giovedì 29 febbraio 2024

L'arcidiocesi di Madrid ci chiede testimonianze sulla Hernández

Riceviamo dalla delegazione episcopale delle cause dei santi dell'arcidiocesi di Madrid una richiesta di testimonianze sulla cofondatrice del Cammino:

«In questa prima fase del processo, la legislazione richiede che vengano raccolte tutte le prove, e soprattutto tutte le testimonianze, che possano essere sia favorevoli che contrarie alla causa. È nostro dovere, in qualità di Tribunale Delegato nel suddetto processo, cercare un numero adeguato di testimoni che possano contribuire a chiarire con certezza morale ciò che riguarda la vita, le virtù e la fama di Carmen Hernández Barrera.»

Ci chiedono la possibilità di contattare testimoni che vadano a Madrid ad essere interrogati sotto giuramento e sotto segreto (come prassi in questi casi) relativamente alla vita, alla virtù e alla fama della Carmen, in base a ciò che i testimoni «hanno vissuto in prima persona o hanno visto direttamente», «e non sul Cammino Neocatecumenale».

Chi volesse proporsi disponibile ad andare a Madrid per testimoniare, può scrivere all'indirizzo email causasdelossantos@archidiocesis.madrid

Ricordiamo brevemente ai nostri lettori alcuni punti fermi:

  • la vita della Carmen è inscindibile dal Cammino:
    • ciò che hanno detto e fatto Carmen e Kiko fuori del Cammino, risale a prima del 1964
    • il Cammino è fondato su ciò che Carmen e Kiko hanno sempre insegnato e comandato
    • nel Cammino si celebrano liturgia e sacramenti nella bislacca maniera in cui Carmen e Kiko hanno sempre voluto che si celebrassero
    • nel Cammino non si è mai fatto nulla senza che Carmen e Kiko lo richiedessero e approvassero
    • nel Cammino nessuno ha mai osato ignorare - men che meno criticare o correggere - ciò che Carmen e Kiko hanno detto o fatto
    • gli errori rilevabili nel Cammino sono gli errori propalati da Carmen e Kiko
  • nel Cammino si è sempre creduto che la Carmen e Kiko fossero "ispirati dallo Spirito", qualsiasi cosa dicessero o facessero, anche di molto discutibile
    • nonostante la discutibile trovata pubblicitaria dei Diari, è irragionevole credere che esista qualcosa di personale di Carmen e Kiko (tranne gli "scheletri nell'armadio") che non abbia subito trovato pubblici applausi dai fratelli del Cammino
    • al di fuori del Cammino, nessuno ha mai considerato "ispirati" Carmen e Kiko, tant'è che c'è stato bisogno di inventare movimenti cripto-neocatecumenali
  • la vita della Carmen è di fatto inscindibile da quella di Kiko:
    • i due spagnoli sono stati alleati per tutta una vita in quanto capi del Cammino
    • il Cammino, loro invenzione, non ha mai rappresentato il loro ideale di vita (infatti non sono mai stati "scrutinati", non hanno mai versato "Decime", non hanno mai dovuto fare "matrimonio spirituale con la comunità", ecc.)
    • Carmen stessa si è vantata di aver gestito Kiko senza condividerne tutte le posizioni («gli ho servito il Concilio su un piatto d'argento», «non voglio morire kika», «propaganda kikiana»...)
    • non basta sciorinare espressioni altisonanti su "amorediddìo" "seigiàperdonato" "siamopeccatori" per essere qualificabili come cattolici, men che meno come santi
  • la vita della Carmen, tolto il Cammino, è poco più dell'essere un'accanita fumatrice che ha vissuto di rendita, nell'arroganza, in lussi e sfarzi, nell'essere idolatrata da un intero popolo di neocatecumenali (al punto di divertirsi a calpestarne la vita e la spiritualità, specialmente ai sacerdoti)
    • le interazioni della Carmen con soggetti non strettamente legati al Cammino sono rarissime e... sono funzionali al Cammino.

Detto questo, cosa possiamo pensare dell'invito dell'arcidiocesi di Madrid?

Il processo è ancora nella fase diocesana - la Carmen non è ancora neppure "venerabile", ed è classificata "serva di Dio" solo per l'arcidiocesi di Madrid -, per cui si sta facendo tutto ancora a Madrid, in Spagna.
Cioè il maggior ostacolo è il fatto che per dare una testimonianza occorra andare fino a Madrid e sperare che l'interrogatorio avvenga in lingua italiana senza bisogno di interpreti.

Le testimonianze devono riguardare non il Cammino ma la persona della Carmen:

  • non sono interessati a sapere come i membri del Cammino consideravano Carmen
  • non sono interessati (o vogliono sorvolare) su ciò che si fa nel Cammino
  • ma è di interesse sapere ciò che Carmen ha fatto e detto, anche se lo ha fatto e detto ai membri del Cammino
  • gli argomenti devono riguardare le virtù cristiane (fede, speranza e carità) e ciò che ci si aspetterebbe di trovare (o di non trovare mai) in una figura di santità.

Le testimonianze devono essere il più possibile circostanziate (non per niente si chiama "processo"). Per esempio:

  • non va bene: "Carmen spesso diceva che..."
  • va bene invece precisare e spiegare: "nel discorso di giugno 2002 Carmen disse che il Pontificio Consiglio avrebbe avuto «un futuro immenso» se avesse appoggiato il Cammino, nonostante Carmen non avesse potere - in quanto laica - di decidere del futuro dei dicasteri vaticani"
  • va molto meglio invece: "nel giorno X, presso Y, Carmen mi disse/fece Z"; "nel giorno X Carmen disse queste parole"; "nella convivenza X Carmen mi fece questo"...

Come in tutti i processi del genere, lo scopo è di stabilire con ragionevole certezza se è il caso di passare alla fase successiva ("venerabile") oppure no. Dunque i sentito dire valgono nulla, le impressioni personali dei testimoni (favorevoli e contrari) valgono poco o nulla, le cose già documentate su internet valgono di più se le si è viste/udite di persona, mentre i fatti oggettivamente testimoniabili e documentabili valgono molto.

Non sappiamo fino a che punto questo iter di "beatificazione" possa essere oliabile alla maniera neocatecumenale (cioè con soldi, minacce, promesse di carriera, vendettine trasversali, e altri strumenti tipici del Cammino).
Chi è in grado di dire la sua, faccia le proprie valutazioni, e decida come agire. Nel dubbio, si può contattare la diocesi di Madrid a quell'indirizzo anticipando sommariamente i punti fondamentali di ciò che si andrebbe a testimoniare. Non è necessario menzionare questo blog (forse non è neppure conveniente, perché ciò che conta è il contenuto della testimonianza, non la provenienza).

Non abbiamo idea di quanto sia stato già testimoniato da cattolici spagnoli e italiani.
Non abbiamo idea di quanto il processo in corso sia oggettivo (ma procrastinato solo per non provocare immediate vendette neocatecumenali) o una farsa (che se pure andasse in porto, riguarderà solo il titolo di "venerabile").

Tranne che ai madrelingua di spagnolo, invitiamo ad evitare di esprimersi in modi che possano dar luogo a equivoci. Ricordiamo anche di evitare espressioni che possano sembrare polemiche: qualunque sia l'orientamento di quella delegazione dell'arcidiocesi di Madrid, conviene testimoniare i fatti.

Gli autonominati "iniziatori"
danno il (pessimo) esempio
di "comunione seduti",
infischiandosene delle norme liturgiche
e dello stesso Statuto del Cammino


Ricordiamo alcuni articoli sulla falsa santa Carmen Hernández Barrera, cosiddetta "santadecategoriasuperiore":

giovedì 22 febbraio 2024

L'anomalia della Fondazione neocatecumenale

Il mancato adeguamento dello Statuto del Cammino

Stiamo ancora aspettando che lo Statuto del Cammino (approvato nel 2008 dall'allora Pontificio Consiglio per i Laici) venga modificato e regolarizzato secondo le normative previste nel Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita del 3 giugno 2021.

"interpretazioni" neocatecumenali:
il professore neocat censura il Papa
L'art. 35 dello Statuto 2008, infatti, al § 3 prevede che l'Équipe Responsabile internazionale (una volta eletto il successore di Kiko) duri in carica 7 anni (e non 5 come richiesto dal Decreto del 2021) e possa essere rieletta più volte (e non una sola volta, come da Decreto).

Altre realtà ecclesiali ci hanno già pensato a modificare il loro Statuto ma, come sempre, il Cammino Neocatecumenale ancora no.

Capisco però che nel caso dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, che è una Fondazione anomala e non un'associazione, l'adeguamento comporti dei problemi sul punto dell'organo adibito all'elezione dei futuri leader (il primo mandato della signorina Romero, che non fu nemmeno eletta ma scelta, sarebbe scaduto nel 2023 e pare sia stato rinnovato "tacitamente", il prossimo scade nel 2028).

Gli organi delle Fondazioni sono: Presidente, Consiglio di Amministrazione, Assemblea, Organo di Controllo.
Nello Statuto 2008 però non è previsto alcun organo, se non l'Équipe Responsabile internazionale e un non meglio specificato "Collegio elettivo" scelto dalla stessa équipe che sceglie sempre tutto, nominato "a vita".

Inoltre il Decreto del 2021 prevede che "Tutti i membri "pleno iure" abbiano voce attiva, diretta o indiretta, nella costituzione delle istanze che eleggono l’organo centrale di governo a livello internazionale" (art. 3).
Tutti i membri pleno iure (con pieni diritti).
Chiaramente questo è possibile applicarlo alle associazioni, dove si sa chi sono i membri. Nelle Fondazioni però non esistono membri, essendo costituite da un fondatore per destinare un patrimonio ad un determinato scopo. Quindi, chi sarebbero "tutti i membri pleno iure"?
Non tutti, infatti, solo il Collegio elettivo.

La confusione ingenerata dalla testardaggine dei capi neocatecumenali che, non volendo costituirsi in associazione, alla fine si sono comunque dovuti costituire in Fondazione (sebbene dubbia), adesso fa sì che gli adeguamenti siano problematici. Hanno fatto un miscuglio tra le norme delle associazioni e quelle delle fondazioni.

È vero che il Decreto 2021 prevede all'art. 7 che l'art. 3 (tutti i membri pleno iure) non si applichi a "gli altri enti non riconosciuti né eretti come associazioni internazionali di fedeli", a cui è stata concessa personalità giuridica e che sono soggetti alla vigilanza diretta del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (quindi al Cammino Neocatecumenale che non è eretto come associazione, ma ha personalità giuridica ed è soggetto alla vigilanza del Dicastero).
Rimane però da capire se il Collegio elettivo (che non è un organo delle Fondazioni), possa assolvere ancora al compito assegnatogli nello Statuto 2008, perché nelle Fondazioni normalmente gli organi di governo non si eleggono ma vengono nominati da un organo specifico.

Troveranno la soluzione anche stavolta, senza Ryłko?



Cosa intendiamo per "Fondazione anomala"

Il diritto canonico rimanda al diritto civile per le regole generali e, sebbene non esista una definizione codiciale per le fondazioni in nessuno dei due, alcuni punti sono fermi. La definizione unanimemente accettata è che le fondazioni sono "enti in cui un soggetto o più soggetti fondatori [nel nostro caso Kiko e Carmen] destina/destinano il PROPRIO patrimonio al perseguimento di uno scopo".

Nelle fondazioni l'elemento preponderante è il PATRIMONIO (inteso come valore economico), a differenza delle associazioni dove l'elemento preponderante sono le persone.
Naturalmente il patrimonio deve essere PROPRIO, perché non si può disporre del patrimonio altrui.

Come si arguisce, ai fondatori della FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE è stato concesso di costituire la loro Fondazione disponendo di un PATRIMONIO che non assolve a nessuno dei due requisiti richiesti per le fondazioni:

  1. non è un patrimonio dal valore economico (infatti lo definiscono "soli beni spirituali")
  2. non è loro proprio, perché il patrimonio spirituale della Chiesa Cattolica è della Chiesa Cattolica e non di due persone spagnole che ne possano disporre come a loro piace e conviene.
A posteriori, nei commenti allo Statuto 2008, alcuni legulei neocatecumenali (compreso mons. Arrieta, all'epoca e tuttora Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi) hanno maldestramente tentato di spiegare questa anomalia.
Intanto è singolare che abbiano cominciato a farlo ben quattro anni dopo, nel 2008, e non quando fu eretta la FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE nel 2004.
Allora tutti tacquero, invece che esultare.

Nel 2008 ci fu un labile richiamo all'"analogia", interpretando le norme del Codice di Diritto Canonico in maniera eccessivamente estensiva ed indubbiamente contro ogni logica e normativa giuridica attinente alle fondazioni, dette anche "pie volontà" o "pie fondazioni" dal diritto canonico.

Nemmeno mons. Arrieta fece mai riferimento né alla richiesta né all'ottenimento di una risposta da parte dell'allora Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, SOLO al quale spettava la funzione di interpretazione delle leggi della Chiesa.
Non è che un solo uomo, anche se Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, possa validamente e autorevolmente interpretare da sé stesso le norme del Diritto Canonico: c'è una procedura da seguire, naturalmente.
Come si sarebbe dovuto procedere?

In primis il Pontificio Conciglio per i Laici avrebbe dovuto sottoporre un dubbio interpretativo al Dicastero per i Testi Legislativi, perché trattandosi di introdurre una nuova tipologia di Fondazione (quella di "soli beni spirituali" e senza l'elemento essenziale della patrimonialità economica), la questione necessitava di una "interpretazione autentica" (che ha forza di legge e deve essere promulgata) e non di un semplice "chiarimento" (che comunque avrebbe dovuto sfociare in una Dichiarazione o in una Nota esplicativa).

In secondo luogo, il Dicastero per i Testi Legislativi avrebbe dovuto rendere nota la sua risposta ai dubbi in forma scritta e pubblica. Questo perché se si introduce una nuova tipologia giuridica (e va fatto con legge o atto avente forza di legge), tutti ne possono beneficiare e non solo il Cammino Neocatecumenale, che potrà essere il primo, ma non l'unico.
E ciò deve essere noto a tutti, per chi volesse avvalersene.

Ma dicevamo che Mons. Arrieta, Segretario del Dicastero per i Testi Legislativi, non ha mai prodotto la prova che sia stata seguita questa procedura - cosa che, se fosse accaduta, avrebbe fugato ogni dubbio sulla legittimità di un'interpretazione talmente estensiva da risultare contraria ad ogni certezza relativa alle fondazioni (anche canoniche).
Inoltre, sul sito del Dicastero per i Testi Legislativi non figura alcuna interpretazione autentica, né alcuna nota esplicativa, né alcuna dichiarazione relativa alle fondazioni.

Anzi, proprio nel 2004, una Nota Esplicativa a proposito dei beni ecclesiastici delle associazioni e delle fondazioni con personalità giuridica pubblica "DICHIARA tali beni sottomessi alla potestà dell’autorità ecclesiastica competente, fermo restando che la PROPRIETÀ appartiene alle singole persone giuridiche."
(i neocatecumenali sono forse PROPRIETARI dei famosi "beni spirituali" menzionati nello Statuto 2008?)

Quale persona, se disponesse di un documento che legittima questa interpretazione analogica, non lo rammenterebbe nemmeno?

Penso che la risposta più logica è che non si dispone di un documento ufficiale.
Allora le parole di mons. Arrieta sono solo opinioni personali, senza alcun valore d'autorità.

Ci mostrino il documento ufficiale del Dicastero per i Testi Legislativi che autorizza ad interpretare analogicamente ed estensivamente il § 3 del can. 115 sulla presunta possibilità che i beni di una fondazione possano essere anche soltanto di natura spirituale e non materiale (o temporale), perché nel sito del Dicastero per i Testi Legislativi non lo troviamo.
Altrimenti siamo costretti a chiederci: com'è stato legittimato il ricorso all'analogia nel caso di specie? 



Una "anomalia" sostanziale

La questione esposta sull’«anomalia» della FONDAZIONE CAMMINO NEOCATECUMENALE non è di lana caprina, ma ha un valore giuridico sostanziale.

Ma ce l'immaginiamo se qualcuno non legittimato né dal diritto civile né da quello canonico, si mettesse a bypassare le normative e l'unanimità interpretativa di esse, per poi porre validamente atti giuridici di conseguenza?
Sarebbe il caos.

Ecco dunque spiegata la necessità che venga seguita la corretta procedura (e dimostrata corretta), anche perché l'introduzione di una nuova figura giuridica ("fondazione di soli beni spirituali e senza patrimonio proprio"), in ogni caso deve essere operata da una legge o da un atto avente forza di legge, perché si tratta di un istituto totalmente nuovo e in contraddizione con le normative che disciplinano la materia (anche in ambito canonico).

Ogni singolo articolo informativo dell'epoca non sfiorava minimamente la questione giuridica, qualcuno al massimo dando per scontato che frugando nelle norme si potesse liberamente fare uso dell'analogia.

[Link] (PDF) al discorso di mons.Arrieta in costanza dell'approvazione dello Statuto 2008 (a posteriori di 4 anni, ovviamente). Dovesse "sparire", ce l'ho salvato.

I neocatecumenali, gli inventori della terza categoria di persone giuridiche canoniche: Associazioni, Fondazioni e… "METODI"!"

Marco

giovedì 15 febbraio 2024

GLOSSARIO DEL GERGO NEOCATECUMENALE

"Hanno abolito il latino per far posto al greco e ancor più all'ebraico", come diceva argutamente qualche sacerdote un po' preconciliare. Nel Cammino non si fa eccezione, anzi, credono di dare enfasi e importanza alle cose usando paroloni altisonanti, per lo più in ebraico.
Ne elenchiamo e spieghiamo i più gettonati qui sotto, spiegando anche alcuni termini che in italiano significano una cosa e nel Cammino ne significano una completamente diversa.

AGAPE: rinfresco, banchetto fraterno, solitamente ha luogo dopo celebrazioni più importanti. La spiritualità neocatecumenalizia è ossessionata dall'idea di mangiare in abbondanza, pasti luculliani in cui ingozzarsi fino a star male. (Inutile precisare che ciò fa gran presa sul popolino bue che ha come principale orizzonte di vita quello del farsi il più spesso possibile Una Grande Mangiata).

ALLEANZA: celebrazione in cui ogni “fratello” proclama di fare alleanza col Signore su una parola specifica che viene celebrata. Alla fine, prima della benedizione (se c’è il prete, altrimenti il diacono, altrimenti il responsabile), ognuno si alza e dichiara a voce alta di voler “fare alleanza perché…”. Tale celebrazione si conclude con una cena (eh già: La Grande Mangiata) che deve essere "obbligatoriamente" sontuosa e super elegante, denominata appunto "cena dell'Alleanza".

BERAKHAH: significa benedizione, ringraziamento, esultanza per gli ebrei. È lo stato di chi ha ottenuto benefici da parte del Signore. “Questa beraka…”. Di solito lo dicono i cosiddetti "catechisti", mentre i cosiddetti "catecumeni" semplici lo usano poco.

BOTTINO: insieme dei valori in beni o denaro, che viene raccolto in seguito alla “rinuncia ai beni” nel rito del II° passaggio. Sebbene "volontaria", dipende fortemente da un ricatto morale (se non "molli il malloppo" significa che non ti sei convertito).

Bottino del II° passaggio…

CARISMA: ogni ruolo e incarico all’interno della comunità viene chiamato carisma: cantore, ostiario, catechista… Nella Chiesa Cattolica il carisma è un dono di Dio, non il frutto di organizzazione umana.

CATECUMENATO: nella Chiesa Cattolica indica il percorso (debitamente personalizzato caso per caso) che un adulto non battezzato fa per prepararsi a ricevere il sacramento del battesimo (i bambini, infatti, per essere battezzati non hanno bisogno di catecumenato, in quanto saranno genitori e padrini e madrine a trasmettere loro la retta fede). Invece nel Cammino "catecumenato" è il termine con cui viene indicato il Cammino vero e proprio, insieme agli altri pomposi sinonimi "riscoperta del battesimo", "itinerario di iniziazione", eccetera. A rigor di logica, chiamare "catecùmeno" un battezzato (o anche "neo-catecumeno", cioè "catecumeno" in formato nuovo), significa ridicolizzare e ignorare il battesimo che ha già ricevuto. Nei primi anni '80 Giovanni Paolo II acconsentì a che il movimento neocatecumenale parlasse genericamente di "neo-catecumenato", intendendo però non le tremende boiate inventate da Kiko e Carmen ma un generico percorso di approfondimento della fede cattolica e della liturgia cattolica. I membri del Cammino sono praticamente tutti già battezzati, pertanto vanno definiti "neocatecumenali" o "fratelli del Cammino", ma è sbagliato chiamarli "catecumeni" o "neocatecumeni", salvo che si stia ironizzando sul loro gergo da setta.

CHIESA DOMESTICA: la parodia di chiesa, addobbata per le occasioni con un tavolo/mensa provvisto di tutti gli orpelli designed by Kiko, in cui si svolgono celebrazioni familiari (tipo le Lodi a Kiko della domenica mattina). Anche in occasione di celebrazioni solenni della Chiesa Universale, da molti è utilizzata tale "chiesa-domestica" laica, senza sacerdote, per le cosiddette “messe del catecumeno”, senza sacramento, solo "parola".

"Veglia Pasquale 2020 in famiglia"
Dichiarato molto orgogliosamente su facebook.
Chissà quanto hanno speso di gadget nei kiko-shop

CHUPPÀH
: telo o tallit ebraico sotto il quale, ad un certo punto della messa nuziale, si coprono gli sposi. Per l’ebraismo simboleggia la casa che gli sposi costruiranno insieme. Per il cristianesimo non simboleggia nulla.
Non tutti lo utilizzano, ma molti. I più talebani, di solito. Molto scenografico.

Sposi ebrei o neocatecumenali?
Neocatecumenali!

CONVIVENZA
: una specie di ritiro spirituale di uno o più giorni. Avviene in alberghi, possibilmente lontani e non proprio economici, e deve contenere qualche Grande Mangiata, anche per giustificare l'insistenza con cui i cosiddetti "catechisti" esigeranno di farvi mollare il malloppo. Se fosse un vero ritiro spirituale, si terrebbe in una casa di spiritualità o più semplicemente nei locali della propria parrocchia. Ma agli autonominati "iniziatori" piaceva girare per alberghi, trovar tutto sempre pronto e pulito e cucinato, e farsi succulente Grandi Mangiate a spese dei loro adoratori, e così la "convivenza" è diventata un caposaldo del Cammino che resiste ancor oggi.

CORONA MISTERICA: un gruppo di brutti dipinti di Kiko Argüello che viene replicato (da gente malpagata o gratis) nelle chiese più neocatecumenalizzate. Vorrebbe significare la storia della salvezza. Ma il Redentore vi viene rappresentato con le fattezze di Kiko, così, tanto per capire chi è il vero dio dei neocatecumenali.
Corona misterica del franchising kikiano 
Modello franchising McDonald's

CROCE GLORIOSA: per i neocatecumenali dovrebbe rappresentare la propria croce individuale (nel senso evangelico di "sofferenze") quando è stata resa gloriosa dal Signore e quindi non fa più soffrire (cioè in Paradiso). È anche il titolo di un canto molto in uso, che si insegna al "II° passaggio", quando nello scrutinio viene chiesto ad ogni adepto neocatecumenale “quale è la sua croce” (bisogna rispondere in modo enfatico e spettacolaristico, ad esempio: "la mia croce sono i miei figli"). È anche la denominazione della brutta croce astile progettata da Kiko ("astile", cioè montata su un'asta: a Kiko piace recitare la parte del vescovo, vedi foto qui), una specie di crocifisso-sogliola schiacciato ed esteticamente orrendo se non blasfemo:
"Croce gloriosa" astile designed by Kiko
Obbligatoria nel franchising neocatecumenale

DANZA (o DANZA EBRAICA)
: balletto-girotondo piuttosto infantile e triste (nonostante sia chiassoso), spacciato come di origine ebraica, che viene eseguito attorno alla "mensa" al termine delle celebrazioni eucaristiche neocatecumenali (vedi imbarazzante video) ed anche in numerose altre occasioni, come le "100 piazze" (vedi foto del povero nonnetto).

Danza o balletto neocatecumenale attorno alla "mensa"

DECIMA
: implacabile tassa comunitaria equivalente al dieci per cento delle proprie entrate economiche (quindi non solo dello stipendio, ma di ogni entrata economica) che i catecumenali devono versare mensilmente a partire dal "II° passaggio". È la componente principale del fiume di soldi che entra nel Cammino. Ai cosiddetti "scrutini" la tipica domanda accusatoria è: sei aperto alla vita? fai le Lodi la domenica? la dai la Decima? Per far infuriare qualche cosiddetto "catechista" che tenta di adescarti per farti aderire alla setta, è sufficiente fargli notare che sai già dell'esistenza delle "decime".

DIDÀSCALO: maestro per i bambini, che viene eletto al "II° passaggio" e si occupa dell’istruzione religiosa dei bambini della comunità. Alle "convivenze", durante la preghiera delle Lodi mattutine domenicali, porta a spasso i bambini (mentre gli adulti terminano il cerimoniale kikolatrico) e li istruisce sul Vangelo del giorno (in versione kikizzata) o su argomenti di sua scelta (sempre compatibili col neocatecumenalismo). Porta periodicamente i bambini in gita, al cinema o organizza giornate per loro. Insegna loro anche i canti neocatecumenali, specialmente durante la preparazione della Pasqua il sabato mattina.

ELEZIONE: penultimo "passaggio" del Movimento Neocatecumenale, in cui i catecumeni diventano ELETTI. La divisa d'ordinanza è una costosissima vestina bianca, che fino a non molti anni fa era griffata da Kiko, e che serve a far sapere agli altri di avere una "Fede Adulta":
Gli ELETTI neocatecumenali sfilano con le vesti bianche.
Laici di qualità superiore, tutti gli altri vestiti in borghese…

FONTE BATTESIMALE
: le chiese maggiormente neocatecumenalizzate lo costruiscono davanti alla mensa/altare. È una mini-piscina a base ottagonale e scavo a forma di croce quadrata, con scalini per la discesa dove, nella notte di Pasqua, si battezzano bambini e adulti per immersione totale. Poveri voi se avete la sfortuna di nascere qualche giorno dopo Pasqua. Nelle chiese in via di kikizzazione ma non ancora attrezzate si costruisce un fonte mobile, provvisto di disegni e simboli kikiani.

Fonte battesimale Kiko style.
Anche in vendita nei negozi specializzati a prezzi esorbitanti.

KÈNOSIS
: vorrebbe indicare la discesa dell’uomo per conoscere il proprio peccato ("conoscenza" in senso biblico, cioè esperienza totale) e sperimentarne le umiliazioni. Nella Chiesa Cattolica, invece, si insegna che il peccato va evitato (e che l'uomo non deve discendere nel peccato ma al contrario deve elevare l'anima verso Dio). Tutta la pseudo-teologia neocatecumenale è una specie di "autorizzazione a peccare" (basta solo "fare bene il Cammino") perché tanto "il Signore mi ha salvato". Questa immaginetta di Kiko è un concentrato di gnosticismo, cioè la convinzione che per convertirsi e salire a Dio occorrerebbe prima scendere il più possibile nel peccato:
La "kenosis"

KETUBAH
: contratto matrimoniale ebraico che i neocatecumenali “stipulano” con Dio e con la comunità nell’ultimo passaggio, il Matrimonio Spirituale. Nel Cammino è un gadget puramente scenografico, perché nella mentalità neocatecumenale bisogna sembrare più cristiani dei cristiani stessi.
Ketubah ebraica, modello di quella neocatecumenale

LIBRO DELLA VITA
: è contemplato sia dal cristianesimo che dall'ebraismo. È il libro (di natura spirituale) che contiene i nomi di quelli che si salvano e nella Bibbia vi sono vari riferimenti ad esso, sia nel Vecchio che nel Nuovo testamento. Invece nel Cammino è un vero e proprio volume cartaceo: nel "I° passaggio" dell'itinerario neocatecumenale, ogni catecumeno scrive il suo nome di battesimo su un foglio, a simboleggiare l'iscrizione nel "libro [kikiano] della vita [kikiana]". Questo foglio viene custodito all'interno della Bibbia della comunità (sperando di non perderlo). Tipico cerimonialismo neocatecumenale che non serve a nient'altro che a sentirsi "più cristiani dei cristiani".
Questa cosa apparentemente innocua è altissimamente fuorviante, perché in tutte le Scritture si deduce che il "libro della vita", dei salvati, non viene scritto dagli uomini, ma lo scrive solo Dio nella sua infinita giustizia.

MATRIMONIO SPIRITUALE: termine che nel Cammino indica un legame “contrattuale” con Dio e con la COMUNITÀ, legame che viene sottoscritto dal cosiddetto "responsabile" e dall’equipe di "catechisti" durante l’ultimo passaggio, che avviene all’incirca dieci anni dopo l’Elezione. (Dobbiamo precisare "all'incirca" sia perché i cosiddetti "catechisti" possono bocciare e far impiegare più tempo a completare una "tappa" del Cammino, sia perché Kiko inventa sempre nuove "tappe"; una volta il Cammino finiva in 5-7 anni, quindi sono diventati 15-20 e più, quindi 30 e più...).

MENORÀH: candelabro ebraico a sette o nove braccia (quello ebraico ne ha sette; Kiko volle fare di più e ne aggiunse altre due) che viene posto sulla mensa/tavolinetto/altare per le celebrazioni e nelle "chiese domestiche" (cioè negli allestimenti in casa). Normalmente nessun catecumeno sa cosa voglia significare, esistono interpretazioni libere e diverse. Una volta Kiko disse che "nove è il numero dell'evangelizzazione", ma sembrò una battuta inventata lì al momento solo per mettere a tacere un interlocutore che aveva fatto una legittima domanda:
Menorah ebraica (7 braccia)

Hannukah ebraica (9 braccia)
Nel Movimento Neocatecumenale si usano
indifferentemente sulle mense per l'Eucarestia
o nelle "chiese domestiche".
Tanto chiamano tutto "menorah",
non sapendo minimamente la differenza tra
Menoràh e Hannukkàh…
Basta che sembrino "ebraiche" ed abbiano più braccia…

MENSA
: tavolinetto centrale attorno al quale i neocatecumenali si siedono in cerchio a simboleggiare la “cena” attorno alla mensa eucaristica, come dei commensali che consumano le due sacre specie del sacramento (specie del pane e specie del vino). Normalmente si ottiene con l’accostare tavoli pieghevoli non consacrati, e nelle chiese maggiormente neocatecumenalizzate sostituisce stabilmente l’altare:
Mensa neocatecumenale.
Hannukah, coppe e piatti designed by Kiko, pane azzimo.
Notare anche l'esposizione di prodotto ortofrutticoli

MERKABÀ
: termine ebraico che indica il “carro” della visione del  profeta Ezechiele. Nel Cammino invece indica un carro virtuale su cui si imbarcano i sorteggiati (cleromanzia) per le missioni neocatecumenali o per i seminari neocatecumenali Redemptoris Mater, disposti ad andare “da ogni parte”, dovunque i capi del Cammino vogliano. Il carro di Ezechiele e il carro di fuoco di Elia, così come il misticismo ebraico, non c'entrano nulla con la pagliacciata neocatecumenale delle "estrazioni" (già famose per dare inspiegabilmente destinazioni comode ai figli dei VIP neocatecumenali, e destinazioni remote e scomode ai fratelli delle comunità sprovvisti di pedigree kikiano).
Merkabah ebraica. Sorpresi?
Non è solo il "carro", nell'ebraismo.
È anche "il cuore pulsante della Kabbalah,
il suo centro segreto…"

MIDRÀSH: termine ebraico che indica un metodo di esegesi biblica (e modalità di presentazione) della tradizione ebraica. Nel Movimento Neocatecumenale, invece, il termine viene usato per indicare i raccontini devozionali (ma in stile kikiano) per “passare la fede ai figli” e si raccomanda l’acquisto dei libriccini che li contengono, anche come regalo da fare ai bambini (poverini). A volte i "midràsh" neocatecumenali vengono inflitti nelle "catechesi degli adulti" con l'intento di far intendere come il popolo ebreo interpretasse certi eventi della sua storia.
Midrash ebraici
Lo dice il titolo "Trasmissione della fede". Quale?
Il libro è scritto da
una figlia di itineranti neocatecumenali,

non da un'ebrea…

OBBEDIENZA
: nella Chiesa Cattolica è quel rispetto dovuto all'autorità poiché l'autorità viene da Dio (infatti non si deve ubbidire quando ti comandano di peccare, perché Dio non ti comanda di peccare). Nel Cammino, invece, consiste in un'ubbidienza cieca ai cosiddetti "catechisti" e soprattutto al sommo "catechista" più grosso, cioè Kiko (che si vanta di essere "il Vostro Catechista"). La scusa per chiedere tale ubbidienza cieca è che i cosiddetti "catechisti" sarebbero ispirati dallo Spirito Santo e perciò ti farebbero del bene anche quando ti fanno volontariamente del male. A chi disubbidisce al "catechista" gliela fanno sempre pagare cara, in un modo o nell'altro, fino ad arrivare all’estromissione dalla comunità ad opera di quest'ultimo, mobilitando l'intera comunità contro di te, all’infliggere umiliazioni e ostacoli, stigmatizzazioni e diffamazione, accuse infondate, forme di costante persecuzione alla persona, divieto persino di salutarti, isolamento...

OSTIARIO: pomposo titolo nobiliare neocatecumenale assegnato nel Cammino al suo membro che nella Chiesa Cattolica verrebbe definito sagrestano. Ovviamente il nobile ostiario agisce esclusivamente per la propria comunità neocatecumenale: si occupa di cucinare le pagnottone (dette "pane azzimo") per l’Eucarestia, di preparare la sala delle celebrazioni, di tenere puliti tutti gli orpelli kikiani… Può anche delegare alcune delle sue mansioni.
"Piccola guida per l'ostiario" trovata su facebook.
Iniziativa personale, che ha suscitato contrastanti reazioni:
"Non inviate la vostra e-mail,
Kiko non ha scritto nessun libro per quanto riguarda gli ostiari!"
Spassosissima discussione, ma sospettiamo che la censureranno presto.

PADRINO
: nella Chiesa Cattolica è la figura che accompagna il cresimando a ricevere la Cresima e che garantisce per quest'ultimo una formazione spirituale. Nel Cammino invece è una figura da padrino di mafia che entra in funzione col cosiddetto corso di "post-cresima", corso fatto a gruppi di 7/8 ragazzi (spesso anche meno) per attirarli ad aderire al Cammino o almeno kikizzarli. Tale padrino è incaricato di "entrare in confidenza" coi ragazzi affinché possano confidargli le loro angustie e le loro necessità... con tutti i rischi che ciò comporta, visto che il padrino di solito è un soggetto (o una coppia) avente zero studi teologici e zero competenze in fatto di educazione. I ragazzi vanno "accompagnati" (verso il Cammino) fino al compimento dei 18 anni, ma talvolta si va anche oltre. I padrini accompagnano i loro “figliocci” in un pellegrinaggio finale gratuito.

PALMA DELLA VITTORIA ("palme alte"): gadget onorifico neocatecumenalizio che si "riceve" alla conclusione del "passaggio della Redditio" e sostituisce l’olivo benedetto la domenica delle Palme. Tutti coloro che hanno superato questo passaggio, invece dell’olivo che spetta a tutto il resto della parrocchia, ottengono la palma, che poi hanno il dovere di esibire all'esterno delle loro case, in modo che chi passa sappia che “lì vive un cristiano [kikiano]”. Vi è Grande Onore neocatecumenale per coloro che hanno Ricevuto le Palme Alte.

Palma "della vittoria neocatecumenale" ad un balcone.
Ammirate e applaudite e  dite: "lì vive un cristiano!"

PANE ÀZZIMO
: significa "pane di frumento, non lievitato, e senza aromi o ingredienti aggiuntivi", ed è quello che si usa nella Chiesa Cattolica per la Comunione. Le ostie, nella Chiesa, sono di piccole dimensioni in modo da facilitare la ricezione ai comunicandi e in modo da evitare dispersione di briciole (che costituirebbe sacrilegio). Nel Cammino, il termine pane àzzimo è stato invece abusivamente messo in contrapposizione a ostie piccole e adoperato per indicare le pagnottone neocatecumenali, grosse e sbriciolose, cucinate dai cosiddetti OSTIARI secondo la ricetta dello chef Kiko, rintracciabile anche su Youtube (i KIKO-SHOP vendono anche uno stampo preconfezionato):

Pane azzimo con relativa ricetta su youtube
Cammino Neocatecumenale.
Ostia
Chiesa cattolica

REDDITIO
: per i neocatecumenali significa “rendere ciò che si è ricevuto” ed è un "passaggio" durante il quale il cosiddetto "catechista" fa un approfondito scrutinio (cioè interrogatorio) per evidenziare come il soggetto è cambiato rispetto al “prima” del Cammino. Terminato il passaggio, nel tempo di Quaresima, coloro che dai "catechisti" vengono reputati “promossi”, riportano la loro esperienza davanti a tutta la parrocchia, invitando ad ascoltarli anche parenti ed amici. Talvolta vengono confessati anche peccati seri, relativi al foro interno, come tradimenti o peccati capitali, nell’intenzione di mostrare il “cambiamento”. Spesso invece le persone si scandalizzano nel sentire peccati che dovrebbero essere menzionati esclusivamente nel segreto del confessionale...

Addirittura la torta della Redditio!
Su facebook, cliccando sull'immagine, compaiono dei nomi,
probabilmente di coloro che faranno la "solenne professione di fede"…

REDEMPTORIS MATER
: indica i seminari neocatecumenali sparsi per il mondo, in cui vengono "formati" (secondo spiritualità, liturgia e metodo kikiani-carmeniani) i futuri sacerdoti ("presbìteri") in servizio al Cammino. È stato necessario inventarli perché le cosiddette "vocazioni" neocatecumenali venivano puntualmente sbattute fuori dai seminari e dai conventi, in quanto una vera vocazione cattolica è al servizio di tutta la Chiesa (non esclusiva al Cammino) e ubbidisce ai propri superiori religiosi (anziché esclusivamente ai cosiddetti "catechisti" del Cammino). È uno dei rari casi in cui il Cammino adopera un parolone in latino anziché in ebraico. C'è da notare che se uno o due "seminaristi" e un "presbitero" neocatecumenali abitano in una stessa casa, per i vertici del Cammino è già sufficiente per proclamare che quello è nientepopodimeno che un "seminario missionario diocesano internazionale Redemptoris Mater al servizio del vescovo e della diocesi bla bla bla". Vedi approfondimento.

RISONANZA o "eco della parola". Consiste nel pronunciare qualche fervorino spontaneo, vere e proprie omelie laicali estemporanee che i neocatecumenali fanno durante le loro celebrazioni, anche dell'Eucarestia (sebbene i documenti liturgici le prevedano solo con grosse restrizioni perché il culto a Dio non può essere annacquato da parolame umano). In queste stupide omelie, uno sterile spontaneismo da bigotti, i fratelli del Cammino dicono ciò che la parola ascoltata ha loro "suscitato". Così, tragicomicamente, molte volte si ascoltano risonanze che distorcono completamente il Vangelo appena ascoltato, come ad esempio il sentirsi "giudicati" da un Vangelo di speranza. È un'applicazione alla carlona del principio protestante del "sola fide e sola scriptura". Nel Cammino è tutto un cerimonialismo parolaio, un diluvio di parole umane che offusca e annacqua la Parola di Dio.

SCRUTATIO: lettura della Bibbia avvalendosi di riferimenti e note a margine, seguendo un filo conduttore che - a loro dire - “Dio traccia”. Ora, sebbene  il clero e i vescovi spesso consigliano di leggere la Bibbia, non intendono certo trasformarla in un giocattolino magico da cui estrarre portentose ricette e inauditi suggerimenti. Invece nel Cammino vige questo cerimonialismo della scrutatio - anche durante le "convivenze", o nelle domeniche per i giovani a questa dedicate, così che i giovani si trovano due domeniche mensili occupate, una per la Scrutatio (ma ormai moltissimi non ci vanno) e una per la convivenza mensile. Il Cammino è tutto un affannarsi di attività e di preparazioni.

Adesso i Kiko-shops vendono anche il
"quaderno per la Scrutatio" dotato nientemeno che
di scritta "SCRu+aTIO" col font di Kiko Argüello.

Evidentemente i quaderni comuni per annotare
passi biblici e pensieri, non erano sufficienti…

SCRUTINIO
: questo termine, nel Cammino, denota sia l'interrogatorio da parte dei cosiddetti "catechisti" che il ritualismo del "passaggio" da una tappa all'altra del percorso iniziatico. L’interrogatorio avviene ad opera dei cosiddetti "catechisti" contro il singolo "neocatecumeno" che è tenuto a rispondere sinceramente anche alle domande più vergognose e imbarazzanti e in presenza di tutta la comunità. Il più importante di questi avviene al "II° passaggio" e può durare anche più di un'ora. Il sorteggiato si siede al centro della stanza, davanti ai cosiddetti catechisti e con la croce kikiana accanto, e il "catechista" scrutinante gli interpreta la vita, dando consigli e stimolando il neocatecumeno ad "aprirsi" su ogni qualsivoglia aspetto personale. Durante questi scrutini spesso e volentieri si viola il foro interno da parte dei "catechisti" (facendo domande invadenti, specie su temi imbarazzanti, soprattutto su temi sessuali) o si danno consigli che poi si rivelano deleteri per la persona. È una delle principali fonti di scandalo, ben nota fin da quando padre Zoffoli la documentava negli anni '80.

SHEKINÀH: secondo la tradizione ebraica significa la presenza "fisica" di Dio. Siccome si utilizza questo termine anche per indicare il Tempio di Gerusalemme, non di rado viene impropriamente utilizzato nel Movimento Neocatecumenale per indicare la Chiesa cristiana.
Canto neocatecumenale "Maria piccola Maria".
Intanto "piccola" Maria. Piccola?!
Poi tutti gli attributi di Maria nella strofa finale.
Maria, per i cattolici Madre della CHIESA,
per l'Argüello è la "nube che protegge ISRAELE",
il "santuario della sua SHEKINÀ".
CHIESA, il Kiko non riesce proprio a dirlo…

Shekina SAS, Società in Accomandita Semplice.
Pagina facebook di un kiko-shop.
Notare il font kikiano e il logo ottagonale.



SHEMÀ: è una delle più importanti preghiere della Liturgia Ebraica e significa “Ascolta”. Shemà Israel = Ascolta Israele. Per i neocatecumenali, siccome la “fede viene dall’ascolto”, il termine Shemà è onnipresente nei discorsi e nelle cosiddette "catechesi". Esiste una tappa, dopo il "I° passaggio", che si chiama appunto Shemà ed è preparatoria all’importantissimo "II° passaggio" che promuove, per chi lo supera, dal neocatecumenato al cosiddetto "catecumenato" (cioè si diventa Paganti Decima). In tale occasione si insegna il canto kikiano Shemà, che i neocatecumenali cantano spessissimo in ogni occasione. Sull’”ascolto” ebraico vi sono continue catechesi.
Shemà Israel, Ascolta Israele.
ISRAELE.
È infatti la preghiera per eccellenza dell'ebraismo

SHÉOL
: termine poco usato, ma che ogni neocatecumenale conosce perché indica l’«inferno» ed è contenuto anche in un canto di Kiko: “mi hai tratto dal profondo dello shéol…”. In ebraico infatti, shéol indica il regno dei morti, in greco è l’Ade. Il neocatecumenalismo ha una vera fissazione nel menzionare l'inferno, ma non si tratta dell'inferno secondo la dottrina cattolica, ma solo di un concetto di infelicità meramente terrena, infelicità dovuta solo al... non aver fatto abbastanza bene il Cammino.

TORÀH: per gli ebrei è l’insieme degli insegnamenti scritti (Pentateuco: i primi cinque libri della Bibbia) e orali di interpretazioni e narrazioni rabbiniche. Per i neocatecumenali, insieme al Talmùd (altro testo sacro dell'ebraismo), è semplicemente il riferimento generico all’Antico Testamento, al rotolo della legge e spessissimo, nelle cosiddette "catechesi", vi viene fatto riferimento (sono talmente fissati con l'ebraismo da non riuscire a fare a meno di infilare paroloni ebraici in ogni frase). Un prezioso rotolo della Torah è gelosamente ostentato anche alla Domus Galiaeae (ennesimo monumento che Kiko ha fatto erigere a sé stesso), quartier generale neocatecumenale in Terra Santa: anziché esporre il Vangelo, espongono la Toràh.

La Torah preziosissima custodita nella
Domus Galilaeae di Kiko in Israele.
Per loro è più importante del Vangelo...

TRADITIO
: è un "passaggio" del Cammino in cui i neocatecumenali vanno a bussare alle porte delle case (come i testimoni di geova) per portare la “buona novella” (cioè per tentare di adescare nuovi proseliti per Kiko). Tale iniziativa estremamente imbarazzante dura normalmente due anni. Le persone coniugate col coniuge fuori dal Movimento, fanno la Traditio a casa propria e quindi stanno lontane dalla comunità per tutto il tempo della Traditio, tranne in occasioni particolari. Traditio, in latino, significa “trasmissione”, che è poi l’intenzione di coloro che bussano alle porte: trasmettere il messaggio di Kiko, la pace di Kiko, la fede in Kiko... Così i neocatecumenali vanno a “tràdere” - non ciò di cui pensano di essere in possesso (la fede) ma il kikismo-carmenismo.

La torta della Traditio, da facebook.

Yeshivah ebraica = sessione di studio della Scuola Rabbinica
Yeshivah neocatecumenale = Santuario della Parola di Kiko

YESHIVÀH: per gli ebrei è un'istituzione educativa che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali, quali Talmud e Torah ed è generalmente diretta da un rabbino. Di solito tale termine definisce anche una “sessione” di studio della Scuola Rabbinica. Per i neocatecumenali è invece il luogo della preghiera e della scrutatio che si trova in ogni seminario Redemptoris Mater, dove si trova anche il tabernacoloa due piazze” che oltre al Santissimo contiene anche la Bibbia. La chiamano Santuario della Parola. Nel delirio della spiegazione fornita dal seminario neocatecumenale Redemptoris Mater di Perth, Australia, si legge che: i sedili sono “troni perché il trono è sempre il luogo utilizzato da un re. La scrittura infatti, ci fa re..." e altre supreme asinerie.

Trono presidenziale nella Yeshivah
del seminario Redemptoris Mater di Perth,

completo di "croce gloriosa" astile designed by Kiko
e "Madonna del Cammino" dipinta by Kiko.
Kiko e le sue deiezioni sono sempre il centro di tutto.

Il tabernacolo "a due piazze" contiene sia la Bibbia che il Santissimo Sacramento, che è un modo tutto neocatecumenale per dire che nel Santissimo Sacramento non vi sarebbe la Presenza Reale di Nostro Signore.

Tabernacolo a "due piazze"
Santissimo e scrittura insieme.
Pari dignità, secondo loro…

Di fronte al Tabernacolo si trova l’imponente struttura chiamata Bemà (oppure Bimah), il luogo in cui si canta e si proclama la Parola. Nei riti neocatecumenali è tutto uno spettacolino di omelie laicali, grattugiamenti di chitarrella e di canzonette, letture bibliche a sostegno delle omelie laicali, eccetera. Nel Cammino si è voluto prendere un po’ dal cristianesimo e un po’ dall’ebraismo (e aggiungere parolame a iosa) per mescolare il tutto in un insieme ibrido che ha dato come prodotto una religione ibrida: il kikianesimo. Totalmente diversa nei contenuti e nel credo da quella della Chiesa cattolica.

giovedì 8 febbraio 2024

PERCHÉ IL VESCOVO NEOCATECUMENALE DEL CALLAO FU FREDDAMENTE RIMOSSO DA PAPA BERGOGLIO -- SECONDA PARTE

Vogliamo farci un'idea del perché il vescovo neocatecumenale Del Palacio fu "silurato" improvvisamente da papa Bergoglio ad aprile 2020.

Questa sotto è la seconda parte dell'articolo. La prima parte è stata pubblicata a questo [link].

Come sempre, riporteremo rigorosamente i commenti trovati in rete (sulla stampa e sui social), citando le fonti consultate all'epoca (alcune, dopo questi anni, potrebbero non essere più accessibili).

Parlavamo degli "amici" del vescovo Del Palacio, quelli che probabilmente gli sono costati la carriera in Perù.  Ne abbiamo ancora da citare qualcuno, più qualche notiziuola aggiuntiva.

SACERDOTE JORGE ESCORCIA ANGARITA

Era nel 2020 il vicario diocesano della diocesi del Callao, praticamente il "braccio destro" del vescovo. È nato a Fundacion, un paese della Colombia. Fu ordinato sacerdote nel 1987. Solo un anno dopo, nel 1988, sospese il suo ministero sacerdotale per divenire sindaco del comune di Curumaní, nel periodo 1988-2000, 12 anni.

Nel comune colombiano in cui divenne sindaco, in seguito furono riportate molte notizie di minacce di morte e corruzione, furono lanciate bombe a coloro che si lamentavano, proprio come ai 5 sacerdoti che hanno minacciato di morte qui a Callao.

"Sapevate che ci sono notizie in cui i paramilitari stanno colpendo il comune per protestare contro la cattiva gestione dell'amministrazione, che non ha risposto con gli impegni assunti con la comunità? Sapevi che ci sono commenti da parte di persone che affermano che fosse cattivo e bugiardo e che ci fossero inganni, promesse e bugie nell'amministrazione comunale?"

Essendo questo il vicario della diocesi, il secondo responsabile del vescovato, si può facilmente immaginare che esistano tipi di relazioni corrotte e mafiose tra IL POTERE GIUDIZIARIO DI CALLAO e CHIMPUN CALLAO (così tante foto e notizie insieme) e la PARTE DURA E CORROTTA DEL VATICANO che fa problemi al papa stesso.

Padre Escorcia nella cappella della magistratura

Naturalmente è parroco di una parrocchia neocatecumenalizzata, Santa Rosa del Callao.

Anonimo invito alle catechesi neocatecumenali
nella parrocchia di padre Escorcia

Il suo nome emerge
in relazione alle minacce di morte per aver denunciato scandali e stupri all'interno della chiesa cattolica al Callao: non erano quattro ma sette i preti colpiti dai membri più alti del "cammino neocateumenale"; quella fazione religiosa e criminale guidata in Perù dal vescovo spagnolo José Luis Del Palacio, oltre al suo luogotenente il colombiano Jorge Escorcia.

Alcuni commentano che Padre Escorcia "li ha trattati sempre con disprezzo e prepotenza come se la Chiesa del Callao fosse il suo chakra".

Quando lasciò la vita pubblica e riprese l'attività sacerdotale, mons. Valbuena (vescovo di Valledupur, Colombia, che appoggiava il Movimento Neocatecumenale) lo mandò in Perù per rafforzare le sue "virtù" missionarie, nel 2002. In quel paese ha svolto un arduo compito come consulente professionale presso il Seminario diocesano Mater Redemptoris e Giovanni Paolo II, dove ha trascorso due anni. Recentemente è stato incardinato nella diocesi del Callao in Perù, dove ha goduto della fiducia del suo vescovo a tal punto che è stato nominato vicario episcopale e generale di quella diocesi. 

CÉSAR HINOSTROZA PARIACHI

Nel 2018, si legge che è un giudice corrotto, in stretti rapporti con il vescovo di Callao. 

TUTTI I CASI CONTRO IL VESCOVO STANNO EVOLVENDO A SUO FAVORE. COINCIDENZA?
È noto degli interessi del vescovato di Callao nel rafforzare relazioni di lunga data con le autorità politiche di Callao, pubblicamente non ha scrupoli a stringere alleanze con Chimpun Callao e il suo corrotto, ancor più come vescovo dovrebbe denunciare la corruzione, ma gli piace essere vicino a essi e quindi anche con le autorità della magistratura di Callao, come si può leggere nella nota pubblicata nella magistratura di Callao.

Nel 2015 fu istituita una cappella alla Corte Superiore del Callao:
"LA NUOVA CAPPELLA DELLA CORTE SUPERIORE DI CALLAO INIZIA A FUNZIONARE COME UNA CASA DI PREGHIERA:

Lunedì 28 dicembre, la nuova Cappella della Corte Superiore di Giustizia di Callao ha aperto le sue porte per ricevere quotidianamente magistrati, operai e il pubblico in generale, per pregare, meditare, riflettere, chiedere la pace e la tranquillità di cui l'anima ha bisogno rendere giustizia.
Com'è noto, mercoledì 23 di oggi la casa di preghiera è stata inaugurata dal presidente della Corte superiore di Callao, il dott. César Hinostroza Pariachi in compagnia del vescovo di Callao, mons. José Luís del Palacio Pérez Medel.

Callao, 28 dicembre 2015"

Inaugurazione della Cappella della Corte Suprema
Il vescovo Del Palacio con Cesar Hinostroza Pariachi

Si dice
che il giudice Cesar Hinostroza Pariachi, sia LO STESSO CORROTTO CHE NEGOZIA E FA FAVORI GIUDIZIARI PER ANNULLARE ALCUNI PROCEDIMENTI, LO STESSO CHE SALE ALLE NOTIZIE, che ha brigato con il Vescovato e la Magistratura per aprire una sala di preghiera all'interno delle strutture dalla corte superiore presso la sede di Av. Colonial.

Vescovo Del Palacio benedice
il nuovo Palazzo di Giustizia del Callao

È successo che il vescovato ha incaricato un prete essere responsabile di detta sala, all'epoca responsabile della stessa stanza anche l'ex vicario Oscar Balcazar, in questo modo avrebbe dovuto "avvicinarsi alle autorità giudiziarie e consentire ai lavoratori avere un luogo di preghiera”: a quanto pare il vescovo era interessato ad essere vicino ai suoi amici i maiali sporchi e corrotti giudici di Callao, sembra che gli sia servito bene perché tutte le cause contro il vescovo stanno concludendosi a suo favore.

METTIAMO QUI UN ELENCO DELLE PRINCIPALI DENUNCE CHE IL VESCOVO HA NEL POTERE GIUDIZIARIO DI CALLAO:
Dozzine di denunce per il licenziamento illegale di vari insegnanti nelle scuole religiose.
Reclami per violazioni fatte da sacerdoti, alcuni recentemente nominati dallo stesso vescovo
Reclami per problemi immobiliari che il vescovato ha sequestrato.
Varie denunce presentate dal vescovato contro varie persone che si sono lamentate.

INOLTRE A TUTTI QUELLI CHE CERCANO DI SEGNALARE GLI ABUSI, IL VESCOVO INVIA IMMEDIATAMENTE I SUOI AVVOCATI PER INTIMIDIRE: SARÀ CHE  SI SENTE SUPPORTATO?

Perché così tanto interesse che si archivino questi casi? Perché non vuole che la verità sia conosciuta. Un coraggioso giudice aveva già condannato uno dei soggetti coinvolti, come Jefferson Joel Sánchez, condannato per regolamento e minacce di morte ai sacerdoti, che poi si appellarono alla camera superiore ma il caso fu archiviato. Tipica mossa di giudici corrotti che ora grazie alle lamentele dell'audio presentato da IDL Reporters, sappiamo come funziona il "meccanismo" della corruzione.

Speriamo che la stanza "di preghiera" del vescovo non sia la stanza per "negoziazione" o influenza che spacciano tra il Vescovado di Callao e i nuovissimi giudici "cattolici" della regione di Callao. CHIEDIAMO CHE IL SEGRETO DELLE COMUNICAZIONI DEL VESCOVO DI CALLAO E DEI SUOI VICARI SIA SOLLEVATO PERCHÉ LA CORRUZIONE E L'IMPUNITÀ SONO GIÀ TROPPO.

Alcuni commenti dalla pagina Facebook dei cattolici del Callao:
  
- Tutto questo intrigo già è noto al Santo Papa a Roma, per questo hanno richiamato Del Palacio e lo hanno destituito per essere processato per la sua colpa, perché non è possibile che ci siano tante denunce di pedofilia e stupri dei suoi neocatecumenali al suo comando e tutte siano puntualmente finite nel nulla per la dannata relazione di amicizia con Rios-Hinostroza (facile rendersene conto)

è il tremendo intrigo che ha questo diabolico vescovo Del Palacio che è una massa tremenda che galleggia nel water, per tutti quegli abusi e soprusi che ha realizzato nella sua breve gestione, con i suoi seguaci e interessi oscuri di potere nella Chiesa, nel mandare sicari a inseguire e eliminare preti diocesani che non si accomunano  con il loro Neoabuso, e il licenziamento dei docenti nelle scuole religiose, molte denunce di chalacos onesti rimaste inascoltate e altre nell'oblio, forse non è facile rendersi conto che è uno dei potenti dell'organizzazione criminale del Callao "colletti bianchi e camicie nere"

Mafia completa. Vescovo. Giudici. Governo.

- Chiediamo che si tolga il segreto delle comunicazioni del vescovo del Callao e dei suoi vicari perché è già troppo la corruzione e l'impunità.

- Lasciamo che il marciume del vescovato venga scoperto una volta e vedranno quello che troveranno. Nulla dura per sempre e Dio solo è giusto giudice. BASTA CHE IL MALE DEL VESCOVO CORROTTO E PERVERSO VENGA DAI PRINCIPALI SACERDOTI AFFOSSANDOLI: LO HAI FATTO CON MOLTI. Finché non li prenda la morte ora, vuol fare lo stesso con un sacerdote che l'unica cosa che ha sempre fatto è lavorare e risolversi e prendersi cura del suo ministero sacerdotale, ha intenzione di consegnare le parrocchia San Pedro ai neos? Non ti permetteremo di rinchiuderlo in quel posto sporco dove vuoi confinarlo per finire i suoi giorni.

Infatti, nel 2018 Hinostroza fu incriminato come capo dei Colletti Bianchi del Porto e fuggì in Spagna, dove è stato arrestato, detenuto e poi estradato a maggio del 2019.

SACERDOTE OSCAR BALCAZAR

Oscar Balcazar è stato vicario generale della diocesi. Un emerito bugiardo, secondo i residenti di La Macarena. "DICE CHE LA SINDACO PATRICIA CHIRINOS GLI HA REGALATO ¼ DEL PARCO, MA IL COMUNE LO NEGA." (2016)

Come già sapevamo alcune settimane fa, Oscar Balcazar, vicario generale della diocesi di Callao, ha costruito un muro nel cuore del parco di La Perla, afferma che il sindaco Patricia Chirinos glielo ha dato, ma il comune dice il contrario. Il muro illegale ora facilita rapine e assalti ostacolando le telecamere di sicurezza.

"Qui si nascondono i delinquenti"

Ecco un video del 15 settembre 2016 in cui gli abitanti si lamentano delle recenti rapine a causa del muro di Oscar Balcazar, questo prete rifiuta di rimuovere il suo muro, gli piace impossessarsi delle cose:

Il "muro" di Oscar Balcazar
VIDEO QUI su youtube

Prepotente e autoritario, è l’attitudine del sacerdote Oscar Balcazar
, come abbiamo già visto: "smettila di scardinare la porta di padre Antonio Arbulú e rimuovere i suoi averi nascondendoli in sacchi della spazzatura dalla parrocchia di Viru", come è consuetudine da parte di questo prete di disfare, con il permesso del vescovo di Callao.

Ora ricordiamo alcune cose, questo sacerdote è anche un giudice della Corte ecclesiastica di Lima, cioè colui che valuta crimini e problemi religiosi come stupri, abusi di autorità, furti all'interno della Chiesa del Perù. Riesci a immaginare perché le cose sono così? Perché non ci sono progressi con le denunce dei sacerdoti minacciati di morte?

Il vescovo Del Palacio e padre Oscar Balcazar
ad una conferenza alla Corte Superiore di Giustizia

Alcuni residenti del Callao commentano:

- È un lupo vestito da pecora, se è in grado di impossessarsi di qualcosa che non gli spetta, non credo che controlli nemmeno le denunce.

- Spero che questo spazio si riprenda al 100 %, questi preti, invece di unire i fedeli disuniscono, per loro è facile chiedere perdono sapendo quello che fanno. Quando se ne andranno i sacerdoti del neocatecumenato della diocesi del Callao?

E per ultimo, vediamo uno degli insuccessi del vescovo Del Palacio, seguito solo da una manciata di neocatecumenali:


Grandi prove della mancanza di sostegno, della riluttanza e della stanchezza degli assistenti, delle pressioni che molti laici hanno da parte dei loro coordinatori parrocchiali, insegnanti e scuole che sono praticamente obbligati a partecipare ancora una volta a un altro bingo del vescovato.

Le persone si stancano, i laici sono sfiniti, non bastano le offerte alla messa, con attività parrocchiali ma costringono a vendere carte da bingo per un vescovato che fino ad oggi non ha documentato o rendicontato l'investimento del denaro dei precedenti bingo.

Il fallimentare Bingo del 2016
"Dov'era la gente?
In vacanza col presbitero Richard"

I cattolici sono stufi che con una mano si chieda e con l’altra si colpisca. Questa è la prova di un disaccordo. Non convince più, dicono alcuni, non richiama, dicono altri. Potrebbe essere che si stanno già accorgendo che chiamarli prostitute o criminali non è nello stile di un pastore? 

Finora tanti bingo... per estrarre altri soldi dalle tasche dei cattolici

La prima volta è stato chiesto il bingo per creare la parrocchia della missione meridionale, fino ad ora…

Il secondo bingo, per la "casa di Papa Francesco": in realtà si cambiò solo il nome della Casa di Emmanuel, e ora ci sono solo 9 ragazze.

Il terzo bingo è stato convocato per celebrare l'anniversario d'oro della diocesi, però davanti all’imbarazzo della Caritas è stato indicato che sarebbe stato per questa istituzione, denunciata dalla stampa per la mancanza di 8 milioni di sol in una verifica di bilancio.

Si esige gran parte del reddito parrocchiale: è richiesto per i sacramenti quando questi, secondo le raccomandazioni di Papa Francesco, dovrebbero essere il minimo o non riscuoterli.

Tuttavia, la diocesi importa costantemente centinaia di litri di vino che molte volte finiscono per essere venduti dal Cammino Neocatecumenale.

6.000 sol (che nel 2016 equivalevano a circa 1600€) vengono richiesti e pagati per un dipinto di Neocatecumenale che non ha nulla a che fare con la parrocchia di Maria Ausiliatrice, e beffardamente il Vescovo dirà in seguito: "qual è il problema se è la stessa Vergine?"

Si chiedono e si spendono migliaia di soldi per viaggi di pellegrinaggio, lasciando le parrocchie abbandonate senza messe o celebrazioni, spesso negandole ai diaconi che rimangono per fare liturgie.

Il vescovato sa solo chiedere

Alcuni commentano:

- La maggior parte sono del Cammino hanno votato molti laureati del Paulo VI o Salesiani, il collegio Junior che ha sempre mantenuto quel carisma salesiano di lavoro con giovani in un luogo di molta violenza ora è per lo più di insegnanti neocatecumeni, sembra già un partito politico questo.

- Da molto tempo la Chiesa del Callao è in caduta libera; questo già lo sanno tutti!;... i problemi della Chiesa sono passati in background; il popolo ha imparato a meno di loro... il loro unico obiettivo è lucro; lucro e ancora lucro.

E per finire, alcune immagini di come si sfrutti l'immagine di Papa Francesco per gli striscioni di invito alle catechesi, che nel Callao sono giganteschi.



















 
Volete sapere da quante persone è composta mediamente una comunità neocatecumenale in Callao?

Guardatevi le presenze alle convivenze di 3 giorni o ai passaggi alla Casa di Convivenze Juan Pablo II:




















Il massimo sono "30 hermanos", rare volte, altrimenti spesso anche 10.

E' finita l'epoca di comunità con 30-40 "fratelli"...

Caduta libera...
 
Nota conclusiva: ad aprile 2020 ci giunse notizia che Del Palacio fu costretto a lasciare l'incarico di vescovo del Callao, nonostante non avesse raggiunto i limiti di età. Si lamentò che la notizia gli era arrivata, dopo un "processo sommario", durante la veglia pasquale [come se si volesse minor pubblicità possibile]. Nel 2020 su questo blog avevamo pubblicato altri tre articoli sul caso Del Palacio, sempre attingendo dalle notizie pubblicate sui giornali peruviani e dai commenti dei cattolici sul gruppo Facebook "Callao necesita pastor", il cui ultimo aggiornamento, nel 2020, sembra far notare che molti kikolatri sono ancora irremovibili dai loro posti. I danni fatti da un neocatecumenale non si riparano mai in un sol giorno...