lunedì 29 giugno 2020

FRUTTI NEOCATECUMENALI. ASSAGGIAMOLI - IL SALE DELLA TERRA (terza parte)

Terza puntata sul caso della trasmissione televisiva "Il sale della terra" del 1983. L'introduzione era [qui], mentre la prima puntata era discussa [qui].

Dunque, parlavamo della parrocchia dell’Immacolata a Tor Sapienza, rammentata nella 1° puntata in RAI, condotta e ideata da Mimmo Gennarini insieme a un'equipe neocatecumenale nel 1983, “Il sale della terra”.

Di quella parrocchia, dove all’epoca il Movimento Neocatecumenale si era incistato da soli 9-10 anni ad opera di Gennarini figlio, Giuseppe, vennero invitati a parlare sia il parroco uscente, fautore dell’incistamento, che quello “governante”.

Ne magnificarono l’esperienza, fino a dichiarare che “prima” di aver conosciuto il Movimento Neocatecumenale NON ERANO CONVERTITI e credevano che Dio non venisse “prima di tutto”.

Allora siamo rimasti incuriositi da cotanta magnificenza insieme a cotanta mancanza di fede da parte dei due preti e siamo andati a guardare lo stato della parrocchia ai giorni nostri.
Doveva essere un paradiso, dopo così tanti anni di “lievitazione” meravigliosa.

Invece abbiamo scoperto che, al di là degli apprezzamenti ecclesiali, questa parrocchia conta 21 comunità neocatecumenali formatesi nell’arco di 50 anni e il dichiarato numero di "mille neocatecumenali"! (se è vero sono figli dei figli dei figli sicuramente in maniera preponderante), ed ha creato diversi problemi e innescato un esodo di parrocchiani quasi totale.

Partiamo però dall'inizio.

La parrocchia era stata visitata nel 1982 da Giovanni Paolo II.

Il parroco disse al Papa, come al solito magnificando:
Dieci anni fa questa parrocchia era distrutta. Il Signore ha portato qui un “Cammino”. In questo “Cammino” ci sono ora 6 comunità  (in 10 anni) e questi sono i fratelli. Veramente sono dentro il mio cuore perché HANNO CONVERTITO ME PER PRIMO CHE ERO DURO. E così il primo anno, nel 1972, è nata la prima comunità e poi ogni anno una nuova comunità.
Questa è veramente mitica: "I FRATELLI HANNO CONVERTITO IL PRETE!".
NON DIO, NON GESÙ CRISTO, MA "I FRATELLI", SEMPLICI UOMINI LAICI QUALSIASI.

Nella Chiesa cattolica è Dio che converte.
Non "i fratelli"
E poi, se sono SEI comunità e gli anni sono 10, non mi pare si possa dire “ogni anno una nuova comunità”... Ma sapete, ai neocatecumenali piace sempre arrotondare per eccesso, molto eccesso.
I fratelli della prima comunità, Santo Padre, dall’anno scorso vanno di casa in casa ad annunciare Gesù Cristo e a portare la pace. Bussano alla porta, si presentano a nome del parroco e vanno ad annunciare la Vita eterna, il perdono dei peccati, perché la gente purtroppo non crede che Dio perdona i peccati, pensa che Dio è ingiusto, che sia un castigatore. Bene, tra questi fratelli della comunità ci sono anche molti catechisti delle Cresime e delle prime Comunioni e fanno anche la preparazione delle coppie al Battesimo dei figli.
Vanno ad annunciare Kiko casa per casa. La "gente" crede che Dio sia un "castigatore"... salvo poi entrare nel Cammino e sentirsi dire che "il Signore ti manda le disgrazie", che è anche peggio perché implica che Dio sarebbe un sadico castigatore.

Dopo due anni è nata la seconda comunità. Ora sono vicini alla tappa del “Cammino” in cui cominceranno a pregare l’Ufficio Divino, cominceranno a dire anche loro le lodi ogni mattina. Anche tra loro ci sono molti catechisti delle Cresime e alcuni delle prime Comunioni; hanno anche molti figli e speriamo che tra questi possano sorgere vocazioni, qualcuno che continui la missione di Gesù Cristo come sta facendo Lei.
La «tappa del Cammino», prendete nota. È stata subito dopo sostituita con una dozzina di tappe...
Poi è nata la "terza comunità", e anche loro hanno un programma di vita già scritto in partenza dai sommi "catechisti". Sono già giunti alla tappa del mollare il malloppo:
Poi è nata la terza comunità, alcuni anni dopo: adesso stanno facendo uno “scrutinio” in cui il Signore darà loro la grazia di dare un segno concreto di abbandonarsi completamente a Dio e non più soltanto al denaro e ai beni di questo mondo. Anche qui ci sono alcuni che fanno catechesi sacramentale nella parrocchia. La quarta comunità è nata l’anno scorso dall’unione di due comunità, perché i fratelli erano troppo pochi. Anche tra questi vi sono alcuni che fanno catechesi. Quest’anno abbiamo avuto la grazia di fare una catechesi per adulti e sono venute novanta persone due volte a settimana per due mesi.
Nel 1983 già erano documentate fusioni di comunità.

Poi hanno fatto una convivenza (un ritiro di due giorni) e sono nate due diverse comunità perché erano tanti. Tra questi, Santo Padre, più della metà erano lontani dalla Chiesa completamente. Ebbene IL SIGNORE HA DATO LA GRAZIA, ATTRAVERSO QUESTO “CAMMINO”, DI RISCOPRIRE LA CHIESA, DI VEDERE COME SOLO GESÙ CRISTO PUÒ VERAMENTE ANNUNCIARCI UN BENE. Il mondo ci promette chissà quali beni, chissà quali vantaggi, ma solo Gesù Cristo può darci la Vita eterna. Io vorrei ora che sia il nostro catechista, Giuseppe (Gennarini), che dieci anni fa portò il primo annuncio, sposato ed ora itinerante negli Stati Uniti, a dare la sua esperienza e poi anche il responsabile della prima comunità, Cesare."
Parlò Giuseppe Gennarini, catechista proveniente dalla parrocchia di S. Luigi Gonzaga:
Io venni qui a fare la catechesi della prima comunità nove anni fa. Ma veramente incredibili sono i cammini del Signore, perché, pensi, io prima di fare questo cammino, quindici anni fa, ero marxista, mi ero allontanato dalla Chiesa.”
Marxista dandy: figlio di ricchi all’università…
La noia dei ricchi "bene"...

A questo punto il Papa si rivolse ai presenti con queste parole (notare come sempre che nel linguaggio pontificio il «mi sembra» va tradotto con «mi auguro»):
Si pensa così, che dire che un parroco è innamorato è una cosa contraddittoria. Ma io dico: deve essere innamorato, e io vedo che lui è innamorato, INNAMORATO DI TUTTI I GRUPPI, MA FORSE CON UN CERTO «PIÙ» PER IL VOSTRO GRUPPO. QUESTO POTREBBE CREARE ANCHE UN CERTO PARTICOLARISMO. MA NO! Io osservo, perché è abbastanza trasparente e mi sembra che lui, TRAMITE LA VOSTRA COMUNITÀ, è innamorato della sua parrocchia. E la parrocchia è più larga della vostra comunità, ma Gesù ci ha situato così: ci ha parlato del LIEVITO, LA MASSA E IL LIEVITO, e il lievito è sempre una parte, una cosa piccola, e la massa è la massa, ma ci vuole il lievito.
Notate come il Papa, anche nell'entusiasmo, non manca mai di rimproverare (sia pure con delicatezza) gli atteggiamenti settari che ha appena visto coi suoi occhi.

Del lievito abbiamo già parlato nel precedente articolo. Anche Gesù parlava del “lievito dei farisei”. Anche quello era lievito. Però dannoso.

Continuò il Papa:
Ecco, io penso che IL VOSTRO PARROCO, E I SUOI COLLABORATORI, HANNO TROVATO UN PO’ NELLA VOSTRA COMUNITÀ QUEL LIEVITO. ANCHE HO VISTO, NEGLI ALTRI GRUPPI, MA FORSE NELLA VOSTRA COMUNITÀ IN MODO SPECIALE. Ha fatto il cammino, come si dice nel vostro linguaggio. Io vi conosco già un po’, vi ho incontrato [ndr: almeno dal 1980in diverse parrocchie di Roma. Forse anche fuori parrocchia, ma soprattutto nelle parrocchie e MI SEMBRA CHE LA VOSTRA COMUNITÀ QUI, IN QUESTA PARROCCHIA, È MOLTO BEN SISTEMATA. Essa cresce insieme con la parrocchia grazie al parroco e insieme con il parroco, il quale vedendo le difficoltà di questa parrocchia, come lui ha detto, dieci o quindici anni fa, che cosa c’era o non c’era piuttosto, vedendo tutto questo, prese insieme a voi quegli impegni apostolici adeguati.
Ma c’è ancora un’altra parola che si ripete sempre di più nei contatti con i gruppi neocatecumenali, è la parola «itinerante». Iter vuol dire, si sa bene, un cammino. Ma qui è un cammino apostolico. Itineranti vuol dire quelli che prendono un cammino, cominciano un cammino, per portare la loro scoperta.
Io vi auguro di continuare così in questa parrocchia, BENE SISTEMATI, BENE SISTEMATI NELLA VITA DELLA PARROCCHIA, DI RIMANERE LIEVITO, PERCHÉ MI SEMBRA CHE QUESTA PAROLA, SE SI TRATTA DELLA VOSTRA SISTEMAZIONE QUI NELLA PARROCCHIA, È LA PIÙ IMPORTANTE: DI RIMANERE LIEVITO."
Che ci se ne può fare di solo lievito? Poi diventa marcio e ammuffito se non si mescola alla farina per annullarsi e farla crescere…

Povero Giovanni Paolo II, in questo caso - se si prende "lievito" nella sola accezione positiva - si può dir bene che non è stato davvero profetico.

Infatti, venendo ai giorni nostri, proprio nel 2020, la pasta che avrebbe dovuto essere lievitata, la massa, se n'è andata altrove, lasciando il lievito da solo, a inacidirsi.

Nella pagina facebook della parrocchia, non mancano interventi dei pochi parrocchiani originari insoddisfatti che denunciano quello che noi ben sappiamo e cerchiamo di diffondere da anni.

Proprio quest’anno a maggio, una signora scrive:
Come al solito una messa di apparenza... INCHINANDOSI DAVANTI AI SIMBOLI DI KIKO, INVECE CHE DI CRISTO! Ha ragione il profeta... vi siete scaldati con la lana delle pecore... nutriti con il loro latte... e veramente anche con la loro carne... ma non le avete guidate e protette! Se foste stati dei veri "vicepastori" avreste messo nostro Signore (il Buon Pastore) in primo piano! davanti a Lui vi sareste prostrati in preghiera per il bene di tutti e davanti a Lui vi sareste inchinati ed avreste presentato i segni della Sua presenza... e non avreste dovuto chiedere di far sapere chi è morto in parrocchia... perché voi dove eravate mentre quelle persone morivano?...
Oh, ma guarda: i neocatecumenali non erano gli specialisti del "mettere Dio al centro", "mettere Dio in primo piano", "mettere Dio al di sopra di tutto"? Come mai vanno sempre dando l'impressione diametralmente opposta?

Prosegue la testimone: "non kikizzatemi nemmeno da morta":
Oggi riflettevo che DOVRÒ LASCIAR SCRITTO, OLTRE ALLE ALTRE DISPOSIZIONE PER IL MIO FUNERALE... DI NON PORTARMI IN PARROCCHIA... BENCHÉ SIA STATA LA PARROCCHIA DI MIA APPARTENENZA... MA NEANCHE DOPO MORTA DESIDERO ESSERE POSTA ALLA PRESENZA DI KIKO O DEI SUOI SIMBOLI! Per essere alla presenza di Cristo la mia bara dovrebbe stare a metà navata e non si potrebbe poi passare... od in cappellina dove c'è anche il tabernacolo, ma non c'è posto... per cui se dovessi morire in ospedale chiederò di farlo nella loro cappella... lì sicuramente il Crocifisso vero c'è! OPPURE DIRÒ A MIO FIGLIO DI SCEGLIERE UNA CHIESA VICINA CHE ABBIA IL CROCIFISSO SULL'ALTARE... è assurdo che non si possa però assistere ad una vera messa od ad un vero funerale... ora che dovrete farli all'aperto, quale Crocifisso porterete fuori? È vero le pecore attente sanno riconoscere la voce del vero pastore!
Un’altra signora scrive che avrebbe voluto rinnovare lì le promesse del 25° di matrimonio, ma gli è stato impedito perché:
Per i Parroci avevamo pochi invitati e così ho dovuto cambiare. Mi era dispiaciuto enormemente. Ma è sempre la mia Chiesa.
Le viene risposto che:
Non sono gli invitati il problema... ma per la chiesa nuova, appartenere alla comunità... sennò la chiesa alla Cervelletta (sempre che sia libera)... così anche per battesimi e matrimoni... naturalmente tutti ti diranno che non è vero... ma è LEGGE non scritta! Purtroppo!
Dopo questo fioccano molte testimonianze:
So bene come funziona. Per fortuna non è la mia chiesa di appartenenza… la mia chiesa di appartenenza è S Cirillo Alessandrino. QUI IL PRETE HA ANCORA VOCE IN CAPITOLO. NON PER NIENTE MOLTISSIMI FEDELI VENGONO DA VIALE TOR SAPIENZA.
Spetta a voi far valere la casa di Dio per il motivo per la quale è nata: la casa di tutti i fedeli e dove la legge è.uguale per tutti. Datevi da fare affinché ritorni la casa di tutti.
A Tor Sapienza TUTTI I VERI CRISTIANI SANNO COME È LA SITUAZIONE, ma cosa possono fare contro degli idolatri che non vogliono sentire! Dovrebbe essere il Vaticano od i Vincenziani a far rispettare le regole! Cmq Dio non si può prendere in giro e solo a Lui spetta l'ultima parola!
Io anni fa volevo iscrivere mio figlio autistico al corso x la prima comunione...mi risposero che lui non avrebbe capito il senso del prendere l'ostia x lui era come mangiare una patatina... (a chi non "capisce", niente sacramenti!)
Andai alla parrocchia della Rustica e lì ci accolsero a braccia aperte... partecipammo a tutti gli incontri e gli fecero fare la comunione, su nostra richiesta, una settimana prima da solo ma con tutti i suoi compagni di catechismo.
Non facemmo la classica festa al ristorante... festeggiamo lì con i parenti e con la parrocchia e i bambini del catechismo... con coloro che ci avevano accolti…
PER ME A TOR SAPIENZA NON ESISTE UNA CHIESA....e da allora non li accolgo per la benedizione Pasquale.
Nella mia casa l'ipocrisia resta fuori dalla porta!
Mi dispiace, ma dovete imporvi. La chiesa è la casa di Dio il parroco è il suo vice e deve dirigere la Chiesa, NON FARLA DIRIGERE DALLE COMUNITÀ [neocatecumenali]. Purtroppo vi lamentate in tanti ma le cose da anni non cambiano...
Ti capisco... se tuo figlio fosse stato della comunità gli avrebbero messo un gruppo solo per lui... e parlo per esperienza perché ERO CATECHISTA... ma una volta lasciata la comunità, quando ho cominciato a capire le "stupidaggini" di Kiko, sono stata messa in SITUAZIONI DI MOBBING PERCHÉ MI DIMETTESSI... e ci sono riusciti quando hanno mandato a fare i vestiti in un negozio che faceva da copertura per lo spaccio di droga! ma PRIMA DI ME HANNO LASCIATO ALTRE BRAVE CATECHISTE, CON LO STESSO SISTEMA, SOLO PERCHÉ NON ADERIVANO ALLE IPOCRISIE NEO-CATECUMENALI! Non a caso molti di loro sono della Rustica, dove la chiesa non gli da' spazio e comandano qui.... molti altri invece vengono da altre parti di Roma! ALMENO LA METÀ NON SONO DEL POSTO! Pazienza lasciamo a Dio di fare la Sua Giustizia! per noi non dovrebbe essere un problema, Dio arriva ovunque!
Sono stata in amicizia col Parroco... od almeno mi ritenevo tale, sia con lui che con un altro sacerdote... e spesso ho cercato di farli riflettere!... Speravo che con questa pandemia avrebbero cambiato rotta e che se andavano in streeming avrebbero fatto messe per tutta la borgata... INVECE LO HANNO USATO PER FARE MESSE PER LA COMUNITÀ! Alla via Crucis prima della domenica delle Palme... hanno fatto una pagliacciata senza neanche la Croce... non parliamo della messa delle Palme e di Pasqua... vengono inquadrate solo le immagini prese da Kiko, che ormai infestano tutta la parrocchia, od il suo crocifisso... mai il vero Crocifisso sul muro, che da anni hanno messo a metà navata pronto ad essere buttato fuori! e non parliamo delle omelie... non conoscono neanche il Vangelo! L'unico che si salva e parla di un Dio d'amore è don Stefano, ma è da poco che è qui... e non so' quanto si renda conto di ciò che ha intorno! SONO ANNI CHE TUTTA TOR SAPIENZA PROTESTA... QUANDO ANDAVO PER LE CASE NE HO SENTITE TANTE ED ANCHE DOPO... MA COSA SI PUÒ FARE SE VIGONO LE LORO REGOLE!
Mettete il Crocifisso... non le immagini create da Kiko! la nostra parrocchia dovrebbe essere cattolica e cristiana! Perfino Papa Francesco ha messo il Crocifisso di San Marcello al centro dell'altare, ed anche a Santa Marta... e lui si è posto alla sua sinistra in servizio e non nel ruolo principale... voi invece continuate a tenerlo fuori vista ed onorate i segni di Kiko... non sapete chi seguiva Cori (?) con il vitello d'oro la fine che hanno fatto... Ho apprezzato come al solito l'omelia di don Stefano... ma non è possibile che in questa situazione non abbiate paura delle conseguenze!
sapendo che la Parrocchia non si prende poi responsabilità contro i "bulli", i delinquenti e gli spacciatori... che oltre ad invadere la borgata si spingono ben dentro l'oratorio e i campi... Chi si prenderà questa responsabilità... e poi (invece di farlo fare a chi viene aggredito mentre vi presta servizio) denunciate o chiamate i servizi sociali per coloro che non si comportano regolarmente! Non credo che troverete aiuto da persone fra l'altro impreparate, quando voi che dovreste proteggere i più deboli vi girate dall'altra parte anche quando basterebbe chiamare il genitore e chiedere un migliore comportamento o l'allontanamento del bullo o del delinquente! ACCOGLIERE IL PECCATORE È UN CONTO, FARLO DELINQUERE IN PARROCCHIA È UN ALTRO!
NELLA NOSTRA PARROCCHIA PURTROPPO VANNO TUTTI A SERVIZIO DA KIKO, invece che appresso alla parola di Cristo e delle sue pecore... per cui spero che arrivino più vocazioni, sacerdoti che ancora amano Cristo e vogliono servire i cattolici cristiani della nostra borgata... CHE SI RICORDINO DELLE MESSE NORMALI, E NON PERDANO TUTTO IL LORO TEMPO PER LE MESSE DI KIKO, LE SUE CELEBRAZIONI, RITI, CONVIVENZE, E SPECIALMENTE CHE RIMANGANO NELLA NOSTRA PARROCCHIA LE DONAZIONI O LE RACCOLTE! Che Dio ci aiuti ad ottenere buoni pastori per la nostra parrocchia è per il bene della nostra borgata.
Bellissima riflessione... ma nella nostra parrocchia, in quanti sacerdoti la seguiranno??? ... in una parrocchia dove CHI VUOL SEGUIRE LE REGOLE DI CRISTO È COSTRETTO AD ANDARE ALTROVE... dove I CARISMI VENGONO BLOCCATI SE NON CI SI INCHINA AD UN "UOMO"... dove I POVERI NON VENGONO ACCOLTI, I PROBLEMI SI FA' FINTA DI NON VEDERLI (tanto ci pensa Dio)... dove I SACERDOTI INCONTRANO E SERVONO SOLO UN GRUPPO, E NON I VERI PARROCCHIANI... dove non si soccorre il povero, ma solo quelli di un gruppo... DOVE IL DENARO RACCOLTO NON VA' PER IL BENE DELLA PARROCCHIA E DEI PARROCCHIANI, MA FINISCE PER LE FINALITÀ DI UN GRUPPO... dove SI PORTA AVANTI RAZZISMO, OMOFOBIA, MASCHILISMO E DIVISIONE... dov'è San Vincenzo??? ma in special modo dov'è Cristo???... Giusta la prefazione... I nostri corpi sono nati dalla polvere, e finito il miracolo della vita terrena quello ritorneranno. Quel che conta è la nostra parte spirituale... dove andrà?.... appresso ad un uomo, probabilmente nel fuoco eterno, od appresso a Cristo nel suo Regno???... CHE DIO VENGA PRESTO A LIBERARCI DA QUESTA SCHIAVITÙ.
Belle parole e propositi... ma DOVE REGNA IL GIUDIZIO, LA DIVISIONE, CRISTO NON PIÙ SULL'ALTARE... LA CARITÀ NON ESISTE!... Il digiuno per qualcuno è solo un’apparenza, e l'elemosina è solo per chi fa parte del gruppo e LA CHIESA VIENE SPOGLIATA DALL'ELEMOSINA CHE VIENE DAI CATTOLICI, PER INDIRIZZARLA AD UN UOMO!!! e rimane senza ristrutturazione e aiuto per i veri bisognosi!!! Perché TUTTI I GRUPPI DI SOSTEGNO O CATTOLICI, SONO STATI COSTRETTI AD ANDARE ALTROVE... e chi fa catechismo, ma non vuole seguire le "idiozie" di un certo gruppo, ma l'amore di Dio, viene messo nelle condizioni di dover andarsene, lasciando il proprio mandato???... SPERIAMO CHE LA NOSTRA PARROCCHIA RITORNI AL VANGELO ED A CRISTO, e sulla strada di San Vincenzo!
Anche nella nostra parrocchia in passato (molto passato purtroppo) si sono fatte molte opere di aiuto ad altri, o di accoglienza... MA POI È DIVENTATA "PROPRIETÀ" DI UN GRUPPO E SI È ASSERVITA AL GRUPPO INVECE DEL CONTRARIO, PER CUI TUTTI GLI ALTRI SONO STATI COSTRETTI AD ALLONTANARSI... E TUTTE LE POSSIBILITÀ ANCHE FINANZIARIE, SONO FINITE IN QUEL GRUPPO INVECE CHE NELLA PARROCCHIA! Ho ascoltato con le mie orecchie, più volte parlare di donare al povero, o anche riguardo la ' pedofilia' di stare attenti ai bambini... o riguardo all'oratorio stare attenti che non si facessero male... ma di fatto i soldi sono andati altrove, il nostro caro parroco sa' bene che da sola ho dovuto provvedere per far smettere un ragazzo con problemi di picchiare gli altri o di aggredire le persone, e che le parole detteci sulla pedofilia erano solo un apparenza, perché qual'ora ci fosse stato un caso, non si sarebbe fatto niente... Le parole non servono, bisogna fare i fatti, altrimenti si è complici di chi fa' il male! Nella nostra parrocchia in passato si è fatto molto bene... ma NEGLI ULTIMI VENT'ANNI, QUESTA STRADA NON SI CONOSCE PIÙ!"
Molto bello!!! ☦️ PECCATO CHE A TOR SAPIENZA SI VENERI UN UOMO INVECE DI SEGUIRE I SUOI INSEGNAMENTI [di Gesù]... CHE I SUOI SACERDOTI SERVANO QUELL'UOMO, I SUOI PREGIUDIZI, IL VECCHIO TESTAMENTO, LE SUE DIVISIONI E ZIZZANIE, INVECE DI SERVIRE CRISTO in imitazione di San Vincenzo!
Nella (parrocchia) mia ci sono si le catechesi comunione e cresima ed anche gli scaut, ma purtroppo chi non fa' parte di un certo gruppo, viene allontanato, e solo quel gruppo occupa la chiesa, per non parlare che i sacerdoti se escono lo fanno con quel gruppo e trascurano del tutto gli altri, considerandoli come non cristiani, alla messa di Natale o Pasqua si fa' solo un tipo di cerimonia, legata a quel gruppo, e la mattina la messa solenne è fatta solo dal sacerdote più anziano, senza canti, e di solito senza aiuto... TUTTI GLI ALTRI GRUPPI O SE NE SONO ANDATI, O SONO 2 GATTI... Il crocifisso invece che sull'altare è a metà navata pronto ad uscire... ed il quadro di San Vincenzo è talmente nero che ormai quasi non si vede più... oltre che I SOLDI RACCOLTI DAL GRUPPO INVECE CHE IN CHIESA FINISCONO AL FONDATORE... Naturalmente sia per messa che per catechismo, chi non condivide (TANTISSIMI) vanno altrove... Io stessa ho dovuto lasciare, il catechismo sia per mobbing, che perché chi ha fornito i vestiti per le comunioni erano persone poco per bene, ed alla mia richiesta di prendere informazioni mi è stato risposto che lui non faceva il poliziotto... Se bambini od adulti vengono aggrediti ci si gira dall'altra parte... se qualcuno protesta non è cristiano... Se parli di Trinità è un mistero! Se parli di nuova creazione fatta dallo Spirito Santo nel grembo di Maria, bestemmi! Qualche problemino ci sarà, No! Però non credo che tutte le parrocchie stiano così... od almeno me lo auguro!
In quella parrocchia sono rimasti solo loro, il “lievito”.
Gli altri sono scappati tutti o li hanno fatti scappare, come abbiamo sentito dalle testimonianze su facebook.
L'affezione particolare a "quel gruppo", di cui nel 1982 Giovanni Paolo II era sicuro che avrebbe portato l'amore del parroco alla parrocchia intera, ha invece distrutto la parrocchia per metterci i neocatecumenali.

Nonostante così chiare evidenze, sfratti ed esodi di parrocchiani, nel vicino 2018 il vicario di Roma, monsignor Angelo De Donatis, ha fatto un incontro con i 1000 (!?!?) neocatecumenali di Tor Sapienza.

Mille? 21 comunità, per fare 1000 persone dovrebbero essere composte ciascuna da 47-48 camminanti.

Sarà, ma in tutte le realtà che conosco io (e non sono poche), è una vittoria se esiste qualche comunità di 35 persone, altrimenti possono arrivare anche a meno di 10.

Quando si parla del Movimento Neocatecumenale si ha sempre timore dell’inganno: non sarà mica, per caso, che il numerone si è raggiunto convocando anche altri “fratellini” da altrove?

Possibilissimo.

Ma le vocazioni, che sono esattamente rintracciabili perché c’è l’evidenza dell’ordinazione presbiterale, sono solo 4 e chissà se di parrocchiani territoriali… 3 famiglie in missione... in 50 anni!

L’incredibile, dopo che sappiamo della “sparizione” dei parrocchiani esiliati in altre parrocchie “dove il prete ha voce in capitolo e non i neocatecumenali”, sono le parole del vicario:
Vi auguro di avere sempre un cuore traboccante di Spirito Santo. La Sua bellezza è la comunità e voi siete la testimonianza che in questa città c’è un numeroso popolo di credenti il cui “io” spirituale cede il posto al “noi”. La vostra vita e tutto il quartiere senza questo Cammino sarebbero stati più poveri
Magari, se queste parole le avesse rivolte ai parrocchiani di Tor Sapienza, invece che ai neocatecumenali, glielo avrebbero potuto spiegare che “SONO ANNI CHE TUTTA TOR SAPIENZA PROTESTA”, invece che sentirsi impoverita dall' assenza del loro “noi”.


No comment.

(fine terza parte -- segue)

sabato 27 giugno 2020

Spagna: arrestato presbitero neocatecumenale per abusi sessuali su minori, a Jerez de la Frontera

Il vescovo neocatecumenale Mazuelos Pérez
e il presbitero neocatecumenale
Vásquez Urizar
Lo scorso 17 giugno 2020 il periodico spagolo La voz del sur ha riportato la notizia dell'arresto di don Ángel Arturo Vásquez Urizar con l'accusa di abusi sessuali su un preadolescente (Diario de Jerez afferma che il ragazzo non è neanche quattordicenne).

Vásquez Urizar è un presbìtero neocatecumenale della diocesi di Asidonia-Jerez (città di Jerez de la Frontera e dintorni, nel sud-ovest della Spagna), diocesi retta da più di dieci anni dal vescovo neocatecumenale José Mazuelos Pérez. Vásquez Urizar, parroco della chiesa di san Rafael a Jerez da circa sei anni, è originario del Guatemala e si era "formato" nel seminario neocatecumenale di Medellín, in Colombia, per poi andare in missione neocatecumenale (insieme a sei seminaristi neocatecumenali) a Jerez de la Frontera accolto dal vescovo neocatecumenale Mazuelos Pérez. Missione particolarmente conveniente, visto che ciò gli ha fatto ottenere la cittadinanza spagnola potendo così abbandonare la povertà guatemalteca.

Già agli inizi della sua carriera da parroco, don Arturo e i suoi avevano dovuto difendersi dall'accusa di essere «settari» e di «lavorare solo per i kikos».

La curia di Asidonia-Jerez, dopo aver ricevuto credibile notizia degli abusi sessuali e contattato il Vaticano, non ha potuto far altro che denunciare il soggetto alla Procura, dalla quale è stato emesso il mandato di arresto "senza cauzione" (come nei casi in cui l'arrestato sia ancora in grado di proseguire nel reato o di inquinare le prove). La curia ha anche voluto precisare che l'arrestato non aveva precedenti penali in Guatemala e in Spagna, come se temesse l'accusa di aver incardinato (e fatto prendere la cittadinanza) ad un presbitero neocatecumenale dal passato torbido.
Eh, già: quante volte i presbikikos che fanno grossi pasticci (non solo contra sextum) vengono comodamente mandati "in missione" qua e là per il mondo ogni volta che sta per scoppiare lo scandalo? A quanto pare c'è tutto un bizzarro andirivieni di presbikikos con la scusa delle missioni Fidei Donum.
Il sopracitato periodico si affanna a precisare che "in parrocchia e al paese nessuno sa niente": ci viene il dubbio che siano stati intervistati solo i fratelli del Cammino Neocatecumenale.

Qualche notizia sul vescovo neocatecumenale Mazuelos Pérez: poco dopo l'ordinazione al sacerdozio nel 1990, stette a Roma per tre anni per studi di teologia e prestando servizio pastorale presso la parrocchia neocatecumenale di Santa Francesca Cabrini nel quartiere Nomentano ("che nel 1969 ha accolto le catechesi di Kiko Argüello"). Nel 2003-2004 era "professore invitato" al seminario neocatecumenale del Callao, in Perù. Infine, appena quarantottenne, viene misteriosamente eletto all'episcopato per la diocesi di Jerez de la Frontera, che attualmente conta 460mila battezzati e oltre 150 sacerdoti: non male come inizio carriera per un giovane vescovo fresco di nomina, saranno stati i potenti appoggi del Cammino?

Secondo La Vanguardia, sarebbe stato lo stesso Mazuelos Pérez a denunciare il presbikiko pedofilo (che stando ai giornali spagnoli potrebbe essere presto denunciato per altri casi). Se così fosse, significa che lo scandalo è talmente grosso che perfino il Cammino Neocatecumenale, notoriamente amico dei pedofili (si veda ad esempio il caso Apuron), ritiene opportuno prendere le distanze.

Nota: alcuni giornali indicano il presbikiko come "Arturo V.I.", probabilmente confondendo il secondo cognome con Irizar, più diffuso nei paesi di lingua spagnola. Magari i giornalisti di Jerez de la Frontera potrebbero indagare se la fedina penale pulita del soggetto abbia a che fare con un non troppo involontario errore di trascrizione del cognome.

giovedì 25 giugno 2020

"IL SALE DELLA TERRA": 1° PUNTATA, "PRIMA" E "DOPO" LA CURA

Abbiamo introdotto questo tema nel precedente articolo [qui].

Già nella prima puntata di quelle sei de Il Sale della Terra, come poi nelle successive, durante la sigla iniziale viene cantato il canto neocatecumenale “Per amore dei miei fratelli”.

Poi la voce di Mimmo Gennarini, che accompagna tutte e 6 le puntate, pronuncia un eloquente discorso introduttivo, che comprendiamo molto bene oggi, ma meno allora:
Siccome io sono un cronista e non un teologo, cercherò di accompagnarvi DENTRO LA CHIESA per farvi vedere delle COSE CHE FORSE NON CONOSCEVATE. E poi anche molte cose che ci sono nella chiesa, anche importantissime non le abbiamo potute registrare, ALTRE CI POSSONO ESSERE SFUGGITE.
E così si mettono al riparo dal non aver sufficientemente mostrato altre realtà equipollenti al Movimento Neocatecumenale: la verità è che “gli è sfuggito molto di ciò che non è Movimento Neocatecumenale”, anzi direi tutto.

E poi, sull'esempio di Carmen Hernández, vanno dicendo
di non chiamarlo "Movimento Neocatecumenale"?
La trasmissione si articola su tre piani costanti: interviste a “persone comuni”, interviste ad “esperti” esponenti del clero e video.

Le interviste ai neocatecumenali semplici vengono chiamate testimonianze e potrebbero essere state fatte con lo stampino, quasi tutte da persone con pochissimi anni di cammino, ognuna ad evidenziare il “prima” e il “dopo” LA CURA.

Di questo tipo, neocatecumenali, ne abbiamo ben 10, conteggiando tutte le esperienze individuali, a fronte di tre di altro Movimento: due molto brevi dei Focolari e una altrettanto breve di Comunione e Liberazione.
Il Movimento Neocatecumenale da solo batte gli altri Movimenti tutti insieme 10 a 3.

Complimenti!

La prima di queste “esperienze” viene dal Messico, poi dall’Italia, poi da Los Angeles…
Per tutte queste persone il percorso neocatecumenale è iniziato da non più di 5-6 anni.
Sai quante cose avevano ancora da scoprire…
Troppa fretta per magnificare qualcosa.
Troppa fretta per parlare di "Chiesa RINNOVATA".

Il refrain comunque è sempre lo stesso, prestampato, tutti sembrano aver ricevuto lo stesso input robotico:
PRIMA di conoscerlo (Gesù Cristo) nella mia vita tutto era IO, IO semplicemente, la mia intelligenza, le mie forze. Mai sono stato onesto, sempre in un modo o nell’altro sono stato adultero, egoista, vanitoso, ladro. Tutte quelle cose terrene di cui siamo schiavi e da cui non è facile uscire…. ORA, anche fisicamente sto molto meglio, perché prima per il troppo lavoro ero sempre arrabbiato, non andavo d’accordo con nessuno in famiglia…
(PRIMA), circa 5 o 6 anni fa MILITAVO NEI GRUPPI DELL’ESTREMA SINISTRA (TERRORISTI, ADDIRITTURA)… (ORA), da quando mi è stato fatto questo annuncio di Dio che è amore, che è perdono, che Dio ama soprattutto i disgraziati, SOPRATTUTTO i peccatori… ho visto che questa parola veniva a colmare questo vuoto… che si è avverata nella mia vita.
(PRIMA) Ho tentato di tutto per far riuscire il mio matrimonio… Poi un giorno udii delle persone in parrocchia, durante una messa della domenica, che parlavano di una promessa (i famosi “annunci”). ORA Ho accettato i miei due figli e sono disposta ad averne altri. Anche l’atteggiamento verso il denaro è cambiato durante questo CAMMINO. Avevamo molti soldi nei primi 3 o 4 anni di matrimonio, poi qualcuno nella chiesa mi ha detto che il denaro era il mio problema, non è che io ci abbia creduto, ma abbiamo incominciato a dare via i soldi. PRIMA eravamo posseduti dal conto in banca, scoprimmo che i soldi erano davvero il problema. Dio, prendendo la nostra nullità, stava ricostruendo il sacramento del nostro matrimonio."
(PRIMA) Avevo tentato tutta la vita di essere una brava persona, un buon marito, un buon padre e penso che sia stata la misericordia di Dio a mostrarmi che sono un fallimento e che tutte le azioni della mia vita sono state compiute in funzione del mio egoismo. Io penso che Dio permetta le tentazioni nella mia vita per mostrarmi che sono l’uomo più debole che esista, che in un momento, se LUI NON MI TENESSE LA MANO SULLA TESTA, io cadrei… perché sono così debole che in un attimo potrei fare QUALSIASI COSA
(PRIMA) Io ero scivolato, senza sapere come, gradualmente in uno stato gravissimo di peccato, di abiezione… ero ormai ad un passo dall’alcolismo cronico. Ero davvero al limite della totale dipendenza… ADESSO a distanza, sono ormai 5 anni che anch’io con Maria sono in questo cammino, posso vedere le cose con maggiore chiarezza, la parola ha operato sensibilmente in me. Ha operato in me questa cosa stranissima di cominciare a riempire il mio spirito, dandomi la gioia
"Allegria"
neocatecumenale
È una famiglia tristissima, anche i figli. Facce lugubri, mai nemmeno l’accenno di un sorriso, pianti. Dove si vede la gioia?

Perché questa dicotomia tra le parole e l’atteggiamento?
È uno dei sintomi della schizofrenia.

Noi “ex” lo sappiamo perché: perché lì dentro ti senti come obbligato a magnificare e a credere cose che non esistono e tutto il corpo, l’aspetto esteriore, lo dichiarano.
Parole senza vera sostanza.

Io sono stata nel Movimento Neocatecumenale per 35 anni e dentro di me c’è come un emblema, un’icona di memoria, riguardo a una sorella che entrò in comunità con un problema che la faceva soffrire moltissimo.
Nonostante apologie varie e dichiarazioni verbali, quando alla fine ho lasciato il Movimento, ricordo ancora questa “sorella” piangere sempre su quello stesso problema.
Nulla era cambiato, se non le cose che normalmente cambiano nella vita di tutte le persone con il tempo.

Ma continuiamo:
(PRIMA) Vedevo un’unica soluzione oramai davanti a me, la morte, mia e dei bambini. In questa situazione veramente di morte profonda, mi fu dato un annuncio, un annuncio di salvezza, che c’era uno (UNO? Gesù definito come "uno", qualsiasi) che poteva cambiare questa vita… Così entrai in una comunità di fede e ho cominciato un cammino vero e proprio di fede. DOPO un anno e qualche mese che ero in cammino, anche Luciano (il marito) è entrato in comunità…”
(PRIMA) questo matrimonio, pur avendo io successo nel lavoro, nella vita, si andava sfaldando. Mia moglie mi disse: “Ti dico che c’è uno che la può rifare nuova”… lei frequentava una comunità neocatecumenale… trovai un catechista che mi disse che la vita eterna cominciava già da qua e questa seconda cosa mi colpì più ancora e così andai a sentire tutta una catechesi. Sono entrato in questa comunità, ormai da 5 anni, e (ORA) posso dire che è un po’ come la guarigione dello storpio.”
(PRIMA) io vengo dal marxismo, cercavo un senso alla vita nella politica, nella sociologia, ma Dio ha cercato me attraverso un frutto del Concilio, attraverso una chiesa storica, che mi ha portato un annuncio. Non ero sposato, non credevo affatto al matrimonio, per me il matrimonio era un assurdo. ORA sono sposato e… adesso mi trovo ad aspettare il quarto figlio.”
(PRIMA) il mio cuore era proprio incatenato dal potere della sicurezza dei soldi, dalla pensione, dal lavoro… (ORA) Con il potere della chiesa che ha dato a noi lo spirito, abbiamo venduto la casa, la villa, abbiamo venduto anche l’eredità che io avevo avuto da parte di mamma e ho visto che là ho acquistato la più grande libertà… se non avessi visto questo forse la mia vita sarebbe stata costruita sulla sabbia, come era costruito sulla sabbia il nostro matrimonio. Io invece ho visto costruire su Gesù Cristo, che è Lui che ci fa amare quando siamo diversi, quando siamo contrari. Cosa che PRIMA era impossibile. E invece farci amare nella verità, io PRIMA non riuscivo a stare accanto a mio marito, ora mi ha fatto innamorare di mio marito, meglio di quando eravamo fidanzati.”
Di fronte a questa parola: Va’, vendi i tuoi beni, poi seguimi e avrai un tesoro nel cielo, io vedo che questa parola è possibile compierla, e anzi, è possibile in Gesù Cristo. Però ho visto che proprio là stava (PRIMA) l’inganno per me per avere pace per la mia vita. Quando il Signore mi ha dato questa forza di liberarmi da quanto mi teneva attaccato al modo di pensare comune, ho cominciato a scoprire che veramente esiste la pace."
Naturalmente, a fronte degli argomenti sollevati dai neocatecumenali, si hanno tendenziosamente altre testimonianze volte a dimostrare che invece “il mondo” si è allontanato da Dio.

Cosa vera, senza dubbio, ma non in funzione della soluzione proposta, che nascostamente ma di tutta evidenza, sarebbe il Movimento Neocatecumenale.

Intanto si vanno ad intervistare degli uomini in un’osteria mentre stanno giocando al tavolo delle carte: migliore spaccato della società “atea” non poteva essere trovato.
Poi però si intervistano anche alcune persone all’uscita della Messa domenicale, “i cristiani della domenica”, per mostrare che la loro fede è del tutto insufficiente: alcuni non vanno a Messa tutte le domeniche, altri non credono nel perdono né nella resurrezione dei corpi, altri si confessano meno di una volta all’anno…

Ma come sappiamo, i video che contengono queste interviste possono essere sapientemente tagliati, per ottenere quello che è funzionale alla tesi.

Hanno avuto il coraggio di propagandare il Movimento Neocatecumenale in occulto, vuoi che non abbiano lo stesso coraggio per accomodarsi le interviste?
Ormai la nostra fiducia sul loro operato, anche in costanza di questo ciclo di trasmissioni, è totalmente e definitivamente decaduta.

Però c’è una cosa interessante da evidenziare: i due video appena menzionati a dimostrazione della società atea e della Chiesa tiepida, sono stati entrambe girati a LUGO DI ROMAGNA, dove al tempo esistevano le comunità. Sarà un caso? Un paesino insignificante non poteva essere “eletto” a parametro di percentuali (come poi si vedrà che insinua Gennarini), se non per marcare la “differenza”.

Allora adesso il confronto fra l’ALLORA e ORA lo possiamo fare noi, perché a LUGO DI ROMAGNA ci sono stati seri problemi col Movimento Neocatecumenale: nel 2009 fu letteralmente spazzato via dal Vescovo di Imola, che sciolse completamente la loro comunità (ufficialmente, invece, nelle comunità circolò la voce che la decisione era stata di Kiko: non sia mai che il legittimo vescovo possa prendere legittime decisioni sul Cammino). I camminanti furono divisi e depistati a Ravenna e Bologna.

Poi però trovarono il modo di farlo rientrare dalla finestra nel 2011.
Come mai così incaponiti su un paesello?

Perché il Movimento Neocatecumenale non ammette sconfitte, come tenta ancora di fare in Giappone: fintanto che non riconquista i territori perduti non è pago.

Nel 2010 si leggeva che:
Si incontrano il sabato sera alle 21 alla chiesa di Santa Maria in Porto in via di Roma, in una messa frequentata da UNA CINQUANTINA di fedeli ogni settimana.”
Ma il bello è che l’articolo che ne parla, li annovera tra “le 200 chiese in cui vivono ortodossi e cristiani-non cattolici”, insieme agli islamici, gli ortodossi, gli ebrei, i mormoni, i testimoni di Geova, gli evangelici e i buddisti."

In un commento su Facebook, sempre del 2010, si legge:
Sarebbe bello condividere ciò che hanno vissuto e stanno vivendo i fratelli del cammino a Lugo di Romagna dove con grande difficoltà e dolore IL CAMMINO È STATO CHIUSO, almeno questa è una delle versioni, altri ancora dicono del plagio messo in atto da anni dai catechisti …un grande dolore che ha coinvolto tanti che si erano affidati… forse per la prima volta nella loro vita…”
Non è una gran bella figura, quella che hanno fatto.

Ma per rimediare alla figura, hanno trovato il modo, non si sa come (oppure si sa?), di indurre il Vescovo a riammettere “cosa nostra”, con tanto di apologie:
Se in passato alcune persone hanno subito torti anche gravi da parte dei catechisti o di altri membri del Cammino, più che discutere conviene mettersi in ascolto del Vangelo. Se poi emergerà che sono stati inferti dei danni documentati, sarà mio dovere comminare una sanzione ai colpevoli e, nella misura del possibile, risarcire chi li ha subiti… Infatti il bene fatto dal Cammino supera il male che vi si è insinuato.”
Voltafaccia totale, chissà i capi quanto si sono lavorati questo vescovo nei due anni di "esilio", in tutti i modi possibile che ben conosciamo, fino ad indurlo al cinismo verso le adesso "presunte" vittime, per decantare il "bene fatto dal Cammino".

Ma quando fu chiuso, uno stesso neocatecumenale rilasciò questa testimonianza:
In realtà non sono uscito, ma i così detti catechisti dopo aver DEVASTATO il centro NC di lugo e aver SPARSO CALUNNIE SU PARROCI E VESCOVO STESSO hanno abbandonato le 8 comunità con circa 400 persone. Chiuso ! siamo stati trovati mancanti.”
Problemi.

C'erano 8 comunità in un paesino, circa 400 persone, ma avranno convinto il Vescovo a "non resistere al LORO male".

Un altro video a dimostrazione della ”religiosità naturale”, incompleta e non cristiana, viene realizzato ancora una volta tendenziosamente a San Gregorio Magno (Salerno).

Qui si intervistano persone estremamente semplici, che articolano a malapena una frase, sul “motivo” del terremoto in Irpinia, risalente a due anni prima, cioè al 23 novembre 1980.

Intervista a San Gregorio Magno
Già la domanda è tendenziosa:
La VOSTRA RELIGIONE come vi dà la risposta a quello che è successo?”
Ma le risposte sono sorprendenti:
Gesù faceva sempre del bene, quindi non è colpa sua”
Credo che casomai Dio salvava casa sua, che è crollata (la Chiesa). Fosse stato un demonio, un diavolo a mandarla sotto terra
È stato il diavolo, perché Dio ha i suoi figli, mica vuoi male ai vostri figli?"
Fino a rispondere alla tendenziosa domanda su cosa ha “insegnato il terremoto”, con affermazioni come:
Io credo che non ha insegnato niente, perché la gente è più cattiva di prima e più invidiosa”.
Una fede semplice, ma genuina.

Dio non può voler male ai suoi figli, Gesù faceva sempre del bene…

Ma si tenta, naturalmente, di farla passare per “religiosità naturale”.

Dopo aver dato le sue belle dimostrazioni, Mimmo Gennarini si sente autorizzato a dire:
Si crede in maniera confusa…”
Poi imputa la “decadenza” alla diminuzione del clero avvenuta nel corso dell’ultimo secolo.
Sapesse quanto avrebbero avuto a diminuire dopo il Concilio Vaticano II!!

“Allora” e “ora”.

L’avvento del Movimento Neocatecumenale, come tutto il post Concilio, non è riuscito ad invertire la tendenza, che è sensibilmente peggiorata, nonostante le dichiarate migliaia di presbikikos in circolazione. LA "NUOVA CHIESA" non ha avuto sufficientemente forza.

Comunque l’intenzione del gruppo gennariniano, per noi esperti ex neocatecumenali oggi, è chiara: far passare il messaggio che la Chiesa è impoverita, sia come qualità che come numeri, anche nel sacerdozio.

Oggi sappiamo distinguere bene com’è l’impostazione che prelude alla loro “gloria”: denigrare e mostrare il peggio degli altri per esaltare se stessi, con le stesse armi utilizzate per la denigrazione.
Lo vedremo più volte anche in seguito.

Infatti, puntuale come un orologio, si introduce l’argomento delle vocazioni.
Con calma e a suo tempo, mostreranno che il Movimento Neocatecumenale produce "anche" le vocazioni.

Ma non solo, si arriva anche ad affermare che “avendo visto come la società si è allontanata dalla Chiesa”, si potrebbe pensare che il Concilio Vaticano II sia stato un fallimento.

Fallimento?
Certo che no!
Ci sono i neocatecumenali!
Sotto mentite spoglie.

Non sia mai che possa sembrare quello che è, che cioè si vuole propagandare non la Chiesa, ma il Movimento Neocatecumenale…

Qui si inseriscono allora le opinioni degli “esperti”, tutti naturalmente sostenitori del Movimento, o comunque attenti a non contraddire.

C’è l’intervista a padre Raniero Cantalamessa, allora ed ora predicatore pontificio, per ottenere la risposta desiderata:
Per l’esperienza che ho fatto, io devo dire che lo Spirito ha ripreso a soffiare nella chiesa fortemente (dopo il Concilio)
Sottinteso che senza Concilio Vaticano II, lo Spirito non riusciva a soffiare, ci voleva il Concilio per far "riprendere a soffiare". Sic.

L’esperienza personale di Cantalamessa è questa:
Pregando con dei laici, i laici sono forse una parola chiave in questo tempo dopo il Concilio, feci questa preghiera: “Signore fa’ che io non muoia come un professore universitario in pensione”, ma non sapevo cosa dicevo. Pochi giorni dopo, in un’ora di preghiera, io non pensavo, ero il professore universitario che ogni tanto prega anche lui. In quest’ora di preghiera il Signore mi passò davanti e io posso dire, molto umilmente che lo vidi quasi con gli occhi, della fede, s’intende…Io capii che realmente Gesù passa nel mondo di oggi e in un istante presi la decisione di lasciare l’università, la cattedra, che tutti sanno cosa significa una cattedra ordinaria e mi alzai da quell’ora di preghiera che io avevo deciso di seguire Gesù in questo nuovo passaggio nella chiesa, nel mondo per predicare con lui il regno di Dio.
Questo l’aggancio per il CARPE DIEM neocatecumenale.

Alla sollecitazione di Gennarini sul “cogli l’attimo”, perché magari dopo chissà… Cantalamessa risponde:
Ah non solo, ma io in quel momento ebbi l’impressione che Gesù non ha bisogno di nessuno e HA FRETTA e se non mi alzavo subito per andargli dietro lo perdevo e grazie al cielo spero di on averlo perduto
Questo viene detto ai papabili seminaristi di solito:
Alzati, fallo subito, perché poi passa l’attimo”. Nessuna conferma, nessun pensamento.
Stessa cosa per i soldi:
Dalli subito, non ci ripensare, cavalca l’onda…”

Tutto in precisi momenti ad alta emozionalità, come “alzate” nei raduni o passaggi.

Però Cantalamessa, sulla "vendita dei beni", aggira prontamente l'ostacolo dicendo:
"È quel tesoro per il quale bisogna essere pronti a vendere tutto ma, ALCUNI ANCHE DI FATTO, ma tutti in senso spirituale, cioè a posporre ogni cosa al regno di Dio…”
Poi tocca padre Nocent, professore all’Istituto liturgico Sant’Anselmo, discepolo di Dom Botte e sostenitore del "Movimento liturgico" ante Concilio, che conferma il messaggio:
Un grande entusiasmo vedere alcune volte alcune parrocchie magnifiche di Roma, penso ai gruppi di giovani e ho fatto questa esperienza entrando in una Messa celebrata da almeno 200 giovani. Al primo momento ero un po’ disturbato perché il canto era veramente stonato. Tre secondi dopo avevo completamente dimenticato questa stonatura perché ho sentito un livello, una qualità spirituale tanto forte che tutta l’assemblea vibrava di questa qualità spirituale. Comunque, il Concilio ha raggiunto almeno lo scopo di dare la possibilità di pregare insieme e sentire l’assemblea nella quale passa lo Spirito”.

Video [qui] su Youtube
Fino ad arrivare al non plus ultra, padre de Monicault, dell’Istituto Teologico di Parigi:
Il Concilio è venuto a me, attraverso una chiesa NUOVA che sorge dal Concilio. Vuol dire una Chiesa storica, che sta nella storia, che annuncia una buona notizia per il mondo storico, anche per me. A ME HA DATO LA CONVERSIONE. Sono stato nella Chiesa, insegnavo nella Chiesa, INSEGNAVO ALLA CATTOLICA SENZA CONOSCERE LA CONVERSIONE, senza avere visto una chiamata storica alla conversione. È un aiuto formidabile, che dà la vita
Prete, insegnante di teologia e NON CONOSCEVA LA CONVERSIONE!

Ma che si era fatto prete a fare nel 1969?

Evviva il Concilio, e i suoi frutti!

Fonte battesimale voluto da
padre Antoine de Monicault
nella sua chiesa...
Ma che poteva dire? Padre Antoine de Monicault è stato uno dei primi sacerdoti, in Francia, del Movimento Neocatecumenale, che ha incistato nella parrocchia parigina della Bonne Nouvelle nel 1989, ed è stato parroco per 22 anni. Semplice parroco.

Al 2011 in quella parrocchia i kikos erano solo 200. In 22 anni!!
Ha convertito al kikianesimo meno di 10 persone all'anno!!

"Allora" e "ora".

Ma il Gennarini sa benissimo come deve parlare per far passare quel suo mefitico messaggio.
Infatti dice che Paolo VI afferma che “È necessario nella nostra generazione, RICOMINCIARE a COSTRUIRE la Chiesa”.

Voleva forse dire “COMINCIARE a RICOSTRUIRE la Chiesa?”. Lapsus linguae o lapsus memoriae?…

Perché la Chiesa È GIÀ COSTRUITA, la istituì nostro Signore Gesù Cristo direttamente e personalmente.

Non si deve quindi RICOMINCIARE A COSTRUIRE, ma casomai a RICOSTRUIRE ciò che è danneggiato. Specialmente riguardo alla dottrina e alla liturgia.
Inoltre Paolo VI dice chiarissimamente:
RI-COSTRUIRE, RI-COSTITUIRE quella chiesa che abbiamo ricevuto come eredità ricchissima dal passato. L’organismo ha bisogno di essere RINNOVATO, RINGIOVANITO, RI-EDIFICATO.
Il programma si conclude con un video in cui il buon Gennarini, non pago di esperienze singole, rifila nel suo programma celebrativo anche una parrocchia neocatecumenalizzata: l’Immacolata a Tor Sapienza di Roma, corredata sia del parroco uscente, che impiantò le comunità, sia di quello attuale all’epoca.

Entrambi si mostrano entusiasti della loro scelta, arrivando addirittura a dire che la parrocchia prima di… “prima che si RINNOVASSE” era una totale desolazione.


Parrocchia dell'Immacolata a Tor Sapienza,
neocatecumenalmente rinnovata
Veramente sfigata quella parrocchia che annoverava ben 5 preti al suo servizio:
Il movimento ecclesiale crollò, le strutture andarono tutte quante in sfacelo, l’Azione Cattolica finì, le Acli dopo Vallombrosa finirono, i catechisti ci abbandonarono, ci trovammo soli. 5 sacerdoti… Io ero proprio disperato, volevo andarmene, avevo fatto già la lettera di dimissioni.”
Di casi del genere ne abbiamo veramente conosciuti pochi, credo anzi che questo sia l’unico, dove si è verificata una completa tabula rasa.

Poi, ripensandoci, viene in mente che magari tutta quella fuga e quella disfatta potevano non essere propriamente e totalmente “prima della cura”, ma con tutta probabilità lo sfollamento sia stato un “effetto collaterale della cura”, visto che i neocatecumenali di solito fanno scappare quasi tutti dai luoghi dove si incistano.

E questa ipotesi, in effetti, si rivela vera. Lo vedremo in altro articolo.

Sentir parlare un prete in quel modo, veramente fa cadere le braccia:
Mi fecero conoscere questo movimento di comunità neocatecumenali e feci questo tentativo. Io vidi che c’era una cosa grandissima, c’era che Dio è prima di ogni cosa, mentre A NOI CI DICEVANO CHE DIO VENIVA DOPO [ndr: ???? chi glielo diceva?] Prima venivano le cose di questo mondo, venivano gli interessi della gente, dar da mangiare, risolvere i problemi sociali… Invece, sentendo che c’era Dio al primo posto, dissi “sarà qualcosa di molto grosso”.
Mi chiedo dove si sia formato questo prete e chi potesse dirgli che “Dio veniva DOPO”.

Ma anche il parroco successivo non manca di tessere le lodi del Cammino:
La parrocchia non è più gente che viene alla chiesa e 5 preti. Adesso la parrocchia è un insieme di fratelli, e parecchi anche fratelli, e la gente vede. È un segno per tutti, anche per quelli che non credono. quest’anno, noi abbiamo fatto la veglia di Pasqua che sempre ha avuto 100-150 persone, la chiesa piena per un quarto. Sono 3 anni che facciamo la veglia di Pasqua per tutta la notte, da mezzanotte fino alle 6 e la chiesa è piena, colma [ndr: hanno riempito sì le chiese, ma di eretici]. Addirittura alcune volte i fratelli devono passarsi la sedia un po’ per uno.
Fine del lungo spot.

Si canta in RAI il canto neocatecumenale “Benedetta sei tu Maria”, a cura dell’orchestrina neocatecumenale della parrocchia di S. Luigi Gonzaga a Roma.

Noi però, avendo esperienza del prosieguo neocatecumenale, abbiamo voluto vedere cos’è successo e cosa succede nella tanto decantata parrocchia neocatecumenalizzata dell’Immacolata a Tor Sapienza di Roma.

Vediamo così che il Movimento Neocatecumenale è ancora presente con 21 comunità (in 50 anni), ma foriero di tutti i suoi danni. L’unico dannoso, anche se esistono altre realtà come la Legio Mariae, il gruppo di preghiera Padre Pio, le comunità Gesù Risorto…

Nel prossimo articolo prenderemo in esame l’evoluzione della suddetta parrocchia dell’Immacolata a Tor Sapienza.
Capiremo molte cose…

(fine seconda parte -- segue)

martedì 23 giugno 2020

TRENT'ANNI DI CAMMINO A CONFRONTO: COS'È SUCCESSO? (IL SALE DELLA TERRA - 1)

Nel 1983 la RAI mandò in onda un ciclo di sei puntate di un programma intitolato “Il sale della terra”, condotto dal neocatecumenale Mimmo (Pier Emilio) Gennarini, padre dei due pilastri neocatecumenali, Giuseppe e Stefano.


Giuseppe è attualmente il responsabile degli USA e ne abbiamo spesso sentito parlare riguardo alle faccendacce di Guàm.
GENNARINI GO HOMEsi leggeva al suo arrivo sull’isola di Guam.

Il capostipite Mimmo Gennarini, scomparso nel 1987, era un dirigente della RAI che si dice “abbia inventato la RAI” insieme ad altri nomi illustri come Enzo Biagi, Arrigo Levi, Umberto Eco… e che fosse uno tra gli uomini fidati dell’allora partito governante, per una forma di monopolio dell’azienda RAI.

Ettore Bernabei stesso, soprannumerario dell’Opus Dei e dirigente generale della RAI, ai tempi in cui Mimmo Gennarini era incaricato della selezione del personale, racconta che gli diceva di assumere solo cristiani. Infatti quando Gennarini gli disse: “Tranquillo, direttore, questo è un democristiano di ferro”, lui gli rispose: “Ma almeno crede in Dio? Perché che sia democristiano interessa poco, conta di più che sia credente".

Bernabei era un pezzo veramente grosso: era in contatto permanente con la segreteria di Stato vaticana e coi cardinali Dell’Acqua, Benelli e Casaroli. Però, «di certe questioni», parlava direttamente con il Papa, prima con Giovanni XXIII, poi con Paolo VI, e quindi con Giovanni Paolo II.

Non avreste voi garantito o messo una buona parola davanti al card. Dell’Acqua o al Papa, quando fu il momento per Kiko di presentarsi a chiedere il permesso di incistare la sua creatura, sulla parola di Gennarini senior che si trattava di “gente che crede molto in Dio”?
È naturale che potendo l’abbia anche fatto, a maggior ragione considerando che tale permesso fu chiesto “dopo” aver iniziato l’attività, come dice anche Kiko, quindi “dopo” aver catechizzato nel ’69 la parrocchia del ricco quartiere "bene" Parioli, S. Luigi Gonzaga, territorio della famiglia Gennarini.

Dal 1963, in RAI Mimmo Gennarini fu a capo del Comitato programmi, che decideva sulle messe in onda.

Gli fu facile così inserire nella programmazione del sabato sera una trasmissione che, non dichiaratamente, propagandava il Movimento Neocatecumenale ed era portata avanti da persone che hanno tutte poi avuto un significativo ruolo nel Movimento Neocatecumenale.

Io mi sono guardata tutte e sei le puntate e devo dire che, a parte qualche rarissima e breve ammissione ad altri Movimenti, tutte le puntate parlavano del Movimento Neocatecumenale, però in modo subdolo, senza dare nell'occhio, nominandolo solo qualche volta incidentalmente e con nonchalance.

Predicazione esclusivamente neocatecumenale, terminologia neocatecumenale, ospiti favorevoli al Movimento Neocatecumenale, testimonianze quasi esclusivamente neocatecumenali, addirittura canti neocatecumenali…
Però ufficialmente “era la Chiesa” rinnovata post Concilio Vaticano II.

In un paio di occasioni, lo stesso Mimmo Gennarini ha ammesso che la trasmissione era il frutto del lavoro in squadra con altre persone, come del resto si vede anche nei titoli durante la sigla.
Queste “persone” erano naturalmente tutte neocatecumenali DOC: oltre a Mimmo Gennarini, neocatecumenale comprovato e “mentore” romano di Daniel Lifschitz, c’erano anche Angela Pellicciari, in cammino dal 1971, l’ormai tristemente arcinoto figlio di Mimmo, Giuseppe Gennarini, quindi Giuseppe (Pino) Manzari, Luciano Tosti (ex sacerdote dispensato su sua richiesta nel 1950 e poi sposatosi ed appartenente al Movimento Neocatecumenale dal 1971 nella parrocchia romana di S. Luigi Gonzaga), Pierluigi Varvesi, giornalista e capo-redattore RAI, in Cammino dal 1970 e una certa Annamaria Federici, della quale non è stato possibile reperire notizie.

Anche nel backstage c’erano neocatecumenali DOC, magari nemmeno dipendenti stabili della RAI: collaboratore in redazione, Maurizio Pastore e tecnico audio Carlo Striano.

Quest’ultimo, anch’egli giornalista collaboratore anche del quotidiano Avvenire, fu cinereporter per la RAI e fotografo free-lance e amico del giornalista Bruno Vespa, col quale andò a cena insieme al giovane card. Wojtyla, poi Papa.

Questi sono gli ambienti in cui si è sviluppato inizialmente il Movimento Neocatecumenale.
Ambienti di soli VIP.

Nel Collegio Elettivo neocatecumenale contenuto negli Statuti ad experimentum del 2002, figurano, guarda caso: Giuseppe Gennarini, Stefano Gennarini, Giuseppe (Pino) Manzari, Carlo Striano e Maurizio Pastore.
La trasmissione era quindi organizzata da massimi esponenti del Movimento, al posto giusto nel momento giusto.

Non per infierire, ma chi lo dice che il Movimento Neocatecumenale salva le famiglie?
Pierluigi Varvesi non fa mistero, in uno dei suoi molteplici siti web, che dopo la prima separazione ha ottenuto l’annullamento del matrimonio, ma che anche il secondo matrimonio è naufragato nel 2007. Dal 2013 la comunità se l'è vissuta a Nettuno e gira e rigira è diventato in vecchiaia “laico consacrato” a Gesù.
Ognuno ha la sua storia, non c'è giudizio da fare, ma i fatti sono fatti.

Insomma, con la benedizione della RAI, il gruppetto VIP neocatecumenale, prevalentemente se non esclusivamente della parrocchia di S. Luigi Gonzaga di Roma, ha impetrato INTERESSI PROPRI, portando avanti per ben sei puntate un programma televisivo di evidente propaganda del loro personale Movimento, definendolo “Chiesa”.

Allora potevano agire indisturbati, spacciando ogni cosa volessero ma oggi, anno 2020, un po’ di cosette le possiamo capire meglio, dopo quasi 30 anni.

E non ci sembra nemmeno corretto che senza nulla dichiarare, come in una sorta di pubblicità occulta che ti manda input e immagini del prodotto da pubblicizzare, in modo che ti rimangano nella mente, una privilegiata parrocchia della “Roma bene” del ricco quartiere Parioli, abbia potuto metter su un intero programma di sei puntate a diffusione nazionale per propagandare quel particolare "itinerario", soprattutto spacciandolo per la Chiesa.

È stato un po’ come quando nei film mettono la lattina della Coca Cola in bella vista: non è una pubblicità esplicita della Coca Cola, ma la visione del prodotto ne induce la conoscenza ed il conseguente incentivo all’acquisto. Product Placement, così lo chiamano i pubblicitari: e si pagava profumatamente.

All’epoca nessuno si sarà accorto di nulla, dopotutto nessuno li conosceva, questi neocatecumenali, ma oggi capiamo benissimo.

In quel programma tutto parla di Movimento Neocatecumenale, a partire dalla disposizione scenografica.
Alla destra del conduttore Mimmo Gennarini, infatti, fa bella mostra di sé la croce astile kikiana rialzata su un piedistallo (come la lattina della Coca Cola).

Ma anche la sigla fa riferimento al Movimento Neocatecumenale perché, pur contenendo immagini di varia natura, propone l’immagine di un battesimo neocatecumenale per immersione nella classica vasca interrata ed i volti di alcuni “testimoni”, che poi risulteranno essere neocatecumenali ed è accompagnata da un canto neocatecumenale, precisamente “Per amore dei miei fratelli”.

Naturalmente, l’orchestrina a lato, munita di strumenti vari, è costituita da cantori neocatecumenali, di cui la voce solista è quella del compianto Giorgio Filippucci ed è ben visibile al charango la moglie di Giuseppe Gennarini, Claudia. I canti proposti, ovviamente, sono tutti canti neocatecumenali, ma non viene detto MAI.

Si dice solo alcune volte: “canto che forse non conoscerete”, consci del fatto che solo i pochi neocatecumenali esistenti nel 1983 li potevano conoscere, anche in virtù dell’«arcano», che proibiva tassativamente di diffondere questi canti a chi non fosse neocatecumenale e non fosse giunto alla tappa prevista.
Esperienza personale, ricordi precisi.
Ai “fratellini minori” veniva imposto l’arcano, mentre i grandi capi pubblicizzavano occultamente…

L'orchestrina neocatecumenale
Tutto molto in famiglia, si può affermare tranquillamente, servendosi di persone chiave della RAI.
Kiko deve molto alla famiglia Gennarini.

Stefano Gennarini, infatti, rimembrava in seguito che:
Quando tornai a Roma per il Natale del ’69 (dalla Germania), tutta la mia famiglia stava seguendo le catechesi condotte da Kiko Argüello e Carmen Hernández – iniziatori del Cammino – con don Francesco Cuppini, nella parrocchia di S. Luigi Gonzaga."
Ma l’interessante, oltre all’impianto scenografico e musicale totalmente neocatecumenale, è la scelta delle persone invitate a parlare, tutte naturalmente in linea perfetta con la dottrina Kika, nonché anche i collegamenti esterni, scelti ad hoc.

Alcuni dei personaggi o delle parrocchie intervistate nel 1983, però, sappiamo oggi che fine hanno fatto: i diseredati riabilitati, gli onorati infamati, gli sconosciuti rivelati… in un ribaltone rispetto all’epoca veramente impressionante.

Nei prossimi articoli analizzeremo ogni singola puntata, perché in ognuna di esse c’è un “tesoro nascosto” da scoprire, un argomento, personaggi. Non correremo il rischio che da youtube spariscano le puntate, come spesso avviene per le cose “pericolose”, anche se di appartenenza alla RAI. Abbiamo già tutto archiviato.

Intanto però ci preme dire due parole sulla parrocchia di S. Luigi Gonzaga, che fu una delle prime ad essere catechizzata da Kiko, nel 1969 e alla quale apparteneva l’intero cast del programma “Il sale della terra”.

All’epoca della trasmissione, quindi, costoro “camminavano” da appena 13 anni ed il Movimento neocatecumenale esisteva da solo 14.

Sebbene li avesse già rimproverati a febbraio 1983 («...le norme giuridiche, come anche quelle liturgiche, vanno osservate senza negligenze e senza omissioni...»), si può dire che quando Giovanni Paolo II fece la visita pastorale nel 1988, ancora non li conosceva bene, cioè intendeva vederne solo i tanto vantati “frutti”.

Infatti, incontrandoli separatamente dal resto delle altre realtà, oltre alle lodi tessute per il loro zelo, disse:
Fate sì che si realizzi una parola che corrisponda pienamente a quello che voleva Cristo dagli apostoli: Andate. NON DICEVA: PRENDETE I PALAZZI, LE RICCHEZZE, LE CASE . . . NO. GLI DICEVA: ANDATE.

Non palazzi come questi... (Domus Galilaeae)
Erano all’epoca solo 150 persone divise in cinque comunità: in neanche quindici anni di esistenza del Cammino. Alcuni erano partiti “itineranti” in diversi Paesi dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa e delle Americhe (per l’appunto quelle zone che ricorrono nelle puntate gennariane).
È naturale anche che quindi Giovanni Paolo II, diluviato di propaganda neocatecumenale, li definisse “lievito”: erano pochissimi ma molto VIP.

Povero Giovanni Paolo, avesse saputo allora l’evoluzione in “palazzi, ricchezze e case” che ha avuto questo presunto lievito…

…o come questi
(Centro Neocatecumenale a Porto San Giorgio)
Vorrei accostare il paragone, perché una volta leggendo articoli di cucina, ne scoprii uno che si intitolava: “Come il lievito distrugge la tua flora batterica e la tua salute”.
Distrugge e fa male, anche se moltiplica la pasta: si tratta del lievito di birra, quello che contiene fosfati, quello più dannoso, prodotto estremamente industriale e di cattiva qualità. Mentre il lievito senza fosfati è buono e non fa male, come quello per dolci a pasta acida. Interessante accostamento.
Non tutto il lievito è buono e salutare.

…o questi (seminario Redemptoris Mater a Medellin)
Ai tempi di Gesù non esisteva il dannoso lievito di birra fermentato, che fu inventato nella seconda metà dell'800, quindi Gesù parlava di quello buono, quando disse che i futuri cristiani sarebbero stati il lievito, anche se insegnò a diffidare del “lievito dei farisei”.

Tornando a noi, veniamo a conoscere che quella di S. Luigi Gonzaga viene anche definita la “parrocchia dei VIP” ai Parioli, perché frequentata, anche attualmente, da famosi personaggi pubblici della politica, cultura e spettacolo.

Non c'è bisogno di insinuare nulla, basta parlare chiaro: ora come allora lì stavano persone che contano.
Questo spiega anche molto bene perché l’Argüello lasciò ex abrupto la sua predisposizione iniziale verso i poveri, una volta in Italia…

Nel 2012 le comunità in quella parrocchia erano soltanto 10, non un grande exploit come volevasi presagire, anche se vige il post-cresima neocatecumenale, che evidentemente non riesce a coinvolgere più di tanto nel Movimento Neocatecumenale, anche se viene dedicato a questo un intero articolo sul periodico RomaSette.

Ci hanno delusi: solo 10 comunità in più di 30 anni.

Riguardo alle trasmissioni del 1983, la prima puntata, lo vedremo, è genericamente un’introduzione, ma già si affrontano “neocatecumenalmente” alcuni temi, soprattutto il "rinnovamento": "prima" ed "ora".

In tutte, comunque, e qui sinceramente appare un déjà vu, si ripete sistematicamente la differenza tra il “prima” e il “dopo” cammino, che per intenderci chiameremo prima e dopo “la cura”, come se la fede si potesse assimilare ad un trattamento estetico o dimagrante.

Quello che ci importa però, è vedere che fine hanno fatto parrocchie, situazioni e persone citate allora come il non plus ultra del meglio, nel corso di 30 anni.
Ci sarà da sorprendersi.

(fine prima parte -- segue)

domenica 21 giugno 2020

Tentativo di convertirmi a Kiko

Il tentativo era una tentazione, manifestatasi nelle apparenze celestiali di una figlia del Cammino: un angelo fatto in serie, omologata in comunità, dove - addestrata anche per fare proselitismo - vuol farsi sposare e procreare il maggior numero di soldatini kikos. Pochi anni fa, dopo aver assistito ad un matrimonio con balletto neocatecumenale, a causa della mia curiosità, sono stato introdotto da questa figlia quasi trentenne di famiglia numerosa camminante, presso la sala sotterranea della speculazione edilizia (sotto forma di chiesa) "Sacra Famiglia" di Barletta, dove il sabato sera si celebra il rito collettivo in onore di Kiko & Carmen. Inizio celebrazione: ore 20, puntuale e vestirsi bene fu il diktat dell'imitatrice di Carmen Hernández, invece io mi presento casual, suscitando il muto disappunto dell'attrice camminante.

Sceso nella sala sotterranea, mi sarei aspettato una marea di fratelli e sorelle di comunità, dato che - stando alla frase da marketing religioso della tipa - il Cammino è ovunque! Quel sabato sera, forse i camminanti erano altrove, in sala una trentina di persone, compresi i musicisti: chitarrista trentenne (soprannominato Gesù) e il bonghista, il cui soprannome biblico non mi è mai pervenuto.
Ad officiare: il "catechista" panciuto in abito da telepredicatore americano, ingrassato dai manicaretti offerti dalle fans di comunità, per le quali lui rappresenta Kiko in terra, sebbene in versione pelata e occhialuta; invece uno dei tre figli (assenti) del "catechista" si trovava presso seminario romano kikiano, per divenire presbitero. Intanto, assiso e muto su un trono per quasi tutta la durata dello show, osservo il quasi cinquantenne presbitero, giá fulminato da tempo sulla via di Kiko, reduce da un seminario Redemptoris Mater di Santo Domingo, tornato a Barletta per far svernare i propri neuroni. Alle sue spalle, un muro coperto da iconostasi kikiana, che stonava con lo stile architettonico da condominio anni '80 della sala e dell'intera chiesa.

Insomma, cast al completo e il varietá ha avuto inizio, mentre osservavo l'altare fiorito/area picnic, tutti intorno gorgheggiavano le hits by Kiko.

Ad un tratto, rivedevo dopo anni, una ex compagna di liceo, non sapevo fosse kikiana, però ho finalmente capito la causa del suo zombismo. La mia prima celebration prosegue tra hits sconosciute, silenzi del presbitero e discorsi del catechista panciuto, a cui fanno seguito monologhi farneticanti di alcuni presenti davanti a tutta la sala. Una specie di gara a chi raccontava le disgrazie migliori. 
Insomma, per farmi riprendere dalla noia indotta dalle altrui disgrazie farlocche, la dura e pura del cammino mi indica una famiglia - marito e moglie entrambi medici raccomandati e sorridenti - schierati in formazione con quattro figli, favoleggiando lei mi racconta che l'ultimo pupo di due anni è nato - nonostante il parere contrario dei medici - soltanto grazie al buon Dio, ovvero Kiko. Forse alle spose camminanti basta soltanto guardare una foto di Kiko per restare incinte.

Io incasso questo comunicato stampa da marketing religioso e annuisco sorridente, ormai il lungo show sta per terminare, tra scambi di pace con tre bacetti sulla guancia e la Comunione, distribuita in mano, restando ognuno al proprio posto, poi con segnale vocale del presbitero, please manducare lentamente il pezzo di pane azzimo. A seguire, il catechista porta la coppa ripiena di vino, porgendola a tante bocche, che bevono dai bordi argentati, asciugati con panno bianco, in barba all'igiene. Concluso questo rito del sabato sera, i convenuti si disperdono dopo il balletto intorno all'area picnic/altare, non mi resta che tornare in superficie, mentre ascolto una domanda floreale del catechista: "Chi vuole i fiori dell'altare?".
Per ribadire il tentativo di convertirmi, la cristiana di 2000 anni fa mi ha invitato anche ad un ciclo di catechesi, ve lo racconterò, prima o poi. Intanto, sono disponibile ad altri tentativi di conversione da parte di una adepta di Scientology o Geova.

(da: Tommaso Francavilla,/giornalista)