mercoledì 20 gennaio 2021

I ciechi nati del cammino neocatecumenale (quarta parte)

Questa è la quarta ed ultima parte di alcuni interventi di Lino Lista (1952-2019), trattati più estesamente nel suo saggio «Il fango e il segreto». Qui la prima parte, qui la seconda e qui la terza.
Abbiamo integrato la trattazione, purtroppo rimasta incompiuta, con alcuni contenuti tratti dall'articolo di Beati Pauperes Spiritu "Furberie, trucchetti, mezze verità, complete bugie: la storia ventennale delle approvazioni farlocche del Cammino".



 

Breve storia delle approvazioni ecclesiastiche ricevute dal Cammino: Benedetto XVI, i mamotreti e la liturgia del Cammino

Da una aspra risposta del cardinale Camillo Ruini a una corrispondenza nella quale padre Enrico Zoffoli ribadiva le eresie contenute nel catechismo neocatecumenale (risposta datata 8 aprile 1995, della quale si darà breve conto nell'ultimo paragrafo), si apprende che in quella data "la predetta catechesi è stata esaminata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede". 
 
In realtà la revisione dei volumi del direttorio catechetico neocatecumenale fu effettuata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1997 al 2003, come è dichiarato nel decreto di approvazione del direttorio stesso firmato nel dicembre del 2010 dal presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, cardinale Stanislaw Rylko, e come si legge nel primo volume corretto e corredato di note. 
Precedentemente al 1995 accadde tutt'altro che una correzione dei mamotreti, e a rivelare l'antefatto fu Kiko Arguello, nell'Annuncio di Quaresima del 2006.
Allora, la Dottrina della Fede doveva studiare le nostre catechesi o, per lo meno, sapere quello che predichiamo. In principio, il Cardinal Ratzinger aveva ricevuto tramite Mons. Cordes, alcuni libri di certi signori che affermano tuttora che siamo eretici, come un certo Zoffoli, passionista, che prese il testo e tirandolo fuori dal contesto diceva: "Nella pagina 37 Kiko dice o Carmen dice...", e prendendo quella frase fuori dal contesto scriveva 5 pagine dicendo assurdità. Ci sono molti libri su quel filone ... Gli zoffoliani - i seguaci di Zoffoli - quando andavamo a fare catechesi distribuivano opuscoli dove si raccontano le eresie di un tale...

In questi primi passaggi Kiko Arguello mentì: non fu monsignor Cordes a consegnare al cardinale Ratzinger i libri di Zoffoli. Dalla corrispondenza con il cardinale Ruini si apprende che il futuro papa Benedetto XVI ne ricevette, in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, almeno uno direttamente da padre Zoffoli.

Il seguito dell'Annuncio, invece, è estremamente illuminante.

Inoltre Zoffoli scrisse un libro: "Eresie di Kiko Arguello" e un altro: "Catechesi di Giovanni Paolo II e catechesi di Kiko Arguello", etc., come se questo conflitto esistesse. Allora la Santa Sede che ci vuole aiutare, ci chiese se potevamo elaborare una sintesi teologica. Io dissi: una sintesi, mamma mia, una sintesi teologica di quello che predica il Cammino! Perché eravamo spaventati: se davamo i testi alla Dottrina della Fede non sapevamo come potevano rispondere, (come questo passionista che bastava che lo leggesse fuori dal contesto affinché trovasse dappertutto eresie, o cose così assurde),  allora io dicevo: come facciamo?  Allora sceglietevi un gruppo di teologi che si siedano, e che mettano per iscritto quello che voi predicate. Allora prendemmo Emiliano, chiamammo Ricardo Blazquez, chiamammo un gruppo... e poverini!, si sono messi a scrivere un testo così, grosso, un libretto così, e la Santa Sede ha cominciato a rispondere male a quel Libro: ed ora che mancava questo, e mancava quest'altro...
Ma bene, alla fine, dopo cinque anni giunsero alla conclusione che questo libretto era passabile e dove si metteva un po' di quello che diciamo della sessualità, della croce gloriosa, ecc... Era una specie di riassunto fatto da Emiliano con alcuni altri teologi. Io dicevo: "E quello che cos'è? A cosa serve questo?". "Ah, la Santa Sede vuole sapere se questo è quello che predicate e se ci credete". Io dissi: "Crediamo in quello che dice il Catechismo!". Non vi raccontiamo le sofferenze che abbiamo vissuto in tutti questi anni. Vi dico solo, come aneddoto che quando abbiamo terminato questo libretto, e la Santa Sede stava per riconoscerlo - non vi ho raccontato mai questo - risulta che monsignore Bertone, il segretario, ci disse che questo Libro sarebbe stato il Direttorio Catechetico dei catechisti.
Come? Cioè, dobbiamo togliere la nostra catechesi e questo mattone, così grosso, fatto per un teologo è quello che devono studiare i catechisti? Sì, sì, questo! Cioè, ci hanno detto che volevano sapere quale è la nostra teologia, ma non ci hanno detto che questa sarebbe stato il Direttivo. Insomma, potete immaginare... ci danno appuntamento per l'incontro dell'approvazione di questo libretto e, affinché la Santa Sede dicesse che non siamo eretici, che si trattava di tutto questo, abbiamo l'incontro col cardinale Ratzinger. E, Carmen può confermare, in quella situazione Dio mi diede coraggio... Dico al cardinale Ratzinger: "io quel libro non lo riconosco!". Dice Ratzinger: "Come ha detto? Che non riconosce questo libro? Da cinque anni lavoriamo ed ora lei dice che non lo riconosce? Ma lei..., perché allora la Chiesa si disinteressa di voi... "Io in questo Libro non riconosco il CNC! Quella è una tesi fatta male".
Dissi questo davanti a Ratzinger. Ratzinger fu bravissimo, un altro mi avrebbe cacciato dal suo ufficio. Noi pensavamo fosse una sintesi teologica fatta da Emiliano che ha fatto quello che ha potuto, poverino, ma non c'e chi possa leggerglielo. Inoltre, quel libro è già sparito; è come una tesi dottorale, un mattone (nel senso di gran volume) così di Teologia, dicendo un po' quello che dice la Chiesa sull'ecclesiologia, la cristologia. Potete immaginare se quelle erano le nostre catechesi...
I testi kikiani: tristi e indigesti

Kiko Arguello, quindi, rifiutò il "mattone" frutto del lavoro congiunto di esperti della CdF e del Cammino.

Perché il cardinale Ratzinger fu "bravissimo" e non lo caccio dall'ufficio? La risposta è facilmente immaginabile. La natura del CNC, la sua struttura potentemente verticistica, l’idolatria per i fondatori – non platealmente diffusa ma sicuramente non scoraggiata – forniscono a Kiko una enorme presa sul popolo degli aderenti neocatecumenali, presa che gli consente, senza grande sforzo, di minacciare uno scisma. 

E’ altamente probabile che Kiko abbia dato ad intendere a Ratzinger che, se non fosse stato accontentato nelle sue pretese, avrebbe portato i neocatecumenali fuori dalla Chiesa. 

L’ipotesi è niente affatto peregrina: nell’Annuncio di Pasqua del 2017 Kiko, lamentandosi del fatto che in molte diocesi i Vescovi non permettono Veglie Pasquali separate nelle parrocchie e non accettano la veglia neocatecumenale, ebbe a dire: 

Basta! come forse anche noi dovremo andare via dalle parrocchie. Andremo ai pagani (…) come in Giappone che stiamo vivendo nelle case. Non vi scandalizzate il Cammino può vivere perfettamente senza strutture di questo tipo, è possibile che il Cammino sia stato mandato da Dio per evangelizzare i lontani, i pagani, i secolarizzati, gli atei.

Questa affermazione, in particolare poiché proferita dal leader di un movimento che dal 1974 vanta un’encomiabile disobbedienza alla Santa Sede, è chiaramente molto grave. Con questo pensiero, se ritorniamo all’anno in cui Kiko fu convocato nell’ufficio del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, capiamo bene perché “Ratzinger fu bravissimo”: comprendendo che il leader del CNC, reso arrogante dall’amicizia con Giovanni Paolo II e sponsorizzato da amici potenti all’interno del cerchio di fiducia dell’allora pontefice regnante, avrebbe potuto condurre fuori della Chiesa un milione di pecorelle.

Cerchiamo di ricapitolare. 

La Dottrina della Fede nel 1998 richiede a Kiko di sintetizzare il loro credo, rifiutando i testi fino a quel momento presentati. Kiko (giustamente) si spaventa, perché evidentemente sa di essere in grande errore e inoltre sa di essere del tutto ignorante in teologia. Così raffazzona un gruppetto di "teologi" del Cammino per mettere su in un unico testo un sunto che funzionasse da Direttorio e sostituisse le sbobinature eterodosse dei due spagnoli. 

Il testo elaborato dal gruppo del Cammino è un disastro e la CDF richiede continue correzioni per la bellezza di 5  anni, cioè fino al 2003; il risultato di questo durissimo lavoro è quello che Kiko definisce "mattone"teologico, con sommo disprezzo. 

Il Cardinal Raztinger convoca il "tripode" Kiko-Carmen-Pezzi per consegnare il volume e probabilmente chiedere che lo accettassero per iscritto. Ricordiamo che in quell'anno il Cammino è ancora nella fase "ad experimentum". Kiko rigetta il lavoro fatto, e respinge il testo. Si, Benedetto XVI avrebbe dovuto cacciarli a pedate dal suo ufficio, e magari avviare subito un bella indagine canonica per metterli fuori legge, ma purtroppo non è andata così. 

Dopo anni passati a cercare di rimettere il movimento di Kiko in riga (dal 1993 al 2003, cioè un decennio) senza successo, dopo infiniti rimaneggiamenti dei "mamotreti", l'iter di approvazione del Cammino si arena in Vaticano, in una sorta di stallo apparente. 

Capita però nel 2005 che il Cardinal Raztinger salga al soglio pontificio come Benedetto XVI. 

 


E qual è uno dei primi atti del suo pontificato? Incaricare il Culto Divino (del quale si attendeva dal 2002 il parere sull'ortodossia del "rito" liturgico neocat) di bloccare la celebrazione neocatecumenale. 

Purtroppo sappiamo tutti com'è andata anche in questo caso: altre resistenze, menzogne, inganni e atteggiamento da rettili. Quella roba dell'astuzia dei serpenti Kiko l'ha presa alla lettera! 

In coclusione: la Congregazione della Fede ha rimandato al Pontificio Consiglio per i Laici l'approvazione dei testi perché quei testi erano inapprovabili, perché non corrispondevano al lavoro fatto dalla CDF (rifiutato da Kiko), perciò i Cardinali della Congregazione se ne sono semplicemente lavati le mani! 

Piccola osservazione: se ci si fa caso onestamente, la Chiesa, per rendere davvero cattolico il CNC, ha tentato due massicci interventi: 

  1. sostituire le eretiche catechesi con il Catechismo della Chiesa Cattolica; 
  2. convertire la celebrazione protestante del Cammino nell'unica vera Messa Cattolica. 

In questo blog sono dieci anni che non si fa altro che ripetere questo concetto. Il fatto è che Kiko e Carmen non hanno nessuna intenzione di ubbidire, perché il loro vero scopo non è promuovere la Chiesa Cattolica, ma la propria visione di essa, con la loro Eucarestia che "porta avanti" nuovi significati, con il loro catechismo zeppo di "strafalcioni e vere e proprie eresie". 

Dal 2005 in avanti i due spagnoli, complici i potenti appoggi vaticani e la connivenza di tanti Vescovi e Sacerdoti, non hanno mai modificato la loro "messa", se non in alcuni dettagli di secondo piano. 

Kiko con gli zingari/Gesù con gli apostoli

 

Sappiamo che Benedetto XVI non aveva nessuna intenzione di approvare lo Statuto definitivo, davanti a tanti errori e disobbedienze, e ne abbiamo varie conferme da diverse voci (i Vescovi giapponesi, il periodico Petrus), ma ahinoi fu messo davanti al "fatto compiuto". 

A causa dell'intervento del Cardinal Rylko, gli Statuti vennero approvati, e, nonostante la celebrazione neocatecumenale dell'evento in pompa magna, dal Papa non arrivò neppure una riga di congratulazioni. 

E' chiaro adesso? 

Al Cammino servivano quattro placet: 

  1. la Dottrina della Fede, per il testo dottrinale, era di parere negativo; 
  2. Il Culto Divino, per l'Eucarestia, era di parere negativo; 
  3. la Congregazione per il Clero, per la trasmissione della catechesi e i seminari, non si è mai pronunciata. 
  4. Solo il Pontificio Consiglio del Futuro Immenso brigò dietro le quinte per far ottenere a Kiko e Carmen l'agognato riconoscimento, nostro malgrado con ampio successo. 

Dopo di allora, le approvazioni del Direttorio nel 2011 e 2012 sono state solo il frutto di ulteriori "fatti compiuti", come il decreto di approvazione delle "celebrazioni" del Cammino, scritto alle spalle di Benedetto XVI e intercettato dal Cardinal Burke, del quale si è già parlato ampiamente in questo stesso blog. 

Ma quale "siamo approvati", quali "lodi del Papa"? Lo volete capire o no che vivete in una colossale menzogna? 

Tutta l'epopea del Cammino, mistificata dai vertici dello stesso, non è la storia della Provvidenza Divina che interviene a salvare l'inviato Kiko, ma una collezione interminabile di trucchetti, bugie, disobbedienze e potenti appoggi "oliati", e sappiamo da dove vengono "frutti" come questi. 


45 commenti:

  1. Tutto quello che non hanno potuto o voluto fare i guardiani del gregge lo sta facendo il covid 19 che non si lascia ne blandire ne corrompere da nessuno.

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    1. Lo penso anche io!

      Ma una domandina questi se la fanno?

      Secondo Scrutinio by Kiko:

      "Che ti vuole dire Dio con questo fatto? Se ti ribelli alla storia, ti ribelli a Dio. Dio PERMETTE tutto ciò che accade nella nostra vita!"

      Ma come son bravi! Medico, cura te stesso.

      Pax

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  2. Riporto da questo articolo conclusivo che ben chiude il cerchio:

    "Kiko e Carmen non hanno nessuna intenzione di ubbidire, perché il loro vero scopo non è promuovere la Chiesa Cattolica, ma la propria visione di essa,...."

    Ecco qui il succo.
    Di tutta questa saga disgustosa.

    Mettere in fila gli eventi, il susseguirsi dei fatti, getta luce sul Cammino Neocatecumenale.

    Al pari del tirar fuori dalle loro catechesi eresie e strafalcioni...
    Al pari del mettere in evidenza la differenza sostanzanziale della loro liturgia eucaristica dalla Santa Messa come da Messale Romano...
    Studiare i loro comportamenti, il loro modi di approcciarsi alla Chiesa ci fa comprendere, senza tema di smentita, con che razza di gente si ha a che fare.

    Dei masnadieri.

    La Chiesa ha anche lei le sue colpe per tutta questa confusione, un macello sempre più grande.
    Qualcosa che ad un certo punto si è talmente ingarbugliata che si è preferito scrivere direttamente la parola FINE, con un patto tacito di reciproca desistenza.

    Se dobbiamo dare un punteggio alla intera, lunga partita:

    Kiko e Carmen 1

    Chiesa 0

    Pax

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  3. Piccole precisazioni per i non addetti ai lavori. (Notare che per parlare informalmente della questione, usiamo spesso "Statuto" e "Statuti" come sinonimi).

    Lo Statuto non è un certificato di santità. Una qualsiasi aggregazione di fedeli può legittimamente chiedere e ottenere un riconoscimento dalla gerarchia ecclesiale, a condizione che sia conforme alla vita cristiana e nella genuina (non ipocrita, non simulata) comunione ecclesiale, ma anche in presenza del riconoscimento non c'è alcuna garanzia che tali fedeli - e soprattutto i loro capi - siano assolutamente cattolici nel presente e nel futuro. Questo si spiega col fatto che i riconoscimenti sono documenti amministrativi, non sono una certificazione della bontà delle coscienze dei singoli e della cattolicità delle elucubrazioni dei singoli. Sono un incoraggiamento paterno, un'indicazione della strada da seguire, una regolamentazione di ciò che prima poteva essere confuso, ma non sono un certificato automatico di santità, non sono un titolo nobiliare, non sono un'etichetta speciale che ti pone al di sopra di ogni critica.

    Vedersi riconosciuti uno Statuto significa avere maggiori responsabilità davanti alla Chiesa. L'autorità della Chiesa paternamente incoraggia qualsiasi libera aggregazione di fedeli, ma se ti incoraggia per iscritto significa che ti sta prendendo sul serio: se propaghi errori, eresie, inquinamento dei Sacramenti, stai ingannando la Chiesa pur avendo avuto un incoraggiamento scritto, stai ripagando la benevolenza della gerarchia ecclesiale con un male peggiore di quello che la stessa gerarchia voleva evitarti.

    Lo Statuto è solo un documento che descrive cosa dovreste essere e cosa dovreste fare. Non è un certiuficato automatico di santità di qualsiasi cosa vi venga in mente, di qualsiasi porcata fatta in passato, di qualsiasi ingiustizia che compirete in futuro. Di fronte a porcate e ingiustizie, l'espressione «ma noi abbiamo lo Statuto!» non significa che avete ragione, significa che avete doppiamente torto: avete torto perché non siete i primi a darvi da fare a correggere tali vostre porcate e tali vostre ingiustizie, e avete torto perché addossate alla Chiesa la responsabilità delle vostre porcate e ingiustizie.

    Uno Statuto vale per ciò che dice, e anche per ciò che non dice. Se lo Statuto non prevede le "Decime", significa che non sei tenuto a pagarle. Se lo Statuto recepisce interamente la lettera del 1° dicembre 2005 del cardinale Arinze con le «decisioni del Santo Padre», decisioni che il Santo Padre non si è mai rimangiato e che non sono mai state "superate" da altre «decisioni del Santo Padre» o del suo successore, significa che devi ubbidire.

    Lo Statuto del Cammino ha una storia a dir poco anomala. Sia la versione ad experimentum del giugno 2002 che la versione definitiva datata giugno 2008 sono state "approvate" dal Pontificio Consiglio per i Laici contro la volontà del Santo Padre. Giovanni Paolo II voleva che il Cammino - come tutti gli altri movimenti ecclesiali - si dotasse di Statuto, ma parlava di responsabilità, non di approvazione degli strafalcioni liturgici e dottrinali. Lo Statuto del 2002 fu un mettere Giovanni Paolo II di fronte al fatto compiuto. Il Papa tacque per tre mesi - proprio lui che voleva che il Cammino avesse uno Statuto, proprio lui che non aveva mai perso occasione di incoraggiare i kikos a vivere di più la fede - niente auguri, niente felicitazioni, niente telegrammi, niente. E quando infine lo menzionò per la prima volta, fu solo per dire che il Cammino ora aveva maggiori responsabilità davanti alla Chiesa (cari kikos, siete degli irresponsabili quanto a liturgia e dottrina! dovete correggere immediatamente il Cammino!).

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    1. Benedetto XVI non voleva rinnovare lo Statuto del Cammino. Scaduti a giugno 2007 i cinque anni ad experimentum, Kiko annunciava ogni mese l'ormai "pronta" approvazione dello Statuto definitivo, al punto da suscitare (seppur timidissime) proteste perfino sui siti kikizzati (ricordo l'ineffabile Caredda sul sito web Korazym a scrivere che Kiko dovrebbe evitare di annunciare ogni tre settimane una "data definitiva" che poi passa puntualmente senza nessuna novità). Passavano i mesi e Benedetto XVI teneva duro. Scaduto a dicembre 2007 l'inequivocabile termine ultimo per correggere le liturgie neocatecumenali, i kikos continuarono a celebrare strafalcioni, dimostrando che Benedetto XVI aveva ragione a bocciare il rinnovo dello Statuto.

      Ora, nelle evidenti intenzioni di Benedetto XVI, non c'era altra strada: o il Cammino si scioglieva - in qualità di movimento non più riconosciuto dalla Chiesa nemmeno "ad experimentum" - oppure correggeva liturgie e dottrine per meritarsi finalmente uno Statuto. Ad aprile 2008 era già noto nei dicasteri romani che il Papa era contrario al rinnovo dello Statuto; alcuni vescovi giapponesi ricevuti in udienza alla fine di quello stesso mese furono rassicurati dal Papa stesso che non ci sarebbe stato quel rinnovo.

      Ebbene, neanche tre settimane dopo, verso il 20 maggio, Ryłko - quello a cui Carmen Hernández aveva promesso «un futuro immenso» se avesse appoggiato il Cammino, ed infatti divenne prima arcivescovo e quindi cardinale... - telefonò a Kiko in fretta e furia per dirgli di rientrare in Italia (Kiko era in Israele) perché l'approvazione dello Statuto era finalmente cosa fatta e che bisognava preparare i "festeggiamenti", per cui lo Statuto fu postdatato al 13 giugno 2008.

      Nella conferenza stampa del 13 giugno 2008 il tronfio Kiko trionfante si lasciò sfuggire una battutaccia euforica che confermava la sua suprema disubbidienza e arroganza: «ora è il Papa a dover combattere con Arinze!». Che tradotto in italiano significa: "noi con la liturgia facciamo quel che vogliamo, non abbiamo più bisogno di combattere col cardinale Arinze (firmatario della famosa lettera del 1° dicembre 2005), che Arinze vada pura dal Papa a lamentarsi, che il Papa se la prenda pure con Arinze, noi facciamo quel che ci pare". Altro che sankiko il santo vivente ispirato dallo Spirito!

      Lo Statuto "definitivo" fu dunque approvato contro la volontà del Papa e mettendo il Papa di fronte al fatto compiuto.

      Benedetto XVI per un intero anno non menzionò minimamente lo Statuto. Non una lettera di felicitazioni, non un telegramma, non una menzione nelle udienze del mercoledì. Nonostante la sua paterna benevolenza nei confronti dei fratelli del Cammino, il Papa non si è mai rimangiato le sue «decisioni» messe nero su bianco il 1° dicembre 2005 (né lo ha fatto papa Francesco), «decisioni» che pure sono diventate parte integrante dello Statuto autoapprovato.

      Siamo così giunti nel 2021 e il Cammino prosegue ancor oggi nelle sue disubbidienze, nei suoi strafalcioni liturgici, nelle sue corbellerie dottrinali e vere e proprie eresie. La cosa non deve sorprendere, perché con la scusa di presunte "novità" conciliari, è entrata l'anarchia nella Chiesa: ognuno fa quel che gli pare, e vengono puniti solo quelli che ancora temono veramente il giudizio di Dio, che ancora riconoscono nei fatti e non solo a parole l'autorità del Papa, e che ancora conoscono la dottrina cattolica. Nell'epoca conciliare solo gli ambigui e gli ipocriti hanno vita facile: fin dagli albori del Concilio Vaticano II nulla è mai stato fatto per scardinare la falsa idea che "col Concilio cambia tutto".

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    2. Dobbiamo qui aprire un altro fastidioso argomento: lo Statuto del Cammino fu "approvato" dal Pontificio Consiglio per i Laici (non dal Papa), benché fosse formalmente "incompleto" in quanto rinviava ad un documento (il Direttorio Catechetico) che non è mai stato pubblicato (siamo nel 2021 e fino ad oggi ne è stata "approvata la pubblicazione" ma non il contenuto).

      Insomma, la faccenda delle "approvazioni" del Cammino è un guazzabuglio, una serie di eventi della categoria "porre il Papa davanti al fatto compiuto", una robaccia che ancor oggi non trova ordine... Ma è tutto perfettamente ovvio, visto che il Cammino Neocatecumenale celebra liturgie zeppe di strafalcioni, promuove "catechesi" zeppe di errori, ambiguità e vere e proprie eresie, devasta la vita spirituale e materiale dei suoi adepti, disubbidisce al Papa e alla Chiesa...

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  4. Dopo la lettura di tutti e quattro i post relativi all'approvazione degli Statuti da parte del Vaticano, ho capito tante cose. Mi chiedevo perchè il Vaticano, dopo decenni di studio sul Cammino, l'avesse approvato : non aveva capito niente? La famosa triade è stata cosi furba da fargli credere aglio per cipolla? Il Vaticano ci ha creduto? Non aveva gente a sufficienza per fare indagini profonde? Domande lecite, credo, almeno per chi si interessa dui queste cose. Alla fine avevo pensato che il Vaticano sapesse tutto ma gli è "convenuto" approvare
    forse per evitare uno scisma di un milione di persone,perchè la Chiesa è in crisi da decenni e non se lo poteva permettere? Ho pensato persino a qualche eleargizione monetaria al Vaticano, non lo volevo scrivere perchè non avendo prove ero passibile di querele, anche se la mia era solo un'opinione, non una prova. Ho pensato di tutto, poi le mie esperienze come esterno sul Cammino, e non vi ho raccontato neanche tutto, hanno fatto il resto. Il mio amico molte cose le ammette, ma è ancora dentro il CNC, tutto non può o non vuole dire finchè decide di rimanerci. Continuo a leggervi, vediamo come evolvono le cose. Aldo

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  5. Lino Lista e BPS ben esplicitano le motivazioni per cui l'allora Pontefice Benedetto XVI non cacciò a calci nel sedere, con tanto di sonora bastonata correttiva sullo stinco eretico, gli insolenti fondatori. Si tratta della stessa motivazione per cui i neoc. ancora sostano indisturbati nelle salette delle parrocchie cattoliche, meditando di poter mutare la Chiesa con la disonesta disponibilità dei sacerdoti compiacenti: il timore di uno scisma. Ma fin quando si potrà essere così permissivi? Ci si chiede: giova davvero questa tolleranza?

    Quanti imbrogli e sotterfugi sono stati attuati dai vertici della setta pur di potersela cavare senza le presumibili conseguenze della loro sviata dottrina. La possibilità a loro concessa affinché potessero raddrizzare il tiro (Lino ha spiegato egregiamente e limpidamente il discorso riguardante le correzioni inflitte al cammino onde potessero mettersi in regola) è stata dal cammino sfruttata per scopi non leciti. Questa sorta di libertà e autonomia che il contesto eterodosso ha acquisito fingendosi obbediente, si è risolta in una ancor più risoluta superbia.
    Per diffondere ancora più ampiamente le loro dottrine eretiche, in qualche maniera difese dall'inutile quanto ignorante affermazione "siamo approvati", alcuni di essi hanno assunto l'ufficio di insegnare la sacra teologia nelle università con le conseguenze immaginabili, anzi, visibili. Ma in realtà si sono insinuati dappertutto inzaccherando gli ambienti con il loro fango.
    Per molti anni la Santa Sede ha dovuto lavorare sul "catechismo" di Kiko & Carmen, eppure si permettono di dichiarare che è approvato, che sono state fatte poche correzioni su particolari ininfluenti.

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    1. Explosión en la Iglesia devla Paloma, una de las más importantes del camino neocatecumenal en Madrid.
      Hay dos víctimas mortales.

      https://www.google.com/amp/s/amp.ondacero.es/emisoras/comunidad-madrid/madrid/noticias/explosion-calle-toledo_2021012060083c4d19cdca0001cf32ac.html

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    2. Grazie Alejada per averci dato questa notizia. Purtroppo ci sono dei morti, anche se pochi, rispetto alla devastazione dello stabile.
      Ma comunque non doveva succedere.

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  6. L'articolo puntualizza:

    "Al Cammino servivano quattro placet:

    1. la Dottrina della Fede, per il testo dottrinale, era di parere negativo;
    2. Il Culto Divino, per l'Eucarestia, era di parere negativo;
    3. la Congregazione per il Clero, per la trasmissione della catechesi e i seminari, non si è mai pronunciata.
    4. Solo il Pontificio Consiglio del Futuro Immenso brigò dietro le quinte per far ottenere a Kiko e Carmen l'agognato riconoscimento, nostro malgrado con ampio successo"

    A me pare che se la Congregazione della Dottrina della fede non ha approvato il direttorio di Kiko, cioè lo ha DISAPPROVATO, l'approvazione del Pontificio Consiglio dei Laici potrebbe essere un atto INVALIDO, non solo perché la competenza per l'approvazione di un direttorio è proprio della Congregazione della Dottrina per la Fede, ma anche perché il parere di una congregazione non può essere abrogato da un'altra congregazione.

    Come dire che l'assessore al traffico decide che una via deve essere a senso unico e, successivamente, l'assessore allo sport decidesse che quella via deve essere a doppio senso di circolazione.
    Mi potrei sbagliare, ma stando così le cose saremmo al ridicolo.

    In ogni caso quello che rimane è il NON riconoscimento di Kiko al Direttorio proposto dalla Chiesa.

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  7. "Concedimi, Signore Dio mio, intelligenza che ti conosca, amore che ti cerchi, sapienza che ti trovi, condotta che ti piaccia, perseveranza che fiduciosa ti attenda, speranza che finalmente ti abbracci." (San Tommaso d'Aquino).

    Questa edificante preghiera mi riporta a Lino, il quale aveva determinato in sé dei sentimenti santi che lo hanno condotto ad offrire con generosità le sue conoscenze, frutto di severe ricerche e analisi. Mi auguro che i neocatecumenali si applichino nello studio delle documentazioni concernenti sia la Chiesa Cattolica che il cammino; che appurino ciò che viene loro inculcato dalla setta e si dèstino dal torpore attuale che li mantiene immersi nell'ignoranza.
    I neocatecumenali occupano violentemente le parrocchie, non tralasciano alcun genere di frode o di artifizio per attirare miseramente nella divisione i figli della Chiesa Cattolica.
    I camminanti, che devono annoverarsi fra coloro ai quali fu detto dal Profeta: "Guai a voi, figli disertori, che nutrite fiducia nella Protezione dell’Egitto: avete respinto il Verbo e avete confidato nella calunnia e nel disordine”, a nulla tengono di più che d’ingannare gl’incauti e gl’ignoranti, e trarli nel disordine con la finzione e l’ipocrisia, dichiarando pubblicamente che non respingono la Chiesa cattolica, ma anzi desiderano il candore della dottrina cattolica, e sono essi soli cattolici ed eredi dell’antica fede. Ciò che alla fine viene perfettamente palesato da questi thread di Lino è che nel cammino sosta una terribile impostura.

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  8. esplosione centro cnc a madrid

    dom

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  9. https://www.acistampa.com/story/deflagrazione-di-madrid-il-cordoglio-di-papa-francesco-16057

    Una preghiera per le vittime.

    Frilù

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    1. Per le vittime, i feriti e coloro che piangono la perdita dei propri cari.

      Ave, o Maria, piena di grazia,
      il Signore è con te.
      Tu sei benedetta fra le donne
      e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
      Santa Maria, Madre di Dio,
      prega per noi peccatori,
      adesso e nell'ora della nostra morte.
      Amen.

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    2. una preghiera anche da parte mia.

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  10. Il cammino oggi è vittima del proprio stesso inganno.
    Il Covid ha accelerato il processo naturale di estinzione, dove non è riuscita la chiesa troverà vittoria la natura, che in definitiva è guidata da Dio.
    Kiko è un misero eretico, lo è sempre stato, come si può capire leggendo le Anotaciones.
    Se si vuol capire cosa pensa veramente l'eretico basta rovesciare le sue parole. Quando parla di obbedienza intende disobbedire, quando parla di rispetto per il Papa intende mancargli di rispetto.
    Anche quel po di intelletto che aveva lo ha abbandonato e sta andando verso la fine che ha fatto il suo vero ispiratore, cioè Lutero. Ingrassato, livido, ripetitivo, sempre più spregiudicato e sempre meno disposto ad ascoltare.
    Nel caos che vive oggi la nostra povera chiesa, il cammino è una piccola pustola che causa dolore, un giorno passerà, ma avrà comunque causato danno.

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  11. L'espressione colloquiale «non era ancora giunta la mia ora» è figlia del protestantesimo, oltre che imbottita di fatalismo e "predestinazione". Sottintende infatti che la vita dell'uomo sarebbe una cosa "programmata": a tale ora di tale giorno perirai.

    Questo è assolutamente falso, perché è una falsa interpretazione del fatto che Nostro Signore conosce in anticipo ciò che vorremo e ciò che vivremo (poiché sa ogni cosa, vede ogni cosa, anche ciò che accadrà in futuro, poiché è nell'eternità, oltre che autore della vita e autore della creazione) ma fino all'ultimo istante della nostra vita ci offrirà occasioni di redimerci poiché ci ha creati liberi.

    Per questo, di fronte ad uno scampato pericolo, il cristiano ringrazia il Signore e il protestante (di mentalità protestante) invece proclama che "non era giunta la propria ora", come se questo gli conferisse un qualche titolo nobiliare.

    Il cristiano, di fronte alle difficoltà, invoca il Signore - soprattutto nel segreto della preghiera personale - mentre il protestante crede che le difficoltà siano inflitte da un "Dio" cattivo, sadico e vendicativo.

    Di fronte alle difficoltà altrui, il cristiano cerca di aiutare (anche con la preghiera, specialmente nel segreto del proprio cuore); il protestante invece, credendo che Dio sarebbe cattivo, sadico e vendicativo, va puntando il dito dicendo: «cosa ti vuol dire il Signore con questa sciagura?».

    I neocatecumenali sono di mentalità protestante e allergici alla vera carità cristiana (le due cose sono strettamente connesse).

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  12. La Congregazione per la Causa dei Santi ha ricevuto, in data 15 gennaio 2021 la documentazione relativa alla causa di beatificazione di Carmen Hernandez, fondatrice con Kiko Arguello del Cammino Neocatecumenale. Il postulatore, don Mario Pezzi, ha raccolto la testimonianza di due miracoli, attribuiti a Carmen. Il primo riguarda un ragazzo sordo-muto dalla nascita, che venne portato da un amico del Cammino a un convegno a Porto San Giorgio. Mentre Carmen parlava, improvvisamente udi la sua voce e parlò, chiese una chitarra e cantò "Tu sei più bello". Il secondo riguarda un ragazzo, cieco dalla nascita, che partecipò a un raduno della Gmg, in cui era presente anche il Cammino. Mentre Carmen parlava, ci vide all'improvviso e lesse un segretissimo mamotreto che lui possedeva, e che era riservato solo a pochi catechisti. Una commissione di medici di fama internazionale, atei e quindi non di parte, studiò accuratamente i due casi e riportò la documentazione che don Mario ha depositato alla segreteria della su citata Congregazione. Papa Francesco ha letto tutto di un fiato la documentazione e ha promesso a don Mario che Carmen sarà beatificata, con procedura d'urgenza, il giorno di Pentecoste del corrente anno.

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    1. Anche a me piacciono i racconti di fantascienza, però vorrei che fossero un pochino più realistici.

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    2. Ricordiamo ai fedeli cattolici alcuni punti importanti.

      1) i processi di beatificazione e canonizzazione sono stati enormemente semplificati da Giovanni Paolo II.
      Questo significa che salvo casi piuttosto eclatanti (come ad esempio quello di padre Pio), è diventato difficile maturare certezze rispetto a "santi" su cui vigono dubbi riguardanti a politiche ecclesiali o a bustarelle sottobanco.

      2) storicamente sono stati tanti i processi di beatificazione e canonizzazione durati secoli (proprio in attesa di raccogliere prove solidissime). Perfino quelli eclatanti (come ad esempio quello di don Bosco) durarono parecchi decenni.
      Questo significa che la fretta di beatificare è sempre un pessimo indizio.

      2) la Chiesa è santa solo nella misura in cui prosegue l'opera di Nostro Signore.
      Questo significa che tutte le scempiaggini e le ingiustizie compiute (o anche solo progettate) contro il gregge del Signore, riceveranno "adeguata ricompensa".

      Infine, l'aver consegnato la presunta "documentazione" non implica automagicamente dei risultati.

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    3. Intanto vediamo se in questo caso Massimo Gandolfini viene esonerato come perito per le cause dei santi, altrimenti giocano troppo in casa.

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    4. Nel caso di Carmen sarà più difficile passare la prima fase del processo, cioè la valutazione della santità di vita, che la seconda, per cui si considerano i miracoli: sappiamo che gliene stanno affibbiando a decine.
      Comunque in realtà il sordomuto che riacquistò l'udito ascoltando Carmen, pare che nel contempo perse la vista, perché Dio non lo poteva affliggere anche con la penitenza di doverla vedere.😄

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  13. C'è tutta una gradazione di atteggiamenti e relative risposte che caratterizzano alcuni commentatori neocatecumenali del blog.
    Al gradino più basso ci sono le reazioni davvero inquietanti e direi sataniche di fronte alla preghiera dell'Ave Maria. Un po' più in alto, ma non troppo, le accuse rivolteci di godere delle morti nell'esplosione di ieri, a causa di una fuga di gas, nel catecumenium de La Paloma a Madrid (da cui si deduce la loro deplorevole abitudine a strumentalizzare le disgrazie e le morti), poi ci sono quelli che parlano di miracolo del Cammino e vaneggiano sulla predestinazione e chi ha scoperto solo ora che la dottrina cattolica non è contenuta nelle 3000 pagine dei mamotreti kikiani e crede che un qualsiasi testo di un qualsiasi teologo modernista sia il nuovo vangelo.
    Ma nessuno, proprio nessuno dei nostri lettori neocatecumenali prova a smontare la ricostruzione delle vicenda delle cosiddette 'approvazioni' fatta da Lino e BPS. Sono preoccupati sempre di dover giustificare o piuttosto mistificare l'esistente, la verità fattuale ed anche quella spirituale è per loro davvero un optional.

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  14. Apprendo con dispiacere (e con clamoroso ritardo) della dipartita di Lino Lista, senza dubbio la persona più stimolante che abbia letto su questo blog e con cui abbia avuto il piacere di dibattere. Una preghiera per lui e la sua famiglia.

    Saluti
    Jeff m.

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  15. Un episodio capitato al mio amico iglesiente : frequentava con la mogli la sua comunità, mentre i due figli erano fuori. La moglie li mollò, non mi disse il motivo, e andò con i carismatici. Lui rimase, e capitò che due anni fa la moglie si senti male alla vigilia di Pasqua e fu ricoverata, non era niente di particolare, la dimisero il giorno dopo pasquetta, però si rovinò le feste, dovendo saltare il pranzo con i cognati e la gita di pasquetta. Al primo incontro di comunità, gli dissero che quello che era capitato alla moglie era una punizione divina per aver abbandonato il Cammino. Litigò di brutto con loro, poi andò a dirlo al vescovo, perchè lui ha qualche attività anche in Curia. Il vescovo gli disse di non lasciare il gruppo, ma di andare da lui a riferirgli cosa facevano e, se scantonavano più di tanto, ci metteva 5 minuti a scioglierli. Io gli risposi che avrei fatto tutto l'opposto, me ne sarei andato subito e non avrei detto niente al vescovo, anche perchè non concepisco che uno faccia lo "spione" al vescovo. Non credo che l'abbia mai fatto, ma quelli del cammino si sono un pò ammorbiditi con lui, forse hanno saputo qualcosa di questo colloquio. Continuo a dire perchè ci rimane, anche perchè è una voce dissidente che non credo sia troppo gradita, visto quello che leggo sul vostro blog. Una domanda a voi : un vescovo ha davvero l'autorità di sciogliere un gruppo nella sua diocesi? Non sono addentro a queste cose. Aldo

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    1. Ma l'episodio è accaduto a te o al tuo amico ? Da come scrivi non si capisce bene
      Ivano

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    2. Purtroppo no Aldo, il cammino non concede alla Chiesa di metter becco nei suoi affari. Quindi un Vescovo non riuscirà mai a sciogliere una comunità, questione che secondo criterio kikiano compete soltanto ai catechisti, ma può decidere di mandarla via dalla propria diocesi. Anche il singolo sacerdote può scegliere di preservare la propria parrocchia non permettendo al cammino di insediarvisi.

      La questione che riferisci mi riporta alla mente una vicenda che vissi pochi anni addietro. Mi rivolsi al Vescovo della mia diocesi per discutere con lui di alcune vicende significative concernenti il cammino, ma piuttosto che agire in prima persona mi esortò a recarmi in comunità per documentare con delle foto gli accadimenti. Io ovviamente declinai con fermezza.

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    3. Perchè declinasti?Il Vescovo capì forse che mentivi?Ti doveva credere sulla parola?

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    4. Purtroppo diversi vescovi sono codardi, pur di non esporsi, non intervengono, non sono guide credibili del gregge loro affidato. Questo è assai triste. Ne risponderanno anche loro davanti a Dio.

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    5. L'ingenuo Pasqualone pensa d'aver posto un quesito scaltro e provocatorio, che io invece acquisisco con soddisfazione trovando in esso uno stimolo a procedere con il racconto.

      Mi recai dal Vescovo per riferire che il catechista perverso che riuscì a ledermi, dopo un periodo "vacanza" fuori dal Bel Paese inflittagli dal cammino per far calmare le acque, sconfortare la giustizia e far scemare la vergogna che in quel momento aveva investito il contesto eretico, era rientrato e stato reinserito al posto di catechista neocatecumenale. Chiesi a "sua eccellenza" di intervenire affinché il tipo venisse rimosso da quel ruolo che gli permetteva di stare pericolosamente a contatto con i giovani.
      Infilarmi nelle celebrazioni kikiane, vivere quello scempio sacrilego per poi documentarlo non aveva alcun senso, per tale declinai con severità!
      Le tue sconclusionate e malevoli conclusioni, Pasqualone dei miei stivali, non c'entrano assolutamente nulla, come sempre.

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    6. @ Anonimo delle 16:29

      Mi verrebbe da dire, secondo intercalare in uso dalle mie parti, "Eh bravo lo scemo" (non la prendere come insulto, è quasi una sorta di carezza), ma poi penso che è meglio ritornare ad usare l'intercalare classico di questo blog quando, a giusta ragione, ti definisce "pasqualone".
      Cosa credi di suscitare con le domande che hai posto? Ma veramente pensi che qui ci sono quelli con l'anello al naso (con tutto il rispetto per quelli)? Magari ti fregeresti anche di essere maestro di retorica neocatecumenale, ma purtroppo non conosci bene la materia e risulti scontato. E' come se io, adesso, ti dicessi che nella Chiesa cattolica esiste un "cavallo di troia" che da 52 anni sta cercando di distruggerla dal di dentro ma non ricordo bene il "cavallo" come si chiama. Se lo chiedo a te, mi rispondi?

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    7. Purtroppo ci sono dei vescovi che sono dalla parte del cammino che se ti capitano tu ti confidi e loro ti deludono e stai peggio di prima. rebel secondo me ti è capitato qualcosa del genere. Il cammino ha corrotto anche una parte del clero.

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    8. Anonimo delle 16:29 credo di essere un una spy story. Il vescovo ha molti modi ufficiali per controllare se nelle comunità avvengono (come avvengono) abusi eucaristici. Per quanto riguarda gli abusi di altro genere, non penserà mica di poter avere il filmino...

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    9. Come raccontai già qualche tempo fa, ho purtroppo avuto anch'io più di una esperienza negativa con qualche vescovo, per faccende che non riguardavano direttamente il Cammino ma comunque con in ballo la salute spirituale di pecorelle di cui ogni vescovo si ritroverà a dover rendere conto davanti a Dio.

      Per questo, chi legge questo blog da anni, sa che da un lato invito chiunque a denunciare - per quanto ragionevolmente possibile e utile - al parroco e al vescovo le porcate neocatecumenali... e dall'altro sono scettico (nel senso che non mi aspetto risultati eclatanti nel presentare quelle denunce), perché "conosco i miei polli".

      Quei polli li conosce anche il Pasqualone, e lo dimostra quando mentendo dà per scontato che il Vescovo automagicamente ascolta e punisce, e pertanto - secondo la pasqualonica favoletta - se il vescovo non ascolta significa che stavi mentendo, se non punisce significa che stavi calunniando.

      Il Pasqualone lo sa benissimo che tante denunce sono destinate a cadere nel vuoto. Non c'è da meravigliarsi che di fronte a un guazzabuglio di ingiustizie ai danni dei fedeli, troppi vescovi preferiscano fingere di non aver sentito, preferiscono lasciar cadere nel vuoto le denunce, non sia mai che perdano i Trenta Denari di mancia, non sia mai che vedano rovinata la propria carriera, non sia mai che finiscano sui giornali in prima pagina solo per aver "preso posizione" diversamente dagli altri vescovi donabbondieschi. Il Pasqualone, emulo dei farisei e di Kiko, adopera le parole allo scopo di aggredire e ferire, non allo scopo di spiegare.

      Chissà quanti vescovi pagheranno carissimo l'aver rassicurato caldamente gli innocenti ("sì, sì, certo, capisco!") mentre in cuor loro avevano già deciso di abbandonarli al loro destino.

      Ah, grazie a Google scopro solo adesso che circa un anno fa moriva uno di quegli schifosi ecclesiastici che prima accolsero con fin troppo calore una mia denuncia (al punto che capii già al momento di aver fatto un buco nell'acqua) e poi tentarono di pugnalarmi alle spalle con calunnie e minacce. Vedo un articolo-peana chilometrico su quel soggetto, su un giornaletto online, ma mi vien da pensare "sic transit gloria mundi": a che pro essere celebrato onorevolmente (e ipocritamente) dai propri confratelli, e incensato in qualche sito web, se poi azioni come quella - di cui pareva aver gran dimestichezza - gli guadagnano il fuoco eterno? Vien da dire "il Signore abbia pietà di lui", ma le ingiustizie che pose in essere sembrano un accanito rifiuto di quella divina pietà. Coloro che trasformarono la propria vocazione in un mestiere, con grande probabilità fecero quella stessa brutta fine.

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    10. Non posso esimermi dall'intervenire.
      Parto dall'ultimo commento alla testimonianza di Rebel per dire che Anonimo ha centrato un punto cruciale.

      Ci ritroviamo sempre ad aver vissuto le medesime esperienze.

      Anche a me più di una volta è capitato di rivolgermi a Vescovi, quindi sottolineo NON una volta sola; di aprire il cuore, confidarmi e ricevere una doccia fredda. Sentire da loro parole che mai avrei immaginato di ascoltare.
      Di giustificazione del Cammino, o quanto meno di lavarsene pilatescamente le mani.
      La sensazione è la stessa che riferisce Anonimo: delusione profonda e dopo... stare peggio, molto peggio di prima, perchè è inconcepibile!

      Sperimentare labbandono nella tua solitudine. Perchè quando ti ritrovi a chiedere giustizia, ti ritrovi a reclamare che sia applicata DA CHI A QUESTO E' DEMANDATO la correzione agli indisciplinati, ti trovi davanti al tuo Pastore che invece di difendere la pecora la lascia in balia dei lupi. Con la sua benedizione.

      Ho ben compreso quanto riferisce Rebel, e mi pare una cosa assurda.
      Dare il lasciapassare a una equipe di catechisti di predicare nella sua Diocesi è compito esclusivo del Vescovo del luogo.
      E lui che cosa fa? Venuto a conoscenza che il catechista responsabile è indegno di esercitare, a nome della Chiesa, il suo ministero, lo lascia al suo posto. Dove credo sia ancora oggi tranquillamente.
      Ma non solo questo. Incredibile a dirsi, il Vescovo esortò la povera vittima a recarsi nientemeno che in comunità per documentare con delle foto gli accadimenti.
      Ma ci rendiamo conto? Mettendola in pasto ai fratelli "addestrati", letteralmente?

      Questa cosa è raccapricciante e la comprende bene ancor più chi il Cammino lo ha conosciuto per esperienza personale.
      Andare in comunità a chiedere giustizia, a mettere in chiaro le cose, ad essere sinceri! In comunità che hanno finito il cammino, nelle quali si dovrebbe fare a gara nel comportarsi bene, non certo nel peccare impunemente e nel coprirsi a vicenda come invece accade, e sfido chiunque a smentire che non sia così alla fine del cammino, dappertutto...

      Quando si è all'inizio, si parte così, quasi come un obbligo, non solo, ma addirittura si istiga al litigio, alla rissa. I catechisti dicono che, se non si litiga in convivenza significa che non si sta facendo bene il cammino, vero?

      Ma alla fine NO. Si cambia registro. Ma non perchè i fratelli si sono convertiti e si amano e sono uno in Cristo.
      E, dal momento che nelle comunità ci sono scandali, eccome, quando avvengono gli scandali che si fa? E ad opera di chi lì dentro dovrebbe dare l'esempio piuttosto, per il ruolo che ricopre, ecco che impera il "sopire, chetare" manzoniano.
      E se la vittima non si adegua e crea problemi e non tace, viene annichilita, diventa bersaglio di Kiko, dei catechisti, degli stessi fratelli di comunitù che la emarginano e diventano, coi loro moralismi, i primi nemici.

      Che bell'esempio di coerenza!

      Ora infine, per tornare all'inizio, che devo dirvi?
      Mi capitò una volta di aprire il cuore con un Pastore molto in alto, per informare, per chiedere aiuto. Una sola parola mi disse, null'altro:
      "Non pensare che tu puoi cambiare il Cammino"
      Mancava ormai pochissimo alla mia fuoriuscita.

      Pax

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    11. Scusate quando scrivo questo

      Parto dall'ultimo commento alla testimonianza di Rebel per dire che Anonimo ha centrato un punto cruciale.

      Devo correggere, volevo riferirmi a quanto scrive Porto,

      Porto 21 gennaio 2021 17:42

      Purtroppo diversi vescovi sono codardi, pur di non esporsi, non intervengono, non sono guide credibili del gregge loro affidato. Questo è assai triste. Ne risponderanno anche loro davanti a Dio.


      ho sbagliato scrivendo Anonimo.

      Pax

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  16. Per Ivano al mio amico che è nel cammino di Iglesias, io sono un focolarino di Cagliari suo collega di lavoro Aldo

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  17. In questo post termina l'excursus di Lino Lista sul lungo iter delle approvazioni del "C.N. mai approvato". Un ultimo saggio, un suo regalo postumo.

    Tutto è compiuto dal punto di vista procedurale e l’iter è concluso. Noi prendiamo atto del fatto che, alla fine, nulla si è concluso. La Chiesa si è dovuta piegare, questo il dato.
    Solo Kiko e Carmen hanno conseguito, come sempre, il loro scopo!

    Grandi manipolatori, avrebbero potuto essere gestiti solo da chi, alla guida delle Congregazioni Vaticane, si fosse mantenuto a debita distanza da loro, preservando libero giudizio e terzietà.

    E’ un dato di fatto che la verità su Kiko e Carmen e sulla loro eretica dottrina ce l'ha raccontata il fedele servo di Dio, padre E. Zoffoli. Uno che non ha partecipato MAI ai loro consessi né ha preso parte ai loro conviti.

    Padre Zoffoli ha adempiuto fedelmente agli obblighi del suo ministero, ha agito secondo retta coscienza e secondo la Volontà di Dio. Per questo ha subito reprimende ed emarginazioni innumerevoli. E’ così che si condivide il destino del Battista nella vita!

    Non certo ci si può rifare al Battista come fa Kiko, solo per spararsi le pose:
    “Io sono Giovanni Battista in mezzo a voi!”.
    Solo per il gusto di urlare davanti al suo uditorio:
    “Convertiti, ascolta me!”.

    ........

    RispondiElimina
  18. ........

    Per padre Zoffoli di certo un grande vanto poter essere annoverato tra quei pochi che non hanno confermato Carmen nella sua perversa teoria "delle regaline", da lei ritenuta infallibile! (“Regali e doni accecano gli occhi dei saggi, come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.” - Sir. 20, 29)

    Lino Lista scrive che, in conclusione, avrebbe reso conto nell'ultimo paragrafo dell'"aspra risposta" del card. Ruini - datata 8 aprile 1995 - al padre Zoffoli. Questa, davvero singolare:

    Reverendo Padre,
    in riferimento alla Sua lettera del 23 marzo 1995, che accompagnava l'opuscolo da Lei pubblicato "Catechesi neocatecumenale e ortodossia del Papa", sono a precisarLe quanto segue. Sono al corrente che la predetta catechesi è stata esaminata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ritengo che la Congregazione stessa darà una risposta alla Sua lettera. Per parte mia devo invitarLa fermamente a non sostituirsi agli Organi competenti e a non emettere, sia pure con buone intenzioni, giudizi personali e prematuri su temi che riguardano l'ortodossia di realtà ecclesiali, o addirittura del Santo Padre.
    Abbia i migliori saluti, con la benedizione del Signore e con un vivo augurio per la Santa Pasqua.
    Devotissimo
    Camillo card. Ruini, Vicario Generale

    Accidenti! Che colpo secco. E noi ci chiediamo: Ma allora quando vuole e con chi vuole la Chiesa sa usare parole forti e ultimative?
    E il paragone con l’atteggiamento benevolo e indulgente nei confronti del C.N. è ancora più stridente!

    ........

    RispondiElimina
  19. ........

    Ecco qui. Il gioco si conclude sempre nella Chiesa.
    E’ triste registrare che, nei suoi vertici istituzionali, riduce al silenzio con autorità chi piuttosto dovrebbe ascoltare.

    Dopo più di 5 mesi di riflessione padre Zoffoli decide di scrivere di nuovo, per ribadire punto per punto la sua dettagliata denuncia di eresia del Cammino, rispondendo a Ruini così:

    "… dopo mesi di preghiera, ho creduto di compiere un preciso dovere di solidarietà con la Chiesa e la sua Gerarchia.
    In questo mondo non ho più nulla da sperare né da temere: se avessi taciuto, ne avrei sentito il rimorso."

    Illuminante questo altro passaggio commovente:

    "Le ho confidato queste mie riflessioni come in punto di morte, a cui avendo compiuto 80 anni - mi sento ormai vicino."

    Come questa illuminante introduzione alla sofferta missiva alla quale, superfluo forse metterlo in evidenza, Zoffoli non ha mai più ricevuto uno straccio di risposta:

    "La Sua risposta - impeccabilmente diplomatica - mi lasciò perplesso, amareggiato e direi allibito... Non avrei potuto mai prevederla. Per questo, ho preferito tacere e attendere per riflettere meglio e, con animo pacatissimo, sottoporre ora al Suo giudizio le seguenti riflessioni:..."

    A questo link tutta la vicenda da noi analizzata:

    https://neocatecumenali.blogspot.com/2017/11/a-confronto-con-padre-zoffoli-kiko-bocciato-allo-scrutinio.html

    ........

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  20. ........

    Cosa aggiungere, per concludere infine? Che il destino di chi NON si è venduto a Kiko e Carmen e compagni è segnato. Bisogna avere la schiena dritta e un Amore alla Verità e anche alla coerenza che superi ogni altra cosa.

    Guarda caso:
    Lino Lista ha dovuto penare anche solo per trovare chi pubblicasse i suoi libri. Dopo il definitivo rifiuto delle gloriose Ed. Paoline (che non si sono sottratte alla Bibbia UNICA neocatecumenale) che all’epoca lo hanno letteralmente bandito, avendo fatto sparire tutte le copie in vendita della prima edizione del "Il Fango e il Segreto".

    Ma su quali poteri occulti può far conto il Cammino? O che sistema di potere tutto suo ha strutturato? A questo punto è legittima la domanda. Se tutti quelli che gli si mettono contro hanno poi una vita impossibile!

    E dunque attacchi dai Confratelli e dalla Chiesa per Zoffoli, che non ha più fatto carriera, con innumerevoli attacchi e calunnie.

    Stesso destino è toccato a Lino. Attacchi di Pasqualoni agguerriti. Ingiurie e improperi. Che Lino ha copiosamente collezionato. Per lui quasi un orgoglio.

    A noi ha lasciato il suo esempio, la sua luminosa eredità, preziosa per noi, alla quale preghiamo di restare fedeli.

    Pax

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    Risposte
    1. Cara Pax, quello che dici è triste, ma purtroppo vero. Il Cammino in questi 50 anni ha perseguito una politica di corruzione della gerarchia ecclesiastica a tutti i livelli, in particolare a quelli più alti. Per questo, nonostante le numerose e dettagliate denunce di abusi diffusi e frequenti, ha vita facile. Si dice che la Chiesa è santa e peccatrice. Ecco, il Cammino ha operato e continua a operare per far diventare la Chiesa sempre più peccatrice. La risposta di Ruini non sorprende se si pensa ai fiumi di denaro che saranno pervenuti alla diocesi di Roma (ufficialmente per i poveri, ma materialmente vengono consegnati al vescovo della diocesi) dalle donazioni dei primi passaggi di tutte le comunità di Roma. Per Ruini molto più importante dela verità erano i soldi!! Soldi in contanti!! Migliaia e migliaia di euro! Peraltro, come dicevo, quando li si consegna si dice al vescovo che quei soldi sono per i poveri, ma in realtà non li si dà materialmente ai poveri e non si chiede conto alcuno di come saranno spesi quei soldi. E su quei soldi nessuna autorità finanziaria potrà mai dire nulla perché in contsnti, quindi ufficialmente inesistenti!! Quindi sono una regalia per comprarsi il vescovo. Cosa poteva la verità povera e disarmata del servo di Dio padre Zoffoli di fronte alla tracotanza opulenta e corruttrice del movimento neocatecumenale e all'ingordigia del corrotto e avido servitore della Chiesa peccatrice? Purtroppo nulla. Ci consola sapere che padre Zoffoli e Lino Lista sono al cospetto di Dio, perché hanno operato secondo verità e secondo la Sua volontà, altre persone dovranno rispondere dell'aver tradito fortemente il messaggio cristiano e di avere indotto altri a farlo, cosa ancor più grave in quanto si tratta di persone consacrate. Tali persone consacrate sono le prime a non credere in Dio. Poi ci si meraviglia perché la Chiesa è in crisi. Come potrebbe essere altrimenti?

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