giovedì 7 dicembre 2023

ADESSO LI DIAMO NOI I NUMERI. CANADA

Progettone mastodontico per un
seminario Redemkikos Mater in Canada

Riguardo al Canada, siamo potuti addivenire ad una più capillare conoscenza delle situazioni perché esisteva un sito abbastanza curato (almeno fino al 2020) e con molte informazioni.

Vediamo quindi quanto “pesa” il tanto presente Movimento Neocatecumenale in 135 nazioni su 208 al mondo. Cioè quanto ogni bandierina comporta in numeri, dato che siamo abituati a sentire sempre sparare numeroni altissimi, senza che mai se ne abbia precisa contezza. Immaginiamo, ma spesso non sappiamo con certezza.

È vero che nel mondo alcuni territori sono più “accoglienti” di altri e "ospitano" il Cammino in maniera più massiccia, ma per la stragrande maggioranza non è così: sono solo una bandierina come quella che i primi astronauti misero sulla luna. C’erano stati, ma la luna non è stata colonizzata, è rimasta solo una bandierina.

Se stimiamo che ogni comunità sia composta da una trentina persone (siamo stati già piuttosto generosi), su questo numero potremo basare i calcoli, senza prendere troppo sul serio i numeroni sempre variabili proposti di volta in volta dai fratelli più facinorosi. Anche questa è una possibilità che ci dà il mondo informatico: prima potevano vantare la loro acciuga dicendo che era una balena. Adesso meno.

Ho il sospetto che addirittura certa stampa che dichiara il Movimento Neocatecumenale come uno dei più sostanziosi, se non proprio il più sostanzioso di tutti, si basi sulle dichiarazioni rilasciate dai diretti interessati, perché in realtà questo Movimento ha connotati molto locali: Italia, Spagna ed America Latina. Altrove poco o pochissimo, rispetto al numero di cattolici presenti in ogni nazione.

Ci avevano abituati a credere che ovunque sia come qui da noi e che se, per esempio, viene fatto un incontro vocazionale in un certo luogo, sia perché lì il Movimento Neocatecumenale è radicato: non pare proprio che sia così. E’ la propagazione mediatica che lo fa credere, in realtà sono 4 gatti, comprese le famiglie in missione che da sole costituiscono una buona percentuale neocatecumenale.

Crediamo inoltre che queste famiglie, figli compresi ed anche seminaristi ed itineranti, vengano contati due volte nei numeri neocatecumenali, sia nella comunità di origine che in quella nel luogo di missione, perché anche lì vanno a formare le loro personali comunità, ma appartengono sempre anche a quella in cui hanno cominciato, tornando ogni volta che ci sono da fare passaggi o per altri appuntamenti.

Questo per dire che ci troviamo di fronte ad un fenomeno bizzarro: pare che siano un esercito, ma in realtà quel che hanno di veramente comprovato sono solo strutture su strutture, soldi a palate ed agganci potenti.

Il che dovrebbe impensierire ancora di più, perché significa che si è tentato e si tenta di accreditare qualcosa di inconsistente per motivi che non sono prettamente attinenti all’accettazione ed alla diffusione nel mondo cattolico.

In verde il numero delle parrocchie che ospitano il Movimento Neocatecumenale nel 2020 e il numero da noi stimato (in eccesso) dei neocatecumenali presenti in diocesi. In giallo il numero delle parrocchie e dei cattolici nella diocesi.


ARCIDIOCESI DI QUÉBEC - Cardinale Gérald C. LACROIX

6 parrocchie su 1782, con 15 comunità.
4.242 sacerdoti + 13.000 religiosi 
450 neocatecumenali  su 6.049.462 battezzati (i battezzati sono il 75% della popolazione)

La 1° comunità storica, nella parrocchia di Sainte-Angèle-de-Saint-Malo, è composta da meno di una trentina di persone ed ha subìto 3 fusioni. Nacque nel 1978 ed ha finito il cammino nel 2007, dopo 29 anni.


ARCIDIOCESI DI GATINEAU -  Mons. Paul-André DESROCHERS Arcivescovo

1 parrocchia su 53, con 2 comunità
62 sacerdoti + 140 religiosi
60 neocatecumenali  su 283.022 battezzati (80,0% della popolazione)


ARCIDIOCESI DI MONTREAL - Mons. Christian LÉPINE Arcivescovo

5 parrocchie su 179, con 9 comunità
923 sacerdoti + 3.300 religiosi
270 neocatecumenali su 1.742.000 battezzati (70,6% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI OTTAWA - Mgr Terrence PRENDERGAST, s.j. Arbishop

2 parrocchie su 107, con 3 comunità
283 sacerdoti + 700 religiosi 
90 neocatecumenali su 441.798 battezzati (47,9% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI ST-BONIFACE - Sua Eccellenza  Mons. Albert LeGatt Arcivescovo

2 parrocchie su 86, con 3 comunità
86 sacerdoti + 210 religiosi 
90 neocatecumenali su 123.890 battezzati (22,7% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI TORONTO - Card.  Thomas COLLINS Archbishop

6 parrocchie su 225, con 17 comunità
791 sacerdoti + 1000 religiosi 
510 neocatecumenali su 2.091.237 battezzati (31,7% della popolazione)


ARCIDIOCESI DI VANCOUVER - Mgr J. Michael Miller, CSB Archibishop

3 parrocchie su 76, con 6 comunità
216 sacerdoti + 140 religiosi 
180 neocatecumenali su 437.181 battezzati (14,9% della popolazione) 


ARCIDIOCESI DI WINNIPEG - Mons. Richard Gagnon  Archevêque

1 parrocchia su 88, con 1 comunità

87 sacerdoti + 120 religiosi tra 

30 neocatecumenali su 163.730 battezzati (27,6% della popolazione)


DIOCESI DI SAN PAOLO - Mons. Paul Terrio Bishop

1 parrocchia su 38, con 1 comunità
28 sacerdoti + 20 religiosi 
30 neocatecumenali su 107.168 battezzati (42,3% della popolazione)


Le diocesi di TORONTO, QUÉBEC e VANCOUVER hanno ognuna un seminario Redemptoris Mater.

TORONTO, eretto nel 1999. Adesso sembrano esserci 9 seminaristi neocatecumenali.

Redemptoris Mater Toronto

QUEBEC, eretto nel 2009. Fu aperto con 8 seminaristi. Nel 2020 sembra ci fossero 11 seminaristi neocatecumenali.

Redemptoris Mater Québec

VANCOUVER, eretto nel 2013. Per 2 anni ha avuto per sede una parrocchia ed ospitava 6 seminaristi neocatecumenali. Nel 2020 sembra ce ne fossero 6 o 7.

Seminario Redemptoris Mater Vancouver.
QUI il video del seminario

Ma a loro questo edificio non basta. 

Hanno incaricato uno studio di progettazione, lo Studio Hub Architets, per costruirne uno ex novo.
Per un numero minuscolo di seminaristi.

Altre immagini dei progetti del nuovo
milionario seminario
Redemptoris Mater di Vancouver


Vediamo allora che in uno Stato grande come il Canada, che conta 15 milioni di cattolici su una popolazione di 32 milioni di persone (equivalente a più di metà della popolazione italiana), il Movimento Neocatecumenale è presente da più di 40 anni con SOLTANTO 57 comunità.

Cioè l'intero Canada è l’equivalente di un paio di parrocchie fortemente neocatecumenalizzate con ciascuna più di 25 comunità.
Ce ne sono centinaia di più nella sola Roma.

Se consideriamo che non è assolutamente vero che le comunità sono composte da una cinquantina di persone, ma spessissimo meno della metà, i numeri diventano ridicoli per gli sforzi prodotti, soprattutto inspiegabilmente economici.

Da aggiungere la considerazione anche che molti membri di queste comunità sono famiglie in missione con tutto lo stuolo dei figli e che pure i seminaristi vengono aggiunti ad una comunità locale.

Altro che numeroni!

La prima comunità canadese, nata nel 1978, è il frutto di 3 comunità “fuse” negli anni e conta appena 26 persone.

È normale che le altre abbiano la stessa sorte, specialmente in parrocchie dove da sempre c’è una sola comunità e non si riesce a fare la seconda, cioè la maggioranza.
Nessuno può venirci a raccontare che in quelle parrocchie la comunità si è formata l’anno scorso: sappiamo già bene che non è così.

Anche qui da noi succede che non si riescano a formare ulteriori comunità dopo la prima o la seconda, o anche che l’unica comunità esistente sia il frutto di chissà quante fusioni.
Quando si fanno le fusioni è perché le comunità sono sensibilmente calate di numero a causa certamente di qualche decesso, ma principalmente di abbandoni negli anni.
Per raggiungere un numero “decente” si ricorre quindi alla fusione oppure, come ultimamente ho visto fare copiosamente, si lasciano comunità con poco più di 10 “fratelli”. Però conta come una comunità di 30, anche se per farne una di 30 ce ne vorrebbero quasi 3.

Ma nonostante la totale irrilevanza neocatecumenale,
in Canada ci sono ben 3 seminari Redemptoris Mater!

Quelli cioè destinati a formare sacerdoti che prima o poi lasceranno il Canada…
E il primo esiste da ben 21 anni!

Le Arcidiocesi in Canada sono 17 e in quasi 45 anni i neocatecumenali hanno sfondato SOLO in 8, molto spesso con una sola comunità in una sola parrocchia, o al massimo due.

Esistono solo in 27 parrocchie sulle totali 2634 dell’area interessata.

Conteggiando generosamente, come dicevamo, una media di 30 persone per comunità, in tutto il Canada esistono soltanto 1710 neocatecumenali su 15 milioni di cattolici, compresi quelli “della domenica”, quelli che appartengono ad altri Movimenti, quelli che fanno parte di istituti religiosi e quelli che si sono allontanati dalla Chiesa.

Tutto questo in ben quasi 45 anni di presenza sul posto.

Ora, che si possa dar retta all’Argüello ritenendo che 14.998.290 cattolici canadesi siano tutti “religiosi naturali” della domenica e che solo i suoi 1700 siano cristiani adulti, ci pare solo follia…

Sappiamo bene, inoltre, che all’interno delle comunità ci sono i talebani, ma ci sono anche gli "scaldasedie", quelli che vanno e vengono, e che comunque sono conteggiati nei numeri: potremmo chiamarli “neocatecumenali del sabato” o del “mercoledì”, perché vanno solo ogni tanto alle celebrazioni che restano loro comode, oppure quando ne hanno voglia. Sono i “satelliti”, che però ingrossano le fila: potremmo benissimo assimilarli ai “cristiani della domenica”, quelli che secondo i neocatecumenali vivono insufficientemente la loro fede.
Sì, perché anche la “chiesa neocatecumenale” ha i suoi "neocatecumenali all’acqua di rose" e spesso sono anche molti, specialmente da quando decine d’anni fa è iniziato il lassismo.

Solo nella mia ex comunità, frutto di ben 6 fusioni, alla fine del cammino di questi ce n’erano almeno 4 o 5. Ma si contavano regolarmente e facevano numero.
In effetti, una comunità che avrebbe dovuto essere di circa 280 persone ed anche più, se si contano gli inizi di ogni singola comunità fusa, è arrivata alla fine con scarsamente 35 persone.
Sfido che si debbano contare anche i "satelliti scaldasedie", altrimenti che resterebbe?

No, ce lo risparmino i neocatecumenali: non resterebbero solo gli “eletti”, il “piccolo resto”. 

Restano invece solo quelli che non vogliono rinunciare ad una immaginaria posizione interna, coloro che non riescono a staccare per paura delle conseguenze o coloro che ci vanno per socialità.
Una netta minoranza, invece, ancora ci crede.

14 commenti:

  1. In tutti i movimenti ecclesiali c'è la tendenza ad arrotondare per eccesso i propri numeri.

    Ciò avviene perché nelle curie postconciliari, per mettere rapidamente a tacere qualcuno gli si rimproverava di essere a capo di quattro gatti. Cioè hanno equivocato l'esperienza religiosa col potere di aggregazione. Hanno equivocato la fede col successo "sociale" o "politico". Hanno inteso dire che la solidità dottrinale non conta, che il vivere adeguatamente i sacramenti non conta, conta solo quanta gente "mobiliti" e quanti soldi ti transitano nelle tasche.

    In tale equivoco sono immediatamente caduti Kiko e Carmen: non avendo fede hanno preferito vantare i numeroni giganteschi (e sempre più inventati), deliberatamente spacciandoli per benevolenza divina.

    Sono caduti in tale tipo di equivoco anche altri leader "cattolici", a volte persino in buona fede. L'aspetto tragicomico della questione è che a furia di gonfiare i propri numeri si finisce per credere alle proprie stesse frottole - proprio come l'elite governativa sovietica e le sue statistiche di immensa crescita... statistiche del tutto fantasiose -, salvo poi avere un brusco risveglio con la doccia fredda della realtà.

    Fino ai primi anni 2000 il Cammino vantava ogni anno numeri sempre più grossi. Ai tempi del primo statuto ad experimentum gli asini ragliavano di "mezzo milione" di aderenti o addirittura "un milione" (perché "mezzo" sembrava già troppo poco).

    Da allora hanno smesso di vantare il numero di comunità e di aderenti e hanno vantato il numero di "seminari", salvo poi smettere di vantarli poco dopo aver superato i "centotrenta".

    Notare che stranamente quel roboante sito web neocatecumenale che annuncia i numeri del Canada non è stato più aggiornato. Qualcosa mi dice che da allora in poi, i numeri veri del Cammino in Canada sono tragicomicamente diminuiti parecchio...

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    1. Infatti durante l'era covid il Canada aveva leggi strettissime, e come ben sappiamo in molti hanno lasciato le loro comunita! Quindi si, anche io penso che i numeri sono ben calati!

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  2. Non dimenticate che contraggono storicamente debiti per milioni che poi ripagano in tempi biblici mediante donazioni e collette.
    I soldi in generale li gestiscono così.
    Gli studi e le imprese che costruiscono spesso e volentieri sono di neocat, e così pure le manutenzioni.
    Il possesso di tante proprietà immobiliari a mio avviso è modi puramente da megalomania e motivi fiscali di qualche genere.

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  3. da non dimenticare la diocesi di Whitehorse e Mons. Hector Vila (NC).

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  4. Sono rimasto impressionato dalla foto del R.M. di Toronto e la sua mole con appena 9 seminaristi!
    Ragazzi, considerando il clima della metropoli canadese, che possiamo esprimere con "undici mesi di freddo ed uno di fresco", quelle strutture, le devi scaldare per intero giorno e notte, altrimenti vanno in malora!
    Solita domanda, chi paga lo spreco?....
    Ruben.
    ---

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  5. in Italia me ne sono andato via dal Cammino 25 anni fa. In parrocchia c'erano 7 comunità. il nuovo parroco ha fatto sapere che prima ancora del suo ingresso ufficiale i neocatekumeni dovevano sloggiare.
    Allora si sono messi a cercare un'altra parrocchia della città che li ospitasse e l'hanno trovata. Io da allora non ho quasi più rivisto nessuno, ma poco fa sono andato a vedere sul sito internet della parrocchia che li ospita e ho scoperto che sono ancora 7 comunità.
    Non sono un indovino, ma se la matematica non è un'opinione le vacche grasse degli anni 80 sono finite da un pezzo.....!!

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  6. li diamo i numeri pure in italia ??? per piacere

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    1. Per "dare i numeri" occorre avere delle fonti.
      Per avere delle fonti sul Cammino in Italia, occorre che i capicosca del Cammino in Italia forniscano il numero ragionevolmente approssimato degli iscritti alla setta kikolatrica. Cosa che si guardano bene dal fare (il Cammino è fondato sulla menzogna e sull'inganno, non sull'onestà e sulla verità), salvo poi presentare numeroni giganteschi ultra-gonfiati quando ritengono necessario vantarsi un po'. Numeroni, però, a cui non crede più nessuno - nemmeno i kikolatri stessi, che "dall'interno" ricordano benissimo quante volte si è parlato di "fusioni" di comunità, di riorganizzazione e soppressioni, di fratelli scacciati via e soprattutto di fratelli che abbandonano il Cammino (abbandonano intere famiglie in un sol colpo, lasciando i rimanenti a chiedersi se davvero occorra improvvisamente togliere il saluto a tanta gente che fino a un attimo prima chiamavano "fratelli" e condividevano tante cose della vita).

      Insomma, per avere numeri precisi serve che la realtà in questione sia un'associazione con tanto di tessere. Cioè "quanti hanno rinnovato l'iscrizione quest'anno", questo sì che sarebbe un numero affidabile.

      Se invece è un movimento o un'associazione privata di fedeli (come lo è di fatto il Cammino), cioè dove l'entrata e l'uscita non sono certificati da un documento ("iscrizione/rinnovo") ma solo dal presentarsi/assentarsi alle riunioni, è difficile fare stime, è difficile "dare i numeri", a volte perfino per i capicosca, perché dal giorno dopo che ti hanno detto che in tal parrocchia ci sono 3 comunità con almeno 30 persone ciascuna, potrebbe darsi che ad ogni riunione diventi rarissimo vederne più di 20...

      Certamente è diventato raro anche il vedere "catechesi iniziali" nelle parrocchie (e pubbliche "piazzate"), quelle in cui i kikolatri ti nascondono il fatto di star reclutando adepti per un Cammino ultratrentennale, mentre 10-15 anni fa - quando ancora c'erano cattolici ingannabili - erano ancora piuttosto comuni. Dopotutto la "parlantina" neocatecumenale viene subito "sgamata"...

      Ed è finita anche l'epoca in cui qualche prominente kikolatra poteva farsi "intervistare" per cantarsela e suonarsela: ormai anche i giornalisti più scemi sanno che il Cammino è quantomeno una realtà "discutibile" (come ad esempio le porcate fatte in tempi di lockdown, come la "comunione da asporto" o i cosiddetti "catechisti" che vanno a riscuotere casa per casa le "decime", o l'incrollabile sostegno ai chierici pedofili neocatecumenali, o i business milionari immobiliari come il Monte degli Ulivi...) e quindi non credono più agli slogan preconfezionati.

      p.s.: un articolo in tre parti sugli "intrallazzi" neocatecumenali - i capicosca della setta neocat vi dicono di "provarvi con Mammona" (voi pensionati minimi, voi padri di famiglia monoreddito), ma poi Mammona è proprio il Cammino...

      - prima parte
      - seconda parte
      - terza parte.

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  7. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più natalizio.

    Mancano quindici giorni al Natale e Kiko, da buon anzi ottimo cattolico, si è appropinquato ad allestire in una sala del Centro Ufo di Porto San Giorgio un gigantesco albero di Natale e un presepe di scuola napoletana del 700. Il giorno dopo, come Kiko è entrato nella sala, ha visto che le palline dell'albero tintinnavano da sole e si sentiva una musichetta con un canto di Kiko eseguito dall'ottimo Filippucci, mentre nel presepe i volti delle statuine si erano trasformati : Kiko era s. Giuseppe, Carmen la Madonna e il bambinello era don Mario Pezzi. Kiko ha filmato la cosa su Whatsapp e l'ha inviata a Semeraro che l'ha fatta vedere al Papa che ha cosi commentato : "hermano cardenal, se qualcuno dubitava che el Camino non es cattolico, se deve ricreder prontamiente. Quindi faremo un regalito di Natale al Camino : la beatificasion de Carmensita. Procedamos": Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco contenente un albero di Natale Swarovski e un presepe di scuola napoletana del 700, il tutto del modico valore di 700.000.000 di euro più un biglietto : "Buen Natale Sancto Padre, a lei e a todos quelli del Vatican. Saludos Kiko".

    e la causa continua...

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  8. Annuncio d'avvento 2023 DARETE I SORDIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

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  9. Visto che siamo a parlare di numeri e non solo, metto a parte di una ricerchina che ho fatto sul RM di Vancouver.
    Di male in peggio.

    In effetti l' RM di Vancouver si è trasferito, ma non nel faraonico edificio progettato, bensì in un'altro molto più modesto distante 6 km. Basta guardare gli indirizzi reperibili online.
    Inoltre, anche il sito degli architetti incaricati (linkato nell'articolo) riporta l'inciso "in sospeso".

    Sono diventati più modesti?
    Non pare proprio.
    Pare invece che si stiano rendendo conto che non hanno seminaristi sufficienti.

    Infatti attualmente i seminaristi sono 8 (dal sito del RM), ma fino a pochi giorni fa erano 4.
    Il sito, aggiornato 4 giorni fa, comunica l'ingresso di 4 nuovi seminaristi.
    Se quindi sono 8 con i 4 nuovi arrivati, significa che prima di allora erano solo 4.
    Tanto per aggiornare un po' di numeri.

    Curiosità: tranne uno, 7 seminaristi tutti sudamericani.
    Caso?

    Altra curiosità: uno dei 4 preti già ordinati si chiama Francesco Voltaggio e viene da Roma, omonimo del Francesco Voltaggio della Domus Galilaeae.
    Proviene forse dalla stessa casata?
    Probabile.
    Sempre inter nos.
    Casate di santi o solo di vip settari stile schema Ponzi?
    Marco

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    1. Schema Ponzi è l'acronimo di :

      Schema Catecumenale Humus Eretico Mamotreticamente Abnorme Prettamente Orrido Necessita Zizzaniosi Individui

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  10. Fa ridere il fatto che la gente frustrata (come i kikolatri) scriva e dica cattiverie su chiunque sveli le magagne del cammino neocatecumenale, attaccandosi a piccole cose e stravolgendole totalmente inventando falsità contro chi non idolatra kiko, solamente perché vedono che chi non sta nel cammino neocatecumenale è felice, mentre loro sono prigionieri della setta di Kiko, sempre depressi, sempre invidiosi e mormoratori, e quindi per fingersi migliori devono cercare di riempire di menzogne chiunque non approvi il cammino neocatecumenale. E fa ridere anche il fatto che i kikolatri, nel commentare, non entrano mai nel merito delle questioni, ma dicono soltanto cose tipo "voi vi sbagliate, voi siete in errore, voi non capite", poiché se entrassero nel merito delle questioni si svelerebbero le magagne e perderebbero di credibilità: lo sanno e temono che la verità sul cammino possa venire a galla grazie al loro stesso giudicare.

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