giovedì 21 dicembre 2023

KIKO, IL PROFETA (BEH, NON TUTTI I KIKOS CI CREDONO...)

Nel disperato tentativo di conclamare Kiko Argüello come "profeta", alcuni ci provano imbonendo i frequentatori dell’ex proibito facebook, oggi appannaggio anche e specialmente di presbiteri neocatecumenali che lo utilizzano per diffondere il verbo kikiano.

Dalla pagina facebook di un presbitero peruviano, poi ripresa dalla più estesa pagina facebook “Camino Neocatecumenal Internacional", arrivano messaggi che sanno di disperazione.

Dobbiamo evidenziare però che solo poche persone acclamano nei commenti a Kiko “il profeta”: la maggioranza, anche dei neocatecumenali, glissa sul punto o si focalizza su Papa Francesco e San Francesco d’Assisi.
Sono i più semplici, di solito, che cascano nella rete. Oppure i più interessati a far passare questo messaggio.
I neocatecumenali latinoamericani stessi lo accolgono poco.
“Che vorrà dire il Signore con questo fatto?”

Notare: San Francesco ha l'aureola, Papa Francesco
ha lo zucchetto papale, Francesco Argüello ha la SUA 
croce astile di produzione propria

Nella festività di san Francesco, un presbitero neocatecumenale scriveva (traduciamo qui sotto), corredando con foto, affinché sia più immediato il messaggio:
“Un saluto fraterno a tutti quelli che si chiamano FRANCISCO, oggi che festeggiamo San Francisco d'Assisi, a cui il Signore concede la santità e l'amore per i più poveri della terra. E preghiamo allo stesso tempo per il nostro Papa Francesco affinché confermi nella fede tutti i fratelli, affinché tutta la Chiesa rimanga in comunione con lui per il legame dell'unità, dell'amore e della pace. E preghiamo anche per Francesco "Kiko" Argüello, affinché il Signore continui a dargli la forza di annunciare la buona notizia fino al confine della terra.”
Si attaccano a tutto, ogni occasione è buona...
Strumentalizzano la ricorrenza di San Francesco d'Assisi per poter parlare del loro "profeta".

Ecco, Santa Sede, ma un prete così, che considera profeta un mistificatore, un uomo dubitabile, che ragione ha di rappresentare la Santa Chiesa?

I commenti che inneggiano al "profeta" proporzionalmente sono pochi, ma qualcuno ci crede:
"San Francesco d'Assisi, concedimi il tuo cuore umile, e fare la volontà del Padre Celeste, grazie Signore per aver conosciuto il cammino neocatecumenale!! Benedizioni a Papa Francesco, al PROFETA KIKO, a Padre Gilberto [ndr. il prete che ha postato in facebook] che la luce divina illumini per loro... Sulla strada della santità."
Si inserisce però anche un commento critico, non sappiamo se da neocatecumenale o meno:
"Il primo è un grande santo, il secondo è il Santo Padre,
e il terzo un peccatore come tutti.
Lascia che Dio sia Dio, smettila di bestemmiare"
Un neocatecumenale addirittura scrive:
"Posso essere nel cammino, ma considerare Kiko Argüello profeta, è un po' troppo fanatismo"
Ma altri continuano:
"Ringrazio [Dio] per aver conosciuto il cammino neocatecumenale!
ti chiedo, o Dio, di prenderti cura del NOSTRO PROFETA
affinché continui ad evangelizzare tutti!
TRE SANTI... Dio benedetto.
È una benedizione tripla"
Potremmo spiegare al commentatore che sì, il primo è un santo, il secondo è il Santo Padre, ma Kiko Argüello è santo solo nella sua testa...

Nelle pagine facebook del Camino Neocatecumenal Internacional, dopo aver riproposto la pagina del presbitero neocatecumenale, insistono:
"SAN FRANCESCO D'ASSISI
In questo giorno del santo mendicante, vogliamo elevare le nostre preghiere al Signore per Francesco Argüello, che porta il nome del santo, affinché continui ad essere strumento per l'annuncio del Vangelo a questa generazione come lo era il fratello di Assisi".
Non dimenticare fratello di fare una preghiera per lui. Bisogna sempre essere grati per i PROFETI che il Signore ha inviato nelle nostre vite."
Alcuni (pochi) allocchi, anche qui rispondono:
"Grazie eternamente a Dio per questo GRANDE PROFETA.
Ti ho amato in Cristo Gesù"
"Grazie Signore Gesù per questo PROFETA che annuncia e denuncia. come faceva Paolo."
"Il Signore gli restituisca il cento per uno perché è il PROFETA scelto per annunciare il kerigma"
"CHIARO PREGHIAMO PER QUESTO PROFETA DEL NOSTRO TEMPO, COME CONOSCIAMO CARMEN HERNANDEZ, SAN GIOVANNI PAOLO II, GRANDI PERSONAGGI, ANNUNCIATORI DEL KERIGMA E OGGI SONO IN CIELO INTERCEDENDO PER TUTTI QUELLI CHE SONO STATI QUI, CAMMINANDO ALLA LUCE DELLA FEDE. GESU CRISTO È RISUSCITATO E CI ACCOMPAGNA PER PORTARCI NELLA COMUNITÀ D'AMORE."
Già Rino Rossi tentava di definire Kiko come "profeta" nell'annuncio di Pasqua online 2020.
Come mai tutta questa smania?
Sarà che mettono le mani avanti stimando vicina la dipartita di Kiko?
Intanto preparano il terreno...

A giudicare da questa nuova "svolta" che passa l'Argüello da "vostro catechista scelto da Dio per voi", "Giovanni Battista in mezzo a voi", al tentativo di dipingerlo "profeta", in una accezione relativamente nuova e ben superiore alle precedenti, ci si legge molta strategia, ma anche tanta strizza e disperazione.

23 commenti:

  1. Si è vero, nelle comunità neocatecumenali c'è la chiara convinzione che Kiko è un Profeta (ma anche i catechisti si professano profeti per la vita dei neocatecumeni che "evangelizzano").
    Ma vi è di più.
    Cominciai il Cammino ad inizi anni 90 e nelle catechesi si diceva che Kiko aveva ricevuto una illuminazione dalla Vergine Maria.
    In seguito poi si cominciò a parlare di vera e propria apparizione della Madonna.
    Dopo che sono uscito fuori dal cammino, e mi sento davvero un uomo libero e più vicino alla Chiesa, ho potuto ripensare in maniera più obiettiva alle tante cose che accadono dentro le comunità, a partire dalle violenze psichiche ad opera dei "catechisti" ed ai legacci oppressivi che si creano coni "fratelli di comunità" e a tutte le interpretazioni e strafalcioni liturgici che ne diventano prassi consolidata.
    Tuttavia, questo articolo mi fa venire in mente che inculcare ai "neocatecumeni" questa storia dell'apparizione della Madonna a Kiko è terrificante.
    La Chiesa ha mai approfondito il fatto?
    Per carità, magari è vero e ci troviamo di fronte ad un Uomo di Dio sostenuto dallo Spirito Santo; ma se così non fosse, ci troviamo di fronte ad una menzogna, o ad una esaltazione e comunque ad un inganno clamoroso.
    Migliaia di persone ci credono (purtroppo anche mio figlio).
    La Chiesa che fa?
    Nell'approvazione degli Statuti vi è anche l'approvazione dell'apparizione? Certamente no.
    C'è l'approvazione del ruolo profetico dell'iniziatore e dei vari catechisti? Penso di no.
    Ma chi frequenta le comunità lo crede.
    Nessuno fa chiarezza?

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  2. KIKO VUOLE I SORDIIIIIIIIII

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  3. C'è da fare attenzione ai preti neocatecumenali che di professione fanno i predicatori su facebook o altri canali mediatici.
    Uno di questi è Antonello Iapicca, residente in Giappone con due famiglie neocatecumenali e niente parrocchia (scrive pure su Aleteia le cose neocatecumenali).
    Celebra l'Eucarestia una volta alla settimana solo con queste famiglie e per il resto sciorina post da predicatore su facebook fino al ritmo di 8 al giorno.

    Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che la sua predicazione ricalca senza sosta il prototipo kikiano.
    Si leggono frasi come:
    "GESÙ ANCHE OGGI È IN GINOCCHIO DAVANTI A CIASCUNO DI NOI per lavarci ogni peccato; CI GUARDA DAL BASSO, “alza lo sguardo” e, se ci chiama a “scendere”, è perché Lui è già lì, dove abbiamo “derubato e frodato"
    "E Cristo con la sua Chiesa NON PUÒ FAR ALTRO che amare di nuovo “sino alla fine”
    "Anche oggi è il tempo, il kairos della sua visita. Anche oggi il Signore indossa le sembianze del marito, della moglie, dei figli, dei colleghi, e viene a visitarci. E sembra impossibile che la via della Pace passi proprio per questa umiliazione, per questo rifiuto, per questo fallimento" (tutte le relazioni come fallimento)
    "Anche oggi, in mille circostanze, Gesù scende alla nostra vita, lì dove siamo, QUASI IMPLORANDO DI ESSERE ACCOLTO"
    "Eccolo infatti, ancora una volta alla nostra porta come a quella di ogni uomo, a confondere le sue lacrime con le nostre, con il sale aspro del suo dolore ad accogliere il nostro, QUASI IMPLORANDO D'ESSERE, FINALMENTE "RICONOSCIUTO" E ACCOLTO.”
    "GELOSO PIÙ DI NOI della nostra libertà, Gesù ha visto in quali pasticci abbiamo spinto le nostre vite"
    "IL REGNO DI DIO NASCE NELLA MORTE, la misteriosa banca di Dio, immagine di ogni sacramento nel quale è sepolto l'uomo vecchio e sorge quello nuovo pieno di frutti celesti"
    "Gesù, "UOMO DI NOBILE STIRPE", morendo, risuscitando e ascendendo al Cielo, sarebbe "partito" verso il "lontano paese" del Padre "PER RICEVERE UN TITOLO REGALE e poi ritornare" alla fine dei tempi"
    "apparendo risorto sul Monte di Galilea, il Signore avrebbe poi affidato il Vangelo ai suoi discepoli, inviandoli a "TRAFFICARLO" come aveva fatto Lui"
    "Perché l'appuntamento cui siamo destinati si traduca in un avvenimento reale, è necessario dare del "tu" a Gesù, CONSEGNANDOGLI L' ”AUTORITÀ ” per compiere la volontà del Padre in noi"
    "CRISTO STESSO, INFATTI, "MENDICA" DA NOI L'AMEN CHE GLI PERMETTA di offrire la pietà mendicata"
    "Anche oggi l'UOMO VERO, CRISTO RISORTO, si consegna a noi perché possiamo TRAFFICARE IL SUO AMORE con tutti"

    Potrei continuare, perché è da tempo che osservo questo tele-predicatore ed ho salvato parecchi suoi scritti.
    Insieme a concetti cattolici semina sempre il seme dell'adozionismo, di Cristo solo uomo che mendica, che ci guarda dal basso, che si inginocchia davanti a noi, che ci implora di essere accolto, geloso più di noi, uomo vero di cui "trafficare" l'amore, uomo di nobile stirpe a cui noi dovremmo "consegnare" (e non "riconoscere") l'Autorità...
    È molto apprezzato da diversi neocatecumenali, parlando bene il proprio gergo. Furbo quanto basta da rammentare pochissimo il Cammino Neocatecumenale, pur ripetendo spesso i soliti concetti di cammino, iniziazione cristiana e mostrando foto tipicamente neocatecumenali miste a quelle tradizionali della Chiesa cattolica.

    Facebook proibito? Incontro diretto con la gente?
    Ma quando mai...
    Marco

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  4. Antonello Iapicca sà dire dinero in tutte le lingue

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    1. Ci hai azzeccato!
      Lo sa dire anche nella lingua subliminale.

      È proprio di ieri un confuso post su facebook in cui dice "proprio in questi giorni è accaduto un evento attraverso il quale Dio sta imprimendo, in qualunque modo esso si evolva, una grande svolta alla missione e alla mia vita".

      La GRANDE SVOLTA quindi non riguarda solo lui, ma l'intera missione (composta da solo due famiglie).

      Uno pensa, ma che GRANDE situazione sarà accaduta?

      Tranquilli, è solo una di quelle che succedono a milioni di persone nella vita, ma Iapicca la dipinge come "speciale".
      Dice: "Proprio alla vigilia di questo Natale... la comunità della missione ed io... ci siamo trovati, improvvisamente, senza un luogo dove riunirci, celebrare, pregare e accogliere le persone".

      Uh mamma mia, avranno tolto loro la stanza Kiko style dove svolgono i loro affari?

      No!
      "Qualche giorno fa infatti, mi hanno comunicato la decisione di vendere la casa dove sono in affitto da 21 anni e che voi avete imparato a conoscere e sostenere con tanta generosità"
      Eccoci... qualcuno ha sostenuto per 21 anni la casa in affitto dove vive il prete Iapicca. Ora la vogliono vendere. Che guaio! Che precarietà!

      Continua Iapicca: "Ma, in questa improvvisa precarietà, sembra essersi accesa una luce di speranza. La padrona ha voluto offrire a me, a noi la possibilità di COMPRARLA".
      Ecco la lingua subliminale comincia a farsi intelligibile.
      Iapicca non può trovarsi un'altra casa in affitto, come tutti quelli che vengono sfrattati, essendo tra l'altro anche "sostenuto" da benefattori.
      La casa la vorrebbe comprare, tanto i soldi mica sono suoi.

      Intanto ci chiediamo come la comunicazione dello sfratto, previo rifiuto di acquistare, possa aver messo in così grave precarietà Iapicca e la sua minuscolissima missione.
      Lo sfratto era esecutivo da subito?
      Darebbe a sembrare di sì, perché "si sono ritrovati IMPROVVISAMENTE senza un luogo in cui celebrare, nell' IMPROVVISA PRECARIETÀ", quindi pare che nell'attesa della risposta se acquistare o meno, siano stati subito buttati fuori dall'alloggio.
      Veramente?

      Io ne dubito. Nessuno agisce così "improvvisamente".

      Ma i toni devono essere forti, perché qui si tratta di un ACQUISTO


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    2. Scusate, ho cliccato pubblica per sbaglio.

      Volevo solo concludere dicendo che in lingua subliminale si parla di "acquistare" una casa per non trovare un altro affitto alle stesse condizioni di prima.
      Se ciò avverrà alcuni dovranno sborsare.
      Ma, tranquilli, "comprare casa" è a pro della missione, per salvare questa generazione di giapponesi, come dice Iapicca...
      Marco

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    3. In una lettera reperibile su internet, il "Pbro" nel 2011 affermava che in missione insieme a lui c'erano l'anziana madre, una famiglia spagnola e una italiana, per un totale di ben "dodici ragazzi", e che avevano bisogno di "provvidenza" perché sognavano di inviare alla GMG ben cento giovani "dal Giappone" (notare, non "giovani giapponesi", ma giovani "dal Giappone", notare anche la cifra tonda: cento, non ottantacinque o centoquattro, ma proprio cento tondi tondi, come se tali "giovani" fossero solo immaginari anziché giovani in carne e ossa che hanno manifestato l'intenzione di andare: e dire che la GMG ci sarebbe stata poche settimane dopo, come la mettiamo coi passaporti?).

      L'acquisto di quella casa a Takamatsu mi sembra dunque rappresentare la (pur lenta) continuazione del conservare un avamposto lì, a Takamatsu, proprio dove dal 2008 i vescovi giapponesi stabilirono di chiudervi il seminario neocatecumenale (nato con la truffa e l'inganno, e pasciuto approfittando delle offerte degli appena 5000 fedeli cattolici), e dopo qualche annetto per contrastare i trucchetti neocatecumenalizi (riuscirono a tirare in ballo persino Bertone, che non aveva autorità sul Giappone e in teoria non ha nulla a che fare col Cammino) finalmente lo soppressero.

      Al momento della chiusura i kikolatri si inventarono il trasferimento di tale seminario a Roma, "seminario per il Giappone" (sottinteso: "noi non chiudiamo mai, noi al massimo ci spostiamo"), di cui non se ne è più sentito parlare (almeno con la definizione di "per il Giappone"), e subito dopo ripartirono alla carica quando a settembre 2017 il neocatecumenalissimo Filoni portò ai vescovi giapponesi una "lettera del Papa" di chiara matrice kikolatrica, con l'intenzione furbetta di aprire un seminario neocatecumenale addirittura a Tokyo (l'impresa fallì miseramente perché i vescovi giapponesi dissero chiaro e tondo che il Cammino crea problemi e divisione).

      Da notare che il sullodato "Pbro" (così si firma), nella sua vasta produzione web, fa prediche quasi esclusivamente in italiano, pubblica appelli in italiano, celebra in italiano, si propone in video parlando in italiano, apre discussioni e polemiche con soggetti italiani, commenta casi di cronaca italiana e articoli di stampa italiana... e solo di rado, ma proprio di rado, tira fuori una breve parlantina giapponese molto, molto stentata, con un forte accento dialettale italiano, proprio come uno studentello sfaticato e demotivato del primo anno. Altro che i preti e seminaristi di un altro movimento ecclesiale, che si presentarono a Taipei, e il primo giorno celebrarono messa (in cinese) con omelia (in cinese). Prima di partire in missione, si erano preparati; non erano andati a fare i "dilettanti allo sbaraglio".

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    4. Aggiornamento.

      È di oggi la notizia che l'arcivescovo di Osaka-Takamatsu, card. Maeda, avrebbe "dato via libera e incoraggiato per comprare la casa della Missione di Takamatsu" ad Antonello Iapicca e alla sua minuscola missione.

      Qualcuno ne dubitava?
      Io no di certo. Li conosco troppo bene.

      Però conosco fin troppo bene anche come sono abituati a porre sempre le cose, quindi mi sento di dire che li capisco anche quando parlano tra le righe.

      Due giorni fa, quando Iapicca denunciò l' IMPROVVISA PRECARIETÀ e preannunciò la GRANDE SVOLTA, disse che all'indomani avrebbero incontrato il card. Maeda "per sapere come procedere" sull'acquisto della casa.

      Oggi annuncia che il cardinale ha dato il via libera e incoraggiato l'acquisto.

      Da qui si capisce anche fin troppo bene che questo cardinale se ne è tirato fuori.
      Incoraggiare all'acquisto non è provvedere all'acquisto. Lui non compra. La diocesi non compra.

      Dare il "via libera" quindi non vuol dire niente. Al cardinale importa poco che quel minuscolo gruppo di persone sia in affitto o in proprietà.
      Se la diocesi non acquista, il "via libera" suona così: "Comprate, comprate. Vi incoraggio a comprare, se avete la disponibilità dei soldi".
      Cioè, "fate come vi pare, io non c'entro nulla".

      Quindi Iapicca, neocatecumenale fino al midollo, conclude il suo messaggio con le tipiche parole che non vogliono dire niente: "Cominciamo insieme questa nuova avventura".
      Ma nuova non è, perché in affitto o in proprietà, ai "lontani" non cambia nulla.
      Casomai cambia a loro, a lui o alle due famiglie in missione, che con tutta probabilità da adesso potranno disporre di un casa in proprietà, che è sempre una SICUREZZA...

      E chi gliela comprerà?
      Tutti lo sanno: i soldi del Cammino Neocatecumenale, sotto qualsiasi forma essi siano.
      Potrebbero essere frutto di collette oppure prelavati dal fondo di qualche Fondazione Famiglia di Nazareth, il modo si trova sempre.

      E quegli obnubilati dei camminanti, tutti a congratularsi ed esultare perché Iapicca compra casa, invece di trovarsi un altro affitto come tutti i comuni mortali, specialmente quelli "nella precarietà" della missione...
      Mi domando: "Ma questi esaltati che acclamano, una casa di proprietà ce l'avranno o sono in affitto?".
      Boh, non lo so.
      Da ora in poi, però, è facile che qualcuno della missione la casa di proprietà ce l'avrà. Fine precarietà. Sicurezza.
      A chi verrà intestata? A qualcuno di loro o a qualche Fondazione patrimoniale del Cammino "senza patrimonio"?
      Marco

      PS. Sì, Antonello Iapicca, oltre a "trafficare il Vangelo" (parole sue), sa dire DINERO in tutte le lingue.

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  5. Miracoli di Carmen Hernandez Barrerà

    Miracolo n. il più cristiano

    Kiko ha letto su Internet che in una scuola elementare una maestra ha fatto comporre ai bambini una poesia natalizia, con l'avvertenza di non scrivere "Gesù" per non offendere i compagnetti di altre religioni, ma di sostituire il termine con un simpatico "cuccù". Orrorizzato ha invocato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha modificato la poesia, per cui i bambini cattolici leggevano Gesù e gli altri di altre religioni "cuccù" salvando capra e cavoli. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, esto interviento de Carmensita es mas provvidenziale. In un colpo solo ha messo d'accordo todos per cui todos faranno uno splendido Natal. Quindi? Beatificasion!!! "Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con un DVD di un programma di Arenzulla che modifica le parole di un testo permettendo a chiunque di leggere quello che gli piace di più, più un biglietto : "grazie de todos e buen Natale".

    e la causa continua...

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  6. Questo blog, attivo dal 2006, conta oltre 2800 pagine pubblicate.

    Ve ne segnalo qualcuna per la lettura, visto che sono (purtroppo) ancora attualissime:

    - ma quali "vocazioni" neocat? tutte chiacchiere!

    - quel formalismo neocatecumenale pronto a proiettare i propri vizietti su chi non appartiene alla setta

    - Kiko e Carmen al posto di san Giuseppe Calasanzio: quando la setta neocat tenta di colonizzare un ordine religioso, fino al punto di spaccarlo (che poi nel loro gergo lo indicano con: "il Cammino salverà la Chiesa")

    - seminari neocatecumenali: la "cleromanzia" e la "regola del due"

    - per salvaguardare il buon nome del Cammino... ipocrisia e inganni a tutto spiano.

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  7. Un profeta jajajajaja che augura la morte di Papa Benedetto XVI.

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  8. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più rispettoso

    Kiko ha letto su Internet che don Vitaliano Della Sala, esponente del clero più progressista, ha modificato un presepe nella sua chiesa per cui, al posto di s. Giuseppe, c'era una donna e quindi Gesù aveva due madri, tutto ciò in omaggio alle comunita LGBTQIA+. Orrorizzato ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita, ha rimesso s. Giuseppe al suo posto. Però i cattolici che lo guardavano vedevano s. Giuseppe, i non cattolici vedevano la donna, insomma, ha salvato capra e cavoli come sempre. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "splendido, hermano cardenal, anche stavolta Carmensita ha fatto bingo. Que espettamos a la beaticar?". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con il DVD di Arenzulla del precedente intervento. Il Papa ha detto : "esto Kiko es un poquito ripetitivo, ma siamo a Natale e por definision siamo todos più buoni, quindi non dico nada".

    e la causa continua...

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  9. Oggi è sabato, e stasera i kikolatri offenderanno Nostro Signore - come loro solito - mediante la carnevalesca parodia della liturgia cattolica, imbottendola di abusi liturgici di ogni genere. Molti fratelli del Cammino si comunicheranno infischiandosene di avere l'anima sporca di peccati mortali (giacché i loro cosiddetti "catechisti", sulla scia di Kiko e Carmen, blaterano che l'uomo non può non peccare, ed evitano accuratamente di insegnare la differenza fra peccati mortali e peccati veniali, e i concetti più elementari sulla grazia santificante, sui sacramenti della salvezza, ecc.).

    Intanto approfittiamo per dare una risposta a chi ci volesse fare donazioni: questo blog non ha bisogno dei vostri soldi per funzionare.
    I vostri soldi mandateli a opere cattoliche che abbiano tutti i seguenti requisiti:

    - che non siano inquinate né quanto a liturgia, né quanto a dottrina (il Cammino inquina liturgia e dottrina);

    - che non siano collegabili al Cammino nemmeno indirettamente (perché se un solo suo collaboratore è neocatecumenale, cercherà comunque ogni sotterfugio per dirottare risorse e soldi alla sua setta... o nelle proprie tasche, perché "dopotutto l'uomo non può non peccare");

    - che celebrino esclusivamente la liturgia tridentina (perché è odiata a morte dai kikolatri, che - giustamente - la vedono agli antipodi della loro carnevalata liturgica kikolatrica); da notare che la liturgia Vetus Ordo (la Messa tradizionale, in vigore praticamente dal VI secolo al 1969) non è mai stata abolita (neppure da Bergoglio, che ha solo tentato di limitarne la possibilità), mentre la Novus Ordo (la Messa "moderna", in vigore dall'Avvento del 1969, celebrabile in lingua parlata) si è sempre prestata ad abusi liturgici di ogni genere (e il Cammino ne celebra una parodia con ancor più abusi liturgici); gli abusi liturgici offendono la Chiesa oltre che Dio, perché trasformano il più grande atto di culto a Dio in una pagliacciata spettacolaristica, a volte persino loro malgrado;

    - che non abbiano a cuore il Concilio Vaticano II: nonostante le sue (non troppo frequenti) pie intenzioni, tale Concilio è stato la testa d'ariete per introdurre nella Chiesa confusione, ipocrisia, sfascio, ambiguità, devastazione, e ogni altra sorta di veleni spirituali (e lo è stato a volte persino suo malgrado); tutti gli eretici contemporanei si autoproclamano veri interpreti del Concilio (esempio: Carmen che dice «ho servito [a Kiko] il Concilio su un piatto d'argento»); perfino i pontefici postconciliari son dovuti scendere a patti con l'indole rivoluzionaria del Concilio (dove per "rivoluzione" si intende il voler sovvertire tutto ciò che c'era prima, specialmente ciò che c'era di buono, a cominciare dalla liturgia), senza mai trovare una soluzione adeguata (valga come esempio il tentativo ratzingeriano di richiedere un'ermeneutica della continuità, che come l'araba fenice "che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa");

    Fra le tante possibilità, mi permetto di suggerire di sostenere le comunità religiose tradizionali, magari di clausura ("il parafulmine della Chiesa"), facendo attenzione a non foraggiare quelle fuori dalla Chiesa. Possibilmente in segreto, perché solo il Signore vede nel segreto, e senza la mentalità del dover guadagnare scroscianti applausi da platee immaginarie, perché il Signore vede benissimo cosa c'è nei singoli cuori (infatti apprezzò anche i pochissimi spiccioli della vedova al Tempio), e vede benissimo chi si sente costretto a donare (come i fratelli del Cammino, controllatissimi su ogni centesimo e su ogni attività: "fa' un'elemosina al Cammino che ti faccia sanguinare il cuore! tu hai gli idoli! fàtti un tesoro in cielo! siete superbi! sei in braccio a Mammona! siete ingannati dal demonio!...").

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  10. KIKO ferragni ma i conti della fondazione dove sono!|??

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  11. Piccolo off-topic: nell'intervento di mons.Viganò di qualche giorno fa (video youtube oppure trascrizione, che raccomando caldamente a tutti) c'è un punto che mi ha alquanto colpito e che penso che ci aiuti parecchio a capire la situazione della Chiesa di oggi. (Tristi, questi tempi, dove solo qualche emarginato monsignore dice le cose che dovrebbe dire il Papa...)

    Il punto è quel riferimento ai sacerdoti che barattano "il diritto di dissentire" in cambio del riconoscimento del "diritto di altri confratelli di approvare", e fa l'esempio del Summorum Pontificum. È come se la Chiesa bergogliana fosse «un outlet della fede» dove si trova di tutto, dalla Messa tridentina alle «eucarestie» neocatecumenali e LGBTP*.

    Ora, i fedeli cattolici vivono tempi di gravissima "carestia" liturgica e dottrinale, motivo per cui abbiamo sinceramente e devotamente festeggiato quel 7 luglio 2007 in cui fu promulgato il Summorum Pontificum, pur coscienti che grandissima parte del clero avrebbe boicottato e disprezzato il documento e i fedeli a cui si rivolgeva, e coscienti che i sacerdoti favorevoli a celebrare la liturgia tridentina avrebbero dovuto accettare uno status quo, e che di fronte ai bizzarri divieti e ostacoli avrebbero dovuto «rassegnarsi a barattare il proprio diritto di dissentire in cambio del riconoscimento del diritto di altri confratelli di approvare». (Ricordate il pilastro fondamentale del modernismo? "riconoscere gli stessi diritti all'errore e alla verità"; ricordate che in questo contesto "dissentire/approvare" riguarda la verità, non le opinioni, non le mode: davanti a Dio non varrà come scusa l'aver seguito quel che la maggioranza professava, varrà solo ciò che è stato giusto e ciò che è stato ingiusto)

    Mons.Viganò ha ragione perché, come scrisse Benedetto XVI, «ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso» (lettera ai vescovi del 7-7-2007). La maggioranza dei chierici la considera "non sacra, non grande, da proibire, o addirittura dannosa"? Ebbene, occorrerebbe rispondere loro: «siete in grande errore». Dopotutto fu una notevole maggioranza di israeliti a reclamare la condanna di Nostro Signore innocente e la liberazione del colpevole Barabba. Quel che conta è la verità, non le mode che la maggioranza di volta in volta va abbracciando. (Come nei riguardi del Cammino: non conta "quanti seminari, quante comunità, quanti paesi, quanti euro, quante attività"; conta solo come trattano la liturgia e la dottrina... cioè malissimo, proprio come farebbero degli eretici idolatri farciti di superbia)

    Nella prima metà del suo intervento mons.Viganò si sofferma a spiegare il meccanismo per cui il demonio riesce a convincere le anime a compiere il male e a ribellarsi al Signore. Anime di cui intravedo chiaramente il passaggio dall'ingenuità all'ipocrisia: prima si parte con l'idea che occorra un po' trasgredire per poter progredire (proprio come arrogantemente propugnava Kiko), e quindi consolidare la trasgressione e l'iniquità perché "avendo fatto trenta facciam pure trentuno". Col risultato, a lungo andare, che il criterio del discernimento "è giusto o non è giusto?" viene sostituito dal criterio dell'arroganza "faccio come mi pare e voi non avete il diritto di criticare": benvenuti nell'outlet della fede dove ognuno sceglie dal menu che contiene sia la verità che tanti errori...

    Ricordatevi che davanti a Dio c'è una cosa molto più grave dell'aver compiuto errori: il fatto di aver indotto altri a errare, peggio ancora se in modo subdolo. (Non oso immaginare quanti cosiddetti "catechisti" bruciano tra le fiamme dell'inferno)

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    1. Postilla comica: immaginate il tipico kikolatra che legge il mio commento delle 16:17 e capisce solo "catechisti inferno" della frase finale, e comincia a pompare scintille, fumo e fiamme da narici, orecchie e occhi, mentre livido di furore raglia fortissimo sbattendo i piedini sul pavimento: "gnòòò gnòòò Tripudio ci manda all'infernooo siamo approvatiii gnòòò". Quegli asini ancora non hanno capito il concetto di esca. Quando un testo è troppo complesso per le loro capacità, gli si getta un'esca per distrarli, così non dovranno spremere le meningi per leggere e capire. Non sono del tutto sicuro, però, che qualcuno possa salvarsi protestando davanti al Signore l'alibi della propria infermità mentale.

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  12. Pietro (NON del Cammino)24 dicembre 2023 alle ore 19:10

    Il Cammino Neocatecumenale attuale è come un ibrido, un incrocio tra il Cammino degli inizi, e gli statuti approvati dalla Chiesa.
    Un incrocio, cioè, tra il Cammino “carismatico” o presunto tale degli inizi, che sarebbe stato ispirato da presunte apparizioni della Madonna a Kiko e Carmen, e il Cammino istituzionale, sorto dagli statuti approvati dalla Chiesa e perciò ispirati alla Chiesa.

    Due polarità, gli inizi “carismatici” e il Cammino istituzionale, che ancora non si sono integrati.
    Infatti, sebbene il Cammino attuale abbia moderato i toni e smussato tante espressioni rispetto all’inizio, cosa positiva, pur tuttavia, sia a livello liturgico, che disciplinare e dottrinale, ancora non si è adeguato a tutte le esigenze degli statuti. Basti pensare alla liturgia non conforme al Messale Romano.

    Per i camminanti, infatti, è dura rinunciare ai mitici inizi, sarebbe come rinunciare ai “carismi” di Kiko e Carmen. Ma sulla NON attendibilità dell’autenticità delle presunte apparizioni avute dai due spagnoli, sembrano non esserci dubbi.
    Infatti, la prima forma di discernimento sull’autenticità delle apparizioni, è data dalla fedeltà dei veggenti alla Chiesa, come dimostra l’apparizione delle Tre Fontane a Roma.
    E' Gesù stesso che ha detto che nessuno che abbia operato dei miracoli in suo nome può, subito dopo, dire male di lui.

    Ma Kiko e Carmen, dopo le loro presunte apparizioni, hanno criticato e perfino sbeffeggiato la Chiesa, sminuendo, fino addirittura a ricusarlo del tutto, perfino il Concilio di Trento.
    La prova? Si trova nei più vecchi mamotreti (cioè le trascrizioni delle catechesi registrate dei due fondatori), che più di tutti dovrebbero testimoniare il carisma iniziale.

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  13. Intanto suggeriamo ai lettori alcuni articoli del blog:

    - involuzione del movimento neocatecumenale: i segni

    - un sacerdote che celebrava per le comunità del Cammino si rifiuta di continuare e risponde alle accuse formulategli dal fratello kikolatra Daniele; soprattutto, gli dice: «Kiko non vuole che diventiate santi»

    - documenti: la "testimonianza" di Carmen (1994) (fermo restando che Carmen ha più volte cambiato versione)

    - il Cammino spiegato con le sue ''frasi-chiave''

    - documenti: le sètte «sorelle»: analisi delle caratteristiche dei gruppi settari all'interno della Chiesa.

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  14. Il cammino è come il maldistomaco dopo l'abbuffata di natale !

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  15. Profeta è l'acronimo di :

    Possiamo Ridicolizzare Ogni Forzatura Eretica Terribilmente Assurda

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  16. Pietro (NON del Cammino)27 dicembre 2023 alle ore 08:01

    A proposito dei tre Francesco: il santo, il Papa e il "profeta".

    Il Cammino Neocatecumenale, sebbene non sia considerato un movimento modernista, tuttavia in certe sue espressioni evidenzia come sia sorto dallo stesso solco modernista dei progressisti attuali, un po’ come i nazionalismi e il marxismo sono frutto della "modernità".
    I camminati in buona fede ne devono essere consapevoli per liberarsi di certi vizi di forma che non sono frutto di vera profezia ma che, prima di manifestarsi attraverso delle precise idee dottrinali, sono espressione di un moto spirituale che, come una forza centripeta, tende a far uscire dall’orbita della Chiesa (le dottrine sono posteriori, messe a punto a tavolino, in modo che corrispondano al proprio sentire soggettivo, come nel caso di Lutero).

    Un esempio riguarda il concetto di santità e santificazione che si respira nel Cammino, che fa sì che quasi non sia importante l’impegno alla santificazione personale, ma solo quello a camminare nella “comunità”.
    Come le ideologie vogliono rinnovare la società, e attraverso di essa vogliono forgiare come in fabbrica un uomo “nuovo”, così il modernismo vuole rinnovare la Chiesa attraverso le strutture e le aperture, e non attraverso la santità.

    Ma l’“apertura” in sé stessa non fa diventare santi, ma corrompe. E’ piuttosto la santità ad aprire il cuore e la mente, nella verità.
    Allo stesso modo il percorso del Cammino preso per sé stesso non è utile alla salvezza, ma a insuperbirsi, mentre l’impegno personale a corrispondere alla grazia divina, fa apprezzare le metodologie di quelle aggregazioni ecclesiali che la Chiesa approva.

    Come San Francesco insegna, ogni vera “riforma” spirituale deve partire da sé stessi e dalla riscoperta della Tradizione della Chiesa: le regole servono per crescere nella santità, ma da sole non salvano affatto, altrimenti i farisei si sarebbero salvati tutti a grappoli.

    Infatti, se è vero che la santità ha una capacità di comunicarsi superiore a quella delle idee, e in questo senso non ci si salva da soli, è anche vero che rimane una scelta libera, e perciò strettamente personale.
    Altrimenti un Papa non potrebbe andare all’inferno, e invece, se non corrisponde alla grazia divina, può andarci eccome. E se un Papa va all’inferno, ci va attraverso una corsia preferenziale, una sorta di “privilegio” al contrario.

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  17. Ieri, nella festa di Santo Stefano, l'Arcivescoscovo di Osaka Tommaso Maeda chi dato via libera e incoraggiato per comprare la casa della Missione di Takamatsu dove, da 22 anni, il Signore ci riunisce chiamando tanti Giapponesi a conoscere il suo amore. Cominciamo, insieme con tutti voi, questa nuova avventura.
    Levategli il vino a donantonellojapan

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