"Sorridendo, evitate sempre le domande; e se qualcosa va storto, contrattaccate col vittimismo". Secondo voi chi è che adopera tale tattica?
Allo scopo di attirare i fedeli della parrocchia alle cosiddette
"catechesi" iniziali del Cammino (cioè il
ciclo di incontri che si conclude con la costituzione di nuove comunità neocatecumenali), due coniugi neocatecumenali si sono presentati ad una Messa domenicale in una chiesa di Castellammare di Stabia.
Durante la Messa - dopo la Comunione ma prima che la Messa sia terminata - i due salgono all'ambone e la moglie invita i fedeli a partecipare a certe non meglio precisate "catechesi" per la "riscoperta del battesimo", aggiungendo che al termine della Messa sarà a disposizione per dare gli inviti.
(n.b.: è un abuso liturgico, poiché senza una grave causa la Messa non prevede "avvisi" né "testimonianze" all'interno della liturgia; cfr. Redemptionis Sacramentum, n.74).
Senonché al termine della Messa uno dei giovani fedeli si avvicina alla signora e fa qualche domanda, ottenendo le solite risposte preconfezionate:
- Ma perché non avete detto che si tratta del Cammino Neocatecumenale?
- Noi abbiamo detto solo quello che il parroco ci ha detto di dire.
- Sì, ma perché avete nascosto il fatto che si tratta del Cammino Neocatecumenale?
- Non c'è bisogno di dirlo: abbiamo detto che è un percorso di riscoperta del battesimo, che è la stessa cosa...
- Sì, ma perché qui sul bigliettino non c'è scritto che è il Cammino Neocatecumenale?
- Sull'invito c'è scritto quello che deve esserci scritto, è solo un invito...
- Sì, ma perché non avete detto che queste catechesi servono ad avviare una nuova comunità neocatecumenale?
- Senta, se vuole fare polemica, vada dal parroco, noi siamo qui solo per distribuire gli inviti.
- Si rende conto di aver mentito ai fedeli, proprio qui davanti al Santissimo?
- Ma perché si altera?
L'«itinerario» del Cammino Neocatecumenale è un impegno che dura più di trent'anni (
lo ha detto il fondatore, Kiko Argüello, a papa Francesco, il
1° febbraio 2014, dettagliando con un ricco striscione). Pertanto l'invitare ad un generico ciclo di "catechesi" al termine del quale si è
un po' troppo caldamente indotti a costituire una comunità tacendone la durata
ultratrentennale e gli
obblighi e impegni anno per anno
sempre più gravosi e imbarazzanti, è quantomeno ingannevole per i fedeli che non conoscono bene il Cammino.
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Tipica pagliacciata "liturgica" neocatecumenale |
La signora aveva perennemente stampato in faccia un sorrisetto marmoreo, in modo da poter agevolmente accusare gli interlocutori di essere
"alterati". Quel sorriso però si incrina poiché il giovane tocca
un tasto dolente:
- Ma a quale tappa siete arrivati? Ci siete già a quella della "Decima"?
(il sorrisetto si smorza, la signora si volta altrove e risponde):
- La smetta di dire queste cose, noi siamo qui solo per dare gli inviti: buongiorno!
- Sì, ma perché non avete detto ai fedeli che le catechesi servono per creare una comunità del Cammino?
- Senta, noi siamo qui perché ce lo ha detto il parroco, vada a fare le sue rimostranze dal parroco e ci lasci in pace a distribuire gli inviti! Buongiorno!
- Ma si rende conto di aver mentito e ingannato i fedeli, tacendo del fatto che si tratta del Cammino Neocatecumenale?
- Noi siamo qui perché ce lo ha detto il parroco: buongiorno!
Il giovane si rivolge allora al marito:
- Ma perché non avete detto ai fedeli che si tratta del Cammino Neocatecumenale?
- Ma no, è la stessa cosa, è un percorso di riscoperta del battesimo...
- Sì, ma davanti a Dio, lì presente, perché avete ingannato i fedeli tacendo il fatto che siete qui perché intendete costituire una nuova comunità del Cammino Neocatecumenale?
- Noi non abbiamo detto niente che...
(un fedele passa di lì per uscire)
- Perché non lo dice che si tratta del Cammino Neocatecumenale?
- Oh, uhm... ecco a lei (porge l'invito), è il Cammino Neocatecumenale...
- L'ha detto!
- Eh, beh... sì...
La signora apostrofa in modo corrosivo il giovane, e questo non demorde:
- [...]
- Ma lei davanti a Dio ha ingannato i fedeli tacendo il fatto che è il Cammino Neocatecumenale...
- Vada a parlarne col parroco: buongiorno!
- Vado.
La signora però lascia la trincea, lo segue in sacrestia e fin dietro l'altare ottocentesco (lo spazio non visibile all'assemblea), dov'era il rettore della chiesa. A quel punto la signora inizia subito la sua requisitoria-fiume, in cui afferma tra le altre cose:
- Noi siamo qui perché lei ci ha accolto... Questo giovane mi ha spaventato la gente e non mi ha fatto dare gli inviti... Ha detto delle cose terribili su di noi, veramente vergognose... Noi abbiamo solo dato gli inviti...
Il giovane la lascia parlare. Quando la signora finisce il suo discorso, il rettore
(n.b.: non è il don Antonino della foto in alto) sentenzia qualcosa sul dovere di "accogliere". Il giovane gli obietta:
- Quindi lei crede totalmente alla signora senza aver ascoltato me?
- Io ascolto tutti...
- Posso parlare, allora?
- Non c'è tempo.
(si allontana, a momenti dovrà celebrare Messa).
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La "comunione" per immersione di baffi
(e comodamente seduti) |
Uscendo dalla sacrestia i due neocatecumenali non si accorgono di essere seguiti a poca distanza dal giovane che pure stava andando via, e pertanto la signora continua a inveire contro quest'ultimo. Tace solo quando se ne accorge.
Nessun altro è intervenuto nella discussione. Un po' perché i fedeli stavano già andando via. E un po' perché hanno sentito più volte le parole:
«Cammino Neocatecumenale».
La signora ha sicuramente
incassato una soddisfazione. Potrà infatti vantarsi in comunità di aver affrontato il "demonio", e di avergli "resistito" con l'aiuto del "Signore"; guadagnerà l'elogio dei fratelli di comunità per aver dovuto subire la "persecuzione" proprio in chiesa durante la Messa mentre "evangelizzava", ecc.
Nel gergo neocatecumenale, infatti,
"demonio" è l'etichetta data alle circostanze sfortunate per il Cammino e per la sua gerarchia,
"persecuzione" è quando qualcuno rivela cose che la propaganda neocatecumenale vuole nascondere, mentre
"evangelizzare" è il termine con cui indicano le attività autoreferenziali del Cammino e dei suoi autonominati "
iniziatori".
Di più: la signora sarà davvero costretta a vantarsene, perché quando i suoi supercatechisti neocat esigeranno il resoconto sulla scarsità di bigliettini distribuiti e sulla scarsità di presenze alle "
catechesi", lei non avrà altro modo di giustificarsi. Non può certo far notare che è stato un risultato della mancanza di trasparenza, non può ammettere che sarebbe stato necessario chiarire fin dall'inizio: "intendiamo costituire una comunità del Cammino Neocatecumenale" (e magari anche:
"siamo quelli che fanno pagare la Decima, la comunione seduti, le confessioni pubbliche, il balletto-girotondo liturgico, ecc."). Il Cammino, infatti, si può far strada solo con inganni, mezze verità e menzogne pronunciati anche davanti al Santissimo Sacramento.