Dovete "credere" cioè "pagare": parola di "catechista neocatecumenale"

Ho iniziato il Cammino a gennaio, con il mio ragazzo, con le famose "catechesi per adulti". Poi c'è stata la convivenza di nascita dove si è formata la comunità. E già da lì iniziarono le prime cose strane: loro ci dissero di partecipare alla convivenza senza farci alcun problema economico e di versare una piccola offerta alla fine della convivenza. Arriva il momento dell'offerta: il cosiddetto "catechista" del Cammino afferrando il Crocifisso ci esorta a fare l'offerta e a credere. Inizia a girare questo sacco della spazzatura per raccogliere le offerte, alla fine del giro il "catechista" manda un suo collaboratore a verificare la cifra raggiunta. Il collaboratore ritorna, gli sussurra qualcosa nell'orecchio e lui, rivolgendosi a noi, dice: "non avete creduto... la cifra da raggiungere è tale, perciò facciamo un altro giro".

Striscione dei neocatecumenali (ma non dicono chi sono!)
Siamo arrivati a tre giri per raggiungere la cifra!! Il mio ragazzo mi esortava a pensarci bene e ad uscire ma io presa dalla voglia di fare qualcosa di concreto per Gesù non volli ascoltarlo.

Entriamo in comunità ed iniziano le varie celebrazioni della parola chiusi in una stanzetta della chiesa. Io mi sentivo strana, mi sembrava di nasconderci dal mondo e il mio ragazzo insisteva a dirmi che era il caso di lasciar perdere.

Nella prima convivenza mensile, visto che due corresponsabili avevano già abbandonato, il mio fidanzato fu nominato corresponsabile e doveva "preparare la parola" con altri corresponsabili e io non potevo prendere parte perché ero fidanzata e dunque oggi posso esserci e domani no. Io ci sono stata male perché era proprio ciò che volevo condividere con il mio ragazzo: la parola di Dio! Mi sono ribellata a quell'imposizione assurda e me ne hanno dette di tutti i colori: che andavo contro la Chiesa (cosa non vera perché questa cosa è imposta da Kiko e non sta scritto nemmeno nella bibbia), che ero gelosa del ruolo dato al mio ragazzo, che noi come coppia non eravamo nulla davanti al Signore e che io avrei dato troppa priorità al rapporto col mio ragazzo.

Allora ho parlato con il parroco di un'altra chiesa e mi ha risposto di lasciar perdere il Cammino, che è un movimento "schematico e poco creativo". Sapete quale era la loro giustificazione al loro assurdo comportamento? Secondo loro se il mio ragazzo nella risonanza avesse avuto qualcosa da dire su di me, con me presente, non avrebbe potuto "aprirsi" ai fratelli. Ma questa è ipocrisia!!

Se il mio ragazzo ha qualcosa da dirmi, meglio che ne parli con me senza mettere il nostro rapporto sotto sentenza dalla comunità. Gesù è verità, non sotterfugi o segreti!

L'ultima cosa e poi finisco il papiro: ieri per l'ultima volta abbiamo incontrato una coppia che già aveva intrapreso da molto tempo il Cammino e chiesi loro di saper qualcosa dei famigerati "scrutini". Loro mentendo hanno risposto che non c'era nessuno scrutinio (mentre una ragazza che conosciamo, di un'altra comunità, ha preso parte al secondo scrutinio due settimane fa!) e che non dovevamo sapere tutto del Cammino ma scoprirlo strada facendo. Eh, sì, quando il lavaggio del cervello è compiuto tu ti ritrovarai a dover fare tutto ciò che loro ti impongono, visto che vige l'obbedienza assoluta nei confronti dei cosiddetti "catechisti".

Sono neocatecumenali,
ma te lo nascondono!
Nel Cammino ti infliggono continuamente una tale pressione psicologica che qualora tu volessi abbandonare ti sembrerà di fare un torto a Dio, ti sembrerà di cadere nella perdizione. Grazie al mio ragazzo sono riuscita a capire che non è così, e grazie a lui sono riuscita ad uscire da questa orribile setta!!

Ah, la Chiesa, quella vera, non obbliga né pone costrizioni con chi leggere la Parola, ma anzi invoglia a condivedere le cose buone come la parola di Dio anche tra fidanzati, cari sedicenti "catecumeni", senza bisogno di segreti e inciuci!!!

(da: Carmela)

giovedì 16 aprile 2015

Il Cammino "salva" le famiglie? in realtà le devasta

"Gesù nella Sinagoga di Nazareth"
by Kiko Argüello, pittore dei castelli in aria
Riportiamo la storia di un'intera famiglia nella tormenta catecumenale, da tenere presente quando qualcuno scrive o afferma che "il Cammino salva la famiglia".


Dopo quasi trent'anni da quando la mia famiglia e i miei familiari hanno avuto i primi contatti con il Cammino Neocatecumenale, io, che in principio mi rifiutavo di inserirmi nella "realtà delle realtà", sorprendentemente mi unii alle fila di coloro che la gente chiama "kikos", e dopo qualche tempo me ne uscii, per cui, per loro, sono un "rinnegato" e i miei ex cugini ora mi accusano di praticare l'odio ed il risentimento e di vivere ingannato dal maligno (tutto ciò secondo chissà quale scienza divinatoria, visto che non sono incline a tali pratiche grazie a Dio).

Desidero solo condividere alcune delle cose che ho osservato essere successe nell'ambito allargato della mia famiglia come risultato della nostra apertura alle invenzioni del pittore dei castelli in aria, più conosciuto come Kiko.

Per motivi evidenti non sarò molto completo nella mia esposizione, ma assicuro che è la verità.
Nella mia famiglia, nel suo significato più ampio, ci sono camminanti, ex camminanti, catechisti ed anche un presbitero neocatecumenale Redemptoris Mater.

Dopo questi anni passati in Cammino, ci sono fratelli di sangue che, pur essendo nella stessa comunità, non si rivolgono la parola.

Cognati che non si sopportano e che si sono messi così tante volte "nella verità" da giungere al punto di non tollerarsi più e di odiare la famiglia che non è in cammino.

Camminanti che hanno cercato di appropriarsi dei beni degli altri membri della famiglia e non hanno dato ragione delle proprie azioni, visto che si attengono al "silenzio amministrativo" ed omettono di dare spiegazioni con il pretesto che "io non sono tenuto a questo... o all'altro".

Ex camminanti che se ne sono andati dal cammino perché feriti nel profondo, altri che ancor oggi fanno fatica a de-programmarsi e che, per alcuni aspetti, continuano a credere, per esempio, che gli scrutinii neocatecumenali siano approvati dalla Chiesa, quando in realtà è proibito dal canone 220 invadere l'intimità ed il foro interno delle persone.

Camminanti che non mantengono rapporti con familiari di primo grado, e che non parlano tra di loro delle profonde divisioni sorte, ma che invece poi non si trattengono dal vantarsene nelle esperienze, in convivenza o negli scrutinii.

Una equipe di catechisti, con prete kikiano Redemptoris Mater, che proibì l'ingresso in chiesa ad una persona della mia famiglia.

Un prete Redemptoris Mater che, quando non sa spiegare -e quasi mai sa farlo- i motivi della dottrina del Cammino, il massimo che riesce a dire è che chi non lo capisce è perché è "cieco" o perché  è "impreparato perché non ha dato ascolto alla verità" o semplicemente perché è un "pagano che vive lontano dal vangelo".

Come anche ho, tra i miei parenti, dei catechisti che danno testimonianza della loro "fede" scandalizzando i vicini di casa e procurando inenarrabili sofferenze ai propri genitori.

La Sacra Famiglia NeoCat:
Kiko, Maria e l'Uomo della Sindone
Io stesso ho vissuto i miei anni di cammino lontano dalla mia famiglia, soprattutto da quella parte che non camminava, perché ero stato ri-programmato e il mio pensiero deformato su un'interpretazione arbitraria del "chi non odia suo padre, sua madre e i suoi... non può essere mio discepolo".
Quando in realtà era solo una scusa del Cammino per anteporre il Tripode a qualsiasi altra cosa, visto che la mia adesione al Cammino, secondo i miei catechisti, era "la autentica volontà di Dio per la mia vita e la mia famiglia".

Tutto ciò, strumentalizzando le Scritture, il Nome che è sopra tutti i nomi e dicendo che venivano da parte del vescovo, approvati da tutti i papi ecc.

Una prova ancor più evidente del tipo di difesa della famiglia che si attua in cammino, è che il tavolo dei burloni, cioè un gruppo di equipe di sei catechisti più un presbitero Redemptoris Mater, mi dissero in faccia che, se volevo essere cristiano, dovevo ODIARE mia moglie e i miei figli.

Nella mia famiglia ho anche delle persone che hanno camminato molti anni, e visto che se ne sono andati scandalizzati dal Cammino Neocatecumenale nella persona dei suoi "catechisti", non ne vogliono più sapere della Chiesa Cattolica, né sentir parlare di nulla che la riguardi.
Visto che la fede che Dio ha messo in ciascuno di noi è indistruttibile, credono in Dio, ma il Cammino li ha allontanati dalla Chiesa con molta più efficacia di quanto voglia far credere di averne nell'avvicinare ad Essa (una bugia fra le tante!). Sono solo stati allontanati, e nella maniera peggiore.

Ce ne sono altri che frequentano le proprie parrocchie e non parlano più del Cammino né vogliono saperne nulla, dopo essersene andati senza far rumore, però con l'idea molto chiara che il Cammino è stato tutto un inganno.

Ci sono anche persone della mia famiglia che hanno avuto fratelli di comunità che si sono suicidati.
So di altri che hanno tentato di farlo.

Disegno kikiano teologicamente errato:
crocifisso con l'efod da 12 pietre
(quello dei sommi sacerdoti)
Anch' io ho avuto la seria intenzione di commettere quel gesto, distrutto da dentro e senza riuscire a sopportare d'aver inghiottito l'esca del Cammino e di aver preso coscienza delle mie azioni e dei miei silenzi complici.
Nel mio caso particolare, proprio il non odiare mia moglie ed i miei figli mi riscattò da quella terribile notte e non commisi l'atto che avevo deliberato dentro di me, ma le tracce di quel cedimento mi segnarono il volto per molti giorni, tanto che le persone che mi circondavano se ne accorsero e i più "coraggiosi" osarono chiedermi cosa avessi, un'attenzione che ho apprezzato, visto che anche solo il poterne parlare mi fu d'aiuto.

Ho ancora molti esempi di distruzioni familiari fatte dal Cammino Neocatecumenale, però questi penso siano sufficienti per oggi, visto che la riunione è in difesa della famiglia.

Vorrei solo aggiungere una cosa:
mettete in ordine prima le cose al vostro interno, prima di dare consigli all'esterno, come dice il mio Amico Gesù: "Purifica prima l'interno".

Che non succeda che quelli che stanno fuori dalla Chiesa, e con tutta ragione, chiamino tutti noi "sepolcri imbiancati".
Un abbraccio in Cristo a tutte le famiglie.
(da: -sepul-)

martedì 14 aprile 2015

Terrorismo psicologico dei cosiddetti "catechisti"

A proposito dei motivi che ci avevano indotto a lasciare il Cammino: un nostro cosiddetto "catechista" neocatecumenale ci disse che la Messa in parrocchia non aveva lo stesso valore di quella neocat perché non veniva distribuita la Comunione sotto le due specie e perché chi va in parrocchia lo fa solo per assolvere a un precetto.

E questa sarebbe la solennità liturgica della Pasqua
secondo Kiko Argüello e Carmen Hernàndez...
Oltre a questo ci disse, lui insieme a tutto il resto dell'équipe, che se non fossimo tornati in Cammino, entro due anni ci saremmo separati e che i nostri figli si sarebbero persi, che eravamo in un deserto e nel deserto si muore, che avevamo l'idolo della nostra intelligenza, etc. etc.
Se non è terrorismo questo?!?
Rimasi talmente scioccata che il giorno dopo buttai nel cassonetto un'icona di Kiko che avevo ancora in camera e che solo a guardarla mi faceva venire l'angoscia.

Riguardo la Veglia di Pasqua ricordo un anno in cui la celebrammo in una sala di una parrocchia che sembrava un garage, di quelle che hanno il controsoffitto fatto con quadrati di polistirolo e le colonne di cemento. Un posto tristissimo! Ho anche battezzato uno dei miei figli in quel postaccio.

E pensare che a Roma abbiamo le chiese più belle del mondo!
(da: piccola ex)

domenica 12 aprile 2015

Mano al portafoglio, fratelli!

"Liturgia" neocatecumenale
del lavaggio dei piedi
Il mese nel quale cadono la Settimana Santa e Pasqua è veramente di santificazione per i bravi camminanti del Cammino Neocatecumenale: molleranno un malloppo consistente!

Ecco l'elenco, forse incompleto...

Colletta mensile per la convivenza domenicale con lodi a San Kiko.
Colletta mensile per il vino e i soliti kiko-arredi.
Colletta straordinaria per il viaggio gratis alla Domus Kikiana di preti e vescovi da far "convertire".
Acquisto delle palme per la processione degli adulti nella fede.
Colletta per il regalo ai battezzandi.
Colletta per i fiori della "veglia".
Colletta per l'affitto della sala dove si terrà la "Veglia".
Colletta per il "pranzo" di Pasqua alle sei di mattina, nel quale nonostante il digiuno si sprecherà un bel po' di cibo causa l'ora.
E, ovviamente, l'immancabile decima, la regina delle collette!

Un vero cammino di santificazione, come mostreranno i camminanti nella processione. Primi del corteo, davanti ai mediocri cristiani della domenica, sventolano orgogliosi le loro belle foglie di palma, comprate ad hoc.

Così tutti ammireranno de visu la fede degli adulti nella fede, che per fede in Sankiko si sono fatti fedelmente svuotare la tasche, da bravi battezzati figli del demonio che «non possono non peccare» (Kiko dixit).

Come dice il signor dottor (h.c.) imbonitor Arguello: viva il papa! E facciamo come ci pare.

p.s. Perché le processioni delle parrocchie neocat sono accompagnate solo dai canti del cammino? Sarebbe sacrikikolegio inserirne qualcuno che conoscono anche i derelitti cristiani della domenica?

(da: l'apostata)

venerdì 10 aprile 2015

Il Cammino ti incastra nei tuoi momenti di debolezza e solitudine

Salve. Vi scrivo perché non so più a chi chiedere.
Sono moglie e mamma di 3 bambini.

Da un paio di anni mia mamma, rimasta vedova e da sola a casa nel giro di pochissimo tempo, si è avvicinata al cammino neocatecumenale.

All'inizio, ignorando di cosa si trattasse, ne ero contenta: mi faceva piacere saperla in compagnia, con le serate occupate, presa da interessi.
Poi mi sono ricreduta.

Premetto: mia mamma è sempre stata una persona solare, ma una serie di accadimenti della vita, l'hanno duramente provata ed ha dovuto sobbarcarsi parecchio dolore, fatica, sofferenza. Ed è inevitabilmente caduta in una brutta depressione.
Mi verrebbe da dire: tutti abbiamo dei periodi bui, difficili, in cui capitano tutte a noi. Ma a me, personalmente, mi verrebbe anche da dire che ci si risolleva, prima o poi, proprio in virtù di quella Fede che ci sorregge e perchè poi, altre belle cose, accadono.

E ne sono accadute, tante, anche a lei, che nel frattempo è diventata nonna ben 5 volte, che ha due figlie che l'adorano, che tutti godiamo di una discreta salute e sicurezza, insomma... via discorrendo così. Una vita normale, via, non possiamo lamentarci, nessuno di noi.
Ecco.
Il Cammino l'ha presa in questo grande periodo di debolezza, in cui si sentiva sola, sofferente, incompresa.

Lì ha trovato comprensione, compassione, cosa che invece sia io e sia mia sorella le abbiamo negato: dopo un'iniziale compassione, abbiamo preferito scuoterla e cercare di metterle davanti agli occhi gli aspetti della vita positivi che ancora aveva davanti a palate, ma lei niente, preferiva rinchiudersi nel suo vittimismo.

E' qui che ha trovato terreno fertile il Cammino.

Ora non mi sembra più lei. Vede il male dappertutto. Ovunque.

Si rivolge a noi figlie con epiteti che è meglio tacere, solo perché noi non condividiamo quello che le viene detto in questi incontri, solo perchè cerchiamo di controbattere alcune delle sue affermazioni, che sono del tutto assurde, o per lo meno, lo sono a qualsiasi mente un minimo razionale e obiettiva.
Sono preoccupata.
Sono preoccupata perchè sento che si sta allontanando da noi.
Sono preoccupata perchè non la riconosco più: è lei che mi ha sempre insegnato ad essere critica, a ragionare con la mia testa, a non seguire il branco, a verificare le informazioni, le fonti, ad accertarmi della verità... e ora lei sta facendo l'esatto opposto.
Vi chiedo aiuto.
Non so che fare.
Prenderla di petto, ci ho provato, ho provato a smontarle punto per punto le sue convinzioni, ma dice che io non posso capire e che sono ignorante.
Cosa posso fare per farle rendere conto che la strada che sta intraprendendo non è così genuina come lei crede?
Sono preoccupata.
Ringrazio anticipatamente della vostra risposta e vi ringrazio per il servizio che fornite.
Sinceri Saluti.
(lettera firmata)

mercoledì 8 aprile 2015

«Il nostro carisma non prevede» la veglia pasquale in parrocchia...

Ndrùng-ndrùng-ndrùng!!!
Quest'anno il nostro parroco ha tirato fuori gli attributi (come ha detto qualcuno, io penso abbia fatto solamente il suo dovere di pastore) ed ha convocato - il 18 marzo 2015 - un incontro di tutte le realtà parrocchiali, durante il quale ha assegnato i compiti per la veglia pasquale.

Apriti cielo! Quando il responsabile della prima comunità neocatecumenale ha sentito nominare il sacro nome del loro "movimento" come incaricato di appena un paio di canti e una lettura, la sua faccia ha cambiato colore sette volte... poi, paonazzo in volto, ha balbettato qualcosa come un "ma noi non ci siamo... celebriamo la veglia con i fratelli delle altre comunità... non mi risulta... il nostro carisma non lo prevede".

Il parroco non si è minimamente scomposto ed ha tagliato corto con un "questa è l'organizzazione di massima della Veglia, secondo le disposizioni del parroco, casi particolari li discutiamo con i singoli responsabili."

Due giorni dopo si presentano, in parrocchia, i responsabili delle tre comunità del Cammino accompagnati dai cosiddetti "catechisti" della prima. Vanno dal parroco a spiegare (io ero presente) che loro hanno un «carisma particolare», per cui la veglia la celebrano altrove tutti insieme su «esplicita autorizzazione del Papa», quei canti indicati dal parroco «non fanno parte del loro carisma», etc.

Il parroco non si scompone, li ascolta e poi dice: "il parroco sono io e - per motivi di opportunità pastorale - ho deciso che quest'anno tutti i movimenti devono essere presenti alla Veglia. Chi non gradisce questa decisione può accomodarsi fuori e cercarsi una parrocchia diversa... quella è la porta. Poi, se avete problemi di carisma, fatemi sapere cosa preferireste fare e vedremo - se possibile - di accontentarvi".

Dopo una buona mezz'ora di inutili tentativi di convincerlo (tralascio l'arroganza dei "catechisti" del Cammino, che dicevano di parlare a nome del Papa, dei Vescovi e di tutta la prelatura della Chiesa Romana), il massimo che riescono ad ottenere è che avrebbe riconsiderato la distribuzione dei compiti tenendo conto dei loro (presunti) carismi.

Dopo qualche giorno il parroco convoca tutti di nuovo ed assegna ai kikos il Preconio, la seconda lettura ed il canto finale.

La sera della Veglia Pasquale vado in chiesa alle 21:00 (la Veglia sarebbe iniziata alle 22:00) e vedo tutte le comunità del Cammino ferme nel piazzale antistante. Dopo dieci minuti entrano in chiesa tutti insieme contemporaneamente (avete presente la formazione "a testuggine" dei Romani quando andavano in battaglia?) occupando un intero "blocco" di una decina di banchi e qualche sedia posti su un lato, con l'intento evidente di non avere altri "cristiani della domenica" tra i piedi.

Inizia la veglia con il rito "del fuoco" e tutti escono dalla chiesa... tutti tranne i neocatecumenali, che evidentemente hanno paura di perdere la postazione astutamente conquistata e di ritrovarsi mescolati con gli altri fedeli, "cristiani della domenica".

La liturgia scorre e tocca a loro.

Anche se era già presente il coro della parrocchia (una trentina di ragazzi con chitarre e strumenti vari), dalla "zona Kiko" alcuni soggetti si materializzano improvvisamente dal nulla: un cantore equipaggiato di pizzetto barba kikiano e chitarra Ramirez Custom (gran bell'oggetto, in verità, che costa quanto un'automobile nuova) che prende posto all'ambone, una ventenne "minigonna girocollo" che, con il bongo posto tra le gambe abbondantemente divaricate, gli si siede vicino, ed altri due figuri - in cravatta nera, magrissimi e bianchi in volto - che con strumenti vari prendono posto di fronte a lui, dalla parte opposta al coro parrocchiale.

Il cantore attacca ad urlare al microfono (di canto non c'era proprio nulla, solo urla a squarciagola) trapanando con una cacofonia kikiana i timpani di tutti i presenti che, pur con aria perplessa e smarrita, sopportano ed ascoltano pazientemente.

Terminato l'infinito strazio, la ventenne al bongo chiude finalmente le gambe, concludendo la mostra dei propri slip e ricompone la minigonna, il cantore torna al suo posto ed iniziano le letture. Ma nel giro di cinque minuti il "blocco" neocatecumenale è praticamente vuoto, con solamente una decina di fratelli posti a "guardia" dei posti. E gli altri kikos che fine hanno fatto? Sono usciti dalla chiesa, fuori a spasso a chiacchierare e fumare! Durante la liturgia!

La liturgia va avanti: i lettori degli altri movimenti leggono, il coro della parrocchia canta ed i neocatecumenali sono a spasso fuori dalla chiesa... la serata con il clima mite li stimola a camminare ed a fumare! Dopotutto il loro spettacolo è stato già eseguito, un po' di pausa ci vuole, no?

Seguono il Gloria, il suono delle campane, l'epistola... ed i fratelli neocatecumenali riappaiono prendendo posto alla spicciolata.

La veglia va avanti con i kikos che sbadigliano con aria annoiata, senza mai partecipare a nessun canto proposto dal coro parrocchiale e senza rispondere ai salmi. Però qualcuno di loro, perlopiù giovani ragazze in minigonna e scollature vertiginose, si alza in piedi quando previsto.

Liturgia Eucaristica, distribuzione della comunione... i kikos si alzano tutti insieme e vanno davanti all'altare, li osservo attentamente: neanche uno che prenda il Corpo di Cristo "alla bocca": ognuno è lì pronto "con le mani", dopodiché si gira, si incammina verso il proprio posto e porta la particola alla bocca solamente quando è a metà strada. Così, tanto per mostrarsi "diversi" dai "cristiani della domenica".

Mentre continuano i canti, c'è molta folla di fedeli ed i sacerdoti a distribuire l'Eucaristia sono solamente in due: i kikos chiaccherano tra di loro, sbadigliano, si alzano, si siedono, parlano, gesticolano... ignorando completamente il coro della parrocchia che anima la liturgia e distraendo tutti in quel momento di raccoglimento.

Giungiamo alla fine della Messa, vedo agitazione tra i kikos: tocca di nuovo a loro "animare".

Il cantore si alza, con aria solenne raggiunge l'ambone e posiziona il microfono, i tre musicisti di prima prendono posizione, la ragazza tira su la minigonna, divarica le gambe, esibisce nuovamente gli slip e... scatta il triste urlo tribale: RISUSCITÒÒÒÒ!! RISUSCITÒÒÒÒÒÒ!!!!!

I kikos saltano tutti in piedi come indiavolati, mentre i fedeli cattolici - colti di sorpresa - li guardano sbarrando gli occhi. I kikos, in stato di evidente alterazione mistica, iniziano a battere le mani come dei Forrest Gump impazziti cantando a squarciagola il ritornello.

Alcuni bambini piccoli, figli dei "cristiani della domenica", iniziano a piangere spaventati da quell'assurdo ed improvviso frastuono, un ministrante corre a spegnere l'impianto di amplificazione per tentare di ridurre il volume che è diventato davvero insopportabile. Il responsabile della prima comunità neocatecumenale se ne accorge e, dopo avergli urlato contro qualcosa (che non capisco), fa cenno ai suoi adepti di alzare di più la voce (cosa francamente impossibile da fare: urlano già come forsennati!).

I fedeli cattolici, evidentemente infastiditi dalla cosa, iniziano ad abbandonare la chiesa, che finisce per svuotarsi prima che gli invasati kikos abbiamo terminato la cacofonia.

Il responsabile neocat, paonazzo per lo sforzo e per l'età, si asciuga il sudore, balza al centro della chiesa oramai semivuota, sposta malamente il cero pasquale ed il tappeto sul quale questo si trovava, ed invita tutti i kikos a fare un ballo davanti all'altare. Un ministrante spegne le candele dell'altare e li guarda perplessi, abbassa le luci del presbiterio e, con aria sconsolata, si inginocchia a pregare davanti al tabernacolo in riparazione dello scempio.

Terminato il ballo i kikos raccolgono in fretta le loro cose e se ne vanno, tutti insieme parlando a voce alta, dandosi appuntamento non so dove per mezz'ora più tardi.

Il ministrante si alza e va a rimettere a posto le sedie ed i banchi che i neocatecumenali hanno lasciato nel totale disordine. Vado ad aiutarlo per finire più velocemente.

Mentre mi avvio verso la porta laterale incontro il responsabile neocat con la moglie che, paonazzo e scuro in volto inveisce contro qualcuno accusandolo di aver dato l'ordine di far uscire tutti dalla chiesa mentre loro "facevano" il canto finale. E minaccia con furia: questa faccenda non finirà così! Il parroco riceverà pan per focaccia! E poi, e poi, e poi... (e dunque questa sarebbe la gioia di chi festeggia il Signore risorto?)

Lo guardo attonito e mi torna in mente il titolo di un libro, riletto recentemente. Parafrasandolo sarebbe... "Se questo è un cattolico"!

lunedì 6 aprile 2015

Facoltà Teologiche Kikiane: tutto alla carlona...

Il Cammino Neocatecumenale dispone di ben Cento Seminari Redemptoris Mater in cui forgiare nuovi presbìteri su misura delle esigenze del Cammino. Non importa che conoscano poco o nulla della teologia cattolica, non importa che conoscano poco o nulla del Catechismo della Chiesa, importa solo che sappiano celebrare le liturgie degli strafalcioni al servizio delle comunità fondate da Kiko Argüello e Carmen Hernàndez.

Oggi ci occupiamo di nuovo dell'incandescente situazione di Guam, diocesi che sfortunatamente annovera un vescovo neocatecumenale con tutte le tragedie che potete immaginare. Apprendevamo infatti qualche giorno fa che il gruppo Concerned Catholics of Guam (CCOG - "cattolici preoccupati di Guam") ha lanciato un appello ai seminaristi del seminario kikiano Redemptoris Mater di Guam, seminaristi che frequentano la facoltà teologica Blessed Diego Institute (BDI) con la sua organizzazione da barzelletta.

La facoltà è retta da docenti neocatecumenali generalmente assenti, o non adatti all'insegnamento, o mancanti dei titoli necessari - tra questi spicca il solito onnipresente Gennarini, laico, che vive a 13 ore di aereo da Guam e compare in segreto a Guam solo quando deve vagliare le vocazioni.

Nell'appello i membri del CCOG chiedono ai seminaristi del R.M. di documentare cinque cose che finché non saranno chiarite i fedeli di Guam verranno invitati a non dare neppure un centesimo per il Seminario, le vocazioni, per l'istituto e per la diocesi.

Le cinque imbarazzanti domande sono:
1) dimostrare che il BDI è davvero affiliato con la Pontificia Università Lateranense, come vantano sul sito web senza ulteriore documentazione;

2) fornire una copia ufficiale del programma di studi del BDI (annuario accademico con programmi d'esame, piani di studio e altri requisiti);

3) fornire una lista ufficiale dei docenti stabili o permanenti, e delle loro credenziali accademiche, oltre che della loro residenza (in quale villaggio di Guam abitano? se un docente deve prendere l'aereo ogni volta che deve tener lezione, quante ore di corso riuscirà a completare effettivamente in un anno?);

4) un resoconto documentato e verificabile di come verranno utilizzati i fondi raccolti per il Seminario e l'Istituto;

5) un impegno del vescovo a pubblicare onestamente i dati di bilancio relativi alla raccolta dei fondi.

Naturalmente avrete capito tutti l'ironia delle cinque domande... E avrete capito tutti che:

Fate largo! La Nueva Estetica di Kiko salverà la Chiesa!
1) la facoltà teologica neocatecumenale millanta "affiliazioni" con una Pontificia Università. Dunque insegna senza controllo, senza punti di riferimento, senza verifica. Le intenzioni possono perfino essere buone, ma allora come mai la Chiesa Cattolica esige che i sacerdoti facciano un corso di studi completo, dettagliato, certificato e riconosciuto dalla Santa Sede? Come mai il Cammino si personalizza perfino la formazione teologica?

2) nella facoltà kikiana vi si insegna infatti il neocatecumenalismo anziché la teologia cattolica; i cosiddetti presbìteri usciti dal Redemptoris Mater sono dei perfetti ignoranti in teologia (in compenso molto esperti del kikismo-carmenismo), ma vengono ugualmente ordinati al sacerdozio... e poi ci si meraviglia che siano utili solo al Cammino, perfettamente incapaci in qualsiasi altro contesto ecclesiale e pronti a dare scandalo sapendo che le loro magagne verranno coperte d'ufficio;

3) nel BDI i "docenti" coincidono coi cosiddetti "catechisti" del Cammino, con laici del Cammino e con pretonzoli neocatekiki ai quali il Cammino elargiva un periodo di vacanza e un comodo stipendiuccio (è stato il caso del famoso don Wadeson, accusato di molestie sessuali e quindi fuggito a "itinerare" a San Francisco, naturalmente sempre presso i kikos...); nel blog Jungle Watch si riportavano inoltre di varie bizzarrie come ad esempio un baccelliere in Patristica messo a insegnare Cristologia, e via dicendo (sarebbe come se il prof di matematica si mettesse a insegnare educazione artistica);

4) e 5) tutti i soldi raccolti a Guam dalle iniziative sponsorizzate del vescovo neocatecumenale, non si sa dove finiscono, e il vescovo neocatecumenale si è sempre rifiutato di documentare con trasparenza e completezza.

Questo è il neocatecumenalismo, ragazzi! "Cento seminari! Cinquemila comunità! Diecimila alzate! il Papa ci loda!"


Nota: una reazione neocat c'è stata: un "membro prominente del Cammino" si è degnato di inviare ai CCOG nientemeno che... una copia del discorso del Papa del 6 marzo 2015. Come se quel discorso bastasse a coprire tutte le porcate neocatecumenali passate, presenti e future.

Eppure in quel discorso il Papa fa capire chiaramente che:

  1. che non è stato lui a indire l'incontro col Cammino
  2. che non è lui ad "inviare in missione" i neocatekikos
  3. che non gradisce i vescovi che appoggiano il Cammino per le "oliature"
  4. che i "missionari" dovrebbero andare in terre scristianizzate, non nelle parrocchie cattoliche!