martedì 29 agosto 2023

Come si riceve la conversione?

Un esempio di kikolatria:
drappi "sacri" che riproducono
gli sgorbi disegnati da Kiko
(notare il "font" di caratteri kikiani)
Voglio riprendere un commento kikolatrico del 25/10/2022 postato sotto al thread sulla storia di Fuentes del Carbonero, per evidenziare quanto il Cammino sia essenzialmente rimasto il medesimo dai tempi delle convivenze all'Hotel Ergife di Roma e anche prima. Questo il commento:

La conversione come si riceve, senza un cammino di conversione? Senza un catecumenato? Come ci si converte, con un atto di volontà? Oppure con una bacchetta magica? Cosa è la conversione per te? Nella Chiesa ci si è sempre convertiti attraverso il catecumenato, che era un metodo, i sacramenti presuppongono la fede, ma per chi non ha fede? Chi non crede all'eucarestia? Chi non crede alla confessione? Ma poi è evidente che non basta solo accostarsi ai sacramenti, alcuni prendono i sacramenti ma non sono cristiani, non fanno una vita cristiana, scappano dalla Chiesa. Non vi rendete conto che siete in un corto circuito? Continuate ad offrire una cosa che non interessa più, la gente nemmeno lì capisce più i sacramenti perché essi presuppongono la fede. La vostra soluzione è superata, bisogna evangelizzare di nuovo la Chiesa non ostinarsi in metodi ormai caduchi e atrofizzati.

Tralasciamo il fatto che questo commento puzza parecchio di pasqualoneria (il nostro ripete questo concetto con le stesse parole come un mantra da anni nel tentativo di estenuarci), chiunque nel cammino potrebbe ripeterlo nello stesso modo. Provate a domandare a 10 camminanti di quelli duri e puri perché serve un "catecumenato" oggi nella Chiesa e vedete in che percentuale vi risponderanno così. Se non volete perdere tempo in questo esercizio di ricerca sociale ve lo dico io: il 100%.

Non si tratta di farina del sacco loro, chiaro, ma della trasposizione pedissequa di quanto predicato da Sankiko e Sancarmen lungo tutto l'arco del Cammino, fissato nei mamotreti e ripetuto a pappagallo dai catechisti pasciuti a eresie dal 1968 almeno fino al 2011 (e oltre). In quasi tutti i volumi il concetto è riportato in diverse declinazioni: la Chiesa moderna è morta, la predicazione non serve più a nulla, il mondo è secolarizzato (?), nessuno più fa una vita cristiana (tranne loro), e così via.

Il Cammino è un "movimento" solo di nome, in realtà è fermo immobile, o meglio ancora cammina sì ma in tondo, come i girotondi e balletti che si fanno attorno alla mensa, in stile tribù centrafricana. La predicazione non ha subito una vera evoluzione, le parole ma soprattutto i concetti sono gli stessi da tempo immemore e modificarli è vietato. Sebbene nello Statuto si richieda che il Cammino si attui "secondo le linee proposte dagli iniziatori", ciò non significa che gli iniziatori non possano modificare queste stesse linee, adeguandosi di conseguenza man mano che il tempo passa e le epoche cambiano (e in questi decenni del XXI secolo cambiano in fretta usi e costumi, rendendo doveroso un aggiornamento dei metodi di predicazione), o apprendendo dalle proprie esperienze, o errori. Quanto bene farebbe all'arrogante luterano Kiko raccogliere le idee e le proposte delle famiglie inviate in missione o degli itineranti o dei "seminaristi"! Ma ahimé queste persone pesantemente indottrinate non hanno altro compito che riportare le stesse catechesi del 1972 (sbobinatura Hotel Ergife) ai nuovi adepti della setta, ma non possono nulla aggiungere o modificare, pena la damnatio memoriae. Il Cammino neocat, come dimostrano gli stessi adepti neocat, non è cambiato in niente nei quasi 60 anni di vita.

Chiarito questo, facciamo un piccolo esercizio a uso dei camminanti in buona fede e dei passanti che vogliano informarsi sulla setta e rispondiamo punto per punto alle trite osservazioni dell'anonimo.


1. La conversione come si riceve, senza un cammino di conversione? Senza un catecumenato?

La conversione non dipende da fantomatici cammini. Essa è una disposizione stabile dell'anima che come l'ago di una bussola si orienta a Dio che è il "nord", il punto di riferimento, che con la sua forza attrattiva chiama a Sé tutti i suoi figli in continuazione. È inoltre un dono di Dio, che viene elargito a chi Egli desidera, secondo i profondi desideri dell'anima stessa che a volte grida a Lui senza neppure accorgersene. I casi di conversioni improvvise sono innumerevoli e molti illustri: san Francesco, san Paolo, san Camillo, sant'Agostino; nessun cammino neocatecumenale, nessun itinerario di iniziazione, nessuna riscoperta, nessuna catechesi... Dopo l'iniziale adesione, ciò che serve non sono periodici incontri, versamenti di decime, passaggi, scrutini, piazzate, e così via discorrendo, ma la frequentazione dei Sacramenti, che uniscono alla vita divina della Santissima Trinità e sono il nostro Cielo sulla terra; la conversione va alimentata, protetta e lasciata sviluppare, restando per tutto il pellegrinaggio della vita terrena nella volontà divina, per quanto possibile nelle umane debolezze. Lo dice Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Dives in misericordia (13):

La misericordia in se stessa, come perfezione di Dio infinito, è anche infinita. Infinita quindi ed inesauribile è la prontezza del Padre nell'accogliere i figli prodighi che tornano alla sua casa. Sono infinite la prontezza e la forza di perdono che scaturiscono continuamente dal mirabile valore del sacrificio del Figlio. Nessun peccato umano prevale su questa forza e nemmeno la limita. Da parte dell'uomo può limitarla soltanto la mancanza di buona volontà, la mancanza di prontezza nella conversione e nella penitenza, cioè il perdurare nell'ostinazione, contrastando la grazia e la verità, specie di fronte alla testimonianza della croce e della risurrezione di Cristo.

Pertanto, la Chiesa professa e proclama la conversione. La conversione a Dio consiste sempre nello scoprire la sua misericordia, cioè quell'amore che è paziente e benigno a misura del Creatore e Padre: l'amore, a cui «Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo», è fedele fino alle estreme conseguenze nella storia dell'alleanza con l'uomo: fino alla croce, alla morte e risurrezione del Figlio. La conversione a Dio è sempre frutto del «ritrovamento» di questo Padre che è ricco di misericordia. L'autentica conoscenza del Dio della misericordia, dell'amore benigno è una costante ed inesauribile fonte di conversione, non soltanto come momentaneo atto interiore, ma anche come stabile disposizione, come stato d'animo. Coloro che in tal modo arrivano a conoscere Dio, che in tal modo lo «vedono», non possono vivere altrimenti che convertendosi continuamente a lui. Vivono, dunque, in stato di conversione; ed è questo stato che traccia la più profonda componente del pellegrinaggio di ogni uomo sulla terra in stato di viandante.

E vale la pena citare il vangelo di Luca e la predicazione di Giovanni il Battista, che annunciava un battesimo con acqua per la conversione:

[Lc 3,7] Giovanni dunque diceva alle folle che andavano per essere battezzate da lui: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? [8] Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non cominciate a dire in voi stessi: "Noi abbiamo Abraamo per padre!" Perché vi dico che Dio può da queste pietre far sorgere dei figli ad Abraamo. [9] Ormai la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero dunque che non fa buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco».

Sono quindi le quotidiane opere buone, l'esercizio delle virtù nel concreto (non in teorici sentimenti religiosi), l'assiduità nei sacramenti, a mantenere costante la giusta rotta. Non serve nessun cammino neocatecumenale.

Il "catecumenato" citato dal pasqualonide anonimo, come abbiamo più volte spiegato, è una fase dedicata ai non battezzati che desiderano ricevere da adulti il sacramento del Battesimo ed essere incorporati nella Chiesa. Continuare a definirlo così conferma solo che per i neocatecumenali il battesimo dei bambini fuori del Cammino non vale niente. La fantasiosa "riscoperta" del Battesimo altro non è che una baggianata che maschera il vero intento, ossia condurre i neocatecumenali a un secondo "battesimo" nel fiume Giordano alla fine del Cammino.

2. Come ci si converte, con un atto di volontà? Oppure con una bacchetta magica?

Si, esattamente: è un atto di volontà, che il kikino sprezzante chiama "bacchetta magica", confermato dalla Grazia divina santificante ad avviare la conversione. È Dio a scegliere i modi e i tempi, laddove trova un'anima che desideri conoscerLo. A limitare questo fenomeno infatti non è il peccato, come insegnava Giovanni Paolo II, ma l'uomo che non vuole convertirsi a Dio. Egli rispetta la volontà della Sua creatura e non forza nessuno a seguirLo, così come non lo ha fatto nella Sua prima venuta, quando camminava tra noi.

3. Nella Chiesa ci si è sempre convertiti attraverso il catecumenato.

Questa affermazione è una colossale mistificazione: sin da tempo immemore e con ogni probabilità dal tempo degli stessi Apostoli intere famiglie venivano battezzate, compresi i figli piccoli dopo una singola predicazione (vedi Atti 10,44-48, circa Cornelio in Lidia, in At 16,14ss, del carceriere di Filippi in At 16,33, del capo della sinagoga di Corinto, Crispo, in At 18,8ss, di Stefana a Corinto 1Cor 1,166), e si verificavano allo stesso modo conversioni di intere folle (anche in questo si vedano gli Atti degli Apostoli).

L'affermazione del neocat viene dal fatto che nella Chiesa primitiva l'assoluta maggioranza degli adulti veniva dal paganesimo e doveva essere istruita, per cui era stabilito un catecumenato di durata non ben definita (alcune fonti dicono 3 anni) che servisse a spiegare i fondamenti della fede cristiana. Inoltre la Chiesa dei primi secoli visse in una profonda persecuzione che richiedeva prudenza e nascondimento, da cui il percorso del catecumenato che prevedeva alcune fasi intermedie per assicurarsi che chi non fosse realmente interessato alla conversione al cristianesimo non accedesse a misteri che non era in grado di comprendere.

Dopo la liberalizzazione del cristianesimo il catecumenato venne man mano abbandonato, i missionari si diffusero in tutto il mondo predicando il Vangelo e battezzando i pagani: Nostro Signore non disse "Andate dunque e diffondete un catecumenato a tappe" ma disse «ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo» (Mt 28,16-17).

Oggi, anche se le persone non sono più cristiane come un tempo e la fede è in forte crisi, i Sacramenti non possono perdere di efficacia. Il bambino battezzato riceve la Fede in modi misteriosi dalla Chiesa universale che assiste come unico Corpo Mistico e ad esso si appoggia. L'anima inoltre ha una coscienza superiore che travalica quella psichica e vede Dio anche se il bambino nella mente non può comprenderlo. Ecco perché la Chiesa da sempre raccomanda il battesimo dei più piccoli, prima possibile, per la remissione del peccato originale. Il Battesimo da solo è sufficiente a risvegliare il desiderio di conversione perché la Grazia che viene effusa non si può cancellare. Nessun cammino neocatecumenale è necessario.

4. I sacramenti presuppongono la fede, ma per chi non ha fede? Chi non crede all'eucarestia? Chi non crede alla confessione?

Non sono sicuro al 100% di cosa l'anonimo intendesse, ma i Sacramenti non presuppongono un bel nulla. I Sacramenti sono efficaci ex opere operato, per il fatto stesso di essere amministrati validamente, e alcuni di essi imprimono un incancellabile carattere; ciò che serve non è la Fede ma lo stato di grazia perché il sacramento sia fruttuoso. Essendo un dono di Dio non c'è nulla che l'uomo possa fare per rendere efficace un Sacramento, esso può essere solo valido o invalido. Se invalido, non è amministrato all'origine, cioè è nullo, non si è mai verificato. Tante persone si sposano senza Fede con il rito religioso, ma se c'è il consenso la grazia è incancellabile.

Per credere all'Eucarestia è sufficiente, come insegnava san Pio X, che il bambino sia in grado di distinguere il pane comune dal Pane eucaristico, ecco perché raccomandava la Prima Comunione in tenera età e sono diversi i casi di santi bambini che l'hanno ricevuta anche a 4 anni: nessuna speciale Fede più alta di credere che Dio esiste ed è presente nel Santissimo Sacramento. La Fede come virtù peraltro è un dono divino e l'uomo non può né concedersela da solo né acquisirla in cammini infiniti per non si sa quali meriti. La fede viene attraverso l'ascolto della Parola di Dio, ma non è un presupposto dei Sacramenti. La volontà di riceverlo rende il Sacramento valido.

Per la Riconciliazione il semplice desiderio di essere perdonati manifestato dal fatto di dirigersi al confessionale è già un atto di contrizione sufficiente a ricevere il Sacramento del perdono. Anche in questo caso nessun cammino e nessun "presupposto". Potremmo continuare con gli esempi, ma mi fermo qui.

È chiaro pasqualoni? Voi come i farisei non entrate nel Regno dei Cieli e impedite a chiunque di entrarvi.

5. Ma poi è evidente che non basta solo accostarsi ai sacramenti, alcuni prendono i sacramenti ma non sono cristiani, non fanno una vita cristiana, scappano dalla Chiesa.

Anche questa è una falsità mostruosa come dimostrato dall'esempio di un esercito di Santi di ogni epoca, fra cui il recentissimo Beato Carlo Acutis, i cui meriti derivavano dal solo essersi accostato frequentemente ai sacramenti. I Sacramenti hanno un potere divino che trascende l'uomo in tutto: è l'equivalente di trovarsi esposti al sole, una persona si abbronza anche se non sa cosa significhi abbronzarsi. Il sole non perde il suo potere solo perché non vogliamo avere la sua luce. Chi prende i sacramenti senza fare una vita cristiana non riceve i frutti dei sacramenti stessi, mentre solo in alcuni casi la Chiesa richiede lo Stato di grazia per la validità del sacramento, stato che si ottiene con una confessione fatta bene (è il caso del matrimonio, dell'ordine sacro, della confermazione). È compito della Chiesa e dei suoi ministri provvedere a ciò. Anche se molte persone poi abbandonano la Chiesa, l'effetto dei sacramenti ricevuti non si può annullare, perciò quel piccolo seme, che resta nella terra dell'anima, forse un giorno porterà frutto in modi impensabili, in tempi imperscrutabili.

Viene il dubbio che i neocatecumenali non credano alla divina Grazia, per loro la vita cristiana sembra tutto un effetto di qualche attività umana, concept by Kiko: vedi Dio io faccio le piazze, faccio l'Eucarestia, faccio la GMG, faccio la convivenza, un passaggio fuerte!


6. Continuate ad offrire una cosa che non interessa più, la gente nemmeno lì capisce più i sacramenti

Il neocatecumenalismo è tutto un "capire" qualcosa, e infatti è un'eresia gnostica-luterana. Triste che un tizio che in teoria dovrebbe amare la Chiesa e Dio dica una cosa così deprimente: "non interessa più", come se i Sacramenti fossero una specie di moda da aggiornare. C'è da dire che sebbene la chiamata sia universale, la Chiesa di fatto è per le moltitudini, non per la totalità, perché non tutti vorranno rispondere a questa chiamata. Il compito della Chiesa non è quello di trascinare la gente per i piedi, ma di annunciare il Vangelo a tutte le nazioni, fino all'ultimo uomo sulla Terra in attesa del ritorno del Signore, dal che poi la risposta è libera. Dio non vuole robot senza cervello ma figli che coscientemente anche in un unico attimo della propria vita rispondano "sì". Il resto lo farà la potenza di Dio.

Il cristianesimo è semplice, in realtà, non come vogliono far credere certi falsi profeti. L'insegnamento è pubblico, chiunque può ascoltarlo ovunque nel mondo. Non ci sono segreti, tutto è alla luce del sole. Il cammino invece opera nelle tenebre e insegna eresie. La Chiesa non ha previsto mamotreti segreti contenenti formule speciali per cristiani di livello superiore; il Nuovo testamento, il Catechismo e i Sacramenti sono più che sufficienti per vivere una vita degna e aspirare alla santità.

Non fatevi ingannare: l'unica cosa che vogliono, come Simone il Mago, è il potere, l'autorità e il denaro.

47 commenti:

  1. Diuce il camminante anonimo: "La conversione come si riceve, senza un cammino di conversione? Senza un catecumenato?".

    Semplice: come l'hanno ricevuta 3000 persone dopo la Pentecoste: all'improvviso si sono sentiti trafiggere il cuore e hanno creduto che Gesù è il Signore. Il cammino spiritua successivo, in fatti, è un cammino di fede nel senso che è un cammino per chi ha già la fede.
    Proprio nella liturgia di ieri San Paolo ricorda ai Tessalonicesi: "il nostro vangelo non vi è stato annunciato soltanto con parole, ma anche con POTENZA, con lo Spirito Santo e con piena CONVINZIONE" (1Ts,5).

    Sì, Paolo era convinto della sua fede perchè la fede va accettata con convinzione, cioè con un atto di VOLONTA', e questa è dottrina della Chiesa, che si può acquisire semplicemente leggendo un sano catechismo.

    La fede viene attraverso la grazia, non attraverso un cammino (chi dice così la scambia per una gnosi).

    La fede va accettata dalla volontà, non automaticamente alle tappe di un qualunque cammino gnostico: questo sì sarebbe pretendere di riceverla con la bacchetta magica!

    Pare che l'anonimo camminate abbia ricevuto dai suoi catechisti non il Vangelo, ma l'esatto opposto: un vangelo che umanizza l'azione dello Spirito Santo relegandolo a una specia di Budda, che "illumina" attraverso un cammino spirituale.
    Un vangelo che fa scomparire la propria volontà in una sorta di panteismo comunitario che, oltre a pretendere che la salvezza sia dovuta dovuta alla pratica del "camminare nel Cammino" , debba avvenire a "grappoli", cioè tutti insieme, quasi senza volontà personale, che si riduce solo a perseverare nel Cammino.

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  2. Facciamo notare ai lettori che nel Cammino Neocatecumenale vige un gergo curioso, apparentemente dettato dall'ignoranza, ma che troppo spesso è dettato da scelte precise. Quel gergo, essendo modellato su parole del lessico cattolico, tende ad ingannare i veri cattolici oltre che i neocatecumenali.

    L'espressione "ricevere la conversione" è sbagliata. Noi cattolici diciamo al più "ricevere il dono della conversione", generalmente diciamo "vivere la conversione", "fare esperienza di conversione", "convertirsi", ecc.

    Perché nel Cammino si utilizza un termine sbagliato? Perché la "teologia" neocatecumenale è sbagliata. Trattando la conversione come un oggetto generico da "ricevere", implicano che qualcuno te la deve "dare". E questo "qualcuno" è ovviamente la gerarchia neocatecumenale: il cosiddetto "catechista"... e i suoi superiori, su, fino a Kiko, autodefinitosi «il Vostro Catechista».

    Ora, mentre noi cattolici sappiamo che solo Dio è l'autore di ogni conversione (un dono a cui il nostro cuore deve solo aprirsi), i neocatecumenali credono che la conversione sarebbe una sorta di oggetto che viene "ricevuto" quando i capicosca della setta te lo danno, una sorta di attestato di frequentazione del Cammino. Pensate un po' quanto suona patetico l'alibi (anch'esso contenente espressioni sbagliate costruite partendo dai termini del lessico cattolico) secondo cui "nella Chiesa ci si è sempre convertiti attraverso il catecumenato".

    Eh, no, non si può giustificare un errore teologico con un errore storico. Il catecumenato, storicamente, è stato il percorso di preparazione al Battesimo, non il sistema di consegna di un oggetto "conversione". Nel catecumenato venivano insegnate le verità di fede, non le bislacche teorie di qualche laico arrogante e ignorante, che non ha nulla da "consegnarvi". Il catecumeno, storicamente, era uno che la conversione già la viveva (al punto da chiedere di essere battezzato, e di accettare un percorso di insegnamento delle cose della fede).

    L'asino ragliante di cui sopra, che nel suo commento del 25-10-2022 ha snocciolato slogan su slogan, tutti in gergo neocatecumenalesco, confonde fede e morale, confonde teologia e storia, confonde conversione del cuore con ricezione del battesimo, blatera addirittura di "evangelizzare la Chiesa" (quando è invece la Chiesa il soggetto che evangelizza, poiché così ha stabilito il Signore istituendola), perché confonde la santa Chiesa istituita da Nostro Signore con gli uomini di Chiesa che sono peccatori (la santa Chiesa è quella voluta dal Signore, i singoli uomini di Chiesa sono peccatori).

    Tutta questa confusione, nel Cammino, serve a produrre l'effetto de "l'asino in mezzo ai suoni". Cioè a confondere l'adepto del Cammino a suon di paroloni altisonanti, non ad insegnargli qualcosa. L'unico momento in cui ti dicono qualcosa di preciso, è quando ti fanno capire che devi ubbidire ciecamente ai cosiddetti "catechisti", è quando ti fanno capire che non importa niente della tua crescita spirituale, importa solo che qualsiasi cosa relativa alla fede ti venga "consegnata" dai cosiddetti "catechisti" e da Kiko, autoproclamatosi «io sono il Vostro Catechista».

    Il Cammino non vuole darti certezze sulla fede, il Cammino non vuole darti veramente la fede. L'unica "certezza" che ti dà il Cammino è che sei uno schiavo: sono i cosiddetti "catechisti" a decidere quando e come "consegnarti" qualcosa - che si tratti della "conversione" o della "fede" o di un canto di Kiko, non hai il diritto di arrivarci da solo, perché per i capicosca della setta il tuo arrivarci da solo non è un vantaggio ma un'insubordinazione, una disubbidienza. Nel Cammino sei solo una pedina che deve muoversi solo quando dicono loro e solo come dicono loro, e non sarai mai considerato adeguato, riuscito, giusto, fedele.

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    1. E naturalmente tutte queste cose non emergono mica nello Spot Pubblicitario Neocatecumenale". Ti danno sempre un'impressione "esterna", nascodendoti quel che succede "dentro", a cominciare dal linguaggio improprio che serve a ingannarvi, che serve a creare l'effetto "l'asino in mezzo ai suoni".

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    2. Che poi chiamarli "suoni" è già troppo gentile. La sgrattugiata di chitarrelle nel Cammino ha un rumore triplo: 'ndrùng-ndrùng-ndrùng, 'ndrùng-ndrùng-ndrùng - "Galileaaaah" - 'ndrùng-ndrùng-ndrùng, 'ndrùng-ndrùng-ndrùng!

      Letteralmente il Cammino del fracasso: canzonette urlate, tamburelli e nacchere, chitarre e charangos, i kikolatri devono assolutamente dimostrare il loro disprezzo per la musica sacra tradizionale e la loro totale dedizione al frastuono kikolatrico.

      Passo ad altro argomento: ho aggiunto con deplorevole ritardo il libro Nella tela del ragno alla rassegna libri sul Cammino qui nella colonna a sinistra del blog (visibile in modalità "Desktop"), dopo troppo tempo che aspettavo di recensirne una copia.

      Intanto vedo che Tim commenta un paio di espressioni del film L'esorcista del Papa.

      La prima è "la preghiera in latino è più potente".
      La seconda è che nel film il rappresentato padre Amorth dice "pregherò per Guam".
      Ora, il film è del 2020, proprio dopo quegli anni di enorme tempesta di scandali del vescovo pedofilo neocatecumenale (e degli altri scandali che sessuali che costui copriva). Dunque quel nominare Guam non sembra troppo casuale. Sembra infilato di proposito in un film inteso per una platea anzitutto cattolica.

      L'espressione secondo cui la preghiera in latino è più efficace viene solitamente ridicolizzata dagli asini di più elevata ignoranza: dicono che non si capisce per quale motivo il demonio dovrebbe temere una lingua anziché un'altra. Loro non capiscono, cioè proibiscono a voi di capire.

      Tali asini non sanno (o fingono di non sapere) che le lingue parlate si evolvono col passare degli anni. Faccio sempre l'esempio secondo cui "bazooka" fino a poco prima della seconda guerra mondiale indicava uno strumento musicale a fiato, e a partire dalla guerra ha indicato invece un'arma. Inoltre certe parole in lingua parlata sono ormai inflazionatissime (pensiamo ad esempio a "pace" e "amore", che sono gli esempi più plateali) e spesso molto distanti dal senso che si dà loro nelle preghiere in latino. Quelle stesse parole in latino, invece, in quanto appartenenti a una "lingua morta", non cambiano di significato col passare del tempo o a seconda dei luoghi.

      Inoltre, se il latino è stato usato per un millennio e mezzo da un'interminabile schiera di santi, chi prega usando il latino "si sta accodando a loro".

      Gli asini che ragliano della necessità di una laurea da filologi latinisti per capire preghiere in latino che storicamente recitavano anche i bambini, sono gli stessi asini che non sanno spiegare espressioni comuni della preghiera in lingua parlata come ad esempio "rendiamo grazie a Dio", e nemmeno sanno spiegare come mai in questi ultimi cinquant'anni ci sono state parecchie revisioni di Messali, preghiere (perfino il Padre Nostro) e formulari, come se la lingua parlata fosse continuamente "instabile", come se solo il latino fosse "stabile" in ogni tempo e in ogni luogo.

      Dunque, sì, fatevi venire tutti i crampi allo stomaco che volete, ma non riuscirete a negare che pregare in latino comporta assai meno "equivoci" mentali e parlati. Ancor oggi la lingua di promulgazione di documenti liturgici è in latino - e le conferenze episcopali li spiegano e adattano alla lingua parlata, ma l'originale, per evitare confusioni ed equivoci, è in latino, "lingua universale" della Chiesa.

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  3. 1) come si fà a scoprire l'infinita misericordia di Dio?

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    1. Il troll che si firma Leonardo, per cercare di mettere in buona luce l'eresia neocatecumenale, cerca di deviare la discussione sui "massimi sistemi" in modo da buttarla in caciara o almeno "a tarallucci e vino".

      Intanto i cattolici sanno che Dio è infinita misericordia ma anche infinita giustizia. E sanno che il dimenticare quest'ultima - o il contrapporla stupidamente alla misericordia - porta le anime alla perdizione.

      Sentiamo cosa ne pensa sant'Alfonso de' Liguori:
      «Dice: “Dio è di misericordia”. Ecco il terzo inganno comune de' peccatori, per cui moltissimi si dannano. Scrive un dotto autore che ne manda più all'inferno la misericordia di Dio, che non ne manda la giustizia; perché questi miserabili, confidano temerariamente alla misericordia, non lasciano di peccare, e così si perdono. Iddio è di misericordia, chi lo nega; ma ciò non ostante, quanti ogni giorno Dio ne manda all'inferno! Egli è misericordioso, ma è ancora giusto, e perciò è obbligato a castigare chi l'offende. Egli usa misericordia, ma a chi? A chi lo teme. “Misericordia sua super timentes se… Misertus est Dominus timentibus se” (Ps.102,11.13).
      Ma con chi lo disprezza e si abusa della sua misericordia per più disprezzarlo, Egli usa giustizia. E con ragione; Dio perdona il peccato, ma non può perdonare la volontà di peccare. Dice S. Agostino che chi pecca col pensiero di pentirsene dopo d'aver peccato, egli non è penitente, ma è uno schernitore di Dio: “Irrisor est, non poenitens”. Ma all'incontro ci fa sapere l'Apostolo che Dio non si fa burlare: “Nolite errare, Deus non irridetur” (Gal.6,7). Sarebbe un burlare Dio offenderlo come piace, e quanto piace, e poi pretendere il paradiso».


      Vedete? Pare proprio che sant'Alfonso parli della mentalità neocatecumenale del "il Signore ti ama così come sei", quella che fa dire ai fratelli furbetti "eh, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!".

      Sant'Alfonso, citando diversi autori, dice che moltissimi si dannano perché confidano "troppo" nella misericordia e troppo poco nella giustizia di Dio. Dio è infinita misericordia, nessuno può negarlo, ma Dio è anche infinita giustizia (pertanto chi si illude di "aggirare" quella giustizia condanna sé stesso all'inferno, cioè, paradossalmente, sant'Alfonso può permettersi di dire che "la misericordia di Dio manda all'inferno molta più gente della giustizia di Dio").

      Kiko e i neocatecumenali blaterano che "il Signore perdona sempre, ti ha già perdonato", ma questa è un'espressione equivoca, poiché il perdono lo ottengono solo coloro che sono pentiti. Altro che "la mano dalla testa, ne combino di ogni!"

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    2. infatti la Misericordia di Dio è una cura gratuita e giusta (La giustizia della Croce di Cristo) alla quale ci si può sottoporre soltanto se ci si riconosce malati e quindi pentiti. Per riconoscersi malati e poi pentirsi e quindi sottoporsi ad una cura adeguata come si fà? Se assumi l'Eucarestia, e non ti senti malato, il sacrificio di Cristo a cosa vale? Ecco cos'è il Catecumenato. Ecco la Chiesa!

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    3. Come facilmente profetizzato, il troll che si firma Leonardo, per cercare di mettere in buona luce l'eresia neocatecumenale, cerca di deviare la discussione sui "massimi sistemi" in modo da buttarla in caciara o almeno "a tarallucci e vino".

      Ai "massimi sistemi", cioè pomposamente domandare al congresso internazionale di matematica cos'è l'addizione.

      "Cos'è la misericordia di Dio? una cura gratuita e giusta". Beh, c'era davvero bisogno di precisarlo? C'era qualcuno che aveva obiettato che fosse a pagamento e ingiusta? O che non fosse una cura? O che la divina misericordia fosse una cosuccia secondaria di cui nessuno sapeva cosa fosse?

      "La giustizia della Croce di Cristo". Insalatone di paroloni altisonanti che significa tutto e niente. Ma ogni troll kikolatrico, in fin dei conti, è un fanfarone, un imbonitore da quattro soldi. E in questo contesto finge pure di non sapere che la Croce è fondamentalmente ingiusta: sono stati uomini a dire "crocifiggilo", non è stato Nostro Signore a dire "crocifiggetemi perché la Croce Gloriosa è Gratuita e Giusta". E comunque Nostro Signore, con la sua Passione e e Croce, si è reso vittima di espiazione per i nostri peccati. (Ma ai neocat non piace parlare di "vittima di espiazione", perché detestano il concetto di "sacrificio", e perciò detestano anche il concetto di "sacerdozio"...)

      "Alla quale ci si può sottoporre soltanto se ci si riconosce malati e quindi pentiti". Alla quale cosa? Alla giustizia o alla Croce? E che significa "sottoporsi" alla Croce? Che significa "sottoporsi" alla giustizia? Il troll che si firma Leonardo non sa neppure di cosa sta parlando, ma è addestratissimo a esalare Grossi Paroloni Altisonanti uno dopo l'altro. "Riconoscersi malati", ma in che senso? Spiritualmente? E in che modo? E il "quindi" piazzato lì è una conseguenza logica (malati, dunque pentiti) o solo temporale (prima malati e poi in un secondo momento pentiti)? Il bello di giocare coi Paroloni Altisonanti è proprio lo scaricare addosso agli interlocutori il compito di trovarvi una logica; e se non c'è una logica, gli interlocutori devono inventarsela, visto che il troll Leonardo s'è guardato bene dal chiarirla.

      "Cura adeguata": perché, chi è qui che ha mai proposto che le cure fossero "inadeguate"?

      "E non ti senti malato": è un sentirsi volontaristico-sentimentalistico, o una presa di coscienza?

      "Il sacrificio di Cristo a cosa vale?" Sta sottintendendo che possono esistere circostanze in cui quel valore infinito è annullabile? Ma che dice? Sta insinuando che quel sacrificio sarebbe volontarismo umano?

      "Ecco cos'è il Catecumenato, ecco la Chiesa". Non c'entra niente. Non è la conseguenza di ciò che ha detto un attimo prima.

      Dunque i Paroloni Altisonanti gli servivano solo per far sembrare importante il Cammino (erroneamente chiamato "catecumenato", quando nella Chiesa Cattolica il catecumenato è solo la preparazione al battesimo per i non battezzati), solo per prendervi per il sedere e farvi credere che il Cammino sarebbe "la Chiesa".

      Ma non può essere "Chiesa" un itinerario inventato da due spagnoli laici, ignoranti e arroganti, imbottito di eresie, ambiguità, inganni, errori, malvagità, arroganze... son tutte cose che non vengono da Dio, ma dal demonio.

      Vedete, la parlantina neocatecumenale non vuole convincervi ma ingannarvi.

      Nel gergo americano di fronte a simili furbate da ciarlatano si risponde con "something-something snake oil something-something". Dove "something-something" (qualcosa-qualcosa) è sarcasmo per indicare "paroloni altisonanti e spiegazioni senza senso", mentre "snake oil" (l'olio di serpente, che per un periodo venne spacciato per la magica cura a tutti i malanni possibili e immaginabili, e non solo era una truffa ma di serpente non c'era nulla) è sinonimo di grossa bidonata.

      A promuovere il Cammino ci pensano i ciarlatani neocatecumenali coi loro something-something Crocegloriosa Malaticatecumenato Eccolachiesa something-something.

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    4. Ricordiamo ai gentili lettori che l'approvazione di un qualsiasi movimento o associazione ecclesiale non è mai "a scatola chiusa".

      Così come la patente di guida non vi autorizza ad infrangere le leggi (né quelle del codice della Strada, né quelle del codice Civile, né quelle del codice Penale...), allo stesso modo lo Statuto del Cammino non rende automaticamente "approvata" qualsiasi deiezione di Kiko e Carmen o qualsiasi "prassi invalsa" delle comunità neocatecumenali. (E tutto questo resta vero anche di fronte al fatto che quello Statuto ha una storia a dir poco discutibile, e rinvia ad un Direttorio ancor oggi "segreto" e non consultabile, cioè nessuno può verificare che il Cammino stia seguendo il Direttorio richiesto dallo Statuto).

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    5. @leonardo 29 agosto 2023 alle ore 10:58
      1) come si fà a scoprire l'infinita misericordia di Dio?
      ---
      Te lo insegna iĺ misericordioso ed
      "omniaperturista" Bergoglio!
      Cosa vuoi di meglio?
      ---

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    6. Leonardo parla della Chiesa e del Cammino come se coincidessero (se lo facessero gli altri movimenti sarebbero, giustamente, considerati eretici). E dice: "Se assumi l'Eucarestia, e non ti senti malato, il sacrificio di Cristo a cosa vale? Ecco cos'è il Catecumenato. Ecco la Chiesa!".

      L'affermazione è giusta se riguarda il Catecumenato e la Chiesa, ma il Catecumenato non va identificato con il Cammino neocatecumenale, né, tanto meno, la Chiesa va identificata col Cammino neocatecumenale.

      L'affermazione perciò è giusta, ma la premessa è sbagliata, e forse volutamente sbagliata.
      Per ui anche la risposta o, meglio, il significato che Leonardo dà alla sua risposta, è sbagliato.

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    7. Ovviamente tutti i kikolatri hanno evitato di menzionare Fuentes del Carbonero. Chissà perché.

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    8. @ leonardo
      come si fà a scoprire l'infinita misericordia di Dio?


      non lo so,,,forse dal sole che sorge ogni giorno?
      oppure dalle rose chea maggio sbocciano?
      ...o dai catechisti?

      un caro abbraccio

      dom

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  4. Conversione è l'acronimo di :

    Certi Orridi Neocatecumenali Velatamente Eretici Ridicolmente Strafalcioneschi Inseguono Ogni Neocatecumenale Eresia

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  5. L'articolo ha già ben messo in evidenza le parole in libertà scritte da quell'Anonimo.

    In più vorrei evidenziare come, indottrinato a dovere, quel tale crede che il catecumenato antico fosse un "metodo".

    Naturalmente riprende l'espressione dal neocatecumenalesimo di Kiko, perché non sa che il catecumenato antico non era affatto un "metodo", ma l'introduzione ai fondamenti del cristianesimo per chi, avendo ricevuto un annuncio, l'aveva accolto ed in pratica si era già convertito.

    Un metodo è una cosa asettica, si applica nelle scuole per lo studio delle materie o in tutti i campi in cui c'è bisogno di imparare in modo intellettuale.
    Ciò che facevano nel catecumenato antico non era sciorinare una serie di nozioni per capire meglio, come fanno i metodi scolastici, ma aprire l'animo delle persone ad accogliere lo Spirito di Dio svelandone i misteri ed introducendo i sacramenti.
    Non può mai considerarsi un metodo l'azione di Dio che dona lo Spirito Santo, cioè sé stesso.
    Lo Spirito Santo che si trova nei sacramenti non può venire dato e ricevuto dal metodo argüelliano, che non lo detiene.

    Avveniva quindi: primo annuncio - accoglienza dell'annuncio - conversione - catecumenato - Battesimo.

    Tutte le volte (e sono infinite), in cui l'ometto spagnolo dice "Vi daremo lo spirito santo"... "la chiesa (cioè il Cammino nel caso di specie) vi darà lo spirito santo... "riceverete lo spirito santo"... sta ingannando le persone, perché lui, i suoi passaggi e il suo "metodo" non possono dare nulla.
    Lo Spirito Santo sta nei sacramenti, ogni altra cosa può servire solo a ravvivarlo, a risvegliarlo.

    Questo si trova spiegato benissimo nel Catechismo della Chiesa Cattolica, che fa molti riferimenti agli Atti degli Apostoli e mostra che prima avviene la conversione, e poi il Battesimo e tutti gli altri sacramenti introdotti dal catecumenato.
    Ma ai neocatecumenali frega nulla di sapere cosa insegna la Chiesa nel suo Catechismo perciò, non sapendo nulla, invece che alla Chiesa credono all'ometto spagnolo e al suo "metodo" di insegnamento.

    Infatti l'Anonimo citato nell'articolo pone domande sconclusionate, partendo da premesse sconclusionate:

    "Nella Chiesa ci si è sempre convertiti attraverso il catecumenato, che era un metodo, i sacramenti presuppongono la fede, ma per chi non ha fede? Chi non crede all'eucarestia? Chi non crede alla confessione?"

    Certo che i sacramenti presuppongono la fede, quella fede che induce alla conversione e poi dà accesso ai sacramenti. La ricezione dei sacramenti, nel catecumenato antico, era successiva all'atto di fede e alla conversione.

    Per chi ha ricevuto lo Spirito Santo nel Battesimo da piccolo, e poi ha ricevuto tutti gli altri sacramenti, ci pensa lo Spirito Santo a portarlo a credere. Non il "metodo" dell'ometto spagnolo, che altro non può fare che tentare di ravvivare ciò che la Chiesa ha già dato. Se ci riesce.

    A me non pare che ci riesca, perché più che ravvivare lo Spirito Santo mi pare che lo contristi, insegnando cose che non stanno né in cielo né in terra.
    Infatti dice che il suo metodo "darà lo spirito santo" (cosa che non può fare) e forse quello che dà è proprio uno spirito, ma diverso dallo Spirito Santo che la Chiesa ha già dato.
    Dà uno spirito che culmina in un battesimo rinnovato, cioè nuovo.

    Non so se ci avete fatto caso, ma da quando sono state erette strutture sul Giordano per il rinnovo del Battesimo, il fiume è divenuto sporco ed è andato in secca.
    È poco più di un rigagnolo ed è inquinato da scarichi di fogna e rifiuti agricoli.
    Così come il lago di Tiberiade, che sta diventando morto come il mar Morto.
    Certo, la situazione è attribuita al cambiamento climatico e al cattivo sfruttamento, ma dovrebbe interrogare.
    Marco

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    1. ometto, nuovo epiteto da aggiungere al nostro libro. Avanti con il prossimo...




      .

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    2. Sai, mi hai fatto ricordare di quella volta in cui un caro amico sacerdote spiegava a noi giovanissimi il contenuto di Contro gli eretici, di Ireneo di Lione, e ci disse che conteneva anche un sacco di parolacce contro gli eretici. Uno dei ragazzetti presenti, un po' titubante, gli chiese: ma poi Ireneo avrà dovuto confessarsi per le parolacce e gli insulti? E pacatamente il sacerdote rispose: avrà dovuto confessarsi le parolacce che non aveva detto contro gli eretici.

      Vedete, Nostro Signore, nella sua infinita misericordia, si degnò di insultare pesantemente i farisei. "Sepolcri imbiancati, razza di vipere, voi avete per padre il diavolo, ipocriti...": ebbene, questa è la Parola di Dio per la loro salvezza. Ci sono dei momenti nella vita in cui ti rifiuti di ascoltare qualsiasi voce ragionevole, presti ascolto solo agli insulti. E allora, quando ti arriva un insulto, rifletti, chiediti il perché. Novantanove volte su cento era solo un insulto. Ma se anche solo l'un per cento dei casi fosse fondato, fosse il modo per svegliarti...

      Non fare come il kikolatra delle 15:55, che ha il fegato a pezzi perché il suo idolo è stato definito "ometto".
      Quando i cosiddetti "catechisti" insultano il kikolatra lui non si offende, anche se gli insulti sono campati in aria.
      Ma quando qualcuno definisce "ometto" il suo idolo, non resiste alla tentazione di sparare un sarcasmo anonimo, mentre dentro di sé gioisce per la presunta "persecuzione".
      Nella sua suprema idolatria, li desidera, quegli insulti, perché ha stabilito tra sé e sé che valgono come "persecuzioni", cioè sarebbero una conferma che sankiko santargüello sarebbe il vero e unico Redentore.
      Lui, in quanto kikolatra, gli insulti li accetta solo dai cosiddetti "catechisti" e da Kiko, autodefinitosi «il Vostro Catechista». Specie se sono insulti campati in aria, senza altro motivo che l'arroganza di chi li pronuncia.

      Poveraccio, nella sua idolatria non sa che Kiko è solo un peccatore qualsiasi, per giunta arrogante, eretico, bramoso di glorie e ricchezze e lussi terreni.

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    3. È molto singolare che tra tutti i concetti espressi nel commento, il solito Anonimo che vuol scrivere un libro di epiteti perché attratto solo da essi, non riesca a rispondere nulla.

      Me lo immagino: consulta convulsamente tutti i commenti per individuare ciò che considera epiteto per il suo libro, ma di tutto ciò che è scritto non vuol sapere nulla, oppure nemmeno legge nulla, non commenta nulla.

      Anche questa è una forma di ottundimento manipolatorio di cui soffre la maggior parte dei neocatecumenali.
      Hanno orecchie solo per gli epiteti, di ascoltare non gliene frega niente, tanto ascoltano già il loro ometto spagnolo e a loro basta e avanza.

      Immagino già il libro autofinanziato dell'Anonimo, pieno delle "cattiverie" che i cattivoni anti-neocatecumenalesimo scrivono su di loro e i loro santoni:
      "Ehi, ci chiamano asini, e pure raglianti; chiamano ometto il Francisco José Gómez Argüello Wirtz; megera la María del Carmen Hernández Barrera... Non sono come Francisco José Gómez Argüello Wirtz, che ci chiama solo ignoranti, incolti, cretini, borricos (asini), senza il "raglianti"... "

      Scherzo, dai.
      Purtroppo è un libro che non avremo mai il piacere di leggere...
      Così come non avremo mai il piacere di leggere un commento compiuto del ricercatore di epiteti...
      Marco

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  6. - Kiko si lamenta che gli italiani non fanno testamento a favore del Cammino! Ma perchè pure questo oltre alla decima è diventato obbligatorio? Da che tempo?

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    1. Quando Kiko parla, immediatamente diventa "obbligatorio".
      Pensa un po', Kiko blaterò che "il Signore attraverso i testimoni di geova ci sta dicendo qualche cosa".
      Fino ad oggi nessun neocatecumenale ha mai commentato quelle parole.
      E non hanno mai più criticato i testimoni di geova.
      Pensa a che livello è la kikolatria.

      Ne approfitto per ricordare ai nuovi lettori alcuni punti fondamentali per capire la questione Cammino.

      1. Se il Cammino esige da te cose che la Chiesa non ti ha mai richiesto, il Cammino è sbagliato.

      Per esempio la Chiesa non ha mai preteso le "Decime": ha solo esortato i singoli a compiere libere opere di carità, perfino quando si trattava di suggerire di sovvenire alle necessità della Chiesa. (Perfino nei rari e isolati casi in cui per brevità si è usato il termine "Decima", non è mai stato inteso come una percentuale/tariffa fissa, come invece avviene nel Cammino).

      E infatti, ad esempio, lo scandalo su cui poggia la ribellione protestante avvenne perché i banchieri Fugger, incaricati della raccolta delle offerte per le indulgenze in Germania, vollero strafare e ridurre le cose della fede a uno squallido commercio ("quando la moneta tintinna nella cassetta, vola al cielo l'anima benedetta", come se il Signore - anziché i banchieri - fosse sensibile ai soldi...).

      Dunque quando Kiko dice "darete la Decima!" ti sta farisaicamente imponendo un fardello che lui non ha mai toccato nemmeno con un dito... e lo sta facendo con la convinzione che la Chiesa, in venti secoli di storia e santità, avrebbe sempre sbagliato a non farvi "provare con Mammona"... e per giunta lo sta facendo pur sapendo cosa avvenne con la ribellione dei protestanti.

      2. "La suprema legge [della Chiesa] è la salvezza delle anime".

      È il motto fondamentale del Codice di Diritto Canonico. Cioè qualsiasi legge della Chiesa, qualsiasi normativa, qualsiasi precetto, ecc., sono sempre intesi ad un unico scopo: consentire ad ogni singola anima di accedere alla salvezza eterna.

      "Consentire", poiché occorre la libera volontà del singolo ad accogliere la divina grazia. Il Signore salva singolarmente, considerando con infinita misericordia e infinita giustizia i meriti e demeriti di ciascuno. Non è vero che "il Signore salva a grappoli": è vero solo in senso di statistiche numeriche (attorno ai santi si son salvate tante anime che hanno preso sul serio la fede grazie a quei santi).

      3. Kiko e Carmen non sono santi ma eretici.

      Anche se volessimo ipotizzare una loro "buona fede", è innegabile l'enorme danno fatto alle anime - promuovendo una liturgia carnevalesca e squinternata, promuovendo "catechesi" zeppe di strafalcioni, ambiguità, errori, vere e proprie eresie, promuovendo un sacco di fardelli che loro non hanno mai toccato nemmeno con un dito.

      Le pochissime "attività" richieste dalla Chiesa ad ogni battezzato (Messa festiva, confessione almeno annuale, digiuni nei tempi prescritti...) sono un giogo "dolce e leggero" (oltre che inteso alla salvezza del singolo: "la salvezza delle anime è la legge suprema della Chiesa"), non sono il fardello neocatecumenale per acquisire il patentino di "fede adulta" e il certificato per accedere alla "prossima tappa".

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    2. Obbligatorio ancora no, ma certamente è assai gradito al Cammino. Perché al Cammino i (tuoi) soldi non bastano mai. Più ne ha e più ne vuole, di più, sempre di più, ancora di più. Perché ai camminanti viene chiesto di rinunciare ai loro beni, in totale spregio dei doveri di stato di molti camminanti che hanno moglie e figli (spesso numerosi) alle cui necessità devono provvedere. Se vi rinunciano a favore del Cammino, tanto meglio. Il Cammino, infatti, non rinuncia affatto ai suoi beni, alle donazioni che gli vengono fatte. Al contrario, più sono, meglio è. Ergo: camminanti alla base poveri e sempre più in pugno al movimento, camminanti dell'élite ricchi e senza problemi economici, pur non lavorando.
      Porto

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  7. Cmq da esperiena personale sono peggio del fisco quando si tratta (nelle cene dell'alleanza) di far da ragioniere su quello che guadagni ,uscite ,entrate ecc ecc.Poi piangono sempre miseria è qui poi costo medicine ,malattie, ed ogni tipo di chiarimento per poter far capire che non si nascondono soldi da qualche parte . Insomma uno squallore......

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    1. I kikolatri sono letteralmente schiavi di Mammona perché hanno voluto sostituire il cattolico «donare in segreto e in libertà» con il farisaico clerical-moralismo perbenista-imborghesito del "dare la Decima, provarsi coi Beni, mollare il Malloppo".

      Per questo invito i fratelli del Cammino a provare i "catechisti" sui beni: non date più la Decima a soggetti del Cammino, datela a soggetti meritevoli della Chiesa cattolica che non hanno nulla a che fare col Cammino, per esempio un monastero di monaci di clausura.

      Il Signore vede nel segreto e apprezzerà; i cosiddetti "catechisti" vedono l'ammanco e non apprezzeranno per niente. E cercheranno di vendicarsi e di farvela pagare cara.

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    2. E quando i facinorosi kikolatri vi dicono che la Decima andrebbe data ai "poveri della comunità", mentono sapendo di mentire.

      Forse i "poveri della comunità" nei primissimi tempi vedono qualche misero aiutino. Meglio che niente, certo. Ma col passare del tempo vengono abbandonati a sé stessi, come ci è stato numerose volte testimoniato. Dopotutto il Cammino non fa nessuna rendicontazione dei soldi che vi estrae a suon di ricatti morali dalle vostre tasche.

      E comunque, indovinate un po' "chi" decide se, quando, come e quanto siano "poveri", e in che misura "da aiutare".
      Esatto: i responsabili, consigliati direttamente dai cosiddetti "catechisti". Che potrebbero decidere di usare tali "aiuti" come leva per ottenere qualcosa...

      Lo ripetiamo: nel Cammino hanno eliminato la libertà dei figli di Dio (inclusa la libertà di scegliere liberamente come, quando, e a chi donare), sostituendola col pagamento della Decima e delle altre numerosissime gabelle.

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    3. "I poveri, i seminari, le missioni, l'evangelizzazione..." macché! le speculazioni immobiliari multimilionarie del Cammino

      Vi spennano per bene perché devono fare il "business" speculativo!

      Altro che "i poveri".

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    4. Se non ti dispiace vorrei una spiegazione più dettagliata su come sono le cene di alleanza, dato che non mi è molto chiaro questo punto. Grazie mille in anticipo.

      A.

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  8. chi fa testamento a favore del Cammino va in Paradiso, i più peccatori avranno uno sconto di 150 anni in Purgatorio.

    Conviene..............

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    1. Perfino fra i protestanti e in moltissime religioni non cristiane vige l'idea del dover donare liberamente e in segreto. Lo hanno capito a proprie spese che esigere un equivalente della Decima comporta presto sufficienti scandali da perdere adepti, specie benestanti. Certo, ti esorteranno e martelleranno senza sosta e, come nel Cammino, useranno ogni sorta di "ricatti morali".

      Nel Cammino la situazione non cambia perché la truffa fondamentale è che il "Darete la Decima", così come le altre supreme vaccate dette da Kiko e Carmen nei primissimi anni, sono state spacciate per «ispirate dallo Spirito», e quindi nessuno deve permettersi di fare osservazioni critiche, men che meno modificare gli errori presuntamente "ispirati" dal presunto "Spirito".

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    2. Non so se scherzi o dici sul serio,i numerosi puntini mi fanno propendere per la seconda ipotesi. Pensi davvero che un lascito al Cammino neocatecumenale possa garantirti uno "sconto" sugli anni di purgatorio, o in generale un qualche premio? Un "do ut des", insomma? Ottimo esempio di quella che voi definite con sommo disprezzo "religiosità naturale". Complimenti!
      Porto

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  9. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. quello del granchio blu

    Kiko ha letto su Focus che nei mari del mondo si sta diffondendo il micidiale granchio blu, che con le sue chele taglia le reti dei pescatori, spacca le corazze delle vongole e quanto altro. Ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita, ha trasformato tutti i granchi blu del mondo in aragoste, il cibo prelibato di Kiko. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, con esto interviento Carmensita ha salvado la pesca mundial dal seguro fallimiento, quindi merita seduta stante la beatificasion. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con 250 Kg di aragoste, che valgono sul mercato 2500 euro, e un biglietto : "Buen appetito, Sancto Padre. Saludos Kiko".

    e la causa continua...

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  10. O.T.
    Bergoglio,
    dovrà stare molto attento nel viaggio
    Apostolico in Mongolia; troverà infatti il
    territorio, pieno di demoni ovvero, quelli
    cacciati da Kiko nel deserto del Gobi, durante l'esorcismo effettuato anni orsono,
    dalla torre/restaurant, in quel di Pechino.

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  11. Ulteriore O.T.
    Il giornalista neocatecumenal/vaticanista
    Salvatore Cernuzio, fa diventare "adulta",
    la poco consistente Chiesa Mongola,
    questo il titolo su Vatican News:

    "Ulaanbaatar, la città di tende e grattacieli e di una Chiesa ora "adulta" che attende il Papa"
    ---

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    1. Ero curioso, per cui mi sono documentato sulla chiesa in Mongolia.

      Avviso tutti che i molteplici articoli (sia italiani che spagnoli) che parlano del Cammino Neocatecumenale in Mongolia, del sacerdote neocatecumenale don Javier Olivera Rodriguez, delle 3 famiglie in missione e dei 3 laici neocatecumenali, sono pura propaganda del nulla.

      La Mongolia ha riaperto alla possibilità dell'evangelizzazione nel 1992, nel 2002 fu istituita la prefettura apostolica di Ulan Bator ed oggi conta 9 parrocchie.

      Come sempre i neocatecumenali sono arrivati a coda, quando già le parrocchie erano formate.
      Don Javier Olivera Rodriguez arrivò 7/9 anni fa e le famiglie nel 2014.
      I neocatecumenali in Mongolia non sono praticamente nemmeno 10 (figli a seguito esclusi).

      Inoltre don Javier Olivera Rodriguez non è neppure parroco e non ha parrocchia, celebra l'Eucarestia nelle case con le dieci persone della missione neocatecumenale e qualche volta con una piccola comunità cinese (https://www.religionenlibertad.com/personajes/683965605/Al-nacer-su-madre-lo-ofrecio-a-Dios-como-misionero-hoy-el-esta-en-Mongolia-antes-en-Japon-y-China.html)
      Non esistono comunità neocatecumenali oltre a quella della missione neocatecumenale.
      I cattolici non arrivano a 1.400 e nessuno è neocatecumenale.

      Eppure, fioccano articoli e poadcast a firma Cernuzio e Donnini, più altri dell'informazione spagnola, come se il Cammino fosse lì da sempre o costituisse una realtà consolidata.
      Vogliono visibilità anche se non ne hanno.

      Come al solito, sfruttano la scia di quelli che hanno lavorato sodo per la Chiesa, sono quattro gatti senza parrocchia che dal 2014 non hanno battuto chiodo.
      Le interviste a questo unico prete neocatecumenale si sprecano, parla come se avesse contribuito a ciò che esiste di cattolico, ma i primi articoli dell'arrivo di Papa Francesco, manco se le filano le 10 persone neocatecumenali arrivate di fresco.

      Per cui la moltitudine di articoli sul Cammino in Mongolia è fuffa, appropriazione indebita del lavoro altrui, protagonismo sfrenato senza base.

      Non sanno stare al loro posto, non sono umili e silenziosi lavoratori della vigna, ma solo una decina di ultimi arrivati che, chissà perché, ancora continuano a ricevere indebitamente la possibilità di mettersi in mostra solo grazie a certa stampa compiacente che su tutto, ma proprio tutto, deve lodare e mettere in mostra anche ciò che ha zero rilevanza.
      Marco

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    2. Magari hanno fretta di convincere i parroci della Mongolia che sarebbe legittimo per il Cammino adescare fedeli dalle 9 parrocchie... visto che dal 2014 ad oggi ancora non hanno racimolato neppure un nuovo adepto.

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    3. Bisogna ricordare che né le famiglie in missione né assolutamente le missio ad gente hanno mai avuto la funzione di "annunciare il Vangelo". Fuffa. Bubbole diffuse per I Vescovi gonzi o compiacenti. È un'operazione che serve per creare nuclei neocat fatti di sole famiglie neocat che si sposano fra di loro. Le famiglie non possono integrarsi nella società, almeno non nei primi 6 o 7 anni, per cui si frequentano solo fra di loro, nascono coppie e nuove famiglie spesso miste perché provenienti da paesi diversi. La missione li isola e li consolida nella propaganda kikiana. È appunto una setta che da molti molti anni non ha altro scopo che perpetuare se stessa.

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  12. La conversione la riceveranno solo quando kiko imporra loro le mani sul capo e dara loro una "benedizione", e come per magia i fratelli si convertiranno all istante.

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  13. La conversione la ricevi solo quando PAGHI & SERVI !

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  14. Utile promemoria 1:

    - nella Lettera "Con viva ripugnanza" al direttore di Radio Maria padre Zoffoli testimoniò che padre Pio da Pietrelcina aveva definito Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti»;

    - di tale lettera, datata 28 dicembre 1993, ho saputo che sarebbe stata affidata a un notaio e che verrebbe pubblicata qualora si verifichino determinate circostanze (posso presumere il caso in cui si avvii una causa di beatificazione di Kiko); ad oggi non sono in grado di fare ulteriori verifiche; se ne avessi avuto copia l'avrei già pubblicata sul blog;

    - a proposito di lettere, sul blog pubblicammo la lettera di Kiko a padre Zoffoli, di cui nel 2012 ottenni rocambolescamente una fotocopia.

    Utile promemoria 2:

    - la liturgia è culto a Dio, non è uno spettacolino sacro da far sembrare ben riuscito;

    - la liturgia è stata voluta da Dio («fate questo in memoria di Me», così Nostro Signore comandò a Pietro e agli Apostoli; pertanto sono Pietro e gli Apostoli uniti con lui a discernere cos'è liturgia e cosa non lo è);

    - i documenti liturgici promulgati dall'autorità della Chiesa spiegano con chiarezza cosa si deve dire e cosa si deve fare affinché sia vero culto a Dio anziché uno spettacolino, e spiegano anche cosa si può dire e cosa si può fare e a quali condizioni, e talvolta indicano anche dei pessimi esempi da non seguire;

    - dunque chi si inventa cose non previste né dal Messale, né dai documenti liturgici, oppure abusa di qualche cosa quando non ci sono le condizioni, non sta celebrando l'unico culto a Dio gradito, ma solo uno spettacolino; non importa che lo faccia in buona fede, o per "abbellire", o per "andare incontro alla gente", non importa: importa solo che sta facendo di testa sua anziché fare come la Chiesa ha detto di fare; sui documenti liturgici non c'è mica scritto "ispiratevi a 'sta roba e fate di testa vostra".

    Utile promemoria 3:

    - Benedetto XVI era contrario all'approvazione dello Statuto del 2008; la notizia emerse sia da un'interviasta a mons. Clemens (che, minacciato da chissà chi, il giorno dopo ritrattò tutto, e il giornalista che lo aveva intervistato, timoroso di mettere nei guai un chierico, evitò di pubblicare la registrazione audio), sia dalle pagine in inglese del sito web della Conferenza Episcopale Giapponese;

    - a maggio 2008 Ryłko, amicone del Cammino, approvò ugualmente lo Statuto, mettendo Benedetto XVI di fronte al fatto compiuto; fu postdatato al 13 giugno 2008;

    - da anni i vescovi giapponesi avevano deciso di chiudere il seminario neocatecumenale di Takamatsu ma il Cammino si ribellava e movimentava prelati romani (tra cui Filoni e addirittura il Bertone che non aveva competenza sul caso), che si inventarono che Benedetto XVI avrebbe dovuto "ristudiarsi il caso"; motivo per cui nel corso di un mese, ad aprile 2008, una delegazione di vescovi giapponesi era volata ben due volte a Roma per chiarimenti, e la seconda volta fu perché nella prima gli amiconi del Cammino impedirono loro di incontrare il Papa;

    - a fine aprile 2008 Benedetto XVI, incontrandoli, li rassicurò che non aveva intenzione di approvare tale Statuto né di prolungare la validità del precedente Statuto (quello del 2002 "ad experimentum", scaduto da più di un anno) a causa di «certi problemi liturgici» del Cammino;

    - nonostante l'approvazione dello Statuto, i vescovi giapponesi soppressero infine il seminario neocatecumenale di Takamatsu. Da notare che in Giappone la Chiesa si sostenta con le sole offerte dei fedeli. Il Cammino è stato dunque un parassita che si era insediato nella piccola diocesi di Takamatsu (solo 5000 cattolici, all'epoca) grazie all'aver abbindolato il precedente vescovo (quello che molto neocatecumenalmente insultava i cattolici che non volevano fare il Cammino).

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    1. Utile promemoria 4:

      - la Chiesa vive oggi una crisi di fede anche e soprattutto nella gerarchia; di fronte a una gerarchia che non insegna più la vera dottrina e non celebra più con dignità la vera liturgia (gli spettacolarismi non sostituiscono la santità, la devozione, la sobrietà), e di fronte al fatto che vengono mandati via dai seminari i soggetti anche solo minimamente sospettabili di "tradizionalismo", le parrocchie stanno vedendo una drammatica emorragia di fedeli;

      - quando la Chiesa è in crisi, ne approfittano tutti i nemici della Chiesa: i neocatecumenali, i protestanti, ecc.; se ai cattolici venissero ripetute le più elementari verità di fede e le loro dirette conseguenze, nessuno si farebbe abbindolare dal Cammino (ed è comico che oggi non ci caschino più perché hanno saputo della questione delle "Decime" e della "scarnificazione delle coscienze");

      - la risposta alla crisi è tornare a ciò che ha alimentato la spiritualità di innumerevoli generazioni di santi e che con la scusa del Concilio Vaticano II hanno spazzato via; «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso» (Benedetto XVI, 7-7-2007);

      - il valore della Chiesa, davanti a Dio, non è "quanti fedeli avete", "quante attività fate", "quanti soldi mollate"; non c'è nessun "campionato ecclesiale" in corso, non c'è nessuna gara a chi "fa di più"; l'unico valore davanti a Dio è la santità dei singoli; noi cattolici siamo certamente dispiaciuti della crisi della Chiesa e della sua diminuzione "numerica", ma sappiamo benissimo che Nostro Signore non ci chiederà le statistiche di campionati ecclesiali immaginari.

      Utile promemoria 5:

      - il Cammino ha smesso di crescere grosso modo nell'epoca in cui Ryłko approvò il primo Statuto "ad experimentum" nel 2002 (anche allora mettendo Giovanni Paolo II di fronte al fatto compiuto (tipico vizietto neocatecumenale di fare le cose "tutto all'insaputa del Papa"), cioè cominciarono ad essere molti più quelli che abbandonavano il Cammino, che i nuovi che entravano;

      - il Cammino smise di crescere per tre fattori: il primo, è che i contenuti la sua "segretezza" erano ormai resi pubblici da anni; il secondo, è che il numero di persone ingenue o dottrinalmente molto impreparate, non è infinito; il terzo, è che gli "ex" erano davvero troppi, ed avevano per gran parte avvisato amici, parenti, parroci, vescovi; tutto questo ha incrinato drammaticamente l'adescamento delle cosiddette "catechesi iniziali" (nonostante il Cammino furbescamente evitasse di precisare che tali cosiddette "catechesi per adulti" erano in realtà reclutamento per il Cammino);

      - da allora il Cammino ha inventato ogni trucco (a cominciare da quello di cooptare i figli quattordicenni... di modo che l'obbligo della Decima scattasse attorno al compimento del 18esimo anno di età), ma non è riuscito né a fermare l'emorragia di adepti, sempre più grossa, né a sopperire ai sempre più scarsi nuovi ingressi; le comunità vengono troppo spesso accorpate o soppresse, e anche in ambienti laicisti c'è qualcuno che ha "un amico neocatecumenale" e ne conosce (e ne discute) i mezzucci, le furbate e le astuzie; dopotutto, come dicono i giovani, "ormai i kikos sono sgamati".

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    2. Per oggettività, la prassi della cooptazione, è prassi invalsa

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    3. Reitero il commento rimasto a metà:
      Per oggettività, il sistema della cooptazione adolescenziale, è
      pratica invalsa; dall'Unica Prelatura
      Personale della Chiesa, alle innumerevoli Aggregazioni Ecclesiali.
      ---

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    4. Sono contento di sapere che il Cammino è in crisi numerica.
      Quando lo facevo io, tanti anni fa, sembrava destinato a conquistare il mondo e invece ormai le nuove comunità sono formate SOLO da figli di famiglie neocatecumenali.

      Per quanto riguarda la lettera scritta da Parte Pio spero che un giorno salti fuori

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    5. La lettera in questione (del 28-12-1993) è stata scritta da qualcuno che aveva incontrato padre Pio e gli aveva chiesto un giudizio sui due spagnoli. Molti anni più tardi, nel 1993, ricordatosi dell'episodio, lo testimoniò per lettera a padre Zoffoli. È quest'ultima lettera quella di cui si parla. Padre Zoffoli non aveva alcun interesse a mentire, perché se il Fanzaga avesse detto "ah, sì? e allora dimostramelo", padre Zoffoli avrebbe fornito l'originale della lettera (il che fa pensare che l'autore della lettera non abitasse nei dintorni di Roma o di Como).

      Quando gli menzionò i due spagnoli, padre Pio, che aveva la vista molto lunga, liquidò tutto con una battuta, com'era nel suo stile, graffiante e preciso: «i nuovi falsi profeti». Una battuta buttata lì in un colloquio con un fedele: è assai improbabile che se ne trovi traccia nel vasto corpus di scritti e detti di padre Pio compilato e aggiornato dai cappuccini fino ad oggi. D'altronde all'epoca non esistevano email, registratori audio, file di log, e nonostante la devozione popolare non è che si potesse avere la certezza di star registrando le impressioni di un futuro santo: ci si affida a testimonianze, e quando convergono due o più testimonianze si aggiorna.

      Nota che padre Pio salì al cielo il 23 settembre 1968, mentre «i nuovi falsi profeti» si incistarono a Roma solo due mesi dopo. Ritengo improbabile che il santo li conoscesse "di fama", e che a fargli dare un simile parere può essere stata anche solo qualche informazione di contorno ("celebrano sui tavolacci", "fanno la Comunione seduti"...). L'episodio deve aver avuto luogo prima dei peggioramenti della salute di padre Pio, quando ancora aveva possibilità di incontrare i fedeli o almeno ascoltare confessioni, ma avremmo comunque un arco di diversi anni (1964 e dintorni).

      I due spagnoli non potevano avere grande "fama", tantomeno all'estero presso gente che non aveva direttamente a che fare coi baraccati di Madrid, se non quella pessima fama guadagnata nei posti da cui erano già stati supremamente scacciati dai cattolici.

      C'è da notare che la diocesi di Madrid all'epoca contava milioni di anime e oltre tremila sacerdoti diocesani. Ipotizzando che il vescovo dell'epoca volesse conoscere il suo clero facendo un colloquio ogni giorno feriale con uno dei sacerdoti, avrebbe impiegato dieci anni per conoscerli tutti. Figurarsi trovare il tempo per far visita nei baraccati all'opera di un laico e di una ex suora e che coinvolgeva poche decine di persone (una frazione assolutamente minuscola dei tre milioni di anime del suo gregge). Evidentemente già a metà degli anni '60 "qualcuno" molto potente aveva pressato Morcillo a ossequiare tali «nuovi falsi profeti».

      La visita di Morcillo ai baraccati non fu affatto tutta rose e fiori, visto che Kiko si lamentò che Morcillo li voleva scomunicare. Quel "qualcuno" deve aver fatto opportune pressioni su Morcillo per non scomunicare i due autoinventati "iniziatori", garantendogli che a breve avrebbero lasciato la Spagna. Per qualche misterioso motivo (nel migliore dei casi le Decime) Kiko e Carmen non tornarono più nei baraccati. Incistatisi a Roma, cominciarono da parrocchie benestanti. Per tutti gli anni '70, fatta salva la Nota Laudatoria del massone Bugnini, furono degli emeriti sconosciuti, altro che "fama".

      Morcillo morì a maggio 1971, ad appena 67 anni, il che fu comodissimo per i neocatecumenali, visto che in seguito lo hanno spacciato per grande supporter del neocatecumenalismo, anche se la sua nomea era di esser molto "conservatore" e "tradizionale".

      p.s.: è disonesto negare l'esistenza di quella lettera del 28-12-1993. Padre Zoffoli non aveva motivo di mentire. I neocatecumenali, invece, sulla scia del loro santone Sankiko Santargüello, sono convinti che mentire e ingannare sarebbero azioni sante, qualora usate per difendere il Cammino. Infatti Kiko annunciò più volte l'approvazione, che però non avveniva mai. Di quel blaterare se ne lamentò perfino il Cernuzio...

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  15. "a maggio 2008 Ryłko, amicone del Cammino, approvò ugualmente lo Statuto, mettendo Benedetto XVI di fronte al fatto compiuto; fu postdatato al 13 giugno 2008"

    Ma lo Statuto di cosa?

    Non si può approvare uno Statuto se non è collegato ad un'entità giuridica.
    Non esistono "Statuti volanti" a sé stanti.

    Giovanni Paolo II lo sapeva.
    Sapeva che l'approvazione dello Statuto è propedeutica al riconoscimento giuridico dell'entità ecclesiale. Senza l'una non può esistere l'altra e viceversa.

    Per questo nel 1997 diceva ai neocatecumenali:
    "avete iniziato al Sinai il processo della stesura di uno Statuto del Cammino. È un passo molto importante che APRE LA STRADA verso il SUO FORMALE RICONOSCIMENTO GIURIDICO da parte della Chiesa".

    Nel 2001 tornò ancora sull'argomento in una lettera al card. Stafford (allora presidente del PCL):
    "La stesura di una precisa normativa statutaria", IN VISTA DI UN FORMALE "RICONOSCIMENTO GIURIDICO", costituisce uno di quegli "adempimenti ineludibili, dai quali dipende l'esistenza stessa del Cammino"

    La stesura dello Statuto (sia 2002 che 2008) serve alla Chiesa perché, dopo debita approvazione, DIVENTA POSSIBILE operare un FORMALE RICONOSCIMENTO GIURIDICO dell'entità ecclesiale.

    Infatti, la stesura di uno Statuto è "uno di quegli ADEMPIMENTI INELUDIBILI", dai quali dipende l'esistenza stessa del Cammino (cioè del riconoscimento dell'entità ecclesiale).

    La Chiesa mira al formale riconoscimento giuridico (nel caso del Cammino, Fondazione autonoma di soli beni spirituali), non tanto allo Statuto.
    Però, per poter riconoscere giuridicamente, abbisogna di uno Statuto redatto dai rappresentanti dell'entità che aspira al formale riconoscimento giuridico e poi lo approva. Da lì può riconoscere l'entità giuridica ecclesiale.

    Ora, qualcuno mi spieghi com'è possibile che l'entità giuridica Fondazione Cammino Neocatecumenale sia stata riconosciuta nel 2004 (nel silenzio più assoluto di ogni usuale pubblicità) e lo Statuto sia stato approvato nel 2008.

    Se l'approvazione dello Statuto è PROPEDEUTICA al riconoscimento giuridico della Fondazione, come diceva anche Giovanni Paolo II (apre la strada, in vista di...), com'è possibile che avvenga 4 anni dopo?

    Cioè, PRIMA hanno riconosciuto giuridicamente la Fondazione Cammino Neocatecumenale (senza approvare alcuno Statuto) e DOPO 4 ANNI ne hanno approvato lo Statuto?
    Com'è possibile?

    Se c'è qualcuno in grado di spiegarmi questa incongruenza procedurale, che porta a pensare che lo Statuto 2008 sia diverso da quello necessario e sconosciuto del 2004, ben venga, perché altrimenti sono costretto a pensare che si tratti di qualcosa che potrebbe costare la nullità dei riconoscimenti.
    E se i riconoscimenti fossero nulli... il Cammino non avrebbe mai fatto parte della Chiesa cattolica.
    Marco

    PS. ora mi sono rotto le scatole e ho parlato in maniera più chiara. Prima lanciavo solo insinuazioni per vedere se qualcuno poteva fornire una spiegazione giuridicamente accettabile. Visto però che non ce ne sono state, insisto nel chiedere e metto in evidenza anche le eventuali conseguenza di procedure viziate e figure giuridiche inventate non contemplate dal CJC.

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    1. Adesso al Cammino sono rimasti meno "amiconi" di una volta nelle sale vaticane ma uno, forse insospettabile però ancora ben attivo, è il vescovo spagnolo Juan Ignacio ARRIETA Ochoa de Chinchetru, Segretario del Pontificio consiglio per i testi legislativi dal 2007.

      - È lui che nel 2008 parlò (a titolo personale) a favore dello Statuto del Cammino, tentando di far credere che uno Statuto possa essere concesso a un'itinerario e che una Fondazione Autonoma di SOLI beni spirituali sia possibile tramite l'analogia con altri istituti di diritto.
      Tuttavia, non avendo mai fatto cenno ad un'interrogazione formale e a una risposta ufficiale del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, questa interpretazione analogica non ha alcun valore perché non proviene dall'organo ufficialmente adibito a tale compito, ma solo dalle opinioni personali di Arrieta.

      - È lui che nel 2015 prese le difese del Cammino Neocatecumenale esprimendo un'opinione (sempre personale) sulla Yona property di Guam. Tim Rohr lo definì corrotto perché ciò che diceva era inesatto e sconclusionato.

      - È lui che a novembre 2022 si è disturbato a volare a Baltimora per presentare il Cammino Neocatecumenale insieme all'amicone O'Malley, sfruttando l'incontro annuale dei vescovi statunitensi (presenti anche i Gennarini, oltre al nunzio apostolico Christophe Pierre, diversi catechisti itineranti e formatori dei nove seminari Redemptoris Mater negli Stati Uniti).
      Tra l'altro, ha ribadito concetti che aveva già espresso nel 2008, paragonando (molto indebitamente anche a livello giuridico e non solo ecclesiale) l'approvazione dello Statuto 2008 all'approvazione papale del libro di esercizi spirituali di Sant'Ignazio e dell'opera pontificia di Propaganda Fide. Coraggioso a sparare cavolate giuridiche in pubblico fin dal 2008...
      Ma pare che nessuno se ne sia accorto o, molto più probabilmente, che abbiano fatto finta di non accorgersene.
      Del resto, andare a rimestare su questioni di tale portata è piuttosto rischioso per le alte sfere, quindi meglio far finta di nulla.
      Marco

      PS. Anche in questo caso, tutto potrebbe chiarirsi se producessero le evidenze che l'interpretazione analogica per la quale si è addivenuti alla figura della Fondazione Autonoma SENZA patrimonio proprio, deriva da una pronuncia ufficiale del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (naturalmente dell'epoca).

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    2. Amicone è l'acronimo di :

      Ancora Mamotretici Individui Catecumenalmente Orridi Neocatecumenalmente Eretici

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