Piccolo saggio della predicazione kikiana e del suo portare dove intende lui attraverso discorsi che partono dalla realtà, ma una realtà abilmente assolutizzata in modo da opporre ad essa il cammino e i camminanti in esso. Badate bene che non è tutta la realtà, ma passa per esserlo attraverso lo stile incalzante e tagliente e i termini anche drammatici... Così come parte da un proverbio supportato da un passo della Scrittura per 'far passare' un messaggio che diventa prassi del cammino e condizionerà molte vite e molte storie di camminanti, avendo a che fare con la scelta del partner. Vedremo anche come il tutto sia disseminato di affermazioni categoriche, apodittiche, che qualificano il cammino in un certo modo (notare i caratteri in rosso)... E' bene iniziare a decriptare questo linguaggio abile, subdolo, ma ingannevole e strumentale: vedremo quanto e come.
Il brano è ripreso testualmente dalla convivenza d'inizio corso 2005-2006: un documento che non farà mai parte del Magistero ecclesiale esplicito; ma purtroppo si va diffondendo uno pseudo-magistero ecclesiale occulto, che di certo non è stato visionato da alcun vescovo, ma che è entrato e agisce nelle coscienze e nelle anime dei camminanti così come il loro iniziatore ha stabilito. Chi ha orecchie per intendere, si spera che intenderà....
Il brano è ripreso testualmente dalla convivenza d'inizio corso 2005-2006: un documento che non farà mai parte del Magistero ecclesiale esplicito; ma purtroppo si va diffondendo uno pseudo-magistero ecclesiale occulto, che di certo non è stato visionato da alcun vescovo, ma che è entrato e agisce nelle coscienze e nelle anime dei camminanti così come il loro iniziatore ha stabilito. Chi ha orecchie per intendere, si spera che intenderà....
Kiko: Il giogo "diseguale" vuol dire che non si possono mettere insieme un bue e un somaro, perché hanno stature diverse: si riferisce a questo. Tra un pagano e un non pagano c'è una disuguaglianza. In spagnolo dice: "jugo disegual". vediamo cosa dice l'italiano.
Legge 2 Corinti 6, 14-16: "Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la luce e le tenebre? (...) Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo"
[badate bene che parole, pesanti come macigni, come 'estraneo' (che diventa disuguale) ed 'infedeli', qui attribuite ai pagani, riguardano in realtà anche i cristiani praticanti che non "fanno " il cammino, cioè noi! E vediamo a che cosa lo applica!]
Il giogo "estraneo" mi sembrava una parola un po' strana e ho messo al suo posto "diseguale" ma posso cambiarla. Il parallelismo che pone qui il testo si riferisce esattamente all'Antico Testamento, quando si parla di mettere sotto il giogo, per arare la terra, un bue con un somaro. Lo dice Dt 22, 10: non è possibile arare con due bestie completamente diseguali, sbilanciate. Noi siamo un corpo nuovo, una nuova natura (!?) Questa è un'immagine ed un'affermazione molto FORTE, che va ben compresa e sviluppata... Se un ragazzo del Cammino ha passione per una ragazza carina dell'università, non si rende conto che lì c'è una realtà completamente diversa. C'è un santuario diverso dal tuo. (!?) Anche questa è un'immagine ed un'affermazione molto FORTE, che va ben compresa e sviluppata... Anche l'idea della sessualità che ha quella ragazza del mondo: che idea ha della sessualità? Pensate che in Spagna volevano dare la pillola del giorno dopo, la pillola abortiva, alle ragazzine a partire dai 10 anni, senza permesso dei genitori. ma come è possibile? Una ragazzina di 10 anni, forse ancora non ha le mestruazioni, e le vai a dare una pillola, nel caso che a scuola nel gabinetto qualche ragazzino la violenti. Che volete? Ma questo è così, storico: si dà gratuitamente la pillola abortiva alle bambine di 10 anni. Lo potete credere? Avete una figlia di 10 anni? Le devi dare la pillola abortiva perché possa fornicare. C'è stata una reazione tale che adesso sono saliti da 10 a 15 anni e col permesso dei genitori. C'è stata una reazione di qualcuno, non dei cristiani, perché in Spagna non ce ne sono. Nessuno protesta per nulla. Possono fare quello che vogliono quelli che ci governano in tutti i sensi, Mi hanno chiesto di andare alla manifestazione contro i matrimoni gay. Era la manifestazione contro l'approvazione della legge. La chiesa voleva fare una manifestazione perché non si approvasse quella legge che è contro la famiglia, perché debilita la famiglia cristiana. Ho parlato col card Rouco e siamo andati insieme.
Intanto viene portata come emblematica la realtà spagnola, che non è (almeno non ancora e speriamo mai) la nostra. Oltre che resa totalmente emblematica, essa viene portata alle sue estreme conseguenze e data come scontata per chiunque non è nel cammino; il che condiziona pesantemente, soprattutto nel clima di esaltazione che si crea in queste situazioni, la percezione della realtà e la ricezione dei messaggi che vi vengono calati in forte contrapposizione e con accenti enfatizzanti la positività del cammino (non di Cristo, pure ogni tanto citato, ma del Cammino: basterà vedere le pagine successive, che pure esamineremo).
Amici miei, capite qual è il succo di questo discorso e le conseguenze spirituali e pragmatiche che ne derivano? Quelli "di fuori" sono 'infedeli' (messa così somiglia molto al fondamentalismo islamico...) e la parola viene ripresa da San Paolo che nel prosieguo del testo è ancora più 'forte'... E' da qui (ed altre affermazioni simili) che deriva la scelta di matrimoni endogamici e si evidenziano le difficoltà che ogni coppia in diversa situazione si troverà a vivere se uno dei due vuole proseguire il cammino e l'altro no... Inoltre io mi porrei seriamente l'interrogativo su QUALE sia il giogo a cui mi sottopongo se è 'disuguale' o 'estraneo' che dir si voglia rispetto a quello che si ha nella Chiesa, che non ha bisogno di partire dall'Antico Testamento ma dal Nuovo e dalle parole del Signore Gesù "Il mio giogo è soave, il mio carico leggero..." (Mt.11, 30). Il giogo evoca l'immagine del bue che traccia solchi nel campo da arare, avendo presente che la funzione del giogo è quella di guidarlo nel procedere diritto nella direzione voluta da chi tiene il giogo: nel nostro caso il Signore Gesù... Se i gioghi sono diversi e a chi si assoggetta all'uno o all'altro si attribuisce fedeltà o infedeltà, non possiamo far a meno di chiederci:
- fedeltà A CHI?
- perché nel cammino si dà per scontata questa fedeltà, che non sarebbe presente nella Chiesa 'normale'?