mercoledì 30 settembre 2020

LA SUORA IN FUGA ED IL NUOVO ORDINE FEMMINILE NEOCATECUMENALE

È una lunga storia, ma tentare di seguirla più a fondo a qualcosa ha portato. Grazie internet!

Si tratta della vicenda di Madre Theresa Brenninkmeijer, neocatecumenale, occorsa più di una decina d’anni fa in Danimarca nel convento ormai chiuso Maria Hjerte Abbedi, nello Jutland orientale, in cui era badessa.

Madre Theresa Brenninkmeijer
Ne hanno parlato abbondantemente la stampa danese dell’epoca, quella tedesca e un po’ quella peruviana. Qui in Italia, nulla.

LA VICENDA IN BREVE

Madre Theresa Brenninkmeijer, proveniente da una famiglia miliardaria germano-olandese, fu formalmente indagata dell’ omicidio di un’anziana suora ormai non più nel pieno delle facoltà mentali.
Dopo dovute indagini fu determinata la morte naturale della suora e le suore testimoni oculari non furono tenute in conto.
Si dice che una mattina di novembre del 1993, ad una temperatura di 5 gradi celsius, Madre Theresa rinchiuse al freddo nel cortile del convento la suora gravemente demente perché disturbava la preghiera del mattino. Mezz'ora dopo, Helene Hägglund, la ex suora che in seguito ha lasciato il convento e scritto un libro dopo 13 anni, ha trovato la suora demente morta.

Secondo la testimonianza di Helene Hägglund, la povera suora affetta da demenza veniva spesso rinchiusa nella sua stanza e legata ad una sedia perché, non avendo più testa, disturbava e commetteva azioni pericolose e disdicevoli.
Secondo la sezione 250 del codice penale danese, è un reato mettere una persona in uno stato di impotenza o in modo spietato causare un pericolo imminente per la vita o la mobilità di qualcuno.La pena è fino a otto anni di carcere, ma la responsabilità penale scade 10 anni dopo che la violazione è stata commessa
La vicenda purtroppo però è emersa 15 anni dopo l’accaduto, non essendo stata immediatamente denunciata, attraverso il libro scritto della ex suora Helene Hägglund. Altre suore se ne erano andate dal convento prima di lei per gli stessi motivi.

Libro di Helene Hägglund
Madre Theresa aveva infatti ordinato di portare la suora in cella, ripulirla, e tacere sul corso degli avvenimenti.
Ma, al di là dei fatti che hanno portato l’evento per lungo tempo alla ribalta delle cronache danesi a partire dal 2010, suor Theresa è stata descritta come autrice di abusi, manipolazioni, schiaffi e colpi sulle suore, terrore psicologico, abuso di potere ed esercitante uno strettissimo controllo con tutti i contatti esterni.

Scrive la ex suora nel suo libro:
Vivevamo in un ambiente chiuso e non avevo basi di confronto. Ciò significa che sei lentamente risucchiato nella logica del luogo. CIÒ CHE PER GLI ALTRI SAREBBE STATO ASSURDITÀ E ATROCITÀ È DIVENTATO PER NOI NORMALITÀ. (…) Alla fine, non ho più creduto ai miei pensieri, ma HO CANCELLATO QUALSIASI DISACCORDO CON LA BADESSA COME UNA TENTAZIONE DEL DIAVOLO ".
Ci ricorda qualcosa?
La situazione sarebbe più complessa, diremo solo che con la sollecitazione dell’intervento del vescovo, Mons. Kozon, fu richiesta un’ispezione del Vaticano, procrastinata alla data dell’ispezione triennale, in occasione della quale, preannunciata, le sorelle furono istruite su come rispondere alle domande e non emerse nulla.

Pare che il Vaticano in seguito abbia sospeso la badessa perché:
L'INSEGNAMENTO SUL CAMPO È STATO TROPPO SEGNATO DAL NUOVO MOVIMENTO EVANGELICO 'IL CAMMINO NEOCATECUMENALE
Lo sostiene l'impiegato dell'abate generale a Roma, sacerdote e procuratore dei cistercensi Meinrad Tomann.
Evidentemente anche i cistercensi hanno preso le distanze.

La spiegazione migliore di tutta la faccenda si trova in un sito danese, ma ogni altra fonte consultata, in ordine delle decine, ha ribadito sempre gli stessi concetti.
Naturalmente, Madre Theresa Brenninkmeijer è una suora neocatecumenale.
Ma quello che indigna e che rischia di far perdere fiducia con la gestione gerarchica delle questioni, è che tale suora “psicopatica”, una volta scoperta, sia stata allontanata dalla Danimarca per andare a fare la badessa in Germania, in un nuovo monastero a Düsseldorf, clone del monastero danese. Poi anche in Perù, nella diocesi del Callao e nella Repubblica Ceca.

Si dice che secondo un piano stabilito nel 2000 da Brenninkmeijer e dal CARDINALE MEISNER a Colonia, Sostrup - e Brenninkmeijer - hanno ottenuto un monastero “figlio”: il monastero tedesco HERZ JESU a Düsseldorf.
Ben presto fu abitato e ufficialmente istituito con un documento "del Vaticano" datato 28 ottobre 2004. Quattro anni dopo divenne anche capo di un monastero “figlio” in Perù, il Monasterio de la Santísima Trinidad ("Monastero della Santissima Trinità"), situato nella diocesi Callao del nostro arcinoto vescovo Luis del Palacio.

Come si vede, la data di "fondazione"
è quella da parte della Congregazione:
28 Ottobre 2004
In realtà l’istituzione di tale monastero non pare avvenuta da parte del Vaticano, ma dalla stessa Congregazione, mediante decreto proprio e, nel 2004, si dice che operi “nonostante abbia ancora lo status di residenza” e non di monastero.
Ciò che il Vaticano ha scoperto nelle sue indagini non è noto. Il rapporto è stato tenuto segreto. Ma la conseguenza era chiara: nell'estate del 2011, Brenninkmeijer è stata sospesa come capo di Sostrup. Nonostante però la perdita del titolo e della posizione, Brenninkmeijer ha continuato a guidare a Sostrup. Ma nell'ottobre 2012, la decisione è stata confermata: Brenninkmeijer è stata privata della sua posizione di leadership e del titolo di badessa.
Mercoledì 17 luglio 2013 arrivò a Sostrup un'auto SPAGNOLA. Il monastero e la chiesa associata furono chiusi. Quel giorno le suore lasciarono finalmente il monastero.

Ecco come il Movimento neocatecumenale ricicla i personaggi scomodi: li sposta e li premia.

In Perù, infatti, dove tuttora risiede la badessa, esiste una certa propaganda dell’operato del monastero, anche se qualcuno, evidentemente inascoltato, venendo a conoscenza della storia danese, ne ha dato debole comunicazione.
Merita leggere l'articolo linkato, in cui, tra le altre, si trova scritto:
"Nel dicembre 2008 Mons. Irizar del Callao ha inaugurato un nuovo convento per suore cistercensi in una zona sabbiosa di Nuevo Pachacutec a Ventanilla. Era una nuova costruzione "in stile europeo", e la torre del suo tempio è visibile da lontano quando si raggiunge la costa di Ventanilla. All'inaugurazione, monsignor Irizar ha chiesto ai giornalisti di non fare domande sui donatori."
Ed anche:
"10 suore di 8 nazionalità compongono la comunità Nuevo Pachacutec, secondo il comunicato stampa peruviano che ha riportato l'evento. Tutte provenivano dal convento madre di Sostrup."
Infine:
"Com'è possibile che un convento contemplativo in Danimarca attiri così tante ragazze contemporaneamente e in un paese dove la Chiesa cattolica non è direttamente all'apice della sua popolarità? È solo per il carisma di Madre Teresa? La verità è più prosáica e ha a che fare con paesi come il Perù, vale a dire paesi poveri e cattolici.Il convento di Sostrup lavora a stretto contatto con il movimento neocatecumenato”, spiega Helene Hägglund, il costante arrivo di giovani vocazioni religiose da tutto il mondo sulle rive del Mar Baltico a Sostrup. “Il movimento dei neocatecumeni funge da filtro per le vocazioni religiose. Attraverso un video di pubbliche relazioni viene presentata loro la possibilità di diventare una suora cistercense in Danimarca ”.
Qualcuno ha accostato anche la vicenda della suora e dei “suoi” monasteri, alla vicenda di Guam, perché anche in Danimarca, benché i cattolici siano una minoranza, esiste un sito ben documentato che diffonde le malefatte del Movimento Neocatecumenale:
Il Movimento Neocatecumenale ha un seminario sull'isola del Pacifico di Guam - in Danimarca il movimento ha un seminario, che in pratica funziona come un seminario, situato in una delle zone di ville più costose della Danimarca, Vedbæk a nord di Copenaghen.
Come a Guam, non c'è trasparenza pubblica con il seminario di Vedbæk.
E come a Guam, crescono i problemi con il "Cammino neocatecumenale" e la loro interferenza negli affari ecclesiastici locali.
Un tempo questa vicenda sarebbe rimasta sepolta nel buio di procedure e maneggiamenti interni, ma oggi, con l’era internetica, ogni sospiro è destinato prima o poi a venire alla luce.

Nel 2013 si apprende che la suora diabolica ha potuto fingere per due anni di essere la leader del monastero a Sostrup, completamente senza ostacoli, anche se la Chiesa cattolica già nell'estate del 2011 l'aveva sospesa come leader, fregandosene della sospensione.

Ad esempio, ha terminato gli affitti e li ha firmati con il titolo "badessa" ignorando le istruzioni della Congregazione e dell'abate generale, Mauro Giuseppe Lepori di Roma, il quale HA LIBERATO Theresa Brenninkmeijer e le restanti suore rimaste nel convento, dai voti perpetui.

Né il vescovo di Danimarca né l'abate generale di Roma, nel 2013, sapevano dove fossero le suore private dei voti.

Ma lo sappiamo adesso: Theresa Brenninkmeijer è a fare la badessa al Callao, nel nuovo ordine delle Sorelle di Claraval.

Ci chiediamo però in base a cosa, visto che i cistercensi le hanno tolto i voti perpetui.


Monastero delle "Sorelle di Claraval"
a Pachacutec, Ventanilla Callao. Notare la "Madonna del Cammino" ed il tabernacolo "a due piazze" Video
Questo “nuovo ordine” era già nell’aria sin dalla dipartita delle ultime suore fedelissime alla Brenninkmeijer dal convento di Sostrup:
“Theresa Brenninkmeijer ha detto alla diocesi di Copenhagen che LEI E IL SUO GREGGE DI EX SUORE FORMERANNO UN NUOVO ORDINE. Questo probabilmente servirà al movimento evangelico "Il Cammino Neocatecumenale", il primo monastero in assoluto del movimento.”
Concerto cacofonico delle sorelle di Claraval, Callao
video
Di certo, le risorse finanziarie non le sono mai mancate.
Due cose sono da sottolineare, perché importantissime: la famiglia di provenienza della suora dubitabile, e l’istituzione ex novo di conventi “cistercensi” delle Sorelle di Claraval, per ospitare le suore neocatecumenali, in tutto conformi alle linee architettoniche neocatecumenali, provvisti dei gadget neocatecumenali.
Ma le chiamano ancora cistercensi.
FAMIGLIA BRENNINKMEIJER
Riguardo al primo punto, l’importanza viene dal fatto che il trattamento di favore ricevuto dalla suora sia molto sospettabile, data la provenienza da una delle FAMIGLIE PIÙ RICCHE D’EUROPA, che è possibile abbia finanziato il nuovo convento in Perù, all’epoca dell’erezione del convento della Santísima Trinidad ad opera del vescovo mons. Irizar, nel 2008.

L’avrà anche fatto per il convento di Dusseldorf, il cui restauro è costato quattro milioni di euro.
Sempre potere e giro di soldi ai massimi livelli.
Si dice che nella famiglia Brenninkmeijer siano cattolici devoti e quelli che non riescono a lavorare nell’azienda diventano preti, abati o suore.

I Brenninkmeyer danno lavoro a oltre 80.000 persone in tutto il mondo.
Il caso della suora “di famiglia” mette ancora una volta sotto i riflettori il non amato ​​clan familiare più potente e più ricco d'Europa (C&A). Un membro della famiglia non è mai stato fotografato a una festa del jet set. Naturalmente, molti Brenninkmeijer possono permettersi una villa di lusso. Ma sempre con un muro e una fitta siepe intorno alla proprietà: "Non mettetevi in ​​mostra, non attirate mai l'attenzione!" Il clan che gestisce un patrimonio stimato di 25 miliardi di euro tramite Cofra Holding AG a Zugo, Svizzera, preferirebbe essere invisibile.
Per la “loro” suora, a Copenaghen circola una voce secondo cui il clan avrebbe assunto i più famosi avvocati danesi.

La famiglia Brenninkmeijer da anni dona denaro a edifici e progetti cattolici e al Vaticano e, sentendosi praticamente autorizzata, nel 2011 ha addirittura fatto inoltrare una lettera al Papa, per mano del Superiore della Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolas, in cui lamentavano il "potere concentrato" ai vertici della Curia romana, carenza nella denominazione dei vescovi e nel modo di agire dei Consigli dei Laici e di Famiglia.

Essendo una delle famiglie cattoliche più ricche del mondo, pensano di avere il diritto di esercitare pressioni sul Papa.
Dopo aver sostenuto che in Europa sono sempre più numerosi i credenti informati che si stanno separando dalla Chiesa gerarchica senza, secondo loro, abbandonare la loro fede, e dopo aver lamentato la mancanza di pastori "non fondamentalisti" in grado di guidare il gregge secondo le moderne criteri, i due coniugi manifestano al papa non solo il proprio scoraggiamento, ma quello di molti laici, sacerdoti, religiosi e vescovi per la nomina del nuovo arcivescovo di Utrecht, Jacobus Eijk. …
I loro desiderata però sembrano non essere stati esauditi, non avendo intaccato la convinzione di papa Joseph Ratzinger di aver scelto la persona giusta per la guida della più importante diocesi della Chiesa in Olanda. Semmai, sembrano averlo rafforzato.
MONASTERI FEMMINILI NEOCATECUMENALI
Passando all’altro aspetto, quello dei monasteri femminili neocatecumenali, vediamo come l’esperienza danese non abbia minimamente influito nella determinazione dei vertici del Movimento Neocatecumenale di perseguire le loro finalità.

Seguendo la scia di Madre Theresa Brenninkmeijer, infatti, siamo approdati dalla Danimarca alla Germania, dove la suora sospesa dall’incarico nel precedente monastero, ha poi restaurato il suo dominio.

Si legge che un monastero delle clarisse a Düsseldorf, abbandonato per mancanza di presenze, fu occupato da parte delle donne cistercensi dalla Danimarca, molte delle quali provenivano dalla Germania e quattro dall'arcidiocesi di Colonia. Fu avviato nell'aprile 2000 dall'arcivescovo di Colonia Joachim Cardinal Meisner, che offrì alle suore il complesso vuoto durante una visita a Sostrup, in Danimarca, sempre nel 2000, senza tempo frapporre tra la chiusura del seminario danese e l'apertura di quello tedesco.
Il 29 ottobre 2002 pose la prima pietra per la ristrutturazione dell'edificio del monastero e la costruzione di una nuova foresteria; Alla fine del 2004 arrivarono le prime quattro suore. Le suore cistercensi di Sostrup istituirono un postulato e un noviziato nel monastero di Düsseldorf, anche se aveva solo lo status di residenza ai sensi della legge dell'ordine.

All'epoca però, nel 2004, i cistercensi ancora non avevano provveduto a togliere i voti perpetui alla Brenninkmeijer ed alle sue 10 (presumibilmente) fedelissime.
Quindi ci può stare.
Ma dal 2011, data della loro sospensione, che le ha qualificate ex suore, cioè semplici laiche, in base a quale ordinazione hanno continuato ad agire?

Quella delle sorelle di Claraval, a quanto sappiamo non riconosciute dal Vaticano?
Attualmente 17 suore di diverse nazionalità vivono nel convento dell'Herz-Jesu-Kloster a Düsseldorf. Seguono la regola di San Benedetto e appartengono a una COMUNITÀ PAPALE NON RICONOSCIUTA, il nucleo è costituito dai resti delle sostenitrici della ex badessa di Sostrup nel 2011 che, dopo la sua fuga dall'Ordine, ha fondato una propria sede in Spagna.
Adesso si definiscono SUORE DELL'ORDINE CLARAVAL O CLAIRVAUX, da San Bernardo di Chiaravalle:

Suore di Claraval.
Dalla Diocesi del Callao:

MONASTERO DELLA SANTISSIMA TRINITÀ - SUORE DI CLAIRVAUX

Direttore: Rev. Madre Badessa Theresa Brenninkmeijer
La loro comunità è composta da un totale di 64 suore, quelle a Gandía nella provincia di Valencia (18 suore), a Pachacútec nella diocesi di Callao in Perù (29 suore) e a Düsseldorf.
Il monastero di Düsseldorf non è riconosciuto come istituzione religiosa nell'arcidiocesi di Colonia (stato: 2019) tuttavia, la proprietà appartiene all'arcivescovado, che a quanto pare permette alle donne di vivere lì senza affitto.
La comunità è certificata per avere uno stretto rapporto con il Movimento Neocatecumenale che è ampiamente ancorato nelle strutture diocesane di Colonia e Callao; è tenuta da dignitari della chiesa vicini al Movimento come Paul Josef Cordes o il vescovo locale di Callao, José Luis del Palacio, funzionario di lunga data dei neocatecumenali, che la utilizza anche nell'ambito della pastorale familiare.

"Madre" Theresa ed il vescovo Del Palacio
all'«ordinazione» delle suore di Claraval
Nel 2004 il monastero delle clarisse, quindi, fu colonizzato dalle donne cistercensi dell’ Abbazia danese di Sostrup, che è stata sciolta nel 2013 dopo gli scandali. Le suore rimaste a Düsseldorf dopo lo scioglimento si separarono dall'ordine cistercense ed ora appartengono alle cosiddette SORELLE DI CLARAVAL, UNA NASCENTE COMUNITÀ RELIGIOSA CON UN ORIENTAMENTO POCO CHIARO.

Il monastero di Düsseldorf, nonostante nel 2010 avesse ancora lo status di residenza, aveva già un proprio postulato o noviziato.
Si legge che la comunità strettamente contemplativa vuole continuare la tradizione delle Clarisse e servire la Chiesa locale attraverso le loro preghiere. Inoltre, secondo la badessa di Sostrup, Theresa Brenninkmeijer, vogliono dare un orecchio aperto e una mano utile a chiunque si rivolga a loro per i suoi problemi.

Nel 2010 c’era anche chi sosteneva che Madre Theresa Brenninkmeijer fosse a capo anche di un monastero nella Repubblica Ceca e che il suo motto era: “LE REGOLE SONO LÌ PER ESSERE INFRANTE
In effetti pare che la Brenninkmeijer ci abbia provato anche nella Repubblica Ceca, nel monastero di Osek, dopo che l’anziano abate Bernard Thebes lasciò per grave malattia. Stavolta a capo di un monastero maschile, parrebbe.
Si legge:
Per la prima volta nella storia, il monastero di Osek è gestito da una donna, la badessa Madre Theresa, proveniente dalla lontana Danimarca. Dove cerca di costruire una nuova comunità monastica, in cui ci sarebbero almeno cinque sacerdoti, come richiesto dai regolamenti. L'Associazione degli amici del monastero di Osek, fondata all'inizio degli anni '90, aiuta la badessa con i problemi quotidiani che possono verificarsi nel complesso del monastero.”
Nel 2010 Theresa Brenninkmeijer ha ancora in pugno la situazione:
“Il monastero appartiene alla Congregazione dei cuori più puri della Vergine Maria, guidata dal monastero cistercense di Sostrup in Danimarca. La Madre Superiora Theresa è incaricata dall'ordine dell'abate generale di gestire CINQUE MONASTERI, compreso il monastero di Osek.
Non parrebbe però più attivo.
Questo pseudo ordine, denominatosi “SORELLE DI CARAVAL”, a quanto pare non riconosciuto dal Vaticano, ha anche un sito proprio, mancante totalmente della descrizione delle origini e dei riconoscimenti dell’ordine, in cui si mostrano le loro 3 sedi: Düsseldorf, Spagna, Perù.
Sito delle Sorelle di Claraval

Momento dell'ordinazione delle sorelle di Claraval
Madonna del Cammino visibile
all'interno del monastero.
Intanto Madre Theresa Brenninkmeijer continua ad operare indisturbata all’interno della “congregazione neocatecumenale femminile”.

Di lei si hanno notizie nel 2012, quando partecipa come relatrice al III° CONGRESSO TEOLOGICO INTERNAZIONALE, svoltosi dal 3 al 6 dicembre al Colosseo "Miguel Grau" di Callao, con la presentazione di “Madre Dra. Theresa Brenninkmeijer (Danimarca), Badessa del Monastero Cistercense di Pachacutec (Callao)”, ed anche nel più recente 2015 durante l’ordinazione di 4 suore ad opera del vescovo Del Palacio.

"Madre" Theresa Brenninkmeijer all'«ordinazione»
delle suore di Claraval a Callao, 2015
Lo potevamo sospettare, ma adesso abbiamo la CERTEZZA che il Movimento Neocatecumenale ha costituito anche un ordine femminile, parallelo ai Redemptoris Mater maschili, che purtuttavia non sembra essere ancora stato riconosciuto, in cui la “badessa” è sempre la stessa: la dubitabile Madre Theresa Brenninkmeijer, della ricchissima famiglia benefattrice di “enti cattolici” e Vaticano.

Però, stranamente, se si digita in internet il nome Theresa Brenninkmeijer, risultano solo siti danesi e nulla sull'attuale presenza in Perù…

lunedì 28 settembre 2020

Convivenza dei Rabbini 2015: il video di cui Kiko disse: 'Il demonio lo prenderà e distruggerà il Cammino'

Corredandolo con il link al video della Convivenza dei Rabbini del 2015 che ci ha inviato recentemente un lettore del blog, riproponiamo l'articolo di commento che ne fece Beati Pauperes Spiritu con il titolo 'Kiko vuole  convertirvi al giudaismo, non al cristianesimo'.

Dal momento che tanto insistentemente la mannaia della censura neocatecumenale continua a colpire ogni notizia ed evidenza di tale iniziativa, che da acme glorioso di potenza del Cammino Neocatecumenale sembra essersi rivelato invece un vero e proprio, dice Kiko,  'macello' e inizio del declino delle sue fortune,  sarà invece sempre nostra cura riproporla periodicamente all'attenzione dei nostri lettori e di chiunque abbia interesse a visionarlo.


E Kiko disse:

«Avete visto il video che ci è piaciuto tantissimo. Ma il demonio prenderà questo video e ci distruggerà, perché la prima cosa che faranno sarà metterlo su YouTube e sarà un macello... perciò, se volete fare danno al cammino, mettetelo su YouTube e pubblicatelo. Noi l'abbiamo fatto per voi... è già tanto se lo mostreremo al papa e basta. Per piacere, siate obbedienti, se no non daremo a nessuno questo video; per averlo dovrete avere la mia approvazione. Invito gli itineranti a dire ai fratelli che hanno messo in rete questo e altre cose del cammino, di ritirarlo. Obbeditemi!» 

 

Le 'ricchezze' di chi fa il Cammino si riversano sulla Domus di Kiko

E bravo lo spagnolo, che mette le mani avanti...  È davvero un profeta, non c'è che dire. Il "demonio" - ossia l'incarnazione delle circostanze sfortunate per il cammino - in effetti ha preso "questo video" e lo ha messo su YouTube e Facebook, dopo ben due anni e mezzo dalla sua realizzazione.
Al tempo, sul noto portale di condivisione trapelò solo una piccolissima parte del filmato nonostante i ben chiari divieti degli iniziatori in proposito (solo quel piccolo spezzone fu sufficiente a scatenare la severa reprimenda del lider maximo Kiko)che mostrava i neocatecumenali ballare su litanie liturgiche ebraiche intorno al fuoco per celebrare il Lag B'Omer, la festa che coincide con il ricordo della morte di Simon bar Yochai padre della mistica talmudica e autore del Sefer ha-Zohar testo "profetico" cabalistico (ne avevamo parlato estesamente qui)

Già quei pochi minuti erano, per molti versi, drammatici e rivelatori, tuttavia sono nulla al confronto dell'intero filmato della convivenza dei rabbini tenutasi dal 4 al 7 maggio 2015 in Israele, dove è visibile il contesto integrale nel quale quella danza si è svolta. Quarantadue minuti che rappresentano una vera bomba e che speriamo vivamente siano replicati in tutto l'internet e giungano ai palazzi vaticani per mostrare cosa intende davvero Kiko per "dialogo" con l'ebraismo(1).
Chiediamo ai lettori di avere un po' di pazienza, dato che mancano i sottotitoli (in molte parti i rabbini parlano in inglese), ma vi assicuriamo che ne vale la pena.



Il primo fatto che si nota in modo chiaro è che il Cammino, ben lungi dall'essere "movimento ispirato dallo Spirito Santo", è un'organizzazione di livello mondiale, efficiente quanto una "corporation" multinazionale, che si è dotata degli strumenti più sofisticati per produrre i propri film di propaganda. Dietro alla realizzazione del video c'è una mano esperta, c'è corretta scelta delle inquadrature, del montaggio, della musica, delle luci. C'è senso del ritmo, della successione degli eventi, si evidenziano passaggi, associando parole ad immagini, con grande forza espressiva. Dopo i primi minuti, mi è saltato subito alla mente un film molto sottovalutato che si chiama "Rebirth" e del quale consiglio la visione: il video pubblicitario della setta protagonista del film presenta una somiglianza pazzesca con il video dei rabbini; verificate voi stessi.

Nel primo minuto, i "titoli di testa": una dolce voce ebraica su una musica soave e alcune immagini della Domus Galileae, la "cattedrale basilica" del kikianesimo. In queste prime immagini, nessun segno cristiano in vista (nonostante nella Domus siano presenti, pur se minoritari rispetto all'architettura palesemente filo-ebraica di tutto il complesso), viceversa al minuto 0:30 appare una suggestiva immagine della Torah conservata alla Domus.
Al minuto 1:39, il giovane rampollo di casa Voltaggio, Francesco Giosuè - a malapena quarantenne già rettore di un seminario?! - sostiene, parole sue testuali:
"...non ci aspettavamo, quando abbiamo aperto questa casa, tutta questa quantità di ebrei che stanno visitando la casa, e vediamo che quando accogliamo gli Ebrei con amore, loro si sentono amati...".
Eh certo! Ma come si fa ad avere la faccia tosta di dire "non ce lo aspettavamo" quando sono stati gli stessi neocatecumenali ad invitare i rabbini spesandogli tutto il viaggio? Lo rivela il rabbino Kligler sul suo blog (che invitiamo a leggere, perché presenta un importante, e imparziale, punto di vista) benché non fosse una novità per chi conosce il Cammino: i neocatecumenali pagano viaggio e soggiorno a tutte le personalità che invitano.(2)
Canto di benvenuto con seminaristi curiosamente abbigliati come studenti di una scuola rabbinica, aperitivo, sistemazione, cena nel lussuoso ristorante della Domus, in pompa magna, fine del primo giorno.
Il giorno successivo comincia il meeting (minuto 3:00), Kiko prende la parola e inizia con una preghiera (nonostante numerosi prelati presenti), preghiera nella quale, benché sia egli cattolico e lo sia (almeno di nome) la struttura che ospita i rabbini, riesce a non nominare mai il nome di Cristo. Al minuto 3:38 comincia con la solita pletora di scemenze cui siamo abituati: "è stato Dio che vi ha portato qua": non arrossisce per un secondo a nominare invano il nome di Dio. Caro Kiko sono stati i soldi a portare i rabbini in convivenza! Che c'entra Dio?

Al minuto 8:30 parte (per la trecentesima volta) la cosiddetta sinfonia, nella parte della "sofferenza degli innocenti". Testuali parole di introduzione di Kiko:
"...in questa piccola opera si presenta la Vergine Maria sottomessa allo scandalo della sofferenza degli innocenti nella sua propria carne, nella carne di suo figlio".
 Anche qui ZERO accenni al tre volte Santo Nome di Nostro Signore Gesù, neppure parlando della Crocefissione del Signore Kiko riesce a dire il nome del Salvatore, né a parlare della vera essenza della sofferenza di Maria Vergine, che non era semplicemente un generico dolore "per gli innocenti", ma per il dolore, i patimenti del Cristo, figlio di Dio. E poi che diavolo significa "sottomessa alla sofferenza"?

Al minuto 9:26 si dà spazio alla predica del rabbino David Rosen, una personalità di spicco nel mondo giudaico, incaricato del dialogo interreligioso, il quale nel passaggio riportato nel filmato dice, testualmente,
"la relazione che esiste fra il popolo ebraico e la religione cattolica non ha paragoni con nessun altra religione, perché questa relazione è intrinseca nella natura del cattolicesimo e il popolo ebraico è alla radice dell'identità cattolica" e aggiunge "il Cammino Neocatecumenale è una benedizione per il popolo ebraico, perché ai membri del Cammino Neocatecumenale viene insegnato ad amare il popolo ebraico, ad amare le radici ebraiche della loro identità cattolica e ad esprimere questo amore... e ci sono centinaia di seminari in tutto il mondo che insegnano lo stesso approccio, e che stanno crescendo una nuova generazione di preti e un nuovo clero in questo modo".
Come potrebbero non essere felici i rabbini? Un popolo di persone presunte cattoliche, che conoscono usi, costumi, religione e pratiche degli ebrei meglio di quanto conoscano il cattolicesimo, la cui dottrina è più vicina all'ebraismo che al cattolicesimo (ricordate il Vescovo Schneider? "una comunità giudeo-protestante che di cattolico ha solo la decorazione!), persone che trovano normale ballare per festeggiare la Cabala intorno a un fuoco.... Ma quale dialogo interreligioso?

Una conferenza nella quale si permette a un rabbino di sostenere che il popolo ebraico è ciò che dà radice e identità alla Chiesa Cattolica, al cattolicesimo stesso e che la nostra natura di cristiani cattolici viene dagli ebrei, è, di fatto, a nostro modo di vedere, una strada spianata per condurre le persone all'ebraismo! La nostra radice è Gesù Cristo, Lui è la Vera Vite sulla quale tutti gli uomini devono essere innestati, Lui è la radice, e la nostra identità sono la Sua Passione e Morte e la Sua gloriosa Resurrezione. Noi adoriamo il Cristo Redentore, re dell'universo, Figlio del Padre, e non abbiamo più niente da ereditare dagli ebrei, certamente non da quelli attuali. Ben venga il dialogo e quanto necessario per vivere nel mondo in pace, ma nulla può cancellare il fatto che sono i cristiani ad essere coeredi di Gesù, ed eredi di Dio (Rm 8,16-17) e che i cristiani sono l'olivo selvatico innestato sulla radice nobile al posto dei rami originali (il vecchio Israele) e che quei rami potranno essere di nuovo fertili solo se si convertiranno a Lui, per essere nuovamente innestati sul vero olivo (Rm 11,24). E invece il Cammino sta formando nuovi preti e un nuovo clero che considera se stesso inferiore agli ebrei attuali: popolo ebreo che, con tutto il rispetto che si può provare per loro, è ancora da convertire e ancora deve scoprire il Messia Gesù Cristo... Ringraziamo il Gennarini Giuseppe e il suo "popolo ebraico padre nella fede".

Al minuto 17:20, possiamo ammirare Don Mario Pezzi con la testa china a una preghiera rabbinica e Kiko con gli occhi chiusi... non recitano un Rosario in pubblico nemmeno pagati, non si inchinano al Santissimo Sacramento, ma la preghiera rabbinica.... deh! che emozione!

Al minuto 18:23 arriva la lettura della decantata "lettera del Santo Padre" (in verità un breve messaggio) che due anni fa i neocatecumenali infoiati ci sbattevano in faccia come "approvazione delle approvazioni supreme". Di seguito trascriviamo il testo:
«Porgo i miei saluti a tutti voi che partecipate a questo incontro e vi assicuro della mia vicinanza spirituale. Spero che il vostro incontro sia un'occasione per rafforzare i vincoli di fraternità che condividete e per approfondire il vostro impegno a far conoscere il grido degli innocenti, attraverso il linguaggio della musica. Uniti a voi prego il Signore che ascolti questo grido e che guarisca le afflizioni di tutti quelli che soffrono, così anch'io prego che i cuori siano aperti all'evangelizzazione in tutto il mondo. Con questi sentimenti, invoco abbondanti benedizioni divine su tutti voi, come pegno di pace e forza.»
Insomma un messaggio telegrafico, diremmo di circostanza, che sottolinea aspetti assolutamente minoritari: ma il Santo Padre sapeva esattamente perché rabbini e neocatecumenali si incontravano? Perché evidenzia solo l'aspetto musicale? Viene il sospetto che abbiano raccontato a Francesco la solita frottola...
Al minuto 20:00 di nuovo Kiko, che ci rassicura sul fatto che il cammino non ha nessun desiderio di proselitismo, ovvero non vuole convertire nessun ebreo, e, senza paura di cadere nel ridicolo, ci rivela il suo vero timore: se si viene a sapere che gli ebrei si convertono ci cacciano da Israele! Per carità! Quello che interessa a Kiko non è la salvezza delle anime, macché! è la sua indistruttibile Domus:
«a quelli che lavorano con noi, ebrei, dico "Per favore, non vi convertite!", perché se si accorge lo Stato di Israele che convertiamo qualcuno ci caccia via... anche perché noi consideriamo che la vostra missione come popolo ebreo è molto importante: voi siete il vero olivo che sostenete noi. L'elezione su di voi, per noi, è irrevocabile, siete voi il popolo eletto e noi insegniamo ai fratelli in tutte le comunità del mondo, migliaia e migliaia, l'amore a voi»
Chiaro no? Pura dichiarazione d'amore per i giudei, vero olivo: osserviamo questo sedicente cattolico in ginocchio davanti al popolo ebreo... Ma che cosa abbiamo da invidiare all'attuale ebraismo, noi che abbiamo la fortuna immensa di essere stati battezzati? Kiko non vi fa riscoprire le radici del cristianesimo, vi invita a ripudiarlo spiritualmente per abbracciare il giudaismo!

Subito dopo Don Rino Rossi, il rettore della Domus, ci spiega il vero senso della convivenza, ed è forse uno dei passaggi più importanti:
«Kiko, nel fondo, nella convivenza, ha voluto fare questo: dire chi siamo noi, che cosa facciamo, perché il Signore ci ha chiamato»
Quindi lo scopo della convivenza non è intavolare un dialogo interreligioso, come credono i presuli allocchi, ma mostrare ai rabbini la forza del Cammino Neocatecumenale, pagando loro un viaggio di lusso tutto spesato in Israele! "Chi siamo e che cosa facciamo", ecco qual è l'idea di evangelizzazione del Cammino. Il Cammino porta se stesso e porta un modello di "cristianesimo" di natura protestante e di ispirazione giudaica. Kiko ha voluto far vedere ai rabbini di tutto il mondo, i suoi veri potenti alleati, quanto il Cammino è vicino a loro, e lo proclama urlando, come suo solito: "Noi siamo i figli di Israele!".
Non sappiamo davvero che altro dire, fratelli neocatecumenali, davanti a questo . Ci addolora veramente vedere Vescovi e Cardinali non dire niente davanti a queste affermazioni, non fermare quest'uomo e restare affascinati dall'imbonitore spagnolo. Non lo capiamo, anche se possiamo intuire da dove venga tutto questo potere di fascino...

Dal minuto 22:00 finalmente si sente nominare Gesù Cristo, ma alla maniera solita dei neocatecumenali: urlando. In realtà, Kiko sta usando, al suo modo classico, il nome di Dio per fare propaganda del suo cammino neocatecumenale infallibile: il suo discorso è infarcito di "noi diciamo...", "noi facciamo...", "noi chiediamo...", "noi mettiamo i fratelli davanti alla loro storia...". Il Santo Nome di Dio serve a Kiko solo per dare gloria a se stesso. Ringraziamo il Signore che Kiko si mostra, attraverso le immagini, per quello che è: pieno di sé, violento e arrogante, persino quando pronuncia il nome di Dio.
Come non bastasse, al minuto 23:35 affila la sempiterna scarica di eresie sulla conversione e sulla fede, affermando che Dio non vuole che l'uomo si converta dal male per amarlo e che lo "visita" con le sofferenze e gli invia i "catechisti" (neocatecumenali) per farli entrare in una comunità (neocatecumenale) per portarlo alla "libertà".
Poi al minuto 24:30 SanKiko illustra la pratica delle lodi mattutine, ben sapendo che, per come è strutturata, si tratta di una replica del sistema di trasmettere la fede in uso presso gli ebrei - non sia mai che le famiglie neocatecumenali vadano a Messa la Domenica mattina - e, per rendere più chiaro il concetto, mostra un celebre video di alcuni anni fa, un altro celebre video di propaganda neocatecumenale, che riguardava una famiglia spagnola con 22 figli.

Kiko, durante la convivenza di inizio corso nella quale il video dei rabbini fu proiettato, disse, audacemente: «Molti ebrei possono inquietarsi a vedere che Kiko parla di Cristo...»; ebbene gli ebrei possono stare più che tranquilli: Kiko, come chiunque può vedere, almeno nei 42 minuti scelti come "pubblicità" dell'iniziativa, come abbiamo visto, nomina una sola volta - dico UNA volta - il nome di Cristo, e solo per darsi gloria, mai la Vergine Maria per celebrarla, o altro che possa ricondurre alla religione cattolica. Non sono presenti crocefissi, nessuno porta croci al collo, persino i Vescovi e Cardinali presenti hanno riposto il simbolo della loro fede in un taschino.
Questo è un atto di sottomissione al giudaismo, non un dialogo interreligioso!

Non finiremo mai di dire che, per la dottrina cattolica, l'ebraismo da cui il cristianesimo discende è quello precedente alla venuta di Cristo: Gesù è venuto per compiere l'antica alleanza e chiamare Israele alla conversione. Israele non ha riconosciuto il Messia (per lo meno non tutti) e perciò ha perso il proprio primato.
Non è vero che Israele è tutt'ora "popolo eletto": questa definizione, per come la intendono gli ebrei moderni, è nel Talmud e nella cabala, ed è da rigettare totalmente. Il popolo eletto, spiritualmente, da Dio, sono tutti coloro che diventano figli di Dio mediante il Battesimo ossia i cristiani, la "nazione santa" della lettera di Pietro. Gli ebrei fanno parte di questo popolo solo nella misura in cui si convertono a Gesù Cristo.
Uno dei rabbini, forse il più realista, molto chiaramente dice che, sebbene questa occasione di incontro sia un momento di comunione, esistono ancora molte differenze teologiche, dottrinarie su temi fondamentali fra ebrei e cristiani e non potrebbe essere diversamente. Ma non si preoccupino gli ebrei i più ortodossi, Kiko Argüello Gomez y Wirtz non ha intenzione di fare proselitismo e ci penserà lui a spazzare via 2000 anni di cristianesimo!
In cauda venenum, al minuto 30:03 osserviamo con rammarico Vescovi, Cardinali, Kiko e Mario, gli itineranti, e tutti i sacerdoti presenti partecipare a una preghiera rabbinica nella stessa sala nella quale si celebra spesso e volentieri la Santissima Eucarestia. Complimenti, Kiko, per questo orripilante sacrilegio. Per la verità si vede qualche presule guardarsi intorno inebetito e un po' smarrito, ma pare che nessuno abbia anche solo cinguettato "pio" per non offendere i "padre nella fede".
Si prosegue poi nella sera per la famosa danza del Lag Ba'Omer: girotondo, balletti e canti: in questo i neocat sono espertissimi e perfettamente al loro agio. Di questo abbiamo già ampiamente parlato anche nel blog.

Gli interventi dei rabbini riempiono gli ultimi 12 minuti. Da che cosa sono impressionati? Per caso dalla lucida testimonianza cristiana? Dalla saldezza della fede dei neocatecumenali? Noooo! E quando mai?! Lo studio delle Scritture in famiglia, il rispetto (il servilismo diciamo noi) per il popolo ebraico, e soprattutto il canto dello Shemà Israel, il quale, secondo il rabbino Soetendorp, ha avuto il potere di avvicinare il tempo messianico, dell'arrivo del Messia sulla terra. Poveri noi, poveri noi! Ma lo sa Kiko che il Messia è già arrivato?

Su neocatecumenali ammettetelo: Kiko non è cattolico e molto poco cristiano. Lui è un giudeo, è innamorato del giudaismo e ha trovato il modo di fondare una nuova religione sincretica. Vi sta consegnando in massa a questa religione di cui lui è il nuovo profeta (si è anche fatto benedire dal rabbino Greenberg... minuto 42:28), il cammino porta al giudaismo, a un nuovo battesimo, per una nuova religione. Ecco a che gli serve il secondo "battesimo" nel Giordano, ecco a che gli serve la sua cattedrale in Israele, ecco la sua nuova "messa" sincretica, il nuovo "clero" formato alle sue catechesi sballate, infarcite di protestantesimo e concetti ebrei.

Sì, spiace dirlo, spiace da morire e ci viene da tremare, ma Kiko si configura come un vero e proprio anti-Cristo, e voi lo seguite, ciechi discepoli di una guida cieca peggiore di voi....
Note: 
(1) Alla convivenza erano presenti 120 rabbini di tutto il mondo e solo 7 cardinali e 10 Vescovi, tutti presuli "cammino-friendly" (non conteggiamo i 50 sacerdoti del cammino, sono più che superflui). Come si fa a parlare di "dialogo" se i rappresentanti di una parte (quella cattolica) rappresentano a malapena il 15% dei partecipanti? Quale dialogo? Kiko ha ospitato di fatto una conferenza del rabbinato mondiale.
(2) Il rabbino riferisce che il collega che lo chiamò per invitarlo disse "hanno finanziamenti per 100 rabbini in grado di dare una risposta con un preavviso molto breve, ed erano ancora a corto di 40 rabbini". In pratica stavano disperatamente rastrellando rabbini da esibire. Palesemente una trovata pubblicitaria.
(da: Beati Pauperes Spiritu)

sabato 26 settembre 2020

"MOVIMENTO" NEOCATECUMENALE, E NON DITE CHE ERA UNA SCELTA REDAZIONALE...


Intervista del 2013 al TG1 sulle dimissioni di Benedetto XVI

Nemmeno troppi anni fa...

Come lo chiamano?

FONDATORE (non "iniziatore") del...MOVIMENTO NEOCATECUMENALI

Al TG1, il telegiornale della rete RAI.

Ah, già, al Cammino era impossibile chiedere che l'iniziatore venisse qualificato come iniziatore anziché "fondatore del movimento neocatecumenali"...

giovedì 24 settembre 2020

Agli assassini della liturgia

Il pessimo esempio dato dagli "iniziatori"
È da tempo che desideravo scrivervi, illustri assassini della nostra santa Liturgia. Non già perch’io speri che le mie parole possano avere un qualche effetto su di voi, da troppo tempo caduti negli artigli di Satana e divenuti suoi obbedientissimi servi, ma affinché tutti coloro che soffrono per gli innumerevoli delitti da voi commessi possano ritrovare la loro voce. Non illudetevi, signori. Le piaghe atroci che voi avete aperto nel corpo della Chiesa gridano vendetta al cospetto di Dio, giusto Vendicatore. Il vostro piano di sovversione della Chiesa, attraverso la liturgia, è antichissimo. Ne tentarono la realizzazione tanti vostri predecessori, molto più intelligenti di voi, che il Padre delle Tenebre ha già accolto nel suo regno. Ed io ricordo il vostro livore, il vostro ghigno beffardo, quando auguravate la morte, una quindicina d’anni fa, a quel grandissimo Pontefice che fu il servo di Dio Eugenio Pacelli, poiché questi aveva compreso i vostri disegni e vi si era opposto con l’autorità del Triregno. Dopo quel famoso convegno di “liturgia pastorale”, sul quale erano cadute come una spada le chiarissime parole di Papa Pio XII, voi lasciaste la mistica assise schiumando rabbia e veleno.

"Prima comunione" in rito neocatecumenale
Ora ci siete riusciti. Per adesso, almeno. Avete creato il vostro “capolavoro”: la nuova liturgia. Che questa non sia opera di Dio è dimostrato innanzitutto (prescindendo dalle implicazioni dogmatiche) da un fatto molto semplice: è di una bruttezza spaventosa. È il culto dell’ambiguità e dell’equivoco, non di rado il culto dell’indecenza.
Basterebbe questo per capire che il vostro “capolavoro” non proviene da Dio, fonte d’ogni bellezza, ma dall’antico sfregiatore delle opere di Dio.

Omelia del laico Kiko che si atteggia a vescovo,
dall'ambone con crocifero e candelieri
Sì, avete tolto ai fedeli cattolici le emozioni più pure, derivanti dalle cose sublimi di cui s’è sostanziata la liturgia per millenni: la bellezza delle parole, dei gesti, delle musiche. Cosa ci avete dato in cambio? Un campionario di brutture, di “traduzioni” grottesche (com’è noto, il vostro padre, che sta laggiù non possiede il senso dell’umorismo), di emozioni gastriche suscitate dai miagolii delle chitarre elettriche, di gesti ed atteggiamenti a dir poco equivoci.

"Comunione" con immersione di baffi
Ma, se non bastasse, c’è un altro segno che dimostra come il vostro “capolavoro” non viene da Dio. E sono gli strumenti di cui vi siete serviti per realizzarlo: la frode e la menzogna. Siete riusciti a far credere che un Concilio avesse decretato la disparizione della lingua latina, l’archiviazione del patrimonio della musica sacra, l’abolizione del tabernacolo, il capovolgimento degli altari, il divieto di piegare le ginocchia dinanzi a Nostro Signore presente nell’Eucaristia, e tutte le altre vostre progressive tappe, facenti parte (direbbero i giuristi) di un “unico disegno criminoso”.

Girotondino imbecille, detto "danza liturgica".
Notare la faccia dell'addetto al bongo
Voi sapevate benissimo che la “lex orandi” è anche la “lex credendi”, e che perciò mutando l’una, avreste mutato l’altra. Voi sapete che, puntando le vostre lance avvelenate contro la lingua viva della Chiesa, avreste praticamente ucciso l’unità delle fede. Voi sapevate che, decretando l’atto di morte del canto gregoriano della polifonia sacra, avreste potuto introdurre a vostro piacimento tutte le indecenze pseudomusicali che dissacrano il culto divino e gettano un’ombra equivoca sulle celebrazioni liturgiche.

Voi sapevate che, distruggendo tabernacoli, sostituendo gli altari con le “tavole per la refezione eucaristica”, negando al fedele di piegare le ginocchia davanti al Figlio di Dio, in breve avreste estinto la fede nella reale presenza divina. Avete lavorato ad occhi aperti. Vi siete accaniti contro un monumento, al quale avevan posto mano cielo e terra, perché sapevate di distruggere con esso la Chiesa. Siete giunti a portarci via la Santa Messa, strappando addirittura il cuore della liturgia cattolica. (Quella S.Messa in vista della quale noi fummo ordinati sacerdoti, e che nessuno al mondo ci potrà mai proibire, perché nessuno può calpestare il diritto naturale).

"Prima comunione" neocatecumenale

In attesa che scatti il segnale manducatorio
Lo so, ora potrete ridere per quanto sto per dire. E ridete pure. Siete giunti a togliere dalle Litanie dei santi l’invocazione “a flagello terremotus, libera nos Domine”, e mai come ora la terra ha tremato ad ogni latitudine.

Avete tolto l’invocazione “a spititu fornicationis, libera nos Domine”, e mai come ora siamo coperti dal fango dell’immoralità e della pornografia nelle sue forme più repellenti e degradanti. Avete abolito l’invocazione “ut inimicos sanctae Ecclesiae umiliare digneris”, e mai come ora i nemici della Chiesa prosperano in tutte le istituzioni ecclesiastiche, ad ogni livello.

Ridete, ridete. Le vostre risate sono sguaiate e senza gioia. Certo è che nessuno di voi conosce, come noi conosciamo, le lacrime della gioia e del dolore. Voi non siete neppure capaci di piangere. I vostri occhi bovini, palle di vetro o di metallo che siano, guardano le cose senza vederle. Siete simili alle mucche che guardano il treno. A voi preferisco il ladro che strappa la catenina d’oro al fanciullo, preferisco lo scippatore, preferisco il rapinatore con le armi in pugno, preferisco persino il bruto e il violatore di tombe. Gente molto meno sporca di voi, che avete rapinato il popolo di Dio di tutti i suoi tesori.

Barman liturgico durante una "liturgia" neocat
trasporta vino consacrato come se fosse un cocktail
In attesa che il vostro padre che sta laggiù accolga anche voi nel suo regno, “laddove è pianto e stridor di denti”, voglio che voi sappiate della nostra incrollabile certezza: che quei tesori ci saranno restituiti. E sarà una “restitutio in integrum”. Voi avete dimenticato che Satana è l’eterno sconfitto».
(citazioni da un articolo di mons. Domenico Celada, liturgista e musicista, articolo originariamente pubblicato sul quindicinale «Vigilia Romana», anno III, numero 11, novembre 1971. All'epoca, nella stessa città di Roma, il Cammino Neocatecumenale - punta di diamante degli «assassini della liturgia» anche se numericamente minuscolo - era già all'avanguardia degli strafalcioni liturgici, "comunione seduti" e sulle mani, ecc. Immagini redazionali, provenienti da pubbliche pagine dei social network neocatecumenali)
Sacralità di una "celebrazione" alla "convivenza" neocat

martedì 22 settembre 2020

«Se ti ascoltano si convertono, e se si convertono DEVONO MOLLARE IL MALLOPPO!» (Kiko dixit)

Il Cammino è nato chiedendo soldi
E va bene. State dicendo che il Cammino non fa per me.

Avete cancellato il mio nome dal vostro "libro della vita" (ma lo avete per caso scritto nel libro della morte? i fratelli della comunità hanno infatti improvvisamente smesso di contattarmi, mi hanno cancellato dai loro social, mi hanno persino tolto il saluto: come diavolo è possibile tutto ciò da parte di voi "cristiani dalla fede adulta"?).

Dato che state dicendo che il Cammino "non fa per me" e che fuori del Cammino "c'è il demonio, la perdizione, ecc.", allora per onestà dovete ridarmi i soldi che mi avete fatto mollare. Non li chiedo tutti, e non chiedo neppure gli interessi e la restituzione di ogni singola contribuzione: mi basta solo la restituzione delle Decime, che è una cifra facilmente quantificabile poiché rappresenta esattamente il 10% del mio stipendio a partire dal fatidico Secondo Passaggio fino al giorno in cui i cosiddetti "catechisti" hanno deciso che il Cammino non fa per me (gli stessi che chiedevano insistentemente: "fai le lodi? sei aperto alla vita? la dai la Decima?" ma come diavolo si fa a dire che la Decima è un gesto di libertà, quando sapete bene che i cosiddetti "catechisti" ne terranno conto?). Una copia delle mie buste paga è a disposizione di chi dovrà saldarmi la restituzione.

Durante il Cammino mi è stato anche detto tante volte: «il Cammino ti ha salvato! là fuori c'è il demonio! che fai, te ne vai?» Ebbene, ciò mi dà il diritto di chiedere di rientrare in comunità in futuro. Se i cosiddetti "catechisti" hanno ragione e là fuori c'è veramente "il demonio", potrebbe darsi che un giorno io trovi motivi per rientrare, e che mi riaccogliate come il figliuol prodigo. Però, alla luce dello Statuto del Cammino che dice che "il Cammino Neocatecumenale, dotato di personalità giuridica pubblica, consta di un insieme di beni spirituali" (art.1, §3) e alla luce del fatto che lo Statuto non prevede le "Decime", allora per non togliere al Cammino la possibilità di riaccogliermi in futuro, sono necessarie al presente le seguenti condizioni:
1) mi siano stati ridati tutti i soldi che ho versato per le Decime;

2) mi garantite che non mi chiederete più soldi (giacché il Cammino consta di un insieme di "beni spirituali");

3) mi garantite la facoltà di non rispondere agli interrogatori (scrutini, giri di esperienze, eccetera) e la libertà di considerare non infallibili i cosiddetti "catechisti" (da Kiko in giù), ai quali potrò rispondere adeguatamente al loro atteggiamento e ai loro errori e farlo secondo coscienza;

4) vi scuserete pubblicamente con tutti gli altri camminanti per aver detto avventatamente che il Cammino non faceva per me, e che dovevo cuocermi nel mio brodo, e che ero un Giuda Faraone Schiavo di Mammona in Braccio al Demonio eccetera.
Che dite, si può fare? Oppure vi interessa solo che uno debba «mollare il malloppo» (Kiko Argüello, Orientamenti per il 1° Scrutinio, 1972) e debba restar zitto mentre lo calpestate in ogni modo?

Affresco in una parrocchia napoletana:
Kiko e Carmen all'inferno,
insieme con le anime che hanno portato alla dannazione

domenica 20 settembre 2020

Lettera di Pentecoste: Incipit.


Dopo un lungo silenzio Kiko ha parlato.
 
Ha scelto di farlo per iscritto. Una Lettera per i suoi in occasione della Pentecoste.
 
"La Fede viene per l’udito." Ma Kiko, pur potendo rivolgersi ai suoi attraverso la parola, ha scelto l’invio di una missiva.
 
Non comprendiamo il perché, visto che nel tempo della pandemia in tutte le comunità del cammino si è fatto tranquillamente uso – sempre per kikiana disposizione – della invisa rete (considerata da sempre strumento del demonio) per supplire in toto all’impossibilità di riunirsi fisicamente nelle salette neocatecumenali per la Celebrazione delle varie liturgie kiko-carmeniane, in particolare dell’Eucarestia; fino al punto di prevedere a corredo, per la massima attualizzazione, la comunione da asporto dispensata dal pater familias.

Kiko che guarda "dal basso in alto"
Bene! Kiko ci ha risparmiato la fatica di sbobinare quello che sarebbe stato il suo predicozzo preconfezionato in un video ad hoc da diffondere tra le comunità di tutto il mondo. Sai che spasso! Ma non ci saremmo sottratti.
Intanto meglio così. E’ molto più semplice e, in ogni caso, scripta manent.

Già abbiamo segnalato il link della Lettera inviata ai fratelli. Di seguito e in varie tappe la commenteremo ancora a modo nostro. 
 
La singolare missiva merita. Da essa riusciamo ad estrapolare vari temi di interesse e altamente istruttivi - per chi voglia addentrarsi nella selva intricata della mala pianta del Cammino Neocatecumenale, prolifera di molteplici frutti… cattivi - noi che siamo appartenuti al Cammino (chi più chi meno) e dal nostro Osservatorio continuiamo a seguirne la parabola discendente insieme a quella del suo Iniziatore superstite – non solo per motivi anagrafici - a più di mezzo secolo dai suoi epici albori.


Una cosa si coglie immediata: Kiko dall’alto della sua cristallizzata, o meglio ingessata, predicazione e del suo inossidabile, e per lui oramai irrinunciabile, status quo acquisito, appare senza più rimedio un alienato totale. Come alieno egli vive in un altro mondo, tutto suo, e la realtà vera non lo tocca e non lo tange neanche di striscio, oramai.
 
Che intendo?

Perchè Kiko omette la Colomba e il Sole?
Il Coronavirus con il suo dolore e con tutti i suoi morti, con gli innumerevoli disagi economici affettivi e psicologici che ha causato a tanta gente, sembra non interrogarlo minimamente, il nostro guru! Neanche egli ritiene, profeta ispirato, di fornire, dall’alto del suo carisma speciale, qualche chiave di lettura ai suoi, qualche luce di discernimento, qualche significato escatologico. 
Eppure dovrebbe essere questo il suo “mestiere”, diamine! Che razza di “profeta” è mai? Niente di niente. 
Cosa che invece Gesù faceva sempre, incarnando potentemente la Sua Parola nella storia e, dopo di lui Paolo e Pietro, Giacomo e Giovanni, e tutti gli altri Apostoli. 
 
Eppure da sempre Kiko millanta di ricalcare fedelmente le loro orme, considerando se stesso come unico erede e depositario delle “origini” e cancellando così duemila anni di Storia della Chiesa. 
Questo ricalchiamo, tanto per puntualizzare e perché il Kiko Arguello ama (osa) autodefinirsi - ad ogni piè sospinto - quello del “messia abitante in me” “lo spirito mi ispira” “Giovanni Battista in mezzo a voi”… e tanto altro…
 
E dunque su “cosa Dio vuole dire alla nostra vita con la Pandemia?" Kiko ha taciuto, colpevolmente, per tutto questo tempo. E continua a tacere. 
Vedi Nota: (Qualche considerazione per dovere di completezza)

Come che sia, dal sicuro rifugio madrileno arriva, infine, la parola “ispirata” di Kiko - almeno per animare a vivere, sempre alla kikianan maniera, la Pentecoste -, tanto sospirata dai fratelli di tutto il mondo.

“Il mezzo è il messaggio”, Kiko ci ha rotto la testa per una vita con questo ritornello per inculcare che, quando il catechista convocava, bisognava mollare subito ogni cosa per recarsi ovunque ad ASCOLTARE il “profeta”; a costo di lasciare che i morti seppellissero i loro morti, la cognata malata sola nel suo letto di dolore, come ogni altra cosa dietro di sé. 
 
Domanda: Perché non ha concesso MAI allora di recuperare – in caso di problemi sopravvenuti - leggendo la catechesi invece che ascoltandola?
 
E dunque Kiko poteva ben comunicare con un video dando se stesso come mezzo per il messaggio ai fratelli amati. Non lo ha fatto. Eppure contestualmente si è concesso alle telecamere per non essere considerato da meno di nessuno in occasione dei cento anni dalla nascita di G.P. II e dare la sua autorevole parola ai media. Mentre non ha ritenuto altrettanto meritevoli di ricevere dalla sua bocca il suo verbo sublime coloro che “hanno creduto per la sua parola”!

Com’è, come non è, in conclusione, Kiko ci ha lasciato un documento pregevole. Una summa straordinaria del suo pensiero religioso. Un concentrato sorprendente delle peggiori corbellerie che egli ha diffuso in 50 anni con la inarrestabile fiumana della sua più volte e da più parti definita eretica predicazione, unita a quella di Carmen Hernandez che facciamo bene a non dimenticare mai essere stata sempre al suo fianco. Complice e artefice a sua volta dell'"opera" in atto.

Partiamo subito dall’inizio della “lettera” sul quale vogliamo soffermarci solo in premessa.

Tanto per cambiare Kiko, fin dalla prima pagina, ci immerge nell’ebraismo, suo pallino fisso e della compianta Carmen con lui.

Afferma: “Loro nelle Sinagoghe tengono in un armadio i rotoli della Torà, noi ci mettiamo la Bibbia" (nel cd. tabernacolo a doppia piazza).

Il suo incipit è tutto sulla festa ebraica della Torà. Questi i semplici concetti che Kiko esprime, ossia che gli ebrei hanno ricevuto la Torà sul Sinai scritta da “lingue di fuoco” sulla pietra. Al tempo del Messia la Torà sarebbe stata scritta da Dio “nel cuore dell’uomo”. E per questo gli ebrei si riuniscono nella notte di Pentecoste e fanno una processione col rotolo della legge.
 
“Loro nelle Sinagoghe tengono in un armadio i rotoli della Torà, noi ci mettiamo la Bibbia”.


La Madonna vista con gli occhi di Kiko
Ma ora viene il bello, trascriviamo quel che scrive Kiko sulla Pentecoste cattolica:

“Quando gli Apostoli stavano celebrando nel Cenacolo, con la Madonna, la discesa del Signore sul monte Sinai e la consegna della Torà, sapete che un vento impetuoso ha smosso le finestre e, di colpo, sono apparse come lingue di fuoco sulle loro teste ed è disceso su di loro lo Spirito Santo...”

Siamo pure d’accordo di tornare alle radici ebraiche, ma questo mi sembra davvero troppo. 
 
Dopo tutti gli eventi sconvolgenti di quei giorni: la cattura e la Passione di Gesù, la Sua Crocifissione e Morte, la sepoltura e la Resurrezione, le sue Apparizioni per 40 giorni ai suoi e la sua Gloriosa Ascesione al cielo...
 
Kiko dice:

“... gli Apostoli stavano celebrando nel Cenacolo, con la Madonna, la discesa del Signore sul monte Sinai e la consegna della Torà...”

Questo riempie solo di sdegno.
 
Porre la Madonna e gli stessi Apostoli totalmente fuori del contesto tutto divino in cui avevano vissuto quei giorni straordinari al fianco di Gesù, l’Unigenito Figlio di Dio e Vero Uomo e loro lì, a “celebrare” la discesa del Signore sul monte Sinai e la consegna della Torà. Surreale!

Raffiguriamo quei giorni attraverso la Parola di Dio.
Due citazioni per tutte.

Dal Vangelo di Giovanni (16, 7.12-15)

Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.

Dagli Atti degli Apostoli  (1, 3-5)

Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni».

E torniamo così all’inizio delle nostre considerazioni.

Kiko riflette se stesso in tutto e lo “ricrea a sua immagine”.
Qui dipinge sacrilegamente la Santissima Madre di Dio e gli Apostoli così come egli è: un alieno, fuori dalla storia, fuori di testa.

La Madonna e gli Apostoli avevano nelle orecchie e stampate nel cuore tutte le Parole di Gesù, in special modo le sue Promesse degli ultimi giorni; dalla Ultima Cena di Giovanni alla sua Gloriosa Ascensione al cielo narrata in Atti degli Apostoli.
Cosa vuoi che celebrassero Sinai, Torà e rotoli della legge?

Nel Cenacolo nasce la Chiesa e si inaugura il tempo dello Spirito Santo iniziato in quel giorno e che dura ancora oggi. Lo Spirito Santo mai la ha abbandonata né l’ha chiusa in parentesi, tanto meno dall’epoca di Costantino fino al Vaticano II (che ne pensate?).
Nella testa bacata di Kiko lo Spirito Santo sarebbe riapparso in quest’oggi, ovviamente come le “lingue di fuoco” del Sinai, su colui che tutte le generazioni degli uomini hanno atteso con ansia.



Di chi parlo? Di Kiko Arguello, si intende!

Di colui che - Rabino capo di una religione nuova e sconosciuta - insieme a millenni di cristianesimo osa cancellare Cristo stesso per rimettere al suo posto “i rotoli della Torà” da riporre “in un armadio”. Che poi sarebbe la “sua” Bibbia allocata nel tabernacolo a doppia piazza di sua invenzione.
Kiko il re della confusione, dell’ambiguità, in definitiva della menzogna.

Termina qui l’antipasto. Pronti ad addentrarci ancor più nella selva intricata, pregheremo Maria di preservarci dal veleno dei frutti cattivi della mala pianta.
 
___________________________
 
Nota: (Qualche considerazione per dovere di completezza)
 
 Mentre qualcosa ha detto sulle conseguenze del COVID-19 per il “potente cammino” - per la penna dei suoi più fedeli e accreditati scagnozzi – qualcosa di assolutamente scandaloso. Egli ha disposto che venisse diramato un Comunicato Stampa per minacciare ritorsioni legali se non fosse stata smentita la “calunnia” di untori ai danni del “buon nome del cammino”. Calunnia resa pubblica da un incavolatissimo De Luca, mitico Governatore della Campania, che si è trovato a fronteggiare il primo focolaio della Regione proprio in conseguenza degli imprudenti raduni neocatecumenali. De Luca ha accusato espressamente i profeti cialtroni del cammino di essere i responsabili del primo focolaio scoppiato in Vallo della Lucania per l’uso sconsiderato del coppone della disubbedianza, che regolarmente e senza eccezioni passa da una vita di bocca in bocca nelle eucarestie neocatecumenali, così come il pane unico frazionato in grossi pezzi passa di mano in mano; autentico abuso anche in tempi in cui non vi è in giro alcuna pandemia!
E’ questa, infatti, la consolidata, scorretta, prassi invalsa - contro ogni divieto espresso della Chiesa - nella dissacrante e sacrilega Eucarestia Neocatecumenale, alla quale né Kiko né Carmen hanno mai voluto rinunciare. E’ accaduto così che, con loro grande disappunto, il modo “esclusivo” e anomalo in uso nel Cammino è balzato tristemente alla ribalta diventando all'improvviso di dominio pubblico e procurando loro una triste fama fino a quel giorno, fortunatamente per loro, sconosciuta; svelando agli occhi di tutti, anche di chi non ne capisce niente, pecche nuove e pecche antiche. Proprio un bel colpo basso!