lunedì 30 dicembre 2013

Quando ai fratelli del Cammino fischiano le orecchie...

I termini "modernismo", "liberalismo", "relativismo", spesso sembrano solo questioni per addetti ai lavori. E allora lasciamo parlare un personaggio storico, evidenziando una sua spiegazione.

Benedetto Croce non era cattolico ma capiva quanto gli errori del "modernismo" fossero frutto di pensieri contaminati dal peggior relativismo. Su Il Giornale d’Italia del 15 ottobre 1907, rispondendo al futuro apostata don Minocchi, Croce scrisse:
“Il Modernismo pretende di distinguere il contenuto reale del Dogma dalle sue espressioni metafisiche che egli considera come cosa del tutto accidentale, allo stesso modo che sono accidentali le varie espressioni di linguaggio, in cui può venire tradotto un medesimo pensiero. E in questo paragone è il primo e sommo sofisma dei modernisti. Infatti, è verissimo che un medesimo concetto può essere tradotto nelle più varie forme di linguaggio, ma il pensiero metafisico non è linguaggio, non è forma di espressione: è logica ed è concetto. Onde un dogma tradotto in altra forma metafisica, non è più lo stesso dogma, come un concetto trasformato in altro concetto non è più quello.”

Liberissimi i modernisti di trasformare i dogmi secondo le loro idee. Anch’io uso di questa libertà… Soltanto io ho coscienza, facendo questo, di essere fuori della Chiesa, anzi fuori di ogni religione; laddove i modernisti si ostinano a professarsi non solo religiosi, ma cattolici.

“Che se poi, per salvarsi dalla necessaria conseguenza dell’assunto principio, i modernisti, simpatizzando con i positivisti, con i pragmatisti e con gli empiristi di ogni risma, addurranno che essi non credono al valore del pensiero e della logica, cadranno di necessità nell’agnosticismo e nello scetticismo. Dottrine, queste, conciliabili con un vago sentimentalismo religioso, ma che ripugna affatto ad ogni religione positiva” [...] “Non ci capiterà facilmente un’altra volta la fortuna di essere d’accordo con il Papa”.
Vi ricorda qualcosa? Il Cammino Neocatecumenale?

Cambiare i dogmi secondo le proprie idee: "Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa..." (Kiko Argüello, 13 giugno 2008).

Si ostinano a professarsi cattolici: "siamo approvati! abbiamo lo Statuto!" (neocatecumenali vari) "Ora è il Papa a dover combattere con Arinze!" (Kiko Argüello, 13 giugno 2008)


sabato 28 dicembre 2013

«Dove sta il Signore in tutto questo?»

Provo a scrivere su questo blog perchè mi trovo in un momento particolare della mia vita. Sono entrato a far parte del Cammino per seguire la mia fidanzata (ora purtroppo diventata ex) la quale segue il cammino da quando era piccina.

Facce da cane bastonato:
la funerea spiritualità
dei neocatecumenali
Ho dunque partecipato alla catechesi, con la convivenza finale e poi visto che eravamo un gruppetto di sole 5 persone siamo entrati a far parte di un gruppo già esistente.

Premetto che durante la catechesi e la convivenza finale fattaci da 5 laici, mai nessuno ci ha spiegato quali erano le tappe del cammino e quali gli obblighi a cui avremmo dovuto attenerci: pagare la decima, obbligo di seguire il mercoledi la celebrazione della parola, messa il sabato sera, lodi la domenica mattina e ... ciliegina sulla torta una convivenza al mese con la comunità svizzera oppure con quelle francesi, spagnole o italiane. Giusto, dimenticavo, vi parlo di un gruppo del CNC svizzero, di Losanna.

Sinceramente ho resistito 4 mesi poi non ce la facevo più, nel senso che non mi sentivo libero nelle scelte di vita e soprattutto il cammino non mi lasciava più tempo per altre cose.

Inoltre avevamo programmato di sposarci ed ecco che ci hanno cominciato a bombardare con il fatto di dover pagare la decima, poi dover pagare i fiori per le celebrazioni del sabato, dover dare soldi per altri membri più bisognosi di noi della comunità, infine di dover metter al mondo un sacco di figli. Sono dunque cominciate le discussioni con la mia compagna terminate con una dolorosa rottura dalla quale non mi sono ancora rimesso benché siano passati 9 mesi.

Volevo dunque sapere: perchè il CNC si comporta così ? Come fa ad indottrinare tutte queste persone?
Perchè nessuno non fa niente per impedire una tale violenza psicologica che ti rende debole e succube dei catechisti e degli altri membri della comunità ? Dove sta il Signore in tutto questo ???

(da: Cuore Infranto)

giovedì 26 dicembre 2013

Cosa si intende per "setta": vediamo un esempio

Quello che conta, nelle testimonianze, non è il modo di esprimersi ma l'attendibilità delle informazioni riportate e delle loro conseguenze. Riprendiamo un capitolo di una testimonianza di molti anni fa che, a rileggerla oggi, suona ancora attualissima nonostante le "approvazioni" lucrate dal Cammino Neocatecumenale.


Nessuno può ritenersi sicuro da plagi e da lavaggi di cervello

Nel corso della vita tutti attraversiamo periodi di maggiore vulnerabilità dovuti a sconfitte, gravi malattie, forti dispiaceri o a mancanza d’ideali.
Tutti abbiamo bisogno di sentirci compresi, accettati, amati, e pertanto frequentiamo ambienti che facilitano tale situazione.

Roma, 2012:i neocatecumenali si
"annunciano" senza dire chi sono
I capi delle sètte organizzano scientificamente ogni attività, troncando i rapporti col mondo esterno per far mancare ogni confronto, cosicché chi li frequenta non s’accorga dei lenti ma costanti cambiamenti che pian piano avvolgeranno l’adepto in un’invisibile "Tela di Ragno".

Le ‘Comunità Neocatecumenali’ nascono dopo un ‘Annuncio’.
Semplici laici si presentano al parroco e chiedono di poter fare una catechesi per adulti. I‘catechisti’ fanno le catechesi bombardando con concetti pseudo-protestanti, senza far capire la loro appartenenza ad un’organizzazione e, soprattutto, senza avvertirli che per loro sta iniziando un impegno che durerà almeno vent’anni. Nonostante numerose ‘stonature’ (che solo i pochi ben formati nella dottrina della Chiesa avvertono) solitamente tutti rimangono ad ascoltare fiduciosi, e rassicurati dalla presenza del parroco che fa da garante e dà sicurezza che si tratti pur sempre d’una proposta Cattolica.

Don Sergio non dice
quale "Cammino"
portano i "catechisti"...
Come avviene in tutte le Sette, al momento opportuno fanno scoppiare quella che gli psicologi chiamano la Love Bomb’ (la bomba d'amore), creando artificialmente un momento di raccoglimento gioioso che dia l’impressione d’una situazione d’amicizia, di concordia e d’amore. Tale situazione (spesso preparata con l’aiuto di digiuni mirati, seguiti dall’assunzione di dolci e di vino) crea un’atmosfera che vorrebbe essere la prova concreta che si tratti d’un gruppo privilegiato da Dio. Si tratta, invece, d’una tecnica di ‘uncinamento’ per agganciare e trattenere il neofito.

Chi frequenta il CN, nel corso degli anni si rende conto della potenza persuasiva dei capi e di come tra di loro, la concezione della famiglia sia ben diversa da quella classica cristiana. Nel Movimento si realizza un’unica grande famiglia di 40/50 persone che vengono guidate da un capofamiglia: il Catechista. La progettualità di coppia scompare. Al suo posto subentra quella che viene ispirata direttamente dal fondatore, Kiko Argüello!

Anche chi si sforza di conservare la sua autonomia di giudizio, si rende conto che i capi monopolizzano totalmente la vita privata delle singole persone attraverso gli impegni di gruppo (sempre più frequenti), con l’aumento naturale delle amicizie tra i membri del gruppo e col controllo psicologico esercitato attraverso le‘Confessioni pubbliche’, le ‘Risonanze’ e i cosiddetti "Giri di esperienze". In questi tre momenti si è forzati a raccontare (anche nei particolari più intimi) tutti i segreti della propria vita e i peccati commessi nel passato. Questi segreti intimi devono essere esternati davanti a tutta la Comunità per diventare, così, come una spada di Dàmocle che impedirà loro, per sempre, di lasciare il gruppo stesso.

"Annuncio" NC...
...ma non dicono chi sono!
I Capi delle Comunità e soprattutto il Catechista responsabile di tutte le Comunità della Parrocchia, vogliono conoscere, anche nei dettagli più scabrosi, tutti i particolari delle problematiche individuali, in modo da avere ‘in pugno’ la psiche del malcapitato, sostituendosi, di fatto, al confessore o al padre spirituale. Tutto ciò avviene senza che vi sia l’obbligo del segreto confessionale, perché non sono sacerdoti, ma semplici laici. Convincono le persone che la loro organizzazione è perfetta ed ispirata direttamente da Dio. Pertanto chi si permettesse anche solo minimamente di criticare i loro metodi, viene considerato un ‘Demonio’ o un ‘Faraone’ e quando qualcuno (anche sacerdote o Vescovo) muove obiezioni all’Organizzazione, ogni singolo membro deve trattarlo come un nemico personale.

Sin dai primi incontri, preannunciano misteriosi pericoli, ammonendo che:
  • che devono guardarsi da chiunque voglia dir loro cose diverse da quelle che i ‘Responsabili’ insegnano;
  • che nella stessa Chiesa cattolica ci sono molti che li "odiano" perché loro sono "i veri" e autentici scopritori del cristianesimo dei primi secoli;
  • che molti in futuro sentiranno il desiderio d’abbandonare quella esperienza, ma "mai nessuno avrà convenienza a farlo", perché "fuori del Cammino non può esserci che perdizione ed infelicità".
Alcuni prendono il coraggio a due mani e fuggono da questa esperienza, ma molto spesso si "pentono d’essersi pentiti" perché non hanno più la capacità di vivere una vita autonoma.

Orte, 2008: Kiko si vuole incontrare con te...
...i neocatecumenali non dicono chi sono!
Approfittando delle reali difficoltà che al giorno d’oggi si presentano nel fare e mantenere le amicizie, costringono i neofiti a frequentarsi solo tra loro e li coinvolgono in incontri sempre più numerosi, in modo che per anni non abbiano altre vere amicizie esterne. Fanno credere che questa esperienza è l’unica cosa al mondo che abbia importanza, e pian piano inducono gli adepti a non provare più interesse per la cultura, per l’arte, per lo sport, per la politica, ecc. Tutto diventa secondario!

Fin dall’inizio, i "capi responsabili" insinuano nei neofiti il sospetto che i cattolici che vanno alle ‘Messe normali’ siano cristiani di serie B, e lo affermano chiaramente chiamandoli "cristiani della domenica".

Invitano a liberarsi degli affetti, fino a convincere che anche le persone più care, se non si riesce a trascinarle in ComunitàÈ MEGLIO PERDERLE!

martedì 24 dicembre 2013

Un'immagine val più di mille parole

Natale nel Cammino neocatecumenale


Natale nella Chiesa cattolica

domenica 22 dicembre 2013

Kiko: «Dio ci parla attraverso i testimoni di Geova»

Ecco un'altra enorme vaccata detta da Kiko Argüello, leader e "iniziatore" del Cammino Neocatecumenale, che falsifica intenzionalmente un'espressione del Papa. Riprendiamo questa segnalazione dal blog in lingua spagnola Crux Sancta per spiegare ancora una volta come funziona la propaganda kikiana.

23 agosto 2013: su Twitter viene riassunta un'esortazione del Papa a non rinchiudersi in un timido intimismo:

Notate bene che "uscire da noi stessi" è in senso figurato.

E non ci vuole chissà che scienza per capire che anche "uscire nelle strade" va preso in senso figurato (il Papa non sta certo comandando di correre immediatamente in piazza a fare una manifestazione, ma sta esortando a non rinchiudersi in uno sterile intimismo).

Vediamo invece l'interpretazione pezziana-kikiana: il 29 settembre 2013 a Madrid, in occasione della Convivenza Inizio Corso:
P. Mario:
E’ arrivato un messaggio che dice che il twitt, il cinguettio del Papa di oggi, dice: “Signore, insegnaci a uscire da noi stessi, insegnaci ad andare per le strade e far conoscere il tuo amore. Seguiamo l’esempio dei Testimoni di Geova”.

Kiko:
E’ quello che abbiamo detto noi tante volte, che Dio attraverso i Testimoni di Geova ci sta dicendo qualche cosa. [...]

Esaminiamo con pazienza cosa è accaduto in quei pochi istanti:
  • don Mario Pezzi tira in ballo un tweet di Pontifex_it di poco più di un mese prima (23 agosto), erroneamente indicandolo come se fosse di "oggi" (cioè del 29 settembre)
  • dunque vuol dire che il tweet non lo ha letto lui personalmente, ma gli è stato riferito
  • dopodiché don Pezzi aggiunge al tweet una considerazione personale di pessimo gusto: «Seguiamo l'esempio dei Testimoni di Geova»
  • nel testo originale, il virgolettato attribuisce erroneamente al Papa l'esortazione «seguiamo l'esempio dei Testimoni di Geova»: probabilmente lo spostamento delle virgolette è solo un banale refuso tipografico, ma non cambia il fatto che don Pezzi ha voluto tirare un po' troppo in fretta le proprie conclusioni aggiungendo quell'infelice espressione
  • e Kiko invece cosa fa? interrompe don Pezzi per rincarare la dose: «Dio attraverso i Testimoni di Geova ci sta dicendo qualche cosa» 
  • insomma, Kiko parla come se il Papa veramente avesse elogiato i testimoni di Geova! i TdG sono diventati improvvisamente maestri e profeti del Cammino Neocatecumenale: lo dice Kiko, illuminato direttamente da Dio: "Dio ci sta dicendo..."!

Dio ci parla attraverso
i testimoni di Geova!!
Magari Kiko in quel momento ha avuto un'illuminazione pensando a come i TdG siano organizzatissimi nel cooptare nuovi adepti e nell'esazione delle "decime". Magari pensava anche a trovare una pezza d'appoggio per l'autocelebrazione della Grande Missione Kikiana delle "100 piazzate".

Cosa può pensare un cattolico che ha affidato la propria anima nelle mani di un autodenominato "iniziatore" che se ne esce affermando che Dio ci parla attraverso i TdG ?!?

Cari fratelli del Cammino: a questo punto, per ascoltare Dio, invece di andare nelle vostre salette parrocchiali, andate pure nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova! Vi aspettano per spiegarvi la Bibbia e per parlarvi di Dio! Ascoltateli! Kiko stesso, illuminatissimo come al solito, si è fatto garante: «Dio, attraverso i Testimoni di Geova, sta dicendo qualcosa ai neocatecumenali».

Bisogna subito avvisare il Papa, che non si è accorto di aver cinguettato sui TdG... altrimenti che facciamo? Dio parla attraverso i TdG, e solo i neocatecumenali li ascoltano?

venerdì 20 dicembre 2013

Direzione spirituale? Nel Cammino la fanno i "catechisti laici"

Fu grazie a Papa Benedetto XVI che cominciai a capire che molte cose nel Cammino non andavano.

In quel periodo, c'era un giovane che andò in Seminario in Messico incantato dall'arte e dalle parole di Kiko. Alcuni mesi fa, l'ho incontrato nella mia città con due malattie croniche prese nel posto dove è stato e, quasi lacrimante, mi ha consigliato vivamente di non aver a che fare con il Cammino, perché i catechisti e quelli che stanno ai vertici, tra cui Kiko, credono di essere coloro che evangelizzano il mondo e salvano la Chiesa oggi.

Mi ha detto anche che il Cammino si basa sulle loro parole e che c'è un indottrinamento, una specie di lavaggio del cervello, per cui si pende sulle loro parole e sulle loro scelte. Ciò significa che nessuno può contrariarli, nessuno può dire una cosa che non sia quella detta da Kiko e dai catechisti. 

Tutto ciò che dicono e scelgono è "giusto", anche se dicessero qualcosa di sbagliato. Hanno sostituito così la figura del direttore spirituale, chiamato anche direttore di coscienza, con quella dei catechisti laici. Ciò era caldamente condannato da San Josemaria Escrivà nei suoi scritti (si legga il suo libretto Cammino sul capitolo specifico)
(da: Mario)


Il problema sta nel fatto che sono i "catechisti" a voler decidere della tua vita.

Diversi ragazzi della mia ormai ex comunità sono stati invitati (bombardati) dai "catechisti" per andare a un centro vocazionale, con lo scopo di indirizzarli ad un seminario kikiano RM. Qualcuno in seguito a queste insistenze è uscito dal Cammino, qualcun altro si è fatto convincere ad entrare in seminario (a chiunque avesse avuto un minimo di riflessione appariva chiaro che il tutto fosse una forzatura, forse per poter mostrare che il CN produce frutti), ma ne sono usciti dopo circa due anni.

Il tutto è stato fatto senza una direzione spirituale del parroco o di qualche sacerdote che non fosse del CN.
(da: neocat pentito)


Nel CN non esiste la Direzione Spirituale... anzi: se vai da un Sacerdote per chiedergli direzione Spirituale (soprattutto se non è uno del CN) i "catechisti" ti redarguiscono e ti rimproverano pubblicamente: "non hai bisogno di nulla se fai il cammino seriamente"...

Le ricette sono 3:
1) devi "fare il cammino" (cioè: preparazioni, non assentarti mai, tutti i precetti ordinati dal CN...)

2) devi dare la decima;

3) a questi si sommano alcuni "suggerimenti standard":
- fai le lodi a Kiko la domenica mattina;
- fai la preghiera silenziosa;
- devi essere "aperto alla vita" alla maniera del CN;
- se sei in crisi con tua moglie... vai a fare "un viaggio di nozze" (indovina a far cosa);
- ai giovani la crisi viene curata con una settimana in Monastero/Convento;
- vai a chiedere perdono a tizio e caio...;

Ecco qui la direzione spirituale ad uso Cammino.
Sempre...sempre....sempre queste frasi ... non ci sono altre ricette.
(da: Aldo)

mercoledì 18 dicembre 2013

I fan accolgono la star

In un aeroporto di Londra, un assembramento neocatecumenale munito di numerose chitarrelle, trombette e tamburelli, accoglie l'idolo Kiko Argüello suonandogli le sue stesse lamentose musichette ndrùng-ndrùng-ndrùng.

La star del Tripode neocatecumenale distribuisce baci e firma autografi ai fans:


Oltre ai fratelli inglesi c'erano anche fratelli venuti appositamente dalla Polonia in Inghilterra per rendere i più alti omaggi a Don Kikolone e alla Donna Carmen. Si sentono anche voci in italiano e itagnolo, segno che la claque dei fans è sempre aggiornatissima sugli spostamenti dell'Equipe Internazionale del Cammino.

Ci sentiamo di condividere l'espressione perplessa di un cittadino inglese che si è involontariamente ritrovato in mezzo alla patetica gazzarra dei fans estasiati:

lunedì 16 dicembre 2013

I problemi di quel "Cammino che mi salva"

Bisogna onestamente diffidare di chi grida (anche in buona fede) che «il Cammino mi ha fatto incontrare Cristo, mi fa appartenere alla Chiesa, mi ha salvato!». Proviamo a chiarirne qui alcuni motivi.

Anzitutto siano subito riconosciuti gli slogan: anche i protestanti dicono che il protestantesimo li ha portati a Cristo, anche i testimoni di geova dicono che il geovismo li ha salvati e li ha portati alla vera chiesa, eccetera, e perfino certi ferventi cattolici non sembrano troppo sinceri (come per esempio un giovanotto che ho incontrato ieri sera, di un movimentino ecclesiale semisconosciuto, che la domenica va a Messa solo quando la celebra il prete del suo movimentino).

L'incontro con Cristo e l'appartenenza alla Chiesa riguardano fattori "esterni" al movimento a cui gli slogan pretendono di attribuire il merito. Altrimenti "Cristo", "Chiesa", "salvezza", sono solo parole che esprimono solo uno stato d'animo (entusiasmo, allegria, legame affettivo col proprio gruppetto, eccetera: e sappiamo bene che l'entusiasmo non è fede, che l'allegria non è speranza, che il legame col proprio gruppetto non è carità).

Certo, Dio è onnipotente: qualsiasi cosa può diventare strumento nelle Sue mani. Sottolineo: "diventare", perché nessuno "strumento" è già santificante: ad eccezione dei Sacramenti che Lui stesso ha stabilito. È vero che Nostro Signore per salvarci si compiace di utilizzare qualsiasi cosa (persino il peccato e la sofferenza), ma è anche vero che non si debbono confondere gli strumenti ordinari (quelli garantiti e certificati dalla Chiesa: cioè i Sacramenti) con le occasioni "straordinarie" (cioè non ordinarie, ossia anche non necessarie: il fatto che Nostro Signore di quando in quando sfrutti perfino situazioni di peccato per avvicinarci a Lui, non significa che il peccato sarebbe una via ordinaria per avvicinarsi a Lui).

Questo vale anche tutte le volte che si parla di evangelizzazione, di testimonianza, di annuncio: tutte cose che non possono avvenire se si riduce l'importanza dei sacramenti. La conversione a cui tutti siamo chiamati passa necessariamente per i sacramenti: altrimenti perché mai Nostro Signore li avrebbe istituiti? Per farci giocare allo spettacolino autogestito? Per darci occasione di fare una chiassata da osteria? Per far sfogare le fantasie di qualche autoistituito "maestro" che pensa di aver "iniziato" un itinerario di riscoperta del battesimo "adatto ai tempi odierni"?

Un neocatecumeno inebetito
in attesa del segnale convenuto
per poter mangiare l'Ostia
Nel Cammino Neocatecumenale, molto più di tutti gli altri movimenti ecclesiali, si insegna sottilmente a disprezzare le liturgie e i sacramenti "non del Cammino", si trasmette un senso di superiorità nei confronti dei «cristiani della domenica» (cioè quelli che non appartengono a Kiko) e perfino i neocatecumenali in buona fede, dopo anni di Cammino, si ritrovano a poco a poco involontariamente permeati della tracotanza dei loro "iniziatori" (si veda ad esempio: "le canzonette di Kiko? meglio del canto gregoriano", oppure: Kiko dice che la liturgia NC vale 100, la parrocchia vale solo 20).

Stando al vecchio proverbio, se dietro la montagna si vede fumo siamo certi che c'è un incendio anche se non vediamo le fiamme. Ciò che uno porta in cuore, lo vede solo Dio: ma il principio per cui si agisce alla lunga diventa evidente a tutti, come il fumo per l'incendio: a lungo andare diventa evidente se la tensione è verso i sacramenti oppure verso qualcos'altro. E se ne accorgono anche i diretti interessati: consideriamo ad esempio il caso (reale) di un neocatecumenale che magari va alla Messa della parrocchia però col cuore trafitto perché non può strimpellare nacchere, chitarre e tamburelli come Kiko comanda, perché per la Comunione deve purtroppo adeguarsi ai "cristiani della domenica" (cioè alla modalità in uso in tutta la Chiesa), perché non può esprimere ("risonanze") il consueto fiume di parole, perché la liturgia secondo lui non è stata "preparata"... (i kikos hanno l'ossessione del preparazionismo: preparare la Parola, preparare la liturgia, preparare la saletta, preparare i canti, preparare, preparare, preparare... questa ossessione è il frutto della bislacca teologia kikiana-carmeniana, dove il centro di tutto non è il Sacramento ma l'attività dei laici nel preparare lo spettacolino liturgico e poi eseguirlo: infatti il Tripode Neocatecumenale, scrivendo al Papa il 17 gennaio 2006, disse che le celebrazioni del Cammino servono a far passare «dalla tristezza all'allegria»: proprio come uno spettacolino di cabaret autogestito).

Veniamo ora a rispondere all'autocertificazione dei kikos che vengono qui a gridare: "il Cammino mi ha salvato".

Spesso nello spazio commenti ci giungono testimonianze-fotocopia (tutte uguali): il Cammino mi ha salvato, il Cammino mi ha fatto incontrare Cristo, il Cammino mi porta alla Chiesa, eccetera. La prima cosa che si nota quando si dà credito a tali testimonianze è che sono tutte fondate su concetti astratti: la tanto vantata "concretezza" del Cammino si riduce a qualche episodio autobiografico usato per sostenere espressioni astratte come "il Cammino mi ha risvegliato la fede, il Cammino mi ha convertito, il Cammino ha salvato il mio matrimonio...": tutte perfettamente riciclabili per la propaganda di un qualsiasi altro ambiente religioso (anche non cristiano). "Il geovismo mi ha salvato, il geovismo mi ha convertito, il geovismo mi ha fatto incontrare il Signore, il geovismo ha salvato il mio matrimonio, il geovismo mi ha aperto alla vita...": basta togliere Cammino e mettere qualcosa di non cattolico e incredibilmente tutto risulta a posto.

Se alla vita cattolica togliete i Sacramenti (o li mettete sottilmente in secondo piano, come il giovanotto sopra citato, o li riducete ad una maldestra chiassata, come nel Cammino Neocatecumenale), allora avrete qualcosa che scimmiotta il cattolicesimo facendolo vivere male. Se al cattolicesimo togliete la Tradizione, significa che ne state inventando uno nuovo (che magari chiamerete «adatto ai tempi odierni» solo perché lo avete inventato voi). Se alla fede cattolica togliete il Magistero, significa che state propalando errori e svarioni che vi fanno comodo (come ad esempio uno squilibrato rapporto col denaro al punto di "esigere la decima"). Se riducete le virtù cristiane al rapporto col vostro gruppetto, avete appena inventato una "chiesuola" (nel Cammino, per esempio, vige la ferrea legge non scritta secondo cui le opere di carità vanno dirette esclusivamente al Cammino stesso e gestite dal Cammino stesso).

Fino a non troppo tempo fa, la Chiesa insegnava che è peccato mortale il non darsi da fare per conoscere, proporzionatamente alle proprie capacità intellettuali, il Magistero e la Tradizione, per evitare di confondere i falsi maestri con i testimoni della fede.

I neocatecumenali che gridano "il Cammino mi salva" (o addirittura "Cristo mi ha salvato attraverso il Cammino") sono notevolmente ignoranti quanto al Magistero e alla Tradizione (altrimenti scoprirebbero da soli le incredibili corbellerie insegnate dai due fondatori Kiko Argüello e Carmen Hernàndez, sulle quali sono stati scritti numerosi libri, numerosissimi articoli, un'infinità di testimonianze), e quanto ai sacramenti e alla liturgia sono invincibilmente attaccati alle modalità arbitrariamente "invalse" nel Cammino (al punto che per loro è impensabile sacrificare il "sabato sera neocatecumenale", al punto che i cosiddetti "catechisti" comandano di lasciare il lavoro che ti impegna il sabato sera, al punto che sacrificano qualsiasi impegno liturgico che non sia neocatecumenale, al punto che la domenica mattina devono recitare le Lodi a Kiko in modo da evitare di andare anche alla Messa parrocchiale...)

Alla luce di questi problemi, citiamo le parole di un intervento di una lettrice che dopo aver elogiato il Cammino concludeva con un onesto appello:
Mi rivolgo anche alle persone influenti del Cammino Neocatecumenale che sono convinta seguano questo blog: vi supplico di saper comprendere che esiste davvero un disagio. Gli Statuti sembrano del tutto superati, senza che la Chiesa se ne accorga, l'iniziazione cristiana è passata in secondo piano, il ruolo dei catechisti dopo la fine del cammino non è più quello delineato negli Statuti. Questi sono solo alcuni punti critici. Ce ne sono tantissimi altri che non è qui la sede per trattare, ma abbiamo cominciato con la fede in Dio e sul più bello, col motivo di difendere la missione, rischiamo di rovinare tutto? Temiamo il demonio che ci attacca dall'esterno e non sappiamo riconoscere i suoi attacchi interni? Non diciamo sempre che il demonio si maschera da angelo di luce? Ebbene fermiamoci un attimo e facciamoci aiutare di nuovo dalla Chiesa!

Infine mi rivolgo a chi dal Vaticano ogni tanto vi legge: supplico anche voi di saper discernere che ci sono realmente dei problemi legati all'evoluzione del Cammino in questi ultimi anni. Certo non è questo blog il luogo per trattarli, ma non cestinate tutto: aiutateci perché il Cammino possa ancora svolgere la missione che Dio gli ha affidato e che, secondo me e tanti altri, è ancora ben espresso dagli Statuti! Auguro a tutti Buon Natale, che il Signore, col Suo Amore, apra gli occhi di tutti, perché il mondo creda!
Una cattolica del cammino

No, cara sorella cattolica del Cammino: non è stato Dio ad "affidare la missione" al Cammino, ma è stato Kiko.

Ma è già un miracolo il potersi rendere conto che qualcosa nel Cammino non va bene.

venerdì 13 dicembre 2013

Si "alzano" sempre gli stessi!

Da parte di DG:
Venghino, siori, venghino:
le "alzate" al Kiko-show
Pero' volevo aggiungere che molte "alzate" neocatecumenali in effetti sono ripetute sempre dalle stesse persone.

Nella mia ultima comunità, come per le altre che ho frequentato precedentemente, per anni si sono alzati giovani e ragazze in tutte le occasioni di "chiamate vocazionali di Kiko".

Ebbene in tutti gli anni che ho fatto di cammino posso testimoniare che di tutte le "alzate" maschili non si è formato un solo sacerdote.
Nulla. Tutt'al più ci sono stati ragazzi che hanno passato alcuni mesi in seminario per poi tornare a casa.

In tanti anni di cammino ho visto solamente una sorella abbracciare la vita monastica, un'altra ci ha provato ed è ritornata e, visto che i "catechisti" le ripetevano che era tempo di trovare "la sua vocazione" si è sposata in fretta e furia dopo solo 6 mesi di fidanzamento.
Ora lei soffre (da quanto mi riferiscono) perchè il marito è uscito e anche in malo modo litigando con i catechisti e alcuni fratelli di comunità e non vuole piu' sentire parlare ne' di comunità NC ne' di fratelli.

(...)

Aggiungo ancora una cosa: ho letto (e me ne dispiaccio) ancora parole di fango su Padre Zoffoli al punto che in un Blog neocatecumenale viene detto che il confessore personale di Padre Zoffoli avrebbe svelato che costui si penti' delle parole usate sul cammino e su Kiko.
Mi viene solo da dire: vergogna!
Inventare una tale meschinità per infangare la memoria di un Sacerdote e screditarne il suo valore.

E poi non ci credo nemmeno se lo sento con le mie orecchie che un Sacerdote confessore possa svelare qualcosa di cosi' personale.
Oltre a buttare fango su padre Zoffoli hanno buttato fango sul suo confessore.

Da parte di l'apostata:
Questa estate, una domenica sono andato a messa nella chiesa del luogo in cui mi trovavo per impegni personali.

Sempre ed ovunque:
solo le canzoncine di Kiko!
Arriva il gruppetto neocat con chitarre per ravvivare la partecipazione alla liturgia dei cristiani della domenica.
Finché la Messa non è cominciata non hanno fatto altro che andare su e giù chiacchierando fra di loro. Con buona pace di chi avrebbe voluto pregare nel silenzio.

Durante la messa poi, solo ed esclusivamente i canti del signor dottor Arguello, compreso il "Santo delle baracche" che si canta nel tempo di Avvento.

Risultato? Cantava solo la quindicina dei neocat presenti. Tutti i fedeli muti, dato che non potevano certo conoscerli.

Potevano adottare i canti che abitualmente si usano in parrocchia? Ma per carità! E se tutti gli altri tacciono, chi se ne importa. Anzi, è la dimostrazione che i cristiani della domenica vanno solo a scaldare le panche, non partecipano, non cantano perché non passano dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia come fanno i neocat grazie alle canzoncine del signor dottor honoris causa Arguello.

Ovviamente alla consacrazione tutti si sono inginocchiati, eccetto il gruppetto neocat che è rimasto in piedi.

Insomma, come sempre, chi è al servizio di chi?

E badate che questo sistema l'ho visto anche in altre chiese neocatecumenalizzate. O le cose si fanno secondo la liturkikia, o la parrocchia si arrangi.

Smentiscano, se possono.

mercoledì 11 dicembre 2013

Una pseudo-iniziazione pregna di psicologismo

Vorrei segnalare prima di ogni altra cosa la totale stupidità del percorso neocatecumale consistente proprio nel suo richiamo all'iniziazione.

Per natura e conformazione in ogni cammino iniziatico si entra a contatto per forza di cose con realtà ultraterrene ( non è d'uopo stabilire ora di che natura possano essere ) che nel percorso neocatecumenale sono per definizione impossibilitate ad operare.

La contraddizione ulteriormente idiota è denominarsi come cammino di iniziazione cristiana quando l'unica iniziazione cristiana, se proprio si vuol usare questo termine, è il battesimo.

Di conseguenza ogni cammino cristiano particolare è iniziatico per natura e questa pretesa NC è del tutto campata per aria e frutto di radicata superbia oltre che, come sottolineo, di profonda stupidità.

Delle due l'una: o si è un cammino iniziatico ( ma l'invenzione prettamente umana di cerimonie - giammai riti - non comunica affatto con realtà ultraterrene, non genera in nessun componente di tale cammino un indelebile carattere ontologico e quindi viene a mancare il senso effettivo di ogni iniziazione ) oppure un percorso di riscoperta battesimale ( ma allora a che serve tutta quella strutturazione? )

In realtà il cammino neocatecumenale è UNA PSEUDO INIZIAZIONE , pregna di psicologismo, una profonda e tremenda parodia di quel che sono le iniziazioni antiche.

Tutte queste loro ansie riguardo al vedersi riconoscere come iniziazione cristiana sono figlie di un atteggiamento meschino e tipiche della furbizia del demonio, che è scaltro ma affatto intelligente giacché come insegnano i Padri l'intelletto , lo pneuma dell'homo, è la "parte" in costante contatto con Dio, non soggetta alle azioni di Satana.

Quando vi dicono "paganaccio", rispondete pan per focaccia! I veri pagani , almeno sotto questo aspetto, sono loro: i neocatecumenali!

La nostra Fede è un cammino vivificante in Gesù Cristo Signore.

Il Signore ha squartato il velo del tempio e non ha alcun senso parlare di esoterismo ed exoterismo all'interno del cristianesimo ( rifacendosi al guénonismo ).

Il cristianesimo è l'unica vera religione perché in sé comprende ogni aspetto della spiritualità, dal legame sociale alla più pura mistica, dall'impegno sociale alla più pura contemplazione.

Negare anche un solo aspetto di questa realtà è negare la cattolicità della nostra stessa Fede!

(da: un ortodosso)

lunedì 9 dicembre 2013

UNPV fa pubblicità alle "alzate" kikiane

L'UNPV (Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana) ha pubblicato alcune settimane fa un video di testimonianze di vocazioni al sacerdozio.

Nel video, dopo sette minuti e mezzo, inizia una testimonianza in cui un tizio in clergyman dice: «...in quel momento, a quel pellegrinaggio, a quella chiamata vocazionale... in quel momento, c'è stato un attimo che mi sono trovato in piedi andando verso il palco dove lì si raggruppavano tutti i ragazzi che avevano risposto a questa chiamata vocazionale, e da lì, diciamo, ho smesso questo combattimento di Saulo, che cercava Dio ma ce l'aveva di fronte e non lo trovava».

Avete indovinato? Esatto! Parla delle «alzate» per donare la propria vita a Kiko, il laico che fa lo show sul palco con le sue personalissime "chiamate vocazionali" per il Cammino Neocatecumenale. Sebbene il video dell'UNPV sia tutto basato su interviste personali, in quel caso il montaggio fa una vigorosa eccezione e mostra una scena dell'autocelebrazione dei kikos:


Chissà se il direttore dell'UNPV è al corrente di questo spot pubblicitario kikiano infilato di soppiatto tra le interviste per le vocazioni, da parte di qualche infiltrato neocatecumenale.

Chissà cosa ne penserà alla luce del fatto che nonostante i bei discorsi le vocazioni provenienti dal Cammino, lungi dal servire la Chiesa, intendono servire solo Kiko, a costo di fare un periodo di tempo di "buon viso a cattivo gioco".

venerdì 6 dicembre 2013

Kiko dice: "Giuda era il più intelligente degli apostoli: per questo teneva la borsa"

Nel Cammino si possono cantare
solo i canti di Kiko
L'esposizione delle contraddizioni esegetiche e delle assurdità del signor dottor (honoris causa) Argüello, così ben illustrate da Lino, combacia perfettamente con la generale contraddittorietà degli input subiti dai camminanti nel tempo.

Esempio: alle catechesi iniziali ti garantiscono che "nessuno mai vi obbligherà a nulla".
Il signor dottor (h.c.) Argüello durante i suoi show strillacchia sempre "Libertà! Libertà!" (vedi Youtube).

Poi però con i passaggi ti costringeranno a mettere in piazza la tua vita, a versare il dieci per cento dei tuoi guadagni alla setta, a rinunciare alle amicizie, a fare tutti i giorni per dovere le Lodi come le vuole il signor dottor (h.c.) Argüello, e guai se le salterai, sarai sottoposto al tuo responsabile, spiato e schedato dal garante (spia ufficiale, tra l'altro) e i "catechisti" neocatecumenali arriveranno a importi obbedienza assoluta nei loro confronti.
Il tutto è condito da sensi di colpa e paure indotti dalle assurde cosiddette catechesi e dalle apocalittiche minacce di dannazione pronunciate dagli illuminati discernenti "catechisti". Si arriverà in uno dei passaggi del Padre Nostro a doversi riconoscere pubblicamente "figli del demonio"! Dei battezzati!

«Sei schiavo di mammona!
sei in braccio al demonio
E tornando al signor dottor (h.c.) Argüello che strilla "Libertà!" a ogni pié sospinto, come conciliare la libertà con il suo illuminato insegnamento secondo il quale "l'uomo è schiavo del demonio e non può non fare il male"?

Per non parlare delle cosiddette icone, con i loro oscuri messaggi, come quella delle "fosse nere".

Possibile che il signor dottor (h.c.) Argüello e la signorina benedetta tu fra le donne siano davvero il vertice dell'organizzazione? A vederli e, soprattutto, a sentirli, sembrano più delle marionette gestite da un qualche burattinaio.

Come mai il cardinal Poletti, non proprio un prodigio di santità, concesse immediatamente ad un oscuro laico, privo di qualunque autorizzazione ufficiale o ufficiosa, di fondare e gestire senza alcun controllo addirittura un seminario? In base a che?

Gentili piccoli neocat in buona fede, perché non chiedete conto ai vostri catechisti delle obiezioni alle catechesi su Giuda argomentate da Lino? Stampatele e fategliele leggere.

Illuminati e discernenti catechisti, adulti nella fede, itineranti, presbiteri e seminaristi dei Redemptoris Mater, perché non provate a confutare l'articolo di Lino?
Perché non provate a rispondere alle temute domandine documentate? Di che avete paura, di scoprire che il re (dottore h.c.) è nudo?

Il santino di san Kiko!
Gentili piccoli neocat in buona fede, rammentate sempre che sono queste persone, incapaci di confronto, ignoranti, che pretenderanno di tenere in pugno le vostre vite. Sappiatevi regolare, magari con il consiglio di un sacerdote non neocat...

p.s. Il signor dottor (h.c.) Argüello afferma perentoriamente che Giuda fu "il più intelligente degli apostoli, per questo teneva la borsa".

Ma allora, se questo è il termine di paragone, il signor dottor (h.c.) Arguello è un genio! Dato il giro di affari che ha messo su e la brillante trovata di tenere segreto il bilancio della Fondazione, Giuda rispetto a lui era un tontolone dilettante.

E comunque, battute a parte, anche qui viene fuori il vero pensiero del signor dottor (h.c.) Argüello sui soldi: chi ce li ha è intelligente. E' il denaro che dà la misura della persona.

Questo pensa, parlano i fatti. Il resto son chiacchiere.

(da: l'apostata)

mercoledì 4 dicembre 2013

"Il vangelo di Giuda" secondo Kiko Argüello

"Il vangelo di Giuda" secondo Kiko Argüello

Le tesi di Kiko Argüello concernenti Giuda Iscariota – tesi esposte nel direttorio divulgato, per oltre quarant'anni, dai suoi catechisti (Or. per la fase di conversione, p. 89) – sono più che note. Gli apprezzamenti di Kiko su Giuda, infatti, sono divenuti tòpoi del Cammino, luoghi comuni del gergo neocatecumenale. Tòpoi che sono ben fissati soprattutto nella memoria dei fuoriusciti, che sanno di essere stati marchiati dagli amorevoli fratelli con il nome di Giuda.

Dunque: secondo Kiko Argüello, l'Iscariota fu "il più intelligente degli apostoli, per questo teneva la borsa". Dal vangelo secondo Kiko si apprende: "senza Giuda non c'è mistero di Pasqua di Gesù". Ancora, da Kiko che si rivolge ai propri adepti, s'impara: "se voi siete chiamati ad essere Gesù Cristo dovete avere il vostro Giuda".

Ci troviamo al cospetto del consueto artificio esegetico in uso nel Cammino: personaggi, episodi, pericopi e simboli dei Vangeli sono interpretati in "chiave neocatecumenale", vale a dire piegati in modo funzionale ai disegni del pittore spagnolo. Nel caso in esame di Giuda Iscariota, si attribuiscono all'apostolo infedele qualità e condotte trasferibili agli affiliati che "tradiranno" la comunità neocatecumenale. Con i Giuda, naturalmente, una volta che essi abbiano compiuto la loro missione, occorre tagliare ogni ponte. I Giuda, secondo Kiko, "sono quelli che non sopportano la comunità". Per i conoscitori di sette, l'analogo gergale in Scientology è la "Persona Soppressiva", definita anche come "personalità antisociale", con la quale è obbligatorio attivare la "disconnessione".

L'asserzione "Giuda fu il più intelligente degli apostoli" è, semplicemente, una sesquipedale stupidaggine. Giuda amministrava la cassa di poche decine di persone. Se l'intelligenza si misura con i parametri con i quali si valuta un economo, non fu più intelligente Matteo di professione pubblicano, che aveva gestito le gabelle di molte centinaia di ta[rta]ssati? Forse, sul piano dei mestieri (letterali e metaforici), per dirigere una barca e i suoi pescatori alla stregua di Simon Pietro, occorre minor intelletto di quello che occorre per governare una cassa? Monsignor Marcinkus avrebbe gioito di cotanta catechesi di Kiko.

Proseguendo nella contestazione: non fu più intelligente l'apostolo Giovanni, il quale per primo "vide e credette" nel sepolcro vuoto? Ragionando sul piano della lettera – e non sul simbolo, che è ben altro nei "trenta denari" – occorrerebbe rispondere a Kiko che Giuda fu un emerito scimunito: siccome rubava dalla borsa (Gv 12:6), avrebbe accumulato col tempo ben più della miseria di trenta sicli d'argento ("che magnifica somma"! Lo stipendio mensile di un bracciante!).

Il Giuda "necessario", senza il quale "non c'è mistero di Pasqua di Gesù", invece, è un'eresia più grande – per restare metaforicamente sul tema della borsa – delle riserve di Fort Knox.

"Necessario" è da "necessità": così deve essere affinché qualcosa avvenga. Sostenere la necessità di Giuda comporta conseguenze inaccettabili per un cattolico.

1) Supporre che senza Giuda non si sarebbe avverata la volontà di Dio, che non si sarebbe compiuto il disegno divino salvifico, ipotizzare che il Signore abbia avuto la necessità di un uomo per poter attuare il suo mistero di Pasqua, significa sminuire l'onnipotenza di Dio.

2) Se Giuda fu necessario per il disegno salvifico, questo poté avvenire in due modi:
a) Dio obbligò Giuda a tradire. In questo caso si nega a Giuda la dignità della persona umana, il libero arbitrio di scegliere tra il bene e il male (Vedi CCC, parte terza, sez. prima, cap. primo).
b) In alternativa al punto a), Giuda collaborò volontariamente alla realizzazione del disegno salvifico. Ricaschiamo nei pressi dell'eresia gnostica del "vangelo di Giuda" ritrovato nel deserto presso El Minya in Egitto e sponsorizzato dalla National Geographic: l'Iscariota tradisce assecondando la volontà di Cristo. Giuda, allora, è da riabilitare; l'Iscariota addirittura è un eletto, un martire – come in una "finzione" di Borges, quella del finto teologo Nils Runeberg in “Kristus och Judas” – perché egli accetta sia di sacrificare la propria vita con il suicidio, sia l’eterno disonore per la consegna del proprio Maestro.

3) Siccome Giuda avvia il tradimento seguendo l'ispirazione di Satana (Lc 22,3; Gv 13,27), allora se Giuda è necessario per il mistero di Pasqua di Gesù, per il disegno salvifico, lo è anche Satana. Le eresie gnostiche sempre conducono al paradosso quando siano lette alla luce del vero kerygma della fede cattolica.

Chi dà credito alle affermazioni di Kiko sulla necessità di Giuda travisa i Vangeli. La decisione di far fuori Gesù era stata presa (Gv 7:1) ed Egli era già sfuggito alle mani degli avversatori, scampando al precipizio e alla lapidazione (Lc 4:29-30; Gv 8:59; Gv 10:31-39). Lo avesse voluto, Cristo sarebbe scampato alla cattura anche nel Getsemani (Mt 26,53: "Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?"). È soltanto Cristo, quindi, a decidere l'ora (Gv 7:30), il luogo e il modo. Soltanto Cristo è indispensabile: Giuda non è necessario e nemmeno è sufficiente, è soltanto un contingente possibile privo di ogni elemento di necessità perché, soltanto a supporlo, si diminuisce l'Onnipotente.

L'Iscariota, invece, certamente è necessario a Kiko, il quale è costantemente impegnato nell'artificiosa invenzione d'improbabili parallelismi tra gli eventi sacri narrati nei Vangeli e gli umanissimi contrasti che avvengono nelle comunità neocatecumenali.

             lino lista

lunedì 2 dicembre 2013

Fantozziane disavventure dei neocatecumenali più piccoli

Su, andiamo a fare una
convivenza! Verranno
anche i "catechisti"!
Martedì 26 ho incontrato uno dei partecipanti alle ultime catechesi del Cammino Neocatecumenale fatte nella mia parrocchia: era appena tornato dalla prima convivenza ed era.....inc@zz@to nero!

In buona sostanza: loro (i nuovi adepti del Cammino) erano in 18, i "catechisti" NC erano invece... tre coppie con al seguito, rispettivamente, 5+4+2 figli + 1 babysitter. Praticamente altre 18 persone da spesare... solo che loro, i nuovi fratelli che avevano appena iniziato il Cammino Neocatecumenale, non lo sapevano.

Albergo 4 stelle al mare: è bassa stagione ma costa lo stesso. Fanno dal venerdì alle 14 alla domenica alle 17 tra canti, balli, promesse di salvezza e vita eterna, celebrazione, vendita di oggetti kikiani (sì, pure questo: ed hanno appioppato il libro del "profeta" quasi a tutti) e lauti pranzi e cene.

Solo che alla fine c'è da pagare e... questo si traduce in soldoni che diventano 280€ a persona!!!

Qualcuno chiede spiegazioni, visto che il prezzario dell'albergo parlava di 70€ al giorno in pensione completa, e così... viene fuori la solita storia dell'operaio che ha diritto al suo salario!

Alla fine più di qualcuno è già scappato, un paio ci stanno pensando, ma tutti... hanno già ricevuto il benvenuto. :D
(da: La verità vi farà liberi)


Do questa testimonianza per arricchire la pagina sul tema trattato.

Qualche sorella ha
donato al Cammino
preziosi monili d'oro!
Ovviamente li abbiamo
consegnati ai "catechisti"!
Nelle convivenze con i catechisti bisognava effettuare più giri per far quadrare i conti, anche se i catechisti mettevano qualcosa nel sacchetto non si raggiungeva mai la somma al primo giro.

Di sicuro qualcuno ci marciava: ebbi i primi dubbi alla convivenza del primo passaggio quando alla fine, dopo diversi giri, dal sacchetto uscirono alcuni monili in oro molto antico, da lì mi feci un'idea che a metterlo nel sacchetto furono i catechisti (al primo passaggio viene consegnata la "Parola" del giovane ricco): quell'oro secondo me lo portarono i catechisti per impressionarci, per stupirci, per "ingannarci".

Quell'oro era troppo "vecchio" come fattura per pensare che qualche mia sorella se ne fosse liberata perché toccata dalla parola del primo passaggio e neanche posso credere che avessero portato da casa qualche gioiello delle loro madri per metterlo nel sacchetto visto che non si sapeva il tema della convivenza.

La cosa più assurda fu che l'oro fu riconsegnato ai "catechisti" con la scusa che noi giovane comunità, non sapevamo dove e a chi venderlo.

Forse starò peccando nell'avere questi dubbi ma la cosa mi è sempre suonata male.
(da: ODG)