Il Catechismo della Chiesa Cattolica, con molta semplicità ed altrettanta chiarezza individua l ”iniziazione cristiana” esclusivamente nell’ assunzione di tre sacramenti, Battesimo, Confermazione ed Eucaristia, posti a fondamenti di ogni vita cristiana. “...I fedeli, rinati nel santo Battesimo, sono corroborati dal sacramento della Confermazione e, quindi, sono nutriti con il cibo della vita eterna nell'Eucaristia, sicché, per effetto di questi sacramenti dell'iniziazione cristiana, sono in grado di gustare sempre più e sempre meglio i tesori della vita divina e progredire fino al raggiungimento della perfezione della carità “. (Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae: AAS 63 (1971) 657; cf Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, Introduzione generale, 1-2 ;1992, p. 17).
Dunque l' “iniziazione” si riferisce esclusivamente all’ acquisizione di questi tre sacramenti essenziali per la vita del cristiano e non si spinge fuori da questo terreno nemmeno di un millimetro, vista anche la delicatezza e i molteplici significati che sono evocati dallo stesso termine e che potrebbero dare luogo a fraintendimenti.
Qualche autorevole prelato di Santa Romana Chiesa, come il cardinale Martini, ritiene tuttavia legittimo spingersi molto oltre nell’analisi dei significati del termine “iniziazione”, tanto da domandarsi: ” La chiesa primitiva ha conosciuto diverse tappe della maturazione cristiana? Ha ritenuto cioè che l'iniziazione alla conoscenza del Vangelo e la sua integrazione nella vita non avvenissero in breve tempo, per esempio durante la preparazione al battesimo, ma richiedessero tempi lunghi e momenti successivi di maturazione? “ Sulla scorta di tale autoprovocazione, lo stesso cardinale, dopo una lunga serie di riflessioni e una faticosa esegesi biblica, da lui evidentemente condotta, giunge a delineare un’ipotesi non contemplata affatto dal Catechismo della Chiesa Cattolica, anche se suggestiva. Egli infatti afferma: “ Se dunque esisteva nella chiesa primitiva la coscienza di un itinerario cristiano da percorrere in momenti successivi, ci si può chiedere ulteriormente se nel tempo del Nuovo Testamento sia esistito qualcosa come uno o più “manuali” atti a introdurre in queste diverse tappe. E' a questo punto che si colloca un'ipotesi di lavoro secondo cui i “quattro Evangeli”, nell'ordine Marco – Matteo – Luca - Giovanni, potrebbero essere considerati come indicativi dello spirito caratteristico dei diversi momenti di questo itinerario. Pur tenendo conto del fatto che le diversità tra i vangeli sono dovute a molti motivi, ...sembra che non sia da trascurare, nella valutazione delle loro diversità, anche l'intenzione specifica di ciascuno di essi di servire ad un particolare momento della maturazione cristiana. Ritenendo Marco come il Vangelo più antico si vedrà facilmente che esso è particolarmente adatto per la prima istruzione catecumenale in preparazione al battesimo. Sviluppando lo schema della vita di Gesù che ha in comune con i discorsi kerygmatici degli Atti degli Apostoli, esso offre la materia essenziale per una prima istruzione sul fatto cristiano incentrata sulla persona e l'opera di Gesù. Matteo, col rilievo dato al tema della comunità e con l'abbondante raccolta dei detti parenetici di Gesù, si presta assai bene per la formazione di coloro che hanno ricevuto il battesimo e debbono iniziarsi ai doveri della vita in comune. L'opera lucana ( Luca e Atti ) prolunga il racconto della evangelizzazione fatta da Gesù con la narrazione della testimonianza resa dai suoi inviati ed è particolarmente indicata per preparare il battezzato a proclamare ad altri la parola di Dio. Infine Giovanni, il Vangelo del “presbitero”, rappresenta la riflessione matura della coscienza cristiana sul mistero della Rivelazione, e si presta soprattutto per l'istruzione di coloro che, avendo percorso i gradi successivi dell'esperienza cristiana, la vogliono contemplare nel suo insieme unitario nella trasparenza della fede.”
Dunque il cardinale Martini , in base a tali studi individuerebbe l”iniziazione cristiana” non soltanto nella preparazione e nell’acquisizione dei tre sacramenti indicati dal CCC, ma anche e soprattutto nell’analisi e nell’assimilazione, a tappe, dei quattro Vangeli, secondo una logica di successione temporale molto precisa.
Né il CCC, né gli studiosi cattolici più “avanzati” dunque pretendono di dare al termine e alla sostanza dell”iniziazione” significati diversi da quelli cui si è accennato, quali, ad esempio, quelli che possono valere in ambiti non strettamente cristiani ed ecclesiali o religiosi in genere, ma ampiamente antropologici.
Ida Magli, ad esempio, fa derivare il termine 'Iniziazione' dal latino "Initium", indicante la cerimonia con la quale si entrava in una associazione misterica. E ne individua quattro gruppi principali:
- riti di iniziazione tribale compiuti su giovani maschi (iniziazioni puberali);
- cerimonie e particolari esperienze fisiche e spirituali che conferiscono il diritto di entrare ed appartenere a gruppi chiusi, associazioni, società segrete;
- riti di passaggio da un'età ad un'altra (al fine di creare una gerarchia all'interno del medesimo gruppo culturale);
- addestramento cui determinati individui vengono sottoposti per accedere alla condizione di sciamani, stregoni, maghi, medicine-men (guaritori).
L'elemento che accomuna questi quattro tipi di esperienze è quello iniziatico, ovvero "un particolare complesso rituale e ideologico definibile della morte-resurrezione, in quanto prevede il passaggio dell'iniziando da uno status religioso e sociale (morte) a un nuovo status (resurrezione o nuova nascita)". Procedimento che, con termine greco, potremmo definire dunque “Kenosis”.
Per questo motivo Van Gennep ("I riti di passaggio", 1909), annovera tali fenomeni in una unica categoria quella dei "riti di passaggio", inscindibili dai momenti critici della vita umana quali appunto: nascita, pubertà, matrimonio, morte. Dunque, iniziazione come passaggio e trasformazione.
In "L'iniziazione", 1986, Bent Parodi riferendosi all'iniziazione, afferma: "Si tratta di una profonda trasformazione dell'essere individuale, d'una rinascita che segue la morte della vecchia condizione profana". Essa lascia un segno indelebile poiché l'iniziato è un "altro" uomo: "Comporta una mutazione ontologica del regime esistenziale" (B. Parodi).
Abbandonando il piano fenomenologico per lo "psicologismo", Serge Hutin in "Le Società Segrete", 1996, afferma che "l'iniziazione, in generale, si può definire: un processo destinato a realizzare psicologicamente nell'individuo il passaggio da uno stato dell'essere giudicato inferiore, ad uno stato superiore, la trasformazione da profano in iniziato".
Ferma la caratterizzazione psicologica (ed applicando lo schema: purificazione = morte - illuminazione - reintegrazione = rinascita allo stato prima della caduta o stato pre-adamitico) si tratterebbe, secondo Hutin, di "una realizzazione puramente interiore dell'essere umano, realizzazione di una possibilità che l'individuo portava in sè, allo stato virtuale".
Da ciò deriverebbe che l'individuo deve essere "iniziabile", avere cioè già in sè un'attitudine da sviluppare. Senza esagerare, potremmo definire questa dimensione molto prossima a quella del battezzato che si pretende comunque di "iniziare" al battesimo.
L'iniziazione dunque è connotata da un carattere fortemente individualistico: "Il significato reale della segretezza iniziatica non è un voler nascondere, ma un non poter rivelare a chi non ha i mezzi della comprensione immediata. Solo tra eguali è possibile un dialogo iniziatico" (S. Hutin). Infatti, l'iniziato non "apprende qualcosa, ma avverte un sentimento: la percezione è diretta e non mediata da sintesi intellettuali. In questo senso il segreto è: arretòn, cioè indicibile" (S. Huttin). A proposito dell'essenza iniziatica massonica O. Wirth scriveva: "Voi non conoscerete della Massoneria se non quello che avrete trovato voi stessi ".
L'iniziazione dunque, che non è l'esposizione dogmatica di una dottrina, ma un serie di riti ed operazioni che "agiscono attraverso una specie di impregnazione del sub-cosciente, al quale essi conferiscono una potenza ed efficacia reali" (J. Boucher), partecipa in questo senso dell'aggettivo esoterico come pure nel senso dell'esperienza assolutamente personale e non trasmissibile tramite la parola a chi non sia iniziato ovvero, a chi non abbia provato, a chi non abbia vissuto. Ed in effetti non trasmissibile fino in fondo nemmeno fra iniziati, tanto connotati come individui noi siamo l'uno rispetto all'altro. Trattasi di un segreto "sostanziale", oseremmo dire "esistenziale", e non "formale", livello al quale volgarmente viene ridotto.
Le molteplici forme di iniziazione nell'interpretare ognuna a suo modo lo schema: discesa (caduta) - risalita, morte - resurrezione (Vdns. le Catechesi iniziali di Kiko ), fanno comunque riferimento tutte ad una saggezza primordiale, ovvero ad una tradizione iniziale estremamente antica. Cosicchè lo sforzo di ogni gruppo sarà quello di provare la propria antichità, talvolta ad ogni costo, "invocando una successione regolare ed ininterrotta di adepti, una specie di catena" (S. Hutin).
A questo punto forse occorre chiedersi una buona volta: il Cammino Neocatecumenale, che si autodefinisce “Iniziazione Cristiana”, per le sue caratteristiche di fondo, per le varie tappe misteriche e segrete lungo le quali si snoda, per la sua sovrabbondante mistagogia, fatta di segni e simboli particolarmente “generosi” di ricadute emotive sui destinatari, appartiene alla categoria “iniziatica” indicata dal Catechismo della Chiesa Cattolica, a quella individuata dal cardinale Martini o non piuttosto a quella delineata da Ida Magli e, in genere, dagli studiosi di antropologia?
Come si vede le analogie " di metodo" tra l"iniziazione" intesa, in ambito antropologico, come graduale passaggio da una situazione esistenzale ad un'altra completamente difforme e l"iniziazione cristiana" proposta da Kiko Arguello sono fortissime, tanto che il termine usato per definire il Cammino (appunto "iniziazione cristiana") non ha alcuna significanza tra quelle contemplate dal CCC a proposito dei tre sacramenti della vera iniziazione cristiana.
RispondiEliminaIl gioco al massacro ( delle parole e dei significati o dei segni, se non altro) è molto scoperto se si riflette attentamente su questa dimensione che in qualche modo e forse anche confusamente ( ne chiedo scusa a tutti) ho cercato di delineare in questo thread.
Il cristianesimo non è una religione misterica nel senso delle numerose di questo tipo presenti anche all'epoca della sua diffusione.
RispondiEliminaPiù che misterica il cristianesimo una religione di misteri, da conoscere e approfondire nel cammino di fede nella Chiesa Apostolica che ne è la custode.
Ma soprattutto è la religione della fede incondizionata ad una Persona ed insieme anche della ragione e della chiarezza ideale; ma ciò che lo caratterizza peculiarmente è l'originalità e la Soprannaturalità...
è proprio la Soprannaturalità che oggi viene purtroppo maggiormente trascurata nell'orizzontalita antroprocentrica che caratterizza le prassi gli insegnamenti ed il rito neocatecumenale
Credo sarà interessantissimo tornare criticamente insieme, quanto prima, su "I riti di passaggio" studiati da Van Gennep mettendoli a confronto con le ritualità degli "scrutini" o "passaggi" fortemente presenti nel Cammino Neocatecumenale.
RispondiEliminaNel cristianesimo, "iniziazione" acquista il senso proprio di "introduzione" ai misteri del Regno, che non sono nascosti, ma espliciti e derivano tutti dal Kerigma (Annuncio 'forte' iniziale, nucleo di tutta la Fede accolta e vissuta): "Gesù, Figlio di Dio Signore e Messia è Risorto".
RispondiEliminaColui che è risorto, è il Verbo, la seconda Persona della SS. Trinità, che si è fatto uomo incarnandosi nel grembo della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, è vissuto insegnando e guarendo e condividendo ogni aspetto della nostra vita fino a morire in Croce per espiare il nostro peccato e rederci possibile la nostra re-introduzione nel Disegno d'amore del Padre
Questa re-introduzione è avvenuta con la Sua Ascesa al Cielo, mentre la nascita della Chiesa 'luogo' della Sua Presenza e della Sua Opera di Salvezza che si perpetua nei secoli fino alla fine dei tempi, è avvenuta e tuttora continua per effetto dell'invio del Suo Spirito a costituirla, vivicarla e sostenerla nella sua funzione: rendere il vero culto a Dio per la fecondazione della storia e della vita su questa terra fino alla fine dei tempi.
Non c'è altro da sapere, basta interiorizzare e sentire vero e salvifico per sé queste cose ed approfondirle nella vita sacramentale (Eucaristia e Penitenza), nella preghiera, nell'Adorazione, nella frequentazione della Scrittura (lectio meditatio contemplatio ruminatio)... è la Grazia Santificante ricevuta dalla vita di fede nella Chiesa, con l'intercessione e la protezione potente della Vergine Maria divenuta nostra Madre ai piedi della Croce e di tutti gli Angeli e Santi che ci hanno poreceduto 'Comunione dei Santi'), che consente di approfondire e 'conoscere' sempre più e sempre meglio i "misteri del Regno", che non sono altro che le opere di Dio nella nostra vita e nella storia attraverso la nostra testimonianza, se "rimaniamo" nel Suo amore. Rimanere nel suo amore significa mettere in pratica i suoi insegnamenti, che non sono gli stessi dei falsi profeti...
Non ci sono tappe misteriche, conoscenze segrete, esoteriche, per eletti: tutti i fedeli sono eletti, in quanto chiamati (oltre ad essere stati chiamati a condividere questa vita con tutta l'umanità) nel Battesimo, che rispondono con la vita di fede.
Viene Rivelato tutto e subito. Nostro compito è accogliere e vivere e, nel vivere, approfondire e incarnare, inserendolo nella nostra vita e nella nostra storia e, attraverso questa, nel mondo, secondo la Volontà del Padre, alla quale impariamo e diveniamo capaci, per Sua Grazia, ad uniformarci sempre di più...
Kiko ha cavalcato la scristianizzazione, reintroducendo il catecumenato, che era la preparazione dei 'neofiti' per il battesimo.
RispondiEliminaEssendo improprio chiamare 'catecumenato' una formazione per dei battezzati, l'ha dovuto chiamare neo-catecumenato...
Ma se poteva esser buona e giusta l'intenzione di istruire fedeli che non vivono pienamente il loro battesimo
1. non c'era bisogno delle sue tappe misteriche, del segreto e di tutti gli ammennicoli giudaizzanti che propina
2. Bene la frequentazione della Scrittura, ma nella Chiesa e non con interpretazioni 'fai da te', senza sacerdote o col sacerdote in subordine, con guide che non sono formate dalla Chiesa. Con interpretazioni 'strumentali' al cammino soprattutto nei 'passaggi' e veri e propri rituali relativi inventati dall'iniziatore.
3. La 'consegna' del credo e del Padre nostro o altro avevano senso solo quando si veniva da un mondo pagano. Ma oggi, anche persone totalmente scristianizzate e lontane, non hanno bisogno di 'strategie' e di 'passaggi' per essere catechizzate: basta dare l'Annuncio autentico e aiutarle e accompagnarle nel viverlo nella Chiesa (avete visto quant'è semplice ma anche rivelativa e veritativa la catechesi sul Padre nostro e sull'Ave Maria senza tante enfasi e sottolineatura "altre"), non all'interno di un percorso e, soprattutto di un ambiente settario e massificante.
4. non c'era bisogno di un rito sincretistico funzionale a cementare la comunità in un'atmosfera di esaltazione dell'Assemblea, desacralizzazione, banalizzazione, ben lontano dal rendere il vero culto a Dio e operare la santificazione dei partecipanti
5. neppure c'era bisogno di tutti gli altri rituali avulsi dalla vita sacramentale della Chiesa (lavanda dei piedi e tutto quanto succede nelle comunità nella settimana santa), nonché degli abominevoli scrutinii, che violentano le coscienze e ancora non riescono a suscitare né nella Chiesa né nelle persone lo sdegno che meritano...
Ho limitato le cose all'essenziale. Andando più in fondo c'è molto di più da dire -c'è un intero sito per questo- e mi chiedo come si fa a non vedere e quindi a non affermare che ci sono due chiese parallele
e ricordiamo che le parallele non si incontrano mai... non bastano alcune verità buttate dentro e proclamate con enfasi (che traggono in inganno i semplici), quando intorno ad esse viene poi costruita una nuova rivelazione e nuove prassi che deformano la mente e lo spirito delle persone!
Se il "Cammino Neocatecumenale" è "iniziazione cristiana" e i sacramenti dell'iniziazione cristiana sono Battesimo, Cresima ed Eucarestia, non si comprende come mai Kiko abbia elaborato il suo itinerario esclusivamente sulla "riscoperta" del Battesimo, escludendo a priori un lavoro di conoscenza da parte del " neofita" quanto meno sull'Eucarestia.
RispondiEliminaProbabilmente egli dà per scontanto che non sia necessario " riscoprire" l'Eucarestia.....?
Infatti Francesco.
RispondiEliminaC'è poco da 'riscoprire' a addirittura da 'ratificare' come dicono oggi i neocat a proposito del Battesimo !
Basta sapere che:
Il Battesimo è íl sacramento che ci fa cristiani cioè seguaci di Gesù Cristo, figli di Dio e membri della Chiesa. Conferisce la prima grazia santificante e le virtù soprannaturali, togliendo il peccato originale e gli attuali, se vi sono (quando ricevuto da adulti), con ogni debito di pena per essi dovuta; imprime il carattere di cristiano e rende capace di ricevere gli altri sacramenti.
semmai è l'Eucaristia che è il vero culto a Dio e rende attuali e conferisce tutte le Grazie di cui abbiamo bisogno che va meglio conosciuta e vissuta, insieme alla Penitenza che ci rende capaci di viverla con animo puruficato dal perdono sacramentale...
ma nella fedeltà al Magistero e non nell'immaginifica fabbricazione di un convertito laico che pretenderebbe condividere con tutto l'orbe cattolico la sua "originale sintesi" del cristianesimo!
il resto, per dirla con S.Paolo, è solo 'spazzatura'
la cosa più anomala è che, mentre nel catecumenato primitivo i 'neofiti' (che erano i non-battezzati) non erano ammessi all'Eucaristia, nel cammino i neo-convertiti (convertiti al cammino, c'è da dire, alla fine) vengono ammessi alla pienezza dell'eucaristia, cioè alla comunione, anche se si trovano in situazioni esistenziali che non lo consentirebbero: divorziati-risposati, ad esempio e comunque non si va molto per il sottile, tutti ricevono la comunione senza che sia fatta interiorizzare la necessità di una vera 'riconciliazione' col Signore.
RispondiEliminaLe penitenziali, la confessione individuale, vengono all'inizio vissuti in maniera meccanica, senza interiorizzazione profonda. Del resto sappiamo cosa insegna Carmen sulla penitenza, no?
Successivamente la penitenza perderà sempre più d'importanza, perché il perdono si ha nella comunità, orizzontalmente... non che anche questo non sia importante; ma può discendere solo dal perdono trascendente ricevuto dal Signore per mezzo di un suo ministro, il sacerdote, che anche in questo caso agisce "in persona Christi"
e sappiamo anche qual è il senso del peccato nel cammino...
A me preme osservare e far riflettere sul fatto che un volgarissimo percorso iniziatico sperimentato da sempre in tutte le sette venga spacciato per "iniziazione cristiana", che è evidentemente tutt'altra cosa.
RispondiEliminaPerdonate l'eccessiva chiarezza.
Scuste l'O.T.
RispondiEliminasul blog di preghiera a Santa Gemma Galgani, per chi fosse interessato, è attiva una piccola bacheca dove lasciare eventuali preghiere.
Il blog si trova al seguente indirizo:
http://fd-lapoveragemma.blogspot.com/
Grazie.
Molto spesso, anche in questa sede, è stato descritto il cammino neocatecumenale come un "itinerario di iniziazione cattolica" e così facendo ci si e' rifatti al cosiddetto Rica , per chi volesse approfondire puo' leggere
RispondiEliminaquì
Il RICA = Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti, se si studiano le catechesi o "Orientamenti per le equipes dei catechisti" di Arguello-Hernandez, è deformato, direi piu' propriamente "enfiato" dai 2 e, risulta dunque da un punto di vista dottrinario cosa neanche lontanamente paragonabile. Inoltre, c'è la grave questione delle PRASSI ANOMALE che non si attagliano di certo al RICA, ma anzi, costituiscono un serio pericolo per l'integrita' psicologica dell'adepto neocatecumenale. Secondo me inoltre, tale "iniziazioe" e' sostanzialmente, INUTILE, per un cristiano gia' battezzato e costituisce solo un artifizio di Kiko Arguello per "intrappolare" l'adepto nella SETTA neocatecumenale.
RispondiEliminaGiusto, Freedom.
RispondiEliminaOccorre tuttavia distinguere tra O.I.C.A. (Disposizioni della Chiesa sull'iniziazione cristiana degli Adulti)) e R.I.C.A. (Rito di iniziazione degli adulti).
Nè l'uno nè l'altro contemplano lontanissimamente l'itinerario iniziatico di Arguello-Hernandez che invece, come abbioamo dimostrato qui e come si buò approfondire benissimo nel sito collaterale, affonda le proprie radici nelle ritualità e nelle consuetudini iniziatiche tipiche delle sette.
Se Mic e gli altri sono d'accordo, aggiungeremo il link di S.Gemma Galgani a quelli già suggeriti da questo blog, anche per facilitarvi l'accesso da qui.
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RispondiEliminaCaro Francesco,
RispondiEliminati ringrazio per la proposta. E' bello pregare non per se' ma per gli altri...
Il Blog è ormai pronto con bacheca per le preghiere : il nome ufficiale è: Santuario virtuale di preghiera a S. Gemma Galgani.
Il Signore ha detto che quando due o piu' sono radunati a pregarlo Egli è presente ed ascolta. Qualsiasi cosa vogliate decidere, ho postato una preghiera per Aldo, un fratello onesto e coraggioso+, e per la sua famiglia,
affinche' trovi presto un lavoro e resti saldo nel Signore Gesù.
E' una preghiera ed un augurio che non solo io , ma, sono sicuro, tutti i fratelli dell'Osservatorio+, rivolgono a Gemma+ ed al Signore Altissimo+....con tutto il cuore, per te.... ALDO+.