sabato 16 gennaio 2021

I ciechi nati del cammino neocatecumenale (seconda parte)


Questa è la seconda parte di alcuni interventi di Lino Lista (1952-2019), trattati più estesamente nel suo saggio «Il fango e il segreto».

La prima parte è a questo [link].


Breve storia delle approvazioni ecclesiastiche ricevute dal Cammino: Giovanni Paolo II e la lettera "Ogniqualvolta". 

Sono rarissimi i casi nei quali i vertici del CNC (una struttura gerarchica piramidale costituita dai tre responsabili della equipe internazionale capeggiata da Kiko, da dodici "Cefa" e da un comitato di settantadue discepoli) hanno risposto alle critiche. La difesa è per lo più affidata a pochi mantra: “Quattro Papi hanno benvoluto e promosso il Cammino", "Abbiamo lo Statuto", "I mamotreti sono stati approvati", "La liturgia è approvata nello Statuto".  

Si ritiene, pertanto, opportuno affrontare la questione delle approvazioni concesse al Cammino, anche allo scopo di chiarire gli sforzi che la Chiesa ha compiuto per mantenere il CNC all'interno dell'ovile cattolico. L'approfondimento è doveroso, anche perché la successiva esposizione delle catechesi e degli scrutini dei primi trent'anni e più di Cammino potrà sconvolgere il lettore.  

Il cammino neocatecumenale si insediò in Italia nel 1968, essendo stato appoggiato da celebrità come mons. Casimiro Morcillo (arcivescovo di Madrid), il Cardinale Angelo Dell’Acqua (Vicario Generale del Pontefice per la Città di Roma), mons. Annibale Bugnini (segretario della Commissione per la riforma liturgica). Dell'ultimo don Ezechiele Pasotti, un neocatecumenale di rilievo, riferisce in una nota storica pubblicata sul sito ufficiale del Cammino che "Mons. Annibale Bugnini, e il gruppo di esperti che erano con lui, rimasero enormemente impressionati nel vedere ciò che stavano elaborando da alcuni anni sul catecumenato per gli adulti".  

Mons. Bugnini, occorre rammentare, figurò nella lista di Mino Pecorelli come un iniziato alla Massoneria, fu rimosso da Paolo VI da ogni incarico curiale e trasferito in Iran in qualità di nunzio apostolico. 

Gli anni di Paolo VI sono quelli nel quale il Cammino riuscì a custodire l’arcano, agendo nel silenzio e nel segreto. Le sue liturgie erano celebrate nel chiuso delle salette, i catechisti ancora non dimenticavano i mamotreti sotto i divani e nelle parrocchie, il fenomeno dei transfughi era assente o limitato, il numero complessivo degli adepti molto ridotto. Al contrario, già i neocatecumenali diffondevano una immagine di evangelizzatori, promuovevano le loro catechesi specialmente in importanti parrocchie romane ubicate in quartieri borghesi, prima fra tutte la Parrocchia Nostra Signora del ss. Sacramento e Martiri Canadesi, nel quartiere Nomentano nei pressi di Piazza Bologna. Paolo VI non poté venire a conoscenza della realtà nascosta del movimento.     

Il Papa che maggiormente sostenne il Cammino neocatecumenale fu Giovanni Paolo II. Si narra, addirittura, che Carmen Hernández avesse libero accesso nel suo studio a qualsiasi ora e che le fosse riservata una stanza da letto posta direttamente sotto gli appartamenti papali. 

La lettera "Ogniqualvolta" di Giovanni Paolo II è il documento ecclesiastico concernente il Cammino più citato dai neocatecumenali, ancor più dello Statuto. Essa fu firmata dal Papa il 30 agosto 1990 e indirizzata "al venerato fratello monsignor Paul Josef Cordes, incaricato, «ad personam» per l'apostolato delle comunità neocatecumenali, vice presidente del Pontificio Consiglio per i Laici". 

Monsignor Cordes, evidentemente a ragione del suo incarico, aveva curato la richiesta di una approvazione formale del movimento di Kiko e Carmen. Si riscontrerà nel seguito che i veri protettori del Cammino sono stati gli uomini al vertice del cessato Pontificio Consiglio per i Laici, oggi sostituito dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.  

Il Cammino neocatecumenale, d'altra parte, per gli aspetti pubblici – meglio: non segretati – era noto a Giovanni Paolo II sia per le iniziative e per la diffusione del CNC nei cinque continenti, sia per le udienze accordate ai fondatori. Nella lettera "Ogniqualvolta" (disponibile sul sito ufficiale del Vaticano) si legge infatti: 

Anch'io, nei tanti incontri avuti come Vescovo di Roma, nelle parrocchie romane, con le Comunità Neocatecumenali e con i loro Pastori e nei miei viaggi apostolici in molte nazioni, ho potuto costatare copiosi frutti di conversione personale e fecondo impulso missionario. Tali Comunità rendono visibile, nelle parrocchie, il segno della Chiesa missionaria [...] 

Giovanni Paolo II nella missiva riconobbe il Cammino neocatecumenale come "un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni", definizione della quale si fregia il Cammino da quasi trent’anni. 

La locuzione del Papa, però, non è mai citata interamente: 

avendo preso visione della documentazione da Lei presentata: accogliendo la richiesta rivoltami, riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni. 

"Avendo preso visione della documentazione da Lei presentata" è la proposizione causale implicita che motiva il riconoscimento ed essa non è trascurabile. 

È assolutamente da escludere che nella documentazione consegnata al Papa da monsignor Paul Josef Cordes, "incaricato «ad personam» per l'apostolato delle comunità neocatecumenali", siano stati inseriti i tomi del catechismo neocatecumenale dell'epoca. È da respingersi questa idea. Il Pontefice, in quegli anni di muri caduti, nei mesi nei quali egli contribuiva a mutare il corso della Storia, non avrebbe avuto l'interesse e il tempo per leggere le molte centinaia di pagine dei volumi. È inconcepibile il pensiero che san Giovanni Paolo II abbia potuto condividere le eresie dei mamotreti originali, poi emendate nel direttorio corretto. 

Bastano solo pochi esempi per escludere ogni possibilità. 

Nel primo tomo della Fase di conversione, il Tabernacolo è ritenuto inutile perché "se Gesù Cristo avesse voluto l'Eucarestia per stare lì [nel tabernacolo], si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male". 

Ancora nello stesso tomo, si sostiene che "Non c'è eucarestia senza assemblea. È un'assemblea intera quella che celebra la festa e l'eucarestia", dove per assemblea s'intende la comunità fisicamente presente: nel seguito è esplicitamente contraddetta la validità della cosiddetta “Messa privata" dei sacerdoti. 

Sempre nel primo volume, i confessionali (e quindi il sacramento della Riconciliazione) vengono ridicolizzati con l'appellativo casette, giacché si riferisce che "Con il Concilio di Trento, e dal XVI al XX secolo tutto rimane bloccato. Appaiono i confessionali, queste casette sono molto recenti. La necessità del confessionale nasce quando si comincia a generalizzare la forma della confessione privata, medicinale e di devozione portata dai monaci".  

Si è ritenuto opportuno evidenziare la questione della "documentazione presentata" – che va di pari passo con la segretezza delle pratiche del CNC – affinché chi ha letto o leggerà i mamotreti utilizzati nel 1990 possa rendersi conto che il loro contenuto fu certamente nascosto a san Giovanni Paolo Una tesi, questa, che padre Enrico Zoffoli espose in un suo scritto apologetico in difesa del Papa, "accusato di eresia perché i 'catechisti' del Cammino Neocatecumenale – da Lui approvati, protetti e autorizzati a presentarsi in suo nome – attribuiscono a Giovanni Paolo II la dottrina che insegnano: quella da me più volte dimostrata in aperto contrasto con fondamentali verità di fede".  

La lettera "Ogniqualvolta" rappresentò una presentazione potentissima per persuadere molti vescovi ad accettare il Cammino nelle loro diocesi e moltissimi parroci ad attivare il nuovo "itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni" nelle loro parrocchie. 

Giovanni Paolo II, in ogni caso, realmente ebbe numerosi rapporti con i fondatori del CNC e anche di ciò i neocatecumenali si avvalsero. Egli, però, anche fu il primo pontefice a rendersi conto che non è tutto oro quel che luccica. 

Quasi contemporaneamente alla lettera "Ogniqualvolta", il teologo passionista Enrico Zoffoli redasse la prima edizione dell'opuscolo "Eresie del movimento neocatecumenale" la quale, se per il grande pubblico cattolico sarebbe stata una bomba a scoppio ritardato, si diffuse negli ambienti ecclesiastici. Con l'espansione del CNC, però, aumentarono anche le critiche perché la fuoriuscita sia dei mamotreti sia di neocatecumenali cominciarono a bucare la fitta caligine del segreto. 

In varie diocesi, d'altra parte, nonostante la definizione del Papa, i giudizi sul Cammino ben presto non sarebbero stati benevoli: Mons. Meryn Alban Alexander, vescovo di Clifton, mise il bavaglio al movimento di Kiko nella sua diocesi. Iniziative più dure avrebbero preso il cardinale Carlo Maria Martini e molti vescovi che addirittura impedirono l'insediamento del Cammino nelle loro parrocchie. 

Dato il livello degli oppositori, queste notizie certamente giunsero a san Giovanni Paolo II. Il quale necessariamente dovette ragionare con il Vangelo alla mano: evitare che, per strappare la zizzania, fosse sradicato anche il grano dei tanti neocatecumenali in buona fede che aderivano – come ancora accade oggi – al CNC. 

Fu san Giovanni Paolo II a decidere di disciplinare il Cammino, di dotarlo di uno Statuto, di sottoporre il catechismo di Kiko al vaglio delle Congregazioni vaticane competenti. Di raddrizzarlo, insomma. Un ruolo preminente, in questo tentativo, fu affidato all'allora cardinale Joseph Ratzinger, in quel tempo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

(fine seconda parte -- segue)

46 commenti:

  1. Quante sciocchezze ha scritto questo cristiano, e voi babbei lo leggete anche. Solo Lino Lista potete leggere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, ma guarda. Un cretino anonimo che crede di saperne di più di Lino Lista.

      Ti crederemo quando pubblicherai un libro che smentisce documentatamente quello che ha scritto Lino. A proposito: nel parlare degli errori del Cammino, Lino ci ha messo il nome e la faccia e la reputazione, pubblicando un libro che sfida chiunque a verificare pagina per pagina che quel che c'è scritto è tutto vero.

      Ti sarà molto difficile farlo, perché dovresti prima riuscire a cancellare tanti dati di fatto incontrovertibili...

      Ah, cosa non faresti pur di onorare il tuo idolo Kiko!

      Elimina
    2. Già che ci siamo, considera anche gli altri autori che a loro volta ci hanno messo il nome, la faccia e la reputazione. Come ad esempio don Ariel, come ad esempio Daniel Lifschitz.

      Tutto quel rancore contro tali autori si spiega solo col fatto che hanno detto la verità. E la verità è la cosa che fa più male agli idolatri. Sarebbero felici, gli idolatri, di venir perseguitati, se ciò garantisse loro che l'idolo non verrà smascherato. Vogliono letteralmente vivere nella menzogna, e il Padre della Menzogna offre sempre loro nuove opportunità per cementare la propria anima in una fogna di menzogne.

      "Ma come, il Cammino mi ha salvato, io ho riscoperto il Signore, bla bla bla". Emerite chiacchiere. Chi davvero incontra Cristo, desidera (anziché rifiutare) la santa dottrina cattolica e la santa liturgia cattolica. Chi davvero ha incontrato Cristo, si adopera (anziché starne molto alla larga) affinché tutte le opere della Chiesa ricevano sostegno (nel Cammino sono convinti che abbia poco o nessun valore qualsiasi cosa esterna al Cammino).

      Soprattutto, nel Cammino viene considerato "nemico" chiunque abbia da ridire sul Cammino. Sono capaci di raccontarvi barzellette blasfeme contro Nostro Signore, ma di fronte a qualcuno che nutre qualche dubbio su qualche punto dell'impianto neocatecumenale (dottrina, liturgia, perfino l'esazione obbligatoria delle "Decime") vanno subito su tutte le furie inventando ogni genere di scusa e di menzogna pur di cambiare discorso. I neocatecumenali sono fondamentalmente idolatri che si spacciano per cristiani. Per questo odiano senza sosta (e mormorano, e giudicano) chiunque abbia scoperchiato il loro sepolcro imbiancato e pieno di putridume.

      Intanto, per grazia di Dio, il Cammino continua a sfaldarsi e a perdere pezzi. Fra non molto, il Cammino sarà solo un brutto ricordo, e le orrende "opere artistiche" di Kiko finiranno silenziosamente nell'indifferenziata.

      Elimina
    3. Argomentare magari?
      Ah scusa, sei neocatecumenale. Non te lo hanno insegnato

      Elimina
    4. @ Anonimo delle 11:28

      Ecco lo scemo del "villaggio", stavamo in ansia per il tuo ritardo.
      Premettendo che leggere Lino Lista non è solo un dovere ma soprattutto ed anche un piacere per stile (quasi sempre ironico) e capacità di sintesi (come nessuno). Voi tutti "babbei" neokatekikiani, non siete stati capaci (non singolarmente, ma tutti insieme) a smontare un solo concetto espresso su quella famosa catechesi di Gv.9 oggetto della brillantissima intuizione di chi, purtroppo, ci ha lasciato troppo presto (Lino).
      Hai mai pensato a quante "sciocchezza" abbia proferito il tuo "Capo in testa"? Intuisco che non l'hai mai fatto. Ma anche intuisco che tutte le fesserie "kikologike" che hai ascoltato in comunità ti abbiamo anche portato a intraprendere un'apologia per slogan, per frasi fatte, per epiteti e, soprattutto, accusando persone e non i concetti che essa esprime.
      Caro Anonimo (e qui chiudo) devi sapere che, il concetto del "Diritto nella forza", per nostra fortuna, è stato superato con il Cattolicesimo sociale: se pensi di difendere il cammino (la specie) a tutti i costi (anche con la forza dei tuoi insulti ad personam) sei desueto, per tale, ti conviene prima andare a studiare e poi venire qui e cercare di argomentare ciò che adesso non è nelle tue "migliori" facoltà!

      Elimina
    5. “E se lo stupido Pasqualone fosse troppo stupido per accorgersi di essere stupido?”
      Ci ritroviamo a leggere il tipico soggetto pasqualonico colpito dall’effetto Dunning-Kruger, quel curioso cortocircuito che avviene nella mente di chi è incompetente e non si accorge della propria incompetenza. Una distorsione cognitiva che lo porta a sovrastimare sé stesso (forse perché parte dell' "eletta" stirpe argüelliana?) e a sottovalutare le conoscenze altrui ritrovandosi, inevitabilmente, a prendere delle colossali cantonate.
      Evidentemente il kikos in oggetto - come tanti altri - tiene a far figure macchiettistiche che fan ridere tutto il blog e vergognare il Cammino stesso.
      Lui vorrebbe (e qui c'è davvero da ridere) mettere in discussione la credibilità e l’autorevolezza di Lino Lista - il quale è sempre entrato nel merito degli argomenti rendendoli noti solo dopo accurati approfondimenti - rifacendosi a insulti inefficaci e frasette da quattro soldi che mai confutano i contenuti che contesta. D'altronde i contenuti presentati da Lino sono indiscutibili; fatti oggettivi che saziano i desiderosi di conoscenza e indignano chi è in errore. Un classico.

      Il Pasqualone insulta perché è privo di argomenti (in cammino esulano l'istruzione in virtù dell'inconsapevolezza che favorisce il plagio); insulta perché è rancoroso (sentimento principe del movimento); insulta perché è privo di autostima (fragilità che Kiko infligge al ncn comune, quello che non ha un posto di rilievo nel contesto e che per tale nutre invidia e rabbia).
      Svariate sono le motivazioni che spingono i Pasqualoni alla violenza verbale, proprio per questo non nutriamo risentimento per loro ma soltanto un'intensa pena. Sono persone dall'equilibrio interiore instabile a causa dell'ambiente settario che li accoglie, che sfogano il loro malessere cercando di ferirci ma che - shhh...non glielo dite - non ci sfiorano minimamente.

      Elimina
  2. Ecco, hai detto bene, Anonimo, Lino Lista era un cristiano, un cattolico. Che conobbe i neocatecumenali per l'uso dei simboli rovesciati, come la croce capovolta impressa nel seggio preparato per il Papa e partendo da lì, e dalla cortina di silenzio che circondava le caratteristiche e le vere finalità del Cammino e la sua infiltrazione dei mass media cattolici, è arrivato, tramite i racconti di laici e sacerdoti che il Cammino lo conoscevano dall'interno, a comprenderne in modo particolare il nucleo centrale, la teoria antropologica che lo fonda.
    L'intuizione della deformazione della vicenda evangelica del cieco nato e l'idea di un Dio che non solo permette il male, ma lo provoca volontariamente, lo spalma sull'uomo come fosse fango per distruggere in lui il passato e creare una fede ed una conoscenza nuove, fornite dalle catechesi neocatecumenali, erano il tassello che mancava per comprendere che il neocatecumenalismo non è un cattolicesimo un po' eretico, ma è una eresia fatta e finita, un nuovo credo con parvenza di cattolicesimo.
    Di questo ci danno conferma continua gli stessi neocatecumenali e lo stesso Kiko; ma a Lino va ascritto il merito di averne avuto l'intuizione iniziale.

    RispondiElimina
  3. Gli inizi ci rivelano l'anima di un movimento.

    I Francescani si presentarono al Papa così com'erano: poveri, in apparente contrasto con una certa mentalità che non credeva che il Vangelo potesse essere vissuto abbandonandosi totalmente alla provvidenza.
    Francesco e i suoi non nascosero nulla e soprattutto non andarono con le loro certezze, ma per avere certezze, ed erano disposti ad abbandonare la loro via se il Papa lo avesse voluto.

    Gli inizi del Cammino sembrano invece raccontare un'altra storia: quella di nascondere la vera sua finalità, di presentarsi in modo diverso da quello che era per affermare le sue certezza a cui mai i fondatori del Cammino avrebbero rinunciato, nemmeno se lo avesse chiesto il Papa.

    E di fatto le eresie evidenziete in questo post, riportate alla lettera dai mamotreti, sono enormi.

    Ci può stare che un gruppo di persone ignoranti riguardo la fede ma zelanti e di buona volontà, inizialmente possano dire, NON VOLENDO, sciocchezze di portata assoluta, ma se sinceramente figli della Chiesa, dopo che la Chiesa ha corretto le sciocchezze, riconoscono PUBBLICAMENTE di aver sbagliato e accettano PUBBLICAMENTE la correzione, in modo da non dare scandalo.
    E poi NON continuano ad affermare imperterriti le solite eresie, anche se con linguaggio più "morbido".

    RispondiElimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Quello che Lino con tanta acutezza ha evidenziato in tanti suoi interventi, e che è il NOCCIOLO stesso della questione, è che nelle catechesi iniziali del Cammino veniva detto, e da quello che so viene detto ancora oggi, che Gesù vuole far capire cosa sia la luce ponendo del fango negli occhi.
    Ma, se così fosse, sarebbe come dire che più si commette il peccato, più lo si capisce, e invece la spiritualità cattolica dice l'esatto contrario.
    Ma in realtà Gesù portando la LUCE fa capire il peccato.
    E' infatti lo Spirito di Dio che convince quanto al peccato, dice Giovanni.
    Il fango con la saliva è opera di Gesù e significa che solo Gesù dà la fede attraverso la sua opera di salvezza. E Gesù è la luce e la sua opera produce luce.

    Questo è un punto che va chiarito definitivamente, se il Cammino vuole dare a tutti la prova della sua cattolicità.

    E' la luce che fa luce sul peccato, non il buio o il fango.
    Il Prologo di Giovanni è chiarissimo.
    Infatti solo quando riacquista la vista il cieco nato capisce cosa significa essere ciechi.
    Lui si va a sciacquare non perché gli dà fastidio il fango, quello è una conseguenza, ma perché lo ha detto Gesù. Di tutto quello che pensa il cieco secondo Kiko il Vangelo non riporta nulla. Sono INVENZIONI di Kiko.

    Così San Paolo: è stato il lampo di luce che gli ha fatto venire le scaglie negli occhi dimostrandogli cosa significa la vera cecità e lui infatti ha capito e si è fatto battezzare.
    La luce dell'apparizione soprannaturale percepita fisicamente gli ha fatto perdere la vista fisica, ma la luce di Cristo, che il lampo ha evidenziato, gli ha dato la FEDE, e la fede lo ha illuminato del suo peccato.
    Poi la luce soprannaturale del Battesimo l'ha guarito dalla cecità fisica.

    E' vero che può capitare che il Signore permetta che qualcuno rimanga al buio, ma per chiedere la luce. E' come dire che Dio permette il peccato.
    Ma permettere il peccato è ben altra cosa che farlo!
    Come Dio non commette il male, così non ottenebra nessuno, non mette il fango per non far vedere su nessuno, ma dà solo la luce.

    Se il Cammino non chiarisce questa dottrina, può davvero sembrare come il suo vangelo sia in realtà un antivangelo.
    E, in tale prospettiva, si capirebbe come il "non si può non peccare" per il Cammino non è solo un modo di dire sbagliato, ma è un atto di non fede o, meglio, di anti fede.

    RispondiElimina
  6. Il problema del Cammino è che il suo annuncio non comincia nel modo in cui esordiscono Bibbia e Catechismo cattolico, cioè con la creazione del mondo e, in particolare dell'uomo, ma 'salta' direttamente ad Abramo e alla scelta del popolo di Israele. Manca così, volutamente, di approfondire il fatto che Dio ha creato l'uomo proprio dalla creta, e non dal fango, e questa azione è il gesto che Gesù ripete sul cieco nato, facendolo rinascere alla Grazia. Quella creta era 'cosa buona' frutto della creazione divina, nulla a che vedere con la sporcizia e con il peccato, con il fango del Cammino.
    L'errore è voluto e ripetuto in tutta la predicazione neocatecumenale: la bestemmia di un Dio che si compromette con il peccato, che lo accetta come 'necessario', che si compiace dell'ingiustizia che questo peccato porta anche all'interno del proprio gregge, in cui ci si vanta di esso e si professa ciò di cui bisognerebbe vergognarsi, è palese e anticristica.
    Alla fin fine, l'errore del Cammino e anteporre la creatura al creatore, una antropolatria che si trasforma, come tutte le ideologie che si fermano solo all'uomo, in schiavitù e in dominio sul prossimo.

    RispondiElimina
  7. Dopo aver letto questa seconda parte delle riflessioni di Lino Lista, il solito Anonimo zotico poteva solo commentare come ha commentato.
    Egli ci accusa di leggere solo Lino Lista. Noi abbiamo letto tutto invece, senza la censura neocatecumenale, e abbiamo letto anche Lino.
    Quando parlo di censura neocatecumenale intendo quella che hanno applicato a tutti i documenti della Santa Sede sul Cammino, prima di propilarli agli adepti, prima e dopo la Lettera Ogniqualvolta che fa da spartiacque.
    Allora, non so più come devo dirlo.
    Per chi è duro di comprendonio, mi ripeto, forse per la centesima volta.

    Ho fatto parte del C.N. per 30 anni, ho fatto catechesi e passaggi come catechista, sono in possesso di tutti i mamotreti. Quindi li conosco a menadito.
    Già all’epoca amavo leggere dall’Osservatore Romano quello che la Chiesa diceva di tempo in tempo.
    Era impossibile non fare il confronto con quanto i kikatekisti “leggevano” dal leggio (pappagallando Kiko e Carmen).
    Prendevano le dichiarazioni del Papa e riportavano ai camminanti solo quello che loro conveniva.
    MAI SOFFERMANDOSI SU UNA RACCOMANDAZIONE, SU UN RICHIAMO E TANTO MENO SULLE NUMEROSE CORREZIONI SPECIE IN CAMPO LITURGICO.
    Chiunque facesse come me, leggendo i discorsi integrali, avrebbe notato agevolmente i tagli, le omissioni e, di conseguenza, le false deduzioni che traevano dal tutto. Trasformando esortazioni in esaltazioni, raccomandazioni in elogi e soprattutto mettendo in bocca ai Papi, che dal ‘68 ad oggi si sono succeduti, quello che hanno trascritto nel libro – edito da loro - sui discorsi dei Papi sul C.N..

    Il tutto lo sintetizza Kiko per noi – bontà sua - nell’ultima sfrontata affermazione che suona così:

    “Il Papa ha detto che il Cammino Neocumenale salverà la Chiesa”

    Questo dà la cifra della loro follia, meglio lucida follia, calcolata follia.

    Ordunque. Non voglio rifare la storia daccapo per non allontanarvi dal fulcro del discorso.
    ........

    RispondiElimina
  8. ........

    Questo:

    Costoro (Kiko e Carmen in testa) mai sono stati dotati di onestà intellettuale, morale. Non conoscono l’etica. Non si pongono nel modo corretto dentro la Chiesa, né mai si mettono in discussione. (Come tutti i Santi VERI hanno fatto, temendo sempre di ingannarsi da soli o di inventarsi inesistenti carismi).

    Kiko per primo ha sempre ostentato piena convinzione di essere nel vero e nel giusto. Da questo “pulpito” ha pontificato sempre. Ha sparato giudizi improvvidi sulla Chiesa e sui suoi Pastori, messi da Dio a guidare e governare il Suo gregge. (Da questo l’arroganza e la prosopopea che caratterizza gli itineranti – per simbiosi col loro modello vivente – e tutti i catechisti abilitati).

    Potrei fare un esempio per tutti: il Cardinal Carlo Maria Martini. Appellato da loro con termini irripetibili. Bersagliato da Carmen che lo detestava come nessun altro. Si narra che una volta che lo incontrò nei corridoi vaticani si avventò contro di lui con le sue solite maniere, urlandogli qualcosa del tipo: “Ma lei cosa vuole da noi?” “Risponderà a Dio che non apre nella sua Diocesi a questa opera dello Spirito Santo” e simili amenità. Dovettero portarla via con la forza. Questa la chiamavano valentia e fuoco sacro.

    Ho scritto di getto, non rileggo. Perchè sono indignata e non so come rendere quanto ho visto e conosciuto. Integrerò con quello che, una volta riletto, riterrò che manca, per il profitto dell’Anonimo che ha inaugurato i commenti a questo meraviglioso post e di tutti gli altri che gli fanno corona.

    I soliti Anonimi che mai confutano nel merito le nostre argomentazioni, che mai si soffermano per due minuti facendo confronti. Noi vi invitiamo: fate confronti e argomentate.
    Leggete tutto come facciamo noi. NOI NON ABBIAMO LETTO SOLO LINO. Questo lo ribadisco e, in più, molti di noi abbiamo vissuto l’esperienza del Cammino fino a farcene stravolgere totalmente la vita. Salvo poi a scoprire che ci trovavamo in un maledetto e sporco inganno. Con una vita di cui riappropriarci, una fuga da organizzare, colpi bassi da cui difenderci e tutto il resto che ve lo risparmio.
    A noi nessuno può venire ad insegnarci qualcosa. Dopo ci siamo applicati a comprendere meglio.
    Perchè tante schifezze vedevamo che erano schifezze già stando dentro. Molte di più le abbiamo ben comprese una volta fuori e con sempre maggiore chiarezza. Più mettevamo la distanza tra noi e l’esperienza vissuta e più tutto si delineava nettamente nei suoi contorni.
    Infine abbiamo cercato di mettere la nostra esperienza a disposizione, con i nostri poveri mezzi tra cui questo Blog, di chi volesse trarne profitto e – magari – uscirsene dal Cammino un poco prima di noi, risparmiandosi qualche sofferenza meno di noi. Magari!

    Pax

    RispondiElimina
  9. Per ora aggiungo due piccole cose, a dopo il resto:

    1. Dice la Scrittura che il saggio ama colui che lo corregge. Meditate, meditate, qui anche la riprova della vostra stoltezza. (Potete anche disprezzare noi, ma voi siete proprio allergici ad ogni forma di correzione da chiunque vi venga, fosse anche il Papa o chi per lui, e dunque fatevi qualche domandina. Ma quando "Scrutate le Scritture credendo di trovare la salvezza" - e ora avete anche la BIBBIA UNICA la più bella del mondo - ma, ditemi un poco, cosa cavolo scrutate? Cosa meditate? Eppure VOI SOLI nella Chiesa scrutate e scrutate!!!)

    2. Bene ha fatto Pietro a paragonare Kiko con San Francesco. Voi non rinunciate a niente. Neanche alla più piccola consegna del vostro falso profeta, ve lo chiedesse pure il Papa, come ve lo ha chiesto.
    Egli fece proprio una raccomandazione a questo proposito, quando vi ha incitati, pur di avvicinare le persone rispettandole, a rinunciare a qualcosa di ciò che vi caratterizza e di cui non sapete fare a meno.
    Ve ne siete fregati, come di tutto il resto. Kiko continua a dire che il cammino è obbedienza a lui, che il cammino è fedeltà al carisma, alle cose come vi sono state consegnate dai vostri catechisti che, a loro volta, le hanno ricevute da Kiko.
    Punto e basta.
    Poichè senza questo il c.n. non esiste neppure.

    Pax

    RispondiElimina
  10. Un promemoria tecnico per non farsi ingannare dalla parlantina neocatecumenalizia.

    Le verità di fede sono contemporaneamente semplici (le può capire anche un bambino) e profondissime (fior di santi ammettevano la loro incapacità di sondare adeguatamente quei misteri; il più grande teologo di tutti i tempi, san Tommaso d'Aquino, considerò che l'intera sua opera era spazzatura, "paglia", rispetto alla comunione col Signore).

    Dunque la conoscenza delle verità di fede è qualcosa che non si può ridurre a cultura libresca (ci hanno provato i protestanti, credendosi furbi perché partivano dalla Bibbia, e sono partiti invece per la tangente in decine di migliaia di direzioni diverse - e non per modo di dire). Quando uno vanta di avere titoloni di studio in teologia, sta vantandosi del niente: abbiamo tanti santi bambini - come ad esempio i pastorelli di Fatima - che senza titoloni di studio e senza "itinerari di riscoperta" sono giunti alla santità.

    Ricordiamoci poi che gli autori di teologia oggi in voga sono tutt'altro che santi e il loro scopo è solo quello di distinguersi nel panorama editoriale e professorale del settore. Sacerdoti di mia fiducia mi dicevano che se uno vuol perdere la fede deve iscriversi a qualche facoltà teologica e prendere tutto sul serio. (Se oggi tanti pretuncoli sembrano così insipidi è proprio perché durante gli anni di seminario hanno creduto di rafforzare la propria fede attingendo da quel "dibattito teologico" contemporaneo fatto di aria fritta e di pompose e vuote elucubrazioni, anziché a strumenti come il Catechismo, il Rosario, l'adorazione eucaristica silenziosa. Anche molte scempiaggini kikiste-carmeniste provengono da quel "dibattito teologico" dell'epoca, robe che un anno dopo erano già superate e dimenticate dai dibattiti più "aggiornati", robette i cui residui nel Cammino sono ancora visibili: "quartacoppa", "Dufour", "shekinah", "Bohnoeffer"...)

    La pietra che i sedicenti costruttori hanno scartato - cioè i testi di padre Zoffoli, di don Marighetto, don Conti... fino a don Ariel e Lino Lista, e i prossimi che verranno - diverrà presto testata d'angolo. Quando il Cammino cadrà con uno spettacolare tonfo, tutti si ricorderanno che padre Zoffoli, padre Rotondi e altri avevano anticipato tutto già quarant'anni fa.

    RispondiElimina
  11. Peccato che non tutti i vescovi vedano il cammino con lo spirito di Lino Lista. Per i neocatecumeni la fede si dimostra solo partecipando alle convivenze, Eucarestia e vari passi... Come non fai il tripode dicono ch non hai abbastanza fede. Nel mio caso personale parecchi ex fratelli mi criticano che non ho fede perché mi rifiuto di dare la decima al sacco nero. Ormai si e arrivato a un punto dove la decima è diventata un idolo per i fratelli. Giudicano la tua fede solo in base a se dai la decima o meno. Dai la decima? Hai una grande fede. Non la dai? Allora non ti fidi del Signore... Qui dalle mie parti esistono storie di fratelli che da quando hanno cominciato a dare la decima sono diventati ricchi!!! Cose da pazzi. Molti pensano addirittura che non sono più Cristiano semplicemente perché non vado più in comunità, anche se vado a messa tutte le settimana e una volta a settimana leggo il catechismo. Per loro la religione esiste solo all'interno del cammino.

    RispondiElimina
  12. Volevo dire due cose : 1) tempo fa in un vechio post, nei commenti si è detto che Kiko, prima di fondare il Cammino, era nei focolarini e poi nei Cursillos. Come aderente dei focolari smentisco l'adesione di Kiko al mio movimento, potete parlare con chiunque e ve lo dirà. Dai focolari viene invece Chiara Amirante, che ha fondato nel 1993 il movimento Nuovi Orizzonti. Confermo invece l'adesione di Kiko ai Cursillos, ho un amico in parrocchia che viene da quel gruppo che me l'ha confermato e poi ne parlano anche le biografie di Kiko. 2) avete accennato a mons. Bugnini. Ho letto un libro di Claudio Rendina "I peccati del Vaticano"ed. Newton Compton del 2009, dove c'è l'elenco di Mino Pecorelli quando dirigeva OP dei "presunti" massoni del Vaticano. Leggendo la biografia di Bugnini, che è stato il maggior artefice della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, c'era stata questa accusa nei suoi confronti di affiliazione alla massoneria, tanto che Paolo VI gli tolse gli incarichi in Vaticano e lo trasferì come nunzio apostolico in Iran. Questa lista di Pecorelli mi lascia perplesso perchè ho letto nomi di prelati che non credo siano massoni, per es. mons. Bettazzi, ex vescovo di Ivrea, o padre Turoldo o dom Franzoni o padre Balducci. Nel libro di Rendina c'è anche un capitolo sui focolari, dove si parla di speculazioni finanziarie che avrebbero fatto quando fondarono la cittadella di Loppiano a Incisa Valdarno, vicino a Firenze. Su questo articolo il mio movimento non si pronuncia, quindi non so niente di preciso. Quello che scrivo è sempre una testimonianza di verità, per le poche cose che posso sapere e che mi dicono. Aldo dei focolari di Cagliari

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è statisticamente normale che dei "fondatori" siano provenuti da esperienze diverse. Così come i fondatori della comunità Sant'Egidio, provenienti da Gioventù Studentesca (cioè praticamente da Comunione e Liberazione), anche se poi dopo qualche tempo hanno astutatmente fatto sparire dalle loro biografie ufficiali tale informazione.

      Il transito di Kiko nel movimento dei Cursillos de cristiandad fu velocissimo (un anno circa, secondo la vulgata kikiana tipicamente ingigantita da Kiko stesso), e quello nel Focolare - se mai c'è stato davvero - fu ancora più rapido (non più di poche settimane).

      Qualche tempo fa una serie di articoli a firma Libera mente semper su questo blog analizzò le cronologie di quegli "Epici Inizi" del Cammino a partire da fonti "sicure" (cioè dalla parola degli stessi Carmen e Kiko) trovandovi tutta una serie di incongruenze che ridimensionano drammaticamente quegli Epici Inizi e che contribuiscono a dimostrare che Kiko nei Cursillos era entrato non per apprendere ma per comandare - e si può essere certi che se davvero ha fatto un tentativo anche nel Focolare, aveva esattamente la stessa intenzione.

      In altre parole Kiko e Carmen, dai loro rispettivi inizi, non hanno mai inteso "imparare" e "seguire" - cioè non hanno mai inteso far crescere la propria fede. Tant'è che Carmen, all'epoca in un Istituto di missionarie, fu espulsa da tale ordine religioso poco prima di poter emettere i voti definitivi, a causa di clamorose disubbidienze (era stata assegnata in missione in Bolivia e invece se ne andava comodamente a fare la "missionaria" sotto casa nei baraccati di Madrid). Il che la dice lunga sulla sua indole, specialmente se ci ricordiamo che negli anni del Concilio, quando letteralmente tutti gli ordini religiosi si aspettavano una "rivoluzione" ed era cominciato il rapido e drammatico crollo di vocazioni, i superiori chiudevano non uno ma entrambi gli occhi di fronte alle disubbidienze dei membri, espellendo i membri solo nei casi più eclatanti. (E questo fu lo stesso caso dei Comboniani, ordine già rilassatissimo di suo, che tollerarono per ben vent'anni le disubbidienze di don Pezzi, dedito anima e corpo a Kiko e Carmen, finché nel 1992 "per decisione [inappellabile] del Capitolo [dei Comboniani]" non ne poterono più, espellendolo). Il Cammino è nato non dallo Spirito, ma dalla superbia e dall'arroganza dei due spagnoli bramosi di diventare "fondatori" riveriti, temuti, ubbiditi e soprattutto pagati.

      Elimina
    2. Non credo si possa escludere l'adesione di Kiko ai focolari in Spagna. Se non la vera e propria partecipazione, la contiguità. A suo tempo ci fu segnalato da Renata Patti, che ne aveva notizia sicura. Comunque non cambierebbe nulla, non modifica a mio parere né il curriculum di Arguello né i Focolari.

      Elimina
    3. Secondo Wikipedia i cursillos sono il gruppo di cui anche Martinez ha fatto parte prima di dare vita al RnS; a proposito di questo movimento volevo chiedervi informazioni: io non li conosco molto bene, ho partecipato ai loro incontri solo 2 volte, uno era un pellegrinaggio a S.Pietro, nel periodo in cui per 2 anni non frequentavo più la comunità nc. Mi sono sembrati molto accoglienti ed aperti con il prossimo, anche se nel primo incontro serale ricordo un laico che parlava (un ragazzo che conoscevo di vista pe via di amici in comune) e nello stile mi ricordava molto la monizione neocat. So anche che Martinez ha una base di studio di teologia, ed è un bene per evitare errori dottrinali. Quando infine uscii dal Cammino, ero incuriosita dal RnS e contattai il responsabile locale che mi invitò agli incontri serali, aperti a tutti (!) e mi spiegò alcune cose. Ma poi lessi anche una testimonianza online e alcune cose mi riportavano alla mente i neocat (si parlava di una donna che doveva sposare un capogruppo RnS e si stava isolando da tutti), come anche seppi che si fanno dei viaggi a Medjugorje dove vengono invitati a parlare di cose personali del passato (stile scrutinio nc), per cui mi confrontai con la stessa persona che in quel periodo mi aveva dato dei consigli sul nc e decisi di evitare (data anche la mia situazione del momento) nuovo gruppi; questa persona mi disse anche che nel RnS si può dare troppa enfasi all'aspetto sensazionalistico (mi viene in mente il meeting di Rimini) e di valutare se ogni gruppo sia troppo autoreferenziale o assorba troppo tempo

      In generale mi sono fatta un' idea abbastanza positiva del RnS, ma vorrei avere più informazioni;
      Vi ringrazio

      Elimina
  13. Continuando dal precedente commento questa la chiusa: hanno orecchie e non odono, sono diventati duri d’orecchio e duri di cuore.
    Sono diventati o lo sono da sempre?
    Spesso ho ripetuto che la contraddizione da loro esibita (quando dico loro, preciso, mi riferisco non tanto ai neocatecumenali in generale, dove troviamo anche eccezioni, ma alla casta dei catechisti agli ordini di Kiko e degli Itineranti) più sconcertante, a mio avviso, è constatare che, mentre pretendono obbedienza cieca, loro MAI obbediscono alla Chiesa; mentre chiedono ascolto (il catecumeno è colui che ha “l’orecchio aperto”, ci spiegavano) loro NON ascoltano MAI nessuno se non loro stessi. Anche questo è narcisismo e chiusura mentale, oltretutto, e non solo di cuore.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi dovremmo ascoltare voi? Oppure Lino Lista o Don Ariel? Voi ascoltate il Papa e la Chiesa che ha approvato il Cammino? Non mi sembra proprio.

      Elimina
    2. Né i Papi né la Chiesa hanno mai approvato gli strafalcioni liturgici, le ambiguità, le vere e proprie eresie del Cammino, il calpestare la vita e la spiritualità dei fratelli delle comunità, l'indurli ad un atteggiamento scismatico ed eretico, l'indurli di fatto al peccato... Le "approvazioni" ricevute dal Cammino non approvano nessuno degli errori del Cammino.

      Il merito di Lino Lista, di don Ariel Levi di Gualdo, di padre Enrico Zoffoli, ecc., è quello di aver spiegato con chiarezza da diversi punti di vista - estetico, ecclesiale, dottrinale... - l'abominevole selva di errori ed eresie del Cammino.

      A loro si aggiungono tutti gli altri autori (M. A. Bianchi, A. Faustini, ecc.) che hanno testimoniato le storture del Cammino - storture possibili solo in una setta eretica e idolatrica. E infine, nel nostro piccolo, c'è anche questo blog.

      Pertanto la domanda dell'eretico neocatecumenale delle 11:12 va tradotta in italiano così: «Chi dovremmo ascoltare: coloro che testimoniano gli errori del Cammino, oppure ascoltare del Papa e dei vescovi "solo le parti che ci fanno comodo"?»>

      Elimina
    3. Caro anonimo,
      Guardiamo un attimo la storia: Papa Giovanni Paolo II ha approvato il Cammino perché Gli fu presentato come percorso catechetico di 7 anni che avrebbe condotto alla vita in parrocchia; il Direttorio Catechetico rimase segreto per lustri, dei mamotreti dei catechisti con gli orientamenti di Kiko non si doveva sapere nulla, tanto che io stessa in 10 anni di Cammino nessuno me ne aveva parlato; in assenza di una disciplina giuridica fu imposto lo statuto, che se lo hai letto ti accorgerai di quanto non corrisponda alla realtà (nessun accenno alla decima, all'obbedienza cieca ai catechisti o alla nuova tappa finale); per non parlare dei molti rimproveri dei Papi, che Kiko stesso lamentava.

      Vorrei chiedere a te questo: voi ascoltate il Papa quando:
      *Papa Benedetto ha imposto di celebrare l'eucarestia secondo la liturgia canonica, ordinando di eliminare monizioni lunghe, abusi liturgici e Comunione sulle mani, entro 2 anni dal 2005?
      *Perché non avete obbedito ai Suoi ordini nella forma della lettera ad Arinze?
      *Che ne pensi di "il Signore non ama le trasferte rimborsate, non portate in missione arredi vostri, non è necessario fare figli come conigli,le chiacchiere uccidono la comunità, guardate sempre il Signore", (Papa Francesco)?

      Come fanno notare in un altro post, anche i Templari erano approvati, ma la poi le pratiche segrete e arcane si diffusero in questo gruppo, come anche nel Cammino;non basta dire che il Cammino è approvato, bisogna anche considerare tutte le correzioni apportate dal Papa e sempre ignorate

      P.s. sei ancora in tempo per tornare alla Chiesa vera

      Elimina
  14. Confermo quanto scrive Rebel, Lino Lista, da buon ingegnere dalla mentalità scientifica, era rigoroso nel metodo; cercava e approfondiva tutte le fonti, non tralasciava nessuna ricerca. Ne sono testimone, personalmente.
    Il lavoro che ha svolto, mettendo a disposizione le sue competenze, in nostro favore è ancor oggi preziosissimo per noi e per tutti coloro che vogliono trarne profitto. Questo insieme a tutti gli altri lavori, più volte citati, di analisi e ricerca ad opera di esperti in campo teologico e dottrinale. Tutta gente, ecclesiastici e non - con la sola eccezione di Daniel Lifschitz, tra quelli citati, che il cammino lo ha fatto ed è stato anche itinerante -, che il cammino non lo hanno mai fatto "per la loro vita" (COME VENIVA IMPOSTO ALLE ORIGINI ANCHE AI SACERDOTI, RELIGIOSI E ANCHE AI VESCOVI lì dove potevano osare), ma lo hanno studiato, a differenza degli Anonimi che in questi gorni ci rallegrano con la loro presenza costante. Tutti questi analisti, come anche Lino, sono venuti a contatto con testimonianze di fuorusciti e più ancora hanno analizzato scrupolosamente i testi della predicazione che Kiko e i suoi fedeli diffondono. (Solo per questo penosissimo lavoro Dio li ricompensi, uno per uno).

    Tutta gente di indiscussa competenza, e vogliamo parlare del Cardinale Martini? O di Mons. Athanasius Schneider? Che da loro vergognosamente sono stati sfacciatamente accusati di essere Faraoni, o peggio ancora Giuda, per non parlare degli epiteti di cui li hanno ritenuti degni!

    Scusate, amati Pasqualoni, ma come fate a indignarvi invece di interrogarvi seriamente sulla faccenda? Questo il mistero.
    Siete come gli asini con i paraocchi.

    E dall'altro lato chi abbiamo? Il Kiko Arguello. Un pittore nullafacente, supportato da una chimica, Carmen che si spacciava anche per teologa (qualcuno qui sollevava dei dubbi, io il suo titolo non l'ho visto e non so, riferisco quello che si diceva nell'ambiente). A sua volta e per sua espressa volontà circondata da una cerchia di "prescelti" da lei stessa selezionati (tanto Kiko non capiva niente!) Tutti portatori audaci di una dottrina d'assalto post-conciliare, tesa a stravolgere lo status quo e basta. Con il dichiarato intento di cancellare e azzerare la Tradizione bimillenaria della Chiesa. Di alcuni di questi consiglieri fraudolenti abbiamo dato ampiamente conto. Altri, come il capofila don Ezechiele Pasotti, hanno messo al servizio di Kiko la loro stessa intelligenza con tutto quanto hanno studiato nella vita. Insieme alla loro stessa vita, alla loro ordinazione sacerdotale, precedente all'incontro con Kiko. In tanti, per poterlo seguire nelle sue ardimentose imprese, hanno chiesto e ottenuto finanche l'esclaustrazione dall'Ordine Religioso di appartenenza, un elenco lunghissimo! Tanti che si sono ridotti a "presbiteri del cammino" sminuendo se stessi, sul modello di padre Mario Pezzi.

    Questo è ciò che ha caratterizzato fortemente le origini del cammino e l'elenco è lungo, risalente al tempo del pieno fulgore del fascino abbagliante di Kiko. Quante vittime ha mietuto!

    Più tardi vorrei aggiungere qualcosa sulla Lettera Ogniqualvolta a supporto di quanto Lino racconta e considera, riportando la mia esperienza. All'epoca stavo con loro ed ero pienamente operativa al loro servizio totale, ahimè!

    Pax

    RispondiElimina
  15. Anonimo delle 11 e 12.

    Ci sono Facoltà teologiche della Chiesa (per cui sono approvate) in cui si insegna la teologia a NOME della Chiesa (per cui gli insegnati, a differenza dei "catechisti" dela Cammino, hanno un mandato a insegnare a nome della Chiesa), in cui si insegnano ERESIE colossali. Ad esempio, che non si può non peccare. Come è possibile?

    Il fatto è che Gesù ha dato agli Apostoli la facoltà di vegliare sulla fede e a Pietro in particolare di confermare i fratelli nella fede.
    Ma, essendo i "fratelli" liberi anche di rifiutare la fede, è chiaro che l'espressione "confermare i fratelli nella fede" va letta innanzi tutto come confermere la FEDE (a cui i fratelli si devono adeguare).

    L'infallibilità del Papa, infatti, riguarda la fede e la morale. Non necessariamente la pastorale, anche se la grazia lo illumina a prendere decisioni appropriate, né, tanto meno, le intenzioni delle opere degli uomini (che possono anche essere cattive), ecc.
    Tutto ciò che non è strettamente di fede o direttamente conseguente ad essa, ma dipende anche dalla lettura della storia e della società, ecc., strettamente parlando, non è oggetto di infallibilità.

    Gli STATUTI delle facoltà di teologia cattoliche, dove spesso si insegna la ribellione alla Chiesa Cattolica, sono approvati dalla Chiesa.
    Ma i teologi eretici che insegnano teologia col mandato della Chiesa, che forse hanno avuto il mandato della Chiesa a insegnare eresie?
    Se dicessero che insegnano eresie a nome della Chiesa Cattolica si potrebbero prendere per ottusi.
    In realtà disubbidiscono agli statuti della facoltà in cui insegnano, che li vincolano alla fede.

    Non a caso la Chiesa, nell'approvare un movimento, in realtà approva degli statuti, perché NON approva tanto la fede del movimento, ma la fede che il movimento deve accettare se vuole essere riconosciuto.
    O, meglio, visto che il riconoscimento non deve essere motivo di vanagloria, approva la fede (espressa negli statuti) che il movimento deve accettare se vuole essere certo di essere una forma autentica di espressione della fede cattolica.

    Nulla osta, perciò, che un movimento approvato possa essere eretico, così come nelle facoltà di teologia approvate dalla Chiesa spesso si insegnano dottrine eretiche.

    Da tutto ciò evince che i Pastori probabilmente hanno spesso peccato di troppa tolleranza.
    A furia di predicare la tolleranza, hanno tollerato anche l'errore.
    In realtà, a volte si deve essere intolleranti. La tolleranza, infatti, ha ragione di essere solo a determinate condizioni.
    Non si può confondere la tolleranza con la carità, che è universale.

    RispondiElimina
  16. Vi salva, voi neocatecumenali, il fatto che la chiesa militante stia vivendo un momento drammatico, di perdita di fede e soffrendo le conseguenze gravissime del piegarsi al mondo.
    Voi siete il frutto perfetto di tutte le distorsioni diaboliche post Vaticano II che con il concilio non hanno niente a che fare, pur spacciandosi per frutto privilegiato del concilio.

    Lino ci vedeva semplicemente più lungo di altri ed era un uomo di formazione ingegneristica e informatica. La logica era il suo pane quotidiano, perciò vi inchioda alle vostre ridicole menzogne. Il vostro vero ispiratore infatti non è molto bravo con la logica.
    Le credenze del fondatore Kiko sono eterodosse, il suo scopo era creare un movimento nel quale essere adorato, fine.
    Può essere che al principio le sue intenzioni fossero buone, tante persone hanno abbandonato vite di peccato terribili, ma anche Lutero aveva buone intenzioni.
    Purtroppo la moderna gerarchia riabilita l'eretico Lutero, permette agli adoratori della Pachamama di depositare terra consacrata sull'altare di San Pietro, quindi potete stare tranquilli, c'è posto anche per voi. Nessuno vi darà mai la meritata scomunica, magari faranno pure Santa Carmen, quell'arpia, truccando i miracoli.
    Ingannate milioni di persone e centinaia di presuli da anni, non vi sarà difficile continuare fino alla morte dell'eretico Kiko, poi pian piano vi spegnerete.
    Siete un cancro della Chiesa, già molto provata da tanti altri problemi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, vi spegnerete giocoforza, perchè chi non ha in sè la Vita, non se la può dare. Tutti i vostri trucchi e trucchetti, poco più di castelli di sabbia in riva al mare.

      Pax

      Elimina
    2. E a te Beati pauperes spiritu che te lo dico a fare cosa significa che tu sia qui!

      Elimina
    3. Cara Pax, tutti voi siete sempre nei miei pensieri, è un momento complicato, ma passerà, sono con voi, in Dio.

      Elimina
    4. Questo mi consola tanto, preghiamo sempre per il nostro Lino e che lui preghi per noi.

      Pax

      Elimina
  17. Il cammino è stato edificato su fondamenta precarie costituite da maglie fitte rappresentanti il segreto più rigoroso. Una volta intaccato il cardine del movimento tutto il contesto è decretato all'epilogo. L'arma vincente che disgrega questa fitta rete, volta a non far penetrare lo sguardo scrutatore della Chiesa, è la Verità!
    Sono molti i personaggi che hanno contribuito al disvelamento dell'arcano, ma oggi ne ricordiamo uno in particolare che ha segnato la storia del nostro Blog ("nostro", vale a dire di tutti coloro che grazie a Dio ne traggono giovamento, i commentatori e in ultimo gli autori): Lino Lista!
    Con fierezza e gratitudine nel cuore palesiamo tutto il nostro apprezzamento per il lavoro meticoloso, accurato, preciso e zelante che Lino Lista ha adempiuto a beneficio di tutti, con quella generosità che appartiene soltanto a coloro che si applicano per amore della Verità, di Cristo. Egli ha gettato nuova luce sull'arcano del cammino, riferendo documentazioni dal contenuto inconfutabile. Non possiamo che essere orgogliosi d'averlo tra noi, ieri ed oggi sempre presente in soccorso della Verità.

    RispondiElimina
  18. Leggendo la seconda parte del post sto capendo perchè Carmen fu mandata via dal convento e perchè don Mario lasciò i Comboniani. Questo non c'è ovviamente nelle biografie ufficiali dei due, però anche per Chiara Lubich non è stato scritto tutto su di lei, accennavo tempo fa alle "esperienze del 49" ancora da spiegare e il perchè non hanno detto della sua malattia prima che morisse. Si è saputo che Chiara nel 1953, aveva 33 anni, fu ricoverata un periodo in Svizzera per una malattia non divulgata, si è pensato alla stessa del suo ultimo periodo ma il movimento la tenne nascosta anche allora, vabbè che il movimento esisteva solo da 10 anni,, era pochissimo diffuso, i mezzi di comunicazione erano ancora pochi, si era sotto mira dal Vaticano, ricordate la fiction su Chiara trasmessa il 3 gennaio? Quando ne parlai al mio capo focolare della fiction disse che non conosceva la storia delle origini, io non ci credo molto. Una mia parente del movimento mi disse che il movimento è stato approvato come statuto solo nel 1999 da Giovanni Paolo II, e non si poteva dire tutto, ora dice che lo stanno facendo ma non mi sembra. Su Renata Patti ho letto un libro che c'è sul web, c'è anche un video su youtube, come ex focolarina sarà sentita nella causa di beatificazione di Chiara, non ricordo parlasse di Kiko, mi è sfuggito, evidentemente. Sul RnS volevo dire che il ministro della mia parrocchia, che è un ex cursillos, è sposato con una signora che frequenta il RnS a la Palma, anche uno del mio movimento, ultrasettantenne che è nei focolari da 50 anni frequenta ANCHE RnS, non so a che titolo, in genere non si è contemporaneamente di due movimenti ecclesiali, ma è tollerato da entrambi. Come vedete, c'è di tutto e di più. Concludo dicendo che nei focolari ci sono non solo cattolici ma anche esponenti di altre religioni, per es. il patriarca Atenagoras, quello che incontrò Paolo VI nel 1964 aprendo il dialogo tra cattolici e ortodossi dopo 1000 anni di scisma, era un focolarino. Ci sono persino 100000 atei che condividono con noi degli ideali che non hanno un preciso riferimento religioso, per es. la lotta alla guerra, alla fame, la giustizia sociale, ecc... Aldo

    RispondiElimina
  19. @ Anonimo 17 gennaio 2021 11:12

    Chi dovremmo ascoltare voi? Oppure Lino Lista o Don Ariel? Voi ascoltate il Papa e la Chiesa che ha approvato il Cammino? Non mi sembra proprio.
    ____

    Forse non mi sono spiegata bene, o sei tu che non vuoi comprendere.
    Non sto dicendo che dovete ascoltare noi per forza, ma almeno saper argomentare le vostre ragioni, cosa che al di là degli insulti non fate mai.

    Poi quando parlo di chi chiede l'ascolto e l'obbedienza e poi non ascolta nè obbedisce a sua volta mi riferisco a Kiko (e agli itineranti).

    Allora mettiamo un poco di ordine.

    Secondo Kiko i neocatecumeni devono ascoltare i catechisti e devono obbedire ai catechisti che a loro volta devono obbedire agli itineranti che a loro volta devono obbedire a lui, Kiko.

    MA KIKO A CHI DEVE ASCOLTO ED OBBEDIENZA?

    Come da Statuto, prima ancora la logica lo richiede, gli Iniziatori e tutto il Neocatecumenato p sottoposto ai Vescovi. Non c'è chi non veda che Kiko deve obbedienza a loro e al Papa.

    Ora, senza che racconto daccapo tutta la storia.
    Basta ribadire che KIKO NON HA MAI ASCOLTATO NE' OBBEDITO A NESSUNO. Chiaro?

    Kiko fa tutto lui, anche il discernimento, egli ' arbitro di se stesso.

    Ma ti pare una cosa logica? Normale?
    Ma chi crede di essere? Il padreterno??

    Pax

    RispondiElimina
  20. Il sommo pontefice papa Francesco ha approvato un aggiornamento dello Statuto del Cammino Neocatecumenale. Dopo avere consultato :
    le Sacre Scritture
    gli scritti dei Padri della Chiesa
    i più importanti testi di Teologia antichi e contemporanei
    e aver sentito il parere de :
    il Sacro Collegio dei cardinali, escluso il card. Becciu
    i vescovi delle diocesi del mondo
    i diaconi
    i parroci
    i rettori delle Università Pontificie, delle Facoltà Teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose
    i direttori di tutti gli istituti religiosi e congregazioni maschili e femminili
    il popolo di Dio
    Giuseppe Conte
    il presidente Mattarella
    l'ex presidente Usa Donald Trump
    dopo aver pregato lo Spirito Santo perchè lo illumini nelle scelte
    ha cosi deciso e decretato :
    Il Cammino Neocatecumenale è di origine divina in quanto la Madonna apparve a Kiko Arguello nel 1964 chiedendogli di fondarlo; i responsabili sigg. Kiko Arguello, Maria Ascension Romero e don Mario Pezzi sono assimilati alla Santissima Trinità; la sig.na Carmen Hernandez è assimilata alla Vergine Maria e quindi santificata d'ufficio e proclamata Madre di Dio-Kiko. Quanto decretato è da considerarsi dogma di fede e dev'essere osservato da tutto il popolo di Dio; se qualcuno trasgredirà o criticherà sia anatema su di lui, è apostata della fede e scomunicato e potrà essere assolto solo dalla Santa Sede, nella persona del Santo Padre, che lo assolverà solo se pagherà la decima per un mese a tutti i camminanti del mondo, che sono un milione, al 10 %, quindi se la caverà con la modica cifra di 100.000 euro, pagabile in modiche rate di 100 euro mensili per 1000 mesi, quindi circa 83 anni, volentieri scontabili a 80 anni. In caso di morte, subentreranno i legittimi eredi. I pagamenti si effettueranno con appositi F24 prestampati, e copia di essi va spedita per raccomandata con A. R. all'Ufficio Economato del Cammino a Porto S. Giorgio, alla c.a. sig. Kiko Arguello, che avrà cosi garantiti per svariati anni gratis sigari, whisky e aragoste.

    Città del Vaticano 10 gennaio 2021 Festa del Battesimo del Signore


















    RispondiElimina
  21. Come promesso una testimonianza sulla Lettera Ogniqualvolta. A conferma dell’analisi di Lino e tratta dalla mia esperienza diretta. Un capolavoro delle loro astuzie che in questa storia tocca l’apice.
    Questa Lettera, lungi dall’essere frutto dell’iniziativa papale, è stata costruita e voluta da loro e realizzata con la complicità di Monsignor Cordes, che già avevano portato totalmente dalla loro parte. Paul Josef Cordes aveva ricevuto l’incaricato ad personam dalla Santa Sede per l'apostolato delle comunità neocatecumenali. Ma Cordes è diventato una loro preziosa pedina. Con lui hanno messo in campo il meglio delle loro strategie. Cordes spesso, ogni volta che poteva, partecipava alle convivenze di Porto San Giorgio anche per più giorni. Circondato dalle loro attenzioni. Si vedeva bene che con lui erano completamente a loro agio. Si davano del tu, pranzavano assieme, un clima di confidenza familiare.
    Ma pur sempre era un tedesco e a volte si risentiva visibilmente – nonostante tutto – degli eccessi di Carmen che non risparmiavano nemmeno lui, incontenibile nella sua sgradevolezza, amante di ostentare “libertà” con tutti, incontenibile nello sciorinare allusioni e frecciatine ironiche, accompagnate dalle sue risatine sardoniche che soddisfatta vedeva sortire effetto nell’assemblea che rideva dietro a lei.
    Intanto la colpa era del caro monsignor Cordes che aveva dato loro troppa confidenza.
    Un antico proverbio dice che la troppa confidenza è madre della mala creanza.
    Con gente così poi, con una come Carmen in particolare che era una gran maleducata di suo, cosa poteva mai aspettarsi il monsignore?
    Ricordo una volta, durante la celebrazione eucaristica, Carmen era esuberante quel giorno più del consueto e
    (vero è che Carmen è stata sempre molto instabile, a volte alle stelle, a volte sotto terra.
    A volte non la fermavi: interrompeva Kiko in continuazione, dovevi portarla via dal leggio, lo ingiuriava in pubblico…
    altre volte: restava cocciutamente seduta in silenzio, ingrugnata, incavolata col mondo intero….) dava in escandescenze.
    Kiko preoccupato le ricorda che prima di iniziare Cordes, che presiedeva quel giorno, aveva chiesto di non esagerare con i loro sproloqui durante la celebrazione eucaristica. Ma lei, e probabilmente proprio per fare il bastian contrario della serie “a me nessuno mi comanda niente”, rispose pubblicamente male allo stesso Kiko e continuò fregandosene con il suo show, finché Cordes disse a voce alta “Se continui così Carmen, io mi alzo e me ne vado” (si era alla proclamazione delle letture).
    Eravamo nella Sala Azzurra di Porto San Giorgio, era una convivenza di itineranti d’Italia e d’Europa non molto numerosa. Racconto questo per dare un’idea del clima che si respirava. Chi era presente può confermare, nessuno può smentire.
    Ognuno tragga a questo punto da sé le conclusioni.
    ........

    RispondiElimina
  22. ........

    La Lettera Ogniqualvolta – ne sono certa e mi assumo la responsabilità di quanto affermo – a mio avviso è stata scritta da Kiko, Carmen e il solito cerchio magico, per me se la sono scritta loro. Poi hanno chiesto a Cordes di intercedere lui per farla firmare al Papa. Non è da sottovalutare il rapporto stretto che intanto per prima Carmen aveva creato con il Segretario particolare di Giovanni Paolo II. Con Monsignore Dziwisz la confidenza era assoluta. Carmen per ogni problema insorgente diceva: “Andiamo a telefonare a Stanislao” (anche a lui dava il tu neocatecumenale).
    Tutti uguali davanti a Dio e Kiko più uguale di tutti!

    Non mi dilungo. Quando ottennero la firma galeotta fu una festa assurda. La notizia si diffuse in un lampo e percorse tutta la terra. Dio solo sa quanto si spese per stampare, su carta pergamenata, milioni di copie della Lettera che raggiunsero in scatoloni innumerevoli tutte le equipe responsabili di Nazione e di Regione. Questa la consegna che accompagnava il carico: Ogni fratello doveva averne una copia. La Lettera andava incorniciata ed esposta nelle case in un posto ben visibile, questo per disposizione kikiana. Andava donata (già incorniciata) ai Parroci perché la esponessero in Parrocchia e ai Vescovi ai quali andava raccomandato di leggere con attenzione ed ottemperare.

    Poi pian piano trapelarono voci del successivo disagio di Giovanni Paolo II al quale qualcuno dovette far notare cosa mai aveva firmato. Il Papa allora aprì gli occhi. Si rese conto. Ricostruì l’iter, non poteva piantare uno scandalo. Piccola parentesi: cosa diciamo che il Papa si è fatto turlupinare? Dico solo che da quello che compresi già allora, questi gaglioffi insieme a Cordes ottennero dal Papa la firma, supplicandolo di dar loro un aiuto concreto per convincere i Vescovi indecisi, una specie di supporto. Ma poi il Papa venne a conoscenza dell’uso/abuso che ne avevano fatto, della ostentazione urbi et orbi e della storia che l’avevano fatta passare come la definitiva approvazione vaticana tanto attesa, che non solo approvava tutto ma che confermava su tutta la linea; cosa che non era vera. E il Papa comprese. Li incitò con più determinazione a passare finalmente per l’iter completo che l’approvazione canonica richiedeva e... - mentre la Lettera Ogniqualvolta, neanche a dirlo, è rimasta lì, con tutte le sue spropositate inconcludenze a fare bella mostra di sé in quadri e quadretti – il Papa ha rimosso monsignor Cordes, ipso facto, dal Consiglio pro laicis (che presto anche lui sarebbe defunto) e lo ha nominato al Cor Unum, a dedicarsi finalmente dei più poveri e bisognosi davvero.

    Fine della storia.

    P.S. Cordes è rimasto legato anche dopo alla Triade, sempre presente agli appuntamenti importanti, fino ad oggi.
    Monsignor James Francis Stafford, Cardinale nominato Presidente del Pontificio Consiglio pro laicis al tempo della rimozione di Cordes da Segretario, ha assunto poi il grave compito di gestire i due indomiti iniziatori, ma questa è un’altra storia ancora (che abbiamo anche esposta in un post in parte); è da dire che con lui i loro traffici non hanno funzionato molto. Ma tant’è! Intanto come Segretario successe a Cordes l’allora Vescovo Stanislaw Rylko, diventando quasi subito anche lui un altro grande amicone dei due spagnoli romanizzati; Rylko da allora in poi si è esposto molto anche lui come Cordes per il Cammino , sia prima che dopo aver assunto la carica di Presidente, una volta fatto Cardinale, carica che ha mantenuto fino al 2016. Dopo il tutto si è miseramente estinto, secondo la profezia di Carmen, santa di categoria superiore, detta “del futuro immenso”, quel futuro immenso che il Consiglio p.l. mai ha conosciuto.

    Pax

    RispondiElimina
  23. Ieri parlavo con il mio amico iglesiente neocat su alcuni punti, mi ha detto : Kiko non è stato nei focolari ma nei cursillos, per pochissimo tempo, non ha un titolo di studio alto, era un pittore da strada, i discorsi glieli correggeva Carmen. Su Carmen conferma che l'hanno mandata via dal convento delle suore,lui dice ben due conventi, perchè disubbidiente, gli risulta fosse laureata,oltre che in chimica, anche in teologia. Di don Mario conferma l'allontanamento dai Comboniani per disobbedienza. Sul vostro blog dice che lo legge saltuariamente, anche se Kiko ha ordinato tempo fa di non leggerlo, anzi Kiko non vuole si entri su Internet, ma moltissimi lo fanno. Dice che quasi tutto quello che scrive il blog è vero perchè ne ha esperienza diretta. Sull'incontro di Kiko a Cagliari quando inaugurò la chiesa del Poetto con il nuovo stile, era presente, ha detto che fumava una sigaretta dopo l'altra e buttava le cicche per terra IN CHIESA, però il vescovo, che era mons. Miglio, non l'ha visto perchè è arrivato solo alla fine, il mio parroco che era presente mi ha detto l'opposto, che il vescovo c'era dall'inizio e non gli ha detto niente, poi sono andati a pranzo insieme con un piccolo gruppo in ristorante, Kiko non ha pagato, perchè lo spesano di tutto. Conferma che fumi sigari, whisky e aragoste, ma dice che non è un peccato mortale di cui confessarsi. Non mi ha detto altro, per il momento. Aldo

    RispondiElimina
  24. Ho dimenticato di dire che il mio amiconeocat non crede assolutamente che Carmen venga beatificata, me l'ha detto altre volte e l'ha ribadito anche ieri, pur non avendola conosciuta personalmente, non ci vede gli estremi per una beatificazione. Forse è un neocat un pò particolare, ma mi sembra di capire che anche nel Cammino, che si atteggia a gruppo monolitico e tutto di un pezzo, ci sono voci discordanti e persone che Cagionano ancora con la loro testa e non sono Kiko-dipendenti. Mi chiedo però come facciano a rimanere nel cammino, io per esempio, per le idee che ho non lo avrei retto, sarei andato via. Me l'hanno anche proposto tempi addietro di aderirvi, ho sempre detto di no, e ancora non conoscevo niente di quello che sono venuto a sapere dopo. Aldo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo stesso Kiko non ritiene che Carmen possa essere canonizzata per santità di vita, ma, sostiene, per aver fondato il Cammino, per 'ciò che ha scritto ' (è da dimostrarsi che davvero abbia scritto ciò che leggiamo nei Diari e non altro) e perché il Cammino ha bisogno di avere un Santo fondatore. I neocatecumenali che non siano totalmente rincretiniti, oppure gente semplice e molto manipolabile, non credono che Carmen abbia le caratteristiche della santa cattolica, ma appoggiano la sua canonizzazione perché utile al Cammino.
      Il tuo amico fa parte perfettamente di questa categoria. Se veramente avesse un pensiero cattolico riguardo alle manovre per elevare Carmen agli altari, se ne andrebbe, come faresti tu. Invece rimane.

      Elimina
    2. In proposito, cito questo articolo che contiene link ad altri nostri articoli sull'argomento.

      Elimina
  25. Aldo ti confermo che ci sono dei neocat come il tuo amico, più razionali e che si accorgono di alcune cose che non vanno; l'idea che mi sono fatta è che è più difficile uscirne se anche la tua famiglia e i tuoi parenti ne fanno parte, magari non si vuole deluderli o si vogliono evitare litigi. Io ad esempio ero l'unica della famiglia a frequentare il Cammino e quando sono uscita non ci sono stati problemi di questo tipo (al contrario, i miei parenti erano contenti che finalmente avevo capito che si può essere cristiani lo stesso senza andare per forza in questi gruppi), ma ci sono anche testimonianze firmate di famiglie divise e figli cacciati solo per essere usciti dal cammino, per cui ogni situazione è diversa; un altro motivo è che forse non si vuole rinunciare al percorso che si è fatto, o ai legami nati nel gruppo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente i legami con il gruppo sono molto forti.
      È politica sociale del CN renderli ancora più forti spingendo i suoi adepti a tagliare con la famiglia di origine e tutti i legami sociali di prima del CN.
      Il CN è un tornado che spazza via la tua vita precedente, se la tua vita precedente era lontana dal CN, mentre esalta la tua vita precedente se vieni da una famiglia neocatecumenale.
      Ecco perché, dopo tanti anni di militanza è difficile liberarsi del CN.
      In pratica vivi una full immersion del mondo neocatecumenale quando sei dentro, mentre vieni dimenticato e automaticamente allontanato quando esci.
      Ecco perché è difficile gestire il distacco dal CN se hai dato retta ai catechisti neocatecumenali ed hai fatto piazza pulita di tutta la tua socialità esterna al CN.
      Se non hai obbedito hai catechisti e non hai chiuso i legami esterni al movimento, hai vita difficile nel CN, perché sei accusato di non aver sacrificato il tuo "Isacco", il tuo idolo, continuando a tenere i piedi in due staffe.
      Il CN ti obbliga continuamente ad una scelta.
      Scelta resa più facile dal ritmo frenetico imposto dal movimento.
      Le cose da fare per il CN aumentano con l'aumentare degli anni passati nel movimento.
      Ad un certo punto cambiare vita diventa inevitabile, non ce la fai fisicamente e psicologicamente a barcamenarti diversamente da come vuole e pretende il CN.
      Sei risucchiato in un vortice, sempre più forte che ti porta via dalla tua socialità extra CN.

      LUCA

      Elimina
  26. Il CN ti obbliga continuamente ad una scelta.
    Scelta resa più facile dal ritmo frenetico imposto dal movimento.

    LUCA mi rispecchio. Che stress!!!!!

    Pax

    RispondiElimina
  27. Fate sempre attenzione alle solite menzogne neocatecumenali del tipo "la lettera di Arinze è stata superata". Macché!

    La cosiddetta "lettera di Arinze" è la lettera che il 1° dicembre 2005 la Congregazione per il Culto Divino, a firma del cardinale Francis Arinze, e contenente «le decisioni del Santo Padre» Benedetto XVI, inviò al signor Kiko e alla signora Carmen.

    Le «decisioni del Santo Padre» vietavano tutti gli strafalcioni liturgici del Cammino, consentendo solo ciò che era consentito già a tutta la Chiesa. Quella lettera giunse dopo diversi incontri che Kiko e Carmen avevano avuto con la Congregazione e perfino dopo un'udienza con papa Benedetto XVI. Pertanto non fu un fulmine a ciel sereno, ma semplicemente le conclusioni del Papa - che tra i primi atti del suo pontificato aveva deciso di cancellare una volta e per tutte lo scempio liturgico neocatecumenalizio.

    Quando il giornalista Tornielli anticipò i contenuti della lettera su Il Giornale pochi giorni prima di Natale 2005, un certo Giuseppe Gennarini scrisse una risposta furiosa pretendendo le scuse di Tornielli, insinuando che la lettera non proibiva nulla e che magari non esisteva neppure.

    Il 1° gennaio 2006 il giornalista Magister pubblicò e commentò il testo completo della lettera. In quei giorni il sullodato Gennarini era impegnato a combattere contro Jimmy Akin, uno dei più noti commentatori dell'epoca, insinuando di nuovo che in quella lettera sarebbe stata «la prima volta che nella Chiesa si accettano variazioni liturgiche». Non a caso Akin rispose sul suo blog commentando con «Neocatecumenal spin»: il raggiro neocatecumenale, la truffa neocat.

    Il 17 gennaio 2006 Kiko, Carmen e Pezzi scrivono una lettera di risposta al Papa dicendogli che erano d'accordissimo a ripristinare le parti soppresse nelle liturgie neocatecumenali (che fino ad allora, a seconda delle "tappe", eliminavano il Gloria, l'Orate Fratres, ecc.) ma che siccome «il Signore passerà a servirli» allora l'imbarazzante e patetico rituale dei camerieri liturgici e della "comunione seduti" e tutto il resto, pur vietati dalla lettera, sarebbero proseguiti.

    Non esiste nessun documento che dichiari "superate" o "annullate" quelle «decisioni del Santo Padre»: al contrario, quella lettera del 1° dicembre 2005 campeggia nello Statuto del Cammino, alla nota 49 dell'articolo 13, tra le fonti da tener presente per le liturgie neocatecumenali.

    In altre parole, sono oltre quindici anni che i kikos disubbidiscono.

    La lettera del 1° dicembre 2005 era divenuta pubblica grazie a internet - a nulla valsero gli sforzi gennariniani per affermare che o autorizzava "variazioni liturgiche" o era una scrittura "privata" o non esisteva.

    Così, il 22 gennaio 2006, Kiko fu costretto a presentarla a Madrid, travisandola (ovvio), e aggiungendo che per il resto «...il Papa ci dà due anni». In realtà la lettera - forse su pressione dei kikos, perché è impossibile che Benedetto XVI condanni certi abusi liturgici e poi all'ultimo momento li autorizzi per un certo tempo - diceva che tutto doveva tornare a posto «entro due anni».

    Il 1° dicembre 2007 quei "due anni" erano comunque già scaduti, così come era scaduto (da sei mesi) lo Statuto del 2002 (che era "ad experimentum" per cinque anni).

    I kikos sono sempre stati campioni della disubbidienza e dell'ipocrisia. Benedetto XVI, nonostante lo sguardo paterno ai fratelli del Cammino, non è più riuscito a imporre ai kikos di celebrare la liturgia cattolica anziché la liturkikia.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.