lunedì 16 agosto 2021

"Catechesi per adulti", "catechesi per giovani e adulti ", "catechesi per bambini, giovani e adulti ". "Venite, ascoltate, a qualsiasi età!" ... E si inventano pure i didascali.


Pubblichiamo un interessante contributo di LUCA:

Tra Il CN ed i giovani non c'è mai stato feeling.

Ed è giusto così, il CN è un percorso nato per gli adulti.

Per 30-40 anni il CN si è presentato nelle parrocchie sotto le mentite spoglie di "catechesi per adulti".


I seduttori

A Kiko Arguello non è mai importato granché dei giovani.
In comunità i giovani sono i figli dei camminanti, costretti dai genitori, a partecipare agli incontri del CN.

I catechisti sono stati chiarissimi in più di una occasione durante la mia esperienza nel CN :
ai bambini prima ed ai ragazzi dopo va "inculcata" la fede, chiaramente la fede nel CN.

Devono partecipare alle Eucarestie neocatecumenali appena sono in grado di stare appena un po' calmini ed appena un po' in silenzio e devono entrare in una loro comunità a 12-13 anni.
Queste sono le consegne precise.

La figura del didascalo nasce proprio per questa esigenza, tenere buoni i bimbi e prepararli all'entrata in comunità.

È una figura a metà tra un baby-sitter ed un catechista ma "senza portafoglio" nel senso che non conta nulla.



Crescono immersi totalmente

nel neocatecumenalismo...

 

È un ruolo, o carisma come lo chiamano loro, secondario, spessissimo riservato alle donne o alle ragazze neocatecumenali e molto snobbato in comunità.

I genitori e di conseguenza i bambini non hanno alcun rispetto della figura del didascalo.
Anche perché è costretto ad essere, come tutti i ruoli in comunità, una figura pallosissima che si muove in schemi angusti e senza soluzioni alternative.




e si alzano per i seminari R.M.

ancora piccolissimi;

ma a che tappa di cammino staranno mai?

 I compiti del didascalo sono sempre gli stessi, fatti esattamente allo stesso modo.
Durante i tempi forti della Chiesa i didascali delle comunità più avanti di cammino, prendono la gestione di tutti i bambini e fanno delle "lezioni di ebraismo", lezioncine, sempre uguali che si trasmettono dai didascali delle comunità più "anziane" ai didascali delle comunità più "giovani".

Faccio alcuni esempi del tempo di Pasqua e di Natale:

A Pasqua si parla e si spiega la Pasqua ebraica, con le solite domandine dei bambini ai genitori durante la veglia e le solite canzoncine trite e ritrite, sempre le stesse da decenni, "che cosa c'è di diverso in questa notte.....".


A Natale, l'importanza data ai Magi che portano doni, con altre canzoncine trite e ritrite, sempre le stesse "i bambini di Betlemme....", con i Magi che regalano caramelle e cioccolatini ai bambini.

Un copione sempre uguale che è diventato una tradizione neocatecumenale che non si può assolutamente cambiare.

Forse qualcuno ricorda quello che è successo a Daniel Lifschitz, per aver tentato di introdurre un qualcosa di diverso dalla solita preghiera di ringraziamento prima delle agapi e dei pasti in comune dei neocatecumenali? (*)

Catechesi dei tre giovani nella fornace

ripetuta fino allo sfinimento


Altra catechesi sempre uguale dei didascali neocatecumenali è quella dei tre giovani nella fornace che viene ripetuta da sempre nelle convivenze neocatecumenali.

Ed è strano che un intero movimento laico non cambi di uno iota le proprie tradizioni interne, mentre pretende dalla Chiesa la massima elasticità sulle norme liturgiche dell'Ordinamento del Messale Romano.

Tornando ai giovani, da quando è cominciata la crisi delle nuove entrate nel CN, Kiko Arguello ha deciso di correre ai ripari e si è "inventato" il post-cresima neocatecumenale.

Questo post_cresima è funzionale al CN, ma è anche un comodo cuscinetto per ammorbidire l'obbligo della entrata dei figli dei camminanti in comunità.

In pratica è un pre CN, in cui, oltre ai figli dei camminanti che da consegna tassativa devono entrare in comunità, consente anche di "acchiappare" qualche ragazzo dalle Cresime o qualche amico dei figli dei camminanti.



Con la crisi nera del CN, il post-cresima neocatecumenale è diventato una boccata di ossigeno per la spompatissima e disastrosa propaganda neocatecumenale.

Annuncio buono per ogni età

Ora sui manifesti per "acchiappare" nuovi adepti viene scritto " catechesi per giovani ed adulti " e viene riportato con la massima naturalezza, come se quel "giovani" ci fosse sempre stato.
Ovviamente non è così, noi lo sappiamo ed anche i neocatecumenali più "anziani".

Vabbe le cose cambiano, il CN cambia solo quando gli conviene, od è costretto.

Eppure il CN ha avuto la possibilità di fare qualcosa di buono per e con i giovani.

Ha avuto la fortuna o l'illuminazione dello Spirito Santo ( maiuscolo giusto e assolutamente intenzionale) di ritrovarsi tra i suoi presbiteri un grandissimo sacerdote che sapeva parlare ai giovani.

Sappiamo come è finita.
Sono stati dedicati ampi spazi, anche su questa blog, a Don Fabio Rosini ed ai suoi 10 Comandamenti. (**)


Venite!” ... “Ascoltate!”...

 

Kiko Arguello ha indirizzato Don Fabio Rosini verso i giovani e Kiko Arguello ha processato e costretto all'uscita dal CN Don Fabio Rosini per invidia e gelosia.

Perché Rosini attirava troppi giovani nel suo percorso formativo di 1 anno e poi non li indirizzava solo al CN, ma, gli consigliava di fare un qualsiasi percorso di approfondimento della fede nella loro parrocchia.

In pratica Rosini è stato reo del fatto di lasciare liberi i giovani di decidere.

Questo è stato il suo crimine:
non obbligarli ad entrare nel CN.

Ora Kiko ha Don Gianvito Sanfilippo, responsabile unico del suo post_cresima neocatecumenale, suo fedelissimo servitore, obbediente yes-man neocatecumenale, che gestisce un percorso formativo per i giovani, che dura sei anni e che è solo una mera preparazione all'ingresso nel CN.


... quanti anni avete avete...

Per fortuna i giovani non sono stupidi, sfruttano il post-cresima neocatecumenale come possibilità di incontrarsi e stare insieme e lo snobbano alla grande con la pesantezza delle sue impostazioni neocatecumenali, tipo le penitenziali di gruppo (confessioni) decise a tavolino una al mese o la scrutatio neocatecumenale inventata da Kiko Arguello, sempre decisa a tavolino una al mese, per far dire alla Bibbia, quello che fa comodo al CN, sulla vita e le decisioni future dei ragazzi.

Non è un caso che già dal 2-3 anno di post_cresima neocatecumenale i ragazzi si dimezzano.
Rimangono i fedelissimi figli dei camminanti, costretti da "contratto" a partecipare.
Alcuni di questi "figli del cammino" iniziano, anche da subito, una doppia partecipazione, post_cresima e comunità neocatecumenali.

Poi è chiaro che qualcosa devono mollare, tra la scuola, li CN ed il post-cresima, finisce che mollano il post-cresima.

Poveri giovani!!!! 


Bambini Neocatecumenali ascoltano il Kerigma kikiano e…


lo annunciano per le strade...



Ingabbiati a 12-13 anni in un pesantissimo ed inutile percorso per adulti.
Tra incudine (genitori neocatecumenali) e martello ( catechisti e padrini neocatecumenali).
I più sfigati sono sicuramente i figli dei catechisti neocatecumenali.

E ne conosco tanti che davvero avrebbero bisogno di essere liberati.

 

                                                         (da  LUCA)

_______

(*)




Il libro di Daniel Lifschitz: "L'immondizia ama Dio. Storia di un cattolico ebreo.".
In esso è ben spiegata la sua storia e la sua esperienza di catechista neocatecumenale itinerante.




(**)

Alla domanda "Qual è stato il motivo dell'allontanamento di don Fabio Rosini dal Cammino?" risponde Marco in un commento ad un articolo del 2015:

Ti rispondo in maniera chiara:
1) Alcuni di noi conoscono ancora o hanno avuto la fortuna di conoscere PERSONALMENTE Don Fabio Rosini.
2) Alcuni di noi che erano di Santa Maria Goretti HANNO VISSUTO MOLTO DA VICINO TUTTA LA STORIA ed il clima pesante che c'era nella Parrocchia e nelle Comunità a quel tempo. E questo clima c'è ancora oggi (rileggiti Lucio alle 23:08).
3) Don Fabio Rosini è stato allontanato dal Cammino, ed è stato definito un "GIUDA" ed anche ripetutamente (sia in sua presenza che innumerevoli volte dietro le sue spalle) un "DEMONIO" solo perché si rifiutava di distruggere la sua (o meglio di DIO) opera di evangelizzazione dei "10 Comandamenti" che toglieva e toglie sempre più giovani al Cammino e li porta alla CHIESA. E' stato allontanato da Kiko solo perché voleva seguire GESU' CRISTO e non kiko. E' stato allontanato solo per INVIDIA di Kiko, il quale lo accusava di distruggere l'opera di Kiko.
Motivazioni assolutamente simili le potrai trovare leggendo la storia di Daniel Lifschitz.
Ma per Kiko non vale il fatto che "non è INVIDIOSA la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse"?

Sai qual è il più grande nemico del Cammino? KIKO stesso, il suo egocentrismo e la sua infinita superbia.
Come ha detto Daniel Lifschitz (e come ha ricordato Lucio alle 11:03) "il cammino è Kiko, ed il becchino del cammino sarà Kiko".

Marco



                                                                 

81 commenti:

  1. "SAN FRANCESCO ERA UN ERETICO" (CIT.GIOVANE FIGLIA DEL CAMMINO)

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    1. Più che altro aveva una sorella che a Kiko non piace: sorella povertà.

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    2. Come non piace? ma se Kiko non ha una lira. C'è scritto dappertutto senza tema di smentita.

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    3. Infatti Kiko stesso dice che ogni giorno molla 50 euro di elemosina al primo barbone che vede...Gli danno la paghetta? Oppure ha sparato l'ennesima menzogna?

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    4. Rispetto Kiko, ma paragonarlo a San Francesco è allucinante. Kiko vive in appartamento con agi, se si muove va in aereo in prima classe o jet privato, veste come veste , banchetta in hotel, e lautamente, e servito e riverito, ecc, ecc.
      Sa Francesco vestiva di sacco, è morto cieco per i digiuni che fece, dormiva sulla terra e come cuscino aveva una pietra, andava a piedi, e morto sdraiato sulla terra, in vita ha fatto innumerevoli miracoli, quando è morto ne ha fatti altri, durante la sua vita non volle avere il comando dell'ordine da lui fondato, obbediva in tutto al Papa e ai vescovi, girava scalzo, ecc,ecc.

      CDD

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    5. Eretico è colui che distorce la verità, quasi sempre fingendo di averla "reinterpretata bene" adattandola ai "tempi odierni", e menate del genere.

      San Francesco d'Assisi, al contrario, non ha distorto la verità ma ha solo voluto viverla il più possibile. Un gigante della fede, pronto ad annunciarla al Sultano, pronto a cancellare completamente la propria opera se non fosse stata gradita al Papa.

      È segno di enorme ignoranza usare il termine "eretico" per disprezzare qualcuno. Eretico, infatti, è solo colui che distorce la verità. Come ad esempio Kiko e Carmen, «i nuovi falsi profeti», come li definì -giustamente!- padre Pio da Pietrelcina.

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    6. Se Kiko da 50 euro al giorno in un anno sborsa 18250 euto

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  2. Ho apprezzato molto i commenti di LUCA sui giovani e il cammino, ottima sintesi del problema che pure Osservatorio ha affrontato tante volte. Ma non smetteremo mai di mettere in evidenza la questione. Un itinerario come quello neocatecumenale, fondato sul non-rispetto della persona in generale, riusciamo a immaginare che impatto devastante ha sui giovani e finanche sui bambini, poichè neanche quelli lascia in pace. Cosa millantano "catechesi per adulti"?
    Il Cammino si propone come "unica tavola di salvezza" per tutti. Come itinerario ottimo anche per adolescenti. Dai dodici anni in su anche per loro deve esistere SOLO il cammino.

    Pax

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  3. Il Cammino è come un imbuto, se ti prendono nel loro raggio di azione ti indirizzano in un'unica direzione e ti risucchiano irrimediabilmente.
    In passato ci siamo dedicati molto alla questione giovani nel c.n.. Ma non è mai abbastanza. Se il cammino è deleterio per gli adulti per cui è nato, figurarsi per chi è in una fase evolutiva ed è il cammino a farsi carico della sua formazione/educazione. Veri e irreparabili disastri, come tante testimonianze di ragazzi in tutti questi anni hanno dimostrato, di tutti quei giovani che sono riusciti a svincolarsi, a sottrarsi al plagio a senso unico a cui è condannato chiunque si consegna, anima e corpo, al neocatecumenato.
    ........

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  4. ........

    Moltissime sono le cose da dire leggendo l'illuminante e netto excursus di LUCA.
    Per ora vorrei aggiungere un elemento a mio avviso importante, che ci aiuta a comprendere meglio la triste vicenda di Fabio Rosini. Essa, poi, si è rivelata una grazia per come è andata e un micidiale boomerang per Kiko/Carmen/Cammino.

    Fabio Rosini è stato di fatto cacciato dal cammino, o costretto ad andarsene che è la stessa cosa.
    LUCA precisa giustamente che il crimine del quale Rosini a loro dire si sarebbe macchiato è stato quello di "aver lasciato liberi i giovani di decidere dopo il post-cresima come continuare nella Chiesa", non obbligandoli in nessun caso e in nessun modo ad entrare nel CN.

    Questo è lo stile che Fabio Rosini ha mantenuto fino ad oggi per i "Dieci Comandamenti" con convinzione. E' un percorso di catechesi che si completa. Una volta finito si lascia che le persone vadano ognuno per la propria strada. Su questo egli insiste molto dicendo di non credere in percorsi eterni e tanto meno nel legarsi ad una persona come unico punto di riferimento obbligato.
    Chi sa perchè su questa cosa è stato sempre molto netto e irremovibile.
    A parte che da subito ha messo a completa disposizione della Chiesa questo strumento catechetico da lui posto in essere.
    Chiunque, quasi sempre un sacerdote, può apprenderlo da lui e riportarlo nella sua diocesi o parrocchia, secondo il volere dei Vescovi, in completa autonomia.

    Ma quello che mi preme chiarire è che non si è neanche trattato di un atto vero e proprio di insubordinazione da parte di don Rosini nei confronti di Kiko, questo è l'assurdo. Questo il paradosso.
    ........

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  5. ........

    I Dieci Comandamenti sono nati quando Kiko ha concepito la cd. "Pastorale di Mediazione", consegna del cammino dopo la tappa della Redditio.
    Si diceva: "ora siete abbastanza adulti (dopo minimo 15 anni di cammino!) e qui noi vi mandiamo per la prima volta a SERVIZIO DELLA PARROCCHIA".

    Cosa intendeva Kiko? Intendeva che i fratelli della comunità che avevano fatto la solenne professione di fede potevano - alla buon'ora - mettersi a disposizione del Parroco per aiutare nella Pastorale comune della Parrocchia, in una forma stabile e ben strutturata e comunque prevista nei minimi dettagli nella consegna del cammino, come tutto il resto.

    La comunità veniva suddivisa in gruppi per la preparazione ai matrimoni, cresima, comunioni, battesimi e perfino per la cd. "pastorale escatologica"!

    Ma ciò che mi preme sottolineare a tal proposito è una esplicita affermazione di Kiko alla Consegna della Redditio (reperibile sul mamotreto di questa tappa).

    Essa recita più o meno così: la Pastorale di Mediazione è al SERVIZIO TOTALE E GRATUITO DEL PARROCO, egli è l'Unico Responsabile della Pastorale Parrocchiale (e vorrei vedere!).
    E' appunto il Parroco che detta le linee, i tempi e i modi e i momenti. Questa Pastorale va fatta a nome della Parrocchia, il C.N. non deve apparire in nulla, neanche dovete dire di far parte del Cammino. (parola di Kiko)

    (Breve parentesi: vorrei far ricordare che la stessa bubbola fu detta alla Traditio quando i fratelli venivano sorteggiati due a due per andare per le case: "Dovete andare ad annunziare il Kerigma A NOME DELLA PARROCCHIA E MAI DEL CAMMINO". Ma che facce di bronzo!!).

    La storia di Fabio Rosini dimostra che sono bugiardi, falsi e perversi oltre ogni immaginazione.
    Poichè Fabio non ha fatto altro che eseguire (come sempre, poichè lui era molto devoto a Kiko, cresciuto nel cammino) alla lettera le parole di Kiko, queste:

    "La Pastorale di Mediazione NON è per il Cammino, ma per la Parrocchia".
    "Non dovete usare la Pastorale Sacramentale per portare gente in comunità...".

    ... E fu così che Fabio Rosini ha concepito un Post-Cresima orientato a lasciare LIBERI, completamente liberi, i giovani alla fine. IN OBBEDIENZA A KIKO.

    Ma questo è andato a Kiko per traverso.

    Ho ancora nelle orecchie nelle convivenze di itineranti Fabio che si difendeva dicendo "Ma Kiko, tu avevi detto che..."

    Non solo, Fabio diceva anche:
    "Kiko, io vedevo che stava nascendo una cosa più grande di me. Quante volte ti ho chiesto di parlare con te e Carmen per capire come dovevo continuare e tu "Vai avanti, Coraggio!" "Poi parleremo" "Già vedremo"....

    Certo Kiko non poteva mai immaginare che un giovane presbikiko, nato cresciuto e pasciuto nel cammino, nel R.M., tanto a lui devoto, come tutti, gli facesse un simile scherzetto! Mai avrebbe creduto possibile una cosa simile.
    Ma Kiko mai fa autocritica. Tutte le accuse e le colpe sono state riversate sul giovane volenteroso e talentuoso sacerdote.
    Com'è finita, lo sanno tutti.

    Ancora oggi Rosini non si può nominare: anatema, orrore, un giuda che si è venduto al suo Vescovo, alla Vicaria di Roma, un disobbediente seriale.

    Pax

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    1. Don Fabio Rosini è pericolosissimo, le sue idee, se attecchivano, sarebbero state esiziali per il Cammino, perchè i giovani, avendo la possibilità di scegliere, sceglievano altro. Con don Gianfilippo invece, è tutta un'altra musica................

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    2. Infatti con don Gianfilippo si possono drogare senza che i genitori si accorgano se stanno male o meno

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    3. E ti pare poco che i giovani potessero scegliere?
      Avete paura della libertà dell'altro. Con persone libere non sapete avere a che fare. E poi se dici che i giovani, avendo la libertà di scegliere, sceglievano altro assolutamente non ti interroga neanche un pochino? Visto che siete il top perché in ogni caso non avrebbero dovuto scegliere voi che siete tanto bravi? E' tanto tanto bello stare in comunità, vero? O no? Mi sa che che non ci credi neanche tu.

      Con don Gianfilippo è tutta un'altra musica...? Ma davvero? Direi piuttosto che è sempre la stessa musica!

      Pax

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  6. Kiko e Carmen, non avendo la fede cattolica, hanno sempre parlato come se l'inculcare la fede ai figli consistesse solo nel martellarli il più possibile. Come se la fede fosse un banale elenco di cose da dire e di cose da fare. Come se il trasmettere la fede non fosse "l'accendere un fuoco" ma fosse banalmente "il riempire un secchio". Ma questo è esattamente il peggior moralismo protestante, ed infatti tanti "figli del Cammino" si ribellano in tutti i modi più odiosi che riescono a inventare, mentre gli altri recitano la parte in attesa che giunga il giorno per sbarazzarsi del Cammino senza pagare le conseguenze, e una minoranza recita la parte solo perché conveniente (trovarsi una fidanzatina, e robe così).

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  7. @Blog

    Possibile che siate così ignoranti che bisogna spiegarvi ed insegnarvi proprio tutto? L'educazione cristiana della prole, per una coppia cristiana, sposatasi con rito cattolico, non è opzionale, ma un obbligo al quale si sono impegnati nel momento in cui si sono sposati. Tra le promesse matrimoniali che gli sposi fanno, quando si sposano c'è la seguente:

    "Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?

    Gli sposi rispondono: Sì".

    Leggete bene, anzitutto gli sposi si impegnano ad accogliere tutti i figli che Dio vorrà mandare, quindi all'apertura alla vita, non si elenca il numero, pertanto non si esclude la famiglia molto numerosa, gli sposi poi si impegnano, davanti a Dio e alla Chiesa, ad educare i propri figli, secondo la legge di Cristo e della Chiesa. I genitori quindi hanno l'obbligo di educare cristianamente i propri figli. La realtà attuale, che solo voi continuate pervicacemente a negare, mostra quanto questo impegno, solennemente preso dagli sposi, il giorno delle nozze, sia assolutamente disatteso dalla stragrande parte dei genitori, infatti le nuove generazioni sono perlopiù fuori dalla Chiesa, lontano dalle parrocchie e dopo la Cresima, quando la fanno, gran parte sparisce dalle parrocchie e dalla vita della Chiesa. Inutile che lo negate è un dato di fatto evidente come la luce del sole. Il Cammino cerca di educare prima i genitori alla trasmissione della fede, poi i figli, prendendo spunto dalla tradizione del popolo di Israele, che si è retto e si regge proprio sul comando di Dio, espresso nel libro del Deuteronomio. Come al solito voi criticate, ma vorrei conoscere da voi una alternativa al modo proprosto dal Cammino. Dato che le parrocchie sono un colabrodo, cosa si dovrebbe fare per trasmettere la fede ai figli? Vi dispiacerebbe offrirci una alternativa? Perchè è facile criticare ma poi essere propositivi? Quale alternativa offrite alla situazione presente che mostra una carenza nella trasmissione della fede.

    Come dicevo il Cammino fa riferimento al modo di trasmettere la fede del popolo di Israele che leggiamo nel libro del Deuteronomio 6,4-9:

    "4 Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 5 Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. 6 Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; 7 LI RIPETERAI AI TUOI FIGLI ,NE PARLERAI QUANDO SARAI SEDUTO A CASA TUA, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 8 Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte."

    Quanto detto al popolo d'Israele vale anche per noi cristiani, il nuovo Israele, chiamati a tramandare la fede cristiana alle nuove generazioni. L'Antico Testamento riguarda anche noi, perchè non siamo Marcionisti, non siamo come Marcione che riteneva il vecchio testamento superato.

    Pertanto la parassi della trasmissione della fede del Cammino è ottima, certamente superiore a quella delle parrocchie e di tante famiglie mediamente cattoliche. Pertanto le vostre critiche sono del tutto immotivate, ingiuste e fuori luogo, mosse da invidia per la buona riuscita del Cammino, che si contrappone al fallimento completo della iniziazione cristiana dei fanciulli nelle parrocchie, che è sotto gli occhi di tutti, solo voi vi ostinate a negarla come la solito. La vostra intenzione è solo gettare discredito sul Cammino, non altro, sparando nel mucchio in modo grezzo e grossolano. Vi ricordo che il Cammino è la realtà ecclesiale con più giovani, nella generale vecchiaia della Chiesa, almeno quella italiana.

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    1. " Vi ricordo che il Cammino è la realtà ecclesiale con più giovani, nella generale vecchiaia della Chiesa, almeno quella italiana."
      Non credo proprio. Penso che la GiFra vi batta di gran lunga. Inoltre loro ci vanno PER SCELTA e non perchè i genitori LI COSTRINGONO. Questa non è "trasmissione della fede"...è un'altra cosa.
      E' una imposizione senza se e senza ma.
      Poi magari, carissimo, vogliamo parlare di come si comportano i vostri "giovani" durante le convivenze? I danni che fanno? Io di ragazzi turbolenti ne ho conosciuti e MAI è passato loro per latesta di fare cose che, a quanto pare, per i giovani del cammino sono perfettamente normali come rubare il cibo dalle cucine, spaccare le stanze e così via discorrendo.
      Bella trasmissione della fede...

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    2. "Dato che le parrocchie sono un colabrodo, cosa si dovrebbe fare per trasmettere la fede ai figli? Vi dispiacerebbe offrirci una alternativa?"
      In un post un ragazzo ha fatto questa domanda. IO ho dato la mia risposta. Vattela a leggere.

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    3. Sono un po' stanca di dover rispondere a questo 'Anonimo' disfattista che continuamente contrappone il supposto fallimento della Chiesa con i supposti successi del Cammino.
      Posso solo dire che il metodo neocatecumenale per la trasmissione della fede non funziona.
      Cioè chiarisco il concetto: funziona se la famiglia non è semplicemente neocatecumenale ma è, di base, una famiglia cattolica, ed è efficace per il motivo per cui si è sempre dimostrato efficace all'interno della famiglia cattolica: per la forza incontestabile dell'esempio e dell'amore.
      Invece il metodo neocatecumenale, così come sta, è del tutto anti didattico ed anti pedagogico, ossessivo e costrittivo.
      Poi è pesantemente veterotestamentario: un bambino neocatecumenale conosce Abramo a menadito molto meglio di Gesù e sa recitare il testo di Shema Israel ma non l'atto di dolore. Basta dare uno sguardo ai libretti per bambini sfornati da autori neocatecumenali, tutti incentrati sull'Antico Testamento quasi fossero rivolti ad ebrei!
      Poi il fallimento dell'educazione alla fede lo dimostrano le esperienze dei loro stessi figli nelle piazze: io ne ho sentite alcune nel corso dei 'Pellegrinaggi' organizzati quest'estate allo scopo di riempire i seminari con le chiamate vocazionali, e tutte erano esperienze di ragazzi che avevano rifiutato la fede, vissuto un infanzia triste e un'adolescenza segnata dall'uso di sostanze stupefacenti, dalle precoci esperienze sessuali e dalla ribellione. Nessuno che abbia detto quanto fosse magnifico vivere la fede nella propria famiglia: sembravano tutti dei poveri orfani o scappati di casa.
      Come mai? I casi sono due: o devono far finta di essere stati convertiti dal Cammino e salvati da una vita di peccato, e questo comunque non deporrebbe a favore della loro onestà o capacità di giudizio, oppure è proprio così: questi ragazzi non hanno ricevuto nulla di buono dalla famiglia, i per qualche motivo hanno rifiutato gli insegnamenti ricevuti e ne sono stati oppressi.
      Come sempre, non siamo noi a dirle, queste cose: siete VOI! E, in questo caso, i vostri figli.

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    4. Chiesa contro Cammino : chi vince? Si accettano scommesse

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    5. ....educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?

      Anonimo mio caro e qui casca l'asino.

      Voi li educate secondo la legge di Kiko e della sua chiesuola.
      Siete altro e distogliete pure dalla retta via.

      Pax

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    6. Caro Anonimo, il passo del Deuteronomio che hai citato dice molte cose.
      Salvo il fatto che una famiglia veramente cristiana trasmette la fede ai figli in via del tutto naturale e senza alcuna tecnica, non proprio tutto ciò che è scritto nel passo citato vale anche per noi. Per esempio non valgono i filatteri e le mezuzah. Noi non portiamo astucci addosso o sulle case con i rotoli dello Shemà.

      Detto questo, senza voler contestare l'appellativo di "nuovo Israele" riguardo alla Chiesa, mi pare che tu lo abbia inteso in un senso un po' distorto, come tutti i neocatecumenali.
      Te lo spiega bene Giovanni Paolo II nella catechesi fatta ad un'udienza generale del 1991.
      "Nuovo Israele" non significa primariamente discendente da Israele, ma "nuovo popolo di Dio".
      San Paolo, che inizialmente aveva definito la nascente Chiesa come "l'Israele di Dio", poi passa a chiamarla con termini che si riferiscono a Gesù Cristo: "Chiesa di Dio in Gesù Cristo" o "Chiese di Cristo", perché si tratta di un nuovo popolo nato da Cristo.

      Il problema del Cammino è che non fa riferimento tanto al "modo" di trasmettere la fede nell'ebraismo, ma al contenuto. Infatti nell'ebraismo non ci sono didascali e la trasmissione della fede spetta alla famiglia.
      Confermo che nell'istruzione sia familiare che da parte dei didascali, nel Cammino si insegna prevalentemente l'Antico Testamento e solo di sfuggita la Nuova Alleanza. Si insegna Abramo, la Pasqua ebraica, Israele nel deserto e quant'altro, coadiuvati non da buone letture cristiane, ma dai midrash ebraici.
      Ricordo quando i catechisti ci esortarono a comprare tutti questi librettini di midrash per i figli, da leggersi alla sera prima di dormire al posto di un buon Padre Nostro o una buona Ave Maria.

      Inoltre, come altri hanno detto, i giovani nel Cammino ci sono sotto costrizione e non per libera scelta.
      Anche questo somiglia molto all'ebraismo, dove a 12/13 anni si ha automaticamente il Bar/Bat Mitzvah, con o senza rito esteriore.

      Ma mentre nell'ebraismo la cosa è automatica, nel Cammino dovrebbe essere libera: a 13/14 anni quasi nessuno vuole andare alle catechesi e molti se ne vanno appena possono.
      Quelli che restano sono paghi di fare i salmisti e viaggiare per pellegrinaggi a suon di chitarre, salvo poi andarsene in discoteca appena finita l'Eucarestia o al pub a bersi più di un bicchierino, approvando con gusto il modo di vivere del mondo. Molti anche avendo rapporti prematrimoniali e sfornando figli fuori dal matrimonio.

      Non parlo per moralismo, si badi bene, ma solo per evidenziare che il vostro sistema coercitivo non funziona così tanto bene come lo decantate.
      Pare il sistema adottato dall'Opera Balilla.

      Faccio salvi quei ragazzi che, pura minoranza, credono che il Cammino sia la Chiesa e lo seguono con retta intenzione. Esistono, ma sono davvero pochi.

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    7. L'equivoco nasce perché Kiko e Carmen, furbescamente, hanno contrapposto lo "sfornar figli come conigli" alla "paternità responsabile" (cioè l'insegnamento della Chiesa, che non esclude affatto l'accoglienza di "tutti i figli che Dio vorrà mandarvi", ma la rende responsabile davanti a Dio).

      È un equivoco tutto neocatecumenalizio, perché mentre la Chiesa -giustamente!- comanda di accogliere responsabilmente tutti i figli, il Cammino delle Eresie comanda di fare più figli possibile, irresponsabilmente.

      Ora, in circostanze diverse le cose possono andare in modo molto diverso. Può darsi il caso di due coniugi abbastanza ricchi da avere tutto il tempo dedicabile alla famiglia e tutte le risorse necessarie per la miglior crescita di ogni singolo figlio. E può darsi il caso - molto più frequente - di due coniugi che non sono abbastanza ricchi, cioè devono lavorare, devono giostrarsi risorse limitate, eccetera, e che perciò già dopo i primissimi anni son costretti a fare qualche sacrificio, qualche compromesso. Nostro Signore non ti obbliga a una gara a "chi ha più figli". Non sei costretto a sfornare: sei invece responsabile davanti a Dio per ogni figlio che ti vien donato.

      La "castità matrimoniale" - un termine che infastidisce tanta gente (inclusi tanti cattoliconi da salotto) - non è un rifiuto della vita nascente. I figli te li dona Dio, ma sei tu a decidere se e quando aprirti a tale possibilità. Dio non ti obbliga ad avere figli. La biologia non ti obbliga a procreare. E può benissimo darsi il caso di un matrimonio con pochi figli o nessun figlio, per motivi che vanno al di là delle tue legittime intenzioni (per esempio problemi di fertilità). Accogliere "responsabilmente" i figli significa mettere in cantiere anzitutto la possibilità di allevarli bene. L'irresponsabilità dei kikos consiste nello sfornar figli "tanto poi Dio provvede", come se Dio fosse il tappabuchi, come se fosse obbligato a correggere tutti gli errori che abbiamo voluto fortemente commettere...

      Nel neocatecumenalismo è tutta una gara a sembrare migliori dei "cristiani della domenica" e perciò, di fronte al mondo che odia la vita nascente, fanno a gara a chi sforna più figli, infischiandosene delle proprie condizioni economiche, "subappaltando" la loro formazione a "didascali" e baby-sitter, eccetera. Come se contassero solo i numeretti da vantare sui social.

      In altri tempi anche le famiglie povere potevano avere tanti figli perché c'era tutto un tessuto sociale - parenti, famiglia allargata, comunità parrocchiale - che in tanti modi sostentevano e aiutavano (ed erano anche i tempi in cui non era strano cominciare a lavorare a 12-14 anni, nessuno pretendeva di andare a scuola fino ai 18 o addirittura all'università, era una società diversa, con una mentalità diversa).

      Oggi, invece, a parte il post sui social e il giro di presentazioni della superbia nelle convivenze ("ho venti figli di cui dodici in cielo!"), alla mega-famiglia mega-numerosa mega-kikiana restano solo problemi e guai. Tutto perché hanno procreato irresponsabilmente (come voleva Kiko, cioè il contrario di come voleva la Chiesa).

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  8. Buona giornata a tutti soprattutto a chi si chiama Rocco!!! Cammino da svariati anni e sono inserito nella parrocchia da molto prima di iniziare il cammino, la pastorale di mediazione non ha cambiato niente, ho continuato a fare quello che facevo prima. Non sono d'accordo sul post cresima e sul suo fallimento, nella mia esperienza ho avuto modo di conoscere 4/5 ragazzi extra cammino, abbiamo intrapreso un bel percorso, utile per tutti, alla fine sono ancora in buoni rapporti e di tanto in tanto andiamo insieme a mangiare una pizza. Dico questo perche' non credo che il post sia impostato male anzi credo sia un buon aiuto per i ragazzi e non dimentichiamo che nelle parrocchie negli ultimi anni e' stato un fiasco quasi totale, ben venga un modo con il quale si possa parlare di Dio ai ragazzi. Non cerco polemiche, sto solo raccontando la mia esperienza e rimane tale, documentabile e quando volete la possiamo verificare. Anche la scrutatio e' un buon aiuto per i ragazzi nei combattimenti quotidiani, ne parlo perche' conosco personalmente diversi di loro che mi raccontano la loro esperienza, alcuni non camminanti. La faccio breve, nella mia parrocchia, ragazzi post 16/17 anni non se ne vedono piu' o pochissimi e vi assicuro (provare per credere) che non vengono neanche i figli di quelli che hanno passato la vita al servizio della parrocchia quindi, a mio avviso, ben vengano le iniziative, anche del cammino che in un modo o in un altro portano i ragazzi a conoscere un po di piu' Dio. NB il post e la scrutatio sono liberi a tutti e non e' necessario fare il cammino per partecipare. CArmine

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    1. Per i lettori che ancora avessero dubbi precisiamo che il problema non è il post-cresima, ma la strumentalizzazione che ne fa il Cammino.

      Ora, in una parrocchia normale non c'è bisogno di "post-cresima" perché le occasioni di catechesi (catechesi della Chiesa, non del Cammino) ci sono sempre (ricordo con affetto l'anziano parroco di una piccola parrocchia, che invitava i preti del circondario a fare catechesi su temi specifici su cui lui non si riteneva abbastanza capace di predicare; quelle catechesi erano frequentate da decine di adulti e ragazzi; in quella parrocchia non poteva attecchire il Cammino perché ai fedeli le cose della fede venivano spiegate bene). Dopotutto lo scopo di una parrocchia è garantire dottrina e liturgia ai cattolici del luogo.

      In tempi recenti tanti parroci hanno disperatamente inventato un "corso di post-cresima" che di per sé è un concetto assurdo: alla Cresima uno giunge in teoria già cosciente, pronto, preparato, conoscendo la dottrina cattolica e desiderando essere confermato nella fede ("sacramento della confermazione").

      In pratica quel "corso" ha avuto il suo piccolo momento di gloria (una moda che probabilmente non durerà a lungo), soprattutto perché certi preti avevano allegramente portato alla cresima gente che non sapeva nemmeno con quale mano ci si fa il segno della croce (penso in particolare ai dementi che un bel mattino si svegliano e decidono di "sposarsi in chiesa" e si accorgono che al matrimonio possono accedere normalmente solo i battezzati già cresimati, e quindi si trovano fra capo e collo l'obbligo di "prendere la Cresima" aggiunto alle già tante faccende necessarie a sposarsi, e quindi lo considerano una perdita di tempo, una rogna in più, un costo aggiuntivo, tutte cose di cui farebbero volentieri a meno).

      I capicosca della setta di Kiko e Carmen, con la scusa dei corsi "dopo-cresima", stanno cercando di reclutare nuovi adepti. Il Cammino ha l'acqua alla gola, non entra più nessuno se non i figli dei camminanti, obbligati a suon di ricatti morali e di metodo del bastone e della carota; il numero di tontoloni adescabili diminuisce sempre di più - e i cosiddetti "catechisti" vanno letteralmente in bestia quando qualcuno "sgama" la loro segretezza e la questione delle Decime - e quindi ogni trucco è buono, perfino l'accalappiare il comodo posto di "gestori del dopocresima parrocchiale".

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  9. Ho partecipato al ciclo di catechesi sulle 10 parole nella mia città, presso i francescani.
    A parte il fatto che c'erano persone di tutte le età, perché ormai questo percorso non si indirizza più solo ai giovani, devo dire che l'affluenza era davvero massiccia.
    Reduce da anni ed anni di catechizzazione neocatecumenale sterile e striminzita ai minimissimi termini (come catechista ho proprio assistito personalmente al declino vorticoso degli "aspiranti" neocatecumenali negli anni, tanto che le ultime catechizzazioni un po' più frequentate risalgono al secolo scorso e non arrivano al 2000, poi il vuoto), non mi aspettavo che le catechesi di don Rosini fossero così affollate, tanto da dover aggiungere sedie e sedie ogni volta, più le persone che dovevano restare in piedi addossate al muro o nei vani delle porte.

    Chiaramente, da fuoriuscito dal Cammino, il primo impulso è stato di fare un confronto: nello stesso anno solare, le catechesi neocatecumenali precettavano numeri ridicoli, praticamente di soli figli (lo so dagli aggiornamenti periodici agli incontri per catechisti, dove qualcuno si affannava anche a conteggiare chi aveva presenziato solo un paio di volte, per aumentare gli scarsissimi numeri al di sotto delle 10-15 persone compresi i figli), mentre le catechesi dei 10 comandamenti, contemporanee a quelle neocatecumenali, erano affollatissime fino alla fine.
    L'anno in cui vi andai io, dovettero ripeterle anche una seconda volta a distanza di qualche mese, tanta era la richiesta. Si parla di 100/200 persone ad ogni ciclo.

    I francescani, a dimostrazione che le 10 parole sono davvero un'offerta alla Chiesa senza alcuna appropriazione da parte dell'ideatore, hanno addirittura iniziato un percorso ispirato a quello di don Rosini, chiamato "parole francescane", per portare san Francesco.
    Per una modica cifra si possono acquistare le dispense degli incontri, accessibili quindi a tutti e non secretati come quelli del Cammino.

    È bene che i neocatecumenali lo sappiano, sempre confinati nel loro orticello a dire che le chiese sono deserte, tiepide e funzionanti solo la domenica per i propri cristianucci.
    Parlano, ma non sanno, perché il loro orticello è chiuso da palizzate altissime. Ipotizzano, si augurano, immaginano, ma non sanno cosa davvero si può trovare nella Chiesa.

    In molti luoghi, poi, il percorso continua col Cammino delle 6 giare, aperto a chi ha concluso le catechesi delle 10 parole ed il ritirone (quello finale, ce ne sono due intermedi).
    Ho conosciuto giovani scappati dal Cammino e andati dai francescani, che partivano per un tempo di missione in Africa.

    Da ex catechista neocatecumenale, quando partecipai alle 10 parole, mi venne come moto spontaneo pensare ai miei ex "fratelli" d'équipe, ad affannarsi per per quei soli figli del Cammino costretti, nella mia città, a frequentare sia il post-cresima che il Cammino.
    Da che ne so io, quando me ne andai avevano anche difficoltà a trovare le coppie in appoggio (responsabili ed ostiari), perché le ultime comunità erano composte solo da ragazzini nemmeno quattordicenni e non tutti erano disponibili ad entrare nella loro comunità come responsabili.

    Quando si dice che il Cammino sta finendo, non lo si dice per ripicca o per provocazione.
    Noi che abbiamo vissuto i tempi d'oro, abbiamo anche visto l'inesorabile declino ovunque. Perché noi dei primi tempi, conosciamo parrocchie in quantità e non solo la nostra, il raggio di conoscenza è kilometrico.
    Mentre il Cammino declinava, le catechesi di don Rosini, senza pretese internazionali o strutture faraoniche, attiravano ed attirano le moltitudini.

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    1. Anche io ho partecipato ad un ciclo di catechesi sulle 10 parole, tenute da catechisti tutti rigorosamente neocatecumenali e frequentate da una stragrande maggioranza di giovani. Ci hanno insegnato numerosi concetti non conformi al catechismo ufficiale, le solite idee che circolano in ambiente neocatecumenale. Anche il metodo che hanno usato è stato di tipo neocatecumenale, con i questionari simili a scrutini, i sensi di colpa, le omissioni, le false promesse di capire più avanti, le solite cose. Al netto posso definire molto brutta la mia personale esperienza con questo ciclo di catechesi. Quando qualcuno lo propone come un'alternativa al cammino io non posso fare a meno di considerare che per me ne è stato un condensato. Ripensando a quel che ci hanno insegnato nei corsi, ci ho messo del tempo per distinguere le idee sbagliate dei neocatecumenali dal catechismo della chiesa.

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    2. Benvenuto tra i Giuda. Hai scritto sul blog satanico, parlando male di Tizio e Caio, opss scusa, del Cammino e della Chiesa, e ora sei diventato un Giuda.
      Non dovevi scrivere di don Rosini e scrivere la verità, opss di nuovo scusa, e scrivere quelle menzogne.
      Tutti i neocatecumenali, opss di nuovo scusa, tutti i cristiani sanno che è tutto superato e fallito, oramai c'è il Cammino che è la vera e unica fede. Tutti gli altri sono individualisti, religiosi naturali, cristiani della domenica, isolati, dei bambini che non vogliono crescere, preconciliari, tradizionalisti, lefebvriani e via dicendo.
      CDD.

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    3. Evidentemente ognidove è diverso.
      Nei miei paraggi era fatto divieto assoluto ai neocatecumenali di partecipare ai 10 comandamenti, figuriamoci a farlo come catechisti. Ho ancora presente il prete neocatecumenale che ordinò di non frequentare o interrompere la frequenza di questi incontri, in maniera piuttosto categorica.
      Dicendo tutta la verità, molti neocatecumenali partecipavano agli incontri senza dirlo e conosco personalmente persone che hanno abbandonato definitivamente il Cammino per seguire i francescani, dopo i 10 comandamenti. Non poche.

      Io non l'ho fatto, ma gli incontri mi sono piaciuti: snelli e concreti, non le solite lenzuolate neocatecumenali. Inoltre non ho fatto alcun questionario o scrutatio, ma ammetto di non aver partecipato ai ritiri. Forse si fanno lì, ma non durante il ciclo catechetico.
      Se poi qualcuno aveva domande, poteva tranquillamente rivolgersi successivamente ai frati ed otteneva risposte.

      Ci sono andato per curiosità, soprattutto, certamente non avevo voglia di imbarcarmi in alcunché di alternativo al Cammino, quindi li ho vissuti molto distesamente, senza soverchie aspettative, e non ho percepito alcun senso di colpa.
      Però, sai, io col Cammino avevo chiuso definitivamente e le idee sbagliate dei neocatecumenali già le avevo abbastanza presenti.

      Inoltre, gli incontri delle 10 parole finiscono e non si forma alcuna comunità, non ti precettano a vita come il Cammino Neocatecumenale e non ti chiedono soldi. Quindi non costituiscono un'alternativa ad esso, ma solo un'esperienza che si può fare per arricchimento personale.

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    4. Pur non avendo partecipato alle catechesi di don Rosini, sono certa che Anonimo delle 17:49, che le ha subite da catechisti neocatecumenali, ne abbia ricevuto un danno. Il Cammino deforma in modo sostanziale l'approccio alla fede e alla dottrina, un neocatecumenale riuscirebbe a mistificare persino san Pio X. E poi sappiamo bene che le catechesi di don Fabio Rosini venivano considerate un prequel del Cammino, e in mano a loro lo saranno state sicuramente: motivo per il quale ci fu la grande rottura fra don Rosini e Kiko Argüello, con successiva guerra, veleni, interrogatori, purghe staliniane ecc. com'è nello stile più autentico del CN.

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    5. Credo che dipenda da chi sono i catechisti, dal luogo, dall'anno. Dopo il ritirone da noi sono entrati in massa nelle comunità neocatecuemenali, spontaneamente o "consigliati" dal confessore neocatecumenale. Già ai ritiri in corso di catechesi la messa era celebrata alla neocatecumenale con i canti di kiko, le ammonizioni lunghe, la manducazione della pagnotta fatta in casa, da seduti e tutti insieme, al segnale, col presbitero. Durante i giri di esperienze o le risonanze usciva un po'di tutto, i più arditi si aprivano sia nei gruppetti dei questionari che davanti a centinaia di sconosciuti. Le catechesi erano riconoscibili cioè conformi a ciò che viene detto in comunità, più che al catechismo, con tanto di frasi fatte che i neocatecumenali amano ripetere sempre. Penso proprio che dipenda da quanto è neocatecumenalizzata la diocesi e dal tipo di formazione che hanno ricevuto i catechisti. Se il vescovo permette ai neocatecumenali di occupare dei posti di influenza, loro agiscono come sono abituati a fare.

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    6. Sicuramente gli anni sono importantissimi. Nel periodo in cui Kiko pensava di poter sfruttare i 10 Comandamenti come un'esca per far entrare giovani non di famiglia neocatecumenale in Cammino, tanti catechisti e presbiteri neocatecumenali hanno collaborato al 'format' con buona pace delle gerarchie neocatecumenali. In fondo, stavano lavorando per loro stessi! Quando poi hanno voluto troppo, cioè hanno preteso che l'ingresso nel Cammino venisse forzato, probabilmente con le famose 'alzate' che fanno anche durante il post-cresima, di fronte al rifiuto di don Fabio, la luna di miele si è interrotta e gli scagnozzi neocatecumenali, dopo specifici interrogatori conditi di minacce, hanno ritirato il proprio appoggio, i propri fedelissimi e proibita la collaborazione con don Rosini.

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  10. Come dice Luca, il Cammino è sempre uguale da 50 anni a questa parte.
    E' stato messo sotto formalina.

    Nulla si cancella, caso mai, se proprio necessario per la sua sopravvivenza e il suo tornaconto, si aggiunge qualcosa, come il riferimento ai giovani sui più recenti annunci delle catechesi iniziali. Ma sostanzialmente tutto è sempre uguale.
    Chi ha qualche idea originale, viene cacciato, come don Rosini.

    Questo evidenzia il tipo di unità a cui fa riferimento Kiko.
    Mentre la Chiesa costruisce l'unità partendo dalla fede, che deve essere per tutti indefettibile, ma procedendo, attraverso la carità, per inclusione, il Cammino non parte dalla fede, ma dal Cammino stesso, cioè dalle catechesi iniziali, cercando prima di includere più persone possibili, per poi procedere per esclusione: non tanto esclusione delle persone, che è un effetto non voluto inizialmente, ma esclusione delle diversità attraverso l'omologazione.

    L'unità della Chiesa ingloba le diversità che sono compatibili con la fede, purificandole ed elevandole, il Cammino, invece, costruisce l'unità stroncando le diversità e "convertendo il cervello" (per poi arrivare anche all'anima, il processo contrario da quello operato dalla grazia).

    A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare che il Cammino ha una sua spiritualità, per cui chi non ha quella spiritualità può percorrere un'altra strada.
    Ma se così fosse don Rosini non sarebbe stato chiamato "Giuda".

    La realtà è che il Cammino NON ha nessuna spiritualità, perché si concepiecse come la "Chiesa".
    La spiritualità del Cammino è il Cammino stesso, per cui non è affatto un modo di esprimere una data spiritualità.
    Tanto è vero che il Cammino è considerato così sacro che NON deve cambiare mai. Guai a chi vi toglie qualcosa (per le aggiunte, devono essere conformi alla volontà di Kiko).

    La spiritualità del Cammino non esiste, in quanto si riduce a un "metodo".
    E' come la legge mosaica per i farisei: una serie di opere.
    Per questo, pur essendo un cammino stravagante, persorso da stravaganti, non ammette stravaganze.

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  11. Leggendo e rileggendo i vari interventi a seguito della prima pagina(in questo caso di Luca) sono sempre più convinto che è stata una grazia l'essere uscito da questa lugubre setta. E poichè ne ho tratto tanto bene è quello che auguro a tutti quei disgraziati che ancora consapevolmente o inconsapevolmente ne fanno parte. Auguri per una buona uscita, meglio se velocemente.

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  12. Devono partecipare alle Eucarestie neocatecumenali appena sono in grado di stare appena un po' calmini ed appena un po' in silenzio...

    Quando camminavo ancora, un presbikiko disse che i bambini troppo piccoli disturbano l eucarestia e che noi genitori dovremmo trovarci babysitters e lesciarli a casa.

    Punto primo: Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso»

    Punto secondo: oltre alle tante spese folli del cammino, adesso anche la tassa settimanale per prendere una babysitter?

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  13. @Valentina Giusti

    Mi dispiace ms i fatti mostrano il contrario. Le parrocchie fanno scappare i giovani, le famiglie ordinatamente cattoliche vedono i figli scappare dopo la cresima, il Cammino riesce invece a trattenere i giovani e' un dato di fatto.

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    1. E' anche un dato di fatto che le strutture che ospitano le vostre convivenze finiscano a soqquadro.
      Mi sa che avete qualche problema con il vivere civile oltre che con la fede. D'altronde il vostro atteggiamento durante il COVID lo dimostra.

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  14. Mi da fastidio quando vi ergete a sapientoni con la presunzione di sapere tutto di tutti, Pietro quando vuoi ci possiamo conoscere e ti faro' vedere che non sono un disgraziato, i miei figli sono normalissimi, non sono un invasato e ieri sono andato a messa in cattedrale tranquillamente. Carmine

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    1. A me invece dà fastidio questo carbone bagnato, caro Carmine. Se i tuoi figli sono "normalissimi" buon per te e per loro, ma non puoi pretendere che "il dono della sapienza" ce l'abbiano solo i catechisti neocatecumenali.

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    2. Carmine: non parlavo di "Carmine", ma dei camminanti in generale.
      E, parlando di esaltazione, non volevo riferirmi tanto ai giovani di oggi, che fanno molto i fatti loro anche se nel Cammino, ma agli ex giovani come te.

      Non che tutti erano fanatici: tu probabilmente non lo eri, ma io ne ho conosciuti, e molti, che erano dei veri esaltati.
      E non esaltati entusiasti, ma esaltati aggressivi e provocatori.

      Esaltato non vuol dire cattivo o disgraziato, ma una fede esaltata più che dalla grazia nasce dall'auto convinzione e perciò di fede virtù teologale ha ben poco. L'esaltazione è una cosa umana e non divina.
      Può coesistere con la grazia? Penso di sì, ma certamente se è soprattutto l'esaltazione a manifestarsi, la grazia si fa da parte...

      Se i tuoi figli sono normalissimi mi fa solo piacere.
      Non sono tra coloro che sperano nel male.

      Nel Cammino, invece, sembra che siate tutti felici se le parrocchie vanno male.
      Sembrate gli americani nella guerra in Irak: prima bombardate il nemico e fate terra bruciata ("le parrocchie vanno male, la Chiesa ha sbagliato tutto", e cose del genere) e poi pensate di entrare con la fanfara.

      Io non ce l'ho col Cammino approvato e vorrei che ubbidiste agli statuti.
      Denuncio però il Cammino disubbidiente alla Chiesa, disubbidienza che è "scritta" negli statuti segreti approvati da Kiko, statuti non scritti, ma operativi.

      Non ce l'ho nemmeno coi camminanti, a parte i criminali come Apuron che vorrei in galera anche per la loro stessa salvezza. Tanto meno ce l'ho coi giovani.
      Ma mi preoccupo che i giovani possano essere sviati da una falsa fede ("domani se vuoi ti confesserai, altrimenti non importa...") o da pratiche sacrileghe (la poca attenzione e la dispersione dei Frammenti eucaristici).

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  15. Chiedo per correttezza di pubblicare anche questo mio commento. Grazie
    @blog,
    La pastorale dei fanciulli delle parrocchie è stata un fallimento e non c'è bisogno dell'anonimo "disfattista", come lo chiamate voi per dichiararlo, ma lo potrebbe dire qualunque sacerdote che vive il suo ministero sul territorio. Giovani assenti. Zero. Nisba. Nun g stann... In quattro cinque parrocchie che conosco e che frequento, (di cui una non ha il cammino), tolti gli scoout, prevalentemente bambini che arrivati a 13/14 anni spariscono, il cammino e il post cresima, non ci sono giovani. Lo sanno i preti dicevo, ma lo sapete anche voi con i vostri figli e i vostri nipoti che probabilmente, tranne qualche rara eccezione non vanno in Chiesa. L'unica alternativa per la pastorale giovanile del cammino, oggigiorno è la pastorale giovanile del cammino. Sentivo parlare di gifra, mai sentita nominare, in tutte le parrocchie qui a Roma che ho frequentato non l'ho mai vista. Mi sono informato su Google per capire cosa fosse e ho letto che ci sono in Italia circa 4200 iscritti. Nulla in relazione al problema della dispersione giovanile dalla chiesa. Il post cresima è l'unica opportunità che ha la Chiesa per attrarre i giovani e mantenerli agganciati e voi lo sapete che funziona ed è per questo che cercate (non riuscendoci) di screditarlo. Si sa, il demonio ha paura e invidia delle cose sante e farà di tutto per allontanare i giovani che sono la famiglie di domani. Sa benissimo che allontanando i giovani dalla Chiesa con gli anni le svuoterà sempre di più, e voi vi state in gran parte rendendo complici di questo piano diabolico. Grazie a Dio il post cresima funziona molto bene, ultimo pellegrinaggio estivo solo la mia parrocchia 2 pullman da 50 posti e vedere tanti giovani pregare riempie il cuore di gioia e speranza. Speranza che il demonio inutilmente vorrebbe toglierci (povero illuso)
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Ma allora non leggi o fai finta di non capire.
      Il vostro post-cresima è pensato in funzione del cammino, non dei giovani. Per questo Kiko ha tentato, senza successo, di stroncare la formula trovata da Fabio Rosini che pure riusciva a raggiungere tanti giovani quanti loro neanche potevano immaginare. Ma dato che non venivano orientati alle catechesi neocatecumenali, Kiko si è fatto come un pazzo. Ha ordinato a Fabio di smetterla. Di "immolare il suo Isacco" (parole di Kiko), e ti pareva!
      Ma la Chiesa nella persona del Vescovo invece diceva a Rosini di continuare e anzi di diffondere i Dieci Comandamenti.
      Ma ti pare una cosa logica?
      Qui non si dice che non bisogna prendersi cura dei giovani.
      Si dimostra che a Kiko dei giovani non gliene frega niente se non in funzione del Cammino. Come non gliene frega di nessuno a prescindere.
      Non fate gli gnorri sempre, per favore!

      Pax

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    2. Fallacio:
      nessuno nega che siete zelanti. Anche i Testimoni di Geova lo sono.
      Siete attivi e fate tante cose, in effetti anche grazie alla crisi che attraversa il cattolicesimo attuale.
      Il problema è la correttezza della vostra fede.
      Se insegnate che il peccato è necessario, allora non è certo il Cammino la risposta giusta alla crisi della fede cattolica

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    3. se questi fatidici 100 in futuro abbandonassero il cnc ( perché il post cresima non è altro che i temi della fine del cammino dati agli adolescenti con tanto di cena della alleanza ) e non passassero più in chiesa ti prenderai del tempo di spiegarci cosa gli avete trasmesso?
      p.s.
      di pulman di gente che non può fare altre "gite" se non quelle te me posso riempire quanti ne vuoi...figurati un ragazzino "paga" volentieri le preghiere per viversi una vacanza...
      ...così come venivano alle GMG

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    4. Senza contare che tante volte, pur di convincerli, non li fanno neanche pagare, gravando le comunità di ulteriori collette per la santa causa di attirare i giovani....

      Pax

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    5. Pax, scusa se mi permetto, lui non fa lo gnorri, ma è proprio così. Come gli altri suoi amici Kikotalebani.
      Lanciano slogan preconfezionati. Chiunque non li aggrada è un loro nemico, cioè del Cammino.
      In nome del Cammino queste persone hanno fatto il male al prossimo, prima lo hanno attirato, poi l'hanno sottomesso alla loro volontà, e poi condannato. Hanno spogliato le persone della loro dignità usando il Santissimo Nome di Nostro Signore, hanno millantato miracoli inesistenti, hanno millantato interpretazioni fasulle della volontà di Dio, hanno seminato menzogne, hanno seminato veleno nel cuore del prossimo, abusato di minorenni e coperto gli abusatori, hanno giudicato chi non gli dava soldi sudati di onesto lavoro, hanno manipolato le coscienze, hanno rovinato le persone, hanno seminato discordia nelle famiglie e dentro la comunità cristiana, hanno costretto persone a violare il segreto della confessione, hanno violato il segreto della confessione, hanno maltrattato la Santissima Eucarestia, giudicato i cristiani che non fanno ciò che fanno loro, giudicato dentro la chiesa chi prega, giudicato i nostri antenati cristiani, giudicato la Santa Messa, hanno giudicato insensatamente le parrocchie, mentre accusano il prossimo di essere attaccato al denaro ecco che loro ne sono il doppio, usato il prossimo per i propri scopi ecc, ecc, ecc.
      Tutto fatto in nome del Cammino Neocatecumenale.
      CDD

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    6. E basta? Tutto qui? Pensavamo peggio.

      P.S: Fav non scrivere............

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    7. Ci manca: giustificare la pedofilia ed aiutare i pedofili.

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    8. Chiedo per correttezza di pubblicare anche questo mio commento. Grazie
      @blog,

      Carissimi tutti, osservate cosa ha scritto.
      Bene!
      Provate ad andare tra di loro e fare una qualsiasi cosa che a loro non va bene, come l'inginocchiarsi durante la Consacrazione, fare un canto della Chiesa, e altre cose.
      Vedrete con i vostri occhi che ciò che chiedono agli altri, loro non sono disposti a farlo.
      Perché costoro chiedono correttezza e altro, in casa altrui, invece quando si tratta di se stessi non vogliono?
      La famosa ipocrisia dei Farisei del Vangelo, usano il prossimo, usando parole buone ( verranno a voi in veste di agnelli, ma dentro sono lupi rapaci), caricano pesi sul prossimo che non vogliono portare ( Gesù ha indicato molto bene tutto questo), si ammantano di buone parole, ma dentro sono pieni di abusi ( sepolcri imbiancati, ma dentro pieni di putridume), usano il Vangelo per farsi passare come vittime, ma dopo esce la cruda verità ( l'agnello con la voce di drago).
      Costoro vanno millantando che la Regina del Cielo sia con loro, nel senso sia con chi abusa del prossimo indifeso, non sanno che la Madonna è la Madre di Gesù, e Gesù è salito sulla Croce, e per cui Ella è con gli indifesi. Sinceramente sappiamo che hanno ottenuto riconoscimenti da parte della Chiesa, i quali non sono stati rispettati, cioè invece di darsi alle opere buone, ecco che si sono gonfiati di orgoglio, hanno disprezzato la Chiesa stessa, tutta, dalla gerarchia ai fedeli, ed hanno seminato discordia tra di noi... ( sempre ecc, ecc, ecc, ecc, ecc...)
      CDD.

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    9. @pax, io ti parlo di dispersione giovanile dalla chiesa e di opportunità per fronteggiarla e tu mi parli come sempre di kiko. Se non è kikofobia questa, tu come la chiami?
      Fallacio Asino Vinicio

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    10. Ma non scherziamo, suvvia! Il Cammino ha esclusivamente una grande capacità di mobilitazione immediata, dovuta al fatto che i suoi aderenti sono continuamente ricattati: se non vai alla GMG non hai fede, se non vai al pellegrinaggio perderai la fede, se non obblighi tuo figlio ad andare anche con minacce se non lo desidera non hai fede e non adempi ai tuoi obblighi di cristiano eccetera. Anche i talebani hanno una forza di mobilitazione maggiore rispetto alle forze democratiche, anche e soprattutto sui giovani.
      Questa forma di irreggimentazione non la chiamerei pastorale ma pecorale: cioè funziona dopo che hai appecorato i tuoi aderenti.

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    11. E' sull'opportunità di fronteggiarla con il Cammino di Kiko che non ci troviamo.
      Se parliamo di Kiko è perchè tutto nel cammino dipende da lui e noi riferiamo in che modo lo governa, quali sono le linee direttive che impone. E come ti dimostriamo NON sono ecclesiali nè a favore della Chiesa.
      A Kiko interessa precettare giovani PER il Cammino, per i SUOI Seminari fintamente diocesani. Ecc. Ecc.

      Visto che sei duro di comprendonio ti ricopio il commento esplicativo così lo rileggi con più attenzione o lo leggi per la prima volta e vediamo se capisci.
      Te la do io la kikofobia.

      Pax

      Di seguito il commento di cui sopra integralmente ricopiato.

      Ciao Fallacio Asino Vinicio, alla prossima se vuoi:

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    12. N.B.: già in questo commento ti dico che fai finta di non capire, guarda un pò.
      No problem, se tu sei tenace, noi peggio. Datti una regolata.

      __________

      Pax 16 agosto 2021 20:10

      Ma allora non leggi o fai finta di non capire.
      Il vostro post-cresima è pensato in funzione del cammino, non dei giovani. Per questo Kiko ha tentato, senza successo, di stroncare la formula trovata da Fabio Rosini che pure riusciva a raggiungere tanti giovani quanti loro neanche potevano immaginare. Ma dato che non venivano orientati alle catechesi neocatecumenali, Kiko si è fatto come un pazzo. Ha ordinato a Fabio di smetterla. Di "immolare il suo Isacco" (parole di Kiko), e ti pareva!
      Ma la Chiesa nella persona del Vescovo invece diceva a Rosini di continuare e anzi di diffondere i Dieci Comandamenti.
      Ma ti pare una cosa logica?
      Qui non si dice che non bisogna prendersi cura dei giovani.
      Si dimostra che a Kiko dei giovani non gliene frega niente se non in funzione del Cammino. Come non gliene frega di nessuno a prescindere.
      Non fate gli gnorri sempre, per favore!

      Pax

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    13. È interessante leggere come, nel 2018, i neocatecumenali, in occasione del pellegrinaggio nazionale in preparazione del sinodo de giovani, hanno partecipato esclusivamente in vista delle alzate vocazionali organizzate per loro, e lo si può vedere dai post dell'epoca. Questa è la pastorale-pecorale neocatecumenale.

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    14. E aggiungo: Come non gliene frega un fico secco della Chiesa. Anzi, peggio va e più lui è contento perchè ha più appigli e giustificazioni da accampare per proporre/imporre la sua formula si "rifondazione" della Chiesa che non rifonda un tubo anzi affonda.

      Kiko e Carmen volevano fondare ex novo la loro chiesuola farlocca, quante volte dobbiamo ripeterlo?

      Ma non gli è andata bene, il tempo renderà giustizia. Già sta rendendo giustizia. Il loro fallimento totale è sotto gli occhi di tutti e le loro fake news i loro strombazzamenti i loro proclami sempre più li incolpano di millantato credito.
      Sono sparapalle mondiali, meritano una coppa.
      Come i millemila miracolini e miracoletti ridicoli con cui stanno incoronando la Carmen. Ridicola corona imperiale di una regina da strapazzo.

      Pax

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  16. @fallacio
    Bella questa linea di difesa: la Chiesa ha fallito, meno male che ci siamo noi e siete voi che siete invidiosi.
    Di cosa dovremmo essere invidiosi? Del fatto che COSTRINGIATE i vostri figli a frequentare il cammino? O che i vostri figli in convivenza smontino letteralmente le strutture dove stanno (con tanto di risate annesse).
    Di che cosa dovremmo essere invidiosi? Del fatto che vengano trattati come degli animali dato che, per Kiko, "si mettono sui social network per fornicare".

    Di cosa ti stai facendo bello? Io non ci trovo nulla di bello.
    Non hai mai "sentito nominare la GiFRa"? Sai in quanti posti non sanno che cosa sia il cammino? Guarda caso tutti posti dove la fede è integra.
    Continua a mettere la testa sotto la sabbia, Fallacio, sicuramente hai ragione tu. Tra non molto il Papa in persona dirà a tutti di fare il cammino e, se vuoi diventare sacerdote, devi entrare nel cammino (così faceva Apuron...i risultati si sono visti)

    Continua a sparare numeri ed a sentirti forte. Poi magari scrivi a Google per far cancellare tutte le testimonianze dei giovani che dal cammino hanno avuto solo danno. Anzi, fai una cosa: chiedi pure di cancellare questo blog. Sicuramente sentirò le risate da qua.

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    1. e le risate da là : ah,ah,ah,ah,ah......Che fai, FAV, continui a scrivere? Scrivi, scrivi, sentirai le risate...........

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  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  18. Quasi un O.T.

    Voglio tornare ad uno dei primi commenti a questo post che merita un doveroso chiarimento, provocato dalla citazione di San Francesco e sorella povertà messi a raffronto con Kiko e regina precarietà.
    ________
    @ Anonimo 16 agosto 2021 15:26

    "Come non piace? ma se Kiko non ha una lira. C'è scritto dappertutto senza tema di smentita."
    ________

    Ma dove sta scritto? Dì piuttosto che è Kiko a ripetere sempre questa litania: "Ragazzi, io non ho una lira!" e sorride sornione.
    E' solo scena, una parte che deve recitare.
    Ma figurati Kiko senza soldi!

    Uno che dice che se non si raccoglie un milione di euro per l'anno in corso l'EVANGELIZZAZIONE SI DEVE FERMARE. Che rapporto avrà mai col denaro?
    A Kiko i soldi non sono mai mancati e si vedeva da tutto, anche dalle macchine che si è potuto permettere. Gliele regalavano, certo. E che macchine! Appena un poco vecchiotte gli prendevano la nuova e quella usata passava a qualche itinerante sfigato che la pagava pure. Non certo ai big che sul suo esempio riuscivano sempre a procacciarsi macchinoni incredibili, anche con la scusa della famiglia numerosa. Le comunità adoranti, ovviamente, si autotassavano e omaggiavano "il loro catechista per la vita" del mezzo di trasporto più adeguato e non solo di quello. Di molto altro e tante volte senza alcuna moderazione.

    Ma non posso ora scrivere un libro. Mi fermo qui.

    Quello che mi interessa è evidenziare la logica che seguono che con "madonna povertà" non ha nulla a che fare.

    A questo proposito ti invito di andare a leggere tutte le catechesi che Kiko ha fatto sulla povertà trasposta in "precarietà".

    La precarietà in salsa neocatecumenale è cristiana.
    La povertà è bieco moralismo da religiosi naturali che amano soffrire e fustigarsi.

    MA NOI SIAMO FIGLI DI RE!!!

    Ma che furbacchione Kiko Arguello, ne sa una più del diavolo.

    Pax

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    1. ne sa una più del diavolo............

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    2. O forse è il diavolo che ne sa una più di Kiko?

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  19. Il CNC non è pensato per i giovani. E basta vedere le domande ai vari passaggi per capirlo: ricordo che una ragazza, entrata in Cammino a 13 anni alla domanda del secondo passaggio:"Come eri prima di entrare in Cammino?" rispose candidamente:"Giocavo con le bambole".
    Anche l'insistenza sulla sessualità (onnipresente in cammino) addirittura morbosa nei dettagli, può creare grossi problemi nello sviluppo sessuale e relazionale degli adolescenti.
    Inoltre non si può parlare di fede a un 15enne e a un 40enne, c'è troppo divario di mentalità e si rischiano di creare solo incomprensioni. Io, entrato in comunità dopo la Cresima, sono cresciuto con l'idea che il matrimonio fosse sofferenza, perchè nella mia comunità c'erano diverse coppie con grossi problemi (e alcune si sono anche separate).

    Sono troppo vecchio per aver vissuto il post-cresima, ma da quello che mi dicono non funziona tanto bene, già dopo il primo anno i ragazzi abbandonano perchè troppo impegnativo e pesante. È praticamente una riproposizione in piccolo del CNC, con tutti i problemi che sappiamo.

    A quelli che dicono che il CNC è l'unica realtà che attrae i giovani, chiederei di vedere quanti di quei giovani che sono entrati forzatamente in comunità a 13/14/15 anni rimangono in comunità a 30 anni. Per la mia esperienza, comunque limitata, solo uno su 3 continua il CNC una volta "diventato grande".

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    1. Attendiamo con ansia il commento di FAV, se non lo leggiamo tutti i giorni a tutte le ore non stiamo bene

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  20. Chi rompe paga, ma i cocci sono di Fav

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  21. Se il diavolo dovesse apparire a Kiko, cosa succederebbe? Secondo noi scappa il diavolo, cioè non è Kiko che deve avere paura del diavolo, ma il contrario.

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    1. Il demonio non fa alcuno sforzo per corrompere chi già è suo.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Se il diavolo sta alla larga da Kiko è per un altro motivo: va altrove dove ha da fare intendo. Tanto Kiko porta aggratis acqua al suo mulino, a costo e sforzo ZERO.
      Una pacchia per Lucifero e i suoi. A trovarne come Kiko e Carmen!

      Pax

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  22. Scusate se intervengo a sprazzi ma il lavoro non mi da tregua, neanche a ferragosto. Vorrei essere piu' preciso riguardo il mio modo di pensare e vivere. Ci sono cose che scrivete nelle quali mi ritrovo e spesso ho discusso, anche animatamente, con i " gestori " della mia parrocchia soprattutto sull'idolatrare il cammino, in particolare Kiko. Sinceramente a me interessa poco perche' io segue il mio percorso spirituale, il mio sacerdote di fiducia non sta in cammino, vivo a 360° la parrocchia e prendo dal cammino tutto cio' che serve per la mia crescita spirituale. La liturgia della parola, ad esempio, mi aiuta molto durante la settimana, non c'entra se ci sia o meno il prete, il centro e' la parola di Dio. Non sono d'accordo sul commento dell'ultimo anonimo sul post cresima, nella mia parrocchia e credo in tante altre e' stato negli ultimi anni un fallimento e, ripeto, ben venga se il sistema del cammino riesce a far conoscere un pochino' il Signore ai giovani, ho fatto il padrino e vi assicuro ho raccolto buoni frutti personali e ho potuto rilevare un buon risultato nei ragazzi, non so se l'ho detto una meta' era fuori cammino ed e' rimasta fuori. Piu' di una volta ho sottolineato che le cose scritte su questo blog sono vere e verificabili e non vi nascondo, mi piacerebbe conoscere le vs vite piu' nel concreto. Carmine

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    1. Il problema è che quel "far conoscere il Signore", da parte dei neocatecumenali, significa solo far conoscere il Signor Kiko.

      "Conoscere il Signore" è un'espressione piuttosto approssimativa. Anzitutto c'è un livello "umano", quello del rendersi conto che il Signore Dio dell'universo è autore di tutto - della vita, delle leggi della fisica, delle costanti fondamentali dell'universo - ed è fonte di ogni bene (poiché se per assurdo Dio contenesse anche un po' di malvagità, finirebbe prima o poi per distruggere sé stesso).

      Quindi c'è un secondo livello, quello in cui si riesce a capire che Dio ha voluto "farsi uomo" e abitare in mezzo a noi. Chi si ferma al primo livello è un generico "teista", talvolta anche "agnostico" (nel senso di "capisco che Dio è infinito ma non so come abbia potuto agire e non mi interessa"). Chi invece arriva al secondo, anche solo ammettendo la possibilità, comincia a capire cos'è il cristianesimo e cosa c'entrano tutte quelle cose cristiane (la carità, la preghiera, ecc.) con la vita personale. Ma chi si ferma a questo livello è ancora protestante: c'è infatti bisogno di un passo ulteriore, cioè di salire ad un ancor più elevato livello.

      Il terzo livello è quello di prendere sul serio tutto ciò che ha detto e fatto Nostro Signore Gesù Cristo. Ha insegnato: pertanto la vita di fede ha bisogno di quell'insegnamento. Ha compiuto opere che solo Dio poteva compiere - rimettere i peccati, ecc. - e quindi significa che abbiamo bisogno dei sacramenti. Ha istituito la Chiesa affinché proseguisse la Sua divina opera (di insegnare e santificare), e pertanto non possiamo fare a meno di appartenere alla Chiesa.

      Insomma, bisogna risalire questi tre "livelli" per giungere alla normale vita cristiana, cioè una vita in cui le cose della fede non sono un fardello ma una necessità. Confessarsi frequentemente, comunicarsi quando possibile, pregare, compiere opere di carità, stare lontani dalle tentazioni, sostenere per quanto possibile la Chiesa, trasmettere la fede ai propri figli... sono tutte cose che per un cristiano sono normali. Se uno le avverte come un peso, significa che non le conosce abbastanza. Se la domenica piove, per il cristiano è la pioggia ad essere una seccatura, non il precetto festivo ("andare a Messa").

      Ora, la bidonata del Cammino Neocatecumenale è tale per vari motivi:

      - riduce la fede a un elenco di regole e di slogan (cioè la riduce a un fardello, una cosa di cui fare volentieri a meno; i kikos vanno pure alla convivenza ma sognano di sballarsi in discoteca non appena finisce la convivenza)

      - riduce la liturgia a un elenco di pagliacciate (l'imbarazzante girotondo come bimbi dell'asilo, il patetico cerimonialismo della "Comunione seduti e tutti insieme contemporaneamente quando scatta il segnale", i battimani come tanti idioti, le urla con sgrattugiata di chitarrella, eccetera), tutto condito dalle deiezioni pittoriche e canore di Don Kikolone

      - riduce il rapporto con la Chiesa a "noi siamo approvati perciò quel che facciamo è opera della Chiesa" (come a dire: "ho la patente perciò posso fare tutte le infrazioni che voglio e nessuno ha il diritto di multarmi o criticarmi")

      - altera drammaticamente l'insegnamento delle cose della fede, promuovendo ambiguità e vere e proprie eresie.

      Che lo faccia con o senza i cosiddetti "post-cresima", non cambia. Dovunque il Cammino riesce a incistarsi, devasta la Chiesa, crea dolorose divisioni, promuove emerite corbellerie ed eresie.

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    2. Il video su YouTube nel quale Kikolone dice "domani SE VUOI puoi confessarti " è stato rimosso. Qualcuno lo ha per caso scaricato?

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    3. Kikolone....solo sugli epiteti di Kiko c'è da scrivere un libro a parte.

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    4. Uff, che sufrimiento.

      Per la cronaca, "Don Kikolone" è un termine utilizzato da un lettore di Crux Sancta, che aggiunse un detto spagnolo: "è come il maestro Ciruela, che non sapeva leggere e fondò una scuola". Io mi sono semplicemente limitato a ricordarlo ogni tanto.

      Proprio così: Kiko non conosce il Catechismo e fonda un "itinerario di iniziazione alla riscoperta del battesimo bla bla bla".

      A titolo di curiosità storica, nel 2002 Giovanni Paolo II scrisse una lettera a don Giussani lodando il movimento da lui fondato. Giussani rispose di non aver mai avuto intenzione di fondare alcun movimento, e che il popolo che lo aveva seguito era semplicemente attratto dalle più elementari verità di fede.

      A chi non piace don Giussani, c'è sempre l'esempio di san Francesco d'Assisi, che non aveva mai avuto intenzione di fondare il francescanesimo (una vastissima "famiglia" di ordini religiosi e di comunità di credenti che perdura da otto secoli) ma voleva solo vivere personalmente e più intensamente la propria fede.

      Altro che il maestro Kikouola, che non sapeva leggere e fondò una scuola.

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  23. Ho trovato questo relativo alla CNC di Rio 2013

    https://www.youtube.com/watch?v=cpP6aKInnaQ&t=6042s

    Irene

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  24. @blog

    A proposito della supposta "eresia" del discorso di Kiko, ricordo che nella dottrina cattolica, esiste l'atto di contrizione perfetta, il dolore perfetto che significa che se si sente il sincero pentimento e il dolore per i peccati commessi si può ottenere il perdono dei peccati anche mortali, da parte di Dio,anche prima della confessione, anche se bisogna comunque ricorrere al sacramento della penitenza e riconciliazione,appena possibile, questa è dottrina cattolica e questo ha voluto dire Kiko, sebbene con il suo linguaggio a braccio e con qualche piccola imprecisione.Avete una fretta Indiavolata di accusare e di trovare difetti. Fareste bene ad informarvi meglio e a leggere il Catechismo della Chiesa Cattolica, prima di scrivere sciocchezze:

    (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1452).

    La vostra scarsa conoscenza della dottrina cattolica, vi fa pronunciare giudizi temerari e accusare falsamente nel torbido tentativo di gettare fango su Kiko e il Cammino e ciò è assolutamente diabolico.

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    1. Ecco la solita maliziosa e ingannevole attitudine neocatecumenale nemica della verità e dell'onestà. Ennesima testimonianza che il Cammino viene dal demonio, e che per difendere il Cammino occorre usare gli strumenti del demonio - cioè l'ambiguità, la menzogna, l'inganno, il fintotontismo, il rinfacciare a caso...

      Sì, lo sappiamo tutti che nei casi estremi (come ad esempio il pericolo di vita) l'atto di contrizione perfetta (che include la volontà di confessarsi) procura il perdono.

      Ma l'eretico Kiko Argüello, in quell'appendice neocatecumenale alla GMG 2013, non stava parlando della contrizione perfetta. Stava proprio dicendo che anche se pecchi contro il sesto comandamento (una fissa, per Kiko, il sesso, sesso, sesso!), «il Signore ti ha già perdonato» (perdonismo automatico neocatecumenale), e poi, «domani, se vuoi, sigillerai [in confessione]» il pentimento (sottinteso: il sacramento della confessione sarebbe facoltativo e rinviabile a piacere: "se vuoi", perché potresti anche non voler confessarti, "tanto il Signore ti ha già perdonato", immaginate che lo dica un Hitler o uno Stalin: "il Signore mi ha già perdonato").

      Ora, quelle espressioni di Kiko vanno considerate per quello che sono: il negare le parole di Nostro Signore così chiaramente riportate nel Vangelo. Chi sbaglia? Sbaglia Kiko, o il Signore?

      Ad incorrere in giudizi temerari sono gli emeriti asini raglianti come quello delle 17:49 che, nella cieca foga di difendere l'idolo Kiko, non hanno nemmeno consultato la fonte che avevamo già indicato (il video dove Kiko pronuncia la solenne eresia, e la pagina blog dove si riporta la risposta di padre Bellon riguardo a quel discorsino «erroneo, equivoco, fuori strada», al quale - incredibilmente, ma non troppo - i giovani adoratori del Vitello d'Oro Kiko hanno continuato a porgere orecchio).

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    2. Il punto sta tutto in questo, a mio avviso: se vuoi.
      Lo Spirito Santo è Dio, se ha potere un uomo, inviato da Dio e messo da Lui, nel rimettere i peccati, ovviamente è Dio che li perdona tramite il Sacerdote, sicuramente Dio può ogni volta che vuole, quando vuole, dove vuole. Questo è fuori di dubbio.
      Ma, siccome non abbiamo la visione perfetta delle cose spirituali e soprannaturali, punto numero uno, siccome è Dio stesso che ci indica di andare dal Sacerdote, siccome Dio ci ha dato la Chiesa, siccome Dio ci ha dato il Sacramento della Confessione, siccome è Dio stesso che ha detto: A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati»; siccome Gesù si è manifestato a dei santi, come Santa Gemma, e le diceva di andarsi a confessare, siccome siamo chiamati a confessarci prima di prendere la Santa Comunione se abbiamo in peccato,ecc, ecc; ecco che ha questo punto il discorso di Kiko è molto azzardato ( fatemi passare il termine, non voglio dire cose più di tanto, perché le dovrebbero dire chi è preposto come pastore dentro la Chiesa)
      Ma vi faccio una confidenza, spero di non accusare, ma lo dico con una certa amarezza.
      Dobbiamo essere onesti fino in fondo.
      Se vedete il video caricato, dietro a Kiko ci sono molte persone, tra le quali dei vescovi, ma non solo. Ovvero coloro che dovrebbero vigilare sono lì dietro, ed hanno un atteggiamento normale, come nulla fosse.Come se fosse tutto regolare.
      E per cui, sempre onestamente parlando, almeno spero, capisco molti nc che vengono sul blog e ci contrastano e ci scrivono che noi siamo nell'errore. Li capisco per un certo verso. Loro si diranno: ma i pastori sono lì dietro che ascoltano, Kiko parla senza che nessuno dica qualcosa, e per cui è tutto regolare, sono questi che accusano Kiko e lo perseguitano.
      Poi, in aggiunta, il video è online, cioè disponibile alla visione di tutti, e nessuno dalla Chiesa ( intesa gerarchica) dice qualcosa. Per cui, si dicono pensando di non sbagliare, chi sbaglia sono quelli che scrivono sul blog. Anch'io se mi trovassi nella loro stessa posizione, sicuramente direi la stessa cosa, cioè sorvolerei il fatto, e andrei avanti.
      Ma, purtroppo, il video è lì davanti a tutti noi, e quelle cose sono state dette. Nessuno può negarle.

      CDD.

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    3. Non bisogna mai giocare con la presunta sicurezza di avere raggiunto una contrizione perfetta. Chiunque guardi lo spezzone della GMG sul perdono capirà che il voler attribuire a Kiko delle intenzioni che salgano oltre il livello del suo linguaggio è né più né meno che un'arrampicata sugli specchi.

      A.Non.

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    4. Vorrei rispondere a quell'Anonimo che interpreta a posteriori le intenzioni del discorso di Kiko sulla contrizione e sul perdono.

      Qui la cosa si fa interessante, perché quando gli assunti non sono chiari (volutamente), si prestano ad un tam tam libero come il telefono senza fili, al punto che al destinatario finale giungono le cose più disparate. Ed il destinatario finale è sempre il catecumeno semplice, bersaglio della predicazione kikiana che segue sì uno spirito unico, ma che non si può definire santo.

      Le catechesi che ho ricevuto copiosamente dai miei catechisti infatti spiegavano "oltre" al mero discorsetto di Kiko riportato nel video segnalato, e si possono riassumere così:

      "Gesù ha dato la vita per l'uomo, ha sofferto perché tu non soffrissi. Che avrebbe sofferto a fare, Gesù, se poi tu devi soffrire? Egli ha già sofferto al posto tuo. (già qui si percepisce l'incipit di un discorso sbagliato, perché l'uomo non potrà mai evitare la sofferenza, che fa parte della sua natura dopo la caduta, anche se le potrà più o meno dare un senso ed accettarla. Promettere che tu non soffrirai perché Gesù ha già sofferto per te e che la tua eventuale sofferenza renderebbe vana la Sua, è totalmente fuorviante ed utopistico).

      "Con la Sua morte, Gesù ha già perdonato l'umanità riscattandola, ed ha introdotto la misericordia gratuita per tutti i peccatori. Nel suo grande atto sacrificale Gesù ti ha già perdonato, perché Dio è amore e misericordia". (ed anche qui il concetto è travisato, perché se è vero che Gesù ha mostrato l'amore infinito per l'uomo attraverso il suo sacrificio, ha solo aperto la possibilità del perdono, non lo ha reso automatico. Infatti il ladrone pentito andrà diritto in paradiso, perché ha confessato il suo peccato direttamente a Gesù).

      "Quindi il perdono è lì già pronto sulla croce, sei già stato perdonato, basta che tu acceda a questo perdono. E come puoi accedere a questo perdono già pronto per te? Credendo a Gesù, guardando alla sua croce, come gli Israeliti guardavano al serpente innalzato sul bastone da Mosé e guarivano dai morsi dei serpenti". (ed è qui che si innesta il discorso dell'Argϋello nella sua nocività, foriero della percezione e dell' implicito suggerimento che basti credere e guardare a Gesù per essere e sentirsi perdonati, vanificando così la potenza della confessione davanti a Gesù, presente in Persona Christi nel sacerdote).

      La confessione, in effetti, sarebbe un accessorio, perché il perdono si è già ottenuto semplicemente credendo a Gesù, come suggerisce l'esempio del serpente di Mosè (dove non importava confessare alcunché, bastava guardare al serpente).
      Ricordo anche che in un mamotreto, non so più quale, si diceva proprio "se guardi a Gesù, questo serpente innalzato..." e si assimilava Gesù ad un serpente, prendendo spunto dal bastone di Mosé. Tanto per chiarire come l'Argϋello non si formalizzi ad utilizzare termini negativi in relazione a Gesù, che è Dio stesso.

      ./.

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    5. Nel neocatecumenalesimo quindi, pur essendo state introdotte le penitenziali (che inizialmente non esistevano), quel che si crede e si predica è che basta credere e guardare a Gesù, senza l'intermediazione dell'inutile sacerdote che, lungi da essere colui che agisce in persona Christi Capitis, è solo un fratello come te, ma con un diverso compito: infatti il laico lo può scrutinare (confessare), bocciare, comandare ed istruire.

      Tutto rientra in un malvagio disegno più grande, costruito ad arte da mente superiore non umana, per instillare in chi ci crede l'idea del sacerdozio comune equiparato a quello ministeriale, la caduta della ministerialità sacramentale, la dominazione laica che, piano piano, giunge a formare la convinzione interiore che Gesù non sia presente DI PERSONA (persona Christi) nel sacerdote, ma lo sia ugualmente se non di più nel laico catechista ispirato automaticamente dallo spirito santo.
      Si propugna l'inversione dei ruoli: il catechista laico kikiano detiene lo spirito santo ed il sacerdote non agisce più in persona Christi Capitis. Gli apostoli sono i catechisti e non più i vescovi per successione apostolica.
      Una volta tolto Gesù Cristo dalla persona del sacerdote e reso "fratello come tutti", il laico neocatecumenale, superiore in spirito santo, confessore e direttore spirituale, potrà far man bassa nella vigna del Signore.

      La cosa preoccupante è che gli stessi sacerdoti neocatecumenali, per formazione o per annessione, rinunciano al Gesù che ministerialmente rappresentano per farsi guidare, confessare ed istruire dai laici neocatecumenali che, senza sacramento alcuno, dichiarano di essere loro a detenere l'ispirazione dello spirito santo.

      Una volta che si fosse arrivati (ma menomale che il Signore ha difeso e difende dal neocatecumenalesimo rendendolo ormai l'ombra di sé stesso), al rovesciamento dei ministeri, il passo per convincersi che anche il Papa è bisognoso come tutti di istruzione neocatecumenale sarebbe stato breve: il Papa era un sacerdote (fratello come tutti), poi è diventato vescovo, ma non più di tanto apostolo (perché apostoli sono i catechisti neocatecumenali) e poi, questo "fratello come tutti", non apostolo più di altri, è stato eletto Papa. Ma allora il Papa è, per istituzione, un fratello uguale agli altri con un compito diverso, apostolo alla stessa stregua di tutti e, le credenziali attraverso le quali è stato eletto Papa, sono assimilabili a quelle di tutti gli altri. Se non agiva in persona Christi Capitis da sacerdote, poi nemmeno da vescovo, come potrà agire secondo questo ministero da Papa?

      Il neocatecumenalesimo tendeva (ormai non c'è riuscito) alla deposizione della Chiesa gerarchica in ogni suo grado, per usurpare col millantato spirito santo laico, ogni guida, direzione ed insegnamento in seno alla Chiesa.
      I laici, pur potendo essere validi collaboratori dei ministri ordinati, stiano al loro posto, come Gesù ha comandato.

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