giovedì 11 luglio 2024

Chiamano "provvidenza" le loro furbette malversazioni

Ricordiamo ai nuovi lettori che la Parlantina Neocatecumenale è ingegnerizzata proprio per veicolare inganni e menzogne.

Esempio tipico di tale parlantina:

"abbiamo un Grosso Progetto ma non abbiamo soldi, non abbiamo risorse, non abbiamo appoggi, quindi è il progetto su cui Dio può operare; ne abbiamo parlato al parroco/vescovo/cardinale/papa e ci ha incoraggiato, tutti pensavano che il progetto sarebbe fallito e invece la Provvidenza lo ha realizzato!"

Vedete? Anzitutto è un atteggiamento contrario al Vangelo. Nostro Signore, infatti, ci raccomanda il buonsenso: «...Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo...» (cfr. Lc 14,28-30).

Dunque è bene confidare nella Divina Provvidenza nei momenti di difficoltà ma è sbagliato avviare un "progetto" con la pretesa che Dio supplisca alla volontaria mancanza di impegno, di tempo, di fondi. È come voler costruire una torre senza prima fare le giuste valutazioni. È come un crearsi appositamente difficoltà pretendendo che poi la Provvidenza produca una soluzione, come se fosse un tappabuchi, una bacchetta magica. È come un dare più valore alla propria idea che alla realtà, è un tentare Dio, oltre che un dimenticare che la Provvidenza agisce per vie che "non sono le nostre vie".

Ma notate anzitutto come la prima grande menzogna neocatecumenale sia in quella terminologia ambigua: sul Grosso Progetto di cui sopra, Dio "potrebbe" (sottinteso: "deve!") operare. Come se Dio fosse al servizio del Cammino.

La seconda grande menzogna riguarda i presunti "incoraggiamenti". Correranno in udienza dal parroco, vescovo, sommo pontefice, per dirgli "abbiamo questo Grosso Progetto". Cosa potrà rispondere? Non potrà certo scoraggiare chi gli sta presentando in pompa magna il Grosso Progetto senza sembrare un disfattista prepotente e incompetente. Dunque, se rispondesse anche soltanto "ah, bene", i neocatecumenali suoneranno le trombe per dire "il parroco ci approva! il vescovo ci incoraggia! il Papa ci chiede di realizzare il nostro Grosso Progetto!" (e non parliamo di cosa escogiteranno per estrarre soldi a chi "incoraggia").
Ci manca solo che dicano che Dio li implora di andare avanti.

Chiaro il punto? quando i neocat vantano qualche presunto "incoraggiamento", si tratta nel migliore dei casi di una risposta di cortesia, cioè di un prendere atto che i kikolatri gli hanno detto qualcosa, e soprattutto un guardingo tentativo di evitare che chiedano soldi, risorse e approvazioni che non sei disposto a dare.

Ed infatti quando il parroco-vescovo-papa non molla neanche un centesimo, la propaganda kikiana si limita a soggiungere: "ci ha incoraggiati! ha detto che è per l'evangelizzazione! le missioni! i seminari!..." (non lo aveva mai detto, ma ai neocatekikos piace tantissimo mettere nella bocca altrui molti elogi alla kikolatria).

Seguirà poi la terza grande menzogna, menzionando la Provvidenza: "mentre eravamo in mezzo a tanti guai, all'improvviso ci son piovuti addosso un sacco di milioni, e grazie alla Provvidenza il Grande Progetto è andato in porto!" 

I kikolatri sono ottimi pianificatori. Ma nei loro discorsetti, non potendo menzionare le porcate (non solo finanziarie) fatte per raggiungere l'obiettivo, si sentono autorizzati ad ingannare i propri seguaci (e possibilmente anche i fedeli cattolici) con la parlantina di cui sopra.

Anzitutto hanno falsamente etichettato "Provvidenza" il tam-tam dei capicosca della setta per estrarre quanti più soldi è possibile dalle tasche del popolo bue dei neocatecumenali. E quando la richiesta è urgente, sbuca sempre fuori dal nulla un "anonimo donatore" che molla un malloppo di milioni e milioni senza battere ciglio (cioè solitamente un prestanome a cui era intestata un sacco di roba, roba estratta dalle tasche dei fratelli delle comunità a suon di ricatti morali, riceve l'ordine dal "cerchio magico" di Kiko, e per non dare spiegazioni sugli strani grossi movimenti di denaro i capicosca della setta blaterano di "Provvidenza").

Cosplay religioso neocatecumenale
In secondo luogo hanno furbescamente nascosto che la realizzazione non è né completa, né pagata: i Grandi Progetti neocatecumenali sono sempre indebitatissimi, e le varie spese mensili (bollette, affitti...) vengono sempre accollate agli altri. Per esempio il seminario neocatecumenale di Takamatsu, soppresso dai vescovi giapponesi molti anni fa, era in una grossa struttura in affitto a spese dei cattolici (cinquemila cattolici, era la diocesi più piccola del Giappone, prima di venir accorpata a quella di Osaka). Letteralmente il Cammino derubava i cattolici pur di tenere in piedi l'avamposto kikolatrico in Giappone. (Così come a Guam, quando tentarono di derubare la diocesi di un asset multimilionario che costituiva l'avamposto kikolatrico a Guam).

Dunque era logico che quei "tutti" pensassero che il Grosso Progetto neocatecumenale sarebbe fallito. Era letteralmente la tipica cialtroneria (non solo neocatecumenale) del "ehi, ho in mente un Grosso Progetto, presto, qualcuno ci metta i soldi, il tempo, e le risorse!".

Semplicemente non sapevano che i neocatecumenali sono ottimi pianificatori... oltre che abituati alle più vergognose malversazioni. E alle più squallide menzogne: ingannare e mentire, nella loro mentalità, sono azioni sante qualora adoperate per difendere il prestigio e i soldi della setta e dei suoi capicosca. 

Un esempio dal blog del Taniguchi:

«...Nel 1988 è stato fondato a Roma il primo Seminario Redemptoris Mater. È stata una collaborazione tra Giovanni Paolo II e Kiko, il fondatore della Comunità Neocatecumenale... Il Seminario Redemptoris Mater di Takamatsu, in Giappone, è stato purtroppo chiuso da Mons. Mizobe, successore del suo fondatore, Mons. Fukahori. Papa Benedetto XVI se ne pentì e lo portò a Roma come suo seminario... nell'autunno del 2019 il Vaticano ha trasformato il seminario per il Giappone, che era in esilio a Roma, in "Pontificio Seminario per l'Asia" e lo ha restituito al Giappone... Ma, ancora una volta, l'idea non venne realizzata a causa dell'opposizione dei vescovi giapponesi. Papa Francesco ha trasferito a Macao frettolosamente la sede del “Pontificio Seminario Redemptoris Mater per l'Asia”... Nessuno sa quale sarà il suo destino in futuro. Il piano di Dio è incommensurabile... i paesi che non hanno accettato [il seminario neocatecumenale] continuano a languire a causa della mancanza di vocaziani...»
Letteralmente panzane su panzane: è quello il gergo ampolloso ed enfatico che i cosiddetti "catechisti" usano nelle comunità neocatecumenali.

  • Kiko decide di aprire i suoi seminari? "Collaborazione fra il Papa e Kiko!"
  • I vescovi giapponesi sopprimono il seminario di Takamatsu? "Benedetto XVI se n'è pentito e lo trasferisce a Roma!" (lo hanno trasferito i kikolatri per non dispiacere Kiko)
  • Il cerchio magico dei collaboratori di Kiko tenta di riaprirlo a Tokyo? "Il Vaticano lo vuole restituire al Giappone!"
  • I vescovi giapponesi si accorgono della furbata? "Papa Francesco lo ha trasferito a Macao!" (è stato Filoni, ubbidendo agli ordini del "cerchio magico")
  • La situazione a Macao non è così florida? "Il piano di Dio è incommensurabile!"... (il piano di Kiko è incommensurabile!) 
  • In certi paesi non si riesce a corrompere nessun vescovo? "continueranno ad aver mancanza di vocazioni!" (vocazioni al kikismo-carmenismo al servizio esclusivo del Cammino)

Letteralmente panzane su panzane: attribuire al Papa e a Dio quelle che sono le convenienze, le manovrine e le furbate di Kiko e dei suoi più fanatici scagnozzi.
La spiritualità del Cammino è la spiritualità degli inganni e delle menzogne.

13 commenti:

  1. "Il Papa ha collaborato con Kiko!"
    Neppure gli asini raglianti nel pieno del loro fervoroso ragliare hanno mai osato affermare una roba del genere.

    Infatti fra i kikolatri lo sanno benissimo che è una fandonia gigantesca - al punto che hanno ordine perentorio di non raccontarla al pubblico ma di raccontarsela solo fra di loro. Sanno che davanti agli altri cattolici conviene limitarsi a dire "il Papa ha approvato l'iniziativa di Kiko", che pure è una fandonia ma almeno ha una sua parvenza di credibilità (nel senso che qualcuno potrebbe ancora essere così ingenuo o disinformato da credere che un Papa come Giovanni Paolo II, per quanto teoricamente bendisposto verso il Cammino che negli anni '80 non godeva neppure di uno straccio di approvazione, approvasse l'attivazione di seminari completamente sganciati dai seminari diocesani veri e dai seminari missionari veri).

    Letteralmente fra i "camminanti" è d'obbligo infervorarsi sulle fandonie ufficiali ("il Cammino ha le vocazioni! tutti gli altri continueranno ad avere mancanza di vocazioni perché non accettano il Cammino! papa Benedetto XVI si è pentito del fatto che i vescovi giapponesi hanno soppresso il seminario di Kiko!...") pur sapendo benissimo che sono frottole, fandonie, panzane, farneticazioni campate in aria.

    Noi semplici fedeli cattolici che desideriamo che il Signore ci mandi "tanti" e "santi" sacerdoti, che preghiamo perché il Signore mandi operai per la sua messe, riconosciamo benissimo che non si può servire due padroni: o servi Dio, o servi Kiko. Sappiamo benissimo che il feudo di Kiko non è la vigna del Signore, e che il feudo di Kiko cresce esclusivamente a discapito della vigna del Signore.

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  2. Il Cammino Neocatecumenale NON È "AL SERVIZIO DEL VESCOVO", come recitano impropriamente l'art. 1 e l'art. 5 dello Statuto.

    Un servizio si offre, non si impone.
    Nel caso l'offerta venga rifiutata, si ripiega in buon ordine senza polemizzare o addirittura porre in essere maneggi vari.

    Il caso del Giappone è l'emblema più eclatante di come si muove questa "offerta" quando viene rifiutata.

    Al di là del fatto che i vescovi del Giappone hanno tutta l'autorità per rifiutare questa "offerta" in santa pace e senza troppe spiegazioni alle polemiche e alle accuse che vengono loro mosse dai capi di questa chiesa parallela, non è nemmeno comprensibile né legittimo che per "aggirare" le loro resistenze si debba scomodare addirittura la Santa Sede allo scopo di cercare comunque di rimanere e radicarsi laddove non sono i benvenuti.

    I vescovi giapponesi avevano addirittura proposto uno stop al Cammino per 5 anni.
    Vennero invitati a dialogare con Kiketto e lui si rifiutò. Non accettò l'offerta dei vescovi giapponesi.
    Lui, il laico fondatore della Fondazione autonoma di nuovo pelo, ha potuto addirittura rifiutarsi di ritirare la sua "offerta" davanti ad un'intera Conferenza Episcopale.
    E a quale titolo, mi domando?
    Se la Conferenza Episcopale giapponese non vuole che tu operi nel suo territorio, non sei tu che ti puoi rifiutare di farlo imponendo la tua "offerta".
    Eppure glielo hanno lasciato fare, hanno dato a Kiketto più potere di un'intera Conferenza Episcopale.

    Della serie: "Guarda che bell'offerta ti propongo oggi attraverso la mia dubitabile Fondazione autonoma!"
    "Ma io non la voglio, non mi piace e crea divisioni e confusione nel mio piccolo gregge..."
    "Ah non la vuoi? Allora vado dalle massime autorità per convincerti a volerla e creo polemiche a non finire contro di te! Vedrai che in qualche modo mi tuteleranno".

    È questo che hanno fatto i capi neocatecumenali in casa altrui, con la loro "offerta".
    Hanno tentato e tentano ancora oggi di imporsi, non di "offrire".
    Non hanno docilmente e umilmente preso atto che la loro "straordinaria offerta" non sia piaciuta, ritirandosi senza creare problemi.

    Questa chiesa parallela si impone ovunque vada e, sembra, col benestare delle autorità vaticane.
    A Guam è lo stesso. Ora tornano alla carica con la loro "offerta".
    Nessuno scandalo, nessun rifiuto, nessuna sentenza li può fermare. Pure il vescovo compiacente hanno ottenuto, tra tutti quelli possibili.

    Mentre fioccano le accuse di scisma e le chiusure di certe congregazioni reputate "tradizionaliste", si assiste tristemente all'evidente impunità dei nuovi evangelizzatori nati dopo il Concilio, come se la spaccatura nella Chiesa non dipendesse anche e soprattutto da essi.

    Il Cammino, per esempio, in nome del Concilio compie le peggiori atrocità e propaga le peggiori eresie, ma non essendo "preconciliare" non gli accade nulla.
    Anche le reprimende si limitano alle sole parole, la Congregazione per la Dottrina della Fede non osa nemmeno esprimersi ufficialmente sulla loro dottrina, le decisioni del Papa cadono inascoltate volutamente nell'oblio...
    Sì, sapendo e volendo ascoltare ne hanno avute di strigliate, ma niente più di questo.

    Qualcuno mi può spiegare che differenza c'è tra il rifiuto/disobbedienza dichiarata degli ultimi scomunicati e il rifiuto/disobbedienza tacita dei nuovi evangelizzatori della nuova dottrina neocatecumenale?
    Marco

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  3. Ricordiamo ai gentili lettori che quando nel Cammino viene menzionato il "donare i beni", il sottinteso del Cammino è che i beni vanno donati al Cammino. E se anche menzionassero i "poveri", il sottinteso del Cammino è che si tratta dei poveri del Cammino, cioè che deve decidere il Cammino chi è "povero" e chi no, cioè i vostri soldi vanno comunque a finire nelle tasche dei capicosca della setta (eh, sapete, ogni scusa è buona: le "missioni", i "seminari", la cosiddetta "evangelizzazione" - cioè il diffondere il Cammino a danno della Chiesa).

    Al contrario, nella Chiesa Cattolica, si ricorda che i beni non sono di per sé peccaminosi - altrimenti non si spiega perché Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, che erano talmente ricchi da poter organizzare una costosissima sepoltura da re a Nostro Signore, non fossero stati mai redarguiti. (Per di più, si elogiano figure come il buon samaritano, che incontra un povero e lo aiuta, senza dover chiedere a dei cosiddetti "catechisti", senza dover assicurarsi che il povero malato sia "nel Cammino").

    Ad essere peccaminosa non è la ricchezza, ma l'uso che se ne fa. Perché se spendi 100 euro per andare in discoteca, non stai usando i beni per il regno di Dio. Se invece spendi quei 100 euro per una visita oculistica a tuo figlio o anche solo pagare la bolletta del gas, valgono già come "Decima" già pagata, perché li hai usati per onorare il sacramento del matrimonio.

    Dunque quando gli avidi capicosca neocatecumenali vi comandano di liberarvi dei "beni", potete benissimo esibire le ricevute delle bollette, dell'oculista e dell'ottico, della cartolibreria, ecc., e capire (e far capire) che non solo avete pagato molta più "Decima" di quanta ve ne abbiano comandato, ma che l'avete pagata anche per i mesi futuri, anche per gli anni futuri: vi siete letteralmente "provati coi beni" in largo anticipo.

    Tutto questo sempre tenendo in conto che il Signore ama chi dona con gioia: e quindi dal momento che è sempre il Cammino a chiedervi soldi, quando date soldi al Cammino non state vivendo vera libertà e vera gioia nel donare: state solo ubbidendo a un comando di cui avreste fatto volentieri a meno.

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    1. In un recente articolo pubblicato sul Guam Post, Tim spiega che la crisi degli abusi sessuali del clero è iniziata verso la fine degli anni '60, ha raggiunto il suo picco negli anni '70, ed è cominciata a scemare negli anni '80.

      Sono esattamente gli anni della "rivoluzione culturale", dal punto di vista laico. E cioè esattamente gli anni del Concilio e postconcilio, dal punto di vista della Chiesa.

      Si dice spesso che "come va il mondo, così va la Chiesa". In realtà noi cattolici siamo convinti del contrario: "come va la Chiesa (che è luce per il mondo, sale della terra), così va il mondo".

      Tim rileva che uno dei problemi fondamentali creati dal Concilio è stato l'aspettativa di cambiamenti. Creare e alimentare speranze che "le cose stanno seriamente cambiando" ha fatto effetto anzitutto riguardo al tema del trovar modo, anche in ambito cattolico, di separare il sesso dalla procreazione. Tim aveva già scritto altrove che la commissione pontificia per il controllo della popolazione e delle nascite diede un risultato così aberrante (votarono a favore dei concezionali 64 membri contro 2) che Paolo VI dovette correre ai ripari pubblicando la Humanae Vitae. Ma se tale enciclica ribadisce il "no" della Chiesa, il danno era già fatto, perché la sola idea che se ne potesse discutere (con la possibilità di modificare il Magistero), proprio in quegli anni in cui il clima era "stanno per arrivare grossi cambiamenti", fece passare comunque la sempre più diffusa convinzione che "la Chiesa dice così ma la mia situazione è un po' particolare (chiaro il sottinteso?)".

      Tim fa anche notare che la Humanae Vitae parla nel paragrafo 6 delle conclusioni della commissione, che non era giunta «alla piena concordanza di giudizi», lasciando passare il pericolosissimo sottinteso che se ci fosse stata piena concordanza (66-0 anziché 64-2) qualcosa del Magistero sarebbe potuto cambiare. Ma allora ci si chiede: perché un Papa dovrebbe stabilire una commissione per studiare il problema se non ci sono le condizioni per un cambiamento del Magistero sul tema?

      In sintesi, il Vaticano II ha creato aspettative. Ha dato grossissime speranze a quelli che volevano fare la rivoluzione, anche in campo sessuale, per cui non è un caso che coincida con l'origine di quella "sporcizia nella Chiesa" (via Crucis del 2005, IX stazione - video).

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    2. Benedetto XVI quando parlava di sporcizia della Chiesa non si riferiva certamente al Cammino che é invece la sua più fulgida espressione.

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    3. Sì, il Cammino è la più fulgida espressione di sporcizia nella Chiesa.
      Ma nel 2005 Benedetto XVI si riferiva in particolare al clero omosessuale e al clero abusatore sessuale.
      Nel Cammino c'è ben di più.

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  4. Pietro (Non del Cammino)14 luglio 2024 alle ore 17:05

    Il Cammino degli inizi, come tutti sanno, era poco fervoroso, e a volte anche apertamente contrario, riguardo alla devozione eucaristica e alla devozione mariana, e criticava spesso apertamente la Tradizione della Chiesa, a cominciare dal Concilio di Trento, un concilio dogmatico e di fondamentale importanza.
    Probabilmente San Giovanni Bosco vi avrebbe visto qualcosa di demoniaco, visto che per lui il culto eucaristico, il culto mariano e l'amore verso la Chiesa, è il "tripode" su cui si regge la vita ecclesiale.

    Certo, di tempo ne è passato, e certe cose sono probabilmente cambiate, anche perché molti nel Cammino, che non venivano dal "mondo" ma dalle realtà delle parrocchie, probabilmente non sarebbero stati disposti a rinunciare ai cardini della fede tradizionale.

    Ma tutta questa fatica ad ubbidire, i tanti giochi di parole che sembrano dire e non dire, il camminare sempre lungo il limite, il non dare dei segnali chiari che si accetta sempre e comunque il sentire della Chiesa, è segno che l'integrazione nel tessuto acclesiale, se, come si spera, sta avvenendo, avviene con fatica.

    Tutto sarebbe più facile se i membri del Cammino ammettessero e, se necessario, si convincessero, che il Cammino non è la Chiesa, ma solo una parte di essa, come una falange di una mano in relazione a tutto il corpo, al quale deve essere non solo unito, ma anche ben compaginato e articolato. Cioè non deve muoversi in modo disarticolato dal contesto, come fa chi ha dei tic nervosi.

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    1. Purtroppo sappiamo bene che i neocatecumenali hanno la mente circoncisa. Ci sono passato anch'io.. è una setta nel vero senso della parola.

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  5. Stasera messa chiusura corso ! Tutti in vacanza mi raccomando la DECIMA !ahhahahhah

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    1. Fondamentale pagare la tassa a Kiko 🤣🤣🤣🤣

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    2. Pietro (non del Cammino)16 luglio 2024 alle ore 10:48

      Provare la fede con la decima? Non vorrei che fosse un tentativo per comprare la grazia.
      Nel mercato c'è di meglio ma il prodotto (la grazia) è firmato Kiko... Chi più spende meno spende perché la grazia di Kiko è di alta qualità

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  6. La "Provvidenza neocatecumenale", che consiste sistematicamente nello sfidare Dio e poi coprirsi le spalle con ben congegnati progetti acchiappa-soldi, non funziona sempre per tutti, ma solo per la setta ed alcuni privilegiati.

    Confidando sulla buona fede di tanti manipolati, letteralmente sfruttano i "missionari" per i loro scopi espansionistici, salvo poi lasciarli in braghe di tela qualora la missione termini per i più svariati motivi.

    Per questa plebe senza volto la "Provvidenza neocatecumenale" smette istantaneamente di funzionare e non c'è rimorso nel lasciarli letteralmente morire di fame.
    Non conti mai tu come persona o come famiglia, conta solo il mostruoso e tentacolare Cammino.

    Singolare che nel Cammino Mammona venga chiamato "Provvidenza". C'è qualcosa di malvagio in questo.

    E ci sono gli ingenui che, non avendo capito che la Provvidenza neocatecumenale non funziona per loro perché non fanno parte del giro di Mammona, quando prendono coscienza si ritrovano le vite rovinate e letteralmente distrutte da un sistema che li ha ingannati fin dall'inizio.

    Poi si sa, anche tra la plebe senza volto ci sono molti che, capito l'andazzo, si auto tutelano e non si lasciano ingannare. Sono i furbi, che vivono secondo le regole del mondo ma dichiarano di osservare le allucinanti proposizioni neocatecumenali.
    Così possono sopravvivere benino e mantenersi il posto caldo nell'ovile dei caproni.
    Marco

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    1. Su YouTube si trovano diverse esperienze di ex testimoni di Geova, quanto mi piacerebbe poter riportare le testimonianze di noi ex neocatecumenali. La gente ha bisogno di sapere, ha bisogno della verità su questa realtà perversa e malata.

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