Oggi ce ne andiamo in giro per i "Kiko-shop", negozi specializzatissimi nel vendere tutti gli accessori indispensabili per la
religione neocatecumenale, per rendere presente Kiko nella propria casa oltre che nelle salette della parrocchia.
Infatti non tutti sanno che per andare avanti nel Cammino occorre dotarsi di tutta la costosa attrezzatura
designed by Kiko, di cui qui sotto presentiamo un brevissimo assaggio.
Vorrete mica la domenica mattina recitare le Lodi a Kiko senza la Croce Gloriosa di Kiko e senza accendere il cero di Kiko?
Vorrete mica celebrare il
banchetto festoso e ballerino del sabato sera senza il copri-leggio progettato da Kiko?
Vorrete mica privare le chiavi della vostra macchina del "crocifisso appiattito" ideato da Kiko?
Vorrete mica cantare un canto non composto da Kiko?
Cominciamo con questo pregevole porta-libro-dei-canti. Sapete, il
libro dei canti è l'accessorio indispensabile della liturgia (più indispensabile dell'orazione silenziosa, del digiuno eucaristico e dell'anima monda dai peccati mortali). Ecco dunque che il
kiko-shop ci propone questa prestigiosa fodera
con caratteri ebraici: come ben sapete, tutti i neocatecumenali leggono e parlano
l'ebraico antico e l'aramaico, e si vede dal fatto che
seguendo l'esempio di Kiko e Carmen parlano sempre di
Talid, Mezuzà, Yeshivà, Shekinà, Merkavà, Torà, Menorà, Trallallero Trallallà
...
Un altro
indispensabile strumento liturgico è questo copri-breviario con l'orripilante riproduzione di un disegno di Kiko, disegno che evidentemente dev'essere di grande aiuto ai credenti nella
religione neocatecumenale, quella dove si cantano esclusivamente i canti composti da Kiko. Non vorrete mica mostrare ai fratelli di comunità segni di una
"religione naturale" come i "cristiani della domenica"!
Non tutti sanno che i neocatecumenali, per recitare le Lodi a Kiko la domenica mattina, hanno bisogno di tutto un bizzarro armamentario da tavolo, tra cui questa parodia del crocifisso da tavolo
(notare i piedi separati: insomma, la "sesta piaga" è Kiko) ed un cero "per le lodi" sempre con
uno sgorbio di Kiko (i ceri normali non vanno bene?).
La "croce gloriosa" di Kiko consiste nel fatto che Kiko crocifigge il Redentore.
Il "crocifisso appiattito" di Kiko è infatti una specialità di Kiko chiamata "croce itinerante". Oltre a mancare di forza di gravità (il soggetto è perfettamente orizzontale), vediamo che i piedi sono separati, ognuno con un suo chiodo, e che gli occhi praticamente non esistono. Non si capisce lo strano
hula-hoop attorno alla pancia, e l'assenza della corona di spine.
Mysterium kikianum!
Ecco un altro orrido crocifisso kikiano, addirittura
antigravitazionale: il corpo è sbalzato verso l'alto, con le braccia che irrealisticamente formano un arco verso l'alto. Inoltre i piedi sono trafitti da un unico chiodo ma... com'è possibile che i chiodi nelle mani siano "verticali" e quello dei piedi sia sull'asse orizzontale? E come mai quest'ultimo chiodo ha la forma di una
freccetta che
esce dai piedi anziché penetrarvi? Mah!
Mysterium kikianum, progettato appositamente per le "famiglie in missione", probabilmente per ricordare loro che devono portare Cristo
in maniera distorta e bizzarra.
La menorà a nove fuochi (parodia di quella dell'
ebraismo, a sette fuochi), è lo strano aggeggio da porre sui tavoloni ipertrofici neocatecumenali per la celebrazione della liturgia di
Carmen e Kiko. In realtà si tratta della chanukkiàh, il candelabro a nove fuochi usato dagli ebrei per la festa di Chanukkà (la festa delle luci) che ricorda il miracolo del fuoco rimasto acceso nonostante la mancanza dell'olio all'epoca dei Maccabei e la loro riconsacrazione del Tempio (nella selva dei simboli neocat-giudaici rappresenta "i ricostruttori della vera Chiesa" e non può mancare sulle 'mense', al posto del Crocifisso, in occasione delle celebrazione!!). Quando un "catechista itinerante" chiese a Kiko il perché di quel nove, Kiko si imbufalì e buttò lì un bizzarro:
«nove è il numero dell'evangelizzazione». Chissà dove l'ha scoperto: in venti secoli di storia della Chiesa nessuno aveva mai detto niente del genere. In realtà i bracci del candelabro (quelli con le luci) sono 8 e rappresentano i giorni in cui esso è rimasto miracolosamente acceso. il 9° braccio, quello centrale - detto "servitore" - in realtà contiene la riserva d'olio).
Ogni neocatecumenale che si rispetti deve
tentare il più possibile di "giudaizzarsi". Ovviamente gli viene incontro il
kiko-shop proponendo l'acquisto della Mezuzà, oggetto rituale ebraico contenente il rotolino coi versetti della Torà, che ai normali cristiani sembrerà piuttosto un amuleto. Riconoscibile, sul coperchio dell'astuccio, la scritta [
El]
Shaddài (il Nome di Dio Onnipotente) e, sotto, le tavole della Legge mosaica.
Pensate un po': il primo
kiko-shop fu costituito nel 1972, quando il Cammino era numericamente del tutto irrilevante (Kiko e Carmen si erano installati in una parrocchia romana nel novembre 1968, neanche quattro anni prima).
Incredibile ma vero: su un
kiko-shop spagnolo vedo nientemeno che un "portacero neocatecumenale" arrotolato a torciglione come Kiko comanda. Esatto: i portaceri normali non vanno bene...
La chitarra è obbligatoria in tutte le liturgie neocatecumenali per due precisi motivi:
il primo motivo è che il canto liturgico consiste nell'eseguire le canzonette di Kiko con le chitarrelle proprio come la suona Kiko;
il secondo motivo è che solo con quelle canzonette e quelle chitarrelle si "ritorna alle origini" dei "primi cristiani" della "chiesa primitiva".
Questo accessorio per chitarra, di cui ci sfugge l'esatto utilizzo, è istoriato con caratteri ebraici (riconoscibilissima la scritta
Shemà Israel: i neocatecumenali hanno
vere manie di ebraismo, grazie all'iniziatore Kiko e soprattutto all'iniziatrice Carmen). Parrebbe quasi che i neocatecumeni ardano di desiderio di lasciar perdere il cristianesimo e di diventare giudei
tout-court.
E per la zuppa di latte neocatecumenale mattutina, non poteva mancare
la tazza del Cammino che esibisce la riproduzione del quadro "Maria-Kiko" disegnato da Kiko (sull'icona, in alto, si può leggere distintamente "Maria" e "Kiko").
Ci fermiamo qui, anche se data la vastità dell'argomento saremo costretti a tornarci altre volte.
Ma la parte più divertente sarà quando qualche fratello delle comunità neocatecumenali vedendo questa pagina ci chiederà sincero ed entusiasta:
ooh, che bello, ma dai, bellissimo, lo voglio anch'io, sai che figurone faccio coi fratelli di comunità! come sono spirituali! dove si possono comprare?
AGGIORNAMENTO: da parte di "Neocat Pentito":
NON avete ancora parlato di tutto il corredo che ogni comunità deve avere alla fine del cammino:un portabbibbia in argento massiccio con 12 pietre dure incastonate rigorosamente made in Kiko un calice incastonato di pietre dure(decisamente osceno)anche esso made in kiko un turibolo e relativa navicella in argento,una brocca per il lavabo co relativo piatto e dulcis in fundo un calice di vetro per il latte e miele,il tutto rigorosamente made in kiko.Il valore di questi oggetti è molto elevato. In qualche comunità anni addietro erano stati comprati alcuni di questi oggetti da altre parti,ma quando i mega catechisti sono venuti a conoscenza di tali acquisti hanno redarguito i responsabili delle comunità.Questo per dire che se non hai l'arredo giusto il Signore non passa,mentre con l'arredo firmato Kiko la comunità ha già ottenuto la salvezza.