lunedì 20 maggio 2019

I lupi del Cammino (e altri demoni): le contraddizioni dei cosiddetti "catechisti"

Dalla testimonianza di José Román, "Los lobos del Camino. Acerca del neocatecumenado y otros demonios" (I lupi del Cammino. Sul neocatecumenato e altri demoni - prima parte), proponiamo la nostra traduzione di un interessante paragrafo.

Le contraddizioni dei catechisti

1. I catechisti ordinano che si debba venire all'Eucaristia vestiti nel miglior modo possibile, compatibilmente con le possibilità di ognuno, ma loro possono venire trasandati, con addosso degli stracci, in jeans o con immagini di teschi o di Mickey Mouse sulla maglietta.
Se qualcuno dice loro qualcosa, sfoderano con le loro lingue di serpente una retorica che li giustifica di tutte le loro mancanze.
Che spirito li ispira, mi chiedo? Sappiamo già quale.

2. Ti richiedono d'essere umile e che ringrazi se non hai di che mangiare, però loro si comprano l'auto dell'anno e i loro figli buttano soldi in locali e vestiti.

3. Ti dicono che sei nella morte se non sorridi e non dimostri allegria "nel Signore", però loro hanno la faccia scura, non ti salutano ed alzano la voce ad ogni minima provocazione. Ti insultano. Ti chiamano ritardato o idiota davanti a chicchessia.

4. Dicono che il peccato degli altri non ti deve scandalizzare, ma sono i primi a metterti allo scoperto davanti alla tua comunità esigendo che tu dica i tuoi peccati davanti a tutti per sgridarti e mettere in risalto i tuoi errori.

5. Ti dicono "il denaro è cacca" o è "mammona", però loro fanno affari con i catechisti più danarosi.
Passano in continuazione con la borsa (cioè raccolgono denaro anonimamente), gestendo poi i soldi come loro aggrada, ad esempio inviandoli a conventi a cui affidano le loro figlioletto.
Decisamente, il denaro non è poi così maligno come essi vogliono far credere.

6. Non lesinano sulle spese sotto Pasqua perché vogliono godere dei lussi migliori con il pretesto che siano "per il Signore", mentre sono principalmente proprio per sè, visto che occupano i primi posti nei banchetti, mentre il denaro proviene dalle tasche dei loro catechizzati, e loro, i capi, si limitano puramente a disporne e a sfruttare ciò che ricavano dai sacrifici altrui.

7. Generalmente i catechisti non si sporcano le mani, ma sono i loro sudditi a fare tutto. Non trasportano tappeti, non spostano mobili, non puliscono le sale eccetera. E quando i loro catechizzati non sono efficienti, fanno pure gli offesi.
A me toccò molte volte di vedere come ordinavano di smontare tutta una sala dopo ore di lavoro di sistemazione delle sedie e della mensa; come nulla fosse, dopo essere arrivati in ritardo, pretendevano che ci mettessimo a risistemare un'altra volta ancora, secondo i loro gusti.

8. Ti richiedono che tu "faccia il cammino", cioè che tu a quanto richiesto, assistendo e facendo ciò che devi fare, però, davanti al tuo sguardo attonito, accade che quelli che loro approvano sono quelli che non fanno nulla.
Se protesti, ti dicono che non sei umile.

9. Dicono che non si devono festeggiare ricorrenze per nessuno, perché "questo non è un circolo ricreativo", ma loro si riuniscono con la élite composta dai più ricchi e festeggiano i compleanni in casa dell'uno o dell'altro e si sbronzano pure.
Fra di loro, si aiutano economicamente e si fanno compari.

10. Ti richiedono di non fare preferenze, di trattare tutti allo stesso modo, però loro di solito non si avvicinano, non salutano né quasi rivolgono la parola a chi è povero.
Se vanno a visitarlo a casa sua quando si ammala, rendono subito pubblico il fatto perché sanno che darà loro un "punteggio" per passare al livello successivo.
Non hanno 33 livelli come la massoneria, però comunque hanno dei livelli o "passaggi" molto complessi, con rituali e tutto.

11. Esigono che tu non chieda condizioni per i favori che fai, che non dia in prestito soldi né li chieda.
Però fra di loro, nel loro circolo di amici, si fanno prestiti in danaro e si prestano persino le case, a quanto mi risulta.

12. Infine, cacciano fuori a spintoni (letteralmente, io l'ho visto fare più volte) chi vogliono.
Fanno pressione sui single perché si sposino.
Sono specializzati nell'arte di far piangere la gente con parole che li feriscono nell'intimo.
Fanno pressione sulle persone perché vendano i beni per dare i soldi ai poveri e lo esigono così insistentemente che alla fine lo fai più per l'obbligo di dover passare al livello successivo che per amore a Dio.











34 commenti:

  1. Sintesi estrema:

    "dite ciò che dico, ma non fate ciò che faccio".
    Questo per i camminanti.

    "dite ciò che dico, ma comportatevi come mi comporto".
    Questo per chi è entrato a far parte - per aver dimostrato di averne la stoffa - della casta ristretta dei supe-catechisti, itineranti e responsabili di zona (di stretta fede kikiana, longa manus degli itineranti per tenere sotto controllo la base).

    Pax

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  2. "L'obbligo di dover passare al livello successivo", un'osservazione perfetta sibtetica delle assurdità del kikianesimo.

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  3. Quelli che José chiama "lupi" vien voglia di chiamarli "sciacalli". Ma così si perderebbe il riferimento alle parole di Nostro Signore: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci» (Mt 7,15).

    San Pio da Pietrelcina - che su queste cose aveva la vista molto lunga -, qualche tempo prima di morire, aveva definito Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti», ancor prima che i due si incistassero nella diocesi di Roma. I cosiddetti "catechisti" del Cammino, "profeti" di Kiko e Carmen, sono necessariamente falsi profeti a loro volta. Infatti, se ci fate caso, se uno di loro comincia almeno a preoccuparsi umanamente dei fratelli delle comunità, ha già un piede solidamente fuori dal Cammino senza saperlo, poiché la mentalità del Cammino è ostile alla cristiana carità.

    José lo evidenzia bene facendo notare come le comunità neocatecumenali siano effettivamente una falsa sovrastruttura da cui estrarre soldi, utile solo a qualche molto ristretta cerchia di amiconi capeggiata dai cosiddetti "catechisti" abituati a comandare e a estrarre soldi. Se un cosiddetto "catechista" comincia a dare sinceramente l'esempio, preparatevi a vederlo lasciare il Cammino (e a togliergli il saluto e a farne damnatio memoriae: non sia mai che i lupi rapaci tollerino l'esistenza, anche solo come ricordo, di gente convinta che la legge di Dio valga anche per la gerarchia riscuoti-soldi, da Kiko in giù).

    Invitiamo i fratelli del Cammino a smettere di dare soldi a quella marmaglia di lupi rapaci, sia direttamente (contribuendo "a pugno vuoto" alle Decime e alle collette), sia indirettamente (evitando di andare alle "convivenze"). Sarà utilissimo a far infuriare i lupi a sufficienza da mostrare la loro vera faccia. E a farvi capire che la vera "riscoperta del Battesimo" la potete fare nella Chiesa Cattolica.

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    1. FALSI PROFETI... se lo ha detto Padre Pio c'è da esserne sicuri.
      A chi lo ha detto Padre Pio? Dove è possibile avere notizie in proposito? Grazie Trpudio.

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  4. Se mi è permesso,io aggiungerei, che i figli dei catechisti,sono peggio di loro, arroganti,presuntuosi, ignoranti che si sentono in diritto di condannare tutto e tutti e che vogliono sapere tutto della vita altrui ma sono bravi a nascondere il prorprio marcio,non dicendo nulla di se ma quando parlano vagheggiano non dicendo nulla. Inoltre non salutano nessuno,a parte i loro uguali, si vestono di luce, ma poi li vedi fuori fare tutto quello che condannano agli altri e senza limiti.
    Ex fratello

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  5. Tutto incredibilmente vero, segno che la razza dei kikofedeli capicosca è identica in tutto il mondo. Una cosa cosa non ho mai visto in parecchi anni di cammino, che un catechista vada a trovare un suo catecumeno ammalato, anche gravemente (pun to 10 del testo).

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  6. I CATECHISTI ASPIRANO AL PARADISO FISCALE DI KIKO & COMPANY..

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Ho letto tante testimonianze, ma non smetto mai di stupirmi.
    Non so quello che accade a livello psicologico alle persone ingannate. Forse una specie di sindrome di Stoccolma. Quello però che appare evidente è che il Cammino ha tutte le caratteristiche della SETTA.

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  9. Punto 8: "ti chiedono che tu faccia il cammino, ma quelli che approvano sono quelli che non fanno nulla. Se protesti ti dicono che non sei umile".
    Questo è quello che è successo a me. Io ero tra i più obbedienti, sempre presente, mi sono dissanguata con le decime, ho dato tutto il mio tempo.
    Quando ho fatto presente che nella comunità ognuno faceva quello che voleva con i soldi, col tempo e con l'obbedienza, io sono stata aggredita come superba ed orgogliosa giudicatrice e tutti gli altri sono stati approvati e gratificati.
    Questo, grazie a Dio, mi ha fatto aprire gli occhi e poi me ne sono andata.
    Tanto dolore, ma ringrazio il Signore che mi ha voluto bene.

    Libera

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    1. Libera , è così.
      I peggiori sono adatti al cammino e fanno pure carriera.
      I miei catechisti lo dicevano sempre: "Gesù Cristo è venuto per convertire i peccatori".
      Quello che non dicono è che Gesù Cristo è vero che è venuto per aiutare i peggiori ma non per massacrare i migliori e renderli peggio dei peggiori.
      Vuoi fare "bene" il cammino neocatecumenale?
      Devi e ripeto Devi diventare il peggiore per essere aiutato dal quel Cristo "particolare" che ha inventato per te il cammino neocatecumenale.
      E devi ringraziare i tuoi catechisti che lavorano giorno e notte per farti diventare il peggiore in modo da salvarti dall'inferno.
      Pensi di essere nel cammino per diventare Santo?
      Sei un povero illuso, non hai capito niente, sei un pezzo di idiota, cristianuccio della domenica, religiosetto naturale che si "sforza" (inutilmente) di fare il bene.
      Fai vomitare, sei uno zuccheroso smielato personaggio che pensa veramente che Gesù ti ama perchè ti sforzi di evitare il male.
      Gesù ti ama per quello che sei, quindi se sei un infame,un bugiardo, un iroso, un "lupo" famelico, un rancoroso, una gran brutta persona, allora sei nel posto giusto, ricordati che nel cammino la conversione è senza sforzo perchè è un dono di Dio.
      Basta convertirsi alla legge di Kiko ed essere obbedienti ai tuoi catechisti.
      Non diventare nevrotico dietro ai problemi delle persone o alle loro sofferenze, devi capire che le sofferenze di quella gente sono giuste perchè le manda Dio per farle convertire, quindi non serve che tu ti sforzi di dare consolazione a quella gente,che tu ti sforzi di entrare nella loro sofferenza, basta che preghi Dio di occuparsene, ci pensa lui e non tu, perchè tu non sei niente, sei solo un servo inutile che diventa inutilmente nevrotico dietro alle "giuste" sofferenze degli altri.
      Vuoi diventare catechista?
      Devi essere freddo,distaccato,indifferente, devi scavare nelle persone per tirare fuori il peggio di loro, devi fare una Kenosi del male.
      Perchè è il solo modo di aiutare le persone, lo dice Kiko che è ispirato da Dio e ha il carisma, quindi questa è la verità, questo è l'unico ed il giusto modo di fare il catechista neocatecumenale.
      Se poi qualcosa va male, non è colpa tua, tu hai fatto come diceva Kiko, tu se apposto, è colpa della gente che non ha fatto esattamente come tu gli avevi detto.
      Perchè in fondo il cammino non è per tutti, quindi è colpa della gente che rifiuta di conventirsi, che fà resistenza, che non capisce niente e continua a fare di testa propria.
      Questo è il cammino neocatecumenale, prendere o lasciare.
      Ringrazio il Signore di avermi illuminato e di avermi tratto in salvo da questa valle di lacrime.
      LUCA

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    2. Bravo LUCA,
      hai descritto meravigliosamente bene quello che è il cammino. Pare la fotocopia della mia esperienza.
      Ogni singola affermazione che hai fatto è vera, ho vissuto tutto sulla mia pelle.
      Per questo dico anche io che il Signore mi ha voluto bene, strappandomi a quell'abominio, anche se ho sofferto moltissimo.
      Le parole "bene", "virtù", "libero arbitrio", "ragione"... sono inesistenti nel cammino.
      L'uomo è solo male, può fare solo male.E' il burattino del demonio, che tira sempre i suoi fili.
      E pensare che Dio l'ha pensato e fatto "poco meno degli angeli", l'ha dotato di ragione e intelligenza, differentemente dagli animali.
      Ma che aveva in testa Dio, quando ha fatto così l'uomo?

      Libera

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  10. Da parecchi giorni stanno emergendo altri scandali sessuali a Guam, di cui per ora non vale nemmeno la pena occuparsi, ma dai quali già emerge che i soliti kikos non solo lavorano alacremente per insabbiare la faccenda ma sono riusciti perfino a mobilitare contro l'arcivescovo un giornalista scandalistico. Il tutto avviene mentre il famigerato Cristobal, presbitero neocatecumenale fuggito da Guam non appena sono arrivate denunce di abusi sessuali a suo carico, è tuttora latitante (ospitato in chissà quale comoda location kikiana). Tragicomica l'osservazione secondo cui questo kikos è stato capace di truffare persino i suoi stessi familiari...

    Avrei voluto fare a meno di segnalare la notizia ma ciò che ci interessa qui è far notare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, il fatto che per i kikos la legge di Dio non vale più, se si tratta di proteggere un membro illustre del Cammino, anche se pedofilo.

    Davvero aveva ragione padre Zoffoli a scrivere in un articolo pubblicato 25 anni fa che i neocatecumenali sono «gente fanatica, abilissima a mentire, malata di presunzione»: fanatica al punto da considerare la menzogna e l'inganno strumenti santi, qualora diventino utili a difendere il Cammino e i suoi capicosca.

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    1. Nota: questo bieco "relativismo neocatecumenale" secondo cui ogni legge umana e divina può essere calpestata qualora ciò faccia comodo al Cammino, ha un solo nome: idolatria.

      Il cuore dell'uomo non trova pace finché non riposa in Dio, e pertanto anche il soggetto più educato all'idolatria e più infognato nel kikismo-carmenismo, si ritrova prima o poi di fronte ad un bivio, dovendo scegliere di propria volontà se seguire il kikismo-carmenismo a costo di compiere inganni e di proclamare menzogne, oppure se prendere sul serio quella sete di Dio che ha in cuore.

      Per questo, abbandonando il Cammino, perfino nei casi in cui non conserva la fede avverte comunque una liberazione: non aveva solo il cappio al collo degli obblighi della setta, ma anche quello al cervello, obbligato a "sragionare" (circoncidere la ragione) perché la ragione è nemica degli idoli - e quindi mortalmente nemica del tripode Kiko-Carmen-Cammino.

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    2. Certo che la ragione è loro nemica acerrima, perché la ragione ti porta a capire quanto sono sbagliate e lontane dall'insegnamento di Cristo e della Chiesa le idee e le prassi del Cammino. E' vero che Cristo è venuto per i peccatori, ma quando i peccatori incontrano veramente Gesù Cristo e lo fanno entrare nel loro cuore, si convertono e abbandonano il peccato, altrimenti non lo incontrano veramente. Nel cammino invece sembra che la conversione possa avvenire nonostante il perseverare nel peccato e anzi quasi grazie al perseverare nel peccato. Ne discende che tu puoi considerarti cristiano e al tempo stesso commettere le peggiori cattiverie ai danni del prossimo, frodare, non pagare le tasse, infliggere sofferenze, denigrare, calunniare e chi più ne ha più ne metta. Il punto, però, lo dico per Pietro che è esterno al cammino, è che di tutto questo non ti accorgi subito, ma piano piano e con il passare degli anni. In più, spesso stando dentro è difficile avere una visione obiettiva, cioè capire che certi atteggiamenti, certe chiusure, forzature e vere e proprie menzogne non sono solo caratteristiche di questo o quel catechista, ma che discendono da una precisa impostazione dettata dall'alto e identica per tutti i catechisti e i camminanti in tutto il mondo. Chi non le condivide, prima o poi se ne va; se non se ne va perché non ha la forza, rimane in continua sofferenza per la scissione fra quello che crede dovrebbe essere il modo di sentire e di agire di un cristiano e quello che vede predicato e praticato intorno a sé da persone che dicono di fare un itinerario di "iniziazione cristiana".

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  11. O.T. Quest'anno niente veglia "ortofruttifera" di Pentecoste :

    Roma, 17 maggio 2019



    Ai Parroci, a tutti i Sacerdoti, ai Diaconi della Diocesi di Roma



    Carissimi,



    condivido con voi la gioia di raccogliere le parole ispirate di Papa Francesco, rivolteci durante l’ultima assemblea diocesana. Mi riferisco in particolare al suo invito: «Vorrei comprendere meglio il grido della gente della Diocesi: ci aiuterà a comprendere meglio cosa chiede la gente al Signore» ( All’Assemblea Diocesana, 9 maggio 2019).

    Dobbiamo poter tradurre l’orientamento datoci dal nostro Vescovo in gesti concreti e in scelte pastorali che ci aiutino a percorrere un’altra tappa del nostro cammino, che inizia fin da ora e proseguirà lungo tutto il prossimo anno pastorale. Per far questo occorrerà che in ogni parrocchia si formi una équipe pastorale che avrà il compito di guidare e dare autentica concretezza all’ascolto della gente del proprio territorio: individuando situazioni, ambienti di vita, persone concrete delle quali farsi carico, per riconoscere che cosa il Signore ci stia chiedendo attraverso di loro.

    Occorrerà che questa équipe sia formata da persone non solo sensibili al tema, ma anche capaci di strutturare un lavoro pastorale del genere. Nei prossimi giorni con i Vescovi Ausiliari, i Prefetti e i Direttori degli Uffici della Diocesi metteremo a punto anche un testo che offra alcune linee pratiche, secondo le indicazioni e gli atteggiamenti che ci ha suggerito il Papa, a cominciare dall’ascolto umile dallo stile disinteressato.

    L’ascolto al quale ci disponiamo avrà un momento preciso di avvio, fatto di comunione e di spiritualità: celebreremo infatti l’Eucaristia della Veglia di Pentecoste col Papa in piazza S. Pietro sabato 8 giugno alle ore 18.30. Possiamo lodare il Signore per questa opportunità. La celebrazione avverrà in piazza e si prolungherà, al termine della Messa, riaccompagnando processionalmente l’icona della Madonna del Divino Amore a piazza di Porta Capena. Coloro che lo desiderano potranno, poi, vivere anche l’esperienza del pellegrinaggio notturno al Santuario del Divino Amore. Evidentemente – come segno di unità nella Diocesi e di comunione col nostro Vescovo – in quella sera chiedo che non vengano celebrate altre Veglie nelle singole Comunità.

    Un secondo momento, molto importante, sarà il successivo 24 giugno, alle ore 19, nella Cattedrale di San Giovanni. In occasione della festa della Basilica vi invito a ritrovarci – tutti i sacerdoti e alcuni collaboratori pastorali – nella celebrazione dei Vespri per la consegna degli obiettivi essenziali e delle linee pastorali da condividere per il prossimo anno pastorale. Questo ci darà modo di iniziare già ad assimilare meglio la traccia del cammino, innestandolo con creatività e fedeltà nel cammino ordinario delle nostre comunità.

    Troverete allegata a questa lettera anche una scheda di iscrizione per prenotare i biglietti che consentiranno l’accesso alla piazza e quelli con cui i sacerdoti potranno concelebrare. Le prenotazioni dovranno pervenire alla Segreteria Generale del Vicariato (segreteriaeventi@diocesidiroma.it / fax 06.69886528) entro il 25 maggio, mentre i biglietti potranno essere ritirati (sempre presso la Segreteria Generale) dal 3 al 6 giugno negli orari indicati nella scheda. Concorderemo con le autorità comunali la possibilità di far giungere nelle adiacenze del Vaticano eventuali pullman. Daremo indicazioni ancora più precise attraverso il sito diocesano e Romasette.

    Vi assicuro il mio costante ricordo nella preghiera e, mentre affido ciascuno di voi alla materna protezione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, Madre del Divino Amore, vi benedico con affetto



    Angelo Card. De Donatis

    Vicario Generale di Sua Santità

    per la Diocesi di Roma

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  12. Scusate mancava la firma.
    LUCA

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  13. Grazie Luca! Questa notizia è maiuscola. Il divieto alle "Comunità" (non ha scritto parrocchie... proprio comunità!) di fare la Veglia di Pentecoste con manifestazione dello spirito di kiko, è più che esplicito.
    Ho l'impressione che al Vescovo vicario di Papa Francesco siano arrivate le lettere con la notizia della disubbidienza neocat di Pasqua.
    Voglio proprio sapere come questa notizia verrà data attraverso il tam tam del cammino...

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  14. Non vorrei disilludervi, ma mi sembra che ci sia poco da rallegrarsi. Per "Comunità" il prelato intende comunità parrocchiali. E a queste chiede, non ordina alcunché. Anzi, indovinate nelle parrocchie neocat chi formerà le équipe pastorali?
    Secondo me questa lettera non solo lascerà il tempo che trova, leggasi veglie separate ortofrutticole, ma alimenterà ulteriore propaganda neocat con le cosiddette équipes pastorali.

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  15. Aggiungo che la Veglia di Pentecoste - se sono comunità kikobbedienti - vanno a farla in un Albergo. Il sabato sera, veglia e grande cena. Convivenza tutta la domenica con "giro di esperienza" sotto l'assistenza straordinaria del loro spirito per nulla santo, visto che è la festa di pentecoste-a-modo-loro. Stanno riuniti e aspettano i "doni dall'alto".

    Pax

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  16. Apostata sulle Equipe Pastorali non sono d'accordo.
    Mi spiego, nelle parrocchie neocatecumenelizzate con parroco neocatecumenale le equipe pastorali sono composte dal parroco e dai catechisti del cammino e basta, quindi non cambia nulla.
    Ma nelle parrocchie non neocatecumenelizzate avere un consiglio pastorale serve proprio ad evitare che il parroco faccia la stupidata di accogliere il cammino per indolenza o per ignoranza.
    E' più difficile convincere un gruppo di persone dove magari qualcuno conosce il cammino, che convincere un parroco magari con poca esperienza o magari senza conoscenza specifica del cammino.
    LUCA

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  17. Il cammino forma tanti anzi tantissimi "anticorpi" e secondo me è facile che uno o più di uno di questi "anticorpi", possono entrare in un consiglio pastorale e aiutare il parroco a tenere fuori il cammino dalla sua parrocchia.
    LUCA

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  18. E son già due...
    Prima le restrizioni per la Veglia di Pasqua, ora quelle per la Veglia di Pentecoste.
    Intanto si vedrà chi sarà disubbidiente e si vedrà quante presenze neocatecumenali ci saranno alla Veglia col Papa.
    E i bambini che avrebbero dovuto essere battezzati nella vasca?
    Niente Veglia, niente Battesimo.
    Questo comunicato, subito di seguito a quello di Pasqua, rivela una presa di posizione non indifferente da parte della Chiesa.
    Poi i neocat disubbidiranno, ma la Chiesa si è pronunciata, questo conta.
    Domando: ma per le 100 (50) piazze quest'anno c'è stato l'invio del Vescovo?
    A me non risulta, e sarebbe già un'ulteriore volta che non possono dire "ci ha inviati il Vescovo!"
    E poi ci si è messo anche il maltempo, qua da noi molte "missioni" sono state annullate per maltempo.
    Il Signore provvede....

    Libera

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    1. "Prima le restrizioni per la Veglia di Pasqua, ora quelle per la Veglia di Pentecoste."
      Le due cose sono molto diverse, per quanto riguarda Pentecoste si tratta di un evento straordinario legato alla Veglia con il Papa inserita in un contesto particolare. Se l'anno prossimo non ci fosse nessuna convocazione dei questo tipo allora saranno liberi di fare le Veglie.
      Sara invece interessante vedere se a fronte di qualche disobbedienza documentata l'anno prossimo le indicazioni per la Pasqua subissero ulteriori restrizioni, a proposito qualcuno ha notizie dalla Sicilia ( spero di ricordarmi bene ) dove non si poteva fare la lavanda dei piedi il giovedì?

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  19. Io non sono tanto d'accordo con apostata, esiste una richiesta "chiedo che non vengano celebrate altre Veglie nelle singole Comunità" e non sono fornite eccezioni, non è un "editto" ma è sempre una richiesta del tuo Vescovo ( che guarda caso sarebbe anche il tuo Papa ), possono ottemperare la richiesta o meno, ma se non lo fanno non ci fanno una bella figura, che si andrebbe ad aggiungere alle tante altre. Chissà se sono in grado di rinunciare per un anno alla veglia di Pentecoste, oppure per paura di creare un precedente ( se lo facciamo una volta poi ci saranno altre richieste ) saranno combattivi ( disobbedienti ) fino in fondo.
    In altre diocesi è già capitato che il Vescovo chiedesse di non fare le veglie di pentecoste in quanto chiedeva la partecipazione ad una veglia diocesana ( senza Eucarestia ) e le veglie non si sono fatte per anni ( chissà se Kiko lo sapeva ) vediamo se i romani invece del loro Vescovo se ne fottono o meno.

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  21. Mav la penso come te.
    E penso anche che Kiko&C iniziano a rendersi conto della loro caduta.
    La gente non li segue, anzi li abbandona alle loro leggi e decreti inutili.
    Sono messi male e lo sanno.
    A Pentecoste andranno dal Papa per dimostrare quanto sono forti e obbedienti, ma lo sanno che sono alla frutta.
    LUCA

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  22. Diciamolo pure apertamente, i katechisti sono guidati dallo spirito del male. Se delle persone continuano a sostenere opinioni dichiaratamente contrarie alla Verità rivelata, all' insegnamento infallibile della Chiesa o alla teologia comprovata, bisogna dedurne che sono ingannate dal diavolo, sostenitrici consapevoli del male o vittime di un ragionamento fallace inculcato a suon di katechesi estreme. Ritengo risulti esplicito che i catechisti del cammino non sono sospinti dalla buona fede (pur sussistendo delle rare eccezioni che però vanno a confermare la regola).

    I sentimenti di umiltà e nascondimento dovrebbero appartenere a tutti coloro che si reputano ispirati e saggi, così che non siano le parole ma le azioni ad insegnare, invece i katechisti impongono un fiume impetuoso di parole con la finalità di sottomettere e schiavizzare il fedele sommergendolo sino ad annegarlo. Ne ho viste fin troppe per credere che queste persone siano sostenute da un buon Spirito Santo. Ricordo una convivenza in cui una signora mi fece pena. La donna si rivolgeva ad una suora, anche lei partecipante della convivenza in questione. Mi ritrovai quindi ad ascoltare una conversazione tra le due, sedute al mio stesso tavolino. Coerentemente con quanto asserito al punto 2 del thread lei riferii con orgoglio di aver donato i suoi risparmi al giro di raccolta neocatecumenale e di non possederne altri. Aveva un figlio cui badare ma Dio avrebbe provveduto certamente, ricompensandola di tale "ammirevole" azione (inserire i suoi pochi averi nel bustone della monnezza) intervenendo con la Sua provvidenza. Ringraziava i divin catechisti per averle dato l' occasione di provarsi - o per meglio dire privarsi e privare il figlio del necessario - .

    Sono cosciente di ripetermi nel riferire gli aneddoti, ma le vicende che mi sono rimaste impresse della mia permanenza nel cammino sono, ovviamente, sempre le stesse ed in questo caso non posso esimermi dal riportare il ricordo che d' impeto mi si è ripresentato leggendo il terzo dato del post: kiko, attorniato dai suoi, si rivolse con ferocia nei confronti di un ragazzo che titubante ed emozionato si stava avvicinando al gruppetto eletto: "vattene sennò ti tiro un calcio!". Un espisodio che ha contraddistinto un attimo della mia vita, ma che non ho dimenticato ed è purtroppo rimasto integro dentro di me. Oggi come oggi, con i social attivi e la capacità d' informazione degli stessi, noto che argüello si guarda bene dal mostrare il suo lato predominante esponendo piuttosto sorrisi forzati ed elargendo baci e abbracci concedendosi, astutamente, in modo leggermente maggiore rispetto al passato, mantenendo sempre fede al suo status di creatura superiore (diavolo illuso), evitando di mischiarsi con i comuni mortali. Il linguaggio di kiko e degli esponenti del cammino è da sempre scurrile, il che mette ulteriormente in dubbio l' onestà della sua predicazione.

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    1. a me un catechista mi ha detto ti prendo a calci nel culo! mio fratello era presente perché abbiamo fatto le catechesi insieme. Forse si è preso la confidenza perché avevo la stessa età del figlio ma ci sono rimasto male mi guardavano con disprezzo a quel giro di esperienza, mi sono sentito umiliato. Non è grave però ci sono rimasto male per tanti giorni.

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    2. Carissimo mi dispiace molto. Non significa nulla che eri molto giovane, anzi, per me è un aggravante. Per il cattivo esempio che si dà e perché è troppo facile prendersela con i deboli per il gusto perverso di fare i fenomeni! Altro che non è grave!
      Tutto questo poi ingenera umiliazione per il malcapitato che diventa oggetto di disprezzo per gli altri compagni di pena in quel momento non sotto torchio.

      Questa cosa della scurrilità di alcuni catechisti io non l'ho mai capita e mi faceva soffrire molto. Anche perché era come una prova di forza in più che si voleva dare.
      "Io sono io e voi non siete un ....." (da Alberto Sordi, il Marchese del Grillo)
      Ma ci rendiamo conto del contesto in cui siamo? Si pretende di fare direzione spirituale per un itinerario di fede. Roba da non credere.

      Pax

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  23. Inoltre leggo con piacere la lettera riguardante la Pentecoste, in principal modo questo stralcio:

    "come segno di unità nella Diocesi e di comunione col nostro Vescovo – in quella sera chiedo che non vengano celebrate altre Veglie nelle singole Comunità."

    Poco importa se le comunità disattenderanno l' invito dirigendosi a celebrare nelle sale d' albergo, poiché non è il loro comportamento ad incidere bensì il fatto che la Chiesa si pronunci e asserisca apertamente che l' estraniarsi comporta una mancanza di unità nella Diocesi e di comunione con il Pontefice. Certo, non sarà una missiva a mutare l' orientamento avverso e la presunzione caratterizzante il cammino, per tanto mi aspetto che si accertino che le indicazioni vengano rispettate e che attuino dei provvedimenti in caso contrario.
    Visti i presupposti al cammino viene quindi ORDINATO di porsi in accordo con la Chiesa.

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  24. Io ho scritto al vicariato sulla disubbidienza della mia parrocchia per Pasqua. Ora manderò questo ennesimo appello ai miei catechisti ma questa volta anche direttamente al parroco.
    E se trasgrediranno, mi lamenterò anche con il Vescovo.
    Lo so che sembra tempo perso, ma non dire nulla è peggio di dire e non essere ascoltati!

    Fratelli romani, fate come me!
    Se non fate poi non potete lamentarti qui o altrove di come vanno le cose!

    M.A.

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  25. Ai neocatecumenali romani risulta ( perché così è stato detto loro) che il Papa li vuole alla veglia a San Pietro, perciò molti ci andranno e poi il giorno dopo fanno la convivenza. Non sanno niente del documento di De Donatis, perché non sono soliti informarsi direttamente, ma attingono agli ordini dei catechisti. La convivenza del giorno dopo ha un carattere diverso dalle altre, perché finalizzata a “sperimentare la comunione”. Anonimo che ben sa

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    1. Così ancora una volta si sentiranno i "chiamati prescelti"! Sono re della menzogna e manipolatori patentati

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