venerdì 22 gennaio 2021

Il Cammino delle eresie (e delle manie)

Riproponiamo ai nostri lettori parte di un articolo di L. Badolati pubblicato su L'Ecclettuale il 10-1-2021, evidenziandone alcuni punti salienti. L'articolo completo è sul blog dell'autore.



IL CAMMINO DELLE ERESIE

L'altra volta (Il Cammino Neocatecumenale e Concilio di Trento) ci siamo soffermati su un ventaglio di interpretazioni sia in rapporto alla fede della Chiesa (movimento o setta?), sia in ambito teologico (equivoci o ipotesi?), sia sul piano morale (libertà o disciplina?). Adesso cercheremo di capire se il Cammino Neocatecumenale si possa definire “cattolico” a tutti gli effetti oppure se si maschera dietro qualcos'altro. Come il precedente articolo si tratta di un confronto rischioso sia per la carenza di fonti sia per l'imbarazzo che produce nelle alte gerarchie ecclesiastiche che da più di un secolo non comminano sanzioni di natura capitale. Non si tratta di “radiografare” il Cammino Neocatecumenale ma di analizzare le sue radici teologiche (idiologiche).

[...]

Nato come movimento storico-sincretistico sviluppatosi negli ambienti cristiani dei secoli II e III, lo gnosticismo è giunto fino ad oggi in varie maniere. Ne parlano i Padri della Chiesa (Giustino, Ireneo, Ippolito, Clemente) oltre ai testi originali ritrovati a Nag-Hammadi (Egitto) nel 1945 e se ne ritrovano tracce persino nella Teosofia di Rudolph Steiner. Il credente, così come lo gnostico, esperisce la salvezza mediante una rivelazione privata che avviene da catechista a catecumeno. Nell'uomo c'è una scintilla divina che deve riscoprire attraverso un percorso di «ritorno» all’io originale e al principio che lo costituisce, pur se decaduto nel mondo materiale. Lo gnostico sa di non appartenere al mondo e che in lui solo l’uomo interiore (spirituale) ha bisogno di essere liberato essendo prigioniero della materia. Lo gnosticismo, da movimento di opinione, diventa eresia a motivo dell’incontro tra gnosi greca (neoplatonismo) e gnosi giudaica (essenismo). Il cammino di salvezza consiste nel risalire dal kenoma al pleroma, liberandosi della materia e di tutto ciò che è corporeo (idoli del mondo). Dal punto di vista dogmatico la gnosi nega sia l’incarnazione che la crocifissione, nonché la risurrezione della carne. La società gnostica ricorda molto i “cerchi concentrici” di Kiko Argüello (OEC per la fase di conversione, pp. 356-357): nel primo cerchio ci sono i pneumatici o spirituali (destinati alla salvezza in quanto eletti); nel secondo cerchio ci sono gli psichici (il cui destino è incerto a motivo delle loro inclinazioni e volontà); nel terzo cerchio si collocano i materiali o ilici (destinati al fuoco eterno).Il presbitero Ario di Alessandria (256-336) inaugura la serie di controversie in campo cristologico e mariologico negando la divinità di Cristo che non è generato dal Padre, bensì creato nel tempo. Il concilio di Nicea (325) definì in modo solenne la dottrina della consustanzialità: il Figlio è della stessa sostanza del Padre. Tuttavia, l’ambiguità del termine consustanziale, precedentemente rifiutato, darà origine a forme intermedie di arianesimo tra cui i Testimoni di Geova. In che modo l'arianesimo si è introdotto nel Cammino Neocatecumenale? Attraverso la “scomposizione” del lessico avversario (rifiutarne una parte per accettarne un residuo più accettabile): se non credi ai dogmi mariani, rievoca l'apparizione della Vergine come evento fondativo del Cammino; se non credi alla transustanziazione, incoraggia i cattolici a ricevere l'ostia in mano; se non credi al sacerdozio ordinato, chiama il presidente “presbitero” e non “sacerdote”; se non credi al sacrificio di Cristo, spoglia l'altare di ogni sacralità e invita i fedeli a giraci attorno; se non credi all'adorazione eucaristica, togli di mezzo gli inginocchiatoi e sostituiscili con le sedie in cianoacrilato.



[...]

Si consideri l'esempio seguente. In un passo dei suoi sermoni Kiko paragona la Palestina al Regno dei Cieli consentendo al Verbo di Dio di entrare con la sua natura umana nella divinità (OEC per la fase di conversione, p. 219). Ciò vorrebbe dire che Gesù, prima di risorgere, non aveva una natura divina? Un altro esempio è dato dal libro di Robert Aron “Gli anni oscuri di Gesù” (OEC per la fase di conversione, p. 293) citato da Carmen Hernández, una delle fondatrici del Cammino Neocatecumenale, secondo cui Cristo si sarebbe potuto incarnare in una pietra o in una zucca ma non in un pane ammuffito. Si tratta certamente di un episodio che va contestualizzato ma da qui a giudicare tutto il Cammino contrario alla divinità di Gesù ce ne vuole!

[...]  I càtari rappresentano uno dei movimenti più conosciuti nel campo delle eresie medievali tanto da diventare un best seller nella letteratura mondiale (si possono rinvenire delle tracce nelle opere di Dan Brown oppure nelle speculazioni su Rennes-le-chateux). Assunsero diversi nomi a seconda della regione in cui si insediarono (Albigesi in Francia, Patarini in Italia) e tradirono alcuni elementi delle sette orientali di tipo dualistico (bogomili, manichei, caldei). Si tratta dell'eresia che più delle altre ha somiglianze con il Cammino Neocatecumenale. La società catara si distingueva in due categorie: i “perfetti” che avevano il compito di insegnare la verità e gli “uditori” che erano obbligati a obbedire e a fornire loro di che vivere. Per diventare “perfetti” bisognava superare una prova o “consolamentum” che un documento di Lione descrive in dettaglio. La cerimonia iniziava con la confessione pubblica dei peccati (servitium), poi si procedeva ad uno scrutinio (melioramentum) durante il quale il candidato doveva rispondere ad una serie di domande infine si formulava il giuramento con la rinuncia agli idoli. Tuttavia la maggior parte di loro riceveva il consolamentum solo in punto di morte e alcuni si lasciavano morire di fame o di autodafè, piuttosto che rischiare di cadere in peccato mortale. In campo morale i catari predicavano il distacco dal mondo e dai suoi valori in vista in un futuro luminoso e celeste perciò il rigoroso ascetismo fu motivato dalla necessità di mantenere incontaminato lo spirito con la materia. In teoria i catari non solo negavano la resurrezione individuale intesa come ricongiungimento dell'anima al corpo ma rifiutavano l'idea di un giudizio universale dato che non è possibile redimere la carne che è materialmente e definitivamente corrotta. Da qui nasce l'idea, secondo Kiko, che la morte di Cristo in croce non fosse propriamente un sacrificio ma solo un modo per dimostrare che l'anima poteva sopravvivere alla morte ontologica dell'uomo. Ne consegue che, se Dio non può essere offeso dal peccato degli uomini, allora non ha senso un sacrificio di espiazione (si noti il Cristo con gli occhi aperti nella Croce astile neocatecumenale che ricorda il mancato sacrificio di Isacco). Il fallimento di una missione di pace da parte dei monaci cistercensi indusse papa Innocenzo III a bandire una crociata nel 1208.

[...] Se è vero che all'inizio della predicazione Kiko era orientato ad un protagonismo del ruolo dei laici, oggi si è definitivamente convinto dell'importanza del sacerdozio ordinato altrimenti non avrebbe senso la fondazione di circa un centinaio di seminari “Redemptoris Mater” sparsi per il mondo.

[...] Lutero non nega la presenza reale nell'eucaristia ma non ammette nemmeno la transustanziazione: la persona di Cristo nel pane e nel vino consacrati è sì presente, ma la natura divina non può coesistere con la sostanza delle due specie (prototipo), in quanto realizzazione contingente del modello esistente eternamente in Dio (archetipo); in altre parole, Lutero tradisce la concezione aristotelica per la quale gli accidenti non possono sussistere senza la sostanza. Da qui anche il rifiuto a custodire le sacre specie dopo l'eucaristia. I capisaldi della dottrina di Lutero, che rientrano a pieno titolo nella predicazione di Kiko, possono così essere riassunti:

  1. Sola Fide: la salvezza non si ottiene per mezzo delle buone opere ma solamente avendo fede in Dio; l'uomo compie azioni buone non per propri meriti ma come conseguenza della grazia di Dio che salva a suo insindacabile arbitrio (OEC per la fase di conversione, p. 147).
  2. Sola Gratia: per ricevere la grazia divina non occorre la mediazione di un clero istituzionalizzato perché tra l'uomo e Dio c'è un rapporto diretto (OEC, pp. 189-190).
  3. Sola Scriptura: chiunque, illuminato da Dio, può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle Scritture senza mediazione di terzi (OEC per la fase di conversione, p. 372).
  4. Sola Gloria: la missione della Chiesa ha una natura carismatica e non giuridica (OEC per la fase di conversione, p. 81).
  5. Sola Christo: Dio Padre ha affidato a suo Figlio Gesù Cristo il compito di far conoscere il perdono dei peccati; da qui la necessità di abolire le strutture superflue della Chiesa, le congregazioni religiose, il culto della Madonna e dei santi (OEC per la fase di conversione, pp. 329-330).

[...] Per i Giansenisti un peccatore può convertirsi, ma poi bisogna vedere gli effetti della conversione: più un adepto avanzerà nel cammino di fede, più sarà alta la sua reputazione nella comunità. I sacramenti per i Giansenisti non sono un aiuto alla vita dell’uomo e quindi non vanno praticati spesso, ma sono il premio della virtù e vanno conquistati e praticati ad intervalli regolari: non ci si accosta al Battesimo appena nati se non dopo un cammino ventennale (la vera sfida non è tanto l'attesa quanto il subire lo sguardo in cagnesco dei catechisti); non ci si accosta all’Eucaristia se non se ne è degni (nel gergo neocatecumenale si dice che quando non c'è eucaristia, «c'è messa» per sottolineare la distanza con i “cristiani della domenica”); non ci si accosta alla penitenza da soli perché è la comunità che perdona (il «ratto del saluto» dura finché la vittima non trova un nuovo sponsor).


Conclusioni

Attraverso un lungo excursus abbiamo visto che vi sono diverse analogie tra il Cammino Neocatecumenale e alcuni movimenti ereticali che si sono avvicendanti nel corso dei secoli ma vi sono anche delle distanze. Le varie persecuzioni poste in atto dalla Chiesa hanno determinato la frammentazione, se non addirittura la scomparsa di tali movimenti ma non hanno fermato la propaganda dottrinale eretica che si è riciclata di volta in volta. Abbiamo anche visto che la “scelta” non dipende da chi la possiede ma da chi la comunica e, per quanto possibile, la traduce ai lettori. Probabilmente Kiko non è un eretico in senso stretto o almeno non è ancora stato dichiarato tale dal Vaticano ma è fuori di dubbio che nella sua predicazione realizza delle scelte su cosa dire in ambito teologico (Lutero, Pascal, Tillich, Barth, Bonhoeffer) e morale (femminicidio, omofobia), nonché cosa omettere in campo artistico (Rublev, Ushakov) e musicale (Filippucci, Carlebach). Kiko è stato condizionato dall'ambiente del suo tempo (l'antifascismo franchista) o forse si è formato con del materiale di dubbia liceità? Proveniva da una famiglia dell'alta borghesia e ciò sicuramente lo ha favorito negli studi ma non possiamo soffermarci solo a far riemergere nel Cammino ciò che appartiene al suo passato pena il rischio di cadere nel solipsismo. Tuttavia in anni recenti ci sono state della reazioni dell'autorità ecclesiastica che fanno pensare ad un conflitto di ampie proporzioni. Nel 1997 il vescovo di Clifton in Inghilterra proibì il Cammino nella sua diocesi e lo stesso avvenne in Giappone nel 2010. Il fatto stesso che, secondo i fondatori del Cammino, la Bibbia si possa interpretare da sola tramite parallelismi, è indicativo di una teologia speculativa tipica dei movimenti ereticali. Le statistiche inoltre dimostrano che il numero dei fuoriusciti dal Cammino è molto più ampio del numero dei «martiri» della Chiesa, con dati inequivocabili ed oggi da tutti accettati, per cui non si può parlare del Cammino Neocatecumenale come di un ritorno alla Chiesa delle origini piuttosto come di un tentativo di recuperare alla fede quanti sono fuoriusciti dalla Chiesa o da altri movimenti ad essa affini (teologia del ritorno o Nuova evangelizzazione). Paradossalmente, però, anche il Cammino ha i suoi “eretici” (Augusto Faustini, Daniel Lifschitz, Pablo Herrera) che hanno avuto l'ardire di contestare la leadership di Kiko. Se il Cammino si dichiara ufficialmente in sintonia con la Chiesa cattolica, allora non ne tradisce forse anche la disciplina (sedia bollente, lucernario, isolamento)? Enrico Zoffoli le chiama “eresie” perché li considera una minaccia per la Chiesa. Invece ritengo più appropriato il termine “manie” che riflette anche l'anomalia psichica di coloro che le praticano.


C'è un'eresia che non rientra in nessuno dei movimenti descritti e che risponde ad un libro che apparve in Italia nel 1787 col titolo “Patto della teologia moderna con la filosofia per rovesciare la religione di Cristo” (notizia riportata dall'agenzia “Antyk Foundation”). L'idea di massima era di individuare due o tre persone che avrebbero fatto da tramite attraverso una serie di strategie. Prima di tutto quella di non pubblicare le proprie conversazioni. Inserirsi gradualmente nella Chiesa fino al punto di rendere impossibile la distinzione tra amici e nemici. Adottare confessioni frequenti, anche pubbliche per dare più risalto alla comunità, penitenze facili e insistere sul confronto tra verità e menzogna. Enfatizzare l'idea di decadenza sociale, del bene e della morale insinuando il convincimento di restaurare la Chiesa delle origini magari inventando un capro espiatorio che poteva essere Costantino oppure il Concilio di Trento. Isolare, lentamente, i vincoli dei cattolici con la Chiesa alienandoli dalla vita parrocchiale. Ingraziarsi le simpatie dei vertici curiali ma allo stesso tempo spargere zizzania mettendo l'uno contro l'altro, parroci contro parroci, vescovi contro vescovi. Eliminare l'opposizione interna attraverso una rigida disciplina e un pressante condizionamento mentale. Non sappiamo chi fosse l'autore ma si tratta probabilmente di un falso afferente alla letteratura apocrifa moderna così come il “Piano massonico per la distruzione della Chiesa Cattolica”, apparso nel 1998 sulla rivista “Teologica”, che riporta le direttiva di un gran Maestro della Massoneria ai vescovi cattolici nello stesso periodo in cui Kiko frequentava il circolo “Gremio 62” che si occupava di tutto fuorché di complotti e cospirazioni. L'esempio più eclatante è costituito dalla “nuova estetica” per la quale ispirazione Kiko si richiama alle icone della chiesa ortodossa fino al punto di rasentare il plagio! La “Vergine del Cammino” (dipinta da Kiko nel 1973) è la brutta copia della “Nostra Signora Eleousa” di Simon Ushakov vissuto nel XVII secolo e persino il “Cristo assiso in gloria” (Deesis) che fa bella mostra di sé nella maggior parte delle sale neocatecumenali (Corona Misterica) è un'imitazione di un'opera di Andrej Rublev (XV secolo). Evidentemente la storia della Chiesa di questo periodo non doveva essere poi tanto noiosa!
  • Perché limitarsi al “restyling” delle icone russe quando l'arte è un patrimonio mondiale universale?
  • Perché registrare dei mamotreti con il rischio di essere scoperti?
  • Perché copiare la musica ebraica se si poteva comprarla?
Evidentemente la storia di coloro che vantano “diritti di proprietà” (di qualsia tipo) rende l'idea di una teologia estrosa, provocatoria e gravida di rischi. Lungo i secoli la vicenda cristiana ha costituito il semenzaio di molte forme eretiche di filosofia e di teologia. La chiesa ortodossa ha coltivato un inconscio monofisismo in cui Gesù non è solo considerato senza peccato ma onnisciente, ieratico e apatico (iconografia ortodossa). Oggi la concorrenza tra le chiese non si gioca più sul piano dottrinale come accadeva tra Oriente e Occidente, ma sul piano etico e a dominare la scena non sono più le scuole teologiche ma i mass media che un giorno esaltano l'eroe di turno e subito dopo lo umiliano. Così accade, ad esempio, che i valdesi professino la separazione tra Stato e Chiesa (laicismo) fino al punto di sostenere la liceità dell'aborto e dell'eutanasia mentre i mormoni e i cattolici li contrastano con veemenza. Così accade, ad esempio, che un direttore di un noto periodico è costretto a dimettersi dopo lo scandalo sul proprio orientamento sessuale (“Boffo dà le dimissioni, Bagnasco le accetta”, 3 settembre 2009) o che un cardinale venga assolto dalle accuse di pedofilia (“Il cardinale Pell prosciolto dalle accuse di abusi: verdetto unanime dei giudici”, 7 aprile 2020). La prova di verità del Kiko dissidente è stata la decisione della Chiesa di metterlo sullo stesso piano degli “acchiappafantasmi” e ciò significa che la chiesa vive nella tensione costante di qualcosa che non è facilmente accettabile nella vita quotidiana (trade-off Magistero vs Sensus fidelium). Lo stesso è successo con gli Statuti in forza di una decisione sofferta. Così la Chiesa ha trovato negli scritti arguelliani un argine contro gli abusi del passato mentre le comunità neocatecumenali trovano nell'autorità del capo un modo di proteggersi dinanzi alle pretese stravaganti proferite in nome della morale. Noi cattolici siamo giunti a comprendere il ruolo del papa come voluto da Cristo ma il ruolo di Kiko continua a destare meraviglia anche tra gli scettici. Il ministero ordinato deve salvaguardare l'unità dei fedeli anche se la degradazione di autorità dei vari ministeri laici non corrisponde alla scala di valori dell'amore cristiano? Se da una parte la sua voce lancia strali contro l'OMS e a favore della somministrazione in mano della comunione, d'altra parte la più grande conquista di Kiko non è quella di avere una “carica” ma di essere ancora “carico” a 80 anni suonati e nessuno può fermarlo!


Bibliografia

66 commenti:

  1. Il lungo articolo di L. Badolati (qui in versione completa) fa un excursus sulle eresie di tutti i tempi mostrando le affinità col Cammino.

    Dal punto di vista del credente, dato che la verità è unica (anzi, diciamo meglio: Nostro Signore è «Via, Verità e Vita») allora qualsiasi deviazione - anche accidentale - costituisce un inquinamento di quella verità, una perversione della fede; ogni valanga di neve nasce da una quantità insignificante.

    L'atteggiamento del cattolico, dunque, è quello di adeguarsi costantemente alla verità. Il cattolico potrebbe non afferrare completamente il senso di qualche verità di fede (ai bambini viene spiegata sommariamente la Trinità, mistero insondabile anche per i santi, ma non si pretende che capiscano tutto e scrivano una Summa Theologica), ma continua a credervi così come insegnato dalla Chiesa. Perciò il cattolico diffida di qualsiasi "novitàs", specialmente se la "novità" pretende di far capire meglio le cose che da duemila anni vengono insegnate dalla Chiesa. Per esempio: com'è possibile che per venti secoli fior di santi sono giunti a vette altissime di spiritualità senza aver fatto il Cammino, senza aver pagato la Decima a Kiko, senza aver mai fatto il girotondino idiota a fine celebrazione, senza aver mai "manducato la Comunione da seduti"?

    Dal punto di vista psicologico è corretto chiamarle "manie". Non hanno senso alla luce della fede (al contrario: gli strafalcioni liturgici e dottrinali del Cammino sono esplicitamente contro la fede cattolica), ma solo per cementare un senso di appartenenza e per garantire che i malcapitati continuino a "pagare la Decima" ai capicosca della setta.

    Su questo blog, come chiunque può verificare, il centro dell'attenzione è sulla fede; e quando anche trattiamo dello squallore umano dei kikos (e specialmente dei loro lerci capicosca) lo facciamo per mostrare le conseguenze del fidarsi di chi continua a propalarti svarioni, ambiguità, errori, quanto a liturgia e dottrina. Qualora il Cammino venisse espulso dalla Chiesa (o portasse alla luce del sole il suo "scisma sommerso"), questo blog non avrebbe più motivo di esistere, poiché i kikos sarebbero inevitabilmente obbligati a scegliere se abbandonare il Cammino oppure abbandonare la Chiesa.

    È solo grazie alla confusione che regna nella gerarchia cattolica, che i kikos possono "stare con un piede in due scarpe".

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  2. Articolo estremamente interessante.

    Immagino che i camminanti che lo leggeranno (ammesso che qualcuno lo legga fino in fondo), negheranno: "da noi non è così!".
    A questi faccio l'invito a leggere tutto l'articolo e poi a VERIFICARLO.
    Come? Facendo il percorso contrario: partendo non da ciò che consiste l'eresia per arrivare ai suoi effetti, ma da questi ultimi per giungere fino ai motivi teologici che li hanno generati.

    Infatti i camminanti potrebbero accampare la scusa che quegli effetti, per loro, hanno significati diversi ma, "risalendo la corrente" potrebbero più facilmente accorgersi che il "peccato originale" del Cammino potrebbe proprio risiedere in qualche eresia.
    Come i salmoni che risalgono la corrente del fiume fino a giungere là dove sono nati, i camminanti risalendo la "corrente teologica" potrebbero accorgersi che questa non può che avere un origine estranea alla comunione ecclesiale (non tanto in senso "storico", quanto in senso di "estraneo" alla comunione ecclesiale).

    Verifichiamo.
    - E' vero o no che il Cammino "salva a grappoli"? Per quale ragione la salvezza non sarebbe individuale?
    - E' vero o no che nel Cammino si dà meno importanza al sacerdozio ministeriale che non in 2000 di TRADIZIONE CATTOLICA? Perché?
    - E' vero o no che la "teologia" del Cammino insegna che la Messa è un banchetto, o è prevalentemente un banchetto, mettendo in ombra che è principalmente un SACRIFICIO, come afferma il Catechismo? Perché?
    - E' vero o no che la "teologia" del Cammino non ammette la custodia del Pane consacrato? Perché?
    - E' vero o no che per il Cammino senza assemblea non c'è la Messa, mentre per la Tradizione bimillenaria della Chiesa c'é eccome? Perché?
    - E' vero o no che per il Cammino la salvezza è dovuta alla sola fede senza bisogno di un'ascesi personale, come AFFERMA la Chiesa? Perché?
    - E' vero o no che il Cammino relativizza o, più precisamente, ridicolizza, il Concilio di Trento? Perché?
    ....

    Ora, so benissimo che ci sono camminanti in buona fede che, se Kiko dovesse rompere ufficialmente con la Chiesa, sceglierebbero la Chiesa (anche se molti penso che non lo farebbero).
    Ammetto perciò che il vincolo di comunione con la Chiesa, nelle singole persone in buona fede, non è interrotto, e lo spero.
    Ma quello che qui importa evidenziare è che nel cammino paiono essere evidenti degli elementi di NON FEDE che senz'altro indeboliscono questa comunione e, anzi, operano per spezzarla.
    Tanto più che questi elementi non solo in 50 anni non sono mai stati chiariti pur dopo tante insistenze da parte di molti, ma sono ostinatamente riproposti, anche se con toni prudenzialmente più morbidi.

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    1. Te lo spiego io il perchè se non mi censurate.

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    2. Quando un commento anonimo dice solo "hai detto sciocchezze" allora non è che lo censuriamo: semplicemente lo mettiamo nel posto che gli spetta, cioè la cartella "spam".

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    3. Segnaliamo l'uscita dell'ultimo libro di don Ariel, su un altro tema piuttosto scottante: Pio XII e la Shoah. Essere grati a chi ti ha salvato la vita è una umiliazione che alcuni non reggono..

      Ricordiamo ai nostri nuovi lettori che don Ariel è autore di diversi altri libri, tra cui La setta neocatecumenale. L'eresia si fece Kiko e venne ad abitare in mezzo a noi.

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    4. @anonimo
      intanto inizia a darti un nick. Dai, non è difficile.

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  3. Anonimo delle 12 e 54: vedo di spiegarmi meglio.

    E' ovvio che se c'è una via coerente che dalla fede arriva alle conclusioni del Cammino, si può coerentemente percorrere la strada che dalle conclusioni del Cammino arriva alla fede. Ma se provi a cercare la coerenza del percorso vedrai che l'impresa diventa ardua.

    Infatti un conto è seguire la corrente in discesa, senza pensare, ma solo fidandosi (non della Chiesa, ma di Kiko). Si ha una sorta di ebbrezza a scendere, ma se alla fine ti chiedi come hai fatto, è difficile trovare il percorso per tornare su.

    Per questo ti invito a fare il percorso inverso, cioè a partire dall'OSSERVAZIONE delle ENORMI differenze che ci sono tra la Chiesa e il Cammino.
    1) Differenze liturgiche, di prassi, di morale (ad es. per il Cammino è peccato non frequentare le comunità, e il peccato si configura come un'offesa non a Dio, ma al Cammino, cioè è il Cammino che discrimina tra salvezza e perdizione)
    2) Differenze di prassi (di fatto nel Cammino è proibito ricevere la Comunione direttamente sulla bocca e, se non ci credi, prova a fare così una sola volta).
    Differenze di sentimento (ciò che "sente" la Chiesa e anche il Popolo di Dio che la Chiesa riconosce come tale, non è sentito dai camminanti e viceversa)
    3) Differenze di annuncio.
    4) Differenze di catechesi.
    5) Differenze di dinamiche spirituali
    6) e perfino di linguaggio e di vocabolario.

    Differenze talmente ENORMI ed evidenti che, ritengo, stia a voi l'onere di spiegaìare che non siete eretici.
    E' vero che siete approvati, ma di fatto la Chiesa ha corretto le catechesi di Kiko e ha preteso un direttorio e quando il direttorio offerto dalla Chiesa è stato presentato al Cammino, Kiko lo ha rifiutato!

    Perciò sta a te spiegare perché, ad esempio, la Messa non è principalmente il sacrificio di Cristo, come afferma il Catechismo.

    Cerca cioè di dare spiegazione di ciò che dai per acquisito fino ad arrivare alla fede del Catechismo. Cioè fino ad arrivare, conseguenza dopo conseguenza, fino a CITARE un articolo del catechismo.

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    1. Ti risponderei anche ma mi censurereste, ti dico solo questo:La Chiesa e' una santa cattolica, apostolica ma i suoi membri non sono dei cloni, tutti uguali, l'unità non vuol dire omologazione. conformismo. Anche dire che il Cammino è diverso dalla Chiesa dimostra ignoranza, piccineria di mente, pensiero di piccolo cabotaggio, vuoto e sterile, in quanto la Chiesa e' molto variegata, non e' un monolite tutto uguale. Comunque sei in errore non conosci né il Cammino né la Chiesa, parli per luoghi comuni, in modo molto astratto, grossolano e superficiale.

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    2. Il cretineocatecumenale delle 16:42 è uno di quelli che chiede agli ex neocat: «perché ti ostini a credere a ciò che hai visto e vissuto, anziché credere a quello che io ti racconto?».

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    3. @anonimo:
      io ho frequentato il Cammino per 10 anni e purtroppo ho visto omologazone di pensiero, di azioni e anche modo di vestire e di apparire (la barba lunga ad esempio)

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    4. Anonimo delle 16.42
      Nessuno ha detto che siamo o dovremmo essere tutti uguali. Anzi, la diversità di carismi è sicuramente un arricchimento. Il Cammino è però diverso dalla Chiesa in degli ambiti dove non ci dovrebbe essere diversità, nell'Eucarestia, spesso nell'interpretazione della Bibbia e nei diversi altri aspetti elencati da Pietro (nel del Cammino). Riesci a rispondere ai punti da lui elencati? Attendiamo fiduciosi.

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  4. Ciao a tutti,
    ho pensato molto prima di scrivere questa cosa ma sento di farla perchè non voglio restare in silenzio. Ieri sera sono andata su una pagina facebook di supporto al cammino (non scrivo il nome), una delle tante; scorrendo tra i post mi è capitato un commento di una signora che chiedeva perchè il cammino non si svolgesse in parrocchia se è nato come supporto alla parrocchia o qualcosa del genere, a cui uno degli autori ha riposto con la similitudine delle prime comunità cristiane.

    Allora ho risposto dicendo che le comunità cristiane erano costrette a celebrare nelle case in assenza di chiesa (e anche per via della persecuzione comunque) ma che ora ciò non avrebbe senso in quanto ci sono le parrocchie (e la religione cattolica è stata ufficializzata); a tal proposito ho citato anche i rimproveri di papa Benedetto e la lettera di Arinze

    Inizia un dibattito con l'autore che in pratica si può riassumere così:
    *io sono una odiatrice del cammino e una calunniatrice
    *Papa Francesco ha detto che la lettera di Arinze è superata (la mia richiesta di mettere un link a riguardo non ha avuto riscontro)
    *le Decime nello Statuto sono chiamate collette
    *gli abusi liturgici dell'eucaristia non sono tali in quanto approvati
    *varie minacce di blocco
    *Kiko ha sicuramente avuto la visione (gli faccio notare che ancora la Chiesa non si è espressa e che ha cambiato versione varie volte)
    *in Cammino non ci sono obblighi
    *questo blog ha la credibilità di un fumetto (ma Kiko ama gli anime come ha detto), e mi ha fatto capire che conosce le vostre storie perchè vi legge
    *cancellazione dei commenti e proseguimento su messenger tuttora in corso (non c'è scritto che nelle pagine non si possa fare dibattito sotto i post come gli ho fatto notare)

    ne prosegue una conversazione su messenger in cui i punti salienti sono:
    *sono scesa dalla croce quando sono uscita dal Cammino per le mormorazioni perchè dovevo subirle e prendere i peccati degli altri come Gesù (vi risulta un ragionamento corretto?perchè mi dà da pensare) e sono come la volpe che non arriva all'uva (ma sono andata via da sola)
    *Carmen sarà beatificata perchè ha fatto già i miracoli (glielo auguro e spero che sia così, ma i miracoli richiedono prudenza) e "santa di categoria superiore" era una battuta in affettuoso ricordo (forse ci può anche stare)
    *una moglie viene bloccata alla traditio perchè la sua missione è stare in casa con il marito e non la si manda nelle case in orari strani per preservare il matrimonio (!)
    *in quarantena non si è fatta la veglia con la messa
    *le decime non vanno agli itineranti, alcuni lavorano, ma vanno ai poveri della comunità e se avanzano in parrocchia
    *in parrocchia le persone mettono solo i centesimi nell'offerta, nel Cammino no
    *uscire dal Cammino e andare in parrocchia è più facile e più comodo
    *gli scrutini non sono violenze psicologuche perchè sono necessarie per mettarti davanti alla tua realtà e convertirti
    *i catechisti sono autorizzati a ciò
    *in parrocchia nessuno ti mette davanti alla tua realtà e ti fa provare con in beni come in comunità al 2 passaggio (!!) mentre invece un buon padre spirituale può farlo e ne ha competenza

    Non metto nomi, nè screenshot, lascio liberi di crederci o meno, ma vorrei chiedervi il parere su quetse cose che mi ha detto perchè non mi convincono, e vi ciedo una preghiera per questa persona senza giudicarla

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    1. Non servono conferme, è l'eloquio medio del neocat. Fuffa, contestata dalla realtà. Neanche a perderci il tempo a rispondere, gli occhi non glieli apri e ti viene il sangue amaro.

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    2. Cara Gloria, a lavar la testa all'asino si perde sapone, acqua ma soprattutto il tempo (quello è molto più prezioso dei primi 2 elementi).
      Ciò che riporti in sintesi circa questo dialogo che hai intentato con un adepto della setta, è semplicemente il compendio di tutta l'apologia del camminante medio (medio per dire che alto o basso è sempre identico).
      Inutile cercare di spiegare qualcosa all'asino che ha le orecchie otturate: è più facile che un cammello attraversi la cruna di un ago piuttosto che un neocatecumenale possa mai ascoltare le ragioni di un altro che non sia Kiko o i suoi capi bastone!

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    3. @Giusepe verdi e @Beati Pauperes spiritu
      È triste vedere che appena una fa delle domande o delle critiche sul Cammino allora è tacciato di calunnia, o che le cose riportato sono fake news; sicuramente questa persona farà anche il Cammino in buona fede e quindi è convinto di stare nel giusto, anzi probabilmente dirà che è "perseguitato"; so anche che legge questi commenti, e visto che ho preso le distanze su facebook approfitto per ripetergli che il Signore ci vuole felici, non vuole che cerchiamo la sofferenza a tutti i costi, e di non avere pregiudizi verso chi non vuole fare il Cammino o ne esce

      Tra l'altro non è la prima volta che mi succede,l'anno scorso mi è successa una discussione simile con una persona così, gli insulti e le offese sono state le stesse, mi lasciano senza speranza

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    4. Buon giorno Gloria,
      riprendo una delle affermazioni non vere da parte dei neocat, riportata (giustamente!) in uno dei punti che hai appena elencato:

      *"gli scrutini non sono violenze psicologuche perchè sono necessarie per mettarti davanti alla tua realtà e convertirti"

      Grandissima palla che loro raccontano per autogiustificarsi e perseverare. È il nocciolo di tutta la questione invece.
      Per demolirmi e prepararsi la strada, inducendomi ad avvicinarsi al cammino neocatecumenale, il mio psedudoamico (in realtà un grande manipolatore come nel giro di due-tre mesi ho intuito!!!), una delle frasi che mi hanno fatto raddrizzare antenne, capelli ed orecchie è stata proprio: 'dái fallo!!! (Umiliarmi e piegarmi riconoscendo responsabilità che non ho, di fronte ad alcune affermazioni piuttosto sprezzanti sulle donne) ... VIOLÈNTATI!!!"

      ... ed è proprio allora, che ho voluto andare a fondo indagando nel background della persona (ho cancellato anche il numero di telefono ma mi sono messa a cercare spiegazioni).

      Queste gravissime manipolazioni psicologice messe in atto dovevano avere una radice per diventare una abitudine consolidata, e visto che la persona in questione è senza papà dall'età di 13 anni con solo una sorella... CHI gli puó avere insegnato?
      ... ed ecco trovata la risposta.

      Il tutto finalizzato poi, ad ubbidire ciecamente per la paura di ricatti e ritorsioni.

      Ecco spiegato tutto.

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    5. Buon giorno Gloria,
      riprendo una delle affermazioni non vere da parte dei neocat, riportata (giustamente!) in uno dei punti che hai appena elencato:

      *"gli scrutini non sono violenze psicologuche perchè sono necessarie per mettarti davanti alla tua realtà e convertirti"

      Grandissima palla che loro raccontano per autogiustificarsi e perseverare. È il nocciolo di tutta la questione invece.
      Per demolirmi e prepararsi la strada, inducendomi ad avvicinarsi al cammino neocatecumenale, il mio psedudoamico (in realtà un grande manipolatore come nel giro di due-tre mesi ho intuito!!!), una delle frasi che mi hanno fatto raddrizzare antenne, capelli ed orecchie è stata proprio: 'dái fallo!!! (Umiliarmi e piegarmi riconoscendo responsabilità che non ho, di fronte ad alcune affermazioni piuttosto sprezzanti sulle donne) ... VIOLÈNTATI!!!"

      ... ed è proprio allora, che ho voluto andare a fondo indagando nel background della persona (ho cancellato anche il numero di telefono ma mi sono messa a cercare spiegazioni).

      Queste gravissime manipolazioni psicologice messe in atto dovevano avere una radice per diventare una abitudine consolidata, e visto che la persona in questione è senza papà dall'età di 13 anni con solo una sorella... CHI gli puó avere insegnato?
      ... ed ecco trovata la risposta.

      Il tutto finalizzato poi, ad ubbidire ciecamente per la paura di ricatti e ritorsioni.

      Ecco spiegato tutto.

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    6. @ Gloria

      Il camminante, non contempla la sparuta possibilità che ci possano essere delle critiche o semplicemente delle domande e, il motivo di ciò, è presto spiegato: se la forma mentis che si acquisisce all'interno delle salette per continuo lavaggio cerebrale ad opera di coloro (i kikatekisti) ai quali c'è solo da riconoscere la massima e cieca obbedienza (e Kiko più volte richiama questa istanza affermandone l'indispensabilità), è anche dimostrato, poi, che al sol confronto con una persona che col cammino non ha nulla a che spartire ma che potrebbe essere solo interessata a chiederne le dinamiche (a 360°), ti ritrovi di fronte uno che comincia ad accusarti di non capire niente, che stai semplicemente calunniando il cammino, che il cammino è approvato e quindi ciò significa che non è oggetto di eventuali critiche e che tu sei in malafede e non conosci il cammino che è un dono dello spirito santo (quello che fabbricano Kiko & C. alla bisogna).
      Nelle normali relazioni, le argomentazioni, generano arricchimento reciproco nello scambio di opinioni e pareri che non devono essere identici: paradossale che essi difendono la "diversità" di carismi all'interno della Chiesa quando nel chiuso delle loro salette vivono uniformismo e omologazione!

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    7. Ciao Lupetta,
      Ti credo bene, questo linguaggio per loro è normale e non si accorgono di quanto sia in grave in realtà; anzi sono convinti di essere nel giusto perché "il vescovo li ha inviati",non credo che il vescovo li ha inviati a fare del male psicologo alle persone,il vescovo li ha mandati per evangelizzare e anzi è giusto rivolgersi a lui quando succedono cose del genere

      Hai fatto ad allontanarti da un contesto del genere, io ci ho passato anni e ancora a volte ne soffro

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    8. @Giuseppe verdi,
      Esatto, solo che poi ho spiegato a questo autore della pagina che io in realtà il Cammino lo conoscevo in quanto ne ho fatto parte per 10 anni,ed ecco che sono partiti gli insulti e i giudizi sul perché ho lasciato, oltre ad altri giudizi davvero tristi che evito di riportare (l'argomento era la decima quindi potete immaginare); di nuovo, invito tutti a pregare per questa persona

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    9. CERTO,
      ma ancora più grave è passare sopra alle sensazioni negative di sopraffazione che si provano (come fai a non sentire un forte senso di nausea, una stretta al cuore di fronte ad affermazioni cosí gravi?!?)...

      "dái fallo... VIOLÈNTATI"?!?
      Ma che concetto è?...
      In quel preciso istante ho fatto un salto indietro, mi sono bloccata e me ne sono andata per non voltarmi mai più.

      Martedí ho visto a un Cineforum il bellissimo film, 'L' Onda', 2008 - su un esperimento per far nascere un movimento estremista.

      Lo consiglio a tutti.

      Cineforum organizzato da una Docente di un Istituto Superiore, psicologa forense.

      Da vedere. Vedrete che non sarà difficile riconoscere le stesse dinamiche anche nei Neocat: simbologie, linguaggio particolare (gergale), esclusione degli 'altri', mettere alla berlina chi non vi appartiene (per scoraggiare gli appartenenti ad uscirne per non rimanere isolati), obbedienza ad un 'leader', decostruzione/demolizione della personalità, segreti, minacce.

      Per COSA?

      ... ECCO:

      💸💸💸 SOLDI
      👑👑👑 POTERE.

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    10. @Lupetta
      ti dico per esperienza che purtoppo una volta entrata nel Cammino ed averne acquisito la forma mentis queste espressioni diventano la normalità, non ci si scandalizza più oppure si chiudono gli occhi, come ho fatto io per tanti anni finchè non li ho aperti
      Grazie per il consiglio, a tal proposito vorrei proporre questo video che ho trovao ieri sera su un gruppo facebok di ex tdg (testimoni di geova), che sembra parli proprio del cammino:

      https://www.youtube.com/watch?fbclid=IwAR1nGYniLI27dpJWczbbDRDOJ2-PXPIGEba6Fz_OrJIPsjw9P4O5dNhHy-E&v=KhatmN0w7s4&feature=youtu.be

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    11. Stasera
      lo guarderó.
      Da Febbraio 2020 sto lavorando e basta, praticamente - visto che non si puó uscire.
      Ma me ne approfitto volentieri per documentarmi.

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  5. Il Cammino ha avuto gioco facile per via di certi potenti appoggi e dell'assenza di forme di comunicazione digitale evoluta. Nel 1968 era abbastanza semplice andare in giro predicando indisturbati le peggiori cretinate senza essere scomunicati, oltretutto in quel periodo il Vaticano II era in pieno svolgimento e personaggi assurdi e falsi predicatori erano già comparsi un po' ovunque.
    Al tempo Kiko era pienamente immerso nella propria poltiglia gnostico-ariana, generata dalle proprie delusioni di vita e da un'esperienza negativa di Chiesa Cattolica avuta nella Spagna di Franco. Era intriso di odio verso la Chiesa gerarchica - basti leggere l'esiziale "vangelo dei miserabili" - e delle proprie confusissime idee sulla dottrina a cui appiccicava (come fa ancora oggi) le proprie personalissime interpretazioni.
    Kiko ha sempre pensato di aver capito più di tutti, di essere più intelligente di tutti, animato dal proprio ego. Nelle Anotaciones (che pure saranno state ampiamente emendate dalle corbellerie più imbarazzanti) l'unica parola che emerge ben chiara è "IO". Sullo sfondo le sue confuse idee su Gesù, Maria, in rapporto ai quali non va oltre la generica invocazione. Kiko è immanente, niente in lui tende davvero all'elevazione. Leggere Kiko e leggere Osho è in pratica lo stesso, frasi vuote, valide in qualsiasi contesto, che non dicono niente che l'anima non sappia già da sé.
    Kiko è un vanesio, egocentrico, eretico, al pari di Lutero maestro suo, del quale ha cercato di introdurre gli insegnamenti nella propria predicazione in ogni modo.
    Oggi ha cambiato linguaggio, abbandonando certe espressioni impronunciabili, ma l'essenza è invariata. Lui non crede alla transustanziazione, che è solo una parolina, non crede al sacrificio incruento di espiazione, non crede alle opere, non crede realmente alla confessione (leggersi i volumi della Traditio per capire).
    Kiko è un eretico, come tale va condannato. Dato che la Chiesa non è in grado, ciascun fedele deve difendersi da se stesso, con l'aiuto di Dio e della Vergine debellatrice di tutte le eresie. Stare lontani dal CNC è un dovere.
    E' chiaro che nella crisi di fede che la Chiesa sta vivendo in questo XXI secolo distinguere l'eretico neocat dal pretuccio semi-eretico di una qualsiasi parrocchia media è difficile: si vedono orrori di tale genere ormai, che c'è da domandarsi chi ancora sulla terra ci salva dall'ira divina (schermi con le parole dei canti che passano stile karaoke, per dirne una...) , per cui Kiko e il suo morente "cammino" non sono che un rumore di fondo

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  6. O.T.
    L'ineffabile don Iapicca commenta così i morti di Madrid nell'esplosione del Catecumenium de La Paloma, probabilmente dovuta ad incuria e sottovalutazione del pericolo, ce lo dirà l'inchiesta, e che per miracolo non si è risolta in una vera e propria strage nel cuore della città.

    "...in questo passaggio cruciale della storia l'esplosione nel Catecumenium de La Paloma e la morte dei giovani fratelli e dell'anziana signora che passava di lì sono una luce profetica sulla storia. Su quella di ciascuno di noi, e su quella del mondo. Innanzitutto ci chiama a conversione, a tornare a Cristo, ad essere uniti a Lui nella nostra comunità, fedeli alle celebrazioni, lasciando nelle sue mani le nostre paure, perché la vita è un lampo, e non sappiamo il giorno né l'ora. Poi che non c'è virus che possa cambiare di un secondo il nostro personale appuntamento, come la catechesi mondana vorrebbe suggerirci. E poi che abbiamo una missione che ci attende, dare la vita, sino al martirio."

    Ha detto anche altro, ma già questo mi pare più che sufficiente per far comprendere che non c'è fede cattolica in queste persone, né coscienza, né rispetto per chi muore. Quella di Kiko è fondamentalmente una eresia del cuore e della ragione, che grida vendetta a Dio tutti i giorni.

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    1. Il discorso di Iapicca è un polpettone.
      Intanto insinua che dietro l'esplosione del Catecumenium de la Paloma è come se: "dietro vi fosse una incomprensibile e assurda REGIA". Si capisce in seguito che si riferisce al demonio, quando parla di persecuzione.
      È un prete che sostiene che "la nostra ragione è offuscata a causa del peccato". Evidentemente dicendo "nostra", lo è anche la sua.
      Accosta Sant'Agnese ai morti nell'esplosione (lei morì martire, non per un incidente) ed afferma che "nel volto dei nostri fratelli raggiunti nell'esplosione" rivede "lo stesso riverbero della misericordia", non si sa in base a quale accostamento.
      Sarebbe questo "riverbero della misericordia" che dona pace e fa crescere dentro certezza della Verità".
      Intanto l'accostamento tra la martire e i deceduti nell'esplosione è già passato.
      Questa Verità conduce alla gioia, sempre in base a ciò che Sant'Agnese disse ai suoi carnefici in relazione all'unicità dello Sposo. Lei era una santa morta "MARTIRE", aveva dei carnefici, non morì in un incidente. Il caso è completamente diverso.
      L'amore dello Sposo, di cui parla Sant'Agnese, sarebbe quello che "trasforma la morte più assurda per la ragione umana nell'epifania della Verità che smaschera la menzogna del demonio". Questo vale per Sant'Agnese, morta martire, morta cioè "per lo Sposo". Ha scelto di dare la vita per lo Sposo. Pare un po' diverso dall'essere deceduti in un incidente.
      Poi la circonvoluzione verbale: "E' Cristo che non può non soffrire nella sua carne le esplosioni di morte e dolore che il demonio dissemina oggi nella storia". Con questo attribuisce l'esplosione al demonio e a Cristo la sofferenza nella Sua carne, perché Cristo si è fatto carne di nuovo nella Parrocchia de La Paloma.
      Ma non c'è da temere: in mezzo al giuramento del presidente USA, alla pandemia globale e alla Chiesa che "appare in evidente crisi di fede che affligge tantissimi suoi figli", l'esplosione nel Catecumenium de La Paloma è "una luce profetica sulla storia". Sarebbe una "luce profetica" in ordine agli eventi del mondo ma, soprattutto alla "crisi di fede della Chiesa".
      Così che l'evento della Paloma chiama a conversione "a tornare a Cristo". Giudica che tutti si siano allontanati da Cristo. Per farlo bisogna "tornare nella nostra comunità, fedeli alle celebrazioni" non per amore allo Sposo, come per Sant'Agnese, ma perché (terroristicamente) "la vita è un lampo, e non sappiamo il giorno né l'ora". Quindi non c'è virus che tenga.

      Continua

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    2. Proseguendo nell'indebito accostamento con Sant'Agnese continua: "abbiamo una missione che ci attende, dare la vita, sino al martirio", insinuando che la morte per incidente sia equivalsa al martirio.
      Tutto questo perché "L'amore che si fa carne in noi e diventa sale, luce e lievito nelle nostre comunità". Parrocchiali? Nooo: "ECCO PERCHÉ SIAMO STATI GRATUITAMENTE CHIAMATI AL CAMMINO NEOCATECUMENALE, NELLE CUI COMUNITÀ SIAMO STATI FORMATI, SPERIMENTANDO... CHE IN LUI È STATO TANTE VOLTE MEGLIO MORIRE CHE VIVERE, MEGLIO CIOÈ PERDERE SE STESSI AMANDO CHI CI ERA NEMICO PIUTTOSTO DI FARCI GIUSTIZIA".
      Ma noi sappiamo che sull'"amare il nemico" ed anche il "morire" da parte neocatecumenale esistono molte perplessità e testimonianze contrarie.
      Questo "amore" lo sperimenterebbero nelle "Comunità Neocatecumenali, dove sorgono le vocazioni al presbiterato e dove sono gestate e salvate le giovani famiglie cristiane, parte importante e decisiva del presente e del futuro della Chiesa".
      Le Comunità Neocatecumenali sarebbero state ferite dall'evento della Paloma "con le stigmate del Signore Crocifisso, perché il suo sangue di vita eterna raggiunga le ferite dolenti di ogni uomo di questa generazione, come quella donna che, in quel momento IGNARA, passava di fronte a quel pezzettino del cuore della Chiesa".
      La povera signora, "ignara" (cioè non neocatecumenale, ma non per questo notoriamente non credente. "Ignara" perché non la conoscevano, non era dei loro), sarebbe stata raggiunta dal sangue di Gesù perché "passava di fronte a quel pezzettino del cuore della Chiesa".
      Così che la signora "ignara", insieme ai neocatecumenali "consapevoli", sarebbe "Anche lei raggiunta da un raggio dell'amore di Dio, anziana come tanti anziani oggi si ritrovano a soffrire e morire soli, segno di un'epoca che ha dimenticato Dio e quindi ogni suo figlio più debole e indifeso".

      Continua

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    3. Il giudizio sulla signora "ignara" è spietato: che ne sa Iapicca se soffriva, se era sola se, soprattutto, era segno di un'epoca che ha dimenticato Dio?"
      Poi il gran finale: "Convertiamoci allora, perché davvero il Regno è vicino, e la PERSECUZIONE, come un'esplosione improvvisa, ci può raggiungere in qualunque momento".
      Avendo accostato l'evento delle due morti neocatecumenali (non quella della signora "ignara") al martirio di Sant'Agnese, è proprio nella sua testa che l'esplosione abbia rappresentato una PERSECUZIONE.

      Ricordo che le comunità della Paloma sono quelle dalle quali è uscito il "buon" vescovo Luis del Palacio.


      Proseguendo nell'indebito accostamento con Sant'Agnese continua: "abbiamo una missione che ci attende, dare la vita, sino al martirio", insinuando che la morte per incidente sia equivalsa al martirio.
      Tutto questo perché "L'amore che si fa carne in noi e diventa sale, luce e lievito nelle nostre comunità". Parrocchiali? Nooo: "ECCO PERCHÉ SIAMO STATI GRATUITAMENTE CHIAMATI AL CAMMINO NEOCATECUMENALE, NELLE CUI COMUNITÀ SIAMO STATI FORMATI, SPERIMENTANDO... CHE IN LUI È STATO TANTE VOLTE MEGLIO MORIRE CHE VIVERE, MEGLIO CIOÈ PERDERE SE STESSI AMANDO CHI CI ERA NEMICO PIUTTOSTO DI FARCI GIUSTIZIA".
      Ma noi sappiamo che sull'"amare il nemico" ed anche il "morire" da parte neocatecumenale esistono molte perplessità e testimonianze contrarie.
      Questo "amore" lo sperimenterebbero nelle "Comunità Neocatecumenali, dove sorgono le vocazioni al presbiterato e dove sono gestate e salvate le giovani famiglie cristiane, parte importante e decisiva del presente e del futuro della Chiesa".
      Le Comunità Neocatecumenali sarebbero state ferite dall'evento della Paloma "con le stigmate del Signore Crocifisso, perché il suo sangue di vita eterna raggiunga le ferite dolenti di ogni uomo di questa generazione, come quella donna che, in quel momento IGNARA, passava di fronte a quel pezzettino del cuore della Chiesa".
      La povera signora, "ignara" (cioè non neocatecumenale, ma non per questo notoriamente non credente. "Ignara" perché non la conoscevano, non era dei loro), sarebbe stata raggiunta dal sangue di Gesù perché "passava di fronte a quel pezzettino del cuore della Chiesa".
      Così che la signora "ignara", insieme ai neocatecumenali "consapevoli", sarebbe "Anche lei raggiunta da un raggio dell'amore di Dio, anziana come tanti anziani oggi si ritrovano a soffrire e morire soli, segno di un'epoca che ha dimenticato Dio e quindi ogni suo figlio più debole e indifeso".
      Il giudizio sulla signora "ignara" è spietato: che ne sa Iapicca se soffriva, se era sola se, soprattutto, era segno di un'epoca che ha dimenticato Dio?"
      Poi il gran finale: "Convertiamoci allora, perché davvero il Regno è vicino, e la PERSECUZIONE, come un'esplosione improvvisa, ci può raggiungere in qualunque momento".
      Avendo accostato l'evento delle due morti neocatecumenali (non quella della signora "ignara") al martirio di Sant'Agnese, è proprio nella sua testa che l'esplosione abbia rappresentato una PERSECUZIONE.

      Ricordo che le comunità della Paloma sono quelle dalle quali è uscito il "buon" vescovo Luis del Palacio.





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  7. Pensieri della sera:

    1 Kiko fa paura perchè nella sua vicenda ricapitola tutte le entità che la Chiesa ha temuto e combattuto per secoli (fantasmi del passato e fanatismi del presente) perciò gli amici dell'Osservatorio possono stare tranquilli che non brucerà sul rogo perchè ciò significherebbe farlo un martire. Molto meglio tenerlo a bada per un po', magari attorniato da uno o due rimbambiti peggio di lui, per poterlo manovrare e neutralizzare meglio (la rimbambanda dei 4 con Assension, super Mario, Kiko e il prescelto mister x che prenderà il suo posto quando raggiungerà il Pleroma). Non ritengo vi siano le condizioni per uno scisma nonostante la nascita di quella chiesa nazionale ispanica fosse il sogno di molti. Continuare ad accusare Kiko di eresia significherebbe alimentare i nostalgici del concilio di Trento e dell'Inquisizione oltre a creare un enorme polverone mediatico. Cosa hanno in comune don Minutella, Vito Mancuso e il santone di Gallinaro? Nulla se non il fatto di aver cavalcato l'onda di un'eccessiva attenzione mediatica causata e voluta anche dagli speculatori e dagli editori.

    2 Ho già scritto che il confronto con i "fantasmi" (questo è uno dei motivi per cui ho scelto il logo del film di Reitman) mette in evidenza la differenza tra "detto" e "fatto", tra ciò che qualcuno "è" e ciò che "dicono" di lui. Aggiungerei anche una terza dimensione: il "non detto" che include non solo la disciplina dell'arcano ma anche tutte le cose vaghe, le scomposizioni del linguaggio e gli equivoci. Non ha senso continuare a "sbattere la testa" con questa storia dell'eresia perchè finora non è cambiato nulla e, a mio avviso, non cambierà. Come Osservatorio dovete aggiornarvi, inventarvi qualcosa, reperire dati oggettivi e verificabili. Non è una critica al vostro spazio che è prezioso, ma si può migliorare. Ricordiamoci di chi siamo e cosa stiamo facendo, non bisogna fare pubblicità a questi "bravi ragazzi" ma offrire una comprensione più obiettiva dei fenomeni (una domanda: i tizi nella foto di copertina sono i 12 cefa?).

    3 Leggiamo il Vangelo di domenica scorsa! Un paio di esseni si avvicina a Gesù e chiede: "maestro dove abiti?" (Gv 1,38). 2000 anni dopi gli scavi di Qumran rivelarono l'esistenza di un gruppo di scismatici che si stavano preparando alla guerra. L'intuizione di Erode, che non era ebreo ma idumeo, fu di assimilarli e scongiurare qualsiasi ulteriore rischio di conflitto. Ma non poteva immaginare che il Messia sarebbe venuto da un semplice carpentiere di Nazareth e il vangelo secondo Giovanni, più degli altri, riflette questa novità e le conseguenti lotte intestine tra le varie comunità. Il notaio di Efeso (colui che materialmente effettuò la redazione finale del quarto vangelo) tradusse ai lettori un meraviglioso messaggio che poteva sembrare eretico per quel tempo ma che in realtà rifletteva il bisogno di unità dei cristiani (il 25 gennaio termina la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani). E tutti quelli che puntano il dito contro l' "eretico" non sono anche loro degli "acchiappafantasmi"?

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    1. Hai le tue ragioni, ma precisare la dottrina cattolica non significa essere nostalgici del passato o chiudersi a ogni lecita novità, ma a confutare, con delle evidenze, il fatto che il Cammino sia il massimo difensore della cattolicità e la massima espressione della fedeltà al Papa.
      Questa confusione infatti ha fatto sì che molte parrocchie gli abbiano spalancato le porte.

      Ritengo che questo blog più che ai Pastori, che la teologia la conoscono bene, serva ai camminanti dubbiosi o a chi potrebbe entrare nel Cammino.
      Costoro devono solo confrontare quello che dice la Chiesa con quello che dice Kiko e tirare loro le conseguenze.

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    2. Concordo Pietro. L'eresia di Kiko non è solo un problema nominale. Le sue non sono solo eresie dottrinali, ma anche eresie antropologiche. Poniamo l'esempio dell'edificio esploso a Madrid: il considerare la morte di quelle quattro persone e il ferimento di altre 11 come un martirio e non come un incidente che si sarebbe evitato se non ci fosse l'insana abitudine di utilizzare i fratelli della comunità come dei manutentori tuttofare, fa parte della loro eresia, che ritiene che ciò che si è rivelato al mondo sia il Cammino, non la verità di Cristo, e che per 'il buon nome' del Cammino e delle sue scelte umanamente errate, sia giusto morire, o falsificare la realtà. A me non interessa del solus Christus se non fosse diventato, nelle salette del Cammino, un solus Kikus, cioè una idolatria che finisce per fare del male. Purtroppo, con la protezione degli ignavi pastori.

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    3. A me non pare che il nostro sia uno "sbattere la testa" contro questo delle "eresie", che non ci siamo inventate noi.

      Nè il perseverare in un'opera meritoria, com'è quella di portare alla luce chi invece vuole trafficare nelle tenebre, può essere condizionato dall'effetto che sortisce. Anzi!

      Almeno a me poco importa. Gesù ripete "Vi ascoltino o non vi ascoltino..."

      All'esortazione a inventarci qualcosa, ad aggiornarci, a reperire dati... rispondo che qui non si coltiva alcun accanimento, checchè ne dicano i livorosi Pasqualoni.
      Il materiale che Kiko e i suoi ci forniscono è talmente abbondante che di null'altro abbiamo bisogno.

      Io lo ripeto sempre: è prima un dovere che un diritto non tacere per far conoscere, in primis alla Chiesa, chi "sian costoro che così mal si camuffano". Questo il motto del Blog.

      Nessun accanimento, dunque, e nulla da inventare. Per carità, nelle "invenzioni" son maestri loro! Non li seguiremo in quest'arte, come nelle altre arti oscure che coltivano.

      Ma non ne trarranno giovamento, ne siam certi, come è di chi costruisce sulla sabbia.

      Che poi si possa sempre migliorare, questo è indubbio, e vale per tutti, ciascun giorno della nostra vita.

      Comunque nel prossimo commento spiego meglio il mio pensiero.

      Intanto tu chiedi della foto.
      No. Non sono i dodici, ma tutti itineranti. E il primo in ginocchio davanti a Kiko, con le manine all'indietro (a tradire un disagio a stare inginocchiato!) barba e capelli bianchi, è uno dei dodici sì, e un numero uno assoluto. Il mitico Giuseppe Gennarini, responsabile degli U.S.A. e autore del capolavoro, tra gli altri che ha collezionato, di Guam e non solo. Un vero prototipo neocatecumenale. Un vero Giotto a superar Cimabue!

      Pax

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    4. Continua...approfondimenti...

      Pensieri della mattina:

      Qualche puntualizzazione doverosa:

      Il lungo excursus del post si conclude, in buona sostanza, in una tesi. Sostituire al termine “eresie” del C.N. il termine “manie”, che avrebbe il pregio di fotografare anche “l'anomalia psichica di coloro che le praticano”.

      Ma io ritengo che questa sia una semplificazione pericolosa. Non a caso il lavoro del teologo passionista Enrico Zoffoli porta il titolo “Eresie del movimento neocatecumenale” e, per soffermarci solo sull’ultimo studio cronologicamente parlando, il libro di padre Ariel S. Levi di Gualdo, a sua volta, è intitolato “La setta neocatecumenale – L’eresia si fece Kiko e venne ad abitare in mezzo a noi”.

      Cosa voglio dire? Null’altro che è meglio chiamare le cose chiaramente col loro nome, rifuggendo la ricerca di finezze fuorvianti. . Semplicemente questo voglio dire. Anche se l’aspetto delle “manie” è stato argutamente colto (non è chi non veda la palese “anomalia psichica” di entrambi gli iniziatori, fortemente caratterizzante e con ricaduta a cascata, purtroppo, sugli stessi adepti, tante volte).
      Ma manie solo non basta. Il veleno profondo del cammino è l’eresia che diffonde, è bene dirlo a chiare lettere. Con tutte le devastanti conseguenze per tutta la Chiesa, dato che si propinano disinvoltamente in quello che è definito per Statuto un itinerario cattolico di iniziazione cristiana! Ahinoi, ma ci rendiamo conto?

      La verità ha il pregio di essere limpida e lineare. Non per nulla Gesù raccomanda “Sia il vostro parlare sì sì, no no”, con quel che segue…

      Nel cammino sono avvezzi ad aggiungere parole a parole. Migliaia di pagine dalle trascrizioni delle registrazioni fatte delle catechesi di Kiko e Carmen in tutti questi anni. Autentici sproloqui. Un ginepraio nel quale è complicato districarsi. Una gigantesca mole atta a scoraggiare i più volenterosi. Il Vaticano, messo davanti a questo immane lavoro, per di più costantemente tenuto sotto pressione dalle loro continue “azioni di disturbo” nonché pressioni, ha dovuto alzare le mani e, pur di arrivare al tanto agognato Direttorio Catechetico (che dopo anni e anni non se ne poteva più), si è accontentato di chiudere il tutto come hanno fatto, ossia senza arrivare a nessuna vera conclusione… (si rimanda ai post degli scorsi giorni di Lino Lista sull’iter spinoso delle approvazioni del C.N.) … ma raggiungendo il loro unico vero scopo: fare ancora e sempre soltanto il cavolo che vogliono loro a mani libere.

      Pax

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    5. ...

      Come una calcolata strategia gli Iniziatori, e la casta degli Itineranti insieme, hanno contribuito a rendersi incomprensibili. Invece di offrire l’interpretazione autentica del loro pensiero, tante volte ambiguamente esposto - Kiko docet - hanno continuato a lamentarsi di venire fraintesi da chi non sapeva contestualizzare nella Chiesa post-concilio la loro innovativa dottrina agganciata alle “origini”. Mettendo in pista una assurda teoria complottista ai loro danni, con annessa “persecuzione” di faraoni e giuda associati. Tutto molto diabolicamente concepito.

      Invece di aiutare nella comprensione, i kikiani hanno sempre lanciato l’accusa (espressamente contro padre Zoffoli) di “estrapolare” singole espressioni o frasi dal contesto per giungere all’accusa INGIUSTA di eresia del Cammino.
      Ma recentemente – e questo ci impone qualche domanda in più, prima di arrivare a conclusioni affrettate – don Ariel, guarda caso, è pervenuto alle stesse conclusioni a cui era arrivato padre Zoffoli, nel lontano 1991. Dopo essere stato sollecitato ad approfondire, dottrinalmente e teologicamente, il C.N., e in seguito alle innumerevoli testimonianze di sacerdoti che a lui si sono rivolti negli anni avendo fatto esperienza diretta del cammino, Don Ariel non ha trovato miglior titolo per il suo Libro che questo:
      “La setta neocatecumenale – L’eresia si fece Kiko e venne ad abitare in mezzo a noi”.

      Dunque, va benissimo aggiungere al termine “eresie” il termine “manie”, ma consentimi, giammai potrà sostituirlo!

      Pax

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  8. Anonimo delle 16 e 42: una domanda semplice per una risposta semplice.

    Tu credi che la Messa è innanzi tutto il SACRIFICIO di Cristo, o è principalmente un BANCHETTO?

    Puoi copiare tranquillamanete, sia dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che dai mamotreti. A te la scelta e a te la risposta.

    Perché le cose sono due: o tu sei davvero cattolico e allora ammetti che Kiko ha detto una boiata (ovvero che il CAMMINO trasmette tale boiata attraverso i mamotreti ripetuti a pappagallo), oppure alle boiate di Kiko ci CREDI!

    Se hai una terza soluzione che riesca "miracolosamente" a intregrare due tesi che appaiono inconciliabili, sono tutt'orecchi e senza alcun pregiudizio se non quello della LOGICA che non contraddice la fede.

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  9. Leggende cristiane

    Si racconta che s. Agostino passeggiasse in una spiaggia meditando per giorni e giorni come districare il bandolo della matassa del mistero della Santissima Trinità. Vide una leggiadra bambina che con una paletta aveva fatto un buco nella sabbia e con un secchiello riempiva il buco con l'acqua del mare. Incuriosito si avvicinò e chiese cosa stesse facendo. Rispose che voleva mettere tutta l'acqua del mare nel buco. S. Agostino le chiese come un buco cosi piccolo potesse contenere una cosa cosi grande come tutta l'acqua del mare, e lei rispose : e tu come pretendi con un cervello cosi piccolo di capire la grandezza della Santissima Trinità? E' come pretendere che questo blog capisca l'immensa grandezza del Cammino Neocatecumenale. IMPOSSIBILE!!!!!!! E poi scomparve. Era Carmen Hernandez!!!!!

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    1. La leggiadra bambina Carmen? Ahahahahah

      Ma che simpatico che sei, amico.

      Poi è coniata proprio sui "sistemi" neocatecumenali.
      Kiko che dice: "Devi obbedire senza pensare" "Se non comprendi quanto ti dico MEGLIO, fratello passa alla fede!!"

      La dolce bimbetta col suo secchiellino ha contribuito a costruire il c.n. come un castello di sabbia in riva al mare, senza fondamenta nella Tradizione vera della Chiesa, sarà spazzato via, e la bimbetta col suo amichetto, che in questo raccontino resta dietro le quinte, con lui...

      Pax

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    2. @Anonimo
      Io vivo nella città sul mare in cui si pensa sia avvenuto questo episodio della vita di S.Agostino, e la bambina era un bambino..

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    3. Forse l'autocompiacimento della composizione di questa storiella, attraverso una sorta di copia e incolla col contributo del photoshop che ha sostituito il volto dell'angelo con quello arcigno di Carmen (Carmen bambina non la saprei immaginare, è come non lo fosse mai stata), ti ha fatto cadere in un lapsus froidiano: mettere sullo stesso piano il mistero della SS. Trinità e quello del Cammino.
      E' una forma di idolatria.

      E, anche fosse uno scherzo, è lo schrzo di Pulcinella: rivelatore.

      In ogni caso, anche volessi dire che come Agostino, per quanto grande, non poteva capire la Trinità, così un piccolo blog non può capire Carmen, il paragone è totalmente insensato.
      Infatti se tra Agostino e il blog ci può essere una proporzione di grandezza, ogni proporzione di grandezza tra Dio e il Cammino è inammissibile, un assurdo, perché Dio è infinito. Anzi: è l'Infinito trascendente.

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  10. Chi nel blog legge qualche opinione
    ha notato che con vera ossessione
    compare spesso il termine Pasqualone
    che necessita qualche spiegazione
    se si cerca nel vocabolario non si trova
    e questa è la evidente prova
    che il termino è inventato per screditare
    chi il cammino va a frequentare
    pasqualone vuol dire ovviamente
    che chi è del Cammino non capisce un accidente
    c'è un altro termine Cretineocatecumenale
    che indica in modo originale
    che chi segue il nostro ottimo Cammino
    praticamente è solo un grande cretino
    ma nel Vangelo il Signore ci ha insegnato
    che se qualcuno un suo fratello ha insultato
    Dio il giorno del giudizio lo punirà
    e all'Inferno costui spedirà
    dove sarà pianto e stridore di denti
    e noi rideremo tutti contenti
    per esserci meritati il Paradiso
    dove regnerà la pace e il sorriso
    mentre invece il blog perennemente corrucciato
    solo l'Inferno si sarà meritato

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    1. Spero vivamente che lei sia un troll o un antineocatecumenale che cerca di mettere in ridicolo i seguaci del falso profeta e cattivo maestro Kiko Argüello. In caso contrario, mi auguro che un giorno il Buon Dio le apra gli occhi. Perché se davvero pensa le cose che scrive, sta' messo proprio male, per usare un eufemismo.

      Tomista EX nc

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    2. Manca a voi comprendere che Pasqualone e Cretineocatecumenale sono piuttosto due attenuanti che benignamente il Blog vi porge.

      Ridere felici e contenti per il proprio destino privilegiato di "eletti", contemplando le sventure altrui è prerogativa tutta neocatecumenale.

      Per questo ribadisco, ben per voi se siete scemi!

      Solo questo potrà salvarvi alla fine. Dal destino che tocca a chi presume, senza ombra di dubbio, a priori la sua salvezza.

      (Voi che scrutate e scrutate! Anonimo poeta neocat. vai ai Vangeli, quanti brani parlano di questo! Non te li segnalo, ti offenderei! E imparate il "Santo Timor di Dio")

      Pax

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    3. Caro poeta neocatecumenale, io credo e spero che i tuoi versi siano in gran parte ironici.
      Naturalmente spero anche che non ci sia l'inferno per chi insulta, altrimenti molti commentatori neocatecumenali che giornalmente non vengono pubblicati e finiscono in spam farebbero una bruttissima fine, e naturalmente per insulti non intende termini come 'cretino', che etimologicamente è pure un complimento.

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    4. @Amonimo
      I primi ad insultare siete voi neocat, tacciando tutti di odio e calunnia se fanno domande o critiche costruttive al Cammino; per non parlare poi degli insulti alla persona con minaccie velate e giudizi durissimi; non vi auguro l'inferno, anzi prego per voi, ma voi dovete rispettare le persone

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    5. Anonimo che parli in rima:

      ti sbagli, ancora non hai compreso l'arcano di "Pasqualone" e quello di "Cretinoneocatecumenale".

      Questi termini non sono insulti, tutt'altro. Aiutano a costruire ponti e relazioni senza insultare e perdere la pazienza. Sono termini "materasso" che attutscono i contrasti. Come in autoscontro.

      Pasqualone vuol dire: reso ingenuo dal Cammino.
      Cretinoneocatecumenale, invece, vuol dire: persona NON cretina ma che è stata condizionata per comportarsi, in certe specifiche occasioni, come se lo fosse.
      E' perciò un modo per dire: attenzione, costui è tutt'altro che cretino, non badate alle apparenze!

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  11. Il termine Pasqualone è l'acrostico di:

    P ossiamo
    A nocora
    S apere
    Q uale
    U niversale
    A rcano
    L asciate
    O ra
    N on
    E splicare

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  12. Una nota tecnica per i cattolici sprovveduti.

    L'eresia neocatecumenale odia il sacerdozio cattolico, lo odia profondamente, ma non può ammetterlo per ovvi motivi. Allora si limita a banalizzare il sacerdozio - per esempio riducendo i suoi pretini a elemento prettamente ornamentale delle liturkikie. Nelle piccole comunità non conta la parola dei sacerdoti - men che meno quella dell'ordinario del luogo - ma solo le esternazioni dei loro cosiddetti "catechisti".

    Kiko e Carmen lanciarono la squallida iniziativa dei seminari Redemkikos Mater perché le finte vocazioni del Cammino venivano puntualmente scacciate via dai seminari normali, impedendo loro di fabbricarsi dei presbikikos credenti molto più nel kikismo-carmenismo che nella fede cattolica. Sapete, con tutta la crisi che c'è nei seminari cattolici, sono pur sempre luoghi dove ci sono orari di preghiera stabili, orari di studio stabili, orari dei servizi comunitari stabili, e i seminaristi sono trattati tutti allo stesso modo - non è che un adepto di Kiko goda di privilegi. Per questo fu "necessario", ai due spagnoli, inventarsi letteralmente dei seminari su misura del kikismo-carmenismo riservandosi di portarli all'ordinazione tramite vescovi compiacenti (perfino compiacenti nel convincere il Papa che le finte vocazioni sarebbero vere).

    Negando il sacerdozio, negano il Sacrificio Eucaristico e pertanto pretendono di ridurlo a "banchetto", "cena", tant'è che alla Comunione stanno seduti. Ora, sebbene in epoca conciliare sia stato dato tanto spazio all'aspetto di "cena" e "banchetto" (che sono aspetti secondari, fermo restando che l'aspetto principale è quello di sacrificio), non era mai stato allo scopo di sminuire il valore del Sacrificio Eucaristico, ma solo quello di indurre i fedeli a partecipare di più alla liturgia. Il risultato, diciamocelo onestamente, è stato piuttosto misero - e magari ha addirittura promosso quella che negli anni del Concilio era percepita come una rogna terribile: i fedeli che fan la Comunione più per abitudine che per desiderio (proprio come avviene tra i kikos).

    Per la cronaca fu l'eresiarca Martin Lutero a voler ridurre la Messa a "cena" e il sacerdozio a elemento ornamentale. Lutero (e i suoi devoti discepoli spagnoli Kiko e Carmen) disprezzava a morte il termine transustanziazione, che è il termine con cui storicamente la Chiesa ha indicato ciò che avviene al momento della consacrazione del pane e del vino: pane e vino si trasmutano, cambiano di substantia, cioè cambia la realtà sottostante a ciò che i sensi percepiscono. I nostri sensi li percepiscono come pane e vino (tant'è che a berne molto ci si può ubriacare) ma in realtà sono il Corpo e Sangue di Nostro Signore, accessibili come in una "cena", mangiabili come ad un "banchetto", perché Lui stesso ci disse: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno» (Gv 6,54-58).

    Ricordiamo inoltre che esistono numerose dimostrazioni che i neocatecumenali non credono alla Presenza Reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento. Nonostante a parole blaterino di crederci, nei fatti dimostrano il Contrario, e trattano il Santissimo come se fosse una specie di gadget simboleggiante l'unità della comunità (tant'è che manducano "tutti insieme", solo quando scatta il segnale manducatorio).

    Tutte le loro furbesche elucubrazioni su "cene" e "banchetti" sono dunque inganni e menzogne intesi a turlupinare i cattolici e a spegnere in loro la fede nel Signore presente nel Santissimo Sacramento, e ad accendere invece la "fede" nel signor Kiko Argüello, loro idolo supremo.

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    1. Nota tragicomica per i non addetti ai lavori.

      Molti anni fa un certo Pasquale - originario dell'hinterland napoletano - decise di diventare un eroe kikiano e di aggredire e insultare chiunque non fosse d'accordo con lui nell'idolatrare Kiko. Il soggetto si scatenò con numerosi pseudonimi per sembrare di esser Legione. Sennonché un bel dì usò lo stesso pseudonimo ("zunbla") sia su questo blog, sia sulla pagina Wikipedia relativa al Cammino (dove censurava tutte le notizie sgradite alla propaganda kikiana), sia su un sito web di incontri sessuali, sul quale aveva posto non solo una sua biografia da vero spaccone (quarantenne, "attiro ragazze della metà dei miei anni", e robe così), ma anche le foto della sua oscena pancia cadente e pelosa, roba da far vomitare uno scarabeo stercorario (il bello è che quando commentai questa notizia andò su tutte le furie in nome della privacy di quel suo pubblico profilo...).

      Insomma, da un lato faceva il porcone su quel genere di siti web, poi passava qui sul nostro blog a declamare robe di alta teologia kikiana, per poi tornare lì a cimentarsi sulle foto di sé stesso in pose volgari. In certi posti d'Italia - tra cui Roma - l'accrescitivo "-one" alla fine di un nome maschile viene usato per indicarne la stupidità e l'arroganza. "Giuseppone", "Pasqualone", capite? Questo suo nuovo e ironico nickname venne poi applicato ad altri come lui che hanno imperversato anche su altri social, a loro volta con numerosi pseudonimi. (Lino fece azzeccare figuracce epiche a qualche Pasqualone, e i super-mega-catechisti regionali della Campania furono gli artefici)

      Pensate, dal blog Jungle Watch si fecero beffe di un "pasqualone" locale, di Guam, dall'altra parte del pianeta, agli antipodi dell'hinterland napoletano, che esattamente come i "pasqualoni" italiani difendeva il Cammino a costo di mentire e a costo di azzeccare innumerevoli figuracce. A differenza dei "pasqualoni" italiani, però, quello di Guam - dal cognome polacco, se non ricordo male - dopo l'ennesima figuraccia mondiale qualche ripensamento sul Cammino lo ebbe (e con ciò giurerei che si è già candidato a farsi espellere dal Cammino: nelle comunità neocatecumenali, infatti, il buonsenso viene chiamato "il demonio").

      Al di là delle risate genuine che ci provocano quei soggetti a metà strada fra il caso da manicomio e il caso da esorcismi, resta purtroppo vero che gli zelanti adepti della setta kikiana sono disposti a mentire e ingannare, pur di difendere il kikismo-carmenismo, come ha notato anche Gloria nel commento delle 18:00, ritrovandosi di fronte a una tipica zelante adepta kikiana che ossessivamente distorceva la realtà e che per ogni porcata neocat aveva sempre la scusa preconfezionata pronta per l'uso.

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    2. Ringrazio Tripudio per la sua gustosa dissertazione pasqualonica.

      Essendo stato coniato l'azzeccatissimo epiteto dal nostro geniale Lino Lista, se non vado errata, esso si è oramai consolidato nel linguaggio comune. Presto lo vedremo sulla Treccani.

      A parte la spiegazione del termine era importante anche fare un identikit del personaggio in questione, come Tripudio ha fatto.

      Tutti uguali i Pasqualoni, dappertutto. Anche oltreoceano hanno fissato dimora.

      Se poi quello di Guam è di origini polacche pur sempre è un Gennarini dipendente; dal momento che Giuseppe è il reggente in U.S.A. e Stefano, Zar delle due Russie, è il reggente di tutto l'Est Europa, nonchè dell'Est Italia.

      Altro dato incontrovertibile è che questi Ras Assoluti son tutti inamovibili. Saldi al comando, al posto che Kiko e Carmen hanno loro assegnato per i secoli eterni. E chi li muove!

      La precarietà e non istallazione è un altro dato certo del Cammino, ma che vale solo per valvassini e valvassori, mai per i Capintesta.

      A proteggere i confini e fare continue azioni di disturbo nei confronti di chi osa ficcare il naso oltre le mura di cinta e tenta di appropriarsi dei dossier segreti dei loro mille traffici, ecco un poco dovunque i Pasqualoni e Cretineocatecumenali che cercano di irretire con minacce, maledizioni, calunnie e anatemi vari. Fino a sventolare lo spauracchio delle fiamme eterne...

      Mentre le star, le stelle holliwoodiane del firmamento kiko/carmeniano, stanno a guardare, conscie di tutto ma prudentemente silenziose, aggrappate ai loro troni di cartapesta.

      Pax

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    3. L'origine di "Pasqualone" non la sapevo.
      Anche i Pasqualoni son dei frutti del Cammino da prendere in considerazione per avere un quadro più preciso.
      Rappresentano dei FATTI concreti!

      Il Pasqualone è un vero esempio di camminante, dimostrando un cambiamento di vita eccezionale.
      Prima, o seguiva i Comandamenti per andare in Paradiso, o seguiva la carne per andare all'inferno.
      Ora, invece, è tutto diverso: segue la carne per andare in Paradiso!
      Una persona "nuova"

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  13. Dal 18 al 25 gennaio 2021 ormai da anni si tiene la Settimana per l'Unità dei Cristiani. Quest'anno, causa Covid, si terrà solo una celebrazione ecumenica comunitaria domenica 22 gennaio a Cagliari, presenti i cattolici, ortodossi, protestanti battisti. Il movimento dei focolari ha sempre partecipato in quanto il punto principale della sua spiritualità è proprio l'unità. Gli altri movimenti ecclesiali non partecipano molto, in genere viene la Comunità Primaavera, sono dei Carismatici. Chiedevo al mio amico neocat se il cammino abbia mai partecipato alla Settimana, ha detto : mai, le liturgie se le fanno da soli nelle loro salette, anche quando nella loro parrocchia a Iglesias fanno, per es, l'adorazione eucaristica, loro la fanno da soli nelle salette. Gli ho chiesto perchè questa chiusura, a prescindere dalla Settimana, mi ha risposto : boh. Lui personalmente frequenta la parrocchia "normale" per messe e altro, nella sua comunità va solo per incontri tipo penitenziali ecc...Non so quanta autonomia abbia un neocat a questo proposito, leggendo il vostro blog mi pare che non ce ne sia, il mio amico è un caso anomalo? Aldo

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  14. Tornando alle considerazioni di Luigi Badolati, devo dire che sono molto interessanti,
    ma non tutti devono agire allo stesso modo: c'è un piano d'azione "antieretico" adatto agli specialisti di teologia, nel cui dibattito io non potrei entrare senza rompere i cristalli e coprirmi di ridicolo, ma che è sicuramente molto utile perché capace di raggiungere la sensibilità dei Pastori e dei teologi, e c'è un piano in cui ci si confronta col Cammino semplicemente col Catechismo alla mano e attraverso dei FATTI: le testimonianze di tanti.
    In quest'ambito posso dare il mio contributo.

    Anche perché la Camminologia, al contrario della Teologia, è semplicissima e bastano poche settimane di corso per ottenere il "diploma" di esperto del Cammino.
    Infatti i principi del Cammino sembrano sempre gli stessi, scrutinio dopo scrutinio e arcano dopo arcano. Il Cammino sembra come un'immagine di una cartolina: senza prfondità e comprensibile con un'occhiata.
    E' vero che poi ci sono tanti particolari da scoprire, ma sono cose che in realtà non incidono sulla sostanza e sembrano solo confermare quello che già si è capito.

    In questa prospettiva più semplice, l'obbiettivo è iutare a riavviare i meccanismi della ragione di tanti camminanti.
    E' come cercare di accendere un vecchio motorino a miscela che si è ingolfato: a volte occorre dare con forza sul pedale più e più volte.
    E' faticoso, ma semplice.

    Ad esempio occorre far capire ai camminanti che, se la Messa è soprattutto il sacrificio di Cristo, non è soprattutto il sacro banchetto dei convitati.

    Sono principi semplici, come quello di Rino Gattuso: "Chi nasce tondo, non muore quadrato".
    Per dimostrarlo si può partire dagli assiomi della geometria euclidea, che è il percorso migliore ma adatto ai soli specialisti, oppure si può cercare di far capire che se un quadrato diventasse tondo non sarebbe più lui, perché una figura geometrica o è quella figura, o non lo è.

    Semplice per tutti, ma non per i camminanti, perché si sono ingolfati.

    Ma a furia di soprusi subiti e accettati per amor di Kiko, e a furia di constatare continue contraddizioni, alcuni hanno cercato risposte imbattendosi in questo blog.
    E non pochi hanno deciso di uscire dal Cammino: Naturalmente soprattutto per la grazia di Dio e per la loro ricerca della verità e buona volontà. Ma il blog può aver aiutato in questa ricerca.

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  15. Nell'articolo ci sono molti spunti interessanti. Per esempio il seguente:
    "In che modo l'arianesimo si è introdotto nel Cammino Neocatecumenale? Attraverso la “scomposizione” del lessico avversario (rifiutarne una parte per accettarne un residuo più accettabile): se non credi ai dogmi mariani, rievoca l'apparizione della Vergine come evento fondativo del Cammino; se non credi alla transustanziazione, incoraggia i cattolici a ricevere l'ostia in mano; se non credi al sacerdozio ordinato, chiama il presidente “presbitero” e non “sacerdote”; se non credi al sacrificio di Cristo, spoglia l'altare di ogni sacralità e invita i fedeli a giraci attorno; se non credi all'adorazione eucaristica, togli di mezzo gli inginocchiatoi e sostituiscili con le sedie in cianoacrilato".
    È esattamente ciò a cui assistiamo continuamente osservando il Cammino neocatecumenale, e l'elenco si potrebbe continuare all'infinito.
    Se non credi nei santi, li sostituisci con i catechisti e i fondatori; se non credi nella Chiesa, la sostituisci con la comunità; se non credi nei Sacramenti, li sostituisci con i riti di passaggio; se non credi al Magistero, lo sostituisci con il Direttorio; se non credi al giudizio di Dio lo sostituisci con l'esame dello scrutinio; se non credi ai pellegrinaggi li sostituisci con i viaggi con obbiettivi kikiani; se non credi alla carità la sostituisci con la decima; se non credi all'amore coniugale lo sostituisci con la coppia salvata dal Cammino.
    E così via. Sembra non ci sia una fine, alle sostituzioni neocatecumenali.
    Naturalmente l'ultima sostituzione, che poi è la prima, è che se non credi in Dio lo sostituisci con l'io: ma va scritto yo, perché si tratta non del tuo io, ma di quello dei due idoli Kiko e Carmen.

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  16. Il presbitero alessandrino Ario (260 ca - 336[2]) fu, all'epoca in cui prendeva forma definitiva la dottrina della Trinità, il massimo rappresentante di una delle interpretazioni di maggior seguito della relazione tra le persone della Trinità, in particolar modo di quella tra il Padre e il Figlio. Egli non negava la Trinità, ma subordinava il Figlio al Padre (subordinazionismo), negandone la consustanzialità[1] che sarà poi formulata nel concilio di Nicea (325) nel credo niceno-costantinopolitano. Alla base della sua tesi, permeata della cultura neoplatonica tanto in voga nell'ambiente ellenistico egiziano[3], vi era la convinzione che Dio, principio unico, indivisibile, eterno e quindi ingenerato[4], non potesse condividere con altri la propria ousìa, cioè la propria essenza divina[3][5]. Di conseguenza il Figlio, in quanto “generato” e non eterno[3][6], non può partecipare della sua sostanza (negazione della consustanzialità), e quindi non può essere considerato Dio allo stesso modo del Padre (il quale è ingenerato, cioè aghènnetos archè[5]), ma può al massimo esserne una creatura[5]: certamente una creatura superiore, divina, ma finita (avente cioè un principio) e per questo diversa dal Padre, che è invece infinito[7]. Padre e Figlio non possono dunque essere identici, e il Cristo può essere detto "Figlio di Dio" soltanto in considerazione della sua natura creata, e non di quella increata, posta allo stesso livello di quella del Padre[3]. Così facendo, Ario non negava di per sé la Trinità, ma la considerava costituita da tre diverse persone (treis hypostaseis[7]) caratterizzate da nature diverse.


    Cosa c'entra con il cammino l'arianesimo?

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    1. I casi sono due: o non conosci il Cammino Neocatecumenale, o sei un neocatecumenale. Solo in questi due casi, sapendo anche genericamente cosa sia l'arianesimo, puoi non ravvisarne i parallelismi con il CNC.
      Leggendo le catechesi di Kiko, mai si trova affermata in modo chiaro ed inequivocabile la divinità di Cristo. Anzi: viene affermato chiaramente che Gesù Cristo non sapeva di essere Dio. Concetto poi che Kiko esemplifica dell'icona della Sacra Famiglia in cui è Giuseppe ad avere il volto dell'Uomo della Sindone, e sostenendo che in famiglia Gesù ha ricevuto la formazione per sostenere la propria missione salvifica. La stessa desacralizzazione della Messa e il non rivolgersi mai a Gesù Cristo in preghiera ma sempre e solo al Padre (con la locuzione 'Padre Santo') è un indizio molto chiaro della contaminazione ariana del Cammino.

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  17. Rileggere lo pseudo poeta Pasqualone mi ha riportato indietro nel tempo. Rammento le risate con Lino sulle bestialità che scriveva quel malcapitato insultante credendo di fare l'apologia del cosiddetto cammino.
    Comunque, visto che questa volta l'ha messa sul poetico, gli rispondo con una poesia anch'io. Solo, a differenza del signor trettre dottor (h. c.) scopiazzatore Arguello, io non mi approprio dei versi altrui facendoli passare per miei.
    la poesia è di Trilussa, poeta dialettale romano. Si intitola "Nummeri", e racconta cosa è un dittatore e di chi si circonda.
    Sostituite il numero "uno" con Kiko e lo "zero" con i suoi tirapiedi. Avrete l'esenza della struttura del Cammino.

    Conterò poco, è vero:
    – diceva l’Uno ar Zero –
    ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
    sia ne l’azzione come ner pensiero
    rimani un coso vôto e inconcrudente.
    Io, invece, se me metto a capofila
    de cinque zeri tale e quale a te,
    lo sai quanto divento? Centomila.
    È questione de nummeri. A un dipresso
    è quello che succede ar dittatore
    che cresce de potenza e de valore
    più so’ li zeri che je vanno appresso.

    p.s. Un grazie a tutti voi che con tanto impegno pubblicate lunghi, articolati e approfonditi post. Sicuramente stanno aiutando tanti a uscire da quell'assurda setta.

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    Risposte
    1. Grazie a te, caro apostata, per averci sempre fatto tanto sorridere quanto riflettere.

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  18. Beh allora nessuno risponde? Dove vedete l'arianesimo nel Cammino? Non sapete rispondere?

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    1. Esattamente come i farisei, che con astuzie e giochi di parole tendevano trappole a Nostro Signore, anche i neocat credono che mentire e ingannare sarebbero azioni sante qualora utilizzate per difendere il Cammino.

      Ora, "arianesimo" è un termine piuttosto vasto dal punto di vista storico o teologico, ma è il termine con cui è facile riassumere chi nega la divinità di Cristo. Cioè anche i neocatecumenali.

      Badate che l'eretico non è solo colui che si erge dal pulpito a proclamare "io nego la divinità ecc.", ma è anche colui che parla e agisce come se fosse convintissimo che Gesù Cristo non fosse Dio, anche quando a parole fingesse di essere cattolico.

      Per esempio è tipico tra i neocatecumenali il non inginocchiarsi davanti al Santissimo Sacramento (però si inginocchiano davanti a Kiko e agli sgorbi della Nueva Estetica di Kiko): evidentemente non credono che nel Santissimo c'è realmente presente Nostro Signore, per cui non trovano motivo di inginocchiarsi. L'adorazione eucaristica personale e silenziosa è qualcosa di totalmente assente fra i neocatecumenali, al più è qualcosa di tollerato o di simulato (in quei momenti in cui conviene sembrare più cristiani dei cristiani).

      Altro esempio, negli alti circoli neocatecumenali viene insegnato che "Gesù fece esperienza del perdono del Padre". Più arianesimo di così è impossibile. Per fare esperienza del "perdono" occorre aver evidentemente fatto esperienza del peccato e del pentimento e del domandare perdono. Ma la Chiesa ci ha sempre insegnato che Nostro Signore ha condiviso in tutto la natura umana eccetto il peccato: dopotutto Dio non può contraddire sé stesso, non può offendere sé stesso.

      Quindi, sì, il Cammino è altamente inquinato di arianesimo, e lo è per volontà di Kiko stesso - che ha dimostrato nella sua Nueva Estetica di non credere alla Trinità. Infatti sotto uno dei suoi dipinti "sacri" compare in spagnolo la scritta: «Dio è comunità, liturgia, parola», e quando Kiko definisce il Cammino dice che il Cammino è "parola, litugia, comunità". Praticamente Kiko dice che il Cammino è Dio.

      Ora, mettetevi nei panni di un adepto neocatecumenale, sufficientemente ignorante da non capire discorsi sulle eresie, e sufficientemente di buon cuore per non essere considerato un kikolatra. Mettetevi nei suoi panni e immaginate di passare davanti a una chiesa e di entrare per due minuti per rendere omaggio al Santissimo Sacramento e pregare da solo.

      I cosiddetti "catechisti" andranno su tutte le furie:
      - ha pregato "da solo", quindi senza comunità! vergogna! sta negando l'esperienza del Cammino!
      - si è inginocchiato come un "religioso naturale"! vergogna! la posizione dei salvati è in piedi! Padre Pio e tutti gli altri che si inginocchiavano davanti al Santissimo si sono sempre sbagliati!
      - è entrato in chiesa quando non c'erano attività del Cammino! vergogna! vuol dire che crede di salvarsi da solo!
      - si è inginocchiato in preghiera silenziosa senza esibire a tutti la sua appartenenza neocatecumenalizia! vergogna! praticamente ha sputato nel piatto in cui ha mangiato!
      - ha pregato "in silenzio" invece di proclamare a gran voce l'evangelizzazione! vergogna! allora del Cammino non ha capito niente?
      - ha fatto un gesto che non era stato né richiesto né raccomandato né consigliato dai "catechisti"! vergogna! disubbidiente, la pagherà cara, lo faremo cuocere nel suo brodo!
      - si è inginocchiato umilmente davanti al Santissimo come se credesse che il Signore è veramente presente! vergogna! come diceva la Santa Di Categoria Superiore, "se voleva farsi adorare si sarebbe fatto pietra anziché pane!"

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    2. Le uniche volte in cui ho visto fare l'adorazione eucaristica in comunità è stato:
      *ai martiri canadesi in occasione di scrutatio e incontri nc, ma ho scoperto che lo fanno solo perché i sacerdoti che reggono la parrocchia sono di un ordine il cui carisma è l'adorazione;
      *In occasione delle 24 ore di adorazione promossa dalla parrocchia, ma dovevamo andarci in orari notturni (!), cosa che molti non possono fare
      *Quando Kiko promosse i gruppi del Rosario e tutti dovevano recitarlo ogni giorno davanti al Santissimo Sacramento (io stessa per motivi logistici l'ho potuto fare solo una volta)

      Ha ragione chi dice di fare attenzione ai gruppi settari che sono tali anche quando propongono impegni ad orari e tempi troppo prolungati ed impegnativi

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    3. Kiko ha detto chiaramente: "Gesù non è un esempio di santità per NESSUNO" e che "ha fatto esperienza del perdono", ma Cristo HA SUBITO le conseguenze del peccato SENZA PECCARE come UN AGNELLO SACRIFICATO. Questo Kiko LO RIFIUTA.

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    4. Il principio è che quando fai qualcosa che "dispiace" ai cosiddetti "catechisti", stai facendo male il Cammino.

      Pertanto per capire le eresie del Cammino è sufficiente vedere cos'è che dispiace ai cosiddetti "catechisti", e confrontarlo con ciò che la Chiesa ha sempre paternamente promosso e raccomandato, e che i santi hanno ben vissuto e dimostrato la validità.

      Per questo, mentre i kikos a voce proclamano che Gesù è il Signore, nei loro circoli chiusi vanno blaterando che "fece esperienza del perdono del Padre" come un qualsiasi peccatore. Cioè quando proclamano che Gesù è il Signore stanno solo recitando la parte dei santarellini.

      L'ipocrisia, l'inganno, la menzogna, sono strumenti indispensabili per tutti gli eretici; la verità, la logica, il ragionamento, sono nemici capitali del Cammino. Per questo, quando rispondono - come nel caso citato ieri da Gloria - lo fanno senza ragionare, lo fanno con rispostine ipocrite preconfezionate. Eppure, dopo aver ripetuto dieci volte uno slogan, il cuore comincia a dubitare: "possibile che non sia così?". Per questo diciamo sempre che gli zelanti neocatecumenali sono profondamente amici della menzogna e dell'inganno, perché è umanamente impossibile ripetere slogan preconfezionati che cozzano contro la realtà ed essere così scemi da non accorgersi di star mentendo e ingannando. Per questo li chiamiamo idolatri (e talvolta pure "cretini" e "lobotomizzati"). Per questo la paterna benevolenza di tutti gli ultimi Pontefici, indirizzata ai fratelli di buon cuore, non è un'autorizzazione a professare eresie, ma il sigillo sulla condanna del Cammino. Nostro Signore vede benissimo la differenza tra ciò che i Pontefici hanno auspicato e ciò che è sempre stata la setta di Kiko e Carmen.

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    5. Non credo che la persona con cui ho parlato sia uno stupido, assolutamente, sono convinta però che sia stato molto influenzato dal Cammino, perchè tra l'altro le cose che mi ha detto sono tipiche dei Camminanti che lodano il Cammino e per cui ogni critica è calunnia

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    6. Grazie Tripudio per la tua risposta. Quanta pazienza hai a ripetere sempre le stesse cose a questi che fanno gli gnorri. Qui trovano tutte le risposte che vogliono e anche di più. Ma continuano a far domande su domande, mettendo in campo sempre le stesse discussioni. Per dare l'idea che siamo pieni di preconcetti e privi di argomenti.
      Tu con pazienza li rispondi.
      Intanto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!

      Dovremmo fare come Kiko all'ultimo Inizio Corso, quando rivolto agli itineranti ha scandito:

      "Per voi non c'è più parola" (che mai gli avranno fatto?)

      Pax

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    7. ANONIMO: se avessi letto il post, avresti trovato la risposta.

      Scrive Luigi Badolati:

      "In che modo l'arianesimo si è introdotto nel Cammino Neocatecumenale? Attraverso la “scomposizione” del lessico avversario (rifiutarne una parte per accettarne un residuo più accettabile): se non credi ai dogmi mariani, rievoca l'apparizione della Vergine come evento fondativo del Cammino; se non credi alla transustanziazione, incoraggia i cattolici a ricevere l'ostia in mano; se non credi al sacerdozio ordinato, chiama il presidente “presbitero” e non “sacerdote”; se non credi al sacrificio di Cristo, spoglia l'altare di ogni sacralità e invita i fedeli a giraci attorno; se non credi all'adorazione eucaristica, togli di mezzo gli inginocchiatoi e sostituiscili con le sedie in cianoacrilato".

      Continua Valentina:

      "Se non credi nei santi, li sostituisci con i catechisti e i fondatori; se non credi nella Chiesa, la sostituisci con la comunità; se non credi nei Sacramenti, li sostituisci con i riti di passaggio; se non credi al Magistero, lo sostituisci con il Direttorio; se non credi al giudizio di Dio lo sostituisci con l'esame dello scrutinio; se non credi ai pellegrinaggi li sostituisci con i viaggi con obbiettivi kikiani; se non credi alla carità la sostituisci con la decima; se non credi all'amore coniugale lo sostituisci con la coppia salvata dal Cammino".

      Più chiaro di così!

      Si può essere ariani (pur con mille varianti) anche senza averne coscienza e perfino in buona fede.
      Sostituendo tutto ciò che è proprio della Chiesa con qualcosa che gli somiglia, si sostituisce la grazia con l'opera umana.
      Quando non si "sente" più con la Chiesa, non si vive la vita della Chiesa.

      Un esempio: sebbene la fede richieda un'adesione radicale, la Chiesa la vive in modo equilibrato. Di conseguenza l'esaltazione non la fa vivere rettamente.
      Cioè: fa vivere in un ambiente eretico anche chi non lo sarebbe.

      Ma la fede, in un ambiente refrattario alla grazia, perde molto del suo mordente e spesso viene recepita in modo sbagliato.

      Come è possibile che il modernismo, tanto duramente represso da San Pio X, che Padre Pio considerava un santo di portata enorme, è sopravvissuto sotto traccia per tanti anni per poi manifestarsi nuovamente?
      Perché è riuscito a sopravvivere, pur senza dichiararsi, sostituendo qualcosa di originale con qualcosa di diverso che, però, ne cambia il senso e la natura.

      Così si può sostituire la carità soprannaturale che origina da Dio, con un semplice amore umano, che guarda solo al sociale e non alla salvezza eterna.
      E lo si può fare senza "dichiarare" l'eresia.

      Se la Chiesa non discerne, perfino gli ariani con la divisa dei cattolici, possono essere approvati.

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  19. Post e commenti molto interessanti.
    Fino a qualche tempo fa pensavo che i camminanti fossero persone semplici, in buona fede, incappate nel CN magari per sbaglio.
    Forse per qualcuno è così, ma non è così per tutti.
    Infatti oggi sono sempre più convinto che alcune persone siano attratte dal CN perché sono esattamente come il CN.
    Per spiegarmi meglio faccio un esempio riportando parte di un commento di Pietro sul camminante "tipo" : "Prima, o seguiva i Comandamenti per andare in Paradiso, o seguiva la carne per andare all'inferno.
    Ora, invece, è tutto diverso: segue la carne per andare in Paradiso!"
    La gente che decide di seguire il CN malgrado sia chiaro che è un movimento composto da fanatici, fuori di testa, idolatri del loro capo, sfavorevoli al dialogo ed alla ragione, lo fa perché è gente che sarebbe così lo stesso. Sarebbe fanatica, estremista, violenta, menzoniera, fuori di testa, anche senza il CN.
    Il CN cerca questa gente, sceglie questa gente, coltiva questa gente.
    La maggior parte di loro non sa nulla di teologia, di catechismo, di vita parrocchiale, di Chiesa in generale.
    E neanche gli interessa, il CN li ha scelti e loro hanno scelto il CN, PUNTO.
    I simili che scelgono i simili.
    Ora sono fedeli alla loro scelta, perché tornare indietro è una scelta difficile ed a volte impossibile.
    Non c'è un qualcosa od un qualcuno che li considera come li considera il CN.
    È vero che li maltratta, è vero che li spenna come polli, è vero che li fa correre in circolo tutta la vita, ma è anche vero che dà un senso alla loro vita che prima del CN era NULLA.
    Queste persone hanno incontrato nel CN i loro simili e non hanno nessuna voglia di lasciarli.
    Nel CN i Santi sono i peggiori ed i peggiori sono Santi.
    "Il cammino non è per tutti".
    È vero, il CN è adatto e si adatta ad alcune persone, solo ad alcune persone, è un movimento di "nicchia" è una élite di eletti che si sentono "super" proprio perché sono pochi.
    Il loro leader lo dice da una vita che loro sono la luce, il sale, il lievito, quel "piccolo resto" speciale.
    Loro sono la "nuova Chiesa" delle origini.
    Tutte stronzate, ma è tanto piacevole crederci, specialmente se non hai altre alternative.
    Loro vogliono essere lasciati in pace a fare il loro cammino.
    E io dico, lasciamoli camminare, lasciamoli andare per la loro strada è come dice Luigi Badolati, non trasformiamo un popolo di poveracci in martiri, smettiamo magari di perseguitarli (anche se in realtà non lo facciamo), ma non smettiamo di fare luce sulle loro menzogne.
    È possibile smettere di prenderli in giro, ma non è assolutamente possibile smettere di fare luce sulle loro bugie, umane, ecclesiali, psicologiche, comportamentali.
    L'informazione deve essere continua e puntuale, questo blog fà informazione, solleva critiche motivate, solleva questioni lecite.
    Noi continuiamo a fare questo, poi la gente decide cosa fare, ognuno di noi è libero di fare quello che vuole, anche entrare nel cammino neocatecumenale.
    L'importante è sapere a cosa si và incontro.
    Noi non siamo i badanti e la coscienza di nessuno.
    Come cristiani abbiamo il dovere di mettere in guardia la gente, ma dobbiamo fermarci qui, altrimenti rischiamo di diventare come loro.

    LUCA

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