Vi presentiamo una lettera di un sacerdote del Cammino che, dopo aver riconosciuto le gravi irrispettosità che questo itinerario cosiddetto "di fede" trasmette ai propri aderenti e persino ai propri seminaristi, propone a Kiko di porvi rimedio, per tutelare il Tesoro della Chiesa, l'Eucaristia, e "riformare" il Cammino.
La lettera aperta è del 2013, quindi ormai data da quattro anni. Possiamo constatare come per Kiko sia rimasta lettera morta, e quindi concludere che:
La lettera aperta è del 2013, quindi ormai data da quattro anni. Possiamo constatare come per Kiko sia rimasta lettera morta, e quindi concludere che:
"ECCLESIA SEMPER REFORMANDA, ECCLESIA KIKA NUMQUAM"
(la Chiesa deve sempre riformarsi, la chiesa di Kiko mai).
UMILE PROPOSTA DI MIGLIORAMENTO DELLA PIETÀ EUCARISTICA DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE, DA PARTE DI UN SEMPLICE SACERDOTE DEL CAMMINO A BARCELLONA (SPAGNA)
ECCLESIA SEMPER REFORMANDA
Kiko Argüello
Sede Internazionale del Cammino Neocatecumenale
Roma, Italia
Stimato Kiko, sono un sacerdote del Cammino che cammina con la nona comunità di San Vincenzo dela Horte, vicino a Barcellona.
Un sacerdote mio amico, della diocesi di Sant Feliu di Llobregat (suffraganea di Barcellona), mi invitò a fare le catechesi. Io le feci perché mi attraeva, da molto tempo, l'idea di far parte di una comunità di cristiani, giovani e adulti, che vanno a predicare la Buona Notizia per le strade alla gente.
Mi piacquero le catechesi, ma la "catechesi" parallela del diavolo mi convinceva di più: «Come ti vai a mettere in una comunità di cui tu non sei responsabile? Tu sei un sacerdote, e un sacerdote deve essere lui a condurre, nel nome di Cristo!».
Perciò avevo deciso di non andare alla cerimonia della consegna della Bibbia, alla fine delle catechesi. Successe però qualcosa di sorprendente che mi spinse a cambiare idea.
Nel confessionale della mia parrocchia, durante una direzione spirituale, una giovane donna della Colombia, che non conosceva il cammino, mi disse: "Padre, mentre lei celebrava la messa, ho avuto la visione di un vescovo che le consegnava una Bibbia. Non ho capito perché un vescovo dovesse consegnarle la Bibbia, ma più tardi il Signore, davanti al Santissimo, mi ha detto: 'Tu dillo al padre, lui capirà' ".
Questa stessa cosa la raccontai alla cerimonia della consegna della Bibbia, presieduta dal signor vescovo della diocesi Augustin Cortes.
Il giorno seguente quella giovane donna colombiana, che ha visioni e locuzioni interne del Signore e della Vergine fin da piccola, mi disse che, uscendo dalla chiesa parrocchiale, una voce malevola e tenebrosa le disse: "Questa me la pagherai molto cara!"
Quindi è molto chiaro, per me e per molti, che il Signore vuole il Cammino e che il demonio non lo vuole. E soprattutto il demonio non vuole che noi sacerdoti entriamo nelle comunità, perché sa molto bene che sono un cammino di umiltà, e pertanto di salvezza, per noi e per molte persone!
Però, Kiko, c'è qualcosa che mi preoccupa molto, ed è il motivo di questa lettera.
Mi preoccupa la carenza di pietà eucaristica e la carenza di attenzione e di delicatezza nel trattare l'Eucaristia.
Un giorno c'era l'adorazione del Santissimo in una parrocchia del Cammino. Erano presenti tutte le comunità. Nessuno però si inginocchiò davanti al Signore.
Una volta ebbi l'occasione di fare una visita catechetica alla Sagrada Familia di Barcellona (sono stato lì 8 anni come seminarista diacono e vicario) con un gruppo di una cinquantina di seminaristi con i propri formatori, provenienti da vari seminari Redemptoris Mater della Spagna.
Quando andammo all'Agape in una parrocchia di Barcellona, dopo la visita alla Sagrada Familia, nessun seminarista e nessun formatore (sembrò a me) andò a salutare il Signore nel Tabernacolo.
Allo stesso modo ho osservato che praticamente nessuno delle comunità va a salutare il Santissimo prima e dopo l'Eucaristia.
Piuttosto, la cappella del Santissimo si trasforma in un ripostiglio dove lasciare le cose.
Parlando con un sacerdote latino-americano, commentava molto infastidito che nella sua parrocchia ha dovuto affrontare le comunità perché "non si inginocchiano (davanti al Santissimo) né mi rispettano come parroco quando richiamo la loro attenzione sopra questi ed altri temi importanti"
Nessuno si inginocchia davanti a Gesù
Inoltre mi preoccupa che, nel dare la comunione con coppe tanto grandi e tanto piene di vino, cada per terra (l'ho visto personalmente più di una volta, con gran dolore per la mia anima).
Un giovane mi spiegava recentemente che aveva smesso di assistere alle Eucaristie del Cammino perché aveva visto qualcuno, più di una volta, scuotere le briciole del pane dopo essersi comunicato.
Allo stesso tempo mi preoccupa (e ho sentito esprimere questa preoccupazione anche da laici) che si dà la comunione a tutto il mondo senza avvisare preventivamente che è necessario essere in grazia di Dio per comunicarsi degnamente.
Kiko, molti ci accusano di non avere sufficiente amore per Gesù, realmente presente nell'Eucaristia. E l'accusa ha un certo fondamento.
L'Eucaristia, come tu sai molto bene, è il Tesoro della Chiesa. Lì è realmente presente il Signore, nostro Dio e Redentore.
Mi rallegra sapere che, nella Casa del Cammino in Galilea, vicino al lago di Tiberiade, c'è l'adorazione perpetua del Santissimo, con un seminarista del Cammino sempre presente.
Kiko, è urgente che arrivi da parte tua a tutte le comunità un segnale di allarme: trattiamo con tenerezza l'Eucaristia!!
- Inginocchiamoci davanti al Tabernacolo. Lì c'è il Signore!
- Che le cappelle del Santissimo siano sempre rispettate come luoghi di preghiera e di adorazione;
- Che i sacerdoti del Cammino facciano lo sforzo di essere disponibili per le confessioni prima dell'Eucaristia perché la gente possa comunicarsi in Grazia di Dio;
- Diamo la possibilità di ricevere l'Eucaristia in ginocchio e direttamente alla bocca. E avvisiamo che quando la si riceve in mano, lo si faccia con molta attenzione e cura;
- Che il Sangue di Cristo venga ripartito in calici più piccoli e sempre in modo da impedire che il Sangue di Cristo vada a terra (per esempio, con un corporale o purificatore sotto la bocca e mai passando il calice oltre i banchi e le sedie, in difficile e precario equilibrio).
Beve dalla coppa-insalatiera
Kiko, che nessuno possa provarsi a dire che non amiamo a sufficienza Gesù, realmente presente nell'Eucaristia. Al contrario, che si possa dire: "Nessuno vezzeggia e tratta con tanta tenerezza l'Eucaristia come quelli del Cammino".
Sono convinto, Kiko, che se questo si realizzerà, il Cammino di moltiplicherà per 10 e per 100. E allora sì che saremo pronti per evangelizzare la Cina e per la Nuova Evangelizzazione del Mondo intero.
Che la Vergine Maria, Fondatrice, Madre e Regina del Cammino, ci aiuti con la sua potente materna intercessione.
Che ci aiutino anche tutti gli Angeli , Santi e Sante del Cielo.
Amen.
Ricevi l'abbraccio di un sacerdote che ti ammira e prega per te, per Carmen e per il Padre Mario. E, a partire da oggi, per tutta l'equipe internazionale di Roma. Un saluto speciale al Padre Sotil, catechista dei catechisti della mia parrocchia, sacerdote del nostro episcopato e mio buon amico.
un semplice sacerdote di Dio Altissimo
Sant Feliu de Llobregat (Barcellona, Spagna) 24 ottobre 2013
Festa di S.Antonio Maria Claret, sacerdote catalano, fondatore dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria, infaticabile Apostolo, come te, Kiko, dell'Amore di Dio
Lugubre tabernacolo in un seminario RM: insieme a Gesù, e con lo stesso onore, viene custodito un vangelo. Davanti, nessun inginocchiatoio, solo sedie. |
Nota: un giorno ho accompagnato padre Farnés, già anzianotto, a casa sua, dopo la celebrazione della festa patronale della parrocchia vicina. Naturalmente, durante il tragitto, abbiamo parlato di tutte queste cose ed egli mi ha ascoltato con attenzione.
Lo considero qualcosa di provvidenziale perché, come disse lui stesso all'inaugurazione dell'Istituto di Teologia di Barcellona, diversi anni fa, davanti a te e a Carmen e al Cardinale di Barcellona, Carles, in una sala delle riunioni del Seminario Conciliare Diocesano affollata di gente che ti ascoltava con entusiasmo: «a Barcellona possiamo essere orgogliosi di dire che qualcosa di così grande come il Cammino Neocatecumenale è nato "liturgicamente" nelle classi del prestigioso Istituto di Liturgia di Barcellona».
Ebbene, da Barcellona, da parte di un semplice sacerdote che cammina in una delle mille e mille comunità del Cammino sparse nel mondo, parte una umile, ma allo stesso momento ambiziosa, iniziativa di migliorare la nostra pietà eucaristica, che darà senza dubbio molto frutto se tu consideri opportuno, Kiko, proporla a tutti con l'aiuto di Dio e della Madre di Dio.
ECCLESIA SEMPER REFORMANDA!
Pescator, pescator che peschi? |
Alcune correzioni alla prima versione della lettera:
1. La lettera è stata inviata a titolo personale, non dalla Segreteria della Diocesi come Segretario della Diocesi, ma come semplice sacerdote di Dio Altissimo. Chiedo umilmente scusa per il difetto di forma della prima lettera.
2. Non si fa riferimento ai 10 seminari Redemptoris Mater di Spagna, ma solo ad alcuni di essi.
3. Si corregge l'espressione "maltrattatori dell'Eucaristia" con "non sufficiente amore per Gesù realmente presente nell'Eucaristia".