giovedì 9 maggio 2019

Così li vedono, dall'interno delle sue comunità, Kiko e i katechisti: un'Armata Brancaleone.

Oggi non siamo noi ex a parlare, né guardiamo le cose dal nostro punto di vista.
Oggi entriamo in contatto con un mondo nuovo che sta nascendo e che si va pian piano disegnando nel perimetro stesso del Cammino e in maniera sempre più marcata, conseguenza ineluttabile del suo inarrestabile declino.

Profondamente disillusi, gli abitanti di questo "nuovo" mondo vivono oramai un completo disincanto ma, vuoi per pigrizia, vuoi perché hanno dentro tutta la famiglia e lo stesso datore di lavoro, vuoi perché altrimenti la moglie non glielo perdonerebbe mai e magari hanno anche il figlio in un seminario neocatecumenale Redemkikos Mater, non lasciano il cammino, né pensano di poterlo mai lasciare.
I loro occhi, socchiusi per lungo tempo, sono oramai completamente aperti, in grado di vedere ogni cosa e di intendere.

Kiko, per la sua parte, esasperando tante storture e non conoscendo più freni inibitori offre copioso materiale di riflessione ai dubbiosi. Essi, come tutti i fratelli camminanti, sono costretti a sorbirsi le sue cicliche predicazioni annuali sempre le stesse (anzi sempre peggio!) sempre negli stessi tempi e in più le tappe che a ciascuno toccano con la sua comunità, sempre ispirate rigorosamente a fonte kikiana (e carmeniana, in questo caso) per il tramite, ovviamente, dei loro catechisti plasmati nello stampo di Kiko.
Che gran monotonia!

Come sopravvivere a cotanto supplizio?

Ebbene molti si sono attrezzati e, per non soccombere, ascoltano e vivono tutto questo con orecchie nuove e con cuore nuovo, finalmente!

Convinti oramai che Kiko e la sua gang siano un falso storico, si divertono a metterne in evidenza tutte le contraddizioni e a ridicolizzare le loro spropositate esagerazioni.
Insomma, un vero e proprio passatempo. Da sbellicarsi dal ridere.

Conoscendosi tra loro e scambiando le comuni esperienze fanno squadra, pardon, formano una vera e propria "comunità nelle comunità", che si va man mano arricchendo di un repertorio imperdibile tutto suo!

La novità di questo fenomeno sociale che si sta sviluppando all'interno dell'esperienza consiste nel fatto che coinvolge persone avanti nel cammino e adulte di età.
Non è il già noto fenomeno dei giovani camminanti, per la gran parte figli di camminanti, che da tempo conia barzellette, compone rime canzonatorie o crea immagini esplicative (memes) che mettono in ridicolo il circo mediatico neocatecumenale, per poi postarle in internet, nei vari gruppi di "compagni di sventura".

Inutile aggiungere che questa nuova generazione di "adulti" neocatecumeni si guarda bene dall'"obbedienza cieca ai catechisti" come dal pagare la decima, alias la mensile tassa dei camminanti da dare regolarmente al responsabile, così come non risponde MAI all'invito alle collette straordinarie periodicamente indette da Kiko. Fanno offerte altrove, nel caso, ma non per le casse delle varie Fondazioni di Kiko, Donnini e compagni.
Se alcuni di questi nuovi fratelli sono catechisti, fanno catechesi solo se ne hanno voglia, ossia quasi mai da tempo, se sono ostiari, prestano liberamente il loro servizio. Insomma, un vero tormento per i loro catechisti che non ci possono far nulla, né si impongono più come si faceva un tempo né calcano la mano più di tanto.
Questi "nuovi" fratelli infatti non hanno peli sulla lingua, rispondono ai catechisti a tu per tu e non arretrano di un sol passo davanti alle solite minacce.
No, ai catechisti non conviene capitolare miseramente davanti a tutta la comunità!
Eh ragazzi! Come sono cambiati i tempi!
Con la "moria delle vacche" che c'è, i furbacchioni hanno capito che, se fanno i rigidi, una girata e una voltata restano solo loro a comandare e a obbedire, a cantare e a suonare…ma poi che gusto c'è?

Per avventura siamo venuti in possesso di due video che i poveri e rassegnati "camminanti/obtorto/collo" fanno girare tra loro per consolarsi a vicenda e trovare un aiuto per andare, ancora e nonostante tutto, avanti.

Il primo il geniale ideatore lo ha intitolato a Kiko che "arringa" i camminanti a camminare senza indugio, senza paura e senza tentennamenti; il secondo, lo ha intitolato ai suoi catechisti personali (sempre Kikotravestiti e che il cielo stesso gli ha assegnato, come ad ogni buon camminante), intenti in questo caso specifico a persuadere tutti e ciascuno dei fratelli, finalmente dopo anni e anni arrivati all'elezione, a concludere il cammino col canonico e irrinunciabile pellegrinaggio a cinque stelle in Terra Santa.

Ci scusiamo con il buon Brancaleone, animato profondamente da ideali alti, con piena convinzione e senza doppi fini, e ci scusiamo con la sua Armata per aver osato rassomigliare a loro un uomo falso e arrivista insieme al suo codazzo di seguaci perdigiorno, l'uno e gli altri buontemponi codardi e approfittatori, buoni solo a vivere sulle spalle degli altri.

Si presti un'attenzione speciale ai canti che si sentono in sottofondo e che richiamano, in maniera sorprendente, le lagne neocatecumenali, composte ovviamente sempre e solo da Kiko, tutte orribilmente uguali e che non si possono sentire.

Buon divertimento!



I catechisti del cammino incitano: "Andiamo tutti in Terra Santa!" (youtube):

16 commenti:

  1. CHI È SENZA PECCATO, SCAGLI LA PRIMA DECIMA! (cit. Kiko)

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  2. Nel fantozziano Cammino - col visconte supercatechista Cobram e il direttore megagalattico Kiko - il collante per tenere insieme le comunità era sempre stato un forte senso di appartenenza sorretto da una forte superbia che si può riassumere in "noi facciamo il Cammino, perciò siamo più cristiani degli altri".

    Le ridicole e imbarazzanti pagliacciate - a cominciare dalle confessioni pubbliche (variamente denominate "scrutini", "giri d'esperienze", ecc.) - sono sempre servite a rendere psicologicamente terribile la sola idea che si possa uscire dal Cammino. "Cosa penserà il resto del mondo se io smetto di fare la carnevalata delle centopiazzate? cosa penserà il resto del mondo se io, dopo aver pubblicamente confessato peccatoni mostruosi che non avevo mai commesso, ridivento un cristiano della domenica e proprio di quelli che avevo sempre sbeffeggiato e disprezzato? Cosa penserà il mondo se quella Decima che versavo al Cammino, ora la uso per cose più cristiane? Cosa penseranno gli ex fratelli se i figli, dono di Dio, da ora li considero dono di Dio a me anziché dono di Dio al Cammino?"

    Sto leggendo in questi giorni qualche articolo di un ex fratello del Cammino che ad un certo punto non ne ha potuto più ed è uscito. È ridiventato un "cristiano della domenica" ma... con quella devozione alla Beatissima Vergine che gli avevano sempre impedito e ridicolizzato (e al più obbligato ma esclusivamente in versione kikista-carmenista). Cioè, in altre parole, uscendo dal Cammino ha ritrovato la fede e ha perso solo l'obbligo di "circoncidere la ragione" e di "circoncidere il portafogli". (Non lo avevamo ancora pubblicato sul blog, provvederemo nelle prossime settimane).

    Chiunque sia uscito dal Cammino può riscoprire la vita cristiana normale. Di quella che non devi più nascondere la tua devozione alla Madre di Dio. Di quella che affidi al segreto della confessione i tuoi peccati, anziché alle orecchie dei cosiddetti "catechisti" e dei fratelli di comunità. Di quella che non devi "dimostrare" di odiare tuo padre e tua madre e pure qualche fratello di comunità. Di quella che doni col cuore anziché con l'obbligo. Di quella che preghi in sintonia con la Chiesa anziché alla maniera di Kiko.

    Riscopri la vita cristiana normale nel dedicarti all'educazione dei tuoi figli, senza metterci di mezzo le babysitter del Cammino. Passare il sabato sera in famiglia. Andare a far visita alla cognata malata in ospedale senza doverti preoccupare di convivenze e di preparazioni. Andare a recitare un rosario ad un santuario mariano senza dover aspettare l'apposita tappa e l'apposita iniziativa organizzata dai catechistoni. Battezzare i tuoi figli senza dover dar conto a degli estranei che non appena hai smesso di pagare le "Decime" ti hanno bollato eretico, schiavo di mammona, in braccio al demonio, giuda e faraone. Sentire la voce di tuo figlio e renderti conto che ora sei lì con lui, che per questo stai vivendo davvero il sacramento del matrimonio (perfino qualora tua moglie sia rimasta in Cammino e tu risulti "separato") e che i cristiani come te apprezzano e vivono la stessa cosa.

    L'armata branKikoleone si sta sgretolando. Io auguro lunga vita a Kiko per due motivi: per mostrargli il sempre più miserabile fallimento dell'impero che si era creato insieme a Carmen, e perché più Kiko vive e più Kiko contribuisce a tale fallimento. Per una vita intera Kiko e Carmen hanno abusato del nome del Signore per assicurarsi ricchezza, gloria e potere (all'opposto di povertà, castità e obbedienza) e la maledizione peggiore per quei due spagnoli è nel fatto che i loro seguaci voltano pagina e abbandonano la setta per diventare cristiani. Cosa che fa scatenare in cielo una gran festa ogni volta.

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  3. L'obiettivo iniziale di Kiko era quello di formare un popolo di santi-peccatori che vivono solo per Dio, che vendono tutti i loro beni, si distaccano dagli affetti "nevrotici" umani e possibilmente si sguinzagliano per il mondo a portare quello che lui chiama altisonantemente "kerygma", ma che poi altro non è, in parole comprensibili, la Buona Novella che la Chiesa ha sempre predicato da secoli.
    A distanza di 50 anni si può tranquillamente affermare che questo obiettivo è miseramente fallito, in virtù di una predicazione infausta e di un'estrema rigidità di regole e stili di vita.
    Questo articolo centra in pieno la situazione attuale del cammino e si vede che è scritto da un conoscitore attuale di questa realtà.
    Anche a me risulta che ad oggi nel CN si sia allentato la corda di molto, che si permettano cose una volta impensabili, come fare assenze per motivi "ingiustificati", arrivare alle convivenze quando si vuole, sentirsi liberi di non versare la decima, di non andare alla Veglia Pasquale neocatecumenale, di marinare puntualmente le Lodi nei tempi liturgici.
    Dalle mie parti si devono accorpare più parrocchie per gli annunci nelle piazze, perchè altrimenti non si raggiunge un numero sufficiente per l'esibizione.
    Le persone tendono moltissimo alla carriera, non dichiarano le ricchezze che hanno per non fare la figura di quelli che non "danno" e si scopre, amaramente, che molti hanno fortune di "mammona" che non avresti mai sospettato quando tu, povero imbecille, ti sei dissanguato e impoverito quando stavi nel cammino per "essere libero dai soldi".
    I figli entrano sempre di meno nelle comunità e la maggioranza di quelli che lo fanno ci stanno all'acqua di rose, vivendo una vita completamente "mondana". Cosa resa possibile dall'allentamento della pressione pur di fare numero. Un tempo se ne sarebbero andati a causa della rigidità delle regole.
    Come una grande BEFFA per il povero Kiko, oggi le sue comunità risultano ancora più tiepide dei "cristiani della domenica" che ha tanto disprezzato, più smorte, più disgregate, più farisaiche.
    Gli è cresciuto in mano quello che non voleva, quello che ha sempre deriso e condannato.
    La parrocchia tutta neocatecumenalizzata che ho lasciato, oggi è una totale desolazione e i catechisti si affannano per andare a ripescare gente che non ci andava da vent'anni o gente ormai anziana e fuori di testa, pur di fare numero. La parrocchia "della domenica" alla quale sono tornata, invece, è viva e vegeta, piena di gente e di varie realtà attive, che è una bellezza per l'anima!
    Un altro dato importante qua da noi è che il numero delle comunità presenti, anche in parrocchie storiche, sta inesorabilmente calando invece che aumentare: dove c'erano 28 comunità oggi ce ne sono 22, dove ce n'erano 8 oggi ce ne sono a stento 6....
    Non c'è da fidarsi dei numeri sbandierati da Kiko: lui considera "comunità" anche un corpuscolo si 5 o 6 persone che "cammina" per anni in questa situazione. Così può affermare che ci sono tot comunità nel mondo ma, a ben guardare, ce ne potrebbero essere tranquillamente la metà.
    La Chiesa ha permesso questa invenzione ereticale al suo interno, ma ci sta pensando il Signore ad estirparla, non "ispirando" più nessuno a farne parte.
    Ringraziamo il Signore

    Libera

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    1. Libera carissima, nella quale dal primo istante mi sono riconosciuta tantissimo (le ns. esperienze sono molto simili), approfitto di questo tuo commento per ringraziarti del contributo che a 360° stai dando al Blog.
      Quello che esponi è verissimo e lo è dappertutto. Spero proprio che tanti, ancora con due piedi nel cammino ma - ne siano consapevoli o no - con il cuore e la mente fuori da tempo si scuotano, diano la loro testimonianza in cui tanti camminanti, che si trovano a leggere i nostri articoli anche per caso, possano riconoscersi. Risveglio delle coscienze, lo chiamerei, salutare risveglio. Come il figluol prodigo che si alza e si chiede "Cosa sto a fare ancora qui?" e torna alla "Casa del Padre".

      Voglio evidenziare la tua splendida sintesi, tanto più plasticamente vera per noi che - ormai sono passati quarant'anni - abbiamo conosciuto l'epoca d'oro del cammino, quando ancora non era chiara la "grande beffa".
      Questa:

      Come una grande BEFFA per il povero Kiko, oggi le sue comunità risultano ancora più tiepide dei "cristiani della domenica" che ha tanto disprezzato, più smorte, più disgregate, più farisaiche.

      Nulla da aggiungere!
      In più, dato che se la menano in maniera esagerata come sempre, assumono i contorni ridicoli che descriviamo nel post odierno e prestano il fianco alla più ironica, spietata satira.
      "Mistero(o Arcano!)Buffo" che più tanto mistero non è!

      Pax

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    2. Parrocchia sacra famiglia di Palermo quella di morfino 1990 24 comunità 2018 13 comunità.

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  4. Grazie Pax e grazie Tripudio. Penso che la pubblicazione di testimonianze di fuoriusciti sia sempre utile come incoraggiamento e sprone per chi si sente prigioniero del cammino e vorrebbe uscirne, ma ha timore. E credo che siano molti, o un discreto numero, in questa condizione fra quelli che leggono il blog. Fa piacere sapere che, anche se non sarà facile, non succederà loro nulla di grave e gli effetti saranno solo positivi. Per me e mia moglie già solo "riconquistare" il sabato sera è stato una vera liberazione, una sorta di regalo inaspettato.....

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  5. Grazie Pax per questo bellissimo post! Confermo: quanto scrivi sta accadendo pure qua. Fratelli stufi che stanno dentro perché non saprebbero dove andare, una fede stanca, trascinata, passiva. Credetemi, il cammino si sta autodistruggendo al suo interno. Dovremmo dare più spazio ai commenti di coloro che sono ancora dentro ma "praticamente" fuori. Troppi interessi li tengono purtroppo legati come catene! Affetto, lavoro, soldi, solitudine e, permettetemi, certe volte pure "debiti" contratti sperando in quel "Centlupo" che ti promettono in cambio del "provarti" con i beni, consegnandoli a loro!
    Ho sentito che molti kikokatekistoni si sono "ammorbiditi", dopo aver violentato per decenni le vite dei poveri malcapitati, com'è successo a me e alla mia famiglia! Ora corrono ai ripari, non tutti però e non con tutti! Sono sempre forti con i deboli! Ricordo che mentre il grande capo katekista regolarmente ad ogni scrutinio ci massacrava come coppia, ad altri non diceva nulla perché sapeva bene cosa avrebbe rischiato!

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  6. Ho un grande dispiacere per tutti quelli ancora dentro, che per motivi esterni, sono costretti a rimanere dentro non per loro volontà. Spero che trovino in questo blog, chi lo conosce, e in persone uscite, che conoscono il mostro, uno sfogo e un aiuto. A me è capitato di dar supporto, a chi ancora dentro, a sfogarsi e sentirsi capito. A volte possiamo trasformare le esperienze negative in un aiuto agli altri. Solo chi ci è passato può capire davvero.
    Grazie per questo post.
    Ex fratello

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  7. Anche a me, come dice Fides, manca il confronto con chi è ancora dentro al pozzo neocatecumenale.
    Mi piacerebbe sentire come commentano le tante anzi tantissime vicissitudini del cammino.
    Mi piacerebbe anche tanto sapere veramente quello che pensano di Kiko e dei suoi sodali, primo tra tutti Apuron.
    Mi piacerebbe sentire degli argomenti concreti, avere delle risposte sincere.
    Lo so che sono un sognatore, ma sono fatto così, mi piace il dialogo.
    LUCA

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    1. Per Luca,
      A me risulta che chi è ancora nel "pozzo neocatecumenale" di tutte le cose che accadono non ne sappia un bel niente.
      Pochi giorni fa è venuta a trovarmi una coppia di miei ex catecumeni, che ancora stanno in comunità, ma con una gamba fuori ed una dentro, gli unici che hanno mantenuto rapporti con noi da quando ce ne siamo andati (me e mio marito). Ci ascoltano e si stupiscono: non sapevano nulla né di Apuron, né di McCarrick, né di Pell, avevano ascoltato distrattamente l'annuncio di Quaresima che faceva solo un breve cenno all'acquisto del terreno in Terra Santa...
      Nel cammino non vengono passate le informazioni che lo danneggerebbero e molti non si prendono neanche lo scomodo di informarsi, tanto vanno alla comunità come andrebbero da qualsiasi altra parte, oppure sono troppo talebani che si turano le orecchie.
      La disinformazione gioca tantissimo a favore di Kiko.
      Tutte le dittature hanno sempre saputo che se il popolo è ignorante lo si domina meglio.

      Libera

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    2. Questo è tristemente vero. Chi sta dentro, nella gran parte dei casi, si è fasciato la testa, non sa e non vuole sapere. Io e mia moglie siamo ancora in contatto con una coppia che era in comunità con noi. Soprattutto mia moglie aveva fatto amicizia con questa ex sorella che ci tiene a preservare l'amicizia, per cui ogni tanto ci vediamo. Mia moglie ha provato a dirle qualcosa, specialmente quando lei ci chiede se non ci manca il cammino, se non pensiamo di tornare, ecc. Purtroppo, nonostante questa persona abbia subito molte angherie sia dai fratelli di comunità che dai catechisti, ormai, dopo 35 e passa anni di cammino, non riesce a vedere se stessa disgiunta dal cammino, nonostante abbia ascoltato tutte le nostre osservazioni, critiche, ecc.,e in parte le condivida, credo. Il marito, meno intelligente, quando capita di parlare del cammino, mantiene il classico atteggiamento neocat.: sfingeo, non risponde mai, non reagisce in alcun modo, anche se certamente non ha una gran opinione di noi.

      Riguardo ai catechisti, mi ritrovo molto in quello che dice FIdes, e questa è un'ulteriore conferma che nelle stragrande maggioranza agiscono come un banco di caproni, dicono e fanno tutti le stesse cose, agiscono tutti nello stesso modo, dettato dal duce loro capo. Nello specifico mi riferisco al classico modo di fare mafioso: debole con i forti e forte con i deboli. Io e mia moglie, che appartenevamo nella loro ottica alla categoria "deboli", in quanto sprovvisti di protezioni o di appoggi di potenti a vari livelli, venivamo 'massacrati' ad ogni scrutinio. Tutt'altro trattamento veniva riservato agli amici degli amici, a quelli che potevano garantire appoggi e favori... Quando abbiamo cominciato a rispondere, allora siamo stati tacciati di volerci ribellare alla storia che il Signore aveva pensato per noi, cioè alle pessime decisioni che lorsignori Kapo' volevano prendessimo per la nostra vita, e meno male che non ci siamo mai fidati di loro...

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    3. È bello "ritrovarsi" nelle stesse esperienze, anche se dolorose! Noi siamo sempre stati "liberi", soprattutto davanti a quello che sentivamo che Dio ci chiamava a compiere nella nostra vita di coppia e nella nostra famiglia. Questo ci è "costato" prestissimo il "ruolo" di catechisti e, con il passare gli anni, abbiamo Benedetto Dio per questo! Ora siamo totalmente nella libertà dei figli di Dio che ci permette comunque di dare sempre, ovunque e a chiunque ragione della nostra Fede!

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  8. Bellissimo post, analisi acuta e divertente.

    Spero che un giorno piuttosto vicino, con Kiko che si sta invecchiando, alcuni di questi camminati disillusi ma con una lunga esperienza di Cammino, abbiano la forza, con l'appoggio del Vaticano, di realizzare un "colpo di stato" e portare così il Cammino dentro l'orbita ecclesiale.
    Oppure di rifondare un Cammino secondo le aspettative che furono di Papa Giovanni Paolo II, visto che sono state disattese, in modo che si evidenzi che il kikismo è un'eresia e di favorire la separazione ufficiale dei più ostinati seguaci di Kiko dalla Chiesa.

    I due spezzoni del film di Brancaleone evidenziano comicamente, ma realisticamente, la realtà del Cammino. Il fanatismo ha un solo pregio: fa ridere.
    Quando sento qualcuno che si loda sperticatamente in modo serio, mi viene sempre da ridere.
    Ma se i modi dei fanatici fanno ridere, fanno tutt'altro che ridere le conseguenze del fanatismo, che sono la prepotenza e la prevaricazione.

    Quando sento, sia a livello ecclesiale che politico, qualcuno che si esalta e si loda, mi vengono in mente le parole di Gesù a riguardo i governanti del mondo: essi tiranneggiano i popoli e si fanno chiamare BENEFATTORI.
    Tirannia e pretesa di fare del bene vanno insieme e questo nel Cammino è evidentissimo.

    La cosa che mi sorprende di Madre Teresa quando le chiedevano delle sue opere e della sua missione, è che lei, sebbene molto sollecitata in proposito, non dice mai che ha fatto del bene, non parla mai delle cose grandi che ha fatto la sua congregazione.
    Testimonia l'amore di Dio e basta. Certo riporta dei fatti, certo fa riferimento anche alle sue suore, ma perché glielo hanno chiesto. E ne parla senza alcuna enfasi, senza sminuire le altre congregazioni, senza VANTARSI come fa Kiko.

    Quando sento qualcuno che dice in continuazione: il mio gruppo fa questo e quello, capisco subito che c'è qualcosa che non va.

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    1. "Quante volte, purtroppo, nei ritiri da me diretti, ho potuto constatare che proprio quelle opere che avrebbero dovuto essere per i loro autori mezzi di progresso, divenivano strumenti di rovina dell’edificio spirituale!

      Un uomo d’azione che avevo invitato, nell’aprire un ritiro, ad esaminare la propria coscienza per ricercare la causa principale del suo infelice stato, si giudicò con esattezza dandomi questa risposta a prima vista incomprensibile: «E’ la mia dedizione che mi ha perduto! Le mie disposizioni naturali mi facevano provare gioie nel prodigarmi, felicità nel servire. Aiutato dal successo apparente delle mie imprese, Satana ha ben saputo mettere tutto in opera, durante molti anni, per illudermi, eccitare in me il delirio dell’azione, farmi provare disgusto per la vita interiore e alla fine attirarmi nell’abisso».

      Lo stato anormale, per non dire mostruoso, di quell’anima, si può spiegare con una sola parola. Quell’operaio di Dio, totalmente assorbito dalla soddisfazione di sfogare la propria attività naturale, aveva lasciato svanire la vita divina, questo divino calore che, se fosse stato conservato in lui, avrebbe fecondato il suo apostolato e preservata l’anima sua dal freddo glaciale dello spirito naturalistico. Egli aveva lavorato, ma tenendosi lontano dal sole vivificatore: «Magnae vires et cursus celerrimus, sed praeter viam»4.

      Così le opere, teoricamente sante, si erano ritorte a danno dell’apostolo come una pericolosa arma a doppio taglio che ferisce colui che non sa usarla.

      E’ proprio da questo pericolo che S. Bernardo mette in guardia il Papa Eugenio III scrivendogli: «Temo che in mezzo alle vostre innumerevoli occupazioni, di cui disperate di vedere la fine, voi lasciate indurire la vostra anima. Agirete con ben maggior prudenza se vi sottrarrete a queste occupazioni, anche solo per qualche tempo, piuttosto che permettendo ad esse di dominarvi e condurvi inevitabilmente, a poco a poco, dove non vorreste arrivare. Condurre dove?, mi chiederete. All’indurimento del cuore, vi rispondo. Ecco dove potranno trascinarvi queste maledette occupazioni, se ad esse continuerete, come all’inizio, ad abbandonarvici del tutto senza riservare nulla per voi stesso»5.

      Cosa mai può esserci di più augusto, di più santo del governo della Chiesa? C’è forse qualcosa di più utile per la gloria di Dio ed il bene delle anime? Eppure: «occupazioni maledette», grida san Bernardo, se finiscono con l’impedire la vita interiore di colui che vi si dedica.

      Che tremenda espressione questa: «occupazioni maledette»! Essa vale quanto un libro, tanto spaventa e costringe a riflettere. E quasi attirerebbe una protesta, se non fosse uscita dalla penna così precisa di un dottore della Chiesa, di un S. Bernardo. "

      Tratto da: Dom Chautard "L'anima di ogni Apostolato"

      Tomista ex NC

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  9. Vi ho letto per un po' di tempo. Vorrei dare un'opinione nella speranza che possa essere costruttiva. Da quello che leggo voi partite dal presupposto che ogni cristiano, quindi battezzato, viva la propria vita in forza al battesimo ricevuto. Che naturalmente sia cresciuto dando la giusta importanza ai Sacramenti, che partecipi alla Messa regolarmente. Quello che vedo in giro invece non corrisponde a questa che definisco, perdonatemi, un'utopia. Moltissima gente battezza i figli per tradizione, perché si fa. Poi di questo battesimo se ne scordano sia genitori che padrini. A Messa non si va se non per le feste comandate, matrimoni, cresime, Comunioni. Non si vive questo battesimo ricevuto, non si va a Messa, non si fa Catechismo. Sostanzialmente non si conosce Cristo. Io sono concorde sul fatto che la Chiesa, senza bisogno di alcun percorso o itinerario, ti da già tutte le armi per combattere la 'buona battaglia', ma se la gente a Messa non ci va, se quando si hanno problemi ci si rivolge ad astrologi, cartomanti, maghi e affini. Se di questo Amore e Misericordia di Dio non si ha conoscenza alcuna sostanzialmente questo seme instillato dal battesimo muore dentro di noi senza frutto. Ed è quello che succede oggi, sempre più spesso. Ora, se tu pecchi, ma non conosci esattamente cosa significa peccare, l'entità del tuo peccato ecc non hai neanche lo stimolo di combatterlo, questo peccato. È vero che hai il libero arbitrio, ma se non sai come esercitarlo rimane inattivo. Molta gente sente di non aver bisogno di alcun Dio, di professa atea, diventa buddista o si inventa religioni di tutti i tipi proprio perché non conosce Dio. Hai voglia, e ne ho esperienza, di invitare in chiesa con frasi fatte. Se uno non crede non servirà questo. Ma quando la gente vede che tu ti scomodi, ti metti in gioco, ti sradichi dalle tue sicurezze per andarli a cercare. Quando invece di passarti il tuo sacrosanto pomeriggio domenicale a farti i fatti tuoi, comodamente a casa, al cinema, fuori con gli amici sei lì a 'perdere tempo' dando testimonianza di quello che il Signore sta facendo nella tua vita quello diventa uno spunto. 'Guarda questi che invece di farsi la scampagnata di domenica sono qui a parlare di fatti'. Allora uno che NON CONOSCE Dio, pur essendo battezzato si incuriosisce, si stupisce anche. Comincia a farsi qualche domanda. Queste sono persone che in Chiesa non ci vanno più, da tempo e che non ci andrebbero sicuramente. Voi parlate partendo dal presupposto che nel mondo tutti conoscano Dio o il significato del proprio battesimo, ma non è così ed è palese. Annunci Kiko? No.. Annunci Cristo, la sua morte e ressurrezione per noi. Annunci un Amore che non ha la misura umana, che quando non ti senti amato c'è Uno che ti ha amato e ti ama fino alla morte. Nel momento in cui conosci questo Amore allora potrai esercitare il tuo libero arbitrio. Ma se non conosci non sai manco cosa scegliere.
    (Marco)

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  10. Il problema grande è che si vuole attribuire a Dio tutto ciò che accade (in positivo). Se negativa è perché Dio ci vuole convertire. Purtroppo fin quando l'uomo resterà intrappolato in questa "supestrizione" (così la chiamavano i romani) non sarà mai libero. Ricondurre un raffreddore alla volontà di Dio è decretare la sconfitta del libero arbitrio

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