giovedì 27 giugno 2024

Le "pecore nere" schiaffate nel bunker della Domus Galilaeae a lavorare gratis

Leggendo il blog di un anziano pretino neocatecumenale giapponese, tale Yukinori Taniguchi, che celebra la liturkikia, fra diverse affermazioni sbagliate ed eretiche riguardo ai santi, alla resurrezione ed altro, ho scoperto una pagina sul bunker della Domus di Kiko in Galilea.

Sul suo blog Taniguchi dice di sé di essere stato parroco a Takamatsu e di abitare a Roma, ma in pagine più recenti del blog spiega di essersi trasferito a Macao (sottinteso: sempre al servizio di Kiko). A suo tempo, infatti, fu grazie al Redemkikos Mater di Roma e al vescovo neocatecumenalizzato Fukahori, che riuscì a farsi ordinare all'età di 54 anni.
Utilizzo il traduttore di Google e quindi la traduzione può non essere perfetta, ma si capisce comunque bene il senso (cercare nella pagina tradotta le parole "pecora nera" per trovare l'inizio del testo che commenteremo qui sotto).

Ultimamente ho letto dei suoi viaggi in Israele con relativa permanenza alla Domus Galilaeae dove, come tutti ben sappiamo, vengono mandati i ragazzi neocatecumenali "difficili" per una sorta di riabilitazione.
Li ho visti anche io tutte le volte che sono stato alla Domus e sapevo di questa "modalità".

Non credevo però che questa "riabilitazione" avvenisse in certe condizioni a dir poco illegali.
L'ho scoperto da padre Taniguchi, con relative foto allegate al suo blog.

Questo prete scrive a proposito delle "pecore nere" e delle "pecore bianche" che vivono alla Domus, intendendo per "pecore nere" i ragazzi in riabilitazione e per "pecore bianche" i seminaristi.
Dice:

"In rare occasioni, in una famiglia del genere (neocatecumenale) nasce un bambino con un mantello diverso (pecora nera). Fin da piccolo si è ribellato ai suoi genitori, è diventato violento, è diventato un delinquente, non è andato in chiesa, ha marinato la scuola, ha fumato droghe con cattivi amici, ha rubato, ha avuto una relazione illecita con una ragazza e ha fatto piangere i suoi genitori...

I genitori, sopraffatti, consultano il signor Kiko, che decide di portare temporaneamente il figlio alla Domus Galilea. La maggior parte delle spedizioni proviene dall'Europa e dall'America, ma a volte vengono inviate anche dai paesi in via di sviluppo...

Il posto in cui vivono è all'interno del BUNKER. Bunker è la parola tedesca per bunker sotterraneo o, in termini moderni, un rifugio nucleare sotterraneo. Il governo israeliano richiede per legge che i luoghi e le strutture ricettive in cui si riuniscono un gran numero di persone siano dotati di rifugi in caso di attacchi con armi nucleari, batteriche o chimiche da parte del mondo arabo. Qui alla Domus Galilea c'è anche un BUNKER SOTTERRANEO abbastanza grande e PRIVO DI FINESTRE.

Il signor Kiko è stato MOLTO PREMUROSO NEL TRASFORMARE QUESTO BUNKER, inutilizzabile in tempo di pace, in una ZONA NOTTE PER LA PECORA NERA. TUTTO QUELLO CHE DEVI FARE È NUTRIRLI BENE, DARE LORO ABITI DA LAVORO E USARLI COME FORZA LAVORO CAPACE CON COSTI DI MANODOPERA PARI A ZERO. Pertanto, SE i giovani vengono miracolosamente riabilitati e diventano indipendenti, è a dir poco una grande idea che può prendere tre piccioni con una fava, o anche quattro piccioni con una fava...

[All'ingresso del bunker] c'è una pesante porta ermetica in ferro, come una paratia all'interno di un sottomarino. All'interno c'è una caserma.
SEMBRA UN DORMITORIO SORVEGLIATO DALLA YAKUZA.
I LETTI A CASTELLO RICORDANO IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AUSCHWITZ.

Lontano in Israele, su una collina isolata sulle rive del Lago Galilea. Non c'è recinzione, ma se non hanno soldi, passaporti o automobili, anche se scappano, non c'è modo che possano integrarsi nella società israeliana e sopravvivere per il resto della loro vita.
Questo è un grande miracolo che avviene ogni giorno qui a Domus Galilea, anche se non si nota.
Allegate foto del bunker, della porta ermetica in ferro e dei letti stile Auschwitz.

Non conosco le leggi di Israele, ma queste mi sembrano condizioni in violazione dei minimi diritti umani.
Alloggiare in un bunker senza finestre in una camerata unica con tanti letti vicini, per giunta con lo sfruttamento del lavoro, mi sembra pazzia.

Eppure questo pretino giapponese (ora molto anziano) ne parla come di "miracolo", di cosa buona per le "pecore nere".

Tutto ciò avviene mentre i vescovi simpatizzanti (e non) del Cammino Neocatecumenale si riuniscono nelle lussuose sale superiori (racconta anche di questo, il pretino), serviti e riveriti da questi schiavi privati di ogni dignità e libertà.

Sarebbero da denuncia.

Naturalmente, ho tutto salvato, casomai il blog del pretino dovesse sparire improvvisamente (come già successo quando glielo fecere chiudere, salvo caparbiamente aprirne un altro), o casomai le "pecore nere" venissero trasferite dal sotterraneo ai "piani alti".

Anche ad Auschwitz, come paragona il pretino neocatecumenale, lavoravano gratis ed alloggiavano in ambienti inidonei, infatti la scritta all'ingresso falsamente annuncia (ancora oggi) "Il lavoro rende liberi".

C'è di che meditare approfonditamente.
Ho i brividi.

Marco

 

Per capire il personaggio: in altre pagine del suo blog, Taniguchi parla di mons. Fukahori come suo "benefattore". Fukahori era il vescovo che consentì l'apertura del seminario Redemkikos Mater a Takamatsu, assegnando proprio a Taniguchi la responsabilità di realizzarlo. (Fukahori, una volta lasciato l'incarico, si ritirò a Roma, ospite di un seminario neocatecumenale).

Mons. Mizobe, il successore di Fukahori, propose a Taniguchi un anno sabbatico a Roma e una nomina a parroco. Taniguchi accettò di mala voglia l'anno sabbatico a Roma, prevedendo che Mizobe intendesse smantellare il seminario kikolatrico e le comunità neocatecumenali. Per la cronaca, mons. Mizobe e i vescovi giapponesi avevano tentato per anni con ogni gentilezza e diplomazia, senza risultato, di risolvere la questione "seminario neocatecumenale pagato dai cattolici" evidenziando come i neocat portassero solo dolorose divisioni e tantissimi problemi. Mons. Mizobe conosceva fin troppo bene il Cammino ed infatti sospese il Cammino finché la situazione non si fosse chiarita (erano anni che gli amiconi del Cammino a Roma ostacolavano i vescovi giapponesi).

Da notare che l'anno sabbatico, specialmente in terre dove c'è scarsità di clero, è un lusso che raramente viene concesso. Taniguchi non solo lo ottenne, ma in seguito ottenne persino un'autorizzazione ad essere "itinerante", senza più lo "stipendio" da prete e senza incarico. Taniguchi si lamenta del suo vescovo: «il mio crimine è quello di aver cercato di proteggere l'eredità di mons. Fukahori di una “comunità neocatecumenale” e di un “seminario”». Non fatevi ingannare dall'elegante parlantina: i neocatecumenali sono disposti a qualsiasi sacrificio (e qualsiasi disubbidienza, e qualsiasi inganno, e qualsiasi menzogna) pur di promuovere il triplice idolo Kiko-Carmen-Cammino.


29 commenti:

  1. Cmq, mons. (È monsignore) Taniguchi, è uno delle migliaia di sacerdoti del.cammino, già altissimo dirigente d'azienda in Giappone, lascia tutto e si fa prete, con zelo continua nella sua missione in un paese dove La chiesa ha abdicato al ruolo di annunciatrice di Cristo risorto, per accontentarsi di essere accettata da una società pagana, nel modo più semplice facendo la ONG. Non lo dico io, ma è un rimprovero fatto loro dal Papa.

    Veniamo ai giovani alla Domus, oltre a tanti che periodicamente prestano la loro attività alla Domus (anche giovani), ci sono ANCHE alcuni giovani con delle difficoltà, le famiglie chiedono di mandarli li, per strapparli ad ambienti, frequentazioni ed abitudini pericolose.
    Sono direttamente testimone di un ragazzo, salvato da pessime frequentazioni, tramite un periodo in Terra Santa, con le lodi al mattino, il lavoro, la messa, l'adorazione, i vespri quotidiani, proprio teribbbile eh?

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    1. Intanto ringraziamo il fratello neocatecumenale per la sua bellissimissima testimonianza - o meglio, sgangherata e frettolosa difesa d'ufficio -, che però non cambia i fatti.

      Chiariamo anzitutto che il titolo onorifico di "monsignore" lo si usa con i vescovi (per indicare rispetto), anche se è un titolo ottenibile a certe condizioni anche dai preti (come ad esempio contestualmente alla nomina a vicario episcopale), cosa che comporta solo un piccolo benefit di stipendio extra. Pertanto qui preferiamo usare "mons." solo per rispetto ai vescovi (anche quelli che non lo meriterebbero), senza doverlo ripetere ogni volta, e per certe figure davvero importanti della Chiesa (come mons. Landucci, di cui è in corso il processo di beatificazione, uomo di Dio, confessore, direttore spirituale, e infine anche autore di uno studio sulle eresie neocatecumenali e sulle altre porcate del Cammino, studio pubblicato a gennaio 1983, anni prima che padre Zoffoli per altre vie giungesse alle stesse conclusioni).

      Notiamo poi che non sempre è eroico il "lasciar tutto e farsi prete". Per esempio, come nel caso di Taniguchi, il lasciar tutto e farsi presbikiko significa abbracciare l'eresia. Il presbikiko lavora nella vigna dell'idolo Kiko, non nella vigna del Signore. Fa poi molto ridere la definizione di "altissimo dirigente": forse il suo ufficio era al trentanovesimo piano? Nel testo sopra citato abbiamo già riferito ciò che Taniguchi ha detto di sé stesso, cioè che aveva lavorato per molti anni in ambito bancario anche in altri paesi, inclusi USA e Inghilterra. Quando un kikolatra accorre qui a difendere il Taniguchi parlando di "altissimissimo dirigente d'azienda" significa che le sue notizie non provengono dal Taniguchi stesso ma dal chiacchiericcio di seconda mano della comunità neocatecumenale, preso alla lettera senza alcuna intenzione di verificare, perché l'importante per i kikolatri è vantare l'Altissimerrimo Dirigentissimo Onorevolissimo figuro che aderisce alla kikolatria, non conta niente la verità dei fatti e nemmeno il blog dell'Altissimissimo.

      Taniguchi, come scrive di sé altrove, voleva "lasciare tutto" già a vent'anni per farsi gesuita: partecipa ad un ritiro vocazionale dei gesuiti ma poi non viene accettato. Lui stesso racconta di aver tentato numerose altre strade - incluso il seminario diocesano di Tokyo - e di essere sempre stato rifiutato. Ora, questo inanellare rifiuti su rifiuti avviene solo a due categorie di aspiranti preti: o ai tradizionalisti (colpevoli di gradire la Messa in latino, o magari solo colpevoli di voler fare la Comunione senza usare le mani)... o a soggetti che hanno qualche serio ed evidente problema di natura psicologica, morale, o vocazionale. Metti il caso che uno dica "sono adulto, non mettetemi nei turni di lavapiatti". Metti il caso che dica "sono neocatecumenale, il sabato sera dovete lasciarmelo libero, siamo approvati". Sta' pur certo che verrà scacciato dal seminario o comunità religiosa in cui voleva entrare. Si direbbe, basandosi sul contenuto del blog di Taniguchi stesso, che costui ricada in una di queste ultime categorie.

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    2. Ricordiamo poi che una vera vocazione al sacerdozio desidera santificarsi attraverso tre cose: celebrare Messa così come la celebra la Chiesa, assolvere in confessione così come fa la Chiesa, vivere nel celibato e nella preghiera e negli altri doveri sacerdotali. Cioè, in breve, desidera lavorare nella vigna del Signore.

      I presbikikos li chiamiamo presbikikos sia perché si autoproclamano "presbìteri" (termine molto formale per dire sacerdoti), sia perché vogliono lavorare non nella vigna del Signore ma solo in quella di Kiko. Per quanta attenzione e diplomazia abbia costellato le sue pagine, il sullodato Taniguchi non perde occasione di chiarire che si dà da fare solo per il Cammino, dimenticando tutti gli altri cattolici - tranne quando si tratta di indurli ad aderire al Cammino.

      Ricordiamoci che anche i protestanti sono bravissimi ad "annunciare Cristo risorto", ma restano eretici perché continuano a professare idee sbagliate sul sacerdozio, sui dogmi, sulla liturgia, sulla dottrina, sul rapporto col successore di Pietro...

      Certo, tantissimi uomini di Chiesa vogliono trasformarla in una ONG, bramando gli applausi dei pagani (o di altri tipi di pubblico, vero o immaginario): per esempio Kiko brama di ricevere applausi dagli ebrei, tant'è che i monumenti che fa erigere a sé stesso (come le Domus) usano tutti simbologie ebraiche e architettura ebraica.

      Riguardo alle famiglie che "chiedono di inviare i figli", abbiamo lasciato parlare il Taniguchi stesso, e quindi è inutile - oltre che sgamato e patetico - il tentativo neocatecumenale di full damage control e di deviazione della discussione su altri argomenti inutili ("le famiglie chiedono", macché! sono i cosiddetti "catechisti" che comandano di spedirli lì, e come fai a dire di no ad un "consiglio" del tuo cosiddetto "catechista"?). E tali ragazzi, una volta incarcerati lì a lavorare gratis, capiscono una sola cosa: devono fingere le Lodi a Kiko e la partecipazione alla Liturkikia, altrimenti non possono uscire dal "bunker".

      p.s.: le "migliaia" di "sacerdoti del Cammino" non sono neanche due. I seminari Redemkikos Mater in tutta la loro storia dal 1988 ad oggi hanno sfornato forse 1600-1700 presbikikos (fonte: lo dicono i neocat stessi, già abituati a ingigantire i propri numeroni fino all'eccesso), e una non trascurabile percentuale di loro ha già abbandonato il sacerdozio (qualche volta ha abbandonato per grazia di Dio solo il Cammino, preferendo servire la Chiesa anziché Kiko, e la cosa manda particolarmente in bestia i cosiddetti "catechisti", che avevano sempre detto che fuori dal Cammino c'è solo la perdizione).

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    3. @Neocatecumenale
      quindi stai confermando che la Domus serva anche da riformatorio per i ragazzi "difficili". Ora dimmi carissimo: cosa ci azzecca l'annunciare il Cristo Risorto con la prostituzione dentro la Domus? Ma niente niente che in realtà non annunciate nient'altro che la perversa visione di Kiko?

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    4. Se proprio è un errore di battitura (voleva forse intendere "cameriere"? e perché diavolo devono essere proprio tutte giovani filippine? e perché diavolo si deve chiamare "pink club"?), è un errore piuttosto madornale, chissà come ha fatto a non accorgersene mentre lo scriveva. Magari era troppo concentrato a elogiare il Bunker Senza Finestre che sembra retto dalla Yakuza e che pare Auschwitz, che il Signor Kiko s'è tanto premurato a realizzare!

      Magari qualcuno che ha studiato bene il giapponese può illuminarci meglio. Intanto i termini "Pink Club" e "[ragazze] filippine", sono scritti in katakana, quindi non sono soggetti a equivoci.

      Cos'è il pink club della Domus kikolatrica? A che serve? Chi e per cosa lo usa? Dai, neocatekiko pigrone, infòrmati e rispondici, visto che è qualcosa che hai pagato tu quando ti hanno chiesto soldi per "evangelizzazione" e di "seminari"!

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    5. Ho utilizzato un traduttore più professionale di google e la questione del Pink Club sembra così esposta:

      "A sinistra c'è una pesante porta di ferro a TENUTA STAGNA, come una paratia di un sottomarino. All'interno, sembra l'interno di una caserma o del club rosa dove le ragazze filippine sono costrette a prostituirsi.
      SEMBRA UN BORDELLO SORVEGLIATO DALLA YAKUZA DOVE LE RAGAZZE FILIPPINE SONO COSTRETTE A PROSTITUIRSI.”

      Il pretino deve aver visto anche i bordelli sorvegliati dalla Yakuza...
      Marco

      PS. Nel mio commento originale avevo omesso la questione del Pink Club perché la traduzione mi pareva poco precisa e non avrei voluto prendere cantonate.

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  2. Cmq, ti dò una succulenta notizia che non troverai ravanando gli archivi Google, nemmeno quelli in aramaico. Mons. Taniguchi era un top manager di Nomura, per alternativa al prete non male.

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    1. È una notizia così "succulenta" che non cambia il valore di quanto abbiamo tradotto e commentato.

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    2. Forse non hai capito che il centro della notizia non è cosa era e cosa è il mons.Taniguchi ma il trattamento di quei poveri ragazzi che magari hanno avuto come colpa il non voler seguire il Cammino, perché per voi le brutte frequentazioni sono anche i ragazzi non neocatecumenali.

      Frilù

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    3. Allora, a meno che non vogliamo credere che questo Taniguchi sia un mentitore, dal suo stesso blog ascoltiamo la sua auto-biografia (sempre "auto", come Kiko, nessuno che racconti di loro):

      "Dopo essermi diplomato, andai all'Università Sophia per diventare prete gesuita, e due anni dopo entrai in noviziato in preparazione per entrare nella Compagnia di Gesù...
      Rendendomi conto della mia mancanza di abilità sociali, lasciai l'azienda e mi dedicai alla finanza internazionale. Quando mi sono trasferito dalla Commerzbank tedesca alla Lehman Brothers e ad altre società, la mia fede ha preso nuovi sviluppi e si è approfondita, e ho deciso di entrare di nuovo nel sacerdozio.
      Alla fine degli anni '60, quando lavoravo come assistente nel laboratorio di filosofia medievale dell'Università Sophia, fui criticato dalle autorità universitarie per aver mostrato un atteggiamento comprensivo nei confronti degli studenti Zenkyoto coinvolti nella disputa scolastica, e fui licenziato. Grazie al duro lavoro del defunto reverendo Hermann Heuwers e di altri due anziani gesuiti tedeschi, mi fu offerto un lavoro presso la Commerzbank di Germania...
      Successivamente, dal 1974, ho iniziato a lavorare presso la sede centrale di Düsseldorf...
      Il fatto che da lì io sia riuscito a risalire e ad arrivare alla Lehman Brothers è stato il risultato della mia fortuna...
      Divenni prete all'età di 54 anni (altre volte dice 55)...
      Quando fui mandato a Roma per formarmi come prete, mi capitò di imbattermi in un gruppo chiamato Comunità Neocatecumenale...
      Quando sono entrato in seminario intorno al 1990, il Collegio Romano, un seminario tradizionale a Roma, e il Redemptoris Mater, un seminario emergente, erano in competizione tra loro, ciascuno con circa 80 seminaristi...
      Mi presi una pausa dall'attività bancaria, ma quando si avvicinò il mio cinquantesimo compleanno, non importa a quale porta della chiesa bussai, la porta era saldamente chiusa....
      Nell'ottobre del 1989 finalmente la strada si è aperta per me e sono venuto a Roma con l'obiettivo di diventare sacerdote. Non essendo ancora ammesso al seminario, presi alloggio presso la casa della zia Angela...
      Alla fine di settembre del 1990 fui invitato a un raduno di candidati al seminario tenutosi sulle colline di Porto San Giorgio...
      Dopo quattro anni di studi teologici a Roma, sono diventato sacerdote nel 1994 a un ritmo insolitamente rapido e quell'esperienza a Roma ha cambiato drasticamente il mio modo di credere..."

      L'idea di farsi prete, quindi, l'ha avuta anche prima di diventare bancario (era banchiere? Il banchiere è il proprietario o amministratore della banca, mentre il bancario è un dipendente. Chiariamo i termini).
      Si vede che nel Cammino Neocatecumenale non solo è stato accettato, ma ha fatto SOLO 4-5 anni di seminario.
      Un fenomeno della fede!
      Marco

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    4. Mi permetto una breve chiosa.

      Probabilmente intendeva il "Pontificio Collegio Urbano", quello che forma seminaristi provenienti da tutto il mondo; attualmente ospita 167 seminaristi di cui 88 dall'Africa e 71 dall'Asia (europei e italiani e americani vengono normalmente accolti in altri istituti), da formare "in chiave missionaria" con speciale legame alla Sede di Pietro, per la loro diocesi di origine. Saranno missionari nella propria terra. Niente ping-pong nel mondo.

      La "competizione" di cui parla Taniguchi esiste solo nella testa dei kikolatri, bramosi di fingersi alla pari - o addirittura superiori - a istituzioni plurisecolari (il Collegio Urbano è stato istituito nel 1627).

      Il riferimento alla "casa della zia Angela" è probabilmente una foglia di fico per non dire che almeno fino al 1988 i seminaristi kikolatri alloggiavano presso famiglie neocatecumenali (che secondo i vescovi non vale come periodo di formazione). Il suo vescovo, Fukahori, era già neocatecumenale quando Taniguchi fu accolto e spedito a Roma, e una diocesi che era più piccola di una tipica parrocchia (solo 5000 fedeli) e tutt'altro che ricca, non avrebbe avuto soldi per mandare un aspirante a Roma.

      Dunque a me pare più realistica l'altra descrizione che avevo riassunto da altre pagine, quella dove dice di essersi presentato a Fukahori quando aveva circa 45 anni verso il 1986, spedito a Roma, ordinato prete a 54-55 a Takamatsu dopo circa nove anni di formazione, di cui solo quattro di studi teologici (che è il minimo indispensabile per la ratio dei seminari), e gli altri cinque probabilmente pascolando nella kikolatria.

      Le notizie sulla sua formazione hanno rilievo solo per far notare alcuni punti importanti:

      - se sei abbondantemente neocatecumenalizzato, hai un percorso preferenziale verso il presbiterato neocat, magari anche già pagato dalla tua "comunità", perfino con alloggio presso famiglie neocat in attesa che si aggiustino le cose

      - può darsi il caso che tutti i seminari ti abbiano rifiutato (magari con buoni motivi) ma se il tuo cosiddetto "catechista" laico comanda che devi diventar prete, hanno il modo per fartici diventare

      - quando racconti della tua vita, sei già addestrato a piazzare strategiche "foglie di fico" a coprire le cose che non si possono dire, per cui parlerai di "miracoli" anziché di "furbate".

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  3. Sempre dal traduttore più attendibile ho potuto rendere più chiari i seguenti ulteriori passaggi proposito delle "pecore bianche" e delle "pecore nere":

    - "Mentre le "PECORE NERE" sono STIPATE IN UN VERO E PROPRIO "INFERNO" di un RIFUGIO NUCLEARE SOTTERRANEO E SENZA FINESTRE, COME UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO NAZISTA, queste cosiddette "PECORE BIANCHE" sono LETTERALMENTE IN "PARADISO", VIVENDO ELEGANTEMENTE in una piccola e ordinata VILLETTA A DUE PIANI, IMMERSA NEL SOLE, con una fresca brezza galileiana che soffia. Vivono con grazia in una piccola e ordinata bifamiliare."

    - “La mini-capella cilindrica centrale è racchiusa a U in una stanza privata come una casa popolare dal tetto diviso.
    Vi abitano due studenti del seminario del GRUPPO DELLE “PECORE BIANCHE”.
    Hanno la stessa età, ma NON FANNO I CAMERIERI NEI RISTORANTI, NON RIFANNO I LETTI E NON PULISCONO I BAGNI.
    I BIANCHI E I NERI SONO LONTANI COME IL PARADISO E L’INFERNO.
    Nella vita quotidiana HANNO POCHI CONTATTI TRA LORO”

    - “Non è strano vedere gli ABITANTI DELL’”INFERNO (rifugi nucleari) e gli ABITANTI DEL PARADISO (appartamenti sotto il sole), due gruppi di giovani della stessa età, che VIVONO INSIEME NELLO STESSO SITO DELLA DOMUS GALILAEAE, che vivono insieme senza antagonismo o controllo reciproco, che vivono insieme senza alcuna preoccupazione al mondo”.

    - “Questi giovani, acuti e impressionabili, potrebbero essere facilmente scambiati per studenti di una scuola alberghiera, ma sono tutt'altro. SONO LE VERE “PECORE NERE DELLA GALILEA".

    - “A questi giovani VENGONO TOLTI I BENI E I PASSAPORTI e sono COSTRETTI a pregare la mattina presto, a frequentare la Messa, a svolgere i lavori assegnati e a studiare la Bibbia, come se avessero prestato SERVIZIO NELL’ESERCITO o fossero entrati in un MONASTERO CON PRECISI COMANDAMENTI.”

    Non so veramente cosa dire.
    Le affermazioni di questo pretino parlano da sole.
    Nemmeno si rende conto che quello che dice è gravissimo e si compiace della terribile disparità di trattamento tra "pecore".

    Gesù non ha mai fatto distinzione tra "pecora bianca" e "pecora nera" e quando è andato a cercare la pecora perduta l'ha fatto con amore, per riportarla all'unico ovile. Se l'è addirittura messa sulle spalle, non l'ha confinata in una gabbia.

    I poveri ragazzi, a volte minorenni, classificati come "pecore nere" vanno all'"inferno", quelli classificati come "pecore bianche" vanno in "paradiso".
    Giustizia retributiva come non mai e molto giudizio su giovani che magari in primis rifiutano il Cammino e il modo costrittivo di vivere dei loro genitori fino a cadere nella disperazione e nella solitudine dell'emarginazione.
    Magari non volevano nemmeno entrare nell’esercito o in un monastero, ce li hanno mandati a forza.

    Ma i loro genitori lo sanno in che condizioni vivono?
    Marco

    PS. A nessuno viene in mente il Ministero dell'Amore ed il povero Winston Smith di 1984 di Orwell?

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    1. Nota: in monastero si entra liberamente, dopo averne conosciuto regole e chiesto di viverle insieme agli altri.

      È in carcere che si viene inviati non liberamente, apprendendone poi le regole e dovendosi per forza adeguare ad esse.

      È in carcere che ti tolgono "i beni e i passaporti" affinché anche riuscendo a fuggire tu non abbia scampo.

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  4. La questione mi tocca particolarmente, perché le volte che sono stato alla Domus Galilaeae, da vero stupido ignaro, ho anche apprezzato la disciplina a cui venivano sottoposti questi ragazzi che si alzavano alle 5 del mattino per pulire tutto affinché noi ospiti ci sentissimo "come re", serviti e riveriti nel lusso.

    Chi non è stato alla Domus non può nemmeno immaginare il lusso sfrenato che si vive lì, noi del "paradiso" serviti da quelli dell'"inferno".

    Quando dismettono la veste dei pulisci-tutto indossano la divisa da camerieri e, tovagliolo su un braccio e l'altro braccio piegato dietro la schiena, osservano impalati i tavoli loro assegnati.
    Se manca il vino o l'acqua se ne devono accorgere e provvedono senza richiesta versandolo nei bicchieri vuoti. Quando servono le pietanze iniziano sempre dalla signora più anziana (che così pare loro) e finiscono con la più giovane, servendo per ultimi i maschi, poi tornano impalati e vigili alle loro postazioni.
    Così tutti i giorni, pranzo e cena.
    Facevano pure tenerezza.

    Ma adesso che ho capito, mi pare che l'altra questione importante sia la legittimità di tutto questo.

    Si può alloggiare legalmente in un bunker senza finestre e con la porta a tenuta stagna, con il minimo spazio vitale e i letti assiepati senza un minimo di privacy?
    Non credo proprio.

    Le parole "bunker", "campo di concentramento nazista", "Auschwitz", "bordello sorvegliato dalla Yakuza", tutte utilizzate dal pretino soddisfatto, mi pare rendano un'idea agghiacciante delle condizioni in cui sono costretti a vivere questi ragazzi "pecore nere".
    Se si sommano alla "costrizione" a partecipare alle preghiere i già faticosi compiti sfruttati a titolo gratuito e la privazione dei beni e dei passaporti, mi pare ci siano tutti gli elementi per parlare di violazione dei basilari diritti umani.

    Tutti sappiamo che quei ragazzi non sono andati lì liberamente, ma sono certissimo che se dovessero venire interrogati dichiarerebbero che vivere in quel modo disumano è una loro libera e volontaria scelta.
    La costrizione non è solo ambientale, alla lunga diventa anche mentale o si tratta soltanto di pura paura a venire alla luce.
    Marco

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  5. Se è come dice il prete giapponese, è sconcertante.
    Non penso che i ragazzi verranno recuperati e immagino che si prosciugheranno la saliva a forza di sputare sui piatti che portano alle "pecore bianche".

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    1. Nel neocatecumenalismo non c'è spazio per la libertà e la fiducia. Ed è molto comodo usare manodopera gratis.

      In particolare, riguardo all'esempio dei "pink club", notiamo come il tipico neocatecumenale - sulla scorta delle digressioni pruriginose che facevano Kiko e Carmen - ama infilare esempi fin troppo dettagliati. Sarebbe stato più che sufficiente dire "come certe schiave della mafia", ma il presbikiko non riesce a resistere alla tentazione di evocare dettagli scabrosi e immagini non proprio adattissime. E una virgola mancante dava l'impressione che alla Domus ci fosse un giro di prostituzione...

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  6. La storia di questa domus bunker e delle pecore nere mi ricorda molto il film di Pierino Gianburrasca dove dopo tanti fallimenti del padre per correggerlo viene spedito nel collegio "Pierpaolo Pierpaoli", dove si spera che rinsavisca e diventi un uomo.

    Nella domus ci sono pure Stanislao e Gertrude a compiere l'opera!!!

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  7. Nella mia diocesi c'è incardinato un prete (forse più di uno) che ad oggi è itinerante per il CNC.
    Prima, durante e dopo il seminario, era sempre stato noto come arrogante e pasticcione.
    Figlio di catechisti neocatecumenali, per qualche motivo volevano un figlio parroco sotto casa, ma forse avevano altri piani per non mandarlo in un seminario R.M...
    Dopo chissà quali calci e pressioni e raccomandazioni, i catechisti riuscirono a farlo diventare prete diocesano.
    Il vescovo gli diede qualche incarico nelle parrocchie ma faceva solo guai.
    Alla fine partì per le missioni di Kiko: è diventato itinerante di Kiko a spese del Sostentamento Clero e della nostra diocesi. "E io pago! E io pago!"

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  8. La Domus Galilea neocatecumenale
    https://youtu.be/Nz7y66Jfn4w?si=-SffGK1CngACCI-Y

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  9. Cinque anni fa don Ariel pubblicava il libro La setta neocatecumenale che ha come sottotitolo "l'eresia si fece Kiko e venne ad abitare in mezzo a noi".

    Ora che ci ripenso, Kiko abita non proprio "in mezzo a noi" ma abita (da moltissimi anni, e gratis) in un lussuoso appartamentone a ridosso di piazza san Pietro a Roma, messogli a disposizione da un innominato cardinale per imprecisati motivi. (Non so dove alloggi a Madrid, ma penso che non sia meno lussuoso e prestigioso).

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  10. @Blog

    Ma il Cammino Neocatecumenale non era finito in Giappone?

    Carissimi, oggi 29 giugno 2024, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo celebriamo il XXII anniversario della nostra missione qui a Takamatsu. 22 anni fa venne il Vescovo che l'ha voluta, Mons. Joseph Fukahori, celebrò l'Eucarestia e, con una benedizione con cui invocava su ciascuno di noi lo Spirito Santo, ci inviò ad annunciare il Vangelo.

    E proprio oggi desidero celebrare con voi il Signore per la sua fedeltà e il suo amore che, ancora una vta e in modo che ci ha davvero colmati di stupore, si sono manifestati attraverso di voi, la vostra vicinanza e la vostra sollecita generosità. Vi annuncio infatti che abbiamo potuto comprare la casa con il parcheggio e persino la casa che sorge al suo fianco. .

    È stata una grande emozione firmare il contratto con la padrona, una anzianta di 93 anni, che ci favoriti in ogni modo, praticamente regalandoci anche un'altra casa, più piccola, che confina con il parcheggio. Così, quando avremo raccolto il denaro che necessita per la costruzione, potremo erigere una sala un pò più grande e adatta a tutte le nostre esigenze. Ho potuto annunciare il Vangelo alla signora, dicendole che la sua casa è stata, e sarà un luogo santo, dove tante persone hanno incontrato il Signore, e dove hanno visto la propria vita salvata. Vi lascio alcune foto del.momento in cui abbiamo firmato il contratto.

    E questa casa è anche vostra, perché, tre ad averci aiutato in questi, l'avete comprata voi, con la generosità che il Signore vi ha ispirato. Ve ne saremo grati per sempre. Io prego per voi e per le vostre intenzioni ogni giorno nell'Eucarestia. E vi aspettiamo. Quando vorrete venite sarete, appunto, a casa vostra. Intanto vi invitiamo sin da ora per l'inaugurazione della Sala che, ne sono certo, Dio ci donerà di costruire.

    Grazie davvero, che Dio vi benedica e vi doni il centuplo per quanto avete fatto e farete per noi.

    Don Antonello e i fratelli tutti della Missione di Takamatsu.

    Un'altra vittoria del Cammino Neocatecumenale mentre voi perdete tempo con le chiacchiere inutili e stupide.

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    1. Ecco il tipico kikolatra che dall'alto del suo anonimato adopera il trucchetto furbetto di difendersi da accuse che nessuno aveva posto.

      Nessuno aveva mai detto che in Giappone il Cammino è "finito". Ci siamo limitati a prendere atto dei fatti, per esempio questi fatti:

      1. i vescovi giapponesi compresero subito che il Cammino è una setta che danneggia la Chiesa (e danneggia anche economicamente)

      2. i vescovi giapponesi hanno limitato o addirittura proibito le attività del Cammino (pur sapendo che nel chiuso di case e alberghi le carnevalate kikolatriche proseguono)

      3. tranne il defunto Fukahori, nessun vescovo giapponese si è mai sognato di invitare neocatecumenali

      4. i vescovi giapponesi chiusero definitivamente il seminario neocatecumenale di Takamatsu

      5. in Giappone ci sono communque diversi presbikikos, fin troppo noti per essere incapaci di ubbidire al proprio vescovo, e desiderosi di essere ubbidienti solo al proprio cosiddetto "catechista" (che magari è un laico)

      6. nonostante le furbate di Filoni e l'aver strappato al Bergoglio persino la firma su una lettera in gergo kikolatrico, i vescovi giapponesi hanno fermamente respinto il progetto di ricostituire un seminario neocatecumenale in Giappone a Tokyo (tant'è che i kikolatri corsero ai ripari col "piano B": un seminario "per l'Asia" a Macao - regione amministrativa speciale della Cina - perché l'idolo Kiko non tollera sconfitte)

      7. le attività neocatecumenalizie proseguono in case e alberghi, e se anche ottenessero qualche saletta di qualche parrocchia, potete star certi che i rituali "caserecci" kikolatrici (e la pericolosità della loro setta) non sfuggano certo ai parroci e ai vescovi giapponesi

      8. la stragrande maggioranza dei kikolatri del Giappone è composta da... kikolatri occidentali, giacché la mentalità giapponese (sobria, formale, elegante, silenziosa...) è l'esatto contrario della caciara neocat da grattugiata di chitarrelle, preconio urlato, girotondino imbecille, battimani fracassoni, ecc.

      9. da come la racconta il Pbrò, vien quasi il sospetto che la vecchietta sia stata turlupinata per bene (dopotutto il vescovo di Osaka non ha mollato neppure uno yen)

      10. la "missione" neocatecumenale, in Giappone come nel resto del mondo, consiste nel sottrarre cattolici dalle parrocchie, e inserirli in una comunità di Paganti Decima dediti alla kikolatria autodistruttiva.

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    2. Invece del Giappone io ho conosciuto una vecchia signora che andava in comunità con i miei figli.Siccome era VERA cattolica, non tardo' a capire le falsità e abusi da parte dei catechisti. Mi raccontò che ,essendo sola e senza figli, la sfruttavano come babysitter per le famiglie in missione dall'italia( essendo spagnola capiva bene l'italiano)e facevano di tutto per mandarla nella casa di riposo, e rubargli la casa, finché un giorno li cacciò di casa.Fine della storia!
      Peccato che la vecchia signora Giapponese non ha conosciuto la mia amica spagnola!
      Lupi tra gli agnelli!

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    3. Con i soldi che spillate alla gente e che poi chiamate provvidenza, sai quante vittorie di Mammona potete collezionare...

      A proposito, a chi sono intestate le DUE case?
      No, perché Mammona (o sterco del diavolo) andava tutto inviato ai VARI conti bancari e postali del Pbro.

      Si sa chi ha firmato il contratto? Il Pbro?
      Dalle foto parrebbe proprio di sì, quindi le due case sono proprio SUE, nemmeno delle Fondazioni Famiglia di Nazareth.

      Altra domanda: ma la missione di Takamatsu, come la chiamate voi, è autorizzata?
      C'è un decreto del vescovo?
      Da come la pensano i vescovi giapponesi, compresi quelli che hanno dovuto risolvere tutti i massimi problemi a Takamatsu, non ci giurerei...
      Fukahori istituì il Redemptoris Mater anche se TUTTA la Conferenza Episcopale Giapponese era contraria, non ascoltò nessuno. Ma ora Fukahori è defunto e i vescovi successivi non hanno mai approvato, nemmeno la sua disobbedienza e il suo non allineamento alla Conferenza Episcopale.

      Secondo me siete ABUSIVI.
      Nessuno può impedire agli stranieri di vivere in un altro paese se hanno i visti giusti, per esempio di lavoratore o studente.
      Le famiglie hanno il visto di operatore religioso? E quale entità religiosa li avrebbe "invitati", visto che il Cammino Neocatecumenale non è un'entità civilmente riconosciuta (requisito necessario per le pratiche civili)?
      Purtroppo il Pbro è incardinato nella diocesi di Takamatsu e, anche se non gli hanno affidato alcuna parrocchia (con la penuria di preti che c'è), non può essere allontanato.
      Ma questo significa che il vescovo autorizza la missione?
      Dubbio...
      Forse la tollera, visto che praticamente non batte chiodo e se la suonano e se la cantano tra di loro, per la maggiore...
      Marco

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    4. Poi vorrei aggiungere la dichiarazione rilasciata dal vescovo Mizobe all'epoca in cui il vescovo Fukahori subì un processo civile e perse:

      "L’età pensionabile per i vescovi è di 75 anni. Mons. Fukahori ha prorogato il mandato di sei anni. Ci sono stati momenti in cui non è stato possibile trovare un nuovo vescovo. Il motivo per cui non è stato trovato è che c'erano diversi problemi all'interno di questa diocesi. In particolare, è avvenuto che un vescovo è stato portato davanti a un tribunale civile in merito all'istituzione di un seminario internazionale perché era giuridicamente impossibile o non rispettava la legge sugli enti religiosi. In effetti, il vescovo finì per perdere in tribunale.
      Ci sono molte cose che accadono nella Chiesa in Giappone, ma non ha precedenti per i credenti portare un vescovo in tribunale, non in un tribunale ecclesiastico, ma in un tribunale civile secondo il diritto civile. Considerando la diocesi di Takamatsu in tali circostanze, il Papa a Roma si chiede come cercherà un successore. In altre parole, considerando la situazione attuale di questa diocesi, che è stata addirittura sottoposta a processo, si chiede che tipo di persona potrà scegliere. Questo era il problema.
      Il problema più grande per i vescovi era cosa fare con la diocesi di Takamatsu.
      Sfortunatamente, quando si trattò di istituire un seminario nella diocesi di Takamatsu, il mancato rispetto delle corrette procedure legali fu la causa del disastro. Questo è diventato uno dei principali punti di controversia nel processo. "

      https://www.takamatsu.catholic.ne.jp/bishopemeritus/homily/20061029kichoukouwa.html

      "Il 25 giugno il tribunale distrettuale di Matsuyama ha emesso una sentenza con la quale due membri della Chiesa cattolica hanno citato in giudizio il vescovo della diocesi di Takamatsu per diffamazione, condannando il vescovo al risarcimento dei danni. Nel 1990, quando i due fedeli si opposero alla decisione del vescovo di istituire un seminario per la formazione dei sacerdoti SENZA UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, il vescovo li chiamò per nome e li accusò di essere "sedizionisti", e loro dissero di avere il loro onore danneggiato. È estremamente insolito che un vescovo cattolico venga citato in giudizio dai suoi seguaci in Giappone"

      https://rirc.or.jp/database/?rircdb=1901

      "Nonostante ci troviamo ora (2022, post pandemia) in una situazione in cui dobbiamo andare oltre le diocesi e collaborare con gli ordini religiosi, condividere i problemi con tutte le chiese e adottare misure concrete, la "questione della diocesi di Takamatsu" è diventata un trauma. Non vedo alcun progresso. Con la nomina del nuovo presidente Kikuchi è necessario adottare misure drastiche."

      https://catholic-i.net/tokushu/%E3%80%90%E8%A9%95%E8%AB%96%E3%80%91%E6%97%A5%E6%9C%AC%E3%81%AE%E6%95%99%E4%BC%9A%E3%81%AB%E5%B1%B1%E7%A9%8D%E3%81%99%E3%82%8B%E8%AA%B2%E9%A1%8C%E3%80%81%E3%82%B3%E3%83%AD%E3%83%8A%E7%A6%8D%E3%81%AE/

      Per chiarezza.
      Marco

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    5. A suo tempo leggevamo che Fukahori aveva insultato quei due laici anche nelle proprie lettere pastorali del 2000-2001.
      Taniguchi, in un'altra pagina che sto traducendo, afferma addirittura che i due laici erano "litigiosi" e avrebbero "pagato il 90% delle spese processuali", e altre emerite panzane (ma quante ne dice, di panzane, nel suo blog!).

      Fra parentesi anche a Guam il vescovo pedofilo neocatecumenale licenziò tutti i membri del consiglio d'amministrazione sostituendoli con membri neocatecumenali (sottinteso: che non avessero mai nulla da ridire sulle porcate favorevoli al Cammino).

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  11. Un po' della mia esperienza è già stata pubblicata anche su altri blog.Vivo in Australia.
    Sono stata in comunità quasi 30 anni.Non ero praticante, quindi mi hanno potuto vendere tutto per vero.Io e mio marito siamo stati letteralmente usati come ristorante per quasi tutto il tempo.Il seminario mi ha sempre mandato 2,3 4 seminaristi a pranzo la domenica per farli stare in famiglia. Noi eravamo più che felici pensando di avere la presenza della chiesa nella nostra casa e famiglia e ricevere tante benedizioni.
    Di tutti poi abbiamo testimoniato per anni delle loro ordinazioni.
    Sempre avuti per le feste comandate, anche al parco per barbecue e compleanni vari.
    Un parroco neocatecumenale scappò con la segretaria, sparito.
    Altri tornati al loro paese.I catechisti Non ci dicevano mai dove fossero finiti, era un segreto.
    Ma tanti hanno lasciato, perché il sistema di mandarli al seminario per "CALMARLI" dalle loro crisi esistenziali o ribellione,li obbligava a farsi prete senza una vera chiamata.Senza volerlo veramente. I catechisti ti fanno sentire in colpa perché ti aiutano ecc..e quindi ti senti obbligato.
    Altri si sono dimostrati omosessuali e pedofili.Storie anche di abusi e tutto messo a tacere.
    La vocazione vera porta questi preti a lasciare o a litigare sempre con i catechisti. Purtroppo però tanti restano,frustrati e pericolosi.Purtroppo un prete frustrato lo diventa.
    Ne avrei di cose da dire!
    Quando abbiamo lasciato, ci fosse stato uno di loro che si fosse ricordato di noi e delle abbuffate a casa mia.
    Noi l'abbiamo fatto per Gesù, e la ricompensa ci è stata data.Ci ha dato la grazia di aprire gli occhi e vedere la verità.
    E non smetterò mai di ringraziarlo.🙏

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    1. Amica mia, purtroppo è consolidato che nel Cammino ti sfruttano a più non posso e quando non sei più utile (per vari motivi diversi), ti mollano e chi s'è visto s'è visto.

      Solo i VIP ricevono qualche attenzione anche da anziani, alloggio ed assistenza, per esempio.

      Sai quante storie di abbandono potrei raccontare...

      Un prete che ho conosciuto bene fu messo nella casa di riposo per sacerdoti e nessuno se ne interessò mai più.
      Morì e nessuno (non aveva parenti) curava nemmeno la sua tomba. Io e mia moglie a volte la visitavamo, la pulivamo e mettevamo dei fiori, perché era in stato di puro abbandono, con le erbacce e lo sporco che la sommergevano.
      Eppure aveva dato tutto per il Cammino, la sua intera vita.

      Altre decine e decine di casi potrei raccontare, ne ho viste così tante...

      PS. Quando fecero fare il mutuo alla comunità per pagare la Domus Galilaeae ci dicevano che, siccome avevamo contribuito, era casa nostra.
      Un po' come ha detto ora il Pbro a quelli che gli hanno comprato casa.
      Dite che se mi presento oggi alla Domus potrò alloggiare gratis a "casa mia"?
      Marco

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  12. Fino a circa il 2010 il Taniguchi fungeva anche da autista turistico e operatore turistico fai-da-te (nonostante fosse presbikiko) guidando un minivan da 9 posti, per gruppetti neocat in vena di vacanze in Italia, poi ha dovuto smettere perché a causa degli acciacchi dell'età non ce la faceva più a guidare. Lo scrive lui stesso sul suo blog. Tuttavia verso il 2019 un certo Mauro, "giovane padre di 10 figli", si è offerto di guidare e pianificare i viaggi, lasciando al Taniguchi il compito di reclutare i partecipanti e organizzare il gruppo.

    Nel volantino preparato da tale Mauro per il 2020 si vedono destinazioni che sembrano il tipico turismo neocatecumenale. Mi permetto di tradurre perché ho riconosciuto nelle prime due immagini Capri e Amalfi:

    1: Roma-Napoli
    2: Caserta-Napoli
    3: Capri
    4: Amalfi
    5: Pompei
    6: Marche-monastero di san Bernardino
    7: Loreto-Porto San Giorgio
    8: Roma, udienza dal Papa
    9: partenza

    Posso supporre che quel Viaggio Turistico Neocatecumenale fallì miseramente perché a maggio 2020 c'erano i lockdown...

    Come vedete, i presbikikos, anche di veneranda età, vengono usati come autisti e guide turistiche per i gruppi di ricchi neocat stranieri. E quando il presbikiko non ce la fa più a guidare, niente paura: un giovane padre di 10 figli molla famiglia e figli e lavoro e vi scarrozzerà in giro!

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