martedì 30 novembre 2021

Annuncio di Avvento 2021- Attento, neocatecumeno: o ti fai ultimo e servo della Comunità o rischi l'inferno!

Annuncio di Avvento 2021 – Sacrofano 21 novembre 2021

Appunti tratti dalla registrazione
Appunti di aiuto alla predicazione alle altre comunità, esclusivamente per i catechisti che lo  hanno ascoltato, con preghiera di uso riservato e di non pubblicare, in qualunque forma,
sulla rete Internet.
PRO MANUSCRIPTO
Centro Neocatecumenale di Roma

Così esordisce il segretissimo mamotreto della catechesi di Avvento 2021 di Kiko Argüello.
Abbiamo notato che c'è un elemento nuovo: è  scomparsa l'indicazione 'bozze non corrette', che per decenni ha accompagnato i mamotreti con le catechesi kikiane, mai presentate alla Chiesa per la correzione, appunto, finché  non obbligati da san Giovanni Paolo II. 

Resta l'indicazione 'Appunti di aiuto alla predicazione', appunti però che erano così cogenti che i catechisti venivano addirittura interrogati dal loro fondatore e maestro per valutare se li avevano  imparati a memoria e fossero in grado di ripeterli in modo fluido e convincente, come se fossero stati ispirati al momento dallo Spirito  Santo.

È  nuova invece l'indicazione 'esclusivamente  per i catechisti che lo hanno ascoltato'. Sappiamo che non corrisponde a realtà, visto che il testo delle catechesi viene fatto avere ai catechisti che devono fare il 'riporto' alle proprie comunità, quindi non sono riservati solo a quei pochi presenti alla catechesi 'madre' in Italia o in Spagna.

Riporto di Inizio corso - Siviglia
Il cosiddetto riporto delle catechesi dei momenti forti (Inizio corso, Avvento, Quaresima, Pasqua, Pentecoste) alle comunità del Cammino sparse per il mondo,  non va preparato sull'Annuncio di secondo o terzo livello ricevuto, fatto dai propri catechisti diretti: le équipe devono prepararsi sempre sul testo originario del Maestro, cioè di Kiko.La stessa cosa vale per chi deve fare le tappe ai propri catecumeni: anche se vengono fatte in prima persona, le catechesi vanno preparate sui mamotreti di Kiko.
Ogni Centro Neocatecumenale li ha. Si fanno incontri di catechisti dove si stabilisce tutto il piano della zona (secondi scrutini, iniziazione alla preghiera, ecc.). Poi ad ogni componente delle varie equipe viene venduto (perché si paga!) il relativo mamotreto al quale bisognerà essere fedeli in tutto.

Come mai quindi questa specifica sul mamotreto, cioè che esso sia destinato alla lettura solo delle poche comunità -le più vecchie, formate da catecumeni di Kiko-, quando invece tutti i catechisti, di secondo o terzo livello, che faranno le catechesi di preparazione al momento specifico dell'anno liturgico, sono tenuti a prepararsi proprio sul testo originale?
 
Una prima ipotesi è che sia un modo di ribadire la riservatezza delle catechesi, che, se pure arrivano ai catechisti ultimi anelli della catena, sono in realtà destinati solo a chi ha 'udito ' direttamente le parole del Maestro.

Una seconda ipotesi è  che sia stato fatto notare a chi di dovere che queste catechesi, non essendo state presentate ed approvate dalla Chiesa, non possono assumere un valore universale per le comunità del Cammino, al punto da essere dei riferimenti  obbligatori per tutti i catechisti. E allora si corre ai ripari, cioè  all'ipocrisia di scrivere sulla prima pagina che il mamotreto non deve essere necessariamente ripetuto con fedeltà all'intero orbe neocatecumenale, essendo solo un canovaccio fornito e riservato solo a chi le ha ascoltate.

Insomma, l'ipocrisia continua a regnare sovrana: dalle 'bozze non corrette' agli 'appunti' solo suggestivi e assolutamente non obbligatori!

Il Cammino neocatecumenale continua a usare i soliti trucchetti per ingannare chi deve essere ingannato.

Seguono le comunicazioni iniziali, fatte da Ascension e da Pezzi, che riguardano il quarto dottorato honoris causa di Kiko e l'edizione italiana della biografia di Carmen.

Il 'pezzo forte', cioè  la catechesi di Kiko, è ormai il solito disco rotto che abbiamo già  commentato l'anno scorso nella medesima occasione.
Notiamo alcuni tentativi di Kiko di correggere gli svarioni tipici della sua predicazione protestantizzata sul destino finale dell'uomo: in particolare fa cenno al Purgatorio, elemento assolutamente assente nella predicazione neocatecumenale, per la quale chi muore, se fedele al Cammino, viene addirittura accolto da Gesù e portato in Cielo, ove poi si apriranno i libri dove si leggerà principalmente se il defunto ha frequentato la comunità, dato la decima, obbedito ai catechisti o meno. Queste le parole di Kiko:
Spero che mi porti al cielo, o al purgatorio, perché sono peccatore e  
molto, ma non all’inferno, no! All'inferno non c'è amore per Dio.
 

Prendiamo atto della tranquilla sicurezza  con cui Kiko, pur ammettendo la possibilità del purgatorio, esclude per sé l'inferno.
Ma attenzione, lo esclude solo per sé.  Ecco infatti come prosegue:

All'inferno  ci sono quelli che odiano Dio e sono così “felici” – diciamo così – di odiare  Cristo, all'inferno possono bestemmiare Dio, odiarlo.
E può succedere anche a  te, che tutto si rimuova in te, e tu diventi figlio del diavolo, perché questa è la  libertà che Dio ti ha dato.
Eh s! Non può fare a meno di minacciare gli altri, senza mai temere un simile esito anche per se stesso, di diventare figli del diavolo con destinazione infernale.

Per il resto della catechesi sull'Avvento 2021 Kiko non fa altro che ripetere uno stesso concetto.
In primo luogo tira in ballo continuamente  i Padri del deserto e la raccomandazione di essere 'umili' e di considerarsi 'gli ultimi e i peggiori di tutti'.

Ecco un'assaggio del disco rotto kikiano:
...considerandoti l'ultimo e il peggiore di tutti; come  dicevano i Padri del Deserto: "Figlio mio, considera te stesso l'ultimo e il  
peggiore di tutti", questa è una frase dei Padri del deserto per noi; coloro che  
hanno lasciato il mondo e sono andati a vivere in una grotta. Questi sono i  Padri del Deserto, che ci dicono, ci ricordano questo: "Considerati l'ultimo",  questo è essere cristiani, considerarti l'ultimo e il peggiore di tutti, non essere  degno di essere qui, perché forse dovresti essere in carcere. Non ci  
conosciamo, non sappiamo come viviamo o chi siamo, questa è la verità! se  conoscessimo Dio, l'amore che ha per noi e che vuole vivere in noi, saremmo  diversi.
Non siamo umili!  
Non ti consideri l'ultimo o il peggiore di tutti: No! Non c'è modo!
Sii umile. Sii umile, Kiko, considera te stesso l'ultimo e il peggiore di  tutti! Io? Mi considero l'ultimo, io? E come lo fai? Non ne ho idea! Ma tu mi  hai messo qui davanti a tutte queste persone! Chi è questa gente? chi sei?  
Perché devo parlare con te? Considerati l'ultimo e il peggiore di tutti!
E vorresti essere cristiano, obbedirgli e stare  all'ultimo posto? Ma tu non lo occupi in alcun modo, né in famiglia, né al  lavoro. Da nessuna parte. Prendi l'ultimo posto! Fatti piccolo!
Fratelli, convertiamoci a Cristo e facciamoci piccoli. Occupiamo  
l’ultimo posto! Considerati l'ultimo e il peggiore di tutti! Così ti dicono i Padri  
del Deserto, cristiani prima di te.
E come ami Cristo? Facendoti l'ultimo e il peggiore e  considerandoti il peggiore di tutti, mettendoti al servizio di tutti, perché sei  l'ultimo, l'ultimo di tutti. Non dovresti essere qui, se ti consideri l'ultimo.
Questo è il suo imperativo a noi, ci invita ad amarci gli  
uni gli altri, amare Lui e amarci tra di noi, occupando l’ultimo posto. Dai  
Padri del deserto abbiamo ricevuto questa parola: “Considerati l’ultimo e il  
peggiore di tutti.
E come si ama Cristo? Vivendo alla sua presenza durante la  giornata, chiedendogli aiuto per occupare l’ultimo posto. “Considerati  l’ultimo e il peggiore di tutti”, dicevano i Padri del deserto: questo è il  
cammino.
E come si amano gli altri? Mettendovi al servizio: considerati l’ultimo e  il peggiore di tutti.
E come si fa? Lo ripeto: Considerati l’ultimo e il peggiore di  tutti.

Ma attenzione: Kiko ammonisce a considerarsi gli ultimi e i peggiori di tutti nel Cammino, per essere invece i primi (anzi, si direbbe gli unici!) nella Chiesa.
Ecco infatti le sue parole:
Siamo tutti dei peccatori,  siamo tutti dei poveracci, ma il Signore ci vuole bene, ci ama e la prova del  suo amore è la sua presenza, è che ci ha dato una comunità, ci ha dato dei  catechisti e ha messo davanti a noi un itinerario di formazione, con dei  
fratelli.
Per questo state per cadere  all'inferno, per cadere in peccato mortale, è tanto tempo che non benedite Dio,  né gli rendete grazie per il suo amore, che vi ha dato catechisti, che vi ha  portato qui ad ascoltare me. Una grandissima grazia!
Per questo, fratelli, coraggio, questo incontro vi permette di amare  Cristo e ringraziarlo, perché vi ha chiamati, vi ha chiamati a lui, per stare con  lui, vi ha dato una comunità, vi ha dato i catechisti e voi gli avete detto poche  volte, grazie!
Viviamo in mezzo a tanti peccati, ma per la Sua  infinita misericordia noi siamo stati tratti da questa moltitudine di gente, il  Signore ci ha fatto vicini, vive in noi, ci ha dato una comunità, ci ha dato dei  catechisti, ci ha aperto un cammino davanti, un cammino di conversione, un cammino di marcia verso di lui, ci ha dato una missione. Dovremmo essere  molto grati a Dio che ci ama, che ci ha dato una comunità, ci ha dato dei  catechisti, ci ha dato un itinerario di formazione meraviglioso. Solamente  possiamo dire che siamo tutti grati, avere dentro di noi gratitudine a Lui,  amore a Lui.
Tu sei l’ultimo,  non dovresti stare qua, dovresti stare da un’altra parte, ma il Signore per la  sua misericordia e per la sua infinita bontà ti ha chiamato al Cammino  
neocatecumenale, che è un cammino di riscoperta del Battesimo. Il Battesimo  ci fa figli di Dio, figli di Dio, ci dà della Sua natura. Cristo ci ha dato della sua  natura: tu hai dentro la natura divina e questo dovrebbe vederlo il mondo, la  natura divina in noi. Questa natura ci fa occupare l’ultimo posto: considerati  l’ultimo – dicono i Padri del deserto – e il peggiore di tutti. Considera gli altri  del Cammino superiori a te, tu considerati l’ultimo, mettetevi al servizio gli uni degli altri.

L'umile Kiko ritrae Cristo con le proprie fattezze
Pur sforzandosi di cattolicizzare appena un po' i propri concioni (oppure lo sforzo viene da chi gli prepara le minute, essendo ormai l'anziano leader molto meno lucido di un tempo), in conclusione, nel suo orizzonte, e nell'orizzonte dei suoi adepti, campeggia solo il Cammino (comunità, fratelli, catechisti, itinerario di formazione 'meravigliosa') attraverso il quale si riscopre il battesimo nel Giordano, si acquisisce la natura divina, grati a Dio per essere stati eletti in mezzo alle moltitudini, il tutto per mettersi, come ultimi, al servizio della Comunità, dei catechisti, in ultima analisi, dell'humilde (umile) per eccellenza, cioè del sommo Kiko.

E se uno si volesse affrancare, uscendo da questo circolo vizioso?
Stia ben attento...perché rischia l'inferno.

Infatti, afferma Kiko:

Per questo state per cadere  all'inferno, per cadere in peccato mortale, è tanto tempo che non benedite Dio,  né gli rendete grazie per il suo amore, che vi ha dato catechisti, che vi ha  portato qui ad ascoltare me. Una grandissima grazia!

Mi pare sia stato abbastanza chiaro...

domenica 28 novembre 2021

Altra dose da cavallo di miracoli di Carmen Hernandez (III)



Vogliamo nuovamente ringraziare il solerte informatore che ci tiene costantemente aggiornati sull'evoluzione del conto miracoli per la causa di beatificazione di Santacarmen, così come emergono dai fascicoli della Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi. Qui i link alla prima ed alla seconda parte del fascicolo. Ed eccovi le novità.



Il silenzio degli asini raglianti

Miracolo n. ce l'hanno raccontato così, non è colpa nostra

In data 25 aprile 2018 nella parrocchia di Santa Maria Signora del Buon Consiglio in Valcamonica era riunita la XXXIII comunità per la consueta convivenza. Il capo catechista, Aloiso Forteleoni, disse che alcuni dei componenti, circa 10, si dilettavano ogni giorno a leggere il blog Osservatorio, con grande incazzo di Kiko che assolutamente non vuole. 

I 10 si alzarono e confessarono, però dissero anche : un certo by Tripudio, non meglio identificato, si diletta a insultarci chiamandosi asini raglianti. Aloisio disse che non c'era problema, bastava pregare Carmen, e così fecero in gruppo. Carmen, da Lassù, con uno schiocco di dita, eliminò per alcuni giorni i post di by Tripudio, che infatti non sta più usando il simpatico epiteto oggetto del contendere. 

Il silenzio degli asini raglianti non si è mai udito, sospettiamo che si tratti di una tradizione spuria.
Aloisio avvisò il parroco, che avvisò il Vescovo, che avvisò Semeraro, che avvisò il Papa. E il Papa disse : "bueno, bueno, hermano cardenal, Carmensita riesce anche a convincere gli autori del blog a non insultare i camminanti. Se non è santità questa. Procedamos con la beatificasion, adelante".Semeraro mise tutto agli atti e avvertì Kiko, che cosi commentò : "El Santo Padre es rimasto fregado, non ha capito che sotto il nome di by Tripudio mi celo mi. Ma questo non si deve sapere in giro, se no il Papa si incazza e addio beatificazione di Carmen". Per cui....



Miracolo (presumibilmente apocrifo) del grazioso passerotto

Miracolo n. il più eclatante

In data 4 ottobre 2021, durante la I fase del processo di beatificazione, quella diocesana, Kiko, chiamato a testimoniare in Vaticano alla Congregazione della Causa dei Santi, disse di aver saputo da un bambino che giocava con Carmen quando erano piccoli. Alonso Gutierrez, oggi ottananovenne, che Carmen, in una strada non asfaltata sputò per terra, creò del fango e lo modellò facendone un passero, poi soffiò e ne uscì fuori un passero vero che mi mise a volare. 

Angry Birds: si fiondano, atterrano, esplodono. Nella foga della riscoperta della parola, Carmen ha copiato dagli apocrifi senza accorgersene (ma non è colpa sua, il libro era foderato con la carta da pacchi) e, come se non bastasse, li ha reinterpretati secondo il suo carattere.
Alonso non aveva una macchina fotografica, ma chiamato a deporre, confermò quanto detto da Kiko. Il card. Semeraro mise tutto agli atti e avvertì il papa, che così commentò : "muy bien, hermano cardenal, esto episodio è reportado nei Vangelos Apocrifos operato da Jesus in persona. Es evidente qhe la Carmen ha imitado nuestro Segnor, quindi es santa por definision. Se proceda alacremente nella causa". 

Semeraro avvisò Kiko che ringraziò il santo Padre, facendogli pervenire un plico contenente una ricetta della paella inventata anni da dalla stessa Carmen, che il Papa fa cucinare ogni settimana alla mensa di Santa Marta. I commensali la trovano semplicemente sublime, altra prova della santità di Carmen.

Il segreto della ricetta di Carmen è di magnare anche i sassi insieme al pesce, una volta cotto. Chi magna sassi, poi caccia i diavoli.



Miracolo della Stele di Rosetta

Miracolo n. il meno eclatante

In data 16 ottobre 2021 Kiko spedi in Vaticano un pacco, contenente un libro : era "La veglia di Finnegan" di James Joyce, considerato forse il libro più difficile mai scritto da quando esiste la letteratura nel mondo. Era un edizione speciale, con il testo inglese da un lato e la traduzione dall'altra, solo che la traduzione era fatta da Carmen che, da Lassù, con uno schiocco di dita, ha modificato la traduzione originale con una semplicissima, alla portata di tutti. 

Il libro era intestato al Papa che, da giovane, l'aveva letto senza capirci una mazza, come quasi tutti i pochi lettori che l'hanno letto. Il Papa lo divorò in due giorni, poi chiamò Semeraro e disse : "hermano cardenal, Carmensita è riussita a tradurre con palabras mas semplici esto romanzo qui es una rottura de pelotas. Solo lei poteva far isto, signo evidiente qui es un vero miraclo". 

La traduzione a stele nell'itagnolo di Carmen, novella Rosetta, permise ai neocatecumenali spagnoli ed italiani di decriptare finalmente la lingua inglese, persino con accento irlandese, in omaggio a Joyce. Finalmente capirono cosa si dice di loro a Guam e lasciarono in fretta l'isola. Da allora Guam è di nuovo cattolica.
Semeraro lo mise agli atti, poi avvertì Kiko che disse : "gracias, hermano cardenal. Quando Carmensita è riussita a far capire i mamotretos del 1977 scritti da mi, li ho capiti pure io, figuriamose se non faceva capir el libro de Joyce". E cosi Carmen diventerà la santa delle cose oscure che nessuno capisce. Se non è un miracolo questo...



Dolcificazione delle bollette salate

Miracolo n. uno a caso, tanto sono tutti simili

In 10 luglio 2020 arrivò alla sede di Porto San Giorgio la bolletta della Tim, molto salata, circa 48000 euro. Kiko era preoccupato, disse : "puerca loca, porquè se telefona cosi mucho, cosa avranno da dirsi todos"? Non avendo una risposta, pregò Carmen di intervenire e lei, da Lassù, comparve all' Amministratore Delegato della Tim, Gubitosi, dicendogli di fare un corposo sconto al Cammino. Gubitosi ordinò uno sconto dell' 80%. 

Le bollette stellari erano dovute, letteralmente, alle telefonate interstellari di lamentela da parte dei fratelli prescelti che, pronti e preparati per salire al cielo nella notte di Pasqua 2021 con tutta l'astronave (ma senza Kiko!), erano rimasti delusi, lasciati a Terra per il secondo anno di seguito. Ottenuto lo sconto dell'80%, questi stessi fratelli hanno iniziato a telefonare 80 volte tanto, per non rimanere nuovamente esclusi al prossimo passaggio.
Kiko, tutto contento, telefonò a Semeraro che avvisò il Papa, che disse : "Perbacco, la hermosa carmensita riesce perfino a far ridurre le tariffe telefoniche. Adesso la prego anch'io per questo, el Vaticano costa mucho in telefonatas". Cosi fece e così avvenne, e Carmen fece due miracoli in uno.



Puri di parole grazie a Carmen! (Un vero miracolo)

Miracolo n. è davvero incredibile

In data 12 novembre 2011 la VIII comunità di San Benedetto del Tronto era in convivenza in un albergo di Rimini. Il capo catechista, Alfredo Buonocore, lesse un post del blog Osservatorio, non per contraddire Kiko che non vuole lo si legga, ma per far notare che il termine "asino ragliante" è stato sostituito da un più edulcorato "cialtrone". Alfredo disse : "merito mio, ho tanto pregato santa Carmen di far fare questa cosa al blog e ci ha esaudito".

Siamo sicuri che la benevolenza di Carmen non finisca qui. La santa de categoria superiore ha sempre dato il buon esempio, manifestando il suo apprezzamento nei confronti sia del reverendissimo Kiko che di chierici, chi più, chi meno, chi per nulla, meritevoli della medesima reverenza. Ella si prodigava in lodi generose e sempre scevre d'idiomi che potessero suggerire un'entusiastica costumanza dei summenzionati a quei peccati contro natura che gridano vendetta al cospetto di Dio.
Venne subito avvertito il Vescovo che avvertì Semeraro che avvertì il Papa, che cosi disse : "buoeno, hermano cardenal. Carmensita es l'unica santa che attutisce i toni di un blog nemigo del Camino". Semeraro ha avvertito Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre, inviandogli un pacco contenente un libro rarissimo, del valore di 2500 euro, riportante il mamotreto del 1977 con le relative spiegazioni. 

Il Papa lo ha letto, poi ha commentato : "esto mamotreto es un rompimiento de pelotas, ma a caval donato non se guarda en boca".



E se fa dormire Don Mario................

Miracolo n. il successivo a quello precedente

Quando Kiko e don Mario sono stati dimessi dall'ospedale dopo il Covid, erano molto debilitati. Don Mario inoltre soffriva da giorni di insonnia, tanto che, per non abusare di sonniferi, invocò Carmen, e lei gli apparve in sogno dicendogli di leggere ogni sera, prima di addormentarsi, il mamotreto di Kiko del 1977. Don Mario, che già lo conosceva, obbedì e dopo soli 5' prese sonno.

Forse non sapevate che esiste una pagina del mamotreto del II passaggio che fa addormentare chi la legge. È la pag. 13 e contiene un potentissimo incantesimo del sonno. Ve lo riportiamo in figura ma senza guardarlo perché chi lo guarda si addormenta sul colpo. Non guidare, evitare l'uso di macchine.
Avvertì il Vaticano e Semeraro lo disse al Papa che commentò : "hermano cardenal, que voler de plus? Se Carmensita è riuscita a far dormire don Mario, cosa che non ha fatto nessuna santa della historia della Ecclesia, vuol dire che es veramiente santa, santa Teresina o santa Rita in suo confronto son nada". 

Semeraro avvertì Kiko che rimase contrariato dal fatto che un suo mamotreto fosse paragonato a un sonnifero, ma fece buon viso a cattivo gioco perchè non si poteva permettere che Carmen non diventasse santa, e per camuffare la cosa ringraziò il Papa facendogli pervenire una scatola di sonniferi con l'effige di Carmen.



Venti di pace, un altro miracolo di Santacarmen

Miracolo n. il più singolare

Alcuni giorni fa il presidente degli Stati Uniti Biden ha partecipato a un convegno di Glasgow nominato COP26 dov'era presente Camilla Parker Bowles, la moglie del principe Carlo d'Inghilterra. I pettegoli dicono che durante il suo intervento abbia fatto una scorreggia cosi rumorosa e potente da sollevare i capelli di Camilla, che è rimasta molto contrariata. 

In realtà le cose sono andate diversamente. Biden aveva mangiato pasta e fagioli che provocano il non simpatico effetto e, non riuscendo a trattenersi, ha dato luogo al fenomeno meteorico, ma 5 secondi prima il primo ministro Boris Johnson, che si stava accorgendo della cosa, invocò Carmen che, da Lassù, con uno schiocco di dita ridusse a zero il rumore sconveniente e trasformò l'olezzo in un dolce profumo di violette, tipo quello di p. Pio.

Per intercessione della santaneocatecumenale de categoria superiore, invocata dall'umile e pio BoJo, un vento caldo e profumato sconvolge i capelli di Camilla. Carmen strabenedica gl'Inglesi! (quasicit.)
Camilla è rimasta ben impressionata, tanto da riferire alla Regina Elisabetta che è il Capo Supremo della Chiesa Anglicana. La Regina ha telefonato al Papa, che ha avvertito Semeraro che ha avvertito Kiko, il quale ha detto : nessuna santa della Chiesa ha mai fatto interventi di questo tipo, è proprio una santa di categoria superiore, e per ringraziare il Papa gli ha inviato un regalo : un pacco contenente un profumo di violette, precisando con un biglietto di accompagnamento che non era di p. Pio ma di Biden che era stato soccorso in tempo da Carmen.



Siete i fortunati beneficiari di qualche miracolo della santa de categoria superiore? Conoscete qualcuno che è stato colpito dalla sua benevolenza? Non esitate a dare la vostra testimonianza nei commenti.


Approfondimenti:


venerdì 26 novembre 2021

"C'è un dottore in sala?": l'umile notizia del quadridottorato di Kiko all'Annuncio di Avvento 2021

Dal segretissimo mamotreto dell'Annuncio di Avvento 2021 – Sacrofano 21 novembre 2021
 

Kiko:
Facciamo un applauso a tutti. Ascensión, vuoi dire qualcosa?
 
Ascensión: Sì. Abbiamo un nuovo dottore: Kiko è stato nominato dottore honoris causa.
 
Kiko: Sono dottore honoris causa! Per la quarta volta.
 
Ascensión: Lo dico io perché Kiko non voleva dirlo, ma alla fine ha accettato  che lo dicessi. Il dottorato è stato concesso dell’Università Cattolica Francisco de Vitoria di Madrid. Kiko lo ha accettato. Questo dottorato è il  
riconoscimento per il contributo che ha dato Kiko Argüello ed il Cammino  all’amicizia con il popolo di Israele. È un evento molto importante ...
Per questo pensiamo che sia buono che i fratelli sappiano di questo riconoscimento e per questo abbiamo messo il video alla fine.  
 
Kiko: Dobbiamo essere umili ed accettare che ci bastonino.

Certo, questo siparietto è molto convincente... soprattutto che l'umilissimo Kiko volesse nascondere la notizia del suo quarto riconoscimento ad honorem: tanto voleva nasconderlo che, guarda caso, aveva pronto un umilissimo video di 26 minuti sulla cerimonia di conferimento del dottorato, corredato di dichiarazioni colme di elogi del co-premiato rabbino David Rosen e, alla fine, di altri due rabbini scelti tra quelli che partecipano gratuitamente alle lussuose vacanze alla Domus Galilaeae, sollevati persino dalle spese del viaggio.

Se queste sono le 'bastonate' cui accenna Kiko Argüello, chissà  che apoteosi quando gli fanno i complimenti!
 
Nel video, dell'intervento del rabbino Rosen
rimangono solo lodi sperticate e imbarazzanti
ai talenti artistici e 'teologici' di Kiko Argüello

Anche noi abbiamo qualche titolo da assegnare a questo personaggio che, in qualche modo, ha disturbato e deviato, solo per qualche tempo per fortuna,  il corso delle nostre esistenze.
Per questo, cediamo volentieri la parola a l'apostata che, raccogliendo le affermazioni autocelebrative del pittore di Leòn, ha stilato una lista significativa di alcuni suoi titoli onorifici. 


L'apostata:

Mi associo alla poetica dedica al meritato quarto titolo accademico onorifico di Sankiko. Non siate invidiosi, un pezzo di carta non si nega a nessuno!
La poesia del Belli fotografa perfettamente il “Kiko way of life”, invidiato e sognato da tutti i suoi più stretti sottoposti. Mi sembra giusto però parlare anche di questi ultimi, sempre nell’ombra. C’è una poesia di Trilussa che illustra bene il rapporto gerarchico che è sempre intercorso tra il Nostro e il suo codazzo. Si intitola "Nummeri", e per meglio comprenderla sostituite l'”Uno” con il signor Francesco Giuseppe Arguello Q.H.C. (Quadrupede Honoris Causa) e lo “Zero” con i suoi fedelissimi, da padre Mario il Muto e la Sora Ascensora in giù.

Conterò poco, è vero:
– diceva l’Uno ar Zero –
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso vôto e inconcrudente.
Io, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.

 


Perdonate l'OT ma vorrei dare un’informazione al gentile anonimo neocat che intende scrivere un libro sugli epiteti dedicati al signor Francesco Giuseppe Arguello Q.H.C. (Quadrupede Honoris Causa).
Sappia, egregio, che qui nessuno si inventa nulla. È proprio il signor Francesco Giuseppe Arguello Q.H.C. (Quadrupede Honoris Causa) che li diffonde con le sue affermazioni autocelebrative.

Se può esserle utile, gliene rammento alcune a caso:

 
E.C. (Esorciccio Cacciadiavoli) vedasi la storiella di Pechino;
 
E.C.I.Q.A (Elemosiniere Con I Quattrini Altrui) vedasi la favoletta delle elemosine a botte di 50 € a via di Porta Angelica;
 
N.G.I.M.A.V. (Nuovo Giovanni In Mezzo A Voi) vedasi le numerose concioni pubbliche;
 
T.G. (Tabaccaio Gourmet) vedasi i prediletti sigari cubani e le aragoste;
 
I.H24 (Ispirato H 24) vedasi la proclamata ispirazione permanente;
 
P.P.G.A. (Pittore Pluripremiato Grande Artista) vedasi il celebre premio di pittura per bambini vinto da adulto;
 
S.A.A.S. (Suonatore Ambulante A Sbafo) vedasi le numerose tournées della Kikorchestra pagate da altri; 
 
E.A.S. (Elicotterista A Sbafo) vedasi le gite in elicottero altrui;
 
I.A.G. (Inquilino A Gratis) vedasi la casa del Vaticano dove alloggia senza pagare di tasca propria affitto e bollette;

P.D.M.N.R. (Padrone Di Maggiordomo Non Retribuito) vedasi il raccontino del suo devoto che lo serve gratis di tutto punto;

P.O. (Pescivendolo Ornitologo) vedasi le storielle cinesi delle “cefale” e della colomba svolazzante;
 
S.D. (Schiavista Demoniaco) vedasi il celebre “uomo schiavo del demonio”;

P.E.M.A.T.I. (Profeta E Martire A Tempo Indeterminato) vedasi la profezia sulla propria morte dopo aver convertito il centesimo musulmano -per ora siamo ancora a zero-;

A.A. (Angelo Autonominato) vedasi il discorso a Budapest;

V.B. (Visionario Barista) vedasi le apparizioni raccontate al bar alla Cara Estinta S. Carmen (leggasi Sora Carmen);

I.D.D.N.L.V.P.D.P. (Insabbiatore Del Direttorio Nonostante La Volontà Papale Di Pubblicarlo) vedasi tutti i giochini per non far leggere il Direttorio a nessuno;

P.C.I.S.D.A. (Palazzinaro Con I Soldi Degli Altri) vedasi la Domus, l’altro terreno acquistato, l’appartamento di via Nemorense e le altre proprietà;

A.T.D.P. (Affarista Trafficante Di Paccottiglia) vedasi il giro dei costosissimi, obbligatori kikoarredi;
 

Mi fermo qui, egregio. Troppe ce ne sarebbero ancora, lascio a lei il piacere di scoprirle. Mi saluti il signor Francesco Giuseppe Arguello Q.H.C. (Quadrupede Honoris Causa), la Sora Ascensora, Padre Mario il Muto (don Pesce Rosso per gli amici) e volga da parte mia un devoto pensiero alla Cara Estinta S. Carmen (leggasi Sora Carmen), futura patrona delle megere.
.

mercoledì 24 novembre 2021

"Non avendo il coraggio di negare la Presenza Reale, la travisano" scriveva padre Benedetto Dimatteo

Continuiamo la lettura della lettera di denuncia che il padre cappuccino Benedetto Dimatteo, di Barletta, fece pervenire al proprio vescovo dopo aver letto le eresie di Carmen e Kiko contenute nel mamotreto per le catechesi iniziali, lettera poi pubblicata sul periodico "Chiesa Viva". Qui la prima parte del documento.

 


2 - Contro questo disprezzo ereticale si erge il Concilio di Trento che, dopo aver esaltato il canone Romano, dicendo:  la Chiesa Cattolica, molti secoli fa, stabili questo sacro canone, così puro da ogni errore che niente contiene che non odori massimamente santità e pietà e non elevi a Dio le menti degli offerenti. Esso infatti, consta sia delle parole stesse del Signore, sia delle tradizioni degli Apostoli, sia anche delle pie istituzioni di santi Pontefici. Dopo questa lode, nel canone 6°, finisce: «Se qualcuno dirà che il canone della Messa contiene errori e perciò deve essere abrogato, sia anatema!» È così chiaro che la posizione di questi due è veramente eretica! E dobbiamo anche dire che quello che dice questa Carmen è una grande menzogna! Ella dice, infatti, che il canone Romano è stato rinnovato, cioè corretto, e questo è falso come è falsa e la sua citazione! Il canone Romano, infatti, diceva e dice ancora: (riporto il testo ufficiale in latino per intero):

«Qui pridie quam paterétur accépit panem in sanctas ac venerábiles manus suas et elevátis óculis in cælum, ad te Deum Patrem suum omnipoténtem tibi grátias ágens benedíxit, fregit, dedítque discípulis suis... e per il calice: Símili modo póstquam cenátum est accípiens et hunc præclárum cálicem in sanctas ac venerábiles manus suas: item tibi grátias ágens benedíxit...»

Il termine "benedixit", benedisse, nella lingua ebraica e nell'uso di quel tempo, è un termine eucologico che, nella lode di Dio, ingloba la benedizione delle cose. Lo troviamo già nelle moltiplicazioni dei Pani: «egli prese i cinque Pani e i due pesci, e alzando gli occhi al cielo li benedisse». Altri traducono: «pronunziò la benedizione» (Marco 6,41). E così gli altri Evangelisti. Ecco come si legge in San Matteo: «mentre mangiavano, Gesù prese il pane, pronunziò la preghiera di benedizione, lo spezzò...» Nella Bibbia nuovissima, versione dai testi originali, volume terzo, Nuovo Testamento, Edizioni Paoline, il biblista Lancillotti, in nota, commenta:

«Pronunciò la preghiera di benedizione, cioè recita la formula di benedizione e di lode, come si usava nei pasti ebraici.» Dobbiamo aggiungere, inoltre, che quel benedixit proprio per il calice, si riferisce anche al testo di San Paolo prima Corinzi 10,15: «il calice di benedizione che noi benediciamo, Non è forse una comunione col sangue di Cristo?» 

Carmen lamenta che non si loda più Dio, ma anche questa è una grande falsità! Le genuflessioni, le adorazioni, tanto da lei criticate, non sono forse grandi espressioni di lode a Dio? Il Gloria e Credo, che essi hanno estromessi e il prefazio e il Sanctus non sono forse magnifiche lodi a Dio? Si dimostrano ancora grandi bugiardi, a riguardo del canone Romano, quando dicono, a pagina 335, «noi non vedevamo nella nostra messa da nessuna parte la resurrezione di Gesù Cristo».

È un falso! Perché la Risurrezione veniva ben ricordata nel memoriale, cioè nella anamnesi, che così si esprime: «in questo sacrificio, o Padre, noi tuoi ministri e il tuo popolo Santo celebriamo di memoriale della Beata passione, della Risurrezione dai morti e della gloriosa ascensione del Cristo tuo figlio è nostro Signore».

Quindi, non c'è stato alcun fraintendimento, nè alcun impoverimento, ma tutto era una grande ricchezza! L'impoverimento anzi, il tradimento, lo compiono loro, Kiko e Carmen, questi due villanzoni che vorrebbero ridurre l'Eucaristia a una inconcepibile e freddissima esplosione di allegria, e accusano la Chiesa di aver perduto i segni.

Ma quali sono questi segni perduti? Forse che i segni del pane e del vino non sono sempre rimasti? Basta ricordare come sono valorizzati anche in tanti vecchi canti in tante giaculatoria: "ti adoro ogni momento o vivo pane del ciel, gran Sacramento!" "Panem de coelo praestitisti eis..." "Verbum caro, panem verum verbo carnem efficit ut, fitque sanguis Christi merum... " "Ecce Panis angelorum..."
 
Il pane il vino stanno li, visibili sulla mensa, e tutti li conoscono! E quindi blasfemo e sciocco è l'insulto di Kiko che l'ostia è un pezzo di carta! La Chiesa nella sua sapienza, ha trovato il modo come rendere possibile la distribuzione del pane eucaristico a tutto il popolo, dandogli una sua forma specifica che rende più facile la distribuzione a tanti, e rende facilmente riconoscibile il pane eucaristico e meno soggetto a frammenti. E questo non solo nella chiesa latina, ma anche nella chiesa greca! Nel rito latino, sia l'ostia grande, sia le piccole, sono rotonde; nel rito greco, la grande è quadrata, le piccole, triangolari.
 
Inoltre, quello che lamenta Kiko è che non si fa la Comunione sotto tutte e due le specie. Ma egli ignora che il Magistero della Chiesa -qui, il Concilio di Trento!- ha definito che, per il frutto di una buona comunione, è sufficiente riceverla sotto una sola specie, perché Gesù è integro sotto ognuna specie, e non c'è obbligo delle due specie, se non per il celebrante che deve compiere il sacrificio! Sarebbe anche augurabile la comunione sotto le due specie, ma vi sono gravi motivi che hanno indotto la Chiesa a stabilire la comunione solo sotto le specie del pane!

Nel passato, anche dopo il Concilio di Trento, La Chiesa aveva concesso, ad alcuni Stati, la comunione sotto le due specie, ma, poi, per gli inconvenienti gravi che ne nacquero, la Chiesa ritirò le concessioni fatte punto è così anche adesso, dopo il Vaticano II, la Chiesa ha concesso solo in alcuni casi detta comunione! 

Lo stesso devo dire che alcuni di quegli inconvenienti, registrati anche nella Enciclopedia Cattolica, sotto la voce "comunione eucaristica" (colonna 140) io li osservati presso i neocatecumenali. 
Al posto del Calice, ad esempio, usano una vaschetta del bordo largo, alla quale bevono tutti ma tanti cercano di non mettere le labbra dove sono stati messi da chi li ha preceduti e qualche uomo con tanto di baffi li inzuppa nel vino! Qualche ragazzina invece regge fatica la vaschetta ed è facile che sparga il vino consacrato... ecc.

Cosa succede a farsi guidare da un cieco...

3 - Comunque, non esageriamo con questi segni, importanti, sì, ma quello che più è importante è il significato, cioè la Grazia, cioè colui che è significato è presente sotto questi segni: Gesù.

Cioè: non adoriamo i segni, non parliamo con i segni, non pensiamo ai segni, ma realmente presente sotto quei segni, parliamo con Lui, pensiamo a lui che è presente riceviamo Lui e la sua Grazia!

La seconda catechesi sull'Eucarestia non è da meno: una congerie di falsità e contraffazione storica.
Di alcune ho un'esperienza personale. La Settimana Santa, una volta, era piena di vera pietà, di confessioni il Mercoledì Santo fino a tarda sera, per potersi comunicare il Giovedì Santo.

Il sabato Santo, le chiese erano affollate, mentre questi lestofanti dicono che le chiese, allora, erano completamente vuote: «Alle cerimonie vanno soltanto i preti e sono noiosissime era una cosa da preti che nessuno capiva». (pag. 351).
 C'è un enorme disprezzo per il sacerdote! E pure un disprezzo malcelato per il Concilio di Trento, per S.Pio V, per il culto al Santissimo Sacramento, per le processioni, per tutte le parti della Santa Messa che ne aricchivano la celebrazione, e altre affermazioni ... tanto che, verso la fine (a pagina 352) si accorgono delle enormità delle cose dette e scrivono: «Forse qualcuno dirà: Mamma mia! Che cosa si dicono qui! Vuoi dire che prima era tutto sbagliato?»

E danno una risposta evasiva: «State attenti! Il Concilio Vaticano  II ha detto che bisogna fare catechesi per spiegare la gente in rinnovamento perché non si può fare un rinnovamento liturgico senza spiegarlo al popolo perché la gente si spaventa...»
A proposito di catechesi, è solo da circa 30-40 anni in qua che si ha una crisi, perché spiriti inquieti orgogliosi hanno gettato discredito sul catechismo di San Pio X. Kiko e Carmen fanno quasi vedere che, prima di loro, non c'era catechesi nella Chiesa, mentre, al contrario, tutta la vita bimillenaria della Chiesa è piena zeppa di opere e scritti catechetici!

Per limitarci al solo Concilio di Trento che è stato di forte stimolo ad una più intensa catechesi, possiamo dire che già da allora si richiedeva la Santa Messa in lingua volgare, ma i Padri del Concilio non lo ritennero opportuno. Imposero però ai Vescovi e a tutti coloro che hanno cura di anime, di spiegare i fedeli delle letture durante la Messa specialmente nelle domeniche e nei giorni festivi (vedi Concilio di Trento, sessione XXII cap. 8).
Anche le opere catechetiche abbondavano! Basta ricordare i libri di devozione come le celebri Massime eterne di Sant'Alfonso dove si spiegano le varie parti della Santa Messa e si suggeriscono le preghiere in italiano per accompagnare quelle che fa il sacerdote.
Nella nostra biblioteca del convento di Barletta, ho trovato opere catechetiche del Sei e Settecento, in italiano, di tale ricchezza che, aggiornate nella lingua, possono stare benissimo accanto alle migliori catechesi! 

Altro che le spudorate falsità di Kiko e di Carmen che, a pagina 348, verso la metà, osano dire: «il popolo ha sempre partecipato (ma poco fa non avete detto che le chiese erano completamente vuote?); e siccome non capiva nulla di quello che succedeva, uno saliva al pulpito e cominciava: novena a Santa Rita...».
Si può essere più spudorati di così? E poi parlano di riscoperta, ma non si riesce a capire che cosa è stata riscoperta!

Non avendo il coraggio di negare la Presenza Reale, la travisano: «dicevo che la Chiesa primitiva non ha mai problemi sulla presenza reale. Se a San Pietro fosse stato chiesto se Gesù sia presente nell'Eucaristia, si sarebbe meravigliato, perché per lui non si pone il problema: per lui, Cristo è una realtà vivente che fa la Pasqua e trascina la Chiesa. Non è questione di briciole o cose di questo tipo». (pag. 349).
Ecco perché sento e leggo di sacerdoti che buttano via le briciole del pane che viene consacrato da loro! Io ho reagito a questa profanazione, e ho dovuto portare un cucchiaino per la raccolta delle tante briciole dal pane che essi preparano. Per Kiko, la vera Presenza Reale è «questa forza trascinante, che dovrebbe essere la loro grande riscoperta: la presenza di Gesù è un'altra cosa. È il carro di fuoco che viene a trascinarci verso la gloria...». (pag. 350).

E ancora: «in un certo momento, fu necessario insistere contro i protestanti sulla presenza reale. Ma una volta che questo non è più necessario, non bisogna insistere di più, perché quel momento storico è passato...». (pag. 353-354)

4 - E ancora: «la Chiesa primitiva non ha avuto mai problemi circa la presenza reale. Ma se già nella Pasqua Dio era presente...  Dio è presente completamente, in maniera efficace, come diciamo noi; è una presenza sacramentale, reale, autentica, memoriale. Come si realizza la Pasqua se non c'è il braccio potente di Jahvè che trae fuori dall'Egitto? Con Gesù Cristo è lo stesso. Il memoriale che egli lascia è il suo spirito resuscitato dalla morte, fatto vita per portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che celebrano la cena con lui. La Chiesa primitiva non ha problemi a proposito di questa presenza... »(pag. 246). «quando scopriremo quello che è il centro, tutte le altre cose che vi girano attorno perderanno importanza, a vantaggio del tesoro centrale nascosto». (pag. 312). 

Sotto queste parole quei due fraudolenti nascondono la loro negazione della "Presenza Reale" che non è un semplice memoriale ma il suo vero corpo, nato da Maria!
Inoltre il problema della "Presenza Reale" non è un fatto di un momento storico contro i protestanti; ma è la base necessaria e assoluta dell'Eucarestia, sia come sacramento che come sacrificio; è un problema che, nato a Cafarnao, come primo annunzio dell'Eucarestia, si è completato nell'Ultima Cena, ed è stato sottolineato da San Paolo ("chi mangia indegnamente viola il corpo di Cristo") ed ha avuto persino una eco del pensiero dei pagani, i quali sospettavano che i cristiani uccidessero e mangiassero un bambino; 
è attestato dai Padri, che anticipano il termine "transustanziazione": come Cirillo di Gerusalemme: conversione (metabole); come Gregorio Nisseno: trans elementazione (metastoixeiosis); come san Crisostomo traslazione (metarritmesis); come Cirillo di Alessandria: trasposizione (metistesis);  come Giovanni Damasceno: trasformazione  (metapoiesis); come sant'Ambrogio, il quale parlando del pane che diventa corpo di Cristo dice: "se è tanta la potenza delle parole di Gesù Cristo, che le cose che non esistevano incominciano ad essere, quanto più efficaci saranno per far sì che le cose che già esistevano si convertano in altre!..."

Nel Medioevo, poi, le lunghe discussioni di Ratramno, le eresie di Berengario, condannate dalla Chiesa, e poi tante altre, fino a Lutero, che non nega la presenza reale ma, come dice Kiko schernendo il Concilio di Trento, «negò solo la parolina transustanziazione, che è una parola filosofica che vuole spiegare il mistero».(pag. 345).
Ma la più aperta eresia di questi "villanzoni" è la negazione del sacrificio di Cristo, sia del sacrificio espiatorio della Croce, sia del sacrificio della Messa, perché, secondo loro, l'idea del sacrificio espiatorio è un'idea pagana da rigettare. 

Ascoltiamoli: «quando poi nel medio evo si mettono a discutere (n.d.r.: i teologi, cioè  la Chiesa!) del sacrificio, in fondo discutono di cose che non esistevano nell'eucarestia primitiva. Perché sacrificio nella religione è “sacrum facere”, fare il sacro, mettersi a contatto con la divinità tramite sacrifici cruenti. In questo senso non c'è  sacrificio nell'eucarestia: l'Eucaristia è sacrificio in un altro senso, perché nell'eucarestia c'è sì, la morte, ma c'è anche la resurrezione dalla morte. L'Eucarestia è Pasqua, passaggio dalla morte alla resurrezione. Per questo dire che l'Eucarestia è sacrificio è giusto, ma è incompleto.  
L'Eucarestia è sacrificio di lode, una lode completa di comunicazione con Dio attraverso la Pasqua del Signore. Ma in questa epoca l'idea di sacrificio non è intesa così ma nel senso pagano. Ciò che essi vedono nella Messa è che qualcuno si sacrifica, cioè il Cristo. Nell'eucarestia vedono soltanto il  sacrificio della croce di Gesù Cristo. E se oggi chiedeste alla gente qualcosa a questo proposito, vi direbbe che nella Messa vede il calvario». (pag. 312).

Ora, la gente dice così perché questo è l'insegnamento della Chiesa, che essi, invece, Kiko e Carmen, rinnegano.

E ancora a pagina 353 scrivono:
«Carmen vi ha spiegato come le idee sacrificali, che Israele aveva avuto ed aveva sublimato, si introdussero di nuovo nella Eucarestia cristiana. Forse che Dio ha bisogno del Sangue del Suo Figlio, del suo sacrificio per placarsi? Ma che razza di Dio abbiamo fatto? Siamo arrivati a pensare che Dio placava la sua ira nel sacrificio di Suo  Figlio alla maniera degli dèi pagani. Per questo gli atei dicevano: Che tipo di Dio sarà quello che riversa la sua ira contro Suo Figlio nella croce?... E chi poteva rispondere?... 
Le razionalizzazioni sull'Eucarestia ci avevano condotto a queste deformazioni. Ma le cose non stanno così. Dio, in Cristo, dice San Paolo, stava riconciliando il mondo in noi, non perché Cristo placa Dio in qualche modo, ma perché vuole dimostrare agli uomini che ci ama nonostante il nostro peccato; aveva bisogno di dimostrarci che anche se ammazzavano Suo Figlio continuava ad amarci.».

Ma che razza di Dio hanno creato questi due "deliranti"? La dottrina Cattolica, invece, è di una logica impeccabile: Gesù si è fatto uomo, nostro fratello, non avendo noi come riparare gli oltraggi fatti a Dio, ecco che egli, uomo come noi, nostro fratello per solidarietà, si è offerto lui a riparare tutti i nostri peccati!

Ma questi due eretici travisano la Sacra Scrittura e la fede che la Chiesa ha sempre professata e definita.
Nella Sacra Scrittura è Dio stesso che stabilisce sacrifici espiatori. Vedi Levitico 16,2 e seg.: «Disse Jahvè a Mosè: ordina ad Aronne tuo fratello... Aronne entrerà nel santuario in questo modo: con un giovenco per un sacrificio espiatorio e con un montone per un olocausto».

Ora questa idea non è stata mai corretta o sublimata. Difatti, Malachia, ultimo dei profeti (capitolo 1) parla di sacrifici espiatori che Dio rigetta solo perché i sacerdoti gli offrono gli scarti del gregge, come gli animali storpi; questi sacrifici critici, non solo non lo placano, ma suscitano il suo sdegno, e Dio annunzia il degno sacrificio messianico: (verso 11) «In ogni luogo si presenta un sacrificio, si offra al mio nome un oblazione monda. Sì, Il mio nome è grande tra le genti dice Jahvè degli eserciti!».

Dunque è falso quello che dicono Kiko e Carmen che è Dio che offre mentre è vero che, nell'eucaristia, e l'uomo che offre a Dio l'oblazione monda.
Ecco le parole di questi due eretici (pag. 341):
«È chiaro che questo offrire a Dio non è affatto una cosa cattiva. Tu puoi offrire a Dio quello che vuoi, ma l'Eucarestia è una cosa ben diversa, nettamente distinta da tutto ciò. Nell'eucaristia tu non offri nulla! È Dio assolutamente presente quello che dà la cosa più grande e cioè la vittoria di Gesù Cristo sulla morte.»

A conferma della loro falsità, proprio nell'ultimo libro storico della Bibbia, il secondo libro dei Maccabei, troviamo l'offerta di sacrificio espiatorio: «Giuda Maccabeo manda a Gerusalemme 12000 dracme d'argento per far celebrare un sacrificio di espiazione per i peccati dei soldati morti in battaglia; e l'autore ispirato dice: egli lo fece per un pensiero buono e pio riguardo alla risurrezione. Se, infatti, non avesse avuto la speranza che coloro che caduti sarebbero poi risorti, superfluo e vano sarebbe stato pregare per i morti!»
Dal servo di Jahvè di cui parla il profeta Isaia: «...trafitto a causa dei nostri peccati, schiacciato a causa delle nostre colpe...»( Isaia 53,5), all'Agnello dell'Apocalisse a cui tutto il cielo innalza il canto «Tu sei degno... poiché fosti immolato e acquistasti per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione» tutta la scrittura parla del sacrificio perfetto di Cristo!

A noi basta ricordare le parole stesse della consacrazione: «Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi... questo è il calice del mio sangue, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati...»
E non parliamo di tutta la letteratura della Chiesa e di tutti i suoi documenti! Questi due presuntuosi, quindi, stanno ripetendo esattamente eresie già condannate apertamente dal Concilio di Trento. Il Concilio Vaticano II tratta dell'Eucarestia nel documento sulla Liturgia al capitolo intitolato "Il mistero eucaristico", e alcuni punti dei documenti "Ministero e vita sacerdotale" (n.5) "Chiesa e mondo" in.38) "Lumen gentium" (nn. 3 e28).
La sacra Congregazione dei Riti ha inoltre emanato l'istruzione culto del mistero eucaristico istruzione completa in cui detta anche i principi da tenersi nelle catechesi al popolo.

Ora è molto sintomatico che con tutte queste autentiche ed autorevoli catechesi, questi signori Kiko e Carmen si ostinino a inviare ai loro catechisti questa loro vecchia catechesi che non è altro che una continua diatriba, acida e melensa, tendenziosa e aberrante, che non fa altro che offendere tutta la Chiesa, Papi sapienti, dottori illuminati, teologi profondi, innumerevoli santi che sono vissuti in una totale atmosfera eucaristica, San Tommaso, Il Cantore del Corpus Domini; Sant'Antonio, che fa adorare l'Eucaristia da una mula affamata; San Francesco che nel suo testamento afferma la sua fede dicendo: "Ti adoriamo Signore Gesù Cristo, anche in tutte le chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo!" e afferma pure la Redenzione operata da Cristo; in seguito afferma il suo grande rispetto per tutti i sacerdoti: "e questo lo faccio perché dello stesso Altissimo figlio di Dio niente altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo Corpo e santissimo Sangue che essi (sacerdoti) ricevono, essi solo amministrano agli altri."
E ancora: San Pasquale, il santo per antonomasia dell'Eucaristia, scelto come patrono dei Congressi eucaristici; poi, il grande dottore Sant'Alfonso Maria de' Liguori, delle "Visite a Gesù sacramentato"... 

Colui che dona la sapienza a quelli che lo amano,
rivelò a questo giusto, Pasquale Baylón,
i tesori ascosi ai dotti del mondo.

Tutti questi Santi e i grandi miracoli operati da Gesù Eucaristia hanno illuminato la mente della Chiesa a capire che quando Gesù dice non vi lascio orfani, vado e vengo a voi... sarò con voi fino alla fine del mondo... intendeva parlare non solo della Sua presenza spirituale ma anche della Sua continua permanenza eucaristica in tutte le chiese del mondo come l'Emmanuele, il Dio con noi!

lunedì 22 novembre 2021

Padre Benedetto Dimatteo: un sacerdote che difendeva il Cammino fino a quando non ha letto le catechesi di Carmen

Tra i sacerdoti che si sono opposti fermamente alla diffusione delle eresie del Cammino Neocatecumenale, annoveriamo anche padre Benedetto  Dimatteo, cappuccino, che, pur avendo in un primo tempo in buona fede difeso pubblicamente Il Cammino Neocatecumenale, dopo aver avuto occasione di leggerne le catechesi, si rese conto del proprio errore e si dedicò a sconfessare le tesi di Kiko Argüello e di Carmen Hernandez, scrivendo direttamente al proprio vescovo.
 
La verità trapela
dalla cortina di menzogne

Tali lettere furono pubblicate dalla rivista "Chiesa viva" e furono poi raccolte da padre Enrico Zoffoli.
Per una opportuna lettura delle stesse e considerato che sono ancora estremamente attuali, riteniamo opportuno pubblicarle su Osservatorio.


 

Lettera di P. Benedetto Dimatteo
(Da"Chiesa Viva", Novembre 1994) 

Pace e bene!

Barletta, 25 maggio 1994

Eccellenza,
Lei è il Pastore e perciò il custode e il responsabile della Fede nella Chiesa di Dio, e perciò a Lei mi rivolgo per denunziare un grave pericolo che sono, per la nostra Fede, le catechesi dei neo-catecumenali. 

In alcune riviste, avevo lette accuse di "eresie" a loro carico e ne avevo preso le difese.
Ora, però, ho potuto avere il testo delle loro catechesi e mi sono potuto
rendere conto che quelle accuse erano giustificate. E un testo di oltre 400 pagine; non disponendo di tempo sufficiente, ho preso a studiare solo le
loro due catechesi sull'Eucaristia, che occupano oltre 45 pagine.

Sono catechesi che travisano, in gran parte, la vera dottrina e accusano la chiesa di aver oscurato l'Eucaristia nella sua vita di quasi 2000 anni!
Questa mia denunzia parte, soprattutto, dal fatto che le comunità neocatecumenali sono migliaia e, conseguentemente, i catechisti, centinaia. Domani, la Chiesa si potrebbe trovare di fronte a milioni di fedeli plagiati da questi errori! 

Le catechesi sembrano animate da grande zelo e così i catechisti e i membri neocatecumenali, ma anche Lutero era pieno di zelo nel suo magistero, ma non sufficientemente umile per sottostare al magistero autentico della chiesa! 

A parte, le mando il mio studio su queste catechesi, che mi hanno impegnato molto per il controllo esatto di tutte le fonti, e i miei rilievi, che si limitano solo alle cose più importanti. Insieme, le mando fotocopie di queste due catechesi. 

Ho fiducia che saranno eliminate totalmente queste fonti aberranti e saranno sostituite dalle catechesi che ci vengono offerte dai documenti della Chiesa, cioè del Concilio Vaticano II e della Sacra congregazione dei riti; diversamente, mi sentirei obbligato a continuare la mia denunzia.
La ossequio con i sensi della mia più alta stima 

padre Benedetto Di Matteo cappuccino

 



Eccellenza,
è con estrema riluttanza che mi accingo a scrivere la presente, ma a tanto mi obbliga la mia coscienza. Sono stato per alcuni anni assistente di una comunità neocatecumenale. Il cosiddetto responsabile della comunità è un laico; più volte gli ho chiesto se ci fosse uno Statuto, un regolamento: no! Tutto si svolge a voce e quelli che decidono sono i catechisti che risiedono a Bari, e questi dipendono da quelli di Roma.

Ho notato che c'è una disciplina ferrea: Kiko, il fondatore, stabilisce: "non c'è cammino senza l'obbedienza ai catechisti!". 

Le loro decisioni sono ritenute indiscutibili. Questi catechisti vengono ogni tanto da Bari per rendersi conto e, in certe date, per esaminare; e i membri che non danno risposte soddisfacenti sono retrocessi alla comunità inferiore. 

In una delle prime visite di queste catechisti ho fatto notare che il pane per la Santa Messa era poco cotto, quasi una pasta cruda; mi hanno quasi riso in faccia, come a dire "dove va a badare costui!" È stata per me una pessima esperienza! 

Suore in adorazione del Sangue di Gesù
nelle gocce cadute dal Calice
 

Leggevo, intanto, su alcune riviste, accuse di eresie a carico di questo cammino e dei suoi fondatori, Kiko e Carmen, rilevate nei loro scritti. Per ben due volte ho scritto al direttore di Chiesa Viva rigettando queste accuse. Intanto, chiedevo invano di avere i testi delle catechesi di Kiko. 

Alcuni mesi fa, il responsabile della mia comunità è stato fatto catechista e ha ricevuto un grosso volume dattiloscritto di dette catechesi, date pro manuscripto, intitolato: "Orientamenti alle équipe di catechisti per le catechesi dell'annuncio". C'è una nota in calce che dice "Appunti presi dai nastri degli incontri, avuti da KIKO e Carmen, per orientare le équipes di catechisti di Madrid nel febbraio del 1972".

Sono oltre 400 dense pagine. Ora, se dal 1972 sono rimaste sempre uguali e vengono così tramandate, vuol dire che sono testi ben studiati e, direi, ufficiali. 

Non ho tempo per esaminare il tutto e mi limito alle sole due catechesi sull'Eucarestia, che occupano oltre 45 pagine. 

Devo dire che sono testi sempre polemici contro l'agire della chiesa nei suoi molti secoli di vita; catechesi tendenziose ed esoteriche. Esoteriche, perché date quasi clandestinamente a persone, catechisti laici, che non hanno una formazione teologica cattolica, e sono ormai quasi dei plagiati dai loro catechisti superiori; tendenziose perché tutto l'indirizzo teologico cattolico viene travisato e in tante cose apertamente contraddetto con gravi errori e vere eresie contro verità di fede, che la Chiesa ha sempre professato e anche definite.

Il cavallo di Troia, per l'inclusione di questi errori, sarebbero la Chiesa primitiva e il Concilio Vaticano II, a cui fanno vedere di riferirsi sempre, ma senza precise annotazioni, di modo che gli ascoltatori, impreparati e ignari, non hanno alcuna difesa. Le vere fonti a cui attingono non sono né la vera Chiesa primitiva né il Concilio Vaticano II, ma alcuni oscuri autori come un certo Farnès e un certo Bouyer.

Ecco le parole di Carmen:

"Molte delle cose che sto per dirvi le ho imparate da Farnès, che è, credo, l'uomo che oggi, in Spagna, sa di liturgia più di tutti, un uomo che conosce le fonti" (p. 307).


Nel profluvio di parole che dicono c'è pure qualche aspetto di verità, ma intriso da tanta falsità, dette in sordina, e sempre con spirito polemico contro la Chiesa che va dal tempo sub-apostolico fino al Concilio Vaticano II. 

In tutti questi secoli, la Chiesa non avrebbe fatto altro che sbandare! E tutto questo viene detto, come dicevo, in sordina, con disprezzo per la filosofia e la teologia cattolica, per i monaci, per i frati, per i preti, per lo stesso Concilio di Trento, il tutto con un linguaggio melenso e insultante, e con un'estrema presunzione di soprassedere!

 

Maldestri tentativi di santificazione
dell'autrice di tante eresie

Cito alcune piccole perle:

"San Paolo nella lettera agli Efesini, dice che Dio ci ha fatto conoscere in Cristo il mistero della sua volontà" (Efesini 1,9).

Cioè: che in Cristo... per  san Paolo dunque il mistero è qualcosa che si può conoscere; una illuminazione della mente; qualcosa a cui si può essere iniziati, a cui si può partecipare. Non è, cioè, qualcosa di incomprensibile alla nostra ragione, da credere per fede, come siamo abituati a pensare noi, con la nostra mentalità razionalistica (p. 306).
Dunque sbaglia la Chiesa, la quale ci insegna che il mistero è una verità rivelata, superiore alla nostra intelligenza, alla quale dobbiamo aderire per fede (Lumen Gentium n. 5).

Due errori quindi:

  1. i misteri non sono superiori alle nostre ragione; 
  2. i misteri non si credono per fede.


Ma sentiamo ancora Carmen:

"Per continuare a parlare, dovrei spiegarvi alcuni concetti. Dire che cosa è fede, che è Eucaristia. Perché quando io parlo di fede e di Eucarestia ciascuno pensa a una cosa diversa. Per questo, uno dei termini che dobbiamo reinterpretare per poter continuare a parlare è quello di FEDE. Della fede abbiamo fatto concetti e ragionamenti, abbiamo dato definizioni della fede che sono tutto, meno che la fede nella scrittura. Fede nella scrittura è una garanzia, è un'esperienza profonda. È una conoscenza storica sperimentale. È un avvenimento sperimentabile" (p. 308).

Quindi, falsi sono i concetti che ci ha dato la Chiesa intorno alla Fede, presentata come assenso dell'intelletto e ossequio della volontà (Lumen Gentium n. 5).

Ed ecco un insulto a Pio XII Papa eminentemente eucaristico per le sue encicliche e i suoi innumerevoli messaggi sull'Eucarestia.

"Quando Odo Casel disse che l'Eucaristia ha relazione con la Pasqua, fu preso per eretico. Pio XII lo guardava sospettoso, come dicendo: questo dove va? E oggi, quando il Concilio dice che l'Eucaristia è una pasqua la gente si stupisce" (pag. 312). 

Ma Pio XII aveva bisogno di Casel per sapere che Gesù, con l'Eucarestia, ha celebrato la sua Pasqua? Carmen poi non ci dice dove il Concilio avrebbe detto quella frase sciatta: l'Eucarestia è una Pasqua!

Ma continuiamo da pagina 311, passim:

"Potere arrivare qui è molto difficile, perché noi (cioè la Chiesa! ndr) abbiamo fatto dell'Eucarestia una cosa totalmente statica, che possiamo manipolare: un Bambin Gesù che ci mettiamo nel petto quando vogliamo. Invece, l'Eucaristia è tutto il contrario! In 20 anni, La Chiesa ha cambiato enormemente le sue prospettive, vi invito tutti ad un viaggio di scoperta, come dice Bouyer. Quello che vi dirò, ora, non crediate che siano cose che si tirano fuori così, dalla manica. Qui ci sono vite intere di persone che hanno dato la loro vita di studio di ricerca per ritornare alle fonti. Lavoro che il Concilio non ha fatto altro che raccogliere. In questo libro che ho qui, di Bouyer, egli dice che sono più di 30 anni da quando cominciò questo viaggio verso le fonti, verso l'Eucaristia primitiva, e dice che ancora si trova abbacinato dagli splendori del tesoro trovato!"

Come si vede, è tutto un insulto per la Chiesa di secoli passati, che merita invece la più grande ammirazione per tutto quello che ha fatto nei riguardi dell'Eucarestia, che è stata sempre al centro della sua massima attenzione e venerazione, come risulta dagli innumerevoli documenti e dai tanti grandi Santi che dell'Eucaristia hanno fatto il centro della loro vita! 

...È tutto un insulto
alla Chiesa dei secoli passati

Basta consultare l'Enciclopedia Cattolica alla voce Eucaristia, Messa, Sacrificio, anafora ecc. per rendersi conto che la Chiesa ha studiato sempre le fonti, di cui ha avuto sempre piena conoscenza, come delle anafore della Chiese primitiva. Ora tra i grandi nomi di profondi studiosi, seri e sereni, non compare affatto questo bouyer! 

Agli insulti di questi eretici che accusano la Chiesa di aver perduto il tesoro dell' Eucaristia, a nome dello stesso Concilio, risponde il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1343:

"Soprattutto il primo giorno della settimana, cioè la domenica, il giorno della Risurrezione di Gesù, i cristiani si riunivano per spezzare il pane. Da quei tempi la celebrazione dell'Eucaristia si è perpetuata fino ai nostri giorni così che oggi la troviamo ovunque nella Chiesa, con la stessa struttura fondamentale " 

 e al numero 1356:

"Se i cristiani celebrano l'Eucarestia fin dalle origini, e in una forma che, sostanzialmente, non è cambiata attraverso la grande diversità dei tempi delle liturgie, è perché ci sappiamo vincolati dal comando del Signore, dato la vigilia della sua Passione: Fate questo in memoria di me.(I Corinzi 11,24-25


Ma cos'è l'Eucaristia per questi due aberranti Kiko e Carmen? Leggiamo:

"L'Eucarestia è principalmente una esultazione (p. 307)... Il cuore dell'Eucarestia è l'esultanza, L'allegria, la festa, una gioia impressionante... Una Eucarestia è essenzialmente una proclamazione... non è perché Dio è grande e, come negli inni omerici e negli inni delle religioni pagane in cui si canta alle Dio grande nel firmamento, nelle stelle, tra gli altri... il Dio che appare nelle scritture non è un Dio che se ne sta seduto, in disparte.  Oggi saprete che è Jahvè, colui che passa... Dico che le Scritture non definiscono Dio, nè dicono concetti di Dio... (pag. 309 e ss).

Sono discorsi deliranti, nei quali, accanto a qualche ombra di verità, c'è tanta confusione e tanti errori, più o meno velati! La Sacra Scrittura ci presenta Dio come creatore, infinito onnipotente, onnisciente, amore, Mirabile nella creazione ("I cieli narrano la gloria di Dio"). Jahvè è colui che È; l'Eucaristia non è fatta di parole esultanti, ma è il sacrificio e il sacramento del vero Corpo e del vero Sangue di Cristo, presenti sull'altare.

Ma questi due signori giudaizzanti vogliono che Gesù Cristo, nell'ultima cena, abbia celebrato la Pasqua ebraica:
"La prima cosa che noi troviamo in Israele è una risposta a questa liberazione di Dio che sarà la Pasqua, la festa che non è stata inventata da Israele; così anche Gesù Cristo non si inventa l'Eucarestia (pag. 314) è una grande festa la Pasqua!... È una grande esultazione, un grande Sacramento, una grande liturgia... è una grande liturgia in cui Gesù Cristo ufficierà veramente come un grande liturgo, in cui non inventerà assolutamente nulla. Il cardinale Schuster dice che sembra che Gesù Cristo tenesse già scritto il rituale della Croce: tutto quello che diceva era già scritto (il Salmo 21 per esempio). Parimenti Gesù Cristo non inventa nulla nella cena..."

Come a dire, quindi, che siccome i profeti avevano predetto la vita di Cristo, egli non ha fatto niente di nuovo. Con ciò, questi due vogliono dire che Gesù non ha fatto che la Pasqua ebraica!

Tutto sembra, tranne che
una Pasqua cattolica


Non posso dilungarmi a dimostrare la falsità di quanto dicono, e mi restringo a notare che Gesù è venuto a dare compimento, cioè a sostituire la Pasqua ebraica, che era solo ombra e figura, con la sua Pasqua. I vangeli ci dicono tutto quello che Gesù ha fatto in quella notte, ed è tanto che non ci sarebbe stato neppure il tempo materiale per il lunghi riti della Pasqua ebraica. Pur ammettendo che alcune cose, come la preghiera e gli inni, ci potevano essere in ambedue le Pasque, l'atmosfera, però, era completamente diversa.
Ma dicevo non voglio dilungarmi su questo punto; c'è qualche cosa di più grave: il disprezzo per il canone Romano! Carmen dice che vi sono molti preti giovani che vorrebbero ridurre l'Eucarestia ad una mangiata tra amici, e poi aggiunge il pensiero di Bouyer, che lei pienamente condivide:

"Bouyer dice: non so che cosa sarebbe più pericoloso, se lasciare le cose come stanno col nostro canone Romano Iì, ben ricoperto, o lasciare che questi facciano le loro innovazioni. Ricordate quei giovedì santi in cui si facevano le ore Sante pieni di questa pietà sentimentale sull'ultima cena? Non è così". (pag. 313).

Qui -è chiaro- c'è un massimo disprezzo per il canone romano che, come sta, sarebbe tanto pericoloso quanto ridurre l'Eucarestia ad una mangiata tra amici, come vorrebbero fare tanti preti giovani! Che poi si insulta alla pietà, con la quale si facevano si fanno ancora le ore di adorazione la notte del giovedì santo, meditando l'istituzione dell'Eucaristia come sacrificio e come Sacramento, nel quale Gesù rimane anche dopo la Santa Messa! 

Il disprezzo ereticale per il canone Romano viene ripreso all'inizio della pagina 327, dove si legge:

"Ricordate che il canone Romano diceva: "prese il calice, lo benedisse e disse...". Nel Medioevo con tante genuflessioni e tante croci, non benedivano più Dio, ma solo il pane e il calice. Abbiamo (la Chiesa, quindi! ndr) frainteso e impoverito tutto! Tutte le benedizioni erano discendenti. Il testo del rinnovamento, invece, dice: prese il calice, tu rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli dicendo...".

In poche parole: quante falsità!

(Fine prima parte)

 

Effetti della benedizione discendente:
Bartolomé Esteban Murillo
Cristo guarisce il Paralitico
presso la piscina di Bethesda