Munificentissimus Deus - Bolla dogmatica per la definizione
dell'Assunzione in corpo ed anima di Maria SS.ma in cielo (1° novembre
1950)
PIO XII
SERVO DEI SERVI DI DIO
A PERENNE MEMORIA
COSTITUZIONE APOSTOLICA
MUNIFICENTISSIMUS DEUS(1)
LA GLORIFICAZIONE DI MARIA
CON L'ASSUNZIONE AL CIELO
IN ANIMA E CORPO
L`incoronazione della Vergine (1645 - Diego Velazquez) |
Il munificentissimo Dio, che tutto può e le cui disposizioni di provvidenza sono fatte di sapienza e d'amore, nei suoi imperscrutabili disegni contempera nella vita dei popoli e in quella dei singoli uomini dolori e gioie, affinché per vie diverse e in diverse maniere tutto cooperi in bene per coloro che lo amano (cf. Rm 8, 28).
Il Nostro pontificato, come anche l'età presente, è assillato da tante cure, preoccupazioni e angosce, per le presenti gravissime calamità e l'aberrazione di molti dalla verità e dalla virtù; ma Ci è di grande conforto vedere che, mentre la fede cattolica si manifesta pubblicamente più attiva, si accende ogni giorno più la devozione verso la vergine Madre di Dio, e quasi dovunque è stimolo e auspicio di una vita migliore e più santa. Per cui, mentre la santissima Vergine compie amorosissimamente l'ufficio di madre verso i redenti dal sangue di Cristo, la mente e il cuore dei figli sono stimolati con maggiore impegno a una più amorosa contemplazione dei suoi privilegi.
Dio, infatti, che da tutta l'eternità guarda Maria vergine, con particolare pienissima compiacenza, «quando venne la pienezza del tempo (Nota 1)» (Gal 4, 4), attuò il disegno della sua provvidenza in tal modo che risplendessero in perfetta armonia i privilegi e le prerogative che con somma liberalità ha riversato su di lei. Che se questa somma liberalità e piena armonia di grazie dalla chiesa furono sempre riconosciute e sempre meglio penetrate nel corso dei secoli, nel nostro tempo è stato posto senza dubbio in maggior luce il privilegio della corporea assunzione al cielo della vergine Madre di Dio Maria.
Ma da questa legge generale Dio volle esente la beata vergine Maria. Ella per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; perciò non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, né dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.
Pio IX proclama il dogma dell'immacolata concezione nel 1854 |
Per questo, quando fu solennemente definito che la vergine Madre di Dio Maria fu immune della macchia ereditaria fin dalla sua concezione, i fedeli furono pervasi da una più viva speranza che quanto prima sarebbe stato definito dal supremo magistero della chiesa anche il dogma della corporea assunzione al cielo di Maria vergine.
Infatti si videro non solo singoli fedeli, ma anche rappresentanti di nazioni o di province ecclesiastiche e anzi non pochi padri del concilio Vaticano chiedere con vive istanze all'apostolica sede questa definizione. (Nota 2)
In seguito queste petizioni e voti non solo non diminuirono, ma aumentarono di giorno in giorno per numero ed insistenza. Infatti per questo scopo furono promosse crociate di preghiere; molti ed esimi teologi intensificarono i loro studi su questo soggetto, sia in privato, sia nei pubblici atenei ecclesiastici e nelle altre scuole destinate all'insegnamento delle sacre discipline; in molte parti dell'orbe cattolico furono tenuti congressi mariani sia nazionali sia internazionali.
Tutti questi studi e ricerche posero in maggiore luce che nel deposito della fede affidato alla chiesa era contenuto anche il dogma dell'assunzione di Maria vergine al cielo; e generalmente ne seguirono petizioni con cui si chiedeva insistentemente a questa sede apostolica che questa verità fosse solennemente definita.
In questa pia gara i fedeli furono mirabilmente uniti coi loro pastori, i quali in numero veramente imponente rivolsero simili petizioni a questa Cattedra di S. Pietro. Perciò quando fummo elevati al trono del sommo pontificato erano state già presentate a questa sede apostolica molte migliaia di tali suppliche da ogni parte della terra e da ogni classe di persone: dai nostri diletti figli cardinali del sacro collegio, dai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi, dalle diocesi e dalle parrocchie.
Per la qual cosa, mentre elevavamo a Dio ardenti preghiere perché infondesse nella Nostra mente la luce dello Spirito Santo per decidere di una causa così importante, impartimmo speciali ordini perché si fondessero insieme le forze e venissero iniziati studi più rigorosi su questo soggetto, e intanto si raccogliessero e si ponderassero accuratamente tutte le petizioni che dal tempo del Nostro predecessore Pio IX, di felice memoria, fino ai nostri tempi erano state inviate a questa sede apostolica circa l'assunzione della beatissima vergine Maria al cielo.(2)
Ma poiché si trattava di cosa di tanta importanza e gravità, ritenemmo opportuno chiedere direttamente e in forma ufficiale a tutti i venerabili fratelli nell'episcopato che Ci esprimessero apertamente il loro pensiero. Perciò il 1° maggio 1946 indirizzammo loro la lettera [enciclica Deiparae Virginis Mariae, in cui chiedevamo: «Se voi, venerabili fratelli, nella vostra esimia sapienza e prudenza ritenete che l'assunzione corporea della beatissima Vergine si possa proporre e definire come dogma di fede, e se col vostro clero e il vostro popolo lo desiderate».
Maria Mediatrice universale di tutte le grazie |
E coloro che «lo Spirito Santo ha costituito vescovi per pascere la chiesa di Dio» (At 20, 28) hanno dato all'una e all'altra domanda una risposta pressoché unanimemente affermativa. Questo «singolare consenso, dell'episcopato cattolico e dei fedeli»,(3) nel ritenere definibile, come dogma di fede, l'assunzione corporea al cielo della Madre di Dio, presentandoci il concorde insegnamento del magistero ordinario della chiesa e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta, da se stesso manifesta in modo certo e infallibile che tale privilegio è verità rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affidò alla sua Sposa, perché lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse.(4) Il magistero della chiesa, non certo per industria puramente umana, ma per l'assistenza dello Spirito di verità (cf. Gv 14, 26), e perciò infallibilmente, adempie il suo mandato di conservare perennemente pure e integre le verità rivelate, e le trasmette senza contaminazione, senza aggiunte, senza diminuzioni. «Infatti, come insegna il concilio Vaticano, ai successori di Pietro non fu promesso lo Spirito Santo, perché, per sua rivelazione, manifestassero una nuova dottrina, ma perché, per la sua assistenza, custodissero inviolabilmente ed esponessero con fedeltà la rivelazione trasmessa dagli apostoli, ossia il deposito della fede».(5)
Poiché, come insegna lo stesso concilio Vaticano, «debbono essere credute per fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa oralmente o col suo ordinario e universale magistero, propone a credere come rivelate da Dio».(6)
Di questa fede comune della chiesa si ebbero fin dall'antichità lungo il corso dei secoli varie testimonianze, indizi e vestigia; anzi tale fede si andò manifestando sempre più chiaramente.
L'omaggio dei fedeli
La liturgia delle chiese d'oriente e d'occidente
Nei libri liturgici, che riportano la festa sia della Dormizione sia dell'Assunzione di santa Maria, si hanno espressioni in qualche modo concordanti nel dire che quando la vergine Madre di Dio salì al cielo da questo esilio, al suo sacro corpo, per disposizione della divina Provvidenza, accaddero cose consentanee alla sua dignità di Madre del Verbo incarnato e agli altri privilegi a lei elargiti. Ciò è asserito, per portarne un esempio insigne, in quel Sacramentario (Nota 4) che il Nostro predecessore Adriano I, d'immortale memoria, mandò all'imperatore Carlo Magno. In esso infatti si legge: «Degna di venerazione è per noi, o Signore, la festività di questo giorno, in cui la santa Madre di Dio subì la morte temporale, ma non poté essere umiliata dai vincoli della morte colei che generò il tuo Figlio, nostro Signore, incarnato da lei».(8)
La festa dell'Assunta
Preghiera di Pio XII alla Vergine Maria |
Ma poiché la liturgia della chiesa non crea la fede cattolica, ma la suppone, e da questa derivano, come frutti dall'albero, le pratiche del culto, i santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi rivolti al popolo in occasione di questa festa non vi attinsero come da prima sorgente la dottrina; ma parlarono di questa come di cosa nota e ammessa dai fedeli; la chiarirono meglio; ne precisarono e approfondirono il senso e l'oggetto, dichiarando specialmente ciò che spesso i libri liturgici avevano soltanto fugacemente accennato: cioè che oggetto della festa non era soltanto l'incorruzione del corpo esanime della beata vergine Maria, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste «glorificazione», a somiglianza del suo unigenito Gesù Cristo.
Così s. Giovanni Damasceno, che si distingue tra tutti come teste esimio di questa tradizione, considerando l'assunzione corporea dell'alma Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: «Era necessario che colei, che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità, conservasse anche senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Era necessario che colei, che aveva portato nel suo seno il Creatore fatto bambino, abitasse nei tabernacoli divini. Era necessario che la sposa del Padre abitasse nei talami celesti. Era necessario che colei che aveva visto il suo Figlio sulla croce, ricevendo nel cuore quella spada di dolore dalla quale era stata immune nel darlo alla luce, lo contemplasse sedente alla destra del Padre. Era necessario che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio e da tutte le creature fosse onorata come Madre e Ancella di Dio».(13)
Queste espressioni di s. Giovanni Damasceno corrispondono fedelmente a quelle di altri, affermanti la stessa dottrina. Infatti parole non meno chiare e precise si trovano nei discorsi che in occasione della festa tennero altri Padri anteriori o coevi. Così, per citare altri esempi, s. Germano di Costantinopoli trovava consentanea l'incorruzione e l'assunzione al cielo del corpo della Vergine Madre di Dio, non solo alla sua divina maternità, ma anche alla speciale santità del suo stesso corpo verginale: «Tu, come fu scritto, apparisci "in bellezza", e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto domicilio di Dio; cosicché anche per questo sia poi immune dalla risoluzione in polvere; trasformato bensì, in quanto umano, nell'eccelsa vita della incorruttibilità; ma lo stesso vivo, gloriosissimo, incolume e dotato della pienezza della vita».(14) E un altro antico scrittore dice: «Come gloriosissima Madre di Cristo, nostro Salvatore e Dio, donatore della vita e dell'immortalità, è da lui vivificata, rivestita di corpo in un'eterna incorruttibilità con lui, che la risuscitò dal sepolcro e la assunse a sé, in modo conosciuto da lui solo».(15)
Con l'estendersi e l'affermarsi della festa liturgica, i pastori della chiesa e i sacri oratori, in numero sempre maggiore, si fecero un dovere di precisare apertamente e con chiarezza il mistero che è oggetto della festa e la sua strettissima connessione con le altre verità rivelate.
Tra i teologi scolastici non mancarono di quelli che, volendo penetrare più addentro nelle verità rivelate e mostrare l'accordo tra la ragione teologica e la fede cattolica, fecero rilevare che questo privilegio dell'assunzione di Maria vergine concorda mirabilmente con le verità che ci sono insegnate dalla sacra Scrittura (Nota 5).
Partendo da questo presupposto, presentarono per illustrare questo privilegio mariano diverse ragioni, contenute quasi in germe in questo: che Gesù ha voluto l'assunzione di Maria al cielo per la sua pietà filiale verso di lei. Ritenevano quindi che la forza di tali argomenti riposa sulla dignità incomparabile della maternità divina e su tutte quelle doti che ne conseguono: la sua insigne santità, superiore a quella di tutti gli uomini e di tutti gli angeli; l'intima unione di Maria col suo Figlio; e quell'amore sommo che il Figlio portava alla sua degnissima Madre.
Generosa Socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze |
Perciò sul principio della teologia scolastica il pio Amedeo, vescovo di Losanna, afferma che la carne di Maria vergine rimase incorrotta; - non si può credere infatti che il suo corpo vide la corruzione, - perché realmente fu riunito alla sua anima e insieme con essa fu circonfuso di altissima gloria nella corte celeste. «Era infatti piena di grazia e benedetta fra le donne (Lc 1, 28). Lei sola meritò di concepire Dio vero da Dio vero, che partorì vergine, vergine allattò, stringendolo al seno, ed al quale prestò in tutto i suoi santi servigi e omaggi».(17)
Tra i sacri scrittori poi che in questo tempo, servendosi di testi scritturistici o di similitudini ed analogie, illustrarono e confermarono la pia sentenza dell'assunzione, occupa un posto speciale il dottore evangelico, s. Antonio da Padova. Nella festa dell'Assunzione, commentando le parole d'Isaia: «Glorificherò il luogo dove posano i miei piedi» (Is 60, 13), affermò con sicurezza che il divino Redentore ha glorificato in modo eccelso la sua Madre dilettissima, dalla quale aveva preso umana carne. «Con ciò si ha chiaramente - dice - che la beata Vergine è stata assunta col corpo, in cui fu il luogo dei piedi del Signore». Perciò scrive il Salmista: «Vieni, o Signore, nel tuo riposo, tu e l'Arca della tua santificazione». Come Gesù Cristo, dice il santo, risorse dalla sconfitta morte e salì alla destra del Padre suo, così «risorse anche dall'Arca della sua santificazione, poiché in questo giorno la Vergine Madre fu assunta al talamo celeste».(18)
Quando nel medio evo la teologia scolastica raggiunse il suo massimo splendore, s. Alberto Magno, dopo aver raccolti, per provare questa verità, vari argomenti, fondati sulla s. Scrittura, la tradizione, la liturgia e la ragione teologica, conclude: «Da queste ragioni e autorità e da molte altre è chiaro che la beatissima Madre di Dio è stata assunta in corpo ed anima al disopra dei cori degli angeli. E ciò crediamo assolutamente vero».(19) E in un discorso tenuto il giorno dell'Annunciazione di Maria, spiegando queste parole del saluto dell'angelo: «Ave, o piena di grazia ...», il dottore universale paragona la santissima Vergine con Eva e dice espressamente che fu immune dalla quadruplice maledizione alla quale Eva fu soggetta.(20)
Il dottore angelico, seguendo le vestigia del suo insigne Maestro, benché non abbia mai trattato espressamente la questione, tuttavia ogni volta che occasionalmente ne parla, ritiene costantemente con la chiesa cattolica che insieme all'anima è stato assunto al cielo anche il corpo di Maria.(21)
Dello stesso parere è, fra molti altri, il dottore serafico, il quale ritiene assolutamente certo che, come Dio preservò Maria santissima dalla violazione del pudore e dell'integrità verginale nella concezione e nel parto, così non ha permesso che il suo corpo si disfacesse in putredine e cenere.(22) Interpretando poi e applicando in senso accomodatizio alla beata Vergine queste parole della s. Scrittura: «Chi è costei che sale dal deserto, ricolma di delizie, appoggiata al suo diletto?» (Ct 8, 5), così ragiona: «E di qui può constare che è ivi (nella città celeste) corporalmente. ... Poiché infatti ... la beatitudine non sarebbe piena, se non vi fosse personalmente; e poiché la persona non è l'anima, ma il composto, è chiaro che vi è secondo il composto, cioè il corpo e l'anima, altrimenti non avrebbe una piena fruizione».(23)
Il futuro Pio XII, quando era Nunzio in Germania |
Nella tarda scolastica, ossia nel secolo XV, s. Bernardino da Siena, riassumendo e di nuovo trattando con diligenza tutto ciò che i teologi del medioevo avevano detto e discusso a tal proposito, non si restrinse a riportare le principali considerazioni già proposte dai dottori precedenti, ma ne aggiunse delle altre.
La somiglianza cioè della divina Madre col Figlio divino, quanto alla nobiltà e dignità dell'anima e del corpo - per cui non si può pensare che la celeste Regina sia separata dal Re dei cieli - esige apertamente che «Maria non debba essere se non dov'è Cristo»;(24) inoltre è ragionevole e conveniente che si trovino già glorificati in cielo l'anima e il corpo, come dell'uomo, così anche della donna; infine il fatto che la chiesa non ha mai cercato e proposto alla venerazione dei fedeli le reliquie corporee della beata Vergine, fornisce un argomento che si può dire «quasi una riprova sensibile».(25)
In tempi più recenti i pareri surriferiti dei santi Padri e dei Dottori furono di uso comune. Aderendo al consenso dei cristiani, trasmesso dai secoli passati, s. Roberto Bellarmino esclama: «E chi, prego, potrebbe credere che l'arca della santità, il domicilio del Verbo il tempio dello Spirito Santo sia caduto? Aborrisce il mio animo dal solo pensare che quella carne verginale che generò Dio, lo partorì, l'alimentò, lo portò, o sia stata ridotta in cenere o sia stata data in pasto ai vermi».(26)
Parimenti s. Francesco di Sales, dopo avere asserito che non é lecito dubitare che Gesù Cristo abbia seguito nel modo più perfetto il divino mandato, col quale ai figli s'impone di onorare i propri genitori, si pone questa domanda: «Chi è quel figlio che, se potesse, non richiamerebbe alla vita la propria madre e non la porterebbe dopo morte con sé in paradiso?».(27)
E s. Alfonso scrive: «Gesù preservò il corpo di Maria dalla corruzione, perché ridondava in suo disonore che fosse guasta dalla putredine quella carne verginale, di cui egli si era già vestito».(28)
Tutte queste ragioni e considerazioni dei santi padri e dei teologi hanno come ultimo fondamento la s. Scrittura, la quale ci presenta l'alma Madre di Dio unita strettamente al suo Figlio divino e sempre partecipe della sua sorte. Per cui sembra quasi impossibile figurarsi che, dopo questa vita, possa essere separata da Cristo - non diciamo, con l'anima, ma neppure col corpo - colei che lo concepì, lo diede alla luce, lo nutrì col suo latte, lo portò fra le braccia e lo strinse al petto.
Dal momento che il nostro Redentore è Figlio di Maria, non poteva, come osservatore perfettissimo della divina legge, non onorare oltre l'eterno Padre anche la Madre diletta. Potendo quindi dare alla Madre tanto onore, preservandola immune dalla corruzione del sepolcro, si deve credere che lo abbia realmente fatto.
Maria è la nuova Eva
La devozione popolare per Maria SS.ma |
In tal modo l'augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l'eternità «con uno stesso decreto»(31) di predestinazione, immacolata nella sua concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità, generosa Socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli (cf. 1 Tm 1, 17).
Le ragioni del nuovo dogma
Noi, che abbiamo posto il Nostro pontificato sotto lo speciale patrocinio della santissima Vergine, alla quale Ci siamo rivolti in tante tristissime contingenze, Noi, che con pubblico rito abbiamo consacrato tutto il genere umano al suo Cuore immacolato, e abbiamo ripetutamente sperimentato la sua validissima protezione, abbiamo ferma fiducia che questa solenne proclamazione e definizione dell'assunzione sarà di grande vantaggio all'umanità intera, perché renderà gloria alla santissima Trinità, alla quale la Vergine Madre di Dio è legata da vincoli singolari. Vi è da sperare infatti che tutti i cristiani siano stimolati da una maggiore devozione verso la Madre celeste, e che il cuore di tutti coloro che si gloriano del nome cristiano sia mosso a desiderare l'unione col corpo mistico di Gesù Cristo e l'aumento del proprio amore verso colei che ha viscere materne verso tutti i membri di quel Corpo augusto. Vi è da sperare inoltre che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana, se è dedita totalmente all'esercizio della volontà del Padre celeste e al bene degli altri; che, mentre il materialismo e la corruzione dei costumi da esso derivata minacciano di sommergere ogni virtù e di fare scempio di vite umane, suscitando guerre, sia posto dinanzi agli occhi di tutti in modo luminosissimo a quale eccelso fine le anime e i corpi siano destinati; che infine la fede nella corporea assunzione di Maria al cielo renda più ferma e più operosa la fede nella nostra risurrezione.
La coincidenza provvidenziale poi di questo solenne evento con l'Anno santo che si sta svolgendo, Ci è particolarmente gradita; ciò infatti Ci permette di ornare la fronte della vergine Madre di Dio di questa fulgida gemma, mentre si celebra il massimo giubileo, e di lasciare un monumento perenne della nostra ardente pietà verso la Regina del cielo.
«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.
Affinché poi questa Nostra definizione dell'assunzione corporea di Maria vergine al cielo sia portata a conoscenza della chiesa universale, abbiamo voluto che stesse a perpetua memoria questa Nostra lettera apostolica; comandando che alle sue copie o esemplari anche stampati, sottoscritti dalla mano di qualche pubblico notaio e muniti del sigillo di qualche persona costituita in dignità ecclesiastica, si presti assolutamente da tutti la stessa fede; che si presterebbe alla presente, se fosse esibita o mostrata.
Dato a Roma, presso S. Pietro, nell'anno del massimo giubileo 1950, 1° novembre, festa di tutti i santi, nell'anno dodicesimo del Nostro pontificato.
Noi PIO, vescovo della chiesa cattolica,
così definendo abbiamo sottoscritto
(2) Petitiones de Assumptione corporea B. Virginis Mariae in Caelum definienda ad S. Sedem delatae, 2 voll., Typis Polyglottis Vaticanis, 1942.
(3)Bulla Ineffabilis Deus: Acta Pii IX, pars I, vol. 1, p. 615; EE 2/app.
(4) Cf. CONC. VAT. I, Const. dogm. Dei Filius de fide catholica, c. 4: COD 808-809.
(5) CONC. VAT. I, Const. dogm. Pastor aeternus de Ecclesia Christi, c. 4: COD 816.
(6)CONC. VAT. I, Const. dogm. Dei Filius de fide catholica, c. 3: COD 807.
(7) Litt. enc. Mediator Dei: AAS 39(1947), p. 541; EE 6/475.
(8) Sacramentarium Gregorianum.
(9) Menaei totius anni.
(10) Liber Pontificalis.
(11) Ibidem.
(12) Responsa Nicolai Papae I ad consulta Bulgarorum, 13 nov. 866.
(13) S. IOANNES DAMASCENUS, Encomium in Dormitionem Dei Genetricis semperque Virginis Mariae, hom. II, 14; cf. etiam ibid., n. 3.
(14) S. GERMANUS CONST., In sanctae Dei Genetricis Dormitionem, sermo I.
(15) Encomium in Dormitionem sanctissimae Dominae nostrae Deiparae semperque Virginis Mariae (S. Modesto Hierosol. attributum), n. 14.
(16) Cf. S. IOANNES DAMASCENUS, Encomium in Dormitionem Dei Genetricis semperque Virginis Mariae, hom. II, 2, 11; Encomium in Dormitionem... (S. Modesto Hierosol. attributum).
(17) AMEDEUS LAUSANNENSIS, De Beatae Virginis obitu, Assumptione in Caelum, exaltatione ad Filii dexteram.
(18) S. ANTONIUS PATAV., Sermones dominicales et in solemnitatibus. In Assumptione S. Mariae Virginis sermo.
(19) S. ALBERTUS MAGNUS, Mariale sive quaestiones super Evang. "Missus est", q. 132.
(20) S. ALBERTUS MAGNUS, Sermones de sanctis, sermo XV: In Annuntiatione B. Mariae; cf. etiam: Mariale, q. 132. ,
(21) Cf. Summa theol., III, q. 27, a. 1 c.; ibid., q. 83, a. 5 ad 8; Expositio salutationis angelicae; In symb. Apostolorum expositio, art. 5; In IV Sent., D. 12, q. 1, art. 3, sol. 3; D. 43, q. 1, art. 3, sol. 1 et 2.
(22) Cf. S. BONAVENTURA, De Nativitate B. Mariae Virginis, sermo 5.
(23) S BONAVENTURA, De Assumptione B. Mariae Virginis, sermo 1.
(24) S. BERNARDINUS SENENSIS, In Assumptione B.M. Virginis, sermo 2.
(25) IDEM, l.c.
(26) S. ROBERTUS BELLARMINUS, Conciones habitae Lovanii, concio 40: De Assumptione B. Mariae Virginis.
(27) Oeuvres de St François de Sales, Sermon autographe pour la fete de l'Assomption.
(28) S. ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, Le glorie di Maria, parte II, disc. 1.
(29) S. PETRUS CANISIUS, De Maria Virgine.
(30) SUAREZ F., In tertiam panem D. Thomae, quaest. 27, art. 2, disp. 3, sec. 5, n. 31.
(31) Bulla Ineffabilis Deus: l. c., p. 599; EE 2/app.
Nella prospettiva di una definizione del dogma dell'assunzione, certi spiriti erano esitanti circa la sua opportunità; non essendovi negazioni o errori da colpire, qualcuno non vedeva il bisogno che venisse proclamata una verità già universalmente creduta.
Altri non giudicavano tempestiva la definizione perché non esaurite le ricerche storiche e teologiche.
Altri non la desideravano particolarmente nel timore che potesse provocare una reazione nei dissidenti e rendere sempre più arduo il riavvicinamento tra i cattolici e le altre confessioni cristiane.
E infatti i dissidenti, in particolar modo i protestanti, hanno disapprovato e anche attaccato la definizione del dogma; ma per quanto ciò sia doloroso, non è una ragione sufficiente perché la Chiesa debba tacere la verità.
Nota 2
Stabilito il dogma dell'immacolata, i fedeli furono pervasi da una più viva speranza che anche il dogma dell'Assunta sarebbe stato quanto prima definito dalla Chiesa.
Si cominciò allora ad inviare suppliche alla Santa Sede per ottenere tale definizione. Tra le altre, è rimasta celebre la petizione della regina Isabella II di Spagna del 27 dicembre 1863 - alla quale si suole connettere l'inizio del "movimento assunzionistico" - e la risposta data ad essa da Pio IX: "Non c'è dubbio che l'assunzione, nella maniera colla quale è creduta dalla comune dei fedeli, è una conseguenza del dogma della Concezione Immacolata... tempo verrà che i santi desideri di vostra maestà saranno esauditi".
All'inizio del pontificato di Pio XII erano già un numero veramente imponente le petizioni inviate in pia gara da Pastori e fedeli nel mondo: 113 di Cardinali, 18 di Patriarchi, 2.505 di Arcivescovi e Vescovi, oltre 32mila di sacerdoti e religiosi, 50mila di religiose e 8 milioni di fedeli.
Nota 3
Tacendo della morte della Madonna, la definizione astrae, naturalmente, pure dalla sua resurrezione e ha per unico e diretto oggetto ciò che è essenziale all'Assunzione, ossia l'esaltazione del corpo, unitamente all'anima, della Beata Vergine in cielo.
Tale esaltazione era ammessa da tutti e non poteva non essere intesa da quanti avevano domandato che l'Assunzione venisse proclamata dogma di fede.
Nota 4
Dalla liturgia è presa la prima testimonianza esplicita che la Bolla porta in favore dell'Assunzione: la celebre orazione "Veneranda" fatta inserire da papa Sergio I verso la fine del secolo VII nel Sacramentario Gregoriano, nel quale dice che la Madonna non potè "mortis nexibus deprimi" perché "de se genuit" il Figlio di Dio.
Nota 5
In definitiva tutto si fonda sulla Maternità divina, chiaramente affermata nella Sacra Scrittura.
La mancanza di testimonianze dirette della Sacra Scrittura su una verità di fede come l'Assunzione, e di trasmissione esplicitamente risalente agli Apostoli, non prova da sola che tale verità non appartenga al deposito della fede.
Si sa che la rivelazione pubblica è terminata con gli Apostoli, ma il dato rivelato ha una sua vitalità; non sono rivelate solo le verità contenute esplicitamente nelle fonti della rivelazione, ma anche quelle che vi sono contenute solo implicitamente e mediante l'intuizione soprannaturale del Magistero, dei teologi e dei fedeli, vengono gradualmente scoperte ed esplicitamente conosciute.
La prima ed ultima parola in materia di progresso dogmatico spetta alla fede vivente della Chiesa, che è il grande fattore dello sviluppo della dottrina rivelata.
Nota 6
La definizione dell'Assunzione è stato il più grande avvenimento mariano del secolo XX, ed è stato preludio di una sempre maggior penetrazione nel mistero di Maria SS.ma nel quale tanta luce ancora si cela.
In particolare si tratta di approfondire i rapporti alquanto singolari fra il Cristo e la Madre sua, e altri importanti problemi, segnatamente quello del concorso della Beata Vergine Maria alla nostra redenzione e quello della universalità della sua mediazione nella distribuzione delle grazie (ndr: Corredentrice, Avvocata, Mediatrice di tutte le grazie
direbbe Di Pietro : che ci azzecca con il Cammino????????
RispondiEliminaQuando noi cattolici leggiamo quelle cose il nostro cuore si scioglie, anche nel caso in cui le conosciamo già. Tanto più quando si tratta dell'autorità della Chiesa che spiega con chiarezza le cose della fede.
EliminaNella setta idolatrica neocatecumenale, invece, vige l'ignoranza obbligatoria. Ai kikolatri basta sgrattugiare le chitarrelle urlando "Maria tu sei Lascecchinà Dessignoure", e credono di sapere già tutto quel che c'è da sapere.
E per questo è chiaro come mai l'asino anonimo delle 9:53 ha ragliato così forte.
Quando vi ripetono a pappagallo i soliti sterili slogan della propaganda kikiana, secondo cui il Cammino sarebbe un itinerario di iniziazione di riscoperta della fede del battesimo eccetera, significa che le loro cosiddette "catechesi" vi faranno ignorare cose essenziali della fede.
RispondiEliminaVi daranno a intendere che la devozione alla Beatissima Vergine è una roba da "religiosi naturali" (che nel loro gergo è ancora più insultante), tranne nei casi in cui tale devozione è kikizzata (oltre che comandata dai cosiddetti "Catechisti", visto che nel Cammino l'ubbidienza cieca è tutto: «l'ubbidienza al "catechista" è tutto», insegna Kiko, autodefinitosi pomposamente «io sono il Vostro Catechista»).
I capicosca della setta neocatecumenale non vi inviteranno mai a verificare voi stessi, andando alle fonti del Magistero, se ciò che vi hanno "annunciato" è vero o no. Hanno paura che voi scopriate che vi hanno diluviato di stupide (ed eretiche) chiacchiere. Eppure, per un cattolico, e ancor più per un fondatore di movimento o associazione cattolica, non dovrebbe esistere soddisfazione più grande del sentirsi dire: "abbiamo verificato così come ci invitavi a fare, e abbiamo scoperto che c'è un'immensità di tesori spirituali ancor più grande di quella che ci anticipavi".
Che poi è esattamente ciò che rispose Giovanni il Battista: «[Gv 3,30] Egli deve crescere e io invece diminuire». Deve crescere la fede nel Signore (e la Chiesa del Signore), tutto il movimento fondato dal Battista era inteso a "preparare" la gente alla fede nel Signore, la stessa del Battista. Il Battista aveva addirittura mandato due dei suoi più fedeli seguaci a convincersene: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?» (cfr. Lc 7,18-23). Direi che il Battista già conosceva ben ela risposta, e voleva solo assicurarsi che i suoi avessero molta più fede in Cristo che nel Battista. Esattamente il contrario di Kiko, che vuole che la sua Nueva Estetica rimpiazzi l'arte cristiana, che le sue canzonette rimpiazzino ciò che si canta nelle parrocchie, che i fedeli smettano di decidere quando e quanto donare alla Chiesa e inizino a versare la Decima nelle tasche di Kiko...
Ricordiamolo, agli asini neocatecumenali: i movimenti ecclesiali non sono una federazione di club che combatte un campionato ecclesiale in una classifica di chi ha più adepti. Movimenti e associazioni sono un aiuto. Nel momento in cui diventano "autoreferenziali", cioè pensano più a sé stessi che al bene dell'unica vera Chiesa, sono non soltanto inutili ma anche dannosi, sono parassiti, sono di allontanamento alla Chiesa (se ne lamentò perfino Paolo in 1Cor 1,11-13: «io invece sono di Apollo...»). E ovviamente non basta dire "io sono di Cristo" se poi qualsiasi cosa fai e dici fa capire che "sei di Kiko".
I kikolatri parlano del Cammino come una modalità "nuova" (sottinteso: la Chiesa ha sempre sbagliato...), come di un "itinerario di iniziazione" (sottinteso: Simon Pietro e gli Apostoli hanno sbagliato a battezzare chi si convertiva dopo aver udito poche parole...), e ti mantengono nell'ignoranza perfino riguardo alla Beatissima Vergine (nonostanteblaterino che nel Cammino c'è grande rispetto eccetera eccetera). Basterebbe già solo questo a capire che il Cammino è ispirato dal demonio. Quello vero, non il simpatico portasfortuna che ti fa trovare pioggia mentre vai alla "convivenza" di Kiko.
Comunque mi vien da ridere alla domanda:
Eliminama secondo te per un kikos è più pericoloso leggere e meditare la Munificentissimus Deus riportata qui sopra... oppure evitare di leggerla ma restando con la pulce nell'orecchio che "per restare nel Cammino devi assolutamente evitare di conoscere il Magistero della Chiesa"?
In entrambi i casi il kikos capirebbe di essere stato turlupinato dai suoi cosiddetti "catechisti" e soprattutto dall'autonominato "Vostro Catechista" Kiko. Altro che lascecchinà dessignòure.
A quelli che mi definiscono "antipatico e pedante" vorrei ricordare che non dovete guardare me. Dovete guardare i temi che vi propongo. E dato che sono "pedante", indico sempre motivi, fonti, argomenti, spiegazioni, tutto ciò che mi ha convinto e che non è farina del mio sacco. Non dovete prendervela con la persona ma con gli argomenti, perché quando si tratta di una mia opinione difficile da dimostrare, ve lo dico subito che è una mia opinione anziché qualcosa che potete verificare voi stessi.
EliminaPer esempio, provate a rispondere con sincerità: è vero o non è vero che la Municificentissimus Deus (riportata in cima a questa pagina) nel Cammino non ve l'hanno mai presentata, mai fatta leggere, mai suggerito per la meditazione qualche suo passo importante?
E dopo averla letta, siete ancora convinti che Kiko e i suoi cosiddetti "catechisti" vi abbiano insegnato quelle stesse cose? Oppure state sempre e solo comprando "kikone" e grattugiando la chitarrella ndrùng-ndrùng-ndrùng cantando un'improbabile Lascecchinà Dessignòure?
Ora gli asini raglieranno "io non ho bisogno di conoscere il Magistero della Chiesa!"
EliminaOppure raglieranno "non è come dici tu! ti sbagli! io la teologia la conosco!...", ma sempre senza argomentare.
EliminaNel Cammino, infatti, i cosiddetti "catechisti" non spiegano, non argomentano, non danno motivi, non vogliono che verifichiate se quello che dicono è vero.
Per cui i kikolatri non argomentano mai: per loro tutto dev'essere ridotto a "favorevole a Kiko" o "contrario a Kiko". Non considerano alternative.
o con Kiko o contro Kiko.......
Elimina@Anonimo 15 agosto 2023 alle ore 08:19
Eliminao con Kiko o contro Kiko.......
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Vedo che stai mutando il "chi non è
con Me, è contro di Me" di Cristo,
traferendolo su Kiko; quindi sei:
-eretico
-apostata
-idolatra
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E.C. mio 16,39 volevo dire "mutuando", è stato un refuso.
Elimina---
Miracoli di Carmen Hernandez Barrera
RispondiEliminaMiracolo n. quello dell'Assunzione
Il 31 ottobre 1950 a Pio XII apparve in sogno la Madonna, con a fianco una ragazzina di 14 anni, Carmen Hernandez Barrera, e gli disse che grazie a una supplica di Carmen doveva proclamare il dogma dell'Assunzione, cosa che avvenne il giorno dopo, 1 novembre 1950. Kiko venne a sapere la cosa da un cardinale, di cui non si fa il nome, che aveva trovato un documento segretissimo che citava l'episodio, nell'Archivio Segreto Vaticano. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "fantastico, hermano cardenal, con esto interviento Carmensita ha convinto da giovane Pio XII a proclamare el dogma dell'Assunsion. Con cosa fa rima Assunsion?". Rispose Semeraro : "con beatificasion, Santo Padre." Riprese il Papa : "appunto, quindi procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un plico contenente l'edizione originale del dogma dell'Assunzione, datato 2 novembre 1950, del modico valore di 4500000 euro, che il Papa ha fatto mettere nella Biblioteca Vaticana in una teca con un cartello : "quando i sogni diventano realtà".
e la causa continua...
Intanto, qualche utile promemoria:
Elimina- ancora sull'iniqua imposizione della Decima
- nientepopodimenoché l'eredità Scientifica di Sancarmen Santhernandez
- le false vocazioni del Cammino
- Kiko, il "disco rotto" che ripete sempre le stesse vaccate
- il Cammino è un optional non richiesto
Buonumore: Scemo & +Scemo alla conquista dell'isola di Patmos.
Questo non è un blog ma un diario privato di By Tripudio, scrive solo lui.
RispondiEliminaSei lo stesso che quando mi assentai per 4-5 giorni qualche mese fa, si lamentò che il sottoscritto non scriveva più?
EliminaComunque, cosa cambia se c'è la firma del sottoscritto o di qualcun altro?
Forse che 2+2=4 diventa falso se lo dice qualcuno che ti è antipatico?
Ah, già. I kikolatri non hanno a cuore né la verità, né la giustizia,e nemmeno il buonsenso. Per esempio ricordiamo:
- contro il buonsenso: quando tutti temevano il Covid, i neocatecumenali continuavano a non rispettare neppure le più elementari norme igieniche
- contro la verità, le panzane ufficiali: il cosiddetto "kerygma" (cioè le omelie laicali di Kiko) "suscitano moltissime vocazioni"
- contro la Chiesa: spiritualità a confronto: cattolici vs neocatecumenali
Un blog in verità è proprio una sorta di diario. Comunque sai, tutti qui abbiamo una vita.
EliminaMiracoli di Carmen Hernandez Barrera
RispondiEliminaMiracolo n. quello più eclatante
Il 7 agosto 2023 l'Equipe Internazionale del Cammino, nella fattispecie Kiko, Ascension e don Mario, dopo il mega raduno vocazionale con i giovani della Gmg di Lisbona, si sono recati alla tomba di Carmen e hanno constatato che il loculo era aperto e la tomba vuota. Pensarono che il corpo fosse stato trafugato, e l'Equipe implorò Carmen per avere chiarimenti. Lei, da Lassù, disse loro che il corpo, incorrotto dopo ann,i era stato assunto in Cielo per volere di Dio. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, non ci sono più parole : con esto episodio Carmensita ha eguagliado Nuestra Segnora, quindi merita non solo la beatificasion, ma pure la canosisasion con procedura de urgensia. Procedamos". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un libro del 1978, ancora inedito, ed. Paoline, del card. Martini, dal titolo : "Storia del dogma dell'Assunzione di Maria, aneddoti e aspetti controversi".
e la causa continua...
La bellezza della dottrina cattolica sta nella sua completezza e nella sua chiarezza. Ci siamo noi, noi esseri umani, in ogni parola. E al di là delle nostre debolezze, c'è un'oceano di grazie in ogni riga. Leggere parole come queste fa sentire incredibilmente piccoli, ma anche tanto importanti. Tra questo e Kiko c'è un abisso.
RispondiEliminaNell'Assunzione è riassunta tutta la storia dell'amore fra Dio e l'uomo, mi lascia senza parole il pensare che Dio sia così innamorato della Sua creatura da desiderare infinitamente di salvarla Egli stesso. L'uomo ha tradito Dio ma Dio si è incaricato di salvarlo. L'offesa a Dio era così grande che l'uomo non sarebbe stato in grado di ripararla e perciò ha scelto di farlo al nostro posto. E per questo ha creato una perfetta creatura, la Santissima Vergine, la porta del Cielo, per poter abitare in mezzo a noi.
Viene da piangere. Ma Kiko questo non lo dice. Cupo, immaturo, per lui tutto è un essere schiavi, essere incapaci....Siamo figli di Dio siamo figli della Vergine, non è vero che siamo senza valore.