giovedì 30 aprile 2020

E Kiko disse: "l'unica cosa che ci può salvare, è che il papa muoia"

Vi proponiamo un brano di Kiko Argüello, tratto dal video sull'incontro vocazionale tenutosi a Portorico il 14 marzo 2017.
Di seguito la trascrizione dal minuto 56 al 60, che subito dopo commenteremo.

Kiko:
Fratelli, voi siete stati eletti da Dio per una missione, per un carisma, che la Chiesa ritorni ai primi secoli.
Nei primi secoli i cristiani vivevano la fede in comunità, in una piccola comunità.
Queste piccole comunità vinsero la bestia.
Sapete la bestia aveva il sei sei sei (traccia nell'aria le tre cifre).
Come è possibile che le piccole comunità che si riunivano nelle case vincessero la bestia, l'impero romano?
È successo grazie alla propaganda.
Dice Plinio che quando i cristiani entravano nel Colosseo per essere divorati dalle fiere, il popolo intero gridava: a morte gli atei!
Vedete, questa è storia.
La lettera a Diogneto, primo secolo: tutti ci odiano, se chiedi il perché non lo sanno dire, ma chi ci conosce si converte.
Perché li odiano? Perché i cristiani non avevano un culto pubblico, non avevano una chiesa, non avevano templi, per cui pensavano fossero atei, perché in quell'epoca il mondo era molto religioso, tutto era pieno di sette, comunità, di religioni, tutto pieno.

I parrocchiani insorgono
contro il poster di Kiko
abusivamente imposto loro
Queste piccole comunità a Roma in mezzo al culto a Mitra, al culto a Iside, religioni e religioni, templi e templi, queste comunità che si riunivano nelle case… perché furono cacciati dalle sinagoghe perché si creava una tensione nella sinagoga, come succede nelle parrocchie.
Nasce la comunità, e tutti della parrocchia ti odiano, ti detestano, e ti denunciano al vescovo. Si crea una tensione.
Pensano nella parrocchia: questa è una setta…anche lo stile…è verità!
E non vi dico i processi che abbiamo avuto in Germania… in tante parti.

Grazie a Dio, siamo molto contenti di essere perseguitati perché la cosa più importante per un cristiano è essere come Gesù Cristo che fu odiato, e noi non possiamo essere più grandi di Nostro Signore, il discepolo deve essere come il suo maestro.
A Cristo lo hanno odiato e si sono riuniti per ucciderlo…

E a te, Kiko, ti applaudono eh?
No! Se vuoi essere cristiano devi prepararti alla croce.
Io ho il cuore che non sta bene e mi dice il medico: tu non puoi soffrire.
E io: come, non posso soffrire, che dici! Se vengono per sollevarmi in alto e mi vogliono uccidere!
Mi chiedo: sei un cristiano? Così, come me, preparati.

Finti sorrisi al Papa: in realtà spera che muoia
(Prosegue con aria tragica)
Beh, mi hanno perseguitato a sufficienza, e ci ha salvato… ci volevano ammazzare, distruggere le comunità, la messa delle piccole comunità, e che andassimo a messa con tutti! (moto di orrore).
Ci denunciarono alla Feria IV, ci hanno fatto passare… sofferenze orribili!
Però (prosegue con voce tremula) grazie a Dio io dicevo l'unica cosa che ci potrà salvare è che muoia il papa.
E così, stavamo già perduti…
e… non morto ma…(ridacchiando) si è dimesso!
Grazie a Dio! (risate dell'assemblea).

E tutto era pronto, era una sentenza orribile. Ho telefonato alla Santa Sede e ho chiesto se era operativa. Non è operativa, aspettiamo il seguente papa.
E Bergoglio ci ha salvato! Il cardinal Bergoglio.



Qui di seguito, il nostro commento.

1: "Voi siete stati eletti da Dio per una missione, un carisma: che la Chiesa ritorni ai primi secoli."
Riemerge la famosa lezione delle catechesi iniziali, per la quale la storia della Chiesa, da Nicea al Concilio Vaticano II, veniva messa fra parentesi e il Cammino presentato come un riscatto per la Chiesa immersa nelle caligini della religione naturale e il concetto di elezione divina nei confronti degli adepti neocatecumenali.
Ricordiamo che negli Statuti, con i quali la Chiesa ha approvato il Cammino Neocatecumenale, non si accenna a elezioni particolari né a carismi di riforma della Chiesa, anzi, si specifica che esso è al servizio della Chiesa e del vescovo (art.1 par.2).
È evidente quindi che il Cammino di Kiko, secondo la descrizione del proprio stesso fondatore, è qualcosa di molto diverso da ciò che la Chiesa ha approvato.

Nasce la comunità, e tutti della parrocchia ti odiano, ti detestano, e ti denunciano al vescovo. Si crea una tensione.
Pensano nella parrocchia: questa è una setta…anche lo stile…è verità!"
Il lupo perde il pelo ma non il vizio: nel suo "Vangelo dei Miserabili", libello anti clericale scritto negli anni ’60, la Chiesa era la "grande prostituta". Ora, a distanza di quasi sessant'anni, per Kiko la Chiesa non solo è da riformare completamente, ma ogni parrocchia è come la Sinagoga che rifiutò i primi cristiani.
Chissà perché le parrocchie li odiano? Non sarà per la loro arroganza, il loro difettuccio di volersi accaparrare ogni cosa come il cuculo deposto nei nidi di altri uccelli?

La corona misterica non può mancare
in una chiesa neocatecumenalizzata

3. "Grazie a Dio, siamo molto contenti di essere perseguitati perché la cosa più importante per un cristiano è essere come Gesù Cristo che fu odiato… Beh, mi hanno perseguitato a sufficienza, e ci ha salvato… ci volevano ammazzare, distruggere le comunità, la messa delle piccole comunità e che andassimo a messa con tutti! (moto di orrore)
Qui poi chiarisce in cosa consista la persecuzione della Sinagoga-Chiesa nei loro confronti: volevano "ammazzarli", cioè togliergli le loro pseudocelebrazioni ebraiche e nientemeno costringerli ad andare a messa "con tutti"! Orrore…
4. "Però grazie a Dio io dicevo (con voce tremula): l'unica che ci potrà salvare è che muoia il papa.
E così, stavamo già perduti… e… non morto ma… (ridacchiando) si è dimesso!
Grazie a Dio! (risate dell'assemblea)."

Quanto amore "peloso" per papa Benedetto!

Qui poi il vecchio istrione supera se stesso. Ai toni tragici con cui narra la "persecuzione " a cui Benedetto XVI li sottoponeva, subentra l'ammissione che ha desiderato la morte del papa (l'unica cosa che li poteva salvare dal dover andare a Messa come tutti i cattolici).

Invece il papa si è dimesso. E qui un Kiko caricatura di se stesso fa un gesto di furbesco sollievo mentre il pubblico compiacente ride.

Questo è l'amore che Kiko e il suo cammino nutrono per la Chiesa.
Essa viene prima paragonata al mondo pagano, religioso, pieno di templi, che perseguita le piccole comunità che si ritrovano nelle case.
Di seguito, la Chiesa diventa la Sinagoga, che caccia le comunità e le odia attivamente e senza nessun motivo: solo perché evidentemente è pagana e detesta gli "eletti".
Infine, addirittura a un papa, Benedetto XVI (a cui universalmente viene riconosciuto un solo grande difetto: quello di essere sempre stato troppo buono e tollerante), Kiko augura la morte.

Purtroppo, il papa subentrante, papa Francesco, non dà seguito alle decisioni di Papa Benedetto.
E Kiko lo ammette: li ha salvati.
Ma non lo nomina con il nome di papa Francesco, lo chiama "Cardinal Bergoglio".
È evidente il grande odio e malanimo che nutre anche verso l'attuale pontefice, reo di aver più volte tarpato le ali delle sue aspirazioni egemoniche.

Si svela così la menzogna e l'ipocrisia dei sorrisi e delle proteste d'amore del Cammino Neocatecumenale nei confronti della Chiesa e dei pontefici: la prima, accusata d'essere idolatra, illiberale, persecutoria, i secondi, tollerati solo se manipolabili, ma odiati quando, da pastori, cercano di esercitare l'autorità e la correzione.

martedì 28 aprile 2020

La kikizzazione forzata, alla faccia delle tirate d'orecchie da parte di papa Francesco

Dato che Kiko è il vero Redentore, allora qualsiasi espressione artistica che non sia di Kiko va cancellata per far posto agli sgorbi kikiani.

Per capire la questione della kikizzazione forzata delle diocesi e delle parrocchie può essere utile guardare questo video di un servizio di TV Perù del settembre 2016, quando era ancora vescovo il neocatecumenale Del Palacio.
Anche se non capite lo spagnolo, le immagini sono piuttosto significative: i fedeli cattolici di una parrocchia intitolata a Maria Ausiliatrice (la cui devozione fu introdotta da papa Pio VII e diffusa da san Giovanni Bosco) e devoti alla Vergine di Guadalupe, si sono ribellati all'improvvisa kikizzazione a sorpresa fatta dal parroco neocatekiko (che in quanto tale non conosce altra "Virgen" che quella "del Cammino", cioè quella dipinta da Kiko), e hanno cancellato lo sgorbio kikiano con una generosa manata di pittura:


Effettivamente in quella parrocchia era in atto da tempo un teatrino indecente.
Il parroco kikiano aveva stravolto il presbiterio, e i parrocchiani avevano taciuto.
Aveva trasformato l'altare in un tavolone, ed avevano ancora taciuto.
Aveva disseminato la chiesa di discutibilissime tavole del pintòr Argüello, e loro sempre zitti.

La parrocchia prima della kikizzazione.
Come i vandali graffitari, anche i kikos
vedono in ogni parete bianca un'occasione
per scarabocchiare i propri sgorbi.
Come avevano taciuto assistendo a schitarrate sguaiate, monizioni chilometriche, passerelle neocatecumenali all'ambone, catechismo ai bambini fatto dai kikos, le palme alte dei kikos, l'invadenza degli eletti kikos un po' ovunque. Ed hanno sopportato in silenzio.

Ma quando un bel dì hanno trovato rimosse le effigi della Madonna e, al loro posto, un enorme ed orribile murale kikiano, hanno trovato la forza di reagire.
Esattamente in quel momento è finito il teatrino indecente.

È proprio come aveva affermato nel 2011 mons. Bottari De Castello: i neocatecumenali...
«...vengono ed applicano alla lettera un metodo nato e preparato in Europa, senza curarsi di adattarlo al mondo locale. Ho ritrovato tra loro qui in Giappone lo stesso stile che ho visto in Camerun, dove ero missionario vent'anni fa: gli stessi canti (con la chitarra), le stesse espressioni, le stesse catechesi, il tutto trasmesso con uno stile più impositivo che propositivo. Si capiscono allora le tensioni, i dissapori e le reazioni che, trovando a volte poca disponibilità al dialogo, arrivano al rifiuto».
Nel 2014 papa Francesco aveva rimproverato i neocatecumenali dicendo loro, in particolare:
Fedeli cattolici cancellano con la pittura
un murales idolatrico neocatecumenale
«La comunione è essenziale: a volte può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte.

...Lo Spirito sempre ci precede; Dio arriva sempre prima di noi! Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo. Da qui scaturisce la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite.... Tanto più importante sarà il vostro impegno ad "imparare" le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo.»
E quindi due anni dopo quella tirata d'orecchie dal Papa, nel 2016, in Perù, i neocatecumenali continuano a fare la "neocatecumenalizzazione forzata" delle parrocchie e delle diocesi: un vescovo kikiano e un parroco kikiano vengono scoperti a fare i furbacchioni e le proteste sono così forti che finiscono in televisione.
Proprio i kikos che dicono "ci manda il Papa, il Papa ci approva", e che accusano i loro detrattori di essere "contro il Papa". Ipocriti!

Bene hanno fatto i cattolici peruviani a cancellare quel ridicolo murales idolatra dei neocatecumenali!

Male ha fatto il vescovo neocatekiko Del Palacio a trasferire aùmm-aùmm, dopo lo scoppio dello scandalo, il presbiteronzolo neocatekiko Córdova in altra parrocchia, sicuramente a fare la stessa neocatecumenalizzazione forzata.

Preparatevi, fratelli del Cammino, poiché è esattamente quello il destino delle "opere" dell'imbratta-pareti Kiko: venir cancellate da una generosa manata di pittura dai coloro che non professano la vostra stessa idolatria.

Promemoria da wikipedia: La festa di "Maria Aiuto dei cristiani", fu istituita dal Servo di Dio Pio VII il 15 settembre 1815 e fissata al 24 maggio... La propagazione della devozione a Maria Ausiliatrice è da attribuire a san Giovanni Bosco, che la scelse come patrona principale della famiglia salesiana e delle sue opere: nel 1862 iniziò a edificare nel rione Valdocco di Torino una basilica dedicata all'Ausiliatrice, consacrata il 27 ottobre 1868... 
Ecco: i neocatecumenali sono nemici di Maria Ausiliatrice.


Promemoria per i cattolici distratti

Maria Ausiliatrice
(clic [qui] per la versione completa),

quella che i neocatecumenali
non esitano a cancellare

Parrocchia kikizzata di San Tomà a Venezia:
spariscono le immagini tradizionali,
compaiono le carabattole neocatecumenali

Il bello viene da Dio,
il brutto viene dal demonio



L'orrendo santino di san Kiko,
distribuito ai fedeli nella Quaresima 2012


Orridi autoritratti di sanKiko santArgüello:
il Redentore ha sempre le fattezze di Kiko

Tipico "buco nero nella guancia"
nelle brutture (pardon, "opere") di Kiko Argüello

Scarabocchi "sacri" kikiani,
praticamente blasfemia: notate
le fosse nere al posto degli occhi...

Fosse nere al posto degli occhi...
abito nero funebre, "omega" capovolta,
e altri lugubri dettagli di
evidente ispirazione satanica

Nell'arte sacra cristiana, la "mano benedicente" è la destra:
solo Kiko l'ha dipinta deliberatamente sbagliata

Simboli massonici nelle oscene "opere sacre" di Kiko

Il disperato Uomo-Patata: disegno di Kiko Argüello
che adorna la copertina di un disco di Kiko Argüello.
Notare l'immancabile buco nella guancia.
Il brutto viene dal demonio...

Totem kikiano (che vorrebbe significare il Crocifisso)
con la "Vergine Maria" indicata dal cerchio

Allora, cari fedeli cattolici, siete ancora disposti a lasciarvi "neocatecumenalizzare" le parrocchie?

domenica 26 aprile 2020

KIKOLATRIA 2020: I COMMENTI DEI KIKOS SULLA “VEGLIA PASQUALE LAICALE IN FAMIGLIA”

Già abbiamo detto che i kikos, per espressa disposizione dei capibastone (adesso non possiamo più dire “di Kiko”, essendo il leader latitante), hanno “celebrato” la Veglia Pasquale PER LA PRIMA VOLTA IN FAMIGLIA CON LA “MESSA DEL CATECUMENO”, date le limitazioni alla mobilità dovute alle norme sul coronavirus in quasi tutti gli Stati.

Probabilmente poi, alcuni si saranno collegati con la Messa celebrata da un sacerdote neocatecumenale o ad una Messa in televisione o online, ma questo non è stato disposto nelle direttive, quindi è rimasto rimesso alla volontà dei singoli.

In questo tempo alcuni siti web neocatecumenali hanno chiuso l’accesso, come per esempio la pagina Facebook di “Allì me veran”, ma la pagina italiana “Verità sul Cammino Neocatecumenale” continua ad essere aperta, pur non facendo alcun cenno alle Veglie Pasquali domestiche (e bravo il furbacchione). Potenza della vicinanza coi Sacri Palazzi…

Così, per capire un po’ che aria tira, ci siamo collegati alla pagina Facebook “Camino Neocatecumenal Internacional”, che invece è molto attiva.
Questa pagina, in spagnolo, vede gli interventi quasi esclusivamente di neocatecumenali latino-americani, salvo qualche incursione da parte di spagnoli.

Pare che l’amministratore, tale S.Vanegas, che figura in una foto insieme all’ormai emergente don Rino Rossi, sia stato purtroppo colpito da coronavirus.


Il nostro timore, che poi si è tramutato in certezza, è che i nostri amici sudamericani, lontani da ogni controllo e forse anche per questo gestiti troppo “kikianamente”, scambiassero la Veglia Pasquale, Eucarestia delle Eucarestie per i cattolici, con la Veglia domestica SENZA PRETE vissuta con tutti i crismi kikiani all’interno della casa.

Non che questo sia deprecabile in sé, ma non è assolutamente sufficiente.
Qui in Italia la Conferenza Episcopale ha dato delle disposizioni per vivere la Veglia Pasquale domestica, ma ha premesso nelle sue istruzioni che costituiva un “di più” apprezzabile rispetto alla Messa Pasquale sacramentale celebrata da un sacerdote, che andava comunque celebrata con i mezzi telematici oggi offerti.

Si vede però che i kikos sudamericani, ovunque residenti (alcuni scrivono dagli Stati Uniti o dal Canada, per esempio), hanno però capito solo ciò che faceva loro comodo, cioè la parte relativa alla Veglia laicale domestica, perché nei numerosissimi commenti mai viene fatto cenno alla Messa sacramentale per la Pasqua, mentre vengono messi in risalto tutti gli “altari” approntati con perizia nelle loro case e da alcuni addirittura la casa è considerata la “mia chiesa”, come se ogni famiglia potesse considerarsi “Chiesa sacramentale” e non soltanto “chiesa domestica familiare”. Un bel qui pro quo

Riportiamo qui sotto alcuni commenti che ci hanno illuminati su com’è stata vissuta questa veglia laica, unica espressione della chiesa domestica, che per molti prescinde dall’unione con la Chiesa Universale.
Aver “celebrato” la Veglia Pasquale con la propria famiglia, spesso anche molto allargata ad altri parenti, evidentemente a loro è parso sufficiente ed hanno tutti “sentito” la presenza del Signore risorto, anche se in totale assenza della Chiesa ministeriale sacramentale, che pur tuttavia avrebbero benissimo potuto vivere in aggiunta.

Pur in tempo di coronavirus, in cui anche il Papa stesso appare sofferente per la sofferenza del mondo, i nostri kikos se la sono goduta tra risate e banchetti-agapi post Veglia, smaglianti nei loro sorrisi e nelle loro pose fotografiche a volte eccessive.

Si sono anche divertiti un sacco a “costruire l’altare” secondo le norme kikiane e ci ha impressionati molto vedere come anche nelle singole famiglie, siano presenti costosi gadget kikiani, come la croce astile, la Madonna di Kiko o la menoràh neocatecumenale. Sono gadget che costano molto e, sinceramente, qua da noi non mi risultano famiglie che le abbiano acquistate personalmente: si vede che il kikoshopping è molto più fiorente nelle popolazioni latino-americane a livello familiare, un vero business.

Addirittura qualcuno ha postato un evidentemente photoshoppato messaggio del Papa, senza dire che era falso e ha ottenuto addirittura un sacco di commenti, in cui "sembra" riferirsi ad un "indeterminato" GRUPPO neocatecumenale:

Molto simpatici ed intraprendenti…
Quasi tutti ci hanno creduto, solo due hanno rilevato il falso
Dunque, partiamo con i commenti post Veglia, o ante Veglia, per farci un’idea della loro mentalità, dato che un’infinità di kikos ha gradito postare le foto della propria “celebrazione domestica”, della propria mensa-altare, dei propri canti, dei propri bambini… ed i commenti non sono mancati:
  • “QUEST’ANNO TUTTI SIAMO STATI SALMISTI ED OSTIARI! (che sono ruoli piuttosto ambiti. In caso contrario, nemmeno li avrebbero rammentati. Guardano a se stessi: NOI siamo…)
  • “Grazie a Dio che ATTRAVERSO QUESTI CARISMI CI AIUTA A VIVERE LA GRANDE FESTA! (I CARISMI di cantore e ostiario aiutano, per grazia di Dio, a vivere la festa. Altrimenti, niente aiuto senza questi carismi. Non è la Chiesa che li aiuta a vivere bene questa festa oggi un po’ triste, sono i loro carismi, cioè i loro ruoli. Abuso delle parole e autocentramento)
Brava salmista, molto compiaciuta
Video pubblico su facebook QUI
Salmista un po' scarso
Video pubblico su Facebook QUI

  • LE NOSTRE CASE ERANO CHIESE (Beh, direi non proprio…)
Mostrando l'immagine di una Chiesa,
scrivono: "Il diavolo pensa di aver chiuso le chiese.

Quando in realtà se n'è aperta una in ogni casa."
Come fosse uguale.

  • È una grazia Alleluia che tutti partecipano come ostiari e salmisti, molto buono SI VEDE L'AMORE PER LA COMUNITÀ (non l'amore per la Chiesa, nemmeno viene loro in mente…)
  • ERAVAMO TEMPIO, ANCHE LETTORI, AMMONITORI, MAESTRI DI BAMBINI… SOLO LA BORSA NON POTEVA PASSARE. Cristo è risorto” (sempre a guardare ai loro ruoli, quindi a se stessi. Però MANCAVA LA BORSA per raccogliere soldi!!!)
  • UNA PASQUA SENZA MORMORARE DEL FRATELLO ALLELUIA!” (nel senso che nel resto dell'anno si mormora sempre…)
  • UNA PASQUA IN FAMIGLIA, SENZA TANTA TENSIONE, UNA COMUNITÀ, RESPONSABILE, SALMISTI, OSTIARI, LETTORI, AMMONITORI E SIAMO IN QUATTRO. Di tre comunità diverse, benedetto sia Dio” (pure questo descrive ottimamente il clima delle Veglie Pasquali neocatecumenali. Un affanno pazzesco. Finalmente hanno potuto operare nei loro ruoli “senza tanta tensione”…)
  • “E abbiamo avuto anche L'ONORE E GRAZIA DI PRESIEDERE LA VEGLIA! (PRESIEDERE LA VEGLIA: proprio come sacerdoti! Che onore!)
  • E CHE BELLO BALLARE IL DAYENU.” (che c’entra con la Chiesa? O anche solo con la Pasqua cristiana?)
L'hanno ballato davvero,
il girotondino idiota che chiamano “Dayenù”.
Notare le facce tristi, specialmente dei bambini…
 

Per il video pubblico Facebook cliccare QUI

  • BELLA CELEBRAZIONE DEGNA per il nostro Padre Celeste” (certo, degna di Kiko e Carmen e in unione con loro. Ah, se invece ci fosse stata l’unione con la Chiesa sacramentale…)
  • “PASQUA in famiglia, UNA DELLE MIGLIORI, SE NON LA MIGLIORE, CHE IO ABBIA MAI VISSUTO, Dio è sempre meraviglioso.” (e menomale che la MIGLIORE è proprio quella non condivisa con la Chiesa…)
  • GRANDE CELEBRAZIONE FRATELLI GRAZIE PER LA CONDIVISIONE, buona giornata.”
  • HO 43 ANNI DI CAMMINO E QUESTA È QUELLA CHE MI HA DATO MAGGIORE SPERANZA” (per 43 anni - un'intera vita dedicata a Kiko e Carmen! -, tutte le altre Veglie sono state peggiori e senza speranza… forse perché le altre volte c'era un sacerdote a celebrare?)
  • UNA MERAVIGLIOSA PASQUA NELLE FAMIGLIE. Cristo sei risorto. Alleluia. Alleluia” (allora le salette e le convivenze non servono più?)
  • QUESTO È DIO RAPPRESENTATO…” (cioè quello vissuto laicamente per Pasqua: allora il sacerdozio non serve più?)
  • “Che bello festeggiare la #vigiliapascualencasa. CRISTO È PASSATO ED È RISORTO.” (è "passato"… ma che visione hanno dato della Veglia? Cristo è sempre presente nell’Eucarestia, figuriamoci se non lo è per Pasqua. Ma nell’Eucarestia…)
  • “Cristo è risorto, Alleluia! New Jersey, Stati Uniti FESTEGGIANDO COME LE PRIME COMUNITÀ CRISTIANE, NEL SEMINTERRATO DELLA CASA. (una visione completamente distorta e romanzata. L’unica connessione con le prime comunità cristiane era l’isolamento, ma le cause erano ben altre! Questi poi non "celebrano", "festeggiano"…

Veramente organizzati:
"Festeggiando come le prime comunità cristiane

nel seminterrato della casa", debitamente kikizzato

  • QUESTA È LA VOLONTÀ DI DIO (Quale? Che celebrino senza Chiesa cattolica? che possano finalmente sbarazzarsi del sacerdozio ministeriale?)
  • Una Pasqua da casa, unica indimenticabile e diversa da tutte quelle vissute
  • ABBIAMO FESTEGGIATO COME LE PRIME COMUNITÀ CRISTIANE.” (è proprio un messaggio passato ben bene… Anche qui "festeggiano come (festeggiavano) le prime comunità cristiane"…)
  • “Grazie Signore, una veglia Pasquale in più in famiglia e LA BENEDIZIONE DI ESSERE IL TUO UMILE CANTORE da El Salvador celebrazione in famiglia” (umile cantore… per umiltà, nemmeno lo avrebbe dovuto dire. Ma essere cantore è un bel ruolo, una roba di cui vantarsi su Facebook, pubblicamente, affinché tutti sappiano!)
  • “Cristo è risorto!! È davvero risorto!! Che meraviglia!! 4 GENERAZIONI UNITE FESTEGGIANDO IL RE DEI RE… Saluti fratelli da Comayaguela, Francesco M., Honduras.” (dall’anno prossimo, se non c‘è isolamento da pandemia, le 4 generazioni unite si spezzeranno come sempre per la Veglia Pasquale)
  • “Bello in famiglia.. AMEN CATECUMENI...” (catecumeni. Non cristiani battezzati, ma “catecumeni”, cioè gente che non ha ricevuto il battesimo. Ah, ma loro intendevano “fratelli del Cammino”...)
  • “Pasqua 2020 🙏🏼🙏🏼🙏🏼 chiesa domestica ♥️”

Veramente un tempio kikiano in casa…

  • CHE BELLO, CHIESA A CASA.” (chiesa a casa, comunione take away, ma di che si parla?)
  • QUESTE SONO LE CASE DOVE SI TRASMETTE DAVVERO LA FEDE AI FIGLI, buona Pasqua fratelli e fare di questa Pasqua speciale anche se SIAMO CHIUSI NELLE NOSTRE CASE COME FACEVANO I PRIMI CRISTIANI (riecco lo slogan dei presunti "primi cristiani". Questi vivono in un sogno. Magari glielo hanno detto i "CATECHISTI", che per "trasmettere davvero" la fede ai figli bisogna fare celebrazioni in casa senza sacerdozio né Chiesa)
  • “Dio vi benedica PER VIVERE LA PASQUA IN FAMIGLIA (Che vuol dire fare la “Messa del Catecumeno” senza figura ministeriale sacerdotale)
  • CHE BEI RICORDI QUANDO FESTEGGIAVAMO IN FAMIGLIA! INDIMENTICABILE! (vuol dire che prima festeggiavano così? Mai saputo)
  • “Grazie a tutti per i vostri bei messaggi, SIAMO MOLTO FELICI DI LEGGERVI E DI "SENTIRE" UNA COMUNIONE TRA TUTTI NONOSTANTE LA DISTANZA, grazie per il sostegno che questo ci incoraggia a continuare a perseverare” (questa è la “comunione” neocatecumenale: messaggiarsi, sentirsi, congratularsi a vicenda…)
  • “Che bello!! QUESTO È PER LA STORIA DELLA TRASMISSIONE DELLA FEDE AI FIGLI… La soddisfazione più grande per me è stata vedere I NIPOTI VIVERE QUESTA ESPERIENZA DI FEDE DOPO 41 ANNI CHE HO INIZIATO IL CAMMINO (ci sono voluti 41 anni e poi i nipoti hanno potuto vivere l’esperienza della Veglia Pasquale familiare con “messa senza prete”. Accipicchia che conquista!)

Bambini un po' tristi cantano alla Veglia
Video pubblico Facebook cliccabile QUI

“Preparando i bambini...”

Video Facebook pubblico cliccabile QUI

  • BELLISSIMI SOLO NOI CATECUMENI CAPIAMO QUESTA PREPARAZIONE (Memorabile: solo LORO possono capire, i poveri cristiani della domenica, giammai! Quando si dice “credersi migliori”…)
  • “È bellissimo vedere che LE FAMIGLIE HANNO ROTTO IL SILENZIO DELLA NOTTE CANTANDO L'ALLELUIA, IL DEMONE NON L'HA FATTA FRANCA DI ROVINARCI LA NOTTE TRIONFALE dove Cristo ha battuto la morte e ci liberò dalla schiavitù” (questo è stato catechizzato benissimo e di sicuro non vive in un condominio: “le FAMIGLIE hanno rotto il silenzio della notte e il demone non ha potuto rovinargli la notte trionfale”! Se basta questa organizzazione familiare laica per la Pasqua, allora l'intera Chiesa non serve a niente)
  • Congratulazioni per IL CAMMINO a Catacaos e ovunque.” (Mica per la Chiesa, le congratulazioni sono per il “Cammino”. Cosa vuol dire “sentirsi “parte” di qualcosa… Qualsiasi cosa. In questo caso, il Cammino)
  • “Così io e la mia famiglia viviamo la veglia PIÙ BELLA a casa "SENTIAMO”" lo Stesso Cristo risorto tra noi dando incoraggiamento e siamo allegri in mezzo a questa tribolazione si è manifestato il Cristo” (Preclaro esempio della mentalità neocatecumenale: la Veglia più bella è quella laicalmente vissuta, mediante la quale, molto sentimentalmente e immaginificamente “sentono” tra di loro il Cristo risorto. È una questione di “sensazioni” ed "emotività")
  • È così, è stata bellissima (Bellissima così, in famiglia laicalmente, altrimenti meno…)
  • CAMMINO NEOCATECUMENALE: CRISTO È RISORTO!!! È VERAMENTE RISORTO!!! Alleluia!!!” (Lì da loro è risorto, nel Cammino Neocatecumenale. Dov'è la Chiesa? A che serve la Chiesa? Questo è solo “campanilismo” e senso di appartenenza, uso di un linguaggio. Niente altro)
  • “Cristo Gesù è risorto… Buona Pasqua… SIAMO ALLEGRI. Bella famiglia.. Caracas” (“Siamo allegri”. Un must dei veri kikos: infatti chi non si mostra abbastanza allegro “non è convertito”. La conversione kikiana impone che deve esserci allegria in tutte le situazioni, anche davanti alla morte, stoicamente vissuta senza versare una lacrima, non come fece Maria ai piedi della croce)
  • SALVADOR È UN ESEMPIO PER TUTTI I SALVADOREGNI CONDIVIDERE CON LA FAMIGLIA LA VEGLIA PASQUALE NELLE CASE. (Un esempio… Salvador… Loro danno sempre l’esempio. Purtroppo è proprio l’esempio della LORO SUPERBIA)
  • GRAZIE MILLE A TUTTI PER I VOSTRI MESSAGGI, davvero anche se ci separi la distanza, UNA STESSA FEDE CI UNISCE, questo ci conforta e PREGHIAMO SEMPRE PER LE FAMIGLIE NUMEROSE DEL CAMMINO; che con cinque figli tutto si complica di più ma con l'aiuto di Dio tutto possiamo raggiungere. Saluti a tutti.” (Questo deve essere uno convinto a “fare figli come conigli”, che tenta di farsi coraggio nelle difficoltà di cui, evidentemente, avrebbe volentieri fatto a meno. Prega infatti SEMPRE per le FAMIGLIE NUMEROSE “DEL CAMMINO”, compresa la sua, dove tutto si complica…)
  • QUESTE SONO LE CASE DOVE SI TRASMETTE DAVVERO LA FEDE AI FIGLI, buona Pasqua fratelli e fare di questa Pasqua speciale anche se siamo CHIUSI NELLE NOSTRE CASE COME FACEVANO I PRIMI CRISTIANI (Ma che bella la Pasqua Neocatecumenale! Davvero lì si stressano i figli o si condizionano mentalmente. Addirittura credendo di essere come i primi cristiani!)
  • “Dio vi benedica per vivere la Pasqua in famiglia”
  • “Anche se non sono stata la migliore salmista mi sono sentita molto felice e accompagnata perché sapevo che STIAMO INSIEME ALLO STESSO MOMENTO CON GLI ALTRI FRATELLI. Grazie a Gesù per tanto amore con noi.” (Frasi fatte: quello che le interessava, evidentemente scrivendolo per primo, era mostrare l’”umiltà” di essere una salmista mediocre, ma che si sente felice e sostenuta perché è insieme ai suoi fratelli neocatecumenali)
  • “Una Pasqua diversa, ma speciale, si è versato lo Spirito del risorto (E  invece, nelle Pasque degli altri anni celebrate col prete?)
  • “È davvero risorto che QUESTA BELLA CHIESA DOMESTICA CONTINUI L'ALLEGRIA PASQUALE CON QUESTO ANIMO CONTAGIOSO (conta l’animo contagioso che opera tra di loro, di Chiesa non se ne parla)
  • “Bellissimo video fratelli Cristo è risorto davvero risorto e UNA VEGLIA IN FAMIGLIA È UN DONO GRANDE CHE VIENE DA DIO. La pace fratelli” (diciamo pure che è una misura d’emergenza, il dono è la Chiesa)
  • IL MASSIMO I FRATELLI…!!!! CHE BELLA PASQUA DI RESURREZIONE. (addirittura il massimo! Celebrare senza prete la Pasqua)
  • “Dal Guatemala SIAMO UNITI NELLO SPIRITO SANTO "APPARTENGO" AL CAMMINO NEUCATECUMENALE. (e se uno non vi appartiene? Solo senso di APPARTENENZA. Ma non alla Chiesa: al CAMMINO NEOCTECUMENALE)
  • CAMMINO NEOCATECUMENALE, IN FAMIGLIA LA SANTA VEGLIA DI PASQUA 2020. (Ricordiamolo come memoriale: il Cammino Neocatecumenale celebra la Santa Veglia di Pasqua 2020 laicamente, pur potendo collegarsi con la Chiesa)
  • QUANTO È BELLA CHIESA DOMESTICA, bella famiglia La Pace di Cristo risorto. Benedizioni” (peccato che in questi casi sia distaccata dalla Chiesa Universale)
  • “Congratulazioni a ognuno! CHE NIENTE E NESSUNO LI TOLGA DAL CAMMINO 🙏🏻” (non certo dalla Chiesa. Tolti dalla Chiesa lo sono già)

Poi ci sono postate molte volte le foto di una Pasqua “domestica” venezuelana. Facciamo presente che l’isolamento in Venezuela è iniziato il 17 di marzo.
Ho contato almeno 30 persone, di cui circa 15 bambini con la mascherina. Ma che famiglia!

Neo-celebrante al tavolinetto ortofrutticolo



Tra i commenti a questa Veglia domestica familiare ci sono stati questi:

  • UNA PASQUA MOLTO DIVERSA MA PIENA DELL'AMORE DI DIO.(Dio ama tutti gli uomini, ma penso proprio che la notte di Pasqua stava principalmente con la SUA CHIESA, quella che lui stesso istituì)
  • COSÌ DIO LO HA PERMESSO (permesso che? Di partecipare alle Messe sacramentali in televisione? Di certo sì. Di “fare da soli”? Forse anche no. Quello lo hanno "permesso" - cioè comandato - i cosiddetti "catechisti" del Cammino)
  • CHE BELLEZZA COME HANNO DECORATO TUTTO… Benedizioni 💞💕❤️🎵🎻🎶 BELLE FOTO. CONGRATULAZIONI. Cristo è davvero risorto” (Sì, il parametro della resurrezione sono proprio le decorazioni e le belle foto…)
  • “Il Signore passa attraverso la nostra storia parlandoci in essa… CRISTO È RISORTO ED È IL NOSTRO DAYENU. (il NOSTRO dayenù???)

Ed infine, tanto per non smentire il loro senso di esclusività e di disinteresse per la Chiesa:
  • Saluti a tutti i miei fratelli del cammino neocatecumenale del mondo che il NOSTRO Padre Celeste vi benedica sempre che nostra madre Maria Santissima di Guadalupe li copra con il suo manto benedetto affinché nessun male si avvicini a tutti i nostri fratelli Catecumeni (mi pare ben chiaro che le benedizioni sono “per i fratelli del Cammino” e che le preghiere per eludere il male sono “per tutti i NOSTRI fratelli Catecumeni”. Importa un fico a loro se i cristiani si ammalano o restano senza “benedizione” neocatecumenale)


In Italia, invece, silenzio totale sulla Veglia, ma alcuni commenti interessanti si possono leggere nella pagina Facebook “Verità sul Cammino Neocatecumenale”.
Lo dicono loro, non noi, che non sono seguiti dai sacerdoti, che ce ne sono pochi e che stanno anni senza guida ministeriale, facendo tra sé, cantandosela e suonandosela alla buona, non mancando mai quelle che sappiamo essere personalissime interpretazioni della parola di Dio nelle risonanze, ognuno la sua:
  • “Sono molto triste, GIÀ CHE I PRESBITERI A FAVORE DEL CAMMINO SONO CONTATI, il demonio ce li ruba…come finirà??? questa prova non viene da Dio perché questo virus ha una forma malvagia e colpisce i più deboli…spero tanto su l'intervento di DIO quanto prima. Coraggio fratelli e preghiamo.” (a rubarglieli sarebbe, come sempre, il demonio. Mai si chiedono se è perché il Signore si è stancato delle loro eresie)
  • “...abbi fede in Dio. LA MIA COMUNITÀ È DA ANNI SENZA UN PRETE FISSO CHE CI SEGUE. OGNI SABATO DOBBIAMO ELEMOSINARE PER AVERE UN SACERDOTE PER LA CELEBRAZIONE MA SIAMO ANCORA IN PIEDI. Dio provvedera'” (stanno in piedi perché non è la Chiesa che li tiene uniti, né la presenza dei ministri ordinati)
  • “Sono nel cammino da 20 anni, ma DA OTTO MESI SIAMO ANCHE NOI SENZA PRESBITERO! QUANDO LO TROVIAMO, FACCIAMO EUKARISTIA, SE NO CELEBRIAMO LA PAROLA! E Dio e con noi… Un abbraccio fraterno da Shkodra (Scutari), Albania…” (più chiaro di così: fanno Eucarestia (gli passiamo l’irrispettosa “K” perché è albanese) solo se “trovano” il prete, sennò ne fanno a meno, celebrando la Parola)
  • IO SONO NEL CAMMINO DA 26 ANNI. NON SIAMO MAI STATI SEGUITI BENE DAI SACERDOTI E NON ABBIAMO SEMPRE L'EUCARESTIA, È DIFFICILE ANDARE AVANTI. Adesso che si era formata una comunità qualunque km distante da noi eravamo contenti, anche perché il sacerdote era del cammino e li seguiva. Purtroppo è morto” (chissà se si è domandato: “Che vorrà dire il Signore con questo fatto?”)

Hanno parlato da soli, i kikos, non c’è da aggiungere nulla, se non che nei loro discorsi non riconosciamo la Chiesa, ma tanto fanatismo neocatecumenale.
Discorsi come questi ne ho sentiti a migliaia, quando stavo nel Movimento.
Per gli estranei potrebbe sembrare uno spaccare il capello in quattro, commentare cotanta simil grazia uscita dalle bocche neocatecumenali. Ma noi che ci abbiamo passato la vita sappiamo benissimo cosa vogliono dire tutte quelle frasi, che mentalità seguono, e le capiamo al volo.

Si potrebbe dire come la “sorella” che scriveva: “Solo NOI catecumeni capiamo questa preparazione!. Ecco sì, infatti: “Solo chi è stato “catecumeno” neocatecumenale può capire lo spirito che sta dietro certe affermazioni”. Agli altri, quello che scriviamo qui, può sembrare anche solo critica gratuita. Infatti manca loro lo “spirito neocatecumenale” per poter comprendere, proprio come diceva quella signora.
Fanatismo, senso di appartenenza, nessuna autocritica, nessuna domanda…

venerdì 24 aprile 2020

La "comunione da asporto" fra vittimismo e superbia: il Cammino è una setta

Mi perdonerete la lunghezza di questa riflessione, ma è necessario essere chiari contro i tipici slogan neocatecumenali che con acrobatici sofismi, giochi di parole, doppi sensi e altre furberie, cercano di giustificare la loro ingiustificabile mentalità da setta e relative conseguenze. La grave faccenda della "comunione neocatecumenale da asporto" richiede particolare attenzione, visto che costituisce un comodissimo "precedente" per i kikos per trattare il Santissimo Sacramento come una specie di "sacro snack take-away".


Premessa fondamentale: in qualità di cattolici sappiamo che il bene supremo di ogni anima è la salvezza (ogni singola anima dirà: "la mia salvezza"), e che gli strumenti che Nostro Signore si è degnato di donarci - una dottrina immutabile (poiché Dio è verità eterna) e i sette sacramenti (segni sensibili ed efficaci) - sono essenziali per la salvezza. Nostro Signore non ha mica operato per hobby o insegnato per sport.

Ogni fedele cattolico trema nel pensare alla questione "salvezza della mia anima", perché nonostante le migliori intenzioni e a causa dell'inclinazione al peccato quella salvezza è sempre a rischio (per dannarsi è sufficiente un solo peccato mortale). L'infinita misericordia di Dio non contraddice la Sua infinita giustizia, né la divina grazia può essere considerata una bacchetta magica che contraddice la libertà umana. Lo sapevano bene anzitutto i santi: don Bosco, ad esempio, dopo una vita da gigante della fede, nell'ultimo periodo della sua vita temette per la propria anima e chiese umilmente preghiere. (Diversissimo è il "pregatepermè" di Kiko Argüello, che va tradotto con "che io sia sempre al centro dei vostri pensieri!" Se Kiko avesse davvero a cuore la salvezza della sua anima, maledirebbe pubblicamente e risolutamente tutta la sua opera eretica denominata "Cammino", inclusi gli annessi e connessi liturgici, canori, pittorici, gadgettistici, immobiliari e finanziari, e abbraccerebbe esclusivamente la fede cattolica descritta dal Catechismo).

"Rito mistico" neocatecumenale
del "tutti allo stesso coppone"
Nella tradizione popolare cattolica era comune chiedere la grandissima grazia della "perseveranza finale", cioè la perseveranza nella fede durante la parte finale della propria vita. Ciò è non solo perfettamente ragionevole, ma è confermato dalla Chiesa e da diverse rivelazioni private. Si consideri ad esempio la pia pratica dei "primi venerdì del mese": chissà quante innumerevoli anime avrà "educato" a non addormentarsi sugli allori, preparandole attraverso quei segni sensibili ed efficaci così fondamentali per la salvezza, alimentando in loro quel sano timor di Dio che non è né paura, né comodo ottimismo, lavandoli dai loro peccati, nutrendoli col Pane di vita eterna.

Alla luce di ciò abbiamo constatato fin dall'inizio della crisi virus attualmente in corso, la deprecabile e dannosissima tiepidezza dell'autorità ecclesiale col suo “sciopero dei sacramenti” e la riduzione delle celebrazioni a "video su internet". Ora, pazienza se viene rinviata un'ordinazione diaconale o una confermazione, ma... confessione e comunione? Privare volontariamente i fedeli di tali sacramenti è stato un atto gravissimo, anche peggiore di tutti gli scandali ecclesiali già in corso: Nostro Signore, che aveva comandato «pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle» terrà drammaticamente conto di questo "anti-pascere", questo privare i fedeli del "pane di vita eterna" laddove le autorità civili hanno tranquillamente consentito - con ragionevoli precauzioni - di procurarsi il "pane di vita terrena" e pure le sigarette. Le precauzioni prese per supermercati e tabaccai, infatti, erano adatte anche per le Messe e le confessioni: ma la Conferenza Episcopale ha preferito "scioperare" fin da subito. Non è che qualche pecetta applicata qua e là cambi la situazione descritta: il sacro dovere degli uomini di Chiesa poteva proseguire senza quello scappare con tanto zelo e senza alcun contrasto con l'autorità civile. E invece hanno preferito affamare i fedeli togliendo loro il Pane di vita eterna e il Sacramento della riconciliazione, e perciò riceveranno inevitabilmente una terrificante "adeguata ricompensa", proporzionalmente alle proprie (gravissime, ricordiamolo) responsabilità.
Credono nella presenza reale di Nostro Signore
(infatti non sono neocatecumenali)
Ma non è di questo che intendiamo parlare qui: conosciamo già le polemiche in corso e abbiamo fatto tali precisazioni esclusivamente per completare il quadro, per mostrare che i fedeli cattolici stanno subendo un'ingiustizia da parte della gerarchia ecclesiale, e che su tale ingiustizia i kikos hanno prevedibilmente costruito la loro solita furbata che insulta il Santissimo Sacramento (come loro solito) pur di ubbidire alle ridicole direttive del santone Kiko Argüello e agli squinternati insegnamenti suoi e della defunta santona Carmen Hernández. I cattolici ricevono un danno dai loro stessi pastori, e i kikos lo adoperano come alibi per banalizzare ulteriormente il Sacramento. I cattolici desiderano legittimamente accedere alla Confessione e alla Comunione, e il sommo SanKiko comanda la "Comunione da asporto con consegna a domicilio" per i suoi adepti (alla confessione non ci pensa poiché la considera del tutto facoltativa). I kikos vogliono sempre sembrare più speciali dei "cristiani della domenica", e per aggiungere al danno la beffa, blaterano che "è un'eccezione che Dio fa con noi".
Ora, se consideriamo la mentalità che il Cammino induce ai suoi adepti, notiamo infatti che:

Imbambolati alla "Comunione"
in attesa che scatti il segnale kikiano
del "manducate tutti insieme adesso!"
  1. nel Cammino, la salvezza non è una questione personale tra la singola anima e il Signore, ma un'attività "piccola-comunitaria" in senso neocatecumenale. Ti dicono che "il Signore salva a grappoli", col sottinteso che se la tua comunità neocatecumenale "fa bene il Cammino" (cioè molla il malloppo e marca presenza alle "convivenze" ed esegue tutti i bislacchi riti mistici inventati da Kiko e Carmen), allora ti salvi. Sottinteso: non è la tua conversione, né la perseveranza nella vera fede e nell'assiduità personale ai sacramenti, ma solo l'esecuzione, da parte tua e della tua comunità neocat, di tutte le pianificate attività kikiste-carmeniste;
  2. nel Cammino, la vita morale non è una questione personale (combattere la propria inclinazione al male mediante il compiere buone opere, rialzarsi al più presto quando si cade, fuggire le tentazioni e le occasioni di peccato, accostarsi frequentemente a confessione e comunione con le dovute disposizioni, ecc.) ma è un recitare la parte dei "salvati", con il comodissimo alibi preconfezionato secondo cui "quando il Signore ti toglie le mani dalla testa ne combini di tutti i colori". Più sei ipocrita e meglio ti riesce di fare il Cammino: Kiko blatera che "l'uomo non può non peccare", e perciò finisci gradualmente per approfittarne per peccare; Kiko insinua che la confessione dei peccati mortali sarebbe facoltativa e rinviabile a piacere, e perciò finisci gradualmente per considerarla un gesto "bello" ma da fare solo quando "hai tempo" o quando te lo comandano (cioè non più un gesto essenziale per la tua salvezza, ma solo un'attività religiosa altisonante, magari nelle "penitenziali" del Cammino perché così darai a vedere di aver marcato presenza);
  3. nel Cammino, la celebrazione dei sacramenti è un affare esclusivamente interno alla setta e di natura prettamente scenografica. (tant'è che in questo tempo di crisi si sono moltiplicate le indicazioni kikiane su cosa mandare in onda su internet). «Un'eccezione che Dio sta facendo con noi»: il "sacro snack" consegnato "a domicilio" ai privilegiati, la comunione obbligatoria anche agli atei... Il tipico "camminante", se proprio andava talvolta in parrocchia o in santuario, lo faceva non per curare la propria anima ma solo per farsi notare nel marcare presenza, per avere qualcosa da vantare durante le conversazioni coi "non credenti in Kiko": chi ci andasse per alimentare la propria fede, infatti, viene subito etichettato dai cosiddetti "catechisti" un religioso naturale, uno attaccato a forme antiquate o superflue, quando non un superbo perché toglie tempo al Cammino. Il tipico "camminante" il sabato sera non può dire "mi sento poco bene, stasera resto a casa e a Messa ci vado domani", poiché lo stesso Kiko dice che "la Messa della parrocchia vale 20, quella del Cammino vale 100";
  4. nel Cammino c'è un accento esasperato sulla "testimonianza" (cioè proclamare la propria identità, perfino i bambini a scuola) a scapito della conoscenza delle verità di fede (indispensabile ad ogni cristiano, secondo le proprie capacità intellettuali), che viene considerata dai cosiddetti "catechisti" peggio che fumo negli occhi perché le verità di fede contraddicono clamorosamente le gigantesche fandonie raccontate dagli eretici Kiko e Carmen per tutta una vita. Per di più, alla luce della convinzione che "Kiko ha ragione anche quando ha torto", persino i kikos che per un motivo o l'altro vengono spediti a studiare teologia, piegano le verità di fede per adeguarle alle panzane di Kiko e Carmen (in una sorta di bispensiero orwelliano: si consideri ad esempio un esimio presbikiko che, in un incontro di formazione per sacerdoti, andò blaterando che Nostro Signore sarebbe stato un peccatore che avrebbe "fatto esperienza di perdono del Padre").
L'autonominata "iniziatrice"
dà l'esempio della "comunione seduti"
maneggiando il "coppone" kikiano
Alla luce di questi soli quattro punti, diventa chiaro anche il motivo per cui tante anime hanno sofferto nel fare il Cammino e, uscendone, hanno finalmente cominciato a vivere serenamente la vera fede, quel «giogo dolce, carico leggero» (cfr. Mt 11,30), anziché i fardelli imposti dai cosiddetti "catechisti", fardelli che costoro non osano toccarli neppure con un dito (cfr. Mt 23,4).

Questo è il motivo per cui noi cattolici siamo addolorati per la negata possibilità di ricevere i sacramenti, e vediamo ancor più la Grande Pagliacciata Ipocrita Neocatecumenale con le sue messinscene su internet e l'ennesima riduzione del Santissimo Sacramento a sacro "snack" consegnabile a domicilio.

I capibastone della setta neocat si stanno dimenando per mantenere serrati i ranghi. Sono atterriti di perdere il controllo della situazione. Li compiango. Non potendo convocarli più non possono contarli. Neanche attraverso i responsabili delle comunità. Per questo li tengono impegnati continuamente in attesa di rimetterli a marciare "un-dué, un-dué!"



"Segni dei tempi":


mercoledì 22 aprile 2020

L' Eucarestia è finita: andate in pace


Figlia unica e padre cantore
eseguono un canto ebraico
Ecco le istruzioni che Letizia, la variante neocatecumenale di Alexa, entrando in tutte le case, a nome della “equipe internazionale del Cammino”, équipe misteriosamente assente dal momento in cui Kiko Argüello si è rintanato a Madrid causa coronavirus, dà a tutti fratelli del Cammino d'Italia e del mondo:

Cari Fratelli --- Roma 17/04/2020
GESÙ CRISTO È RISORTO!

Sono pervenute ai Centri Neocatecumenali di Roma e di Madrid alcune richieste di
chiarimento ed anche alcuni suggerimenti riguardo alle Celebrazioni della Cinquantina
Pasquale per le Comunità che hanno terminato il Neocatecumenato.
Kiko ci ha incaricato di trasmettere alle Comunità, i seguenti chiarimenti:
Riguardo alla Celebrazione dell’Eucarestia, lasciamo al discernimento di ciascuna
famiglia di seguirla via streaming (internet) con la propria comunità, oppure di celebrare la
“messa dei Catecumeni” in famiglia. Per chi ne ha la possibilità, trattandosi di 50 giorni,
può alternare: alcuni giorni via streaming e altri in famiglia.
Ci hanno informato che la Celebrazione dell’Eucarestia, alla quale è possibile
connettersi via streaming. deve essere celebrata nel luogo in cui si trova il Presbitero.
Al Presbitero, se possibile con l’aiuto di due accoliti che vivono nella sua casa
(possibilmente un lettore e un cantore), spetta:
Il Saluto iniziale della Celebrazione, l’atto penitenziale, il Gloria a Dio (il sabato sera),
la preghiera di colletta, le letture (se non è presente un lettore), il salmo responsoriale, il
Vangelo, l’omelia, aprire e concludere la preghiera dei fedeli, l’offertorio, la preghiera
eucaristica con il Santo, il Padre nostro, la comunione, la “postcommunio”, e la benedizione
finale.
Memes neocat
I fratelli della Comunità che seguono la Celebrazione via internet, possono:
cantare il canto d’entrata tradizionale, fare alcune risonanze alla Parola prima
dell’omelia, e preghiere spontanee dopo le quattro ufficiali fatte dal Presbitero, se possibile
un canto all’offertorio, un canto alla comunione, e un canto finale.
- I fratelli delle Comunità che non hanno terminato il Neocatecumenato, e possono
connettersi via internet, fanno la celebrazione della Parola o la Scrutatio, secondo
la tappa di Cammino della propria comunità, preparata precedentemente da un
gruppo via internet, una volta alla settimana.
- Il sabato sera celebrano la Parola della Domenica, che un gruppo prepara, facendo le
risonanze, la preghiera dei fedeli e la concludono con il Padre nostro, la pace, una
preghiera e il Segno della croce.
- Ogni famiglia deve vedere davanti al Signore cosa è meglio per loro: se fare
queste celebrazioni via internet per comunità, o fare delle liturgie domestiche.
- Per tutti è importante mantenere la celebrazione domestica delle Lodi la domenica
mattina, come siamo soliti fare.
Buon tempo Pasquale.
Pregate per Kiko, Mario e Ascensión
Letizia
(Segreteria del Centro Neocatecumenale di Roma)

Il Tripode in ritiro sull'Aventino
Qualche giorno fa avevamo già fatto notare che in questi “bollettini di guerra neocatecumenali” non si sta proponendo al popolo del Cammino di seguire le celebrazioni in unione con la Chiesa, alla TV o in streaming, ma esclusivamente di partecipare alla preghiera "con la propria comunità", tramite ciò che un po' abusivamente chiamano «Messa del Catecumeno», cioè la condivisione delle letture liturgiche festive, rigorosamente il sabato sera, oppure all'interno della propria famiglia.

Queste istruzioni sono però molto interessanti.
Altarino virtuale kikiano
Infatti i big del Cammino sono stati "informati" della struttura della Messa Cattolica, che evidentemente ignoravano, e soprattutto del fatto che una Messa non può essere composta su Zoom come se fosse un puzzle, facendo fare le letture da Pinco Pallino collegato da casa propria, i Salmi responsoriali da Sempronio sempre da casa propria, il Credo cantato da Tizio e Padre Nostro da Caio, mentre al presbitero spetterebbe di fare il "regista" dei neocatecumeni che "celebrano", come certi concertini e aperi-Zoom che abbiano visto fare su piattaforme social in questi tempi di pandemia.

In queste disposizioni leggiamo che Kiko, Asunción, ma soprattutto Mario Pezzi, che ci risultava essere un sacerdote ordinato di Santa romana Chiesa e non un pastore protestante qualsiasi, "sono stati informati" che la Messa si compone di una serie di elementi che non possono essere "appaltati on line" in videoconferenza a questo o a quello, e che solo al presbitero e a due accoliti che stanno "a casa sua", spetta:
il Saluto iniziale della Celebrazione, l’atto penitenziale, il Gloria a Dio (il sabato sera), la preghiera di colletta, le letture (se non è presente un lettore), il salmo responsoriale, il Vangelo, l’omelia, aprire e concludere la preghiera dei fedeli, l’offertorio, la preghiera eucaristica con il Santo, il Padre nostro, la comunione, la “postcommunio”, e la benedizione finale. Cioè TUTTA LA SANTA MESSA.
Zum zum: celebrazione virtuale
I fratellini invece collegati on line, convinti di fare come al solito della Santa Messa uno spettacolino corale, possono solo fare ciò che liturgico non è, cioè le loro omelie (cosiddette “risonanze”), le loro prediche (cosiddette “preghiere spontanee”), i loro sermoni (cosiddette “monizioni”) e qualche canzonetta kikiana di accompagnamento. Proprio come in uno stanco variety televisivo della domenica pomeriggio.

Fine delle lotte fra cantori per chi gorgheggia il Santo o accompagna il canto del presbitero. Fine delle laboriose preparazioni delle monizioni su Skype.

La Messa deve tornare ad essere ciò che è, e gli eletti del Cammino imparino ad "assistere" alla Messa o al massimo a celebrarla con il cuore e non con le loro prestazioni canore o attoriali.

Resta da capire perché un presbitero kikiano non può celebrare in Chiesa ma è previsto che stia "a casa sua", e a casa sua dovrebbero trasferirsi, in barba alle disposizioni di legge, un lettore e un cantore.
Chiediamo ai fratelli del Cammino: perché un presbikikos, che in fin dei conti è pur sempre un Sacerdote, non dovrebbe celebrare in Chiesa?
Anzi, visto che “in casa” non può conservare le Sacre Specie, un presbitero DEVE celebrare in Chiesa!
È forse offensivo per la sensibilità neocatecumenale il ritrovarsi ad assistere ad una Messa celebrata in Chiesa come un qualsiasi parrocchioso della Messa delle 12 in tempi di coronavirus?

Forse diventerebbe se possibile ancor più chiaro che il loro abituale teatrino non poteva e non può definirsi Messa ma solo una accozzaglia di elementi extra liturgici quando non di veri e propri abusi?

Rimane anche la curiosità di sapere chi li abbia "informati " del fatto che gli happening neocatecumenali probabilmente rendevano invalida la Messa: così tanto invalida che era ormai diventato necessario che Letizia-Alexa desse qualche disposizione "cattolica".

Come esordisce un simpatico video neocatecumenale sui balletti e le schitarrate delle celebrazioni casalinghe dei neocatecumenali di cui ci informa un nostro lettore neocatecumenale:

"Kiko non avrebbe mai immaginato che l'opera che Dio ha fatto con Lui e Carmen avrebbe un giorno portato questo frutto…"

" …che migliaia di famiglie in questo momento buio hanno saputo…"

"COSA BISOGNAVA FARE"

(Eh sì, hanno saputo cosa fare: peccato che fosse DEL TUTTO SBAGLIATO!)

"E sono state una luce nella notte mentre le Chiese erano chiuse…"

Le Chiese non sono chiuse, fratelli neocatecumenali: fate tornare i vostri presbiteri nelle Chiese e assistete finalmente alla Santa Messa come Dio comanda, ringraziandoLo sempre di avercela donata.