mercoledì 17 marzo 2021

Cardinal Sarah: la croce torni al centro dell'altare

Nota introduttiva.
I neocatecumenali, che hanno un rapporto decisamente conflittuale con la verità, da qualche anno vanno favoleggiando di una qual certa amicizia con il cardinale Robert Sarah, da poco prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Addirittura hanno sostenuto che, presente all'ultima Convivenza dei Vescovi di cui è stata data comunicazione ufficiale, quella del 2017, avrebbe celebrato alla Domus con la pagnottona sbriciolata al posto dell'Ostia e fra gli ululati dei cantori, proponendo a questo proposito una delle loro immagini poco abilmente photoshoppate.
Recentemente poi, hanno sostenuto che un documento con il quale il Cardinale Sarah chiedeva a tutti i vescovi di tornare a far celebrare la Messa nelle loro diocesi dopo il diuturno periodo di astinenza dai sacramenti in concomitanza con l'infuriare della pandemia da Covid-19, era stato confezionato per loro per obbligare i neocatecumenali renitenti a tornare nelle salette per dimostrare di avere la resurrezione incorporata.
Più volte invece, da parte nostra, abbiamo indicato il Cardinal Sarah come uno dei prelati che aveva appoggiato la decisione di Papa Benedetto XVI di togliere ai neocatecumenali il diritto di celebrare Messa nelle cosiddette "piccole comunità" per dare un taglio netto alla loro incoercibile disobbedienza e ai loro abusi liturgici.
Il Cardinale non ha mai fatto mistero delle proprie opinioni, del proprio amore per la liturgia e del desiderio che essa riprenda il proprio valore centrale nella vita della Chiesa, escludendo ogni irriverenza e ridando al silenzio e alla postura dei fedeli l'opportuno significato.
Riportiamo a questo proposito una parte di un'intervista rilasciata di recente dal cardinal Sarah, pensando in particolare a cosa il porporato vorrebbe riportare per sempre al centro dell'altare, la Croce, e a cosa invece i neocatecumenali abbiano messo al centro della mensa, il candelabro ebraico a nove braccia, simbolo della diffusione del Cammino Neocatecumenale a discapito di altre realtà cattoliche e del suo disprezzo per la liturgia della Chiesa.




La Chiesa esiste per dare gli uomini a Dio e per dare Dio agli uomini.
Questo è precisamente il ruolo della liturgia: adorare Dio e comunicare la grazia divina alle anime.
Quando la liturgia è malata, tutta la Chiesa è in pericolo perché il suo rapporto con Dio non è solo indebolito ma profondamente danneggiato.
La Chiesa corre quindi il rischio di tagliarsi fuori dalla sua fonte divina per diventare un’istituzione centrata su sé stessa che ha solo sé stessa da proclamare.
Sono molto colpito dal fatto che si parli molto della Chiesa, della sua necessaria riforma. Ma stiamo parlando di Dio? Stiamo parlando dell’opera di Redenzione che Cristo ha compiuto principalmente attraverso il mistero pasquale della sua benedetta Passione, della sua Risurrezione dall’inferno e della sua gloriosa Ascensione, del mistero pasquale con cui “morendo, ha distrutto la nostra morte e, risorto, ha ripristinato la nostra vita”? (Sacrosanctum Concilium, n. 5)?
Invece di parlare di noi stessi, rivolgiamoci a Dio! Questo è il messaggio che ripeto da anni. Se Dio non è al centro della vita della Chiesa, allora è in pericolo di morte.
Ecco perché Benedetto XVI ha detto che la crisi della Chiesa è essenzialmente una crisi della liturgia perché è una crisi del rapporto con Dio.
Anche per questo, seguendo Benedetto XVI, ho insistito: lo scopo della liturgia non è celebrare la comunità o l’uomo, ma Dio. Questo è molto ben espresso nella celebrazione orientata [ad orientem].
“Dove l’orientamento diretto verso Oriente non è possibile”, dice Benedetto XVI, “la croce può quindi servire come orientamento interiore della fede.
Deve quindi prendere il suo posto al centro dell’altare e concentrare lo sguardo del sacerdote e della comunità di preghiera.

Cosa hanno messo al centro i neocatecumenali?

In questo ci conformiamo all’antico invito alla preghiera che apre l’Eucaristia: Conversi ad Dominum: “Rivolti al Signore. Allora guardiamo insieme a Colui la cui morte ci dà la vita, a Chi ci rappresenta davanti al Padre, ci prende tra le sue braccia e ci fa vivere e nuovi templi dello Spirito Santo (cfr 1 Cor 6,19).'”
Quando tutti si girano insieme verso la Croce, evitiamo il rischio di un incontro faccia a faccia troppo umano e chiuso in se stesso. Apriamo i nostri cuori all’effusione di Dio.
“L’idea che, nella preghiera, il sacerdote e il popolo si guardano l’un l’altro nella preghiera è nata solo nel cristianesimo moderno, è completamente estranea all’antico cristianesimo. È certo che il sacerdote e il popolo pregano non l’uno verso l’altro, ma verso l’unico Signore”, Cristo che, in silenzio, viene ad incontrarci. (Joseph Ratzinger, Prefazione al Volume XI: La teologia della liturgia – delle opere complete, Parigi, Parole et Silence, 2020).
Anche per questo non ho mai smesso di tornare al luogo del silenzio nella liturgia. Quando l’uomo rimane in silenzio, lascia un posto per Dio. Al contrario, quando la liturgia diventa loquace, dimentica che la croce è il suo centro, si organizza intorno al microfono.
Tutte queste domande sono cruciali perché determinano il luogo che diamo a Dio. Purtroppo si sono trasformati in questioni ideologiche. (…) Dare alla liturgia il suo carattere sacro, lasciare spazio al silenzio, e persino celebrare a volte verso l’Oriente, come fece Papa Francesco nella Cappella Sistina o a Loreto, è il compimento profondo e spirituale del Concilio. (…)
La Chiesa oggi sta vivendo un Venerdì Santo. La barca sembra prendere acqua da tutti i lati. Alcuni la tradiscono dall’interno. Penso al dramma e agli orribili crimini dei preti pedofili. Come potrebbe la missione essere feconda quando tante bugie coprono la bellezza del volto di Gesù? Altri sono tentati di tradire quando lasciano la nave per seguire i poteri alla moda. Penso alle tentazioni all’opera in Germania nel cammino sinodale. Ci si chiede che cosa rimarrà del Vangelo se tutto questo giungerà alla fine: una vera e propria apostasi silenziosa.
Ma la vittoria di Cristo passa sempre attraverso la Croce. La Chiesa deve andare verso la Croce e verso il grande silenzio del Sabato Santo. Dobbiamo pregare con Maria accanto al corpo di Gesù.
Guardate, pregate, fate penitenza e riparate in modo da poter proclamare meglio la Vittoria di Cristo risorto!
Come vedo il mio futuro?
Non ho intenzione di smettere di lavorare! E infatti sono felice di avere più tempo per pregare e leggere. Continuerò a scrivere, a parlare, a viaggiare. Qui a Roma continuo ad accogliere sacerdoti e fedeli provenienti da tutto il mondo. Più che mai la Chiesa ha bisogno di vescovi che parlino in modo chiaro, libero e fedele a Gesù Cristo e agli insegnamenti dottrinali e morali del suo Vangelo. Intendo continuare questa missione e persino amplificarla.
Devo continuare a lavorare al servizio dell’unità della Chiesa, nella verità e nella carità. Desidero umilmente continuare a sostenere la riflessione, la preghiera, il coraggio e la fede di tanti cristiani disorientati, confusi e perplessi dalle tante crisi che stiamo attraversando in questo momento: crisi antropologica, crisi culturale, crisi di fede, crisi sacerdotale, crisi morale, ma soprattutto crisi nel nostro rapporto con Dio.

(Cardinale Robert Sarah)

184 commenti:


  1. Basta mettere al centro, come un sole, una figura eminente della Chiesa contemporanea come il Cardinal Sarah, per vedere smascherate le menzogne e tutte le tenebre fuggire e sparire, in un batter d’occhio.

    La puntuale introduzione all’intervista, oggetto del post odierno, ripercorre per grandi linee tutto il contributo del Cardinale all’opera di smascheramento del C.N..
    Un’opera prodigiosa e ininterrotta.

    Non serve che il Cardinale parli di loro. Basta confrontare la sua parola con quella di Kiko, la sua idea di Chiesa con quella di Kiko, la sua visione sulla Santa Eucarestia - sole, cuore e culmine della vita cristiana - con le catechesi sul Sacramento, sviluppate eminentemente da Carmen Hernandez.
    Queste catechesi sono il fulcro della convivenza cd. Dell’AMEN. In essa gli Iniziatori hanno inteso mettere subito la barra dritta alla nave con la quale, senza troppi sottintesi, hanno dimostrato di voler traghettare la Chiesa alle origini perdute…

    La Santa Eucarestia informa tutta l’esistenza del fedele battezzato, indica la strada da percorrere, ci fa una cosa sola con Nostro Signore in un’ “offerta perenne” a Dio gradita.
    “Egli (lo Spirito Santo: Terza Persona della SS: Trinità) faccia di noi un sacrificio perenne a Te gradito”, è detto in una delle Preghiere Eucaristiche che MAI si utilizzano nelle celebrazioni neocatecumenali.

    Ed è da chiedersi, ancora una volta, perché nel Cammino, qualunque sia il tempo liturgico, si utilizza solo la II Preghiera Eucaristica. Mai le altre.

    Ancora una volta si sottolinea a tal proposito che la Chiesa ha raccomandato, come al solito inascoltata, in tutte le occasioni, agi Iniziatori del C.N. di utilizzare “tutte” le Preghiere previste nel Messale Romano.
    Perchè Kiko e Carmen non hanno mai inteso ascoltare? Questa la domanda!
    Di certo perchè la forma è sostanza: pià volte lo abbiamo ripetuto su queste pagine.
    Perché il modo di celebrare la Santa Eucarestia è dirimente nella questione di essere o meno inseriti profondamente nel Corpo Mistico della Chiesa, essere il vero popolo di Dio.

    Altro non serve. Cosa ha in comune Dio e Belial? Verrebbe istintivamente da chiedersi.

    Pax

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  2. Nonostante ciò che ha detto l'ex responsabile, dimissionario, della Cong. Per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, a tutt'oggi resta ancora vero, che il Messale Romano non prescrive nelle sue norme, che il crocifisso stia al centro dell'altare. Anzi per essere più precisi, non prescrive nemmeno che stia sopra l'altare..Il Messale Romano prescrive che la croce stia nelle vicinanze dell'altare, ma volendo si può mettere anche sopra, ma non è un obbligo. Quindi prima di scrivere fareste bene ad informarvi bene.

    Riflettete osservatori.

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    1. E dove sta scritto sul messale che ci può stare un simbolo non cristiano. A me risulta che sia esplicitamente vietato.

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    2. Naturalmente chi legge la premessa dell'articolo e l'articolo stesso ha ben chiaro che si tratta di un auspicio del cardinale, quello di riavere la croce al centro dell'altare.
      Una cosa certa però è che non ci debba stare la Hannukiah ebraica.
      Nè le banane o gli orpelli neocatecumenali, che hanno scambiato l'altare per una bancarella del mercato ortofrutticolo.

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    3. Sebbene si riferisca ad un episodio biblico, la festa di Hannukiah e il suo candelabro a nove fiammelle non è biblico ma si riferisce ad una festa tradizionale ebraica sviluppatasi dopo Cristo e ritenuta un 'Natale degli ebrei'. Detto questo, è ancora più incomprensibile la sua presenza sull'altare al posto dei candelabri e soprattutto al centro di esso.

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    4. Mi spiace contraddire l'Anonimo che afferma che il Messale non prescriva il crocefisso sull'altare dell'altare.
      Il can. 308 dell'Ordinamento Generale del Messale Romano recita: "vi sia SOPRA L'ALTARE, "O" accanto ad esso, una croce, con l’immagine di Cristo crocifisso, ben visibile allo sguardo del popolo radunato".
      Voi neocatecumenali avete scelto "O", come sempre.

      Vi sono anche indicazioni sui candelabri, in quale numero vanno predisposti per occasioni diverse.
      Naturalmente non c'è alcun cenno alla Menorah o Hannukiah, che quindi non è prevista.

      Se poi si vuol approfondire questa disposizione del crocefisso al centro, si può leggere l'UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE sul "Crocifisso al centro dell’altare nella Messa “verso il popolo”.

      Tra le altre vi si dice: "L’idea che sacerdote e popolo nella preghiera dovrebbero guardarsi reciprocamente è nata solo nell’epoca moderna ed è COMPLETAMENTE ESTRANEA alla cristianità antica. Infatti, sacerdote e popolo non rivolgono l’uno all’altro la loro preghiera, ma insieme la rivolgono all’UNICO SIGNORE".

      Stando così le cose, Benedetto XVI "suggerì di ovviare alle difficoltà" PONENDO AL CENTRO DELL'ALTARE IL SEGNO DI CRISTO CROCIFISSO.

      Lo stesso Papa aggiunge: "Nella preghiera non è necessario, anzi, NON È NEPPURE CONVENIENTE guardarsi a vicenda; tanto meno nel ricevere la comunione. [...] In un’applicazione ESAGERATE E FRAINTESA della “celebrazione verso il popolo”, infatti, sono state tolte come norma generale – persino nella basilica di San Pietro a Roma – le Croci dal centro degli altari, per non ostacolare la vista tra il celebrante e il popolo. Ma la Croce sull’altare non è impedimento alla visuale, bensì comune punto di riferimento. È un’“iconostasi” che rimane aperta, che non impedisce il reciproco mettersi in comunione, ma ne fa da mediatrice e tuttavia significa per tutti quell’immagine che concentra ed unifica i nostri sguardi...".

      Poi si può dire tutto ed il contrario di tutto, ma il Magistero è questo.

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    5. Da quando faccio il ministro nella mia parrocchia, s. Bartolomeo a Cagliari, non ho mai visto una croce al centro dell'altare. Da noi il crocifisso lo tengono alla sinistra dell'altare, mentre al Poetto, che è una chiesa esclusivamente neocat, il crocifisso lo mettono a destra dell'ambone, che tra l'altro tengono dietro l'altare, mentre da noi l'ambone è davanti all'altare. In tutte le chiese dove sono stato non ho mai visto una croce al centro dell'altare, tranne che in Cattedrale, effettivamente copre in parte il celebrante, ma credo sia un dettaglio trascurabile che si debba vedere bene dai fedeli il celebrante. Aldo

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  3. Nei giornali di questi giorni c'è stata la notizia-choc di una "ispezione" comandata da papa Bergoglio sulla Congregazione per il Culto Divino, retta dal cardinal Sarah fino a poche settimane fa. Sarah è sempre stato ubbidiente e rispettoso verso il Papa (al punto che ci riesce facile considerarlo un debole), sebbene i due abbiano concezioni sulla liturgia piuttosto opposte. Non sappiamo ancora quale è il vero obiettivo di questa specie di "commissariamento improvviso" della Congregazione attualmente in corso, ma possiamo già intuire che si tratti dell'ennesimo passo che nei sacri palazzi si sta compiendo contro la liturgia cosiddetta "tridentina".

    La questione liturgica è sempre scottantissima perché il modo in cui celebri fa capire il modo in cui vivi la fede. Per esempio, le celebrazioni neocatecumenali sono carnevalesche, imbarazzanti, offensive verso Dio, poiché sono il frutto diretto di una "fede" carnevalesca, inquinata dalle eresie, idolatrica verso Kiko, Carmen e il Cammino stesso; a parole dicono di onorare Dio, nei fatti fanno solo cose kikiste-carmeniste, come se per loro la fede fosse frutto diretto ed esclusivo di Kiko e Carmen.

    La Chiesa, specialmente ai suoi vertici, sta vivendo da decenni un grave e progressivo intiepidirsi della fede (motivo per cui il Cammino non è stato ancora scomunicato come meriterebbe), e pertanto perfino i passi compiuti controcorrente (come il 7 luglio 2007, quando Benedetto XVI scrisse chiaro e tondo che la liturgia "tridentina" non era mai stata abolita) sono insufficienti a raddrizzare la "barca di Pietro".

    Qui insistiamo sempre sul provare la liturgia "tridentina" in latino, per vari motivi, tra cui:

    - il fatto che è celebrata in maniera completamente diversa da quella del Cammino: nelle liturgie neocat c'è troppa "spettacolarizzazione" (monizionatori, ambientalizzatori, risonanzatori, cantori a squarciagola, suonatori imitatori di Kiko... tavolinetti con esibizione di prodotti ortofrutticoli... grattugiate di chitarrella "made in Kiko", gadget e suppellettili "designed by Kiko", formulari liturgici "customized by Kiko"...);

    - il fatto che è completamente rivolta a Dio (perfino il sacerdote celebrante "dà di spalle" al popolo, perché anche lui è rivolto a Dio, ed è lì per compiere il sacrificio, non per fare il presentatore televisivo) e che nessun gesto o parola è superfluo (la parola degli uomini non prende il posto della Parola di Dio; l'aspetto "conviviale" non prende abusivamente il posto dell'aspetto "sacrificale");

    - il fatto che segni di croce, silenzi, inginocchiarsi, sono molto più numerosi della liturgia moderna poiché ci si sta rivolgendo a Dio; al contrario, nelle celebrazioni del Cammino, ci sono le seggiole disposte in cerchio, come se fosse una chiassata da osteria, e nessuno si inginocchia, poiché nel Cammino ci si inginocchia solo davanti a Kiko, mai davanti a Dio;

    - il fatto che un'innumerevole schiera di santi (fino a padre Pio da Pietrelcina) ha celebrato la liturgia tradizionale in latino per tutta la vita, gustandone la spiritualità e la sublimità anche quando aveva scarse conoscenze di latino.

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  4. Il card. Sarah celebra la messa con rito tridentino, c'è scritto su Wikipedia. Quindi......

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    1. E tu di' a Wikipedia che il Cardinal Sarah celebra in tutti e due i modi. Io ho assistito ad una delle sue messe ed era in rito solenne postconciliare altrimenti detto novus o di Paolo VI.

      I puntini teneteli per quando manipolate la gente a suon di emozioni.

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    2. Quindi semplicemente hai dimostrato la tua pochezza. Sia nel cercare le fonti sia per lo screditare qlc che semplicemente non si fa mettere in piedi in testa da gentaglia come Kiko ed i suoi accoliti. La verità è che voi non avete nessuna remora a mentire e calunniare chi vi mette i bastoni tra le ruote. Dio queste cose le vede, carissimo.

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    3. Wikipedia è una enciclopedia libera dove chiunque, registrandosi con un account, può modificare qualcosa, ovviamente prendendosi le responsabilità di quello che modifica. Se dite che Sarah celebra in tutte e due i modi, perchè non apportate questa modifica? E poi lo sanno tutti che Sarah appartiene all'ala tradizionalista della Chiesa, non è una novità.

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    4. Eccoti due esempi, da youtube, di Messa celebrata coram populo dal Cardinal Sarah.
      Anche se, come pare, il Cardinale preferisce il rito antico, non per questo disdegna la Messa nuova e se occorre la celebra altrettanto solennemente.

      In italiano a a Roma

      In francese a Perpignan

      Wikipedia, per quanto mi riguarda, la lascio proprio perdere.

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  5. Ordinamento Generale del Messale Romano

    N. 308

    Inoltre via sia sopra l'altare o accanto ad esso, una croce, con l'immagine di Cristo crocifisso, ben visibile allo sguardo del popolo radunato. Conviene che questa croce rimanga vicino all'altare anche al di fuori delle celebrazioni liturgiche, per ricordare alla mente la salvifica Passione del Signore.

    Come si può chiaramente leggere nell'ordinamento generale del Messale Romano, non esiste alcuna, e sottolineo alcuna, prescrizione di mettere la croce al centro dell'altare. Anzi non è nemmeno obbligatorio metterla sopra l'altare, il Messale prevede anche che possa stare accanto.Alle sciocchezze scritte dall'"osservatorio" si risponde con i documenti della Chiesa Cattolica, documenti che l'"osservatorio" ignora, mistifica, distorce, falsifica. Dovreste solo vergognarvi.

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    1. Dunque: "vi sia sopra l'altare o accanto ad esso una croce".

      Dov'è che si parla della menorah, o meglio della vostra hannukiah che troneggia esattamente al centro della vostra esposizione flori-ortofrutticola?

      Prego l'anonimo commentatore di citare il relativo articolo del Messale, visto che è cosi informato.
      Poi non vi rubiamo certo il mestiere: la mistificazione della liturgia è vostro mandato prioritario.

      Per quanto riguarda il manufatto che fa bella mostra di sé sui tavoloni neocat, avendo nove fiammelle non corrisponde al biblico candelabro a sette braccia.

      Sebbene si riferisca ad un episodio biblico, la festa di Hannukiah e il suo candelabro a nove fiammelle non è biblico ma si riferisce ad una festa tradizionale ebraica sviluppatasi dopo Cristo e ritenuta un 'Natale degli ebrei'.

      Detto questo, è ancora più incomprensibile la sua presenza sull'altare cattolivo al posto dei candelabri e soprattutto al centro di esso. Sarebbe incomprensibile se non fosse uno dei soliti abusi neocatecumenali.

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    2. Anonimo 11:31, torna indietro dal 308 al 306 e leggi cosa dice l'Ordinamento Generale sull'esposizione all'altare di fiori e kokomeri scolpiti a faccia di kiko...
      pure i microfoni debbono essere discreti.

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  6. In sostanza ci sono tre tipi di messe : quella tridentina preconciliare vedi Sarah, padre Pio, mons. Escriva de Balanguer ecc..., quella postconciliare attuale e quella del Cammino. Quale scegliere? A voi l'ardua sentenza, Manzoni dixit

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    1. A me risulta che ci siano due riti principali: un rito ordinario ed un rito straordinario.
      Poi ci sono il rito ambrosiano ed altri riti ammessi dalla Chiesa. La cosiddetta 'messa del Cammino' non esiste, se non come Messa in rito ordinario inzeppata di abusi.

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  7. Il cardinal Sarah celebra tranquillamente la messa post conciliare. Una messa Novus Ordo CORRETTAMENTE e DEVOTAMENTE celebrata è foriera di frutti spirituali immensi. La messa del cammino è appunto UNA INVENZIONE del cammino. Non ha nessuna autorizzazione (tanto è vero che hanno cercato di ottenerla con l'inganno) pertanto non può essere messa sullo stesso piano delle altre due.

    Il punto principale è quello che dice il Cardinal Sarah: al centro della messa c'è DIO! Si celebra DIO non la comunità! Quando la messa si riempie di parole UMANE allora Dio passa in secondo piano.
    Nella MEssa Novus Ordo si può onorare Dio? OVVIO CHE SI, ma nel cammino la celebrazione viene riempita di ambientali, monizioni, risonanze...parole parole parole...quando il centro ovvero IL SACRIFICIO DI CRISTO passa inosservato. Alla fine ha molta più importanza tutto il contorno che alla fine sembra una recita dove tutti hanno il loro ruolo.
    E non si incavolino i camminanti se parlo di recita...perchè se si trova persino il tempo di andare in bagno e/o fumarsi una sigaretta come se si fosse a teatro o al cinema vuol dire che qlc non va.

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  8. @Valentina Giusti

    Anche il candelabro della festa di hannukkah e pur sempre un candelabro e il Messale Romano si limita a parlare di candelabro, punto non entran in particolari, in quale forma deve avere, lascia quindi un margine di libertà. Non è stupido né vuole fare polemica sterile. Oltretutto come ho scritto,ma non è stato pubblicato, tutto nella messa deriva dall'ebraismo. L'ostia o pane azzimo, il calice, la preghiera eucaristica e' diretta derivazione delle preghiere di toda' ebraiche infatti hanno la medesima struttura. Anamnesi, epiclesi, embolismo scritturistico. Del resto l'Eucarestia e' stata istituita da Gesù che era ebreo e ben conosceva le preghiere di toda',come ben conosceva la Pasqua ebraica, il seder pasquale. Dire che il candelabro a nove bracci e' un simbolo di un altra religione quindi offensivo e' ignoranza grave. Equivale a tagliare le radici di un albero.

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    1. Se non fosse offensivo imporre i simboli di un'altra religione, allora mi si dovrebbe spiegare perché nella Domus sono state coperte tutte le croci nel corso delle famose convivenze dei rabbini. Da notare: i neocatecumenali erano a casa propria, eppure hanno oscurato le croci (comico il Voltaggio che cercò di farsi un segno di croce dopo la benedizione del rabbino e finse di grattarsi la testa).
      Ora invece tu vorresti che al centro della celebrazione dell'Eucarestia introducessimo il candelabro della Hannukiah, che simboleggia la vita è la perseveranza del popolo ebraico (naturalmente dopo la venuta di Cristo)?
      Anzi non è che solo lo vuoi...lo fate, senza nessun permesso e contro le disposizioni del Messale!
      Lo stesso Daniel Lifschitz, convertito all'ebraismo prima di incontrare Kiko, se ne dispiacque.
      Per il resto, la santa Eucarestia non ha nulla a che vedere con la Pasqua ebraica. Siete voi a voler trasformare il Corpo e il Sangue di Cristo negli azzimi ebraici e nella coppa delle benedizioni, dimenticando il valore del Sacramento altissimo istituito da Gesù, che nell'ultima cena (non una pasqua ebraica) offrì tutto Se stesso in remissione dei peccati e per la Vita Eterna di tutti noi.

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  9. @Anonimo 11:31
    Visto che hai copiato bene, ora leggi bene:

    Inoltre via sia sopra l'altare o accanto ad esso, una croce, con l'immagine di Cristo crocifisso,..."
    Sopra o accanto, non dove lo mettete voi accanto al leggio,che oltretutto spesso si trova a vari metri di distanza.

    Frilù

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  10. Riporto un articolo di qualche tempo fa sulla gran confusione mentale dei neocatecumenali fra Eucarestia e Pasqua ebraica e sui loro rispettivi significati, il loro scimmiottamento della Pasqua ebraica che spiega molto bene il loro approccio alla Messa cattolica e alla sovrapposizione degli azzimi ebraici, il pane della schiavitù, al Corpo di Cristo e della coppa dell'alleanza al Sangue di Cristo.
    Si notino nelle foto i due candelabri, le due hannukiah, inadatti sia alla festività della Pasqua ebraica (essendo tipica della festa delle luci a dicembre), sia e ancor meno alla celebrazione della Eucarestia.

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    1. Gran confusione mentale dei neocatecumenali, eh????

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  11. Ricorrenza: tre anni fa, il 17 marzo 2018 (secondo l'ora locale di Guam; in Italia era ancora la sera del 16), papa Bergoglio condannò il vescovo pedofilo neocatecumenale privandolo del titolo e dell'arcidiocesi e imponendogli "l'esilio" (divieto di risiedere nel territorio del Pacifico).

    Ancor oggi non s'è visto nemmeno un neocatecumenale dire: "se uno è pedofilo, va condannato anche se è un VIP del Cammino".
    Il Cammino Neocatecumenale, infatti, è grandissimo amico dei pedofili.

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    1. il cammino neocatecumenale è nemicissimo dei pedofili

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    2. Se è un pedofilo, va condannato anche se è un VIP del Cammino. Ecco, l'abbimo detto. Va bene adesso?

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    3. I commenti delle 21:55 e delle 22:00 vi sembrano particolarmente sinceri?

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    4. @Anonimo
      Le vorrei ricordare la vicenda di Apuron, che il Papa ha condannato senza possibilità ulteriore di ricorso per pedofilia, e che invece Kiko ha proclamato innocente, perseguitato e lo ha posto sul palco a Roma il 5 maggio

      Papa Francesco il giorno seguente alla sua elezione pregando in una basilica mariana di Roma ha sgridato e allontanato un sacerdote implicato in un processo simile, vedi la differenza?

      (Con questo non sto giudicando Apuron, solo il Signore può farlo, mi limito a riportare l'esito delle sentenze e delle affermazioni pubbliche per sottolineare il comportamento che si è tenuto nel Cammino in questo caso, in cui il presunto colpevole era una figura di spicco nel cn)

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    5. Vorrei rettificare quanto ho scritto, ci sono notizie discordanti sulla vicenda di Papa Francesco; in queste vicende delicate bisogna sospendere il giudizio e pregare, ma anche parlare per difendere la verità e la giustizia, sia che accadano nella Chiesa in generale che nel Cammino in particolare

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    6. @Anonimo delle 21:55 e @anonimo delle 22:00

      Il punto non sono le parole, ma i fatti. Ogni camminante può dire quello che hai detto tu, ma nei fatti il Cammino non ha fatto e continua a non fare nulla per prevenire gli abusi e per affrontarli secondo le linee guida della Chiesa Cattolica, cioè NON INSABBIANDOLI per "preservare" il supposto "buon nome" del Cammino. Che buon nome può avere il Cammino agendo in questo modo lo sapete solo voi, ma forse nemmeno vi interessa. Il Cammino, per bocca del suo fondatore o iniziatore, non ha mai accettato la condanna definitiva di Apuron per reati di pedofilia e ha continuato a parlare di persecuzione. Il Cammino ha protetto e continua a proteggee il card. Mc Carrick, altro noto pedofilo. Ci sono stati poi diversi altri casi di pedofilia in seminari e commessi da presbiteri neocat., e anche avvenuti in comunità neocatecumenali. Di uno o più casi in Polonia aveva parlato anche il blog; aveva anche parlato del caso di una bambina abusata da un fratello di comunità dei genitori (riportato anche in un post di pochi giorni fa). In tutti questi casi NON si è voluto far luce, NON c'è stata nessuna giustizia, e soprattutto non c'è MAI stata nessuna protezione e NESSUN aiuto alle vittime. Anzi, le vittime NON vengono nemmeno meznzionate. Capito? Queati sono fatti, non parole.

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  12. Encima del altar o a un lado, pero una cruz con la imagen de Cristo crucificado, no el muñeco espantoso que está en las cruces del camino, que parece una burla del Señor crucificado.

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    1. Bravo Iosé Antonio! Anch'io ho pensato che alla fin fine metterebbero sull'altare la croce di Kiko con tanto di Merkabah. 😔🥴😵

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  13. L'ignoranza, la malafede di questo blog, si confuta con i documenti magisteriali della Chiesa Cattolica, questo fa piazza pulita di tutte le sciocchezze, le favolette che diffondete. L'ignoranza e' motore di questo blog. Per esempio leggiamo cosa scrisse Papa Benedetto XVI nella Esortazione apostolica post sinodale Sacramentum Caritatis:

    "L'istituzione dell'Eucaristia

    10. In tal modo siamo portati a riflettere sull'istituzione dell'Eucaristia nell'Ultima Cena. Ciò accadde nel contesto di una cena rituale che costituiva il memoriale dell'avvenimento fondante del popolo di Israele: la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto. Questa cena rituale, legata all'immolazione degli agnelli (cfr Es 12,1-28.43-51), era memoria del passato ma, nello stesso tempo, anche memoria profetica, ossia annuncio di una liberazione futura. Infatti, il popolo aveva sperimentato che quella liberazione non era stata definitiva, poiché la sua storia era ancora troppo segnata dalla schiavitù e dal peccato. Il memoriale dell'antica liberazione si apriva così alla domanda e all'attesa di una salvezza più profonda, radicale, universale e definitiva. È in questo contesto che Gesù introduce la novità del suo dono. Nella preghiera di lode, la Berakah, Egli ringrazia il Padre non solo per i grandi eventi della storia passata, ma anche per la propria « esaltazione ». Istituendo il sacramento dell'Eucaristia, Gesù anticipa ed implica il Sacrificio della croce e la vittoria della risurrezione. Al tempo stesso, Egli si rivela come il vero agnello immolato, previsto nel disegno del Padre fin dalla fondazione del mondo, come si legge nella Prima Lettera di Pietro (cfr 1,18-20). Collocando in questo contesto il suo dono, Gesù manifesta il senso salvifico della sua morte e risurrezione, mistero che diviene realtà rinnovatrice della storia e del cosmo intero. L'istituzione dell'Eucaristia mostra, infatti, come quella morte, di per sé violenta ed assurda, sia diventata in Gesù supremo atto di amore e definitiva liberazione dell'umanità dal male".

    Chiaro "osservatori" riuscite a capire? Debbo spiegare? Avete letto cosa scrisse Papa Benedetto XVI? Gesù pronuncio' la beraka', capite cosa vuol dire?

    Muti e imparate da chi ne sa più di voi.

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    1. Infatti noi impariamo e voi restate al palo!
      Perché così continua Benedetto XVI nell'Esortazione Sacramentum Charitatis:

      Figura transit in veritatem

      11. In questo modo Gesù inserisce il suo novum radicale all'interno dell'antica cena sacrificale ebraica. Quella cena per noi cristiani non è più necessario ripeterla. Come giustamente dicono i Padri, figura transit in veritatem: ciò che annunciava le realtà future ha ora lasciato il posto alla verità stessa. L'antico rito si è compiuto ed è stato superato definitivamente attraverso il dono d'amore del Figlio di Dio incarnato. Il cibo della verità, Cristo immolato per noi dat ... figuris terminum (20). Con il comando « Fate questo in memoria di me » (Lc 22,19; 1 Cor 11,25), Egli ci chiede di corrispondere al suo dono e di rappresentarlo sacramentalmente. Con queste parole, pertanto, il Signore esprime, per così dire, l'attesa che la sua Chiesa, nata dal suo sacrificio, accolga questo dono, sviluppando sotto la guida dello Spirito Santo la forma liturgica del Sacramento. Il memoriale del suo dono perfetto, infatti, non consiste nella semplice ripetizione dell'Ultima Cena, ma propriamente nell'Eucaristia, ossia nella novità radicale del culto cristiano. Gesù ci ha così lasciato il compito di entrare nella sua « ora »: « L'Eucaristia ci attira nell'atto oblativo di Gesù. Noi non riceviamo soltanto in modo statico il Logos incarnato, ma veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione » (21). Egli « ci attira dentro di sé » (22). La conversione sostanziale del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue pone dentro la creazione il principio di un cambiamento radicale, come una sorta di « fissione nucleare », per usare un'immagine a noi oggi ben nota, portata nel più intimo dell'essere, un cambiamento destinato a suscitare un processo di trasformazione della realtà, il cui termine ultimo sarà la trasfigurazione del mondo intero, fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15,28).

      Spero che anche voi neocatecumenali smettiate di appassionarvi a ciò che appartiene al passato, a ciò che è lume nella notte a confronto della fissione nucleare del sole di Cristo. Transitate una buona volta dalla 'figura' alla 'verità': sarà sempre troppo tardi.

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    2. Il carissimo anonimo che dice che siamo ignoranti ci può dire dove sta scritto nei documenti magisteriali che si possono mettere simboli di altre religioni sull'altare?

      Poi, di grazia, il fatto che si citi Benedetto XVI dopo aver palesemente tentato di ingannarlo per l'approvazione della liturgia denota solo una grandissima faccia di bronzo

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    3. Sai aleCT, loro sono rimasti alla fase della figura(ccia), non sono ancora passati alla fase 'transit in veritatem'. Magari farà parte dell'ultimissimo passaggio, quello dell'apocatastasi dopo 75 anni di Cammino, chissà!

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    4. Ogni tanto mi chiedo seriamente se rispondere ai neoc. trattandoli alla pari non sia bullismo intellettuale.

      FungKu il Bullo del Quartiere, con Sulla Testa La Manona Di Dio.

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    5. Anonimo 17 marzo 20:03

      Giusto caro fratello è proprio così.
      Non sono ignoranti,sarebbero scusati come tanti che ogni tanto scrivono sul blog.
      Sono informati,sanno,leggono ma si rifiutano di comprendere,un po come dice il 1 salmo che leggiamo il mercoledì della 1 settimana del salterio:
      ;inique e fallici sono le loro parole.... naturalmente intendo per tutto ciò che essi dicono e diffonfono in malafede pur sapendo che sono bugie.

      Dimenticavo: oggi Padre Livio nel commento alla stampa ha riportato l'esperienza di una famiglia del cammino che vive a Catanzaro che ha 13 figli.

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    6. I farisei - antichi e moderni - credono che il pagare la decima sulla menta e sulla ruta valga due punti in più in classifica, si credono migliori degli altri (cfr. Lc 18,11-12): «Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime» a Kiko e ho addirittura Ben Tredici Figli, diconsi Tredici! Radio Livio ne ha parlato! Tredici! Schiattate d'invidia, voialtri che di figli ne avete meno di Tredici: è stata Radio Livio, nientepopodimeno che Radio Livio, a fare nientepopodimeno il Riporto dell'Esperienza - perbacco, il Riporto! l'Esperienza! Tredici Figli, diconsi Tredici!».

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    7. @Efraim
      Anche i Testimoni di Geova hanno molti figli, così come i Protestanti e gli Hardim, ovvero gli ebrei ultraortodossi, non è un caso che nel Cammino infatti si riprendano elementi di tutti e tre questi gruppi, mentre invece la Chiesa nella sua prudenza e saggezza da decenni invita alla genitorialità responsabile invece che all'apertura alla vita ad oltranza

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    8. Ovviamente il mio commento non era contro padre Livio, era solo un pensiero critico sul Cammino

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  14. Vorrei riportare qualche passo del libro "Dal profondo del nostro cuore" (Edizione Italiana, Cantagalli 2020) scritto dal Card. Sarah in collaborazione con Benedetto XVI. Il libro è scritto in difesa del celibato sacerdotale quale componente ineludibile della totale offerta di sé, che il Sacerdote è chiamato a compiere non solo in ogni ora della sua vita, ma in modo sublime nel Santo Sacrificio dell'altare, in completa assimilazione a Cristo.

    "[...]Il sacerdote non è soltanto colui che compie una funzione sacrificale. È invece colui che per amore offre se stesso in sacrificio sull’esempio di Cristo.

    [...] Cristo si è offerto sull’altare della Croce. Ogni giorno il sacerdote rinnova questa oblazione pronunciando le parole: «Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi». Tali parole assumono per lui il senso dell’associarsi all’offerta virginale di Cristo.

    [...] All’altare il prete sta davanti all’ostia. Gesù lo guarda ed egli guarda Gesù. Siamo pienamente consapevoli di che cosa significhi avere Cristo stesso veramente presente davanti agli occhi? In ogni Messa, il sacerdote si trova faccia a faccia con Gesù. Solo così il prete è identificato, configurato a Gesù Cristo [...] Presso l’altare, infatti, non presiedo io la Messa che ci ha riuniti, ma è Gesù che la presiede in me. Benché io ne sia indegno, Gesù è veramente presente nella persona del celebrante.

    [...] (Qui citando Josemaría Escrivá in un’omelia pronunciata il 13 aprile 1973):
    «È opportuno ricordare, con caparbia insistenza, che tutti i sacerdoti – sia noi peccatori che quelli che sono santi – quando celebrano la santa Messa non sono più se stessi. Sono Cristo che rinnova sull’Altare il suo divino Sacrificio del Calvario»

    [...] Gesù ci rivela il segreto di questo celeste nutrimento, nel quale la sua carne diventa nostro alimento. Così, possiamo vivere della sua vita, in una inaudita intimità con lui. Il sacerdote è davvero l’amico di Gesù. Si offre a Dio. Si offre a tutta la Chiesa e a ciascuno dei fedeli a cui è inviato. Il sacerdote impara la logica del suo celibato nell’Eucaristia. «Agendo in persona di Cristo, il sacerdote si unisce più intimamente alla offerta, deponendo sull’altare tutta intera la propria vita, che reca i segni dell’olocausto (Paolo VI, Sacerdotalis caelibatus)». Egli impara nel sacrificio eucaristico che cosa significhi il dono totale di sé. "

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    1. Nella ieraticità che lo contraddistingue, il Cardinale mi ha fatto ricordare che se mi avessero chiesto, all'epoca della neocatecumenalizzazione (ma anche "modernizzazione") della mia ex diocesi, cosa fosse l'altare e se fosse strettamente necessario, avrei risposto, senza saperne troppo ma assecondando l'impressione ricevuta delle abitudini, che l'altare è un arredo sacro, degno di rispetto e segno di devozione, perché su di esso vengono (Dio mi perdoni) appoggiati il pane ed il vino in cui Gesù si rende misteriosamente presente al momento della Consacrazione.

      E avrei aggiunto che l'altare va tenuto sicuramente in grande conto in quanto supporto materiale del pane e del vino consacrati, e che sarebbe stato molto irrispettoso non usare un appoggio dedicato. Come una devota luterana, insomma.

      Andando a Messa in diverse chiese della città, mi ricordo però che qualche volenteroso prete anziano insisteva ancora sull'aspetto sacrificale dell'altare, "dove Cristo, Nostra Pasqua, si immola per la nostra redenzione", ad ogni singola celebrazione . I preti di formazione più recente ci insegnavano senz'altro l'azione vivificante dell'Eucaristia ma trascuravano completamente la ricorrenza del sacrificio. Di conseguenza chiudevano uno o due (qualcuno forse tre) occhi se i fedeli si comunicavano non in stato di grazia. "La Messa è una cena e quando vai a cena mangi come gli altri". Sentito dire in chiaro :-(

      Tolto il sacrificio, anche il prete diventava un simpatico zio dispensatore di saggi consigli, che di mestiere celebrava Messa e come straordinari benediva le case.

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  15. Il candelabro ebraico vuole solo ricordare che il nuovo testamento si innesta nel vecchio e che gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori nella fede come spesso ricordava GPII, e anche che GESÙ nella carne era ebreo. Poi il candelabro a nove braccia ha un significato catechetico ben preciso che voi conoscete e no sto a ripeterlo.
    Poi non preoccupatevi che il Crocifisso non si offende se è posto a dx,a sx, al centro o sopra.
    Il posizionamento è relativo sapete perché? Ogni cristiano è chiamato innanzitutto ad adorare il Cristo nelle opere altrimenti a nulla serve l' essere ligi nel posizionamento dei segni. Ve lo ripeto non vi fossilizzate come gli scribi e i faresi che erano amanti dell'esteriorita'e poco dell'interiorita.
    Ammonizioni, canti ululati(secondo voi) risonanze, bongo,bonghetti, chitarrine e chitarrette, rendono la liturgia viva vegeta e statene certi nessuno si addormenta. Ogni Pasqua c'è sempre un numero di fedeli che non è del cammino,ma puntualmente a fine celebrazione dice: meno male che avete animato anche voi altrimenti ci addormentavamo.
    (La messa Tridentina è medioevale) formule e formulette che sono un vero sonnifero.
    Quanti ne ho visti sonnecchiare a Natale e Pasqua.
    Volete mettere un Exultet cantato e capito dall'assemblea con chitarra, con quello in latino che è una lagna? Le luci spente e il diacono che legge o canta in latino e già tutti dormono.
    Il popolo deve partecipare e rimanere sveglio in attesa. Deve vivere il passaggio e non la Pennichella.

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    1. Non tocca a me dirtelo, Efraim, ma l'intrattenimento può essere opportuno in oratorio, nei momenti morti dei pellegrinaggi, in parte una certa vivacità è auspicabile anche nella catechesi, perché la gente non si addormenti, ma la liturgia è un'altra cosa, è azione d Dio, quindi non è la stessa cosa che la croce stia sopra o sotto o magari sia sostituita da un candelabro a nove fiammelle che NON è neppure biblico.
      Poi dovresti chiederti: se tanto tutto fa lo stesso e la liturgia è esteriorità, buona solo per i farisei, come mai in comunità c'è un'attenzione maniacale agli elementi estranei o comunque non essenziali (il tavolone così e così, i fiori così, i canti tutti di Kiko naturale, l'icona così, il tuo d voce che deve essere quello, il balletto ebraico, la crociona kika, la focaccia con le crocette eccetera eccetera)?.
      Non sarà che i farisei siete voi, ancora peggio però, perché le prescrizioni di un laico auto inventatosi guru non hanno nulla a che fare né sono paragonabili alle prescrizioni della Chiesa? Prova a spiegarci il perché ciò che prescrive la Chiesa è roba da farisei e ciò che prescrive Kiko va osservato alla lettera, caschi il mondo.
      Poi dicci pure la catechesi sull'utilizzo del candelabro hannukiah, il motivo per cui sta sull'altare e di cosa esattamente sia simbolo.

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    2. Cosa vi dicevo, Efraim? Hanno sempre le risposte a tutto, qualunque cosa scriva, hanno la risposta pronta. Ne vale la pena continuare? No. Poi se lo vuol fare, lo faccia, si vede che ha tempo da perdere.

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    3. @efraim
      IL candelabro ebraico NON SI PUO' mettere. TE lo devono scrivere in aramaico, forse?
      Non c'è bisogno di mettere simboli ebraici per "ricordarci" chissà che cosa...E' solo una scusa ipocrita per giustificare il fatto che vi sentite liberi in nome di non si sa che cosa a ridurre la liturgia a vostro uso e consumo. Punto.

      "Il posizionamento è relativo sapete perché? Ogni cristiano è chiamato innanzitutto ad adorare il Cristo nelle opere altrimenti a nulla serve l' essere ligi nel posizionamento dei segni."

      E allora spiegami come mai siete LIGISSIMI a posizionare I VOSTRI di SEGNI. Come mai noi siamo farisei e voi no? Siete speciali? Evidentemente nella tua testa sì. Poveretto.

      "Ammonizioni, canti ululati(secondo voi) risonanze, bongo,bonghetti, chitarrine e chitarrette, rendono la liturgia viva vegeta e statene certi nessuno si addormenta."

      Non stai parlando di liturgia..stai parlando di uno spettacolo. E infatti questo è la celebrazione neocatecumenale: uno spettacolo a vostro uso e consumo.
      POveretto, forse pensi che siccome uno non urla i canti e non fa i balletti allora " si annoia". Evidentemente manco sai cosa è il raccoglimento silenzioso.... Siete sicuri che nessuno si annoia? Neanche per la pausa sigaretta?

      La messa TRidentina è medievale? Fermo restando che io ad una messa Tridentina non ci sono mai stata e mi basta una messa Novus ORDO celebrata DEGNAMENTE...lo sai che gli inni che tu leggi durante la liturgia delle ore sono quasi tutti medievali? L'ignoranza è una brutta bestia, Efraim.

      "Le luci spente e il diacono che legge o canta in latino e già tutti dormono."
      Io non ho MAI VISTO NESSUNO DORMIRE. La gente "normale" non è come voi neocatecumenali che avete una soglia dell'attenzione degna di un bambino di 5 anni. Ma la colpa non è vostra, è di quelli che vi hanno FATTO DEL MALE insegnandovi stupidaggini come queste per farvi credere che siete migliori degli altri.
      Vi compatisco

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    4. Ti prego di mostrare qualche documento della Chiesa che proibisce il candelabro a nove bracci, visto che lo dici con tanta sicumera?

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    5. Vorrei solo ricordare che nel 1545, data di inizio del Concilio di Trento, il Medioevo era terminato anche in quei paesi che non sono l'Italia, nei quali è durato oltre cent'anni di più.

      Inoltre "medievale" è tutto tranne che un insulto.

      Invece vorrei sapere: se impastando il pane per la celebrazione non ci si mette la Ferrarelle ma la San Pellegrino, cosa dicono i catechisti, se gliela racconto a festa finita.

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    6. Anonimo 23:25, anche se te lo dimostrassero, poi pretenderesti la prova che la Chiesa lo proibisce AI NEOCATECUMENALI. Non si finisce mai con voi!
      Fate come vi pare alla fine, ma lasciate liberi i fratelli.

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    7. Il Messale è "prescrittivo", cioè tutto ciò che non dice esplicitamente è vietato. Il Messale e i documenti liturgici dicono infatti cosa si deve fare, cosa si può fare (e a quali condizioni): tutto ciò che non è previsto, è vietato.
      Altrimenti, dovrebbe aggiungere un inserto infinito per spiegare che sull'altare non vanno messi i calzini sporchi, lo specchio per farsi la barba, il gatto a nove code, il gatto a una coda. Un altro inserto dovrebbe aggiungerlo per specificare che le tali proibizioni valgono anche per i neocatecumenali (visto che questa, immagino, sarebbe la prossima eccezione).
      Fate piangere, sul serio!

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    8. Se fosse viva la coscienza del fatto che l'altare è l'altare sacrificale di Nostro Signore e non il tavolone del sabato della loggia, la gente non solo non vorrebbe il diritto di fare un gattile sul tavolo, ma non starebbe neppure a porsi il problema se si è divertita, se non si è divertita, se ha catturato l'attenzione cantando, se ha letto bene e con espressione, se è stata solo costretta ad ascoltare o ha potuto farsi sentire, se la sua risonanza è stata capita, e se io, io, io, io .... io all'infinito.

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    9. @Efraim
      Il tuo commento mi colpisce perché sono le stesse cose che dicevo anche io prima di uscire dal Cammino, e la persona a cui le dicevo mi ha aiutato poi a capire molte cose; non è attenzione maniacale ai dettagli tipica dei farisei, si tratta piuttosto di voler onorare l'Eucaristia, che ha un valore altissimo e non può ridursi ad uno spettacolo con musica, ballo, e commenti personali, questo lo dice anche il Papa, e comunque le persone soprattutto i bambini possono addormentarsi anche all'Eucaristia neocat visti i tempi lunghi e gli orari mai rispettati;

      Avere conoscenza della religione ebraica per conoscere le origini cristiane è ottimo, ma la Chiesa vieta chiaramente di modificare la liturgia eucaristica, e in ogni caso volendo enfatizzare la religione ebraica di rischia di non dare valore all'opera redentrice di Gesù;

      In una celebrazione cattolica è più ragionevole che ci siano simboli cristiani e non di altre religioni, vale per tutte le religioni, questo vale anche per la Pasqua, in cui date sempre più risalto alla Pasqua Ebraica piuttosto che a quella Cattolica, altrimenti non si spiegano il banchetto notturno con le erbe amare, l'agnello ecc.

      Si citava Beata Caterina da Emmerich in un altro post, e lei disse di aver avuto delle visioni sul futuro della Chiesa in cui ebrei protestanti ballavano insieme, e mi ha dato da pensare

      Come ti hanno già detto, il termine &medioevale" non è un insulto, considerato lo splendore della Chiesa in quel tempo, tra la nascita di ordini di predicatori come i francescani e i domenicani, di ordini monastici (i benedettini che hanno preservato molte opere tramite gli amanuensi), di vari ospedali e importanti università fondate dalla Chiesa (la Sapienza di Roma, fondata da Bonifacio VII, gli ospedali Fatebenefratelli, Santo Spirito in Sassia, il primo ospedale moderno occidentale,ecc.)

      Infine ti vorrei ricordare che i farisei erano quelli che pagavano la decima, quindi forse stai sbagliando persona quando ci accusi di esserlo, perché per noi la decima non è una pratica molto chiara, se fatto in nero e con ricatti psicologici

      A chi invece chiede una fonte di quello che stiamo dicendo consiglio di leggere qualche post precedente,dove è stato affrontato il problema dei cambiamenti nella liturgia eucaristica e di come la Chiesa li proibisca

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    10. Essendo la Santa Messa un Sacrificio offerto a Dio (non un passaggio), l'orientamento più consono a tale mistero tremendo è quello "coram Deo". Nel caso in cui si celebrasse su un altare rivolto ai fedeli, sarebbe opportuno porre una croce al centro di esso in modo da precludere la vista del celebrante.
      Circa il giudaismo post-cristiano, non ha nulla a che vedere con l'ebraismo vetero-testamentario. Non si tratta solo di un'altra religione ma del culto che maggiormente si oppone al Cristianesimo, rigettando Gesù come Messia e Dio. Persino l'Islam ne ha una considerazione più alta.
      Non è vero che il Nuovo Testamento si innesta nell'Antico: è piuttosto l'Antico a rivelarsi definitivamente nel Nuovo.
      Concludo rivendicando orgogliosamente le mie radici pagane, dato che, almeno dal Concilio di Gerusalemme, la Chiesa ha stabilito la non necessità della tradizione ebraica per l'adesione a Cristo.
      Pagano era Adamo, pagano Abele, pagano Noè. Pagano Aristotele, pagano Platone. Pagana la Roma antica, di cui la Roma cristiana è l'erede eterna: la Roma che ha soppiantato e sostituito Gerusalemme. "Le ricchezze delle genti saranno tue": ciò che Dio ha ispirato al profeta Isaia si realizza pienamente nella Chiesa, che ha assunto in sé ogni elemento del mondo pagano (riti, diritto, filosofia) purificandolo da ciò che era in contrasto con la Divina Rivelazione. Fosse stato neocatecumenale, San Patrizio non sarebbe riuscito a convertire un solo gentile in Irlanda.
      Aggiornateci quando inizierete a praticare le circoncisioni

      Tomista EX nc

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    11. Adesso aspetto che qualcuno dei vostri scagnozzi mi dia anche dell'antisemita dato che sono mistificatore bugiardo ed ignorante.

      Tomista EX nc

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    12. Per l'anonimo che vuole la dimostrazione della PROIBIZIONE del candelabro a 9 bracci, ecco il documento richiesto:

      Ordinamento Generale del Messale Romano:

      117: "L’altare sia ricoperto da almeno una tovaglia bianca. In ogni celebrazione sull’altare, o accanto ad esso, si pongano almeno DUE candelabri con i ceri accesi, o anche QUATTRO o SEI, specialmente se si tratta della Messa domenicale o festiva di precetto; se celebra il Vescovo della diocesi, si usino SETTE candelabri. Inoltre, sull’altare, o VICINO ad esso, si collochi la croce con l’immagine di Cristo crocifisso".

      Vedi i numeri prescritti per i candelabri? DUE, QUATTRO, SEI, SETTE (se celebra il Vescovo).
      Il numero cresce secondo la maggiore solennità della celebrazione.

      Vedi per caso un NOVE nelle prescrizioni?

      Inoltre, se si dice "candelabri", si vogliono intendere le "luci".

      Non è che per essere in regola possiate mettere due candelabri a 9 braccia, o 4 o 6 o 7, per un totale di minimo 19 "luci" fino ad un massimo (chiaramente impossibile perché non siamo in discoteca) di 63 luci.

      Ti è stato mostrato, ma è un "documento" al quale avresti potuto benissimo accedere da solo, non è SEGRETO.

      Però, se per ogni singola cosa si deve marciare a suon di documenti, capisci che diventa la storia infinita e si perde l'essenziale per stare dietro al dettaglio.
      Anche questo è un modo per distogliere l'attenzione dal nodo principale, e cioè che su TUTTO fate come vi pare.

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    13. @anonimo
      "Ti prego di mostrare qualche documento della Chiesa che proibisce il candelabro a nove bracci, visto che lo dici con tanta sicumera?"

      Semplicemente perchè il candelabro a nove bracci è un simbolo ebraico (che serve a ricordare bla bla bla) e mette simboli di altri religioni è vietato in un altare cattolico. C'è scritto chiaro, ma voi ve ne sbattete altamente. E per giunta venite qua a fare domande di questo tipo.
      Cattolici adulti? Ma siamo sicuri?

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    14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    15. Ringrazio anche oggi Tomista EX nc per i suoi commenti altamente istruttivi e che aprono sempre orizzonti nuovi. Mai sentito, con tanta puntuale correttezza, affrontato il tema della non necessaria obbligatrietà di innestarsi per forza sull'ebraismo. Cristo è andato oltre, molto più in là.

      Pax

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  16. L'ANONIMO delle 13 e 32 scrive:
    "il candelabro della festa di hannukkah e pur sempre un candelabro e il Messale Romano si limita a parlare di candelabro... non entra in particolari... lascia quindi un margine di libertà".

    Non parla della forma del candelabro? Ma che forma deve avere un candelabro se non quella di un candelabro?
    La forma può essere più o meno eccentrica, ma non deve alludere a simboli di altra religione.
    Altrimenti, seguendo la logica dell'anonimo camminante, si potrebbe ammettere che anche un candelabro a quattro braccia, rappresentante la dea Kali, può andare bene sull'altare

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    1. Il candelabro-hannukiah neocatecumenale è esattamente corrispondente invece alla simbologia del tempio massonico.
      Nella sua parte centrale la squadretta e, sotto, il compasso. Sullo sfondo, il pavimento a scacchi del tempio e sui lati le colonne che sorreggono i globi (le ampolle con l'olio).
      Nella parte più interna, la piramide con l'occhio onniveggente.

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    2. Molto interessante e verosimile. Con questi più cerchi e più trovi, come diceva il nostro amato Lino Lista.
      Tutto, perfino i simboli massonici, purchè non siano quelli più ortodossamente cattolici.

      Pax

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    3. Naturalmente Kiko non usa un candelabro di foggia tradizionale ma qualcosa 'designed by K' per intendersi come il trono pontificale con la croce rovesciata, le icone rovesciate anch'esse, le Madonne invecchiate e i Gesù bambino con gli occhi ottenebrati. Chi si chiede dove siano i simboli massonici, guardi con più attenzione.

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    4. Simboli massonici.....

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  17. "osservatori" vi ho preso in castagna? Perché non rispondete!? La croce al centro dell'altare e' prescritta o no? Rispondete.

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    1. Nessuna castagna: in qualità di cattolici, per noi vale ciò che dice il Messale approvato dalla Chiesa, poiché per noi l'idea di "voler fare diversamente da come fa la Chiesa" significa praticamente voler abbandonare la Chiesa.

      In particolare facciamo presente che nel contesto sopra citato, la questione «si può mettere / non si può mettere» è riduttiva. Infatti il problema principale è che i kikolatri non usano l'altare ma un tavolinetto smontabile, e vi usano non ciò che usa la Chiesa ma i gadget "designed by Kiko". Vogliono fare "diversamente da come fa la Chiesa", poiché la loro fede non è la fede della Chiesa.

      Se qui ci affanniamo a far notare l'assurdità di un cosiddetto "candelabro a nove braccia" (che non è previsto dal Messale, e non vale invocare la "tradizione ebraica": è proprio «non previsto dal Messale»), è per far notare più facilmente l'attitudine dei kikolatri, che è quella di adoperare:

      - esclusivamente canti composti da Kiko (ignorando di proposito la ricchissima tradizione di musica sacra della Chiesa, come se solo quelli di Kiko fossero veri "canti biblici", come se le deiezioni di Kiko fossero superiori a tutta la tradizione cattolica, come se l'unica Chiesa fosse Kiko);

      - esclusivamente gadget progettati da Kiko (ad esempio: la fascetta reggichitarra kikiana, il copribibbia kikiano, il tabernacolo kikiano a due piazze kikiane, l'hannukkià a nove fuochi... come se l'unica Chiesa fosse Kiko);

      - esclusivamente suppellettili sacre designed by Kiko (ad esempio: il coppone-insalatiera dodecagonale kikiano, il piattone-patena ottagonale kikiano... come se l'unica Chiesa fosse Kiko).

      Facciamo infine notare che i farisei tentavano in ogni modo di far contraddire Nostro Signore. La loro neanche troppo segreta speranza era che se Nostro Signore si fosse contraddetto, avrebbero potuto dire: "vedete? non possiamo credere in Lui perché tutto ciò che dice è contradditorio!" Non potendo azzerare la verità, tentarono furiosamente di mettere a tacere il Signore.

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    2. Abbi pazienza, ti hanno già risposto, lo hai addirittura scritto tu, riportando fedelmente le prescrizioni. Ci vuole solo un ripasso di italiano e puoi tranquillamente fare il MArzullo della situazione...fatti una domanda e datti la risposta...il problema che tu finisci a fare la fine di Quelo ..."ma la risposta è sbagliata"

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    3. Ben detto Mav! E ben ritrovato😘

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    4. Mav è l'acronimo di :

      Mamotreto Autenticamente Veritiero

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    5. Deiezioni kikiane....

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  18. Stiamo ancora aspettando che qualche neocatecumenale spieghi come mai la Hannukiah ebraica a nove fiammelle, candelabro non biblico, simbolo della perennità e della vitalità del giudaismo, stia al centro di un altare che si presume sia cattolico, al posto della croce, che il Messale stesso prescrive sia posta sull'altare o accanto ad esso.
    Evidentemente dobbiamo pensate che la risposta non ci sia o stia soffiando nel vento...qualcuno ha accennato a noti 'motivi catechetici', chissà di che catechismo intendeva parlare, visto che sicuramente quello della Chiesa Cattolica non ne tratta.

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    1. Non lo sanno perché glielo hanno fatto fare senza dirgli il vero motivo. Sono i primi perc*lati!

      FungKu, Vendiamo Occhialini Per Fiamma Ossidrica, Bende Per Mosca Cieca e Prosciutti.

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    2. I loro 'motivi catechetici' sono sempre gli stessi: avallare la loro dottrina che è molto chiara.

      Parte da una presunzione assoluta: essere gli unici che dopo 2000 anni hanno "scoperto" il senso dell'Eucarestia. Poichè hanno scrostato dalla Chiesa tutte le stratificazioni che nei secoli si sono accumulate sovrapponendosi le une alle altre, nascondendo il nucleo centrale, il cuore pulsante della Messa (come i cattolici comuni, diversi da loro, si ostinano a chiamarla) che non è La Messa, ma l'Eucarestia, Rendimento di grazie e Beraka ebraica.

      Essi si vantano di essere tornati a come Gesù l'ha celebrata con i suoi discepoli dando compimento alla Pasqua Ebraica.

      Dalla schiavitù alla libertà - dalla morte alla vita - da questo regno al Regno del Padre... in un continuo Esodo che vede i cieli aperti e un popolo festante che viene traghettato, senza passare per nessun giudizio, nè individuale nè universale, nelle eterne praterie.
      Il Cammino è garanzia assoluta di tutto, poichè ci si salva a grappoli e si percorre un'autostrada aperta e sicura che porta dritto al cielo. (Mai dimenticare quanto esprime il padre Mario Pezzi in ogni occasione: "Chi ha fatto bene il Cammino, ha fatto già il Purgatorio in terra". Questi quando cantano il "Portami in cielo" ci credono proprio che ci vanno di sicuro e pure direttamente!)

      Allora, ditemi voi, in questa visione delirante e squinternata, Carmen dove la doveva mettere questa Croce con il Cristo Crocifisso ben visibile?

      (Si intende non come il re da commedia della croce astile sogliola ideato da Kiko, a dimostrazione che tutto, anche il modo di concepire un crocifisso è catechesi. E per questo Kiko non consente nelle salette altri simboli se non quelli concepiti dalla sua "arte" del piffero!)

      Che posto può avere mai nel C.N. una Croce con il Crocifisso che porta evidenti i segni della sua Passione, dei chiodi, della corona di spine, del fianco squarciato?

      Così tutto l'aspetto sacrificale è bandito, tutto l'aspetto di adorazione ed elevazione dell'anima è sparito.

      Cosa ha di cattolico il rito neocatecumenale che chiamano eucarestia, anzi la vera eucarestia?
      Qualcuno ce lo spieghi!

      Pax
      Pax

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    3. Non sono neocatecumenale, ma la spiegazione che danno i neocatecumenali è questa:

      "Perché si usa il candelabro a 9 braccia?
      La festa di Hannukkà è caratterizzata dal segno dell’olio, in riferimento alla dedicazione del Tempio. Anche se oggi non è essenziale che le lampade siano colme di olio puro, questo elemento resta di grande importanza, poiché la festa è originata dal miracolo dell’olio puro. Il termine ebraico di Messia, significa unto, ed è tradotto in greco come Christos. La festa di Hannukkà è dunque legata alla liberazione e all’unzione, segni prefiguranti il Messia. Questa è una festa piena di gioia, in essa è obbligatorio rallegrarsi.
      Questi segni messianici, la gioia, la liberazione, l’unzione, la luce sono un invito all’esultanza della celebrazione dell’Eucaristia nelle comunità del Cammino Neocatecumenale. Carmen Hernandez, profonda conoscitrice delle radici ebraiche del mistero pasquale e della liturgia dei primi secoli, vide il candeliere, nelle due versioni “Roveto e Menorà”, in un piccolo negozio di David Street a Gerusalemme e li acquistò per le comunità".

      Il maggior punto dolente in tutta questa confusa spiegazione è l'arbitrario passaggio dall'olio al Messia, dal fatto che Messia significa "unto". Olio, unzione, unto, prefigurazione del Messia.
      L'olio a cui ci si riferisce però è il "miracolo dell'olio" che consentì di purificare il Tempio profanato da Antioco, non l'olio crismatico cristiano.
      Non è che solo al sentire la parola "olio" debba scattare per forza la parola "unzione". In questo caso non c'entra nulla.
      Quindi è vero che la Hannukkà è legata alla liberazione (di Israele), ma non all'unzione di Cristo che, solo per il fatto di essere l'"unto", non si può "ungere" con qualsiasi olio.

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    4. Come già detto in altri commenti in questa pagina, aggiungere "simboli" alla liturgia significa inquinare la liturgia. Infatti il Messale è prescrittivo, cioè stabilisce cosa si deve dire e fare, stabilisce cosa si può dire e fare, e tutto il resto è automaticamente vietato. Solo per chiarezza il Messale certe volte stabilisce anche cosa non si può dire e non si può fare, ma è solo per evitare equivoci diffusi.

      Ora, noi cattolici siamo convinti che la liturgia è il vero culto gradito a Dio. Pertanto, dato che la liturgia ci è stata letteralmente donata da Dio («fate questo in memoria di me»), noi cattolici sappiamo tre cose:

      1) che solo la massima autorità della Chiesa può stabilire cos'è liturgico e cosa non lo è. La Chiesa lo ha già fatto (col Messale e coi documenti liturgici), per cui facciamo bene a fidarci di ciò che la Chiesa ci ha sempre garantito come valido e consigliabile. Possiamo avere delle preferenze, certo (ad esempio: la liturgia "tridentina"), ma non possiamo pretendere di saperne di più dell'autorità della Chiesa;

      2) che solo rispettando le indicazioni della Chiesa possiamo rendere vero culto a Dio. Tutto ciò che gli uomini "aggiungono" alla liturgia garantita dalla Chiesa non è "garantito dalla Chiesa". Vogliamo forse prenderci il rischio di celebrare un pessimo culto a Dio soltanto perché abbiamo preteso di "abbellire" tale culto con l'idea che così sarebbe "più partecipato"? Illusione! (i neocat, infatti, si illudono che la loro liturgia sarebbe "meglio" solo perché è più chiassosa... e solo perché è garantita da Kiko e Carmen anziché dalla Chiesa);

      3) che nel corso di venti secoli innumerevoli santi hanno gustato i doni del Signore attraverso la liturgia della Chiesa senza modificazioni; non hanno mai avuto bisogno di schiaffare nella liturgia elementi "messianici" di qualche "festosità" ebraica col "segno dell'olio" e altre robette che con la liturgia cattolica non c'entrano niente (se c'entrassero, sarebbe stata la Chiesa a stabilirlo, e l'avrebbe fatto subito, non dopo venti secoli). In particolare, tutte le volte che l'autorità della Chiesa ha modificato la liturgia, lo ha fatto sempre con grandissima reverenza e timor di Dio, sempre con validissime motivazioni e sempre con modifiche minime.

      In sintesi: i neocatecumenali non sono cattolici. Se fossero cattolici, desidererebbero solo la liturgia cattolica invece di disprezzarla, inquinarla, ridicolizzarla. Hannukkià di qua, banane di là, canzonette di Kiko qui, orpelli kikiani lì... sono proprio kikolatri che, mentendo, si spacciano per cattolici.

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    5. Una bella cosa che vale la pena ripetere:

      quando Nostro Signore si è fatto uomo, una parte dei suoi lo ha riconosciuto come Messia e gli è andata dietro. Per loro da quel momento, tutto è stato rinnovato, incluso, come conseguenza, i simboli liturgici.

      Quindi possiamo senz'altro approfondire la simbologia ed i riti degli antichi Ebrei, di più, le dobbiamo un profondo rispetto perché è il tesoro dei Santi Patriarchi a cui Dio promise un Messia "per bocca dei Santi Profeti d'un tempo".

      Ma dalla Resurrezione in poi, insistere sull'ebraismo fino a reinterpretarlo, sostituendolo a duemila anni di tradizione cattolica...

      I neocatecumenali dovrebbero considerare che stanno cancellando con un colpo di spugna venti secoli di Santi, di cui probabilmente non sanno niente perché nel Cammino è proibito leggere ma bisogna esaminare solo se stessi.

      Il tutto per parodiare quelli che il Messia invece lo aspettano ancora.
      Aggiungo, condividendo il sospetto già espresso da numerosi altri altri, che questa parodia è tutt'altro che casuale, è alimentata dal puro disprezzo verso il cattolicesimo, ed ha come scopo finale la distruzione della Chiesa Cattolica.

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  19. Ho letto tutti i commenti di Anonimi fioriti in questo post. Colgo che, per la prima volta, si sono spesi in citazioni di documenti di Papi e della Chiesa. Perchè, si dice, la Croce NON è espressamente prescritta e il Candelabro a nove braccia NON è espressamente vietato.

    E dunque.... fanno capire che possono fare il cavolo che vogliono, come sempre d'altronde, anche quando contravvengono a disposizioni prescrittive senza se e senza ma, che disattendono puntualmente e non da un giorno ma da 50 anni.
    In particolare sono 16 anni, dalla Lettera di Arinze del 2005, richiamata nello Statuto nel quale si ribadisce che la Chiesa aspetta sia infine eseguita, che si disubbidisce all'ordine di adeguarsi alla prassi liturgica della Chiesa ABBANDONANDO finalmente "la prassi invalsa nel cammino" a proposito di distribuzione e consumazione delle Sacre Specie.

    Tornando all'articolo del Cardinal Sarah di oggi, questi campioni di menefreghismo e disobbedienza, in primo luogo, dimostrano che non hanno letto l'articolo del Cardinal Sarah oppure, se lo hanno letto, non lo hanno capito affatto.

    Non si parla, è vero, di prescrizioni stringenti, ma si espone una visione. Sempre, quando la Chiesa suggerisce, invita a..., raccomanda, appare ovvio che chi ha retta intenzione si applica un attimo a cercare di capire "lo spirito" di quello che la Chiesa gli sta dicendo perchè il suo desiderio ardente è di essere un figlio zelante nell'adempiere al meglio i suoi dettami. Anche quando si lascia aperto un ambito di discrezionalità, mai si può agire arbitrariamente! Sapendo che solo la retta intenzione è quella che tutela dal mettere in campo abusi del tutto fuori luogo.
    Mentre se lo spirito è quello di cercare sempre scappatoie, è chiaro che si va pericolosamente in una direzione opposta. Ma in questo, dobbiamo riconoscerli, sono stati sempre coerenti a se stessi, mai si sono smentiti una mezza volta.
    Kiko e Carmen, come più volte abbiamo raccontato, sempre han tentato di forzare la mano alla Chiesa e, quando non hanno sortito l'effetto sperato, si sono applicati per cercare almeno in ogni modo le opportune scappatoie, appunto.

    E qui torniamo sempre daccapo: non pare proprio questo l'approccio che ci si attende da quelli che si considerano e propongono come "i primi della classe". Complimenti di cuore a voi, ancora una volta!

    Pax

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    1. L'errore della Chiesa, se errore c'è, è di non aver imposto perentoriamente l'osservanza del Messale Romano, è ovvio che se si lascia "discrezionalita" poi il Cammino parte per la tangente, tanto non è specificato più di tanto. Non ci vedo niente di stupefacente, anzi mi sarei meravigliato del contrario.

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    2. Purtroppo è vero che l'autorità della Chiesa non è intervenuta abbastanza seriamente per limitare gli abusi liturgici, e lo abbiamo sempre lamentato anche noi, specialmente quando denunciavamo agli organi ecclesiastici competenti le aberrazioni liturgiche (neocatecumenali e non).

      Il fatto è che specialmente a partire dalla fine degli anni '60 l'osservanza rigorosa del Messale è stata falsamente spacciata per "ingessatura" e tutti i più progressisti reclamavano "novità" senza neppure sapere cosa stavano chiedendo. Fra messe "beat", omelie "partecipate" e altre ridicole invenzioni, hanno dimostrato di essere nemici della liturgia e amici dello spettacolino.

      Ora, un bravo direttore d'orchestra può eseguire una sinfonia di Beethoven senza modificarla eppure rendendola "nuova" e "partecipata" ogni volta. Così come un bravo sacerdote con la Messa, il direttore d'orchestra non ha bisogno di inserire "novità" rispetto a ciò che è previsto. Non ha bisogno di "ingessatura".

      La nuova liturgia (Novus Ordo Missae, che Paolo VI promulgò nel 1969) consentiva molte novità, consentiva più "partecipazione", consentiva molti più "ruoli" ai laici... eppure non bastò ad arginare il fenomeno degli autoinventati liturgisti fai-da-te: come ad esempio il neocatecumenalismo, che fin dai primi tempi nei baraccati di Madrid celebrava attorno a tavolacci con le pagnottone e tutti seduti, un'imitazione farlocca e ridotta della Messa cattolica (che all'epoca - ricordiamolo - era ancora quella tradizionale in latino), tanto che si fecero detestare perfino da mons.Morcillo, vescovo di Madrid, che ufficialmente viene riportato come amicone del Cammino, e che invece Kiko stesso ammise a denti stretti di aspettarsi da lui una scomunica o peggio.

      Ricordiamo poi in particolare che la liturgia non è uno spettacolino da far "riuscire bene", ma è vero culto a Dio. Bisogna essere particolarmente poveri di fede per voler ridurre la liturgia a uno spettacolino.

      Dunque quella gentaglia dalla fede inquinata pretendeva una "nuova" liturgia che fosse adeguata alla propria fede inquinata. Nemmeno le tantissime novità e discrezionalità offerte dalla Novus Ordo furono sufficienti a saziare la sete di nuovo di quella gentaglia. Non è un caso che la Messa Novus Ordo si sia distinta dal 1969 ad oggi solo per l'enorme quantità di abusi, al punto che nelle riunioni del clero si dice con sarcasmo: "ogni parrocchia ha la «sua» liturgia, che cambia quando cambiano il parroco".

      Dunque, sì, è vero, in questi ultimi 60 anni l'autorità della Chiesa non ha fatto abbastanza per punire i devastatori della liturgia, fermo restando che ci sono "troppi" abusi e sarebbe impossibile punirli tutti. Dopotutto, una volta che passò l'idea di un "nuovo Concilio con una nuova Liturgia", tutti si aspettavano di tutto (e il contrario di tutto), tutti furono insoddisfatti del risultato (al punto che ancor oggi si discute su come "applicare" il Concilio che invece voleva essere solo un concilio "pastorale"), tutti procedettero ad abusare della liturgia "nuova" molto più di quanto non abusassero della liturgia tradizionale. Eppure il modo in cui celebri fa capire il modo in cui credi (lex orandi, lex credendi).

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  20. Per la serie: non si sa se ridere o piangere.

    Oggidì 18 marzo 2021 un kikolatra di Guàm si sveglia, si mette su internet a cercare notizie sul Cammino, si imbatte in una pagina di JungleWatch di agosto 2016 dove ci sono testimonianze sul Cammino «che porta confusione e divisione» e subito dall'alto del proprio anonimato proclama: «ma la gente crede a queste cose? io cammino in una delle comunità della [parrocchia di] Regina della Pace e ciò che dite non è vero, ma pregherò per voi».

    Sì, ha detto proprio così. Dopo tutti gli scandali e le divisioni e la confusione che il Cammino ha portato a Guam.a Dopo tutta la vergognosissima faccenda di un vescovo pedofilo condannato in quanto tale anche in appello dalla Santa Sede, "fratel Tony" esperto pluridecennale di molestie su ragazzini di nove-dieci anni fin da quando era seminarista, e ancor oggi ospite d'onore del Cammino, protetto e pagato dai soldi e dalla complicità (anche involontari) dei fratelli delle comunità.

    Signore e signori, è proprio vero che il Cammino ti "lobotomizza". Quella che qui ci ostinavamo a chiamare "pasqualoneria internazionale" non è una caratteristica dei più zelanti kikiani. È proprio l'effetto collaterale principale dell'abbracciare la fede in Kiko Vostro Signore. Solo con una grandissima fede in Kiko si può riuscire a ignorare completamente la realtà e a vivere in un mondo di fantasie neocatecumenali.

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  21. Spesso abbiamo detto della diminuzione che subisce nel Cammino il Sacramento della confessione quando si dice che essa è rimandabile a piacere o addirittura "facoltativa"... il giorno dopo aver ascoltato il Kerigma. Perchè credere al Kerigma proclamato da Kiko e dai suoi comporta che i peccati sono già perdonati di pronto, all'atto stesso del credere. Per cui...!

    Qui, similmente si evidenzia la diminuzione dell'eucarestia ad opera dei neocatecumenali.
    Ci si chiede spesso come sia possibile che SEMPRE ogni sabato e SEMPRE in tutte le convivenze, magari con centinaia di persone ci si comunichi SEMPRE tutti, senza eccezioni.
    A tal proposito riporto, copiando, la conclusione del commento di D.D. (17 marzo 2021 21:52):

    " I preti di formazione più recente ci insegnavano senz'altro l'azione vivificante dell'Eucaristia ma trascuravano completamente la ricorrenza del sacrificio. Di conseguenza chiudevano uno o due (qualcuno forse tre) occhi se i fedeli si comunicavano non in stato di grazia. "La Messa è una cena e quando vai a cena mangi come gli altri". Sentito dire in chiaro :-(

    Tolto il sacrificio, anche il prete diventava un simpatico zio dispensatore di saggi consigli, che di mestiere celebrava Messa e come straordinari benediva le case. "
    Da incorniciare!

    Questa analisi di D.D., che ringrazio, offre un bello squarcio di luce.

    Questo significa "svelare gli arcani".

    Pax

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    1. Forse si comunicavano TUTTI perchè erano TUTTI in grazia di Dio e quindi, non avendo peccati mortali, potevano fare la comunione TUTTI senza doversi confessare. Non c'è altra spiegazione

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    2. Statisticamente è ... diciamo improbabile, soprattutto se la cosa si ripete ogni volta. Che tutti siano in grazia può succedere dopo una penitenziale, in certi periodi particolari, a qualche ritiro etc.

      Se fanno la comunione tutti e sempre, c'è buona probabilità che qualcuno non sappia o abbia dimenticato che bisogna prima confessarsi. Quando poi i preti stessi dicono che la Messa è una cena, e quando si va a cena si mangia, cosa devi pensare.

      Ovviamente (almeno spero che sia ovvio) qui non si tratta di guardare gli altri a Messa e chiedersi se il tale o talaltro sia in grazia e perché faccia o meno la Comunione. È una constatazione sulla collettività

      È innegabile che nei decenni il numero di persone che resta al suo posto è decresciuto fino ad annullarsi. Questo dato preoccupa, anche perché non è confortato da un pari aumento dei frutti di devozione in altri campi, come ci si aspetterebbe se le cose stessero come dice l'anonimo.

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    3. Avete idea di cosa vuol dire in un ambiente ristretto non comunicarsi?
      Si è sottoposti a una pressione tale che non tutti riescono a gestire.
      Ci si sente in obbligo di motivare ( nei dettagli ) del perché non non si è in stato di grazia. Tutti ti guardano e si chiedono "cosa avrà fatto di tanto grave". I deboli a qiel punto preferiscono apparire Dio tanto è buono, capisce, e soprattutto non ti "lessa le palle" (scusate il francese).
      Senza tema di smentita posso affermare che il 90% dei cn si confessano solo alle penitenziali ( che non sono sempre uma volta al mese ), aggiungiamoci le cose che si sentono negli scrutini, e si può facilmente pensare che nom sempre ( e ci sto andando leggero ) ci si è comunicati in grazia di Dio.
      Per dirla im un altro modo, l'ambiente che dovrebbe far nascere il desiderio di cambiare vita per comunicarsi genera imvece dinamiche perverse per le qiali si è portati a comunicarsi senza il desidero di cambiare vita.

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    4. Il catechismo di PIO X, bellissimo, non la fetecchia moderna del 1983, diceva che chi fa la comunione in peccato mortale fa sacrilegio, quindi si deve confessare confessando anche il sacrilegio, fatto. Ma siccome il CCC del 1983 è una fetecchia....questi sono i risultati.

      APPUNTO!!!!!

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  22. Quello che ha detto EFRAIM alle 22 e 22 di ieri, fotografa il pensiero dei camminanti riguardo agli "altri cattolici", cioè i "cristiani della domenica".
    Ciò che si fa nelle parrocchie per Efraim è una "lagna" e sono cose da "medioevo". Altro che nel Cammino.

    Il senso di superiorità è evidente, gli "altri" sono meno e questo non solo deve essere chiaro per loro, ma deve essere riconosciuto anche dagli "altri".
    Hanno bisogno degli "altri" come un vassallo ha bisogno dei servi della gleba.
    Sul confronto ci campano, non possono fare a meno della gloria del mondo. Senza i "cristiani della domenica" si sarebbero costretti a sentirsi solo "normali".

    Per questo è difficile credere che quando parlano di sfacelo delle parrocchie e della Chiesa in generale, siano veramente addolorati: ne hanno bisogno per sentirsi di più. Anzi, mi viene il sospetto che siano soddisfatti dello sfacello, che, infatti, esagerano e generalizzano.
    Fanno finta di piangere e invece ridono.
    Mi ricordano quando in un lontano giorno del 2006 entrai in un bar gremito di juventini per la partita Juventus - Arsenal, fingendomi juventino.
    L'Arsenal vinse 2 a 0 ma soprattutto annichilì la Juventus nel gioco. A me non sembrò vero e, facendo finta di essere disperato, a voce alta davo del somaro a giocatori della Juventus, dicendo che erano sopravalutatati, e cose del genere.
    Così fanno i camminati, ma non riguardo una squadra di calcio, ma la CHIESA!

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    1. Non condividiamo il fatto che Efraim e i neocat scrivano sul blog, però Efraim ha ragione quando dice che le messe "normali" sono una lagna. Nelle messe della chiesa battista in USA i preti fanno battute e tutti ridono. Anche da noi qualche prete raccontava barzellette durante l'omelia. Su youtube c'era un prete della chiesa anglicana che ha iniziato il matrimonio cantando l'Alleluja di Cohen con sghignazzo dei fedeli. O quel prete che aveva la radiolina nell'altare che cantava un canzone dei Ricchi e i Poveri e lui la cantava con sollazzo dei fedeli. Eresie, vero????Su dite la vostra.

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    2. Battisti e Anglicani appartengono ad un'altra giurisdizione e non mi va di discutere pure di Lutero.

      Resta il fatto che la forma, a forza di insistere, ti cambia anche la sostanza.
      E questo lo sa meglio - e ci crede di più - chi ti cambia la forma allo scopo di cambiare la sostanza, di chi crede di riuscire a salvare la sostanza pur concedendo ogni sorta di divagazione alla forma.

      Dalle sbaffature di contenuti e modi nella liturgia si passa alla scorrettezza di contenuti e modi nella vita spirituale. E questo risultato soddisfa le intenzioni di chi ha insistito per sdoganare la superficialità, la sciatteria e gli svarioni della liturgia. Compresi gli infelicissimi esempi di cui parli.

      Io direi, casomai, che ciò che rende pesante la Messa è proprio lo spazio esagerato che si dà alla parola umana, schiacciando in fondo alla celebrazione la liturgia Eucaristica: omelie troppo lunghe e poco appropriate, preghiera dei fedeli, monizioni se si ha sfortuna, risonanze se è andata proprio male...

      Con tutte ste chiacchiere, le cose da fare, il susseguirsi degli immancabili laici all'ambone etc.. ti credo che poi si rende necessario trasformare la Messa in un festival. Con la conseguenza che, a Messa terminata, nessuno si raccoglie nella preghiera di ringraziamento. E non per mancanza di tempo, perché il tempo per scorrazzare e fare capannelli in chiesa, quello c'è.
      Chi semina chiasso e divertimento ottiene altro chiasso e disordine in ogni cosa.

      Poi ti ha già risposto Tripudio il 17 Marzo alle 11:06.

      Io ribadisco che quando invece si lascia la parola innanzitutto a Dio, ma per davvero, non pro-forma, questo problema non si pone ed i fedeli sono ben felici di ascoltare, di adorare, di lodare, di ringraziare, di interrogarsi, di chiedere. Non è affatto vero che Messa è noiosa. Tutta l'attenzione è rivolta a Dio, il dialogo che è tutto con Nostro Signore e si riversa in carità verso il prossimo già durante la Messa, nell'offerta e nella preghiera e dopo, in opere di carità.

      Ciò si ottiene a volte con la Messa "nuova", quando è non troppo lunga e celebrata con rispetto, e nella liturgia cosiddetta "antica", che è molto meglio bilanciata ed orientata verso Dio più che verso il suo popolo.

      A. Non.

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  23. @Fungku

    A te hanno spiegato che la croce non va messa al centro dell'altare? Ti hanno spiegato che il Messale non la prescrive? Ti dispiace allora spiegare perché la croce si il candelabro no? Fammi leggere la proibizione al candelabro a nove bracci.

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    1. Ma ci sei o ci fai?
      Il candelabro che mettete è un candelabro ebraico sì o no? A me risulta di sì. E mi risulta pure che non si possano mettere simboli di altre religioni su un altare cattolico. C'è scritto chiaramente. Però siccome siete farisei ipocriti ci girate intorno senza costrutto.

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    3. @Anonimo
      Anche l'islamismo si rifà alla religione ebraica, la religione di chi attraversava il deserto in carovana; Maometto infatti sostenne di aver avuto una visione dell'arcangelo Gabriele (anche se alcuni teologi sostengono che non fosse un' apparizione ispirata da Dio, e con questo non voglio offendere i musulmani ma solo riportare una teoria) ma non per questo nelle loro celebrazioni mettono la menorah o simboli di altre religioni perché hanno una propria identità;
      e nonostante gli estremisti, ci sono moltissimi musulmani che tengono in grande considerazione la figura di Gesù e quella di Maria, a cui hanno anche dedicato una moschea

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    4. @Gloria, i mussulmani non hanno avuto il Concilio Vaticano II, anzi pensandoci bene non ne hanno mai avuto nessuno.
      Fallacio Vinicio

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    5. @Fallacio Vinicio
      Non offenderti ma non mi dici nulla che non sia ovvio o che non sapevo, chiaramente i vari Concili sono solo per definire la dottrina cattolica, stavo solo sottolineando che ognuna delle tre religioni monoteiste ha la propria identità e i propri simboli nonostante le origini comuni

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    6. Il cretineocatecumenale del commento delle 12:18 è convinto che per cancellare la verità basterebbe far tacere chi la dice, e che per far tacere chi dice la verità basterebbe scovare una contraddizione, e che per scovarla basterebbe tendergli un trabocchetto con grossi paroloni: "Messale, Bracci, Altare, Proibizioneeeeh!"

      L'idolatria rende perfettamente cretini, altrimenti si renderebbe conto di star disperatamente andando a caccia del pelo nell'uovo.

      Il punto è che indipendentemente dal numero di bracci, sull'altare può starci solo quel che il Messale comanda.

      Allora il cretino, pur di onorare l'idolo Kiko, tenta questi trucchetti:

      - trucchetto 1: "il Messale non lo vieta"

      - trucchetto 2: "ditemi dov'è che il Messale lo vieta"

      - trucchetto 3: "dopotutto i 9 bracci è un simbolo bellissimissimo" (sottinteso: "lo ha detto Kiko, dunque è più vero del Vangelo e più prescrittivo del Messale")

      - trucchetto 4: "ma a te non te l'hanno spiegato?" (sottinteso: a noi ci spiega tutto Kiko che è più infallibile di Dio)

      - trucchetto 5: "se mettono una croce sull'altare allora si può mettere anche il candelabro" (sottinteso: candelabro di Kiko)

      - trucchetto 6: "tu ti sbagli, ora dimostrami dov'è che hai sbagliato, e se non mi convinci dirò in giro che ho ragione"

      - trucchetto 7: "tu sei un persecutore del Cammino, ma il Signore [Kiko] mi dà la forza [e gli ipocriti trucchetti] per resisterti"

      Bene, che continui pure così, in modo che i lettori del blog vedano come il neocatecumenalismo adoperi inganni e menzogne e sofismi e astuzie per promuovere l'eresia e lo scempio liturgico.

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    7. @Gloria, se le cose le conosci, dovresti sapere che il Concilio Vaticano II ha sancito l'origine ebraica del cristianesimo, da quel momento in poi i giudei sono i nostri fratelli maggiori. Per i mussulmani non è così. Ora è più chiaro?
      Fallacio Vinicio

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    8. Anonimo delle 12:18

      io invece di solito ci faccio ma stavolta ci sono: non ho capito un'acca della tua domanda!
      Comunque, più che volentieri ti faccio leggere quello che mi chiedi, ecco qua:

      "LA PROIBIZIONE AL CANDELABRO A NOVE BRACCI"

      te l'ho messa in maiuscolo, così leggi meglio.

      FungKu, Servizi Alla Persona.

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    9. @Fallacio Vinicio
      Sì ma questo non giustifica la modifica alla liturgia eucaristica, che non va modificata di una virgola secondo la Chiesa

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    10. Il Concilio Vaticano II, con l'enciclica Nostra Aetate, non ha riconosciuto agli ebrei alcun appellativo di fratelli maggiori né ha riconosciuto alcuna derivazione p sudditanza del cristianesimo dall'ebraismo. Ha solo sancito l'inizio di una amicizia ebreo-cristiana e la fine della accusa di decida che gravava sul popolo della Prima Alleanza.
      Fu poi Papa Giovanni Paolo II, in una celebre visita alla sinagoga di Roma, a definire gli ebrei 'fratelli maggiori'. Nel senso che sono venuti prima dei cristiani, non certo per una loro superiorità, mai riconosciuta in ambito cattolico se non da kiko o da qualche fanatico suo pari.
      Devo dire che tali sentimenti, che fanno onore al nostro Santo Pontefice, non mi sembra siano tanto ricambiati dai nostri 'fratelli maggiori'. L'allora rabbino capo scrive 30 anni dopo nella introduzione alla sua Bibbia Ebraica;
      "(La Bibbia è una) raccolta di libri che gli ebrei considerano sacri e che anche altre ideologie a base monoteistica considerano fondamentali".

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    11. ANONIMO:
      ma che deve fare Valentina per spiegartelo?
      O forse non leggi le risposte?

      Il Messale è prescrittivo per cui non si può esporre il candelabro che è simbolo di un'altra religione.
      Prima di essere un candelabro, quello è un simbolo ebraico.
      Agli ebrei non serve per illuminare la casa, per quello hanno la luce elettrica, ma per comunicare qualcosa di quello che sono, che va rispettato, ma non che è diverso da ciò che è il cristianesimo, altrimenti si sarebbero fatti cristiani

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    12. trucchetto è l'acronimo di :

      Troppo Ridicolmente Un Camminamte Considera Humus Eresie Tanto Travolgenti Ora

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  24. *Forse Pietro voleva dire prima della risurrezione

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    1. No, volevo dire dopo, ma probabilmente mi sono sbagliato.
      Dico probabilmente perché la festa ebraica è del secondo secolo prima di Cristo, ma l'uso del candelabro a nove braccia (da non confondersi con quello a 7 braccia) forse è iniziato dopo, ma non so quando.
      Comunque il candelabro a 9 braccia non ha origine biblica.
      Un ottimo articolo sui simoli ebraici e il Cammino è il seguente:
      http://www.internetica.it/neocatecumenali/channukkia.html

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  25. Ma poi in quale rubrica del Messale Romano ci sarebbe scritto di non mettere la menorah o simbolo di altra religione?

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    1. Non ha senso fare questa domanda. Sarebbe come chiedere in quale legge del codice della strada è vietato andare in retromarcia a occhi chiusi in autostrada.

      Il Messale è prescrittivo. Cioè ciò che non contempla è automaticamente vietato. Il Messale è fin troppo chiaro quando specifica cosa si può fare e cosa si deve fare. In alcuni casi si spinge a vietare esplicitamente delle cose - ma non sono le uniche vietate.

      Noi cattolici siamo convinti che la celebrazione della Santa Messa è il vero culto a Dio gradito, e pertanto non merita di venire inquinato da simboli "esterni", perfino se li ponessimo sull'altare con le migliori e più pie intenzioni. Noi non vogliamo che l'iniziativa umana prenda il posto di quella di Dio; non vogliamo che le parole umane siano più udite di quelle di Dio; non vogliamo "aggiungere" nella liturgia ciò che la liturgia non prescrive.

      Invece i neocatecumenali - che non sono cattolici, e lo dimostrano proprio inquinando la liturgia, facendone una parodia carnevalesca, esibendolo in ogni modo con le seggiole nella saletta d'albergo e i tavolinetti smontabili con la pagliacciata kitsch ortofrutticola e tutto il resto - credono doveroso alterare la liturgia secondo ciò che prescrive Kiko.

      Notate come il commento delle 14:55 chiede polemicamente sulla "menorah" (sottinteso: Kiko Kiketto!) anziché un qualsiasi altro simbolo. È proprio convintissimo che le carnevalate kikiane abbiano più diritti della stessa liturgia cattolica!

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    2. Insisti....rileggiti quello che hai scritto:
      Per l'altare è previsto:
      -Tovaglia
      -Minimo 2 Ceri ( cosi capisci quello che copi )..per la cronaca se non sono due non potresti celebrare
      -Croce ( preferibilemte al centro dell'altare oppure accanto...quando nella stessa prescrizione leggi di lasciarla preferibilmente accanto all'altare si riferisce a quando non si celebra...anche questo scritto in italiano comprensibile )

      Sono previsti 4 o 6 ceri per le celebrazioni importanti e MASSIMO 7 ( fatti una domanda del perché massimo sette ) quando presiede il Vescovo.

      n.b.
      ma tu lo sai perché Kiko ha deciso di metterla?

      Forse no...beh sappi che è SOLO PERCHE' GLI PIACEVA...siete voi che vi state "inventando" motivazioni liturgiche e/o catechesi per giustificarne la presenza.

      Come faccio a dirti questo...molto semplice...quando Kiko decide una cosa con una motivazione la trovi scritta in ogni dove...mentre di questo "indispensabile" manufatto non trovi traccia neanche nei mamotreti della prima convivenza, ne nella catechesi del Seder ne nei "dettagli" per la PRIMA celebrazione Eucaristica con la nuova comunità.

      Sappi che molti itineranti stanno dando disposizioni di non metterla.

      Ultimo inciso...se mettessi come dici tu la Menorah ( 7 braccia ) i tuoi catechisti ti farebbero correre perché quello che trovi griffato
      by Kiko ne ha 9 e si chiama Chanukkah.

      Vuoi un consiglio....
      ...battiti per alcune cose che nel cammino meriterebbero essere difese...ma evita di spendere energie per difendere cose indifendibili




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    3. Mav carissimo, ben trovato. Davvero una gioia grande!

      Per la previsione di questo singolare candelabro non lo si trova nella catechesi del Seder perchè, questo lo ricordo bene, fu introdotto in un secondo momento. A noi apparve in una convivenza di itineranti e tutti a chiedere. Dopodicchè in un mese ogni equipe lo aveva acquistato e, fatto l'ingresso trionfale nelle varie zone, invase poi tutte le salette. Responsabili zelanti ad adeguarsi velocemente, ostiari motivati nella delicata gestione tra ampolline da riempire di olio, stoppini speciali da usare con maestria, tempi da studiare (di durata dell'ampollina) per cui nelle kilometriche celebrazioni eucaristiche, specie nelle convivenze regionali logorroiche allo spasimo (eucarestie che duravano anche 2 ore e mezza o tre) tutto veniva calcolato.
      Per evitare che lo stoppino restasse fumigante, esaurito l'olio nell'ampollina troppo angusta per essere neocatecumenale, proprio sul più bello, ossia tra il Santo e la Consacrazione, era invalsa una consuetudine. L'ostiario accendeva le ampolle del candelabro ben preparato e disposto prima di cominciare l'eucarestia all'abbraccio di pace, prima dell'offertorio.
      Quanti teatri!

      Pax

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    4. Tutto quello che non è vietato è ammesso. La Chiesa lo vieti esplicitamente e noi lo faremo

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    5. @Anonimo
      La Chiesa ve lo ha già proibito nella figura di Papa Benedetto già nel 2005 con la lettera di Arinze, cosa aspettate ancora?

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    6. Perfetto, da domenica rutterò sonoramente durante l'omelia, visto che nessun documento lo proibisce e in certi casi ne migliorerebbe il contenuto.

      Tomista EX nc

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    7. E allora, Anonimo delle 17 e 35, ci accomoderemo sul divano aspettando gli esiti... uh, guarda, ho trovato un mamotreto sotto il cuscino. Che è il vostro?

      FungKu, Vendita All'Ingrosso di: Idraulico Liquido Potabile, Pasta Di Pane Chiodata, Distorsori Per Chitarre E Set di Tutù in Rosa/Blu di Danza Classica Per Il Cerchio Fatato.

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    8. (non sappiamo più come dirglielo)

      FungKu, Mimo e Burattinaio.

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    9. Anonimo "noi" lo faremo a nome di chi parli, personale ( maiestate ), della tua comunità ( responsabile ), fella tua zona ( catechista ), o proprio a nome di Kiko, non per altro solo per saperlo, ti ricordo che se non puoi parlare a nome di Kiko non ti è permeso mettere o togliere niente dall'altare...provare per credere

      Comunque sbagli, non puoi fare quello che ti pare se non è esplicitamente vietato. Ma sai che c'è...la responsabilità è personale...fai quindi pure come vuoi

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  26. Breve nota tecnica per i non addetti ai lavori.

    La cosiddetta "Messa tridentina" vanta una tradizione documentata di almeno milleseicento anni (tant'è che viene anche detta "Messa di sempre"), visto che il Concilio di Trento (da cui l'aggettivo "tridentina") si limitò a confermare - con minuscole modifiche, non sostanziali - quel rito "romano" che era in vigore almeno dal VII secolo (e confermò infatti anche gli altri riti che erano in vigore da almeno duecento anni), rito romano che a sua volta affondava le radici in liturgie celebrate anche nel III secolo (e che certamente era stato tradotto in latino senza inventarsi niente).

    Tutti questi avverbi "probabilmente", "certamente", eccetera, derivano solo dal fatto che sono pochissimi i documenti liturgici dell'antichità. Chiunque vada blaterando di "primicristiani primicristiani delle comunità cristiane primitive dei primi cristiani delle origini" è quasi sempre in malafede perché tenta di aggirare l'unica cosa certa: cioè che nella Tradizione non ci sono "salti" (tanto meno acrobatici), poiché i veri cristiani di tutti i tempi hanno sempre tenuto in grande onore tutto ciò che ha alimentato la santità dei cristiani prima di loro.

    Se uno ha tanta fretta di inventarsi una "nuova" liturgia (come ha fatto il Cammino), significa che ha tanta fretta di mostrare di essere fuori dalla Chiesa.

    E a chi brama di menzionare le altre forme liturgiche esistenti nella Chiesa dobbiamo ricordare che dopo venti secoli sono in totale una dozzina, buona parte delle quali limitate a ristrettissime porzioni del popolo di Dio. Il che non fa che confermare quanto detto sopra.
    Breve nota tecnica per i non addetti ai lavori.

    La cosiddetta "Messa tridentina" vanta una tradizione documentata di almeno milleseicento anni (tant'è che viene anche detta "Messa di sempre"), visto che il Concilio di Trento (da cui l'aggettivo "tridentina") si limitò a confermare - con minuscole modifiche, non sostanziali - quel rito "romano" che era in vigore almeno dal VII secolo (e confermò infatti anche gli altri riti che erano in vigore da almeno duecento anni), rito romano che a sua volta affondava le radici in liturgie celebrate anche nel III secolo (e che certamente era stato tradotto in latino senza inventarsi niente).

    Tutti questi avverbi "probabilmente", "certamente", eccetera, derivano solo dal fatto che sono pochissimi i documenti liturgici dell'antichità. Chiunque vada blaterando di "primicristiani primicristiani delle comunità cristiane primitive dei primi cristiani delle origini" è quasi sempre in malafede perché tenta di aggirare l'unica cosa certa: cioè che nella Tradizione non ci sono "salti" (tanto meno acrobatici), poiché i veri cristiani di tutti i tempi hanno sempre tenuto in grande onore tutto ciò che ha alimentato la santità dei cristiani prima di loro.

    Se uno ha tanta fretta di inventarsi una "nuova" liturgia (come ha fatto il Cammino), significa che ha tanta fretta di mostrare di essere fuori dalla Chiesa.

    E a chi brama di menzionare le altre forme liturgiche esistenti nella Chiesa dobbiamo ricordare che dopo venti secoli sono in totale una dozzina, buona parte delle quali limitate a ristrettissime porzioni del popolo di Dio. Il che non fa che confermare quanto detto sopra.

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  27. Ho letteralmente gustato il discorso del card. Sarah, in ogni suo punto ho scorto un'edificante esortazione connessa ad un'opposizione netta al cammino.

    Il cardinale esprime perfettamente la motivazione per cui la liturgia infetta del cammino deve interessare la Chiesa intera: 'Quando la liturgia è malata, tutta la Chiesa è in pericolo perché il suo rapporto con Dio non è solo indebolito, ma profondamente danneggiato.'. Certo, noi non viviamo la celebrazione del cammino, ma possiamo forse sentirci sollevati pur sapendo che nei saloni delle nostre parrocchie avviene l'indegna liturgia? Se ci addolora il pensiero dei predatori di Ostie consacrate per fini oltraggiosi, come può non lederci la celebrazione indegna, con tanto di pestamento finale del Pane consacrato, dei neocatecumenali?

    "Ma stiamo parlando di Dio?"

    Il cammino è il tempio dei briganti. I suoi appartenenti, perlopiù le menti del sistema, saccheggiano dei loro beni i sottoposti sfruttando le loro fragilità.

    Kiko, levando la croce dal centro dell'altare e dalla spiritualità dei suoi affiliati, li priva del segno d'amore per eccellenza; il segno della vastità dell'amore di Dio. Questo, chiaramente, compromette in termini gravi la spiritualità dei kikos, ai quali sono stati sottratti la Madonna con il Figliolo, sostituiti - esternamente e internamente - dalle figure di Kiko e Carmen.

    Essi hanno posto la croce - croce mistificata oltretutto - non al centro, e nemmeno a lato della mensa, ma in corrispondenza del leggìo, ove il laico kikiano - che acquisisce una valorizzazione che si svolge all'insegna della "sacralizzazione"- intrattiene la sua 'omelia', come a voler distinguere in tal maniera i luoghi e le personalità essenziali nella celebrazione.

    "Dobbiamo pregare con Maria accanto al corpo di Gesù."

    Nel movimento Cristo viene escluso e 'sostituito' dall'idolo, una spoliazione che proibisce di porsi con la Madre ai piedi della Croce.

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    Risposte
    1. ...che acquisisce una valorizzazione che si svolge all'insegna della "sacralizzazione"

      Scusa, mi spieghi che cosa vuoi dire? Sono nuova del cammino mio marito era gia dentro. Sto avendo dei dubbi per tanti motivi.
      *Serena

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    2. @Rebel non puoi metterti a fare la morale a noi se la maggior parte di queste cose le fanno anche nelle vostre parrocchie. Io sono un discepolo dei primi, ho riportato tutte le catechesi di tutte le tappe alle mia comunità. Tantissime persone erano sotto la mia "giurisdizione" vuoi che non ne sappia più di te? Quello che la signora Serena ha evidenziato è la cosa più ininfluente perché nel cammino i ruoli sono distinti. Sovrapponibili a quelli della chiesa.

      (Catecumeno della prima ora)

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    3. In attesa di Rebel, esprimo la mia idea in proposito.
      La croce kikiana vicina al leggio esprime l'idea che il vero sacramento che si celebra sia quello della parola. Non solo parola di Dio, ma anche e soprattutto la parola delle omelie laiche di catechisti o altro personaggi che parlano a ruota libera all'ambone. Questa è un'idea luterana, che Cristo si rendesse presente nell'annuncio orale, molto più che nel sacramento, motivo per il quale nelle chiese protestanti tutto ruota intorno al carisma del pastore, laico tra laici.
      Così succede anche nel Camino, in modo subdolo viene desacralizzato il sacramento (il Corpo di Gesù non viene adorato ma masticato da seduti incuranti dei frammenti), il sacerdote diventava uno dei tanti e non si comunica per primo all'altare ecc., mentre viene sacralizzata la parola dei catechisti, che annuncia sempre e solo l'efficacia del Cammino per la salvezza.

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    4. @Anonimo
      Non mi risulta che nelle parrocchie si riceva la Comunione come nel Cammino,senza neanche la possibilità di inginocchiarsi o di non usare le mani, piuttosto le celebrazioni eucaristiche dei protestanti sono molto simili alle vostre

      E poi voi non eravate quelli che dicevano che nella parrocchia non c'è nulla a livello spirituale, mentre ora che viene fatto notare un errore vi rifugiate dietro alla parrocchia? Scusami se uso questo toni, ma non va bene rifugiarsi dietro agli altri, come avete fatto anche l'anno scorso in Campania quando ci furono contagi in seguito ad una convivenza e diceste che allo stadio di Napoli si giocava normalmente, come per dire lo fanno anche gli altri quindi non siamo i soli

      Peccato però che il Papa già nel 2006 vi avesse ordinato di celebrare l'Eucaristia come comanda la Chiesa, ma ad oggi non è ancora stato fatto, e già a febbraio scorso nelle parrocchie si seguivano le indicazioni della CEI

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    5. Voglio che tu non ne sappia più di me? Ma chi mi credo di essere? Giusto "catecumeno della prima ora"? È questo che vuoi io recepisca e pensi. Ma dimentichi che io non ho una posizione di sudditanza verso di te; io non sono il povero neocatecumeno soggiogato che ha sacrificato la reciprocità e la dignità pur di farsi guidare da catechisti spacconi.
      Inoltre, di fare a gara su chi conosce più a fondo il cammino o di primeggiare in un determinato contesto non mi interessa minimamente! È un atteggiamento tipico del megalomane che non mi appartiene per nulla, quindi gareggia pure da solo.

      No, i ruoli del cammino non sono sovrapponibili a quelli della Chiesa, voi possedete una gerarchia privata dove il sacerdote si trova sotto i vostri piedi, esattamente come accade con il Pane consacrato il sabato sera.

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    6. Serena, Valentina mi ha ben interpretata ed è stata più che esauriente.

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    7. Serena, vorrei metterti in guardia se posso permettermi, da un punto di vista complementare a quello di Rebel e Valentina, più sul versante "psicologico".

      I Neocatecumenali osannano il potere ed il predominio della Parola ma in fin dei conti fanno subire ai fratelli una versione avariata della programmazione neuro linguistica, il cui effetto è la manipolazione mentale.

      Questo succede dove più dove meno secondo il contesto e le persone ma spiega anche, secondo me, perché certi fratelli vengano formattati a ripetere sempre gli stessi concetti, senza mai portare argomenti e senza mai ascoltare la grande quantità di controprove.

      La convinzione che questa parola sia un sacramento (in realtà magia) fa sì, per esempio, che i neocatecumenali accettino senza porsi troppi problemi l'impossibilità di leggere le catechesi da soli (e solo recentemente hanno ammesso che esistono dei testi, prima inventavano la storiella della tradizione orale) e che l'ascolto debba svolgersi in un determinato contesto, tipicamente comunitario e con i riti appropriati, per essere efficace.
      Credo che sia questo aspetto "magico" a dare il colpo di grazia alle orecchie, che si chiudono a tutto il resto.

      Per fare un esempio: capita che la ricerca personale (e qui intendo il semplice approfondire sui libri!) ce l'abbiano come il fumo negli occhi, e che la combattano con argomenti pseudo religiosi. Ma non è che critichino un testo o un autore con un altro testo o un altro autore, se si tratta di contenuti. O con la logica se si tratta di metodo. Dicono che non è studiando la carta che ci si avvicina al Signore, ma ascoltando "cosa ci vuole dire qui e oggi per la nostra salvezza". Poi, cosa si faccia qui e oggi lo decidono loro, cioè il copione del Cammino.

      Non voglio dire che tutti loro siano così, ma che si corrono questi rischi.
      È comunque vero che in diversi si salvano (cioè rimangono persone normali) e in moltissimi lasciano il Cammino dopo un po'. Ma l'uso della parola e del linguaggio, inclusa la ri-definizione di certe parole chiave, è veramente un grosso problema, sia dal punto di vista spirituale che psicologico.

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  28. Segnalo un articolo di Lino del 2018 sulla sagra della zucca neocatecumenale, con alcuni commenti interessanti dei fratelli del Cammino sui loro gruppi. A dimostrazione del fatto che c'è chi ha portato il cervello all'ammasso e chi no.
    Purtroppo da noi interviene solo la prima delle due categorie.

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    Risposte
    1. Si ma non hai risposto lo stesso e i piccoli del Cammino se ne ricorderanno.

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    2. I famosi frutti del Cammino! Tutti insieme! Sullo stesso tavolo!

      FungKu, Ma Quando T'Arcàpita!

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    3. @Anonimo
      Cosa intendi per "piccoli del Cammino"?

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    4. Per 'piccoli del Cammino' anonimo sembra intendere persone che non sanno leggere né comprendere delle semplici citazioni e alcuni concetti elementari di dottrina cattolica neppure dopo venti ripetizioni.

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    5. FungKu, non ti consiglio di assaggiarli, di solito sono marci.

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    6. ... questi sono peggio dei cattolici rigidi e dogmatici tanto disprezzati nelle catechesi. La soluzione che propongono al problema, inventato, in realtà è lei quel problema!

      Ci portano un problema travestito da soluzione a quel problema!

      FungKu, Vendiamo Specchi e Lenti Anche Telescopiche. Anche Travestimenti.

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  29. sagra della zucca, ci mancava questa

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  30. @ Anonimo 18 marzo 2021 11:10

    Davvero emblematica la tua spiegazione a dimostrazione che Carmen e Kiko hanno amato molto galoppare con la fantasia e dare forma a tutte le idee balzane gli spuntassero in mente. Tutti intenti a creare originalità e a dare forma alle loro elucubrazioni.

    Qualcuno avrebbe dovuto fermarli, ridimensionarli. Mettere loro degli argini: un fiume senza argini non irriga, devasta.
    Più è stato loro consentito di portare a termine ogni progetto stravagante e più ne hanno partorito.
    Basta vedere le costruzioni faraoniche (appropriato il richiamo al Faraone!) che Kiko ha reso sfarzose, pacchiane, eccessive in tutto e dove i simboli si moltiplicano a un punto tale che per dire che sono costruzioni "cattoliche" ci vuole una grande fantasia.

    Troppi simboli diventano asfissianti da un lato, dall'altro perdono la loro intrinseca forza. Una specie di indigestione che dà una sazietà nauseabonda.

    Questa Carmen che, in preda alle sue fantasticherie va per negozi ebraici comperando, coi soldi nostri (sono una ex di lunghissimo corso e, all'epoca, nel baget c'era anche il mio non trascurabile contributo) oggetti simboleggianti le sue astruse concatenazioni ebraico/cristiane dietro le quali ha sprecato tutta la sua vita (alla fine perdendo pure la testa) fa solo piangere.

    Pax

    RispondiElimina
  31. @Gloria

    Non chiederlo a me chi sono i piccoli del Cammino, chiedi ai tuoi amici di questo blog. Sono loro che hanno inventato questo termine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Anonimo
      Per me i piccoli del Cammino sono le moltissime persone in buona fede che fanno il Cammino con buona volontà, e subiscono violenze psicologiche (scrutini) economiche (la decima) e a volte anche sessuali come dimostra la cronaca, ed anche chi come conseguenza di tutto ciò si è tolto la vita...

      Elimina
  32. La vera domanda è: dove sta scritto che durante la Messa si può usare un simbolo di un'altra religione?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sagra della zucca è l'acronimo di :

      Straordinario Argomento Grandemente Ridicolo Autenticamente Deviante E Larvatamente Lesivo Anche Zelantemente Umano Catecheticamente Cattolico Anomalo

      Elimina
    2. I kikos sono nemici giurati di tutte le regole (civili e religiose) che non godano dell'approvazione del sommo idolo Kiko.

      Elimina
  33. Segnalo sull'argomento una bella risposta di padre Angelo Bellon.
    "Pertanto non basta sapere che il Signore è presente nel tabernacolo o nella particola consacrata.
    La liturgia è fatta di segni. E i segni devono rimandare alla realtà.
    Ora la realtà nascosta sotto le apparenze del pane e del vino è – come ho ricordato – la reale passione e la morte del Signore.
    È questa la realtà alla quale si assiste e si partecipa e che non dobbiamo mai perdere di vista.
    Anche perché è in questa realtà che veniamo trasformati facendo la Santa Comunione.
    Ed è secondo questa realtà che dovremmo vivere tutte le vicende della nostra vita, facendo di noi stessi e delle nostre azioni un sacrificio a Dio gradito."

    Per i neocatecumenali questa realtà del sacrificio di Cristo e della sua presenza reale nelle Sacre Soecie è visualizzato, al centro dell'altare-mensa, tramite un oggetto di origine ebraica neppura biblica designed by Kiko.

    RispondiElimina
  34. State andando al manicomio, mo pure padre Angelo Bellon siete andati a scomodare? Lasciate perdere impazzirete.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Padre Angelo Bellon di AMICI DOMENICANI spiega benissimo e dice tutto il contrario di Kiko quindi secondo te a chi diamo retta?

      A. Non.

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    2. @Anonimo
      Veramente le varie testimonianze di fuoriusciti indicano che chi ha sofferto di problemi psicologici e psichiatrici è stato proprio per via di alcuni comportamenti riprovevoli subiti a causa dei membri del Cammino

      Elimina
    3. ma anche no, guarda che cinfrontarsi con altri può solo arricchirti...
      ...il pensiero unico da sempre non è una buona cosa...
      Di Verità una sola ne esiste...
      ..ma non mi sembra sia il tema della discussione

      Elimina
    4. Ecco, ci mancava anche padre Angelo Bellon. Avanti il prossimooo!!!!!!

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    5. padre Angelo Bellon è l'acronimo di :

      Possiamo Avere Dirittamente Ridicolizzato Eresie Allucinanti Neocatecumenali Grandemente Ebeti Leggermente Orripilanti Ben Esecrabili Lontanamente Livorosi Ormai Normalizzati

      Elimina
    6. Comunque, sono una forza questi Domenicani, al solo nominarli vanno in agitazione gli spiriti maligni! :-)

      Un fan di San Domenico.

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  35. Gesù affidò il compito di vicari di Cristo agli Apostoli, che oggi sono il Papa ed i vescovi, per trasmettere la sua dottrina. E' quindi nella Chiesa che esiste la vera dottrina, il Magistero, il Catechismo e tutto il deposito della fede da sempre.

    Aveva però avvisato che vi sarebbero state persone che avrebbero tentato di introdurre insegnamenti diversi e mise in guardia da questi che si discostavano dal vero insegnamento custodito dalla Chiesa.
    La Chiesa dei primi secoli infatti combatté duramente le eresie introdotte da uomini e, purificata, è potuta arrivare a noi com'è oggi nella sua dottrina (non negli uomini).

    Chi non obbedisce in tutto alla Chiesa, quindi, è falso profeta, introduce del suo, dottrine di uomini.
    Infatti Gesù, che lo sapeva, nel mettere in guardia disse:
    "Non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo"
    "Guardate che nessuno vi seduca".

    Ed ebbe ragione, perché negli Atti e nelle Lettere si sa che:
    "Ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno OCCULTAMENTE eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà DIFFAMATA. Nella loro cupidigia VI SFRUTTERANNO con parole false; ma la loro condanna già da tempo è all'opera e la loro rovina non si farà aspettare".
    "Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che NON TUTTI SONO DEI NOSTRI".
    "Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza".

    Si potrebbe continuare, ma la più significativa, per concludere è:
    "Verrà il tempo che non sopporteranno più la SANA DOTTRINA ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole"

    La Chiesa, quella che viene attaccata, derisa, giudicata, oggi impoverita, bersagliata, mediaticamente perseguitata, osteggiata...
    Quella è l'eredità di Cristo.
    Chi si stacca da essa giudicandola e disobbedendole, la danneggia ed è "un falso profeta tra il popolo".

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  36. @Anonimo 19,35

    Quante cose fate dire a quel povero Don Bellon, poverino.

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    1. Promemoria per i non addetti ai lavori:

      - padre Angelo Bellon, domenicano, è uno dei collaboratori del sito web Amici Domenicani su cui risponde alle lettere dei lettori su argomenti riguardanti la fede;

      - i fratelli del Cammino considerano padre Bellon un "faraone", cioè nemico del Cammino e di Kiko (per loro Kiko è uguale a Dio) poiché in più occasioni, senza nemmeno aver bisogno di citare esplicitamente il Cammino Neocatecumenale e i suoi autonominati "iniziatori", ha sbufalato tutte le false convinzioni neocatecumenali;

      - un episodio citato qui sul blog: alla GMG neocatecumenale (che comincia un minuto dopo la GMG cattolica) Kiko proclamò ai giovani kiketti che la confessione dei peccati mortali (specificamente dell'ambito sessuale) era facoltativa e rinviabile a piacere: «il Signore ti ha già perdonato... poi, domani, se vuoi, sigillerai [in confessione]...», espressioni che qualunque cattolico considererebbe erronee, equivoche, e fuori strada;

      - i fratelli del Cammino, di fronte al "fatto concreto" di Kiko che dice eresie, cosa fanno? Prendono le distanze dall'eresia? Macché! Tentano di screditare il padre domenicano, screditare chi gli scrive, screditare chi lo indica su altri blog; per di più cancellano da youtube le eretiche omelie di Kiko (non sia mai che qualcuno possa verificare che Kiko davvero spara continuamente eresie), tentano di azzittire in ogni modo coloro che non lodano l'idolo Kiko-Carmen-Cammino, aggrediscono, calunniano, minacciano... considerano utilissima e necessaria ogni malvagità per difendere il Cammino;

      - noialtri qui, quattro gatti, prendiamo atto che persone più serie di noi giungono alle nostre stesse conclusioni, per di più confermandole, documentandole e spiegandole.

      È la verità a danneggiare il Cammino. È la fede cattolica il vero nemico del Cammino.

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  37. Morale della favola:

    "Cum negante principia nequit disputari."

    Tomista EX nc

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  38. Come premessa, quella che il Cardinale Sarah pone al suo lucido discorso.
    Mai come ai nostri giorni c’è bisogno, almeno ogni tanto, di una parola franca e di idee chiare.
    La liturgia, egli dice meravigliosamente, ha un ruolo fondamentale nella Missione propria della Chiesa che è

    “dare gli uomini a Dio e dare Dio agli uomini”

    Niente come il modo di esprimersi riflette l’essenza pura di un pensiero ben strutturato. Da questo la forza intrinseca della “parola” (Il Verbo è La Parola) che da quelli che si chiamano “maestri” mai andrebbe usata a vanvera!

    Sarah parla dei rischi di una Chiesa che “proclami” se stessa, ripiegata su se stessa.

    Come non sentire il richiamo alle tante esperienze post-conciliari tra cui, in primis, il C.N.? Che da 50 anni “si racconta” come il “rinnovamento” di tutta la Chiesa?
    Si racconta, appunto, e si propone mettendo se stesso al centro della scena, cercando di infiltrare e, di conseguenza, di contaminare delle sue novità la struttura portante della Chiesa, nella quale rivendica un ruolo primario a preferenza di tutte le altre, che almeno si propongono con obiettivi meno ambiziosi.

    (Il C.N. si autocandida non come una specifica “spiritualità”, ma come una “modalità” di Iniziazione Post-Battesimale per battezzati “scristianizzati”, affinché conseguano quella “fede adulta” altrimenti assente nelle nostre parrocchie).

    E’ per questo che il Cammino non sa definirsi altrimenti che come chiesa - semplicemente “la chiesa” - e per questo dichiara suo il “tripode” su cui essa stessa si poggia: Parola – Liturgia – Comunità.
    ……..

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    1. Qui Sarah tratta in particolare della Liturgia. Ne evidenzia la valenza nella vita della Chiesa.
      La Liturgia (Eucaristica in particolare) è come la Luce, il Sole attorno a cui tutto ruota. Il luogo privilegiato dell’“incontro” dell’uomo con Dio.
      La Liturgia è “adorare Dio e comunicare la grazia divina alle anime”. Questo l’insegnamento di Sarah.
      La Chiesa deve garantirne l’integrità e la purezza. La Chiesa poi in se stessa è l’attualizzazione visibile di quest’incontro sorprendente.

      Ogni elemento nuovo che tenti di inserirsi deve essere purificato. Se non “serve” a questo fine, diventa di ostacolo e di intralcio. Distoglie dall’incontro con Dio o diventa un filtro ingombrante, una complicazione in più.

      Quelle nubi che nascondono il Sole alla vista, più diventano fitte e più lo cancellano del tutto dall’orizzonte. L’uomo resta solo con i suoi simili, con tutte le ovvie conseguenze.

      (Carmen ha molto usato a sproposito questa immagine delle nubi che oscurano il sole, millantando che lei sola, grazie alla sua sorprendente intuizione, lo avrebbe fatto risplendere nel suo originario fulgore, una volta demoliti 2000 anni di storia e di tradizione della Chiesa. Le nubi nella sua accezione sono tutte le sovrapposizioni avvenute nei secoli sulla pasqua ebraica che questa teologa speciale vanta di aver riportato in auge come vero e unico fondamento dell’eucarestia delle origini.
      ……..

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    2. Partendo dalla sua semplice e luminosa premessa per cui ruolo della liturgia è “adorare Dio e comunicare la grazia divina alle anime”, Sarah svolge i suoi argomenti, convincenti senza bisogno di ulteriori dimostrazioni.

      Ed è qui che il C.N. mostra ai nostri occhi attoniti ancora una volta la sua opera di devastazione.

      La crisi della Chiesa è fondamentalmente crisi della Liturgia, perché è “crisi del rapporto con Dio” (Benedetto XVI).

      Ordunque il C.N., che ha investito tanto sulla sua irrinunciabile “riforma” liturgica e che si propone come la risposta alla “crisi di fede” (cfr. con le catechesi in proposito tratte dal ciclo di catechesi iniziali) è finito per essere un acceleratore formidabile del suo tracollo.

      La Liturgia del Cammino, così come impiantata nella piccola comunità – a loro dire “a fini padagogici” - per gli elementi di novità introdotti, per i molteplici elementi legati alla tradizione cattolica estromessi, per tutta la sua “prassi invalsa”, ha troncato alla radice proprio quella possibilità dell’anima di rapportarsi a Dio che qualifica la Liturgia in quanto tale per il Cardinale.

      Nella lunga ed esplicativa catechesi sull’Eucarestia di Carmen e Kiko è, di fatto, cancellata ogni verticalità. Si è scoperta la dimensione comunitaria e orizzontale che sola – a dir loro - le dà senso.

      Il Sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce (e sull’altare) non ha più tanto senso:
      Giovanni 12,32: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.

      Il Signore è Colui che “passa” qui e ora e… ci trascina con Sè. Dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. E’ così che la stessa liturgia esprime ed esaurisce anch’essa la sua funzione qui e ora e in questo eterno “passare” e… andare oltre.
      Dio, l’Eterno, l’Altro è percepito solo in questo essere “Jhavè/Colui che passa”.

      Il suo passaggio, come Jhavè con il suo popolo, ha senso ed esplicita i suoi effetti su una comunità concreta (la piccola comunità) che viene trasportata in un crescendo fino all’euforia. Ecco perché per i due iniziatori spagnoli senza comunità l’eucarestia NON HA SENSO! Non ha senso il “sacrificio quotidiano”, la messa celebrata individualmente dai preti ogni giornom anche senza popolo (a questo i R.M. non sono educati e li vedevi pascolare per giorni a Porto San Giorgio vivendo anche loro, come tutti gli altri itineranti, la unica eucarestia neocatecumenale settimanale del sabato notte).
      ……..

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    3. Dalla centralità comunitaria discendono tutte le altre prerogative squisitamente neocatecumenali anch’esse, come ben si comprende:

      Ecco l’irrinunciabilità – anche nel contesto di una celebrazione eucaristica -
      del raccontarsi dei fratelli con monizioni e risonanze, soffermandosi sulla situazione in cui si è “entrati” in celebrazione e del cosa si attende;
      del cantare con battiti di mano e suonare rumorosamente, per entrare nell’evento travolgente con maggiore partecipazione fino alla “felicità” finale espressa nel ballo;
      nella danza finale intorno alla mensa
      (è da notare che questa danza è obbligatoria e fa parte essa stessa della celebrazione appena terminata: “l’eucarestia non finisce con la benedizione finale, ma col ballo…!” - tratto dalla tradizione orale dei kikatekisti alla consegna del cammino).

      Il Cardinal Sarah, sulla scia di Benedetto XVI, dice qualcosa che annienta la visione neocatecumenale quando afferma:
      “ lo scopo della liturgia non è celebrare la comunità o l’uomo, ma Dio. Questo è molto ben espresso nella celebrazione orientata [ad orientem].”

      “Dove l’orientamento diretto verso Oriente non è possibile”, dice Benedetto XVI, “la croce può quindi servire come orientamento interiore della fede.
      Deve quindi prendere il suo posto al centro dell’altare e concentrare lo sguardo del sacerdote e della comunità di preghiera.”


      Celebrazione orientata, quindi e non i “fratelli a circolo”, uno rivolto verso l’altro e la mensa al centro facendo in modo così che ognuno veda davanti a sè i fratelli!

      Dunque per Sarah, come per Benedetto XVI il meglio è la “celebrazione orientata”. E, lì dove non sia possibile, è la Croce che deve “prendere il suo posto al centro dell’altare”: su essa deve concentrarsi lo sguardo “del sacerdote e della comunità di preghiera”, dei singoli fratelli della comunità!

      Nelle salette (che già son squallide salette, per quanto arredate di tutto punto a modo loro, e non Chiese consacrate) non si dà questo. Mai è posta la Croce sulla mensa.
      Ma a ribadire il ritorno all’Esodo e alla pasqua ebraica, in una regressione orribile e oltraggiosa, su quella mensa posta al centro come un gran tavolone imbandito troneggia OBBLIGATORIAMENTE il candelabro ebraico prescritto nelle consegne.

      E’ un clima speciale quello che si crea, totalmente avulso da ogni senso del Sacro. Un ambiente che si crea e in cui vieni immerso con forti elementi kikiani.
      Tornando all’inizio, una volta giunti alla fine, è sempre e solo il rapporto con lui, con Kiko, che viene privilegiato.

      Pax

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  39. Quando i carabinieri presero il furfante con le mani nella marmellata, il furfante iniziò a negare tutto. I carabinieri iniziarono la loro interrogazione.
    Carabiniere:Perché stavi con le mani nella...?
    Furfante: marescià! quanto mai! Non stavo facendo nulla! Stavo levando una mosca che vi era entrata dentro.
    Carabiniere: come la mosca? quale mosca? Sei entrato forzando la porta! hai rotto tutto! E poi avevi le mani dentro la marmellata, ti abbiamo visto.
    Furfante: marescià! Si sarebbe rovinata la marmellata se non facevo questo. E poi la porta l'ho trovata già rotta. Io l'ho fatto per fine di bene.
    Carabiniere: ti abbiamo trovato addosso gli attrezzi dello scasso!
    Furfante: marescià! Quanto mai! Io sono un lavoratore, sono i miei attrezzi di lavoro che porto con me.
    Carabiniere: e che lavoro fai? E dove sei assunto? o che patita iva hai? Mostrami!
    Furfante: marescià! Io non sono assunto e non ho partita iva, mi arrangio come posso e mi chiamano al momento. Purtroppo devo lavorare in nero. Ho famiglia marescià!
    Carabiniere: e alle tre di notte dove stavi andando per eseguire il tuo lavoro?
    Furfante: marescià! Mi ha chiamato uno al telefono uno che non conosco e in anonimo, e mi ha dato appuntamento davanti alla casa della marmellata, ero lì, ho visto da fuori tutto scassato, e ho visto entrare la mosca, e per cui ho seguito la mosca e l'ho bloccata mentre si voleva immergere nella marmellata.
    Carabiniere: fammi vedere la chiamata?
    Furfante: marescià!Non trovo più il telefonino, me l'hanno rubato mentre andavo all'appuntamento. Due persone mi hanno fermato e derubato.
    Carabiniere: e la mosca dov'è?
    Furfante: marescià! L'ho bloccata mentre si stava per immergere nella marmellata e poi è fuggita via. Non so dove sia andata.Io ho salvato la marmellata, marescià! Io ho fatto del bene.

    E cari signori e signore il discorso tra i due continua e continua e continua e continua.

    Dico una mia sensazione: il furfante, a cui piace mettere le mani nella marmellata, negherà sempre di aver compiuto il misfatto. Egli tirerà fuori ogni cosa e ogni scusa. Negare sempre e comunque, fino ad arrivare a credere a ciò che dice per la paura di farsi mettere dentro.
    Da questo, credo, si riesce ad intuire il senso di tante discussioni.

    Un saluto a tutti.

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  40. In primo luogo: il candelabro designed by Kiko non è un tradizionale candelabro ebraico a sette bracci, comunque MAI messo DA NESSUNO sull'altare cattolico, ma è simile al candelabro a otto bracci e nove fiammelle in uso presso gli ebrei per la festa di Hannukiah ed è un oggetto NON BIBLICO.

    Il candelabro che gl ebrei espongono per la festa di Hannukiah NON È MAI TRANSITATO neppure per sbaglio nell'arredo liturgico cristiano e più segnatamente cattolico.

    Per quanto riguarda tutti i bla bla bla sui sette ceri, oltre al fatto che non erano 9, essi erano presenti sull'altare nelle Messe solenni insieme alla Croce.
    I ceri di solito sono posizionati sulle mense neocat in numero (minimo) di due, sui lati con 'artistico' supporto simil-merkabah- by Kiko.
    Quindi il Candelabro centrale simbolo di una festività ebraica ed in uso solo presso gli ebrei e mai passato nel corredo liturgico cattolico, per la sua posizione centrale sostituisce nelle mense neocatecumenali LA CROCE.

    Cosicché i fedeli neocatecumenali, partecipando al rinnovarsi incruento del sacrificio di Cristo che loro credono sia solo un banchetto, hanno davanti agli occhi un SIMBOLO EBRAICO mai transitato nel culto cattolico o nelle chiese cattoliche che tutto significa e tutto simboleggia tranne il sacrificio di Nostro Signore Gesù.

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  41. Quello che inquina la liturgia è andarci con cuore doppio.
    Ve lo ripeto,
    Il Crocifisso non si offende se viene posto a dx,o a Sx, il alto non so dove.
    L'importante e che c'è.
    Non sapete più come screditare il cammno e vi appellato oggi ai segni,domani ai salmi un'altro giorno alle catechesi.
    Nonostante ciò nulla cambia perché nulla facciamo che la Chiesa non sa e nulla facciamo di profano.
    Dormite tranquilli.

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    1. @Efraim
      Il Signore si offende anche per la Comunioione fatta sulle mani, non è un caso che in molte apparizioni anche riconosciute e che la tradizione dei Santi insistano su questo aspetto,proprio non volete obbedite alla lettera di Arinze, ma almeno date la possibilità a chi vuole di inginocchiarsi; anche il non inginocchiarsi davanti al Santissimo insieme alla Comunione sulle mani porta al Purgatorio più a lungo e ogni minima sofferenza del Purgatorio non è paragonabile ad una sofferenza umana; che poi invece davanti a Kiko ci si inginocchia eccome, e tutto ciò è gravissimo

      dormo tranquilla solo se la mia coscienza mi dice che sto facendo del mio meglio per difendere queste verità della Chiesa e per avvisare, la prima carità è proprio la verità

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    2. Infatti di solito la croce, cioè il Sacrificio di Cristo, sta sotto, esattamente sotto le vostre scarpe.
      Efraim, non sembri una persona poco intuitiva, solo ci deve essere qualcosa che ti impedisce di comprendere e di rispondere a tono.
      Ti è già stato detto: la Chiesa pone un'attenzione speciale alla liturgia, ma per te tutto fa lo stesso.
      Ma se tutto fa lo stesso, perché i vostri tavoloni detti altari portano tutti al centro in bella mostra un simbolo ebraico (assolutamente NON cristiano)?
      Se tutto fa lo stesso, perché ogni Comunità si deve comprare l'oggetto designed by Kiko per metterlo in bella mostra tutti i santi sabati in spregio alle norme dettate dal Messale?
      Pare proprio che ci sia un obbligo a sfoggiare una appartenenza a Kiko, una vera e propria idolatria di cui non siete altro che schiavi.
      Dimostra di non essere servitore di Kiko e togli quell'obbrobrio dall'altare.
      Ma non puoi. Perché ogni sabato tu vai a onorare Kiko e non Cristo.
      Se non è così, dimostralo.

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    3. Ma senti chi parla di "cuore doppio".

      La scusa ipocrita "Dio non si offende se X oppure Y" è esattamente il motto di tutti coloro che disubbidiscono alla Chiesa.

      Come già detto sopra, noi cattolici vogliamo fare come ha sempre fatto la Chiesa, mentre i neocatecumenali vogliono fare diversamente da come ha sempre fatto la Chiesa.

      Noi cattolici chiediamo che la Messa venga celebrata secondo ciò che è stabilito dal Messale perché riconosciamo l'autorità della Chiesa che ha istituito quel Messale. I neocatecumenali, invece, disconoscono l'autorità della Chiesa e perciò pretendono di celebrare diversamente dal Messale (un'eccezione di qua, una di là, un'omissione qui, un'aggiunta lì, una variazione a destra, una modifica a sinistra, il girotondino idiota, le grattugiate di chitarrella, il prefazio urlato come indemoniati...).

      E alla fine il tipico kikino kiketto, dall'alto della sua colossale ipocrisia, vorrebbe dare lezioncine a chi va con "cuore doppio" alle liturgie?

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    4. @efraim
      Certo, Dio non si "offende"...ma lasciati dire questo. Se c'è una cosa che Dio non sopporta è la SUPERBIA e il parlare di Lui dando una immagine che non è veritiera. Lo dice agli amici di Giobbe:

      "La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe" e Giobbe a Dio gliene aveva dette!

      Il punto, caro Efraim, non è quello che fate ma il PERCHE'. Ed il perchè è presto detto: perchè pensate che quello che dice la Chiesa non basti o sia addirittura sbagliato.
      VEdi Efraim, il fatto che tu giustifichi la caganra che fate ogni sabato con il fatto che "la gente si annoia" vuol dire che a te di Dio hanno dato una immagine completamente sbagliata.

      Il disprezzo che hai verso chi non fa parte del cammino e non fa quello che fate voi (che è sempre un di più INUTILE E NOCIVO dati i risultati) è palese. Gli altri fanno robe da bambini, gli altri sono vecchi, gli altri dormono, gli altri si annoiano...gli altri, gli altri...sempre gli altri. Come se voi invece, con tutto il cammino ipermegagalattico, invece siete migliori.
      Ti do una notizia: non lo siete! E non lo siete non perchè per voi è normale fumarvi la sigaretta durante la celebrazione o perchè durante le convivenze i giovani si comportano come 15enni in gita (ps..ci sarebbe molto da dire su questo).
      Non lo siete per un semplice motivo: PERCHE' NON SENTITE CON LA CHIESA. NON LA AMATE. Ne dite CONTINUAMENTE peste e corna. Per voi se in tutto il mondo venisse vietata la messa e la concedessero solo a voi non piangereste per i vostri fratelli perseguitati, ma direste che Dio vi ha dato ragione.
      QUesta è la verità.
      QUindi carissimo, non venire qui a dire che abbiamo il cuore doppio perchè nel cammino la doppiezza fa parte del DNA dato che Kiko ha sempre fatto la doppia faccia con i pastori per poi continuare a fare come gli girava in privato.
      Lui è il vostro maestro...E SI VEDE.

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    5. @ Efraim.

      Il Crocifisso non si offende? Che ne sai tu? Ma poi che modo irriverente di parlare! Sempre i soliti siete.

      Noi ci appelliamo ai segni, ai canti, alle catechesi e a molto altro, è vero, sol perchè non ne fate una buona.
      Questa la verità.

      Che nulla cambia ce ne siamo accorti e, nella nostra franchezza, diciamo senza infingimenti che il fatto che la Chiesa sappia e non vi fermi per noi è cosa molto grave.

      E la vostra arroganza si poggia, purtroppo, sulla impunità di cui godete da 50 anni. Anche perchè la Chiesa ha chiuso un occhio e, tante volte tutt'e due.

      Furbizia vostra? (e qui dico che,a proposito di doppiezza del cuore, voi siete i maestri! Pensateci prima di accusare gli altri!)

      Pax

      P.S. tu dici che non fate nulla di profano. Magari foste solo semplici profani, con l'attenuante dell'ignoranza, ma siete eretici proprio, consenzienti. Molti vi hanno avvertiti, ma voi fate orecchie da mercante. Per cui siete anche inescusabili.

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  43. EFRAIM dice che stiamo discreditando il Cammino, ma nell'intervento delle 22 e 22 di ieri lui ha discreditato la stessa CHIESA!
    Noi perciò non discreditiamo il Cammino, ma chi discredita la Chiesa.

    Il Cammino discredita la Chiesa in tanti modi, anche celebrando la Messa facendo uso del candelabro a 9 braccia, sebbene sia proibito dalla Chiesa.
    I camminanti dicono che è solo un candelabro, ma in realtà è "solo" un candelabro come il Pastorale del Vescovo è "solo" un bastone per pascolare le pecore!
    Il Pastorale è un bastone simbolico, non un bastone per pastori di pecore e capre!
    Così il candelbro a nove braccia non è un candelabro, ma un candelabro simbolico.

    Anche le candele sull'altare previste dalla Chiesa, sono simboliche: rappresentano la luce di Cristo!
    Il Candelabro a nove braccia, invece, rappresenta la perennità dell'ebraismo e la fedeltà alla Legge mosaica.
    E' evidente che sull'altare cattolico ci deve stare il simbolo della luce di Cristo e non simbolo che NON rappresenta affatto Cristo!

    Se il candelabro a 9 braccia fosse solo "un" candelabro, come dicono i camminanti, potrebbero sostituirlo con un altro candelabro.
    Invece vogliono proprio quello perché è ebraico e, è da supporre, perché rappresenta la Legge mosaica e non la luce di Cristo!

    Stimo molto gli ebrei e rispetto i loro simboli, ma non si deve fare del sincretismo: non lo vogliono gli ebrei e non lo vuole la Chiesa.

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  44. Non si può parlare del candelabro della festa ebraica inserito arbitrariamente nella liturgia Eucaristica, non si può dire che le liturgie Eucaristiche neocatecumenali sono aperte a tutti, da statuto, ma in realtà sono chiuse alle sole comunità neocatecumenali, non si può parlare della "decima"obbligatoria imposta come tassa di appartenenza al CN , non si può parlare dei mamotreti, alias Direttorio catechetico neocatecumenale, segreto e segregato, non si può parlare delle prescrizioni del Messale che i neocatecumenali non rispettano, non si può parlare dello statuto approvato dalla Chiesa ma non rispettato dal CN, non si può dire che Kiko Arguello ha musicato i salmi della Bibbia cambiandone alcune parole per adattarlo alla dottrina neocatecumenale, non si può dire che nelle liturgie neocatecumenali si devono cantare solo ed esclusivamente i canti di Kiko,non si può dire che nelle salette parrocchiali, usate anche dai neocatecumenali, ci sono solo icone di Kiko, non si può parlare degli annunci segretissimi di inizio anno e dei tempi forti, non si può contestare l'obbedienza cieca e totale ai catechisti laici neocatecumenali, non di può contestare l'apparizione Kikiana della Madonna di cui non è stata fatta alcuna richiesta alla Chiesa, non si può contestare la presunta santità di " categoria superiore" di Carmen, non si può scrivere che Apuron è un ladro pedofilo, non si può scrivere che Mac Carrick è pedofilo difensore dei pedofili, non si può scrivere che entrambi questi personaggi sono stati condannati dalla Chiesa ma Kiko li tiene nei suoi seminari e li definisce "perseguitati", non si può dire che in Giappone il CN non lo vogliono, non si può dire che ormai in comunità entrano solo i figli dei camminanti, non si può dire che le parrocchie neocatecumenalizzate sono deserte perché i parrocchiani frequentano altre parrocchie, non si può dire che sempre più parroci non vi vogliono, non si può dire che sempre più parroci vi cacciano, non si può dire che sempre più Vescovi non vi accettano nelle loro diocesi, non si può dire che sempre più Vescovi vi mandano via dalle loro diocesi, non si può dire che il Papa vi bacchetta, non si può dire che strumentalizzate i discorsi dei Papi, non si può dire che i neocatecumenali che fanno servizio nelle parrocchie lo fanno solo per portare proseliti al CN, non si può dire che i seminari neocatecumenali RM servono per sfornare preti fedeli a Kiko ma pagati dalla Chiesa, non si può dire che le famiglie in missione all'estero, non frequentano le parrocchie ed i parrocchiani e servono solo per formare comunità neocatecumenali, non si può dire che il CN è una multinazionale ricca e potente che sfrutta gli adepti per avere denaro senza obbligo di rendicontare nulla,non si può parlare degli avvocati al soldo di Kiko&C, impegnati a difendere il CN contro tutto e contro tutti, mentre agli adepti si predica di non resistere al male e di non denunciare gli abusi ricevuti, non si può dire che il CN è in crisi nera, non si può dire che il CN predica una dottrina diversa da quella cristiana, non si può dire che il CN non ha linee guida per gli abusi perché non è una associazione non è un movimento non è confraternita ( ma allora che cos' è?).

    Continua……..

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  45. Cari neocatecumenali, ma allora se vogliamo parlare del CN, spiegateci voi di cosa si può parlare liberamente ?

    Possibile che non c'è un argomento che vi stia bene?

    Possibile che non c'è un argomento che non è segreto o segregato?

    Possibile che voi siete perfetti ed è sempre il blog che sbaglia e vi perseguita?

    Dov'è la decantata umiltà neocatecumenale, dov'è il decantato amore al nemico neocatecumenale, dov'è il "perdonismo ad oltranza" neocatecumenale, dov'è il sentirsi "servi inutili", dov'è il non denunciare, dov'è l'accettazione della croce e delle persecuzioni?

    Dov'è la lettura della volontà divina nei fatti concreti della vita?

    Cosa leggete nel corona-virus?

    Cosa leggete nel fallimento delle vostre opere?

    Cosa leggete nell'incoerenza dei comportamenti del vostro guru e dei suoi luogotenenti?

    Possibile che la maggior parte dei neocatecumenali che rispondono su questo blog non si rendano conto di mostrarsi come gente superba, piena di orgoglio, offensiva, ignorante, presuntuosa, sorda alle critiche, anche a quelle più documentate ?

    Possibile che non si possa ragionare con queste persone che rifiutano di accettare anche l’evidenza più evidente ?

    Sono questi i "Cristiani dalla fede adulta"?

    Sono questi il "piccolo resto", gli eletti,il sale, il lievito, la luce del mondo?

    Ma per favore, rappresentate esattamente quel tizio fermato dai carabinieri nella storiella dell’anonimo del 18 marzo alle 21:31, vi arrampicate sugli specchi all’infinito, pur di non ammettere la VERITA’.

    LUCA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non si può parlare, Luca, dicono loro... e noi parliamo e la bocca non ce la chiude nessuno. Siamo usciti, non hanno alcun potere su di noi. Questo gli rode. Dentro ci avrebbero tenuti "controllati". Per questo, parlo della mia esperienza, hanno fatto il diavolo a quattro per più di un anno per farci rientrare: blandendo, promettendo, pregandoci di rientrare; visto che non funzionava: minacciandoci, maledicendoci, inviandoci emissari a ondate per tentare di convincerci; visto che non è servito a nulla: calunniandoci, mettendo in giro falsità e facendo i profeti di sventura. Per ultimo è arrivata la condanna alla damnatio memoriae: nessuno più ci ha cercati, nè salutato. Come morti.

      Ora finalmente liberi, con cognizione di causa perchè l'espereinza del cammino è stata la nostra esperienza, parliamo quanto ci pare e piace.

      Pax

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    2. @Pax
      Anche peggio, perché almeno i morti si onorano, si rispettano e si ricordano; chi esce dal Cammino viene proprio dimenticato; io mi sento come se per loro sono stata invisibile, perché anche quando ero lì venendo da fuori e non essendo nata nel Cammino non ero mai inclusa tra chi si conosceva da neonato; lo stesso facevano e fanno ancora con altre persone;

      quando feci presente i miei problemi (feci presente che nella comunità giravano chiacchiere e giudizi ma senza fare nomi) non mi sono sentita ascoltata e compresa, veniva tutto minimizzato e le critiche messe a tacere, perfino sul gruppo WhatsApp; io mi sono fatta l'idea che si preferisca non creare problemi con i catechisti ma è solo una mia impressione

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  46. Michea 5,1-4 quello che gli scribi e i farisei avevano DIMENTICATO.
    (Studia e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta) Vangelo di oggi...

    La storia si ripete.
    Vedo che coloro che ancora camminano sono un po i Nicodemo do oggi.
    Offesi e rimproverati dai maestri delle scritture che cercano anche di contestare la virgola non messa al posto giusto. Può mai venire qualcosa di buono dalla Galilea? (Può mai venire qualcosa di buono dal cammino,da Kiko,dalla Spagna?)
    Questo dice chi è duro d'orecchio.
    Nemmeno si accorgono dei miracoli
    Quali? Quelli morali.
    Gente che cambia vita,matrimoni ricostruiti,ecc.ecc. miracoli che ben conoscete. Eppure continuate a dire che c'è di buono nel cammino.
    Eppure gli scribi pur ricordando (che dalla Galilea non sorge profeta, come mai non ricordano la profezia di Michea?)
    Ricordarla significherebbe riconoscere la loro durezza di cuore ed accogliere la predicazione riconoscendo Gesù come Figlio di Dio.
    Il punto è questo.
    Accettando voi il cammino dovreste riconoscere che Kiko è veramente ispirato dalla Vergine Maria e guidato dallo Spirito Santo, altrimenti sarebbe stato impossibile far nascere seminari ed o inviare intere famiglie.Solo ka Grazia opera questo.
    Più prove di queste.

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    1. @Efraim
      Di nuovo, non stiamo guardando le sottigliezze della celebrazione eucaristica, stiano solo chiedendo che si rispetti il Messale liturgico, il che non ha niente a che vedere con il fariseismo; e poi voi non avete solo apportato leggere modifiche, avete proprio stravolto il significato della Messa, che ti ricordo è la celebrazione di un SACRIFICIO, non è un banchetto come disse Kiko al Papa quando gli comandò di celebrare come fa la Chiesa, né un ritrovo per ballare o parlare delle proprie esperienze, per quello ci sono altri momenti

      Ridurre la Messa ad uno spettacolo è gravissimo, proibito dal Papa e porta facilmente alla divisione (infatti i protestanti hanno celebrazioni eucaristiche quasi uguali alle vostre, tranne che per la menorah)

      Non metto in dubbio che l'idea di formare comunità in cui si viva in semplicità, umiltà e lode dove l'altro sia Cristo venga da Dio, ma credo anche che con il tempo Kiko abbia assunto troppa autoreferenzialità e che il Cammino si sia discostato troppo dalla Chiesa per assumere caratteristiche di un gruppo settario

      Mi chiedo anche, in buona fede perché Kiko abbia cambiato versione sulla apparizione e perché non l' abbia mai sottoposta al giudizio della Chiesa, ma invece ne parlava con Carmen in un bar al centro di Madrid (e Carmen disse che era la seconda volta che si incontravano quindi era praticamente una sconosciuta)

      Matrimoni ricostruiti: il matrimonio lo ricostruisce Dio, non il Cammino, che al massimo è un mezzo; anche i protestanti potrebbero dire lo stesso della loro storia, anche un testimone di Geova (entrambi hanno famiglie numerose non a caso), per non parlare poi dei matrimoni rovinati per colpa del Cammino e dell'interferenza dei catechisti

      Famiglie in missione: queste famiglie (bravissime persone ci mancherebbe) partono per fare proselitismo al Cammino, visto che la loro missione è quella di creare nuove comunità, cosa che ha rimproverato il Papa il 5 maggio ("non portate vostri suppellettili in missione")

      Senza contare le differenze psicologiche che subiscono i bambini in un paese che non è il loro o casi più gravi come malattie e morti (queste cose le so perché le hanno raccontato le famiglie in prima persona)

      Anche i Mormoni mandano in missione, chiedono la decima, chiamano il loro leader "profeta" come fare con Kiko, pensaci.

      Seminari RM: le vocazioni nel Cammino sono 1700, nel mondo ci sono 700 000 sacerdoti; poi era il caso di costruire seminari da milioni di dollari in paesi poveri quando Kiko afferma che i soldi non ci sono, che è partito dalle baracche, e soprattutto quando ci sono già i seminari diocesani? Anche Scientology e i testimoni di Geova hanno edifici grandi e costosi

      Più evidenze di queste

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    2. Siamo arrivati a questo punto? Rileggiti e renditi conto che hai paragonato Kiko a Cristo. Certo, usando le sue stesse parole, perché sempre si è vantato di essere criticato e rifiutato dal 'dottori della legge'. Due sono le riflessioni da farsi: se lo stesso Kiko avesse ritenuto la propria ispirazione autenticamente mariana (o divina), non avrebbe receduto di una virgola, davanti alle obiezioni e critiche dei farisei, che per lui sono i parroci, i vescovi, i pontefici, la Chiesa tutta spesso da lui e da Carmen definita 'sinagoga'.
      Invece no: ha via via modificato certe consegne ritenute inalterabili solo per continuare a potersi definire cattolico nella forma quando non lo era e non lo è nella sostanza. Ha presentato alla Chiesa delle catechesi modificate per poter essere approvato, non le ha pubblicate, continua a tutt'oggi a mistificare la liturgia e a costringere in peccato sacerdoti e fedeli cattolici.
      Per esempio uno come te Efraim, sicuramente in buona fede, è arrivato al punto di liquidare come sciocchezze le disposizioni inalterabili della Chiesa e a ritenere invece dogmi inviolabili i veri e propri capricci di Kiko (vedi il candelabro ebraico sull'altare) come anche i veri e propri sacrilegi commessi contro il Corpo di Cristo.
      Tu sei stato battezzato nella Chiesa e non in Kiko e la tua autorità di riferimento, come per tutti i cattolici, deve essere la Chiesa e non Kiko.
      Finché Kiko obbedisce alla Chiesa puoi pure ispirarti a lui, ma quando prende una diversa direzione, devi renderti conto che per seguire un uomo che ritieni essere un profeta, stai deviando dagli insegnamenti di Cristo.
      Non prendertela con noi, che semplicemente ti mettiamo di fronte a questa situazione che, ciecamente e in modo da far torto alla tua stessa intelligenza, rifiuti di accettare.

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    3. Il @blog è ormai un disco rotto, sempre gli stessi slogan contro il Cammino. Anche i protestanti fanno questo, anche i testimoni di Geova lo fanno. Con questi discorsi puerili possiamo dire benissimo che è inutile fare il bene, tanto anche i cattivi ogni tanto fanno un'opera buona. È inutile andare all'eucaristia tanto ci vanno anche i protestanti alle loro celebrazioni. È inutile andare in missione, tanto lo fanno anche i mormoni... Ma basta per carità! Crescete! Sembrate COME il faraone dal cuore indurito che dimostrava a Mosè che grazie ai maghi compiva gli stessi prodigi di Dio. Pur di non ammettere i frutti buoni che il cammino porta alla Chiesa, riuscite ad ammettere anche scientology.
      Fallacio Vinicio

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    4. Efraim, "solo la Grazia opera"...

      No. Anche i soldi e l'indottrinamento.

      I SOLDI operano i seminari, semi vuoti in moltissimi posti, con l'ordine inascoltato da parte della Santa Sede di ridurli.
      Operano la Domus, Porto S. Giorgio, il terreno in Terra Santa (primi su 42 altri pretendenti meno danarosi)...

      L'INDOTTRINAMENTO opera il resto: anche Scientology ha circa 50 anni, dicono che esiste in 129 nazioni al mondo e dicono di essere milioni. Hanno le "missioni" e "vengono chiamati" per aprire le loro Chiese.
      Hanno anche un sacco di Chiese ed edifici milionari bellissimi e costosissimi.

      I fuoriusciti parlano come parla un fuoriuscito neocatecumenale.

      Se non avessi detto Scientology, sarebbe potuto sembrare il Cammino Neocatecumenale.

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    5. @Fallacio Vinicio
      Nessuno ha detto che è inutile andare in missione, anzi la Chiesa ha una tradizione missionaria bimillenaria, infatti la Chiesa prima di inviare in missione si accerta che il candidato abbia buona conoscenza delle lingue e abbia basi teologiche, cosa che non avviene nel Cammino, che infatti rende le missioni come occasione di proselitismo come fanno appunto i Mormoni, gli Scientologists, che tutto sono tranne che Cattolici

      Se ripetiamo gli stessi "slogan" ( cosa che in realtà senti fare ai neocat) è perché non volete accorgervi di quanto avete in comune con questi gruppi settari

      Parlate di frutti buoni che il Cammino porta alla Chiesa, ma allora perché il Cammino si separa sempre dalla Chiesa, non obbedisce al Papa, denigra le parrocchie e celebra per conto suo? Dovunque vanno i neocat creano divisioni nelle parrocchie, e di questo si occupano anche i telegiornali, questi ti sembrano frutti buoni?

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    6. Fallacio Vinicio, non giudicare Scientology, che l'IRS (Internal Revenue Service = Agenzia delle Entrate Americana) li ha approvati! Anche loro sono approvati!
      Approvati, come i neocatecumenali!

      A parte gli scherzi,

      in America, ai fini dell'esenzione dalle tasse, è l'IRS che decide chi è religione e chi no. E le religioni sono esenti da tasse. E sai come ha fatto Scientology ad avere il riconoscimento e la conseguente esenzione?

      Hanno fatto stalking ad uno e ciascuno degli impiegati che dovevano decidere sul loro dossier. Così ora non pagano le tasse e con i soldi che estraggono dai partecipanti, sono straricchi.

      Su Scientology girano diversi documentari e vale la pena vederli, per chi si intende di inglese. È un modo per riconoscerci tanti aspetti del Cammino.
      Le dinamiche delle sette si assomigliano tutte.

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    7. @Anonimo
      Hai ragione, credo che sia loro che i testimoni di Geova (la Watch Tower) si siano fatti riconoscere come Chiesa indipendente proprio per non pagare le tasse; di documentari ne ho visto uno su Amazon Prime, mi ha colpito come lo scientoligyst intervistato mentisse spudoratamente durante l'intervista, proprio per difendere il buona nome dell'organizzazione; c'erano anche persone costrette a lavorare per ore e donne costrette dall'associazione ad abortire (voglio credere che non si sia arrivati a tanto nel Cammino) perché non potevano avere legami che le distraessero dagli impegni con la setta, come anche c'erano genitori che non vedevano più i figli perché ne erano usciti e quindi non erano più voluti, o anche come venivano chiesti sempre più soldi ai membri del gruppo

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    8. @Gloria e per chi fosse interessato
      per quanto riguarda Scientology, una buona serie in inglese è "Scientology and the aftermath" (2016-2019), di Leah Remini e Mike Rynder, ex adepti, andata in onda su aeTV che però ha ritirato le puntate.

      In giro su internet si trova ancora qualcosa, di sicuro numerosi podcast radio recenti, i due curatori non hanno intenzione di mollare.

      I temi affrontati sono le origini delle credenze, completamente inventate, frutto della narrativa del fondatore, l'abuso psichico, fisico, energetico, la riduzione in schiavitù, le unioni forzate, la separazione dalla famiglia di origine, l'impunità del capo supremo e la misteriosa scomparsa di sua moglie, i campi di reclusione, gli abusi sui minori, la vendicatività della setta, gli "arcani", ...

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    9. @Anonimo
      Grazie, proverò a cercarlo! Leah Remini se non sbaglio è un'ex rappresentante di Scientology molto famosa in America che sta avendo problemi proprio perché ha intenzione di dire tutta la verità

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  47. Fallacio Vinicio: eh beh. Siamo un disco rotto perché rispondiamo sempre alle vostre giustificazioni.
    L'esempio perfetto è quanto è avvenuto in questo thread. Il candelabro a otto bracci e nove fiammelle è un oggetto ebraico e non biblico che assolutamente non deve stare sull'altare. Vi viene chiarito questo aspetto e, apriti cielo! Nessuno, nessun neocatecumenale intervenuto qui ha voluto ammettere questa semplice realtà.
    Il 'teologo' del gruppo sosteneva che siccome in una chiesa di Milano c'è un candelabro a sette braccia alto un metro e mezzo dono di un benefattore, questo stesso fatto autorizza i neocatecumenali a mettere un candelabro ebraico non biblico a otto braccia detto di Hannukiah sulle loro mense, oppure ci informava che le nove fiammelle erano di certo autorizzate visto che nelle messe solenni sono ammessi fino a sette ceri sull'altare (sette non è nove, sette ceri non sono un candelabro a olio, ma lui studia teologia e con la matematica si vede ha dei problemi irrisolti).
    Questo probabilmente vuol dire che sull'altare cattolico ci potrebbe pure stare una palla luminosa da discoteca, tanto luce più luce meno...
    Queste le risposte comunque più a tema, perché le altre praticamente verteranno sull'opinione che le norme liturgiche della Chiesa sono inutili, insulse e farisei sono coloto che desiderano attenervisi.
    Naturalmente, nessuno ha spiegato perché invece se Kiko si sveglia domani volendo mettere sull'altare un qualsiasi oggetto solo perché a lui piace, voi vi sentite in obbligo a farlo, come se le idee anche più bizzarre di questa persona fossero più importanti della dottrina della Chiesa.
    Venendo a noi: ammesso e non concesso che il Cammino faccia tutto il bene che dici, secondo te lo fa per il fatto che disobbedisce alla Chiesa? Cioè se Kiko non vi imponesse la pagnotta sbriciolata il sabato sera i suoi canti simil sefarditi e la Hannukiah nessuno si convertitebbe, le famiglie andrebbero in sfacelo e tutta l'evangelizzazione neocatecumenale sarebbe un flop più di quanto già è?
    Secondo te ciò che convince del Cammino è la disubbidienza alla Chiesa? Se è così, non chiederti il perché vi paragoniamo ai protestanti, che dell'opposizione alla Chiesa da sempre hanno fatto un vanto ed un motivo identitario.

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    1. @valentina, non è corretto che non pubblicate i commenti che non vi piacciono. Fate domande a noi poi le risposte non le pubblicate, allora parlate da soli.
      Fallacio Vinicio

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    2. Alcuni commenti a volte si perdono. Prova a riproporlo.

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