sabato 29 ottobre 2011

Sarà uno scherzo o qualcuno comincia a uscire allo scoperto?

NEOCATECUMENALI. SUL VIALE DEL TRAMONTO
Edizioni Segno
Data di pubblicazione: luglio 2011
Prezzo: € 10,00

Descrizione di "NEOCATECUMENALI SUL VIALE DEL TRAMONTO"

Nel terzo millennio la Chiesa di Gesù Cristo minacciata da un “virus teologico” devastante che serpeggia tra milioni di devoti in buona fede e tra smarriti uomini di curia?
Questo è quanto emerge dalle sconvolgenti confessioni di un illustre neocatecumenale pentito e dalla buona volontà di uomini di Chiesa coraggiosi, non ancora contagiati dalle aberranti teologie kikiane!
Le storie vere descritte in questo libro fanno urlare i veri cristiani di dolore… Preparatevi a leggere dichiarazioni inverosimili, affermazioni paradossali, che hanno fatto divenire un buon cristiano, neocatecumenale convinto per oltre vent’anni, un pentito senza peli sulla lingua.
(disponibile in tutte le maggiori librerie)

venerdì 28 ottobre 2011

Per Kiko il più intelligente era Giuda Iscariota


Ho letto questa illuminata affermazione del Sommo Catechista Kiko: “Giuda era il più intelligente degli apostoli, per questo teneva la borsa… Questa missione è molto importante, perché senza Giuda non c'è mistero di Pasqua di Gesù”. Da quest’affermazione discende il noto motto neocat: “Nella Chiesa sono necessari i Giuda”.

Mi sono chiesto: ma ha costui il senso dell’onnipotenza di Dio? Realmente il pittore pensa che il Signore, per portare a compimento il suo disegno di salvezza, abbia dovuto necessariamente affidarsi a un traditore, a Giuda? E che, per la salvezza dell’umanità intera, Iddio sia stato costretto a sacrificare un singolo individuo, magari coartandone il libero arbitrio, costringendolo alla consegna e determinandone il suicidio e, forse, la dannazione eterna?


Probabilmente, prima di questa catechesi, Kiko aveva letto – e nemmeno bene – “Kristus och Judas” del “teologo” gnostico Nils Runeberg, una delle “Finzioni” di Borges. Forse al pittore erano stati dati in lettura, in anteprima, i pochi e minuscoli frammenti del cosiddetto “vangelo perduto”, anch’esso gnostico, pubblicato e diffuso dalla filo-massonica “National Geographic”.

Si è posto Kiko il problema che, se Giuda non li avesse accompagnati nel Getsemani, gli avversatori di Cristo avrebbero potuto comunque catturarlo? Certo, “i suoi nemici non desideravano che la cattura avvenisse in pubblico, durante una festa, per non sollevare tumulto in mezzo al popolo (Mt 26:5)”, ma chi avrebbe potuto impedire di seguire di nascosto uno dei discepoli, per prendere il Messia? E non sa Kiko che già altre due volte Gesù era sfuggito a suo piacimento agli aggressori, nel tempio quando volevano lapidarlo (cfr. Gv 10:39) e sul baratro di Nazareth, quando volevano buttarlo dabbasso (cfr. Lc 4:28-30)? Gesù, nel Getsemani, non si oppone alla propria cattura perché era “giunta l’ora”, l’ultima ora voluta dal Padre e accettata dal Figlio, mica decisa da un Giuda qualsiasi. Il mistero di Pasqua di Gesù, essendo Dio onnipotente, sarebbe potuto avvenire in mille modi diversi.

Giuda era il più intelligente degli apostoli, per questo teneva la borsa… ha pontificato Kiko Arguello. Kiko spieghi, allora, perché uno che era “intelligente” e teneva la borsa, essendo un ladro (cfr. Gv 12:6), doveva tradire per una cifra risibile (trenta denari, la paga di qualche mese di un lavoratore della terra (cfr. Matteo); sul capo di Gesù si versavano unguenti dal valore di trecento denari e da quella borsa, oltre che sostenere i viaggi di un gruppo di una ventina di persone, si poteva donare ai poveri. Soltanto uno stupido avrebbe potuto rinunciare a una simile amministrazione per trenta denari, salvo che quei trenta sicli d’argento non siano stati simbolici. Kiko, però, non è un simbolista, lui i simboli o li inventa di sana pianta o li copia, montando il tutto in un tempio sincretico: perciò crede che “senza Giuda non c'è mistero di Pasqua di Gesù”. La Chiesa non ha bisogno di Giuda bensì di Pietro, un cui simbolo è il gallo e non una borsa e nemmeno una croce rovesciata.

Lino

mercoledì 26 ottobre 2011

CI MANDA IL VESCOVO…

Col tempo delle castagne giunge anche regolarmente il tempo degli annunci di catechesi (neocatecumenali) e sono molti gli amboni delle chiese parrocchiali da cui in queste domeniche risuona l’altisonante e orgogliosa espressione degli “annunciatori” neocatucumenali: “CI MANDA IL VESCOVO... per effettuare un ciclo di catechesi parrocchiali per annunciarvi l’amore di Dio...”.

Su questa roboante menzogna (perché, nella migliore delle ipotesi, il vescovo non si è affatto sognato di mandare nessuno ed ha appena appena ascoltato o letto una frettolosa, quanto ambigua informazione telefonica o scritta indirizzatagli dal potente catechista di turno o dal presbitero neocatecumenale che, in quanto tale, sfarfalleggia nelle curie sentendosi almeno una spanna più adulto dei suoi confratelli), si innesta poi tutto il solito repertorio di frasi ad effetto, di cui possiamo sommessamente riportare qualche pregevole reperto:
  • “Noi non siamo qui a nome nostro, noi siamo dei peccatori peggiori di voi. Se siamo qui è perché qualcuno più grande di noi e di voi lo ha voluto...” Qui si adombra ambiguamente il volere del Vescovo, se non quello dello stesso Cristo: sia l’uno che l’Altro , in ogni caso, vengono fortemente connotati quali amici privilegiati del Cammino Neocatecumenale;
  • “Non lasciare passare inutilmente questo evento di Grazia, che forse non si ripeterà più….” In perfetto stile Wanna Marchi e in tono larvatamente minaccioso, si fa quasi presente, che l’evento di Grazia costituito dalle catechesi “parrochiali” di alcuni “ peccatori” peggiori degli altri, ma superiori agli altri in quanto unici cattolici consapevoli del loro stato di peccatori, se non è colto al volo, lo si perde irrevocabilmente(Non ci risulta che Gesù passando per le strade di Galilea promuovesse con queste frasi il Suo Santo Vangelo);
  • “Anche io, fratelli, ero come voi fino a qualche tempo fa (leggasi “ fino a quando non sono entrato nel Cammino Neocatecumenale)…e vi assicuro che non sapevo affatto in che cosa consistesse l’Amore di Dio…..” E’ il pistolotto conclusivo col quale, mescolando l’esperienza individuale all’annuncio kerigmatico, si fa passare subdolamente il primo messaggio con cui si bolla la vita spirituale del credente qualsiasi o del cristiano “ della domenica” come una robetta ormai superata fatta di incapacità totalizzanti di conoscere l’Amore di Dio…
Qualcuno una volta domandò ad alta voce: “MA IL VESCOVO, DOPO AVERVI MANDATI QUI, E’ MAI VENUTO AD ASCOLTARE CIO’ CHE DITE E AD OSSERVARE CIO’ CHE FATE……?”

giovedì 20 ottobre 2011

Il professore neocatecumenale censura il Papa

Il professor p. Maurizio Buioni, passionista, ha pubblicato sul numero di gennaio-giugno 2009 di Sap.Cr. (cioè la rivista ufficiale dei padri passionisti: La sapienza della croce) un ponderoso articolo per elogiare il Cammino Neocatecumenale.

Incredibilmente (per chi non conosce i neocatecumenali), nelle sue 44 pagine non si trova traccia delle decisioni del Santo Padre Benedetto XVI, decisioni che lo stesso Santo Padre confermò esplicitamente nel suo discorso del 12 gennaio 2006 (vedi brano sottoriportato) e che fino ad oggi non si è mai rimangiato.

È un piccolo ma emblematico esempio di come la comunicazione neocatecumenale si basa sulla menzogna e l'inganno.

Nel suo incontro con le famiglie neocatecumenali del 12 gennaio 2006 Benedetto XVI ha detto:
"L'importanza della liturgia e, in particolare, della Santa Messa nell'evangelizzazione è stata a più riprese posta in evidenza dai miei Predecessori, e la vostra lunga esperienza può bene confermare come la centralità del mistero di Cristo celebrato nei riti liturgici costituisce una via privilegiata e indispensabile per costruire comunità cristiane vive e perseveranti.
Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II. Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate. Grazie all'adesione fedele ad ogni direttiva della Chiesa, voi renderete ancor più efficace il vostro apostolato in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi."
Nell'articolo sul Cammino Neocatecumenale del p. Buioni sopra citato, alla pagina 97 (nel capitolo dedicato alla liturgia), leggiamo soltanto:
"L'importanza della liturgia e, in particolare, della Santa Messa nell'evangelizzazione è stata a più riprese posta in evidenza dai miei Predecessori, e la vostra lunga esperienza può bene confermare come la centralità del mistero di Cristo celebrato nei riti liturgici costituisce una via privilegiata e indispensabile per costruire comunità cristiane vive e perseveranti."
Il passaggio sulle norme è sparito! Che fine hanno fatto le norme che dovevano essere "attentamente osservate" e che sono citate in nota allo stesso articolo 13 citato nello stesso articolo del Buioni?

Ecco come nel Cammino Neocatecumenale si rispetta il Papa: strumentalizzandolo, censurando le sue norme e censurando i suoi discorsi dove dice ai seguaci di Kiko: "sono certo che queste norme... saranno da voi attentamente osservate" (cfr. sul sito del Vaticano, che il Buioni probabilmente non ha consultato).

Non sono mancate e non mancano da parte di interlocutori neocatecumenali le motivazioni più complicate e assurde addotte sofisticamente per giustificare la mancata attuazione delle direttive del Papa. Ne abbiamo parlato più diffusamente qui.

E tuttavia resta ancora inspiegabile il fatto che una realtà ecclesiale possa continuare a perpetrare abusi liturgici, per non parlare delle prassi anomale da noi più volte richiamate.

(ringrazio Emma per la segnalazione)

lunedì 17 ottobre 2011

Non c'è di che essere preoccupati sul serio?


Metto in risalto questa testimonianza di "Preoccupato", che mostra viva partecipazione ed è il grido di un cuore credente di fronte alle scempiaggini ascoltate. E non ci fa dimenticare l'eco della recente pubblicità su un'esperienza vocazionale della diocesi di Roma, ormai neocatecumenalizzata, basata su "l'esperienza di Abramo".

Essa conferma quanto andiamo dicendo da tempo sui Mosè-catechisti, ripetitori del Mosè-iniziatore, che fa vivere il cammino come un esodo dal quale il cristianesimo è già uscito con Cristo Signore, che è Lui la nostra Terra promessa, nella quale siamo introdotti fin dal battesimo. Il nostro deserto non è il midbar ebraico = "il luogo in cui risuona la parola" ma il luogo in cui la Parola non solo è risuonata, ma si è fatta carne e ha operato e opera la nostra Redenzione. E poi la chiamano "iniziazione cristiana" e gli affidano pure la "nuova evangelizzazione"! Ma si rendono conto che è talmente "nuova" da essere "altra"?


Tutto ciò mi ricorda una catechesi... di quelle a cui ho partecipato... quelle di conversione: le prime che si fanno per reclutare adepti.. io ci sono andato su "consiglio" della fidanzata.

Era sempre sull'Antico Testamento: sul viaggio degli ebrei nel deserto con un disegno esplicativo... e i presenti dovevano rispondere se erano nel deserto, nella schiavitù, negli idoli ecc...

Quando hanno chiesto a me io ho risposto che il nostro deserto non è lo stesso degli ebrei... perchè per noi è venuto Gesù Cristo Figlio di Dio... che non si può paragonare quella Parola senza inserirla in un discorso di Salvezza che la coinvolge e che l'ha superata... a quel punto il catechista ha guardato il Sacerdote che ha fatto spallucce e ringraziandomi si è rivolto ad un altro.

Fanno così... ti dicono che Gesù è venuto ed è risorto e subito dopo ti dicono che sei nel deserto degli ebrei... così non capisci cronologicamente dove tu ti collochi... e ti collocano loro dove vogliono... ovvero nel deserto... dove sei peccatore e ti fai schifo perchè non ti fidi di Dio... dove se sei peccatore ci rimani... perchè ti riportano dove Gesù Cristo ancora non è arrivato... come se fossimo in un'epoca dove Dio non si è fatto carne... quello che ti fanno credere è che sei ancora nel deserto insieme agli ebrei.

E tutto questo per un unico motivo.... tu hai bisogno di loro... e loro ti guideranno fuori dal deserto che vivi... e la guida non si chiama Santa Messa... non si chiama Magistero... non si chiama Vicario di Cristo... non si chiama. Si insinua e si tace. Si manifesta in clamorose audizioni e si chiude in segrete celebrazioni.

Cattolico è sinonimo di universale. Cattolico vuol dire per tutti. Neocatecumenale significa per tutti tranne per quelli che non obbediscono. Neocatecumenale significa per tutti tranne per chi è contro il pittore kiko che ha avuto un apparizione mariana (tutte le minuscole volute)... Neocatecumenale è parlare tutti nello stesso modo... nel rispondere tutti nella stessa maniera... screditando chi parla senza entrare nel contenuto. (@Lino: ho esperienze di quel forum).

Nessun Cattolico è nel deserto neocatecumenale. Per noi è arrivato il Figlio di Dio che di quel deserto ha fatto una terra fertile.

Il Neocatecumenale ci deve vedere ancora servitù e siccità. Il Cattolico sa che quel deserto è stato superato e vinto dal Figlio di Dio che con la sua morte ed il suo sacrificio ha preso su di sé i nostri peccati e che risorgendo li ha giusticati... Il neocatecumenale invece non lo sa perchè non lo deve sapere.

@Lino che dice:
@ preoccupato
(a proposito delle banalizzazioni neocat della Parola)
Ti ho letto con grande interesse. Hai centrato un punto fondamentale: la grande rilevanza che i neocatecumenali danno alla teologia ebraica del deserto, sempre e soltanto da un unico punto di vista, quello loro del deserto come luogo degli idoli e del peccato dal quale tirare fuori i perenni iniziati.
In realtà nel cristianesimo, ma già nei profeti, non è così. Il "deserto" è sì il luogo della prova, del Nemico in agguato, ma è anche il posto solitario dove ritirarsi nel silenzio della meditazione per incontrare il Padre: "Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana. Stava tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano (Mc 1,12-13).
Hai perfettamente ragione: ai quaranta anni della teologia del deserto di Mosè, Gesù ha aggiunto la sovrabbondanza salvifica dei suoi quaranta giorni e notti (è il simbolo quaranta che conta, non la misura del tempo in anni o giorni e notti). Con il cammino di Gesù nel suo deserto siamo andati oltre, è in quel deserto che Gesù rifiuta il messianismo regale e giudaico di Satana, scegliendo il pinnacolo della Croce per la salvezza di molti senza invocare, poi, l'intervento degli angeli.
Purtroppo i neocatecumenali, assordati dai canti kikiani, da chitarre, tamburelle e interrogatori pubblici, quel deserto di meditazione lo vedono soltanto dal punto di vista del loro "pesce", sempre ad usum Delphini, intendo.
Illuminante e vero il tuo commento.
Quel deserto loro (catechisti) riescono a farlo vivere tutt'oggi.

Quella teologia ebraica del deserto è offerta dai catechisti e appresa senza filtri e senza dubbi da chi ascolta. E questo secondo me è uno dei punti fondamentali.

Insegnamento e apprendimento.
Bisogna solo capire chi insegna, cosa insegna e a chi insegna. Perchè la forza di questo movimento/setta sta tutto qui.

Chi insegna: i Catechisti formati su un direttorio stilato da kiko arguello o meglio riportato dall'arguello,visto che sono catechesei pronunuciate oralmente e poi trascritte per la maggior parte.

Cosa insegna: la dottrina di questo arguello vestita da acqua santa che promette la via della salvezza (minuscole volute).

A chi: e qui sta il punto. A persone digiune dagli insegnamenti della Chiesa Cattolica. I "lontani", persone che a digiuno di Catechismo intraprendono un nuovo percorso, figli piccoli di coppie neocatecumenali, persone che si accostano a catechesi dopo aver visto un cartellone dove non si fa menzione alcuna di un "cammino neocatecumenale".

E secondo me la forza di questo percorso lento di apprendimento sta nascosta nelle parole dei catechisti (di kiko) che sconvolgono il fattore TEMPO. Per spiegarmi:

Ti dicono che sei imprigionato in un cerchio di morte e di peccato. Un peccato e una morte che VIVI OGGI sul lavoro ,in famiglia, con gli amici, ecc... Le discussioni, il fatto che non va come vuoi tu, i litigi,ecc... Poi ti dicono che il Figlio di Dio ha spezzato questo cerchio, (IERI.. 2000 anni fa) che Lui ha vinto la Morte, la tua Morte e le tue morti che ogni giorno ti sovrastano e ti uccidono. Poi dicono di nuovo che OGGI vivi la morte nei rapporti, nel lavoro, in famiglia e con gli amici.
Appena ho sentito queste castronerie, solo perchè ho un po' di Catechismo alle spalle, ho capito che qualcosa non andava.

Il metodo, la tecnica secondo me è illustrarti ciò che Dio per mezzo di Suo Figlio ha fatto e poi farti vedere l'OGGI come se ciò non fosse avvenuto.

La domanda più normale da fare a un catechista sarebbe: Scusa, ma se Cristo ha spezzato questo cerchio di morte con la sua morte e la sua resurrezione perchè io ci sono ancora dentro a questo cerchio? Dio ha mandato Suo Figlio per fare un po' di prediche perchè poi ci pensasse Kiko a indicare la via (minuscola voluta)?

Secondo il mio modesto parere la "gabola" sta proprio in questo... Prima si dice "Gesù ti ha salvato" poi ti si riporta in una situazione dove il Figlio di Dio non si è mai sacrificato per i tuoi peccati. E di nuovo ti ritrovi coi piedi piantati nella sabbia del deserto. E chi ti indica la modalità per uscirne è lui: il catechista/kiko che ti guida verso l'oasi. E te lo dice: "Là c'è l'oasi, c'è la salvezza, solo con me ce la farai"... e d'altronde qualcun'altro lo fece con Gesù Cristo questo discorso in mezzo al deserto.

E loro, le povere anime neocatecumenali, sono lì in mezzo al deserto, tenute lì scientemente, perchè è tra la sabbia e il calore insopportabile dove più facilmente cedono alle lusinghe di lupi vestiti da catekikisti. Anche se tra i lupi e i catekikisti non so chi sia meglio... forse i lupi... che sono cattivi solo nelle favole........

sabato 15 ottobre 2011

Ecco la nuova pastorale che avanza.

Ecco uno dei frutti che dimostrano di che cosa è nutrita la vita spirituale dei presbiteri neocatecumenali e della "nuova pastorale" che avanza. Visto che le immagini parlano da sole, pubblico quelle della pastorale diocesana di Roma per le vocazioni. Non mi dilungo nei commenti. Trascrivo le parole accorate del sacerdote che me l'ha inviate (cliccando su ogni immagine, la potete vedere ingrandita):
Prima della lettera il clero di Roma si interrogava sull'opportunità di alzare la voce sulla "pubblicità" vocazionale proposta da don Roberto Zammerini (Rettore del Seminario Minore) e da don Fabio Rosini (Seminario Maggiore).
Ci si domandava del perchè non ci sia alcuna immagine Sacra sui volantini da presentare ai ragazzi e giovani.
Ringraziandovi in anticipo per quel che potete fare.
un sacerdote di Roma (Nome Cognome, che per ovvi motivi non pubblico)
Ecco le immagini. Faccio notare, che oltre alla totale assenza di immagini sacre e di accenni al cristianesimo, la prima immagine reca la didascalia: "Due giorni di ritiro sulla fiducia in Dio e nelle sue promesse sulla base dell'esperienza di Abramo", che ricorda le catechesi di Kiko; il che non meraviglia data l'estrazione dei presbiteri: don Fabio Rosini è stato di sicuro sfornato da un seminario Redemptoris Mater. Non so se don Zamperini sia NC, ma lo saprò domani.

Mi vengono in mente due termini: squallido e allucinante! Si tratta di Chiesa, non di ONLUS che richiama l'attenzione sui suoi prodotti. Che poi sappiamo bene quanto sono avvelenati (ovviamente non quelli della vera Chiesa, ma di chi ne sta prendendo il posto)...

venerdì 14 ottobre 2011

Da cosa viene nutrita la vita dei presbiteri neocatecumenali?

Sull'Osservatore Romano di oggi appare un articolo del card. Canizares: Per nutrire la vita dei sacerdoti. Ottimo questo richiamo alla pienezza della vita sacerdotale che, com'è noto, nel Cnc è pesantemente castrata dal totale assoggettamento ai catechisti, con totale rinuncia al munus regendi e a quello docendi. Ne pubblico la conclusione, dalla quale non posso fare a meno di pormi una domanda: se è vero, come è vero, che la "nuova evangelizzazione" passa necessariamente dall'Eucaristia, chi e cosa annunciano i nuovi evangelizzatori neocat?


Nel 1969 venne donato ai collaboratori della Segreteria di Stato un librino intitolato Mensis Eucharisticus ed edito dalla Tipografia Vaticana. Di autore anonimo, il testo era stato curato da don Giuseppe Santoro per facilitare ai sacerdoti la preparazione alla messa e il ringraziamento in coerenza con l'enciclica di Paolo VI Mysterium fidei (1965). L'"aureo libretto di ascetica sacerdotale" - così lo definiva il sostituto Giovanni Benelli ringraziando a nome del Papa il curatore - è stato ora tradotto in italiano, con il testo latino a fronte, dal cardinale Giovanni Coppa (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2011, pagine 183, euro 9). Ne pubblichiamo una presentazione del cardinale prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

[...]
Celebrare ogni giorno l'Eucaristia e celebrarla bene, vivere l'Eucaristia con tutto il realismo, l'intensità e la verità che richiede al centro della nostra giornata sacerdotale, vivere dell'Eucaristia in ogni momento della nostra vita sacerdotale è assolutamente necessario per rivitalizzare la nostra esistenza sacerdotale sacramentale. Per riuscirci è di enorme aiuto questo piccolo, ma insieme grande, libretto. Come prefetto della Congregazione per il Culto Divino ringrazio di tutto cuore per la pubblicazione e la diffusione di questa opera, e la raccomando vivamente; sarà uno strumento molto utile per il rinnovamento sacerdotale e anche per il rinnovamento delle comunità, e per dare impulso a una nuova evangelizzazione, che passa necessariamente per l'Eucaristia.
(©L'Osservatore Romano 14 ottobre 2011)

mercoledì 12 ottobre 2011

Discorsi lugubri, catechisti subdoli, vocazioni obbligatorie

Invitiamo i fratelli neocatecumenali che leggono queste nostre pagine a confrontarsi onestamente con queste testimonianze sul Cammino pervenuteci recentemente.

Rifletteteci su e provate a ricordare quante volte, voi stessi, nel vostro cuore (che Dio vede e Kiko no), avete tratto simili considerazioni. Ripensate un attimo ai vostri fratelli e sorelle di comunità "invischiati" in questioni dello stesso genere. Riflettete sui cosiddetti "catechisti" e sul loro ambiguo comportamento.


Prima testimonianza: sulla "gioia" di essere neocatecumenali...

Anni fa una "sorella" della mia comunità lasciò il Cammino perché non riusciva a concepire come si parlasse tanto di gioia e poi in comunità musi lunghi e discorsi lugubri fossero all'ordine del giorno. All'epoca giudicai questa persona un po' superficiale, ma in seguito ripensai molto alla sua critica. In effetti, se penso alle persone che conosco e che sono tuttora in cammino, non le vedo così gioiose come immaginavo si dovesse essere dopo un certo numero di passaggi. Anzi, avendo conservato un buon rapporto con alcune di loro, mi rendo conto che sono molto vulnerabili e le loro difficoltà sono accresciute dal fatto che sentono di non corrispondere al modello di vita proposto dal cammino. A forza di sentirsi ripetere che sono schiavi del denaro, del sesso e del peccato in genere, molti vedono crollare la propria autostima con pesanti conseguenze nella vita familiare e sociale.

Poi ci si ritrova in celebrazione, vestiti a festa, e per un paio d'ore ci si dovrebbe mostrare lieti... be', non sempre è facile, anche se nell'ambientale si viene esortati a "lasciare a casa ogni preoccupazione". Magari a casa è rimasto il coniuge che non è in cammino, e con il quale il rapporto si fa sempre più complicato.


Seconda testimonianza, sulle coscienze "scarnificate" dai cosiddetti catechisti neocatecumenali:

Ho scoperto questo sito da poco tempo e lo trovo illuminante. Allo stesso tempo,tuttavia, genera in me molte domande. Ho avuto in passato un'esperienza NC durata 5 anni, poi sono fuggita perché ho "compreso" le subdole intenzioni dei catechisti e della loro cricca costituita da decine di figli che poi si sposano tra loro e generano altri figli... ma non è questo il punto. E' l'invasione senza rispetto con cui ti obbligano a rendere pubbliche le tue esperienze più intime, anche attraverso la scrutatio, che è, di fatto, un perverso strumento nelle mani dei catechisti con il fine di manipolare le menti degli adepti.

Ricordo ancora quando mi un catechista (in tono perentorio e usando un linguaggio "finto", già sentito e sempre uguale fatto di frasi "fatte" come quello dei promotori di marketing) mi fece sentire in colpa perché anziché andare in convivenza per tre giorni con la mia comunità, preferissi presentarmi all'appello dell'ultimo esame universitario che precedeva la tesi di laurea! In quel caso era il demonio dello studio che mi guidava lontano dalla vera luce, il mio idolo era la laurea invece di Cristo!Senza poi raccontare dei "segreti" del cammino che ogni tanto qualche sorella più anziana si faceva "scappare"....come la "decima" a cui erano obbligati tutti i fratelli e sorelle dopo un certo passaggio.

E poi questa ipervenerazione di Kiko, non si parla d'altro, Cristo, la Chiesa, i sacramenti... tutto era dopo Kiko. Anche il tono con cui bisognava cantare certe frasi senza senso e sconfortanti per l'anima. Non è vero che le celebrazioni liturgiche NC siano aperte a tutti, provai a rendere partecipe un'amica non NC: i catechisti non me lo permisero. Dedussi, così, che il cammino in realtà è una setta e la Chiesa di Cristo non prevede chiusure, anzi.
Però una domanda in fondo al cuore ce l'ho ormai da diversi anni (ne sono passati 10 da quando ho abbandonato il cerchio NC): perché il Santo Padre, la Chiesa tutta non frena questo cammino che si sta insinuando come una serpe nelle comunità parrocchiali?Come si è potuto procedere all'accettazione, al riconoscimento del percorso di un esaltato come Kiko? C'è qualcuno che mi sa dare una risposta? Vorrei capire se si può fare concretamente qualcosa per bloccare questo "cancro" oppure ci dobbiamo accontentare di scriverne su un blog? Possibile che non ci siano sacerdoti che di fronte a questo scempio della liturgia cristiana alterata da tutto questo improbabile, confuso e inidoneo minestrone di simboli ebraici (con tutto il rispetto nei confronti della religione ebraica)? Attendo una risposta da chi ne sa più di me al riguardo.


Terza testimonianza sull'Eucaristia

Finché non ho letto i vostri commenti e quello che dite sull'Eucaristia, non avevo capito quanto il rito a cui partecipavo era diverso da quello della Chiesa e come era costruito da Kiko per il cammino. I simboli ebrei ormai mi erano familiari e non ci vedevo niente di strano. Anche se nelle altre Chiese non li vedevo, mi sembrava normale. Ma dopo mettendo insieme anche le catechesi e i discorsi dei catechisti, ho capito che non obbedivamo al Papa, che celebra diversamente, ma a Kiko.


Quarta testimonianza, stavolta sulle vocazioni neocatecumenali:
Purtroppo anche io sto passando un momento difficile, sono uscito pochissimo tempo fà dal cnc, ma la mia famiglia (di catecumeni incalliti), non mi sta aiutando. Anzi!
Mi stò accorgendo del GRAVISSIMO DANNO che il cnc stà arrecando alla SS. Madre Chiesa Romana Cattolica e UNICA, e ai suoi fedeli!

Mi rendo conto che da 4 anni e mezzo (circa da quando sono diventato nc), i catechisti hanno fatto SOLO danno alla mia vita e direi anche alla vita di molti altri!

Prego Dio di perdonarmi se l'ho offeso NON seguendo la S. Chiesa, ma seguendo KIKO in questo tempo! Ma chiedo perdono ancora di più, per chi è consapevole di arrecare danno e tutta via continua a causarne!

Dopo poco tempo i catechisti iniziano a infondere i loro artigli, plagiando i "fedeli nc", che, purtroppo, si lasciano convincere!
Ad esempio ai giovani celibi e nubili "consigliano" di cercare moglie e/o marito. Ma OGNI volta "consigliano" che è "meglio" sposarsi con persone del cnc. Se ad esempio in una comunità nc c'è un celibe e una nubile, i catechisti fanno anche domande "inopportune" ad esempio a un mio ex fratello di comunità (che era single), gli chiedevano sempre se peccasse contro il sesto comandamento.

C'è, iniziano a inculcarti psicologicamente che quella è la VOLONTà DI DIO! Invece si tratta della LORO volontà(dei catechisti). Se dopo poco vedono che una ragazza o un ragazzo "non riesce a sposarsi", ecco che "consigliano" di intraprendere la vita consacrata o il seminario! Naturalmente ti INCULCANO l'idea che quella sia sempre la volontà di Dio, e che se non fai la "Sua" volontà, non hai motivo di vita!

Una ragazza che era in comunità, ogni convivenza ci diceva che lei si vede più con una famiglia, con bambini, insomma, sentiva la sua chiamata che era quella del matrimonio. Ecco che salta fuori il super-catechista, che invece la "obbliga" a fare una "prova" in un monastero Benedettino KIKKIANO! Infatti, lei era di Padova (Veneto), e giustamente si aspettava di fare la "prova" in un monastero del veneto, dato che ce ne sono. Invece i catechisti la "consigliano" ad andare nelle Marche, precisamente a Offida. Sicuramente avrete sentito parlare di questo monastero, dato che praticamente è un monastero KIKKIANO! Infatti, Padre Mario Pezzi (ricordo che è membro del "equipe internazionale del cnc"), è andato li molte volte a fare la "vacanza".

Questa ragazza ora è diventata Suora Benedettina KIKKIANA (in un certo senso), infatti se voi andate in questo monastero di offida e poi andate in un altro "normale" (inteso non del cnc), noterete subito la DIFFERENZA!

Quando questa ragazza, insieme ai catechisti, sono andati dal Vescovo di Padova dicendogli che la volevano mandare a Offida, il Vescovo non è rimasto molto contento. Si era accorto, infatti che parlavano i catechisti al posto della ragazza interessata! Lui infatti chiedeva alla ragazza se quella era veramente la sua scelta, ma un catechista rispondeva sempre prima di lei dicendo che quella era la sua vita!

Non dico altro perchè mi stò sentendo male a scrivere questo cose ORRIBILI che tutt'ora i catechisti continuano a fare!

Il problema di molti nc, è che sono NC "in buona fede". Ad esempio io (che sono "nato" nel cnc, infatti mi hanno battezzato a "immersione" secondo gli "usi" del cnc, anche se in parocchia), ero in "buona fede" nel senso che se una persona mi insegna a dire una parolaccia dalla nascita, io sono convinto che quella sia cosa buona, e non mi accorgo che invece non lo è!

Stessa cosa col cnc, io non sapevo di "recare danno" seguendo il cnc, infatti pensavo di fare del bene e di servire "decentemente" Nostro Signore. Non mi rendevo conto degli sbagli, che, leggendomi gli "statuti nc" continuano a fare! Ieri infatti ho letto appunto questi "statuti" e mi sono accorto che i nc fanno esattamente L'OPPOSTO di quello che c'è scritto sugli statuti!!

Spero e prego per i fedeli nc "in buona fede", affinchè Dio gli doni sapienza e intelletto, e gli faccia capire la realtà del cnc!


In conclusione domandiamo ai fratelli neocatecumenali: ma il vostro rapporto personale col Signore, la vostra vita, la vostra fede, per crescere, si meritano cose come quelle sopra... o cose come questa sotto?

domenica 9 ottobre 2011

Parole di un vero Maestro: la dimensione mistica del Mistero Eucaristico...

Rifacciamoci un attimo gli occhi con questa vera arte sacra che evoca le armonie celesti e ristoriamo anche lo spirito con le parole del card. Ivan Dias, vescovo di Bombay, tratte dal suo intervento (10 ottobre 2005) XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa, 2-23 ottobre 2005.


La dimensione mistica del mistero eucaristico deve sempre emergere ogniqualvolta un sacerdote celebra la santa Messa. Vi sono miriadi di testimoni invisibili che lo circondano quando rinnova il sommo sacrificio di Gesù sulla croce. Ad ogni celebrazione della santa Messa il celebrante e la sua assemblea devono essere consapevoli della “comunione dei santi” che unisce la fede, la speranza e l’amore di tutti i membri della Chiesa universale: la fede piena di aspettative del popolo di Dio sulla terra, la speranza delle anime sante del Purgatorio e l’amore di quanti circondano il trono di Dio onnipotente. Il santo sacrificio della Messa quindi fonde il Magnificat della Beata Vergine Maria con l’Alleluia e l’Osanna degli Angeli e dei Santi in cielo, il Kyrie eleison delle anime sante del Purgatorio e il Maranatha dei fedeli in terra.

L’adorazione del Santissimo Sacramento è accessibile a tutti, perfino ai cattolici che per qualsiasi motivo non possono ricevere Gesù nella santa Comunione e a persone di altre fedi. Nelle sessioni sinodali, tra le tante ombre nella Chiesa di oggi, sono stati menzionati il numero sempre più scarso di quanti vanno in chiesa, l’aumentato disinteresse nei confronti della confessione sacramentale e la mancanza di catechesi. Questi problemi la Chiesa ha dovuto affrontarli sempre, anche se in modi diversi. D’altra parte la Chiesa ha anche avuto persone che hanno trattato tali situazioni in modo da ispirare noi tutti ancora oggi. Tutti conoscono la santità del Curato d’Ars, e del grande apostolo del confessionale, Jean-Marie Vianney, e dell’arcivescovo Fulton Sheen, il brillante oratore che ha raggiunto migliaia di persone con le sue trasmissioni radiofoniche e televisive. Il segreto del loro grande successo è dovuto alle molte ore che trascorrevano in preghiera dinanzi al Santissimo Saramento. Possono dunque rappresentare modelli esemplari per i sacerdoti e i vescovi di oggi.

C’è un proverbio cinese che dice: invece di maledire il buio, accendi una candela. Poiché siamo immersi nell’oscurità di mali morali e spirituali che ci circondano, non sarebbe splendido se i vescovi e i sacerdoti di tutto il mondo trascorressero un’ora di preghiera e adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento ogni giorno, per intercedere per se stessi, per i fedeli affidati alla loro cura pastorale e le necessità della Chiesa universale? Il loro gregge si sentirebbe certamente edificato e incoraggiato vedendo i suoi pastori mettere in pratica quanto predicano sulla devozione alla Santa Eucaristia. Papa Paolo VI ha affermato con ragione che i nostri contemporanei ascoltano più volentieri i testimoni piuttosto che i maestri e, se ascoltano i maestri, è perché questi sono testimoni.

Sarà un caso che, appena pubblicato questo post, ricevo proprio ora una telefonata per informarci che in Sicilia, Kiko si affida per la costruzione delle nuove Chiese ad un architetto di sua fiducia. Saranno tutte Chiese senza Tabernacolo!

giovedì 6 ottobre 2011

Nueva Estetica, cioè... "indecifrabile sgorbio"?!

Condivisibilissimi pensieri del cardinal Ottaviani:

Cari figli, mi rallegro con voi della vostra arte la quale ha saputo essere arte dei nostri giorni e non mero ricalco di moduli passati, creazione e non scopiazzatura, scoperta nuova e non rispolveratura scolastica; e tuttavia ha saputo stare, con tanta comprensione e bellezza, accanto alla preghiera. Così il vostro esempio giovasse tra coloro che si danno a credere, con qualche inesplicabile e indecifrabile sgorbio, di fare arte! Eppure, con tanto poco si fanno scrupolo, di ingiuriare la Chiesa e darle dell'arretrata. Non dico nulla d'altri che presumono popolare la Chiesa di mostruosità, degnissime nel miglior caso, di semifolli, non però di Dio, del popolo e della nostra civiltà. Ricordatevi, quando l'arte non sa stare con la preghiera, non sa pregare, è un brutto segno, è segno che, forse, non è nemmeno arte; ma puro inganno o di sé o degli altri o di sé e degli altri insieme.

Ma oggi, più che altro, il pericolo è costituito piuttosto da coloro che, non sapendo raggiungere in arte la bellezza, vogliono emergere con la mostruosità, con la stranezza, emula della caricatura e dell'arte dei primitivi con lo scempio delle cose e delle persone sante.



Chissà se tali parole si possono applicare alla Nueva Estetica dell'«artista» Kiko Arguello. Giudicate voi stessi:



Quest'ultima immagine visibile sopra riproduce un particolare del "giudizio universale", inserito nel palco di Dusseldorf...

martedì 4 ottobre 2011

Fatti, non parole. Nella Chiesa l'errore viene lasciato proliferare senza intervenire.


Di certo non me ne vorrà Caterina se inserisco per la riflessione di oggi questo suo intervento apparso su MiL stamattina, in relazione ad una recente intervista rilasciata da Mons. Guido Pozzo, Segretario dell'Ecclesia Dei.


Ringraziando mons Guido Pozzo per questa intervista e per le attente risposte, laddove spiega e dice:
...occorre dare una formazione liturgica completa, autentica, e vedere come, appunto, una cosa sono i libri liturgici della riforma voluta da Paolo VI, altra cosa sono le forme di attuazione che in tante parti del mondo cattolico si sono verificate nella prassi, e che sono autentici abusi della stessa riforma liturgica di Paolo VI e contengono anche errori dottrinali che devono essere corretti e respinti. E' questo che il Santo Padre Benedetto XVI, in un discorso all'Ateneo Anselmiano, recentemente, nella tarda primavera di quest'anno, ha voluto ancora una volta ribadire. Una cosa sono i libri liturgici della riforma, altra sono le forme concrete di attuazione che, purtroppo, in tante parti si sono diffuse e che non sono coerenti con i principi che erano stati fissati ed esplicitati dalla stessa Costituzione del Concilio Vaticano II "Sacrosantum Concilium", sulla divina liturgia. E successivamente: [...]
molto spesso la messa di Paolo VI era stata deformata e veniva celebrata assolutamente in modo contrario alle intenzioni profonde del legislatore, cioè del Sommo Pontefice; quindi questo disordine, questo crollo della liturgia di cui ha parlato l'allora Cardinale Ratzinger in alcuni suoi libri e in alcune sue pubblicazioni di liturgia, io anche l'ho sperimentato abbastanza direttamente e ho sempre voluto tener separate le due cose: una cosa sono i riti, i testi del messale, altra cosa è il modo in cui viene celebrata, o veniva celebrata la liturgia in tante circostanze e in tanti luoghi, soprattutto sulla base di questo principio della creatività, una creatività selvaggia che nulla ha a che fare con lo Spirito Santo anzi, direi, è esattamente il contrario di quanto lo Spirito Santo vuole. [Mons. Pozzo, naturalmente, non si riferisce solo al Cnc; ma in quel contesto tutte queste osservazioni sono perfettamente constatabili. Il Santo Sacrificio è stravolto, poi c 'è l'aggravante delle prassi anomale.]
Orbene, mons. Pozzo, a quando un riferimento di CORREZIONE UFFICIALE E CATEGORICA a Kiko e al suo cammino nel quale, come lei giustamente dice:
" si sono verificate nella prassi, e che sono autentici abusi della stessa riforma liturgica di Paolo VI e contengono anche errori dottrinali che devono essere corretti e respinti " ?
E non mi si attribuisca di avercela con tale cammino.... è sotto gli occhi di tutti L'IMPOSIZIONE della PRASSI neocatecumenale e della messa di kiko all'interno delle Parrocchie e dove i fedeli SONO OBBLIGATI E COSTRETTI A SUBIRE QUESTE PRASSI trovandosi nelle proprie chiese LE MENSE di Kiko, poichè essi NON celebrano sugli altari consacrati....

E allora, mons. Pozzo, vogliamo cominciare davvero e con carità fraterna a fare queste CORREZIONI? sono anni che ne sentiamo parlare, ma ancora nelle Parrocchie NON vediamo interventi AUTOREVOLI... quanti anni dovranno ancora passare che l'eresia e gli errori DOTTRINALI continueranno a mietere vittime?
FATTI, NON PAROLE!!!

Ciò che si chiede alla FSSPX deve essere applicato prima dentro la Chiesa... altrimenti non solo non ha senso pretendere qualcosa dalla FSSPX e poi continuare a lasciare che nelle Parrocchie regni il fai-da-te liturgico o peggio, si appoggia un cammino nella devastazione liturgica... così non ne usciamo fuori e non per colpa della FSSPX, ma per colpa di chi sapendo che esistono questi errori, continua a lasciarli commettere...