giovedì 28 dicembre 2023

IN ALTRE PAROLE… "TRADUZIONE" DELL'ALLARMISMO DEI "CATECHISTI" IN EPOCA DI LOCKDOWN

Mi ha risvegliato molti ricordi e mi ha molto colpita la lettera (estate 2020, in tempi di pandemia) che certi cosiddetti "catechisti" del Cammino della zona di San Carlos avevano inviato ai fratelli delle comunità (sedicenti "catecumeni", sebbene il termine catecumeno nella Chiesa indichi il non battezzato che si sta preparando a ricevere il Battesimo).

È evidente che tali "catecumeni" (fratelli del Cammino) stavano sfuggendo dalle mani dei cosiddetti "catechisti", e gli eventi del 2020 (pandemia e lockdown) acceleravano e facilitavano quel voler sfuggire, quella ricerca di “scuse perfette” per sottrarsi alla tipica valanga di imposizioni del Cammino, valanga che dovette essere un po' frenata dai lockdown.

Ma succede ancor oggi. Succede anche nella mia zona. Alla grande. Proprio come trapela dal malcelato allarmismo dei cosiddetti "catechisti" in questa lettera, quel tono apparentemente ordinato ma perentorio di fronte a quel fuggi-fuggi di "camminanti", che il Cammino continua ancor oggi a vivere. Quel tono perentorio parla di una crisi che è tutt'altro che diminuita.

Ha già trovato la "scusa perfetta"
Ha già trovato
 la "scusa perfetta"


I fratelli delle comunità del Cammino, sedicenti "catecumeni" (nulla a che vedere coi catecumeni della “chiesa primitiva”, ai quali da sempre hanno millantato di aver fatto riferimento: quelli della chiesa primitiva si accostavano per il desiderio di diventare cristiani, quelli della chiesa kikiana si accostano credendo di trovare soluzione ai loro problemi (moto egoistico) vivevano il Cammino anzitutto come occasione di "allegra" socialità.

Quindi, appena la SOCIALITÀ diminuisce o si appiattisce, sparisce rapidamente anche il "gusto" di starci, e si cercano scuse per non partecipare. La buona scusa "plausibile", s'intende, per non farsi accusare di essersi allontanati dal "Signore".

Non così i catecumeni della chiesa primitiva, che spesso sapevano di andare incontro non ad un’allegra vita sociale, ma alla persecuzione.
L’accostamento quindi, in tempo di isolamento sociale da pandemia Covid, cadeva miseramente mostrando il vero volto di questa scimmiottatura della chiesa primitiva.

Per comprendere bene le pieghe della lettera che questi catechisti neocatecumenali inviarono ai loro adepti, bisogna conoscere a fondo il linguaggio neocatecumenale, nonché le intenzioni che si celano dietro a certe affermazioni, per cui chi non ha chiaro come funzionano le cose nel Cammino, oppure conosce poco lo slang neocatecumenale, necessita di traduzione in italiano, senza giri di parole e senza sottintesi. Altrimenti rischia di non comprendere totalmente e di dar meno rilevanza a frasi che invece svelano un mondo.

Questa “traduzione” quindi, condensato di molteplici commenti scritti nell’articolo dedicato, non è per coloro che già capiscono perché sanno, ma è a beneficio di quelli che hanno cominciato a dubitare, a intuire, a porsi qualche timida domandina.

Segue qui sotto nostra traduzione e commenti della
lettera dei cosiddetti "catechisti" del Cammino:

“La Madonna degli angeli vi conceda il dono dell’OBBEDIENZA A NOI, CATECHISTI LAICI, che non abbiamo nessun mandato personale e nessuna preparazione spirituale, se non quella che ci siamo fatti frequentando il Movimento Neocatecumenale, scelti dalla comunità in base a simpatie o parentele varie, quasi mai in base alla fede.

Dell’OBBEDIENZA VERA, che è quella alla Chiesa, al suo Magistero e al suo deposito di fede, molto diversa da quella che dovete tributare a noi, non ve ne dovete interessare.
I preti cattolici infatti, quando fanno direzione spirituale o organizzano appuntamenti parrocchiali, NON CHIEDONO MAI OBBEDIENZA A SE STESSI, ma lasciano LIBERI I FEDELI.
Sanno che esiste il libero arbitrio, dono prezioso di Dio ad ogni anima
, sanno che possono esistere legittimi motivi per non partecipare, sanno che forzare .

NOI CATECHISTI LAICI, INVECE, CHIEDIAMO TOTALE OBBEDIENZA SEMPRE, SU TUTTO, E NON LASCIAMO LIBERI I CATECUMENI, pena espulsione implicita o esplicita dalla comunità.

Stiamo attraversando [nel 2020] tempi difficili a causa della Pandemia (lettera maiuscola perché la consideriamo degna di nome proprio, come poi faremo col Diavolo) e non neghiamo che questa malattia ci preoccupa e ci appesantisce molto, ma non è quello il problema. Il vero problema è un altro: siamo MOLTO PIU’ PREOCCUPATI PER IL FATTO CHE ALCUNI NON STANNO ATTUANDO LE DISPOSIZIONI CHE NOI, LORO CATECHISTI, STIAMO INDICANDO.

I catecumeni fanno sciopero

Ciò che preoccupa maggiormente è che non si faccia come diciamo NOI.
DOVETE ATTUARE QUELLO CHE DICIAMO NOI  .

Il problema vero è che tra questi DISOBBEDIENTI ci sono anche CATECHISTI a loro volta, quelli che hanno delle responsabilità, cioè coloro che dovrebbero fungere da “maestri” di altri, e RESPONSABILI, che dovrebbero collaborare con noi "catechisti" per garantire che il cammino sia fatto secondo le regole e le disposizioni arrivate dall’alto.

Come potranno i CATECHISTI chiedere obbedienza, o come hanno potuto chiederla in passato, se sono i primi a DISOBBEDIRE ED A FREGARSENE dei frateli delle comunità e NON ATTUANO nostre disposizioni?
Che razza di "catechisti neocatecumenali" sono se non hanno a cuore la fede in Kiko dei propri cosiddetti "catecumeni", se ne disinteressano e sono loro per primi a disobbedirci? Come potremmo dichiarare che persone così parlano per bocca dello Spirito Santo? Come possiamo considerarli “maestri di fede” se basta un tempo di isolamento a farli disamorare e infiacchire? Come potranno i catecumeni, da ora in poi, dare loro credito?

Speriamo che l'intercessione di Maria Santissima aiuti tutti noi ad entrare con gioia nella Volontà di Dio perché, come ben sapete, noi sappiamo qual è la volontà di Dio PER VOI, non per nulla siamo i VOSTRI CATECHISTI: quelli che “dovrebbero” essere illuminati ma di cui molti con la pandemia hanno perso ogni zelo. 

La "volontà di Dio", secondo noi, è che voi RIMANIATE NEL MOVIMENTO NEOCATECUMENALE, per giunta CON GIOIA. Non possono esserci altre volontà.
Se la gioia non ce l’avete, fatevela venire perché qui da noi È NECESSARIA per dimostrare l’allegria cristiana.

Allegria neocatecumenale
GMG Panama

Prima di tutto vi incoraggiamo a credere al GRANDE MIRACOLO che IN TUTTI QUESTI ANNI il Signore Gesù Cristo ha fatto con ciascuno di noi.
Beh un miracolo è un accadimento, un fatto, accade in un certo momento, non dovrebbe DURARE ANNI.
Invece da NOI il Signore fa MIRACOLI CONTINUATIVI, che durano anni.

Quindi il “miracolo” accadde quando foste chiamati, poi è continuato “in tutti questi anni”.
Fu quando venimmo chiamati a far parte del Corpo Santo di Gesù, cioè la sua Chiesa, altrimenti detta sua Sposa, espressione che rappresenta molto meno il corpo come comunità. Perciò la usiamo di meno.
Fummo chiamati attraverso UN DONO: una comunità CONCRETA. La comunità parrocchiale invece è ASTRATTA.

Ci sono anche quelli che questo DONO non l’hanno ricevuto, per esempio i cristiani della domenica, oppure l’hanno rifiutato.

Non ponetevi la domanda, voi già battezzati, se facevate parte della Chiesa anche da prima, attraverso il sacramento del Battesimo. La risposta richiederebbe uso dell’intelligenza e della ragione, e voi sapete che la “ragione va circoncisa”, non ne va fatto uso.
Se noi vi diciamo che la vostra entrata nella Chiesa risale alla chiamata che il Signore vi fece quando entraste in comunità e non ai tempi del vostro Battesimo, dovete crederci e basta.

Noi diciamo che la comunità è Santa come impropria estensione al fatto che LA CHIESA È SANTA e, finché ci tengono nella Chiesa, possiamo approfittare per dichiarare santa anche la comunità, per indebita estensione. Che è santa ce lo diciamo da noi stessi. NOI, che possiamo ragionare, ragioniamo così, per estensione.

I catechisti, cioè NOI, ti abbiamo fatto delle promesse. NON HA PROMESSO IL SIGNORE, ABBIAMO PROMESSO NOI.
Ma siccome noi, catechisti alla stessa stregua di quei catechisti disobbedienti e infiacchiti che non presenziano alle nostre celebrazioni, siamo comunque per definizione “inviati dallo spirito santo”, le promesse che facciamo noi è come se le avesse fatte il Signore.
Il difficile è distinguere tra catechisti convinti e catechisti disubbidienti. Meglio quindi obbedire a tutti, anche a quelli tiepidi e svogliati. Chi obbedisce non sbaglia mai, si dice in riferimento alla Chiesa, che RAPPRESENTIAMO NOI.

Diciamo questo perché [ad agosto 2020] sono passati 5 mesi da quando questa piaga globale ci ha circondato… ma FORSE PER ALCUNI È STATA LA SCUSA PERFETTA PER SVINCOLARSI DALLA PROPRIA COMUNITÀ.

Sono bastati solo 5 mesi per desiderare di accampare scuse e svincolarsi, proprio come quando le cose si fanno controvoglia, tipo i ragazzini che accampano scuse per non andare a scuola e manipolano il termometro per far credere di avere la febbre…

Questi “alcuni”, COMPRESI CATECHISTI E RESPONSABILI come dicevamo prima, aspettavano la SCUSA PERFETTA PER SVINCOLARSI DALLA COMUNITÀ

Forse non ci stavano bene? Forse non ci andavano volentieri? Forse non credevano più tanto a quello che NOI CATECHISTI MAGGIORI predicavamo? Forse erano iniziati i sani dubbi? Forse sentivano il peso dei 613 precetti della Torah?

NESSUNO, CHE AMI QUELLO CHE FA, ASPETTA SCUSE PERFETTE PER DIVINCOLARSI. 

Allora serpeggiava già un baco? Non era uscito finché non è arrivato il lockdown e la fine della SOCIALITA’, UNICO MOTIVO DI AGGREGAZIONE?

A noi non preoccupa tanto il coronavirus, nemmeno vi abbiamo chiesto come state e nemmeno l’hanno fatto i vostri catechisti disobbedienti ed infiacchiti: a noi preoccupa il lockdown, che non ci permette di portare avanti i 613 precetti della Torah Kikiana, che non ci fa godere dei bellissimi viaggi, dei bellissimi alberghi, delle mangerecce e continue agapi, dei “nostri” raduni e sinfonie, con i quali vi tenevamo accalappiati…
Il lockdown ci ha ostacolati NON nella fede, perché quella si può alimentare anche da casa propria, ma nella nostra SOCIALITÀ, che è evidentemente quello che ha attratto molti di voi, che accampate “scuse perfette” appena la SOCIALITÀ VIENE MENO.

Il Signore permette le cose per il bene di chi lo ama, e quindi forse avete scoperto in QUESTO TEMPO DI DESERTO, permesso dal Signore, che nel vostro cuore non c'è amore a Dio, e di conseguenza non c'è amore a tuo fratello e al tuo prossimo. 

Gesù PREGAVA nel deserto

Dobbiamo dire questo perché, qualora utilizzaste la ragione e scopriste che si sta meglio senza tutti i sovraccarichi della comunità, gli esborsi delle decime e gli strilli canori, nonché le tediose e lunghissime catechesi sempre uguali, vi dobbiamo manipolare e convincere che SIETE STATI NEL DESERTO e che NEL VOSTRO CUORE NON C’È AMORE A DIO NÉ AI FRATELLI.

Lasciatevi GIUDICARE DA NOI, che abbiamo il permesso per giudicare.

Giudicando intanto manipoliamo le vostre menti e vi induciamo a pensare e credere cose che potrebbero non essere vere, non per nulla noi siamo i catechisti, gli “illuminati permanentemente dallo spirito santo”.

Magari vi siete collegati col Vaticano, con la vostra parrocchia, avete pregato per conto vostro il rosario o altro, ma questo non vi conta niente: SICCOME NON VI SIETE COLLEGATI VIA ZOOM CON LA COMUNITÀ, VOI SIETE NEL DESERTO E NON AMATE DIO NÉ I FRATELLI.

Da cosa si vede? Che state facendo MALE le preghiere che la Chiesa, cioè NOI, vi ha consegnato.

Ve le abbiamo consegnate NOI e magari, se avevate ricevuto i sacramenti, ve le avevano consegnate anche altri prima di noi, ma quelle non contavano. Contano quelle che vi abbiamo consegnato nel Movimento Neocatecumenale.

LA COSA MOLTO PIÙ GRAVE, non è che tu possa aver pregato per conto tuo o ti sia collegato con altre iniziative, ma che TU TI SIA SEDUTO NON UNENDOTI ALLA TUA COMUNITÀ VIA ZOOM.

Il resto non conta, non è “roba nostra” e che tu possa scansare la “roba nostra” per collegarti con altri o pregare da solo è cosa MOLTO GRAVE, LA PIÙ GRAVE DI TUTTE perché, nel nostro gergo, significa che TI SEI SEDUTO E STAI NEL DESERTO. È GRAVISSIMO.

Noi non c’eravamo in casa tua a vedere se pregavi o ti collegavi con altri, ma il GIUDIZIO LO FACCIAMO UGUALMENTE.
NOI POSSIAMO, PERÒ LO CHIAMIAMO DISCERNIMENTO.

GIUDICHIAMO inoltre che ti sei disinteressato dei fratelli: non possiamo saperlo con certezza perché il responsabile-delatore non abita a casa tua e in questo caso non può sapere, e quindi riferirci, se ti sei sentito coi fratelli. Lo pensiamo noi, perché noi di te pensiamo sempre MALE.

E’ successo che se ti sei connesso con i nostri appuntamenti, non ti sei mostrato (quindi era una finta connessione come succedeva prima, quando facevi finta di obbedire e poi agivi diversamente), oppure eri addirittura in pigiama, sdraiato in poltrona o nel letto: ti devi addobbare a festa quando stai in casa tua per presentarti ai nostri collegamenti. Il collegamento È SACRO.

Da tutto ciò GIUDICHIAMO che non ti interessa trasmettere la fede ai figli, perché la fede si trasmette solo nel modo che diciamo noi, tu non puoi pensare o agire da solo.

GIUDICHIAMO ANCHE CHE I FIGLI TI DISTURBANO.
Come facciamo a saperlo? Perché disturbano anche noi: per questo usciamo tutte le sere (in tempo di non pandemia) e li lasciamo in continuazione con le baby sitters: fare il catechista edifica, badare ai figli è un disturbo. Noi li facciamo soltanto, i figli, poi li scarichiamo ad altri, nonni o baby sitters. Per la causa e per nostra buona comodità.
Magari hai figli ultra ventenni, che vanno all’università, ma non desideri trasmettere loro la fede perché A TORTO, li reputi già grandi.

Inoltre, quelli che potrebbero andare alle Eucarestie (neocatecumenali) di persona, preferiscono collegarsi con un mondo immaginario: il Michigan dell’Uganda.
Come mai questa preferenza?

GIUDICHIAMO che a te non importa nulla, che ti siedi (non cammini) e non sai che se non ti colleghi alla comunità via Zoom è il Signore che ti sta mostrando il TUO EGOISMO e la TUA APATIA verso le cose di comunità, che noi chiamiamo sante. 

GIUDICHIAMO che sperperi come il figliol prodigo, mentre magari hai assistito tutti i giorni alla Messa e hai pregato molto, cosa che il figliol prodigo non fece.

Ora, in questo lockdown [nel 2020], il Signore si mette a fare sul serio con te: vuole salvarti dal tuo OSCURO EGOISMO e dalla TUA SCHIAVITÙ DI VIVERE PER TE STESSO, che noi abbiamo già GIUDICATO su di te, anche se in realtà non possiamo sapere come stai vivendo.

Viene a scomodarti tramite il Movimento Neocatecumenale e tutto quello che permette è per il tuo bene: anche se lasci la comunità è per il tuo bene. Se TUTTO è per il nostro bene, quindi, potrebbe essere nostro bene anche lasciare la comunità. Ma noi non intendiamo affatto questo.

Non permettere al Diavolo, padre delle bugie, di interpretare ciò che stai vivendo come una punizione o una sofferenza senza senso, e di farti credere che questa è la prova che Dio non ti ama.
Scriviamo Diavolo con la maiuscola, dopotutto si merita l’onore della "maiuscola reverenziale", che è utilizzata ancora di frequente per i pronomi e aggettivi possessivi che si riferiscono a Dio, a persone o cose sacre, a persona di riguardo. 

Tu, che [in questo 2020] vivi la pandemia GLOBALE come tutti nel mondo, interpreti che questa sia PER TE una punizione o una sofferenza senza senso, anche se non si capisce perché ti dovresti considerare diverso da tutti gli altri che patiscono la tua stessa sorte e i tuoi stessi pericoli: NOI TI DICIAMO CHE TU PENSI QUESTO e che questa è l’interpretazione del diavolo.

Magari invece non l’hai nemmeno pensato, perché sai che non è una cosa che è capitata solo a te ma a tutti: comunque noi ti interpretiamo questa interpretazione del diavolo e la attribuiamo a te.
Se questa pandemia [del 2020], che fa soffrire TUTTI, fosse la prova che Dio non ti ama, dovremmo dire che Dio non ama nessuno, perché TUTTI soffrono della stessa calamità.

GIUDICHIAMO che tu, anche se con sorte uguale a tutti, hai creduto che Dio non ama proprio te, chissà perché. E GIUDICHIAMO che il diavolo vuole ingannarti, perciò ti invitiamo a non giocarti la TUA ELEZIONE per chissà quale piatto di lenticchie. 

Non sappiamo quali siano queste lenticchie. Qualcuno ti ha offerto cose diverse dal Movimento Neocatecumenale? Perché le lenticchie furono offerte da Giacobbe ad Esaù.
Probabilmente non ti è stato offerto nulla, ma noi parliamo per slogan e qui ci sembrava che stesse bene.

Tu non sei chiamato, sei proprio eletto, te lo diciamo noi che queste cose di Dio le sappiamo. A NOI Dio comunica chi è eletto e chi no.

Quindi, ricomincia a preparare i temi che I TUOI CATECHISTI TI HANNO DATO. OBBEDISCI AI TUOI CATECHISTI LAICI, ANCHE A QUELLI CHE SONO DISOBBEDIENTI LORO PER PRIMI E CHE SE NE FREGANO DI TE, come abbiamo avuto modo di evidenziare all’inizio quando tra i fannulloni disinteressati annoveravamo anche “CATECHISTI ILLUMINATI DALLO SPIRITO SANTO”.

OBBEDISCI AI CATECHISTI, ora che non ti interessa di fare bella figura perché non sei davanti a loro di persona: fallo perché preparando i temi ricevi una Parola.
La potresti ricevere anche in parrocchia da un buon sacerdote, ma NOI quella te la vietiamo.

Se possibile, ma non è detto perché i sacerdoti sono pochi, compresi quelli neocatecumenali, cercate un prete neocatecumenale che vi possa celebrare l’Eucarestia neocatecumenale, così che possiate fare le cose che facciamo noi neocatecumenali: monizioni e risonanze (anche se la Chiesa ci ha detto che devono essere brevi e solo in casi particolari), i NOSTRI canti, nel NOSTRO modo comunitario, come voi avete sempre visto fare a NOI, che facciamo scuola e dai quali dovete prendere l’esempio. 

Se non potete farlo il sabato sera, saltate assolutamente la Messa parrocchiale dei cristiani della domenica mattina e fate la “NOSTRA” la domenica pomeriggio.
Se non potete nemmeno domenica pomeriggio vi invitiamo alle NOSTRE EUCARESTIE alle 19,00 ogni sabato. Solo alle NOSTRE.

PER FAVORE NON UNITEVI AD ALTRI PER CELEBRARE L’EUCARESTIA.
Per “altri” si intende la parrocchia o comunità diverse dalla vostra. Solo con la vostra comunità o con NOI CATECHISTI.

Non unitevi a nessuno nemmeno per fare Lodi o Vespri: se siete soli o vedovi li dovete fare INDIVIDUALMENTE.
Col coniuge, se sposati.

Chi ci rimette in tutto questo sono le persone sole o i vedovi: non devono unirsi a nessuno per pregare, devono farlo in solitudine, aggiungendo questa solitudine a tutto il resto. Tanto a noi che ce ne importa: i soli o i vedovi servono per i servizi: i soli per aiutare le missioni, i vedovi per l’accoglienza. Non essendo possibile in questo tempo né l’una né l’altra, dei soli o dei vedovi non ce ne facciamo nulla.
Che preghino da soli, senza unirsi a nessuno.

Ve lo diciamo noi, che siamo i VOSTRI CATECHISTI. NESSUN ALTRO LO È, specialmente chi non appartiene al NOSTRO MOVIMENTO, per esempio i sacerdoti non neocatecumenali.
Non essendo VOSTRI CATECHISTI, non li dovete ascoltare. Dovete ascoltare SOLO NOI, nessun altro.

Il Signore, NEL SUO AMORE, TI HA DATO NOI. NOI SIAMO L’ESPRESSIONE DELL’AMORE DI DIO PER TE. Non fare caso se siamo stati eletti dalla comunità, non di certo in base alla fede, ma in base a parentele, amicizie e simpatie, dove il Signore non c’entra nulla. Oppure perché parlavamo bene davanti e razzolavamo male dietro (caso diffusissimo).

SE NON AMI NOI, FRATELLO, È SEGNO CHE TI DEVI CONVERTIRE, PERCHÉ DISPREZZI I CATECHISTI CHE DIO TI DÀ.
Noi lo diamo per scontato e su questo non si discute.

QUINDI, NON CI DISPREZZARE: CHI DISPREZZA I SUOI CATECHISTI LAICI, VOTATI DALLA COMUNITÀ IN BASE A SIMPATIE, AMICIZIE E PARENTELE, SPUTA NEL PIATTO IN CUI MANGIA ED È SEGNO DI MANCATA CONVERSIONE.

IL CONVERTITO AL CRISTIANESIMO GUARDA A DIO, IL CONVERTITO AL KIKIANESIMO GUARDA A NOI CATECHISTI, ESPRESSIONI-CLONE DEL DIO KIKO.

A volte ci chiamano per dirci che non sanno cosa fare poiché i loro catechisti non li hanno informati.
Non chiedetevi perché i catechisti non li hanno informati su cosa fare: rientrano sempre tra quelli tiepidi e disubbidienti ai quali ci riferivamo sopra, che non fanno quello che NOI diciamo.
Se ve lo chiedeste, la risposta vi allontanerebbe dal Movimento: chi vorrebbe “catechisti illuminati da Dio” che si disinteressano dei "catecumeni" e se ne fregano di partecipare alle riunioni online della comunità su Zoom, un po’ come ha fatto Kiko dall’inizio della pandemia [siamo nel 2020] non facendosi mai vedere, pandemia che noi stessi abbiamo detto essere iniziata ormai 5 mesi fa?

Per questo, sperando che stavolta ci obbediate, perché altrimenti perdiamo la presa su di voi, vi carichiamo di impegni.

Ti vogliamo riacchiappare...

Il sabato pomeriggio vi invitiamo ad unirvi alla celebrazione della parola CON LA VOSTRA COMUNITÀ, NON CON ALTRI. Ci deve essere un gruppo di fratelli che preparano la parola (via Zoom) e ci devono essere le solite monizioni, i canti, le risonanze, in un collegamento a distanza alquanto ridicolo quanto triste.

La cosa vi impegnerà circa due orette. Se siete pochi come ultimamente succede, anche meno.

Per cui, visto che per i neocatecumenali il sabato è il “giorno del Signore” come per gli ebrei, appena finito scollegatevi dalla celebrazione della Parola ed immediatamente collegatevi con l’Eucarestia delle 19,00. Se trovate un presbitero neocatecumenale, fatelo con la vostra comunità, altrimenti con NOI. NON CON ALTRI.

Riprendete via zoom la CONVIVENZA MENSILE: Lodi al mattino (stavolta i soli e i vedovi si possono collegare), scollegamento per pranzo e ricollegamento per due ore nel pomeriggio, così fate il giro d’esperienze telematico.

Riprendete le SCRUTATIO DEI GIOVANI, che hanno bisogno di essere incoraggiati e nutriti.
Ma non da persone o preti qualsiasi, bensì dai PROPRI CATECHISTI che, chissà perché, forse per svogliatezza e demotivazione, le avevano interrotte.

Vi sembra tanto celebrare la Parola di sabato pomeriggio, prepararla a turni, di seguito celebrare l’Eucarestia rigorosamente neocatecumenale, fare la convivenza mensile e la Scrutatio dei giovani, il tutto via Zoom?
Ma come, fino a inizio 2020 quando non c’era ancora la pandemia facevamo ben altro, ci divertivamo un sacco!
Viaggi, 100 piazze, sinfonie, raduni, pellegrinaggi con parola al caso per la vita, annunci vari, chiamate vocazionali a desta e a manca, fine cammino in Terra Santa, Matrimonio spirituale in Terra Santa, alberghi di lusso, King David a Gerusalemme, missioni a 2 a 2… ci davamo un gran daffare. Bei tempi!
La SOCIALITÀ era al massimo.

Ora, senza la SOCIALITÀ, NON VI INTERESSA PIÙ NULLA?
ALLORA ERA QUELLA CHE VI TENEVA UNITI!
ALTRO CHE FEDE E SIGNORE, SIGNORE…

Siccome voi non potete decidere nulla col vostro libero arbitrio, sia il Signore a concedervi di OBBEDIRE A NOI CATECHISTI, AUTORI DI QUESTE “POVERE” RIGHE ESIGENTI, MINACCIOSE E GIUDICATORIE.

NOI pensiamo infatti che IL SIGNORE abbia interesse a far sì che VOI obbediate a semplicissimi CATECHISTI LAICI, ripetitori della dottrina di Kiko ed inquisitori senza titolo delle vostre coscienze.

Ma ricordate, quello che vi abbiamo detto vale solo per la zona di San Carlos, di cui NOI SIAMO CATECHISTI.
Esiste infatti un PERICOLO: che vi CONFRONTIATE E CAPIATE COSE CHE NON VI RIGUARDANO.
Lo diciamo perché magari altrove fanno diversamente, sono seduti, o troppo avanti per voi. 

Da noi non è come nella Chiesa, dove le cose sante riguardano tutti allo stesso modo.
Da noi c’è l’”arcano” e i pivellini non si possono mischiare con gli Eletti.”

Slogan conclusivo: LA PACE

(Mai nessuno a cui sia fregato veramente che la PACE arrivasse su quel “fratello”. E’ un modo di dire. Utilizzare l’ebraico Shalom doveva sembrare troppo azzardato, sennò l’avrebbero adottato, come hanno fatto per la massonica menorah ebraica e molto altro)


Come si è potuto notare, la Chiesa è stata rammentata solo in funzione del Movimento Neocatecumenale, MAI come corpo UNITO dei figli di Dio. L'UNITÀ VALE SOLO ALL'INTERNO DEL LORO MOVIMENTO (qualora ci fosse).
Quando parlano di Chiesa, intendono la CHIESA GERARCHICA, perché il "popolo" sono solo loro ed il loro Movimento. 
Tutto il resto è da catechizzare da LORO, VERO POPOLO DI DIO CON LA FEDE ADULTA, che dipende direttamente dalla CHIESA GERARCHICA.

giovedì 21 dicembre 2023

KIKO, IL PROFETA (BEH, NON TUTTI I KIKOS CI CREDONO...)

Nel disperato tentativo di conclamare Kiko Argüello come "profeta", alcuni ci provano imbonendo i frequentatori dell’ex proibito facebook, oggi appannaggio anche e specialmente di presbiteri neocatecumenali che lo utilizzano per diffondere il verbo kikiano.

Dalla pagina facebook di un presbitero peruviano, poi ripresa dalla più estesa pagina facebook “Camino Neocatecumenal Internacional", arrivano messaggi che sanno di disperazione.

Dobbiamo evidenziare però che solo poche persone acclamano nei commenti a Kiko “il profeta”: la maggioranza, anche dei neocatecumenali, glissa sul punto o si focalizza su Papa Francesco e San Francesco d’Assisi.
Sono i più semplici, di solito, che cascano nella rete. Oppure i più interessati a far passare questo messaggio.
I neocatecumenali latinoamericani stessi lo accolgono poco.
“Che vorrà dire il Signore con questo fatto?”

Notare: San Francesco ha l'aureola, Papa Francesco
ha lo zucchetto papale, Francesco Argüello ha la SUA 
croce astile di produzione propria

Nella festività di san Francesco, un presbitero neocatecumenale scriveva (traduciamo qui sotto), corredando con foto, affinché sia più immediato il messaggio:
“Un saluto fraterno a tutti quelli che si chiamano FRANCISCO, oggi che festeggiamo San Francisco d'Assisi, a cui il Signore concede la santità e l'amore per i più poveri della terra. E preghiamo allo stesso tempo per il nostro Papa Francesco affinché confermi nella fede tutti i fratelli, affinché tutta la Chiesa rimanga in comunione con lui per il legame dell'unità, dell'amore e della pace. E preghiamo anche per Francesco "Kiko" Argüello, affinché il Signore continui a dargli la forza di annunciare la buona notizia fino al confine della terra.”
Si attaccano a tutto, ogni occasione è buona...
Strumentalizzano la ricorrenza di San Francesco d'Assisi per poter parlare del loro "profeta".

Ecco, Santa Sede, ma un prete così, che considera profeta un mistificatore, un uomo dubitabile, che ragione ha di rappresentare la Santa Chiesa?

I commenti che inneggiano al "profeta" proporzionalmente sono pochi, ma qualcuno ci crede:
"San Francesco d'Assisi, concedimi il tuo cuore umile, e fare la volontà del Padre Celeste, grazie Signore per aver conosciuto il cammino neocatecumenale!! Benedizioni a Papa Francesco, al PROFETA KIKO, a Padre Gilberto [ndr. il prete che ha postato in facebook] che la luce divina illumini per loro... Sulla strada della santità."
Si inserisce però anche un commento critico, non sappiamo se da neocatecumenale o meno:
"Il primo è un grande santo, il secondo è il Santo Padre,
e il terzo un peccatore come tutti.
Lascia che Dio sia Dio, smettila di bestemmiare"
Un neocatecumenale addirittura scrive:
"Posso essere nel cammino, ma considerare Kiko Argüello profeta, è un po' troppo fanatismo"
Ma altri continuano:
"Ringrazio [Dio] per aver conosciuto il cammino neocatecumenale!
ti chiedo, o Dio, di prenderti cura del NOSTRO PROFETA
affinché continui ad evangelizzare tutti!
TRE SANTI... Dio benedetto.
È una benedizione tripla"
Potremmo spiegare al commentatore che sì, il primo è un santo, il secondo è il Santo Padre, ma Kiko Argüello è santo solo nella sua testa...

Nelle pagine facebook del Camino Neocatecumenal Internacional, dopo aver riproposto la pagina del presbitero neocatecumenale, insistono:
"SAN FRANCESCO D'ASSISI
In questo giorno del santo mendicante, vogliamo elevare le nostre preghiere al Signore per Francesco Argüello, che porta il nome del santo, affinché continui ad essere strumento per l'annuncio del Vangelo a questa generazione come lo era il fratello di Assisi".
Non dimenticare fratello di fare una preghiera per lui. Bisogna sempre essere grati per i PROFETI che il Signore ha inviato nelle nostre vite."
Alcuni (pochi) allocchi, anche qui rispondono:
"Grazie eternamente a Dio per questo GRANDE PROFETA.
Ti ho amato in Cristo Gesù"
"Grazie Signore Gesù per questo PROFETA che annuncia e denuncia. come faceva Paolo."
"Il Signore gli restituisca il cento per uno perché è il PROFETA scelto per annunciare il kerigma"
"CHIARO PREGHIAMO PER QUESTO PROFETA DEL NOSTRO TEMPO, COME CONOSCIAMO CARMEN HERNANDEZ, SAN GIOVANNI PAOLO II, GRANDI PERSONAGGI, ANNUNCIATORI DEL KERIGMA E OGGI SONO IN CIELO INTERCEDENDO PER TUTTI QUELLI CHE SONO STATI QUI, CAMMINANDO ALLA LUCE DELLA FEDE. GESU CRISTO È RISUSCITATO E CI ACCOMPAGNA PER PORTARCI NELLA COMUNITÀ D'AMORE."
Già Rino Rossi tentava di definire Kiko come "profeta" nell'annuncio di Pasqua online 2020.
Come mai tutta questa smania?
Sarà che mettono le mani avanti stimando vicina la dipartita di Kiko?
Intanto preparano il terreno...

A giudicare da questa nuova "svolta" che passa l'Argüello da "vostro catechista scelto da Dio per voi", "Giovanni Battista in mezzo a voi", al tentativo di dipingerlo "profeta", in una accezione relativamente nuova e ben superiore alle precedenti, ci si legge molta strategia, ma anche tanta strizza e disperazione.

giovedì 14 dicembre 2023

Il Cammino non educa alla vita cristiana, ma alla disperazione

Cristo schiaccia Satana e trae i giusti fuori dagli Inferi

Mettiamo in evidenza la testimonianza di uno storico lettore e commentatore del blog. Lasciamo spazio alle sue parole. Tengo a sottolineare che il suo dolore, che traspare chiaramente dallo scritto, è anche il nostro e siamo in comunione con lui. Tante, troppe persone hanno avuto esperienze simili, compreso chi scrive. 

In calce aggiungeremo alcune brevi considerazioni.

"Salve a tutti, è da un bel po' di tempo che non riscrivo sul blog anche se in tutti questi anni gli ho sempre dato un'occhio... sono un figlio di genitori neocat...

Ricordo quando m'imbattei in questo blog una decina di anni fa quando avevo 20 anni, il quale mi confermò tutte le mie sensazioni e paure, ed uscii quindi dal cammino dopo che i catechisti intervennero in maniera molto pesante nella mia vita, delegati in parte dalla mia famiglia, nel cercare di risolvere alcune problematiche psicosomatiche che mi portavo dietro ed anche però alcune dinamiche familiari sul quale non avevo molto potere... Certo che mettere in dubbio, da solo contro la famiglia ecc., tutto quello a cui avevo creduto nell'adolescenza, non fu una passeggiata.. 

La mia "missione" divenne quella di portare fuori dal cammino gli altri miei coetanei finendo per rovinarmi un po' tutti i rapporti... dopo di che non son riuscito a trovare un percorso alternativo valido che mi potesse fare crescere nella Fede ma anzi mi sono buttato a capofitto in cose di cui ora mi vergogno molto cercando però di tener tranquilli i genitori, per far loro capire che non avevo bisogno del cammino per stare bene... A lungo andare mi arresi e ripresi un po' a pezzetti e bocconi, anche se dopo un po' mi fermavo sempre poiché non riuscivo a sopportare tutta quella teatralità che c'è nel CNC con sempre il solito copione che va in scena senza neanche un po' di spontaneità...

Finii, magari anche ipocritamente (da parte mia), anche per alzarmi al palco di Kiko in occasione di una GMG poiché con le ragazze l'ultima storia risaliva ai tempi delle scuole medie... Ma il percorso si interruppe dopo il primo incontro poiché non mi richiamarono. Successivamente iniziai a lavorare nella ristorazione quindi lasciai di nuovo la comunità e son andato avanti diversi anni senza di loro, andando soltanto ai matrimoni o alla Veglia. Nel frattempo non ho quasi più curato la parte spirituale, son finito nel fare delle cose riprovevoli, ho cercato di mettere la soddisfazione in un lavoro che mi piaceva senza però riuscire a mettermi i soldi da parte poiché ero pagato poco e male, ho sfruttato al volo un occasione di lavoro fuori regione pensando che fosse la volta buona la quale poi si è rivelata una truffa, ho perso le speranze nel trovare la ragazza, mi sono affidato eccessivamente a varie compagnie di amici senza neanche conoscerli così bene, mi sono ammalato di una malattia che si prende nei rapporti sessuali, il rapporto con il Signore è stato fermo nell'andare in Chiesa a pregare, e a fare foto, nelle vacanze in solitaria che ho fatto in questi anni stile Pellegrinaggio ma da solo... 

La mia ultima storia con le ragazze è ancora quella delle medie, son stato lasciato e ho lasciato le varie compagnie di amicizie che ho frequentato, ad eccezione degli amici con i quali sono cresciuto da ragazzino, sono ancora a casa con i miei genitori, faccio un lavoro molto meno soddisfacente ma perlomeno pagato meglio e per finire non riuscendo più a fingere con la mamma soprattutto, di stare bene.. sono rientrato in comunità con enormi sofferenze poiché mi chiedo se non avessi fatto meglio a pregare un po' di più e star più tranquillo negli anni scorsi o perlomeno nel trovare davvero un percorso valido alternativo prima di buttarsi in un tunnel di peccati dal quale poi diventa durissima uscirne.. 

Certo anche loro non lì vedo così progrediti nella Fede e continuo ancora a non accettare di buon grado il ruolo dei catechisti oltre al controllo sui soldi... alla fine ho fallito in tutti i miei ideali e valori che pensavo di rappresentare anni fa e debbo dire che per come va il mondo ora, l'avere un gruppo di persone (soprattutto i coetanei della stessa età) con i quali almeno provi ad essere Cristiano e condividi la sofferenza non è poi una cosa da disprezzare così tanto anche se rimangono gli enormi problemi da voi ben riportati in questo blog ma purtroppo anche da soli ci si può fare molto male... Non lo so, questo è quello che mi sento di scrivere stanotte, ognuno ha la sua storia ed è importante che ognuno scelga liberamente ciò che è meglio per sé stesso..."

Nostre osservazioni:

  1. Il CNC ha fallito in modo plateale riguardo alla sua prima dichiarata missione, ovvero formare "adulti nella fede" (qualunque cosa significhi ciò). Dopo anni di Cammino - che implicano scrutatio, passaggi, preghiere, pellegrinaggi, celebrazioni, preparazioni.... - in Simich, come in tanti altri, me compreso, il seme non solo non attecchisce nella buona terra ma produce frutti malati. Nel Cammino naturalmente, principale dogma del kikianesimo, si attribuisce la responsabilità al malcapitato: è lui a non aver capito o non aver "fatto bene il cammino" (ricordate, il cammino è tutto un "fare"), con il sottinteso che la colpa è sua. Né i catechisti né l'insegnamento impartito sono criticabili.
  2. Nel CNC si vive un rapporto con il peccato basato esclusivamente sul senso di colpa. Non si indaga sulle cause, non si insegnano modi per curarne le radici, in sintesi non si fa nessuna direzione spirituale. Tutto è vissuto in modo schizofrenico, ovvero: da una parte non si può non peccare perché "il peccato abita" nell'uomo (quindi come te ne liberi?) ma se pecchi sei un traditore malato e subisci pesantissime reprimende quando ti trovi costretto a parlarne in pubblico, cioè nella comunità, anziché solo ed esclusivamente nel segreto del confessionale dove solo Dio può entrare.
  3. Nel CNC non c'è nessuna vera conoscenza di Dio e il legame con Lui è mediato attraverso il Cammino che ne diventa l'unico interprete. Poiché il rapporto personale con il Creatore e con il Signore Gesù è nei fatti sminuito e sostituito con un invasivo e granitico senso di appartenenza comunitaria, è logico che stando al di fuori si perda rapidamente il contatto con il trascendente, il divino e quindi la pratica cristiana. La rovinosa caduta nel peccato comune a quasi tutti quelli che sono nati in famiglie neocat e che decidono di allontanarsene, è causata dall'insegnamento di Kiko che sostituisce l'immagine di Dio con la Comunità (ricordate: Dio è Parola, Liturgia, Comunità, il sacro "tripode", senza il quale il camminante è annientato). Per loro, allontanarsi dalla comunità equivale a lasciare Dio.
  4. In aggiunta a quanto espresso nel punto 3, voglio sottolineare quanto possa essere pernicioso un meccanismo del genere. La psiche e l'anima sono intimamente collegate, i danni subiti dall'una possono influire anche sull'altra in modo molto serio. Il Cammino causa anche danni alla psiche, per gli insegnamenti sballati di Kiko e la psicologia d'accatto che praticano regolarmente i catechisti, immaginate cosa può accadere se una persona viene convinta di essere rifiutata da Dio poiché non va più in comunità. Quanto può essere doloroso e dannoso arrivare a pensare che non stare in comunità significa aver tradito il proprio Creatore ed essersi allontanati dalla Sua volontà? Questo dolore avvelena l'anima e lo so bene perché l'ho provato anche io per molti anni. Riuscire a capire che quella è una menzogna richiede tempo e lavoro su se stessi.
  5. Molti dei problemi che Simich ha avuto e che tanti altri come lui vissuti in Cammino hanno sperimentato (ad esempio timidezza, difficoltà nelle relazioni sociali, ecc.), sono perfettamente risolvibili con una buona combinazione di terapia psicanalitica e vita spirituale, con la seconda prevalente. Tuttavia il Cammino fallisce in entrambe, perché non raccomanda la cura della mente e peggio fornisce strumenti spirituali che attingono a un immaginario protestante/gnostico, quindi la cura è peggiore della malattia.
  6. Dopo anni di Cammino molti ne diventano schiavi, letteralmente. Non sono più in grado di pensare indipendentemente dal Cammino e dalla Comunità, non credono sia possibile vivere senza e stare bene, meno che mai avere una vita spirituale vivificante. I neocat scambiano questa sensazione di adesione irrinunciabile al CNC come attaccamento a Dio, ma se davvero fosse così potrebbero allontanarsi dal Cammino senza problemi, perché Dio è ovunque nella Chiesa. A differenza di quanto succede in altri movimenti "intensi" come Opus Dei, Equipes Notre Dame, ecc., dove all'abbandono in genere non corrisponde un'allontanamento dalla Chiesa (tranne casi rari), nel Cammino la maggioranza delle persone che si allontanano dopo molti anni di frequentazione finiscono per abbandonare la Chiesa.
Nota finale: Come uscire dal CNC con meno traumi possibile.

Se ci si trova in una condizione di fragilità caratteriale o spirituale, per quanto il Cammino possa essere deprecabile, il mio consiglio personale è di non troncare di netto con la setta. Essendo appunto tale, è meglio uscirne dopo essersi rafforzati e corazzati, utilizzando strumenti umani e soprannaturali. Forse anche un buon esorcismo minore o preghiera di liberazione potrebbero aiutare. Raccomandarsi all'intercessione dei Santi, e della Vergine, acerrima nemica di tutte le eresie, è pratica di sicura efficacia. Solo dopo aver costruito rapporti alternativi stabili, aver ripreso i contatti con amici e parenti non neocat ed essersi inseriti nella comunità parrocchiale di riferimento, è possibile gradualmente ridurre la frequenza alle celebrazioni della parola e alla loro "messa", e a tutti gli altri impegni (convivenze, scrutini, catechesi, incontri, pellegrinaggi...) staccando i lacci uno alla volta e sostituendoli con ponti (la parola legami non mi piace molto) solidi verso il mondo che ci circonda e in particolare con il resto del popolo cattolico. Pian piano inizieranno a cadere tutte le costrizioni, i pregiudizi e le ferite potranno guarire. 

Ci vorrà tempo, e tanta, tanta pazienza.

giovedì 7 dicembre 2023

ADESSO LI DIAMO NOI I NUMERI. CANADA

Progettone mastodontico per un
seminario Redemkikos Mater in Canada

Riguardo al Canada, siamo potuti addivenire ad una più capillare conoscenza delle situazioni perché esisteva un sito abbastanza curato (almeno fino al 2020) e con molte informazioni.

Vediamo quindi quanto “pesa” il tanto presente Movimento Neocatecumenale in 135 nazioni su 208 al mondo. Cioè quanto ogni bandierina comporta in numeri, dato che siamo abituati a sentire sempre sparare numeroni altissimi, senza che mai se ne abbia precisa contezza. Immaginiamo, ma spesso non sappiamo con certezza.

È vero che nel mondo alcuni territori sono più “accoglienti” di altri e "ospitano" il Cammino in maniera più massiccia, ma per la stragrande maggioranza non è così: sono solo una bandierina come quella che i primi astronauti misero sulla luna. C’erano stati, ma la luna non è stata colonizzata, è rimasta solo una bandierina.

Se stimiamo che ogni comunità sia composta da una trentina persone (siamo stati già piuttosto generosi), su questo numero potremo basare i calcoli, senza prendere troppo sul serio i numeroni sempre variabili proposti di volta in volta dai fratelli più facinorosi. Anche questa è una possibilità che ci dà il mondo informatico: prima potevano vantare la loro acciuga dicendo che era una balena. Adesso meno.

Ho il sospetto che addirittura certa stampa che dichiara il Movimento Neocatecumenale come uno dei più sostanziosi, se non proprio il più sostanzioso di tutti, si basi sulle dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati, perché in realtà questo Movimento ha connotati molto locali: Italia, Spagna ed America Latina. Altrove poco o pochissimo, rispetto al numero di cattolici presenti in ogni nazione.

Ci avevano abituati a credere che ovunque sia come qui da noi e che se, per esempio, viene fatto un incontro vocazionale in un certo luogo, sia perché lì il Movimento Neocatecumenale è radicato: non pare proprio che sia così. E’ la propagazione mediatica che lo fa credere, in realtà sono 4 gatti, comprese le famiglie in missione che da sole costituiscono una buona percentuale neocatecumenale.

Crediamo inoltre che queste famiglie, figli compresi ed anche seminaristi ed itineranti, vengano contati due volte nei numeri neocatecumenali, sia nella comunità di origine che in quella nel luogo di missione, perché anche lì vanno a formare le loro personali comunità, ma appartengono sempre anche a quella in cui hanno cominciato, tornando ogni volta che ci sono da fare passaggi o per altri appuntamenti.

Questo per dire che ci troviamo di fronte ad un fenomeno bizzarro: pare che siano un esercito, ma in realtà quel che hanno di veramente comprovato sono solo strutture su strutture, soldi a palate ed agganci potenti.

Il che dovrebbe impensierire ancora di più, perché significa che si è tentato e si tenta di accreditare qualcosa di inconsistente per motivi che non sono prettamente attinenti all’accettazione ed alla diffusione nel mondo cattolico.

In verde il numero delle parrocchie che ospitano il Movimento Neocatecumenale nel 2020 e il numero da noi stimato (in eccesso) dei neocatecumenali presenti in diocesi. In giallo il numero delle parrocchie e dei cattolici nella diocesi.


ARCIDIOCESI DI QUÉBEC - Cardinale Gérald C. LACROIX

6 parrocchie su 1782, con 15 comunità.
4.242 sacerdoti + 13.000 religiosi 
450 neocatecumenali  su 6.049.462 battezzati (i battezzati sono il 75% della popolazione)

La 1° comunità storica, nella parrocchia di Sainte-Angèle-de-Saint-Malo, è composta da meno di una trentina di persone ed ha subìto 3 fusioni. Nacque nel 1978 ed ha finito il cammino nel 2007, dopo 29 anni.


ARCIDIOCESI DI GATINEAU -  Mons. Paul-André DESROCHERS Arcivescovo

1 parrocchia su 53, con 2 comunità
62 sacerdoti + 140 religiosi
60 neocatecumenali  su 283.022 battezzati (80,0% della popolazione)


ARCIDIOCESI DI MONTREAL - Mons. Christian LÉPINE Arcivescovo

5 parrocchie su 179, con 9 comunità
923 sacerdoti + 3.300 religiosi
270 neocatecumenali su 1.742.000 battezzati (70,6% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI OTTAWA - Mgr Terrence PRENDERGAST, s.j. Arbishop

2 parrocchie su 107, con 3 comunità
283 sacerdoti + 700 religiosi 
90 neocatecumenali su 441.798 battezzati (47,9% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI ST-BONIFACE - Sua Eccellenza  Mons. Albert LeGatt Arcivescovo

2 parrocchie su 86, con 3 comunità
86 sacerdoti + 210 religiosi 
90 neocatecumenali su 123.890 battezzati (22,7% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI TORONTO - Card.  Thomas COLLINS Archbishop

6 parrocchie su 225, con 17 comunità
791 sacerdoti + 1000 religiosi 
510 neocatecumenali su 2.091.237 battezzati (31,7% della popolazione)


ARCIDIOCESI DI VANCOUVER - Mgr J. Michael Miller, CSB Archibishop

3 parrocchie su 76, con 6 comunità
216 sacerdoti + 140 religiosi 
180 neocatecumenali su 437.181 battezzati (14,9% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI WINNIPEG - Mons. Richard Gagnon  Archevêque

1 parrocchia su 88, con 1 comunità

87 sacerdoti + 120 religiosi tra 

30 neocatecumenali su 163.730 battezzati (27,6% della popolazione)


DIOCESI DI SAN PAOLO - Mons. Paul Terrio Bishop

1 parrocchia su 38, con 1 comunità
28 sacerdoti + 20 religiosi 
30 neocatecumenali su 107.168 battezzati (42,3% della popolazione)


Le diocesi di TORONTO, QUÉBEC e VANCOUVER hanno ognuna un seminario Redemptoris Mater.

TORONTO, eretto nel 1999. Adesso sembrano esserci 9 seminaristi neocatecumenali.

Redemptoris Mater Toronto

QUEBEC, eretto nel 2009. Fu aperto con 8 seminaristi. Nel 2020 sembra ci fossero 11 seminaristi neocatecumenali.

Redemptoris Mater Québec

VANCOUVER, eretto nel 2013. Per 2 anni ha avuto per sede una parrocchia ed ospitava 6 seminaristi neocatecumenali. Nel 2020 sembra ce ne fossero 6 o 7.

Seminario Redemptoris Mater Vancouver.
QUI il video del seminario

Ma a loro questo edificio non basta. 

Hanno incaricato uno studio di progettazione, lo Studio Hub Architets, per costruirne uno ex novo.
Per un numero minuscolo di seminaristi.

Altre immagini dei progetti del nuovo
milionario seminario
Redemptoris Mater di Vancouver


Vediamo allora che in uno Stato grande come il Canada, che conta 15 milioni di cattolici su una popolazione di 32 milioni di persone (equivalente a più di metà della popolazione italiana), il Movimento Neocatecumenale è presente da più di 40 anni con SOLTANTO 57 comunità.

Cioè l'intero Canada è l’equivalente di un paio di parrocchie fortemente neocatecumenalizzate con ciascuna più di 25 comunità.
Ce ne sono centinaia di più nella sola Roma.

Se consideriamo che non è assolutamente vero che le comunità sono composte da una cinquantina di persone, ma spessissimo meno della metà, i numeri diventano ridicoli per gli sforzi prodotti, soprattutto inspiegabilmente economici.

Da aggiungere la considerazione anche che molti membri di queste comunità sono famiglie in missione con tutto lo stuolo dei figli e che pure i seminaristi vengono aggiunti ad una comunità locale.

Altro che numeroni!

La prima comunità canadese, nata nel 1978, è il frutto di 3 comunità “fuse” negli anni e conta appena 26 persone.

È normale che le altre abbiano la stessa sorte, specialmente in parrocchie dove da sempre c’è una sola comunità e non si riesce a fare la seconda, cioè la maggioranza.
Nessuno può venirci a raccontare che in quelle parrocchie la comunità si è formata l’anno scorso: sappiamo già bene che non è così.

Anche qui da noi succede che non si riescano a formare ulteriori comunità dopo la prima o la seconda, o anche che l’unica comunità esistente sia il frutto di chissà quante fusioni.
Quando si fanno le fusioni è perché le comunità sono sensibilmente calate di numero a causa certamente di qualche decesso, ma principalmente di abbandoni negli anni.
Per raggiungere un numero “decente” si ricorre quindi alla fusione oppure, come ultimamente ho visto fare copiosamente, si lasciano comunità con poco più di 10 “fratelli”. Però conta come una comunità di 30, anche se per farne una di 30 ce ne vorrebbero quasi 3.

Ma nonostante la totale irrilevanza neocatecumenale,
in Canada ci sono ben 3 seminari Redemptoris Mater!

Quelli cioè destinati a formare sacerdoti che prima o poi lasceranno il Canada…
E il primo esiste da ben 21 anni!

Le Arcidiocesi in Canada sono 17 e in quasi 45 anni i neocatecumenali hanno sfondato SOLO in 8, molto spesso con una sola comunità in una sola parrocchia, o al massimo due.

Esistono solo in 27 parrocchie sulle totali 2634 dell’area interessata.

Conteggiando generosamente, come dicevamo, una media di 30 persone per comunità, in tutto il Canada esistono soltanto 1710 neocatecumenali su 15 milioni di cattolici, compresi quelli “della domenica”, quelli che appartengono ad altri Movimenti, quelli che fanno parte di istituti religiosi e quelli che si sono allontanati dalla Chiesa.

Tutto questo in ben quasi 45 anni di presenza sul posto.

Ora, che si possa dar retta all’Argüello ritenendo che 14.998.290 cattolici canadesi siano tutti “religiosi naturali” della domenica e che solo i suoi 1700 siano cristiani adulti, ci pare solo follia…

Sappiamo bene, inoltre, che all’interno delle comunità ci sono i talebani, ma ci sono anche gli "scaldasedie", quelli che vanno e vengono, e che comunque sono conteggiati nei numeri: potremmo chiamarli “neocatecumenali del sabato” o del “mercoledì”, perché vanno solo ogni tanto alle celebrazioni che restano loro comode, oppure quando ne hanno voglia. Sono i “satelliti”, che però ingrossano le fila: potremmo benissimo assimilarli ai “cristiani della domenica”, quelli che secondo i neocatecumenali vivono insufficientemente la loro fede.
Sì, perché anche la “chiesa neocatecumenale” ha i suoi "neocatecumenali all’acqua di rose" e spesso sono anche molti, specialmente da quando decine d’anni fa è iniziato il lassismo.

Solo nella mia ex comunità, frutto di ben 6 fusioni, alla fine del cammino di questi ce n’erano almeno 4 o 5. Ma si contavano regolarmente e facevano numero.
In effetti, una comunità che avrebbe dovuto essere di circa 280 persone ed anche più, se si contano gli inizi di ogni singola comunità fusa, è arrivata alla fine con scarsamente 35 persone.
Sfido che si debbano contare anche i "satelliti scaldasedie", altrimenti che resterebbe?

No, ce lo risparmino i neocatecumenali: non resterebbero solo gli “eletti”, il “piccolo resto”. 

Restano invece solo quelli che non vogliono rinunciare ad una immaginaria posizione interna, coloro che non riescono a staccare per paura delle conseguenze o coloro che ci vanno per socialità.
Una netta minoranza, invece, ancora ci crede.

giovedì 30 novembre 2023

MENZOGNA PRIMORDIALE - (LA PARROCCHIA INTESA COME "COMUNITÀ DI COMUNITÀ")


Le parole hanno il loro valore ed il loro significato, perciò se dico: “NUOVA STRUTTURA COMUNITARIA PARROCCHIALE”, quello che voglio intendere è che “La parrocchia avrà una nuova struttura comunitaria”.

Non si presta ad interpretazioni.

Tanto è vero questo, che dopo il disegnino “atomico” se ne dà anche la spiegazione:

LA COMUNITA’ PARROCCHIALE E’ FORMATA DA PICCOLE COMUNITÀ, DI UN NUMERO DI MEMBRI NON SUPERIORE A 30”.

E’ molto chiaro.

Siccome questo disegnino dell’Arguello risale al 1967, quando ancora non era arrivato in Italia ed aveva al suo attivo solo 3 comunità catechizzate, da questo proclama si possono dedurre diverse cose:

1) Il Movimento Neocatecumenale È NATO A TAVOLINO.
Ancor prima di iniziare, in pratica, la sua contaminazione, aveva già chiaro come avrebbe dovuto essere la “parrocchia del futuro”, senza alcuna esperienza pregressa su cui poggiare se non la chiesa primitiva numericamente ridotta, ma come mera dichiarazione di intenti futuri. In un’altra pagina dello stesso libercolo si spiega anche la suddivisione dei 3 tempi: una prima fase di CONVERSIONE, una seconda di INIZIAZIONE e una terza di RINNOVAMENTO BATTESIMALE.

2) L’idea che il Cammino non dovesse finire ma RIMANERE PER SEMPRE.
Si deriva facilmente dal fatto che, se la vita della comunità fosse “a termine”, sarebbe praticamente impossibile mantenere la struttura “atomica” qualora progressivamente le comunità che la compongono debbano sciogliersi per compimento del percorso e non si sia avuto sufficiente ricambio per formarne di altre (ipotesi molto probabile e confermata dalla storia attuale), in un disegnino tipo questo:

"Parrocchia atomica" se le comunità finissero il Cammino.

Questo perché coloro che hanno finito il percorso ritornano in via naturale ad ingrossare le fila dei “parrocchiani semplici”, non appartenenti più ad alcuna “comunità”.

3) A Giovanni Paolo II fu MENTITO SAPENDO DI MENTIRE quando gli fu dato ad intendere che questo “percorso iniziatico” sarebbe durato 7 anni.
Fin dall’inizio la mira ultima era trasformare le parrocchie in una “NUOVA STRUTTURA”.

4) Il Movimento Neocatecumenale ha FALLITO L’OBIETTIVO perché nessuna parrocchia al mondo è divenuta “atomica”, incarnando la “nuova struttura”, perché da sempre il Movimento Neocatecumenale al più è “convissuto” con altre realtà, come una piccola parte di un tutto più grande, o al massimo è convissuto coi “cristiani della domenica”, cani sciolti che non hanno saputo apprezzare quant’è bello DIVIDERE ciò che la sapienza bimillenaria della Chiesa ha previsto dovesse stare UNITO.

5) L’Argüello, o chi c’era dietro di lui a suggerirgli una cotanta organizzazione mefiticamente “innovativa” A TAVOLINO, è un personaggio delirante, insieme alla delirante Carmen ed al farneticante Farnes, che solo per aver trascorso due o tre anni alle baracche, dove la faceva da padrone perché nessuno era in grado di smentirlo (mentre contemporaneamente si interessava anche delle mostre di Gremio 62), a soli 27 anni si credeva di poter CAMBIARE LA STRUTTURA PARROCCHIALE BIMILLENARIA, portandola da “unita” a “divisa”, in un’immaginaria Chiesa del futuro che Gesù non ha permesso.

Sia lodato Gesù Cristo.

giovedì 23 novembre 2023

Ah, ecco il perché del TABERNACOLO A DUE PIAZZE...

La Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, nel 2005 ha proposto una relazione a cura di Mons. Mauro Piacenza, sulla storia ed il significato del tabernacolo nelle Chiese cattoliche.
Senza dubbio, quello che si evince dal lungo scritto è che il tabernacolo è il luogo dove custodire il Corpo di Cristo presente nelle ostie consacrate:

“Lì c’è la PRESENZA “REALE” non perché le altre presenze non siano vere (“reali”) ma per antonomasia, perché è SOSTANZIALE e, in forza di essa, Cristo, Uomo-Dio, si fa presente TUTTO INTERO.”

Esempio di tabernacolo cattolico

Si rimprovera la tendenza, sviluppatasi negli ULTIMI 40 ANNI, ad appiattire l’assemblea, separandola dal Sacrificio e quindi dando meno importanza al Corpo di Cristo:

“Negli ultimi quarant’anni questa idea dell’assemblea si è appiattita in un ORIZZONTALISMO SQUILIBRATO, perché separato dall’idea fondamentale di sacrificio. Così l’Eucarestia per molti, per troppi, SI È RIDOTTA AD UN SEMPLICE SEGNO DI COMUNIONE FRATERNA E LA FOCALIZZAZIONE TOTALIZZANTE SULLA SOLA CELEBRAZIONE HA EROSO SPAZIO ALLA FEDE NEL SACRAMENTO…
L’Eucarestia si è ridotta ad un piccolo segmento temporale di una mezz’oretta nella quale la parte del leone viene fatta dalle letture o dallo scambio della pace. Così decentrata, l’Eucarestia non penetra più di sé un luogo e non scandisce più il tempo.”

Anche il Codice di Diritto Canonico afferma che il tabernacolo È LA CUSTODIA DELLA santissima Eucarestia:

“La santissima Eucaristia venga custodita abitualmente IN UN SOLO tabernacolo della chiesa o dell'oratorio.”
(Can. 938 - §1)

“Il tabernacolo nel quale si custodisce abitualmente la santissima Eucaristia sia inamovibile, costruito con materiale solido non trasparente e chiuso in modo tale che sia evitato il più possibile ogni pericolo di profanazione.”
(Can. 938 - §3)

“Davanti al tabernacolo nel quale si custodisce la santissima Eucaristia, brilli perennemente una speciale lampada, mediante la quale venga indicata e sia onorata la presenza di Cristo.”
(Can. 940)

Infatti:

“AUGUSTISSIMO SACRAMENTO È LA SANTISSIMA EUCARISTIA nella quale lo stesso Cristo Signore è presente, viene offerto ed è assunto, e mediante la quale continuamente vive e cresce la Chiesa”
(can. 897)

l’Eucarestia è un SACRAMENTO, AUGUSTISSIMO SACRAMENTO.

Nel 1999 il Pontificio Consiglio emanò un’INTERPRETATIO AUTHENTICA del canone 1367 del Codice di Diritto Canonico a proposito della traduzione in lingua volgare del testo latino che aveva ingenerato confusione quanto all’esatta definizione di sacrilegio.

Senza stare ad entrare specificatamente nel merito della questione, riportiamo l’interpretazione autentica del Pontificio Consiglio, confermata dal Santo Padre che ne ordinò la promulgazione:

“Il verbo abicit (in quesito dell’interpretazione) va inteso non solo nel senso stretto di gettare via e nemmeno genericamente nel senso di profanare, ma nel significato più ampio di disprezzare, spregiare, UMILIARE. Pertanto commette grave delitto di sacrilegio contro il Corpo e il Sangue di Cristo chi asporta e/o conserva le sacre Specie con fine sacrilego (osceno, superstizioso, empio) e chi, anche senza sottrarle dal tabernacolo, dall’ostensorio o dall’altare, ne fa oggetto di un qualsiasi atto esterno, volontario e grave di disprezzo. A colui che si fa colpevole di questo delitto è comminata, nella Chiesa latina, la pena della scomunica latae sententiae (cioè automatica) la cui assoluzione è riservata alla Santa Sede”

“La Chiesa, anche quando è, per così dire, costretta a comminare delle pene, è mossa sempre dalla necessità di salvaguardare l’integrità morale della comunità ecclesiastica e procurare il bene spirituale e la correzione dei delinquenti ma in questo caso lo fa anche, e primariamente, per tutelare il Bene più grande che ha ricevuto dalla divina misericordia, cioè lo stesso Cristo Signore, fatto «pane di vita eterna» (cf. Gv 6, 27) nella Santissima Eucaristia.”

Anche senza essere liturgisti, dalle disposizioni in esame si capisce bene che il tabernacolo è dove si custodisce il Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, PRESENZA REALE di Nostro Signore Gesù Cristo. Niente altro.
Infatti sono comminate sanzioni, anche pesanti, a chi non solo compie sacrilegio verso quel Santo Corpo, ma in ugual misura anche a chi compie un atto esterno e volontario di disprezzo.

Allora tutto ruota intorno alla definizione di disprezzo e poi di disprezzo grave, quindi sacrilegio.

Dal Concilio di Trento, mai superato, oltre alla conferma dell’uso del tabernacolo per la conservazione della Santa Eucarestia, si hanno varie casistiche di “anàtema”, tra cui:

SE QUALCUNO DIRÀ CHE NON È LECITO CONSERVARE LA SANTA EUCARESTIA NEL TABERNACOLO; ma che essa subito dopo la consacrazione debba distribuirsi agli astanti; o non esser lecita che essa venga portata solennemente agli ammalati, sia anatema.”
(can. 7)

Ora riascoltiamo ciò che Carmen Hernández Barrera, "iniziatrice" del Cammino, sosteneva:

“Io sempre dico ai Sacramentini, che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l'Eucarestia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una PIETRA che non va a male. Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che é la Pasqua. NON E' UN ASSOLUTO, Gesù Cristo è presente IN FUNZIONE del Mistero pasquale”

La pietra che non va a male.
Scelta di "Gesù" per non stare nel tabernacolo.
Secondo Carmen

“Abbiamo trasformato l'Eucarestia che era un canto al Cristo glorioso, nel DIVINO PRIGIONIERO DEL TABERNACOLO.”

Come si intuisce, non è che questa “santa di categoria superiore” avesse una grande considerazione del tabernacolo: lo definisce come la “PRIGIONE” di Gesù, “divino prigioniero”, e sostiene che Gesù non volle l’Eucarestia per stare nel tabernacolo (luogo della custodia del Corpo di Cristo sacramento), altrimenti avrebbe deciso di farsi presente in una pietra. Sapeva lei, povera donna, cosa voleva Gesù, meglio della Chiesa.
Peggio ancora, però, Carmen sostiene che LA PRESENZA REALE NON È UN ASSOLUTO, ma è SOLO IL FINE PER LA PASQUA O PER L’EUCARESTIA, come a dire che quindi, quando QUESTO FINE È ASSOLTO, LA “RELATIVA” PRESENZA REALE FINISCE.

Non so voi, ma io in queste parole trovo un grande disprezzo per Gesù-Eucarestia che la Chiesa bimillenaria, e non Carmen Hernandez, ha stabilito come dogma che sia una PRESENZA ASSOLUTA, TOTALE E PERMANENTE, tanto da custodire le Sacre Specie consacrate nel rispetto del tabernacolo.
Checché ne dicano i nuovi teologi post-conciliari.

Carmen non ha detto che “non è lecito” conservare la Santa Eucarestia nel tabernacolo, ma ha detto che il tabernacolo È SBAGLIATO ED INUTILE, perché la presenza reale del Corpo di Cristo nelle sacre specie è RELATIVA e volta al solo fine dell’Eucarestia. Poi finisce.
Niente adorazione eucaristica davanti al Corpo di Gesù nel tabernacolo, quindi.
Niente adorazione eucaristica proprio.
Niente tabernacolo.

Ci viene dunque il sospetto che il “tabernacolo a due piazze” del Movimento Neocatecumenale derivi proprio da questo disprezzo, da questo dileggio del tabernacolo cristiano come repositorio del Corpo di Cristo, che esaurisce la sua presenza una volta ottemperata la FINALITÀ EUCARISTICA.

Sappiamo infatti che questi tabernacoli neocatecumenali, oltre alla pisside con le ostie (pane-focaccia?) consacrate, contengono anche la Bibbia.

Tabernacolo neocatecumenale

Già intanto ci sorge la prima, lecita domanda: ma se nel Movimento Neocatecumenale non si usano le ostie, bensì la focaccia artigianale, cucinata nelle cucine familiari o professionali degli alberghi, che cosa verrà conservato nella pisside?

Pezzi di focaccia avanzati?
Ma non sono loro che sostengono, secondo santa Carmen, che il Corpo di Cristo consacrato nell’Eucarestia deve essere consumato TUTTO perché è RELATIVO AL FINE?
Che ci tengono allora nella pisside nel tabernacolo?

Sta a vedere che è vuota o al massimo contiene le ostie per l’adorazione, che da un certo punto in poi hanno iniziato a fare, comportandosi come i religiosi naturali (secondo loro) …

Quando consacrano le ostie per l’adorazione, nei seminari Redemptoris Mater, per esempio, si utilizzano sempre le tipiche focacce neocatecumenali? Insieme alle focacce nelle Eucarestie, per poi riporle nel tabernacolo?

Assimilare la Bibbia che, pur essendo un testo sacro, non è un sacramento, al sacramento dell’Eucarestia, al Corpo REALE di nostro Signore Gesù Cristo, ci pare un certo atto di disprezzo, anche se certe nuove teologie ecumeniche ci hanno provato a dichiarare “presenza reale” di Gesù anche altri aspetti, ferma restando però l’«eccellenza» del sacramento eucaristico, in cui la presenza reale di Cristo PERMANE e non è limitata al solo atto liturgico.

Alloggiarli nello stesso tabernacolo non ha nessun senso.
Il Corpo di Cristo è SACRAMENTO, la Bibbia è TESTO SACRO, presenza nell’atto liturgico. 

Non hanno pari dignità.

Ma allora, seconda domanda, perché hanno fatto questa scelta?

Intanto nei seminari neocatecumenali "Redemptoris Mater" il tabernacolo si trova nella yeshivà, definizione di un luogo di preghiera che per gli ebrei è l'istituzione educativa principalmente del Talmud e della Torah.

Normalmente, nelle yeshiva neocatecumenali, si trova davanti alla Bemà ebraica o greca, il luogo in cui si canta e si proclama la Parola, praticamente il pulpito dei cristiani.

Bemà (bimah) nella Yeshivà del
"Redemptoris Mater" di Perth


Tutto ciò si trova molto ben descritto nella presentazione del Redemptoris Mater di Perth, Australia.

I neocatecumenali affermano che il “loro” tabernacolo si troverebbe oltre la “porta per l’aldilà”: “al di là” di due grandi porte fatte ad ANTE, ci sono infatti:

“DUE DELLE “PRESENZE” di nostro Signore Gesù Cristo: le specie eucaristiche nel tabernacolo e la Sua Parola, sotto forma di Scrittura, sulla MENSOLA SUPERIORE.”

Il tabernacolo sta SOTTO la Scrittura.

Yeshiva ebraica

Quindi c’è una grande porta ad ante oltre la quale sta “rinchiuso” il tabernacolo insieme neanche alla Bibbia, ma “alla Sua Parola”, dicono, in forma di (generica) Scrittura.

Se, secondo Carmen, Gesù è "prigioniero" nel tabernacolo, adesso è pure "prigioniero" dentro le "porte" della struttura "doppia piazza" che chiamano "tabernacolo", insieme alle Scritture.

Se un seminarista desidera passare del tempo in adorazione eucaristica, può andare nella cappella, dove si trova davanti a “Cristo che è perennemente presente nei segni sacramentali del Pane eucaristico (ndr. vero sacramento) e delle Sacre Scritture, ambedue DIETRO le porte del tabernacolo della Cappella.”
Ma il tabernacolo non doveva essere UNO SOLO nella stessa struttura?
(Can. 938 - §1)
E i "segni sacramentali" non sono quelli che enumera la chiesa, cioè benedizioni e consacrazioni, a imitazione dei sacramenti?

Tabernacolo nella Yeshiva
del Redemptoris Mater di Perth

Ci si profonde ampiamente a descrivere la Scrittura: la Bibbia è rivestita in argento, oro e pietre preziose che si riferiscono alle dodici pietre dell’Apocalisse su cui si basa la nuova Gerusalemme, cioè i dodici Apostoli e, siccome HA GRANDE IMPORTANZA, NON DEVE ESSERE LASCIATA SCOPERTA E DOVREBBE AVERE UN POSTO D’ONORE (infatti sta SOPRA il tabernacolo).

Questo perché il TALMUD (????) dice:

 “Se vedi la Scrittura cadere, un giorno di digiuno si impone.”

IL TALMUD…

E di certo, il Talmud non può dire "il crocifisso".

Secondo tabernacolo nella cappella. Perth

Si dice che il tabernacolo MOSTRA la PRESENZA SACRAMENTALE DI GESÙ NELLE SCRITTURE (BIBBIA D’ARGENTO) E LE SPECIE EUCARISTICHE (CORPO DI CRISTO).

Capito???

Secondo i neocatecumenali il tabernacolo NON contiene il Corpo di Gesù Eucarestia, ma MOSTRA LA PRESENZA SACRAMENTALE DI GESÙ NELLE SCRITTURE!!!
Ma NON "NELLE" specie eucaristiche.
NO.
La presenza sacramentale di Gesù è NELLE scritture, non si dice anche “NELLE” SPECIE EUCARISTICHE.

È una parolina mancante, una sola, MA STRAVOLGE TOTALMENTE IL SENSO:

Il tabernacolo, secondo loro, MOSTRA la Bibbia, che rappresenta la PRESENZA SACRAMENTALE di Gesù NELLE SCRITTURE, “E” “MOSTRA” LE SPECIE EUCARISTICHE.

MOSTRA LE SPECIE EUCARISTICHE???

Il tabernacolo CONTIENE il Corpo REALE di Cristo NELLE SPECIE EUCARISTICHE CONSACRATE, il Santissimo SACRAMENTO, non delle generiche “specie eucaristiche”.

No, non crediamo ad un errore di trascrizione.
Dietro c’è proprio la classica deformazione malvagiamente neocatecumenale: intanto il tabernacolo non MOSTRA ma CONTIENE, non le specie eucaristiche in senso generico, ma proprio IL CORPO DI CRISTO, reale e permanente, nel cattolicesimo.

Quell’ “e” non seguita da “nelle”, è tutto un programma negazionista della presenza reale del Corpo di Gesù nelle specie consacrate, almeno della sua “permanenza” oltre la Liturgia.

Non so se mi sono spiegata bene.
È una questione anche grammaticale:

Il tabernacolo = soggetto
mostra = predicato verbale
(cosa?) la presenza reale = complemento oggetto
(di chi?) di Gesù = complemento di specificazione
(dove?) nelle Scritture = complemento di luogo (figurato)
e (mostra) = predicato verbale
(cosa?) le specie eucaristiche = complemento oggetto

Quindi, NON MOSTRA la presenza reale di Gesù “NELLE” SPECIE EUCARISTICHE, ma MOSTRA “SOLO” LE SPECIE EUCARISTICHE, genericamente.

Come se non bastasse, si continua la descrizione spiegando che “nella parte superiore del Tabernacolo è inciso l’Albero della Vita (proprio come il significato della menorah nella kabbalah), che produce frutti. PREFIGURAZIONI DELLE SEFIROT.”

Parte superiore del tabernacolo
nel R.M. di Perth, con relativa
"prefigurazione delle Sefirot"

DELLE SEFIROT???

Cosa sono le Sefirot?

Ovunque si cerchi compare sempre la stessa spiegazione: sono le 10 essenze fondamentali della Kabbalah.
Sono le dieci modalità o gli “strumenti” di Dio attraverso cui l’Ein Sof (l’Infinito) si rivela e continuativamente crea sia il reame fisico che la Catena dei Reami metafisici superiori (Seder hishtalshelus).
Sono: Kèter, Chokhmàh, Binàh, Dàat, Chèssed, Ghevuràh, Tifèret, Nèzakh, Hod, Yessòd e Malkhùth.

Le 10 sefirot
emanazioni  della
Kabbalah

È questo il credo cristiano?

Un tabernacolo rinchiuso dietro spesse e grandi porte che MOSTRA le specie eucaristiche e la PRESENZA SACRAMENTALE di Gesù NELLE SCRITTURE, su cui l’incisione dell’Albero della Vita produce dei frutti che prefigurano le Sefirot???

Detto questo, possiamo allora meglio comprendere perché il tabernacolo neocatecumenale è “a due piazze”, in considerazione anche del fatto che nelle sinagoghe ebraiche è sempre presente l’ARON.

Che cosa è l’Aron?

Aron ebraico

L'Aron è l’Armadio Sacro ed ha una grandissima importanza all'interno della sinagoga per la liturgia ebraica, perché è il mobile deputato a CONTENERE il Sefer Torah, i rotoli della legge. Ogni SABATO, durante le funzioni, vengono srotolati e letti. Poi vengono riposti all'interno dell'Aron.

Presenta sempre ANTE APRIBILI con all'interno i rotoli dei testi sacri.

Ed ecco svelato l’ennesimo arcano degli arcani!

Il “tabernacolo neocatecumenale a due piazze” altro non è che il sincretismo sacrilego tra l’Armadio Sacro ebraico, l’Aron, che contiene la Scrittura, e il tabernacolo cristiano che NON contiene il Corpo REALE di Cristo, ma MOSTRA le specie eucaristiche (come le potrebbe mostrare un negozio di arredi sacri). 

La Scrittura sta SOPRA ed il tabernacolo sta SOTTO.
Il tabernacolo MOSTRA la presenza reale di Gesù NELLA Scrittura.
Il tabernacolo MOSTRA le (generiche) specie eucaristiche.

E così, Gesù in persona, Gesù REALE, si trova annoverato con pari dignità (senz’altro meno) alla Scrittura e sottostà (proprio come posizionamento) alle 10 Sefiroth kabbalistiche.

Da qui escono i “preti” neocatecumenali.

Non si può allora parlare di disprezzo e umiliazione, come recita il canone 1367 del Codice di Diritto Canonico?

Francesco, Papa Francesco, alzati!