sabato 27 febbraio 2021

Il Direttorio Catechetico del C.N. tra note correttive e testo discordante. Il Secondo Scrutinio. La decima.


Prendiamo spunto da un recente commento che, ne siamo certi, pone interrogativi condivisi da molti:
Un modo per sapere se la Chiesa è intervenuta sulla decima ci sarebbe: confrontare il vecchio mamotreto del secondo passaggio con uno nuovo dopo il Direttorio.
Posseggo solo il mamotreto vecchio, perché me ne sono andato prima del nuovo. In quello che ho, la spiegazione della decima è falsa: comandamento della Chiesa cattolica, Didaché e tutto il resto.
Le congregazioni possono aver mantenuto queste falsità? Credo di no.
Bisognerebbe vedere come sono intervenute. Da quello si capisce come va trattata la questione della decima dopo il Direttorio del 2010.
Se l'avessero resa non obbligatoria ma "consigliata", ogni catechista che la impone sarebbe in violazione.
Mi piacerebbe proprio sapere come il nuovo Direttorio tratta la questione.


Mettiamo a disposizione degli utenti del Blog quanto il Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale, approvato e depositato presso la Santa Sede, ma pur sempre segretato, dice a proposito della decima. Aspettavamo loro, campa cavallo che l’erba cresce! Ma, come vedete, siamo riusciti ad accedere comunque. Breve premessa: Da tempo ci rompiamo la testa su simili questioni. L’interminabile iter delle approvazioni, molto travagliato a causa delle solite strategie messe in campo da Kiko/Carmen, ha portato comunque a risultati ambigui e insoddisfacenti (molto meglio se non fosse approdato a nulla!). L’esigenza, divenuta improcrastinabile, di chiudere alla fine una partita che oramai si trascinava da troppo tempo ha fatto il resto. Esiste una predicazione originaria, diffusa nei mamotreti della prima ora, frutto delle trascrizioni delle catechesi dei due Iniziatori spagnoli. Mamotreti ad uso esclusivo dei kikatekisti, formati alla loro scuola e inviati (con kikiano mandato) a diffondere il Cammino Neocatecumenale nel mondo. Nessun altro mai avrebbe dovuto metterci il naso (tanto che sono arrivati finanche a negarne l’esistenza, quando il padre Enrico Zoffoli avventurosamente ne è entrato in possesso). Si sono visti obbligati a consegnare in Vaticano i mamotreti in uso nel Cammino perché le varie Congregazioni, ognuna per la propria competenza, potesse vagliarli per le successive approvazioni (della loro predicazione come della prassi invalsa) li hanno prima revisionati, dal 1999 in poi, in totale dispregio della millantata ispirazione divina di Kiko Argüello che è tutto il loro orgoglio. Se Kiko è ispirato cosa c’è da revisionare? Perennemente investito, a suo dire, dello Spirito Santo, non si son fatti scrupolo di censurarlo. Il successivo lavoro di revisione è stato svolto dalle Congregazioni congiuntamente con esponenti del Cammino – così ci raccontavano - che hanno collaborato anche alla ricerca degli articoli del CCC da mettere a corredo del Direttorio catechetico definitivo. Ma il clima di guerra continua (“sono andata a lottare” come diceva Carmen) a cosa poteva mai portare? Solo al gran pasticciaccio finale di cui la CdF per prima non si è sentita, alla fine della fiera, di assumersi la responsabilità. (*) Ma ecco le pagine del fantomatico, misterioso e arcano Direttorio del Cammino Neocatecumenale che parlano dell’istituto della decima:

 










Trascorsi più di 10 anni e ormai fuori tempo massimo, è venuto alla luce il pastrocchio che tutti possiamo finalmente visionare. Resta da chiedersi se questo è il testo corretto dalla Cdf. Mi spiego meglio. È evidente che le note dicono una cosa e il testo l’esatto opposto. Ma Kiko non ha sempre affermato che le note apposte alla sua predicazione ispirata sono solo “confermative”? Certo, altrimenti che predicazione ispirata sarebbe?! Allora qualcosa non torna vista la stridente contraddizione.
A questo punto le ipotesi possibili sono soltanto due:
O le note sono “correttive”, giammai confermative (come sempre ha sostenuto Lino Lista)
Oppure questo non è il Direttorio corretto. Tertium non datur. Facciamo una breve analisi: In queste pagine sulla decima ci imbattiamo in tre note che possiamo confrontare agevolmente col testo: pag.197 Nota n. 82
- a proposito di condivisione con chi non ha il necessario si richiama il Catechismo che invita a condividere i beni “…non per costrizione, ma per amore. Si desume agevolmente che la decima non può essere né un obbligo né una legge.

Nota n. 83
– a proposito della prescrizione delle decime e delle primizie che da Israele sarebbe passata alla Chiesa come predica Kiko, egli afferma: “È un comandamento della Santa Madre Chiesa raccolto nel catechismo: “Pagare decime e primizie alla Chiesa di Dio””. Ma il riferimento al Catechismo in nota declina “I fedeli hanno l’obbligo di sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno in base alle proprie possibilità”. Dove mai è fissata la misura nelle “decime e primizie”?

DA NESSUNA PARTE.

Ma intanto Kiko prosegue imperterrito, tra aneddoti e tinozze, a svolgere il suo ragionamento, incurante dei richiami puntuali del CCC di cui alle summenzionate note. E torna sempre al punto di partenza: pag.199
Vi stavo parlando di dare le primizie e la decima. Questo è presente nei comandamenti della Chiesa”.

Nota 84
- A questo punto la terza nota di riferimento è davvero ragguardevole e occupa più di metà pagina. La leggiamo con crescente interesse, ma scopriamo che essa non ha alcuna attinenza col tema della decima e non si capisce perché sia stata messa lì.
Parla sì dei precetti della Chiesa, ma tra essi di decime e primizie neanche l’ombra. I richiamati artt. 2041-2042-2043 riguardano proprio i precetti della Chiesa a carattere obbligatorio e ne elencano tassativamente cinque:
Parteciperai alla Messa la domenica e le altre feste comandate…

Ti confesserai almeno una volta all’anno…

Riceverai la Santa Comunione almeno a Pasqua…

Osserverai il digiuno e l’astinenza…” E qui si ripete quanto riportato nella precedente nota 83 con l’aggiunta di un “anche” che mettono loro bellamente: I fedeli hanno “anche” l’obbligo di sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno in base alle proprie possibilità”. Concludiamo confermando che la decima non è affatto contemplata, a norma del Catechismo, tra i comandamenti della Chiesa. Ecco che alla fine i conti non tornano. Ma Kiko, una volta ribadita, ad onta di ogni riscontro, l’obbligatorietà della decima per ogni singolo camminante, arriva al passaggio successivo che chiude il cerchio. Tutto il discorso finora si è snodato, seguendo le prescrizioni, tra la condivisione con chi non ha il necessario e il sovvenire alle necessità materiali della Chiesa Alla pag. 200 con una piroetta acrobatica Kiko scivola prontamente dai poveri agli itineranti e si avvia al gran finale. Ormai è chiaro che la vendita dei beni e la decima stessa è tutta una scusa per pilotare soldi e beni a fiumi agli itineranti/Cammino/Kiko.



In conclusione ipotizziamo la soluzione dell’enigma approvazioni mamotreti in tre mosse:

- Il mamotreto è rimasto sempre lo stesso, ossia quello revisionato nel 1999 prima della consegna alla CdF per l’esame.


- Le note sono state messe lì a legittimare, in assenza di effettivi riscontri, almeno in apparenza, ciò che non può essere legittimato in alcun modo.


Il testo delle catechesi così come riportato nel Direttorio definitivo e depositato presso la Santa Sede non è quello che vogliono far passare. Ossia non è il testo studiato, riveduto e poi, confermato o corretto, approvato dalla CdF. Se fosse stato adeguato in tutto al CCC, il testo sarebbe perfettamente conforme alle note poste a corredo. Non andrebbero certo uno da una parte, le altre dall'altra.

Come chiamarla se non una clamorosa truffa? Ci sono note in netto contrasto col testo, altre appaiono posticce, messe lì senza nessun aggancio logico col testo. Ne abbiamo mostrato un esempio. Vogliamo chiamarla distrazione di massa? Depistaggio o messinscena? O tutte queste cose insieme? In definitiva questo Direttorio, che i vertici del Cammino distribuiscono ai kikatekisti come approvato con tanto di timbri della CdF, è solo un’unica, inconfutabile e autentica truffa. Prova ne è che contiene ancora errori madornali e note che, quando non sono sfacciatamente correttive del testo, sono letteralmente inconsistenti o sconnesse dal contesto. Un’offesa all’intelligenza. E alla fine abbiamo anche compreso, e diamo loro ragione, il perché persistano a volerlo mantenere rigorosamente segretato.

 

 

 


 

Il confronto puntuale tra il testo del Direttorio 'approvato' e quello originale di Kiko, quindi l'enucleazione degli elementi che non si voleva venissero a conoscenza delle Congregazioni Vaticane e del Pontefice  costituirà argomento di un prossimo articolo.

 

_____________________________________________

(*) L'approvazione del catechismo di Kiko Argüello e Carmen Hernández giungerà soltanto nel dicembre del 2010, e non per opera della Congregazione per la Dottrina della Fede. La CDF soltanto riferirà di averlo ulteriormente visionato, fornirà pochi suggerimenti correttivi e delegherà il PCpL ad approvarlo.


giovedì 25 febbraio 2021

Grazie per il tuo fiat (orazione dei kikos rivolta alla Vergine Santissima? Macché, tzè... a Carmen ovviamente!)

Antonio Vivarini: "San Pietro martire
esorcizza un demonio che ha preso
le sembianze della Vergine col Bambino
Data la confusione vigente nei meandri bislacchi del Cammino, sorge spontaneo e risulta lecito un dubbio: non sarà che a Kiko apparve Carmen, piuttosto che la "madonna" (iniziale minuscola doverosa, visto che sicuramente non si trattò della Santa Vergine)?

Lui una visione mistica, lei un sogno rivelatore; un arcano disvelamento durante un evento onirico: "tu sei la beata tra le donne!".
L' inviato e la prescelta da dio, mica bazzecole, son cose serie.

Lei ha dichiarato il suo sì senza riserve, donando la vita per degli ideali di grande effetto: diroccare la Chiesa e, quasi al termine del suo percorso sino alla sua morte, screditare Kiko con battutacce angosciose dal fine sopraffino di santificarlo (sperando morisse prima lui).

L' approccio venerante dei neocatecumeni nei riguardi di Carmen suscita post devozionali che sovente trovano collocazione nei gruppi del cammino. Un ringraziamento perpetuo alla rosa (come fare aderire un fiore a Carmen?) del cammino che con il suo sì - dicono - ha salvato molteplici vite. Un'orazione interminabile ove le richieste vengono innalzate costantemente; dove i "miracoli" da lei concessi brulicano e dove l' attuale epidemia del Coronavirus può finalmente trovare termine grazie alla sua azione prodigiosa. 

Meglio di un medicinale la Carmen, che essendo in un regno celeste scaturito dall'immaginario dei kikos può addirittura guarire, salvare, difendere e custodire.

A seguire gli screen dimostranti le asserzioni circa l'idolatrìa appena esposta.

 


 

martedì 23 febbraio 2021

Perché l'abuso liturgico è considerato un atto grave?

Riportiamo da  un articolo di Aleteia un parere del liturgista Padre Henry Vargas Holguín, pubblicato il 12/12/2019.

Qualsiasi abuso, per quanto possa sembrare piccolo o insignificante, ha la sua gravità, perché può scatenare un effetto domino.
 
Formati all'abuso già in Seminario
Un abuso liturgico è tutto quello che, in modo sporadico o sistematico, passivo o attivo, esula dalle norme liturgiche proprie del rito latino, anche se questo abuso è già diffuso e sembra normale o perfino liturgico.
 
Alcuni abusi liturgici sono banali, altri no; alcuni sono noti, altri passano inosservati alla maggior parte dei fedeli; alcuni sono inconsapevoli, altri vengono fatti apposta; alcuni sono peccati veniali, altri peccati gravi.
Sebbene il giudizio sulla gravità della questione vada formulato secondo la dottrina comune della Chiesa e le norme da essa stabilite, come atti gravi vanno sempre obiettivamente considerati quelli che mettono a rischio la validità e dignità della Santissima Eucaristia” (istruzione Redemptoris Sacramentum, n. 173).
Ad ogni modo, bisogna evitare ogni abuso, e nessun abuso può essere considerato di scarsa importanza o irrilevante, ma va evitato e corretto.
 
Da un lato, l’ideale è che sia i sacerdoti che i fedeli conoscano molto bene i riti e le norme liturgiche, per quanto semplici possano essere, dall’altro bisogna attenersi in modo umile e fedele a quanto stabilito dalla Chiesa.
 
Quando in una celebrazione liturgica per qualsiasi motivo qualcosa va male, bisogna correggere l’errore in base alle norme del diritto.
 
Qualsiasi abuso, per quanto possa sembrare piccolo o insignificante, ha la sua gravità, perché può scatenare un effetto domino.
 
Gli abusi non sono una questione di scarsa importanza, perché se iniziamo a permettere che si verifichino, cosa può accadere alle cose che dovrebbero essere fatte e invece non è così?
 
Se gli abusi vengono commessi “con buone intenzioni”, bisogna consultare i documenti ecclesiali per ricordare il motivo dell’osservanza delle norme. La liturgia è uguale per tutta la Chiesa e dev’essere conosciuta.
 
Non esiste una liturgia personale né regionale, negli aspetti essenziali; qualsiasi fedele, quindi, ha il diritto di esporre una lamentela per via di un abuso liturgico, in primo luogo davanti al vescovo diocesano o all’ordinario corrispondente, ed è bene che il reclamo venga effettuato sempre con carità, oggettività e realismo.


 
Di seguito alcune nostre riflessioni.
 
Non c'è dubbio che gli abusi liturgici neocatecumenali siano abusi gravi e quindi chi li commette pecchi gravemente, e questo per vari motivi.
Innanzitutto sono abusi eucaristici e, secondo l'istruzione Redemptoris Sacramentum 'vanno sempre obiettivamente considerati come atti gravi quelli che mettono a rischio la validità e dignità della Santissima Eucaristia'.
 
In secondo luogo non vengono commessi 'con buone intenzioni'.
Esaminiamo le tre tipologie di attori coinvolti nei gravi abusi liturgici.
  • Coloro che hanno architettato gli abusi liturgici, gli iniziatori del Cammino neocatecumenale:
costoro erano e sono perfettamente consapevoli della loro illiceità ed hanno voluto, proprio attraverso questi atti, privatizzare la Messa cattolica trasformandola in 'rito neocatecumenale', riservato esclusivamente ai propri adepti.
Quindi gli iniziatori del Cammino e i loro consiglieri e collaboratori, sono responsabili di un peccato di gravità massima: non solo la materia è grave di per sé, ma la volontà con cui è stato concepito, messo in atto e diffuso, è corrotta.
 
Inoltre hanno volutamente indotto altri a peccare, quindi si sono resi responsabili dell'aver volutamente indotto in errore un numero impressionante di anime.
 
I due laureati 'disonoris causa'

  • Non inferiore è la responsabilità dei sacerdoti (detti presbiteri) neocatecumenali: 
essi, a causa del proprio ministero, sono perfettamente a conoscenza del fatto che il 'rito neocatecumenale' si avvalga di veri e propri abusi liturgici: quindi nel commetterli o nel permettere che vengano commessi peccano contro tutti e tre le dimensioni del proprio ministero svolto in qualità di alter Christus.
 
Il presbitero neocatecumenale pecca contro il proprio munus sanctificandi, che riguarda celebrazione dei riti, in particolare nella preparazione della Santissima Eucaristia;
pecca contro il munus docendi in quanto insegna anche al popolo a errare o permette che erri;
infine pecca e abdica al proprio munus regendi, in quanto lascia che il governo delle anime dei fedeli sia nelle mani di chi mistifica la liturgia e la fede stessa.
 
Tempi bui per la Chiesa

  • Per quanto riguarda i fedeli neocatecumenali, i cosiddetti 'piccoli' del Cammino:
solo l'ignoranza invincibile potrebbe esentarli o scusarli dal peccato della partecipazione agli abusi liturgici.
 
Ma, insegna san Tommaso d'Aquino, quando l'atto della volontà precede quello dell'intelletto, l'ignoranza non è più invincibile ma è volontaria, quindi non è più scusabile, e ciò può accadere in tre modi.
  1. Primo: è il caso di chi vuole ignorare il corretto agire, per non esser distolto dal peccato.
  2. Secondo: è il caso di chi, per negligenza, trascura d'informarsi; la negligenza è colpa se non ci s'informa su ciò che si deve sapere e l'ignoranza per negligenza è volontaria.
  3. Terzo: è il caso di chi vuole direttamente o indirettamente ignorare.
 
Palme alte, eresie ancor più alte!

Purtroppo è molto probabile che la maggioranza assoluta dei cattolici che perseverano dell'appartenenza al Cammino neocatecumenale ricadano in uno di questi tre casi.
 

 

Si allega opportuno elenco, non esaustivo, di abusi liturgici propri delle Messe neocatecumenali:

  • Lunghe ammonizioni alle letture, spesso simili ad omelie Assenza totale dell'offertorio (da parte dei fedeli)
  • Scambio della Pace inutilmente prolungato con sottofondo musicale (inesistente nel Rito Romano)
  • Utilizzo esclusivo della Preghiera Eucaristica II (tra l'altro modificata nel testo)
  • Divieto di inginocchiarsi alla Consacrazione
  • Comunione simultanea del sacerdote con i fedeli
  • Comunione al Corpo di Cristo da seduti Danza finale attorno alla mensa.
  • Utilizzo di un tavolo al posto dell'Altare consacrato.
Si aggiungano, almeno fino al 2005, vere e proprie omissioni (MAI AUTORIZZATE) di parti del Messale: Gloria, Credo, Lavabo, Orate Fratres, Agnus Dei, Domine non sum dignus; omissioni deliberatamente stabilite con lo scopo di occultare l'aspetto sacrificale della Messa per evidenziarne quello conviviale.

domenica 21 febbraio 2021

Messaggio del Profeta Volo d'Aquila sul fallimento delle parrocchie non neocatecumenali

Vi presento un messaggio che ha inviato il Profeta NC (sono riuscito ad intercettarlo, non mi chiedete come), proprio quel Profeta NC che emana profezie sulle "parrocchie che sono finite", un neocatecumenale del 20° secolo. 
Il messaggio che ho intercettato dal Profeta NC, nome in codice "Volo D'Aquila", fa vedere, in maniera diciamo satirica e scherzosa, gli aspetti devastanti di quella comunicazione fatta dal profeta che prefigura l'annullamento e la devastazione delle parrocchie. 
Ovviamente, per chiarimento, dobbiamo sapere che è ciò che circola dentro i circoli neocatecumenali, per cui non è farina del suo sacco, ma il sacco viene passato di mano in mano lì dentro. 
 
Buona lettura! 
 
Un commentatore del Blog
 

 
Il Profeta al Blog. 
Profezia da Volo D’Aquila : IL VERO PROFETA. 
Messaggio profetico del 13/02/2021. 
Visione ricevuta oggi, verso le 11:15 da Volo D’Aquila. 
 
"Brutti scemi! Brutti cristiani della domenica mattina e dei vari giorni a settimana! Tardi di cervello e d’intelletto! 
Ascoltate Volo D’Aquila!!!! E serbate nel cuore ciò che dall’alto vi arriva. 
Chi di voi non ascolterà sappia che è condannato nel fare una vita piena di dolori e di erbe amare. 
Tutti i giorni sarà costretto a piangere su di se, condannerà alla stessa tortura i suoi familiari, gli amici, i parenti e i suoi conoscenti."
 
"Arriveranno disgrazie senza numero, lutti e malattie, perdita di lavoro e perdita della personalità, perdita di tutto. "
 
"ASCOLTATE STOLTI!!!: "
 
"Vi comunico dal mio signore che le parrocchie sono finite, ormai è stata posta la fine a questo vostro modo idolatrico e pieno di ogni viscidume. 
Colui che vede lontano, Volo D’Aquila, è qui a profetizzare contro le vostre stoltezze."
 
"I preti andranno in esilio nei campi di educazione, le colonne saranno abbattute, le panche diventeranno covi del ragno e del serpentello, la lucertola pascolerà, insieme al bue, dentro le mura."
 
"Gli accoliti verranno imprigionati dentro i mercati rionali e costretti a portare la frutta a noi, ma la porteranno a mani nude, perché le buste, di qualsiasi natura, cesseranno di esistere."
 
"I diaconi subiranno un castigo più tremendo, verranno condannati a portare acqua potabile con il cavo della mano, infatti cesseranno di esistere bicchieri, bottiglie, vasi di coccio e qualsiasi cosa di simile, e saranno messi ai lavori forzati, perché non hanno creduto a Volo D’Aquila, IL PROFETA, il quale ha profetato che è tutto fallito, tutto finito, tutto superato."
 
"I fedeli, cioè i falsi fedeli, tutti schedati dal dito di colui il quale porto il verbo su questa terra, saranno condannati a ventilare aria, nei giorni di caldo, soffiando dentro le stanze, per rinfrescare gli eletti che hanno aperto il cuore a Volo D’Aquila."
 
"Infatti Volo D’Aquila decreta la fine dei ventilatori, dei condizionatori, del ghiaccio, e di ogni forma che possa essere artificiale. 
E, vi comunico, miscredenti che avete adirato il mio signore, che ci saranno tante altre punizioni in base alla condotta ricevuta."
 
"Sicuramente la prima desolazione che riceverete, oh miscredenti!! e nel vedervi il fallimento delle vostre parrocchie e l’essere costretti a vivere in questo fallimento per un lungo periodo."
 
"Ovvero, il mio signore, il signore di Volo D’Aquila il PROFETA, ha comunicato che tutti i falsi cristiani della domenica saranno costretti a vivere in compagnia tra di loro e a non vedere la luce che rifulge nelle nostre comunità."
 
"Infatti siete stati condannati a vivere in mezzo a stupidaggini di ogni tipo, false Messe, per non parlare di quelle Tridentine, di prendere ciò che noi, ripeto noi per togliere ogni equivoco e addebito, chiamiamo il foglio di carta, sarete soggetti ai vostri aguzzini, i preti per chi non capisse, e questi vi porteranno in vie buie e piene di tormenti, infatti ognuno merita la compagnia in base a ciò che ha scelto."
 
"Sarete condannati a inginocchiarvi davanti a ciò che noi definiamo il piccolo foglio di carta, sarete condannati a inginocchiarvi durante le vostre funzioni false e ambigue. 
Poi subirete le punizioni, prima sarete costretti a vivere nelle vostre sozzure per un lungo periodo, tra falsi, tra ambigui, tra bugiardi, tra falliti, e via dicendo, e poi verrà la : FINE."
 
"Volo D’Aquila vi comunica che avete riempito la coppa dell’ira del mio signore, sarà tutto abbattuto, tutto andrà in rovina, le ragnatele si formeranno ovunque, anche dentro le vostre case, infatti sarete raggiunti nelle vostre case, perché non vi è bastato portare la desolazione nelle parrocchie ma, spregiudicati e stolti, avete voluto diffonderla in giro a partire dalle vostre famiglie, cosicché avete, per vostra colpa da snaturati e pervertiti, condannato anche i vostri figli nel fare la fine infame che vi meritate. In conclusione…"
 
"STOLTI!!! 
Le Vostre parrocchie sono finite!!! Ormai siete stati condannati da Volo D’Aquila il Profeta, il profeta di colui che comanda tutto e quando parla si compie. 
STOLTI!"
 
"Poi vi offendete se qualcuno vi chiama così! Come vi dovrebbero chiamare?? 
Sono cinquant’anni che vi ripetiamo, e vi ripetiamo e vi ripetiamo e vi ripetiamo le stesse cose. 
Una volta abbiamo provato con le buone, poi con le cattive, poi abbiamo cercato di usare altri metodi, per cinquant’anni abbiamo provato e riprovato, le abbiamo provate tutte."
 
"ORA E’ ARRIVATA LA GIUSTA SENTENZA! Siete stati trovati mancanti, e siete falliti, ORMAI E’ FINITA PER VOI!"
 
Volo D'Aquila Il Profeta. 
 
 (Da: un commentatore del blog)

venerdì 19 febbraio 2021

L' eresia antiliturgica

L' ispirato abate di Solesmes, Dom Prosper Guéranger, infuocato di forza incrollabile infusa da Dio nella difesa della verità cattolica, espone quali sono i pericoli che ci minacciano e i danni arrecati - e di prossima attuazione - alla santa Liturgia. Contestualmente ai santi avvertimenti, egli palesa la via sicura per combattere l' attuale decadenza: un importante ritorno alla tradizione, che esonera il sapore nostalgico ed incentiva lo studio profondo ed una valorizzazione critica. Di conseguenza la concretizzazione di un combattimento fervoroso contro le eresie distruttrici della suprema bellezza.   
In questo thread analizzeremo uno dei brani inclusi nel quarto dei quattordici princìpi del testo denominato "L' eresia antiliturgica".

«Innanzitutto, tutti i settari, senza eccezione, iniziano col rivendicare i diritti dell’antichità; essi vogliono purificare il cristianesimo da tutto ciò che gli errori e le passioni degli uomini hanno aggiunto di falso e di indegno di Dio, e non desiderano nulla che non sia primitivo, pretendendo di riprendere dalla sua nascita l’istituzione cristiana. A tal fine essi sfrondano, cancellano, sopprimono; tutto cade sotto i loro colpi, ma quando ci si attende di veder riapparire il culto divino nella sua originale purezza, si scopre che esso è ingombro di formule nuove, composte la sera del giorno prima, e che sono incontestabilmente umane, poiché colui che le ha redatte vive ancora. Tutti i settari sono vittime di questa necessità… la loro ostentazione a predicare la primitività non è approdata ad altro che a renderli capaci di scardinare tutto il passato, dopodiché essi si sono posti dinnanzi ai popoli da loro traviati, ed hanno giurato che tutto ciò è stato fatto per il loro bene…»

Un breve ma significativo estratto che indica una delle astuzie su cui Kiko ha fondato il suo "impero": voler tornare alle radici del cristianesimo. Radici artefatte e concepite per giustificare il suo agire controverso, costruendoci un' insana dottrina che con quella cristiana ha ben poco a spartire. Un leitmotiv che è una costante lapalissiana e che nel Cammino si è evoluta in un dogma di fede: "all' inizio si faceva così".

Una caratteristica principe del cammino è l' odio per la Liturgia cattolica. Come per tutti gli eretici anche agli esponenti del Cammino corrisponde l' odio per la Tradizione nelle formule del culto divino. È una realtà palese che non  sfugge neanche all' occhio meno istruito sul tema, che vede una mensa costruita a mo di infelice riunione paesana contornata da canti e danze folkloristiche prive di qualsiasi religiosità. I riti scarni di sacralità, risolti in poche mosse maldestre senza prostrazione e dignità, parlano chiaro.

- L' Argüello, usando a sua discolpa la rivendicazione dei diritti dell'antichità, ha introdotto una nuova dottrina che però si scontra necessariamente con la Liturgia, che è la Tradizione nella sua più alta potenza. Egli non trova pace perché ancora non ha adempiuto adeguatamente questo suo intento, che corrisponde all' inverso della sua primaria e costante giustificazione circa il ritrovo della fede antica: strappare le pagine che danno ricetto alla fede dei secoli scorsi. Così come attuò Lutero, anche il Cammino mira a sostituire nuovi libri e formule, ai libri e formule antiche.   

Come tutti i protestanti anch' essi hanno levato dal culto tutte le cerimonie e le formule che esprimono il mistero, accusando di superstizione e idolatria tutto quello che si contrappone alla loro concezione. Basta pensare a Carmen in una delle sue più famose e devastanti affermazioni riguardanti il pane e il vino che non sono fatti per essere esposti, perché vanno a male. Un passaggio che è la negazione dell'Adorazione e lo svilimento del Tabernacolo. Ella taccia per ignoranti e creduloni i sacramentini e, assieme a loro, tutti i cattolici. 
Precludendo le vie che aprono al soprannaturale hanno deteriorato la spiritualità degli affiliati anche negli elementi estetici, i quali sono intimamente connessi all'interiorità.

- Non vi è più altare, ma semplicemente un tavolo, non più il sacrificio, ma semplicemente una cena; non più una chiesa, ma solamente un tempio; non più architettura religiosa, perché non ci sono più misteri; non più pittura e scultura cristiana, perché non vi è più religione sensibile (quindi gli inquietanti scarabocchi kikiani prevalgono); infine non più poesia, in un culto che non è fecondato né dall'amore né dalla fede. -

Quindi perché il Cammino non ha fondato una religione a sé oppure non si è unito ad altre forme di fede?
- Ma perché è soltanto in seno alla vera Chiesa che può fermentare l' eresia antiliturgica. Soltanto dove c'è qualcosa da distruggere il genio della distruzione cercherà di introdurre tale deleterio veleno.

Bisognerebbe tornare alle forme della tradizione - non a quell' antichità rincorsa dall'Argüello - poiché la loro suprema bellezza permette il culto reso davanti a Dio, personale, trascendente e ineffabile.

mercoledì 17 febbraio 2021

Anche con il Nuovo Messale, i neocatecumenali "celebrano " i propri abusi di sempre

La terza edizione italiana del Messale di Paolo VI diventerà obbligatoria a partire dalla prossima Pasqua, ossia dal 4 aprile 2021, quando verrà abbandonata la precedente edizione che ha scandito la liturgia per quasi quarant’anni, dal 1983. 
Molte le diocesi o le regioni ecclesiastiche che hanno deciso di adottare la nuova traduzione dalla prima domenica d’Avvento, il 29 novembre. 
 
Molte piccole grandi modifiche. 
Ciò che riguarda direttamente le parti recitate dall'Assemblea sono la nuova traduzione del Padre Nostro (con «non ci abbandonare alla tentazione» invece di «non ci indurre in tentazione» e un «anche» in «come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» e del Gloria («pace in terra agli uomini, amati dal Signore») (adeguati alla traduzione italiana della Bibbia approvata dalla CEI nel 2008) e del Confesso nell'atto penitenziale («Confesso a Dio Onnipotente e a voi, fratelli e sorelle»). 
 
Inoltre il nuovo Messale privilegia le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» sull’italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà» 
Numerose le modifiche nelle parti della liturgia del Celebrante: 
Nei riti di introduzione «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano (non più sia) con tutti voi».
Il rito della pace viene enunciato con «Scambiatevi il dono della pace», non più «scambiatevi un segno di pace». 
Quando il sacerdote mostra il pane e il vino consacrati, dice «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello» 
Dopo l’orazione sulle offerte, mentre si lava le mani il sacerdote pronuncia sottovoce «Lavami, o Signore, dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro» invece di «Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato». 
Nell’invito a pregare, c’è «Pregate, fratelli e sorelle, perché questa nostra famiglia, radunata dallo Spirito Santo nel nome di Cristo, possa offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente». 
Il congedo della messa prevede l’uso della formula «Andate e annunciate il Vangelo del Signore», con la possibilità di optare per «Ite, missa est», 
Altre novità sono relative ai prefazi, e alcune Preghiere eucaristiche che finiscono in appendice all’Ordo Missae.
 
A differenza del messale in uso fino ad oggi, inoltre, quello nuovo include lo spartito di alcune risposte cantate, ispirate a melodie gregoriane– alternative a quelle ordinarie – nel corpo del testo, invece che in appendice. 
 
La Preghiera eucaristica II non manca di cambiamenti. 
Dopo il Santo, il sacerdote dirà allargando le braccia: «Veramente santo sei tu, o Padre, fonte di ogni santità». 
E proseguirà: «Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito». Tutto ciò sostituisce la precedente formulazione: «Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito». 
L’inizio del racconto sull’istituzione dell'Eucaristia si trasforma da «Offrendosi liberamente alla sua passione» a «Consegnandosi volontariamente alla passione». 
E nell’intercessione per la Chiesa l’unione con «tutto l’ordine sacerdotale» diventa con «i presbiteri e i diaconi». 
 
E ora veniamo a noi. 
 
Tutte queste modifiche non sono passate inosservate nel popolo dei credenti: da alcuni sono state accolte con gioia, da altri accettate a denti stretti, da altri ancora rifiutate con sdegno perché ritenute traduzioni non adeguate all'originale latino e alla tradizione liturgica. 
 
E i Neocatecumenali, tanto "attenti" alla liturgia al punto tale da aver musicato la Preghiera Eucaristica II modificandola in più  punti? 
 
I Neocatecumenali, tranquillissimi, non sembrano aver subito contraccolpi. 
In questo Annuncio di Quaresima 2021 hanno fornito i testi con gli accordi per il nuovo Padre Nostro e la nuova Preghiera Eucaristica II senza all'apparenza farsi troppi problemi. 
Finalmente obbedienti alla Chiesa? 
 
Sappiamo bene che la Preghiera Eucaristica II, la preferita dal Cammino, e musicata dallo stesso Kiko, ha alcune "piccole grandi" differenze rispetto al testo originale. 
Siamo andati a controllare. 
I cambiamenti che tanto sono dispiaciuti a tanti cattolici, i Neocatecumenali li hanno inseriti senza batter ciglio: Il tanto controverso «Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito» c'è, ed è parlata, non musicata. 
«Consegnandosi volontariamente alla passione» al posto di offrendosi liberamente, c'è. 
 
Tutto a posto, allora? 
Eh no! Rimangono infatti le "libertà interpretative" e i veri e propri inserimenti abusivi e  indebiti, inammissibili in una preghiera eucaristica, che già erano state introdotte sul testo precedente. 
 
In primo luogo rimane la ripetizione da parte dell'Assemblea di «egli stese le braccia sulla croce, morendo distrusse la morte e proclamò la risurrezione» come fosse il ritornello di una canzone pop, non una parte, di competenza del solo celebrante e non dell'assemblea, di una preghiera liturgica nel corso della quale avviene il miracolo della transustanziazione. 
 
Di seguito, non poteva mancare il pezzo forte «elevando gli occhi a Te, Padre, Padre» nel racconto dell'Istituzione dell'Eucaristia sia dopo «prese il pane» sia dopo «prese il calice del vino»: queste parole non c'erano nella preghiera Eucaristica precedente come non ci sono in quella attuale. 
Eppure, i neocatecumenali ce le mettono ancora. Sono state messe farisaicamente tra parentesi, come fossero opzionali. Ma naturalmente sono lì per continuare ad essere cantate dal presbitero. 
Ah, l'uso delle parentesi in Cammino è davvero interessante! 
 
Ancora vediamo presente poi «questo è il Sacramento della nostra fede» al posto di «Mistero della fede».
A Kiko non piacciono i misteri della fede, solo i misteri del Cammino. 
 
Nella risposta dell'Assemblea: «Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta», sostituiscono ancora a «nell'attesa della tua venuta» la parola  Maranatha cantato tre volte dall'Assemblea ed una dal cantore. 
 
Balletto "liturgico" alle spalle del Messale
con presbikiko ancora addobbato
Infine, nella Dossologia: «Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio, Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen» riportano anche nel testo aggiornato: ogni onore e «ogni» gloria.
E poi cantano l'Amen, che a volte consta nel Canto completo riportato in Risuscitò tratto da Apocalisse 7,12-14 (Vera prova di forza da parte del presbitero neocatecumenale che deve reggere con una mano un piatto con il pane e con l'altra il coppone con il vino per tutto il tempo del canto) 
 
Insomma: the show must go on! Anche la terza edizione del Messale verrà tradita dal "rito neocatecumenale" esattamente negli stessi punti in cui veniva tradita l'edizione precedente. 
 
Scrive il Cardinale Gualtiero Bassetti in apertura al nuovo Messale: Il Messale è anche segno di «unità della Chiesa orante». Quindi, ammonisce la Conferenza episcopale, il sacerdote non deve «togliere o aggiungere alcunché di propria iniziativa». E avverte: la «superficiale propensione a costruirsi una liturgia a propria misura» non solo «pregiudica la verità della celebrazione ma arreca anche una ferita alla comunione ecclesiale». 
 
Abba Padre non fa parte
della preghiera del Padre Nostro
Poi ricorda le parole pronunciate da Paolo VI alla vigilia dell’entrata in vigore del Messale Romano riformato dal Concilio: no a tendenze che possano «costituire una fuga, una rottura; e perciò uno scandalo, una rovina». 
 
Altra notizia interessante nella prefazione al Messale è che la Cei consente «opportune e brevi monizioni», ossia spiegazioni durante il rito. Con un’accortezza però: la «parola umana non soffochi l’efficacia della Parola di Dio e del gesto liturgico». Insomma, un altro stop alle prediche dei laici durante la Messa . Perché tutto ciò mina la «nobile semplicità» della liturgia che deve essere «insieme seria» e «bella».

lunedì 15 febbraio 2021

Pezzi e il Grande Reset neocatecumenale

L'intervento di don Mario Pezzi nell'Annuncio di Quaresima 2021 è a dir poco inquietante. 
Prendendo la parola dopo Kiko e la Romero, esordisce citando Papa Francesco che nell’Angelus del giorno di Santo Stefano, primo Martire, il 26 Dicembre, ha invitato a pregare per i cristiani perseguitati nel mondo (“Oggi preghiamo per quanti soffrono persecuzioni per il nome di Gesù. Sono tanti, purtroppo...” )
per poi dichiarare che "persecuzioni di tipo diverso, in Occidente, meno visibili, con guanti vellutati, ma non meno lesive alla libertà di espressione di chi non sia conforme al pensiero unico"
 
Ma davvero papa Francesco pregava per i perseguitati dal pensiero unico? 
Così sembra voler far intendere Pezzi. 
 
Prende poi pretesto da un'intervista rilasciata dal Cardinal Müller, ex Prefetto della Congregazione per la Fede su "Il capitalismo speculativo, i giganti della grande tecnologia dei paesi occidentali" e il "comunismo della Repubblica popolare cinese" che stanno oggi "convergendo e fondendosi in un socialismo capitalista unificato", producendo un "nuovo colonialismo" utilizzando la crisi causata dalla pandemia come scusa per un rimodellamento fondamentale del modo in cui noi esseri umani viviamo insieme su questa terra…" 
 
Di tutto questo discorso don Pezzi distilla poche cose: 
  • La persecuzione, tanto amata ed invocata dai neocatecumenali ed ora confermata a suo parere dalle dichiarazioni del Cardinale; 
  • La missione del Cammino Neocatecumenale, che egli dichiara essere 'molto attuale' visto che "in Germania e in Olanda hanno già cominciato a fare delle carceri per chi viola il tempo di quarantena; chi viene trovato al di fuori viene messo in prigione per 12 giorni, vera prigione, perché imparino a rispettare le leggi" (non si capisce quale debba essere la missione del Cammino, e perché riguardi le regole di chi viola la quarantena). 
  • L'unità della Comunità: "In questo contesto comprendete il nostro insistente invito a rimanere uniti alla propria Comunità per la celebrazione della Parola e la partecipazione all’Eucarestia e le convivenze" dice don Pezzi "per poter affrontare insieme il duro combattimento che ci attende."(...) 
Ribadisce il don ex comboniano: "siamo in tempo di guerra e dobbiamo aiutarci. Nella guerra si rischiava anche, non dico di trasgredire le regole elementari però di fare di tutto." 
Cosa vuole dire? Bisogna trasgredire le norme imposte dal 'pensiero unico', come la quarantena? 
Per don Pezzi lo 'stato di guerra' impone un 'rischio', quindi probabilmente sta invitando le Comunità a fregarsene di norme sanitarie quando si rende necessario 'essere uniti con la Comunità'. 
E non ci sono scuse di sorta! 
 
"Alcuni responsabili ci hanno riferito che questo “se non è possibile” è pericolosamente interpretabile con problemi logistici, altri con impegni di lavoro o familiari, altri ancora con problemi pratici o di stanchezza, o di pigrizia". 
 
Certo! Non c'è stanchezza che tenga, nello stato di guerra permanente che si vive in Cammino! 
'Stato di guerra', 'rischi', 'persecuzioni', 'carcere'... 
Non basta l'amore a tenere le persone strette al Cammino neocatecumenale: sono necessari l'obbligo, la paura del mondo e, per sfuggire al Grande Reset che viene in un prossimo futuro dalla Cina o dall'America, incappano nel Kiko Reset che da 50 anni viene dalla parrocchia kikizzata sotto casa. 
 
Dopo aver raccomandato di 'non demonizzare internet' ("abbiamo visto delle comunità che hanno demonizzato internet, proibito di usare internet per connettersi: abbiamo richiamato queste comunità") perché internet può servire, ma solo per mantenere l'unità della Comunità ed evitare defezioni dal Cammino, il don Pezzi chiarisce ancor meglio il proprio assunto:
 
"Anni fa è apparsa un'applicazione Facebook, per cui molti giovani delle comunità hanno iniziato a scambiarsi messaggi con altri giovani, non solo della propria comunità, ma anche di altre e si crearono piccoli gruppi di amici virtuali, molto dannosi per l'unità della comunità. Kiko in quella occasione invitò i giovani del Cammino a rimuovere questo programma dai telefonini, per il bene dei giovani e della propria comunità". 
Un programma che mette in contatto all'interno della Comunità e solo per gli incontri prescritti dall'alto può essere accettato: un programma invece che crea amicizie tra giovani di diverse comunità è ALTAMENTE SCONSIGLIABILE, al punto tale da essere proibito. 
 
Finita la crociata contro Facebook, ormai estesamente utilizzata al punto da pullulare di pagine e di gruppi neocatecumenali, per la GMG, per gli incontri vocazionali, per i Seminari, ora parte la crociata contro Instagram. 
 
"Un padre ha recentemente scritto una lettera dicendo che sono programmi che nascondono molte trappole nascoste agli utenti, ignote anche ai genitori, ai catechisti e ai Presbiteri. Ci sono anche dei presbiteri che usano Instagram per inviare messaggi di evangelizzazione, ma attenzione, che i giovani ti guardano e dicono, se quello sì, perché non io? Questo padre di famiglia ci ha descritto le conseguenze devastanti della propria figlia sedicenne, che è diventata dipendente e di conseguenza si è chiusa da ogni relazione con parenti e colleghi. Dopo un'indagine dei catechisti si è scoperto che diversi giovani delle comunità, anche alcuni sacerdoti e catechisti lo utilizzano senza essere consapevoli dei danni che l'uso di questi programmi può causare a bambini e giovani." 
 
Non c'è niente da fare: i vertici neocatecumenali continuano a trattare i propri adepti come fossero dei poveri cretini. 
 
I neocatecumenali
NON usano Tik tok
Da vietare ai Seminaristi l'uso dei computer e dei cellulari, sono passati non solo a utilizzare con disinvoltura Zoom, Whatsapp, Facebook, YouTube, ma a obbligare i propri aderenti ad utilizzarli per restare in contatto con la Comunità. 
 
Però la loro ossessione demoniaca deve sempre identificare un pericolo, un Grande Nemico: ora lo è Instagram e, sull'onda delle ultime notizie di cronaca, la piattaforma Tik Tok. 
 
"In questo anno di confinamento sono aumentati i programmi televisivi di fantasia, fantascienza, maghi e magie, giochi e realtà virtuali che alienano le persone, e impediscono di pensare con la propria testa": 
certo, è preoccupante, ma guai se i catecumeni cominciassero davvero ad usare la propria testa! 
Sarebbe la fine per il Grande Reset neocatecumenale.
 
Per questo il nostro povero don Pezzi si deve districare fra i software 'obbligatori e santi' perché tengono appiccicate con lo skotch le loro traballanti comunità, e quelli 'demoniaci e pericolosi', quelli da vietare e su cui scatenare le 'indagini' dei catechisti in comunità. 
Fra l'altro se la prendono sempre con le applicazioni più vecchie, ed anche più sicure e controllate, che i giovani ormai non usano più... 
 
Seguendo le indicazioni della Conferenza Episcopale, alla fine don Pezzi invita a dare il segno della pace ai i fratelli guardandosi negli occhi e facendo un inchino. Specifica di fare l'inchino solo al vicino di sedia se no, con le abitudini invalse in Cammino, immaginiamo le capocciate che sarebbero risuonate per tutta la sala tra quelle zucche vuote!

sabato 13 febbraio 2021

Annuncio Quaresima 2021: Venite dietro a me e riunitevi in presenza e sarete tutti promossi, senza giudizio finale. Kiko dixit.


Si è tenuto a Roma l’Annuncio di Quaresima 2021 della Triade neocatecumenale con un grande anticipo quest’anno, per consentire agli Itineranti e ai Responsabili di zona di raggiungere più fratelli possibile, compatibilmente con la pandemia che impazza. Urge farsi presenti di persona, già troppo la situazione in tutti questi mesi è sfuggita di mano. Ma la comunità è imprescindibile e il controllo sui singoli fratelli irrinunciabile. Senza questo rapporto di dipendenza “catechisti-neocatecumeni” il kikianismo evapora d’incanto. Che poi siano ancora “camminanti” o già “neofiti” nulla cambia, nè fa alcuna differenza essere approdati al “matrimonio spirituale”.
 
Scorriamo prima la predicazione di Kiko. In successivi post daremo spazio al padre Mario e all’Ascension, che parla molto più di quanto avesse mai parlato Carmen.
 
Ormai la raccomandazione di non pubblicare, in qualsiasi forma in internet, troneggia invano già sulla prima pagina. E infatti il mamotreto dell’Annuncio ci è stato prontamente fornito.
 
prove di disobbedienza neocatecumenale


Il primo passo che ci preme condividere è tratto dalla introduzione al canto dello Shemà che, secondo consuetudine, apre l’Annuncio. Ci esimiamo dal commentare, non serve:
Le tentazioni di Cristo dimostrano che tutta la vita il cristiano la passa lottando contro il demonio: la nostra lotta non è contro la carne ed il sangue. Non è che quel vescovo è cattivo o che altro: la nostra lotta è contro il demonio! 

Dopo la proclamazione della Lettera ai Romani 12, 1-21, Kiko parte subito con l’esortazione per lui più importante di tutte in tempo di pandemia: 
 
per amarci è necessario stare insieme, per questo è importante la comunità, perché si manifesti in noi l’amore degli uni verso gli altri ed il mondo resti sorpreso, perché nel mondo gli uomini si amano per interesse, o per appartenenza ad un club di calcio, o per interessi. Noi non abbiamo in comune interessi mondani: il Signore ci ha unito, ci ha dato dei catechisti, ci ha dato una Parola, ci ha regalato un itinerario e ci ha detto “Amatevi!”.
… che riprende più avanti:
Lo Spirito Santo, se scende su di noi, ha bisogno di fratelli perché si manifesti, se non ci sono fratelli non può manifestarsi. Fratelli! Perché si manifesti è necessario che ci sia un gruppo, una comunità e lo Spirito Santo si potrà manifestare, volendoci bene, in molte forme, nell’amore vicendevole.

E’ necessario riflettere molto sulla dottrina di Kiko a proposito dei Novissimi :
Morte
Giudizio (particolare e universale)
Inferno
Paradiso
Santa Madre di Dio prega per noi 
nell’ora della nostra morte
 

soffermarsi per sottolineare le omissioni e i molteplici svarioni. Costatiamo solo che l’insegnamento di Kiko è fuorviante e totalmente falso dottrinalmente parlando. 
Come, lungo tutto il cammino, Kiko abitua gli adepti alla pacifica convivenza con i peccati, così li priva di ogni preparazione ad affrontare cristianamente il supremo momento della morte. 
Evento finale della vita dell'uomo tanto cruciale ai fini della salvezza o della dannazione eterna che la Santa Madre Chiesa ci ha educati, fin da bambini, a supplicare - nell’Ave Maria - la Mamma Celeste affinchè preghi “per noi...  nell’ora della nostra morte”.
Ma Kiko, come sempre, su questo argomento insensatamente straparla:
Ci ha lasciato nel mondo per amarci e per prepararci per andare al cielo perché siamo stati creati da Dio, in lui, per essere santi ed immacolati al suo cospetto nell’amore. Qualcosa di grande e di meraviglioso è ciò che ci attende. Anche la morte fisica è un momento glorioso per stare con il Signore e noi saremo trasformati. Quando moriamo non ci rendiamo conto di niente e passiamo al cielo, ma poi ci sveglierà la seconda venuta di Cristo  (*) , passeremo rapidamente a quel momento di grazia enorme dove si manifesterà con pienezza la volontà divina su di noi, perché siamo stati creati, perché abbiamo vissuto e cosa voleva il Signore da noi. Aspettando che arrivi quel momento, stiamo qua e Lui ci dice:“Amatevi!”.

Di seguito integralmente le farneticazioni che l’Arguello ha sviluppato nel successivo dispiegarsi del suo verbo ispirato. Non aggiungiamo alcun commento:
Dobbiamo essere grati a Dio che ci ha creato e che ci ha dato un cammino nel deserto per arrivare al cielo. Grati perché vi ha dato dei catechisti, che vi ha dato una comunità, e che vi ha detto: “Amatevi!”, “Amatevi!”. Se fate una convivenza ripensate se ci vogliamo bene, fatevi questa domanda: concretamente, come ci vogliamo bene? In che cosa manifesti tu questo amore? Cosa ti sembra la comunità? Come ci si ama, come vedi l’amore nella comunità? Riflettete un momento, in convivenza, sull’amore vicendevole. Se vedete che siete mancanti, convertitevi al fratello! “Non sono io che vivo,ma Cristo che vive in me”. Non siete voi che vivete, ma Cristo che vive in voi come comunità. (ndr. tra "convertitevi al fratello" e "Cristo che vive in voi come comunità" nella Chiesa, se non sei un neocatecumeno di fatto, non puoi raggiungere la  fede adulta; dei tanti Santi, quelli veri, nessuno avrebbe potuto essere canonizzato. Forse abbiamo scoperto perchè Kiko insiste nell'affermazione insensata che Carmen è "santa di categoria superiore"!)
Una cosa grande che il Signore ci abbia dato nel mondo una comunità per andare al cielo e che vi abbia dato dei catechisti e vi permetta di radunarvi per mostrare il proprio amore. “Radunatevi nel mio nome, là sarò io”, dice Cristo: “Due o tre che si radunano nel mio nome, là sono io”. Ci raduniamo e Cristo è presente, apriamo la sua Parola, ... domanda al Signore che abbia pietà di te che sei arido, che non senti nulla, che non hai amore ai fratelli, che non senti amore per il cammino. È un segno che il Signore forse ti va ad allontanare, molto duro, molto difficile, perché è una cosa grande e meravigliosa avere una comunità cristiana. Fratelli, voi siete stati chiamati ad essere le prime comunità del Cammino Neocatecumenale a Roma ed ha mandato a voi Kiko, Carmen ed il Padre Mario.
(ndr. qui riappare la presunzione della salvezza) Carmen ci sta ascoltando dal cielo e ci sta aspettando, certi che sia in cielo, e sperando che anche noi possiamo andare con lei in cielo.
Siamo stati creati per vivere con il Signore nel cielo, per essere eternamente felici, ...ma il Signore ci ha invitato a partecipare alla sua felicità, al suo amore e sarebbe meraviglioso che voi gioiste quando vi ritrovate insieme, perché lo Spirito Santo, che abita in voi, si può manifestare. Se non vi radunate, non si manifesta e si manifesta volendoci bene, servendoci, aiutandoci, non giudicandoci, mettendoci a servizio gli uni degli altri, come il Signore vi fa capire.
E ora il botto finale, immancabile:
È una cosa fantastica e meravigliosa che il Signore ci ha chiamato a vivere il cristianesimo in una comunità, che vi abbia fatto conoscere noi iniziatori del Cammino e vi abbia fatto fare questo cammino. Un cammino che non viene meno, sono 50 anni ed è fresco come il primo giorno. 
... ultima fanfaronata! Che poi degnamente conclude:
… ci stiamo avvicinando alla Gerusalemme celeste, non possiamo dimenticarcelo. Il Signore ci ha dato la vecchiaia che ci aiuta a pensare che dobbiamo lasciare questa vita che non stiamo qui in eterno. Cristo vuole che questo passaggio non lo si faccia solo per noi, ma per quei pagani che Dio ha deciso che trovino Lui attraverso di te. Tutto è scritto nel cielo, lo hanno copiato da noi i musulmani. Stanno scritte nel cielo le persone che grazie a te si salveranno dalla morte eterna e dall’inferno. Come voi siete salvati attraverso di me. Per finire ho l’obbligo di annunziarvi il KERIGMA,…
Noi ora stiamo come in un albergo per stare poi con lui eternamente nel cielo. Per questo fratelli coraggio. Voglio dirvi quello che sento dal Signore: se voi non vivete bene la Quaresima e la Pasqua non adempite la volontà di Dio perché avete bisogno, voi e io, che cresca in noi l’uomo nuovo.
… Questa è una cosa così grande che la chiesa primitiva celebrava 50 giorni di Pasqua, come una sola domenica, 50 giorni di felicità, 50 giorni di vita celeste. La Quaresima è l’immagine della vita terrena, il tempo pasquale è l’immagine della vita celeste dei primi cristiani. Questo lo dobbiamo recuperare dopo che la Chiesa stessa lo aveva quasi perso, perché aveva perso le sue radici, ma Dio ha suscitato noi –insieme ad altri –per aiutare la Chiesa ed il mondo.

 Cala, cala trinchetto!

 

Il “Transito di San Giuseppe”.

 
Un ultimo accento alla parola che più sta a cuore a Kiko tra le tre fondamentali, legate alle tre tentazioni: preghiera, digiuno, elemosina.
Ovviamente parliamo dell’elemosina, basamento di tutto in Neocatecumenato.
Di seguito i riferimenti nel merito dell’Annuncio:
L’elemosina: il denaro è sempre un pericolo enorme:è necessario che costantemente siamo disposti a darlo e a rimanere senza niente, dare l’elemosina ai poveri (ndr. fra poco spiega chi sono "i poveri").
La terza tentazione è quella dei soldi: amerai Dio con tutto il tuo denaro, con tutte le tue forze, con il tuo lavoro, darai a Dio tutto. Sono le due monetine che la vedova getta nel tesoro. Rispetto a questo la Chiesa ti dice che durante la Quaresima devi fare l’elemosina, il denaro è molto pericoloso (ndr. sottinteso per i fratelli, non per lui!) perché non si può servire Dio e mammona, o servi Dio o servi il denaro... Uno non si converte una volta per sempre, (ndr. ecco che devi mollare il malloppo ripetutamente in loro favore) ma ogni giorno ci dobbiamo convertire.
Mai ci stancheremo di ricordare che, mentendo come sempre, Kiko disse che nel Cammino una sola volta – tra il primo e il secondo scrutinio - ci si sarebbe provati coi beni. Per questo il segno doveva essere memorabile! Questo sarebbe stato, infatti, il fondamento di tutto il catecumenato successivo. Poveri fratelli, non sapevano che, invece, era solo l'inizio... della fine! Kiko ripete di frequente che non esiste nel percorso battesimale voto di povertà dei camminanti e che la vendita dei beni è solo una prova una tantum necessaria per scoprire che Dio esiste e ti dà il centuplo.
... ci sacrifichiamo per amore a Cristo e facciamo l’elemosina per l’evangelizzazione. Bene, anche in questa Quaresima, fratelli, faremo una colletta che ci aiuti con l’evangelizzazione, perché ne abbiamo bisogno.
Giudizio finale (da Michelangelo) - 1570 circa


Un ultimo interrogativo ci assilla: Ma che spese hanno, chè per il COVID non stanno facendo niente?
 
P.S. Come anticipato all'inizio, per il contributo all'Annuncio Quaresima 2021 del padre Mario Pezzi questo il link.
 
________
 
(*)   Questa affermazione si può dire cattolica? 
 
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, 1022, riporta:
" Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, oppure si dannerà immediatamente per sempre. « Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». "


giovedì 11 febbraio 2021

Ultimatum a Enzo Bianchi: un monito per i "fondatori" che non sanno farsi da parte

In alcuni gruppi accade che il fondatore o il superiore prenda il posto di Cristo: i membri del gruppo lo venerano, lo innalzano su un piedistallo, gli giurano un’obbedienza assoluta. Dio passa direttamente solo e soltanto attraverso di lui. La sua parola è… parola del Vangelo. E i suoi scritti arrivano a sostituire le Sacre Scritture, che ovviamente è possibile capire solo grazie alle spiegazioni del “maestro”.
Un tale investimento nel fondatore permette in modo del tutto naturale di proclamarlo “Pastore a vita”. E ovviamente qualsiasi rivelazione di comportamenti scandalosi va incontro al diniego, alla denuncia di complotto e di persecuzione.
(Suor Chantal-Marie SORLIN, responsabile dell’Ufficio Derive settarie - CEF.)


Enzo Bianchi, fondatore ed autonominato (ex) priore della Comunità ecumenica (o sincretica) di Bose, nata l’8 dicembre 1965, nel giorno, non a caso, in cui si chiuse il Concilio Vaticano II, è stato allontanato dalla Casa madre e rimosso il 13 maggio 2020, giorno della Madonna di Fatima.
L'allontanamento e il decadimento dai suoi incarichi è giunto per ordine della Santa Sede, con un decreto firmato dal segretario di Stato il cardinale Parolin e l’approvazione del Papa, a causa di un «clima non fraterno»; infatti fratel Enzo dopo essersi dimesso, nel gennaio 2017, è stato accusato di aver «continuato a imporre la sua autorità di fondatore, mettendo in difficoltà il suo successore.
Recentissima è la notizia di un decreto del delegato pontificio, padre Amedeo Cencini, che concede all’ex priore una settimana di tempo al massimo per lasciare Bose e trasferirsi a Cellole di San Gimignano, provincia di Siena e diocesi di Volterra: non è un luogo a caso, ma è la sede toscana della stessa Comunità fondata da Enzo Bianchi che però in questo modo perde qualsiasi “connotazione monastica”.
 
“Non ha saputo fare davvero un passo indietro, e neanche di lato”, è l’accusa mossa da decine di confratelli, che, sentiti dagli ispettori pontifici, hanno testimoniato liberamente».
 



Dal DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL MOVIMENTO DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO
Piazza San Pietro -Venerdì, 3 luglio 2015

«Esiste cari fratelli e sorelle una grande tentazione per i leader - lo ripeto, preferisco il termine servitori, che servono –; e questa tentazione per i servitori viene dal demonio, la tentazione di credersi indispensabili, qualunque sia l’incarico.
Il demonio li porta a volere essere quelli che comandano, quelli che sono al centro e così, passo dopo passo, scivolano nell’autoritarismo, nel personalismo e non lasciano vivere le comunità rinnovate nello Spirito. Questa tentazione fa sì che sia “eterna” la posizione di coloro che si considerano insostituibili, posizione che sempre ha una qualche forma di potere o di sovrastare sugli altri.
Abbiamo chiaro questo: l’unico insostituibile nella Chiesa è lo Spirito Santo, e Gesù è l’unico Signore. Vi domando: chi è l’unico insostituibile nella Chiesa? [piazza: Lo Spirito Santo!] E chi è l’unico Signore? [piazza: Gesù!] Diciamo che il Signore Gesù è il Signore, lodiamo Gesù, forte! Gesù è il Signore! Non ce ne sono altri.
In questo senso ci sono stati casi tristi.
Si deve mettere un tempo limitato agli incarichi, che in realtà sono servizi. Un servizio importante dei leader, dei leader laici, è far crescere, maturare spiritualmente e pastoralmente coloro che prenderanno il loro posto al termine del loro servizio. Tutti i servizi nella Chiesa è conveniente che abbiano una scadenza, non ci sono leader a vita nella Chiesa.
Questo avviene in alcuni Paesi dove esiste la dittatura. “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”, dice Gesù.
Questa tentazione, che è del diavolo, ti fa passare da servitore a padrone, tu ti impadronisci di quella comunità, di quel gruppo.
Questa tentazione ti fa anche scivolare nella vanità. E c’è tanta gente - abbiamo sentito queste due testimonianze, della coppia e quella di Ugo - quante tentazioni portano a fare soffrire una comunità e impediscono di fare il bene, e diventano un’organizzazione come se fosse una ONG; e il potere ci porta – scusatemi ma lo dico: quanti leader diventano pavoni? - il potere porta alla vanità! E poi ti senti capace di fare qualsiasi cosa, puoi scivolare negli affari, perché il diavolo sempre entra per il portafogli, il diavolo: questa è la porta d’entrata.

Altra cosa sono i fondatori che hanno ricevuto dallo Spirito santo il carisma di fondazione. Essi per averlo ricevuto hanno l’obbligo di curarlo facendolo maturare nelle loro comunità e associazioni. I fondatori rimangono tali a vita, cioè sono quelli che ispirano, danno l’ispirazione, ma lasciano che la cosa vada avanti. Io ho conosciuto a Buenos Aires un bravo fondatore, che a un certo punto è diventato spontaneamente l’assessore, e lasciava che i leader fossero gli altri.»

 




Tenendo presente gli elementi che abbiamo elencato, comprendiamo perché da qualche anno Kiko Argüello insiste a definirsi iniziatore del Cammino neocatecumenale.

Se infatti si definisse leader del Movimento, ricadrebbe nella tipologia del "pavone" tratteggiato da Papa Francesco, quando esclama:
Scusatemi, ma lo dico: quanti leader diventano pavoni? - il potere porta alla vanità! E poi ti senti capace di fare qualsiasi cosa, puoi scivolare negli affari, perché il diavolo sempre entra per il portafogli, il diavolo: questa è la porta d’entrata.
E noi sappiamo in 50 anni quanta facilità ha trovato il demonio ad entrare da quella porta!

Kiko Argüello non può d'altra parte neppure definirsi Fondatore: perché, prosegue il Papa acutamente, il Fondatore, pur mantenendo la propria qualifica a vita, "dà l'ispirazione, ma lascia che le cose vadano avanti": i "buoni fondatori" diventano "assessori" e lasciano ad altri gli onori e gli oneri della guida della loro opera.

Per questo Kiko Argüello si definisce "iniziatore" del Cammino Neocatecumenale, così da non incorrere nei rigori papali, certo del fatto che nessuno, tra i suoi fedelissimi subordinati, chiamerà mai la visita apostolica della Santa Sede, come successo a Bose, altrimenti certamente verrebbe subito invitato ad allontanarsi, lui e il suo staff dirigente, per manifesto eccesso di potere e di narcisistico predominio.