sabato 15 febbraio 2025

Rispondiamo ad alcuni dei tipici slogan kikolatrici che piovono spesso nello spazio commenti...

Premessa: per dire una menzogna bastano poche parole; per smentirla e fugare gli equivoci occorrono molte più parole. Per cui per replicare a pochi slogan neocatecumenali occorre qui un'intera pagina.

Altra premessa: nella mentalità degli aderenti alla setta "Cammino Neocatecumenale", è lecito e addirittura doveroso mentire e ingannare pur di salvaguardare il prestigio e i soldi della setta, dei suoi capicosca, e dei suoi autoproclamati "iniziatori" Kiko e Carmen.



Quando dicono "il Cammino è ispirato dallo Spirito" è una menzogna. Nessuno può autocertificarsi "ispirato dallo Spirito", perché è solo l'autorità della Chiesa a poter discernere in materia di cose spirituali (perfino l'apostolo Paolo, pur certissimo della straordinarietà della propria esperienza spirituale, prima di qualsiasi attività fu accolto da Ananìa, cfr. At 9).
E comunque anche quando comunemente si afferma che "XYZ è ispirato dallo Spirito" non significa affatto che le cattive opere, le ambiguità, gli errori di XYZ provengono dallo Spirito (in quanto lo Spirito non può ispirare ambiguità, errori, malvagità). E anche se il Papa dicesse - fuori da un contesto di magistero pontificio - che "XYZ è ispirato dallo Spirito", non può essere preso come un certificato di "provenienza dallo Spirito" applicabile gratis a qualsiasi parola o azione passata, presente o futura (infatti neppure il Papa può garantire che una persona o un ente, in un futuro anche molto vicino, non compiano malvagità e non diffondano errori).

Sì, le opere di vera carità possono essere indicate come "ispirate dallo Spirito". Però di vere opere di carità il Cammino ne conta davvero pochissime (dovute solo al buon cuore dei singoli; e comunque normalmente non sono gradite ai cosiddetti "catechisti" neocatecumenali).
Il Cammino nel frattempo propala liturgie piene di strafalcioni, "catechesi" piene di errori, ambiguità e vere e proprie eresie, tracotanza e arroganza dei cosiddetti "catechisti", ipocrisia, autoreferenzialità e clericalismo dei neocatecumenali (non basta riempirsi la bocca di "ilsignore-ilsignore" per autoqualificarsi cristiani), inganni e menzogne e ipocrisie (mentendo persino ai propri adepti)... tutta questa robaccia è ispirata dal demonio, non dallo Spirito. Il Cammino è ispirato dal demonio, in quanto quella robaccia è la normalità, mentre le opere di vera carità sono la rara eccezione.
Quando usano espressioni come "...tutto questo odio verso il Cammino..." è perché furbescamente chiamano "odio" qualsiasi critica al Cammino, anche la più onesta. Rifiutano a prescindere ogni critica, anche la più documentata, perché sanno benissimo che se accettano anche su un solo punto secondario l'idea che il Cammino debba essere corretto, si finirebbe in breve tempo a dover correggere proprio tutto del Cammino.
Notare che è uno di quei tanti casi in cui il termine "Cammino" può indicare sia i suoi contenuti che i suoi membri e capi che ne dettano la linea. Ora, tutti gli ambienti umani hanno una propria quota di gente poco seria, di gente ipocrita, di gente cattiva... anche gli ambienti ecclesiali. Il vero problema è quante di quelle persone vengono lasciate pascere in posizioni di comando. Il problema è infatti la "linea" che viene imposta agli aderenti. Se un ambiente non è in grado di isolare le "mele marce", finirà per marcire tutto il raccolto.
Quando ti accusano dicendo "...tu giudichi!" è perché chiamano furbescamente "giudizio" qualsiasi critica al Cammino, anche la più onesta e documentata. Con "giudizio" intendono giudizio temerario, perché (coerentemente) hanno il terrore che qualcuno maturi liberamente convinzioni non favorevoli al Cammino. Come se pensassero che nessuno sia autorizzato a maturare convinzioni critiche sul Cammino.
Pretendono che per farsi un'idea sul Cammino uno debba prima "fare esperienza del Cammino", col sottinteso che se poi hai qualcosa da ridire allora non avresti fatto veramente esperienza. Fingono di non sapere che uno possa formarsi un giudizio sulla droga o sulla sodomia, pur non avendo mai fatto esperienza di droga o di sodomia.

Quando dicono "siamo approvati, le approvazioni", o sono totalmente ignoranti o stanno mentendo. La Chiesa non ha mai approvato - né mai potrebbe - la libertà di  celebrare strafalcioni e carnevalate, né la libertà di usare metodi che sfociano tipicamente in sacrilegi eucaristici. La Chiesa non ha mai approvato - né mai potrebbe - le eresie, la "scarnificazione delle coscienze", l'esazione - per di più ossessiva e non rendicontata - delle "Decime"...

Al di là delle "autoapprovazioni" fatte per mettere il Papa di fronte al fatto compiuto (e spesso miseramente fallite), quello che il Cammino ha visto "approvare" è solo una serie di linee guida generiche (come lo Statuto del 2008) oppure generici incoraggiamenti ai vescovi (come la Ogniqualvolta).

La menzogna e l'inganno sono letteralmente i pilastri fondamentali del Cammino. Per esempio vanno dicendo che i seminari neocatecumenali "Redemptoris Mater" sarebbero "diocesani" o addirittura "proprietà della diocesi". Che sono menzogne ben costruite. Infatti tali seminari sono intesi a formare preti secondo le esigenze del Cammino (loro vogliono pomposamente chiamarli "presbìteri") anziché secondo le esigenze della Chiesa (e puntualmente, quando si tratta di scegliere servire il Cammino o servire la Chiesa, preferiscono il Cammino - quei pochi che preferiscono di servire la Chiesa hanno subito abbandonato il Cammino). "Presbìteri" secondo la bislacca "spiritualità" del Cammino (ubbidire ciecamente ai cosiddetti "catechisti" anche se laici e anche se contraddicono il vescovo, celebrare le carnevalate liturgiche del Cammino, ecc.). In quei seminari del Cammino la diocesi non può mettere becco (e se il vescovo locale non ritiene un candidato adatto al sacerdozio, i neocat spediscono il candidato "in missione" presso qualche vescovo compiacente che lo ordina lo stesso).

Ancora proseguendo con l'esempio dei seminari R.M. spacciati per "diocesani": talvolta l'immobile è di proprietà della diocesi, ma solo perché i neocat non sono riusciti ancora a sgraffignarlo - si consideri ad esempio la truffa del seminario neocatecumenale di Guam (immobile della diocesi, la truffa della Deed Restriction e del certificato di proprietà falsificato, e il Board of Guarantors composto da tre neocatecumenali italiani e dal vescovo pedofilo neocatecumenale a titolo personale anziché a titolo di ordinario del luogo).

Ma i neocat mentono anche sulle cose sacre. Per esempio vanno dicendo che "...la liturgia neocatecumenale del sabato sera è considerata Messa domenicale". Furbescamente omettono di dire "da chi" sarebbe "considerata" tale: solo da loro, nel senso che andando alla liturkikia del sabato sera si sentono esonerati dall'andare in parrocchia (nonostante le «decisioni del Santo Padre» del 1° dicembre 2005, parte integrante dello Statuto del 2008 (all'articolo 13), esigano che i neocat "almeno una volta al mese" vadano alla messa della parrocchia).

Ora, una Messa dei "primi vespri della domenica", cioè celebrata il sabato sera, può andar bene per il precetto domenicale ma nel caso dei neocat il loro scopo è di non aver nulla a che fare con le parrocchie, le diocesi, la gerarchia cattolica, se non per chiedere soldi e per adescare nuovi membri. E per di più le liturgie neocatecumenali del sabato sera non vengono celebrate secondo il Messale ma secondo le indicazioni di Kiko e Carmen, nonostante papa Benedetto XVI abbia esplicitamente vietato il 1° dicembre 2005 gli strafalcioni liturgici kikiani-carmeniani.

Quindi ciò che può essere vero in una parrocchia non neocatecumenalizzata ("liturgia dei primi vespri della domenica" celebrata in chiesa il sabato sera aperta a tutti i fedeli), non lo è nel caso neocatecumenale ("celebrazione degli strafalcioni kikolatrici il sabato sera in una saletta con sbarramento d'ingresso").
Nostro Signore ci ha detto: «il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato» (cfr. Mc 2,27). Chiarendo con termini di oggi, i precetti religiosi servono a sostenere la vita spirituale dell'uomo, non sono intesi ad essere un fardello autoreferenziale. Per cui non ha senso che i neocatecumenali celebrino separatamente dalla Chiesa. Non ci sono scuse.

Ai kikolatri piace parlare della crisi delle parrocchie e di porsi come soluzione a tale crisi. In realtà il Cammino non è una cura, ma un tumore. Ha desertificato le parrocchie in cui si è incistato, creando dolorose divisioni, spazzando via tutto per far posto alle deiezioni di Kiko. 

Ed anche oggi, che è sabato, nel chiuso delle salette neocatecumenali si procederà a celebrare la liturgia zeppa di strafalcioni, voluti da Kiko e Carmen, nonostante il Papa l'avesse vietata, e nonostante lo stesso Statuto del Cammino avesse fatto sue quelle «decisioni del Santo Padre».

sabato 8 febbraio 2025

Quando dicono "non mi risulta", sono ipocriti (o al più ingenui)

Nei suoi autoritratti,
Kiko si autorappresenta come il Redentore:
non vi "risulta"?
"Ho fatto il Cammino e non mi risulta che..."

Quante volte abbiamo sentito questa frase, che denota ipocrisia, ingenuità, arroganza.

Ingenuità: credere che se XYZ è una "prassi invalsa", allora è giustificata "sicuramente" da qualcosa. Ma questo è un errore madornale. Equivale a dire, alla vittima di un furto, che dopotutto oggidì i ladri vanno rapinando qua e là, "è una prassi invalsa", cioè che quel furto è "sicuramente" giustificabile, "non mi risulta che sia proibito". Che quindi, se nel Cammino è "prassi invalsa" l'obbligo di versare la Decima, allora la Decima sarebbe ben fondata, accettabile, giustificata, anche se la Chiesa Cattolica non la chiede, non la impone, non la consiglia, non la raccomanda, non la nomina neppure come possibilità per i cattolici di oggi (ed infatti la Decima non è prevista nemmeno dallo Statuto del Cammino: ve la fanno pagare e basta!). La Chiesa si limita a dire che tutti siamo chiamati alla carità, ciascuno secondo la propria libertà, e a raccomandare alcune prassi minime (come ad esempio l'offerta per le intenzioni di Messa) solo allo scopo di evitare abusi.
Invece nel Cammino hanno dovuto esasperare la rappresentazione di un problema dell'animo umano (l'attaccamento ai soldi) per giustificare l'esazione fiscale della Decima (come se quell'attaccamento svanisse solo se paghi il "pizzo" al Cammino).

Ingenuità: credere che se XYZ ha un nome elegante, allora è qualcosa di elegante, bello, desiderabile. È un errore madornale in cui ci cascano solo i bambini. Ed equivale a dire, alla vittima di un furto, che non è stata una rapina ma solo un "esproprio proletario". Immaginate la voce fantozziana della vittima: "ah, ma allora cambia!" Così come le Decime vengono estratte dalle tasche dei fratelli a suon di ricatti morali ("fa' un'elemosina che ti faccia sanguinare il cuore!", "un tesoro in cielo!", "sei troppo attaccato a Mammona!", "vi dovete provare sui beni!"...), allo stesso modo i neocatecumenali definiscono pomposamente "liturgia" quella che invece è solo una carnevalata autogestita, chiamando pomposamente "Decima" l'esazione di una tangente del dieci per cento del tuo reddito mensile, qualificando pomposamente "evangelizzazione" il tentativo di impiantare nuove comunità kikolatriche di Paganti Decima: sono tutte menzogne, sono tutti paroloni altisonanti che non rendono né giuste, né serie, né valide, né legittime, né eleganti tali iniziative.

Coppone-insalatiera
"designed by Kiko":
nella liturgia onorano KIko,
non Nostro Signore
Ipocrisia: se non so o se fingo di non sapere ("non mi risulta! mai sentito!"), allora non esiste. L'ipocrisia è un requisito essenziale per poter far bene il Cammino. È come fingere di non vedere che la spia della riserva è accesa: "bof, questo benzinaio non mi piace, proseguiamo il viaggio". Ma la spia della riserva - o, se volete, le critiche al Cammino - getta luce sul problema, ti avverte proprio per consentirti di risolverlo prima che sia troppo tardi. Il far finta di non sapere, il fare i finti tonti, dimostra che c'è una forte volontà di non risolvere i problemi, pur sapendo che esistono quei problemi. L'ipocrisia è uno dei pilastri fondamentali del Cammino: se stai soffrendo a causa del Cammino, è perché ti rifiuti di essere ipocrita, ti rifiuti di mentire a te stesso o agli altri, ti rifiuti di fingere.

Ipocrisia: sto facendo / ho fatto il Cammino, dunque ne so più di te. Questa è un mix di ipocrisia e arroganza. C'è l'ipocrisia del credersi più informati solo perché si è membri di... di una setta che sugli "arcani" e sui "segreti" ci ha costruito un intero sistema. "Non chiedere cosa verrà dopo!" (Non sia mai che tu scopra le bidonate che riceverai, non sia mai che tu venga a conoscenza delle porcherie che ti aspettano). E poi c'è l'arroganza del pretendere che tu, che non hai fatto le mie stesse "tappe" nella mia stessa "comunità", non possa essere al corrente di cosa c'è nel Cammino. È lo stesso che dire: "per maturare un giudizio sulla droga occorre drogarsi".

Arroganza: anche se so che dici la verità sul Cammino, mi rifiuto di ascoltare, e uso il "non mi risulta" come alibi. Se un fratello del Cammino avesse a cuore la verità, prenderebbe in considerazione anche le critiche al Cammino per capire quanto c'è di vero, per capire cosa bisogna correggere del Cammino.
Noi cattolici difendiamo la nostra fede ricorrendo alla verità. I neocatecumenali, per difendere la loro fede in Kiko, ricorrendo alla menzogna, all'arroganza, al fintotontismo del "non mi risulta", "non puoi capire", "non hai fatto esperienza del Cammino"...

domenica 2 febbraio 2025

Notizie da JungleWatch

Marchio e corporate brand della filiale australiana

Sul blog Jungle Watch nel corso degli ultimi anni sono comparse notizie sulle attività del Cammino Neocatecumenale sull'isola di Guàm (nel Pacifico, territorio incorporato degli USA), che hanno portato a scoperchiare non solo diversi grossi scandali della setta di Kiko e Carmen, ma anche a far conoscere la mentalità interna della setta. Attorno a tali scandali comparivano spesso nomi italiani (come l'ineffabile Gennarini, grosso supercatechista del Cammino e aspirante successore al trono kikiano), perché gran parte dei pretoriani di Kiko sono di Roma e di Madrid.

Da qualche tempo Jungle Watch si sta occupando di altri temi relativi alla fede e alla vita della Chiesa, ma occasionalmente emergono altre magagne in cui è in qualche modo coinvolto il Cammino.

Il caso più recente riguarda il gruppo di neocatecumenali di Guam che sotto lo pseudonimo "Diana" tiene un blog sul Cammino. Lo scorso 18 gennaio 2025, allo scopo di far sembrare innocente e perseguitato il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron (condannato anche dalla Santa Sede), hanno scritto che "il Vaticano non ha mai specificato ciò di cui era stato trovato colpevole Apuron". Sono proprio abituati a mentire, con una faccia di bronzo incredibile, sono abituati persino a dire che la vittima del pedoApuron sarebbe consenziente, pur di difendere il vescovo pedofilo neocatecumenale. Il quale, non appena una delle sue vittime si era fatta pubblicamente avanti, scappò dall'isola.

Un altro caso è quello di tale D.C.Quitugua, presbikiko che vedemmo già all'opera a mobilitare Filoni pur di ostacolare la breve visita di un gruppo di laici cattolici al seminario neocatecumenale. Inutile precisare che se un pretino riesce rapidissimamente a mobilita un cardinale dall'altra parte del mondo per impedire una visita del genere, il pretino è kikolatra certificato, e il cardinale è altrettanto neocatecumenale. La mafia neocatecumenalizia si sente più potente di tutta la gerarchia e di tutte le leggi della Chiesa. Ed infatti ci arriva l'ennesima conferma dal fatto che il sullodato presbikiko Quitugua è nientemeno che amministratore parrocchiale a Darby, in Pennsylvania (arcidiocesi di Philadelphia), grazie a qualche vescovo amicone del Cammino, nonostante sia incardinato a Guam (ricevendone lo "stipendio"; notare che lì a Guam non vige alcuna forma di Sostentamento Clero, per cui sono le diocesi - cioè i soldi dei fedeli - a "stipendiare" in qualche modo i sacerdoti). Per di più, ha indicato come residenza un seminario Redemkikos Mater a pochi chilometri da lì. Già varie volte, negli scorsi anni, Jungle Watch aveva inutilmente chiesto come mai l'arcidiocesi di Agaña (Guam) avesse "a libro paga" diversi preti che non risiedevano sull'isola. I neocatecumenali sono sempre esperti parassiti capaci di vampirizzare le risorse dei cattolici.

Altro caso, quello di un presbikiko soprannominato Boboboy, che dopo lo scandalo di Apuron attorno al 2017 (in cui era fra i lacché più fidati del vescovo pedofilo neocatecumenale), aveva pazientemente tramato a suon di inganni e manipolazioni per "rifarsi una verginità", per poi proporsi al nuovo vescovo per riuscire infine a farsi incaricare di una delle parrocchie più importanti dell'isola e addirittura del compito di speaker per la Marcia per la Vita...

Quindi c'è stato il caso di tale presbikiko Caminiti, pare di origine italiana, defunto all'improvviso in circostanze poco chiare, riguardo alle quali la lettera del vescovo non chiarisce molto. Il presbikiko era stato accusato undici anni fa di cattiva condotta (sessuale) riguardo ad una donna adulta. Fra i commenti della stessa pagina leggo che il vescovo Byrnes, che era succeduto ad Apuron, aveva proceduto in almeno due diverse occasioni con l'esorcismo alla residenza episcopale, "per liberarla dalla presenza degli spiriti maligni". Byrnes, fu portato all'esaurimento nervoso proprio dall'ostile accanimento dei diabolici neocatecumenali.