mercoledì 22 maggio 2019

Roma: niente Veglie di Pentecoste neocatecumenali, per disposizione della Diocesi

Documento originale: PDF diocesi di Roma.

Roma, 17 maggio 2019

Ai Parroci, a tutti i Sacerdoti, ai Diaconi della Diocesi di Roma

Carissimi,

condivido con voi la gioia di raccogliere le parole ispirate di Papa Francesco, rivolteci durante l’ultima assemblea diocesana. Mi riferisco in particolare al suo invito: «Vorrei comprendere meglio il grido della gente della Diocesi: ci aiuterà a comprendere meglio cosa chiede la gente al Signore» (All’Assemblea Diocesana, 9 maggio 2019).

Dobbiamo poter tradurre l’orientamento datoci dal nostro Vescovo in gesti concreti e in scelte pastorali che ci aiutino a percorrere un’altra tappa del nostro cammino, che inizia fin da ora e proseguirà lungo tutto il prossimo anno pastorale. Per far questo occorrerà che in ogni parrocchia si formi una équipe pastorale che avrà il compito di guidare e dare autentica concretezza all’ascolto della gente del proprio territorio: individuando situazioni, ambienti di vita, persone concrete delle quali farsi carico, per riconoscere che cosa il Signore ci stia chiedendo attraverso di loro.

Occorrerà che questa équipe sia formata da persone non solo sensibili al tema, ma anche capaci di strutturare un lavoro pastorale del genere. Nei prossimi giorni con i Vescovi Ausiliari, i Prefetti e i Direttori degli Uffici della Diocesi metteremo a punto anche un testo che offra alcune linee pratiche, secondo le indicazioni e gli atteggiamenti che ci ha suggerito il Papa, a cominciare dall’ascolto umile dallo stile disinteressato.

L’ascolto al quale ci disponiamo avrà un momento preciso di avvio, fatto di comunione e di spiritualità: celebreremo infatti l’Eucaristia della Veglia di Pentecoste col Papa in piazza S. Pietro sabato 8 giugno alle ore 18.30. Possiamo lodare il Signore per questa opportunità. La celebrazione avverrà in piazza e si prolungherà, al termine della Messa, riaccompagnando processionalmente l’icona della Madonna del Divino Amore a piazza di Porta Capena. Coloro che lo desiderano potranno, poi, vivere anche l’esperienza del pellegrinaggio notturno al Santuario del Divino Amore. Evidentemente – come segno di unità nella Diocesi e di comunione col nostro Vescovo – in quella sera chiedo che non vengano celebrate altre Veglie nelle singole Comunità.

Un secondo momento, molto importante, sarà il successivo 24 giugno, alle ore 19, nella Cattedrale di San Giovanni. In occasione della festa della Basilica vi invito a ritrovarci – tutti i sacerdoti e alcuni collaboratori pastorali – nella celebrazione dei Vespri per la consegna degli obiettivi essenziali e delle linee pastorali da condividere per il prossimo anno pastorale. Questo ci darà modo di iniziare già ad assimilare meglio la traccia del cammino, innestandolo con creatività e fedeltà nel cammino ordinario delle nostre comunità.

Troverete allegata a questa lettera anche una scheda di iscrizione per prenotare i biglietti che consentiranno l’accesso alla piazza e quelli con cui i sacerdoti potranno concelebrare. Le prenotazioni dovranno pervenire alla Segreteria Generale del Vicariato (segreteriaeventi@diocesidiroma.it / fax 06.69886528) entro il 25 maggio, mentre i biglietti potranno essere ritirati (sempre presso la Segreteria Generale) dal 3 al 6 giugno negli orari indicati nella scheda. Concorderemo con le autorità comunali la possibilità di far giungere nelle adiacenze del Vaticano eventuali pullman. Daremo indicazioni ancora più precise attraverso il sito diocesano e Romasette.

Vi assicuro il mio costante ricordo nella preghiera e, mentre affido ciascuno di voi alla materna protezione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, Madre del Divino Amore, vi benedico con affetto

Angelo Card. De Donatis
Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma



Per contrasto, riportiamo cosa ha detto l'anno scorso Kiko Argüello, cofondatore del cammino Neocatecumenale, nell'annuncio di Pasqua 2018 a riguardo della Veglia di Pentecoste:

Forse qualcuno non la fa… Dio ha ispirato al Cammino di fare la Veglia di Pentecoste che ha un carattere preciso: è una veglia per comunità. Allora tutti nel Cammino facciamo così: andiamo in convivenza e nella sala della convivenza facciamo la Veglia di Pentecoste, potete non cenare e dopo fare una bella colazione, con tutti i tipi di cose, molto ricca. Dopo la colazione si va a dormire un po’ e verso le undici le Lodi, poi il pranzo e poi la messa in comune, il giro di esperienze fino alle cinque di sera. Questa Veglia di Pentecoste è piena di risonanze , piena di forza, è ispirata da Dio, ha un suo carattere forte e crea una grande comunione nella comunità. Ricordo i fratelli che hanno sofferto tanto quando il parroco non permetteva loro di farla.

"Non contristate lo Spirito Santo"
Che cosa farà quindi Kiko Argüello di fronte all'invito del Vicario del Papa per la Diocesi di Roma ad essere in comunione con la Chiesa?

Lascerà le comunità neocatecumenali della Diocesi di Roma libere di obbedire al proprio vescovo, o imporrà la Veglia separata, magari clandestina, negli alberghi, con i battesimi per immersione non fatti a Pasqua?
Per rendere la disobbedienza ancor più clamorosa farà loro celebrare l'Eucaristia rigorosamente separati dalla parrocchia e impartire il sacramento del Battesimo in locali non consacrati?

Che segno di unità darà il Cammino Neocatecumenale?

Dopo la disobbedienza di Pasqua, noi purtroppo prevediamo la disubbidienza di Pentecoste. Come sempre chiediamo ai fratelli del Cammino cosa pensano di questo leader "religioso", che impone loro di vivere un vero e proprio scisma di fatto con la Chiesa Cattolica

38 commenti:

  1. ....la diocesi di Roma....

    E' significativo perche' ha 80 parrocchie neocatecumenali su 355 totali.....

    RispondiElimina
  2. la capacità di falsificare la notizia........
    MA A VOI IL PAPA NON VI HA INVITATO????
    COME MAIIIIIII???

    HA HA HAAAAA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Noi facciamo parte della Chiesa Cattolica, perciò siamo sempre invitati dal Papa, senza necessità che lo faccia formalmente.

      Capisco che il povero pasqualone abbia talmente il sangue agli occhi dall'ira e dall'odio e dal fragore scomposto del suo stesso ragliare, al punto che è incapace di notare che il documento che abbiamo citato non è "falsificato" ma semplicemente copiato dal sito web ufficiale della diocesi di Roma, di cui in cima alla pagina era fornito anche il link al PDF originale.

      Allora, neocatekiko dei miei stivali, stavolta ubbidirete al Papa oppure -come al solito- a Kiko?

      Elimina
    2. Ora immagino i kikos dirsi tra loro: "visto? De Donatis ha chiesto, mica ha comandato! ha solo chiesto, perciò possiamo fare a modo nostro!"

      Immaginate gli stessi kikos in un'aula universitaria e il docente che si appresta a far lezione chiede di non fumare in aula...

      Elimina
  3. KIKO HA ORGANIZZATO UNA VEGLIA BANCARIA PRESSO LE FILIALI DEI FRATELLI E SORELLE NC

    RispondiElimina
  4. Dice solo per la.diocesi di Roma,non per tutta Italia o al mondo,ma solo per Roma.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per caso intendevi dire che la diocesi del Papa sarebbe un posticino minuscolo e trascurabile rispetto al resto del mondo?

      Elimina
    2. Ma poi: Roma è la prima parola del titolo... la notizia è stata data nel modo più chiaro possibile.
      Al gentile commentatore chiedo: quante probabilità ci sono che nella Diocesi del Papa non si operi secondo suo esplicito desiderio e volontà?
      Chi grida "viva il Papa" ad ogni piè sospinto dovrebbe adeguare le prassi del proprio movimentino cattolico al desiderio del Pontefice senza fiatare.
      A meno che non sia ipocrita e disobbediente fin nel midollo.

      Elimina
    3. baby, invece per la lettera "f" del precedente documento, sempre rivolto alla sola diocesi di Roma, gli avete dato valenza universale addirittura come fosse una vera e propria appeovazione. Siete prevedibilissimi, puoi trovare la "profezia" su un commento del genere in un mio post.
      Baby Baby quando crescerai?

      Elimina
  5. Carissimi, ma il documento parla delle comunità parrocchiali. Possibile che siete talmente accecati dall'odio verso il cammino che fate queste gaffes? Il cardinale chiede semplicemente a tutti i Parroci di Roma di non fare nessuna veglia nella propria parrocchia, per poterla fare insieme al Papa e infatti la nostra "comunità" parrocchiale, si sta già mobilitando. Perché ogni volta che leggete il termine "comunità" vi monta l'odio?
    Tanto lo so che non pubblicherete... Era solo per perdere un po' di tempo...
    Max

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per averci segnalato quale sarà la Scusa Ufficiale dei Farisei del Cammino.

      Quando vi fa comodo, vi autoproclamate parte della parrocchia; quando invece non vi torna più comodo, parlate delle "comunità parrocchiali" come se fosse una cosa in cui voi non c'entrate niente.

      Elimina
    2. AH MAX...Che quando il Papa parla a tutte le comunità cattoliche parla a tutte le comunità cattoliche meno che ai neocatecumenali???? Quando dice che non si devono fare i figli come conigli parla a tutti i cattolici meno che ai neocatecumenali????
      Siete voi che ogni volta che vedete nominata la parola comunità pensate sempre e solo a "comunità-neocatecumenale" tanto grande è la vostra idolatria e la vostra cecità

      Elimina
    3. Effettivamente poteva non essere pubblicato il commento di Max.
      Basta leggere il documento sulle celebrazioni di Pasqua di De Donatis per capire che ha perfettamente presente chi siano i soggetti in campo: le Parrocchie, le fraternità religiose, i gruppi particolari, i movimenti. Ebbene, questa volta non c'è nessun punto f) che permette di svicolare dalle disposizioni valide per tutti e il sostantivo Comunità non viene usato casualmente.
      Si è verificato ciò che prevedevamo, che cioè l'obbedienza alle disposizioni di Pasqua, mitigate a favore del Cammino, fossero un banco di prova per l'obbedienza dei neocat?
      Lo vedremo nel futuro, perché a mio parere, se la disobbedienza viene reiterata, potrebbero trovare spazio non più le concessioni, non più gli "inviti", ma le proibizioni dirette, con nome e cognome.
      Insomma, una specie di escalation come quella che Gesù rivolge alla propria generazione, simile "a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
      Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato: vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto".

      Elimina
    4. Perfetto Valentina, condivido in pieno.
      Purtroppo, visti i precedenti, non mi faccio troppe illusioni, non voglio farmene, ma se fosse come tu dici: Alleluja!

      Sono anni che aspetto qualche imposizione diretta con nomi e cognomi, senza se e senza ma. Tanto sono sempre loro quelli che disobbediscono. Quelli che si sono ritagliati uno spazio in cui nessuno può interferire. Si fa tutto solo come loro dicono.

      Benissimo hai fatto a riportare la "consegna" dello scorso anno, nell'annuncio di Pasqua. Ricordo che fu Ascen, in un guizzo di luce, a ricordare a Kiko questa cosa della Veglia di Pentecoste in uso nelle c.n. ma forse un poco trascurata da alcuni. Così si sono premurati di rinfrescare la memoria dei camminanti e ci forniscono - su un piatto d'argento - la prova del loro settarismo incarnato!
      .....

      Elimina
    5. Hai fatto bene a riportare la consegna dello scorso anno nell'Annuncio di Pasqua.
      Ricordo bene Ascen che, in un guizzo improvviso di luce, ricordò a Kiko questo della "Veglia di Pentecoste" in uso da sempre nel cammino nelle modalità che hanno riportato ancora dopo tanti anni di correzioni da parte della Chiesa, le stesse di sempre nelle comunità.
      Rispiegano zelanti per rinfrescare la memoria a chi, non sollecitato, negli ultimi anni avesse trascurato questa ennesima kikiana consegna che dimostra il loro settarismo incarnato, il loro essere una cosa diversa, speciale.

      Infatti dice:

      "Forse qualcuno non la fa… Dio ha ispirato al Cammino di fare la Veglia di Pentecoste "

      Questo incipit è magnifico, esplicativo più di ogni trattato della loro "dottrina".

      Dio
      (attenti, "non pronunciate il Nome di Dio invano"!)

      ha ispirato
      (non capiamo perchè Dio h24 sta sempre a ispirare loro cose diverse, particolari, rispetto a quelle che in millenni di storia ha ispirato alla Chiesa, loro: gli eletti e i prediletti)

      al Cammino
      (ecco che il Cammino oramai è "persona" in carne ed ossa, un essere vivente)

      di fare la Veglia di Pentecoste
      (ma che scoperta è questa? la Veglia di Pentecoste è cosa della Chiesa, di tutti i cattolici) ove si intende "fare" la Veglia di Pentecoste SEPARATA, A PARTE.
      .......

      Elimina
    6. .....
      Continuo a infierire, perchè lo meritano.

      Ecco il seguito:

      "tutti nel Cammino facciamo così..."

      Tutti nel Cammino facciamo così
      (la unità e la comunione per Kiko non si misurano nella Chiesa, ma nel rispettare fin nei minimi dettagli le consegne del cammino e per il cammino (ovvio, per divina esclusiva ispirazione) anche A COSTO DI DISOBBEDIRE ALLA CHIESA)

      Palese disobbedienza è:

      "andiamo in convivenza e nella sala della convivenza facciamo la Veglia di Pentecoste"
      (la "sala della convivenza" ovviamente in un albergo, diventa luogo privilegiato del culto pentecostale kikiano. In verità, quello è il suo habitat naturale, cosa eccepire?)


      Ma ecco il cuore dell'"ispirazione" ecco cosa è la veglia di Pentecoste in salsa neocatecumenale:

      "potete non cenare e dopo fare una bella colazione, con tutti i tipi di cose, molto ricca. Dopo la colazione si va a dormire un po’ e verso le undici le Lodi, poi il pranzo e poi la messa in comune, il giro di esperienze fino alle cinque di sera"

      .....

      Elimina
    7. .....

      Un ultimo sforzo! Siamo alle battute finali che vanno prese come oggetto di riflessione sulle false suggestioni di cui sono vittime i camminanti senza speranza:

      Questa Veglia di Pentecoste è piena di risonanze , piena di forza, è ispirata da Dio,("Non nominare il Nome di Dio invano"...ancora? Ma come osa? Non teme Dio!)

      "ha un suo carattere forte e crea una grande comunione nella comunità."
      ...La lingua parla dalla pienezza del cuore...
      Che intende Kiko per "carattere forte"? Superflue le spiegazioni!
      Come non vale la pena spiegare "crea una grande comunione nella comunità", là dove questa supercomunione è inversamente proporzionale alla comunione con e nella Chiesa di cui millantano di far parte.

      CONCLUSIONE:
      A questo punto se qualcuno ha ancora dubbi evidenziamo per lui, più che per chiunque altro, le ultime parole di Kiko che da solo si è messo sotto i raggi X.
      Leggete attentamente:

      Ricordo i fratelli che hanno sofferto tanto quando il parroco non permetteva loro di farla.

      Cosa dobbiamo dimostrare ancora di Kiko?
      La Chiesa come fa a non vedere la gravità estrema di tutto questo?
      Spero davvero che l'ora sia giunta come Valentina ci spiega nel suo commento! Vogliamo sperare ancora, nonostante tutto.

      Pax

      Elimina
    8. @ Max
      Il cardinale chiede semplicemente a tutti i Parroci di Roma di non fare nessuna veglia nella propria parrocchia, per poterla fare insieme al Papa e infatti la nostra "comunità" parrocchiale, si sta già mobilitando.

      Eh già! A voi che importa! Mica voi fate parte della comunità parrocchiale! Mica voi celebrate la Pentecoste in Parrocchia! Voi la celebrate negli Alberghi!

      Perchè non ponete un bel quesito al Cardinale? Dovreste farlo. Io al posto vostro sarei rimasto male a non essere stato espressamente invitato come tutti gli altri. Magari integra il documento in vostro favore.

      Pax

      Elimina
  6. Anche se l'invito si rivolge alle COMUNITA' PARROCCHIALI, il contenuto non viene spostato di una virgola.
    I neocatecumenali fanno parte delle Comunità Parrocchiali, o no??????
    Per questo il documento parla "anche" a loro.
    Sarebbe risibile se la Comunità Parrocchiale partecipasse alla Veglia col Papa e la Comunità Neocatecumenale si sentisse libera di non farlo.
    E chi è che in tutto questo ci perde?
    Non certo le Comunità Parrocchiali che non hanno una "Veglia propria".
    Non importa determinare ipoteticamente a chi si rivolge il documento: chi ci scapita sono solo i neocatecumenali, questo è certo.

    Libera

    RispondiElimina
  7. Riporto qui quanto scritto nel post precedente:
    Io ho scritto al vicariato sulla disubbidienza della mia parrocchia per Pasqua. Ora manderò questo ennesimo appello ai miei catechisti ma questa volta anche direttamente al parroco.
    E se trasgrediranno, mi lamenterò anche con il Vescovo.
    Lo so che sembra tempo perso, ma non dire nulla è peggio di dire e non essere ascoltati!

    Fratelli romani, fate come me!
    Se non fate poi non potete lamentarti qui o altrove di come vanno le cose!

    M.A.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è tempo perso, se sono molti a lamentarsene. E farà ancora più effetto quando sarà qualche parroco stesso a lamentarsene.

      Per il Cammino Neocatecumenale non c'è nulla di peggio che il veder gettata luce sulle sue tenebrose opere.

      Elimina
  8. È vero Max, non fate parte delle comunità parrocchiali siete un ibrido, magari faceste parte delle comunità, la parrocchia vi serve solo come copertura quando vi trovate nelle grandi convivenze con i capi, e allora vi presentate come comunità della parrocchia... Troppo comodo Max troppo comodo, se pensi di essere nella chiesa, mi spiace per te, ma ti sbagli

    RispondiElimina
  9. Giusta l'osservazione di Tripudio in risposta all'anonimo delle 8 e 38: se De Donatis invece delle parola "chiedo", avesse usato la parola "ordino", sostanzialmente non sarebbe cambiato nulla, ma per chi è sordo, come Kiko e i suoi adepti, sarebbe stato come infilargli un cornetto acustico nel canale dell'orecchio.

    Però una cosa positiva, questa "richiesta", che è rafforzata dalla parola "EVIDENTEMENTE" della riga superiore, ce l'ha: chi AMA la Chiesa fa quanto chiede la Chiesa.
    Chi NON ama la Chiesa fa come vuole.
    La richiesta di De Donatis è EVIDENTE;ENTE un ordine, ma anche se i camminanti non lo capissero, la non ottemperanza alla richiesta della Diocesi di Roma DIMOSTRA che, almeno col cuore, non ubbidiscono. Dimostrano che PREFERISCONO il Cammino alla Chiesa.

    Neanche Kiko, parlando della veglia del 2018, ha usato la parola "ordino", ma un esortativo "facciamo". Per cui vedremo se i camminanti hanno un amore preferenziale per Kiko e per il Papa.
    Kiko chiede la veglia separata, il Papa NO.
    I camminanti faranno ingoiare un rospo a Kiko? Staremo a vedere

    RispondiElimina
  10. Più che un ordine in senso stretto è una sottolineatura di una cosa che DOVREBBE essere OVVIA "Ubi Major"....
    Se volete è un modo di trattarli come bambini deficienti. Attendiamo ora le mosse.
    A me personalmente la Pentecoste non mi è mai stata consegnata in quel modo, sicuramente era una tradizione tipicamente spagnola, ma da qualche anno viene nuovamente caldamente "consigliata" a tutte le comunita ( sai che palle la domenica con il giro di esperienze ) . Stanno tornando prepotentemente alle origini quando erano nascosti , cancellando tutto il vissuto degli ultimi 15 anni ( pieni di compromessi e rinuncie ). Rivogliono il cammino duro e puro.

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. MAX:

    Tu farai pur parte di una parrocchia. Ebbene nel territorio sotto la giurisdizione della tua parrocchia, e in quello sotto la giurisdizione della Diocesi di Roma, non si possono fare Veglie.
    E' vero che la lettera parla anche di "singole comunità", ma quelle del Cammino non sono forse comunità? Per di più facenti parte delle comunità parrocchiali?
    Forse che tu non senti la parrocchia come comunità delle comunità parrocchiali, così come la Chiesa, in senso più pieno, è la comunità di tutte le comunità cattoliche?
    Possibile che non hai nemmeno un dubbio che se fai una veglia separata disubbidisci? E possibile che non sai che nel dubbio di disubbidire, la veglia NON va fatta?
    E' la famosa storia del cinghiale dietro un cespuglio: se hai un dubbio che potrebbe essere un cercatore di funghi, NON devi sparare!

    RispondiElimina
  13. So di una comunità di Roma che, ben prima del documento della diocesi aveva fissato la veglia di Pentecoste fuori diocesi e fuori regione. Anonimo che ben sa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I capibastone del Cammino sono ottimi pianificatori e preparano sempre scappatoie, alibi e vie di fuga.

      Ma anche nel caso citato, non hanno "risolto" il loro problema; al massimo l'hanno rinviato. La parrocchia di appartenenza, infatti, noterà la loro vistosa assenza, e l'anno prossimo non potranno usare lo stesso ridicolo alibi del "non potevamo disdire sei settimane prima viaggi e prenotazioni". In pratica, pur facendo i loro porci comodi, si faranno notare come disubbidienti.

      I kikos, talmente abituati a fare buon viso a cattivo gioco per poi dileguarsi appena possibile e senza far rumore, hanno letteralmente fatto capire alla diocesi quale è il vero punto debole del Cammino, cos'è che danneggia davvero il Cammino. Cioè la chiarezza, e il gettar luce sulle opere del Cammino.

      Elimina
    2. L'aspetto tragicomico per i fantozziani kikos è che la Veglia di Pentekiko è stata inventata dal triplice trettré Kiko solo in questi ultimissimi anni. Pensa un po' che randellata dev'essere scoprire che le invenzioni di Kiko sono oggettivamente sgradite alle diocesi.

      Elimina
    3. Nota: quando Kiko dice «Dio ha ispirato al Cammino di fare la Veglia» Kiko sta mentendo oltre che pronunziando il nome di Dio invano.

      Infatti:

      1) se anche uno è convinto che "Dio ispira qualcosa al Cammino", resta sempre il fatto che Dio non ispira disubbidienze, tanto meno eresie, per cui non si può accettare acriticamente una novità;

      2) chi diavolo è Kiko per proclamare che "Dio ispira qualcosa al Cammino"? se anche uno è convinto che Kiko stia dicendo la verità, non si può prendere per oro colato quello che esce dalla bocca di un laico, fosse anche un "santo vivente". La Chiesa e la fede sono qualcosa di concreto e verificabile (una dottrina immutabile, una gerarchia nota, una liturgia ben normata, ecc.), non produzioni umane da parte di "ispirati" santoni che tirano in ballo Dio per giustificare qualche propria vaccata;

      3) se Dio è infinitamente buono - e noi cattolici sappiamo che lo è - allora un buon frutto lo ispirerà anche ad altri cattolici, no? Allora come mai il Cammino ha tutta una collezione di "specializzazioni" - come questa novità recente del veglione di pentekiko - di cui non c'è traccia in altri ambienti ecclesiali?

      Vedete, se una cosa è buona per i cristiani, vedrete la Chiesa sforzarsi per interi secoli per promuoverla. Se la Chiesa non fa i veglioni alla Kiko, qualche buon motivo c'è. Se quei veglioni di un'intera notte si fanno solo in alcuni monasteri di stretta osservanza (i cui monaci e monache non si sognano affatto di imporli anche ai fedeli), un motivo c'è.

      Chiedetevelo, ogni volta che Kiko vi cala addosso un nuovo fardello con la scusa che "Il Signore Ispira Al Cammino Questa Novità".

      Chiedetevelo anche tutte quelle volte che Kiko vi dà da fare qualcosa che richiede che stiate nella "piccola comunità" ben separati dalla comunità ecclesiale. Separazione, in greco, si dice "scisma".

      Elimina
  14. TRovo molto interessante la lettera del cardinale e trovo corretto sia il "chiedo" che il seguente "Evidentemente"; Convocare tutti i Parroci nello stesso luogo potrebbe anche sevire per controllare chi c'è e chi non c'è; discorso diverso se avesse chiesto a tutti di fare una veglia in Parrocchia.
    Personalmente la leggo come "ultimatum"; ti convoco così se stai qui non puoi stare in albergo con le comunità, se vai con le comunità ho la prova cher hai disobbedito al tuo Vescovo e al Papa.
    Scappatoia per i neocat: faranno la veglia in alberghi ricadenti in altre Diocesi, ma a questo punto avranno problemi a trovare dei Sacerdoti che celebreranno la messa.
    Andranno in Alberghi fuori Diocesi e faranno una veglia di preghiera (senza Eucarestia), tante belle risonanze.

    Questa volta sono molto ottimista; la lettera è strutturata in modo, che anche se gentilmente, ti obbliga a scegliere da che parte stare
    Con la Chiesa, Il Papa, il tuo Vescovo e la tua comunità (di Fedeli)
    o con Kiko

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bruno io non credo che si rassegneranno a fare una veglia di preghiera, figurati!
      Si attiveranno per precettare, aiutati dalle equipe di itineranti delle varie zone, presbiteri ordinati nei R.M. che pascolano da qualche parte. Viaggio e soggiorno a carico delle comunità. Raggiungeranno i neocatecumeni orfanelli e celebreranno per loro e con loro una kikoveglia coi fiocchi, con omelia come solo loro sanno fare, alla faccia dell'obbedienza.

      Pax

      Elimina
    2. Anche io non credo che si rassegneranno, anzi. Però faranno finta: manderanno qualche comunità o alcune parrocchie in toto alla veglia con il Papa (fra l'altro a Roma era tradizione, parecchi anni orsono, che alcune comunità neocat. ogni anno celebrassero la veglia di Pentecoste con il Papa) e altre in convivenza fuori diocesi (basta andare a pochi chilometri da Roma, che so, a Frascati) con i presbikiki compiacenti. Così, nel loro intento, salveranno capra e cavoli. E' importantissimo a questo punto informare puntualmente le autorità delle violazioni rispetto a questa lettera. Perché quest'anno c'è questo documento, è questo il fatto nuovo, e non ci sono punti f) che permettono scappatoie. Riguardo alla prassi per la Pentecoste, ricordo che si è sempre fatta una veglia, ma fino a qualche anno fa la convivenza era un optional, cioè si poteva fare una veglia in parrocchia o in comunità o in altro luogo, senza obbligo di convivenza. Da qualche anno, invece, la convivenza di Pentecoste è stata resa "obbligatoria", tanto per aggiungere un altro fardello sulle spalle dei già affaticati camminanti, un po' come le cento piazzate.

      Elimina
    3. Da noi fin dagli albori, 40 anni fa, la Veglia di Pentecoste si è sempre fatta fuori, in albergo, si partiva il sabato pomeriggio, si preparava e si concludeva molto tardi con agape. La domenica si facevano le Lodi e si stava insieme ma senza giro di esperienze. In compenso durante la Veglia due giri di risonanza. Gli ultimi tempi molti la facevano in zona, in parrocchia nelle salette o nelle vicinanze, si dormiva a casa e ci si ritrovava la domenica mattina

      Elimina
  15. Non so cosa faranno le Kiko-comunita però quello che è importante, secondo me, è avere una informativa chiara.
    La diocesi di Roma si è pronunciata ed ha scritto a tutti i sacerdoti, ora non ci sono se è non ci sono ma, i presbiteri (R.M.) del cammino sono sacerdoti ordinati dalla Chiesa, quindi obbediscono al loro Vescovo.
    Se vengono da fuori a fare Eucarestie nella diocesi di Roma devono chiedere il permesso al Vescovo diocesano , se non lo fanno sì condannano da soli.
    Facciamo girare questa lettera della Diocesi nelle nostre ex comunità perché il "piccolo" neocatecumenale sappia cosa chiede a tutti e sottolineo a tutti nella Diocesi di Roma.
    Se i suoi catechisti si inventano storie deve essere chiaro a tutti i "piccoli" neocatecumenali che si sta disobbedendo al proprio Vescovo.
    Deve essere chiaro a tutti la strada che sta imboccando il carisma del cammino neocatecumenale.
    Deve essere chiaro che Kiko e i suoi catechisti stanno ignorando una richiesta esplicita del Vescovo di Roma.
    La verità ci rende liberi.
    Liberi di decidere dov'è la verità è comportarsi di conseguenza.
    LUCA

    RispondiElimina
  16. Fra poco a "Porta a Porta" ci sarà ospite il tipo neocatecumenale di 71 anni che dopo esser diventato vedovo è entrato in un seminario Redemtoris Mater ed è diventato sacerdote.
    https://www.tempi.it/marito-padre-nonno-vedovo-e-ora-prete-la-buonissima-novella-di-don-nicola/

    Frilù

    RispondiElimina
  17. Infatti tutte le comunità andranno dal Papa, senza tutti sti psicodrammi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Toh, chi si rivede, il tenero Giacomo bramoso di ammannirci un'altra delle sue patetiche menzogne.

      Come se non sapessimo che i kikos che davvero andranno a marcare presenza dal Papa, lo faranno con una fune al collo e con tutta la fanfara, pronti a scappare via a fare la nottataccia in albergo per celebrare il rito del kikismo-carmenismo.

      Elimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.