venerdì 23 luglio 2010

Repetita Juvant: Deus Caritas est!

Abbiamo affrontato di nuovo nell'articolo precedente il problema annoso e delicatissimo del "foro interno", considerando anche e giustamente la prudenza che tutti debbono usare in materia così scottante.

Di nuovo si è parlato dell'Opera di Dio, e addirittura dei suoi Pensieri in determinati momenti della Vita dei suoi figli. Soprattutto dolorosi. Già il sondaggio dei Pensieri del Signore, ci dice la Sara Scrittura e la Tradizione, è non solo da presuntuosi ma da stolti! Chi può sondare i pensieri del Signore?

Non solo: abbiamo di nuovo affrontato il tema dell'Intervento di Dio nel Male, e sull'opportuntà di "interpretare", secondo il Pensiero attuale di Dio (!!), un fatto doloroso incorso ad un suo figlio.

Ricordiamo ciò che dice il Catechismo, sul Male, la sua Esistenza, e la sua Origine:

"Non c'è un punto del messaggio cristiano che non sia, per un certo aspetto, una risposta al problema del male.
310 Ma perché Dio non ha creato un mondo a tal punto perfetto da non potervi essere alcun male? Nella sua infinita potenza, Dio potrebbe sempre creare qualcosa di migliore. 392 Tuttavia, nella sua sapienza e nella sua bontà infinite, Dio ha liberamente voluto creare un mondo « in stato di via » verso la sua perfezione ultima. Questo divenire, nel disegno di Dio, comporta, con la comparsa di certi esseri, la scomparsa di altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura anche le distruzioni. Quindi, insieme con il bene fisico esiste anche il male fisico, finché la creazione non avrà raggiunto la sua perfezione. 393
311 Gli angeli e gli uomini, creature intelligenti e libere, devono camminare verso il loro destino ultimo per una libera scelta e un amore di preferenza. Essi possono, quindi, deviare. In realtà, hanno peccato. È così che nel mondo è entrato il male morale, incommensurabilmente più grave del male fisico. Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male morale. 394 Però, rispettando la libertà della sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene
...
14 Noi crediamo fermamente che Dio è Signore del mondo e della storia. Ma le vie della sua provvidenza spesso ci rimangono sconosciute. Solo alla fine, quando avrà termine la nostra conoscenza imperfetta e vedremo Dio « a faccia a faccia » (1 Cor 13,12), conosceremo pienamente le vie lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà condotto la sua creazione fino al riposo di quel Sabato 401 definitivo, in vista del quale ha creato il cielo e la terra."

Dio NON è in alcun modo ORIGINE o Causa Prima del Male, sia Morale (soprattutto), sia Fisico! Vi è una Causa diversa, e Dio PERMETTE questo evento perchè può trarne un Bene, Grazie a Cristo e al Suo Sangue, come ai meriti della Beata Vergine Maria e dei Santi.
Vi è una connessione misteriosa tra il Peccato e i vari Mali che attangliano la Vita degli Uomini, ma è una connessione che non è un assoluto e non è intellegibile! Infatti il catechismo ci ricorda che solo dopo, quando vedremo "faccia a faccia", riusciremo a comprendere le vie per le quali siamo stati guidati al riposo e la felicità eterna!

Inoltre c'è un fatto particolare: il dolore è il Luogo "Santo" dove si sta con Cristo. Se pensassimo che il Dolore ha solo origine "punitiva" o "correttiva" dovremmo pensare che Cristo aveva necessità di essere "punito" o "corretto" (lui che ha assunto in tutto la nostra natura umana, tranne che per il peccato) come la sua figura, il giusto Giobbe. Il Dolore è stato "Redento", per questo si può dire col Salmista, vivendolo Per Cristo, Con Cristo e In Cristo, "hai trasformato il mio lamento in Gioia".

In sintesi: sebbene il Dolore abbia una connessione misteriosa con l'entrata del Peccato nel Mondo, Esso, dal momento stesso in cui è comparso, ha assunto una dimensione redentiva, oblativa, di Amore. La permissione del Dolore, al momento stesso della sua comparsa nel mondo, infatti, esiste poichè Dio da subito (essendo Onnisciente) ha stabilito che dal Dolore dovrà nascere un Bene più grande. Il Dolore NON HA una sola connotazione, men che meno solo puntiva o severa o di "giustizia", ma è il "Luogo" in cui se si vuole ci si può incontrare con Cristo-Amore! Dio, infatti è Amore Perfetto

55 commenti:

  1. Alcuni Santi Sofferenti:

    Santa Gemma
    Santa Faustina
    San Francesco
    San Pio da Pietrelcina
    Beata Caterina Emmerick
    Venerabile Antonietta Meo
    ...

    Avevano tutti bisogno di essere "convertiti"? Ricordiamoci di cosa significa "Conversione"! Essa avviene, per grazia, UNA SOLO VOLTA NELLA VITA..
    Dopo c'è la via del "perfezionamento"... Che tra cadute e rialzate dura tutta una vita.

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  2. in effetti il male è 'entrato' nel mondo e, con esso, la morte (fisica e spirituale=distacco da Dio), a causa della disobbedeinza del Primo Adamo redenta dall'obbedienza fino alla fine del Nuovo Adamo: Cristo Signore

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  3. e così viene fuori l'ennesimo insegnamento del Cammino Neocatecumenale contrario al Catechismo della Chiesa Cattolica...
    "il Signore TI MANDA UNA SOFFERENZA per la tua conversione (...) "

    Quante volte dovrà ancora essere ripetuto dai catechisti Neocat di tutto il mondo cotal eresia prima che qualcuno prenda provvedimenti??


    Tra l'altro è una delle affermazioni che provoca maggior sconvolgimento nella vita dei poveri fratelli del Cammino...

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  4. mi autocito dal precedente argomento di discussione:

    E' una cosa vergognosa che qualcuno si permetta di entrare nel foro interno delle persone, si permetta di giudicare la vita degli altri dicendo che "il Signore ti manda una sofferenza per la tua conversione".

    Bene! Allora la prossima guerra in Europa sarà mandata da Dio...
    Quindi il male, la morte, la distruzione e la malattia è mandato da Dio...
    MA CHE CAVOLO DICONO I CATECHISTI NEOCAT!

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  5. fate il processo alle parole -
    è chiaro che nel cammino non si pensa che Dio mandi il male ma si intende esattamente quello che dici il catechismo.
    ed i catechisti intendono questo cioè che Dio permette il male per un disegno a noi incomprenibile ma per il bene della persona.
    Se potete attaccarvi a qualcosa pur di dire male non perdete occasione.

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  6. a NC! Non meriteresti alcuna risposta!
    L'italiano è l'italiano.
    E mi pare che, nel caso specifico, la frase non sia occasionale ma ossessivamente ripetuta.
    E il 99,9% degli appartenenti al CNC, visto che tra l'altro sono digiuni del CCC, ha capito proprio che Dio MANDA LE SOFFERENZE per convertire...
    stop!

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  7. Dio MANDA LE SOFFERENZE per convertire...
    stop!

    ------------------

    e l'interpretazione giusta non è nemmeno per convertire punto
    Ma per convertire al cammino

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  8. Se non è Dio che "manda" chi altro può essere ?
    Allora Dio non è onnipotente?
    Intanto io non ho mai sentito usare dai catechisti la parola "DIO TI MANDA" ma bensi "DIO PERMETTE".
    Appunto per indicare la sua onnipotenza.

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  9. ed i catechisti intendono questo cioè che Dio permette il male per un disegno a noi incomprenibile ma per il bene della persona
    ..è molto pericoloso, in materia di fede e di foro interno, parlare per sottintesi. I Sottintesi li possono cogliere, SE CI SONO, coloro che sono già formati. O se non ci sono, possono "corregere" l'informazione ricevuta sempre interiormente e grazie alla formazione pre-esistente.

    Ma i piccoli, i semplici, no. E principalmente a loro (noi) è diretto il CnC! In una frase diretta, l'associato (tra l'altro in condizioni di dolore) coglie il significato primo! Se ce ne sono altri sta all'interlocutore chiarirli subito! O in teoria usare da subito prudenza!

    Inoltre, nessuno nega che la sofferenza abbia una connotazione ANCHE correttiva e di penitenza. Assolutamente sì. Ma il problema sta nel rendere intellegibile, interpretabile, questo MISTERO, autentico MISTERO, riguardo una persona che ci si trova, nella sofferenza! Chi e come può fare questo?

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  10. Una volta un NC mi chiese, ragionevolmente, in qual modo si potesse parlare della permissione del dolore...
    reduce da alcune catechesi del Cammino egli aveva appreso che "Dio ci punisce" e che la forza della fede di TUTTA LA COMUNITA' in Cammino, appunto, avrebbe mitigato tale punizione poichè il Dio che CASTIGA appartiene oramai ad un PASSATO DELLA CHIESA CHE NON PENSA PIU' AD UN DIO COSI' PERCHè DIO E' SOLO PURO AMORE....

    Ho spiegato a questa persona che l'argomento non è affatto facile, non a caso noi con la Chiesa nella Tradizione definiamo il dolore e la sofferenza quale MISTERO! E' UN MISTERO! pertanto quando ne parliamo camminiamo sul filo del rasoio e rischiamo spesso di infrangerci in pensieri che crediamo di Dio ed invece sono le nostre COMODE GIUSTIFICAZIONI...

    Dio castiga ? SI! tuttavia attenzione al fatto che è postata male la domanda la quale dovrebbe essere:
    NOI CI MERITIAMO IL CASTIGO DI DIO?
    SI! ^__^

    Ecco il secondo passo: ma perchè Dio castiga?
    anche qui la domanda è male impostata e dovrebbe essere:
    Qual'è il concetto di CASTIGO che Dio intende?
    ^__^

    E ancora: perchè Dio manda il dolore e la sofferenza, la malattia?
    anche qui la domanda dovrebbe essere così:
    perchè Dio PERMETTE....ecc....?
    ^__^

    e potremo continuare...sia ben chiaro NON è cambiata la dottrina della Chiesa, al contrario, essendo cambiato IL MODO DI RAGIONARE DEGLI UOMINI, la Chiesa si pone in termini ancora più incisivi e chiarificatori, ma la dottrina resta la medesima...

    Una Comunitò in Cammino (qualunque essa sia, parlo dei Cattolici) senza dubbio COLLABORA E CONTRIBUISCE AL BENE di conseguenza i mali dei singoli vengono alleviati, ma non risparmiati...infatti anche nelle comunità più sante ci sono MALATI E SOFFERENTI...un Cammino che pretenderebbe di assolvere ciò che Dio stesso NON può assolvere perchè è GIUSTIZIA PERFETTA, è una Comunità fallata....

    Dio non risolve il problema del Male perchè fino a quando esisterà il mondo di cui Satana è il principe... esisterà questa continua battaglia...ma ci è venuto incontro, HA MANDATO IL SUO FIGLIO...

    Dio dunque NON ha creato il Male, tanto meno la malattia, la Sua Creazione era PERFETTA... tuttavia Egli permette tutto questo per tante ragioni che seppur spiegate anche dai Santi, resta in sè UN MISTERO, quel Mistero che s'INCARNA DALL'AMORE E PRENDE VITA a condividere con noi la sorte...FUORCHE' NEL PECCATO...

    La malattia, pertanto, il dolore, la sofferenza NON DEVONO ESSERE CLASSIFICATE COME PECCATO... ;-)
    Gesù infatti NON ha trasformato il peccato in bene, ma il dolore, la malattia e la sofferenza, spesso generate e causate dal peccato, Gesù le ha prese su di se e le ha inchiodate sulla Croce...
    Il Mistero della Croce diventa così anche l'espressione della sofferenza...il mistero del dolore, il mistero di un Amore così grande di un Dio che se ne fa carico E LO TRASFORMA...

    Pertanto è corretto dire che Dio PERMETTE LA SOFFERENZA ANCHE PER LA CONVERSIONE, ma è necessario agganciare a questo il fatto che tale sofferenza ce la siamo meritata...
    Se vogliamo guadagnarci la SALVEZZA dobbiamo riconoscerci meritevoli dei castighi di Dio i quali non sono affatto un suo capriccio, ma LA MANCANZA DI LUI, L'ALLONTANAMENTO DA LUI per un periodo che solo Dio conosce...

    (continua....)

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  11. Nel Libro di Giobbe, il dialogo iniziale fra Satana e Dio, è altrattanto chiaro:

    Dio permette che Satana infastidisca il suo servo Giobbe PER METTERLO ALLA PROVA nella fedeltà...

    Gesù dice a Pietro che Satana HA OTTENUTO IL PERMESSO DI PASSARCI AL VAGLIO...ma c'è una promessa "io ho pregato per TE"...
    ^__^

    E ancora: AVRETE TRIBOLAZIONI NEL MONDO, MA IO HO VINTO...

    Chi NON prende la sua croce OGNI GIORNO e non segue Cristo sul Calvario e fino alla MORTE DI CROCE non sarà degno di essere chiamato suo discepolo...

    Dio dunque PERMETTE, questo non deve scandalizzare, il vero Cattolico non ragiona come ragiona il mondo!
    In passato, lo stesso fil del famoso don Camillo di Guareschi ci rammenta la fede genuina del popolo fedele: quando c'era una inondazione SI FACEVANO LE PROCESSIONI certo non per accusare Dio di aver mandato quel castigo, ma per chiederGli di intervenire a placare la natura...

    Nel Medioevo idem...quando c'era la peste MAI si è attribuito a Dio quella piaga, anzi, gli sciocchi superstizioni attribuivano a qualche povero sfigato l'accusa di essere stato L'UNTORE... in verità la Chiesa insegnava che se il popolo AVESSE RIGATO DIRITTO E SUPPLICATO DIO DI RIMUOVERE QUELLA PIAGA, IL SIGNORE LI AVREBBE ASCOLTATI...è così che sono nati molti Santuari e molte Chiese, grazie ai VOTI...
    SI, SI FACEVANO DEI VOTI, atti di affidamento ad un Santo o alla Vergine Maria solitamente e appena si riceveva la guarigione o si placava l'epidemia, iniziavano la costruzione della Chiesa IN SEGNO DI GRATITUDINE E RICONOSCIMENTO...
    un segno di benevolenza che TUTTI potessero vedere e venirne a conoscenza...

    Pertanto la Chiesa NON ha mai insegnato un Dio cattivo, castigatore, o impulsivo che per vendetta mandava il male...e si arrabbiava...
    tutto il contrario! ^__^
    Era ed è l'Uomo che con la sua depravazione, con le sue carenze genera le malattie e le epidemie (leggasi l'AIDS per esempio), il guaio è che oggi dilagano PERCHE' NON CI SONO PIU' GRANDI COMUNITA' E CONFRATERNITE CHE COME IN PASSATO SI DEDICAVANO A PREGARE DIO AFFINCHè DEBELLASSE QUEL MALE...

    Un esempio concreto? la Vergine del Pilar, cercate e leggete questa storia e l'unico miracolo al mondo, documentato, nel quale ricresce addirittura un arto...
    ^__^

    Una cosa è certa: a chi è nella malattia, o a chi arriva la malattia, fosse anche un malato di AIDS a causa dell'immoralità... non lo si recupera dicendogli che Dio gli ha mandato tutto ciò per convertirlo!! è controproducente..
    Impariamo la SENSIBILITA' dai Santi:
    quando a santa Caterina un condannato a morte gli chiede spiegazioni di quella ingiustizia, Caterina gli dice: "NON LO SO FRATELLO MIO, MA SAPPI CHE DIO TI AMA E TI VUOLE CON SE ETERNAMENTE...AMALO!!!"

    ^__^

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  12. P.S.
    non è un caso che da dopo il Concilio, ABUSIVAMENTE, sia stato cambiato L'ATTO DI DOLORE che si dovrebbe recitare ad ogni confessione prima dell'assoluzione, esso dice:

    Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.

    Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

    *************

    La Chiesa insegna:

    E' il dispiacere delle colpe commesse, che fa proporre di non peccare più.

    Il dolore è di due specie: imperfetto e perfetto.

    E' imperfetto se si è pentiti dei pec­cati, più per il timore dei castighi divini che per l'offesa fatta a Dio.

    E' perfetto quando si è pentiti del ma­le fatto più per il dispiacere dato a Dio, il più buono dei padri, che per il giusto castigo meritato.

    Quando si emette un atto di dolore perfetto, con la volontà di confessarsi al più presto, restano perdonati tutti i pec­cati, veniali e mortali.

    La parola "castigo" sta a significare la "correzione" che Dio adotta, in modi diversi, per ogni singola Anima che vuole procedere nel cammino della conversione.

    ;-)

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  13. Dio dunque NON ha creato il Male, tanto meno la malattia, la Sua Creazione era PERFETTA...

    il male e quindi la morte sono 'entrati' nella Creazione in conseguenza della disobbedienza del Primo Adamo che si estesa a tutti gli uomini, sua stirpe, dalla quale -e quindi anche dal peccato e dalla morte- siamo stati 'riscattati' dal Nuovo Adamo, Cristo Signore con la sua obbedianza fino alla fine, fino alla morte di Croce...

    Il Battesimo ci toglie il peccato originale e quindi ci libera dlla schivitù del maligno, ma rimane la nostra 'inclinazione al male', dalla quale ci possiamo liberare e diventare sempre più 'creature nuove' configurate a Cristo, per mezzo della vita di fede nella Sua Chiesa e della Grazia Santificante che ci viene in aiuto in essa.

    Questo non lo abbiamo automaticamente solo in virtù dell'appartenenza al cammino; il che equivale alla 'fede fiduciale' di Lutero...

    ma realmente, con la nostra responsabile e personale risposta nella vita Sacramentale della Chiesa, soprattutto durante il "vero culto" reso a Dio nella Santa e Divina Liturgia, il Signore ci trasforma in 'Creature nuove' sempre più 'configurate' a lui.

    Questo insegna la Chiesa che è tutt'altro da quanto insegna il cammino

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  14. Quando noi pecchiamo, Dio non MANDA i castighi, ma succede che, staccandoci da Dio per effetto del peccato e conseguentemente trovandoci 'fuori' dal Suo progetto di salvezza, ricade su di noi il disordine e le conseguenze che appartengono al mondo del peccato... Se ne diventiamo consapevoli per mezzo della Grazia, viviamo queste conseguenze come 'espiazione' e 'riparazione' e realmente entra in noi la sofferenza non per quella che ci sembra la punizione che stiamo vivendo, che invece non è altro che la conseguenza del nostro peccato... quando siamo consapevoli di questo, il dolore non può non essere autentica contrizione anziché commiserazione per noi stessi.
    Autentica contrizione di aver rovinato il Progetto di Dio per noi; ma ci è dato poter 'espiare' e 'riparare', con l'aiuto della Grazia, con la Penitenza: riconoscimento del peccato, pentimento, confessione, accoglimento del perdono (meritato da Cristo) e 'riconciliazione' con Dio e con gli altri + preghiera + Buona volontà esercitata in Cristo (che dice "va e non peccare più" e ci ama come siamo, ma non ci vuole inesorabilmente peccatori: aprite le orecchie del cuore, camminanti!)

    A volte tuttavia accadono o ci imbattiamo in situazioni di sofferenza non provocate da noi e, accettandole e offrendole al Padre IN CRISTO, nel suo prezioso calice, ci viene dato il grade dono di 'espiare' anche per conto degli altri...

    Tutto questo è la nostra vita, insieme a gioie, pace, serenità, conquiste, scoperte, godendo della Bellezza in cui siamo immersi e delle relazioni vive e nutrienti che riusciamo a vivere e tante, ma tante altre cose...

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  15. Tra un po' arriverà un'altra mail da Claudio o da Jeff per dire che i catechisti insegnano tutto quanto hanno detto Mic e Caterina e Stefano

    ;)

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  16. Ma il problema sta nel rendere intellegibile, interpretabile, questo MISTERO, autentico MISTERO, riguardo una persona che ci si trova, nella sofferenza!

    Infatti, Stefano. Il cn invece semplifica senza chiarire.
    Nel gergo neocat sono ricorrenti espressioni del tipo ‘ il Signore manda le croci per la tua conversione’, o anche ‘se non hai una croce non ti salvi’ (vedi I passaggio). E quindi ne deriva che se tuo marito ti tradisce, è una croce , se tuo figlio si ammala è una croce per convertirti, se sei disoccupato è una croce da sopportare. Ben vengano dunque ‘le croci’, perché ti servono per la tua salvezza.

    E’ così?

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  17. Io credo che il problema sia l' Equilibrio. E' il solito problema che si pone, quando si assolutizza una parte, rispetto al tutto.

    E' vero che Dio Corregge. Dio corregge chi Ama. E' vero che noi siamo meritevoli dei castighi di Dio. E' vero che le asperità della Vita POSSONO AVERE carattere correttivo e di purificazione e di espiazione.

    Ma questo discorso deve rimanere generico. Non può entrare nel particolare per la materia stessa del fatto: si parla del Cuore dell'Uomo, che solo DIO conosce e scruta nel suo "santuario" DELLA COSCIENZA.

    Certe interpretazioni, con la dovuta prudenza, potrebbe azzardarle un Padre Spirituale. Ma, come ricordato da Caterina, i Santi stessi ci offrono la Carità della Parola di Conforto, a prescindere dai motivi della sofferenza!

    Se Dio avesse voluto punirci, non avrebbe mandato il Figlio Diletto.

    Infatti grazie al Sangue di Gesù, grazie all'effusione del Suo Benedetto Sangue, siamo GIUSTIFICATI. Abbandonando la via del male, siamo in grado di essere Giusti a causa del Giusto.

    La realtà correttiva delle contrarietà e dei dolori esiste, ma esiste davanti al Cuore della persona stessa che li soffre e davanti a Dio stesso. Questo è un percorso di discernimento, in cui si debbono aiutare i fratelli, ma è un percorso che per forza di cose deve compiere l'uomo solo con Dio.

    Inoltre non si può non tenere conto che anche nella correzione DIO AMA. Dio Ama! Dio non respinge nemmeno il peggiore criminale della terra! Dio AMA. Dio non vuole la punizione e la morte del peccatore ma CHE SI CONVERTA E VIVA.

    E nulla può essere benedetto da Dio, se contribuisce a precipitare nella disperazione l'uomo!

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  18. Quello che è preoccupante in questo discorso è il meccanismo di negazione che si attiva in chi partecipa al cammino.
    Ormai è evidente che le parole usate dai catechisti sono inesatte e tendono a colpire le persone invece che a sostenerle nelle difficoltà.

    Ma c'è ancora chi tenta di giustificarle, come se Kiko e i catechisti fossero degli ignoranti che non conoscono bene l'uso dei termini in italiano e quindi parlano un po' a caso.

    In realtà a Kiko non importa nulla degli insegnamenti della Chiesa, importa solo mantenere le persone nel cammino.

    Quando una persona si sente dire queste parole, cerca dentro di sè, scopre le sue carenze, in cuor suo dà ragione ai catechisti, si sente colpevole e sente di essere la causa delle sofferenze sue e della sua famiglia.
    La persona, per rimediare, sente di dover partecipare più seriamente al cammino, di dover essere più 'obbediente' ai catechisti, di dover fare ancora molto 'cammino', perchè quello fatto finora non ha dato i risultati desiderati in termini di 'fede' e 'conversione'.
    A questo punto o si aprono gli occhi e si inizia un cammino, personale, e non comunitario, cercando il Signore come compagno della nostra sofferenza,
    oppure si resta nel cammino, cercando un senso nell'altalena di emozioni, credendo di essere dei 'salvati' perchè si gioisce alla fine delle celebrazioni.
    Alle volte si amplificano anche le sofferenze, finendo per chiamare 'croci' anche semplici e banali conflitti familiari, così ci si sente un po' più santi e un po' più 'eletti' degli altri.

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  19. Dice Jonathan

    E’ così?


    Carissima, come ripeto il problema sta nell'Equilibrio.

    Se si vive un Dolore, sicuramente si vive per un motivo che conduce ad un Bene più grande. Qualsiasi sia il dolore, per quanto enorme, non è FINE A SE STESSO.

    In questo dolore si può incontrare CRISTO e CON LUI VINCERE.

    Il fatto è che NON SI PUO', umanamente, decifrare in modo diretto la fonte, il motivo, il fine, e il "metodo" di questo Dolore! Farlo equivale a "leggere il pensiero di Dio"!

    E' sicuramente vero che una Croce viene per la Salvezza, ma è altrettanto vero che la Salvezza non assume connotazioni identiche per tutti!

    E' la generalizzazione sull'interpretazione che non va, e che è pericolosa!

    E soprattutto è la visione di un Dio Punitore a non essere in sè nè giusta nè buona.

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  20. Inoltre c'è da sottolineare quello che ha scritto Mic.

    Quando facciamo il Male, ci chiamiamo "fuori" dalla Comunione Trinitaria.

    Questo "chiamarsi fuori" genera dei dissesti sul piano Spirituale e Materiale. Questi dissesti provocano una serie di conseguenze, NELLE QUALI DIO NON CI LASICA SOLI!

    Ovvero, abbiamo meritato la Giustizia di Dio, MA PER QUESTO C'E' IL SANGUE DI GESU'! Per questo ricorriamo ai meriti di Maria Santissima e dei Santi, per impetrare pietà! E PER OTTENERLA! Poichè un cuore contrito è gradito a Dio E DIO VUOLE SALVARE! Ed un cuore contrito, ripieno della Grazia, non pecca più! Dio ha riservato il momento della Giustizia definitiva in un tempo che non ci è dato di conoscere!

    Gesù stesso dice a Santa Faustina (la Santa della Divina MISERICORDIA) di parlare agli uomini dicendogli che il Cuore di Gesù li esorta con le contrarietà PERCHE' possano riconoscere la sua Pietà e RAVVEDERSI!
    Solo ad un rifiuto categorico, Dio oppone la Giustizia. E questo lo sappiamo, è una scelta dell'uomo. Il rifiuto di Dio.

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  21. Dice ancora Jonathan:
    E quindi ne deriva che se tuo marito ti tradisce, è una croce , se tuo figlio si ammala è una croce per convertirti, se sei disoccupato è una croce da sopportare.

    Ti risponde San Paolo:

    Romani 5, 20-21;6,1-7

    La Legge poi sopravvenne perché abbondasse la caduta; ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.
    Che diremo dunque? Rimaniamo nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi, che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso?
    O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.

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  22. Se è vero che un tradimento, un dolore sofferto, una lite, la ribellione dei figli, la separazione, ecc, ecc, ecc, sono disgrazie dove si può incontrare il Cristo sofferente e con Lui USCIRNE VINCITORI, che possono essere il "luogo santo", è anche vero che non cessano di essere quello che sono: DISGRAZIE, fatti terribili.
    Ovvero: fatti contro i quali si deve lottare spiritualmente affinchè non avvengano MAI.

    Si deve FUGGIRE il concetto che quanto più uno soffre, tanto meglio! Si deve fuggire il concetto del non ritenersi salvo, senza drammi umani!

    Essi vanno combattuti con la corazza della Fede, della Speranza e della Carità, poichè "non abbiamo ricevuto lo Spirito del Signore, Spirito di Adizione a Figli, PER RIMANERE NEL TIMORE. Ma abbimo ricevuto uno Spirito di Figli che grida ABBA', PADRE"!

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  23. Il Cristianesimo non cerca il Dolore fine a se stesso, ma lo AFFRONTA quando si presenta, nel nome del Padre, del Figlio e Dello Spirito Santo!

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  24. dice Stefano:
    E' sicuramente vero che una Croce viene per la Salvezza, ma è altrettanto vero che la Salvezza non assume connotazioni identiche per tutti!
    -----------------
    come sempre il problema sono i termini.
    Nel cammino le parole 'croce' 'sofferenza' e 'salvezza' hanno valenze diverse rispetto alla dottrina della chiesa.
    Nel cammino sono intese in senso vetero-testamentario.

    Ecco perchè Jeff e gli altri potranno dire che nel cammino si insegnano esattamente le cose scritte sul blog,
    ma il messaggio che arriva è diverso!

    Inoltre che la salvezza non abbia connnotazioni identiche per tutti, è un concetto che nel cammino non c'è.

    Oltre alla sofferenza dovuta al peccato personale, mi sto convincendo sempre di più che c'è una sofferenza che deriva dal disordine morale della società. Mi sembra di vedere aumentare i casi di disagio psichico, tra i giovani, come pure i casi di demenza senile.
    ci sono forme di sofferenza interiore che diminuiscono la libertà anche di vivere cristianamente e quindi la salvezza di queste persone seguirà canali diversi.
    Davanti a queste sofferenze il cammino non dà risposte, solo giudizi.
    Ho in mente il caso di una malata di mente, che non può fare il cammino perchè non è obbediente. Ma lei non obbedisce mai a nessuno, perchè questo fa parte della sua struttura interiore malata. Si scambia un problema oggettivo per un problema di cattiva volontà, come se lei fosse una persona libera interiormente.
    certamente tanti nc continuano ad aiutarla, ma a livello personale, non come comunità cristiana, perchè il cammino per queste persone non può fare molto, perchè sono persone che vanno sostenute, ma in cambio non daranno mai una testimonianza positiva sul cammino, combineranno sempre 'sciocchezze', sono poco produttive per l'immagine di perfezione che il cammino si vuole dare.
    Eppure queste persone sono piccole perle preziose, ci ridimensionano nelle nostre idee di grandezza, ci ricordano il mistero della vita e della sofferenza, ci mettono in difficoltà, ci riportano con i piedi per terra e a volte ci fanno anche ridere.

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  25. ci sono forme di sofferenza interiore che diminuiscono la libertà anche di vivere cristianamente e quindi la salvezza di queste persone seguirà canali diversi.
    Davanti a queste sofferenze il cammino non dà risposte, solo giudizi.


    ottima riflessione, come tutto il resto!

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  26. Dice Michela:

    Nel cammino sono intese in senso vetero-testamentario

    Ma infatti il problema princpiale e la sintesi assoluta di tutto si trova in questa frase che hai scritto!!!

    Eppure queste persone sono piccole perle preziose

    GIA'! Non sai quanto io possa confermarti questa tua frase!
    Cristo è venuto per i "malati", in senso onnicomprensivo.

    E' in loro che noi possiamo incontrarlo, e per loro è la nostra stessa Vita!

    E quando ci troviamo in situazioni dolorose, è alla Croce di Cristo che dobbiamo aggrapaprci, poichè il Suo Sangue SANA!

    Questo è stato perso al giorno d'oggi! Il Sangue di Cristo, i meriti di Maria e dei Santi, SANANO!!! SANANO!!!

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  27. Ecco quello che dice la voce stessa del Signore Gesù Cristo IN PERSONA a Santa Faustina:

    «Nell'Antico Testamento
    mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a
    tutta l'umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire
    l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio
    Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi
    stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra
    malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della
    giustizia mando il giorno della Misericordia »

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  28. E' sicuramente vero che una Croce viene per la Salvezza, ma è altrettanto vero che la Salvezza non assume connotazioni identiche per tutti!

    è importante (e mi sembra di averlo spiegato diffusamente) distinguere le VERE CROCI da quelle che sono difficoltà e conseguenze dei nostri peccati e che non siamo tenuti ad assumerci (nel senso cristico di accettarle liberamente ma ineluttabilmente come per quelle di cui non siamo direttamente responsabili), se non in casi eclatanti in cui restiamo nel mistero.

    Invece normalmente e quotidianamente siamo chiamati a 'risolvere' quelle difficoltà, riparando con l'aiuto di Dio e gli strumenti di cui ho parlato!

    Altrimenti se tutto è croce, ne cogliamo l'ineluttabilità e non facciamo niente per risolvere quel che possiamo risolvere prendendoci le nostre responsabilità. (la fede è una maturazione anche nella consapevolezza e nella conseguente capacità di scelta e di azione)

    In questo caso è la responsabilità che dobbiamo assumerci, non la croce... magari possimo dire che in quella esperienza di espiazione e riparazione 'l'uomo vecchio' è in Croce con Cristo.

    Secondo me la VERA Croce è la nostra umanità tutta intera così come ci si configura attraverso le vicende di cui siamo responsabili e di quelle che ci piovono addosso per il male che è nel mondo ed è TUTTA la nostra vita e la nostra storia che dobbiamo offrire al Padre in Cristo, 'assumendo' su di noi (il suo "tollit-tollere") anche il peso del male degli altri per quanto ci è dato poter fare...

    In ogni caso TUTTO è salvezza se lo viviamo in Cristo!

    RispondiElimina
  29. Nel cammino le parole 'croce' 'sofferenza' e 'salvezza' hanno valenze diverse rispetto alla dottrina della chiesa.
    Nel cammino sono intese in senso vetero-testamentario.


    Straquoto!

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  30. Dice Claudio.

    Se non è Dio che "manda" chi altro può essere ?
    Allora Dio non è onnipotente?


    Poveri voi Claudio. E poveri noi.
    A questo siamo? Ti prego, leggi e interiorizza il Catechismo, ma fallo davanti ad un crocifisso!

    RispondiElimina
  31. Nel cammino le parole 'croce' 'sofferenza' e 'salvezza' hanno valenze diverse rispetto alla dottrina della chiesa.
    Nel cammino sono intese in senso vetero-testamentario.


    nel cammino ci sono diverse parole, la stessa terminologia usata dalla Chiesa e allora arrivano a dire l'assurdo che i catechisti dicono le stesse cose che diciamo noi.

    Il problema è che poi i discorsi vengono sviluppati e le prassi vissute con ALTRI SIGNIFICATI (resta solo l'involucro delle parole, ma cambia subdolamente la sostanza);

    è quel che abbiamo detto e ripetuto sul tema della sofferenza, ma i nostri interlocutori non sembrano neppure in grado di riconoscerne la diferenza sostanziale!!!

    RispondiElimina
  32. Se non è Dio che "manda" chi altro può essere ?
    Allora Dio non è onnipotente?


    subito dopo Claudio si contraddice perché afferma che i catechisti dicono che Dio "permette"...

    ho ben spiegato, rileggi Claudio per favore, che non è Dio o il demonio che MANDA nulla: siamo noi che uscendo col peccato dal Progetto di Dio subiamo le conseguenze del 'mondo' del disordine e della morte spirituale che non appartiene a Cristo, ma all'avversario, ma dal quale il Signore ci libera ci guarisce e ci trasforma, attraverso il nostro sì e la nostra fedeltà nella quale ci dà la grazia di rientrare anche dopo le sempre possibili 'cadute' che, nel tempo, si fanno sempre meno frequenti e soprattutto meno gravi.

    Anche se mai e poi mai dobbiamo sottovalutari i rischi che diventano sempre più sottili e subdoli man mano che matura la nostra fede

    RispondiElimina
  33. Tuttavia, dopo tutto quello che ho detto sulla nostra resposnsabilità, penso che non possiamo trascurare un fatto:

    chi può impedire a Dio di intervenire in maniera straordinaria (miracoli) nella nostra vita e nella nostra storia, come pure nella Storia, premesso che già la Vita è di per se stessa un miracolo ddel suo Amore?

    E' per questo che, dopo aver messo in campo la nostra consapevolezza e la nostra responsabilità, tributarie pur sempre della Luce che ci viene dal Signore, non possiamo che inchinarci al Mistero, che ci precede, ci supera e ci sovrasta, ma nel quale "esistiamo, ci muoviamo e siamo"...

    e non possiamo mai ridurre né le vicende nostre quotidiane né quelle dell'umanità intera alla piatta banalità di un Dio a immagine e somiglianza dei catechisti imbeccati da falsi profeti

    e lo stesso vale per il culto che gli dobbiamo, banalizzato e stravolto a immagine di chi lo ha inventato e imposto persino all'interno della Chiesa!

    RispondiElimina
  34. Dice Mic

    chi può impedire a Dio di intervenire ...

    Già. Come dicevo oggi si è perso, un po' ovunque, nella società e quel che è peggio nella Chiesa, la consapevolezza della Onnipotenza del Signore Dio!

    Il Signore E' DIO! Il Signore è Onnipotente! La Sua Onnipotenza è AMORE.

    Abbiamo letto anche qui, putroppo, che quando si devìa da questo "principio", che è Conoscenza del Signore, si creano cose assurde.

    Il Signore è DIO! Può far nascere figli di Abramo dalle pietre! Nulla è impossibile a Lui! Nulla!

    Quello che si dimentica è che nel DOlore si PUO' incontrare non solo il Cristo Sofferente ma anche il Cristo MEDICO! Anzi, meglio dire che l'Uno non esclude ma include l'altro!

    Il Sangue di Gesù GUARISCE, SANA, cura. Non solo lo SPirito ma anche il Corpo!

    Questo abbiamo perso, nei meandri del razionalismo che attanaglia anche certa teologia moderna

    RispondiElimina
  35. ...e in mezzo a tanti sofismi "catechistici", abbiamo perso anche un'altra cosa fondamentale: LA COMUNIONE DEI SANTI.

    Comunione che trascende questa Vita e nello stesso tempo riguarda questa stessa Vita!

    I Santi, potenti intercessori presso Dio, prima e Regina di tutti la Beata SempreVergine Maria!

    Questo "ignorare" i Santi, ignorare gli Angeli e gli Arcangeli, ignorare in definitiva il "piano spirituale", razionalizzando in SENTIMENTI e REAZIONI PSICOLOGICHE (c'è poco da fare, questo è quanto!), la "presenza" dei nostri intercessori (che invece è presenza "reale" e attiva), ci PRIVA DI UNA NECESSARIA FONTE DI GRAZIA!

    Il "minimalismo" post-conciliare, un riduzionismo all' "osso" che giudica "superfluo" tutto quello che riguarda la Fede se non il Credo (!), ha privato e sta privando le Anime di mezzi di grazia!

    Forse non ci rendiamo abbastanza conto come si traduce nei fatti tutto questo!

    RispondiElimina
  36. Il "minimalismo" post-conciliare, un riduzionismo all' "osso" che giudica "superfluo" tutto quello che riguarda la Fede se non il Credo (!), ha privato e sta privando le Anime di mezzi di grazia!

    Forse non ci rendiamo abbastanza conto come si traduce nei fatti tutto questo!


    è così Stefano!

    Forse però aumentano le persone che se ne stanno rendendo conto e questo non può essere che un bene, perché si riscoprono i tesori che si volevano sepolti, li si riporta alla luce e si ripende la Via Maestra.... C'è solo da pregare (ma di certo il Signore sta già intervenendo al di là di ogni nostra aspettativa, che la si sgombri dai macigni che l'hanno in parte ostruita (e come al solito mi riferisco alle idee svianti, e mai alle persone!)

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  37. Osservate l"esclusività" di serta oggettistica neocatecumenale con relativi (esosi) prezzi.

    http://www.loddoni.com/index.php?main_page=index&cPath=154

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  38. FRancesco, è assurdo!

    La prima cosa che mi ha colpito aprendo il tuo link al catalogo:

    che vorrà dire "calice presidenziale"? l'importanza del calice varia a seocnda di chi lo usa e non per quello che rappresenta: non è un calice qualunque, ma il "Calice della nostra Salvezza" perché è destinato a contenere il Sangue di Cristo...

    non ci sono neanche parole, sembra una profanazione persino parlarne in questo modo!

    RispondiElimina
  39. avete visto che parata di "candelabri", usati al posto della Croce?
    E il cancelabro a 9 bracci (la chanukkià) chiamato menorah (che è quello a 7 bracci)?
    Non conosco neppure i loro simboli

    Del resto vengono qualificati oggetti neocatecumenali", non oggetti "cattolici"....

    RispondiElimina
  40. Si,si tratta di oggettistica prodotta da qualche ditta "esterna" e non dal "Servo di Jhavè" che fino a qualche tempo fa aveva il monopolio di tutta la produzione e di tutta la vendita.
    Il campionario infatti è molto ridotto in questo sito, mentre quello del Servo di Jhavè è ricco di migliaia di articoli tutti "firmati" Kiko.
    Comunque, come osserva Mic, ciò che conta rilevare è l'esclusività degli arredi, che nulla ( volutamente) hanno a che vedere con gli arredi usuali cattolici.

    RispondiElimina
  41. Leggo tutto,rifletto ed imparo.Ciascuno aggiunge qualcosa di accrescimento per tutti.E' uno sviscerare il più compiutamente possibile quanto è stato indicato da sempre nella Chiesa e quello che sempre è valido.Stefano hai ragione che abbiamo perso molte "piccole" cose di devozione. Ricordo ancora dopo più di 30 anni, un sacerdote anziano che mi raccontava che quando andava da un malato a dare l'estrema unzione, non sapeva come sarebbe stato accolto ed allora si raccomandava al suo angelo custode perchè intercedesse insieme con quello del malato affinchè tutto procedesse senza ire e musi del malato stesso.Non ha mai avuto alcun problema ! Che sacerdoti allora, che fede !

    RispondiElimina
  42. Stefano78 ha riportato di Claudio.
    Se non è Dio che "manda" chi altro può essere ?
    Allora Dio non è onnipotente?

    Poveri voi Claudio. E poveri noi.
    A questo siamo? Ti prego, leggi e interiorizza il Catechismo, ma fallo davanti ad un crocifisso!
    *********************************
    Grazie del consiglio, Non si preoccupi, provvederò.

    Il rapporto appreso durante il cammino NC mi permette di avere un rapporto con Dio al punto che mi arrabbio con Lui per le prove che mi manda. Ma sempre accade che Lui abbia ragione ed io debba ricredermi e chiedergli scusa.
    Se così non fosse come potre arrivare a chiamarlo "ABBA"

    Dire che le prove le "permette Lui" o dire che "è Lui a mandarle" per me non fa differenza in quanto il mio rapporto è con Lui (attraverso la Chiesa in terra), non mi interessa chi è l'autore della tragedia (umana o naturale che sia) io mi arrabbio con Dio perchè è con Lui che mi rapporto perchè è Lui che comanda tutto.

    Che razza di rapporto sarebbe altrimenti, solo devozionale? No, per me è anche devozionale, ma principalmente ua rapporto come da figlio a padre. E che sono figlio è già stato definito in tempi non sospetti.

    A Caterina chiedo in riferimento a Giobbe, puo essere + completa e analizzare come Giobbe si comporta?
    Cosa dice a Dio e come Dio gli risponde ?

    Come potremmo, ognuno di noi, poter dire "prima ti conoscevo per sentito dire adesso ti conosco perchè ti ho visto?

    Adesso potete pure strumentalizzare il mio post.

    Buona Domenica (che per i Cristiani è iniziata ieri sera. Ndr)

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  43. Che razza di rapporto sarebbe altrimenti, solo devozionale? No, per me è anche devozionale, ma principalmente ua rapporto come da figlio a padre. E che sono figlio è già stato definito in tempi non sospetti.

    da questo forse deduci che il nostro o il rapporto con Dio fuori dal cammino non sia da figlio a Padre? E comunque solo devozionale perché non ci arrabbiamo con lui? Ma che ne sai delle nostre prove e delle nostre lotte (e anche delle nostre vittorie) in Cristo Signore?

    Forse perché se uno è Figlio=ha lo Spirito (Santo) possono dirlo solo i catechisti?

    La distinzione tra MANDARE e PERMETTERE esiste, non è banale.
    Purtroppo siamo ad un livello tale di superficialità che si è perso il senso profondo e autentico delle parole e si viaggia sull'onda dell'emozione e non della ragione, che stimola la volontà: due facoltà fondamentali da non disattivare mai e che ci rendono pienamente uomini (e donne)...

    RispondiElimina
  44. Adesso potete pure strumentalizzare il mio post.

    qui non si strumentalizza, si applica l'uso di ragione

    RispondiElimina
  45. Buona Domenica (che per i Cristiani è iniziata ieri sera. Ndr)

    Sicuramente per i Cristiani e' iniziata ieri con la messa vespertina, ma per coloro che prendono parte alla cosidetta celebrazione neocatecumenale inventata da Kiko e difficile pensare che stiano esercitando il loro essere cristiani, difatti quella celebrazione e' totalmente anti cristiana quindi Anti Cristica ed a lungo andare, col parteciparvi, si mette in pericolo l'essere dei cristiani, per trasformarsi poi in adepti di una perniciosa setta eretica, appunto come e' il Cammino Neocatecumenale.

    RispondiElimina
  46. A proposito delle critiche rivolte alla frase "Il Signore ti manda la sofferenza per la tua conversione" voglio ricordare le parti finali del libro di Giobbe. "Prima ti conoscevo per sentito dire.. adesso i miei occhi ti vedono!" Cosa ha scoperto Giobbe nelle sue sofferenze che adesso puo' esclamare che conosce Dio? Ha scoperto che Dio non manda la sofferza per punire, ma per aiutare. Ha scoperto l'amore di Dio nella sofferenza. Ha scoperto che tutto e' benedizione anche il male che ci fa' umili, che ci guarisce e che ci porta a Dio. E questa e' l'esperienza di tutti coloro i quali di fronte alla sofferenza invece di ribellarsi e maledire, hanno pazientemente accettato, riconoscendo al creatore un'inteligenza superiore. Se da Dio accettiamo il bene, perche' non dovremmo accettare anche il male?? Dato che lui ci ama?

    RispondiElimina
  47. Dice Claudio

    Il rapporto appreso durante il cammino NC mi permette di avere un rapporto con Dio al punto che mi arrabbio con Lui per le prove che mi manda. Ma sempre accade che Lui abbia ragione ed io debba ricredermi e chiedergli scusa.
    Se così non fosse come potre arrivare a chiamarlo "ABBA"


    Caro Claudio. Noi non chiamiamo Dio Onnipotente "Abbà", Padre, per "diritto". Lo chiamiamo così per ADOZIONE. Noi non siamo Figli di "diritto", noi siamo Figli ADOTTIVI. Noi siamo stati "acquistati" dal Sangue di Gesù Cristo. E sebbene Dio sia il più tenero e generoso, pietoso, dei Padri, anzi sia IL PADRE per Antonomasia, noi non siamo SUOI PARI ma siamo Sue Creature. Lo Spirito di Figli ci è stato dato da Gesù Cristo! Di Lui Diciamo che è L'UNICO FIGLIO DI DIO. Se lui è L'UNICO FIGLIO DI DIO non ve ne sono e non ve ne possono essere altri! La Natura Divina ce l'ha Gesù Cristo, NOI NO! Noi partecipiamo, rimanendo creature, alla Sua Natura, ma in Virtù del Suo Sangue e dei meriti dei Santi!

    Per questo, non si può, IO CREDO, avere un Rapporto con Dio che sia di PARITETICITA', di "uguaglianza" o di eccessiva familiarità. Quando dovremmo conoscere che Dio è Padre perchè è Amore Creatore!

    Dire che le prove le "permette Lui" o dire che "è Lui a mandarle" per me non fa differenza in quanto il mio rapporto è con Lui (attraverso la Chiesa in terra), non mi interessa chi è l'autore della tragedia (umana o naturale che sia) io mi arrabbio con Dio perchè è con Lui che mi rapporto perchè è Lui che comanda tutto.

    Claudio, se tu leggessi il Catechismo e la Testimonianza dei Santi (hai letto le parole di GESU' CRISTO IN PERSONA che ho citato da Santa Faustina?), capiresti che c'è una differenza abissale tra Comandare direttamente un fatto e PERMETTERLO. Lui "Comanda tutto", certo. Ma Lui NON IMPONE tutto. Se si perde di vista questo, si perde di vista un altro fattore importantissimo: la nostra Libera Responsabilità! Dio vuole costituire un rapporto SPONSALE con i suoi Figli Adottivi, dove essi riconoscono la "dipendenza" da Lui, Padre Provvido, e dove si rendono conto che con Lui sono come una "Vergine"(magari!) che senza di Lui perirebbe! Noi senza di Lui NON POSSIAMO FARE NULLA! Dovresti considerare, prima di arrabbiarti con Dio, di ESAMINARE TE STESSO, come dovremmo fare tutti, e come Tradizionalmente si fa prima di coricarsi la Sera. Questo Esame di Coscienza, alla Luce della Grazia, non è un semplice "formalismo", ma è proprio una porta aperta sul nostro cammino fin lì compiuto... Se noi ci decidiamo contro Dio, non possiamo rimproverare a Lui la sua "permissione"...E così via.. Infatti in un altro passo del Diario della Misericordia, Gesù identifica il primo agire della Sua Giustizia Misericordiosa nel "lasciare il Peccatore ostinato dove vuole rimanere" e "dargli quello che vuole"! Ovvero: la SEPARAZIONE.

    (continua)

    RispondiElimina
  48. Caro Claudio. Noi non chiamiamo Dio Onnipotente "Abbà", Padre, per "diritto". Lo chiamiamo così per ADOZIONE. Noi non siamo Figli di "diritto", noi siamo Figli ADOTTIVI. Noi siamo stati "acquistati" dal Sangue di Gesù Cristo. E sebbene Dio sia il più tenero e generoso, pietoso, dei Padri, anzi sia IL PADRE per Antonomasia, noi non siamo SUOI PARI ma siamo Sue Creature.

    IMPORTANTISSIMO, Steph!!!!

    RispondiElimina
  49. X Claudio
    Dire che il Signore manda una sofferenza o la permette non sono la stessa cosa: nel primo caso parli di un Dio che punisce. Nel secondo un Dio paziente. Corollario e' che nel primo caso si crea un gran giudizio e paura nei confronti di Dio... e non parlo di teoria ma della reazione che ho visto in tanti miei ex fratelli di Cammino.
    Spero che prima o poi il Signore ti illumini. Ciao

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  50. Per Efraim:
    Ecco un nick decisamente ebreo
    ma dai!

    davvero pensi che il Male venga da Dio?
    Non ti sei letto la distinzione tra DIO MANDA e DIO PERMETTE?

    Tanti NC fanno vista di averla capita - o addirittura sempre saputa - ma a noi risulta il contrario e tu dimostri quanto sia difficile e anche di non aver letto o forse di non aver condiviso tutto quanto abbiamo diffusamente scritto in questa discussione!

    Ha scoperto che tutto e' benedizione anche il male che ci fa' umili, che ci guarisce e che ci porta a Dio.

    Giobbe è un discorso a parte. E' uno di quei casi in cui Dio PERMETTE (non manda) il male ad un giusto, come prova per purificare e vivificare, nella sofferenza, la Fede e il radicamento sempre ulteriore e autentico in Lui

    Poi c'è il male presente del mondo (che non viene da Dio), del quale siamo contemporaneamente responsabili (col peccato) e vittime delle conseguenze (espiazione, riparazione: tutte parole espunte dal linguaggio cattolico).

    E' da questo male che il Signore ci libera con gli effetti del suo Sacrificio sulla Croce (Redenzione=riscatto/liberazione dalla schiavitù e dalla morte spirituale e Perdono e Trasformazione attraverso la vita di Fede) da noi accolti e vissuti e condivisi

    OK ?

    RispondiElimina
  51. Steph
    reinserisco questo tuo post, che nonnso per quale motivo era sparito

    Stefano ha detto...

    (Segue)
    Che razza di rapporto sarebbe altrimenti, solo devozionale? No, per me è anche devozionale, ma principalmente ua rapporto come da figlio a padre. E che sono figlio è già stato definito in tempi non sospetti.


    Tu non sei Figlio di Diritto! Nè tu nè io, nè nessuno aveva il DIRITTO di essere Figlio! Tu, io, e tutti, siamo di natura dei PECCATORI E DEI RIBELLI! Non abbiamo acquisito nessun DIRITTO, e non lo ha acquisito Adamo, che al contrario ha preparato per la sua Stirpe (NOI) la MORTE! Noi, in Adamo, non siamo Figli di nessuno! Siamo Figli di ADAMO! Tu non sei Figlio per Natura, lo sei per ADOZIONE, poichè Dio ha un unico Figlio PER NATURA: GESU' CRISTO, NOSTRO SIGNORE!
    La VERA Devozione, invece, è ciò che piace a Dio, immensamente, poichè chiarisce una cosa molto importante: tu, io, noi, SIAMO CREATURE, siamo limitati, pieni di difetti e spesso peccatori! Siamo consapevoli (lo spero!) di non MERITARE NULLA delle Grazie che ci sono piovute addosso SOLO PER AMORE DI DIO! Per questo ci comportiamo come una Vergine che sa che SENZA LO SPOSO E' PERDUTA! Sa che lei vive PER LO SPOSO E GRAZIE ALLO SPOSO! Non è "alla pari" con lo Sposo, perchè senza lo Sposo è PERSA! Noi non abbiamo la Natura Divina, Claudio! Ti prego di rivedere quello che hai scritto, perchè se anche tu non volevi dirlo, questo emerge chiaramente (ed è una preoccupante conferma di molte cose).
    Ti consiglio di Leggere la Filotea, il trattato alla Vera devozione, di San Francesco di Sales. Se vuoi ho anche il formato elettronico.

    Buona Domenica (che per i Cristiani è iniziata ieri sera. Ndr)


    Dal Vangelo Secondo Matteo (..e in tutti i vangeli):

    Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba

    Sebbene la domenica cominci cronologicamente la sera di sabato, il SORGERE DEL NUOVO SOLE, CRISTO RISORTO, avviene di GIORNO. Il Nuovo Giorno. La messa di sabato è un indulto. Ma è inutile ritornare sempre sui soliti discorsi.

    RispondiElimina
  52. X Mic

    E quindi il punto qual'e'? Cosa vuoi sostenere?

    RispondiElimina
  53. Efraim,
    l'ho detto e ripetuto, se non capisci non è colpa mia.

    Scusa, ma abbi la pazienza di rileggere (anche i diversi post indietro) e trai le conclusioni logiche

    RispondiElimina

  54. E quindi il punto qual'e'? Cosa vuoi sostenere?


    Efraim. Hai letto il Libro di Giobbe? Hai considerato che Giobbe è figura di Cristo? Hai considerato come si svolgono le sofferenze di Giobbe e da chi hanno origine? Con chi "dialoga" Dio Padre e chi vuole mettere alla prova Giobbe, per invidia? Chi vuole sottoporlo a quelle sofferenze per provare che si ribellerà a Dio?

    RispondiElimina
  55. Manco a farlo apposta, leggete cosa dice il Papa all'angelus di Domenica:

    "Siamo di fronte alle prime parole della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini [il Padre nostro]. Esse si imprimono nella memoria, plasmano la nostra vita, ci accompagnano fino all’ultimo respiro. Esse svelano che “noi non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda comunione con Gesù. Essere figli diventa l’equivalente di seguire Cristo”

    RispondiElimina

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