sabato 30 gennaio 2021

Quando il fondatore prende il posto di Cristo...

In alcuni gruppi accade che il fondatore o il superiore prenda il posto di Cristo: i membri del gruppo lo venerano, lo innalzano su un piedistallo, gli giurano un’obbedienza assoluta. Dio passa direttamente solo e soltanto attraverso di lui. La sua parola è… parola del Vangelo. E i suoi scritti arrivano a sostituire le Sacre Scritture, che ovviamente è possibile capire solo grazie alle spiegazioni del “maestro”.
Un tale investimento nel fondatore permette in modo del tutto naturale di proclamarlo “Pastore a vita”.
E ovviamente qualsiasi rivelazione di comportamenti scandalosi va incontro al diniego, alla denuncia di complotto e di persecuzione.
Analisi di Suor Chantal-Marie SORLIN, responsabile dell’Ufficio Derive settarie (CEF)

“Dio è morto, Marx pure, e anche io non mi sento molto bene”, recita una facezia attribuita al regista Woody Allen.

Una preoccupazione di questo genere, a mio parere, dovrebbe cogliere anche il signor Kiko Argüello, fondatore, iniziatore e "lider maximo" del Cammino Neocatecumenale, viste le notizie che, recentemente, sono state riportate a proposito di altri autocratici presidenti e fondatori di Associazioni ecclesiali o nuove Comunità o Movimenti, che, per motivi diversi, ma tutti legati alla loro ingombrante personalità, ad una "visione mistica" tutta propria e pure qualche vizietto segreto, stanno cadendo come birilli per mano della stessa Chiesa che, attraverso il suo Pontefice, li aveva approvati, appoggiati e lodati.

Cominciamo dal più recente: Enzo Bianchi, fondatore ed autonominato (ex) priore della Comunità ecumenica (o sincretica) di Bose, nata l’8 dicembre 1965, nel giorno, non a caso, in cui si chiuse il Concilio Vaticano II, è stato allontanato dalla Casa madre e rimosso il 13 maggio, giorno della Madonna di Fatima.
L'allontanamento e il decadimento dai suoi incarichi è giunto per ordine della Santa Sede, con un decreto firmato dal segretario di Stato il cardinale Parolin e l’approvazione del Papa, a causa di un «clima non fraterno»; infatti fratel Enzo dopo essersi dimesso, nel gennaio 2017, è stato accusato di aver «continuato a imporre la sua autorità di fondatore, mettendo in difficoltà il suo successore. “Non ha saputo fare davvero un passo indietro, e neanche di lato”, è l’accusa mossa da decine di confratelli, che hanno “testimoniato liberamente”».

Si tratta veramente di una rimozione inaspettata: riverito, onorato dagli organi ed enti cattolici, da vescovi e pontefici, Enzo Bianchi ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti, fra cui due lauree honoris causa, in Scienze politiche e in Scienze gastronomiche.
Ha partecipato come esperto nominato da Benedetto XVI alle Assemblee generali del Sinodo dei vescovi, dedicate la prima alla Parola di Dio e la seconda alla Nuova evangelizzazione.
Nel 2014 è stato nominato da papa Francesco consultore del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Nel 2018 ha partecipato come uditore, nominato da papa Francesco, all’Assemblea generale del Sinodo dei vescovi dedicata a «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» ed è stato uno dei relatori al ritiro mondiale dei sacerdoti, nella patria del santo curato d’Ars, nei pressi di Lione.


È datata 22 febbraio 2020 una lettera indirizzata a tutta la federazione de L'Arche - fondata nel 1964 in Francia e dedita alla cura dei disabili e delle persone vulnerabili - che ha reso pubbliche le conclusioni dell'inchiesta da loro affidata a un organismo esterno e indipendente. L'indagine è basata soprattutto sulle testimonianze relative al fondatore de L'Arche, Jean Vanier, morto nel 2019, e al suo legame con il sacerdote domenicano Thomas Philippe, suo padre spirituale.
Dal 2014, diverse testimonianze di donne, aggredite sessualmente da Thomas Philippe, sono giunte ai dirigenti de L'Arche, che hanno dato il via a un'indagine, che poi ha portato alla luce abusi commessi anche da Jean Vanier. "Nel corso di questa indagine - si legge nel comunicato pubblicato da l'Arche - sono state ricevute testimonianze sincere e concordanti relative al periodo 1970-2005 da sei donne adulte non disabili, che indicano che Jean Vanier ha avuto rapporti sessuali con loro, generalmente nell'ambito di un accompagnamento spirituale".
Jean Vanier (Ginevra, 10 settembre 1928 – Parigi, 7 maggio 2019) è stato un filosofo e filantropo canadese. Fondatore di L'Arche (L'Arca) e ispiratore del movimento Foi et Lumiere (Fede e Luce in Italia) è stato membro del Pontificio consiglio per i laici. Ha ricevuto il Premio Templeton nel 2014.

Nelle rivelazioni fatte da L’Arche sulle azioni di Jean Vanier, un aspetto fra gli altri merita tutta la nostra attenzione: la “falsa mistica” del fondatore, che giustificava ai suoi occhi azioni devianti. Tale falsa mistica era la medesima del suo mentore religioso, Thomas Philippe, e del fratello di quest’ultimo, Marie-Dominique Philippe, i quali hanno – ciascuno da parte propria ed entrambi insieme – pervertito l’abito religioso e sacerdotale che vestivano e abusato del ruolo di “padre spirituale” loro affidato per imporre atti erotici a persone soggiogate e non libere.

Il nesso tra abuso spirituale e abuso sessuale
Se ci limitiamo all’indignazione (ed è cosa necessaria, davanti a un tale accumulo di scandali interni), se ci accontentiamo di spiegazioni psicologiche o psichiatriche (le quali sono comunque una parte del problema), rischiamo di farci sfuggire l’essenziale: il legame diretto tra abuso spirituale e abuso sessuale.
I predatori sessuali operano nelle strutture di Chiesa su anime innocenti assetate di Dio. Essi non agiscono al di fuori, nei margini delle sessualità impossibili, ma al contrario nel cuore delle loro missioni religiose.
Invece di andare al bois de Boulogne [citato come piazza di prostituzione per antonomasia a Parigi, N.d.T.], questi ascoltano le confessioni, dirigono le coscienze per meglio contorcerle e ricondurle alle loro perversioni.
Essi approfittano del loro ascendente religioso, della loro posizione di predominio (fondatore, prete o comunque “padre spirituale”) per praticare non soltanto stupri di coscienza, violazioni dell’innocenza, della freschezza dell’anima, del corpo e dello spirito, ma anche per giustificare tutto ciò in nome della religione.

Abusare di Dio per pulirsi la coscienza
Bisogna che consideriamo da una parte questo sistema a matrioska della perversione, e dall’altra le “giustificazioni” poste in atto dai predatori. Non soltanto questa corruzione dell’anima è parte integrante della corruzione dei corpi ma, di più!, è necessaria (ai loro occhi) per esonerarsi da ogni “colpa” – per non dire “peccato”. Duplice perversione del discorso religioso: giustifica l’ingiustificabile e anzi lo fa perfino passare per innocente. Si comprende allora meglio perché la perversione sessuale intervenga nel processo a pervertire il discorso religioso: ci vuole il dominio spirituale su un’anima innocente, per corromperla; ci vuole la potenza del segreto religioso e l’iniziazione ai misteri di Dio per condurre le vittime a quella muta impotenza; ci vuole il potere della grazia di Dio per cancellare tutto. Quest’uso di Dio a fini di umanità diabolica mantiene il perverso nell’illusione di una giustificazione divina, di una “relazione speciale” che sarebbe al di là delle regole morali.

Una perversione anzitutto spirituale
Così per Thomas Philippe: egli si trova indicato dalla lettera de L’Arche del marzo 2015 come avente esercitato degli «atti sessuali […] mediante i quali egli diceva di ricercare e comunicare un’esperienza mistica». E già nel 1956, quando fu condannato dalla Santa Sede, si parlava di deviazioni sessuali e di indifendibili giustificazioni spirituali. Una vittima del domenicano Thomas Philippe raccontava nel 1952, in un Rapporto consuntivo [Rapport de synthèse (RdeS)], che egli ha cominciato con delle teorie per convincermi […]: la donna perduta di Osea… la trascendenza della missione profetica (della sua missione) in rapporto alle norme della morale.
E aggiungeva: Gli organi sessuali [sono] simbolo dell’amore più grande molto più del Sacro Cuore.
La giovane innocente, con un grido del cuore, rispose che quella era una bestemmia. E il domenicano la rimbeccava con l’autorità del teologo:
Quando si arriva all’amore perfetto, tutto è lecito perché niente più è peccato.
La perversione è anzitutto spirituale. La vittima deve acconsentirvi. Lo stupro diventa “relazione speciale”. La morale svanisce a vantaggio della “missione”.
Questo pot pourri mistico-delirante merita al contempo i rigori della legge per stupro e un processo canonico per uso fraudolento, mirante al solo profitto sessuale, del discorso religioso, per teologia deviante e corruzione delle anime. Il processo canonico a carico Thomas Philippe, terminato nel 1956 (cf. RdeS, p. 9), condannava l’inquisito proibendogli di celebrare i sacramenti e di esercitare la direzione spirituale in qualsivoglia forma. Esso rimase però nascosto. Ora, la discutibile prassi dei processi canonici segreti ha permesso alla maggior parte delle persone di ignorare tutto, di questo e simili processi, a partire dalle ragioni. E così con una certa nonchalance Jean Vanier è stato complice di una direzione sottobanco de L’Eau-Vive da parte di Thomas Philippe – cosa proibita da Roma, interdetto del quale Jean Vanier era stato avvertito! – e per trent’anni, fino alla fine della sua vita, il domenicano ha potuto riprendere le sue pratiche perverse in tutta impunità.

Il medesimo sistema giustificativo
Jean Vanier, che era stato scelto da Thomas Philippe (divenuto suo padre spirituale e il referente religioso della comunità de L’Arche), ha ripreso il medesimo sistema giustificativo. Così L’Arche porta allo scoperto tutte le testimonianze delle donne abusate da lui. Esse rendono conto di questa “giustificazione” quando «l’accompagnamento si trasformava in palpazioni sessuali» e Vanier diceva che tutto ciò «faceva parte dell’accompagnamento». Un’altra aggiunge questa frase di Jean Vanier: «Non siamo noi, siamo Maria e Gesù. Tu sei scelta, tu sei speciale. È un segreto». Un’altra ha ripetuto le parole che le diceva Jean Vanier: «È Gesù che ti ama attraverso me» (RdeS, p. 6). Ecco che si ritrova il medesimo sistema di auto-giustificazione religiosa. Tutte le donne dicono che non aveva luogo alcuna penetrazione sessuale, in senso stretto, anche se spesso la violenza culminava in fellazioni.

Cantieri da riavviare
C’è ancora molto lavoro da fare, qui: bisogna decostruire le “giustificazioni” oscillanti tra la follia psichiatrica e il crimine teologico (con quell’odore ficcante di eresia, di gnosi e di ipocrita casuistica). Perché si possa voltare questa disgustosa pagina, resta ancora da prendere la questione della manipolazione spirituale nella Chiesa, attraverso i suoi strumenti e i suoi discorsi. Anche al di là delle perversioni eclatanti, tali strumenti vanno sempre maneggiati con prudenza, e i discorsi vanno svolti col più grande rispetto delle persone e la più grande considerazione per l’integrità dei corpi.



Monsignor João Scognamiglio Clá Dias, 77 anni, fondatore e superiore generale della società clericale di vita apostolica “Virgo Flos Carmeliˮ e presidente dell’associazione privata di fedeli “Arautos do Evangelhoˮ (Araldi del Vangelo), la prima nata e approvata nel nuovo millennio, si è dimesso.

Con una lettera datata 12 giugno 2017 ha annunciato di rinunciare all’incarico perché uno dei suoi figli spirituali «possa condurre quest’Opera alla perfezione desiderata da Nostra Signora».

All’origine dell’inchiesta vaticana, tra le altre segnalazioni, ci sono le lettere e i video inviati a Roma da Alfonso Beccar Varela. Da almeno trent’anni si parlava dell’esistenza all’interno della TFP e poi degli Araldi di una sorta di società segreta “Semper vivaˮ dove si praticava il culto della mamma di Plinio Corrêa, Donna Lucilia, dello stesso Corrêa e anche di João Scognamiglio Clá Dias. Un culto che la Chiesa non permette.

I video caricati da Alfonso Beccar Varela vengono spostati di frequente verso altri indirizzi, perché gli Araldi fanno azioni legali in Brasile per cancellarli a norma delle leggi sul diritto d’autore. Si tratta di immagini che attestano esorcismi con formule non approvate dall’autorità ecclesiastica, ma soprattutto della registrazioni di incontri tra il fondatore e alcuni sacerdoti. Con ogni probabilità si tratta di videoclip girate senza il consenso degli interessati, dalle quali emergono però elementi che le autorità vaticane intendono approfondire.

Dai dialoghi e dalle testimonianze emerge un certo millenarismo: gli Araldi sono convinti che grazie alla Vergine di Fatima sta per avvenire una sorta di fine del mondo che vedrà trionfare monsignor João Scognamiglio Clá Dias. Nel dialogo i preti raccontano di esorcismi nei quali il diavolo annuncia che lo stesso fondatore diventerà Papa («Le chiavi pontificie sono nelle mani del demonio ma stanno per passare nelle mani» di monsignor Scognamiglio) e che le forze sataniche, lo temono più di ogni altro al mondo. Un demonio attraverso la persona esorcizzata avrebbe detto: «Buttami pure addosso acqua santa, ma non acqua passata per le mani di monsignor João». Ancora è documentato come i nomi di Donna Lucilia, di Plinio Corrêa e di monsignor João siano invocati negli esorcismi come potentissimi. Al punto da essere quasi divinizzati. Come si comprende, c’è materia per i dovuti chiarimenti, anche se c’è chi ha cercato immediatamente di presentare la notizia dell’indagine vaticana, tacendo sui suoi gravi e documentati motivi, come un atto d’imperio della Santa Sede per soffocare le realtà più vicine al tradizionalismo.

Massimo Introvigne, sociologo torinese che ha studiato per anni i movimenti che derivano da Corrêa de Oliveira e ha raccolto presso la biblioteca del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni) di Torino, da lui diretto, una vastissima documentazione (come emerge nell’articolo “Tradition, Family and Property (TFP) and the Heralds of The Gospel: The Religious Economy of Brazilian Conservative Catholicismˮ, su Alternative Spirituality and Religion Review, autunno 2016), afferma che «molti indizi suggeriscono che all’interno degli Araldi del Vangelo sia praticato una sorta di culto segreto e stravagante a una sorta di trinità composta da Plinio Corrêa de Oliveira, da sua madre Donna Lucilia, e dallo stesso monsignor Clá Días».
«Si tratta - aggiunge - di una continuazione di pratiche iniziate almeno una trentina d’anni fa da parte dello stesso Clá Días e da altri all’interno del movimento di Corrêa de Oliveira, già prima della morte di quest’ultimo avvenuta nel 1995.



Luis Fernando Figari Rodrigo (nato il 8 Luglio 1947) è un laico cattolico peruviano, il fondatore ed ex superiore generale del Sodalitium Christianae Vitae. Egli ha anche fondato il Movimento di Vita Cristiana e diverse altre associazioni religiose. È stato oggetto di accuse di abusi fisici, psicologici e sessuali di giovani, alcuni dei quali minorenni.
Il 30 gennaio 2017, a seguito di un'inchiesta, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha ordinato che a Figari fosse "vietato di contattare, in qualsiasi modo, le persone appartenenti al Sodalizio di Vita Cristiana."

Il Sodalizio fu fondato nel 1971 a Lima, la capitale del Perù: da subito l’organizzazione adottò un orientamento conservatore, in risposta alla crescita della più nota Teologia della Liberazione, una corrente di pensiero interna alla Chiesa molto vicina al marxismo e nata in Perù alla fine degli anni Sessanta. Il Guardian ha scritto che Sodalizio andò anche al di là degli altri movimenti radicali che si diffusero in quegli anni, adottando un approccio militarista. Pedro Salinas, ex membro del Sodalizio e co-autore del libro “Mitad monjes, mitad soldados” (“Metà monaci, metà soldati”), ha detto al Guardian: «Figari ammirava l’oratoria di Hitler e Mussolini. Era ispirato dalle marce naziste e aveva una fascinazione per la Gioventù hitleriana [l’organizzazione giovanile fondata nel 1926 dal Partito nazista tedesco, ndr]. Sodalizio era un’organizzazione religiosa assolutamente totalitaria, nella quale il potere era detenuto da una sola persona: Luis Fernando Figari».

Il Sodalizio ha acquisito la sua forma canonica presente quando Papa Giovanni Paolo II ha dato la sua approvazione pontificia l'8 luglio 1997. Il Sodalitium è stata la prima società religiosa maschile in Perù a ricevere papale approvazione. Nel 1997 vi erano comunità Sodalitium in diversi paesi.

Il Sodalitium è composto da consacrati laici e sacerdoti, chiamati "Sodalits," che vivono in comunità come fratelli, vivono i consigli evangelici attraverso impegni perpetui di castità e obbedienza, nonché la comunione dei beni.

Nel corso degli anni cominciarono a emergere le prime testimonianze di abusi sessuali compiuti sui membri dell’organizzazione. Austen Ivereign, biografo di papa Francesco ed esperto di chiesa in Sud America, ha detto al Guardian che abusi simili sono stati riscontrati anche in altri gruppi religiosi di destra nati nello stesso periodo in Sud America, soprattutto in quelli dove vigeva una disciplina molto rigida e il culto della leadership. Per quanto riguarda Sodalizio, la prima persona a raccontare pubblicamente gli abusi subiti fu Álvaro Urbina, che oggi ha 35 anni. Urbina ha detto di avere subìto abusi sistematici per due anni, dopo essere entrato nel Sodalizio a 14 anni; secondo la sua testimonianza, i responsabili furono diversi esponenti in vista del gruppo, ma non direttamente Figari.

Nel 2010, dopo che erano emersi i primi racconti di abusi, Sodalizio decise di mandare Figari lontano dal Perù: la destinazione scelta fu Roma. Dovettero passare però alcuni anni prima che Sodalizio ammettesse pubblicamente gli errori commessi. Nel 2015 – dopo che il Vaticano aveva ordinato un’indagine interna al gruppo – disse che le accuse di abusi sessuali contro Figari e altri esponenti religiosi erano “plausibili”. Lo scorso aprile l’attuale leader di Sodalizio, Alessandro Moroni, pubblicò un video su YouTube nel quale si scusava con le persone che avevano subìto gli abusi e che non avevano ricevuto fino a quel momento una risposta soddisfacente. Tra le altre cose, Moroni disse: «Dopo le testimonianze ricevute, consideriamo Luis Fernando Figari colpevole delle accuse di abusi che gli sono state rivolte e lo dichiariamo persona non gradita nella nostra organizzazione e condanniamo totalmente il suo comportamento».

Figari è stato consultore del pontificio consiglio dei laici, nominato da Papa Wojtyla, su suggerimento del cardinale americano Stafford, suo amico. Nel 2006 ha pure preso la parola - durante un incontro con i movimenti cattolici in piazza san Pietro - davanti a Benedetto XVI. Si dice che a Lima fosse sulla stessa lunghezza d'onda, almeno politicamente parlando, con il cardinale super conservatore Cipriani, dell'Opus Dei e, in Vaticano, con il cardinale James Stafford. Insomma, un caso imbarazzante per tutti, in primis per il Papa che prima o poi dovrà decidere cosa fare e come eventualmente punire Figari.



Riflessioni finali.

Il problema dell'abuso di potere e di coscienza, unitamente all'abuso sessuale, è stato seriamente affrontato in Vaticano, che ha disposto dei protocolli di prevenzione e di intervento che riguardano ordinati e comunità religiose.
Nello stesso tempo, attraverso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha chiesto anche ai Movimenti ed alle Associazioni laicali di dotarsi di Linee Guida contro l'abuso.
Sappiamo che il Cammino Neocatecumenale ha risposto "picche", perché dice di non avere struttura associativa e non pensa di essere esposto a pericoli di abuso di potere.

Di fronte alle notizie di ciò che è avvenuto in movimenti e comunità molti simili per tantissimi aspetti al Cammino Neocatecumenale (compresa la tipologia dei loro leader, il successo e i riconoscimenti ecclesiali ed accademici ottenuti), di fronte al loro commissariamento, alla rimozione e all'allontanamento dei fondatori dopo decenni di gestione autocratica, illiberale, verticistica ed opaca, riteniamo che sia giunto il momento di prendere sul serio le richieste del Dicastero e del Pontefice.

50 commenti:

  1. E' chiaro come il sole che il cammino ha potuto fare quello che ha fatto perchè ha potuto contare sul fiume di soldi proveniente dalle decime. Poi chiaramente erano i prelati con più magagne da nascondere i primi ad essere coinvolti perchè facilmente ricattabili. E poi ovviamente c'è la solita doppia faccia per cui a parole si dice una cosa , ma NEI FATTI il cammino è altro.

    Ora però di soldi ce ne sono pochi (anche perchè...a furia di comprare terreni per Domus varie)
    Quindi UMANAMENTE già gli appoggi mancano (e il cammino sulle glorie umane si è basato). Poi chiaramente ci sono le motivazioni DIVINE.

    MEttetevi in testa una cosa, carissimi NC IN MALAFEDE: voi che avete detto a chi se ne usciva "Dio ti punirà" sappiate che proprio loro Dio li ha presi nel palmo delle loro mani. Voi che avete mentito spudoratamente sappiate che il padre della menzogna è Satana in persona.

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  2. La radice è sempre quella:

    "Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo, chi legge comprenda,..."
    (Matteo 24,15).

    Che non è altro se non il demonio che torna sempre al suo primo peccato: voler essere (come) Dio. Invaghito della sua bellezza si dice da solo "Cosa mi manca?!" ...per essere come Lui? Satana, lungo tutti i secoli, ha continuato a tentare di mettersi sul Trono dell'Altissimo, al Suo posto, indicando "se stesso" come dio.
    Questa la "superbia", radice di tutti i mali.

    Il demonio predilige portare la sua opera "prima" dentro la Chiesa, minare nella Casa di Dio, l'Immagine stessa di Dio sovrapponendo a Lui il suo volto, la sua presenza, la sua persona.

    Per questo, per chi è detentore di "carismi speciali", è al primissimo posto la "Santa Umiltà di Cristo" (Gesù nulla altro insegna prima e senza di essa). Per l'uomo UMILTA' è VERITA'.

    Leggere e soffermarsi sulla immonda carrellata di esaltati elencati nel post odierno lascia senza parole. La realtà - come spesso purtroppo avviene - supera di molto la fantasia.

    Kiko Arguello, pur avendone collezionate molte, rispetto ad alcuni di questi orripilanti protagonisti, ecclesiastici e non, appare un pivellino alle prime armi. Anche se la sua opera distruttiva è stata molto penetrante, subdola e infestante, grazie agli astuti e ben simulati travestimenti che senza sosta si sono susseguiti in 50/60 anni di storia. E molto del peggio - io e altri ne siamo testimoni - sono anche riusciti, FINO AD OGGI (domani chi sa), a tenerlo abilmente nascosto e secretato.

    Tutti questi esaltati si frappongono fra l'uomo e Dio fino a che Dio scompare. Le persone "guidate" da costoro - proprio in quanto totalmente sottomesse a costoro - si ritrovano lontane proprio da quella salvezza (che quanto meno diventa un percorso accidentato e tortuoso) che erano convinti di perseguire.
    Legati mani a piedi a un uomo come loro e, per questo, condannati a rimanere degli schiavi a vita.

    Geremia 17,5-8
    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
    che pone nella carne il suo sostegno
    e dal Signore si allontana il suo cuore.
    Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
    quando viene il bene non lo vede;
    dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
    in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
    Benedetto l'uomo che confida nel Signore
    e il Signore è sua fiducia.
    Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
    verso la corrente stende le radici;
    non teme quando viene il caldo,
    le sue foglie rimangono verdi;
    nell'anno della siccità non intristisce,
    non smette di produrre i suoi frutti."

    Tutto questo protagonismo di super-carismatici, peggio se laici improvvisati e ignoranti, assecondato da gente che rinuncia di buon grado alla fatica di scegliere, è la negazione della Chiesa, della Santità Cattolica. E' un perpetuo rinnegare, giorno dietro giorno, il proprio Battesimo. Un autentico tradimento.

    Pax

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  3. KIKO È APPARSO ALLA MADONNA.
    CARMEN È APPARSA ALLA MARLBORO.

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  4. La cosa che mi sconcerta di questo articolo di estremo interesse, è stata quella di "scoprire" che Jean Vanier, che stimavo molto, fosse un abusatore.
    D'altro canto sono contento che la denuncia gli abusi sia partitaq proprio dalla sua comunità.

    Invece non mi sorprendono più di tanto gli Araldi del Vangelo.
    Mi imbattei anni fa in una parrocchia gestita da loro e sembravano seri. Come mi sono era sembrato serio il loro periodico.
    Poi, leggendo del loro fondatore, fondatore anche del del movimento "Tradizione, Famiglia e Proprietà", ho avuto una brutta impressione.
    Che c'entra la proprietà privata con la famiglia e la tradizione? Quasi a metterla sullo stesso piano.
    E' vero che la Chiesa riconosce la proprietà privata come un diritto, ma in funzione del bene comune. Deve rappresentare per TUTTI un modo di godere dei beni della Terra che Dio a messo a disposizione dell'umanità.
    Se a qualcuno manca qualcosa di essenziale per una vita dignitosa è perché ha subito un furto: su quasto Papa Francesco ha ragioni da vendere.

    Se perfino nella famiglia, che viene prima dello stato, se ci sono abusi gravi lo stato può e deve intervenire, quanto più sulla proprietà privata?
    Dove nessun organo esterno può invece intervenire (se non la Chiesa, ma solo per approfondirla), è la Tradizione, intesa però come Tradizione sacra, quella che scaturisce direttamente dalla Fede e che è garantita dalla Chiesa.

    Mettere la Tradizine sullo stesso piano della proprietà privata che qualunque stato può gestire (non per annullare, ma per ordinare al bene comune), è blasfemo.
    Per cui certe degenerazioni non mi sorprendono.

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    1. La storia di Jean Vanier mi addolora molto.
      Ma è la dimostrazione come i frutti principali che occorre osservare per un giudizio su una realtà ecclesiale, sono innanzi tutto quello connessi alla salvezza delle anime e perciò alla verità della sana dottrina cattolica.

      Naturalmente la sana dottrina, come la preghiera, non toglie la possibilità di commettere peccati, ma funge da "dissuasore", un po' come gli autovelox anche quando non hanno all'interno il congegno che rileva la velocità e che fotografa.

      Si può, perciò, sempre cadere in peccato, ma quando il peccato si fa abituale, sorge come un'esigenza a giustificarlo e perciò a istituzionalizzarlo.
      Ma così facendo si altera la dottrina cattolica e il peccato diventa espressione di una vera e propria eresia.

      Per questo prima ancora di esaminare tante pregevoli attività dei movimenti, occorre soprattutto esaminare la fede: quella annunciata e quella VISSUTA.

      Le opere buone le possono fare perfino i non credenti, ma le opere buone in nome di Cristo, devono "contenere" la grazia divina, unica che comporta la salvezza.
      Non è perciò da fissati insistere sulla sana dottrina, basta non farlo con l'atteggiamento e i modi dei veri fissati.
      San Paolo non era un fissato, eppure alla dottrina ci teneva molto. Ci sarà pur stato un motivo!

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  5. Pur nel parallelismo delle storie personali di questi fondatori, ho notato che comunque tutti loro hanno prima o poi incontrato una forte opposizione interna, e questa ha potuto svilupparsi perché, nelle associazioni o fraternità o comunità da loro fondate, hanno comunque lasciato spazio ad altri che hanno saputo cogliere ciò che di buono era stato seminato ed anche, ad un certo punto, liberarsi dei 'pesi morti', fra questi, quello dello stesso fondatore.
    Non cosi il Cammino neocatecumenale, che senza il catechismo di Kiko e Carmen, le icone, i canti, l'architettura e l'oggettistica di Kiko, sono zero. Nelle Comunità sono state estirpate tutte le personalità concorrenti, che oggi potrebbero far sì che il Cammino sopravviva anche senza doversi identificare con la personalità del fondatore
    Non per nulla sono chiamati kikos. Questo dava assai fastidio alla cofondatrice, ma solo perché faceva ombra a lei, non perché si rendesse conto dell'operazione di strangolamento spirituale che le prassi e le leggi non scritte del Cammino finiscono per provocare in tutti i suoi adepti.
    Così il Cammino è condannato a defungere insieme con i suoi fondatori, e a scomparire come se non fosse mai esistito.

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    1. E' vero. Il Cammino rappresenta un'anomalia anche per questo.
      A loro modo è vero che sono veramente unici.

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    2. Effettivamente, immaginare il cammino senza il suo fondatore fa un certo effetto. Non ci sono all'orizzonte personalità che abbiano anche una piccola parte del suo carisma. Proprio perché se ne è disfatto gradualmente. I 12 e i 72, quelli ancora vivi, sono brutte fotocopie e assai sbiadite dell'originale. Chissà come andrà a finire.

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    3. In questi giorni nel movimento dei focolari ci sono le votazioni per il rinnovo delle alte cariche, compreso quello della presidente che, per statuto è sempre una donna. Maria Voce, dopo la morte di Chiara Lubich avvenuta nel 2008, è stata rieletta due volte, da noi le votazioni si fanno ogni 6 anni, la voce che circola è che la riconfermeranno, però se è cosi stanno sbagliando, secondo me, è un errore tenere un presidente tanto tempo. Maria Voce la conobbi 15 anni fa a Castelgandolfo in un congresso internazionale del movimento, non mi sembrava gran che tanto che quando la elessero dissi : proprio lei dovevano scegliere? D'accordo, è un'ottima persona, però la verità dei movimenti è che quando i fondatori rimangono presidenti a vita poi chiunque succeda rimane in ombra, è successo con noi, con Cl quando Carron subentrò a Giussani, con Kiko non ne parliamo, c'è davvero qualcuno nel Cammino che lo possa sostituire? Chiunque verrà si dirà sempre : Kiko diceva, Kiko faceva, Kiko qua e Kiko la, mi auguro di sbagliarmi ma ne riparleremo. Aldo

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    4. È lo stesso problema che hanno in Comunionee e Liberazione e suppongo anche altri movimenti. Giussani morì nel 2005, indicando come suo successore Carròn, che però doveva restare solo sei anni (due mandati triennali). Siamo nel 2021 e Carròn è ancora lì che nessuno lo schioda dalla poltrona.

      In sé, la cosa non rappresenta un problema se i successori sono sufficientemente intelligenti da non "oscurare" i fondatori e da non rendere il movimento un'azienda che deve macinare risultati trimestrali. I limiti di tot anni vengono stabiliti solo per evitare che una figura problematica resti inchiodata alla poltrona troppo a lungo. Il problema, però, non viene risolto solo dalle scadenze perché - come nel caso della Voce e del Carròn - qualche trucco per restare in sella vita natural durante lo trovano sempre, e perché potrebbero trovare trucchetti per snaturare sottilmente la spiritualità che dovevano custodire.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Osservando superficialmente i frutti del Cammino una trentina di anni fa, poteva sembrare che fossero davvero numerosi.
    Ma oggi, con un numero di ex circa tre volte superiore a quello degli aderenti, molti dei quali testimoni di abusi e di prepotenze enormi, e comunque con quasi tutti i fuoriusciti praticamente tutti estremamente critici col Cammino, sembra chiaro che il Cammino abbia fatto più danni che bene.

    Come è possibile, infatti, che ad ogni persona che si dice salvata dal Cammino ce ne sono 2 o 3 che si dicono distrutte da esso?
    Perché dovrebbero valere solo alcune testimonianze?

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  8. IO non so se il cammino sia frutto del demonio, cosi dice il Tripudio, quello che so e' che oggi parlando con una dell'Ofs mi diceva che i figli dei suoi fratelli non frequentano piu la Chiesa al contrario dei figli nc. Se l'albero si vede dai frutti ben venga il cammino. Giorgio di Barletta

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    1. E qui c'è un errore di valutazione: neppure i figli degli nc frequentano la chiesa.

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    2. I figli del cammino frequentano il cammino, non la Chiesa. Tanto è vero che, se scelgono diversamente, la cosa non è vista di buon occhio.

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    3. Peraltro diversi non frequentano né il Cammino né la Chiesa. E poi l'importante non è che movimento frequentano ma se sono cristiani o meno. E qui casca l'asino... Perché quanto a fanatismo e chiusura mentale i figli spesso non sono inferiori ai padri....

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    4. Se anche sono temporaneamente lontani dalla Chiesa, i giovani che hanno ricevuto una educazione religiosa sanno di avere un posto, una casa a cui tornare. I giovani invece che frequentano il Cammino neocatecumenale pensano di essere già nella Chiesa e non sanno di avere una casa a cui tornare. Negli anni più duttili della propria vita, imparano che la fede è fideismo, imparano a diffidare della ragione, e a credere in un dio parziale e capriccioso, che non fa giustizia all'oppresso, falso, incoerente e amante della menzogna. Gli si instilla la convinzione di doversi sposare con chi è nel loro stesso errore, o, in alternativa, di doversi far suora o prete all'interno del Cammino, non lasciando loro la possibilità di scegliere in piena libertà. Chi abbandona il Cammino rimane convinto di aver lasciato l'esperienza più autentica possibile all'interno della Chiesa cattolica, ed è chiaro che, se in quella hanno fallito o se ne sono rimasti delusi, pensano che la realtà della Chiesa sia addirittura peggiore.
      Fra l'altro, hanno assorbito così tanti pregiudizi nei confronti della Chiesa che pare abbiano assorbito la più bieca propaganda anti clericale.

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  9. Sul caso di Enzo Bianchi di Bose ho avuto la solita discussione animata con il mio amico neocat di Iglesias, mi lamentavo che il Vaticano non dicesse il motivo del suo allontanamento da Bose, il mio amico lo giustificava dicendo che c'è un problema di privacy che vale anche per i monaci, faceva un esempio : supponi che Bianchi fosse di tendenze...mi avete capito, era solo un esempio, il Vaticano non poteva dirlo. Io gli ho detto che non ero d'accordo e pensavo invece a quello che poi avete scritto sul blog, cioè che Bianchi, rimanendo a Bose dopo il 2017 quando si dimise, con la sua presenza carismatica e ingombrante mettesse nell'ombra il suo successore. Ho fatto al mio amico l'esempio di Kiko : supponi che Kiko si dimetta e rimanga a Porto San Giorgio, il suo successore, chiunque sia, sarebbe letteralmente fagocitato da Kiko, qualunque cosa dica o faccia deve sempre chiedere a Kiko. Questo dev'essere successo con Bianchi, non ci sono, secondo me, altri motivi. Per quanto riguarda Massimo Introvigne, ho letto tempo fa quanto scrisse in un blog del Cesnur sul libro di Urquhart "Le armate del papa" dove parla dei focolari, il Cammino e Cl, non mi dilungo, sul web troverete quanto scrive sui movimenti ecclesiali come direttore del Cesnur, è interessante anche se non capisco molto la sua posizione, da un lato critica i movimenti in genere accusandoli di plagio però in parte li giustifica. Concludo dicendo che Bianchi scrive ogni settimana su Repubblica, giornale che leggo dal 1976 quando è uscito, questi articoli ho deciso di non leggerli finchè non si decidono a dire cosa è successo a Bose. Aldo

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  10. È importante il clima ed il rapporti con gli altri che si vivono in un qualsiasi gruppo o movimento ecclesiale.
    Nel CN, quando andavo in comunità, ad un certo punto c'era una pesantezza di fondo, vivevo una noia mortale o una esaltazione innaturale.
    In ogni caso mi rendevo conto di entrare in un altro mondo, rispetto alla mia vita normale.
    Era come per un drogato prima di drogarsi, un alcolista prima di ubriacarsi, un ladro prima di rubare, un lussurioso prima di soddisfare la sua lussuria.
    Una sensazione forte che ti cattura per quel poco tempo, ma che poi non cambia la tua vita e non ti ottiene pace, serenità e benessere duraturo.
    Diventa una dipendenza, una abitudine, una esperienza anomala che fai perché pensi che ti faccia bene ma di fatto non senti benefici a lungo termine.
    Il rapporto con gli altri viene spinto ad essere sempre meno empatico, sempre meno misericordioso.
    Ti viene detto che andare d'accordo con gli altri è un comportamento falso che non aiuta a crescere nella fede ne tu e neanche gli altri.
    Bisogna essere distaccati dalle affettività malate, bisogna essere duri, dire quello che pensi senza paura di offendere l'altro, anzi, se si offende significa che gli hai detto la verità.
    È come quando aspetti il giro di esperienze, durante le convivenze, con il coltello in mezzo ai denti per vendicarti di qualcuno.
    Mica lo vai a trovare a casa o ci prendi un appuntamento per chiarire le tue pendenze con quella persona, no, aspetti la convivenza per inchiodarlo davanti a tutta la comunità.
    Diventi meschino, vigliacco, traditore, infame, spietato.
    Ma ti vanti di "Mettere quel fratello nella verità", ti vanti di " fargli un servizio " di distruggerlo davanti a tutti " per il suo bene ".
    Magari ti accordi con qualche altro fratello del tuo gruppetto per colpirlo da più parti ed in più punti, o solo per rendere più efficace e distruttiva la tua critica.
    Poi dici che vai in comunità "per Gesù Cristo".
    No, vai in comunità per alienarti, per uscire dalla tua vita reale che non ti soddisfa.
    Non centra nulla Gesù Cristo.
    Tu vai in comunità per sentirti più forte, vai in comunità per essere ammirato, invidiato, rispettato.
    Vai in comunità per trovarti un posto che valorizzi te stesso.
    Vai in comunità per recitare un ruolo che ti dia soddisfazione, non importa se nella vita sei un fallito, in comunità sei apprezzato, quindi, anche se ti prendono in giro e ti usano va bene così.
    E ti accorgi della differenza quando sei tu ad essere attaccato, sei tu ad essere distrutto, sei tu ad essere " messo nella verità ".
    Allora forse capisci.
    Allora forse ti rendi conto di dove sei capitato.
    Allora forse cominci a crescere, cominci a capire il male che hai fatto, il male che fai o che continuerai a fare in nome di una menzogna che tu hai propinato agli altri e che gli altri ora propinano a te.

    LUCA

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    1. La verità è che Kiko è un narcisista anaffettivo. Idem Carmen. Kiko non ha mai mostrato affetto o riconoscenza a coloro che hanno dedicato la loro vita al SUO cammino. L'unica volta che ha pianto è stata al funerale di Carmen. E non mi stupisco.

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  11. Forse non avete capito che Kiko non è fondatore e'iniziatore, quindi il thread è assolutamente fuori luogo. Non avete capito niente. Ma come fate a scrivere tutte queste scemenze?

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    1. Più il pasqualone di turno se ne esce con quelle cretinate, più ci dà modo di dare una risposta ragionata a beneficio dei fedeli cattolici che s'imbattessero per la prima volta in questo blog.

      Uno dei kikodogmi più campati in aria è che il Cammino non sarebbe un'associazione di fedeli ma un "itinerario", e che Kiko e Carmen non sarebbero i fondatori ma gli "iniziatori". Come direbbe il ragionier Fantozzi, «questa è una cagata pazzesca!»

      A norma del diritto canonico, il Cammino è un'associazione privata di fedeli. Nella legge ecclesiastica, infatti, non esiste nessuna definizione di "itinerario" inteso come entità giuridica, per cui semplicemente non si può "approvare" un sedicente "itinerario". Altrimenti chiunque potrebbe reclamare l'approvazione della sua associazione, chiamandola "itinerario" oppure "attività" oppure "Paperino".

      L'autorità della Chiesa può accordare un riconoscimento a un'associazione di fedeli. Un'associazione "pubblica" ha la maggior parte dei membri consacrati (con voti religiosi o promesse, che essendo pubblici sono fatti "davanti a tutta la Chiesa" - e il passo successivo sono gli ordini religiosi, gli istituti di vita consacrata, le società di vita apostolica); un'associazione "privata" di fedeli, invece, si basa su un accordo privato tra fedeli. I capi del Cammino non emettono voti religiosi, né promesse pubbliche davanti all'ordinario, né vengono scelti dai vescovi (la gerarchia interna del Cammino è "gestita" in modo autonomo da Kiko e dal suo "cerchio magico"), per cui sul piano giuridico il Cammino non può esser altro che una associazione privata di fedeli, che ciò piaccia o no ai fratelli delle comunità e al loro idolo Kiko, e indipendentemente da ciò che insinuano gli articoli dello Statuto - che è solo un documento che dà al Cammino un elenco parziale di direttive per rimanere nell'alveo della Chiesa cattolica. (Lo Statuto del Cammino è notoriamente un documento piuttosto squinternato; per esempio fu "approvato" facendo riferimento a un Direttorio ancor oggi non pubblico; altro esempio: fa riferimento alla lettera Ogniqualvolta spacciandola per un desiderio di Giovanni Paolo II, quando invece notoriamente era solo un incoraggiamento ai vescovi e non un riconoscimento al Cammino).

      Dunque il Cammino è giuridicamente un'associazione privata di fedeli, che informalmente viene definito "itinerario". Giuridicamente diciamo "cosa è"; informalmente diciamo "cosa fa" e "come ci piace chiamarlo": fa un "itinerario", gli piace autodefinirsi "itinerario". Come a dire che la Fiat Multipla è giuridicamente un'autovettura e informalmente è la "brum-brum" di mammina che viene a prenderti all'asilo. Puoi anche scrivere "la brùm-brùm" sul libretto e sull'assicurazione, ma sempre un'autovettura è, e sempre un'autovettura sarà.

      Quanto poi al titolo nobiliare di "iniziatore", è un trucchetto furbetto per evitare che i kikos si chiedano: ma perché diavolo dobbiamo subire gli scrutini e le decime, se Kiko e Carmen non ne hanno mai "fatto esperienza"? Sta' a vedere che quei farisei di Kiko e Carmen hanno caricato sulle nostre spalle fardelli pesantissimi che loro non hanno mai toccato nemmeno con un dito.

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    2. @anonimo
      E quindi? Segue regole tutte sue? È al di sopra di tutte le leggi umane e divine? Guarda che non è il Messia eh?

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    3. Con parole tue sai spiegare perché ciò che in questo post è detto di alcuni fondatori per principio non può essere applicato a dei presunti "iniziatori"?
      Che forse quelli che tu chiami iniziatori non possono essere prepotenti, abusatori, maniaci sessuali, pervertiti, bramosi di denaro, profittatori?
      Godono forse di uno status speciale?
      Se al titolo del post sostituisci la parola "fondatore" con quella di "leader", il senso del post è identico, ma tu, forse, riesci a capire.
      Non ti sembra strano?
      Basta cambiare una parola facendo attenzione che il senso non cambi, eppure i camminanti capiscono in modo diverso: non ti viene il sospetto che potrebbero averti lavato il cervello?

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    4. Guarda,
      mi cascano le braccia a leggere assurdità come le vostre.
      Sembra che vi abbiano trapiantato un paraocchi per non vedere, e vi abbiano iniettato l'Alzheimer nel cervello per non ricordare nulla, cosí le contraddizioni gravi vi passano davanti al naso senza accorgersene.
      ... e poi vi si puó finalmente spillare un sacco di soldi, rendendovi SCHIAVI.
      La Spiritualità religiosa vera rende liberi, invece.
      Liberi DENTRO...

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  12. Una parola almeno per ricordare tutte le vittime che restano stritolate nei perversi ingranaggi di questo micidiale cocktail di finta religione, sesso incontrollato per dare sfogo ai più bassi istinti, passione smodata che si soddisfa nel gusto di esercitare il potere, di soggiogare e tenere umiliati i propri simili.
    A costoro, che per di più non una volta o due sono "caduti" ma che, piuttosto, hanno vissuto così per anni, li attende una terribile condanna. Il Signore stesso lo annunzia senza eccezioni. Il Dio della Misericordia per costoro dice che meglio sarebbe se non fossero mai nati e che, una volta nati, hanno una sola via di uscita, mettersi al collo una macina da mulino e gettarsi nel fondo del mare.
    Forse che il Signore Gesù vuol dare ad intendere che non c'è spazio più per la conversione per queste bestie? Per il pentimento e la conversione?

    Mica fa come Kiko che annunzia ai porci di ogni razza e risma il Kerigma ininterrotto e aggiunge pure "Se oggi MI ascolti e credi alla mia predicazione DI PRONTO i tuoi schifosi peccati sono tutti perdonati... poi... domani... se vuoi... puoi ANCHE confessarti. Ma OGGI scende su di te lo SPIRITO SANTO e tu cominci a gestare la creatura nuova, dentro di te...."

    Il peccato, qualunque peccato, serve perchè tu ti converta al Kiko/Kerigma. Se necessario e sei duro di comprendonio il Signore ti va a togliere la mano dalla testa più e più volte.
    Poco male per chi, necessariamente, dovrà subire. Per forza qualcuno ci sarà che dovrà subire lo stupro, la violenza, le passioni immonde del porco di turno. Per questo fratello o questa sorella (malcapitati) esiste il perdono per l'aguzzino e la dimenticanza.

    Questo tanto per svolgere il tema odierno così come si esplicita nelle oscure salette più frequentemente di quanto si possa immaginare.

    Pax

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    1. Volevo scrivere: Per il pentimento e la contrizione?

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  13. https://www.facebook.com/365192590249932/posts/3175360389233124/?sfnsn=scwspwa

    Un altro campione di santità, pronto per la canonizzazione. Complice, pur essendo anche lui un prete (trasfigurato in perfetto presbikiko sotto il comando di Giuseppe Gennarini), di innumerevoli malefatte in quel di Guam e non solo. Una vita spesa nella setta di Kiko e Carmen.

    Pax

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    1. Perché nel post di cui hai messo il link di dice "ex presbitero itinerante". Cioè "ex" si riferisce a presbitero o a itinerante? Mi parrebbe molto strano che i neocat scrivano "ex" di itinerante.

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    2. Sentiamo cosa diceva profeticamente padre Pius Sammut sul suo destino eterno: sperava nel paradiso, ma ad ogni modo, se fosse andato in inferno, auspicava che qualche fratello di comunità andasse a fargli visita.
      Evidentemente per lui l'importante era restare un membro del CNC, inferno o paradiso faceva lo stesso.
      Ora immagino che si sia ricreduto.

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    3. Dai Vale,
      uno che fa il cammino (e a quei livelli) ci va automaticamente in paradiso...
      Sono le basi!

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    4. @ Porto.

      Credo che ex si riferisca al fatto che hanno elencato tutti i posti in cui ha prestato servizio nelle fila del c.n., un poco dappertutto nel mondo, nei lunghi anni di itineranza.

      Pax

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. Distinguere con tanto accanimento la differenza che c'è tra "iniziatore" e "fondatore" è sintomo della diversità tra ciò che sente la Chiesa e ciò che sente il Cammino.

    Infatti non c'è differenza: se consideriamo i movimenti ecclesiali come delle potenzialità che erano nella Chiesa (che poteva fare a meno di loro) che hanno poi trovato modo di manifestarsi, allora tutti i fondatori sono degli iniziatori.

    L'insistenza sul fatto che Kiko e Carmen non erano fondatori pare voglia alludere al fatto che il Cammino sarebbe fondato da Cristo stesso, cioè che il Cammino è stato istituito con la Chiesa. Cioè che è Chiesa in se stesso.
    O che è come una specie di ottavo sacramento che la Chiesa si è dimentuicata. Ma questa è una vera eresia.
    Se i camminanti non credono che questa è un'eresia, ne parlino col proprio Vescovo e vediamo cosa gli risponde.

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  16. Tornando al discernimento dei Pastori, sorprende il fatto che i carismi di santi veri, come Padre Pio, non sono stati solo esaminati con prudenza, non solo ci si è andati coi "piedi di piombo", ma molto di più: a volte, anzi spesso, li si è combattuti con accanimento, mentre ai modernisti è stato concesso molto.
    E questo, credo, perché il discernimento è stato "fatto" senza tenere in debito conto la dottrina cattolica.

    Eppure i Pastori hanno il ministero di discernere e sono assistiti dallo Spirito Santo. Ma per discernere devono appunto discernere e da come hanno espresso certi giudizi, pare che non sempre l'abbiano fatto. Evidentemente si può non "usare" del proprio ministero.
    I ministri di Dio, infatti, hanno anche il compito di predicare, ma spesso nelle prediche si sentono assurdità, come in un'omelia che ho recentemente ascoltato, in cui si "canonizzava" Biden!

    Non so perché è successo tutto questo, forse Dio l'ha permesso perché, per dirla con San Paolo, si sveli il "mistero dell'iniquità" per i nostri tempi.

    Ma ci sono stati Pastori che sono di esempio, come Papa Pio XII, che fu grande estimatore di Padre Pio, che riconobbe i carismi della Sinapi e che credeva all'apprizione delle Tre Fontane. Un Papa molto aperto ma che amava la verità e perciò faceva riferimento alla dottrina di cui egli era custode.
    Apertura facendo attenzione alla verità: questa è la vera prudenza di giudizio.
    Forse quello che è mancato a tanti è un sincero amore per la verità.

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  17. Presbikiko, liturkika, tutte cretinate di perditempo.

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    1. Raglia, somaro, raglia pure quanto vuoi, ma il tuo ragliare non cambierà la realtà, anzi: sei tu il perditempo.

      Qui diciamo "presbikiko" per due motivi:

      1) i sacerdoti cresciuti e pasciuti nel Cammino vengono pomposamente qualificati "presbìteri", con la scusa che presso i primi cristiani si faceva così (in realtà quel termine greco significa "anziano", e il termine passò nel gergo perché il sacerdozio veniva conferito a uomini affidabili, non a giovincelli) e che nella celebrazione dell'ordine sacro pure si usa così (per motivi storici). In realtà è perché nel Cammino il sacerdozio è disprezzatissimo, così come la nozione di sacrificio: nell'ideale kikista-carmenista non c'è più bisogno del sacerdote che compie il Sacrificio ma solo del "presbitero" (magari laico) che fa il presentatore televisivo della pagliacciata autogestita neocatecumenale.

      2) i sacerdoti cresciuti o pasciuti nel Cammino sono ad immagine e somiglianza di Don Kikolone. Questo blog ha pubblicato numerose testimonianze ineludibili - come la foto del presbikiko in ginocchio davanti al laico Kiko per farsi benedire (una completa inversione di ruoli!), o come il presbikiko che vorrebbe pubblicare una raccolta di poesie «ma prima lo devo dire a Kiko... deve autorizzarmi lui!».

      E diciamo anche "liturkikia" perché il Cammino celebra una liturgia fatta su misura di Kiko, inventata da Carmen e Kiko, imbottita di cretinate (il girotondino imbecille a fine celebrazione, la pagliacciata esagerata al segno della pace, l'esibizione di prodotti ortofrutticoli sul tavolinetto...), di abusi (le interminabili monizioni e risonanze, il tavolinetto smontabile con le seggiole pieghevoli nella saletta laterale, l'esibizione di gadget kikiani ovunque - drappi, ceri, suppellettili sacre, tutto è made in Kiko...), di vere e proprie offese al Santissimo Sacramento (le pagnottone sbriciolose e la "comunione seduti", il beverone-insalatiera a cui tutti debbono abbeverarsi, le canzonette kikiane con grossolani errori teologici ed eresie...): se un presbìtero si presta a tale scempio di liturkikia senza ribellarsi, allora merita proprio l'appellativo di presbikiko. Il Cammino è idolatria. Kiko è sempre al centro di tutto, perfino quando non viene nominato (il che dà la comodissima e ipocritissima opportunità a tanti "fratelli del Cammino" di poter usare la scusa del "ma io faccio il Cammino, non so nemmeno chi è questo Kiko...": ma come, hai i suoi autoritratti ovunque!).

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  18. Scusa ale, riformulo la domanda, perche' i figli degli attuali 50 non frequentano. Mi riferisco ai figli post comunione. Giorgio di Barletta

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    1. Perchè le cose "della parrocchia" valgono 20 e quelle del cammino valgono 100. E per "cose" s'intende anche la Messa. Non lo dico io, ma Kiko in persona. Controlla:

      https://neocatecumenali.blogspot.com/2013/05/kiko-liturgia-nc-vale-100-liturgia-parrocchia-vale-20.html

      Questo diceva Kiko ai "didascali". Questo dimostra quanto tengano in considerazione la Chiesa e cosa succeda se invece qlc decide di non intraprendere il cammino, ma di restare nell'ambito della Chiesa. Come minimo lo compatiscono e per i genitori questa "è una croce".

      Lasciamo stare poi il "post cresima", invenzione degli ultimi anni che altro non è che un corso propedeutico al cammino neocatecumenale.

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  19. Ve lo spiego semplice, semplice, in modo che anche voi possiate capire.Fondatore è colui che da inizio ad un opera, movimento, associazione, che non esisteva e che prende inizio, ad opera di una persona questo non è il caso del Cammino Neocatecumenale, perchè esisteva già nell'antica Chiesa primitiva, inoltre il Concilio Vaticano II, nella costituzione Sacrcosantum Concilium sice quanto segue:

    "Si ristabilisca il catecumenato degli adulti diviso in più gradi, da attuarsi a giudizio dell'ordinario del luogo; in questa maniera il tempo del catecumenato, destinato ad una conveniente formazione, potrà essere santificato con riti sacri da celebrarsi in tempi successivi".

    (Costituzione del Concilio Vaticano II Sacrosanctum Concilium, n. 64)

    Pertanto Kiko non è fondatore, ma iniziatore di una realtà che non è movimento, nè associazione o gruppo, ma è una modalità attraverso la quale si vuole fare iniziazione cristiana, un catecumenato post battesimale.E' chiaro?Quindi avete scritto un sacco di sciocchezze, ve ne rendete conto?

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    1. BLA BLA BLA.

      Tralasciando la FALSITA intrinseca di ciò che dici (perchè il CN NON FORMA cattolici dato che un CATTOLICO sa la differenza tra un peccato veniale ed uno mortale , per il quale serve la confessione sacramentale e poi perchè UN CATTOLICO sa benissimo dove andare per trovare Gesù Cristo in corpo, sangue anima e divinità ovvero DAVANTI AI TABERNACOLI DI TUTTE LE CHIESE CATTOLICHE DEL MONDO)...

      Ti spiego semplice semplice che KIKO ARGUELLO è sottoposto A TUTTE LE LEGGI UMANE E DIVINE senza SCONTI.
      Oppure vuoi dire che "essendo iniziatore" allora qualsiasi cosa esca dalla sua bocca arriva direttamente dal PAdreterno?

      Vedi, caro anonimo de-pesante, il fatto è che PER COME VI COMPORTATE, voi GIA' pensate una cosa del genere. Per voi Kiko è al di sopra persino del Papa. Lo avete dimostrato in questi anni. Per voi Kiko Arguello è allo stesso livello di Gesù Cristo.
      Anzi, di più dato che (Kiko dixit) "Gesù non è un modello di santità per nessuno", ma Kiko "è un santo".

      Io dico, dato che siete "cristiani adulti" perchè non avete le palle di dirlo chiaramente e di farvi una chiesa tutta vostra senza avere la palla al piede di noi poveri cristianucci della domenica che ci accontentiamo dei Padri della Chiesa, dei Santi e delle parole del Papa?

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    2. carissimo nella chiesa primitiva le comunita' cristiane credevano in GESU' e vivevano in piena poverta'

      dom

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    3. Anonimo, la Sacrosanctum Concilium è del 1963.
      Con il RICA o OICA del 1972 e 1978 (versione italiana) si dà contenuto alle disposizioni generiche della Sacrosanctum Concilium.
      Il catecumenato che si intende è quello per i NON battezzati o battezzati senza ulteriori sacramenti o battezzati in stato di necessità.
      Quello è il catecumenato. Non il neo-catecumenato argϋelliano che va a pescare i fedeli praticanti nelle parrocchie.
      L'"iniziazione cristiana", infatti, non è per i già "iniziati" e già fedeli praticanti. Vanno iniziati quelli che non hanno MAI iniziato.
      Quindi ai già fedeli non si addice la specifica "iniziazione cristiana". Nella chiesa primitiva non ri-iniziavano i già fedeli.
      Allora è "riscoperta del Battesimo". Se è riscoperta del Battesimo non importa fare alcun rito, basta dare delle catechesi e non scrutinare e valutare i "candidati", perché non sono "candidati al Battesimo", sacramento che hanno già ricevuto.

      Giocare con le parole è un'arte.

      Questa spiegazione non era magari semplice, semplice: certi concetti vanno sviscerati.
      L'hai compresa?

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    4. Grazie Libera, stavo scrivendo le stesse cose che hai scritto tu.
      Felice di averti letto e felice di ritrovarti a scrivere in questo blog.

      LUCA

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  20. Anch'io cercherò di esprimermi semplicemente. Kiko e Carmen sono a tutti gli effetti i fondatori di un movimento o associazione o fondazione che dir si voglia che sostiene di ispirarsi al catecumenato della Chiesa per indurre nei cattolici una presunta riscoperta del proprio battesimo.
    La cosa termina qui.
    Tant'è che se un vescovo non vuole le catechesi kikiane, queste non si fanno e se chiude le comunità perché non gli piacciono più, queste vengono chiuse. Un parroco, nella propria parrocchia, ha la stessa potestà. Mentre nessun vescovo e nessun parroco possono rifiutarsi di fare catechesi ai non battezzati o la catechesi per la preparazione ai Sacramenti.
    Certo, l'idea folle di Kiko e Carmen era quella di sostituirsi, con la propria religione, a quella della Chiesa, cooptando tutti i cattolici nelle famose parrocchie 'comunità di comunità', e la tua delirante asserzione che il Cammino Neocatecumenale sostituisca il catecumenato nella Chiesa dei primi secoli lo dimostra.
    Ma cosi non è. Le sciocchezze le dici tu, mi dispiace per te.

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  21. Anonimo 11.28
    Il neocatecumenale di cui prima. dovrebbe sapere che nel primigenio cristianesimo, presuntivamente resuscitato da Kiko, il rito batesimale era contrassegnatoda tre passaggi: il Battesimo per fuoco, il battesimo  per acqua acqua e per spirito, così com'è scritto nelle catechesi battesimali di Cirilo sdi Alessandria e nella Mistagogia di Giovanni di Gerusalemme


    Uno dei tre battesini era caratterizzato da un rituale "cruento" ,l'incisione della sfragis in forma di taw (segno di Cristo) sulla fronte dell'iniziando con un coltello arroventato, così come ci narra Tertulliano in questo periodo parzialmente parafrasato



    "Carissimi non vi paia strano, né vi dovete spaventare a causa dell’ustione, cioè della cauterizzazione che si fa tra voi , durante le cerimonie di iniziazione; né dovere temere tale rito quasi fosse qualcosa d’insolito, mentre esso è il modo comune con cui Dio vi vuole mettere alla prova per trovarvi degni di sé, quasi foste oro nel crogiolo. Al contrario godete perché mediante tale rito di cauterizzazione venite partecipi dei dolori del Cristo e, di conseguenza, nella apocalisse della sua gloria, pieni di gioia potete esultare."


    Aspettiamo che Kiko, nella sua ansia rstaurativa, ristabilisca per intero il rituale e vediamo quanti ci stanno...

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  23. Alle considerazioni che già ti sono state offerte, aggiungo solo un altro concetto in linea con le riflessioni molto corrette di Valentina.

    Quello che inficia il Cammino - che non può pretendere a nessun titolo di essere diverso da tutte le altre realtà ecclesiali frutto del Concilio Vaticano II - è la sua forte personalizzazione.

    Vogliamo chiamarle figure "carismatiche"? Chiamale come vuoi, ma senza l'impronta forte e indelebile di Kiko e Carmen il Neocatecumenato semplicemente NON ESISTE.
    Bella pretesa di essere una iniziazione per la riscoperta del Battesimo a disposizione dei Vescovi e dei Parroci, se Vescovi e Parroci non contano nulla.
    Il Cammino ha una rigida struttura piramidale e la gerarchia dei vari livelli è composta di laici autonominatisi nel loro ruolo. Nessuna incidenza hanno in questo i Vescovi. Che possono solo prendere o lasciare.
    Che intendo? Che questi kikatekisti e presbikiki vengono formati esclusivamente nel e dal cammino, la loro idoneità è riconosciuta da Kiko, insieme agli altri componenti della triade (finchè Carmen era viva, padre Mario non conta e non è mai contato niente, come ora Ascen) e basta. Idoneo è chi
    - dimostra di essere legato a loro
    - impara a memoria i mamotreti
    - consegna fedelmente quanto ha ricevuto
    - obbedisce SOLO a Kiko e Carmen (questo vale pari pari per i presbikiki)
    - non ha nessun obbligo di fare altri studi: teologici, dottrinali o corsi diocesani per catechisti che, anzi, rifuggono come la peste (poichè distoglie dal puro "spirito del cammino"); nella migliore delle ipotesi li considerano una inutile perdita di tempo (insomma, nessuno ha nulla da insegnare a costoro).

    Potrei scrivere altro e altro, ma mi fermo qui.
    E' sufficiente per capire che il Cammino è una cosa tutta kikiana che non può pretendere di essere, come dicono loro, "la Chiesa".
    Hanno voglia di ripetere e ripetere. Noi siamo la Chiesa, non siamo "nella" Chiesa. Bei presuntuosi, bei settari e, aggiungo io, esaltati fuori orbita.

    Perciò parliamo sempre di "autonominati" iniziatori (o fondatori che dir si voglia).
    Quello che fa la differenza e che conta è la sostanza, non la forma!

    Ma a ben vedere qui forma e sostanza ormai coincidono da tempo anche loro.

    Perchè???

    Ma perchè se avessero voluto salvare la forma, avrebbero dovuto mettere al cammino la parola FINE ad un certo punto. Avrebbero salvato almeno la faccia.
    Dimmi tu, ma che cammino è un cammino che non arriva mai da nessuna parte? Il gioco dell'oca, senza neanche i premi?
    Ma Kiko è insaziabile, non gli è bastato tenere su la giostra per 10 anni? Macchè, per 20/30 anni? Macchè per 40/50??
    No, il cammino non finisce MAI.

    Anonimo, scusa, ma che iniziazione del cavolo è questa??

    Pax

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  24. L'anonimo delle 11 e 28 dice testualmente che il Cammino Neocatecumenale "esisteva già nell'antica Chiesa primitiva".
    Davvero? E durava 40 anni? E c'era anche la confessione pubblica incentrata sulla sessualità?

    L'anonimo inoltre applica al Cammino le parole del Vaticano II: "Si ristabilisca il catecumenato degli adulti".
    Ma la Chiesa ha ristabilito il catecumenato per gli adulti attraverso l'OICA.
    Le catechesi per gli adulti che vogliono essere battezzati non possono seguire i mamotreti di Kiko, neanche se a tenerle fossero dei camminanti, ma le indicazioni dell'OICA.

    Di fatto la Chiesa riconosce il Cammino come un'associazione privata di fedeli, come tutti i movimenti.

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