venerdì 4 agosto 2023

Cosa significa "vivere le virtù in grado eroico"


Le sette virtù, che in Cammino non si insegnano

In attesa che i pasqualonidi ci facciamo sapere l'esito delle loro denunce (ah ah ah ah ah!) presso Vescovi (quali?) e Congregazioni (ah si?) a nostro carico, riflettiamo un momento su uno dei requisiti richiesti dalla Chiesa per acconsentire alla beatificazione di un cristiano cattolico, ovvero l'esercizio delle virtù in grado eroico.

Ricordiamo brevemente che le virtù sono sette: tre sono "teologali", ovvero che hanno origine esclusivamente da Dio e donate a ciascuno secondo la Sua volontà e si tratta di Fede, Speranza e Carità; queste tre non possono provenire dall'uomo ma l'uomo deve desiderare di riceverle. Quattro sono invece dette "cardinali": pur essendo sempre suscitate e sostenute dalla Grazia divina derivano dalle azioni umane, dallo sforzo adempiuto per compiere atti di virtù e si accrescono nel tempo quanto più un essere umano aderisce con le proprie opere alla volontà di Dio. Si tratta di Prudenza, Temperanza, Giustizia, Fortezza. Utile rammentare quanto dice il CCC in proposito:

1804 - Le virtù umane sono attitudini ferme, disposizioni stabili, perfezioni abituali dell'intelligenza e della volontà che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e guidano la nostra condotta secondo la ragione e la fede. Esse procurano facilità, padronanza di sé e gioia per condurre una vita moralmente buona. L'uomo virtuoso è colui che liberamente pratica il bene.

Le virtù morali vengono acquisite umanamente. Sono i frutti e i germi di atti moralmente buoni; dispongono tutte le potenzialità dell'essere umano ad entrare in comunione con l'amore divino.

1805 - Quattro virtù hanno funzione di « cardine ». Per questo sono dette « cardinali »; tutte le altre si raggruppano attorno ad esse. Sono: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. « Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza » (Sap 8,7). Sotto altri nomi, queste virtù sono lodate in molti passi della Scrittura.

E' importante capire che mentre le virtù teologali non si possono "aumentare" né acquisire indipendentemente da Dio, perché vengono elargite esclusivamente dallo Spirito Santo datore di vita, le cardinali possono crescere e rafforzarsi, sostenute dallo stesso Spirito derivando dalle fatiche che l'uomo compie per conformarsi a Dio. 

A differenza di quanto sostiene Kiko, che almeno fino al Padre Nostro non nomina mai questa distinzione, non è sufficiente, per ottenere le virtù, un non ben specificato "spirito" che si fa "uno con te" e "la tua vita va a cambiare". Questa definizione bislacca e infantile è purtroppo molto lontana dalla realtà e dall'insegnamento della Chiesa. Nel CCC invece si dice:

1803 « Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri » (Fil 4,8).

La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene. Essa consente alla persona, non soltanto di compiere atti buoni, ma di dare il meglio di sé. Con tutte le proprie energie sensibili e spirituali la persona virtuosa tende verso il bene; lo ricerca e lo sceglie in azioni concrete:

« Il fine di una vita virtuosa consiste nel divenire simili a Dio ».81

La disposizione dell'anima umana, la volontà ferma di fare il bene, sostenute da Dio stesso, conducono l'uomo a somigliarGli (ciò che si intende per somiglianza con Dio: fare le opere che sono a Lui gradite), a essere "buoni", lo porta a scegliere consapevolmente il bene in atti quotidiani concreti (beninteso: non opere gradite al Cammino) anche semplici: come dare elemosina, evitare un peccato, chiedere perdono, giudicare con benevolenza, aiutare persone in difficoltà, sopportare chi ci fa del male e così via. Gli esempi sono innumerevoli (inciso: predicare catechesi non è una virtù).

Al fine di dichiarare una persona beata è richiesto che i promotori e il postulatore della causa (non mi addentro nel ginepraio della procedura di canonizzazione, fase diocesana, nella quale Sancarmen si trova) dimostrino che il candidato ha praticato le virtù in grado eroico, attraverso prove e testimonianze esaustive degli atti compiuti in vita. Ma cosa vuol dire "in grado eroico"? Ho trovato questa semplice spiegazione sul sito di ispirazione cattolica "I tre sentieri" :

Il santo esercita tutte le virtù. Se egli fosse solo obbediente e peccasse contro la castità o trasgredisse la legge anche solo in prescrizioni insignificanti, già non si potrebbe più parlare di santità.

Non solo, ma questo esercizio di tutte le virtù è esercizio in grado eroico. Egli, cioè, esercita tutte le virtù in maniera perfetta e assolutamente superiore a quella dei comuni mortali. Anche se, in questo stesso esercizio eroico di tutte le virtù, un santo si distingue dall’altro più per l’una o l’altra virtù.

Inoltre, il santo, sempre a proposito dell’eroicità delle virtù, non solo supera sempre il comportamento morale degli altri uomini, ma questo eroismo è spinto, non raramente, addirittura ad altezze, che lasciano il fiato sospeso. I comportamenti virtuosi, cioè, sono così insolitamente e imprevedibilmente eroici, da far, spesso, gridare, da tanti, allo scandalo.

La messe di esempi è così abbondante che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco, per esempio, nell’esercizio della carità, San Francesco d’Assisi che, per esprimere la completa compartecipazione e condivisione al dolore e alla malattia del lebbroso, arriva a mangiare con lui nella stessa scodella, dove lui, il lebbroso, immergeva i suoi moncherini gocciolanti sangue e pus!

E così, ancora, l’obbedienza non solo è sempre adempiuta con assoluta prontezza e generosità, e grandissimo slancio d’anima e di corpo; ma, a volte, è eseguita così alla lettera da muovere, magari, al riso e all’indignazione. Anche se, proprio in questi casi, si verificano spesso miracoli, che riempiono di stupore. Come si legge, per esempio, del Beato Bonaventura da Potenza.

Mi pare chiaro: i Santi, quelli veri, non i fabbricati all'uopo di santificare il proprio movimento, sono persone che hanno meriti eccezionali e hanno raggiunto un tale livello di perfezione nella pratica delle virtù per amore verso Dio e verso il prossimo da risplendere, e possono compiere atti così stupefacenti da trascendere se stessi, così che anche i non credenti restano stupiti. Non di rado per questo la fama di santità si espande ben oltre il luogo dove viveva e la gente che conosceva direttamente la persona: è il caso ad esempio di Chiara Corbella Petrillo deceduta nel 2012 dopo aver dato la vita con gioia al terzo figlio sacrificando se stessa, o del Beato Carlo Acutis morto per una leucemia fulminante dopo una breve vita (soli 15 anni!) spesa amando Dio, il Santissimo Sacramento e la Vergine Maria.

Si potrebbero fare migliaia di esempi di questo tipo, compresi i santi bambini come Santa Jacinta Marto o Santa Maria Goretti, o santi laici come Santa Gemma Galgani e Santa Gianna Beretta Molla, persone la cui vita risplende in modo evidente dell'esercizio eroico di tutte le virtù.

Quale sarebbe la fama eroica di Carmen Hernandez? Quali le virtù che avrebbe praticato in grado superiore, estremo, in sprezzo anche della propria vita? Esortiamo gli asini neocatecumenali a consultare il catechismo della Chiesa Cattolica per trovare, onestamente, esempi di virtù che si possano attribuire a Carmen tanto da meritarle l'onore degli altari.

La verità, è che non ce ne sono, e tralasciamo per pietà la predicazione fondata su errori teologici e dottrinali grossolani già dimostrati da un plotone di teologi, prelati e Vescovi.

Purtroppo il processo di beatificazione si è drasticamente semplificato per volontà di Giovanni Paolo II, che in buona intenzione cercò di fornire modelli di santità a una generazione che stava perdendo rapidamente la fede, e la fase diocesana può essere fortemente influenzata con le dovute pressioni e oliature. 

Lo sappiamo già che i neocatecumenali non aspettano altro che si verifichi uno scempio simile per agitare la clava come tanti cavernicoli sottosviluppati; noi confidiamo nel Signore sola speranza, ma siamo anche realisti e sappiamo che Lui lascia libero l'uomo di errare. Il vero cattolico sa che la verità è superiore a qualsiasi affare umano, la Chiesa ha visto papi indegni salire al Soglio di Pietro, non sarebbe così improbabile vedere proclamato un beato fasullo perché il rito non impegna la fede dei credenti essendo una concessione data dall'autorità del Papa ed è limitata a un luogo e a circostanze specifiche, ma ci auguriamo che lo scandalo non si verifichi.

E' inutile che tanto vi agitiate e vi dibattiate come serpenti per strappare alla Chiesa questa concessione: Carmen non è santa, non ha praticato nessuna virtù in grado eroico, era solo una persona depressa e disturbata che ha oppresso una moltitudine di persone e insegnato gravi eresie sull'Eucarestia.

105 commenti:

  1. Esempio: Madre Teresa, oltre alla fama mondiale di santità, trascorse una vita intera a raccogliere i moribondi e i poveri nelle fogne e nei vicoli. Digiunava per giorni, pregava incessantemente davanti al Santissimo Sacramento, convinse al battesimo innumerevoli persone, e lo fece nonostante le numerose minacce.
    San Domenico Savio lottò con eroismo contro il peccato, cercando di impedirlo ai suoi amici, denunciando l'immoralità e gli atti licenziosi, rischiando più volte le botte.
    San Giovanni Bosco fece apostolato fra i giovani per tutta la vita specialmente poveri e delinquenti, nonostante i numerosi dolori fisici, i tentativi di pestarlo, le minacce.
    Devo continuare?

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  2. Ricordiamo ai nuovi lettori alcuni punti per chiarire meglio la questione.


    1) il titolo di santità riguarda l'aver vissuto in modo eroico le virtù cristiane.

    "Eroico" nel senso di straordinario, non nel senso di spettacolaristico. Dunque non è né necessaria (né sufficiente) la presenza di fenomeni soprannaturali (come ad esempio miracoli, apparizioni, ecc.) durante la vita del santo. La santità riguarda la fede, la speranza e la carità, non la spettacolarizzazione di tali virtù.


    2) il titolo di santità lo può dare solo l'autorità della Chiesa.

    La Chiesa non ha alcuna fretta, poiché prima di riconoscere il titolo di santità viene fatta un'indagine per chiarire quelle virtù eroiche al di là di ogni ragionevole dubbio. Per molti santi l'indagine è durata anche parecchi secoli, e perfino per un gigante della fede come don Bosco passarono ben 46 anni dalla sua morte prima di venir elevato agli onori degli altari, anche se tutti coloro che lo avevano conosciuto in vita lo ricordavano come santo.

    È solo in tempi recentissimi, con l'accelerazione voluta da Giovanni Paolo II, che le canonizzazioni si sono fatte più "velocemente" (padre Pio dopo "soli 31 anni" dalla morte).


    3) il titolo di santità serve alla nostra fede, non alla nostra vanità.

    Avere un santo fra i propri parenti, fra i propri amici, fra i membri del proprio "gruppo", fra i propri parrocchiani, fra i propri conterranei, fra i propri connazionali, non ci rende più importanti degli altri. Significa solo che abbiamo un santo in più a cui rivolgerci per domandare intercessione presso Dio (sappiamo che le preghiere dei santi sono più ascoltate, in quanto i santi hanno accolto la divina grazia molto più di noi che non siamo santi). Non significa che saremmo più "speciali" degli altri gruppi.


    4) esistono tantissime anime sante che non sono state elevate "agli onori degli altari".

    Per tante banali circostanze storiche, sociali, ecclesiali, esistono tantissime anime su cui dopo una vita santamente vissuta, anche in modo eroico, anche documentata, anche abbondantemente testimoniata, non inizia un regolare processo di indagine.

    Normalmente le autorità della Chiesa avviano un'indagine quando c'è una diffusa pietà popolare (quantomeno per accertare che sia fondata sui fatti anziché su equivoci basati sulle pie intenzioni di qualcuno). L'indagine sulla santità di un'anima può iniziare solo diversi anni dopo la morte, per evitare di farsi trascinare dai facili entusiasmi del tipo "santosubito-santosubito".


    5) esistono diversi livelli di santità e diversi livelli di "stiamo ancora indagando".

    Una volta si distingueva tra "beato" (titolo assegnato ad un'anima che aveva vissuto in modo eroico la fede e che fuor di ogni dubbio aveva interceduto per un miracolo) e "santo" (intercessione per più miracoli ben documentata e fuori da ogni ragionevole dubbio). Nei processi di canonizzazione c'era perfino il cosiddetto "avvocato del diavolo", il cui incarico era scovare gli ostacoli alla beatificazione e canonizzazione. Pensate un po', di sant'Alfonso de' Liguori scoprirono che fiutava tabacco - che nella sua epoca era un vizietto lussuoso -, cosa che avrebbe impedito la canonizzazione se non avessero scoperto anche che era stato il suo medico a prescriverglielo come antidolorifico.

    Ai santi più importanti la Chiesa riconosce titoli aggiuntivi ("dottore della Chiesa", "patrona delle missioni"...), tutti adeguatamente motivati.

    I titoli di "servo di Dio", "venerabile", ecc., non impegnano i fedeli (al massimo vengono usati all'interno della diocesi di origine del soggetto sotto indagine), cioè non sono titoli di santità, sono solo i diversi livelli del "stiamo ancora indagando". Tutta la documentazione raccolta nelle diocesi viene infatti inviata alla Santa Sede che si occuperà di analizzarla per intero, prima di prendere qualsiasi decisione.


    6) i titoli di "beato" e "santo" non sono titoli nobiliari.

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    1. Sono convinto che padre Zoffoli è un santo. Conosco altre persone convinte della stessa cosa. Ma non avvertiamo alcun bisogno di "imporlo" alla Chiesa. Se e quando la Chiesa volesse aprire un'indagine per la sua canonizzazione, chi lo ha conosciuto personalmente - e chi come me lo ha conosciuto solo attraverso i suoi scritti -, daremo volentieri la nostra testimonianza. Ma anche se ciò non avvenisse mai, la nostra convinzione su quella santità è basata sui fatti: sullo stile di vita di padre Zoffoli, sull'ubbidienza anche quando era perseguitato, sul contenuto dei suoi scritti (che sono per gran parte di apologetica, spiritualità, magistero pontificio...), sul suo infaticabile apostolato del confessionale, sull'influsso positivo che ha avuto sui novizi passionisti (che quatti quatti si scambiano sottobanco testi di padre Zoffoli)...

      Abbiamo presenti anche altre figure di santità, anche non italiane. Per una di queste scrivemmo un'accorata lettera al suo vescovo (l'ordinario del luogo, a cui spetta la decisione di aprire un eventuale processo di canonizzazione), che ci rispose con paterna gentilezza che si sarebbe mosso solo in caso di diffusa pietà popolare. La nostra non è una pretesa. Se lui dovesse trovarsi un giorno davanti ad una "diffusa pietà popolare", si ricorderà anche della nostra lettera (e si diranno tra loro: "pensate un po', scrissero anche dall'Italia"). Noi, nel frattempo, siamo grati al Signore perché attraverso le semplici opere di quell'anima (niente di esplosivo, niente di altisonante) abbiamo ravvivato la nostra fede.

      La nostra convinzione che certe anime sono sante non comporta l'obbligo di continuare a considerarle tali qualora emergano evidenze contrarie. Il titolo di santità non è un titolo nobiliare che una volta assegnato ti pone al di sopra delle critiche in aeternum. Uno può legittimamente cambiare idea, senza per questo ricredersi sulla fede.

      In particolare ricordiamo che la canonizzazione non impegna la fede (solo i dogmi impegnano la fede). Dopotutto, per quanta gratitudine hai verso un don Bosco, e il 31 gennaio vedi che il giovane parroco festaiolo amante dei paramenti festosi celebra "in verde" come in un qualsiasi giorno feriale, non cambierebbe niente reclamare. E stiamo parlando di un grande santo canonizzato dalla Chiesa: se il Messale e i documenti liturgici del tuo ordine (o della tua diocesi) non ti comandano qualcosa, tu celebrante non sei tenuto.

      Quanto alle canonizzazioni postconciliari, e in particolare dal pontificato di Giovanni Paolo II in poi, uno può anche avere dei legittimi dubbi riguardo la fretta con cui sono state mandate in porto. Magari per padre Pio non abbiamo dubbi, ma per qualche altra figura qualche perplessità la possiamo nutrire, tanto più che in questi ultimi decenni c'è stato un fragoroso viavai nei sacri corridoi per "canonizzare i propri fondatori" (testuali parole di una suora: «non ancora, ma ci stiamo lavorando!»), come se sapessero che la stagione dei saldi non sarebbe durata a lungo, e che una volta dato il titolo nobiliare al proprio fondatore ne avrebbero acquisito in prestigio e notorietà.

      Le considerazioni di cui sopra, anche prese criticamente, dovrebbero essere già sufficienti a capire che i neocatecumenali:

      - hanno un'idea di santità (e dunque di canonizzazione) completamente sballata
      - vogliono per sora Carmen un titolo nobiliare che la ponga al di sopra delle critiche
      - hanno urgente bisogno di tale titolo nobiliare per aumentare il tragicomicamente declinante prestigio del Cammino
      - hanno disperato bisogno di tale titolo nobiliare per sottrarla (finalmente!) alle giuste critiche
      - hanno il terrore più assoluto che si scopra che la Carmen era una megera arrogante, nemica del sacerdozio, della Chiesa, della fede, del Santissimo Sacramento
      - hanno qualche serio problema con la realtà e la verità, infatti chiamano nientemeno che "blasfemia" le giuste e documentate critiche a sora Carmen.

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    2. A proposito dei dubbi stavo leggendo la storia di Madre Speranza e ho il fondato dubbio che sia una di quelle beatificazioni acquistate ai "saldi". Se ho capito bene il miracolo sarebbe la guarigione da una allergia alimentare... spero non sia così sinceramente mi spiacerebbe una Chiesa nella quale c'è questa pratica simoniaca indecente

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    3. L'ossequio all'autorità della Chiesa non equivale al leccapiedismo e al servilismo. Uno può benissimo restar cattolico senza dover onorare certi soggetti di cui in coscienza non ha molta stima. Per altre figure di santità - "famose" proprio perché c'è un'enorme quantità di testimonianze, a volte addirittura lungo i secoli - è più facile fidarsi. L'unica canonizzazione assolutamente certa è quella garantita da Nostro Signore personalmente al Buon Ladrone. Verso tanti altri santi, avendo visto il bene che hanno fatto alla Chiesa (Francesco d'Assisi, Tommaso d'Aquino...) o la quantità di conversioni e vocazioni che hanno procurato alla Chiesa (don Bosco, padre Kolbe...), diventa facile affezionarsi.

      Lasciamo che i secoli successivi confermino o rettifichino su Madre Speranza; nel frattempo che ci fidiamo di figure semplici ma certe (come Bernadette, come Teresa di Lisieux...) siamo più tranquilli.

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  3. kiko&carmen cmq a parte il tabagismo sono uguali agli altri .... o no ?

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    1. Sono uguali agli altri cosa? Agli altri esseri umani? Ovviamente si. Siamo tutti peccatori e tutti saremo giudicati. Certo, l'aver insegnato ostinatamente fino alla morte delle colossali eresie non è che aiuti la propria posizione. Come ci sono gradi di santità ci sono anche gradi di dannazione.
      Se invece intendi uguali agli altri candidati alla santità allora la risposta è no: sono due eretici, è impossibile considerarli santi e la Chiesa non potrà mai approvare la loro santità.

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    2. Detesto il vizio del fumo, ma vi garantisco che per i «nuovi falsi profeti» è il problema più insignificante.

      Kiko e Carmen hanno inventato una liturgia degli strafalcioni che diseduca i fedeli e li porta addirittura a calpestare il Santissimo Sacramento. Hanno inventato una "fede adulta" che è zeppa di ambiguità, svarioni, eresie, ed hanno accompagnato per una vita intera a sbagliare sempre di più riguardo al peccato, alla grazia, alla devozione, alla carità... Sono venuti nel proprio nome, hanno inventato il Cammino perché volevano sentirsi fondatori di qualcosa, hanno spadroneggiato con arroganza e superbia incomparabili, hanno calpestato in ogni modo il sacerdozio, la gerarchia ecclesiale, i sommi Pontefici. Il tutto pronunciando invano il nome del Signore (non è che a furia di dire "ilsignore-ilsignore" si diventa cristiani).

      Sono tutte cose diametralmente opposte al vivere le virtù cristiane (figurarsi viverle in modo eroico). Fumavano come turchi, ma è una cosuccia da nulla di fronte alla quantità abominevole di anime che il Cammino ha rovinato nella fede e nella vita e (Dio non voglia!) facendole finire tra le fiamme dell'inferno mentre ai funerali neocatecumenali erano acclamate come se fossero sante.

      Per questo il processo di canonizzazione di Carmen è da valutare come una farsa, tenuta in piedi da ricche bustarelle e ricatti sottintesi, e che pur durando a lungo non approderà a nulla, perché non è affatto detto che un processo debba dare per forza il risultato voluto solo dai suoi tifosi.

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    3. Si troverà qualche medico (neocaecumenale, magari?) disposto a dire che era stato lui a consigliare a sancarmen di rasformarsi in una ciminiera ambulante per ragioni di salute?

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  4. Uguale agl'altri Kiko?
    Un individuo, cosa ormai documentata,
    che ha augurato la morte al Papa Benedetto XVl?
    Augurare la morte al Vicario di Cristo in terra, è come augurarsi che Cristo stesso,
    venga crocifisso un' altra volta.
    ---

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  5. Intanto ricordiamo ai lettori del blog che quando i kikolatri parlano di kerygma intendono le prediche di Kiko e Carmen, la loro ripetizione, e le furbate intermedie.

    p.s.: a suo tempo abbiamo anche risposto molte volte alla domanda: perché fra tutti i movimenti vi occupate solo del Cammino?

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    1. A (s)proposito, vi ricordate quando l'ineffabile Gennarini scrisse all'oliatissimo Ryłko per comandargli di spostare la sede della GMG?

      Scrisse che il seminario neocatecumenale di Newark ha "70 ragazzi ma McCarrick ne vuole 120"... eh già, per farci chissà che cosa... oops, forse lo sappiamo: i vizietti di McCarrick gli sono costati non solo la porpora ma anche la riduzione allo stato laicale. McCarrick, l'amicone del Cammino, frequente ospite della Domus che Kiko ha fatto erigere a sé stesso...

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  6. I neocat sono adorabili quando non hanno niente da dire

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  7. Cmq l'incontro dei kikolatri post gmg ,svelerà i nuovi equilibri futuri della chiesa parallela ,vedi successore, progetti archittetonici, invasione della russia della korea delnord ecc ecc ecc

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  8. Ciao nvidiosi lunedì ci sarà l'epopea, vedremo tanti futuri sacerdoti e suore, che ormai nella Chiesa scarseggiano.
    Un fiume di vocazioni che rinnoverà la Chiesa Cattolica , vocazioni utili alla Chiesa non come quelle tradizionaliste che non servono a nulla.

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    1. L'asino ragliante delle 9:13 crede di "trollare" vomitando le solite scempiaggini che non fanno altro che dimostrare la mentalità neocatecumenale.

      Anzitutto ricordiamo che furono i giacobini, nemici della fede e della Chiesa, a stabilire che le suore "non servissero a nulla". Durante la Rivoluzione francese pretesero di chiudere i conventi e di ridare la "libertà" a suore, frati, monaci, restando sgomenti e sbalorditi per il fatto che i "liberati" non approfittassero della "libertà" per darsi alla pazza gioia, ma desiderassero solo vivere una vita di preghiera, silenzio, carità, sacramenti. (Nota: era la fine del '700, dunque erano suore "tradizionaliste", monaci "tradizionalisti", ecc.). Il demonio - quello vero - ha sempre odiato profondamente la vita consacrata tradizionale.

      Nella mentalità neocatecumenale la Chiesa è un'azienda che deve vantare grossi numeri. Il sottinteso è che siccome la Chiesa (un miliardo di fedeli) decresce del tre per cento, mentre il neocatecumenalismo - nei propri slogan - è di mezzo milione di kikolatri e cresce dell'ottantamila per cento (infatti son più di vent'anni che è sempre mezzo milione), allora i fedeli della Chiesa sarebbero nientepopodimenoché "invidiosi" del Cammino e dei suoi vantati numeroni giganteschi. Pertanto, sempre nella mentalità neocat, la Chiesa deve cedere il posto alla fazione "vincente", cioè al Cammino: Kiko voleva che le parrocchie divenissero «comunità di comunità» (sottinteso: "di paganti Decima", cioè i cattolici devono far fare la bella vita ai capicosca del Cammino, ai quali pare orribilmente ingiusto che i cattolici scelgano liberamente come usare i propri soldi, vogliono appropriarsi dei soldi dei cattolici, mostrandosi ancora più avidi dei nemici della Chiesa).

      Nella realtà, invece, lo scopo unico della Chiesa è proseguire l'opera di Nostro Signore. La conversione delle anime non è qualcosa di misurabile, anche se si può intuire da alcuni effetti (partecipazione alle liturgie, numero di vocazioni, stabilità dei matrimoni, numero di aborti, ecc.): il Cammino si è premurato di farsi sembrare grossi tali effetti, anche se sappiamo che sono tutte balle ("divorzio" alla neocatecumenale, "obbligo" di partecipazione alle liturgie, "vocazioni" farlocche, numeroni "ingigantiti", facilità a cadere in certi gravi peccati solo perché Kiko ti ha dato l'alibi del "quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni!", ecc.).

      Intanto ricordiamo che la Chiesa non è un'azienda, e la sua "crisi" oggi non è una questione di organizzazione o di numeri, ma è un intiepidirsi della fede. Per quanto possa dispiacere ai neoca, sono i "tradizionalisti" ad essere in tumultuoso aumento, quanto a fedeli e quanto a vocazioni. E sono in aumento perché i preti vaticansecondisti celebrano carnevalate liturgiche (bisogna comunque ammettere che assai raramente riescono ad essere peggiori di quelle neocat), predicano su terzomondismi, robe veterotestamentarie (a gente che non sa neppure con quale mano ci si fa il segno della croce, non puoi metterti a sproloquiare del Cantico dei Cantici), e robacce woke anziché sui novissimi e sulle questioni di fede... Tali preti moderni si autoriducono a clown, a elementi decorativi (proprio come nel Cammino), non hanno mai tempo per portare la Comunione agli ammalati (ci vuole il prete, perché l'ammalato potrebbe anche aver bisogno di confessione), banalizzano i sacramenti, prendono in giro chi chiede di saperne di più sulla fede (ho visto con questi miei stessi occhi scene del genere e c'è mancato poco che non prendessi a pedate quel parroco), ecc.

      La mentalità neocatecumenale è costruita sulla superbia. Credono di stare in un campionato immaginario dove chi "fa" più cose, chi ostenta più "numeri grossi", chi vanta più attività fatte, salirebbe in cima alla classifica. Parlano proprio come se non sapessero che Nostro Signore scruta i cuori dei singoli e sa benissimo dove vanno a parare...

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    2. Ricordiamo anche che papa Ratzinger si sforzò (inutilmente) di stabilire il principio di "ermeneutica della continuità", cioè di rifiutare l'idea che il Concilio Vaticano II fosse un "punto di rottura" rispetto alla tradizione cattolica. (Il tragicomico paradosso è che praticamente tutti - sia "tradizionalisti" che "modernisti" - lo riconoscono come punto di rottura: "tutti" lo hanno interpretato come tale, ed è inutile che Benedetto XVI tenti di chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati).

      I fautori del Vaticano II affermano (spesso perfino a chiare lettere) che tutto ciò che c'era prima di tale Concilio andrebbe buttato via e sostituito con le robacce moderne. Cioè che la neochiesa conciliare sarebbe profondamente diversa dalla Chiesa "preconciliare". Sono loro stessi a dire che abbiamo una Chiesa diversa da quella che c'era sempre stata.

      Con il Vaticano II sono stati sdoganati nella mentalità pretesca diversi grossi errori. Come ad esempio il rifiutare l'abito religioso e la veste talare (paradossale che ci aspettiamo il poliziotto in divisa, il giudice in toga, il chirurgo in camice, e poi il prete debba essere vestito in modo sciatto ed esibire al massimo una linguetta di plastica al collo e una spilletta del Crocifisso). Come ad esempio il dover spettacolarizzare le liturgie (e dunque anche il non seguire il Messale e i documenti liturgici). Come ad esempio il porre un accento eccessivo su un'imprecisata "esperienza" di vita cristiana, a scapito dell'apprendere la dottrina cristiana e del frequentare i sacramenti (e dunque i preti si stufano di insegnare, e sono diventati ignoranti, e si stufano di celebrare i sacramenti, e sono diventati cinici e approssimativi oltre che consenzienti all'invasione dei laici in cose che spetterebbero al clero, ecc.)

      Di fronte a tale scatafascio (che dovremmo correttamente chiamare "i frutti del Concilio"), tranne quelle poche "isole felici" dove il parroco ha conservato la fede e la dignità, c'è stata o la desertificazione (parrocchie sempre meno frequentate), o il passaggio ai "tradizionalisti" (cioè quelli che come papa Ratzinger pensano che tutti i tesori spirituali "preconciliari" non siano affatto da buttare). Laddove i parroci non hanno banalizzato la liturgia e la dottrina, e hanno conservato la dignità e sono stati sempre disponibili per amministrare sacramenti, nessun fedele ha avvertito il bisogno di passare alla Tradizione (e men che meno al neocatecumenalismo).

      Benedetto XVI lo aveva scritto chiaro e tondo: «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.»

      Ebbene, in troppe parrocchie, quelle ricchezze (spirituali, artistiche, ecc.) "che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa" lungo i secoli, vengono buttate, abbandonate, disprezzate: altro che "dar loro il giusto posto". E nel Cammino si disprezza e si odia ancora di più (tristissima quella foto in cui buttarono via dalla parrocchia appena neocatecumenalizzata tutto ciò che non era "compatibile" col colonialismo kikiano-carmeniano).

      La Tradizione cattolica è per noi "sacra e grande", e la crisi della Chiesa (e, ancor peggio, quel cancro spirituale che è il Cammino), cioè l'intiepidirsi della fede anche nella gerarchia ecclesiale, tenta improvvisamente di "proibircela" e addirittura di "giudicarla dannosa". È proprio grazie a quella crisi che il Cammino ha avuto il suo successo dagli anni Sessanta ad oggi: il Cammino attecchisce solo grazie all'intiepidirsi della fede della gerarchia cattolica.

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    3. Poveretto l'Anonimo delle 9:13.

      Al di là del fatto che chiama "epopea" quello che dovrebbe essere un evento religioso (?), si vede proprio che ha il cervello all'ammasso.

      Nel suo immaginario le vocazioni neocatecumenali, sempreché di vere vocazioni si tratti, sarebbero utili, mentre quelle tradizionaliste sarebbero inutili...

      A me pare il tipico ometto esaltato dall'appartenenza ad un gruppo di cui non capisce minimamente l'andamento.
      Si limita all'esaltazione della sua robetta e, da buon neocatecumenale, all'offesa degli altri e della Chiesa.
      Piccolo.

      Già si stanno diffondendo le immagini e i video degli sguaiati ballonzoli per le strade con le canzonette cantate a squarciagola, che è uno dei primi motivi per cui accettano di andare alla GMG.
      Sembra un rave.
      Gli altri giovani nemmeno li guardano, passano oltre. Sono composti e sorridenti e non è raro vedere immagini di qualcuno in preghiera.

      Il Cammino trema.
      Sono della scorsa settimana gli articoli su Infovaticana e Vida Nueva Digital, intitolati: "Una campagna internazionale contro Kiko Argüello" e "Kiko Argüello ha voluto la morte di Benedetto XVI?", che riprendono un articolo di Silere non possum.

      Un po' in ritardo, ma il video del 2017 a Puerto Rico sta facendo il giro delle testate giornalistiche più importanti e su canali you tube molto seguiti.
      Però su Vida Nueva il video è stato rimosso "dall'utente che lo ha caricato". Pressioni?

      Nulla di nuovo sotto il sole.

      Stavolta però la vedo più dura superare il problema da parte dei neocatecumenali.
      Si legge:

      "Il video viene utilizzato in maniera massiccia per ricordare alcune polemiche di cardinali, arcivescovi e vescovi con il Cammino, per giustificare la chiusura dei Seminari Redemptoris Mater e per preparare un intervento che viene rimandato finché vive Kiko Argüello."

      Allora metto il link anche dell'arrivo dell'idolo all'aeroporto, la sera prima della "confessione" (come viene chiamata in un video you tube) dell'acclamato guru del casino:

      https://www.youtube.com/watch?v=UiSXWQZPqgA

      Meglio leggere anche i commenti.
      Marco

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    4. Sul video sopra citato l'affermazione di Kiko è al minuto 6:58, si sente proprio che Kiko augura la morte al Papa (anche se non conoscete lo spagnolo, sono pochi secondi), e festeggia il fatto che Benedetto XVI abbia abdicato - cioè la conferma che Kiko voleva letteralmente che il Papa si togliesse dai piedi perché il Papa è di ostacolo per Kiko e per il Cammino.

      Dunque Kiko se lo merita questo "effetto Streisand", tanto più che la reazione neocatecumenalizia non fa altro che confermare che il Cammino è grande amico della menzogna.

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    5. @anonimo
      L'unica epopea che vedremo è quella della vostra vanagloria. Ieri alla via crucis c'erano 800mila giovani. Evidentemente erano tutti in gita. Perchè gli unici "seri" siete voi..sì certo..Credeteci.

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    6. Già Anonimo...lunedì sera...sempre e solo per conto vostro. I guppi dei cnc a quest'ora sono ancora lontani da Lisbona e arriveranmo tardi..mentre lunedì arriveranno con ore d'anticipo...
      ...si vefe nei fatti l'importanza che date alle cose.
      E come dicevse Ale, ieri alla via crucis tutti gli sltri erano li, e sono state dette cose molto importanti...anche rispetto slla Croce...ma voi siete gli eletti...che sapete ogni cosa e non avete necessità di ascoltare nessuno se non Kiko.
      Vedrete lunedì che quando parlerà qualche vescovo non lo cagheranno di striscio memtre appena Kiko si avvicina all'ambone...tutti in silenzio.

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    7. La cosa che diverte è leggere tripudio che schifa il cammino, poi peró a volte si sbilancia e capisci che schifa anche tutto il resto della Chiesa, ancorati al passato e rifiutando il CV2 vi dichiarate eretici e fuori dalla Chiesa…

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    8. Mi limito a commentare la grande asineria del commento delle 17:11.

      Benedetto XVI è "ancorato al passato", infatti ha promulgato il Summorum Pontificum e le citazioni che ho indicato sopra provengono dalla lettera di accompagnamento di tale "ancoramento al passato".

      Inoltre il Concilio Vaticano II è un concilio "pastorale". Non ha proclamato dogmi, né condanne. Cioè non impegna la fede (come invece fanno i venti concili ecumenici precedenti). Dunque chi critica il Concilio Vaticano II non può essere eretico. Ed infatti, per esempio, la Fraternità Sacerdotale San Pietro (FSSP) ha nei suoi statuti (approvati da Benedetto XVI nel 2006) la possibilità esplicita di criticare il Vaticano II.

      Coloro che credono che il Concilio sia un dogma, sono gli stessi che credono che i venti concili precedenti non valgano nulla, gli stessi che adoperano l'aggettivo "preconciliare" come insulto. Cioè sono proprio loro gli eretici.

      p.s.: è solo perché Carmen blaterava «gli ho servito [a Kiko] il Concilio su un piatto d'argento» che i kikolatri blaterano di Concilio di qua e Concilio di là. Credono di essere l'espressione del Concilio, anche se lo stesso testo del Concilio li contraddice. Ad esempio nella costituzione Sacrosanctum Concilium raccomanda di conservare il latino nelle liturgie, dare al gregoriano il primo posto nei canti liturgici, eccetera. Proprio ciò che i kikolatri non fanno mai.

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    9. Fra parentesi, comunemente si motteggia così: «il Concilio? le cose buone non erano nuove, e le cose nuove non erano buone».

      Sempre fra parentesi, il Concilio non ha richiesto la "comunione sulla mano", non ha richiesto di "girare gli altari", non ha richiesto di abbandonare l'abito ecclesiastico, eccetera. Un mucchio di emerite vaccate postconciliari non le ha volute il Concilio, ma i suoi fautori, i suoi sedicenti interpreti, i suoi sedicenti "applicatori".

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    10. Senti la faccia di bronzo. Segui un eretico conclamato, palesemente scomunicato latae sententiae e hai il coraggio di venire qui a sparare le tue vaccate?

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    11. Non si possono liquidare questi argomenti ( completamente fuori dal contesto del blog ) con questa superficialità.

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  9. A proposito dei numeri delle "alzate", un piccolo promemoria.

    Anzitutto ricordiamo ai lettori che quando ci sono le adunate oceaniche neocatecumenali, i numeri vengono sempre ingigantiti e poi viene pure aggiunto uno zero. Quando tredici (diconsi tredici) neocatecumenali andarono a strimpellare le canzonette kikiane a Sion in Svizzera, davanti agli alloggi dove Giovanni Paolo II veniva ospitato, le cronache neocatecumenali riportarono non tredici ma trenta, anzi, eran trecento neocatecumenali giovani e forti... che la smisero solo quando si beccarono un rimprovero. Non dev'essere bello neppure per il Papa tentare di riposare mentre dei kikolatri ti fanno la serenata coi canti di Kiko grattugiati sulla chitarrella (e per giunta urlati anche nel megafono).

    Si può poi notare, dai numeroni delle presenze, come la cerimonia kikolatrica delle "alzate" produca sempre un numero di "alzati" compreso fra l'1,5% e il 3% dei presenti. Quando commentai ironicamente le "diecimila alzate", ci andai vicinissimo (il totale alla GMG di Madrid fu di novemilaseicento e rotti).

    Quindi, quanto alla prossima "post-GMG kikiana" di Lisbona, vi invito a confrontare il numero di presunte presenze (pur gonfiato), col numero di "alzate" che vengono vantate (pur gonfiato) e a verificare la percentuale. Come diceva l'articolo citato (da neocatecumenalissimo autore pubblicato sul neocatecumenalissimo Korazym) a proposito dell'adunata kikolatrica di Montorso: «Certo, fra i tanti che all'appello di Kiko (“Se qualcuno si sente chiamato dal Signore venga qui”) si sono “alzati” si notano anche bambini di poco più di sette anni, e facce che danno l’impressione più di scherzare che di fare sul serio...».

    Dunque non solo dovete drasticamente sgonfiare il numero delle presunte "alzate", non solo dovete drasticamente ridimensionare il totale per toglier via i "bambini" e le facce "che scherzano", ma dovete anche drasticamente tagliare la percentuale di coloro che anche riuscendo a iniziare un percorso, non arriveranno mai alla consacrazione religiosa o all'ordinazione sacerdotale (cioè la vocazione non ce l'avevano, nemmeno per il kikismo-carmenismo).

    Ah, lo stesso neocatecumenalissimo autore di quello stesso articolo, scriveva che a Montorso: «...2mila ragazzi e 1200 ragazze, dice Kiko, e per quanto lui abbondi un po’ (erano molte centinaia, e probabilmente nell’ordine di un migliaio complessivamente)...» E chi ci dice che la stima del "migliaio complessivamente" non sia a sua volta abbondata un po'?

    È lo stesso Kiko che spara menzogne colossali, e voialtri kikolatri gli credete (come il sullodato neocatecumenalissimo giornalista) pur sapendo che Kiko sta "abbondando un po'" (cioè sta almeno triplicando).

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    1. Sì, come il premietto che vinse a 20 anni.

      Ha sparato cifre da capogiro, tanto da farlo diventare ricco...

      E invece, con quella cifra, all'epoca ci si poteva comprare sì e no un televisore.

      Ballari ne ho conosciuti, ma ballari pubblici come Kiko nemmeno uno.
      Marco

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  10. https://www.youtube.com/watch?v=CzFkaNFqFx0 cooming soon kikoshowing

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  11. Intanto ricordiamo ai lettori che la biografia della Carmen Hernández è stata accuratamente ripulita, poiché nel Cammino credono che il titolo di santità si possa fabbricare affastellando inganni e menzogne.

    Dopotutto al furbo Sankiko Santargüello è bastato fabbricarsi un clero su misura...

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  12. Il cammino è una pacchia per pochi ed una dannazzione per tanti !

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  13. Caro By Tripudio se e' per questo nemmeno il Concilio di Trento aveva detto quello che poi fu fatto dalla commissione che promulgo' il messale di Pio V, i concili dettano le norme generali non entrano nello specifico, la comunione sulle mani e il modo più antico di distribuire la comunione, la comunione sulla lingua come norma risale solo al Concilio di Trento, nel primo millennio non esisteva.

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    1. Questo argomentare alla carlona (dovremmo dire alla kikona-carmenona, vista la riconoscibile malizia neocatecumenale dell'autore) non è un servizio alla verità, per vari motivi:

      - "antico" non significa "automaticamente buono per oggi"; se per innumerevoli secoli la Chiesa ha stabilito di non usare una modalità "antica", non puoi essere così stupidamente arrogante da dire che tu hai ragione e la Chiesa per innumerevoli secoli avrebbe avuto torto;

      - il Messale "di Pio V" non fu niente di nuovo, fu solo la conferma di ciò che era già in vigore almeno dal VI secolo; Pio V abolì solo le liturgie che non erano in uso da almeno due secoli;

      - Pio V stabilì un «indulto perpetuo» su quella liturgia, che perciò non può essere "abolita", "proibita", o "ritenuta dannosa"; ed infatti nemmeno Paolo VI, nel 1969, osò vietarla; Benedetto XVI ricordò che non era mai stata abolita; Francesco ha posto recentemente delle limitazioni (tanto risibili quanto discutibili) ma non ha argomenti per promulgare una costituzione apostolica che con autorevolezza contraddica e annulli quella di Pio V;

      - la Comunione "sulle mani" è un indulto temporaneo di alcune conferenze episcopali, tollerato dagli ultimi Pontefici (ma né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI hanno mai dato "sulle mani"; solo Francesco, e solo in questi ultimissimi anni, ha occasionalmente amministrato "sulle mani"; nulla esclude che un futuro Papa, stufo degli abusi, dei sacrilegi, della faciloneria, della perdita di fede nel Santissimo Sacramento, possa vietarla definitivamente, e le conferenze episcopali che l'hanno autorizzata dovranno immediatamente adeguarsi);

      - la Comunione "alla bocca" è di origine apostolica; è un gesto che fece Nostro Signore stesso, che intinse un boccone e ne diede da mangiare a Giuda Iscariota (cfr. Gv 13,26), che sebbene avvenuto per rispondere alla domanda "chi è che tradirà?", è stracarico di significato teologico (la Comunione è il Signore che si dona a te, è il Signore che prende iniziativa, è Nostro Signore che te lo consente di fronte a un tuo desiderio, non è un "andare a prendere il gettone di presenza"); è da furbetti e mentitori insinuare che fosse sempre e ovunque nei primi secoli "solo sulle mani";

      - non fatevi turlupinare dalle frasi a effetto tipo "nel primo millennio non si faceva così": come per altri argomenti (ad esempio le confessioni pubbliche), serve per far credere che in tutta la Chiesa e in tutto il primo millennio (cioè metà della sua storia) sarebbero avvenute robe che invece sono storicamente documentate essere di pochi decenni (o pochissimi secoli), di poche diocesi (o pochissime comunità cristiane), e di pochi casi sporadici (cioè non "sistematicamente" ma solo "occasionalmente").
      Coloro che blaterano "nel primo millennio si faceva questo anziché quello" stanno concettualmente dicendo che "nel primo millennio tutti vincevano i milioni al gratta e vinci": fingono di credere che una cosa "occasionale, sporadica, poco diffusa, poco probabile" sarebbe invece stata la regola della Chiesa universale... solo perché a loro oggi fa comodo crederlo. Non vogliono la verità, vogliono solo la comodità del momento.

      Ricordiamo infine l'agevole libretto Comunione sulla mano? NO! che un gruppo di laici, in seguito alle catechesi di padre Zoffoli sul sacramento dell'Eucarestia, fece circolare a proprie spese nella diocesi di Roma prima e dopo la nefanda approvazione della CEI (avvenuta nell'estate 1989) che approvò in Italia la Comunione "sulle mani". Tale approvazione, ricordiamolo, avvenne dopo che il cardinal Siri morì... e passò con una maggioranza risicatissima (solo un voto in più del minimo ammissibile).

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    2. Che poi torniamo sempre allo stesso punto:

      - mentalità cattolica: "cosa posso fare per avvicinarmi ancor più a Nostro Signore?"

      - mentalità neocatecumenale: "che trucchetto posso escogitare per far sembrare lecite le mie furbate?"

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  14. "Ai potenti non basta erigere la propria statua. Alle grandi imprese di oggi non bastano i profitti: vogliono l’adorazione della statua, la devozione al marchio, la genuflessione di fronte alla merce, la fedeltà del consumatore. Eppure la Bibbia ce lo aveva detto e oggi lo vediamo chiaramente: togliere Dio dall’orizzonte della storia non significa eliminare l’immagine di Dio dal mondo, significa solo moltiplicare le statue, gli idoli, gli adoratori di feticci. Perché se il capitalismo fosse soltanto una faccenda di soldi non ci avrebbe occupato da tempo il tempio dell’anima. "

    Invece della statua, Kiko si è fatto erigere la Domus e al posto di Dio ha messo il cammino.

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  15. Intanto, testimonianze da Guam: «Ho lasciato il Cammino... Quanto alle "Decime", non è vero che aiutano i "poveri" della comunità. Lo abbiamo scoperto quando abbiamo avuto bisogno di aiuto, per problemi di salute...» (in USA e territori collegati, la sanità è "privata", cioè costa sempre un botto, specie se la copertura assicurativa decide che non può coprirti uno dei casi). «Ci hanno sempre detto che eravamo tutti fratelli e noi ci avevamo creduto, per poi scoprire che non è così. Le "Decime" vengono usate per i fiori e altre faccende, ma NON per i fratelli in difficoltà... Ora sono due anni che non siamo più in comunità, e ci siamo rimessi finanziariamente a posto perché non abbiamo più 4-5 incontri settimanali in cui si mollano soldi... Ricordo i nostri responsabili che quando organizzavano una convivenza si prenotavano la [più costosa] suite dell'hotel...».

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    1. Mi ricordo anche io come alla fine, poco prima che dessi il ben servito, le decime fossero dirottate per le varie spese della comunità, la manutenzione delle sale e il saldo di vari debiti contratti con molte strutture ricettive. Il cammino è una efficiente macchina mangia soldi.

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    2. Notate come la faccenda della "Decima per i poveri della comunità" faccia parte di quelle numerose e deliberate menzogne dei cosiddetti "catechisti". Letteralmente il "cognitive restructuring" in atto.

      E se anche non conosci il metodo del cognitive restructuring, resta il fatto che quando ti accorgi della menzogna, crolla tutto il castello di carte: "siamo fratelli, siamo fratelli", e poi al momento del vero bisogno non sei un fratello, anzi, sei un elemento di disturbo.

      E così va a finire che in tantissimi che avevano seguito fedelmente il Cammino lo abbandonano perché non se la sentono di essere ipocriti, non reggono più l'idea che il Cammino li ha truffati, fin dall'inizio, e ripetutamente, coscientemente, sistematicamente.

      E i capicosca della setta, mentendo, diranno che "il Cammino non fa per lui", cioè faranno il solito gaslighting neocatecumenale, quella violenza psicologica intesa a indurre gli adepti a dubitare della propria stessa memoria, della propria stessa percezione delle cose, affinché la colpa di qualsiasi cosa sia sempre del singolo e mai del Cammino o dei suoi capicosca.

      Per questo, per andare avanti nel Cammino, occorre o un'enorme ipocrisia (recitare la parte, pur facendo i propri porci comodi), oppure un diventare dei robot lobotomizzati che ubbidiscono ad ogni ordine, anche contraddittorio, anche se fino a un minuto prima era stato comandato il contrario. Dopotutto, come dicevano sempre i «nuovi falsi profeti» Kiko e Carmen, «l'ubbidienza al catechista è tutto».

      Non dovete capire, dovete solo ubbidire, anche di fronte ad assurde contraddizioni, vi tocca solo ubbidire: siete pedine da spostare su una scacchiera, siete sacchetti di denaro da svuotare fino all'ultimo centesimo. Nel frattempo, per distrarvi, vi faranno blaterare di Bibbia, di centopiazzate, di Giemmegì, di convivenze di riporto della pettinatura, di Kiko nominato consultore del Cammino per l'ennesima laurea honoris causa appena comprata, eccetera.

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  16. La GMG si sta concludendo, mi viene da ripensare a Caredda, al suo articolo onesto sulle "alzate" e al fatto che lo fecero sparire. Mi domando la megera Carmen e il luterano Kiko come avranno aggredito il povero giornalista dopo aver letto quanto aveva scritto. La santa di categoria superiore, con quel bel carattere amabile..... Subito dopo essere uscito, nel 2015 gli itineranti blasonati catechisti dei miei genitori chiamarono mia madre e le fecero una pressione incredibile perché smettessi di criticare pubblicamente il cammino, soprattutto di denunciare la natura protestante del movimento e gli errori nelle catechesi. Li obbligarono a "sgridarmi", e cercarono di spingermi a ritrattare e a cancellare i commenti scritti sui forum e pagine procammino.
    Questa sarebbe la santa, questo sarebbe il movimento cattolico. Una squallida setta tenuta insieme dall'abuso. Questo è il vero frutto del cammino. Diretta conseguenza della spiritualità diabolica di Carmen Hernandez.

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    1. Storie del genere sono all'ordine del giorno.

      A me è capitato il contrario, in quanto ero padre e non figlio.
      I catechisti blasonati erano i miei e quando io e mia moglie uscimmo la fecero pagare ai nostri figli.
      A una in particolare fecero delle cose di una cattiveria inaudita, mentendo e calunniando presso le alte sfere. Ha subito conseguenze orribili.

      Adesso quasi tutti i miei figli sono usciti dal Cammino, dopo le prime resistenze per non perdere ambiente e amici.
      Intanto io e mia moglie continuiamo la nostra campagna con i due rimasti, non perdendo occasione per mostrare l'estraneità del Cammino alla Chiesa, infischiandocene se i loro coniugi appartengono a famiglie neocatecumenali doc.

      I catechisti, per contro, con uno tengono la mano pesante perché si accorgono che sta lì solo per convenienza sociale, avendo perso ogni ossequio verso di loro e la loro dottrina.
      Con l'altro, di carattere più influenzabile, fanno il contrario. Lo riempiono di compiti e responsabilità, di modo che si leghi sempre di più alla comunità.

      Ne hanno cercate di tutte per riportarci al Cammino. Ci provano anche ora, ogni volta che li incrociamo in qualche occasione a cui non possiamo mancare per motivi familiari.
      Forse credono di avere ancora un ascendente su di noi, non avendo capito che ormai per noi non rappresentano più nulla, se non tutte le cose sbagliate, false e cattive che ci avevano inculcato, insieme a una buona dose di rappresaglie molto pesanti quando cominciammo a manifestare i nostri dubbi.
      Marco

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  17. https://www.youtube.com/watch?v=CzFkaNFqFx0 ( pronostici,scomesse,novità) ? secondo voi ?

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    1. Si direbbe che i kikolatri siano disperatamente a caccia di spettatori per la cerimonia kikolatrica. Come se avessero paura che i fratelli delle comunità neocatecumenali preferiscano godersi le vacanze anziché incollarsi davanti a youtube per far numero e applausi virtuali...

      Il pronostico l'ho già fatto, da tanti anni si è sempre rivelato azzeccato: anche stavolta, quando annunceranno il numero dei presenti e il numero degli "alzati", vedrete che quest'ultimo corrisponderà a una percentuale compresa fra l'1,5% e il 3% dell'altro. Ma questo succede solo perché i cosiddetti "catechisti" hanno già comandato ai singoli di "alzarsi". Hanno già prestabilito la sceneggiata. E perfino la claque di "bambini" e di "facce che chiaramente non hanno intenzione di fare sul serio".

      Poi, come ogni anno, Kiko sparerà qualche nuova, tremenda vaccata (vedi esempio).

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    2. Una cosa lascia pensare...finiti i tempi delle dirette in TV su Sat2000. E non credo sia un problema di costi.
      I giorni scorsi si sono alternati in studio rappresentanti di vari movimenti così come nelle interviste "dal campo". Di loro nessuna traccia.

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  18. By Tripudio quando vuoi ti insegno il messale Tridentino, l'ho studiato, al contrario di te che spari cazzate a ruota libera.

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    1. Lo hai studiato dagli Orientamenti di Kiko e Carmen?

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    2. Questo è parente di Leonardo che come lui o campa col cammino o è un co o un pi.

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    3. Ormai siamo abituati alla tattica del «non è come dite voi ma non spiegherò il perché».

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  19. Da queste parti i kiko parlano già di 150 centocinquantamila kiko, se hanno imparato dal loro padrone a moltiplicare ed esagerare le cifre reali.

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  20. Anche se lo fossero ( e non lo saranno ) sarebbero al max il 10% di quanti hanno fatto la GMG. Se non ci fosseeo stati messuno se ne sarebbe accorto.

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  21. Si hanno notizie di gruppi che "inspiegabilmente" non riusciranno ad andare all'incontro con Kiko.
    Mi immagino la delusione dopo essersi imbarcati in spese folli con quello scopo.

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    1. Sì sì, come i vescovi.
      "Alcuni non sono potuti entrare"...

      Beato chi ci crede.
      Il palco è pieno di gente a caso e non c'è posto per "alcuni vescovi"...
      Il problema per loro è che questa volta le presenze ecclesiali sono ridottissime.

      Intanto il patriarca di Lisbona dorme mentre parla Kiko e Kiko, in perfetta linea col personaggio, durante la Parola si fuma due sigarette a distanza di pochi minuti l'una dall'altra.

      Se volevano che tutti entrassero, avrebbero scelto un luogo più grande.
      Ma sapevano già di essere pochi, le iscrizioni andavano fatte in anticipo. Meglio un luogo sottodimensionato che grandi spazi vuoti.

      Altro che "non sono potuti entrare"...
      Questa GMG, dal punto di vista neocatecumenale, è un flop.
      Noiosissima.
      Nemmeno la sfilata dei preti sul palco (non si capisce a quale scopo) è riuscita a dare verve.
      Un mortorio.

      Patetico e noioso Kiko che legge per troppo tempo, tanto che a un certo punto tocca dire: Potete applaudire!"
      Eh già, dopo un'ora di lettura, ancora nessun applauso...

      Sono 75 mila?
      53.000 circa seguono in diretta nelle varie lingue su youtube (ma dopo la pappardella di Kiko il numero subito decresce).
      Totale 128.000 mila neocatecumenali interessati all'evento (fossero veri i numeri).
      E gli altri circa 1.400.000 neocatecumenali nel mondo che fanno?
      Dormono o se ne fregano?
      Marco

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  22. Che bello vedere Kiko con la badante!
    ---

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    1. Terribile, letto TUTTO, anche le ammonizioni alle chiamate.
      Di un freddo epocale, e non solo perché leggeva, anche il Papa ha letto eppure, e poi gli occhi...vuoti..persi nel vuoto.
      Leggeva con il tono di uno che legge cose che non gli appartengono, mai una pausa per aggiungere una enfasi a braccio, un "automa" pilotato e supercontrollato ( Ascension un gendarme ).
      L'unica botta di vita quando si è ribellato per cantare ( da schifo ).

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  23. Kiko non parla a braccio, padre mario seduto David che schittara ORAMAI SIAMO ALLA FRUTTA

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  24. terminato l'evento GMG Kikiano devo dire che non c'è stato tutto questo cambiamento generazionale nel filmato si vedono la maggior parte famiglie con giovani bambini e qualche catechista o adulti con capelli grigi o bianca manca proprio la faccia d'età dai 30 - 16 come invece vista nella GMG con il Papà. Il Kerigma di Kiko è il suo classico e discutibile. Padre mario era meglio che non parlava visto che ha toccato un tema estremamente delicato "quello delle apparizione spaziando dalle apparizioni di fatima a quelle mondiali al drago e la lotte con donna...per poi fare una storia di vita morte e miracoli del cammino, concilio vaticano secondo. delle prime comunità e del 68'....il problema che siamo nel 2023 come sempre nessun riferimento alle future generazioni e vabbeh." Si è salvato meno male mettendoci una pezza il Cardinale parlando della compassione di Cristo (e misericordia). L'unica cosa che mi è dispiaciuta la frase "Il Papa semina e noi raccogliamo" 1. Tecnicamente raccoglie solo Dio.

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    1. Lo "spiegone" sulla visione intellettuale veramente a rischio boomerang, prima o poi "tanto và la gatta al lardo...".
      Ancora più interessante la postilla di Mario sull'argomento "leggo perché altrimenti ci sarà qualcuno che poi..."

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  25. Cmq mi dicono che paga per andare a gerusalemme sara? rimborsato in caso di un imprevisto è vero ?

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  26. Chiedo scusa, ma non riesco a capire perché bisogni trovare ad ogni costo qualche cosa che vada contro il cammino. Se viene da Dio; nessuno potrà fermarlo, se viene dagli uomini, morirà da solo.
    grazie.
    Giovanni

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    1. Il trucchetto del citare a sproposito l'affermazione di Gamaliele parte dal falso presupposto secondo cui sarebbe impossibile dimostrare che il Cammino non viene da Dio e dunque entrambe le posizioni (favorevole e contraria) sarebbero legittime, e perciò occorrerebbe aspettare che la risposta la dia il tempo, col sottinteso che finché il Cammino non si estingue uno dovrebbe ancora dubitare della propria opinione.

      Invece qui non si tratta di opinioni, ma di dimostrazoini.

      E la dimostrazione delle eresie del Cammino Neocatecumenale è stata fatta ripetutamente, e da parte di soggetti molto più validi di noi che collaboriamo a questo blog. Per di più abbiamo assistito ad un oceano di testimonianze su quel che davvero dice e fa il Cammino, a dispetto della "propaganda kikiana". Anche volendo porgere orecchio a solo un centesimo di tali testimonianze (e di tali dimostrazioni), se ne deve onestamente dedurre che il Cammino davvero contiene eresie, ambiguità, arroganza, idolatrie, disubbidienza alla Chiesa, malvagità contro i fratelli specialmente più piccoli e indifesi... e tutte queste cose discendono direttamente dai due autoproclamati "iniziatori" spagnoli, non sono "inquinamenti esterni" o "malintesi".

      Dunque è disonesto tentare di buttarla a tarallucci e vino citando l'espressione di Gamaliele. Il Cammino non viene da Dio, ma dal demonio, e i suoi autonominati "iniziatori" lungo tutta la loro vita non hanno cercato Dio ma solo la propria gloria terrena nominando invano il nome del Signore.

      Più pontefici, di diverse sensibilità, hanno fatto buon viso a cattivo gioco, sperando nel buon cuore dei fratelli più piccoli, ma invano. Il Cammino non ha accettato le correzioni, il Cammino non ha accettato la mano tesa, il Cammino ha fatto di testa sua - e fatto la guerra ai vescovi che non lo appoggiavano e messo i Papi di fronte al fatto compiuto -, perché il Cammino è idolatria, per sé stesso, e per i due autoeletti "iniziatori".

      È inutile riempirsi la bocca di "ilsignore-ilsignore", se non si è messo minimamente mano alle gravi ingiustizie, spirituali, materiali, sacramentali, liturgiche, dottrinali, familiari, vocazionali, ecc., che il Cammino ha sempre compiuto e continua infaticabilmente a compiere calpestando la fede, la speranza, la carità, e qualsiasi cosa sia genuinamente cattolica.

      E comunque non è ragionevole dover aspettare la fine del Cammino per poter dire che non veniva da Dio. Se un fratello di comunità è già morto, non può certo presentarsi al giudizio divino urlando: «ehi, Tu, ma come ti permetti? noi eravamo approvati, avevamo lo Statuto, facevamo le alzate alla Giemmegì, e finché il Cammino restava in piedi bisognava applicare il trucchetto della frase di Gamaliele! ma come osi, Signore? Tu giudichi!»

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    2. Che poi l'episodio in cui Gamaliele dottore della legge si alza nel sinedrio (At 5,33-41) per pronunciare quelle parole, parte dal presupposto che non si potevano mettere a morte Pietro e gli altri perché non c'era alcun crimine, e cita esplicitamente Téuda, Giuda il Galileo e altri agitatori che si spacciavano per Messia, e che avevano tutti fatto una brutta fine alla prima difficoltà.

      Ma il Cammino ha notoriamente inquinato liturgia e dottrina, per non parlare delle malvagità commesse al suo interno. Dunque il Cammino non può essere paragonato agli innocenti Apostoli che annunciavano il Vangelo. E comunque gli Apostoli vennero oltraggiati e fustigati, e invece di minacciare querele come fanno i capicosca del Cammino, "se ne andarono dal sinedrio lieti"...

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  27. 2000 ragazzi 1500 ragazze schiattate dalla rabbia vero?State schiumando rabbia!Che trionfo!!

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    1. Come sempre siamo fra l'1.5% e il 3% del totale. Ci si potrebbe scommettere.

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    2. Che poi l'alzata davanti a Kiko non corrisponde a vocazione ma solo a vantarsi pubblicamente di iniziare un percorso di verifica vocazionale nel nome dell'idolo Sankiko Santargüello. (Chiaro? le vocazioni cattoliche cominciano nella discrezione, mentre le presunte vocazioni neocatecumenali cominciano con la superbia e l'idolatria).

      Inoltre quantità non significa qualità. C'erano tanti preti indegni, in Francia, quando Nostro Signore si degnò di chiamare alla santità il curato d'Ars. E quest'ultimo rispose davvero alla chiamata, senza doverla far "celebrare" in un rito kikolatrico delle alzate.

      p.s.: qualità significa anche che la Chiesa riguarda la santità dei singoli, non i numeretti di un'immaginaria classifica di chi ha più preti e più suore. L'unica vera fede dell'unica vera Chiesa, è tale perché garantita dal Signore, non perché i cattolici siano numericamente la maggioranza nella classifica delle religioni. Una maggioranza, in quanto tale, non detiene la verità (vedasi ad esempio la folla che gridava "crocifiggilo", tutta compatta nel consenso, democratica nella decisione, numerosa di quantità).

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    3. Se fosse reale, i RM sarebbero pieni..

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    4. Anonimo 8 agosto 2023 alle ore 09:06
      2000 ragazzi 1500 ragazze schiattate dalla rabbia vero?State schiumando rabbia!Che trionfo!!
      ---
      Si, salivazione zero...
      3500 ragazzi, ragazze, bambini e
      bambine, che potrebbero tranquillamente fare i generici e le comparse in qualche "colossal" a
      Cinecittà.
      ---

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    5. Ma fatela finita, ragazzini di 11 anni, signori sopra i 50,gente a caso. Siete alla frutta. Il 98% di quelli nemmeno raggiungerà il seminario è quei pochi serviranno Kiko non la Chiesa . È finita, ciccio.

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    6. Trionfo ( ammesso che ci sia ) di chi sarebbe scusa?
      I numeri poi sarebbero da dimostrare, la questura da il numero di partecipanti ad un evento alla fine dello stesso facendo le valutazioni del caso. Voi siete gli unici che in trenta secondi siete in grado di fornire i numeri esatti.
      E se te la devo dire tutta, considerato che a colpo d'occhio non c'era differenza tra maschi e femmine mi vine spontaneo chiederti come mai differiscono di 500? Seconda riflessione ma a chi interessa realmente il numero esatto? Statistiche? Guinness? mah.

      n.b.
      patetiche le scene idolatriche dei maschietti urlanti Kiko Kiko subito dopo aver ricevuto la benedizione dal patriarca.

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    7. Ultima cosa, perché dovremmo schiumare di rabbia?

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  28. Tu sei il più bello
    o Kiko Arguello
    dei Figli di Adam
    e noi ti adoriam
    tu sei la luce
    che il Cammino conduce
    ai suoi immortali destini
    per la gioia di grandi e piccini

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  29. Il sito ufficiale del Cammino comunica che i giovani della Gmg che hanno partecipato all'incontro con Kiko, Ascension e p. Mario il 7 agosto erano circa 75000. A voi del blog che numero risulta?

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    1. Ai neocatecumenali piace sparare Grossi Numeroni, ovviamente senza mai citare una fonte, men che meno una fonte indipendente.

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    2. Stavolta quelli del Cammino sono stati sbugiardati sulla loro gonfiatura dei numeri dai concerti avvenuti a luglio nello stesso luogo dell'incontro vocazionale neocatecumenale.

      Harry Styles, evento previsto su larga scala, circa 60.000 persone.
      Metallica, circa 50.000 persone.

      Le foto dei concerti di queste star mondiali mostrano il pienone.
      Come sarebbero potute entrare altre 15.000 persone per l'incontro neocatecumenale, per giunta con lo spazio occupato anche da tende e passeggini?
      Marco

      PS. Le "alzate" sono uno spettacolo, come anche ha detto Kiko o Pezzi, non ricordo chi dei due.
      Roba da esaltati presi dall'euforia del momento e dall'inculcato privilegio che "Dio, tra tutti, ha scelto/eletto proprio te!".
      Molto più facile rendersene conto dai pianti di certe ragazze, proprio come quando un fan viene a contatto con l'idolo e si emoziona fino alle lacrime, oppure dai saluti dei bambinetti più piccoli saliti sul palco per protagonismo o induzione. Tarallucci e vino.

      Nel cattolicesimo non esistono le "vocazioni di massa", la vocazione è una delle cose più private ed individuali che esistano.
      Nel mondo, invece, esistono "scioperi di massa", "società di massa", "manifestazioni di massa", "proteste di massa"...
      Sarebbe come se, dopo aver martellato tutto il tempo sulla vocazione al matrimonio, chiedessero di salire sul palco a chi sente di essere chiamato alla vita coniugale.
      In quel caso sembrerebbe strano, ma è la stessa cosa che accade per le vocazioni neocatecumenali al presbiterato.
      La spettacolarizzazione della vocazione.
      Poi, come tutti sappiamo, pochissimi arrivano al sacramento altrimenti ad oggi, con tutti i numeroni che hanno sparato alle GMG e non solo, non potrebbero esserci soltanto 2.000 preti neocatecumenali nel mondo (in 36 anni).

      Elimina
  30. Premetto che sono stato 47 anni nel cammino in una delle 3 città italiane catechizzate da Kiko e Carmen. Entrai con mia moglie nei primi anni 70 ed ascoltai l’annuncio direttamente da loro (non c’era Mario ma Cuppini). Dunque conosco bene il “marchingegno” (anche se non ho mai ricoperto alcun “ruolo”) così come conosco (e conoscevo, tanti sono morti) perfettamente molti dei “grandi” della primissima ora.

    Ieri ho seguito la diretta YouTube perché avevo qualche nipote a Lisbona ed ero curioso.

    Il cammino ormai è un girotondo ammuffito. Kiko e Mario non reggono più com’è naturale. Lo dico per esperienza: ho più o meno la loro età (un po’ di meno) ed anch’io sono stanco, stanco anche di uscire la sera ed andare in eucarestia o alla parola o ai garanti… preferisco la messa sotto casa o vedere un film con mia moglie o andare a cena con una delle mie figlie e famiglia. Fa parte del ciclo della vita. Non ci fulmina nessuno.

    Tra i “vip” comunque ho visto i soliti volti storici più che altro della “sponda italiana” (spagnoli e portoghesi catecumeni di Kiko ne ho conosciuti ma non saprei riconoscerli ora come ora e per di più in video): ho visto eusebio, mattia, Rino, o malley, segundo tejado che ha letto il vangelo, Gianvito, mi pare aver visto Stefano gennarini ma non Giuseppe, così come non ho visto Giampiero Donnini o Francesco Voltaggio figlio o Silverio e tantissimi altri..insomma gente che normalmente stava alla destra di Kiko). Strano. Certo tanti “grandi” che erano lì sono morti…penso a Toni spandri, Blázquez, Serrat, Pino Fusca, ai coniugi Cottone, a scicchitano, a morfino…

    In compenso mi è parso di vedere come un “riciclo” di “personaggini satellite” (preti ma anche laici sposati e non) che ormai si aggirano attorno alle carcasse di questi di cui sopra . Nella speranza di? Boh.

    Insomma scusate, dopo il video sono rimasto un po’ così..turbato ma soprattutto triste…volevo condividere con voi…era tanto che non entravo…cerco di seguirvi… soprattutto da quando non ne faccio più parte (sempre per pura curiosità ed anche un po’ per riderci su).

    Grazie per avermi letto.

    Vincenzo

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    1. Ti ringraziamo Vincenzo per la tua preziosa testimonianza. Chi come te ha avuto il coraggio di allontanarsi dal Cammino dopo tanto tempo per quanto mi riguarda merita rispetto. Se vorrai condividere ricordi e pensieri puoi farlo inviando una mail dalla redazione del blog.
      Un abbraccio.

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    2. Giuseppe Gennarini e consorte c'erano eccome.
      Potevano mancare?
      Se ne stavano in prima fila coi big, poco dopo Kiko e compagni.

      Nella stessa fila c'era anche il Donnini accanto al Pasotti.
      C'erano anche Metola e consorte.
      Il vescovo Baldacchino, ossequioso verso Kiko come un bambinetto.
      Potrei sbagliarmi, ma la voce del traduttore in italiano mi pareva quella di Francesco Voltaggio.

      Insomma, il clan è sempre quello.

      A dimostrazione della "numerosità" dei kikos all'incontro vocazionale, metto il link ad alcune foto reperite nella pagina facebook del Comune di Oeiras, sede della kermesse.

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=667793012047584&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=667792938714258&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      Laddove si vedono chiazze verdi, sono spazi non occupati. Non erano pigiati come sardine. Stavano belli larghi coi loro passeggini e le loro tende a prender posto.

      Sottolineo pure una particolarità poco nota sulle polemiche dei costi per l'allestimento, oltre 2 milioni e mezzo di euro:

      https://paginaum.pt/2023/08/07/jornada-mundial-da-juventude-em-alges/

      Si tratta di 14 contratti orali (niente di scritto) fatti all'ultimo minuto.

      L'articolo si concentra sull'incontro del Papa con 25.000 volontari, avvenuto il giorno prima di quello di Kiko, ma a lume di naso la faccenda è più neocatecumenale.
      Sempre dalla pagina facebook del comune di Oeiras si vedono anche le foto dell'incontro col Papa e come si può notare l'allestimento è completamente neocatecumenale.
      Quel palco doveva servire ai neocatecumenali, più che al Papa, il quale poteva benissimo incontrare i volontari anche al Parco del Tago-Trancão, dove si sono concentrati investimenti per diversi milioni e si sono svolti altri incontri, compresa la Veglia.
      Anche l'incontro vocazionale del Cammino si sarebbe potuto svolgere lì.
      Ma no, loro si sono fatti un palco privato che è stato sfruttato anche per l'incontro del Papa coi volontari.

      Così gli oltre 2 milioni e mezzo spesi senza trasparenza né contratti scritti, a chi si riferiscono?
      Non al Cammino Neocatecumenale?

      Le foto di domenica 6 agosto infatti mostrano il Papa davanti ai dipinti kikiani, quasi come una propaganda:

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=667380532088832&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=667380485422170&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=667380418755510&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=667379918755560&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      Curiosa questa, di una Messa di sabato 5 agosto sulla pagina del comune di Oeiras. Allestimento neocatecumenale:

      https://www.facebook.com/photo/?fbid=666055318888020&set=pb.100064506741885.-2207520000.&locale=pt_BR

      Marco

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  31. È molto chiaro che i sacerdoti neocatecumenali non servono la sana dottrina della Chiesa cattolica, i sacerdoti neocatecumenali o kikocuras come sono conosciuti servono is kiko e tutte le ambigue dottrine e prassi anti-cattoliche lungo la strada

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  32. Kiko non parla piu a braccio è finita !

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  33. Promemoria: chi usa da cellulare qualche app per la lettura dei feed RSS (come ad esempio l'app "RSS reader") può cliccare su questi link per i "feed" del blog:

    - RSS feed delle pagine recenti di questo blog

    - RSS feed dei commenti recentemente pubblicati


    Intanto segnaliamo alcuni vecchi articoli:

    - "Ma quale iniziazione cristiana?" La vera iniziazione cristiana è la preparazione a ricevere specificamente quei tre sacramenti, non c'è bisogno delle complicate e lunghissime faccende del Cammino

    - Kiko ha qualche serio problema con la Trinità, che reinterpreta in modo sbagliato ed eretico

    - Le principali forze neocatecumenali: segreto e mammona

    - Giù le mani dai bambini! nelle parrocchie neocatecumenali vogliono monopolizzarli, letteralmente

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  34. Inutile che vi diate i pugni in petto, la Tradizione sarà il futuro della Chiesa Cattolica, la quale si ridimensionerà di molto perché sono pochissimi (e sempre meno) quelli desiderosi di donarsi al Dialogo anziché a Dio. La gerarchia cattolica non capisce nemmeno la più elementare delle regole di marketing - tenersi buoni i "clienti" in crescita, cioè i tradizionalisti - e vede irrimediabilmente ridimensionarsi il famoso ottopermille, molti non lo danno più alla Chiesa, i fedeli stanno diminuendo, il clero anche, dunque il futuro e' facile da immaginare. La chiusura di parrocchie, conventi, seminari, avviene proporzionalmente all'applicazione del vaticansecondismo, ed infatti anche il Cammino - che si spaccia per "frutto del Concilio" - è da vent'anni che ha smesso di crescere e sta diminuendo giorno per giorno nonostante i faticosissimi tentativi di sembrare tanti nelle occasioni importanti. Succederà come in Francia, dove un terzo delle vocazioni sacerdotali è "tradizionalista", dove le parrocchie vaticansecondiste vengono soppresse, vendute, addirittura demolite, mentre quelle tradizionaliste vengono costituite, sdoppiate, ingrandite.

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    1. Per come la vedo io mi sembri un po sedevacantista.

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    2. Promemoria: i tradizionalisti non sono ossessionati dai numeri. Quindi non vedrete grande fanfara, non vedrete adunate oceaniche spiattellate sui social, non vedrete chiassate, gadget col logo di qualche fondatore, esibizionismi tipo "ho venti figli di cui dodici in cielo", non sentirete falsi slogan tipo "le parrocchie chiudono e noi apriamo!" Dopotutto è gente che ha a cuore anzitutto la salvezza della propria anima, non il vantare gli improbabili numeretti di un club che teoricamente sta scalando una classifica immaginaria.

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    3. Promemoria: gli slogan del tipo "i tradizionalisti sono pochi, dalle mie parti non li calcola nessuno" sono vuoti e stupidi, è un ragionare secondo gli uomini, non secondo Dio.

      Nostro Signore ci ha garantito che le porte degli inferi non prevarranno. Dunque, anche quando vedremo la Chiesa cattolica nella più grande crisi, resteremo certi che un "piccolo resto" conserverà la fede. La fede quella vera, non gli show, non le classifiche di campionati ecclesiali immaginari, non gli elenchi di attività svolte a favor di telecamere, non i sinodi sinodali sulla sinodalità, non i religiosi che anziché pregare, convertirsi e vivere la carità si sforzano di sembrare "moderni" o almeno "utili" a qualcosa, non la falsa fede che in quanto falsa ha bisogno di spettacolarizzare le liturgie e le vocazioni, non le pagliacciate da imborghesiti clericali ("convivenze" o "campi scuola" o che altro).

      Dopotutto, nel giorno del giudizio, non è che uno potrà dire "eravamo approvati da centocinquantatré grossi vescovi alla Domus, avevamo centotrentuno seminari, eravamo novecentosettantacinquemila all'ultima Giemmegì, e le aragoste che si mangiava Kiko erano le più prestigiose e costose!"

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  35. Avete notato sul palco in portogallo, che Gennarini con il cappello nero già scalpita per prendere il posto di kiko quando passerà a miglior vita ?

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  36. In un'immaginetta d'epoca viene rappresentato un missionario cappuccino che celebra Messa per dei fedeli cattolici del Congo Belga. Lo spirito dei missionari è lasciare in eredità la santa fede: dopo di loro, saranno le vocazioni del posto a celebrare quella stessa liturgia in unità di fede con la Chiesa di tutti i tempi.

    Nel neocatecumenalismo, invece, si intende lasciare solo la fede in Kiko e l'IBAN a cui convogliare le "Decime" - o meglio, i nomi degli scagnozzi incaricati di prelevare buste e borse di contanti, che non lasciano tracce e si riciclano meglio.

    E quindi ci torna in mente quella scena alla GMG 2023: dei fedeli cattolici, accortisi che il Santissimo Sacramento era depositato in anonimi scatoloni grigi di plastica, si inginocchiano in adorazione silenziosa. Se fossero passati dei kikolatri, si sarebbero detti: "oh ma guarda, i cristianucci della domenica in ginocchio davanti a scatoloni di plastica grigia!".

    Per loro, infatti, l'unica presenza che conta è quella del marchio aziendale di Kiko Argüello.

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  37. Sul palco tutti i “capos” vestiti come le iene : camicia bianca , completo nero , cravatta nera . O come i becchini ahahaha

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  38. Sono anni che alla GMG succedono cose simili. A Denver nel lontano 1993 c'erano file enormi per prendere la comunione, i preti potevano attingere per portarne al proprio gruppo. Uno dei nostri per fretta prese una coppa di quelle by Kiko e la riempì per portarcela e farci risparmiare tempo, tuttavia inciampò e la metà delle ostie cadde per terra. Lui poveretto quasi pianse per il dispiacere. Lo aiutammo a recuperarle ma fu un momento molto drammatico.

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    1. Inciso, mi spiace che la Chiesa sia ridotta in queste condizioni. La situazione sta peggiorando vistosamente di mese in mese. Una Chiesa sana non permetterebbe mai che possa verificarsi uno scempio del genere così come non avrebbe potuto permettere a Kiko di diffondere le sue eresie. Ma così va, non sappiamo più dove abbiano messo il Signore

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  39. "Il clericalismo, lo sappiamo, può riguardare tutti, anche i laici e gli operatori pastorali: si può assumere infatti “uno spirito clericale” nel portare avanti i ministeri e i carismi, vivendo la propria chiamata in modo elitario, chiudendosi nel proprio gruppo ed erigendo muri verso l’esterno, sviluppando legami possessivi nei confronti dei ruoli nella comunità, coltivando atteggiamenti boriosi e arroganti verso gli altri. E i sintomi sono proprio la perdita dello spirito della lode e della gratuità gioiosa, mentre il diavolo s’insinua alimentando la lamentela, la negatività e l’insoddisfazione cronica per ciò che non va, l’ironia che diventa cinismo. Ma così ci si fa assorbire dal clima di critica e di rabbia che si respira in giro, anziché essere coloro che, con semplicità e mitezza evangeliche, con gentilezza e rispetto, aiutano i fratelli e le sorelle a uscire dalle sabbie mobili dell’insofferenza."

    https://www.vatican.va/content/francesco/it/letters/2023/documents/20230805-lettera-sacerdoti.html

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    1. Proprio una fotografia del Cammino.
      Di quei neocatecumenali che parlano della Tradizione, delle parrocchie non neocatecumenalizzate, delle vocazioni non kikolatriche, che si sentono elitari, chiusi nella propria comunità, arroganti verso gli altri, che erigono muri, che rispondono con critica e rabbia a chiunque parli dei problemi del Cammino...

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    2. Lasciamo stare che questo discorso orrendo del Papa è un'autentica monnezza. Se a essere in pericolo è il deposito della fede per il quale migliaia di persone hanno dato la propria vita, hanno preferito farsi martirizzare e torturare piuttosto che rinnegarlo allora è sacrosanto non solo arrabbiarsi ma anche combattere come leoni e anche contro i pastori infedeli che di questo deposito se ne fregano mentre noi cristiani veniamo lasciati soli! E i neocatecumenali sono una parte del problema!

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    3. Alcuni chiarimenti.

      1) i tradizionalisti non sono ossessionati dai numeri. Quindi non vedrete grande fanfara, non vedrete adunate oceaniche spiattellate sui social, non vedrete chiassate, gadget col logo di un fondatore, esibizionismi tipo "ho 20 figli di cui 12 in cielo", non sentirete falsi slogan tipo "le parrocchie chiudono e noi apriamo!" Se qualcuno - come i neocatecumenali - è ossessionato dai numeri, significa che privilegia la quantità, non la qualità. E comunque i numeroni giganteschi dei neocatecumenali sono tutti inventati, sono sempre cifre tonde, ritoccate verso l'alto, e con l'aggiunta di uno zero finale di troppo.

      2) la fede cattolica riguarda tutti i dogmi (senza "adattamenti"), riguarda la dottrina cristiana (quella che estesamente spiega e descrive la fede, dottrina descritta in modo esteso nel Catechismo della Chiesa Cattolica, accessibile anche dal web, che non contiene "segreti" né "arcani", né "capirete poi", né "non chiedete cosa verrà dopo" come invece avviene nel neocatecumenalismo), riguarda la liturgia cattolica (così come descritta dal Messale e dai documenti liturgici, senza modifiche arbitrarie), riguarda il doveroso ossequio al Papa e ai vescovi uniti con lui (attenzione che a differenza di ciò che vedete nel Cammino, l'ubbidienza non è servilismo, l'ossequio non è leccapiedismo, e "doveroso" non implica adulazione né ipocrisia).

      3) l'esempio dei santi - cioè di anime che a giudizio dell'autorità della Chiesa hanno veramente e documentabilmente vissuto in modo eroico le virtù cristiane - ci è di grande aiuto anche quando tanti uomini di Chiesa si vergognano di Cristo (dovremmo dire "mezzi uomini...), come ad esempio quando i parroci francesi si opposero furenti alla proposta di nominare il santo curato d'Ars patrono dei parroci (eh, sapete, la pastorale conciliare mal si accorda con il triplice munus sacerdotale).

      4) il compito del Papa è confermarci nella fede. Quando non lo fa, cioè quando si occupa a modo suo di mille cose che non "confermano i fratelli" nella fede ma rappresentano un suo punto di vista, probabilmente non merita tutta l'attenzione che noi cattolici desidereremmo dare al successore di Pietro. Il Papa, in quanto Papa, non merita (né ha bisogno) di adulazione, leccapiedismo, ipocrisia, spettacolarizzazioni, applausi, ecc. Quando il Papa, in qualità di Papa, ti corregge (per esempio definendo "autoreferenziale" la gerarchia di Cielle, o criticando certi noti problemi del Cammino), va ascoltato. Quando il Bergoglio, in qualità di gesuita, insulta i cattolici "sgranarosari" e usa altri epiteti notoriamente campati in aria (o applicabili solo ad un milionesimo dei destinatari), sta esprimendo un suo (discutibilissimo) punto di vista, perché il santo Rosario è strumento di santità e di fede (e dunque gli "sgranarosari" - cioè chi lo recita frequentemente - non sono affatto in errore nel recitarlo). In quei casi, anche se è il Papa, i migliori "ossequio ed ubbidienza" consistono nell'ignorare (o talvolta addirittura rettificare, sull'esempio di Paolo che ebbe da "resistere in faccia" a Pietro, cfr. Gal 2,11) certe inutilissime e dannosissime sparate.

      5) nella mentalità neocatecumenale si tende a decontestualizzare e cortocircuitare i ragionamenti: "il Papa critica voi sgranarosari!". Loro, che notoriamente disubbidiscono al Papa e fanno guerra ai vescovi, hanno la grandissima ipocrisia di accusare gli altri di disubbidire al Papa ("il Papa vi critica!"), generalmente partendo da una menzogna ("il Papa ci approva!").
      Dopotutto a una certa "tappa" del Cammino si autoproclamano "figli del demonio"...

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  40. La guerra per la successione di kiko è iniziata & pure per gestire i malloppi ,oramai d'anni fanno questo, devono pure permettersi le scuole ,i posti di lavoro ,la sanità, ecc ecc ecc migliore , gli scaltri figli di dio come dicono loro.

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  41. Dati veri, non quelli falsi forniti da questo blog, sul Cammino Neocatecumenale:

    Oggi il Cammino è presente in 134 Paesi dei 5 Continenti, con oltre 21.300 comunità. Sono più di 1.270 le Diocesi e 6.300 le Parrocchie dove, anche con qualche difficoltà, si sta dando un serio contributo alla rievangelizzazione.
    120 sono i Seminari «Redemptoris Mater» aperti dai Vescovi in altrettante Diocesi; in questi Seminari Diocesani Missionari vi sono oltre 2.300 seminaristi e 2380 sono già stati ordinati presbiteri.
    Impressionante è il numero delle famiglie che, per gratitudine al Signore, si rendono disponibili alla missione in tutto il mondo: 1668 famiglie, con circa 6.000 figli, operano in 108 paesi; di esse 216 «missio ad gentes» (in Europa, 134, in Asia 46, in America 18, Africa 9, in Oceania 8 e 1 in Medio Oriente).

    Ma il Cammino Neocatecumenale non stava finendo? E By Tripudio osa anche contrapporre i tradizionalisti al Cammino?Vi mangiamo in un solo boccone, fellone.

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    1. @
      Anonimo 10 agosto 2023 alle ore12:34
      ---
      Le fonti di questi "numeri" prego...
      ---

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    2. 21.300 comunità per una media di 25 persone fanno 530.000 adepti nominali. Anni fa vantavate il milione, le cose non vanno benissimo. 120 seminari non penso proprio che abbiano 2300 seminaristi, dato che un buon terzo è abitato da 4-5 persone e i grandi seminari RM sono pochi, quindi questo è un numero inventato.
      Per quanto riguarda le missio vi credo, per quanto i numeri dimostrano solo che avete colonizzato soprattutto Italia, Spagna, Francia e Germania, gli unici paesi che vi vogliono. Il resto del mondo, dove dovreste fare la vostra ridicola implantatio neocatecumenalis non vi vuole. Missioni che poi servono solo a voi per ingrandire il vostro numero e praticare endogamia.
      Questo per tacere delle famiglie che vi hanno abbandonato, e che voi avete lasciato a marcire nei paesi dove voi stessi li avete mandati.
      Ma lo hai capito o no che fra noi ci sono persone che sono state in cammino per decenni e conoscono itineranti e tutti i vostri segreti?

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    3. E' furbo il nostro anonimo neocatecumenale, non dichiara il numero degli adepti ad oggi presenti nel CN.
      Spara numeri che non può dimostrare, lo sa lui e lo sappiamo noi.
      Ma va bene così, noi la VERITÀ del CN la conosciamo perché l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle .
      Lasciamo ai kikos i numeri, reali o inventati oramai hanno solo quelli.

      LUCA

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    4. Giocano coi numeretti - inventandone di sempre più grossi - e non sanno nemmeno le addizioni e le moltiplicazioni.

      Sono certo che ai piani alti del Cammino conosceranno i numeri veri, incluse le statistiche non pubblicabili. Quelle degli ex fratelli che hanno perso la fede, quelli dei fratelli che si sono suicidati, quelli vittime di abusi da parte dei cosiddetti "catechisti"...

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  42. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più coreano

    Alcuni giorni fa Kiko ha saputo da un amico che bazzica in Vaticano che il Papa non sapeva dove fare la prossima Gmg. Ha subito invocato Carmen e lei, da Lassù, è apparsa in sogno al Papa la notte precedente l'ultimo giorno della Gmg suggerendogli Seoul, la capitale della Corea del Nord. Il Papa ha fatto l'annuncio ufficiale, poi ha chiamato Semeraro in un momento di relax della Gmg per dirgli di ricompensare Carmensita con l'accelerazione del processo di beatificazione. Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con dentro l'originale di "L'interpretazione dei sogni" di Sigmund Freud del 1899, valutata circa 2.500.000 euro, che il Papa ha fatto mettere nella Biblioteca Vaticana in una teca speciale costruita dalla Verisure e assicurata con i Lloyd's di Londra per 2.000.000 di euro, e un cartello : "come i sogni a volte diventano realtà, soprattutto per creare un santo nuovo".

    e la causa continua...

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  43. Fellone è l'acronimo di :

    Fortemente Esternano Le Loro Orride Neocatecumenali Eresie

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  44. Messaggio del prelato dell'Opus Dei ✉️
    Carissimi, Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!
    Come avrete visto, l'altro ieri papa Francesco ha pubblicato una lettera in forma di “Motu proprio” relativa alle prelature personali, con la quale vengono modificati due canoni del Codice di Diritto Canonico, in continuità con quanto stabilito nella Costituzione apostolica Praedicate evangelium sulla riforma della Curia romana e nel Motu proprio Ad charisma tuendum.
    Vi scrivo per condividere con voi che accogliamo con sincera obbedienza filiale le disposizioni del Santo Padre e per chiedervi di rimanere, anche in questo, tutti molto uniti. In tal modo seguiamo lo stesso spirito con il quale san Josemaría e i suoi successori hanno accettato qualsiasi decisione del Papa sull'Opus Dei. Poiché l'Opera è una realtà di Dio e della Chiesa, lo Spirito Santo ci guida in ogni momento.
    D'altra parte, com’è logico, il Motu proprio dell'8 agosto dovrà essere preso in considerazione anche nell'adattamento e nell'aggiornamento degli statuti dell'Opera, in corso da un anno. Pertanto, rinnovo ora la richiesta di preghiere che vi ho già rivolto qualche mese fa, affinché tale lavoro giunga felicemente in porto. Vorrei, inoltre, che, per grazia di Dio, ci sentissimo, ogni giorno sempre di più, figli della Chiesa, fratelli e sorelle di una famiglia unita, che cercano di incarnare nella propria vita il messaggio ricevuto da san Josemaría. Siamo apostoli che seminano magnanimamente comprensione e carità, con la gioia che dà l'incontro con il Signore.
    Le modifiche stabilite in questi canoni si riferiscono alle norme generali sulle prelature personali. Nell'aggiunta circa i laici – ragion d'essere dell'Opus Dei: cristiani comuni in mezzo al mondo, che cercano Dio nel lavoro professionale e nella vita ordinaria – viene esplicitato che sono fedeli delle loro diocesi, come qualsiasi altro cattolico. Nel caso dell'Opera, inoltre, sono membri di questa famiglia soprannaturale, in virtù di una specifica chiamata vocazionale.
    Infine, vi incoraggio a continuare ad accompagnarmi nel viaggio pastorale dei prossimi giorni in Australia e Nuova Zelanda, come vi ho appena chiesto in un altro messaggio, e a ricorrere all'intercessione materna della Madonna, nell'ormai prossima Solennità dell'Assunzione.
    Con grandissimo affetto, vi benedice
    vostro Padre
    Sydney, 10 agosto 2023

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  45. TRA POCO TOCCA AI NEUROCATECUMENI

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  46. Al di là dei numeri e del discorso trito e ritrito letto da kiko, simile o uguale a quelli di chissà quanti altri incontri, mi ha colpito il numero di bambini presenti, di tutte le età. A parte l'orrendo spettacolo dei neonati esibiti come trofei, tristi "pacchi"/"numeri" sballottati qua e là senza nessun riguardo per le loro esigenze... . Un tempo alla GMG andavano i giovani e gli accompagnatori, e ogni tanto qualcuno extra-categoria che desiderava partecipare, non c'erano tutte queste masse di bambini ... Evidentemente hanno bisogno disperato di fare numero....
    Porto

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  47. Quindi dopo quasi cinque anni dall'ultima JMJ di Panama le oltre 21300 comunità hanno spedito ben 3,52 giovani cadauna al Passeio Marítimo de Algés di Lisbona a farsi pescare da Francisco José Gómez Argüello detto Kiko Tsurikichi Sanpei... Caspita!! Dopo un'astinenza venatoria quasi quinquennale avete dato il contentino al più grande pescatore d'uomini di frodo a cavallo degli ultimi due secoli. Comunque ai tempi di Santiago di Compostela e Częstochowa in media partivano non meno di 10 giovani per comunità. Se questo oggi è tutto quello che riuscite a fare dimostrate con fatti concreti che ormai a tutto sto teatrino neanche voi ci credete più di tanto. Cordialità, La Voce dello Jonio

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