Questo blog fu aperto 19 anni fa, a fine maggio 2006, perché su altri blog venivano censurate le oneste testimonianze (e anche i placidi ragionamenti sui fatti) riguardo la setta neocatecumenale. E venivano censurate specialmente di fronte all'evidenza della lettera del 1° dicembre 2005 contenente le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI contro le carnevalate liturgiche del Cammino.
Nel corso di tutti questi anni molti fratelli del Cammino, credendo di rendere gloria a Kiko, ci hanno insultаtо, minаcciаtо, dеnigrаtо. Ma come abbiamo già detto tante volte da tanti anni, le eresie e gli errori del Cammino, così come le ingiustizie che il Cammino e i capi del Cammino hanno perpetrato, restano gli stessi, indipendentemente da quanto si è detto in questo blog. Nostro Signore lo sa benissimo, e non ha bisogno di leggere questo blog per rendersene conto.
Le sacrosante critiche al Cammino nascono anzitutto dal suo inquinamento liturgico e dottrinale. Cioè il Cammino si spaccia per cattolico ma non lo è. Non lo è perché devia dalla dottrina cattоlica; non lo è perché devia dalla liturgia cattolica. Sono deviazioni del tutto arbitrarie, nate per compiacere la superbia e l'ignoranza dei suoi autonominati "iniziatori" spagnoli, Kiko e Carmen.
È ovvio che alla gerarchia neocatecumenalizia per difendere tali deviazioni occorrerà spesso mеntire, ingannare, essere ipоcrita, calpеstare la dignità dei fratelli del Cammino. Infatti è impossibile difendere strafalcioni liturgici e dottrinali con la verità, con la fede, con la speranza, con la carità.
Ed è inevitabile che le ingiustizie perpetrate dalla gerarchia kikiana-carmeniana vengano "coperte" dalla complicità del resto di tale gerarchia anche quando sono particolarmente schifose. Nella mentalità neocatecumenale si considera lecito e addirittura doveroso mentire e ingannare quando c'è da preservare il prestigio e i soldi della propria setta e dei propri capicosca.
Di tanto in tanto qualche lettore del blog ci testimonia che qualcuna delle pagine qui pubblicate gli è stata di aiuto per aprire gli occhi sulla realtà del Cammino Neocatecumenale. Basterebbe già soltanto questo - l'aver accidentalmente aiutato qualche anima ad abbandonare la sеtta erеtica dei «nuovi falsi profeti» - a giustificare l'esistenza di questo blog e l'enorme lavoro fatto da tanti collaboratori alternatisi nel corso di tutti questi anni.
Molto più spesso veniamo accusati da qualche kikolatra di passaggio (o dai tre o quattro asini che ossessivamente-compulsivamente ragliano per disturbare qualsiasi discussione di questo blog) di "ripetere sempre le stesse cose". Sarebbe come accusare la Chiesa di ripetere sempre che il Signore è veramente risorto. Quando una cosa è vera, non ti stanchi di ripeterla.
Nei panni di un fratello del Cammino, mi sentirei gravemente interrogato dal fatto che per "criticare il Cammino" è stato sufficiente ribadire il Magistero, ricordare la Tradizione, spiegare la liturgia, rileggere il Catechismo, indicare opere e scritti dei santi, prendere nota degli atti dei vescovi e dei sommi pontefici, testimoniare l'unica vera fede...
Primo punto fermo: le verità di fede restano tali anche qualora la gerarchia cattolica si stufasse di annunciarle. Anche quando i vescovi e i parroci si affannano a parlare di temi secondari, le verità di fede non cambiano, da duemila anni non cambiano e mai cambieranno (a meno che non vogliate pensare che Nostro Signore si è sbagliato e per due millenni nessuno se n'era accorto prima di Kiko Argüello e Carmen Hernández), e l'approfondire la conoscenza delle verità di fede non può che aumentare la propria fede. (Approfondire significa anche riconoscere le eresie, cioè le distorsioni delle verità di fede)
Secondo punto fermo: la modalità di celebrare i sacramenti è descritta nel Messale e negli altri documenti liturgici validi per tutta la Chiesa, che chiariscono cosa si "deve" dire e fare, cosa si "può" eventualmente dire o fare o omettere (e in quali circostanze), e per chiarezza talvolta specificano perfino alcune cose che in una liturgia non si possono dire né fare. Dunque il seguire fedelmente il Messale non è "rubricismo" ma è fedeltà all'autorità della Chiesa che lo ha promulgato e lo ha garantito come vero culto a Dio gradito. Chi altera la liturgia, anche solo di una virgola, sta implicitamente proclamando di saperne di più della Chiesa.
La prassi liturgica invalsa nel Cammino è di infischiarsene del Messale e dei documenti liturgici, modificando arbitrariamente tante cose per adeguarle ai dettami di Kiko e Carmen. Con ciò stesso, i neocatecumenali già dimostrano di rifiutare di appartenere alla Chiesa e di seguirne le indicazioni, anche se a parole affermassero il contrario.
Le dottrine insegnate dal Cammino deviano alquanto dal Magistero della Chiesa (e dal Catechismo che ne è una chiara espressione). Anche se a parole affermassero il contrario, Kiko e Carmen e i loro adepti hanno portato avanti un gran cumulo di imprecisioni, inesattezze, equivoci, errori, vere e proprie eresie. Che non hanno mai corretto.
Dottrina e liturgia vanno inevitabilmente "a braccetto": chi inquina l'una, è perché ha già voluto inquinare l'altra. È inevitabile che chi inquina la fede finisca per inquinare anche la liturgia che celebra i misteri di quella fede. E quando lo stesso Sommo Pontefice prende «decisioni» sgradite al Cammino, gli autonominati "iniziatori" del Cammino, seguiti da tutti i loro adepti, se ne infischiano di quelle «decisioni», anche se a parole affermassero il contrario. Lo si è visto per esempio con le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI del 1° dicembre 2005, che comandava che il Cammino celebrasse "senza aggiunte né omissioni" la liturgia cattolica. E invece la risposta degli autonominati "iniziatori" fu che avrebbero ubbidito a modo loro.
In qualità di fedeli cattolici sappiamo anche che la Chiesa continua a sussistere anche quando il Successore di Pietro è incapace di scacciare i lupi fuori dall'ovile. Ed è un motivo in più per continuare a tenere aperto questo blog: informare, nel nostro piccolo, i fedeli che incappano nella setta o che stanno per esservi coinvolti a vario titolo (da fidanzati, parenti, colleghi, parroco...).
Anche se a parole affermassero il contrario, i neocatecumenali sono di fatto nemici della Chiesa e ostili alla fede. Sono convinti di essere loro i depositari di tutto, sono convinti che è la Chiesa a doversi adeguare al kikismo-carmenismo.
Dunque, questo blog continuerà ad aver motivo di esistere, almeno finché non si verificherà una di queste condizioni:
- il Cammino viene scomunicato (o sciolto d'autorità, o semplicemente dichiarato non cattolico) dalla Santa Sede
- Kiko rinnega le proprie eresie, con una pubblica e dettagliata professione di fede, costringendo di fatto i suoi seguaci a scegliere se stare dalla parte dell'eresia o dalla parte della Chiesa istituita da Nostro Signore Gesù Cristo.
La parlantina neocatecumenalizia potrà forse ingannare noi, ma non potrà ingannare Nostro Signore.