lunedì 21 agosto 2023

Il sogno borghesotto del tipico neocatecumenale bramoso di sentirsi nobile e importante

Lo squallore e la tristezza di una
"Prima Comunione" in rito neocatecumenale
Molti anni fa venni accidentalmente invitato ad un mini-party con snack e cocacole a fiumi, organizzato da un dirigente medio-piccolo della sede locale di una certa grossa azienda. Nel momento clou del ricevimento, il soggetto tenne finalmente la sua omelia, raccontando di essere appena tornato dalla Convention aziendale tenutasi a Milano. "Sapete, è stata una Convention molto importante, si è discusso di cose Molto Importanti": questo è tutto ciò che disse ("si è discusso" significava chiaramente che lui era stato solo uno spettatore e o non aveva capito niente, o sapeva che i contenuti della Convention erano troppo noiosi per il suo uditorio), per poi subito aggiungere di essere stato anche al Teatro alla Scala, su cui si dilungò per qualche minuto, sebbene lo spettacolo alla Scala non fosse uno dei momenti della Convention. Parlò della Scala raccontando con grande enfasi, come se fosse stato il momento in cui aveva ricevuto una specie di titolo nobiliare (come se volesse dire: "ehi, ho fatto una cosa da nobili, sono andato alla Scala: non ho capito niente, ma ho marcato presenza lì alla Scala, e questo fa di me un vero nobile"). I suoi dipendenti si riconoscevano perché erano quelli che applaudirono ripetutamente, alcuni fingendo convinzione ed entusiasmo, come neanche in un film del ragionier Fantozzi.

Quell'episodio mi è rimasto impresso non per l'abbuffata gratis di snack ma perché quel dirigente non era un cafone qualsiasi. Era un piccolo borghesotto che nonostante il benessere raggiunto, nonostante la posizione di rilievo in azienda, per tutta una vita non si era mai sentito "importante". Da chissà quanto tempo bramava di ricevere un titolo nobiliare, uno qualsiasi, anche virtuale, e di fare attività da nobili per poter vantarsene coi suoi sottoposti per riceverne finalmente plauso e ammirazione. Il sottoscritto giovincello assistette alla scena e, non essendo un suo sottoposto, poté interpretarla correttamente e guadagnare una lezione di vita riguardo all'immensa stupidità del foraggiare la propria superbia.

Ecco, nel Cammino Neocatecumenale avviene sostanzialmente la stessa cosa di quel mini-party. Gente scioperata il cui orizzonte di vita è sempre stato la Grande Mangiata™, gente che non ha mai fatto un week-end fuoriporta tranne che al proprio matrimonio, gente che compra al discount perché è più importante risparmiare che mangiar sano, gente la cui vita sociale è ridotta a parenti e colleghi, all'improvviso si ritrova "obbligata" a:

  • a far grandi mangiate (oh, ma si chiama "agape")
  • a far grandi discorsi (oh, ma si chiamano "ambientale", "risonanza", "monizione"...)
  • a far caciara, battimani, girotondino (oh, ma la chiamano addirittura "liturgia")
  • a fare grandi convention (oh, ma si chiamano "convivenze")
  • ad essere in un club esclusivo (oh, ma si chiama "comunità")
  • a sentirsi superiori agli altri (oh, ma si chiama "Cammino", mica come i "cristiani della domenica"!)
  • ad avere titoli nobiliari ("ostiari", "cantori", "responsabili", "catechisti", "itineranti", "presbìteri", "venti figli di cui undici in cielo", "mio figlio è stato estratto per il seminario di Medellín, non sapevo neanche dov'è Medellín e ho dovuto cercare su wikipedia"...)
  • ad avere diritti esclusivi, come l'autorizzazione a peccare ("quando il Signore mi toglie la mano dalla testa ne combino di ogni!")
  • ad avere una platea a cui raccontare le proprie menate (risonanze, monizioni, ambientale, giri d'esperienze, "testimonianze"... ma anche le "centopiazze" kikiane) con garanzia di applausi (c'è sempre la claque neocatecumenale a garantirtene in abbondanza)
  • a sentirsi autorizzati e addirittura obbligati a insultare, diffamare, odiare chi non appartiene alla setta
  • (e mi fermo qui solo per brevità).

Ecco, il Cammino è il sogno degli straccioni imborghesiti, straccioni non in senso di "poveri" ma in senso di gente che pur avendone la possibilità economica non avrebbe mai il coraggio di spendere 250 euro a persona per un week-end in montagna in alta stagione, ma che viene indotta a spendere 280 euro a persona per un week-end di "convivenza" in bassa stagione in località bislacca ma lontana da casa, quanto basta per sentirsi importanti, per sentirsi come i veri nobili con titolo nobiliare e stemma di nobiltà: "siamo andati a fare una Convivenza! sapete, è un momento importante, in cui si fanno cose importanti..."

Gran parte dell'appeal del Cammino consiste nella superbia e nella vanità. Sentirsi parte di un club "esclusivo", composto da "fortunati" che hanno a disposizione "il meglio del meglio", che devono strafare (si considerino ad esempio le assurde spese di fiori e prodotti ortofrutticoli per addobbare il tavolinetto smontabile su cui celebrare la liturkikia), che hanno un senso di appartenenza tale da dire "il Cammino vale 100 la parrocchia vale 20"), che hanno tutta una collezione di slogan preconfezionati per sentirsi superiori agli altri: "noi facciamo liturgia, noi facciamo la Decima, noi facciamo tanti figli, noi facciamo le centopiazze, facciamo, facciamo, facciamo...", col sottinteso che voialtri non fate, dunque non siete. 

45 commenti:

  1. Anche Davide si insuperbì e fece fare il censimento, poi, però, si ravvide.
    AMMISE di aver sbagliato e chiese perdono e misericordia.

    Uno può fare molte cose, anche belle, ma se c'è la superbia e perciò l'intenzione del cuore non è retta, quello che fa è come l'elemosiana dei farisei: può a volte servire agli altri, ma non serve a se stessi.

    Se uno disprezza la Chiesa reale, cioè quella che si manifesta concretamente, pur con tutti i limiti umani, nelle diocesi e nelle parrocchie, come può dire di amare la Chiesa, a meno che, per Chiesa, non intenda la sua propria realtà?

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  2. Attenti a non cadere nel diabolico tranello della contrapposizione fra Chiesa istituzionale (quella fondata da Nostro Signore) e Chiesa del "vi riconosceranno da come vi amerete".

    E dunque attenti a non contrapporre istituzione e carisma, che sono due facce della stessa medaglia.

    Noi tutti siamo chiamati alla felicità eterna (che convenzionalmente chiamiamo "salvezza", e concretamente chiamiamo "santità"). Ma Nostro Signore, pur sapendo di aver a che fare con dei peccatori, ha voluto comunque istituire una società "visibile", e garantirla fino alla fine dei tempi. Se la Chiesa-istituzione non fosse stata necessaria, Nostro Signore non avrebbe detto a Pietro «tu sei Pietro, e su questa pietra fonderò la mia Chiesa».

    Il fatto che anche i sommi Pontefici siano peccatori - e anche Pietro prese uno svarione tale da venir rimbrottato da Paolo, cfr. Gal 2,11 -, non cambia il fatto che è stato Nostro Signore a volere una Chiesa "istituzione". Quindi chiunque prescinda da essa (come i neocatecumenali, che seguono Kiko e Carmen anziché la Chiesa), oppure la contrapponga ai "carismi" (col sottinteso che la Chiesa "deve" approvare certi attivismi e certe elucubrazioni), o la contrapponga alla chiamata personale alla santità, con ciò stesso si è già posto nell'errore.

    L'istituzione, in sé, è un'enorme ricchezza spirituale che ci è difficile da valutare perché per tutta la vita siamo stati abituati a vedere sul nostro territorio parrocchie, conventi, monasteri, santuari, cappelle, e frati, monache, preti, suore, laici consacrati, congreghe, e pellegrinaggi, processioni, suono di campane, ecc. Quindi, anche in presenza di tanti uomini di Chiesa peccatori (specie nella gerarchia), abbiamo avuto per tutta una vita la netta percezione della presenza della Chiesa istituzionale attorno a noi. Cioè sappiamo di avere alternative in caso di problemi: se la tua parrocchia viene inquinata (ad esempio dal neocatecumenalismo), nessuno ti impedisce di andare a Messa altrove, nella cappella delle suore, o dai frati in fondo al viale... poiché la Chiesa istituzione è intorno a te. L'Italia non è un posto dove la parrocchia più vicina è a trecento chilometri. Siamo fortunati ad essere nati e vissuti in una terra che è stata cristiana fin dall'inizio.

    Dunque quando arrivano gli "innovatori", portatori di novità, come ad esempio gli asini neocatecumenali, li guardiamo giustamente con massimo sospetto, perché non abbiamo bisogno di novità. Non abbiamo alcun bisogno della nueva estetica di Kiko, né di gente che proclama che "salverà la Chiesa" ma per farlo intende sovvertire la liturgia, inquinare la dottrina, importi brutalmente ubbidienza a degli ignoranti arroganti e idolatri, far diventare un idolatra anche te, ficcanasare e dettar legge addirittura riguardo alle tue scelte lavorative, di studio, familiari, vocazionali, e per soprammercato spennarti a suon di "Decime" e di infinite richieste di soldi. A salvare la Chiesa ci penserà il Signore.

    Le "membra vive della Chiesa" sono le anime in stato di grazia, confessatesi adeguatamente, comunicatesi, che anche se non fanno niente di speciale, il solo fatto di essere membra vive contribuisce alla Chiesa militante molto più di qualsiasi attivismo chiesastico. La patrona delle missioni era un'anima infiammata d'amore per Nostro Signore e che non era mai andata in missione. Uno dei dottori della Chiesa è una donna analfabeta, infiammata d'amore per Nostro Signore e che perciò ha contribuito alla Chiesa senza aver mai conseguito Altisonanti Titoloni Teologici Universitari Master Licenze e neppure Honoris Causa. Nel calendario dei santi abbiamo perfino dei bambini, il cui enorme contributo alla Chiesa è stato quello di avere un cuore infuocato d'amore per Nostro Signore.

    Diffidate da quegli "innovatori", che credono di rivoluzionare la Chiesa a suon di psicologia spicciola, sociologia spicciola, esibizione di numeroni gigantoni (inventati), e girotondini imbecilli.

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    1. Sappiamo tutti che Kiko le ha sempre sparate grosse e ridicole. Il nostro amico Lino, con l'analisi testuale dei primi volumi degli Orientamenti, notò una vera e propria ossessione per Mammona: la predicazione kikiana-carmeniana batteva incessantemente sul tema del "denaro", dei "beni", delle "ricchezze", dei "soldi"... esattamente ciò che stava davvero a cuore ai due eretici spagnoli: il vostro denaro, i vostri beni, le vostre ricchezze, i vostri soldi.

      Dunque è fin troppo chiaro che i due spagnoli, con la scusa del "provarsi sui beni", desideravano avidamente quei vostri beni. Sì, oggi con la scusa dei poveri, domani con la scusa dei seminari, stasera con la scusa delle missioni... e a conti fatti, mentre da un lato estraevano con feroci ricatti morali la "Decima" anche dalle tasche di pensionati minimi, dall'altro lato i capicosca (e specialmente gli autonominati "iniziatori") facevano vita da nababbi... incluso il jet privato.

      Ed infatti le cosiddette "catechesi" neocatecumenali insegnano a pugnalarti alle spalle. Oppure sono autocelebrazioni di Kiko: "è importante, come dicevo ieri, che l'Università di Lublino mi abbia conferito il dottorato honoris causa..." Importante per il suo smigurato ego, certamente, talmente importante che ve lo ripete "ieri" e oggi.

      Dunque i kikolatri si riempiono la bocca del nome di Dio, ma vivono solo per Kiko. Non viene loro trasmesso nulla degli immensi tesori spirituali della Chiesa - figure di santità, arte sacra, musica sacra, Magistero pontificio... -, restano più ignoranti di prima persino delle questioni fondamentali che si insegnano nel Catechismo dei bambini. Vi nascondono i tesori spirituali che la Chiesa elargisce a tutti i fedeli, e vi danno in compenso la grattugiata di chitarrelle, nacchere tamburelli e charangos, il cameriere eucaristico col papillon e l'insalatiera, il sacro cocomero neocatecumenale e altri gadget kikiani, i tavolinetti smontabili con la sagra del kitsch ortofrutticolo.

      I kikolatri credono di cavarsela marcando presenza alla "convivenza", comprando i gadget che tutti i fratelli della comunità sono obbligati a comprare, mollano il "malloppo" per poter dire a sé stessi "beh, dai, ci siamo Provati coi Beni", e centomila di tali altre ipocrisie. Credono di riuscire così ad ingannare il Signore anche nel giorno del giudizio?

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  3. I pasqualoni sono tutti impegnati con le vacanze a scrocco?
    Tranquilli, da settembre ricirdatevi che ci sono i garanti e la decima.

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    1. Hanno tentato di inserire commenti che definire incivili è ancora poco.
      A giudicare da come si è riempita la cartella "Spam", sono andati su tutte le furie, proprio come quando si svela qualche scomodo "arcano" del Cammino. Stavolta è l'arcano segretissimo della mentalità borghesotta. Quell'ammantarsi di un'aura aristocratico-nobiliare solo perché con la scusa "religiosa" si va a far la Grande Mangiata™ alla Grande Convivenza® del Gran Kikolone©.

      Certo, a lungo andare pesa - e pesa anche parecchio, se il tuo bilancio familiare non è da benestante - andare a fare quelle inutili mangiate, quegli inutili cerimoniali, quelle inutili messinscene... Sulle prime, puoi vantarti con amici e parenti di aver partecipato in un Albergo Prestigioso ad una Roba da Fede Adulta, loro ti chiedono di che si tratta, e tu rispondi che non sei autorizzato a dirlo "però riguarda la Comunità di cui Faccio Parte"... E loro si girano intorno e vedi che hai gadget kikolatrici letteralmente in ogni angolino della casa. Compreso il plinto neoclassico all'ingresso col bibbione neocat con la kikona di Kiko e il copribibbia designed by Kiko. Ma a lungo andare ti rendi conto che a parte il subire gli ordini perentori e a parte lo spreco di soldi, di tempo e di pazienza, non c'è altro. Le autocelebrazioni, alla lunga, annoiano anche gli autocelebranti.

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    2. Che poi, ricordiamolo, questo è uno spazio commenti, non il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio. Uno spazio commenti a valle di testimonianze, documenti, fatti, foto, video.
      L'urlare "vi sbagliate" senza mai documentare come e perché, e prendendo di mira "a prescindere" chiunque abbia qualcosa da ridire sul Cammino, è un comportamento da vandali, disonesti, ipocriti. Hanno proprio ragione ad autoproclamarsi "figli del demonio" [sic!] all'apposita tappa (quale era, quella del "Padre Nostro", ricordo bene?), perché solo dei "figli del demonio" possono odiare così tanto la Tradizione della Chiesa, la liturgia cattolica, la verità dei fatti.

      Se il Cammino contiene errori - e persone molto più competenti di noi hanno documentato e dimostrato tali errori -, è inutile (oltre che stupido) prendersela con chi lo fa notare. Se ci sono errori vanno corretti. Se ci sono eresie (e ci sono) vanno rinnegate. Se ci sono strafalcioni liturgici, vanno aboliti. Altrimenti è solo una «setta protestante-ebraica che di cattolico ha solo la decorazione».

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  4. Prima si fà la cena dell'allenza tra gli eletti dal sommo catechista è poi si fanno i conticini......

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  5. Saro' sincero, non so se, in passato, ci sono state famiglie che hanno lasciato tutto e sono partite in missione so che adesso ci sono e non solo del cammino.Ma, a parte questo, e' la sostanza del discorso che non tiene, il Signore mi ha affidato dei figli, il mio primo obiettivo e' quello di dargli il pane della vita, trasmettere la fede. C'e' un primato che e' Cristo e non avere un milione di euro in banca. Mi interessa poco se ho una casa di proprieta' piuttosto che un conto in banca da lasciare ai miei figli, la mia preoccupazione e' lasciare la fede. Jack

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    1. Lo spiegone di Jack è basato su due equivoci fondamentali.

      Il primo è che "lasciare tutto e andare in missione" può essere un'attività adeguata ad una coppia sposata e con figli. In realtà è quantomeno un tentare Dio perché se hai contratto il sacramento del matrimonio, i tuoi doveri riguardano il sacramento del matrimonio, non l'adoperarsi per andare in "missione", con o senza "lasciar tutto". Mettere in difficoltà la vita di coniuge e figli, è un andare contro il sacramento del matrimonio. Se volevi fare il missionario, saresti entrato in un ordine religioso di missionari.

      (Che poi non è vero che i cosiddetti "missionari" del Cammino "lasciano tutto", visto che solitamente campano dei soldi mandati dalla comunità di origine... Quando dei dilettanti allo sbaraglio giocano a fare i "missionari" in un paese che non sapevano nemmeno che esistesse, partendo senza conoscerne lingua, usi, costumi, e normalmente senza neppure che l'ordinario del luogo sappia nulla... è un tentare Dio, cioè un "mettiamoci deliberatamente in pericolo, banalizziamo il sacramento del nostro matrimonio, tanto poi Dioprovvede-Dioprovvede, no?" e intanto si arrabbattano coi soldini mandati dalla comunità...).

      Il secondo equivoco fondamentale è che le "missioni" del Cammino avrebbero a che fare con l'evangelizzazione. Purtroppo il fratello Jack sa meglio di noi che le cosiddette "missioni" neocatecumenali hanno solo lo scopo di costituire nuove comunità di "paganti decima". Non hanno lo scopo di aiutare la Chiesa (e del resto, ad un vescovo e ai suoi sacerdoti diocesani, a cosa serve una coppia sposata? e che magari non parla neppure la lingua del luogo? potrebbe magari servire un sacerdote - celebrerà i sacramenti, insegnerà la fede, come tutti i sacerdoti -, o delle suore, per attività caritative e non vincolate al mantenimento di "coniuge e figli" -, ma una coppia sposata non ha proprio senso).

      L'evangelizzazione, in realtà, è missione della Chiesa. È la Chiesa a stabilire - attraverso ordini missionari, attraverso strumenti come il "Fidei Donum" (che consente brevi periodi missionari a sacerdoti diocesani, secondo le esigenze di altri vescovi e secondo le possibilità del singolo sacerdote; per dire, se uno soffre di reumatismi, non lo mandano certo in missioni siberiane), chi, come, perché, quando, dove evangelizzare. Siamo tutti chiamati a testimoniare Cristo, ma non c'è bisogno di insidiarsi in un paese lontano, estratto a sorte... e solo per far crescere il Cammino. Le cosiddette "missioni" del Cammino non sono misioni della Chiesa; la cosiddetta "evangelizzazione" del Cammino non porta il Vangelo ma porta solo il kikismo-carmenismo.

      Anche il fratello Jack sa benissimo che il Cammino organizza le sue "missioni" da sé, e solo per la propria crescita. Abbiamo già visto come nei casi di Guam e del Giappone i kikolatri sono arrivati come invasori, saccenti, arroganti, pieni di sé, giudicando temerariamente la fede altrui (raccomando caldamente la lettura dell'articolo a questo [link]). Il bello è che nell'isola di Guàm i cattolici sono più dell'85% della popolazione (dunque non è terra di missione, non hanno alcun bisogno di missionari, veri o falsi che siano)...

      Insomma, sono praticamente inesistenti le circostanze sufficienti a giustificare che una coppia sposata e con figli "parta per la missione". Figurarsi la superbia di partire per una "missione" neocatecumenale. Potranno riempirsi la bocca mille volte del nome del Signore, ma il loro cuore batte solo per Kiko e Carmen, maestri di superbia e di eresie.

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    2. Tra le famiglie che partono in missione, ci saranno pure quelle che lasciano tutto, ma ci sono anche quelle che si tengono la casa (non si sa mai, dovessero fare marcia indietro...) e altre proprietà.
      Io le conosco.

      Poi conosco anche una famiglia di squinternati che fu mandata in missione (grande discernimento) in un paese con leggi severe e, nemmeno tempo un anno, furono rispediti al mittente perché i figli non erano adeguatamente curati e non riuscivano ad inserirsi a scuola.
      Adesso sono usciti dal Cammino e si sono pure separati.

      Vorrei dire a Jack che per lasciare la fede ai figli non occorre partire per la missione neocatecumenale, volta ad impiantare il neocatecumenalesimo ovunque.
      Le famiglie veramente cattoliche trasmettono la fede a figli anche restando casa propria.
      Si fa nella libertà, non obbligandoli a nulla.

      Recentemente una delle mie figlie, che ha lasciato il Cammino, mi diceva che nascere neocatecumenali è una grande fregatura, perché ti chiude verso ogni cosa che non sia il Cammino e ti priva della possibilità di scelta libera.
      Infatti le scelte sono solo due: o ti adegui e diventi a tua volta neocatecumenale, o te ne vai e devi ricominciare la tua vita da capo. Normalmente chi se ne va è perché ha una crisi di rigetto all'imposizione, oppure inizia a capire dove si trova.

      Ancora non ho incontrato un neocatecumenale che abbia indirizzato il proprio figlio semplicemente alla Chiesa. Tutti vengono indirizzati al Cammino e solo quello conoscono.
      Fa scuola mio figlio, quando ormai grande mi confidò che solo nell'adolescenza capì che il Cammino era soltanto un movimento. Fino ad allora aveva creduto che la Chiesa fosse tutta come il Cammino.
      Colpa nostra, indubbiamente, ma ormai sono anni che cerchiamo di rimediare.
      Marco

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    3. Ai bei tempi Kiko vantava che nessun matrimonio neocatecumenale è fallito... poi, già da diversi decenni fa, la quantità di divorzi neocatecumenali è diventata così grossa che sull'argomento è stato steso un gigantesco e spessissimo velo pietoso.

      E se una famiglia di "missionari" rientra in Italia ed abbandona il Cammino e succede pure il divorzio (il caso qui sopra descritto da Marco), può significare solo una cosa: che uno dei due coniugi, il più facinoroso neocatecumenale dei due, aveva trascinato la famiglia in quell'avventuraccia da dilettanti allo sbaraglio. E che l'altro coniuge e i figli hanno dovuto subire questa pessima decisione dei cosiddetti "catechisti"... con i risultati che puntualmente sono arrivati. (E fra parentesi, anche il facinoroso dev'essersi reso conto dell'enorme assurdità del tutto, altrimenti almeno lui non avrebbe lasciato il Cammino).

      Vi svelo un segreto arcano segretissimo: imparare una nuova lingua richiede anni e anni di impegno. "Imparare una lingua" non significa che basta apprendere duecento-trecento vocaboli e due o tre regolette di grammatica. Quando sei in un altro paese, vieni inevitabilmente visto come un intruso almeno finché non padroneggi bene lingua e dialetto del posto. Adattarsi al vestiario è già faticoso, adattarsi al cibo è ancor più faticoso, ma imparare la lingua richiede un grosso impegno che dura anni ed anni, nei quali sarai un intruso, un "Le Simmigré", un dilettante allo sbaraglio che prima di partire non si è fatto bene i conti.

      Questo è il motivo per cui i missionari cattolici prima studiano bene lingua, usi, costumi, e poi partono. Ricordo il caso di quei tre sacerdoti italiani in missione a Taiwan. Studiarono il cinese taiwanese a tempo pieno per oltre due anni (conversazione, lettura, scrittura). Partirono infine per Taiwan e già il primo giorno celebrarono la Messa tenendo l'omelia in cinese, con una dimestichezza che li fece subito considerare non "intrusi" ma "gente come noi". Altro che i dilettanti allo sbaraglio che partono all'avventura perché sono stati "estratti" e quindi, pur sapendo che i raccomandati e i VIP del Cammino vengono estratti per la "missione" vicino a casa di mammà, mentre il popolo bue viene "estratto" per i posti più remoti, parlano come se l'estrazione fosse "volontà di Dio" anziché volontà di Kiko e dei suoi scagnozzi...

      E se proprio vogliamo spaccare il pelo in quattro, quando dei missionari partono senza conoscere nulla, non tentano Dio ma si mettono anzitutto umilmente ad imparare la lingua e le abitudini del posto. Al punto che i missionari gesuiti in Cina non solo padroneggiavano la lingua e la scrittura, ma conseguirono la prestigiosa carica di "mandarini". E lo fecero perché sapevano benissimo che uno straniero italiano che annuncia un Redentore nato in Palestina non sarebbe stato ascoltato se non fosse stato una figura culturalmente e socialmente rilevante come un "mandarino". (Badate che non è la fissa gesuitica dell'inculturazione, è proprio un attrezzarsi alla maniera migliore annunciare la fede: non erano dilettanti allo sbaraglio).

      Nota di colore: un tunisino ben acculturato mi racconta che i tunisini poveri e ignoranti che tentavano la fortuna in Francia, venivano chiamati sprezzantemente "Le Simmigré". Il termine esatto sarebbe "les immigrées", "gli immigrati", ma dato che in tante frasi francesi si sente sempre l'articolo "le", quei tunisini che non padroneggiavano il francese avevano (in buona fede) storpiato l'espressione, pensando che la S fosse l'inizio della seconda parola e non un diverso articolo. "Le Simmigré", il "simmigrato", con la S pronunciata molto tagliente, quasi come una Z. E per qualificarsi, in gruppo, dicevano "Simmigré, simmigré". Il che li rendeva patetici e detestabili agli occhi dei francesi: "ma guarda questi, eppure dovrebbero essere praticamente dei madrelingua francese!"

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  6. Da quel che mi risulta chi parte come itinerante non è vero che lascia tutto. Qualche sicurezza materiale se la tiene, e fa bene.
    Lascia tutto chi vende tutto, lo dà ai poveri e segue Gesù non solo andando in missione, ma anche, come dice Tripudio, entrando in un ordine religioso. Chi ha famiglia commetterebbe un'ingiustizia, che poi vivrebbe di stenti lui e i famigliari e sarebbe a carico di altri.
    Conosco un paio di itineranti che dopo anni di "missione" sono tornati nelle loro case, che non avevano affatto venduto.
    In ogni caso partire per missioni per lo più infruttuose a scapito della propria famiglia, è piuttosto fuggire dalla propria missione.
    Cercare una vita fuori dall'ordinario a spese altrui può essere più gratificante che vivere una vita ordinaria con fedeltà.
    Con questo non voglio negare che ci sono itineranti animati dalle migliori intenzioni, ma dovrebbero sempre pensare innanzi tutto al bene integrale dei figli, che hanno il diritto a non vivere di stenti.
    Giustamente Jack dice che la cosa più importante è lasciare la fede, ma prendere decisioni che riguardano le ambizioni dei geniotori senza tener conto degli interessi integrali dei figli, non è una bella testimonianza di fede.
    E' come se dei ricchi borghrsi andassero in una baraccopoli a "predicare" disinteressandosi de bisogni materiali dei baraccati.
    I ricchi borghesi quando si stufano dell'esperienza delle baracche se ne vanno e tornano nel benessere, mentre i poveri rimangono anche se vorrebbero andare via: per i borghesi è una bella "esperienza", molto eccitante, ma non raccontiamola come un atto eroico di fede.
    Se un itinerante vendesse tutto, quando poi torna vivrebbe a carico delle altre famiglie del Cammino e sotto il ricatto che, se non ubbidisce e non fa il buon camminante, gli potrebbero venir tagliati i pacchi dono.
    Non è tutto oro quello che luccica.

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  7. EC: 14^ riga: Giustamente Jack dice che la cosa più importante è lasciare in eredità ai propri figli la fede...

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  8. Com'è possibile che voi neocatecumenali che siete così illustri e di fede adulta e dalla parte giusta ancora non siate riusciti ad abolire le parrocchie? Come mai la chiesa se rimprovera il Cammino voi non vi correggete e non ubbidite? Forse perché quello che dite e fate non è proprio così giusto? Leggendo questo blog ho capito che siete i soliti 4/5 da anni a passarvi i commenti e la parola, fingendo di volta in volta di essere qualcuno nuovo che cade dalle nuvole e difende subito il Cammino.
    Inoltre secondo voi neocatecumenali è cristiano portare tutto questo odio e questo rancore verso chi critica la vostra setta? Non viene forse insegnato di amare il nemico? Vi confessate per questo odio che avete? O per questi giudizi? Siete ‘degni di prendere la comunione?’ (se non ami il tuo nemico non puoi abbracciare il corpo di Cristo).
    Indipendentemente dal fatto che li fate su persone che spiegano gli errori del Cammino e dei suoi iniziatori, ma si tratta prima di tutto di persone, di figli di Dio proprio come siete voi. Anche se i collaboratori di questo blog vi sembrassero le persone più spregevoli di questo mondo Dio vi dice di amarle, perché nessuno è meglio di nessuno. Mi sbaglio forse? Dio ama tutti allo stesso modo o forse i neocatecumenali di più perché pagano la Decima a Kiko? Non sta a noi giudicare, e se da Dio accettiamo il bene perché non possiamo accettare il male? Il Cammino che ha rovinato la vita spirituale e materiale di tanta gente, come fa ad essere buono davanti a Dio?
    Mi colpisce anche la minuziositá di come voi neocatecumenali scrivete, sempre con la scusa pronta, sempre con l'alibi pronto, mi sembrano solo tante parole di chi è “studiato” e vuole confondere, e che vuole confondere davanti agli altri chi magari ha ragione ma non ha la vostra stessa parlantina kikiana… io personalmente non vedo tutto questo bene nella comunità neocatecumenale, in Kiko e compagnia bella.. mi sbaglio? Forse sì, forse no peró il Cammino fino a prova contraria magari anche tralasciando tutto quello che dice la propaganda kikiana, ha devastato la fede e la vita di un sacco di pecorelle smarrite che chiedevano solo di poter vivere di più la fede, e ha fatto rovinare la vita spirituale e materiale di tante persone e intere famiglie. Inoltre mi sembra che voi neocatecumenali incentriate quasi tutto sui soldi, soldi non vostri soldi non guadagnati da voi, che peró stando a quello che dite i capicosca del Cammino saprebbero spendere meglio, soldi non vostri. Come quando durante la pandemia i cosiddetti "catechisti" andavano casa per casa a riscuotere direttamente la Decima in contanti, fregandosene dei lockdown. Mio papà mi ha sempre insegnato che ognuno con i suoi soldi fa quello che vuole, regalali, investi, spendili, nessuno - specialmente il Cammino e i suoi capibastone - ha diritto di metterci bocca, anche perché come ben sappiamo i soldi sono lo sterco de demonio, e per questo i cosiddetti "catechisti" sono particolarmente avidi di quello sterco e cercano ogni scusa per farvi «mollare il malloppo».
    Si accettano ben volentieri critiche (so che ce ne saranno)… saluti
    P.S per quello che ho visto nel Cammino, molte cose che voi neocatecumenali dite sono riportate male, o con rancore o sono false. Il Cammino non è per niente un ambiente gaio giulivo allegro rose e fiori. Gli stessi cosiddetti "catechisti" dicono che se non volano le sedie non stiamo facendo bene il Cammino. Spesso si tende a fare di tutta l’erba un fascio, sicuramente ci saranno fratelli, preti etc etc che hanno commesso atti di carità, magari anche belli, ma non mi sembra il caso che per merito di qualche singolo si pensi che il Cammino sia perfettissimo e senza difetti, tanto più che ancor oggi disubbidisce riguardo alla liturgia e ancor oggi insegna le stesse vecchie eresie da 50 anni. Non prendetevela contro chi ve lo fa notare, nemmeno se ve lo fanno notare usando termini impropri o che sembrano offensivi, daltronde nessuno è perfetto e solo chi non fa niente non sbaglia mai.

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    1. Questo non è ció che ho scritto, questo sito è una truffa, falso e dittatoriale, fortunatamente ho fatto degli screenshot della mia pubblicazione e del mio commento, non mi importa che lo pubblichiate o meno, ma è ILLEGALE modificare uno scritto lo sapete? Probabilmente no, ora esigo che questo commento venga cancellato subito altrimenti prenderó provvedimenti legali denunciandovi alla polizia postale web, ho tutto quello che serve per farlo. Probabilmente non sono l’unico a cui l’avete fatto, è ora di chiudere questo teatrino vergognoso. Vergognatevi, l’importante è che leggiate che tanto non pubblicherete… entro le 12 di oggi il commento deve essere rimosso, e in ogni caso la segnalazione la faró in ogni caso. Imbecilli, falsi finti profeti peggio di giuda. Criticare il cammino va bene, falsare i commenti e frodare no, esce dalla sfera religiosa e critica, qua si parla di materia penale…

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    2. la risposta è una sola : come possiamo voler bene a by Tripudio che tutti i giorni ci insulta dicendoci asini raglianti?

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    3. Ehi, Nero, mi sembri piuttosto esagitato.

      I miei commenti non sono stati mai alterati. Come mai il tuo sì?

      Mi sa tanto di una nuova trovata neocatecumenale per gettare fango su questo blog, perché se anche ci fosse stata una modifica, la reazione aggressiva che hai adottato non è giustificata.
      Se davvero volevi esprimerti in linea col blog, avresti reagito diversamente, più educatamente e senza aggredire coloro coi quali ti senti in sintonia.

      Non mi intendo molto della gestione di blog e siti, ma mi è bastato condurre una semplice ricerca per verificare che i commenti degli utenti possono benissimo essere modificati dagli amministratori:

      "Nella sezione di amministrazione dei commenti sono presenti una serie di strumenti di moderazione e di cancellazione o MODIFICA DEI COMMENTI LASCIATI DAGLI UTENTI DEL BLOG: non approvare - rispondi - modifica rapida - modifica - spam - cestino".

      https://tutorial.altervista.org/i-commenti/

      Non credo che qui venga adoperata la funzione "modifica/modifica rapida", ma anche se succedesse sarebbe del tutto regolare.

      Quindi mettiti l'animo in pace e trova un altro stratagemma per infangare il blog. In questo siete maestri, non ti dovrebbe risultare difficile.

      Gli screenshot che dichiari di aver fatto non hanno alcun valore, perché possono benissimo essere stati fatti prima dell'invio. Dopo hai modificato tu il commento e lo hai inviato, credendo che gli scemi prendessero per buono il tuo screenshot del commento non inviato.
      Cosa accade dopo l'invio tu non lo puoi sapere e quindi non puoi fare screenshot.

      Mi fai quasi ridere.
      Tu non sei un autore affermato, ma un semplice utente ignoto che utilizza un brutto nick (il Nero).
      Nessuna violazione sui tuoi scritti.
      Se vuoi che ridano anche quelli della polizia postale, denuncia pure.

      Per essere uno che dovrebbe avercela col Cammino, utilizzi il tipico frasario malvagio neocatecumenale.
      Ti rinfresco la memoria:

      - questo sito è una TRUFFA, FALSO e DITTATORIALE
      - prenderò provvedimenti legali denunciandovi alla polizia postale web
      - è ora di chiudere questo teatrino VERGOGNOSO
      - VERGOGNATEVI
      - IMBECILLI, FALSI FINTI PROFETI PEGGIO DI GIUDA (anche se Giuda non era un profeta...)
      - Criticare il cammino va bene, FALSARE i commenti e FRODARE no
      - qua si parla di materia penale (???)

      E poi, non per correggerti, ma la materia casomai sarebbe civile/amministrativa. Penale no di certo.
      Marco

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    4. La risposta è una sola: "Ama il nemico".

      Kiko lo amate, anche se vi considera e vi chiama borricos.

      Marco

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    5. Decisamente buttata alle ortiche ogni credibilità del blog...complimenti davvero..tanto tuonò che piovve.
      ..spero che almeno siate contenti adesso!!

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    6. Il commento delle 10:25 non l'ho scritto io, è un commento truffaldino, minaccioso e dittatoriale. Kiko e Carmen sono falsi finti profeti peggio di Giuda. Immaginate cosa succederà quando in tribunale un giudice chiederà conto al Cammino di dimostrare la presunta non obbligatorietà delle Decime e vorrà vedere rendicontazioni e libri contabili. Oppure di dimostrare che il canto "Amate i Vostri Nemici" vale anche verso quelli che criticano il Cammino, specialmente quando testimoniano le storture, verificano la differenza fra propaganda kikiana e realtà, riportano e documentano i fatti.

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    7. La "cura" che state cercando di usare è peggio della "malattia"

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    8. @BPS difficilmente gli pubblicherebbero l'originale

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    9. O.T. Ma non tanto.
      A corollario di quanto stabilito recentemente da
      Bergoglio su l'Opus Dei, c'è una denuncia di 43 numerarie-ausiliarie
      latino-americane che, a fronte di
      circa 16 ore di lavoro di lavoro domestico giornaliero nei centri residenziali dell' Opera, prestato
      per decenni, non percepivano né
      paga, né contributi sociali e di conseguenza l'assistenza sanitaria
      pubblica.
      Voi del Cammino Neocatecumenale, come siete messi con le figure analoghe, che
      prestano la loro opera come "collaboratrici" nelle vostre missioni e nei seminari R.M?
      Ricordo, che non dare la giusta mercede all'operaio, è uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio.
      ---

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    10. A me pare che qui si stia tentando il colpaccio della destabilizzazione con mezzi disonesti.

      Chi ne sia autore non lo so, ma se riesce a mettere zizzania anche tra i commentatori più assidui, si vede che ci si è messo d'impegno.

      Io non mi lascerei fuorviare da qualche sobillatore, il vero Nero, il falso Nero...

      Se si inizia a insinuare il dubbio a causa di gente che mira proprio a questo, è chiaro che si fa il suo gioco. Come se le stesse possibilità non esistessero in qualsiasi altro sito, anche da parte neocatecumenale.

      Io non vedo alcuna "malattia". Vedo solo malintenzionati a cui non dare credito.

      Per il resto, credo che continuare a buttare fuoco su fuoco sia controproducente.

      Poi credo fortemente che gli amministratori si siano dimostrati anche troppo onesti, pubblicando il commento delle 10:25. Nessuno pubblica commenti che potrebbero portare discredito e creare scompiglio, se non è più che onesto.
      Potevano benissimo non farlo e non saremmo stati qui a illazionare.
      Detto ciò, in base alla provata onestà, credo anche che come hanno pubblicato quel commento, se esistesse un "originale" farebbero lo stesso.
      Ma non credo esista.
      Credo piuttosto che qualcuno abbia utilizzato il nick di un altro per creare confusione.

      Il caldo fa brutti scherzi, ma non farsi destabilizzare da inutili sobillatori è mantenere il controllo.
      Marco

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    11. Visto che è stato richiesto, pubblico il commento originale dell'utente che si è firmato Il nero.
      Pregherei gli utenti certificati di astenersi dal commentare oltre. Altri commenti sul tema di utenti non certificati verranno filtrati in fase di moderazione.

      "Com è possibile che voi che siete così illustri e dalla parte giusta ancora non siate riusciti ad abolire il cammino? Come mai la chiesa se giudica il cammino un eresia non li fa chiudere? Forse perche quello che dite voi non è proprio così giusto? Leggendo questo blog ho capito che siete i soliti 4/5 da anni a passarvi i commenti e la parola. Inoltre secondo voi è cristiano portare tutto questo odio e questo rancore? Non viene forse insegnato di amare il nemico? Vi confessate per questo odio che avete? O per questi giudizi? Siete ‘degni di prendere la comunione?’(se non ami il tuo nemico non puoi abbracciare il corpo di cristo) Indipendentemente dal fatto che li fate su persone o su un movimento che a voi non piace, ma si tratta prima di tutto di persone, di figli di dio proprio come siete voi. Anche se fosse la persona piu spregevole di questo mondo dio ti dice di amarlo, perche nessuno è meglio di nessuno. Mi sbaglio forse? Dio ama tutti allo stesso modo o forse i neocatecumenali un po di meno o di piu? Non sta a noi giudicare, e se da dio accettiamo il bene perche non possiamo accettare il male? Il cammino che ha portato tanta gente non credente a dio è male? Mi colpisce anche la
      Minuziositá di come scrivete, mi sembrano solo tante parole di chi è “studiato” e vuole confondere, e che vuole confondere davanti agli altri chi magari ha ragione ma non ha la vostra stessa parlantina… io personalmente non vedo tutto questo male nella comunità neocatecumenale, in kiko e compagnia bella.. mi sbaglio? Forse si, forse no peró il cammino fino a prova contraria magari anche tralasciando tutto quello che puó essere bigottamente sbagliato, ha portato un sacco di pecorelle smarrite e ha fatto rinascere persone e intere famiglie. Inoltre mi sembra che incentriate quasi tutto sui soldi, soldi non vostri soldi non guadagnati da voi, che peró stando a quello che dite sapreste spendere meglio, soldi non vostri. Mio papà mi ha sempre insegnato che ognuno con i suoi soldi fa quello che vuole, regalali, investi, spendili, nessuno habdiritto di metterci bocca, anche perche come ben sappiamo i soldi sono lo sterco de demonio. Si accettano ben volentieri critiche (so che ce ne saranno)… saluti P.S per quello che ho visto nel cammino, molte cose che dite sono riportate male, o con rancore o sono false. Spesso si tende a fare di tutta l’erba un fascio, sicuramente ci saranno fratelli, preti etc etc che hanno commesso errori, magari anche gravi, ma non mi sembra il caso che per colpa di qualcuno ci debbano andare di mezzo tutti, daltronde nessuno è perfetto e solo chi non fa niente non sbaglia mai"

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    12. È la solita parlantina neocatecumenalizia, e tale commento (e ancor più la reazione minacciosa di querele screenshot e tutto) dimostra che si tratta di qualcuno che frequenta questo blog da molti, molti anni, cambiando pseudonimo ogni volta che azzecca qualche epica figuraccia.

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  9. I camminanti parlano spesso di lasciare tutto, ma lasciare tutto materialmente è solo per chi segue Gesù nella castità in modo irrevocabile. Altrimenti fa più danni di quelli che vuole combattere.

    Naturalmente il distacco interiore dai beni è richiesto a tutti, e perciò tutti sono chiamati, nella libertà, a comportarsi concretamente secondo questa esigenza, ma anche qui è da precisare che i farisei facevano l'elemosina per essere visti, per cui si può essere attaccati alle proprie donazioni e ai propri stracci.

    La povertà come stato di vita, cioè che non dipende dalle cose che si hanno o non si hanno, dipende dall'umiltà e forse coincide con essa.

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    1. Gesú nel vangelo lo dice a quell'uomo che vuole seguirlo, e che segue tutti i precetti e le.legge di Mosé. Dice Gesú: "se vuoi essere perfetto" va e vendi tutti i tuoi beni e dalli ai poveri. Vogliamoci;; davvero essere perfetti di fronte a Dio? Lui ci salva lo stesso anche se non ci liberiamo di tutti i nostri averi. E allora a cosa serve fare questo? Serve a iniziare a gustare il cielo già su questa terra. Essere perfetti, intimi di Cristo. Una gioia. Non é semplice, infatti quell'uomo se ne andò, ma vale la pena sforzarsi, allenarsi ad essere perfetti. E farlo non per piacere di piu a Dio, ma per vivere meglio noi stessi appoggiando tutto su Gesú.

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    2. Come al solito il fratello Leonardo tenta di scagliarci contro il Vangelo. Anche il demonio, pur producendo citazioni esatte, fece la stessa cosa con Nostro Signore (le tentazioni nel deserto).

      Chiariamo alcuni punti per non far cadere nelle trappole leonardesche i lettori disinformati:

      - la povertà non è il pauperismo, per cui la lotta alla povertà non è un gareggiare in assistenzialismo. Infatti Giuda azzecca una figuraccia quando lamenta che l'olio profumato che valeva «trecento denari» è stato usato per la gloria del Signore anziché per i poveri (cfr. Gv 12,1-8);

      - "donare ai poveri" non può essere impoverimento (né obbligatorio, né sotto ricatti morali), ma solo frutto della libertà del cuore del singolo. Zaccheo dona spontaneamente (e sottolineo spontaneamente) metà dei suoi beni ai poveri, e Nostro Signore cosa gli risponde? «Oggi la salvezza è entrata in questa casa» (cfr. Lc 19,1-10). Nessuno aveva detto a Zaccheo di donare "tutto" ai poveri, e nemmeno la "metà" di quei beni. Nostro Signore si era limitato ad autoinvitarsi a casa di Zaccheo, e per la gioia di poter accogliere il Signore Zaccheo annuncia un gesto così grande e liberamente, senza che nessuno gliel'abbia comandato o almeno suggerito; dunque ci si salva anche solo con "metà dei beni", giusto?

      - nel caso del giovane ricco (cfr. Mt 19,16-22) vediamo un uomo che vuole fare un percorso di perfezione, oggi diremmo "vuol farsi monaco (o frate)". Infatti va a chiedere a Nostro Signore "cosa devo fare" per avere la vita eterna. Eppure già lo sapeva. Cioè si aspetta una risposta più ampia del semplice osservare i comandamenti (che già li osserva, ma non gli basta, vuole proprio appartenere al gruppo dei discepoli, essere uno di loro che vive esclusivamente per Nostro Signore). Solo a questo punto Nostro Signore gli dice di vendere tutto e darlo ai poveri per poi seguirLo; Nostro Signore non ha detto "seguimi" a chiunque si convertiva: quel "seguimi" riguarda proprio la sequela da consacrati (monaci, frati...);

      - questo episodio (riportato anche in Mc 10,17-23) è seguìto nei versetti successivi dal commento di Nostro Signore su quanto difficilmente coloro che «hanno ricchezze» entreranno nel regno di Dio, che un attimo dopo spiega dicendo che la salvezza è «impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio». Dunque la ricchezza, in sé, non è peccaminosa, e ci si salva per grazia di Dio. (e uno dei modi di ostacolare la grazia è proprio attaccare il cuore alla ricchezza terrena). Dunque si possono salvare benissimo anche coloro che non hanno "venduto tutto e dato ai poveri", cioè anche coloro che non diventano monaci e frati e suore...

      È è un errore madornale applicare l'episodio del giovane ricco ad un "itinerario di riscoperta". Infatti "itinerario di riscoperta" non è un emettere voti di povertà, castità e ubbidienza. I fratelli del Cammino non si stan facendo monaci. Non si può pretendere che "si provino sui beni": Nostro Signore, che pure condanna l'attaccare il cuore alle ricchezze, chiede di "dare tutto ai poveri" solo a coloro che faranno una vita di perfezione, vita consacrata, da monaci (o frati). Nostro Signore non ha mica detto che le persone che si erano già convertite dovevano seguirLo, tanto meno che dovevano donare i beni ai poveri.

      Capite la furbata kikolatrica sui beni? Vi fanno credere che chi non "molla il malloppo" non si salverebbe. Vi fanno credere che se il "malloppo" lo molli al di fuori del Cammino non ti salveresti. Mistificano il Vangelo, e introducono pure l'ipocrisia: se non doni nelle mani del Cammino non vale. Se usi la cosiddetta "Decima" per fare opere di carità fuori dal Cammino (o comunque non previste dai cosiddetti "catechisti"), sei "in braccio a mammona e schiavo del demonio".

      E potrebbe bastare anche soltanto questo per capire che il Cammino Neocatecumenale è ispirato dal demonio.

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    3. Naturalmente mi sarebbe bastato dire che in venti secoli la Chiesa non ha mai comandato di "provarvi coi beni" o di "donare tutto ai poveri". La Chiesa esorta a non attaccarsi ai beni, la Chiesa esorta a tener presente il problema dei poveri, la Chiesa esorta, cioè non ti fa ricatti morali (né squallide imposizioni del tipo "fa' un'elemosina che ti faccia sanguinare il cuore").

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    4. Ah, l'episodio di Anania e Safira riguarda l'aver mentito, non un aver "dato di meno".

      Immaginate i cosiddetti "catechisti" neocatecumenali che distorcono quell'episodio per metterci il sottinteso "se non ci mollate il malloppo significa che non vi siete convertiti e che meritereste la morte". Immaginate che arietta velenosa gira nel chiuso di quelle salette polverose neocatecumenali.

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    5. Al massimo, avrebbe avuto un qualche senso se le richieste di soldi fossero avvenute dopo la fine del Cammino, quando secondo la mentalità neocatecumenale uno ha acquisito la "fede adulta".

      Invece i neo-catecumeni, che non hanno la fede adulta, non dovrebbero essere in grado di dare, così come non sono ritenuti in grado di avere fede.

      Allora, per ovviare al controsenso, si dice che "liberarsi dai soldi aiuta ad ottenere la fede", ma è un rovesciamento della medaglia.
      Nemmeno nel RICA è prevista alcuna dazione di beni e soldi, e a buona ragione.

      La libertà dai soldi, infatti, deriva dalla fede, che ti apre il cuore alle opere di misericordia.
      Non si devono dare i soldi per ottenere la fede, altrimenti è una fede a pagamento.
      I soldi si danno per amore, non per acquisire un vantaggio proprio.

      Purtuttavia i due furbetti spagnoli, pur continuando a dire ai loro seguaci che non hanno la fede, anche dopo 50 anni che vanno loro dietro, li hanno convinti che la fede viene se ti "provi" coi beni.
      Una tecnica di tutto rispetto per foraggiare dall'interno il proprio movimento.

      Lo dicono con così tanta sicumera che anche io ci ho creduto per decine d'anni.
      Poi ho capito che era una manipolazione.
      Un cuore convertito non ha bisogno che nessuno gli dica di dare (vedi Zaccheo giustamente rammentato da Tripudio).
      Un cuore convertito dà nella libertà dei figli di Dio perché ama l'altro e non perché pensa che così facendo potrà ottenere la fede.

      Cari neo-catecumeni, quando capirete che dare i soldi al Cammino non aiuta alla fede, ma solo al sostentamento del Cammino, ormai avrete già sborsato inutilmente piccole fortune.
      Provate a dire ai vostri catechisti che la carità (in ogni accezione) è un frutto della fede e che quindi aspetterete di avere fede per donare liberamente, e vedrete che pappardella pre-confezionata vi butteranno in faccia.
      Marco

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  10. Non è detto che i figli degli itineranti e dei camminanti che più si mettono più in risalto e si distinguono a prima vista da tutti gli altri credenti, ricevano una testimonianza evangelica migliore.
    E questo non solo perché i figli hanno bisogno di essere seguiti anche umanamente (l'ambiente umano, anche se non crea la fede, crea le condizioni per cui la fede può attecchire meglio), ma anche perché, in genere, i figli rifiutano la stravaganza dei loro genitori.

    Vivere all'interno di una sorta di famiglia Addams, per il figli non è piacevole. Almeno in genere.
    Sarà gratificante per i genitori e la loro smania di protagonismo, ma non per i figli.
    I figli guardano con compatimento dei genitori che vogliono farsi vedere più scatenati di loro o che espongono palme giganti fuori dal portoncino o hanno una risposta, per lo più banale, per tutto e per tutti, come fossero laureati in tuttologia.

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    1. La famiglia Addams :

      Gomez = Kiko
      Morticia = Carmen
      zio Fester = p. Mario
      Lurch = Gennarini
      Mercoledì = Ascension
      Mano = catechista che arraffa la Decima

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    2. Spassosiimo il riferimento a "mano"!
      ---

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  11. Verissimo! Il cammino è il luogo dei frustrati, falliti ma che vorrebbero essere ai primi posti della società ma non sono capaci o semplicemente non ne hanno le capacità.(Non c'è nulla di male non essere i primi, o avere successo, è la malattia dell' essere umano, essere meglio degli altri per forza e "piacere"a tutti. Ed oggi più di ieri che conta solo avere e mostrarsi.) Tornando ai catecumeni, sono persone arroganti e presuntuose di base, ma che nella vita sono inacapaci, così hanno trovato nella comunità il loro posto,dove credersi degli eletti, e poter così mettersi sul piedistallo, credersi qualcuno ed insegnare agli altri a vivere. Naturalmente facendo danni specialmente ai più deboli. Più le persone sono frustrate,incapaci e più criticano gli altri e denigrano, specialmente i più fragili. Sono persone da evitare. Chi non sa fare critica gli altri o vorrebbe essere ma non riesce. Ex fratello.

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  12. Ps. By tripudio, complimenti per questa ennesima analisi precisa e che descrive perfettamente i catecumeni. Grazie.Ex fratello

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  13. Se Kiko desiderasse la morte di Papa Benedetto XVI, cosa non farebbe contro i suoi nemici?

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    1. @ Anonimo 23 agosto 2023 alle ore 23:54
      ---
      Perché usi il congiuntivo, che è
      il tempo del dubbio?
      Dalle evidenze, come video e trascrizioni, dubbi non ve ne sono.
      ---

      Elimina
  14. Senza Soldi non si cantano kikianate !

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    1. Bene, allora rimaniamo pure senza kikianate, non ne sentiremo la mancanza.
      Porto

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  15. Pensa ex fratello io penso uguale uguale su Tripudio e Co. Jack

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  16. Quando qualcuno solleva l'argomento "credibilità di questo blog", scusatemi, ma a me vien sempre da ridere.

    Questo blog non ha alcuna pretesa di convincervi a cambiare idea. Dopotutto Nostro Signore non risultò "credibile" ai farisei. Che perfino di fronte ai miracoli avevano da ridire, a costo di cercar scuse ridicole ("guarisce in giorno di sabato!").

    A questo blog hanno collaborato dal 2006 ad oggi tante persone diverse, di sensibilità diversa, di esperienza diversa, e ognuna di loro, dal suo punto di vista, ha espresso critiche sul Cammino, ha testimoniato scandali del Cammino, ha indicato errori del Cammino. E per "Cammino" intendiamo sia il contenuto (cosiddette "catechesi", liturgie, attività come le "convivenze", ecc.), sia la mentalità generale (come ad esempio il dare a sé stessi l'autorizzazione a peccare a volontà), sia la sua gerarchia (da Kiko in giù).

    Ma in tante circostanze non basta dire "su un blog ho letto che". E quindi si va sul sicuro: sul libro di padre Zoffoli ho letto che, dal libro di Lino ho capito che, sul libro di don Ariel ho appreso che, da tutti gli altri che ci hanno messo il nome, la faccia, la reputazione... Quando parlate col parroco o col vescovo, citerete libri che hanno un autore, una faccia, una reputazione. Quando spiegate a un neocatecumenale dubbioso, "ho letto in quel blog che nelle comunità succede così e così, è successo anche da voi?" E lui, dubbioso, ingoia il rospo e ammette che è vero e che lui pensava che fosse un problema solo della sua comunità. E comincia a rendersi conto che il tentare di migliorare il Cammino dall'interno è pura utopia, perché la gerarkikia comanda, i kikos ubbidiscono, non ci sono alternative.

    Il blog è attivo dal 2006? Beh, ovvio. Gli errori e gli scandali del Cammino sono sempre gli stessi. Se il Cammino si correggesse, se ubbidisse alla gerarchia cattolica o almeno se smettesse di celebrare carnevalate... questo blog perderebbe tanti spunti e tanti argomenti. Quegli errori e quegli scandali sono tanti e tali, che c'è sempre qualcosa da dire. In particolare, per criticare il Cammino può essere già sufficiente ribadire l'insegnamento della Chiesa e la liturgia della Chiesa. E le cosiddette "approvazioni" non contengono ciò i "camminanti" credono contenere - ad esempio, lo Statuto del Cammino non prevede pagamenti di "Decime", eppure se non "molli il malloppo" ti individuano e te la fanno pagare cara.

    Dopotutto Kiko era stato chiarissimo già dal 1972 (!!!): negli Orientamenti per il primo scrutinio, Kiko affermò: «Se ti ascoltano si convertono e se si convertono devono mollare il malloppo». A Kiko e ai suoi scagnozzi interessa solo il tuo "malloppo". È Kiko stesso che comanda di farvi il ricatto morale: se non mollate il malloppo, significa che non vi siete convertiti.

    p.s.: questo è uno spazio commenti. I kikolatri, prima di lanciare stupide invettive o argomentazioni campate in aria, dovrebbero pensarci due volte, perché se poi vengono pubblicate... qualcuno le leggerà, e cercherà di capire se sono ragionevoli.
    I nuovi lettori del blog, nel leggerle, si accorgeranno che i sostenitori del Cammino sanno usare solo maldicenza, giudizio, inganni, menzogna, ipocrisia, vittimismo, sofismi, mistificazioni, panzane varie. Per esempio, se io fossi un kikolatra, mi guarderei bene dal dire "da me, mai successo", anche quando avessi la certezza che "da me" davvero non è mai successo, perché se è successo in almeno qualche altra comunità, anzi, in parecchie comunità, anzi, è documentabile e riscontrabile anche altrove... ci farei la figura dell'asino ragliante.

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  17. Piccolo off-topic: consiglio di leggere la risposta su perché è così prezioso il latino nella liturgia.
    Mi permetto di evidenziare alcuni punti e di ricordare cose che in tanti anni qui sul blog ci siamo spesso ripetuti, notando i madornali errori liturgici del Cammino:

    - la liturgia cattolica non è un discorsetto (né una lezione o un fervorino) ma è un'azione sacra, è qualcosa operato da Nostro Signore stesso attraverso il sacerdote che celebra («fate questo in memoria di me»), ed è efficace anche se il sacerdote celebra da solo (questo vuol dire che l'assemblea "partecipa" nel senso di "venirne beneficiata", non nel senso di essere "attrice" protagonista della liturgia)

    - mentre gli eretici rifiutavano il latino (poiché era uno degli strumenti con cui si è consolidata la Tradizione: infatti abbiamo "ricevuto", non abbiamo "reinventato", né "reinterpretato") la Chiesa lo riconfermava, a tutela di ciò che era stato sempre trasmesso ai fedeli;

    - il linguaggio "rituale" non è composto solo da parole, ma anche da gesti, simboli, ecc., e il voler "reinterpretare" (o addirittura eliminare o sostituire) è indice di voler allontanarsi da ciò che la Chiesa ha sempre celebrato, sempre creduto, sempre insegnato;

    - la liturgia Novus Ordo promulgata nel 1969 non è una traduzione della liturgia tradizionale, e dunque non è del tutto onesto dire che "aiuta a comprendere", visto che ha cambiato formulari e organizzazione (dunque "aiuta a comprendere" qualche novità introdotta nel 1969...).

    E comunque, quando nelle messe parrocchiali notate che le vecchiette "concelebrano" (a furia di udire ad alta voce quelle formule in italiano, e a furia di sentirsi ripetere che l'assemblea "celebra", e tutti i voli pindarici sul "sacerdozio comune dei fedeli"...), o peggio che i preti acconsentono (se non organizzano) abusi liturgici, capite che aveva proprio ragione l'allora cardinal Ratzinger, nel 1991, quando disse a Messori che la crisi della Chiesa di oggi «è dovuta per gran parte al crollo della liturgia».

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