mercoledì 16 agosto 2023

Come i farisei, ma più scemi

Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?".
(cfr. Mt 22,15-17)
Pensate un po', «tennero consiglio» perché singolarmente avevano sempre fallito, bramavano tantissimo di «coglierlo in fallo nei suoi discorsi», perché sarebbe bastato loro indicare una singola contraddizione per avere almeno la scusa per rifiutarsi di ascoltarlo.

Il santino di sankiko
Gli amici della menzogna, non essendo capaci di cancellare la verità, si danno sempre da fare come quei farisei, cercando di «cogliere in fallo» chiunque dica la verità, in modo da poter dire: "ehi, guardate, si contraddice, è inaffidabile, tutto ciò che ha detto è da rifiutare perché potrebbe contenere contraddizioni!"

Fra gli amici della menzogna dobbiamo purtroppo annoverare i fratelli del Cammino Neocatecumenale perché adoperano lo stesso metodo: tentano di cogliere in fallo l'interlocutore, non importa su cosa, per loro va bene anche la più minuscola contraddizione sulla quale costruiranno tutto il discorsetto: "ehi, guardate, si è contraddetto, è inaffidabile, tutto ciò che ha detto finora (e che dirà d'ora in poi) è da rifiutare!" Credono, così facendo, di azzerare il valore di qualsiasi ragionevole e motivata critica al Cammino Neocatecumenale e ai suoi autonominati "iniziatori".

Certe volte lo fanno persino "in buona fede", sinceramente convinti che per promuovere il Cammino occorra ricorrere a trucchetti, astuzie, ipocrisie, inganni, menzogne. Si dichiarano convintissimi che il Cammino sarebbe "ispirato dallo Spirito" e poi per difenderlo vanno usando tutti gli inganni e le furbate possibili, fingendo di non sapere cose, fingendo di non aver capito, fingendo innocenza ("da me mai successo!", con la riserva mentale del "mai successo nella mia comunità e nelle specifiche condizioni in cui ne parli tu"), vanno aggredendo (non solo verbalmente), ingannando, mentendo... doni dello "Spirito", nevvero? Dopotutto è proprio l'esempio che viene loro dato dai capicosca della loro setta.

Di esempi ne abbiamo a bizzeffe, praticamente in ogni pagina di questo blog. "Voi non sapete, voi non capite, voi non avete fatto esperienza, voi non potete parlare con autorità, voi giudicate, voi non conoscete, voi siete anonimi su un blog anonimo..." Per i seguaci del tripode Kiko-Carmen-Cammino, qualsiasi scusa è buona per tentare di mettere a tacere chi dice la verità, con la falsa convinzione che mettendo a tacere il messaggero si farebbe sparire anche il valore del messaggio.

Un altro problema del fariseismo - antico e specialmente moderno - è che si illude che quantità coincida con qualità. Per cui ha l'ossessione di misurare sé stessi e gli altri, come se ci fosse una specie di campionato in corso con classifica e punteggi, come se la fede consistesse in un numero di iscritti, o in un elenco di 613 precetti (riguardanti attività fatte, figli sfornati, sedi distaccate aperte, ecc.) e "vince" chi può vantare di averne rispettati di più.

Contro questa mentalità riduttiva si era già espresso chiaramente Nostro Signore (cfr. Lc 11,42): «Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre». Infatti i farisei - antichi e moderni - credono che esibire un maggior "punteggio" implichi l'essere migliori degli altri (cfr. Lc 18,11-12): «Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime...». A questo punto pensate ai neocatekiki che gloriano sé stessi annunciandovi: "oggi Radio Livio ha Riportato l'Esperienza di una Famiglia del Cammino che ha Tredici Figli! Tredici! Tredici Figli!" Indovinate il sottinteso, voialtri che avete meno di tredici figli (e addirittura non pagate la decima!) e perciò - secondo il kikino kiketto che vi sta sventolando la Mega Notiziona, anzi, il Riporto dell'Esperienza nell'Ambientale della Monizione - avete meno fede dei tipici fratelli camminanti.

Per questo dobbiamo continuamente ricordare ai cattolici che il neocatecumenalismo contiene fin nelle radici l'illusione che la fede equivarrebbe ad un elenco di cose vantabili: "ti ringrazio Signor Kiko perché io sono più cristiano dei Cristiani della Domenica perché io ho nientepopodimenoche Quattordici Figli di cui Nove in Cielo e Pago Regolarmente la Decima, e il mio club conta 1270 diocesi e 6300 parrocchie, mica come quei Cristiani della Domenica che Criticano il Cammino!"

59 commenti:

  1. L'ossessione per i numeri da parte dei neocatecumenali, secondo me, deriva da una precisa strategia di pubblicità ingannevole.

    Qualche autorità ha mai chiesto conto della correttezza dei numeri che sciorinano così, a briglia sciolta e da un'unica fonte di parte?
    Non mi pare.
    Si permette che continuino a divulgare numeri e numeri, ma nessun controllo sulla loro veridicità.

    Noi ex neocatecumenali di lungo corso sappiamo benissimo che oggigiorno è difficile che le comunità arrivino ad un massimo di 30 persone, anche dopo fusioni e fusioni.
    Ce ne sono alcune, ma sono la minoranza.
    Per contro, esistono molte più comunità che non arrivano nemmeno a 20, talvolta assommando anche solo 10 o 15 fratelli nel neocatecumenalesimo.

    Dico questo per dire che la floridezza numerica del Cammino è solo apparenza.
    Ma nessuno che conti si occupa mai della sostanza.

    Da qui mi viene in mente un parallelo (nelle debite proporzioni), con la diffusione iniziale del luteranesimo.

    Il popolo, cioè la gran massa numerica, nemmeno avrebbe mai saputo dell'esistenza di una tale corrente protestante se non fosse stato per l'appoggio dei potenti.
    I primi ad appoggiare Lutero furono i principi tedeschi, speranzosi di vedere accrescere la loro autorità rispetto alla Chiesa e all'Imperatore. Gli consentirono di stampare e divulgare alle masse la sua traduzione della Bibbia in lingua volgare, aggiunsero propaganda ad immagini ma, soprattutto, fu il principe Federico di Sassonia a proteggere e nascondere Lutero quando fu raggiunto dalla scomunica papale, permettendogli così di continuare il suo lavoro.

    Così, per farla breve, il popolino venne educato alla conoscenza luterana e scoppiarono anche delle rivolte contro la Chiesa, rivolte che Lutero chiese ai principi di reprimere per istituire chiese di modello protestante nei loro territori.
    Interessante sapere che i sudditi dei principi che avevano adottato il luteranesimo, dovevano per forza diventare luterani o emigrare altrove.

    Così, in termini del tutto ridotti, mi pare la genesi e l'affermazione del Cammino, appoggiato e protetto dai potenti di Roma (a partire dal massone Bugnini) e poi fatto serpeggiare nel popolino a seminar discordia nelle parrocchie, sotto l'egida del "rinnovamento".

    Non è stato il popolo dei fedeli a volere il diffondersi del Cammino, ma la protezione, la volontà e la pubblicità dei potenti (certo, non tutti) per scopi che oggi risultano più chiari: contribuire alla destabilizzazione in atto.
    Il Cammino non è stato voluto dal basso, ma dall'alto di potenti personaggi poco trasparenti che lo hanno protetto ad ogni costo e con ogni mezzo.

    Questo spiegherebbe anche il perché si lascia che ancora oggi si diffonda una pubblicità ingannevole senza operare mai riscontri e applicare correttivi, oppure perché non si sia intervenuti per tempo prima che si potesse dire di avere a cuore la sorte dei "tanti" in buona fede che dietro un parroco compiacente si sono lasciati abbindolare.

    Ma, purtroppo per il ricco Cammino e per coloro che lo finanziano e lo sostengono, oggi i tempi sono diversi da quelli in cui operò Lutero.
    Oggi il popolo ha accesso alle informazioni e non è più soggetto alle pressioni di ordine politico.
    Può scegliere.

    E visto l'andamento irreversibilmente decrescente del Cammino negli ultimi venti anni, pare proprio che nemmeno la permessa pubblicità ingannevole riesca ad invertire la tendenza e a convicere il popolo.
    Da qui l'esigenza di gonfiare i numeri per sembrare solidi, seguita dalla mancanza di qualsivoglia pubblica smentita.

    Non resta loro che accumulare beni e denari, regalare Domus al Papa o "regaline" ai vescovi per scongiurare la disfatta nella caduta e sperare di sopravvivere ancora un altro decennio.
    Marco

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    1. Le associazioni internazionali di
      fedeli e altre realtà Ecclesiali, riconoscite dal Dicastero Laici, Famiglia e Vita, Cammino compreso, sono 120; è praticamente impossibile controllarle tutte.
      ---

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    2. Mah, veramente kiko ha sempre affermato che il Cammino non è né un'associazione, né una "realtà" ecclesiale assimilabile ad altre realtà ecclesiali. Il Cammino, per bocca del suo guru, è un "itinerario". Non mi sembra che esistano altri siffatti "itinerari" nella Chiesa cattolica. Dovrebbe essere quindi piuttosto facile controllarlo, essendo un unicum. Se ci fosse la volontà di farlo, basterebbe raccogliere informazioni da chi lo conosce e da più fonti.... Una minima intelligence che in Vaticano non avrebbero nessun problema a mettere in atto.
      Porto

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    3. Caro porto, quando i neocatecumenali ti hanno ormai portato dentro con le loro tecniche apparentemente innocue i preti ingaggiati sono gia nei guai perché se cominciano a storcere il naso e avere dei dubbi vengono sottilmente ricattati riguardo la carriera e le sedi quindi deduci il resto.

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    4. @Porto
      Il Cammino Neocatecumenale è
      compreso nell'elenco delle120 associazioni internazionali di
      fedeli e altre realtà Ecclesiali, verificabile nel sito del Dicastero;
      quindi Kiko può dire ciò che vuole ma il Cammino è come tutti gli altri.
      Ahimè, stessa fine(come gli altri),faranno i membri laici dell'Opus Dei, da quando Bergoglio ha separato i Chierici dell'Opera(5%) dai laici(95%).
      ---

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    5. Neo, quello della "richiesta" dei parroci mi pare più che altro un modo per giustificare l'espandersi subitaneo del Cammino, che altrimenti non si sarebbe potuto spiegare.
      La stessa cosa dicono dei vescovi.

      Nella mia regione, che è una di quelle storiche della primissima ora, nessun parroco richiese mai nulla.
      Furono i due spagnoli a venire a proporre il Cammino e, dopo i primi fallimenti (catechesi accettate e interrotte a metà o rifiuto della comunità nata), alla fine riuscirono a trovare il parroco e la parrocchia giusta.

      Anche a Roma nessuno li voleva quando Kiko visitò le parrocchie con Torreggiani.

      Poi, dopo due mesi, trovò subito chi lo voleva "da solo" e, guarda caso, era una di quelle parrocchie borghesi e benestanti di cui diceva che in Spagna erano difficili da "evangelizzare" (ne aveva solo 4 o 5 all'epoca, non di più. Una era quella dei suoi genitori, che chiuse al Cammino pochissimi anni dopo).

      Poi mi domando: ma quale parroco avventato richiederebbe mai qualcosa completamente ignoto a scatola chiusa, proveniente da persone sconosciute e su cui la Chiesa non si è ancora pronunciata?

      Secondo me, specialmente a Roma dove le parrocchie borghesi e benestanti "richiesero" il Cammino che pochi mesi prima avevano rifiutato, ci fu qualche "incoraggiamento" e rassicurazione che la cosa si poteva/doveva fare.
      Anzi, meglio se la si faceva.

      Sarebbe bastato che qualche vescovo di settore avesse individuato qualche prete compiacente e disponibile ad accogliere i due spagnoli sconosciuti e senza attendibili credenziali.
      Poi si poteva sempre dire che tale parroco "aveva richiesto" quell'esperienza che nemmeno poteva conoscere, in quanto era appena cominciata.
      Anche il passa parola normalmente richiede tempo.
      Ma per il Cammino no. Il passa parola sembra che fu istantaneo...

      Inoltre, quale parroco avrebbe mai accettato che persone provenienti da parrocchie diverse, come Donnini, che avevano iniziato il percorso da pochi mesi, andassero a predicare nella sua parrocchia?
      Donnini si è quasi vantato che iniziò a catechizzare dopo soli tre mesi che era pre-neocatecumeno.
      Roba da esperti collaudati...

      Un conto è avvicinarsi intorno ad una persona con un carisma spirituale (come fecero i francescani con San Francesco), un conto è iniziare da subito a predicare ovunque per conto di uno pseudo fondatore conosciuto solo 3 mesi prima...
      Come se San Francesco avesse mandato a predicare in tutta Italia chiunque gli si fosse avvicinato almeno per un mese...

      No, no.
      A me nessuno leva dalla testa che i preti che prima rifiutavano i due spagnoli e poi, dopo pochissimi mesi li "richiesero" nelle loro borghesi e ricche parrocchie, siano stati in qualche modo incoraggiati a farlo da qualcuno con autorità.
      Bugnini, ad esempio, avrà pur avuto qualche amico prete a cui suggerire i due spagnoli sconosciuti che amava tanto...

      Scusate ma, quando si tratta del Cammino, la prima cosa da farsi per me è sempre diffidare delle informazioni da esso spacciate.
      Parlo per esperienza.
      Marco

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    6. @Anonimo 18 agosto
      Il Cammino sarà elencato anche fra le associazioni, ma credo sia l'unica associazione con dei propri seminari cosiddetti "diocesani" aperti solo ai giovani che frequentano il Cammino, che hanno una loro comunità.
      Porto

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  2. Ricordiamo ai lettori che questo blog tratta del Cammino Neocatecumenale, ma senza la "propaganda kikiana".

    Nella "propaganda kikiana" - così la definiva la stessa Carmen Hernández, cofondatrice del Cammino - il Cammino è tutto bello, tutto perfetto, tutto scoppiettante, tutto ubbidiente, tutto vocazioni, tutto famiglie numerose...

    Tutto falso.

    Il Cammino, in realtà, è «...un cavallo di Troia nella Chiesa... una setta protestante-ebraica che di cattolico ha solo la decorazione».

    Il problema nasce dal fatto che le intenzioni dei suoi due autonominati "iniziatori" spagnoli, Kiko Argüello Wirtz e la defunta Carmen Hernández Barrera, fin dagli inizi sono sempre state quelle di essere capi fondatori di qualcosa, in cui essere gloriati, ubbiditi, temuti, riveriti, applauditi, e soprattutto pagati. La "fede adulta", la "riscoperta del battesimo", le "missioni", i "seminari"... è tutto un paravento di un enorme giro di soldi, e che porta con sé una carrettata di eresie, di ambiguità, di strafalcioni liturgici, di scandali insabbiati (specie di abusi sessuali), e di altre robacce che con la fede cattolica non c'entrano niente.

    Ed infatti la mentalità neocat è quella dell'«io appartengo a un club esclusivo, abbiamo 120 seminari 21500 comunità 20 figli di cui 13 in cielo bla bla bla...». Non hanno a cuore la salvezza della propria anima, ma il prestigio della loro setta. Se avessero a cuore l'unica vera fede dell'unica vera chiesa, non si sentirebbero "privilegiati", non contribuirebbero solo ed esclusivamente al Cammino, non limiterebbero le loro attività caritative ai soli capi della setta. E gioirebbero nel sapere che qualcuno cresce nella fede, anche se fosse uno che ha appena abbandonato il Cammino. E di fronte alle critiche, si farebbero domande oneste su come fare per correggere il Cammino. Specialmente in tema dottrinale e liturgico.

    E invece... nulla di tutto questo. Nel Cammino vige una vera e propria idolatria per i fondatori e per il Cammino stesso, come se fossero dei nuovi "dogmi".

    Gli altri movimenti ecclesiali sono nati dal fatto che qualcuno viveva la fede in modo così intenso, da ritrovarsi attorno gente che voleva viverla allo stsso modo. I loro fondatori non hanno "realizzato un progetto di fondazione", ma hanno trasmesso una fede, e quando il gruppetto cominciava a diventare numeroso si son dati un'organizzazione interna ed hanno chiesto alle autorità della Chiesa di vagliare, di convalidare ciò che è buono, di stabilire cosa fare per restare nell'alveo della Chiesa, di correggere ciò che non andava bene. Ed hanno fatto di tutto per far conoscere agli altri - cattolici e non cattolici - i propri insegnamenti e le proprie liturgie.

    Nel Cammino è sempre andato tutto molto diversamente. Le dottrine vengono nascoste (si comanda esplicitamente agli adepti di non chiedere "cosa verrà dopo"), le liturgie sono esclusive (non puoi partecipare ad una liturgia di una comunità se non sei stato esplicitamente invitato, e ti invitano solo se i cosiddetti "catechisti" approvano l'invito), l'organizzazione interna è il più possibile opaca... Proprio come se fosse una setta.

    Vedete, la Chiesa non ha bisogno dei movimenti ecclesiali (tanto meno di una setta che si autoproclama cattolica ma professando eresie e strafalcioni). Movimenti e associazioni hanno senso solo se aiutano il fedele a conoscerne meglio la dottrina e vivere meglio i sacramenti. Per tutto il resto sono dei club dopolavoristici a tema religioso, per borghesotti clericalizzati che vogliono un passatempo che sembri importante e che li faccia sentire parte di un club esclusivo e prestigioso: "ehi, noi facciamo come Esperienza di Fede un'altra Convivenza in un Importante Albergo! come dei veri ricchi, eh!"

    Il Cammino non è gradito a Dio, e i suoi fondatori non sono ispirati dallo Spirito ma dal demonio. Non riusciranno a ingannare Dio.

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  3. In realtà agli inizi il cammino veniva richiesto dai parroci ai quali qualche parrocchiano che era venuto in contatto con qualche conoscente entusiasta proponeva di chiamare i catechisti per presentare il cammino.
    Poi questo "cerchio" si è rotto e hanno iniziato a mandare catechisti ai parroci come i piazzisti per vendere il prodotto.

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    1. A tal proposito fa scuola la "leggenda" sulla nascita della comunità di Ivrea.

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    2. (Scusate ho sbagliato a mandare il primo commento. ) " poi questo cerchio si è rotto e hanno iniziato a mandare catechisti ai parroci come i piazzisti per vendere il prodotto "
      Con risultati paradossali come nella mia zona dove si è formata una comunità in una parrocchia a una trentina di km dalla parrocchia "madre", formata esclusivamente da figli dei camminanti delle comunità da cui provengono i catechisti della nuova comunità. Per cui il sabato sera i nc ,prima lasciano i figli alla loro comunità a 30 km di distanza, vanno alla loro celebrazione , tornano a recuperare i figli e finalmente,dopo aver macinato km in auto, possono tornarsene a casa. Quando ho chiesto a mio marito perché mai sti ragazzi non potessero fare il cammino nella stessa parrocchia dei genitori mi ha risposto " le comunità si formano dove le chiede il parroco" se anche fosse, nelle parrocchie non c'è nessuno a cui interessa più il cammino...

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  4. @Neo e Elena
    Il cammino non cresce più e anzi decresce per tutta una serie di motivi.
    In primis sono decenni che decine di voci autorevoli più altre meno autorevoli, come il nostro blog, denunciano le malefatte del cammino.
    In secondo luogo il cammino stesso, di origine diabolica, combina disastri ovunque vada e i fedeli si ribellano quindi le comunità non riescono a formarsi. Infine gli adepti o quelli che vanno alle catechesi grazie a internet e ai social finiscono per informarsi, e per scoprire le magagne e non entrano in comunità.
    Al momento le nuove comunità sono formate all'80-90% di figli di coppie neocat.
    Ovunque mi giri, nelle diocesi storiche come Ivrea, Scandicci, la stessa Roma, Napoli, l'Abruzzo, Venezia, Ancona, Catania e altre, coppie storiche lasciano il cammino, anche famiglie in missione e itineranti.
    Altri muoiono per non esser sostituiti. Alla morte di Kiko vedremo forse tornare le buone anime nella Chiesa Cattolica, quella vera, ma il cammino è morto.

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    1. Mi è oscuro il motivo per cui hai indirizzato questo commento a me e a Elena.

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    2. Non vorrei dare a questo blog troppi meriti.

      A pubblicare la verità sul Cammino sono stati soggetti molto più seri di noi quattro gatti. Qui ci siamo limitati a ricordare ciò che hanno scritto, ciò che dice la Chiesa, ciò che hanno detto gli stessi kikolatri e i loro autonominati "iniziatori", ciò che hanno testimoniato coloro che il Cammino l'hanno vissuto personalmente e abbondantemente. E ci abbiamo ragionato con onestà e senza slogan. Dopotutto questo blog nasceva come spazio di informazioni e discussione, proprio contro l'asfissiante "propaganda kikiana" nemica giurata della verità e del buonsenso.

      In alcuni casi c'è stato chi ci ha ringraziato per avergli aperto gli occhi. Ma non è merito del blog o di qualche suo collaboratore. È solo il fatto che hanno riconosciuto la verità e hanno lucidamente valutato le conseguenze. Per questo non rispondo mai a chi mi ringrazia. Non ce n'è bisogno, perché non c'era bisogno di ringraziare. Il merito di far aprire gli occhi è di Dio, non di chi ha collaborato a questo blog. Provo gioia per coloro che aprono gli occhi sulla perfida realtà neocatecumenale e decidono di voltar pagina nella propria vita. Significa che Nostro Signore si degna di tirar fuori da quella melma anche le anime più infognate, e se lo ha fatto ieri e oggi, potrebbe farlo anche domani, salvando altri dalle grinfie di quella setta. È una vera grazia uscire dal Cammino. Le bidonate ricevute nel Cammino - quanto a dottrina, liturgia, spiritualità, famiglia, vocazione, soldi... - aiuteranno a non riceverne più altre.

      Quel senso di libertà che si prova uscendo dalla prigione-Cammino è l'inizio dell'esperienza della libertà dei figli di Dio. Che scelgono in coscienza e libertà cosa, come e quanto donare; che scelgono liberamente come vivere la propria vita, la propria vocazione, il proprio lavoro; che scelgono il percorso di lavoro e di studi senza dover dar conto a dei cosiddetti "catechisti"; che ubbidiscono solo all'autorità della Chiesa, e mai ciecamente (se il parroco comanda di celebrare pagliacciate, non sei mica tenuto a fare il pagliaccio: vai in un'altra chiesa, dove la liturgia non è una carnevalata); che accedono ai sacramenti nelle dovute condizioni, che compiono opere di carità senza subire l'occhiuto e severo controllo di cosiddetti "catechisti", ecc.

      È sempre stato facile denunciare le malefatte del Cammino, proprio perché il Cammino è idolatria. L'idolatria non ammette correzioni, aggiustamenti, precisazioni. L'idolo, in quanto tale, è orribilmente permaloso. Perciò gli idolatri si "sgamano" facilmente. Qualunque kikolatra intervenuto su queste pagine fingendo di non essere kikolatra, non è mai stato capace di pronunciare la pur minima ragionevole critica sul Cammino e sui suoi autoproclamati "iniziatori". Il Cammino combina disastri ovunque. Sempre gli stessi. Un posatissimo diplomatico vaticano lamentò che le grattugiate di chitarrella di Kiko venivano proposte in Africa e in Giappone senza alcun rispetto per le tradizioni e culture locali, come se le loro pagliacciate avessero il valore di un sacramento.

      Padre Pio definì Kiko e Carmen «i nuovi falsi profeti». L'umile frate andava praticamente in estasi nel momento in cui elevava l'Ostia. Immaginate cosa ne penserebbe delle carnevalate liturgiche neocatecumenali... e degli autoeletti "iniziatori" del Cammino. Immaginate cosa ne penserebbe della morale clerical-imborghesita e ipocrita dei neocat. Immaginate cosa ne penserebbe delle loro Comunioni sacrileghe, del loro calpestare anche materialmente il Santissimo Sacramento, come anche dei rituali pagani-immorali alle celebrazioni neocat.

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    3. Perché avete introdotto l'argomento del "cerchio che si è rotto". Lo constato anche io, stando ancora un po' immerso fra vari neocatecumenali ricevo notizie dette in buona fede che mi confermano che in tutta Italia la pacchia, o il cerchio, è finita, in questo momento il cammino si autoalimenta ma con lentezza e grande fatica. Quindi, mi piaceva continuare il discorso aperto da te. Stop.

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    4. @tripudio
      Hai detto bene, naturalmente non parlo di meriti, per quanto io sono uno di quelli che a forza di leggere ho iniziato a vedere le cose in modo diverso. A vedere il grottesco nella setta nella quale in buone intenzioni i miei genitori mi hanno infilato.
      Il merito è di Dio, il mezzo può essere un blog, come un libro o altro.
      La matita non ha particolari meriti se non essersi fatta usare per scrivere.
      Per curare i danni ricevuti dal Cammino ci vorranno molti anni, forse tutta la vita. Pensavo di parlarne in modo più profondo in un post.
      Basti sapere che prima di iniziare a leggere questo blog anche senza postare un commento non percepivo il pericolo di consumare la comunione senza premettere la confessione. Uno dei frutti del cammino neocatecumenale.
      È stato da allora che ho cominciato a cambiare. E cambiare profondamente. Di questo nonostante le ferie che ancora non guariscono rendo grazie a Dio.

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    5. Vero.
      Nelle parrocchie il CN non interessa più a nessuno,perché non attira più NESSUNO.
      Lo zoccolo duro del CN è rappresentato dai nostalgici della prima ora ( pochi) , gente che ha interessi sociali e/o economici (la maggior parte) ed i figli dei camminanti (sempre meno e sempre meno coinvolti).

      La verità sulla interpretazione fortemente deformata della Humana Vitae, da parte di kiko e della sua gerarchia, è tutta legata al tenere i figli dei camminanti all'interno del recinto neocatecumenale.

      Kiko è la sua banda hanno capito da subito che per rimanere a galla bisognava reclutare forze fresche dalle famiglie numerose.

      Quindi spingere sui "figli come conigli " è strettamente funzionale a creare una scia di nuovi adepti addestrati da sempre, con le modalità kikiane, all'interno delle famiglie neocatecumenali.

      Non è un caso che le successive azioni del CN sono tutte legate all'entrata precoce dei ragazzi/ragazzini nel CN.

      I corsi neocatecumenali di preparazione ai matrimoni e poco dopo l'invenzione del post-cresima neocatecumenale in primis e poi la corsa ai posti di catechisti parrocchiali per le comunioni e le cresima con tanto di mini-mamotreto kikiano.

      I ragazzi vanno "catturati " prima che si possano rendere conto della vera REALTÀ del CN e vanno indottrinati subito in famiglia ed in comunità.

      L'ingresso nel CN , per i figli dei camminanti, avviene normalmente tra i 12 ed i 13 anni , unica deroga è l'entrata nel post cresima neocatecumenale, ma non sono rari i casi di doppia partecipazione, comunità e post cresima neocatecumenale.

      L'indottrinamento precoce di questi ragazzini è diventata la chiave di volta per la sopravvivenza del CN.

      E mi spiace per kiko e soci, ma la cosa non sta funzionando come pensavano e speravano.

      La cosa che funziona è il fare danni , infatti il moltiplicarsi dei gruppi di recupero che i neocatecumenali tentano di gestire in proprio , la dice lunga sulle difficoltà di tenersi questi ragazzini sempre meno e sempre più ribelli.

      LUCA

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    6. @BPS
      grazie ero io che non avevo capito

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  5. Altro che Cammino Neocatecumenale decrescente, sono le parrocchie che decrescono e scompaiono.

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    1. L'asineria del commento delle 22:17 mi dà di nuovo l'occasione di ricordare un paio di punti essenziali.

      Non è in corso nessun "campionato ecclesiale". Gli asini neocatecumenali che ragliano che le parrocchie sono in diminuzione, sembrano esserne contentissimi, perché il loro slogan è "le parrocchie diminuiscono, le comunità neocatecumenali aumentano", col sottinteso che starebbero conquistando la vetta della classifica. Una classifica del tutto immaginaria, di un campionato del tutto immaginario, basata su osservazioni sociologiche (e non necessariamente oneste) di certi giornali laicisti, che assimilano (sempre nella loro sola immaginazione) le parrocchie alle sedi di partito.

      Le parrocchie sono la modalità con cui la Chiesa è sul territorio da due millenni. Il fatto che numericamente possano diminuire o aumentare, non cambia il fatto che fin dai primissimi secoli della vita della Chiesa la gerarchia cattolica ha scelto di organizzarsi in "diocesi" e "parrocchie". Dunque, con tutte le possibili critiche che si possono fare alla penosa situazione attuale delle parrocchie, e perfino la critica un po' stupida come quella sul numero di parrocchie, è sempre l'autorità della Chiesa che ad avere la responsabilità di stabilire come organizzarsi sul territorio. Se poi qualcuno crede di essere più intelligente della Chiesa e di avere un progetto organizzativo alternativo alle parrocchie, si faccia avanti per le meritate pernacchie.

      Diocesi e parrocchie sono state istituite per la salvezza delle anime. "Parrocchia" pare derivare dal greco par-oikìa, "vicino casa". Lo scopo, infatti, è fare in modo che i fedeli abbiano accesso facile a dottrina e sacramenti, cioè ad un sacerdote che in pianta stabile è "vicino casa" dei fedeli, perché sappiamo tutti cosa significa dover percorrere parecchi chilometri per una confessione o una Messa (e figuratevi in tempi in cui non c'erano strade facili da percorrere, né veicoli o mezzi pubblici).

      Noi non ci facciamo illusioni sullo stato delle parrocchie oggi. Ed è per questo che consigliamo di andare in un'altra parrocchia qualora la propria fosse infestata dai soliti malanni moderni - specialmente in termini di inquinamento liturgico, di insegnamento di vaccate, o di strapotere dei laici. Qui non siamo tifosi della parrocchia: abbiamo a cuore la nostra salvezza, e dunque la possibilità di accedere ai sacramenti, e dunque il trovare sacerdoti disponibili e fedeli a Dio. Se la propria parrocchia viene meno da questo punto di vista, è normale che ci rivolgiamo a conventi, monasteri, o altre parrocchie dove la situazione sia un po' meglio.

      Il Cammino vuole sostituirsi alla parrocchia, trasformandola in "comunità di comunità" di Pagatori di Decime e di adoratori del triplice vitello d'oro di categoria superiore, il tripode Kiko-Carmen-Cammino. A loro non interessa la salvezza eterna (se non a parole molto confuse e dette solo "per circostanza"), non interessano le sorti della Chiesa (e dunque addirittura godono nel pontificare che le parrocchie stanno diminuendo di numero, pur usandole come riserva esclusiva di caccia per reclutare nuovi adepti), a loro non interessa la fede cattolica (e neppure la Tradizione, il Magistero, l'arte sacra lungo due millenni, i santi...), ma solo la fede nel kikismo-carmenismo e l'ubbidienza cieca ai cosiddetti "catechisti" del Cammino.

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  6. Il tripode Decima ,Servilismo, Sotto (Missione)

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  7. perché non facciamo tutti dei video su you tube e raccontiamo le nefandezze del cammino? così quando qualcuno va su you tube si trova tantissimi video che dicono la verità

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    1. Ci sono già i loro bastano e avanzano

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    2. Secondo me le denunce su youtube non avrebbero grande effetto, un po' perché i social network funzionano come intrattenimento (occorre "stupire", si è messi sullo stesso piano di chiunque dica o faccia idiozie davanti a una telecamera, ecc.)

      Le nefandezze del Cammino vanno segnalate alle autorità della Chiesa (che non passano certo il loro tempo su youtube e sui social, e chi è presente sui social vuole solo sentir buone notizie e applausi).

      Il cancro neocatecumenale prospera proprio perché troppi prelati fingono di non sapere. Che ciò avvenga per convenienza economica, o per timore di rappresaglie, non importa: davanti a Dio hanno il dovere di pascere il gregge, e dovranno rispondere di ciò che hanno detto e fatto (o omesso di dire e di fare) per proteggere il gregge dal neocatecumenalismo.

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  8. BPS: molto interessante la tua testimonianza su come poco percepivi l'importanza della confessione sacramentale.
    La colpa, naturalmente, è del Cammino, perché là ti sei formato e tu anzi hai il merito di esserti accorto dell'errore.

    Con questo non dico che tutti i camminanti disprezzano la Confessione, e nemmeno che tutto ciò che fanno è sbagliato, ma basta anche un solo vizio grave per evidenziare l'errore teologico che ne è all'origine.
    Del resto uno può fare tutte le buone opere che vuole, ma basta un solo peccato mortale per rompere la comunione con Dio.

    Ai tempi in cui io ero ragazzo c'erano dei sacerdoti che dicevano che, anche dopo aver gravemente peccato, se si era pentiti ci si poteva comunicare anche prima di confessarsi, cosa proibita dalla Chiesa.
    Ma io, che grazie a Dio ho avuto dei catechisti seri (ricordo soprattutto una ragazza di poco più di 20 anni che per me è stata fondamentale), non ci ho mai creduto.

    Il probema è che la Chiesa si si rinnova solo nella fedeltà assoluta alla Tradizione, senza cedere neanche sulle virgole, altrimenti non c'è nessuna evoluzione, ma una rivoluzione, e le rivoluzioni distruggono tutto quello che c'è, anche le fondamenta.
    E per Tradizione non intendo tanto le abitudini della Chiesa primitiva, o quello che uno immagina che erano le abitudini della Chiesa primitiva, ma la vita della Chiesa lungo 20 secoli di storia, fino a come si manifesta oggi.

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  9. Quest'anno secondo voi a porto san.giorgio i soliti baccanali, o kiko verrà ridimensionato dagli emergenti gestori delle decime?

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    1. La pacchia per i capicosca del Cammino sta per volgere al termine. E loro lo sapevano benissimo - infatti, man mano che facevano carriera per meriti di anzianità di servizio (al servizio di Kiko e Carmen), hanno furbescamente approfittato del proprio potere («l'ubbidienza al catechista è tutto», dice Kiko) per piazzare figli e parenti in posti di lavoro tranquilli e ben pagati, a volte unendo l'utile al dilettevole (avere un giornalista kikiano nella redazione di qualche giornale è sempre molto comodo per la setta); hanno astutamente intestato a sé o ai propri familiari immobili comprati coi soldi delle Decime (e chissà cosa c'è in giro tra "scatole cinesi", "beni della fondazione", e altri "magheggi" sotterranei); altri hanno costruito il proprio piccolo impero in altri campi (gli esclusivissimi "kiko-shop" dove comprare la costosissima gadgettistica neocatecumenalizia, per esempio) o rosicchiando le briciole (gestori di alberghi e di società trasporti, a volte l'hanno sfangata, altre volte "per Kiko" ci hanno rimesso, your mileage may vary).

      Per questo i capibastone della setta, salvo rare eccezioni, sono "non credenti ma praticanti" il kikismo-carmenismo. Cioè professano una kikolatria di facciata, quanto basta per conservarsi prestigio, soldi e potere, spesso approfittandone lateralmente per i propri vizietti (non solo in campo sessuale). Quando la nave comincia ad affondare, i topi saranno i primi a scappare. La pacchia e la bella vita non potranno durare: lo sanno, hanno già preso contromisure, sanno che dopo la morte di Kiko non ci sarà più trippa per gatti, e lasceranno cinicamente affondare la setta mentre gli ultimi raglianti pasqualoni, in virtù della propria suprema asineria, continueranno ancora un pochino a illudersi e a cantarsela e suonarsela (sgrattugiando con massima foga le chitarrelle).

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    2. Pensa a quanti avvocati, artigiani, professionisti, elettricisti e idraulici, pittori, ginecologi, psicologi, notai, assicuratori, ecc, ecc.... hanno fatto fortuna anche grazie al Cammino. Del resto è normale che se nel tuo gruppo c'è un idraulico andrai da lui che conosci anziché da uno che non conosci.
      Nella mia parrocchia c'erano un carrozziere e diversi meccanici, fatti i conti di quanti clienti in più avevano grazie alle decine di famiglie in parrocchia e al passaparola. Uno così come fa ad abbandonare la setta?
      I testimoni di Geova hanno questa caratteristica per "comandamento" scritto, nel Cammino è uguale ma per tacito accordo.
      Posso testimoniare le volte che i catechisti suggerivano alla coppia di rivolgersi al tale ginecologo perché gli altri ti consigliano di abortire, o al tale psicologo perché gli altri ti allontanano dal Cammino....

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    3. Confermo quanto scritto da BPS. Aggiungo che trattandosi di fratelli di Cammino, generalmente il professionista fa un prezzo di favore, o almeno un po' scontato, a fronte di una non richiesta della ricevuta... Né più, né meno di quanto succede fuori dal Cammino.... . Ricordo un idraulico che veniva spesso chiamato dai fratelli di comunità e anche dai catechisti. A lui al passaggio in cui si chiede " tu paghi la tasse?", i catechisti si astennero furbescamente dal porre la fatidica domanda. Mica scemi... Esattamente come succede nel "mondo" che continuamente denigrano, e forse anche peggio....
      Porto

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  10. Perché il Papa come ha fatto con l opus dei non cominci a decretare sui seminari neocatecumenali che hanno più degli altri gruppi e associazioni che debbono avere seminari personali sono peggio delle prelature

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    1. La mia impressione è che ci siano vescovi interessati a tenere in qualche modo in piedi "il Cammino che paga le Decime" per poter rimpolpare temporaneamente le sempre più magre casse diocesane. Che poi son grosso modo gli stessi prelati che pensavano di aver fatto il colpaccio commissariando i Frati Francescani dell'Immacolata (FFI) pensando di mettere le mani su chissà che grossi tesori e immobili... e invece si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano, perché i pochi asset di un qualche valore erano intestati a dei laici che li davano in comodato gratuito ai FFI, in quanto i FFI vivevano una povertà "molto francescana". Quegli avidi prelati avevano calcolato benissimo che i FFI si sarebbero piegati senza combattere (in virtù del loro vivere un'ubbidienza "molto francescana"), e avevano tutto l'appoggio dei nemici giurati della Tradizione (i FFI celebravano la liturgia con sobrietà, devozione, e con una spiccata propensione per la liturgia "tridentina", a partire dallo stesso padre Manelli).

      Tragicomicamente avverrà lo stesso col Cammino (giurerei che qualcuno dei persecutori dei FFI non ha imparato la lezione): scopriranno che dal fiume carsico delle Decime (e delle infinite collette "per l'evangelizzazione per le missioni per i seminari") non riusciranno ad attingere che poche gocce, e nel frattempo lo vedranno prosciugarsi definitivamente. Credete davvero che le Domus e gli altri asset di prestigio verranno donati alla Chiesa e senza nessuno squallido sotterfugio? Eppure, anche i chierici che cascano dalle nuvole sanno che il Cammino degli intrallazzi farà qualsiasi cosa pur di non beneficiare la Chiesa. Gli agenti del demonio, infatti, ti offrono il soldino solo per comprare (a bassissimo prezzo, in quanto avari) la tua complicità...

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    2. Come in tutte le altre epoche e tutti gli altri posti, la Chiesa può prosperare solo se insegna l'unica vera fede e celebra degnamente i santi misteri. Quando la fede viene meno - e di conseguenza la sciatteria liturgica sale -, crollano le vocazioni (a che pro, oggi, donarsi al "Dialogo" anziché a Dio?), crollano le offerte (a che pro donare soldi se perfino il Papa insulta gli "sgranarosari" e pone limiti alle celebrazioni "tridentine", pur sapendo che queste ultime sono quelle in cui meno si verificano abusi liturgici e carnevalate?), crolla l'autorevolezza (che viene sostituita dall'autoritarismo), crolla tutto, lentamente ma crolla.

      Una ricerca storica ha dimostrato che la maggioranza dei contributi per la costruzione del duomo di Milano proveniva da persone povere (senza contare che erano poveri quelli che donavano il proprio tempo lavorando come volontari gratuiti alla costruzione, durata più di un secolo). Come diceva un sacerdote milanese lamentando le brutture dell'edilizia ecclesiastica moderna, quando la casa del Signore è davvero bella, si è disposti anche a vivere in catapecchie pur di vederla crescere.

      p.s.: non confondiamo quelle libere donazioni dei cattolici con il "malloppo" costantemente mollato dai kikos ai loro capicosca: i kikos non stanno "donando" ma stanno pagando una tassa di appartenenza, una tangente, stanno pagando sotto il ricatto morale del "fa' un'offerta che ti faccia sanguinare il cuore... altrimenti sei in braccio a mammona e ingannato dal demonio!". Qualsiasi cosa donano i kikos (e donano solo alla loro setta), non è mai veramente libera, e viene sempre giudicata "troppo poco" dai cosiddetti "catechisti" (a volte persino esplicitamente, per farti azzeccare figuracce davanti a tutta la comunità).

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  11. come mai Valentina Giusti non scrive più? ci dobbiamo preoccupare? non va bene se scrive solo Tripudio, poi si monta la testa...

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  12. Come un sassolino lanciato nel lago, il cerchio dell'informazione è sempre più ampio.

    https://blog.messainlatino.it/2023/08/neocatecumenali-kiko-nel-2017-si.html?m=1

    Frilù

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    1. Se qualcuno lo ha scaricato per favore pubblichi il video completo Link https://www.youtube.com/watch?v=MhyROMSHo-Y

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    2. Intanto ricordiamo ai gentili lettori che quando un asino neocatecumenale raglia "il Cammino non paga alcuna Decima ai vescovi", sta mentendo sapendo di mentire, e sta applicando la tattica neocatecumenale del rispondere a obiezioni che nessuno aveva posto. Qui nessuno ha detto che il Cammino "paga la Decima ai vescovi". Qui abbiamo detto che il Cammino corrompe, minaccia, compra, "olia" i vescovi (e anche i parroci, i sacerdoti, chiunque possa tornare utile a insabbiare gli scandali della setta, o a procacciarle altri beni o altri adepti).

      Nei confronti della gerarchia cattolica, i capicosca del Cammino adoperano il metodo del bastone e della carota. La carota consiste nelle regalìe (non necessariamente in denaro, anche se il denaro contante è sempre graditissimo dai destinatari), il bastone consiste in minacce e ricatti (che non c'è bisogno che siano espliciti: anche i mafiosi ti dicono "se non fai questo ti succederà qualcosa", senza aggiungere dettagli).

      Naturalmente questo metodo funziona soprattutto coi chierici e prelati che hanno qualche scheletro nell'armadio, o che hanno ambizioni di carriera, o che sono avidi o almeno invidiosi della ricchezza altrui... insomma, funziona con tutti gli uomini di Chiesa che non stanno "mettendo Dio al primo posto" nella loro vita.

      Funziona ancor meglio se dalle "confessioni pubbliche" e (delazioni private) siano emersi punti interessanti per corrompere meglio il chierico. Immaginate quanto può essere ricattabile un vescovo che ha grossissimi scheletri nell'armadio, e non meravigliatevi che il vescovo pedofilo neocatecumenale fosse tanto entusiasta di entrare nel Cammino, di esservi chiamato "fratel Tony", di ordinare al sacerdozio i soggetti che gli indicava il suo "catechistone" laico...

      In quel vecchio libro-denuncia Via col vento in Vaticano, monsignor Marinelli, sotto lo pseudonimo "i Millenari", raccontò che la massoneria, per cooptare un prete (a cui far fare carriera e tenere perennemente in scacco) occorreva selezionare fra i soggetti non troppo intelligenti ma molto ambiziosi, e di bell'aspetto, nel senso di un po' pieni di sé, di quelli che "se mi fanno vescovo potrò fare tante cose buone", di quelli che "ma dai, solo per stavolta, è solo un piccolo compromesso in nome di un grande risultato!", cioè fra i soggetti che fossero facilmente sia "ricattabili" che "corrompibili", proprio come fa il Cammino. Marinelli ricordava che più passa il tempo, e più il prete che ha abboccato a tale esca non riesce più a liberarsene, così come il pesce che abbocca all'amo, che più si dimena e più accelera la propria fine.

      Così, al netto di gente strana e delle solite mele marce, abbiamo che mentre nelle parrocchie, nei movimenti, nelle associazioni, il problema è come santificare sé stessi, nel Cammino e negli altri ambienti ispirati dal demonio il problema è cosa architettare per "convertire alla nostra causa" qualche altro ecclesiastico che chiuda un occhio sulle proprie porcherie e appoggi il proprio ambientino nonostante porti a Kiko anziché a Cristo.

      Da questo punto di vista si capisce come mai Kiko augurava la morte di Benedetto XVI, gioisce per la sua abdicazione, così come il 30 giugno 2008 disse «ora è il Papa a dover combattere con Arinze» (cioè Kiko "combatteva" contro il cardinal Francis Arinze, reo di aver firmato la lettera del 1° dicembre 2005 con le «decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI contro le liturgie neocatecumenali, «decisioni» ancor oggi in vigore e a cui ancor oggi - anche stasera - i neocatecumenali disubbidiscono).

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  13. Link https://www.youtube.com/watch?v=2t9A0QZeNzQ EncuentroKikoPR Live Stream Encuentro Kiko Argüello Puerto Rico 14 Marzo 2017

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  14. Hanno allontanato un fratello dalla comunità perché ha detto ai catechisti che usava la decima per aiutare i suoi genitori, quello che fanno i catechisti contraddice gli insegnamenti di Gesù Cristo

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    1. anche io ho visto un asino volare! Dovete credermi! Ma dai ...

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    2. Testimonianza che per i quattrini,
      si venderebbero il padre e la madre,
      in spregio al IV Comandamento,
      quindi peccato mortale.
      ---

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    3. San Marco 7,11-13
      11 Ma tu dici: Basta che un uomo dica a suo padre o a sua madre: È Corban (che significa, la mia offerta a Dio) tutto ciò con cui potrei aiutarti, 12 e tu non gli permetti di fare di più per il suo padre o per sua madre, 13 invalidando la parola di Dio con la tua tradizione che hai tramandato. E tu fai molte cose come queste.

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    4. Il fratello Leonardo ha visto l'asino volare soprattutto qualdo glie lo hanno detto i suoi catechisti e non ci pensa nemmeno di contraddirli altrimenti ciao BONUS, AGAPI GRATIS, CONVIVENZE GRATIS, PELLEGRINAGGIO A GERUSALEMME SPESATO E SISTEMATO ALLA SUITE DELL'OTTAVO DELL' HOTEL
      DAN DI GERUSALEMME MENTRE QUELLI CHE HANNO PAGATO PER LORO E PER LUI VENGONO SISTEMATI AL PRIMO PIANO CHE STA IN FONDO AL POZZO DOVE LA PULIZIA È CARENTE.
      Quindi caro Leonardo ci credo che tu veda gli asini volare in compagnia di altri tuoi colleghi che CAMPANO PIUTTOSTO BENE COL CAMMINO.
      Ma ormai la PACCHIA sta per finire e siccome cominci a intravederla anche tu ti capisco che tu cominci a sbiancare.
      Tutto cio che inizia contro la volonta di Dio prima o poi è destinata a concludersi miseramente, cosi sarà anche per il cammino non appena IL GURU tirerà le cuoia anche se altri tenteranno di farlo sopravvivere.

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    5. La morte di Kiko sarà l'ultima possibilità di "redenzione" del CNC, viceversa più Kiko vive in questo stato ( come abbiamo visto a Lisbona )
      e più non ci sarà più niente da aggiustare.

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    6. Ricordo bene la risposta dei miei primi catechisti alla mia domanda (contestualmente al loro interrogatorio sulla decima) se potessi dare per un certo periodo tutta o parte della decima ad un mio familiare temporaneamente in difficoltà economica. Non mi cacciarono dalla comunità, ma mi dissero che prima avrei dovuto versare la decima in comunità, poi da quello che avanzava dei miei guadagni potevo prendere i soldi per aiutare il mio familiare. La comunità / il Cammino Uber alles...
      Porto

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  15. Nella prefazione al libro di Vannacci c'è scritta una cosa che bisognerebbe inserire anche nella testata di questo blog : Se ne consiglia la lettura ad un pubblico adulto e maturo in grado di comprendere gli argomenti proposti senza denaturarli, interpretarli parzialmente o faziosamente compromettendone, così, la corretta espressione e l’originale significato.

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    1. Non direi "adulto e maturo", basterebbe "dotato di onestà intellettuale".
      Anche il più facinoroso membro di qualsiasi altro movimento ecclesiale è capace di ammettere che qualcuno dei propri capi ha sbagliato (in parole e opere) o che qualche cosa del suo movimento sia da correggere. Non ci vuole gran fatica, se il tuo scopo è piacere a Dio.
      Se invece vuoi piacere a Kiko anziché a Dio...

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    2. La disonestà intellettuale - cioè il farsi "circoncidere la ragione" - per i fratelli del Cammino Neocatecumenale consiste nel credere fermamente allo stesso mod ciò che dà gloria, prestigio, soldi, adepti al Cammino, sarebbe assolutamente vero, e tutto ciò che invece intacca gloria, prestigio, soldi, numero di adepti del Cammino, sarebbe assolutamente falso.

      Quando gli asini ragliano di volere delle "prove", di voler "nomi e cognomi", di voler "documenti", non significa affatto che sono pronti a cambiare idea di fronte a oneste, chiare e verificabili evidenze. Ed infatti tutte le volte che hanno avuto a disposizione nomi e cognomi, prove, documenti, avevano già la scusa pronte per negare tutto... o semplicemente hanno cambiato discorso. O sono fuggiti dalla discussione.

      Per questo li riconosciamo come ispirati dal demonio. Se non fossero così tanto amici della menzogna, sarebbero stati capaci, almeno una singola volta, di ammettere che sì, c'è questo punto XYZ che bisogna correggere nel Cammino, c'è quest'affermazione XYZ degli "iniziatori" che è sbagliata, c'è stato questo comportamento XYZ dei cosiddetti "catechisti" che è sbagliato... No, non ammetteranno mai neppure un singolo errore. Perché poi per coerenza, prima o poi (più prima che poi), si ritroveranno a dover ammetterne un altro simile e molto più grave. E poi un altro ancora. E poi... crollerà fragorosamente tutto il castelletto di menzogne idolatriche del vitello d'oro di categoria superiore, Kiko-Carmen-Cammino.

      La più grande paura dei fratelli del Cammino è quella di scoprire di essere stati ingannati e sfruttati per tutta la vita, e di aver fatto entrare nella stessa setta i propri cari.

      Se vi state domandando come hanno fatto a giungere a un tale livello di bassezza, ricordatevi di quante volte hanno fatto la Comunione sacrilegamente (cioè con peccati mortali sulla coscienza), ricordatevi di quante volte hanno trovato comodo, opportuno, utile, addirittura necessario essere ipocriti e mentitori solo perché in quei momenti era il modo migliore per dare a vedere di star facendo bene il Cammino, ricordatevi di quante volte hanno immediatamente messo da parte la carità e il semplice buonsenso pur di ubbidire ciecamente ai loro cosiddetti "catechisti". Che infatti Kiko dice «l'ubbidienza al "catechista" è tutto», cioè dovete ubbidire non ai precetti che vi insegna ma solo a ciò che vi comanda, anche se il comando di oggi è diametralmente opposto al comando di ieri. Ricordatevi che a una certa tappa del Cammino dovranno proclamarsi figli del demonio, in modo da accontentare il vero padre del Cammino...

      Dunque, quando retoricamente vi chiedono di fornire "i documenti", di fare "nomi e cognomi", di fornire adeguate "prove", lo fanno solo per fiaccarvi, estenuarvi, infastidirvi. Sanno che siete ragionevoli e che siete «pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (cfr. 1Pt 3,15) e quindi approfittano di questo vostro "punto debole" per affibbiarvi l'incarico di "risultare convincenti". Ma noi sappiamo che Nostro Signore non risultò affatto convincente ai farisei, figuratevi che speranze avete di risultar voi convincenti ad un asino che raglia che il Cammino è approvato. Ed infatti la misericordia di Nostro Signore consistette nell'insultarli pesantemente, i farisei: e quegli insulti sono la Parola di Dio per la loro salvezza, anche se gli insultati si sentivano offesi.

      E ricordatevi che così come la "patente di guida" non vi autorizza ad andare contro il Codice della Strada e contro la legge dello Stato, allo stesso modo lo "Statuto approvato" non li autorizza ad andare contro le leggi della Chiesa e contro quelle di Dio.

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    3. Attenzione però a fornire al Cammino nome e cognome;
      sicuramente non vi porteranno mai in Tribunale, in quanto sanno di aver tutto da perdere però, avendo notevoli agganci in tutti i settori,
      potrebbero subdolamente vendicarsi sia sul vostro lavoro ed altri ambiti della vostra vita.
      ---

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    4. Kiko non vuole che si vada in tribunale, quante volte lo dobbiamo dire?????????????

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    5. Kiko è un imbroglione e un malandrino. Perché allora ha minacciato di fare causa a chi aveva pubblicato la notizia (vera) che a causa di una convivenza neocatecumenale diverse persone si erano contagiate con il Covid e un prete era addirittura morto? Se fosse stato cristiano, avrebbe dovuto chiedere perdono a quelle persone e ai parenti del prete defunto. E invece non li ha nemmeno nominati. Come si fa ad andare ancora dietro a una "persona" così malvagia?
      Porto

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  16. Oggi da noi c'è stato l'annuale pellegrinaggio al santuario mariano al monte qua vicino. Anche questo è stato preso in mano dai nc e dunque la testimonianza dopo il pellegrinaggio subito prima della messa ( per fortuna celebrata dal vescovo e con rito " normale) era di una coppia nc. Quella di oggi a mio parere è stata terrificante...lei comincia come sempre, infanzia nella chiesa ma senza fede, sentiva un vuoto, i genitori separati, lei " in ribellione "contro il padre, a 15 anni pure un abuso, poi finalmente entra in comunità. A 22 anni si sposa e comincia a figliare. Poi arriva la chiamata alla missione e la coppia con 4 figli viene spedita in Africa. Le grosse preoccupazioni di lei al pensiero di finire in un posto così povero e infestato dalle malattie vengono placate dal vescovo che le dice " prima la chiamata del Signore, poi all 'interno di essa si vedrà come fare con i figli " Ovviamente per la giovane coppia la chiamata del Signore era quella di portare la famiglia in Africa fra pericoli e malattie e non provvedere adeguatamente alle esigenze dei figli piccoli .Morale della favola il marito si prende una malaria cerebrale e muore nel giro di una settimana. Lei vedova a 31 anni torna in Italia con i bimbi che nel frattempo erano diventati sei ma, afferma, non si è mai sentita abbandonata da Signore, anche nella prova e nella sofferenza il Signore le è stato vicino, lei si è risposata i figli hanno un padre in cielo e uno in terra, e i figli ormai grandi non hanno abbandonato la chiesa anzi " vede in loro ol seme della missione " e il più piccolo si è alzato per il seminario. Insomma Dio sa sempre quello che fa e anche se noi non capiamo e siamo nella sofferenza Lui fa sempre tutto bene. ( Per inciso non una parola è stata detta su quello che hanno fatto durante la missione in Africa).
    Non oso pensare cosa accadrà se e quando si renderà conto che tutte le sue sofferenze sono state causate dalle scelte scellerate che le hanno costretto a fare in cammino....

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    1. Chissà quanto doveva essere "oliato" il vescovo per dire a quella donna "prima la chiamata del Signore" intendendo la missione neocatecumenalizia.

      Un vescovo normale avrebbe dovuto dire a quella donna: "prima la Chiamata del Signore, cioè il sacramento del matrimonio, non le velleità clerical-imborghesite spacciate per «missionarie» solo perché volete accontentare il santone della setta".

      O magari è esattamente questo che le disse il vescovo... e lei, facendo orecchie da neocatecumenale, ha capito ciò che i cosiddetti "catechisti" le avevano detto in precedenza: "armiamoci e partite! poi in Africa si vedrà come fare con i figli".

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    2. Anche io mi sono chiesta cosa avesse int3so il vescovo con " prima la chiamata del Signore "...

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    3. Fino a che stai dentro al Cammino, storie pesanti come questa sono come una specie di segno distintivo.
      Siccome il Signore non prova mai oltre le tue forze, se ti accadono cose gravi significa che hai "forze" (fede) e allora lo devi mostrare.
      Si parla di debolezza, ma in realtà ci si crede forti e si agisce di conseguenza non piangendo in caso di morti, non cedendo, facendo spesso paternali che uno si sente autorizzato a fare per via della sua storia...

      Io ho conosciuto a fondo una coppia alla quale morì una bambina dopo sofferenze inenarrabili a causa di una malattia rivelatasi incurabile.
      Fintanto che sono rimasti nel Cammino si sono sempre mostrati forti, avendo sempre parole illuminate di speranza e mai un cedimento. Parlavano di missione, di morte al nemico, di offerta di sé.
      Poi, per motivi di contrasto, sono usciti dal Cammino e il peso del loro dramma si è abbattuto con forza.
      Non era, come dicono nel Cammino, che se esci trovi la morte. Troppo superficiale.
      Era semplicemente che a quel punto non potevano più raccontare agli altri e a sé stessi la favola della stoicità a tutti i costi di fronte al dramma.
      Non c'erano più interlocutori e più nessuna esperienza da fare.
      Loro ed il loro dramma ancora non metabolizzato.

      Conoscendoli bene, ho visto da vicino che si sono accorti di non essere quello che erano stati indotti a credere di essere.
      Hanno conosciuto la loro fragilità umana e hanno potuto piangere la perdita della loro bambina, l'assenza, la mancanza, il dolore.

      Non hanno lasciato la Chiesa ma, al contrario, la Chiesa li ha sorretti nella giusta dimensione curando pian piano le loro profonde ferite. C'è stato bisogno di tempo.

      Se è vero che mentre erano nel Cammino sembrava che non provassero sofferenza, è anche vero che quest'apparenza celava soltanto una voragine colmabile solo vivendo un'illusione nella recita inconsapevole di un ruolo.

      Gesù pianse di fronte alla morte dell'amico Lazzaro. Soffrì e mostrò la sua sofferenza.
      Quanto più noi, semplici creature?
      La vera testimonanza non è mostrarsi incrollabili, la vera testimonianza è mostrare come il Signore ti risolleva anche dalle più profonde prostrazioni, come cura le tue ferite e veramente ti porta a rendere azione di grazie.

      Non abbiamo bisogno di supereroi, ma di persone nella quali si veda il percorso di cura che il Signore porta avanti nella sua misericordia.
      Marco

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    4. Conosco la storia, se non ricordo male il neocat si chiamava Andrea. Con il rispetto dovuto al defunto, trovo assurdo e stucchevole il tentativo fatto poche settimane dopo la sua morte di spacciarlo per martire. Avevano preparato pure un ricordino che sembrava tanto un santino, con riferimento alla missione. Io trovo che sia stato Kiko a causarne la morte, una delle cose di cui dovrà rispondere al giudizio.

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  17. Non sono un fanatico del cammino ma lo faccio da un po' di tempo perchè sono convinto che e' uno strumento donatomi dal Signore per aiutarmi a livello spirituale, gentilmente esentatemi dalle solite solfe, conosco il vs pensiero. Non sono d' accordo sul pensiero di Elena perche' la chiamata di Dio e' basilare anche per la famiglia. Se penso a quanti santi hanno lasciato le "famiglie" e hanno seguito Cristo, tanti martiri non hanno apostatato dando la vita per il vangelo e non hanno pensato ai "parenti" che lasciavano. Potrei farvi tanti esempi ma so che dall'alto della vs "superbia" ci potreste arrivare. Saluti Jack

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    1. Ah, ma davvero? Quanti e quali santi conosci che si son tirati tutta la famiglia, per ordine di un "catechista" laico, per andare in missione anziché seguire Cristo lì dove si sono sposati? (una famiglia si trasferisce per necessità inevitabile, non perché mammina o papino vogliono acquisire punteggio agli occhi dei cosiddetti "catechisti").

      Vedi, se il Signore ti chiama al matrimonio, significa che non sei prete, monaco, frate, ma sei sposato, e che quindi hai doveri verso coniuge e figli, in virtù del sacramento del matrimonio. Che, lo ripeto, è un sacramento. Cioè la tua "missione" è la famiglia che hai appena formato. Seguire Cristo non consiste nel giocare a fare i missionari. Ci sono validissimi motivi per cui la Chiesa non ha mai inviato in missione "le famiglie". Che poi, una terra di missione, ha bisogno di sacerdoti o di famigliole spaesate? I tuoi doveri, il tuo percorso verso la santità, è quel sacramento del matrimonio. Non ti puoi mettere a giocare a fare il missionario, per giunta a spese dei tuoi figli, per giunta per diffondere i madornali errori liturgici e dottrinali del neocatecumenalismo. Non è così che piacerai a Dio, perché a Dio non piacciono i superbi, né gli ipocriti, né quelli che hanno la scusa pronta "eh ma io mi ero alzato, eh ma io avevo dato la disponibilità, eh ma io ero stato scelto, eh ma il mio catechista aveva confermato che". Superbia e ipocrisia: i veri frutti del Cammino.

      In più vorrei aggiungere che mentre è legittimo pensare che entrambi gli sposi abbiano la stessa intenzione di "metter su famiglia", non è altrettanto vero che abbiano la stessa intenzione di "andare in missione". Ci sarà sempre uno dei due che trascina l'altro, col sottinteso ricatto morale del "se non mi segui stai minando il nostro matrimonio". E se ci sono figli, stanno subendo una pessima decisione dei genitori. È una suprema imbecillità partire all'avventura, un "Hunger Games", senza aver prima accuratamente studiato (e fatto studiare ai figli?) lingua, usi, costumi, cucina, abitudini del posto dove ci si ritroverà immancabilmente spaesati, forti solo del proprio orgoglio di kikolatri, testimoni solo delle grattugiate di chitarrella del narcisista spagnolo e della sua defunta complice.

      E quelli che ci vanno rendono un pessimo servizio alla Chiesa perché per quanto si sforzino di recitare la parte dei missionari poverelli e mansueti, son pesci fuor d'acqua che campano alle spalle di gente di un altro paese. Son buoni solo a grattugiare la chitarrella e urlare come scalmanati il Prefazio, son buoni solo a far da aiutante tuttofare al servizio di qualche altro neocatecumenale in zona. Il vescovo del luogo non li conosce, non li ha chiamati, non li vuole, fa buon viso a cattivo gioco, ma senza ricche "oliature" vi chiederà di non disturbare la comunità cattolica locale. Perché poi quando un vostro "missionario" combina qualche pasticcio, ne vanno di mezzo i cattolici locali...

      Santi e martiri hanno seguito Cristo, non il proprio ego, non i ricatti morali di un cosiddetto "catechista".

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