giovedì 29 novembre 2018

«Siamo andati a Vescovi!» - ecco i "vostri servitori" nella Chiesa sull'esempio di Kiko e Carmen.

Riportiamo un interessante riflessione a firma Veterano che mette a confronto l'essere "catechista neocatecumenale" alla scuola di Kiko Argüello - che falsamente ripete le parole "siamo servi inutili!" - con un Discorso nell'ordinazione di un vescovo di Sant'Agostino.
Sant'Agostino nello studio
(Caravaggio)


Chissà quante volte abbiamo ascoltato, sia nelle interminabili convivenze direttamente da Kiko, sia in quelle di riporto dagli itineranti e dagli altri catechisti, l’accento che si pone sul fatto di indicare se stessi a servizio di ogni singolo fratello e della Chiesa in genere. Un “servizio” come prolungamento visibile della mano del Vescovo che è investito a servire la Diocesi intera e unico responsabile di ogni “iniziazione cristiana” perché partecipe del mandato “Petrino”. Nella Chiesa si parla di gerarchia nel “servizio” e non nel "comando" come s’intende nel mondo, ed esso deve rimanere tale se vogliamo permanere sulle orme di Cristo. Ma forse nel cammino si è perso il significato di questa parola, probabilmente perché mai nessuno ce l’ha spiegata e noi mai ci siamo presi la briga di andare a vedere cosa significasse. Per ignoranza o per accidia, anche noi fuoriusciti in gran numero da questa setta, abbiamo permesso che questa struttura permanesse fino ad oggi, anche se ci sono da tempo molti accenni di vacillamento sia interiore che esteriore. Ma vediamo qual è il "servizio" del Vescovo a detta di uno dei primi che è stato anche dichiarato dottore della chiesa, uno dei più grandi santi: Sant’Agostino.
- Il vescovo che è vostro Capo, è vostro servitore... Il Signore ci dia, coll'aiuto delle vostre preghiere, di essere e restare fino alla fine ciò che volete che noi siamo...; che ci aiuti a compiere ciò che ha comandato. Chiunque siamo, tuttavia, non riponete in noi la vostra speranza. Mi permetto di dirvelo da vescovo: desidero compiacermi in voi, ma non trarne motivo d'orgoglio... E ora parlo al popolo di Dio in nome di Cristo, parlo nella Chiesa di Dio, parlo come umile servitore di Dio: non riponete in noi la vostra speranza, non riponetela negli uomini. Siamo buoni? Siamo servitori. Siamo cattivi? Restiamo servitori. Ma i servitori buoni e fedeli sono i veri servitori (s. Agostino Discorso nell'ordinazione di un vescovo,3,9; Guelferbytanus n°32, PLS 2, 637).
Tante sono le cose che si potrebbero capire o leggere tra le righe. Voglio solo rimarcare il fatto che per ben due volte ripete: “non riponete in noi la vostra speranza” e la seconda volta aggiunge: “non riponetela negli uomini” Forte della frase di Geremia: “Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore allontana il suo cuore” (Ger 17, 5) ed ancora da quelle dette da Paolo alle comunità di cristiani appena formate: “Siete stati comprati a caro prezzo; non fatevi schiavi degli uomini!” (1 Cor 7, 23); “Siete stati chiamati alla libertà; non fatevi schiavi degli uomini” (Gal 5,13).
Benissimo, la prima parte del discorso “siamo servi” l’abbiamo sentita pronunciare tantissime volte, quella che Kiko ed i catechisti sono a servizio delle comunità, ma la seconda parte non riponete in noi la vostra speranza è totalmente assente perché loro, all’incontrario, pretendono obbedienza assoluta, quindi dipendenza incondizionata ad uomini che per la maggior parte dei casi non hanno toccato mai un libro di teologia e se conoscono  un po’ la Bibbia, la conoscono solo nei termini che Kiko ha determinato.  

Kiko dice: “Siamo 'servi inutili' che finito il servizio vengono messi da parte. Noi catechisti siamo come uno straccio che serve per ripulire un vetro sporco; una volta ripulito il vetro, lo straccio sporco non serve più e viene gettato via”. 

Mega-grafico di Don Kikolone per spiegare al Papa
come si diventa cristiani riscopritori del battesimo
in una trentina d'anni di Cammino
Non credo assolutamente che Kiko o i catechisti in genere quando predicano si sentano stracci sporchi, altrimenti non si capirebbe l’arroganza che esce dalle loro bocche e il senso di superiorità che ostentano per tenere buoni i più timorosi. Ancora di più non credo che si sentano stracci sporchi che si buttano se dopo nella vita normale si ergono a giudici anche di Vescovi e perfino del Papa che devono “iniziare” ai loro insegnamenti. 

Per capire faccio alcuni esempi:

- Nel periodo estivo, anche se per una breve pausa, a Kiko piace pescare e per la maggior parte dei casi viene invitato a trascorrere questo periodo in riva ad un lago dove qualche appartenente ai dodici o ai settantadue possiede una casetta (ma non si dice nei passaggi che bisogna vendere tutto ciò che si possiede?). Sopra la barca, di cui non si racconta mai l’entità della grandezza, si trovano i tre “magnifici” (Kiko, Carmen, Pezzi) e naturalmente chi li ospita e qualche altro “fratello” che faccia tutti i servizi affinché si assicuri il buon esito della vacanza, per apparire più “Grandi” agli occhi degli iniziatori prossimamente “Santi”. Ebbene, ogni volta che qualcuno pescava un pesce doveva passare il vaglio di Carmen che lo guardava in faccia e diceva ad alta voce: Questo pesce somiglia al Vescovo “tal dei tali”, è contro il cammino, buttiamolo via!

- Oppure, sempre Carmen, quando andavano a parlare con un Vescovo, la prima cosa che le premeva capire era se quella mattina l’alto prelato aveva pregato, in caso contrario non gli avrebbe rivolto la parola. A volte poneva a bruciapelo la domanda: “Padre, cosa diceva oggi la seconda lettura dell’Ufficio?”, tipo interrogatorio, e di questo si vantava in convivenza, quando raccontavano, lei e Kiko, le loro “visite pastorali”; esordivano dicendo la disgustosa frase: “Siamo andati a Vescovi!”. Se dopo qualcuno le chiedeva come mai non aveva aperto bocca, Carmen rispondeva che lei non parla mai con gente che non prega!

Questi non credo siano atteggiamenti di uno che veramente si sente un “panno sporco” e che dovrebbe dare l’esempio a chi lo ascolta e lo segue come tutti i veri santi, che non solo hanno dato esempi di vita edificanti, ma hanno anche donato alla Chiesa la propria spiritualità che ancora oggi viene ricordata e venerata, proprio per essere il più possibile vicino a tutti. Ad esempio quando si parla di s. Francesco d’Assisi si pensa alla povertà, s. Ignazio di Loyola all’intransigenza verso il peccato, s. Teresa d’Avìla al castello interiore, s. Caterina da Siena alla franchezza delle sue lettere contro il lassismo papale, s. Maria Goretti che pur di non peccare preferisce morire, s. Agostino e s. Tommaso d’Aquino per aver regalato alla Chiesa il discernimento opportuno per ogni situazione della vita. Ognuno può aggiungere il suo santo preferito, ma la cosa che accomuna tutti è quella di avere combattuto il peccato e di non averlo mai proposto come “Necessità” per convertirsi!  

Questi aneddoti che sopra ho riportato sono solo piccoli esempi che fanno capire come si vuole far passare il non rispetto per l’autorità ecclesiastica perché il cammino è superiore ad essa e chi si mette contro i suoi insegnamenti praticamente non esiste. Questo è il discernimento del cammino neocatecumenale, totalmente contrario a quello che la Chiesa insegna e dice di praticare, esso non si accorge della trave che è nel proprio occhio e vuole rimuovere la pagliuzza che sta negli occhi degli altri, atteggiamento insopportabile ed arrogante. La migliore evangelizzazione è l’esempio di vita dicono tutti i santi cattolici ed appena si fa notare questa cosa a qualche catechista del cammino ti rispondono che “tutti siamo peccatori” impossibilitati a fare il bene, menzogna primordiale che “Satana” mette nel nostro cuore per continuare a portarci dove lui vuole e cioè alla perdizione eterna, difatti si rende bugiardo Cristo che ha detto: “Va e non peccare più” (Gv 5, 14; Gv 8, 11) oppure di essere “perfetti” come Suo Padre (Mt 5, 48; Col 4, 12; Gc 1, 4) e se qualcuno pensa che è proprio s. Paolo che afferma ciò nella famosa lettera ai Romani (7, 14-24) significa che non ha capito niente del Vangelo e di s. Paolo.

Menzogna: in realtà è solo
"para descubrir el Kiko"!
Tantissime volte, specialmente negli ultimi periodi della sua vita, Carmen diceva che Kiko era un mostro, il demonio personificato, consigliava di non seguirlo perché era diventato come “Pippo Baudo” che riscuoteva un’ottima “audience” per il proprio tornaconto, ma non si curava della dignità del prossimo.
Attenzione! Potrebbe sembrare che a Carmen non importasse nulla della prima cosa, ossia della popolarità e spettacolarizzazione, mentre avesse davvero a cuore la seconda cosa, ossia il rispetto per il prossimo. Purtroppo non è mai stato così! Come tutti ben sanno Carmen Hernandez eccedeva nella mancanza di rispetto totale per gli altri (abbiamo visto come si comportava con i Vescovi e i Cardinali, figuriamoci con i fratelli a lei sottoposti!) che trattava con una cattiveria e un sarcasmo che solo in pochi sanno esprimere.
Allora come si spiegano i continui rimproveri furiosi che rivolgeva a Kiko per questo?
Noi un’idea ce la siamo fatta, avallata da altri comportamenti ricorrenti dell’«iniziatora»: Carmen viveva una eterna e irrisolta competizione con Kiko che le rubava costantemente la scena con la sua forte personalità. Questo Carmen non lo ha mai sopportato. Probabilmente era molto invidiosa del “carisma” di Kiko di affascinare le folle, di reggere per ore il palco, doti che lei non possedeva e quando accusava Kiko di “non aver a cuore la dignità del prossimo” pensava amareggiata alla sua di dignità che Kiko calpestava tenendola sempre in secondo piano e relegandola alla sua ombra. Della dignità degli altri a Carmen non è mai importato un fico secco, così come al suo socio. Entrambi mettevano sotto le persone. In genere "uno reggeva e l’altro menava"… ed erano botte da orbi per i poveri malcapitati.
Carmen era diventata talmente ossessiva nell’attaccare Kiko fino allo sfinimento, e sempre più col passare degli anni, che i fratelli pensavano che era diventato un gioco e alla fine si risolveva tutto in una plateale risata!
Negli ultimissimi periodi, quando si cominciò a capire che Carmen non giocava affatto, sono stati coloro che le stavano intorno – cominciando da Kiko – che hanno giocato sporco facendo credere che la Carmen cominciava a sragionare a causa dell’età, facendo di tutto perché nulla si sapesse. Difatti non si sa niente almeno dei suoi ultimi due anni di vita. Ogni tanto qualche indiscrezione raccapricciante è trapelata e solo le sorelle che la servivano sanno qualcosa che sarebbe interessante farci raccontare!

In conclusione:
Il servizio deve essere quello rivolto a rendere adulte e libere le persone in Cristo, mentre chi serve dovrebbe rimanere sempre in secondo piano, fino a quando ognuno non sia in grado di discernere da solo. Cosa che nel cammino non avverrà mai perché il cammino non finisce mai, tradendo le promesse delle catechesi iniziali. Cosa che abbiamo dimostrato tante altre volte. 

(da: Veterano)

martedì 27 novembre 2018

Non basta gridare «Il Cammino è cattolico!»

Kiko predica dall'ambone,
con crocifero e candelieri
Un Anonimo neocatecumenale ci scrive:
Il Cammino è cattolico e in questa convivenza si è reso evidente ancora una volta. Nelle parole dei catechisti non c'è stato nulla di falso o di eretico. Il presbitero ha esortato chiaramente a confessarsi non solo nelle penitenziali. Dio attraverso la Parola e i Sacramenti ci ha salvati dai nostri peccati e dalla condanna che deriva da questi. L'ho visto di nuovo nelle esperienze di tanti fratelli, che al questionario hanno espresso anche le loro critiche. Possiamo parlare e lo facciamo, non siamo lobotomizzati. Tutti i sacerdoti che hanno appoggiato il Cammino in questi anni… tutti eretici e oliati? Avete ascoltato le parole del Papa il 5 maggio 2018? Ha detto la sua con il suo stile, ma ha incoraggiato il Cammino e benedetto il carisma. Siamo nella Chiesa cattolica per quanto non vi piaccia. Non siamo una setta. Mi dispiace veramente molto per il vostro accanimento contro una realtà così bella e che ci fa così bene.
Prima di rispondere punto per punto a questo intervento riportiamo la risposta di Roberta:
Hai detto bene:
"Avete ascoltato le parole del Papa il 5 maggio?"
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Lo sai vero che non si riducono alla frase finale di saluto fatta scrivere sul santino che da ora in poi dovete tenere nella Bibbia?
Non basta dire "non siamo una setta" per non essere una setta, nessun imbroglione dice "io sono un imbroglione", altrimenti l'imbroglio non riesce.
Quando abbandonerete la segretezza, l'irrispettosa Messa diversa, la struttura gerarchica, l'intromissione nell'intimità della coscienza, le indebite pressioni psicologiche, l'interpretazione fantasiosa e strumentale della Parola di Dio, le pressioni a dare soldi, il culto della personalità dei fondatori… ecco, allora non sarete più una setta.
Quello che si è "reso evidente ancora una volta" in questa convivenza, è solo la vostra scaltrezza di parlare, quando sapete che sarete ascoltati pubblicamente, in linguaggio "politicamente corretto"… ma non basta avere un linguaggio "cattolico" quando i contenuti non lo sono, quando la prassi è all'opposto.
Nei fatti siete forse svincolati da potere e denaro? Sapete camminare insieme a chi ha un altro cammino senza dettare il passo agli altri? Senza voler imporre il vostro senso di marcia? Con cura e rispetto per ciascuno? Senza forzare la crescita di nessuno? Nella vostra "evangelizzazione" vi sentite discepoli della Chiesa per condividere oppure siete tesi a conquistare, a imporvi, con dinamica di proselitismo?
Nelle vostre "missioni" amate le culture dei popoli senza applicare modelli prestabiliti? Vi lasciate ispirare per meglio agire, in modo di volta in volta nuovo, di fronte alle situazioni concrete oppure applicate modelli prestabiliti? Le teorie e gli schemi di Kiko e Carmen (le "catechesi", le tappe, gli "scrutini" ..) non sono forse sempre uguali, inossidabili da 50 anni e applicati in modo standard dall'equatore al Polo Nord?
Dal 5 maggio ad oggi, che cosa avete fatto per adeguarvi a tali indicazioni del Papa?
Su queste cose andava fatto un bel questionario, invece di autoincensarsi ogni volta col raccontare la "storia" del cammino… come fosse importante imparare una serie di date ed eventi dei fondatori invece che aiutarsi a vivere dei contenuti.
Infatti, che aiuto avete ricevuto dal vostro "parlare" nel questionario?
Dopo che avete espresso tra di voi le vostre "critiche" che ne avete fatto?
Avete fatto in modo che Kiko ne venisse a conoscenza? Avete chiesto e ottenuto una risposta?
Qualcosa di ciò che avete riscontrato essere "criticabile" è cambiato?
No? Allora a che serve, solo a rinforzarsi a vicenda nell'obbedienza? Ha ragione Kiko di dire "ma rispondete un po' come volete"…
Tanto, che contate voi? Credete che il cammino è per voi?
No, voi siete per il cammino e tutto quello a cui potete aspirare in questa "bella realtà" è di poter avanzare di qualche grado nella scala gerarchica per avere anche voi la vostra fetta… fetta di piccinerie (il "rispetto" di chi è più in basso, il gusto di comandare sugli altri, la sicurezza affettiva, psicologica, economica o altro) .
Non dubito che tu creda che tutto ciò ti "faccia bene" .. ma per una volta chiediti, fratello pieno di entusiasmo per Kiko, chi è che salva la tua vita, Gesù o il cammino?
Vedere la differenza è essenziale.
Roberta
Aggiungo alcune mie note a pié di pagina:

L'Anonimo pomposamente proclama:
"Il Cammino è cattolico e in questa convivenza si è reso evidente ancora una volta. Nelle parole dei catechisti non c'è stato nulla di falso o di eretico."
Il neocatecumenale appena tornato gasato dalla convivenza megagalattica dell'universo piomba qui a proclamare la sua fede in Kiko-signore, sparando la solita affermazione priva di qualsiasi fondamento. Non può dire "…si è reso evidente perché…", "…nulla di falso o eretico, infatti a pagina XYZ potete leggere…". Non uno straccio di prova a sostegno della sua tesi (infatti rispettiamo anche il pensiero contrario al nostro purché con il catechismo, la tradizione e la scrittura si dimostri che noi abbiamo torto a chiamare Kiko eretico e "deiezioni" la sua immonda dottrina luterana). Al contrario le oltre duemila pagine di questo blog sono zeppe di documenti, citazioni, aforismi dei Padri e dei Santi, articoli, riflessioni di Papi, Vescovi, Sacerdoti e laici che si affermano l'opposto di quanto Kiko va cianciando da 50 anni.
"Il presbitero ha esortato chiaramente a confessarsi non solo nelle penitenziali. Dio attraverso la Parola e i Sacramenti ci ha salvati dai nostri peccati e dalla condanna che deriva da questi. "
Questa è solamente fuffa: il presbitero (mai sacerdote), bontà sua, ha esortato a confessarsi non solo nelle mega-adunate kikiane che desacralizzano proprio il Sacramento della Riconciliazione, quello celebrato nella propria intimità, nel segreto del confessionale, davanti al Sacerdote alter Christus. A che può mai servire un timido alito a malapena cattolico nel turbine delle vaccate pronunciate a parole (vedi Kiko alla GMG di Rio) e soprattutto delle evidenti eresie celebrate costantemente nei fatti? Non diciamo fesserie, caro fratello Anonimo! Kiko non crede nella Riconciliazione, ma nell'assoluzione in foro interno!
Da notare l'ordine di priorità con cui scrive: prima la Parola, poi i Sacramenti.
L'ho visto di nuovo nelle esperienze di tanti fratelli, che al questionario hanno espresso anche le loro critiche. Possiamo parlare e lo facciamo, non siamo lobotomizzati.
Tutto nel Cammino si riduce ad un mero "esperienzialismo", un parlarsi addosso, come al solito. Poveri neocatecumenali che le loro critiche possono al massimo esprimerle nel chiuso di un gruppetto al questionario del sabato. Per chi non sapesse come la cosa si svolge, i gruppi sono di 8-10 persone, tutti si risponde ma solo uno relaziona (il cosiddetto "segretario") e solo se viene estratto a sorte. La maggior parte di ciò viene detto nel gruppo cade nel dimenticatoio. No, caro anonimo, voi non potete parlare e se lo fate venite annichiliti come è successo a tutti noi. La lobotomia dovete farvela da soli per continuare a sopportare di seguire un borioso idolatrico guru pieno di sé e tutti i suoi esigenti capibastone, stando zitti al contempo.

Non basta gridare che il Cammino è "cattolico", non bastano le vostre convinzioni a parole, mai tradotte a fatti, perché smetta di essere la setta pseudo-cristiana che è da 50 anni a questa parte!
Caro Anonimo e cari neocatecumenali che dite di vedere storture e problemi, che dite di non sopportare Kiko, ma si può sapere perché allora continuate a seguirlo invece di alzarvi pubblicamente (e sottolineo PUBBLICAMENTE, come hanno fatto tanti di noi "ex") e denunciare il male che regna nel Cammino Neocatecumenale, e così fare la vostra parte per gettare giù dal trono i farisei che vi si sono seduti. Mai parola fu più azzeccata per descrivere la casta che domina il Cammino a partire da Kiko:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei (…) Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d'onore nei conviti , i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze , come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente. »

domenica 25 novembre 2018

Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni

Sepolcri imbiancati
La tipica strategia difensiva di ogni zelante neocatekiko è quella di ergersi a giudice unico della propria esperienza: "il Signore mi ha salvato", col sottinteso: "chi sei tu per capire cosa provo?", e col sottinteso del sottinteso: "se il Signore mi ha salvato allora il Cammino è buono".

Ma anche il drogato dice sostanzialmente le stesse cose: "se io mi sento bene con la droga, chi sei tu per criticare la mia esperienza? tu non hai fatto esperienza della droga, perciò non puoi giudicarla!" Quando infatti la radice è buona, chi ha "fatto esperienza" invita tutti a considerarne gli aspetti oggettivi, cioè non soggettivi, affinché chiunque possa verificare in modo indipendente. I neocatecumenali non lo fanno mai perché non possono farlo: infatti il Cammino è inquinato fin dalla radice. Perciò hanno ragione di temere le verifiche. Perciò hanno sempre bisogno di usare esclusivamente la propria imprecisata "esperienza" come spiegazione.

Innanzitutto perché una forte esperienza religiosa, per quanto sincera, non implica qualcosa sulla verità di quella fede. Per esempio, tanti storici sono convinti che Maometto fosse sinceramente convinto di aver ricevuto una rivelazione divina. La conseguenza è l'islam. E nell'islam puoi trovare gente di buon cuore, con esperienze religiose perfino con caratteri di misticismo (la "mistica sufi", che tanto fa leccare i baffi a certi soloni nostrani che meno la conoscono e più ne elucubrano). Ma tutto questo non significa che loro si siano avvicinati minimamente alla verità. Nostro Signore saprà leggere nei cuori e in qualche modo ricompensare coloro che non sono colpevoli del non aver avuto la possibilità di conoscere la vera fede, ma questo non significa che la loro spiritualità, anche la più onesta, abbia valore (e dopotutto il Signore ha comandato di battezzare, dichiarando che il battesimo è necessario alla salvezza): per questo si diceva che uno starnuto di don Bosco vale più della vita ascetica di un induista, poiché nel primo caso c'è la divina grazia che opera.

Un altro spunto di riflessione: ad accendere le speranze di soggetti come il famoso Agudo delle baracche (uno dei primissimi seguaci di Kiko e Carmen) era piuttosto una religiosità comunitarista, di sapore protestante e figlia del suo tempo (nel Sessantotto e dintorni era tutta un'effervescenza di nuove "comunità", di gruppi che volevano vivere "mettendo tutto in comune", ecc.) poi rapidamente passata di moda pochi anni dopo. Lo ha spiegato in dettaglio il nostro lettore Tomista ex NC: agli occhi di gente stufa delle cose della fede ridotte ad un'ingessata burocrazia, l'imbattersi in un "rito collettivo" del sentirsi "membri di una sola cosa" e chiamare "Cristo" i risultati della propria attività comunitaria, era certamente dirompente. Ma non cattolico.

Di sicuro Kiko e Carmen, fin dagli inizi, avevano intenzione non di santificare sé stessi, ma di costituire una qualche comunità di cui essere al comando e da cui estrarre elogi, ubbidienza, e soprattutto tributi. È un dato incontestabilmente verificabile dai loro discorsi lungo oltre mezzo secolo. Tutte le pie leggende sul Kikolone che esce dalla crisi e vuole evangelizzare i poveri con Bibbia e chitarrella, tutti i racconti sdolcinati su Carmen tanto tanto fervorosa che voleva annunciare Cristo a costo di disubbidire alla propria superiora, sono patetiche foglie di fico che nulla tolgono alla chiara volontà di quei due di creare una "comunità" di cui essere i capi indiscussi, ammirati e ben pagati.

Se Kiko si fosse veramente convertito, avrebbe bramato di seguire qualcuno con più fede di lui, avrebbe desiderato conoscere a fondo le cose della fede e vivere degnamente i sacramenti, avrebbe sì voluto evangelizzare ma mai partendo come dilettante allo sbaraglio senza guida, per non fare la fine del cieco che pretende di guidare altri ciechi. Invece Kiko dopo neanche un annetto nei Cursillos de Cristianidad, se ne separa (scacciato via o uscito sbattendo la porta?) e va per la propria strada. Ugualmente Carmen: espulsa dalle suore per disubbidienza (doveva andare in Bolivia e invece pretende di restar sotto casa ad "evangelizzare" a modo suo: vi pare conversione?). Il demonio - quello vero, non il portasfortuna del Cammino che ti fa trovare traffico in autostrada quando vai alla "convivenza" - ha aiutato i due spagnoli a convincersi così: "se noi due uniamo le forze, fonderemo una comunità di cui saremo capi riveriti e ben pagati". E li ha aiutati perché già all'epoca proclamavano una fede inquinata e la riduzione della liturgia a spettacolino autogestito.

Con degli autonominati "iniziatori" di tal fatta, cosa può sperare il buon cuore di coloro che ascoltano? Certo, può capitare che qualcuno incontri Cristo nonostante l'aver seguito dei falsi profeti: ma è una rara eccezione, è un fatto straordinario, non una possibilità da tenere sempre in considerazione. Ordinariamente chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Quando i due spagnoli si sono lamentati che dalle baracche di Madrid non li hanno più seguiti, è perché avranno chiesto la Decima o qualcosa di equivalente e di estraneo alla fede (gli autonominati "iniziatori" si son sempre lamentati che dalle baracche erano tutti disposti ad andare alle loro "conferenze" ma non erano disposti a "qualcosa in più"... chiaro il sottinteso?). Quelle povere anime assetate di dottrina della fede, dopo aver ricevuto le (eretiche) predicazioni iniziali, al momento di costituire una comunità con impegni economici, si son tirate indietro.

Nel 1967 Kiko appioppava simboli massonici nei suoi deliranti "dipinti" a tema sacro (come ad esempio l'occhio del cuore, o l'occhio nel triangolo). I frammassoni sono generalmente persone intelligenti e attente alla situazione ecclesiale, e non ho dubbi che negli anni '60 alcuni di loro abbiano notato il kikismo-carmenismo in azione e abbiano considerato utilissima la creazione della chiesa parallela neocatecumenale, idolatrica, di stampo comunitarista e sessantottardo, e abbiano deliberato di aiutarli anzitutto economicamente: cioè incistandoli nel cuore della cristianità, a Roma, e mettendo parrocchie di gente ricca a loro disposizione.

Chissà per quale motivo i due spagnoli si son lasciati convincere a trasferirsi a Roma praticamente senza opporre resistenza. Il resto è storia.

Dalle notizie più vecchie che abbiamo, il Cammino durava nientemeno che sette anni. L'aggiunta di tappe su tappe (che prosegue ancor oggi: trent'anni di Cammino non bastano) è stata una pura necessità economica (le nuove tappe venivano sempre piazzate successivamente alla tappa del pagamento della Decima...).

Ogni volta che i due spagnoli si facevano venire una "divina" rivelazione, il testo del mamotreto non corretto era di fatto equiparato alla Parola di Dio. Nei primissimi anni Settanta i due spagnoli hanno continuato a proclamarsi "ispirati da Dio" (col sottinteso che chi li contestava, contestava Dio). È difficile escludere che l'intero "percorso" confluito nelle tremila pagine dei mamotreti segreti sia una loro creazione originale. Probabilmente anche quel materiale è un aiutino del demonio (quello vero) mediante amici del demonio (i potenti appoggi che li hanno sostenuti e procurarono loro la simpatia di mons. Morcillo González e l'accoglienza del cardinal Dell'Acqua). La consegna tassativa e assoluta di mantenere il segreto (fino a non molti anni fa negavano tutti risolutamente l'esistenza dei mamotreti) potrebbe essere dovuta al dover evitare che si scoprano le vere fonti. Salvo eccezionali eventi rivelatori, non sapremo mai cosa è esattamente accaduto in quei primi anni ruggenti del kikismo-carmenismo.

Ma i frutti, come dice il Vangelo, fanno riconoscere l'albero. E nonostante le buone intenzioni di coloro che hanno seguito i due autonominati "iniziatori", nessun ramo iniziale (né attuale) di quell'albero ha mai prodotto frutti decenti. Nessuno "scisma dal Cammino" è mai avvenuto, altrimenti avremmo potuto osservarne l'evoluzione: verso un'altra eresia, o verso la genuina ortodossia della fede? (se fosse esistito anche solo un singolo esempio del genere avremmo dovuto pensare che il Cammino aveva tutto sommato una buona radice che sarebbe stata ingiustamente ignorata). Abbiamo invece solo pessimi frutti, oltre che un vero e proprio popolo di ex neocatecumenali, che hanno abbandonato il Cammino a causa del suo marciume, singolarmente o con tutta la propria famiglia.

In sintesi, il buon cuore dei singoli di tanti kikos oppressi può essere già sufficiente come chiave di lettura per capire che il Cammino è opera del demonio. Quando quel buon cuore comincia a prendere sul serio le parole del Vangelo (indicate dai capicosca della setta solo per dare improbabili pezze d'appoggio alle nefandezze del Cammino), quel buon cuore comincia a produrre insperati frutti: cioè tentare (inutilmente) di correggere il Cammino dall'interno, tentare (inutilmente) di promuovere le virtù della fede, tentare (a proprio rischio e pericolo) di vivere di più i sacramenti... fino al punto di non poterne più e di decidere di abbandonare il Cammino. In quel momento il buon cuore si libera dai lacci, abbandonando il Cammino. E scopre che la cosiddetta "religiosità naturale" del cosiddetto "cristiano della domenica" (etichette sprezzanti utilizzate nel Cammino fin dagli inizi) era invece la strada giusta.

venerdì 23 novembre 2018

Non confondiamo la Santa Messa con l'Eucarestia, por favor!

Mi hanno passato alcune immagini di quello che, mi dicono, è la parrocchia più kikizzata di Siviglia. 

All'esterno la chiesa parrocchiale trae in inganno. 

Ha una bella pala d'altare in ceramica sulla porta, una pala d'altare che non è stato ripristinata, nonostante le riparazioni enormi e la modernizzazione che sta portando avanti il ​​parroco, grazie ai contributi di tutti i parrocchiani. 
In poche parole, sarà che il denaro di tutti è andato ad altre cose...

La parrocchia, come segnalato dalla pala d'altare in ceramica, è dedicata alla Sacra Famiglia... tuttavia, si scopre che per trovare questa Sacra Famiglia, una volta entrati nella chiesa parrocchiale, bisona guardare più volte e con molta attenzione prima di trovarla.


Sì, c'è la Sacra Famiglia, ma è in un angolo buio, nascosto, che non disturbi, poiché Kiko dice che non c'è arte sacra al di fuori di lui e non bisogna turbarlo, per timore che si senta male di nuovo. 

La cosa importante è che si veda bene un orribile kikotrono  e le sedie in metacritalato in prima fila. 

Altri arredi parrocchiali sono di gusto piuttosto discutibile, molto blu elettrico anni '90, molto metacrilato, ampie pareti di di muro bianco e, suppongo, ruvido, senza il quale i poveri  kikini non sono in grado di convertirsi (non si sa ancora a cosa).



Solo una cappella viene risparmiata da un'estetica così cupa, a giudicare dalle foto ricevute.



Nell'insieme, la cosa più interessante sono  le informazioni che si possono ottenere sul web su questa parrocchia della Sacra Famiglia di Siviglia. 

Un esempio dal programma delle attività liturgiche della parrocchia: 



Capito? C'è la Santa Messa alle 20 e c'è poi l'Eucaristia alle 21, chiarendo che sono cose diverse, perché non dobbiamo confondere ciò che vale 100 con ciò che vale 20. 

Un altro esempio: 

Nessuna informazione di interesse comune alla Chiesa cattolica ed al CNC!
O meglio: il CNC viene prima, la Chiesa viene dopo, ma in modo separato e distinto, in modo che a nessuno venga da pensare che il CNC sia parte della Chiesa della quale si approfitta.

(da: Gloria G.
nostra traduzione da:
Cruxsancta)

mercoledì 21 novembre 2018

Riguardo agli esorcismi (e ai neocat laici che si vantano di compierli o che inducono altri neocat, laici come loro, a compierli durante le loro cosiddette "missioni")...

Santino kikizzato di Sancarmen
ed entusiasmo ostentato dei kikos
Nel comandare che il Cammino si desse una regolazione statutaria, papa Giovanni Paolo II aveva offerto al Cammino una scialuppa di salvataggio in modo che potesse essere preso a bordo della nave di Pietro. A CONDIZIONE, però, che il Cammino UBBIDISSE ai Vescovi e alla Chiesa.
Una grazia straordinaria, che Kiko pare abbia in gran parte sprecato e stia ancora sprecando.

Così Dio pare averli abbandonati alle loro passioni stravaganti (parlo in generale, non dei singoli camminanti che, però, da certi modi di fare sono limitati e fuorviati).
Ma quando gli uomini seguono le loro idee sbagliate, il demonio diventa più pericoloso. Tanto più pericoloso, quanto più gli errori sono gravi.

Gravi come il CALPESTARE i frammenti del Pane consacrato, ovvero del CORPO DEL SIGNORE, di cui molto spesso si parla in questo blog, o come rivolgersi DIRETTAMENTE al demonio con la pretesa di cacciarlo, cosa PROIBITA dalla Chiesa a chi non è esorcista.

Riporta infatti la “Lettera agli Ordinari riguardantele norme sugli esorcismi” che il 29 settembre 1985 emanò l’allora card. Ratzinger in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede:
“Già da alcuni anni, presso certi gruppi ecclesiastici si moltiplicano le riunioni per fare suppliche allo scopo preciso di ottenere la liberazione dall'influsso dei demoni, anche se non si tratta di esorcismi veri e propri; tali riunioni si svolgono sotto la guida di laici, anche quando è presente un sacerdote.
Poiché è stato chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede che cosa si debba pensare di questi fatti, questo Dicastero ritiene necessario informare i Vescovi della seguente risposta:
1. Il canone 1172 del Codice di Diritto Canonico dichiara che nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi se non ha ottenuto dall'Ordinario del luogo una speciale ed espressa licenza (§ 1), e stabilisce che questa licenza debba essere concessa dall'Ordinario del luogo solo al sacerdote distinto per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita (§ 2). Pertanto i Vescovi sono vivamente pregati di esigere l'osservanza di queste norme.
2. Da queste prescrizioni consegue che ai fedeli non è neppure lecito usare la formula dell'esorcismo contro satana e gli angeli ribelli, estratta da quella pubblicata per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, e molto meno è lecito usare il testo integrale di questo esorcismo. I Vescovi procurino di avvertire i fedeli, in caso di necessità, su questa cosa.
3. Infine, per gli stessi motivi, i Vescovi sono invitati a vigilare affinché – anche nei casi in cui è da escludere una vera possessione diabolica – coloro che sono privi della debita facoltà non abbiano a guidare riunioni durante le quali vengono usate, per ottenere la liberazione, preghiere nel cui decorso i demoni sono direttamente interrogati e si cerca di conoscerne l'identità…
Ricapitolando:
Anche quando non si tratta di esorcismi, ma solo di preghiere di liberazione, che sono ammesse dalla Chiesa, non è lecito dare ORDINI DIRETTI al demonio, come si poteva fare una volta quando, a conclusione della preghiera a San Michele Arcangelo, si recitava l’esorcismo di Papa Leone XIII.
Se fosse lecito dare ordini diretti al demonio COME FA KIKO, la Chiesa non avrebbe proibito di recitare il testo integrale dell’esorcismo di Leone XIII. E poco importa se una volta tale preghiera era ammessa: oggi non lo è più.
I camminanti, perciò, e soprattutto Kiko, disubbidendo alla Chiesa su questa cosa, rischiano molto dal punto di vista spirituale. E il Cammino, invece di essere un’aggregazione ecclesiale che segue il soffio dello Spirito, rischia di essere una comunità umana CONTRO lo Spirito Santo.

lunedì 19 novembre 2018

"Video-Propaganda" della Convivenza di Inizio Corso 2018 e quanto poco hanno potuto salvare dell'indigesto Discorso Papale.

Incastonato, come una pietra di grande valore, tra gli elogi papali selezionati ad arte (vedere e ascoltare per credere): da Paolo VI, a Giovanni Paolo II, fino a Benedetto XVI, mentre si aspetta l'arrivo di Papa Francesco, Kiko mette dei punti fermi: il suo e di Carmen "Potente Cammino" è qualcosa di sorprendente! Sceso direttamente dal cielo, da Dio, adorno di ogni dono di grazia; predestinazione degli eletti!
Opera unica, una cosa mai vista.

Stanno lì in prima fila
- a bella posta si sono piazzati sotto i suoi occhi -
invano protesi a raccogliere gli elogi papali
che non arriveranno.
Si proclama a pieno titolo nella Chiesa, in un posto privilegiato della Chiesa, unico. Chi altri fa "Iniziazione"? Ma neanche un accenno esce dalle sue labbra alle tante correzioni che la Chiesa ha tentato di apportare inutilmente al cammino in tutti questi anni, ai richiami numerosi e accorati, rivolti al "buon cuore " di chi ascolta (se almeno fosse buono!), alle sue pressanti raccomandazioni, alle tirate d'orecchi fatte a quattr'occhi ma di cui non hanno mai fatto parola agli adepti, figuriamoci! Alcune non hanno potuto impedire che venissero alla luce; ma tanto nulla cambia lo stesso, perché grandi maestri nell'arte del "sopire, chetare" di manzoniana memoria. Nulla, dunque, mai può cambiare nel cammino ad opera della Chiesa. Solo Kiko può addirittura stravolgerlo totalmente dal progetto iniziale, mille e più volte tradito. Kiko dice: "Le cose cambiano. Oggi ho un'altra ispirazione!" Cosicché quello che era itinerario non porta più da nessuna parte (iniziazione dunque non è, ma solida struttura gerarchica) e delle "piccole comunità che vivono in umiltà, semplicità e lode, dove l'altro è Cristo", ispirate (?!) a Kiko dalla Madonna, nessuno più conserva memoria.
Esse hanno, col passare del tempo, lasciato il posto al "POTENTE CAMMINO" (Kiko stesso lo ha Ri-battezzato così negli ultimi anni). Piccola domandina: Come mai questo cambiamento di sostanza non ha suscitato alcuna sorpresa nelle fila del cammino? Mistero o Arcano anche questo!? Eppure non è cambio da poco; è un altro DNA.
Non essendo umile (Kiko io-io-io, non lo è mai stato - Carmen dixit - e non lo sono i suoi imitatori) e neanche semplice (struttura complessa di cui la piccola comunità è solo il livello più basso di "approvvigionamento" di forze nuove e di denari indispensabili per rafforzare le fila dell'esercito kikiano lanciato alla conquista) il cammino è perfetto così com'è e continuerà dritto per la sua strada, lasciandosi alle spalle morti e feriti di cui presto si cancellerà anche il ricordo (poiché non conta nulla "l'altro che è Cristo"!), sempre protesi a conseguire nuovi traguardi. Di un'ultima cosa siamo poi certi: Mai nessuno per esso renderà lode a Dio.
Questo Video - è palese - è stato confezionato ad arte.
Solita propaganda , insomma, senza alcuna onestà.

Va proprio messo in evidenza questo Video Propaganda della Convivenza di Inizio Corso anno 2018 che chiamo, dopo l'autoritratto tracciato da Kiko con la sua stessa predicazione, "prova visiva" a ulteriore conferma che Kiko è un gran mistificatore dotato di una disonestà morale e intellettuale fuori dal comune.
Egli pensa che tutto il genere umano (all'infuori di lui e dei suoi sodali che si strutturano ai vari livelli - con corrispondente gradazione delle responsabilità ovviamente - in: i 12 cefali, i 72 scalpitanti aspiranti cefali qualora i primi, uno ad uno, passino a miglior vita, gli itineranti frustrati senza stellette supplementari, i quali mai faranno carriera più di tanto e se ne dolgono invano… e, giù giù, in tutte le altre categorie che vanno dai catechisti di zona ai responsabili di comunità, anche queste ultime classificate con vari gradi di importanza) è composto da gonzi beoti, pronti a farsi prendere per i fondelli e che lui può - a suo piacimento - manipolare e imbambolare come e quando vuole. Tanto gonzi ma tanto che, forse, non aspettano altro, ormai, dalla vita; né altro desiderano. Bel capolavoro!


Trascriviamo qui sotto alcune parti del video:

Min. 1:21

Kiko:
(ndr. protagonista unico e indiscusso, ut semper!, occupa lui tutta la scena).
Siamo un dono del cielo che la Santa Vergine Maria venuta dal cielo per il Suo Figlio ci ha detto: "Fate comunità cristiane" lo stesso che a Cana la Madonna ha detto: "Non hanno vino!" oggi ha detto: "La gente è sola! Dovete vivere la vostra fede in una comunità cristiana, dove nessuno si senta solo. Questo è un bene, è un dono enorme. Tutti che siete qua, tutti avete dietro una comunità"

Min. 2:13

Kiko:
"amatevi come io vi ho amati, in questo amore tutti i secolarizzati che vi attorniano, tutta la gente che attorno a voi gira: "Quelli sono neocatecumeni o quelli sono cristiani, ecco sono cristiani" E dopo dice Cristo "Se dopo arrivate ad essere perfettamente uno il mondo crederà"
Questo amore che Dio ha per noi…Dio vorrebbe essere così uno in noi, totalmente dato a noi "Padre io in loro e tu in me perché siano perfettamente uno è il mondo creda che tu mi hai inviato!"
La forma che tiene di amare Dio gli uomini. È come ha mostrato quest'amore? Attraverso la Croce! Per questo questa Croce, la Croce, dice l'epistola agli Ebrei, è irradiazione della divinità, di Dio. È la gloria di Dio e anche un'impronta della sua sostanza. La epistola agli Ebrei dice che Cristo crocifisso è impronta, come un'impronta sulla cera che lascia un anello, un'impronta della sostanza divina. Allora questa impronta che cosa mostra? Che Dio è fatto di che cosa? Di amore a noi totale, assoluto, Dio non si riserva nulla, si dà totalmente anche se noi siamo adulteri, assassini, ladri…
Min. 4:00

Padre Mario:
(n.d.r. prototipo del perfetto prete del cammino, partorito dalla mente di Kiko e Carmen, con scheda incorporata di frasi pre-registrate che partono a comando; cambia solo di volta in volta la scena o lo sfondo).
Io penso che il più grande dono che il Signore ci ha fatto, proprio per realizzare quello che la Madonna ha ispirato, vivere la fede in piccole comunità, è stato l'iniziazione Cristiana che purtroppo manca oggi in tante... [n.d.r. pausa, il disco si è inceppato, o doveva cercare la parola] …parti. Questo di avere l'iniziazione Cristiana che è basata sul Concilio Vaticano II:
La celebrazione della Parola che ci illumina poco a poco e per la potenza dello Spirito Santo va cambiando la nostra vita, gradualmente, progressivamente, senza esigenze.
L'eucarestia, celebrata come comunità, partecipata dai fratelli che è una gioia per tutti noi.
Sacramento della Riconciliazione che sempre ci rinnova.
Sono doni immensi, Carmen diceva venuti dal Concilio e il Signore ci affida la missione di trasmettere questi doni a questa generazione, a chi non sa più cosa fare, dove mettere le mani.
Il Concilio ha dato una risposta: Parola - Liturgia - Comunità…
(il Concilio? e dove? "Parola-Liturgia-Comunità" è uno slogan neocatecumenale, non del Concilio)

Min. 5:21

Kiko:
Il Cammino neocatecumenale è una grazia, è un carisma come ha detto il Papa Benedetto XVI, come prima aveva detto il Papa Giovanni Paolo II quando ha riconosciuto questo cammino come un itinerario di formazione cattolica valido per i tempi di oggi, ossia che riconosce che nel cammino c'è una sintesi di fede e cultura, perché sappiamo predicare oggi all'uomo di oggi, moderno, senza archeologismi…

Min: 5:41

Ascension:
(n.d.r. nel ruolo della perfetta neocatecumena ossequiosa).
Con il cammino, attraverso il cammino, io come penso a tutti voi, lo Spirito Santo ci ha aperto, ci ha illuminato gli occhi del cuore per vedere le meraviglie di Dio nella nostra vita, nella nostra storia. Per questo oggi siamo grati, anche perché arriva il Papa Francesco, perché Kiko e Carmen e Mario ci hanno portato ad amare la Chiesa e anche al Papa Francesco…alla sua fedeltà ci ha portato ad amare alla Chiesa veramente. Siamo qui contenti, felici che arriva con noi a confermare nella fede il Papa Francesco…
Min: 6:30

Kiko:
L'amore umano arriva fino alla morte. Quando una coppia sta assieme e la moglie per i suoi difetti o il marito e l'altro si sente ucciso…perché nessuno ha vinto la morte e allora si separano si divorziano perché devono scappare dalla morte. Nessuno ha vinto la morte. Ma Cristo ha vinto la morte per noi e ci dona a partecipare della sua vittoria sulla morte. Vi abbiamo detto: Coraggio, non avere paura, Dio va a trasformare questa croce, questa sofferenza, in gloria. Credilo! Guarda Cristo, poveraccio, che ha accettato l'ingiustizia più totale su di lui e Dio, il Padre, ha tratto di là la nostra salvezza. Ha reso la croce di Cristo che era l'ignominia più alta e più grande e l'ha resa gloriosa.

Min: 7:26

Kiko:
Molto bene il Santo Padre sta in mezzo alla gente, bravo!

Min: 8:18

Kiko:
…arriva il Santo Padre. Diamo un applauso al Papa! Viva il Papa! Viva il Papa!
[ndr. Il Papa sale sul palco, baciamano ipocrita, carrellata di Cardinali gioiosi e popolo festante con bandiere e striscioni…!]

Min: 9:20

Kiko:
60.000 fratelli dell'Italia, molto bene!
Min. 9:34

Finalmente consentono al Santo Padre, Papa Francesco, di parlare:
[ndr: riportiamo il discorso così come è stato sapientemente tagliato nel video, perché leggendolo di seguito si possa verificare l'impoverimento a cui è stato sottoposto]
Comizio di Lenin del 5 maggio 1920:
Trotsky è presente (cerchiato in rosso);
la foto verrà censurata anni più tardi
perché Trotsky era caduto in disgrazia
Sono felice di incontrarvi e dire con voi: grazie! Grazie a Dio, e anche a voi… OMISSIS…E un grande grazie va anche a chi ha iniziato il Cammino neocatecumenale cinquant’anni fa… OMISSIS…dopo cinquant’anni di Cammino sarebbe bello che ciascuno di voi dicesse: “Grazie, Signore… OMISSIS… perché nella Chiesa ho trovato la mia famiglia; perché nel tuo Battesimo le cose vecchie sono passate e gusto una vita nuova (cfr 2 Cor 5,17); perché attraverso il Cammino mi hai indicato il sentiero per scoprire il tuo amore tenero di Padre”…OMISSIS …Andate. La missione chiede di partire. Ma nella vita è forte la tentazione di restare, di non prendere rischi, di accontentarsi di avere la situazione sotto controllo. È più facile rimanere a casa, circondati da chi ci vuol bene, ma non è la via di Gesù. Egli invia: “Andate”. Non usa mezze misure. Non autorizza trasferte ridotte o viaggi rimborsati, ma dice ai suoi discepoli, a tutti i suoi discepoli una parola sola: “Andate!”. Andate:… OMISSIS… Pienamente missionario non è chi va da solo, ma chi cammina insieme… .OMISSIS… Qui sta la forza dell’annuncio, perché il mondo creda. Non contano gli argomenti che convincono, ma la vita che attrae; non la capacità di imporsi, ma il coraggio di servire. E voi avete nel vostro “DNA” questa vocazione ad annunciare vivendo in famiglia, sull’esempio della santa Famiglia: in umiltà, semplicità e lode. Portate quest’atmosfera familiare in tanti luoghi desolati e privi di affetto… OMISSIS… Cari fratelli e sorelle, il vostro carisma è un grande dono di Dio per la Chiesa del nostro tempo. Ringraziamo il Signore per questi cinquant’anni: un applauso ai cinquant’anni! E guardando alla sua paterna, fraterna, e amorevole fedeltà, non perdete mai la fiducia:… OMISSIS… Vi accompagno e vi incoraggio: andate avanti! E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me, che rimango qui!
Min. 12:44

(ndr. In tutto il Papa parla 3 minuti e 10 secondi, Kiko parla e canta circa 6 minuti , le sue "comparse" - Ascension e padre Mario - altri 2 minuti .
Durata complessiva del Video: 16 minuti e 32 secondi !)

Min.12:53

Kiko:
Bravo! Molto bene!

Min 12:59

Kiko:
Adesso fratelli facciamo l'invio. Ha detto il Santo Padre "Andate!"
Io adesso nominerò le "Missio ad gentes" e che venga qui il presbitero, si metta davanti al Santo Padre in ginocchio e gli consegnerà una croce. Dopo venite anche i responsabili delle comunità che partite per le periferie.
FINE PROIEZIONE.

Di seguito riportiamo il Discorso del Papa a Tor Vergata, versione integrale, rendendo ben visibili le parti sapientemente omesse dal Video-Propaganda dell'Inizio Corso 2018.

I neocatecumenali censurano le parole del Papa che considerano scomode
(quanto evidenziato è quello che potete ascoltare nel Video).
Poiché cercano solo conferme,
hanno eliminato tutto quanto li spinge a cambiare direzione!


Nota bene.
Il video è stato proiettato nel contesto di una Convivenza di tre giorni basata tutta sulla "predicazione degli Iniziatori del Cammino" e sulla predicazione di Kiko in persona per l'80/90%!
Davvero non si comprende perché anche il Video, per la quasi totalità, riporta di nuovo la "parola" - sempre la stessa! - ancora sempre e solo la "parola" di Kiko più le battute - da copione sempre di Kiko - imparate a memoria dalle due comparse Ascen e padre Mario Pezzi, che da sempre fa solo il figurante!

È una cosa vergognosa.

Questa è la prova visiva/documentale che avevo promesso.
Ancora una volta sono loro stessi i più autorevoli testimoni a loro sfavore.
Chi potrà dimostrare il contrario?

Ci viene risparmiata la fatica di argomentare diffusamente e approfonditamente.
E noi lasciamo perdere per pietà; sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, ormai!

Una cosa è certa, per censurare così il Discorso del Santo Padre per i 50 anni del Cammino è chiaro che esso non è stato molto gradito, piuttosto è risultato molto indigesto ma, come sempre, sanno ben dissimulare.
Come suol dirsi: la botta ce l'hanno in corpo!

Avevamo dunque ben interpretato!

Perché lo hanno quasi del tutto censurato questo benedetto discorso del Papa?
Eppure esso offre molti spunti di profonda riflessione.
E alla prima occasione di radunarsi, che è l'annuale "Convivenza di Inizio Corso", ancora una volta non hanno aperto una doverosa riflessione sulle vie nuove aperte dal Papa in persona e con la sua autorevolezza davanti a tutti loro (eppure lo hanno voluto fortemente a Tor Vergata per poi neanche ascoltarlo!) al posto del solito, ripetitivo, squallido e noiosissimo questionario con risposta incorporata?
Sempre lo stesso più o meno da una vita. Ma che perdita di tempo, fratelli!

Video Propaganda, dunque, della più bassa qualità costruito ad arte per plagiare le coscienze e lavare i cervelli, per tenere, infine, gli adepti saldamente stretti al palo della ignoranza più nera!

sabato 17 novembre 2018

Gaslighting: indovinate che c'entra coi capi-cosca del Cammino...

“Il gaslighting è una forma di violenza psicologica nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l'intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione. Può anche essere semplicemente il negare da parte di chi ha commesso qualcosa che gli episodi siano mai accaduti, o potrebbe essere la messa in scena di eventi bizzarri con l'intento di disorientare la vittima. Gaslighting è una parola di origine colloquiale e la sua etimologia è spiegata di seguito, ma il termine è stato anche usato nella letteratura clinica.”
Qui di seguito proviamo a sintetizzare gli “11 segnali di pericolo”:

1) Raccontano menzogne palesi. Sai che è una vera bugia. Eppure ti stanno dicendo questa bugia con la faccia seria. Perché sono così sfacciati? Perché stanno creando un precedente. Una volta che ti dicono una grande bugia, non sei sicuro che tutto ciò che dicono sia vero. Mantenerti instabile e fuori luogo è l’obiettivo.

2) Negano di aver mai detto qualcosa, anche se hai delle prove. Sai che hanno detto qualcosa che non andava; sai che l’hai sentito. Ma loro lo negano. Iniziano a farti mettere in discussione la tua realtà… E più lo fanno, più metti in discussione la tua realtà e inizi ad accettare la loro.

3) Usano ciò che è vicino e caro a te come mezzo. (…) Ti diranno che saresti una persona degna se solo tu non avessi una lunga lista di tratti negativi. Attaccano le fondamenta del tuo essere.

4) Ti logorano nel tempo. Questa è una delle cose insidiose dei gaslighters: insidia fatta gradualmente, nel tempo. Una bugia qui, una bugia lì, un commento furtivo ogni tanto… e poi iniziano a salire. È l’analogia della “rana nella padella”: il calore si alza lentamente, quindi la rana non si rende mai conto di cosa gli sta succedendo… (qui ci permettiamo di sottolineare la famosa battuta del Padre della Chiesa san Girolamo quando affermò come i cristiani la sera prima non sapessero cosa stesse accadendo, e l’indomani si svegliarono ariani…)

5) Le loro azioni non corrispondono alle loro parole. Quello che stanno dicendo non significa niente; è solo parlare. Quello che stanno facendo è il problema.

6) Lanciano rinforzi positivi per confonderti. Questa persona o entità… ora ti elogia per qualcosa che hai fatto, salvo poi screditarti se fai una vita che non corrisponde ai loro progetti. Questo aggiunge un ulteriore senso di disagio. Pensi: “Beh, forse non sono così male”. Sì. Questo è un tentativo calcolato di tenerti sconcertato – e di nuovo, di mettere in discussione la tua realtà. Guarda anche per cosa sei stato elogiato; probabilmente è qualcosa che ha servito il gaslighter.

7) Sanno che la confusione indebolisce le persone. Gli gaslighters sanno che alle persone piace avere un senso di stabilità e normalità. Il loro obiettivo è sradicare ogni certezza (la Tradizione? la Dottrina nel nostro caso?) e farti costantemente interrogare tutto, la via del dubbio. E la naturale tendenza degli umani è quella di guardare alla persona o all’entità che ti aiuterà a sentirti più stabile…

8) Progettano. Nel nostro caso è palese quanto segue: per farlo ti accusano costantemente di fariseismo e di rigidismo, magari risenti di essere troppo “dottrinale”. Ecco, questo viene fatto così spesso che inizi a cercare di difenderti e sei distratto dal comportamento, dal progetto che il gaslighter sta mettendo in atto.

9) Cercano di allineare le persone contro di te. I gaslighters sono maestri nel manipolare e trovare le persone che mettono al loro fianco, e usano queste persone contro di te. Faranno commenti come “Questa persona sa che non hai ragione” o “Questa persona sa che anche tu sei inutile”. Tieni presente che ciò non significa che queste persone abbiano effettivamente detto queste cose. Un gaslighter è un bugiardo costante . Quando il gaslighter usa questa tattica, ti fa sentire come se non sapessi a chi fidarti o girarti, e questo è esattamente quello che vogliono: l’isolamento dà loro un maggiore controllo.

10) Dicono a te o agli altri che sei pazzo. Questo è uno degli strumenti più efficaci del gaslighter, perché è sprezzante. Il gaslighter sa che se mettono in dubbio la tua sanità mentale, la gente non ti crederà quando gli dici che lui è offensivo o fuori controllo. È una tecnica eccezionale.

11) Dicono che tutti gli altri sono bugiardi. Dicendoti che chiunque altro è un bugiardo, ti fa nuovamente dubitare della tua realtà. Non hai mai conosciuto qualcuno con l’audacia per fare questo, quindi devono dire la verità, giusto? No. È una tecnica di manipolazione. Indebolisce le persone che ora sono così pronte a fidarsi del gaslighter per avere le informazioni “corrette”, che non sono affatto informazioni corrette.

Quanto più sei consapevole di queste tecniche, tanto più rapidamente puoi identificarle ed evitare di cadere nella trappola del gaslighter.

giovedì 15 novembre 2018

Le fallacie logiche del camminante medio.

"Aritmetica di un piano alternativo:
2+2 più l'entusiasmo degli operai = 5"
Poster di propaganda sovietica, 1931
Analizziamo il commento furioso di un neocat di medio tipo, di quelli con cui potreste trovarvi a discutere al lavoro, al ristorante o una sera con degli amici.
"Caro papino preoccupato, potresti darmi le coordinate geografiche del mondo fiabesco in cui vivi? Vorrei venirci anch'io."
Già il suo incipit, pieno di sarcasmo, che disprezza i dubbi di un uomo normale di fronte al fanatismo impadronitosi della persona amata, la propria moglie, fa capire lo stato d'animo del neocatecumenale. Il mondo, per lui, è un orrore, quelli che obiettano contro il Cammino sono ingannati, se poni dei dubbi sei uno stupido.
"Hai mai provato a pensare che se i tuoi figli non hanno cominciato a drogarsi a 10 anni potrebbe essere anche merito di quella prepotente di tua moglie che ha cercato di trasmettergli la fede nonostante questo significhi affrontare una battaglia con te ogni volta?"
Si tratta della tipica fallacia neocatecumenale delle "domande accusatorie", nella quale il kikos furioso sembra essere esperto, consiste nel porre delle domande per rispondere alle quali è necessario mettersi sulla difensiva perché presentano un'accusa intrinseca. In questo caso, l'accusa è che il marito e padre non voglia trasmettere la fede ai suoi figli. In questa affermazione è contenuta, come una scatola cinese, una seconda fallacia, "il falso dilemma": davvero non avere fede in Dio ha come conseguenza il drogarsi a 10 anni? Dove vive questo neocatecumenale, nel peggior anfratto della peggior favela brasiliana?
"Hai mai pensato che forse lei si stia preoccupando della vita dei tuoi figli mentre tu ti preoccupi di farti garante di una libertà che non esiste? Pensi che il mondo di oggi ti lasci libero?"
Anche qui, domande accusatorie, stile "scrutinio" neocatecumenale, con trionfo della retorica. Presume che il padre non si preoccupi della vita dei suoi figli. La domanda finale poi è da manuale: cosa significa che il mondo non ti lascia libero? Ciascun essere umano è creato libero e libero resterebbe anche se la corruzione invadesse il mondo, sommergendolo. Nessuno è obbligato a peccare, l'obbligo infatti contrasta con la definizione stessa di peccato mortale: se non c'è deliberato consenso (quindi volontarietà, desiderio di commettere un peccato) vuol dire che la libertà è annullata e il peccato non può essere tale. La tesi della mancanza di libertà dell'uomo è sostenuta dal protestantesimo, cugino di primo grado del neocatecumenalismo.
"Ma forse è meglio che passino giornate davanti alla playstation o a farsi full immersion di pornografia davanti al PC, o a farsi le canne con gli amichetti della scuola. Beh, forse lo faranno lo stesso, ma almeno quella prevaricatrice di tua moglie sta tentando di dare qualcosa ai tuoi figli che possa aiutarli a difendersi da quelle che tu chiami libertà del mondo di oggi. Io invece le chiamo alcool, pornografia, droga, solitudine, depressione. Ma forse no, forse i tuoi figli sono superuomini, loro non useranno mai nessuna di queste 'libertà', loro sanno scegliere da soli cosa è bene e cosa è male."
E qui cominciano ad affiorare evidentemente i condizionamenti mentali cui i neocatecumenali sono sottoposti in decenni di predicazione. Senza cammino e/o senza fede il destino di una persona è quello di finire nell'ozio senza speranza di salvezza. Implicitamente, il neocatecumenale accusa quel padre di famiglia di volere esattamente ciò per i propri figli impedendo loro di frequentare un ambiente fanatico, delirante, nel quale ci si riduce come questo adepto kikiano schiumante di rabbia.
Una piccola chicca: "quelle che TU chiami libertà del mondo di oggi", espressione che il povero padre non ha mai utilizzato. Il neocatekiko accecato dalla rabbia impazzisce e ha le allucinazioni.

Alcool, pornografia, droga, solitudine e depressione sono i temi principali della predicazione di ogni annuncio di Kiko, e delle sue catechesi in generale da quando il cammino esiste. Nel suo mefitico "Vangelo dei Miserabili", già dipingeva la propria visione ristretta del mondo e dell'umanità, piena di distruzione, morte, tristezza, priva di ogni speranza di vita, la speranza che i veri santi portavano con sé anche nei luoghi più bui e depressi della terra.
Ovviamente l'adepto medio assorbe questa visione ed è terrorizzato dal mondo che lo circonda. In questo modo non impara a difendersi dalle insidie del mondo, né è vittima. Non esercita le virtù, fra cui quella della temperanza, per resistere alle tentazioni della carne, e quella della fortezza per resistere nelle avversità, e così non le impareranno nemmeno i suoi figli, che erediteranno la paura per il "fuori" e per quelli che lo abitano.
La sua visuale è così stretta e nera che mette paura.
Lo sappiamo tutti che nel mondo esiste il male, ma nello stesso mondo esistono anche il bene, i gesti di affetto, la vita che nasce, la bellezza del creato, le meraviglie create dall'intelligenza umana, la dedizione, la fede. Queste cose - che sono doni di Dio o il loro eco nella nostra vita - possono cambiare il mondo e il cuore dell'uomo. Fissarsi solo sul male è vedere le cose con gli occhi di Satana, che non perde occasione per descrivere ciò che Dio ha creato come completamente perduto.
Infine, da sottolineare che l'adepto neocat medio non crede nel libero arbitrio: e invece , caro neocat, l'uomo, un ragazzino, o chi sia, può sempre scegliere da solo cosa è bene e cosa è male, illuminato dalla retta coscienza. La scelta è singola: Gesù non vuole seguaci schiavi, bestie senza ragione, burattini, ma liberi esseri umani che desiderano seguirlo: "dove andremo Signore? Solo tu hai parole di vita eterna!"
"Pensi davvero che in questo blog popolato da ex-neocatecumeni scandalizzati, amareggiati, rancorosi, tu possa ricevere dei consigli spensierati su cosa é meglio per i tuoi figli, consigli scevri da pregiudizi, non inquinati dall'astio che serpeggia in ogni intervento, che a volte rasenta il ridicolo, l'infantilismo? Scusa ma il luogo che hai scelto ha un non so che di tendenzioso."
Ennesima fallacia logica: "argomento ad hominem". Non potendo ribattere alle argomentazioni, il neocat denigra coloro che sostengono una tesi ragionata.
Se talvolta sembriamo scandalizzati è colpa del fanatismo neocatecumenale, che dimostra se stesso perfettamente in questo adepto che stiamo citando. I pregiudizi, se pure ci sono, non sono dettati da malvagità ma dall'aver visto di cosa siete capaci e dove porta il neocatecumenalismo. Chi ha sperimentato la droga e i suoi effetti e ne vive i danni non si prodiga a cercare i pro- e i contro- per dare un giudizio equilibrato sull'uso delle droghe. Avrà un pregiudizio lampante: la droga fa male, bisogna smettere di drogarsi. Può essere forse accusato di "odio" e di "pregiudizio"?
"Sai cosa penso? Che dovresti smetterla di fare la guerra a tua moglie, dovresti baciarle i piedi, perché è merito suo se i tuoi figli non sono già persi e tu dovresti aiutarla in questo compito, che già non è facile, ma per lei è ancor piú difficile perché deve anche combattere con te che vivi nel paese dei balocchi, che l'hai lasciata sola."
Qui la rabbia raggiunge il suo culmine, ormai schiumante il neocat tende a ripetersi come il peggior politico colto con le mani nel sacco in un talk-show. Si inventa tragedie familiari, marito che non educa i figli, che non è un buon padre, che non è un buon marito, mentre lui, il sommo kikos assurge a giudice delle coscienze e delle vite altrui. Sarà evidentemente un cosiddetto "catechista" del cammino.
"Scusami per i toni, capisco le tue preoccupazioni, ma vedere che hai scelto questo covo di scribi e farisei ipocriti per chiedere consiglio su una questione cosí importante, mi fa molto incazzare."
Il neocatekiko crede di essere in diritto di decidere chi deve e chi non deve parlare del maledetto cammino neocatecumenale, la peggiore setta degli ultimi 60 anni, incistatasi nel seno della Chiesa Cattolica grazie a strani e inquietanti potenti appoggi; nel contempo non perde occasione per insultarci per la terza volta, pescando dal torbido della propria anima che esala i ben noti afflati d'amore per chi la pensa diversamente da Kiko e Carmen. Ecco i frutti del Cammino Neocatecumenale! Ira repressa, rabbia, giudizio, fazioni, invidie, inimicizia...
"Se hai un minimo di considerazione per le persone che popolano questo blog, come tu dici di avere, non farli responsabili della fede dei tuoi figli, non dargli questo fardello. Essi come vedi lo prendono con sé volentieri, non sapendo che verranno giudicati per la fede di tutti coloro che stanno allontanando, non solo dal cammino, dalla Chiesa (perché ti ricordo che il cammino è uno strumento della Chiesa), accecati dal loro odio, ritenendo di potersi arrogare un diritto che spetta solo a Dio, perché sta scritto 'A me la vendetta, sono io che ricambierò' (Rm 12,19)"
Se è per questo, anche il neocatekiko sarà giudicato, come tutti noi, da Dio al termine della vita. Ciascuno stia attento a se stesso! Noi, a differenza sua, non ci permettiamo di giudicare il cuore altrui: fra i catechisti neocatecumenali invece sembra sia lo sport nazionale.
Di sicuro Cristo vedrà anche quanto Lo avremo amato seguendo la Sua Santa Chiesa, che Lui stesso ha istituito, quanti di noi hanno preso sul serio le Sue parole, applicandole alla vita e anche al modo di vivere la fede e la Liturgia.
"Ti auguro di trovare le risposte che cerchi, certamente non qui."
Naturalmente la conclusione mostra la vera preoccupazione del furioso camminante: le "risposte" ai problemi del neocatecumenalismo non possono essere cercate lì dove il neocatecumenalismo non viene acriticamente lodato.

martedì 13 novembre 2018

Le nostre esperienze vissute e gli slogan ipocriti neocatecumenali

Premessa:
A tutti i fratelli neo… che leggeranno questa pagina.
Sono l'amore e l'unità che denotano una fede "adulta". Ce lo insegna Nostro Signore. Altro non convince nessuno, per cui se qualcuno vuole intervenire dicendo che conosce qualche comunità che è arrivata a dare tali "unici" segni della fede, che intervenga pure e ne gioiremo assieme. Ma se osservando le comunità più anziane non vede questi segni, significa che il cammino neocatecumenale non serve a niente, anzi è un tempo dove si distrugge la persona per affidarla alla globalizzazione dilagante. Se dopo pensa che le comunità più anziane (che hanno finito il cammino con le ulteriori tappe aggiuntive) ancora non ci sono arrivate e bisogna dargli ancora tempo, penso che sia solamente un povero illuso perché se dopo 35/40 anni ancora non ci si è arrivati ed invece il "tasso" di arroganza è sempre aumentato, credo che non ci sia più niente da fare. Non so se conoscete il proverbio che dice: L'uovo sodo più cuoce, più diventa duro (Saggezza popolare, anche dei cristiani della Domenica).
(da: Veterano)





Esperienze:
  • Da Veterano:
@ Shadyx:
Tu non devi dire quello che non hai sperimentato, ma non puoi dire che quella che è la tua esperienza sarebbe ciò che succede in tutte le parti del mondo!
Io ed altri sappiamo di gente violentata psicologicamente e MATERIALMENTE dai "catechisti", e i vertici hanno sempre coperto e ingiunto ai violentati di andare a chiedere perdono per averli giudicati!
Ti dico solo di aprire gli occhi perché la mia esperienza 35ennale nel cammino è maggiore della tua che sei arrivato appena all'«iniziazione alla preghiera».

Non si può chiudere gli occhi e poi dire: "Io prendo quello che c'è di buono e dopo non mi interessa altro" perchè la Chiesa è un corpo solo e se viene maltrattato un piede, la mano non può dire che non le interessa niente perché si trova lontano fisicamente! Capisci cosa vuole dire Paolo di Tarso?
Non posso andare tra i testimoni di geova (setta riconosciuta tale) e dire: "Io prendo quello che c'è di buono e mi disinteresso di tutto l'altro", perché anche tra i testimoni di geova si legge la Parola di Dio.
Il cammino non è ancora dichiarato setta per svariati motivi e pressioni politiche, ma chi predica con insistenza l'ubbidienza cieca a persone non può essere che tale. Non mi dire che non hai mai ascoltato catechesi e predicazioni in genere dove si fa riferimento all'ubbidienza che si deve ai catechisti.
Forse per la tua posizione in comunità non incide tanto il fatto che tu sia ubbidiente o no, anche tantissimi fratelli non lo fanno e trovano sempre una giustificazione, ma quando si è in posti importanti dove si possa dare l'esempio a chi sta attorno a te, la cosa comincia a dare fastidio e noi ne davamo tanto perché dicevamo le cose opposte che dicono a proposito dell'ubbidienza.
Il dialogo a cui tu dici di essere interessato a me sembra che sia un monologo perché vuoi rimanere nel tuo mondo ovattato con un equilibrio che è valido solo per te.
Abbi il coraggio di avere una visuale a 360° come la Chiesa ha e dopo possiamo dialogare quanto vuoi.

Perché ti vai ad impelagare in cose a cui non sai rispondere ed ampliamente discusse e dimostrate in questo blog infinite volte?
Per sincerità dovresti andarti a leggere 10 anni di pubblicazioni e poi, se ancora ne hai il coraggio, venire a controbattere.
La Chiesa è cattolica ed universale, vedi cosa mi interessa quello che succede solo nella tua comunità!
La parola di Dio è fantastica, la liturgia molto meno, ma è una cosa solamente dipendente dall'intenzione dell'individuo che non si può mai indagare fino al fondo.

Mi dici per favore quando hai visto che uno disubbidisce ai catechisti e viene buttato fuori dal cammino?
Io, con tutta la mia famiglia,
ne sono un esempio dopo la fine del cammino e la tappa ulteriore del "Matrimonio spirituale".
Avvenimento successo non a me solo, ma in tutte le parti del mondo quando non c'è l'ubbidienza cieca al cosiddetto "catechista".
Mi dici dov'è scritta questa clausola?
Né negli statuti, né in nessun altro luogo dei documenti della Chiesa; anzi il Catechismo sottolinea che l'ubbidienza è riferita alla Parola di Dio e non agli uomini che possono essere sempre fallaci.
Mi parli anche del comportamento dei fratelli non solo della mia ex comunità, ma di tutta quanta la parrocchia che mi hanno inserito in quel luogo fantomatico della "Damnatio memoriae"?
Quando sei fuori dal cammino
gli ex fratelli ti cancellano del tutto,

come se tu non fossi mai esistito

Comportamenti molto cristiani!
Il cammino è una setta e lo diverrà sempre di più se trova persone come te che lo difendono ancora.
Apri gli occhi e guarda quanto marciume.
La prossima volta non dire “sono capitato per caso in questo blog”, prima fatti una cultura generale di quello che da anni viene detto e solo dopo intervieni.



  • Da Luca:

"Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno". Questa cosa la dice Gesù a Dio.

Non dice: “Padre chiedi perdono a chi mi mette in croce”

Allora mi devi spiegare perché il cammino neocatecumenale, in qualsiasi caso di problemi tra persone, chiede, anzi, obbliga il "neocatecumeno" a chiedere perdono alla persona con cui ha problemi? Ripeto, non chiede, come predicato dalla Chiesa di perdonare nel proprio cuore quella persona con cui si hanno problemi. Pretende che si chieda PERDONO a prescindere da quello che è successo. Anzi, di quello che è successo non frega nulla a nessuno. Magari ti obbligano a chiedere perdono al ladro che ti ha ripulito l’appartamento, allo stupratore che ha stuprato TUA FIGLIA, al badante che ha picchiato a sangue i TUOI GENITORI, al capoufficio che ha fatto licenziare TUO PADRE perché non ha avallato un spesa disonesta. E mette questa cosa come prerequisito per superare un "passaggio". Non frega niente a nessuno che tu chieda perdono senza la minima convinzione, senza la minima consapevolezza dell’importanza immensa di chiedere PERDONO. No, questo non importa, importa solo che lo fai, punto. Importa solo che ti umili e che sei obbediente.
Secondo te questo atteggiamento è Cristiano? Tu sei un attore che recita una parte. Questo è il prezzo da pagare se vuoi continuare a fare un cammino di “fede”. Trovi giusto che chi si rifiuta di dare la “decima” venga chiamato LADRO davanti alla sua famiglia? Trovi giusto che chi ti ha chiamato LADRO non ti chieda neanche SCUSA, figuriamoci PERDONO, solo perché è un catechista del cammino neocatecumenale?Queste cose non le dico per darti addosso, le dico perché sono vere. Sono accadute a me.

Caro Fratello Shadix, scusa se ti prendo in giro, ma su quale remota galassia fai il tuo cammino neocatecumenale? Ti dico alcune cose che DEVi fare nel cammino per superare il passaggio della Traditio:

  • Le lodi, tutti i giorni
  • La preghiera silenziosa (15 minuti durante le lodi giornaliere)
  • Le Lodi con la famiglia, la domenica
  • La decima, tutti i mesi
  • Pagare le tasse, perciò non dare o ricevere soldi in nero
  • Non puoi intentare cause civili o penali a nessuno, per nessun motivo, puoi solo difenderti se la causa la fanno a te
  • Se sei sposato, in età fertile, devi praticare l’apertura alla vita (in senso neocatecumenale, cioè in modo scriteriato, non solo riguardo ad anticoncezionali naturali e non naturali)
  • Devi essere disposto a "portare la parola di Dio porta a porta" nel quartiere, un giorno a settimana, per circa 2 anni o nelle modalità indicate dai tuoi catechisti
  • Se con qualcuno hai dei rancori (in senso neocatecumenale: anche una semplice antipatia possono chiamartela "rancore"), in comunità o fuori, sei tenuto prima della fine degli scrutini, a chiedere perdono alla persona o alle persone con cui hai "rancori"
  • Inoltre e non per ultimo, è richiesta la tua presenta costante e monitorata dal tuo responsabile, al Tripode neocatecumenale.

Queste cose le DEVI fare e sottolineo il DEVI, altrimenti non passi gli scrutini.
Se non passi gli scrutini ci sono due possibilità, ti mettono in una comunità più giovane (se c’è), oppure ti mandano a cercare il Signore da un’altra parte.
Non è che la comunità più giovane ha delle regole diverse, ti danno solo un po’ più di tempo per adeguarti al cammino, altrimenti rifai il “passo del gambero” magari indietreggiando fino alle "catechesi iniziali".
Questo succede dalle mie parti.

Allora io mi sono fatto alcune domande:

  • Quando si chiamano le baby-sitter a tenere i bambini delle comunità, perché vengono pagate sempre e solamente in nero?
  • Quando si pagano gli alberghi o qualsiasi altro luogo dove si affittano spazi per le convivenze, perché i responsabili pagano quasi sempre in nero?
  • Quando si raccolgono le “decime”, non si dà alcuna ricevuta, non si fa alcun rendiconto, non si fa alcuna registrazione di questo denaro che a tutti gli effetti è in nero, in questo caso va bene solo perché è a favore del cammino?
  • Quando si fanno collette libere per i semirari o per i seminaristi o per le famiglie in missione, perché ci si comporta allo stesso modo della raccolta delle decime, cioè tutto sempre rigorosamente in nero?
  • La Fondazione Famiglia di Nazareth, che raccoglie tutte le collette fatte in comunità per la cosiddetta "nueva evangelizzazione" del cammino neocatecumenale, perché non pubblica un bilancio pubblico di quello che entra e di quello che esce?

Non so come si chiama questa cosa a casa tua, da me si chiama come dice IPG: 

IPOCRISIA.