Fonte Petrus:
Ai seguaci di Monsignor Marcel Lefebvre che si apprestano a rientrare nella Chiesa Cattolica, con l'accettazione del Concilio e della validita' della nuova Messa, condizioni generali previe, la Santa Sede domanda anche di non attaccare la persona del Papa. E' quanto emerge da una lettera in lingua francese indirizzata dal card. Dario Castrillon Hoyos, presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei al vescovo Bernard Fellay, a seguito del colloqio dello scorso 4 giugno. Ne da' notizia sul suo blog il vaticanista Andrea Tornielli. Le ''condizioni'' sono articolate in cinque punti: ''L'impegno a una risposta proporzionata alla generosita' del Papa; l'impegno ad evitare ogni intervento pubblico che non rispetti la persona del Santo Padre e che possa essere negativo per la carita' ecclesiale; l'impegno a evitare la pretesa di un magistero superiore al Santo Padre e di non proporre la Fraternita' in contrapposizione alla Chiesa; l''impegno a dimostrare la volonta' di agire onestamente nella piena carita' ecclesiale e nel rispetto dell'autorita' del Vicario di Cristo; l'impegno a rispettare la data - fissata alla fine del mese di giugno - per rispondere positivamente''. ''Questa - precisa la lettera pubblicata da Tornielli - sara' una condizione richiesta e necessaria come preparazione immediata all'adesione per avere la piena comunione''.
Piange il cuore vedere una condizione ultimativa di questo genere proprio in questo momento.
TACEREMO su tutto, fino al 28 p.v., giorno in cui scade l'ultimatum, ma lo faremo PREGANDO con tutte le nostre forze perché "portae inferi non praevalebunt"
La cosificación neocatecúmena
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La primera mentira del CNC está en su presentación.
El CNC se presenta como un itinerario. A la misma vez, los jefazos del CNC
presumen, sin pru...
1 giorno fa
Oremus..
RispondiEliminaHo appreso del presunto riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa del Cammino Neocatecumenale.
RispondiEliminaDomanda: ma non doveva essere il PAPA a riconoscere detto movimento e non il Consiglio Pontificio pro Laici nella figura di Monsignor Rylko?
Non è per caso che tale Monsignor Rylko è un aficionados del sig Kiko?
Attendo una gradita risposta da chi è più informato di me nell'ambito della Chiesa
ma dai, fratelli...finora potevo seguire i vostri argomenti; ma questa alleanza con i fratelli schismatici che hanno rotto la communione ecclesiale con piena coscienza---no, questo mi pare troppo lontano dal realismo cristiano. questi eretici non saranno mai pronti di accettare la mano che il Sommo Pontefice sta offrendo a loro; anzi rimarrano nella loro durezza di cuore nel loro orgoglio e nel scisma che é drammatico a quanto concerna la salute delle loro anime (extra ecclesiam nulla salus)
RispondiEliminapreghiamo che il signore li tira con forza al suo cuore e nel seno della santa chiesa una cattolica ed apostolica....
georg ha detto...
RispondiEliminama dai, fratelli...finora potevo seguire i vostri argomenti; ma questa alleanza con i fratelli schismatici che hanno rotto la communione ecclesiale con piena coscienza---no,
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rispetterò il silenzio dopo una giusta e doverosa risposta a questa affermazione ambigua....
Scismatici furono mons. Lefebvre a causa dell'ordinazione NON approvata dei 4 vescovi, PUNTO, lo scisma non si è trasmesso a tutti coloro che rimasero FEDELI ALLA MESSA SAN PIO V DAL MOMENTO CHE, come spiega il Papa nel MP NON FU MAI ABOLITA....
Ergo i così detti LEFEBVRIANI NON SONO SCISMATICI lo ha spiegato il card. Castrillon...^___^
D: La figura storica dell’arcivescovo Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità sacerdotale San Pio X, scomunicato dal papa Giovanni Paolo II per avere ordinato 4 vescovi senza il mandato pontificio nel 1988, verrà “riabilitata” dalla Chiesa?
card. Castrillon: “Ripercorrendo la storia completa della vita di monsignor Lefebvre abbiamo la certezza della grande stima e dell’apprezzamento della Chiesa nei suoi riguardi. E’ stato ritenuto degno di essere arcivescovo, delegato apostolico, superiore generale della sua Congregazione religiosa; parlando con persone che lo hanno conosciuto durante l’esercizio del suo ministero, si scopre la fecondità della sua vita. Ma con la stessa chiarezza, secondo la tradizione più genuina della Chiesa, non si può ammettere che un vescovo consacri un altro vescovo senza il mandato pontificio, o che si contesti la presenza dello Spirito Santo nei Concili, e in particolare, per la loro importanza, nei Concili ecumenici. Monsignor Lefebvre ha firmato i documenti del Concilio Vaticano II, anche se è stato critico nei suoi confronti, sia per quanto riguarda i testi, sia per quanto riguarda la loro interpretazione”.
D: La Fraternità San Pio X, il movimento di monsignor Lefebvre, è uno scisma?
card. Castrillon: “La Fraternità San Pio X non è di per sé uno scisma consolidato, ma la sua storia ha presentato azioni scismatiche, con le ordinazioni di vescovi non legittimamente eletti e non perfettamente uniti al Successore di Pietro e Vicario di Cristo. Inoltre vi è sempre il pericolo di uno scisma, sia per l’esercizio anche parziale dell’autorità nata dalla giurisdizione, sia negli atteggiamenti troppo critici di esponenti della Fraternità a personalità della Chiesa, nei quali vedo una ferita alla carità. Ho grande paura delle parole di San Girolamo, secondo il quale lo scisma conduce all’eresia, e l’eresia allo scisma. So che nella Fraternità vi sono persone piene di buona volontà. Il superiore generale, sua eccellenza monsignor Bernard Fellay, negli ultimi anni ha perseverato nel dialogo. Spero che le braccia aperte del papa Benedetto XVI siano comprese come un kairos, un momento opportuno, e pacificando le coscienze di fedeli e di laici, si arrivi alla piena unità effettiva e affettiva della Fraternità con la Chiesa e il Vicario di Cristo”.
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Ergo non diciamo cretinate....piuttosto preghiamo affinchè il Signore aiuti oggi mons. Fallay (NON successore di mons. Lefebvre ma semplicemente il vescovo che guida la FFSPX) a prendere la decisione SECONDO LA SUA VOLONTA' e non quella degli uomini....
La situazione è delicatissima....ci sono circa 800 sacerdoti LEGITTIMAMENTE ORDINATI che rischiano la propria appartenenza alla Chiesa, perchè dal 28 si che si rischierà si uno scisma CHE PRIMA NON C'ERA....
Preghiamo amici....preghiamo.....
Fraternamente CaterinaLD
La prefazione del Papa al "motu proprio": "La Messa in latino è una ricchezza per la Chiesa"
RispondiEliminadi Bruno Volpe
CITTA’ DEL VATICANO 2007 - Dopo l’esclusiva di giovedì relativa alla firma da parte del Papa del “motu proprio” per la liberalizzazione della Messa in latino secondo il rito cosiddetto tridentino di Pio V, “Petrus” è ora in grado di fornire un’ampia anticipazione del documento, la cui pubblicazione è imminente, voluto da Benedetto XVI e attualmnente in fase di traduzione nelle diverse lingue. Il “motu proprio” è introdotto dal Santo Padre che, nella prefazione, motiva la sua decisione di autorizzare la liberalizzazione della Messa in latino non tanto per ricomporre lo scisma con i “lefebvriani”, quanto per riammettere un rito, la cui proibizione non aveva più alcun senso, che è una ricchezza per la Chiesa.
Entrando nei dettagli, il “motu proprio” prevede l’abolizione della richiesta di dispensa al Vescovo diocesano per chi voglia assistere o celebrarare la Messa secondo il rito tridentino; attualmente, infatti, il rito tridentino non è vietato, ma è necessario chiedere l’autorizzazione al Vescovo della diocesi nel caso si voglia celebrare con il messale di San Pio V.
Il “motu proprio” eliminerà quindi questa necessità, consentendo a gruppi di almeno 30 fedeli di chiedere direttamente al parroco la celebrazione della Messa in latino. Nel documento non si affronta il tema della scomunica dei seguaci di Monsignor Marcelle Lefebvre, anche se si pensa di attribuire loro al più presto lo status giuridico di associazione religiosa di rito tridentino secondo il modello attualmente in vigore in alcune comunità brasiliane.
E’ opportuno ricordare che alcuni documenti della Pontificia Commisssione “Ecclesia Dei”, a firma del prelato Camille Perl, riconoscono già attualmente la validità dei sacramenti amministrati con il messale di San Pio V e che i fedeli che partecipano alla Messa tridentina non cadono in stato di scomunica.
La notizia della firma del “motu proprio” per il ripristino del rito tridentino è stata confermata in esclusiva a “Petrus” da Monsignor Nicola Bux, teologo e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha dichiarato: “Potete scriverlo tranquillamente, il Papa Benedetto XVI ama la concertazione e la collaborazione e non vuol decidere tutto da solo, per questo ha ascoltato vari e ripetuti pareri, ma il motu proprio per la liberalizzazione della Messa in latino è stato firmato ed è imminente la sua pubblicazione, direi che è addirittura questione di giorni".
Il “motu proprio” sarà illustrato dai Cardinali Francis Arinze, Dario Castrillon Hoyos e Julian Herranz. La Messa tridentina è celebrata interamente in latino, ad eccezione di alcune parole e frasi in greco antico ed ebraico; è inframmezzata da lunghi periodi di silenzio, per consentire ai fedeli di poter adeguatamente meditare circa la grandezza del mistero eucaristico al quale sono chiamati ad assistere. I fedeli seguono la liturgia leggendo il messalino od il foglietto bilingue, che riportano, a fianco del testo latino, la traduzione integrale dei passi in italiano o nelle altre lingue nazionali. Non è soltanto l’uso della lingua ecclesiastica ed universale ("cattolico" significa appunto universale) a costituire la sola differenza intercorrente tra la Messa tridentina e quella moderna. Il sacerdote, a differenza di quanto avviene nel corso del nuovo rito, volge le spalle ai fedeli, in quanto celebra rivolto al tabernacolo ed all’altare che costituisce la rappresentazione del Calvario, l’immagine è quella del celebrante che guida il popolo. Il Vangelo viene letto sempre sul lato destro dell’altare, mentre l’Epistola sul lato sinistro (da cui il termine «in cornu evangelii» e «in cornu epistulae». La comunione - solo l’ostia, per i fedeli - viene ricevuta in ginocchio, e in bocca. Alla Messa si assiste per lo più in ginocchio, perché si crede al suo grandissimo mistero, perché si crede alla presenza reale di Gesù in corpo, sangue, anima e divinità, perché in ginocchio è la postura dell'umile peccatore che implora la misercordia di Dio.
Petrus
ATTENZIONE.....su questa questione:
RispondiEliminaIl “motu proprio” eliminerà quindi questa necessità, consentendo a gruppi di almeno 30 fedeli di chiedere direttamente al parroco la celebrazione della Messa in latino.
*********
del numero 30....si arrivò poi alla rettifica dopo l'uscita del MP nel quale NON vi è scritto un numero limite per formare il "gruppo di fedeli"
^___^
all'idea di mic comunico che anche il Blog di RINASCIMENTO SACRO sta facendo una catena di preghiera per la questione lefebvriana.....uniamoci con il Rosario....
RispondiEliminafacciamo tacere ogni contesa e supplichiamo il Signore che ci aiuti verso questa comunione piena....
Piu' accadono cosa, piu' leggo Apocalokisse, piu' trovo concordanze perfetto con il momento in cui viviamo.
RispondiEliminaSE anche la Chiesa dovesse essere scossa dalle fondamenta, attaccata dalla bestia e minacciata, noi non temiamo.
Porte inferi non praevalebunt, certissimo, ed anche e' necessario che tutto questo accada perche' venga svelato il figlio della perdizione.
Abbiamo fede in GEsu' Cristo, in Dio Padre, nello Spirito Santo, che non manchera' di salvarci e di sostenerci, anche se la Chiesa, ripeto, dovesse essere scossa dalle fondamenta.
Antonio Casini
Da persona che riconosceva molte criticità nella prassi NC, mi sarei aspettato un messaggio a kiko & Co. analogo a quello qui riportato per i lefbvriani.
RispondiEliminaEppure il Vaticano ha indubbiamente mandato messaggi molto più "morbidi" e flessibili al Cammino.
Forse mi devo ricredere su quelli che pensavo strappi gravi nei confronti delle indicazioni della Chiesa....
?...
Scusate ma sono rimasto davvero di sasso...qualcuno mi spiega cosa c'è di "duro" nelle condizioni richieste dal Papa?? Non ha nemmeno chiesto di riconoscere la Messa del NO come valida...sono solo quattro condizioni NORMALISSIME che QUALUNQUE Cattolico è chiamato a rispettare...quindi perchè tutta questa scenata??
RispondiEliminaMi auguro di cuore che i lefevbriani accettino queste condizioni e tornino nella Chiesa...
caterina63 scrisse:
RispondiEliminaScismatici furono mons. Lefebvre a causa dell'ordinazione NON approvata dei 4 vescovi, PUNTO,
Interessantissima questa posizione della C. intransigente nei confronti dei NC e stranamente rilassata nei confronti dei lefebvriani. Vediamo perché il PUNTO non è neanche una virgola:
card. Castrillon: “La Fraternità San Pio X non è di per sé uno scisma consolidato, ma la sua storia ha presentato azioni scismatiche, con le ordinazioni di vescovi non legittimamente eletti e non perfettamente uniti al Successore di Pietro e Vicario di Cristo. Inoltre vi è sempre il pericolo di uno scisma,
Ergo non diciamo cretinate....
Sarà, ma visto che il Card. ha chiaramente detto che il pericolo di scisma è reale chi è che dice cretinate? Chi fa riferimento, magari in maniera lata a uno scisma (che comunque ha fatto riferimento ad un atto passato che c'e stato) oppure chi inghioia il cammello non vedendolo reale nei fatti e dietro l'angolo anche giuridicamente?
piuttosto preghiamo affinchè il Signore aiuti oggi mons. Fallay (NON successore di mons. Lefebvre ma semplicemente il vescovo che guida la FFSPX) a prendere la decisione SECONDO LA SUA VOLONTA' e non quella degli uomini....
Ecco appunto parliamo di B Fallay che la C. indica generosamente come vescovo. Peccato che si è dimenticata di dire che è appunto uno dei 4 preti consacrati vescovi da Lefebvre con il suo atto scismatico e per il quale sono incorsi nella scomunica latae sententiae.
La situazione è delicatissima....ci sono circa 800 sacerdoti LEGITTIMAMENTE ORDINATI che rischiano la propria appartenenza alla Chiesa, perchè dal 28 si che si rischierà si uno scisma CHE PRIMA NON C'ERA....
Giuridicamente forse ma guarda caso a capo del gruppo ci sta un "vescovo" ordinato illegittimamente con atto scismatico.
Allora a questo punto basta fare 2+2 e il risultato viene inevitabilmente 4, non 2 come forse vorrebbe la nostra C. che filtra il moscerino NC e inghiotte il cammello di Econe ;-)
Fraternamente
Fraternità Pio X?
Jeff: Scusate ma sono rimasto davvero di sasso...qualcuno mi spiega cosa c'è di "duro" nelle condizioni richieste dal Papa??
RispondiEliminaProprio niente caro Jeff ma il punto è che se sono i NC a non ubbidire alle richieste dle Papa ( e questo indubbiamente l'ahho fatto) sprecano fiumi di inchiostro contro. Se lo fanno gli amici sprecano fiumi di inchiostro a favore.
D'altra parte non è solo Kiko quello che si comporta in modo autolesionistico ...
PS A proposito, non ho intenzione di replicare alle arrampicate sugli specchi per la fr. Pio X
"filtra il moscerino NC e inghiotte il cammello di Econe ;-)"
RispondiEliminaquesta attribuzione di moscerino e cammello a due entità così opposte spiritualmente e pragmaticamente non può convincere nessuno
jeff m. ha detto...
RispondiEliminaScusate ma sono rimasto davvero di sasso...qualcuno mi spiega cosa c'è di "duro" nelle condizioni richieste dal Papa?? Non ha nemmeno chiesto di riconoscere la Messa del NO come valida...sono solo quattro condizioni NORMALISSIME che QUALUNQUE Cattolico è chiamato a rispettare...quindi perchè tutta questa scenata??
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Innanzitutto rammentatevi che fino a pochi giorni orsono non eravate confermati ed avete per anni sollazzato per la Chiesa senza obbedire al Sommo Pontefice....^___^ chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Detto questo il riconoscimento della validità del NOM è invece INDISPENSABILE per una piena comunione con la FFSPX è scritto anche nel MP Summorum Pontificum....direi che la questione è molto più complessa di una semplice....SCENATA....con la quale si finirebbe per ridurre uno strappo DOLOROSISSIMO.....il grosso è stato scritto proprio agli inizi dello spazio dedicato alla Messa Cattolica nei quali si ripercorre il doloroso strappo di una liturgia legata alla Tradizione (NON TRADIZIONALISTA ATTENZIONE) che invitiamo a rileggere con serenità....
Non riconoscere il NOM è come accusare il Papa di celebrare una NON Messa...e questo è contraddittorio dal momento che lo stesso mons. Fallay ha sempre assicurato il pieno riconoscimento e le legittime nomine dei Sommi Pontefici fino ad oggi, compreso Benedetto XVI....se sono dunque Pontefici legittimi è impensabile che questi non abbiano più celebrato una "vera Messa"....questo è il dramma del momento!
Per il resto è proprio grazie alla FFSPX se il Papa ha potuto redigere il MP Summorum Pontifucum nel quale, proprio sulle cause della Messa VOM ha invece riabilitato mons. Lefebvre dalla sua OSTINAZIONE NEL CONSERVARE TALE TRADIZIONE....
Il problema ora è un altro e NON la Messa....le ordinazioni dei 4 vescovi sono valide ma non complete, occorre l'obbedienza al Papa PER CONFERMARLI....e questo con tutto ciò che ne consegue nell'interpretazione dei Documenti del Concilio....
Fino ad oggi la scomunica riguarda solo LORO e non tutti i lefebvriani (termine orrendo coniato dai catto-comunisti i quali hanno sempre ODIATO la vera e sana Tradizione sforando nell'interpretazione del Concilio COME ACCUSA IL PAPA NEL MP)come erroneamente si va dicendo....i Sacramenti impartiti da loro SONO VALIDI COME E' VALIDISSIMO SE UN CATTOLICO PRENDE LA MESSA DA LORO, ciò che resta IMPERFETTA è una INCOMPLETA adesione alla Chiesa....
Ora dopo il 28 si rischierà veramente un gravissimo scisma....a seconda di come risponderà mons. Fallay...e di cosa deciderà il Sommo Pontefice...
a tal riguardo l'invito a PREGARE E' PRESSANTE ED URGENTE e deve superare ogni umana INCOMPRENSIONE....l'obbedienza al Papa NON deve MAI; MAI e dico MAI...ostacolare ogni cammino al dialogo ed alla comprensione, come suggeriscono gli apostoli E' DA DENTRO la Chiesa che occorre lavorare e mai da fuori!
La Beata Vergine Maria ci conceda questa speranza e permetta alla Chiesa di avere questi validissimi Sacerdoti al suo servizio....
Preghiamo amici e facciamo penitenza in questi due giorni....rimandiamo
Fraternamente CaterinaLD
"PS A proposito, non ho intenzione di replicare alle arrampicate sugli specchi per la fr. Pio X"
RispondiEliminanessuno glielo ha chiesto. E mi pare che si sia chiesto SILENZIO!
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RispondiElimina....amici, evitiamo contese in questi due giorni....offriamo e sacrifichiamo per il Bene vero della Chiesa che ha bisogno di questi Sacerdoti validamente preparati ed ordinati nella FFSPX....
RispondiEliminaNon facciamo al momento il gioco del grande PERVETITORE che gode nel non vederci supplicare, specialmente pubblicamente, grazie Divine per l'Unità di questi fedeli....
Sappiamo fare dei fioretti in questi due giorni....
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RispondiEliminaFATE SILENZIO!
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RispondiEliminaI messaggi cancellati, non solo vostri, sono stati salvati e verranno riproposti successivamente.
RispondiEliminaAbbiamo chiesto SILENZIO
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RispondiEliminaMic, se riterrai il caso cancellerai anche questo intervento. Io comunque lo posto perchè mi sembra rilevante:
RispondiEliminaL’ennesimo ‘strappo’ dei lefebvriani, rifiutata la proposta di pace della Santa Sede: “Ribadiamo il no al Concilio. Se ci rivogliono nella Chiesa di Roma aboliscano il Messale di Paolo VI”
di Bruno Volpe
CITTA’ DEL VATICANO - Pieno riconoscimento del Concilio Vaticano II e massima obbedienza al Papa. Questi i punti principali dell’accordo proposto dal Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, il Cardinale Dario Castrillon Hoyos, ai seguaci di Monsignor Marcel Lefebvre. Ma Richard Williamson (nella foto), rappresentante dell’ala più dura dei cosiddetti ‘lefebvriani’, sostenendo di rappresentare il pensiero del superiore Bernard Fellay, ha dichiarato ufficialmente a ‘Petrus’ che lo scisma non si ricomporrà. Una doccia fredda dopo la ventata di ottimismo degli ultimi giorni. E’ bene chiarire che pubblichiamo l’intervista a Monsignor Williamson della Fraternita’ San Pio X considerandola rilevante sotto il profilo dell’attualità religiosa. Il nostro giornale è sempre stato e continuerà ad essere, senza indugi, in comunione con la Chiesa di Roma, con il Successore di Pietro e con i Vescovi a Lui fedeli. Lo stesso diritto di cronaca che ci spinge a riportare le gravissime e ingiustificate dichiarazioni di Williamson, non ci può far sottacere che tale Vescovo è, allo stato, scomunicato.
Monsignor Williamson, come giudica le proposte di Roma? Vede praticabile una ricomposizione dello scisma?
“Ho apprezzato il tono della lettera del Cardinale Castrillon Hoyos, ma francamente penso che non se farà nulla e che la nostra risposta sarà negativa”.
Il Santo Padre Benedetto XVI, intanto, già da un anno, ha liberalizzato la Messa secondo l’antico rito romano per venirvi incontro. Allora qual è il vero problema?
“Il gesto del Papa, al quale riconosciamo la massima buona volontà, ci è piaciuto ma non basta. Nella Chiesa è in atto una guerra, e sottolineo la parola guerra, tra il sano tradizionalismo e il modernismo post-concilare. Noi non accetteremo mai il Vaticano II”.
Una delle conseguenze del Vaticano II che non avete mai gradito è stato il ‘Novus Ordo’, la Messa in lingua nazionale. Ma con la liberalizzazione del rito romano antico, il problema liturgico sembrava superato…
“Guardi, noi non abbandoneremo mai la tradizione, glielo posso assicurare. Anzi, se la Chiesa ci rivuole con sé, chiediamo che ritorni al suo glorioso passato, cioè stabilmente al Messale di San Pio V, eliminando del tutto il Messale di Paolo VI. Ciò premesso, le assicuro che il problema non è solo liturgico ma anche teologico”.
Sarebbe a dire?
“La liturgia è espressione del dogma. E quella del dopo-Concilio è una liturgia in salsa russa, una specie di torta avvelenata. Poi vi sono altri aspetti del Vaticano II che non ci convincono, come l’ecumenismo, la collegialità, il modernismo, il dialogo interreligioso. Il fumo di Satana che entrava nella Chiesa del quale parlò Paolo VI, per noi era tutto ciò. Ma non solo. Restiamo all’attualità. Mi domando e chiedo: è lecito che gli ebrei vogliano insegnarci a pregare, come è accaduto nel caso della preghiera del Venerdì Santo fatta modificare al Papa proprio recentemente nel rito tridentino? Gli ebrei non conoscono Cristo, non credono in Lui, e debbono dirci come essere cristiani? Il dialogo interreligioso è stato un altro danno del Vaticano II…”.
Dunque, voi ribadite il vostro no anche al dialogo interreligioso…
“Il dialogo interreligioso è uno dei più grandi ostacoli presenti sulla strada della ricomposizione con Roma”.
Nella lettera del Cardinale Castrillon Hoyos, il Vaticano chiedeva obbedienza al Papa… Si potrebbe partire da ciò per rientrare, magari anche gradualmente, in seno alla Chiesa di Roma.
“Quello dell’obbedienza al Papa è un falso problema. Il problema non è il Pontefice: riconosciamo il suo potere e la sua autorità. Il vero problema è rappresentato dalla Curia modernista figlia del Concilio che alloggia in Vaticano”.
Con il muro contro muro, non sarà mai revocata la scomunica nei vostri confronti…
“Mi limito a dire che la scomunica non era valida quando fu comminata e che Monsignor Lefebvre fu un grande Vescovo e Pastore della Chiesa tradizionale”.
Fonte, come al solito: http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=8273
trovo improbabile che Mons. Williamson abbia rilasciato dichiarazioni su un argomento così delicato e in un momento come questo. Credo che cercherebbe di parlare col card Castrillon piuttosto che con un giornalista...
RispondiEliminaLe parole posono essere sue, ma le credo pronunciate in altri contesti
L'ho conosciuto e so quanto è rigoroso
Posso anche sbagliarmi, ma credo che Barile dovrebbe cercar di moderare l'estensore di quell'articolo...
Questo sistema di mettere insieme dichiarazioni in questo modo non l'ho mai apprezzato, neppure in altre occasioni
Questo è il momento della preghiera, non degli scoop...
E invece sembrerebbe vero:
RispondiEliminaI lefebvriani hanno respinto - e con toni piuttosto duri - la proposta del Vaticano di rientrare in seno a Santa Romana Chiesa. «L’unica cosa che ci dicono è “chiudete la bocca”, ma noi non intendiamo chiuderla», ha dichiarato il vescovo Bernard Fellay, erede di monsignor Marcel Lefebvre alla guida della Fraternità San Pio X.
Per Fellay le condizioni poste dalla Santa Sede sono inaccettabili. «Roma ci dice: “Va bene, siamo pronti a togliere la scomunica, ma non potete andare avanti così”», ha spiegato nel corso di un seminario della San Pio X a Winona, in Minnesota. «Dunque non abbiamo scelta - ha aggiunto -, porteremo avanti ciò che abbiamo fatto».
Il sermone è stato pronunciato domenica, ma la registrazione è stata messa oggi sul sito della radio americana Voice of Catholic.
Conoscevo l'omelia pronunciata da Fellay a Winona, ma resto di stucco nel vedere come certe notizie vengano gestite da chi dà l'informazione.
Quella trascritta l'ho presa da un altro Blog: quello di Rodari.
Beh, non avrei dato per scontata la risposta negativa prima di sentirla pronunciare dagli interessati e nelle sedi adeguate.
L'avrei messa come ipotesi attendibile, ma non come un no certo...
e sono sempre dell'idea di aspettare il 28 PREGANDO
Mio caro jeff....suggerisco che se proprio si devono cercare notizie sul tema, si cerchino quelle buone ed edificanti, se non altro in un momento così DRAMMATICO quale è questo.....Petrus ha pubblicato anche un altra notizia che vale la pena di riflettere:
RispondiEliminaIntroibo ad Altare Dei - Inserito il primo sacerdote tradizionalista nella Diocesi di Verona
CITTA’ DEL VATICANO - La diocesi di Verona, una delle prime in Italia a celebrare la Messa secondo il rito romano antico, ora puo' vantare un sacerdote di formazione tradizionalista inserito a pieno titolo nel clero scaligero.
Si tratta di don Vilmar Pavesi, brasiliano di origini lombarde, da un anno naturalizzato italiano. Ad annunciarlo e' Maurilio Cavedini, presidente di ''Una voce'', l'associazione che raccoglie i cattolici tradizionalisti. ''La sua nomina - sottolinea - e' una delle tante aperture di Papa Benedetto XVI: qualche anno fa non sarebbe stato possibile neppure pensarla''.
Gia' da vari anni nella Chiesa di Santa Toscana ogni mattina alle 9:15 viene celebrata una messa - alla presenza di una cinquantina di persone - secondo i dettami del rito romano antico, che impone, oltre all'uso del latino, una ritualita' rigorosa per l'officiante, che volta le spalle ai fedeli e si muove seguendo regole precise. ''Purtroppo in altre parti del Veneto, come nel bellunese e nel vicentino - rileva Cavedini - non vi e' stata la stessa 'apertura' e la richiesta di poter avere un sacerdote tradizionalista non e' stata ancora accolta''.
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Mons. Fallay, con tutto il bene che gli voglio, non è stato messo dallo Spirito Santo a guidare la Chiesa....e a prendere le decisioni valide per Essa...egli tuttalpiù è un vescovo, ossia colui che deve vigilare affinchè gli abusi non penetrino NELLA SUA DIOCESI.....e poichè al momento NON ha una giurisdizione specifica essendo in attesa di FARSI RICONOSCERE dal Vicario di Cristo, sarebbe meglio dunque TACERE come fece Cristo nel processo subito....e farsi crocifiggere con Lui e come LUI NEL SILENZIO....
Non so come finirà questa storia, ma trovo di pessimo gusto USARE L'ATTEGGIAMENTO di chi guida la FFSPX per autoaffermarsi quali difensori dell'autorità petrina....
Lo trovo scandaloso, riduttivo, anticattolico....ci si premunisca di vedersi come la gente che voleva scagliare la sua pietra....essi alle parole del Cristo FECERO SILENZIO, abbandonarono la pietra da scagliare e se ne andarono....
PREGHIAMO, PREGHIAMO, PREGHIAMO....
Fraternamente CaterinaLD
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RispondiEliminaCaterina63 ha detto...
RispondiElimina"Mio caro jeff....suggerisco che se proprio si devono cercare notizie sul tema, si cerchino quelle buone ed edificanti, se non altro in un momento così DRAMMATICO quale è questo....."
Certo che siete strani forte eh...mica mi sono messo a "cercare notizie sul tema"...ho trovato questo articolo su Petrus e dal momento che mi sembrava strettamente collegato col tema di questa pagina, l'ho postato...mi spieghi dove sarebbe il problema?
Bisogna chiudere gli occhi davanti alla realtà e cercare solo le notizie buone e felici? Siamo matti?
Oltretutto l'articolo da te riportato non c'entra proprio nulla con il tema della pagina...io ho interrotto il silenzio per dare una notizia riguardante questo tema così importante, tu per postare una notizia che non c'entra niente ma che ti dà un po' di ottimismo (forse necessario a mettere --> ^__^)
Che poi sembra quasi che io stia gufando perchè non voglio i lefevbriani all'interno della Chiesa, quando l'ho detto chiaro e tondo che prego anch'io perchè tornino in piena comunione con la nostra Madre...quindi capisco ancor meno il senso del tuo intervento...mah...
(per mic vale la stessa raccomandazione dell'altro messaggio: se questo commento è di disturbo, toglilo pure e ne riparleremo con caterina dopodomani)
Jeff.
RispondiEliminaCerto che siete strani forte eh...mica mi sono messo a "cercare notizie sul tema"...ho trovato questo articolo su Petrus e dal momento che mi sembrava strettamente collegato col tema di questa pagina, l'ho postato...mi spieghi dove sarebbe il problema?
Già infatti non sembra esserci alcun problema, se non forse che non era una notizia gradita a M. e C.
Che poi sembra quasi che io stia gufando perchè non voglio i lefevbriani all'interno della Chiesa, quando l'ho detto chiaro e tondo che prego anch'io perchè tornino in piena comunione con la nostra Madre...quindi capisco ancor meno il senso del tuo intervento...mah...
Dobbiamo essere comprensivi.
(per mic vale la stessa raccomandazione dell'altro messaggio: se questo commento è di disturbo, toglilo pure e ne riparleremo con caterina dopodomani)
Credo che Mic non possa eliminare questi messaggi senza coprirsi di ridicolo. Finchè parlava di silenzio poteva andare bene, ma lui il silenzio l'ha rotto per commentare l'articolo da te citato, prima per negarne l'attendibilità e poi per ricredersi. Idem Cat. non è stata proprio in silenzio. E' ovvio che poi può anche disinteressarsi della coerenza ma in questo caso peggio per lui. Intanto preghiamo perchè il vescovo illegittimo (seppure valido) cambi idea e si comporti (con i suoi confratelli) in modo non scismatico. Purtroppo i presupposti non sono buoni, anche perchè la sua autorità stessa nei confronti dei confratelli come vescovo (illegittimo) deriva proprio da un atto scismatico.
Credo che Mic non possa eliminare questi messaggi senza coprirsi di ridicolo. Finchè parlava di silenzio poteva andare bene, ma lui il silenzio l'ha rotto per commentare l'articolo da te citato, prima per negarne l'attendibilità e poi per ricredersi. Idem Cat. non è stata proprio in silenzio.
RispondiEliminavedete il nostro SILENZIO non è un assoluto.
Jeff non lo ha rotto per provocare ma per dare una notizia che non poteva essere passata sotto silenzio e tanto io che Caterina, che non assolutizziamo nulla e diamo al nostro comportamento una ragionevole flessibilità, abbiamo ritenuto di intervenire perché il post "meritava" riscontro e ha anche prodotto una nostra riflessione ulteriore...
Non rispondo ora alla tua gratuita e - fammelo dire - sgradevole provocazione, proprio per non interrompere quel silenzio orante e concentrazione interiore di attesa, fiduciosa comunque che la storia è nelle mani del Signore, e comunque sia noi a lui guardiamo e al Suo Vicario in terra... e qui si tratta di una questione delicata e seria per il futuro della Chiesa.
Dei dettagli discuteremo poi
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RispondiEliminaIl comunicato stampa pieno di menzogne
RispondiEliminaCosa potevamo mai aspettarci dal comunicato stampa del Cammino a proposito dello Statuto?
Menzogne, menzogne, e menzogne. E qualche piccola ammissione di verità, che però conferma totalmente ciò che abbiamo sempre detto.
La prima menzogna è nella primissima frase: si ringrazia «...Pietro, nella persona di Benedetto XVI», per aver approvato «in forma definitiva gli Statuti del Cammino Neocatecumenale».
Questa è ovviamente una menzogna colossale. Non c'è da nessuna parte né la firma del Papa, né qualcosa che indichi tale volontà, che onestamente non si può presumere a causa di numerosi indizi.
Citiamo qui solo il silenzio assordante di papa Benedetto XVI che non ne sta facendo menzione in nessuno dei suoi interventi pubblici: se il Papa aveva tanto voluto l'approvazione, perché mai tace prima durante e dopo l'approvazione? Come mai neppure un minuscolo riferimento al Cammino? Tutto ciò ci ricorda il silenzio assordante di papa Giovanni Paolo II nel 2002 con gli Statuti di allora, pubblicati "ad experimentum" ed incompleti (mancava -e manca ancora oggi- il Direttorio Catechetico): anche lì il Papa evitò di commentare l'approvazione; solo mesi dopo ne fece menzione per dire che... che il Cammino doveva impegnarsi ancora di più ad obbedire al Papa e alla Chiesa!
Non ci dilunghiamo sugli altri indizi, per esempio sul fatto che proprio nelle settimane dell'approvazione, papa Benedetto XVI ha ripristinato l'uso della comunione in ginocchio nelle sue celebrazioni (nulla di più lontano dalle abitudini neocatecumenali, dove si fa la comunione comodamente seduti e serviti dal cameriere liturgico), proprio questo Papa che ha liberalizzato col famoso Motu Proprio del luglio 2007 la messa tradizionale e che intende farla insegnare anche nei seminari (esattamente la messa che i neocatecumenali hanno sempre detestato e criticato: e i neocatecumenali detestano anche la messa "in italiano", tant'è che l'hanno modificata fino allo strazio, aggiungendo e togliendo secondo le paturnie dei fondatori del Cammino)... Tutto stride con ciò che i neocatecumenali vantano di aver ricevuto.
Insomma, lo Statuto del 2008 non rispecchia né la volontà del Papa, né il suo "stile", né il suo Magistero, né quelli dei predecessori (per esempio, i neocatecumenali sono agli antipodi di quanto esplicitamente chiesto dalla Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI e dalla Ecclesia de Eucharistia di Giovanni Paolo II), e neppure il Concilio Vaticano II (la Sacrosanctum Concilium sulla liturgia in modo particolare).
I neocatecumenali possono urlare quanto vogliono, ma i fatti non si cancellano con le parole. La loro frenesia nel ripetere "il Papa ci approva" dimostra infatti il loro maggior punto debole: e cioè il fatto che l'approvazione che hanno ricevuto nel 2008, così come quella del 2002, rispecchia non la volontà di un Papa, ma nel migliore dei casi solo un percorso giuridico entro il quale devono cominciare ad obbedire al Papa.
La seconda menzogna ha la stessa forma della prima: "appropriarsi" di un Papa, descrivendolo come utile strumento del Cammino. Prima è toccato a Benedetto XVI, e ora non può non toccare a Giovanni Paolo II: «...Giovanni Paolo II, come un angelo inviato da Dio, ci ha difeso e sostenuto fino a scrivere nella Lettera Ogniqualvolta a Mons. Cordes...»
Abbiamo sempre ricordato la mistificazione neocatecumenale per eccellenza: estrapolare una frase, da una lettera privata, provocata da Cordes, su imprecisata documentazione, fatta firmare al Papa in fretta e furia, e poi riciclata ossessivamente fino ad oggi.
Per chi non lo ricordasse, la frase "Riconosco il Cammino..." attribuita a Giovanni Paolo II si trova in una lettera indirizzata a mons. Cordes (non agli iniziatori del Cammino). Inoltre è preceduta dalle precisazioni "avendo preso visione della documentazione da lei presentata" (Giovanni Paolo II, non conoscendo bene il Cammino, ha dovuto fidarsi di una documentazione ricevuta da Cordes) e "accogliendo la richiesta rivoltami" (Giovanni Paolo II ha espresso quel "riconosco" non di sua volontà, ma "accogliendo una richiesta" interessata). Infine, come precisato al momento della pubblicazione della lettera, "l'intento del Santo Padre... non è quello di dare indicazioni vincolanti" ai vescovi, "ma soltanto di incoraggiarli" lasciando loro tuttavia libertà di operare. Infatti incoraggiamento non significa approvazione (ma questo i neocatecumenali si ostinano a fingere di non saperlo).
La terza menzogna riprende la prima: "appropriarsi" di papa Benedetto XVI, descrivendolo come utile strumento del Cammino anche per quel che riguarda il passato.
È noto che il Papa ha affermato di aver conosciuto il Cammino da molto tempo, ma nessuno - tranne le interessate "fonti" neocatecumenali - ha mai confermato che Ratzinger davvero non solo li «...accolse con grande affetto e interesse, ma aiutò in maniera determinante l’introduzione del Cammino in Germania...»
Non ci illudiamo che il Papa perda tempo smentendo ogni più piccola approssimazione detta sulla sua vita (sappiamo per esempio che c'è gente che ha costruito grossi castelli di fantasie a causa di una foto che lo ritrae in giacca e cravatta).
E ricordiamo bene anche l'abitudine dei neocatecumenali a spacciare per "sostegno" e "approvazione" ciò che al più è un incoraggiamento (è avvenuto praticamente con qualsiasi prelato che non contesta il Cammino).
La menzogna neocatecumenale va oltre, parlando delle catechesi segrete (e piene di gravissimi errori), insinuando che il Papa le abbia approvate, citando però l'approvazione di un solo volume (“Orientamenti alle équipes dei catechisti”) il 1' marzo 2003, come si evincerebbe da una "Comunicazione scritta del Card. J.F. Stafford agli Iniziatori del Cammino Neocatecumenale, 1 marzo 2003, Prot. N. 219/03 AIC-110", della quale fino ad oggi solo i vertici neocatecumenali e il cardinale Stafford conoscono l'esistenza.
Abbiamo fatto esperienza moltissime volte di come il Cammino sappia "vendere" fischi per fiaschi (inclusi gli esempi sopra citati). Ma anche assumendo per veritiera la citazione della comunicazione, restano le solite perplessità: come mai un solo volume anziché tutti e quattordici? Con quali numerose e massicce correzioni ha potuto essere approvato quel volume? Come mai dal marzo 2003 ad oggi ancora non è stato pubblicato nulla? Come mai il Pontificio Consiglio per i Laici ha avuto tanta urgenza di approvare uno statuto "definitivo" in mancanza dell'approvazione del Direttorio?
Queste domande paiono retoriche proprio a causa del contenuto del comunicato stampa che stiamo esaminando: «...la Santa Sede ha voluto l’esame dettagliato dei contenuti teologici di tutte le catechesi relative alle diverse tappe del Cammino e il Card. Ratzinger, come Prefetto della Congregazione per la Fede, lo guidò in prima persona, fino all’approvazione degli “Orientamenti alle équipes dei catechisti” nel 2003...» (corsivi nostri). "Tutte le catechesi", sì, ma... approvato solo un volume degli Orientamenti?
La quarta menzogna ricorda il proverbio "chi si scusa, si accusa". Nel comunicato stampa si dice che l'iter di approvazione «si è protratto perché il Cammino... produce frutti di diversa natura... interessando con ciò le competenze di ben 5 diversi dicasteri vaticani».
In questi casi, quanto più è grossa la menzogna, tanto più è faticoso rettificare. Com'è possibile che si dica una falsità del genere in un comunicato stampa ufficiale? Possibile che abbiano mentito?
Possibile, possibilissimo. Il comunicato stampa è solo uno dei tanti spot pubblicitari del Cammino, e - come al solito - non intende riassumere la verità e i fatti, ma solo presentare come "buono" il Cammino.
Per cui, per mascherare i problemi creati dal Cammino in quasi mezzo secolo (comicamente definiti "frutti": dopotutto dai frutti si riconosce l'albero), occorre dire che hanno interessato le competenze di "ben cinque dicasteri".
Infatti i "frutti di diversa natura" del Cammino sono ormai alquanto noti (grazie anche alle critiche di vescovi e cardinali di diversissima estrazione), non solo per quel che riguarda le stranezze liturgiche neocatecumenali.
Dallo sfascio delle parrocchie (nel comunicato è detto "rinnovamento"), alla figura dei catechisti itineranti (promotori delle eresie neocatecumenali nel mondo), dalle famiglie in missione neocatecumenale (la implantatio Cammini dietro il falso nome di "implantatio Ecclesiae") alla formazione di presbiteri nei seminari Redemptoris Mater (dove liturgia, dottrina e vita di comunità sono ispirate agli strafalcioni liturgici, alle corbellerie dottrinali, e all'oppressione settaria del Cammino), dalle confessioni pubbliche agli errori sull'Eucarestia...
L'unica verità di rilievo è l'ammissione di essere stati accusati, già nei primi anni Settanta, di "ripetere il battesimo": ammissione resa al solo scopo di presentare anche papa Paolo VI come sostenitore del Cammino.
Arriviamo perciò alla quinta menzogna del comunicato: "appropriarsi" di papa Paolo VI, per il solo fatto che quest'ultimo aveva intenzione di incoraggiare non i contenuti delle catechesi, ma l'idea del fare catechesi di preparazione alla fede anche a chi aveva già ricevuto il battesimo.
Se papa Paolo VI avesse saputo cosa c'era in quelle catechesi segrete avrebbe reagito in modo molto diverso. Ma solo Giovanni Paolo II potrà farsene un'idea verso la fine degli anni Novanta, e solo grazie alla denuncia circostanziata e dettagliata del passionista p. Enrico Zoffoli. E nell'autunno del 2002 il Papa insisterà (per l'ennesima volta, e non fu l'ultima) perché i neocatecumenali obbediscano e si adeguino.
Nel comunicato stampa neocatecumenale, naturalmente, si tace del fatto che al termine di decenni di Cammino, l'adepto neocatecumenale viene praticamente "ribattezzato" nel fiume Giordano, equipaggiato con i costosissimi gadget griffati da Kiko, ottenendo finalmente la patente di "fede adulta".
Si tace anche delle consistenti critiche di vescovi e cardinali sui problemi pastorali che il Cammino ha creato ovunque si è impiantato nel mondo, senza eccezioni. Divisioni, tensioni, disobbedienze: una vera setta ostile alla Chiesa, definitivamente incapace di rispettare coloro che non aderiscono al Cammino... e tutto ciò non in un particolare periodo di tempo, ma fin dai primissimi anni del Cammino.
Si tace inoltre delle fondatissime critiche di p. Zoffoli e di numerosi altri sacerdoti e teologi, che hanno evidenziato il fondo dottrinale completamente inquinato da eresie ed ambiguità, ed hanno raccolto una sterminata quantità di testimonianze che confermano che quell'insegnamento non è mai cambiato nel tempo (e che Kiko ha potuto propinare solo grazie alla sistematica trasmissione orale).
Si tace per di più delle serissime critiche sulla liturgia neocatecumenale, raffazzonata e squinternata, ridotta ad una chiassata da osteria e miseramente spacciata per messa cattolica con bislacche "variazioni" (peraltro vietate da papa Benedetto XVI attraverso la famosa lettera del cardinale Arinze... lettera che è parte integrante dello Statuto del 2008 nonostante le reticenze neocatecumenali).
Si tace infine del tipico atteggiamento ostile degli iniziatori del Cammino nei confronti del Papa (e del loro modo di "usare" il Papa per esprimere i loro simboli satanici).
In sintesi:
- il Comunicato Stampa del 13 giugno 2008 è uno spot pubblicitario zeppo di menzogne
- le menzogne sono dette per "appropriarsi" delle figure dei papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per presentarli falsamente come sostenitori del Cammino
- i neocatecumenali hanno una lunghissima tradizione di disobbedienze alla gerarchia ecclesiale e al Papa (cfr. in particolare il caso della lettera di Arinze)
- incoraggiare il Cammino non significa approvarlo, tanto meno approvarne gli errori
- lo Statuto del 2008, come quello del 2002, non è un desiderio del Papa, ma solo un percorso giuridico entro il quale devono cominciare ad obbedire al Papa.
«Il Santo Padre vuole che l’antica forma di messa divenga un caso normale nella vita liturgica della Chiesa»
RispondiElimina(card. Castrillon Hoyos)
Altro che le bislacche messe-messinscena neocatecumenali!
Ancora Castrillon Hoyos: «Le due forme d’uso del Rito Romano possono arricchirsi reciprocamente».
Non è una sua idea. Lo ha già anticipato largamente il Papa nei suoi libri (incluso "Introduzione allo spirito della liturgia").
Dunque la "messa in italiano" può arricchirsi traendo spunti dalla "messa in latino", e viceversa (ed infatti il Motu Proprio permette di fare le letture in italiano).
Insomma, nella vera liturgia non c'è posto per gli strafalcioni liturgici neocatecumenali, che hanno straziato anche la "messa in italiano", andando nella direzione opposta da quella intesa dal Papa.
@by tripudio
RispondiEliminaMa ce c'entra coi lefevbriani?
tripudiotritoeritrito...
RispondiEliminavai a pregare che è meglio......
Credo proprio che il discorso di Tripudio c'entri,eccome!
RispondiEliminaEsso descrive benissimo il contrasto stridente che esiste tra le falsità della propaganda neocatecumenale (premiata) e la dignitosa austerità delle posizioni della Freternità di S. Pio X(che personalmente nopn condivido),fortemente penalizzate.
Francesco ha detto...
RispondiElimina"la dignitosa austerità delle posizioni della Freternità di S. Pio X(che personalmente nopn condivido),fortemente penalizzate."
Eh no eh...ora non cerchiamo di far passare la FSSPX come "vittima" per cortesia...
Che penalizzazione avrebbe avuto, di grazia?
Non ti rendi conto che le richieste del Papa erano semplicissime, ed erano proprio il minimo che dovrebbe essere fatto da qualsiasi cattolico??
Ripeto, il commento di by tripudio non c'entra una beneamata mazza con il tema della pagina.
Qui si parla di un gruppo di persone che sta per rifiutare ufficialmente la Comunione con la Chiesa...che c'azzecca scrivere il solito cumulo di falsità ai danni di un movimento totalmente diverso? Solo perchè quel movimento è stato accettato dalla Chiesa e la cosa non va proprio giù a tripudio? Beh, si mettesse l'anima in pace...la stessa occasione è stata offerta ai Lefevbriani e loro l'hanno rifiutata, a quanto sembra...che ci possiamo fare?
(che poi al Cammino mica è stato richiesto semplicemente di "riconoscere l'autorità papale"...cosa davvero BANALISSIMA e MINIMA...siamo onesti: se qualcuno ha avuto un trattamento estremamente privilegiato è proprio la FSSPX, quindi abbiate almeno la decenza di non parlare al riguardo)
Jeff M.
RispondiEliminadai non fare cosi'
stai su',
non te la prendere.
Il CN e' approvato,
e' tutto a posto, ok?
Pui stare tranquillo
e riposare le affaticate meningi.
C'e' chi lavora per te.
Carenza di argomenti, eh gherardo? :(
RispondiEliminaRompo il silenzio già ampiamente rotto, purtroppo.
RispondiEliminaLo faccio perchè la situazione è abbastanza delineata, disgraziatamente.
La mia posizione sulla Pio X è nota. Sono troppo rigidi. E soprattutto non avrebbero dovuto compiere l'atto di insubordinazione che costò la scomunica.
Ad oggi avrebbero dovuto accettare una mediazione e rientrare in Comunione Formale. Questo "rientro" farebbe benissimo a tutti noi! La S. Pio X dovrebbe mettere davanti alla propria posizione il SERVIZIO.
Se continuano così non faranno altro che chiudersi per sempre e disperdere le postenzialità che pure hanno. Vivendo per se stessi !
Per questo ho detto e ribadisco che la San Pietro è la vera ed unica (finora) avanguardia della Chiesa.
E' vero che nel Vaticano II ci sono stati documenti ambigui. E' vero che da lì sono state consentite le peggiori assurdità. E' vero perchè i Papi, e Benedetto, lo hanno detto a chiare ed indiscutibili lettere!
Ma, invece di impuntarsi, si potrebbe rientrare e dare un contributo! Affinchè si possa rendere chiaro cìò che non lo è! Limpido ciò che è ambiguo.
Il comportamento dei fratelli NC mi ha veramente schifato.
Non mi sarei aspettato da GiudaMaccabeo un comportamento come quello che ha avuto.
Mettere in parallelo la situazione del CNC con quella della San Pio X è semplicemente STOLTO.
Tra l'altro la scomunica arriva per insubordinazione. NON PER ERESIA.
Tanto è che la San Pio X amministra VALIDAMENTE i Sacramenti e i Cattolici Romani "normali" possono partecipare alla Messa Officiata da loro senza incorrere in scomuniche o senza pericolo di invalidità! Vi è un decreto della Ecclesia Dei che parla chiaro.
La San Pio X è Cattolica. Questo è indiscutibile. Segue la dottrina di Santa Romana Chiesa. In tutto. Eccetto che per l'accettazione di alcuni documenti del Vaticano II. Certo, questo in qualche modo rompe la continuità nell'accettazione di tutto il Magistero.
Ma il fatto che fece rompere questa accettazione non fu tanto tutto il V II, a cui appose firma anche Lefebvre, quanto il NOM!
Se la S. Pio X non accetta, commette un errore grande. E noi non possiamo che rattristarci per queste ferite.
Come ci rattristiamo per quelle provocate dal CNC.
E con questo chiudo.
Concordo forse per la prima volta su molti punti con stephanos, almeno per quanto riguarda la FSSPX.
RispondiEliminaSolo non capisco una cosa:
La San Pio X è Cattolica
La scomunica dunque, chi riguarda?
Oppure intendi dire che "in realtà" è cattolica, anche se è stata scomunicata?
Sono serio, non capisco, forse per ignoranza su quesa questione.
stephanos78 scrisse:
RispondiEliminaRompo il silenzio già ampiamente rotto, purtroppo.
Già, ci ricordiamo tutti il tuo imperativo "pseudo-categorico"...
Il fatto che sia stato rotto (con contributi di M e C) non ti costringeva però ad uscire dal TUO silenzio di preghiera.
La mia posizione sulla Pio X è nota. Sono troppo rigidi. E soprattutto non avrebbero dovuto compiere l'atto di insubordinazione che costò la scomunica.
E già, "piccola" decisione vero?
Ad oggi avrebbero dovuto accettare una mediazione e rientrare in Comunione Formale. Questo "rientro" farebbe benissimo a tutti noi! La S. Pio X dovrebbe mettere davanti alla propria posizione il SERVIZIO.
E quindi cosa ne dobbiamo dedurre? Che per loro tutto ciò che non accettano è inaccettabile. Continuano così a fare una SCELTA vincolante su cosa significa essere cattolici scartando ciò che la Chiesa dice.
E sappiamo rutti qual è la radice etimologica della parola ERESIA vero?
Se continuano così non faranno altro che chiudersi per sempre e disperdere le postenzialità che pure hanno. Vivendo per se stessi !
e dimostrando nei fatti che non sono cattolici.
Ma, invece di impuntarsi, si potrebbe rientrare e dare un contributo! Affinchè si possa rendere chiaro cìò che non lo è! Limpido ciò che è ambiguo.
Che birichini veo ...
Il comportamento dei fratelli NC mi ha veramente schifato.
Vediamo perchè ...
Non mi sarei aspettato da GiudaMaccabeo un comportamento come quello che ha avuto.
Mettere in parallelo la situazione del CNC con quella della San Pio X è semplicemente STOLTO.
Vediamo ...
Tra l'altro la scomunica arriva per insubordinazione. NON PER ERESIA.
Per ora non lo sono ma nel momento in cui saranno scismatici a tutti gli effetti avranno fatto la famosa SCELTA.
Tanto è che la San Pio X amministra VALIDAMENTE i Sacramenti e i Cattolici Romani "normali" possono partecipare alla Messa Officiata da loro senza incorrere in scomuniche o senza pericolo di invalidità! Vi è un decreto della Ecclesia Dei che parla chiaro.
Generosità della Chiesa. Il contrario accade forse? E quel "vescovo" secondo te è legittimo?
La San Pio X è Cattolica. Questo è indiscutibile. Segue la dottrina di Santa Romana Chiesa. In tutto. Eccetto che per l'accettazione di alcuni documenti del Vaticano II.
Ah e questo sarebbe un piccolissimo particolare, forse è il cammello ingoiato da stephanos in antitesi a ciò /moscerino o cammello) filtrato per i NC ...
Ma questo non è forse un comportamento "stolto"?
Certo, questo in qualche modo rompe la continuità nell'accettazione di tutto il Magistero.
Alla faccia della continuità ... S. continua ad ingoiare cammelli. Non è forse un comportamento "stolto"?
Ma il fatto che fece rompere questa accettazione non fu tanto tutto il V II, a cui appose firma anche Lefebvre, quanto il NOM!
Che attualizzava i documenti del concilio. Altro cammello. Non è forse un comportamento "stolto"?
Se la S. Pio X non accetta, commette un errore grande. E noi non possiamo che rattristarci per queste ferite. Come ci rattristiamo per quelle provocate dal CNC.
Bella questa moderazione di toni. Ma tu con i NC non ti sei solo rattristato hai tuonato di tutto. E con PX cosa farai? Solo rattristarti? Non dovrai, per lo zelo che ti spinge, tuonare contro di loro come fai con i NC (che non sono scomunicati)?
Ultimo cammello. Non è forse un comportamento "stolto"?
E con questo chiudo.
Sinceramente c'è da sperarlo. Anzi ti consiglio (niente imperativi) di tornare a pregare in silenzio ...
sono tornato oggi a roma e vedo questa pagina aperta per pregare per il ritorno dei lefevbriani nella madre Chiesa.dal momento che non sapevo ci fosse stato una sorta di ultimatum,mi aggiungo per quello che possa valere,alla preghiera di tutti voi,sperando che già non si sia giunti ad una conclusione negativa della storia.
RispondiEliminatuttavia,non capisco cosa c'entrassero gli attacchi al cammino fatti passare da tripudio.cioè si è aperta una pagina per chiedere silenzio e preghiera,cosa giustissima fra l'altro,e nella stessa pagina mi trovo due post di tripudio che attaccano il cammino.scusate ragazzi,ma ignorante come sono,non capisco il nesso e il collegamento fra gli argomenti.
mic,avevi chiesto silenzio e preghiera.torniamo a fare questo e cerchiamo,almeno per una volta,di unirci tutti assieme nella preghiera,lasciando da parte le cose che ci dividono (ripeto almeno per ora!!),e guardando a ciò che ci unisce,per fare in modo che i lefevbriani tornino in seno alla chiesa.almeno facciamolo finchè la situazione non sarà davvero chiara.da parte mia pregherò e tornerò ad intervenire quando ci sarà stata una schiarita in questo senso.spero vivamente che non ci siano risposte al mio post,ma che regni il silenzio e la preghiera di nuovo.
grazie a tutti e un abbraccio
Fabio
Torno solo ora nel blog e mi scuso
RispondiEliminase non seguo titolo e invito del post, ma la questione principale
rimane quella NC che mantiene una
certa ambiguità.
Quoto tutta l'analisi di Tripudio
a commento delle sconcertanti affermazioni rese in conferenza stampa dai nostri eroi.
Purtroppo la speranza coltivata da molti e legata alla lettera di Arinze, si è rivelata una pia illusione. Una fattispecie che giustifica l'atteggiamento tenuto sino ad ora e che di fatto non cambierà molto per il seguito
(Se la veda lui con Arinze ora..per chi ancora non avesse capito...).
E il punto è che se non si capisce
quale "tigre" cavalca il cammino
non si capiscono nemmeno tante
contraddittorie prese di posizione
nella Chiesa. Il Papa il suo esempio l'ha dato e continuerà a darlo per chi vorrà seguirlo.
La superbia dei lefebvriani e dei neocatecumenali
RispondiEliminaDa un'omelia di Fellay del 24 giugno 2008: ...So, we have no choice, we are not going this way, we are continuing what we have done, we have fought now for forty years to keep this faith alive. To keep this Tradition not only for ourselves, but for the Church. And we are just going to continue, happens what happens...
"...Perciò, non abbiamo scelta, non seguiremo quella strada [indicata dal Vaticano], ma continueremo ciò che abbiamo fatto finora. Abbiamo combattuto per quarant'anni per mantenere questa fede viva. Per mantenere questa tradizione non solo per noi ma anche per la Chiesa. E perciò continueremo, accada quel che accada..."
Qualche mia considerazione:
1) prima di esaminare il motivo, osserviamo cosa dichiara di fare: "continuare" a disobbedire;
2) dunque i vertici lefebvriani, come avevo già pronosticato (senza neanche tanta fatica), non hanno alcuna intenzione di riunirsi a Roma
3) non importa quanto "saggio" possa essere il motivo: andare contro il Papa produce le sue nefaste conseguenze
4) sarebbe da prenderlo a pedate: ma come!?! se muori stanotte, muori con questo atteggiamento di disobbedienza alla Chiesa... un po' di umiltà non riesci proprio a trovarla, nella tua anima?
Le parole e l'atteggiamento di Fellay evocano le parole e l'atteggiamento di Kiko.
Esempio 1
Per Fellay, come per Kiko, l'obbedienza si può sempre rinviare.
Fellay: "we'll wait for better times" (aspetteremo tempi migliori... per cominciare ad obbedire).
Kiko: "concorderanno coi singoli vescovi la modalità della partecipazione una volta al mese..." "...e per la comunione... ci dà due anni!"
Esempio 2
Per Fellay, come per Kiko, l'importante è salvare le proprie idee piuttosto che restare nella Chiesa.
Fellay: "continueremo, accada quel che accada".
Kiko: "...abbiamo scelto di fare la comunione seduti... La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata..."
Esempio 3
Sia Fellay che Kiko sono convinti che è la Chiesa a doversi adeguare alle loro idee.
Fellay: "per mantenere questa tradizione non solo per noi, ma per la Chiesa"
Kiko: "ma quanto è difficile, Santo Padre, che i vescovi capiscano che hanno bisogno dei carismi [del Cammino]!"
Nota: Fellay intende la messa tradizionale in latino; sarebbe lodevole, se non fosse che in nome della messa in latino si ostina a disobbedire al Papa. Kiko invece promuove una bislacca liturgia, il che è una cosa deprecabile anche qualora fosse davvero convinto di farlo per il bene della Chiesa.
Non ho tempo per proseguire con gli esempi; vado direttamente al risultato finale.
Chi desidera veramente appartenere all'unica vera Chiesa di Cristo, cioè la Chiesa cattolica, ha quel minimo di umiltà per respingere ogni tentazione di trovare "ragioni" sufficienti per staccarsi dal Papa.
Sia Kiko che Fellay, seppure da punti di vista diametralmente opposti, commettono lo stesso errore a causa della superbia.
Credono di saperne di più del Papa, e credono che sia il Papa a doversi adeguare a loro.
Non vogliono adeguarsi alle direttive del Papa... eppure è stato chiesto loro qualcosa di così semplice!
È stato chiesto a Fellay di piantarla con tutto quel parolame polemico da scismatici isterici. Gli è stata proposta una soluzione generosissima: una prelatura personale (come per l'Opus Dei), entro la quale ha la massima libertà quanto a liturgia, formazione dei sacerdoti, diffusione nel mondo... E Fellay cosa fa? Dichiara che continuerà per la strada sbagliata.
È stato chiesto a Kiko di far celebrare ai neocatecumenali la messa normale di tutta la Chiesa, senza aggiungere né omettere alcunché. Niente di più facile! E Kiko cosa fa? Comanda di disobbedire. Disobbediscono fino alla presentazione dello Statuto: peggio, anche dopo lo Statuto 2008, stanno continuando a fare la comunione seduti!
Stasera (oggi è sabato) i neocatecumenali agiranno ancora una volta infischiandosene della lettera di Arinze e dello Statuto 2008 che comanda di rispettare la lettera di Arinze.
D'altronde... cosa aspettarsi da gente che professa eresie, e di fronte alle accuse non ha mai voluto rinnegare tali errori affermando le verità della fede contenute nel Catechismo della Chiesa?
La mia posizione sulla Pio X è nota. Sono troppo rigidi. E soprattutto non avrebbero dovuto compiere l'atto di insubordinazione che costò la scomunica.
RispondiEliminaconcordo sul fatto che sono rigidi, ma mi sembra che a Roma non lo siano meno nei loro confronti anche se, per me, la comunione col Papa prevale su tutto...
Quello che mi ha sconcertato in questa vicenda è il termine ultimativo di Roma che ha rischiato e rischia di compromettere il prosieguo delle trattative in corso da molti anni, quando con altri soggetti il comportamento è stato totalmente diverso... e il dramma è che loro sono DAVVERO cattolici senza se e senza ma...
ed inoltre i famosi cinque punti non erano poi così appetibili come da più parti si è sottolineato, perché non è mai stata accantonata la condizione tassativa, richiesta per il rientro, dell'approvazione del concilio e del NO... Piuttosto i cinque punti sono stati una reazione del Vaticano ad una Omelia pronunciata da Fellay la settimana scorsa a Winona nella quale diceva che Roma vuol tappar loro la bocca... e al soffio del "venticello Vaticano" si è prestato Tornielli, come riconosciuto dall'Abate Guillaume de Tanoüarn sul suo blog...
Troppi rimbalzi mediatici, come ho già detto, per una cosa così seria...
Già da molti giorni davo per scontata la conclusione con il rifiuto, anche se speravo fino all'ultimo. Non l'ho detto perché mi sembrava poco serio: era più importante aspettare e sperare che fare uno scoop...
Infatti uno dei miei interlocutori Lefebvriani mi aveva già dato la sua versione dei fatti e detto senza mezzi termini: "E' una trappola diabolica", riferendosi ai compromessi cui sarebbero stati obbligati nell'accettare...
Penso che sul Concilio dovrebbero essere più morbidi tutti: ormai nella Chiesa non lo critica soltanto chi lo strumentalizza ai propri fini o chi è modernista fin nel midollo, ma è in corso una presa di coscienza molto vasta... lo stesso Papa sta facendo una grande revisione parlando di 'continuità' e, forse, queste discussioni avrebbero ben potuto proseguirle dal di dentro e senza scomunica, se si pensa a quanti sono i vescovi e i sacerdoti, all'interno, che si dimostrano nei fatti lontani dalla comunione col Papa (basti solo pensare a chi boicotta il MP)
Quanto all'atto di insubordinazione, Steph, non possiamo trascurare dati importanti. Lefebvre aveva chiesto al Papa l'autorizzazione a nominare un Vescovo e questa gli veniva continuamente dilazionata... alla fine non ha rispettato l'ennesima scadenza, in un momento piuttosto serio: era vecchio e malato e si sentiva nella necessità di dover garantire la Tradizione... ed è solo questo che ha fatto, mantenendo la comunione con Papa anche col non assegnare ai suoi vescovi alcuna giurisdizione...
Per me è stato ed è un dramma che purtroppo ha ancora i suoi strascichi, ma che dovrebbe essere portato a conclusione con migliore buona volontà perché, se la frattura aumenta, il rischio che loro diventino una realtà emarginata è grande, com'è grande il rischio che non vivendo la comunione piena l'orgoglio dei singoli prevalaga e possano prevalere anche possibili ideologizzazioni, purtroppo ineliminabili in ogni contesto... e poi c'è anche una evoluzione non sopprimibile da vivere insieme altrimenti ci sia allontana sempre di più.
Ci sono galassie molto variegate anche nella Chiesa, purtroppo...
Ormai Fellay ha risposto uffcialmente e sembra non pensare certo ad una "rottura", ma forse ad una accelerazione delle trattative, a quel che ho capito, non considerando rimessa in questione la relazione col Vaticano... speriamo che sia così che la vedono anche a Roma
RispondiEliminaNota: Fellay intende la messa tradizionale in latino; sarebbe lodevole, se non fosse che in nome della messa in latino si ostina a disobbedire al Papa.
RispondiElimina_______________________
Un atto di superbia sarebbe senza
dubbio deprecabile, considerado il
momento favorevole malgrado le condizioni richieste siano nette.
Dal loro punto di vista ci sono
delle perplessità che va detto
qualche riscontro ce l'hanno almeno
sul piano logico.
Ci vorrebbe uno slancio di cuore..
Per Montmirail:
RispondiEliminala "lettera di Arinze" fa parte dello Statuto "definitivo" del Cammino.
Dallo Statuto del Cammino Neocatecumenale - edizione 2008:
Articolo 13, comma 3: «Nella celebrazione dell'Eucarestia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede (49). Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto».
Nota 49 a pié di pagina: Cfr. Benedetto XVI, discorso alle Comunità del Cammino Neocatecumenale del 12 gennaio 2006: Notitiae 41 (2005) 554-556; Congregazione per il Culto Divino, Lettera del 1' dicembre 2005: Notitiae 41 (2005) 563-565; Notificazione della congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sulle celebrazioni nei gruppi del Cammino Neocatecumenale, in L'Osservatore Romano, 24 dicembre 1988: «la Congregazione consente che tra gli adattamenti previsti dall'Istruzione Actio Pastoralis, nn. 6-11, i gruppi del menzionato "Cammino" possano ricevere la comunione sotto le due specie, sempre con pane azzimo, e spostare, "ad experimentum", il rito della pace dopo la Preghiera universale.
L'articolo 13 comma 3 impone ai neocatecumenali di celebrare la Messa solo con i libri liturgici approvati.
Le sole due eccezioni riguardano la comunione sotto le due specie "con pane azzimo" e lo spostamento dello scambio della pace.
La seconda parte del comma 3 ricorda, per l'ennesima volta, che non si può fare la comunione seduti in nessun caso.
La nota 49 contiene il breve elenco delle "concessioni esplicite della Santa Sede":
1) papa Benedetto XVI, il 12 gennaio 2006, ricordò ai neocatecumenali di aver impartito loro, tramite il cardinale Arinze, delle importanti decisioni sulla liturgia
2) le decisioni sono contenute nella lettera del cardinale Arinze del 1' dicembre 2005
3) le «decisioni del Santo Padre» contenute nella lettera di Arinze sono tutte di carattere restrittivo, tranne l'estensione del permesso temporaneo dello spostamento dello scambio della pace
4) l'unica altra eccezione è la Notificazione del dicembre 1988 sullo scambio della pace e sulla possibilità di usare pane azzimo e comunione sotto le due specie
5) l'istruzione Actio Pastoralis indicata nella stessa nota va a precisare che «il pane azzimo, unico ammesso nella chiesa latina... sarà confezionato nella stessa forma che si usa abitualmente per le altre messe». Condanna inoltre «la tendenza alla separazione, alle chiesuole, al privilegio»... e condanna nella liturgia le «novità, talvolta bizzarre» e le «forme arbitrarie di celebrazioni liturgiche».
In breve, lo Statuto "definitivo" dei neocatecumenali:
- include esplicitamente la famosa "lettera di Arinze"
- precisa che i neocatecumenali non possono straziare la liturgia ma devono seguire i libri liturgici approvati
- descrive esplicitamente le uniche due eccezioni ammesse (l'uso di pane azzimo e lo spostamento dello scambio della pace)
I neocatecumenali perciò non hanno motivo di cantare vittoria, e la loro proverbiale disobbedienza è evidenziata perfino dal loro stesso Statuto.
Dal loro punto di vista ci sono
RispondiEliminadelle perplessità che va detto
qualche riscontro ce l'hanno almeno
sul piano logico.
Ci vorrebbe uno slancio di cuore
sono perfettamente d'accordo
Jeff M said:
RispondiElimina"Non ti rendi conto che le richieste del Papa erano semplicissime, ed erano proprio il minimo che dovrebbe essere fatto da qualsiasi cattolico??"
Scusate ma mi ero perso questa chicca
Da che pulpito!
Del Papa contano solo le richieste fatte agli altri.
Grazie Jeff M
con questo squarcio di coerenza stile amatriciana NC,
you made my day.
Great entertainment!
A domani. sempre su questi schermi.
PS
Comunque il CN e' approvato caro Jeff M.
Puoi dormire tranquillo.
L'approvazione e' quello che conta. Tutto e'
risolto.
La coerenza e' un'optional.,
Non ti rendi conto che le richieste del Papa erano semplicissime, ed erano proprio il minimo che dovrebbe essere fatto da qualsiasi cattolico??
RispondiEliminaIl punctum dolens della situazione non sono quelle richieste del Papa, ma il fatto che dietro ad esse ci sia l'obbligo per la FSSPX di riconoscere alcune falle dottrinali del Vaticano II che essa non condivide... e questo poteva essere oggetto di discussione 'da dentro' anziché da fuori, dal momento che dentro la chiesa ci sono tante realtà che proprio partendo da applicazioni 'fantasiose' del Vaticano II sono lontane dal 'sensu fidei' cattolico; il che è un paradosso, perché la PSSPX è più cattolica di me
e di te a maggior ragione, dato che, per esserlo apieno titolo oltre che formalmente, hai molti adeguamenti da seguire insieme alla tua comunità...