Istituzione del divino sacrificio
Quanto al Sacrificio, tal quale lo ha istituito nostro Signore nella sua Chiesa, ecco che cosa ci insegna il Concilio di Trento: "Nell'Antico Testamento, secondo la testimonianza di Paolo, il sacerdozio levitico era impotente a condurre alla perfezione; bisognava, perché così voleva il Padre delle misericordie, che si istituisse un altro sacerdote, secondo l'ordine di Melchisedech, il quale potesse rendere compiti e perfetti quelli che dovevano essere santificati. Questo sacerdote, che è Gesù Cristo nostro Dio e nostro Signore, volendo lasciare alla Chiesa, sua cara sposa, un Sacrificio visibile che rappresentasse il Sacrificio cruento che Egli doveva offrire una sola volta sulla Croce, ne perpetuò il ricordo fino alla fine dei secoli e ne applicò la virtù salutare alla remissione delle nostre colpe quotidiane dichiarandosi, nell'ultima Cena, Sacerdote costituito secondo l'ordine di Melchisedech. Nella notte stessa in cui fu dato in mano ai suoi nemici offrì a Dio suo Padre, sotto le specie del pane e del vino, il suo Corpo e il suo Sangue; li fece ricevere, sotto i simboli degli stessi alimenti, agli apostoli che Egli costituiva allora sacerdoti del Nuovo Testamento e ordinò loro ed ai loro successori nel sacerdozio di rinnovare questa oblazione dicendo: "Fate questo in memoria di me", secondo quanto la Chiesa cattolica ha inteso ed ha sempre insegnato". La Chiesa ci comanda dunque di credere che nostro Signore, nell'ultima Cena, non solamente ha transustanziato il pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue, ma che li ha offerti a Dio Padre istituendo così il Sacrificio del Nuovo Testamento nella sua propria persona, esercitando in tal modo il suo ministero di sacerdote secondo l'ordine di Melchisedech. La Sacra Scrittura dice: "Melchisedech, re di Salem, offrì il pane e il vino, perché era sacerdote dell'Onnipotente e benedisse Abramo".
Il testo non dice espressamente che Melchisedech abbia sacrificato a Dio; ma la Chiesa fin dal principio l'ha inteso così e i santi Padri lo hanno interpretato in questa maniera. David l'aveva detto: "Il Signore l'ha giurato e non verrà meno: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech". Con san Paolo possiamo affermare che Melchisedech e nostro Signore hanno veramente sacrificato: "Ogni pontefice è istituito per offrire doni e vittime". Lo stesso apostolo si esprime ancor piu chiaramente: "Ogni pontefice, assunto in mezzo agli uomini, è istituito per gli uomini allo scopo di offrire a Dio doni e sacrifici per i peccati". Egli aggiunge: "Nessuno si attribuisca questa dignità, ma solamente colui che, come Aronne, è chiamato da Dio. Infatti il Cristo non si è glorificato da se stesso, per divenire pontefice, ma ha ricevuto quest'onore dal Padre suo che gli disse:
"Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech". È dunque chiaro che Gesù Cristo e Melchisedech sono stati pontefici e che, tutti e due, con questo titolo, hanno offerto a Dio dei doni e dei sacrifici. Melchisedech non ha immolato a Dio alcun animale, come facevano Abramo ed i credenti di allora, ma per ispirazione dello Spirito Santo e contrariamente all'uso dei tempi, egli ha offerto il pane ed il vino con cerimonie e preghiere speciali, li ha alzati verso il cielo e li ha offerti all'Onnipotente in gradito olocausto. Così egli merita di essere la figura di Cristo e il suo sacrificio l'immagine del Sacrificio della legge nuova. Se dunque Gesù Cristo è stato consacrato Sacerdote da Dio Padre, non secondo l'ordine di Aronne che immolava gli animali, ma secondo l'ordine di Melchisedech che offriva il pane ed il vino, è facile concludere che Egli, durante la sua vita mortale, ha esercitato il suo ministero sacerdotale offrendo un Sacrificio di pane e di vino.
Ma, quando nostro Signore ha compiuto il ministero di sacerdote secondo l'ordine di Melchisedech? Nel Vangelo, nell'ultima Cena, è accennato ciò che si riferisce ad un'offerta di questa natura.
«Mentre erano a cena, Gesù prese del pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo". Poi, preso il calice, rese grazie e lo dette loro dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue della nuova Alleanza che sarà versato, per la remissione dei peccati di molti"». In queste parole non è detto che Gesù Cristo abbia offerto il pane ed il vino, ma il contesto è così chiaro che non c'era bisogno di farne una menzione formale. Del resto, se Gesù Cristo non ha offerto allora il pane ed il vino, Egli non l'ha mai fatto. In questo caso non sarebbe stato sacerdote secondo l'ordine di Melchisedech e mi domando che cosa significherebbe il linguaggio di san Paolò: «Gli altri sacerdoti sono stati costituti senza giuramento, ma questi col giuramento, perché Dio gli ha detto: "Il Signore ha giurato e non verrà meno: Tu sei sacerdote in eterno...". questi, perché dura in eterno, ha un sacerdozio che non passa»
Profezia di Malachia sul S. Sacrificio della Messa
Nel Concilio di Trento, la Chiesa ha dato, dunque, la vera interpretazione e il Sacrificio nuovo è il vero Sacrificio puro, senza macchia che non può essere contaminato da alcuna indegnità, da alcuna malizia del sacrificatore. Sacrificio che il Signore annunciò, per bocca del profeta Malachia, doversi offrire dovunque in suo nome. Malachia fa parlare così il Dio degli eserciti: "Ho cessato di compiacermi in voi (sacerdoti dell'antica Alleanza) e, in avvenire, non riceverò nessun dono dalle vostre mani, perché dall'oriente all'occidente, il mio nome è grande in mezzo alle nazioni e in tutti i luoghi si offre un sacrificio puro al mio nome. Questo testo è stato considerato da tutti i santi Padri come una profezia del santo Sacrificio della Messa. questa predizione, infatti, non è stata compiuta nell'Antico, ma solamente nel Nuovo Testamento, come nel Nuovo fu realizzata la promessa fatta da Dio Padre a nostro Signore: "Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato. Domandamele ed io ti darò in eredità le nazioni Sappiamo tutti che questo oracolo si compì quando si convertirono i gentili.
La profezia di Malachia non si può precisamente applicare al Sacrificio che nostro Signore consumò sulla Croce, come a torto pretendono di fare gli eretici, perché questo Sacrificio non è stato offerto in tutti i luoghi, come asserisce il profeta, ma in uno solo: sul monte Calvario. E non si può applicare nemmeno alle nostre preghiere, né alle nostre buone opere, perché tanto le une che le altre non sono un sacrificio assolutamente puro, ma anzi un offerta impura, come riconoscono gli eretici stessi e come dice Isaia: "Siamo tutti impuri e le opere della nostra giustizia sono come un panno lordo"'. La profezia, dunque, deve esclusivamente riferirsi alla santa Messa, che è l'unico Sacrificio del Nuovo Testamento, Sacrificio interamente puro, che Gesù Cristo offre a Dio suo Padre, in tutti i tempi ed in tutti i luoghi per le mani dei sacerdoti. Nostro Signore è il solo pontefice perfetto e sovrano e i sacerdoti non sono che i suoi ministri; essi gli prestano le mani e la bocca. Infatti, essendo Gesù Cristo invisibile ed il Sacrificio dovendo essere visibile, bisognava, per farvi partecipare gli uomini, ricorrere necessariamente al ministero dei sacerdoti. E per di più questo Sacrificio durerà fino alla fine del mondo e non cesserà che alla venuta dell'Anticristo. Gli eretici fanno l'obiezione che nella Sacra Scrittura non si trova la parola Messa. Va bene, ma non si trova nemmeno la parola Trinità, ma non per questo siamo dispensati dal credere a questo augusto mistero. La Scrittura non prescrive neanche il riposo domenicale e nemmeno il battesimo dei bambini, eppure questi sono per noi strettissimi obblighi. La parola Messa non figura nella Bibbia, la leggiamo nelle opere dei papi come san Clemente, terzo successore di san Pietro, sant'Evaristo e sant'Alessandro che sono vissuti nel primo secolo. Sant'Agostino, sant'Ambrogio, san Giovanni Crisostomo e molti altri adoperano la parola Messa quando parlano del Sacrificio del Nuovo Testamento. Sant'Ambrogio, in una delle sue lettere scrive: "Restai al mio posto, cominciai la santa Messa e... durante il Sacrificio pregai Dio affinché si degnasse venire in nostro soccorso. Sant'Agostino se ne serve incidentalmente: "Nelle Lezioni che leggiamo nella Messa - dice - riconosceremo... " Notate bene che il modo col quale questi due santi Padri si sono serviti della parola Messa, prova che l'uso ne era allora generale.
La tradizione ci insegna che gli apostoli stessi hanno offerto il Sacrificio della Messa. San Matteo fu ucciso all'altare, mentre celebrava i divini misteri. Secondo la leggenda sant'Andrea diceva al giudice Egea: "Ogni giorno io sacrifico a Dio onnipotente non la carne dei tori o il sangue dei montoni, ma l'Agnello immacolato". Abbiamo ancora le liturgie della Messa di san Giacomo e di san Marco, cioè preghiere e cerimonie relative al santo Sacrificio, che troviamo nel primo volume della Biblioteca dei Padri: l'una fu in uso a Gerusalemme e l'altra ad Alessandria d'Egitto.
La parte della Messa chiamata Canone che va dal Sanctus alla Comunione ci viene da san Pietro; soltanto più tardi furono aggiunte, da alcuni santi papi, alcune frasi al testo primitivo. E evidente che la Messa fu in uso nella Chiesa fin dai primi tempi e che è stata sempre riconosciuta, sotto questo nome, come il vero Sacrificio del Nuovo Testamento.
La S. Messa attaccata dagli eretici
Vediamo ora come la Messa è stata attaccata dagli eretici.
Le tempeste furiose che il demonio suscitò in differenti epoche contro questo adorabile Sacrificio, ne dimostrano la grande importanza.
Si spiega facilmente come, nei primi dieci secoli della Chiesa, la Messa non fu attaccata nella sua essenza. I giudei e i pagani erano abituati a considerare il sacrificio come il centro di ogni religione e perciò anche le più detestabili eresie al principio erano costrette a rispettare il Sacrificio dei cristiani, altrimenti tutti si sarebbero allontanati da loro con orrore. Prima di tentare un'impresa così audace il nemico doveva fare una laboriosa preparazione. Il primo strumento della sua opera infernale fu l'orgoglioso e spergiuro Berengario di Tours, che visse dal 1015 al 1088.
È vero che questo infelice ritornò alla vera fede otto anni prima della sua morte e si estinse, sinceramente pentito, nel seno della Chiesa cattolica. Ma quello che aveva seminato germogliò segretamente e, qualche anno più tardi, se ne videro gli effetti nell'eresia degli albigesi. questa setta immorale ed empia inveiva violentemente contro la Messa, ma specialmente contro la Messa piana e quelli che la celebravano furono vittime di innumerevoli delitti. Il beato Cesario di Heisterbach, contemporaneo della persecuzione (poiché morì nel 1240) ci racconta che gli albigesi punivano molto severamente i sacerdoti che dicevano la Messa piana.
La dottrina che combatteva l'olocausto della nuova Alleanza, minacciava l'ordine civile e politico ad un tempo e, con le armi in pugno, voleva propagare i suoi empi errori.
Ma, secondo le parole del Maestro: "Chiunque colpirà con la spada, di spada perirà", essa fu quasi interamente distrutta in una guerra scatenata dagli eretici contro i sacerdoti nei quali lo zelo era più forte del timore dei carnefici della terra. Ma quando il demonio ha cominciato una battaglia non abbandona tanto presto il campo e, mentre un'eresia soccombe, ne suscita un'altra. Se, per la ragione addotta sopra, i primi eresiarchi non osarono attaccare il santo Sacrificio, in seguito non vi fu errore che non lo colpisse.
L'infelice Martin Lutero fin dal 1517 si era separato dalla Chiesa, in seno alla quale aveva trascorso, fino allora, una vita tranquilla, ma non rinnegò questo divino mistero che molti anni più tardi, per insinuazione del demonio. Dio ha voluto che il miserabile facesse la confessione della sua ignominia, affinché nessuno la mettesse in dubbio, scrivendo, di proprio pugno, la lunga disputa che ebbe con il diavolo su questo argomento.
Qui non riferirò che poche cose di quelle che egli scrive nel suo libro Della Messa bassa e della consacrazione sacerdotale:
"Una volta mi accadde di svegliarmi tutto ad un tratto verso mezzanotte, e il diavolo cominciò a contrastare così con me:
"Sai tu, sapiente dottor Lutero, che per quindici anni hai detto quasi ogni giorno una Messa piana?... E se una tal Messa non fosse che una spaventosa idolatria?... E se tu non avessi adorato che del pane e del vino?". Gli risposi: "Sono stato costituito sacerdote, consacrato, unto e ordinato dal vescovo ed ho agito per obbedienza verso i miei superiori. Perché non avrei consacrato, se ho pronunziato seriamente le parole di Gesù Cristo e celebrato la Messa?". Il demonio replicò: "Sta bene tutto questo, ma anche i turchi e i pagani nei loro templi compiono i riti per obbedienza. Ma se la tua consacrazione e la tua ordinazione fossero false, come è falso il culto degli infedeli? Tu sai bene che una volta, quando professavi il papismo tu non avevi né conoscenza di Gesù Cristo, né vera fede... perché come tutti i sacerdoti e i vescovi consideravi Gesù come un giudice severo e per giungere a Lui ricorrevi a Maria ed ai santi che erano intermediari fra Lui e te ed in tal modo gli sottraevi l'onore che gli è dovuto; né il papa, né tu potete negarlo. E perciò ti dico che essendo ordinati ed unti come i pagani, non potete aver consacrato". In questa angosciosa lotta volevo difendermi - continua Lutero - e dissi (come ero abituato a fare quando ero papista): “Anche quando io non avessi avuto la vera fede, la Chiesa supplisce alla mia insufficienza”. Ma il demonio replicò: "Dov’è scritto che la fede della Chiesa sia sufficiente? Tu non puoi provarlo con la parola di Dio ed io posso asserire che tutto l'insegnamento della Chiesa cattolica è un tessuto di errori". Il demonio menzognero disse questa e molte altre cose che abbrevio, per non dilungarmi troppo. Vinto dalla sua parola finii per confessare che avevo peccato celebrando la Messa e che, come Giuda, ero incorso nella pena della dannazione.
Ecco l'uomo accecato che riconosce di aver ricevuto lezioni dal diavolo. Eppure, sapeva bene ché esso non insegna che il male e odia tutto ciò che è bene. Se Lutero, invece di avere l'intenzione della Chiesa, avesse ritenuto la Messa una pratica superstiziosa, il demonio non lo avrebbe certo tentato in tal modo. Lungi dal distoglierlo dall'altare lo avrebbe invece incoraggiato a salirvi, perché moltiplicasse gli atti di idolatria e oltraggiasse maggiormente Iddio.
Non soltanto i luterani ripudiarono la santa Messa, ma a loro si unirono i calvinisti, gli zwingliani e tutte le altre sette che pullularono dopo Lutero. Arrivarono perfino a proclamare che essi ritenevano questo sublime mistero come un'abominevole idolatria. Così parlano i calvinisti nel loro catechismo di Heidelberg. Non mi prolungherò a confutare questa bestemmia, ma non posso nemmeno tacerla. Se fosse vero quello che sostengono gli eretici, bisognerebbe concludere che dalla venuta di nostro Signore non si è salvato nessuno. Infatti gli stessi apostoli e tutti i sacerdoti dopo di loro hanno detto la Messa; i martiri ed i confessori l'hanno ascoltata con devozione e l'hanno stimata come la più grande opera della pietà cristiana. E evidente, pertanto, che se essa fosse un'idolatria ed una negazione del Sacrificio unico di Gesù Cristo, gli apostoli e tutti i cristiani, partecipandovi, avrebbero offeso Dio gravemente e meritato l'eterna dannazione. Nessun uomo dabbene può osare tenere questo linguaggio, né prestare fede alla dottrina calvinista. San Fulgenzio dice: "Credete fermamente e senza alcun dubbio che il Figlio unico di Dio fatto uomo si è offerto per noi in Sacrificio all'Onnipotente, come vittima di gradito odore. A Lui, uno col Padre e con lo Spirito Santo, i patriarchi, i profeti ed i sacerdoti dell'Antico Testamento offrivano sacrifici di animali; e a Lui sotto la legge nuova, la santa Chiesa cattolica non cessa di offrire, in tutto l'universo, nella fede e nella carità, il Sacrificio del pane e
del vino"'. Giudicate ora se si deve credere a san Fulgenzio, uno dei più illustri discepoli di sant'Agostino o a Lutero e Calvino, che sono due apostati. Pietro di Cluny disse a questi due eresiarchi: "Se il mondo volesse accettare le vostre nuove lezioni succederebbe, sotto l'era di grazia quello che non è mai accaduto nei tempi dell'ira. I cristiani dovrebbero cessare di offrire il Sacrificio e il culto di Dio, che è sempre esistito, sparirebbe completamente dalla superficie del globo. Sì, o nemici di Dio, la Chiesa asserisce che senza Sacrificio non può sussistere e in ogni occasione insegna ai suoi figli che non ne ha altri, all'infuori del Corpo e del Sangue del suo Salvatore e che ad ogni Messa rinnova quello che Egli stesso ha fatto una sola ed unica volta sul Calvario"'. Vigiliamo affinché non ci avvenga quello che è accaduto agli eretici. Per loro maggior disgrazia, il nemico del genere umano li ha privati della santa Messa e non potendo rapirla interamente a noi, si sforza di accecarci e di intorpidirci nell'ignoranza della sua efficacia. Tuttavia dobbiamo confessare che, se la malizia del demonio non è estranea alla negligenza che hanno gli uomini di istruirsi su questo punto, dobbiamo dare una gran parte di responsabilità anche alle rare predicazioni ed istruzioni ed alla mancanza di scritti su questo augusto mistero. Esso non è spiegato abbastanza ai fedeli e molti lo ignorano o vi assistono senza devozione.
Mundo neocatecumenal (VIII)
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A estas alturas, todos sabemos que el Camino se ha convertido en una
iglesia paralela, más concretamente, en una iglesia que compite con la
Iglesia me...
1 giorno fa
L'articolo è lungo, ma non esaurisce tutta la ricchezza dell'argomento.
RispondiEliminaDà però le informazioni che servono per avere la misura della gravità di quanto sta accadendo sotto i nostri occhi dell'Eucaristia, fonte e culmine delle fede cristiana, nel cammino NC e in tutte le derive moderniste
Articolo lungo,ma da ponderare attentamente e con calma,individuando tutte le deviazioni e le incrostazioni attribuibili anche al CNC.
RispondiEliminaSenza dimenticare questo, da imprimere bene nel cuore e nello spirito
RispondiEliminala Chiesa asserisce che senza Sacrificio non può sussistere e in ogni occasione insegna ai suoi figli che non ne ha altri, all'infuori del Corpo e del Sangue del suo Salvatore e che ad ogni Messa rinnova quello che Egli stesso ha fatto una sola ed unica volta sul Calvario"'. Vigiliamo affinché non ci avvenga quello che è accaduto agli eretici. Per loro maggior disgrazia, il nemico del genere umano li ha privati della santa Messa e non potendo rapirla interamente a noi, si sforza di accecarci e di intorpidirci nell'ignoranza della sua efficacia. Tuttavia dobbiamo confessare che, se la malizia del demonio non è estranea alla negligenza che hanno gli uomini di istruirsi su questo punto, dobbiamo dare una gran parte di responsabilità anche alle rare predicazioni ed istruzioni ed alla mancanza di scritti su questo augusto mistero. Esso non è spiegato abbastanza ai fedeli e molti lo ignorano o vi assistono senza devozione.
certo, un conto è leggere queste cose su un blog, un conto è sentirsele dire - e quindi ascoltarne l'annuncio - da una persona che le vive. E allora le parole sono intrise della verità e della 'forza' dei contenuti e li trasmettono a chi accoglie con animo aperto e assetato di Verità
Chi legge queste cose, invece assapora e incamera se ha già il cuore aperto e non ha pre-giudizi o de-formazioni di altro genere..
Questo è il limite di questo strumento.
La forza del cammino NC sta proprio nella predicazione che è tanto più efficace quanto più è coinvolgente; il problema è che i contenuti sono totalmente ALTRI...
Almeno chi ha qualche dubbio, confrontandoli con i nostri, potrà comprenderlo!
Questo è l'unica speranza che ci fa andare avanti, nonostante il limite del mezzo, che quanto a capacità 'informative' almeno limiti non ne ha, se non nella necessità di una sufficiente stringatezza che non sempre riusciamo a rispettare
"la Chiesa asserisce che senza Sacrificio non può sussistere e in ogni occasione insegna ai suoi figli che non ne ha altri, all'infuori del Corpo e del Sangue del suo Salvatore e che ad ogni Messa rinnova quello che Egli stesso ha fatto una sola ed unica volta sul Calvario"
RispondiEliminaI parroci e i vescovi credono davvero che il rito neocatecumenale esprime QUESTI insegnamenti?
Nessuno di loro ha commentato queste parole dell'Arguello (cito dall'intervista del 13 giugno riportata da Korazym):
"Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l’uscita dall’Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l’iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull’ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nella cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c’è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell’uomo all’egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l’umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino (!?). Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”.
Cito dalla Dalla Sacramentum Catitatis; ma i NC, dicono che il Magistero non li riguarda e agiscono di conseguenza...
RispondiElimina"Istituendo il sacramento dell'Eucaristia, Gesù anticipa ed implica il Sacrificio della croce e la vittoria della risurrezione. Al tempo stesso, Egli si rivela come il vero agnello immolato, previsto nel disegno del Padre fin dalla fondazione del mondo, come si legge nella Prima Lettera di Pietro (cfr 1,18-20). Collocando in questo contesto il suo dono, Gesù manifesta il senso salvifico della sua morte e risurrezione, mistero che diviene realtà rinnovatrice della storia e del cosmo intero. L'istituzione dell'Eucaristia mostra, infatti, come quella morte, di per sé violenta ed assurda, sia diventata in Gesù supremo atto di amore e definitiva liberazione dell'umanità dal male.
11. In questo modo Gesù inserisce il suo novum radicale all'interno dell'antica cena sacrificale ebraica. Quella cena per noi cristiani non è più necessario ripeterla. Come giustamente dicono i Padri, figura transit in veritatem: ciò che annunciava le realtà future ha ora lasciato il posto alla verità stessa. L'antico rito si è compiuto ed è stato superato definitivamente attraverso il dono d'amore del Figlio di Dio incarnato. Il cibo della verità, Cristo immolato per noi, dat ... figuris terminum (20). Con il comando « Fate questo in memoria di me » (Lc 22,19; 1 Cor 11,25), Egli ci chiede di corrispondere al suo dono e di rappresentarlo sacramentalmente. Con queste parole, pertanto, il Signore esprime, per così dire, l'attesa che la sua Chiesa, nata dal suo sacrificio, accolga questo dono, sviluppando sotto la guida dello Spirito Santo la forma liturgica del Sacramento. Il memoriale del suo dono perfetto, infatti, non consiste nella semplice ripetizione dell'Ultima Cena, ma propriamente nell'Eucaristia, ossia nella novità radicale del culto cristiano. Gesù ci ha così lasciato il compito di entrare nella sua « ora »: « L'Eucaristia ci attira nell'atto oblativo di Gesù. Noi non riceviamo soltanto in modo statico il Logos incarnato, ma veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione » (21). Egli « ci attira dentro di sé » (22). La conversione sostanziale del pane e del vino nel suo corpo e nel suo sangue pone dentro la creazione il principio di un cambiamento radicale, come una sorta di « fissione nucleare », per usare un'immagine a noi oggi ben nota, portata nel più intimo dell'essere, un cambiamento destinato a suscitare un processo di trasformazione della realtà, il cui termine ultimo sarà la trasfigurazione del mondo intero, fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15,28).
Premettendo che non ho affatto le vostre conoscenze, mi sembra di poter dire che l`enfasi messa sul banchetto, sulla festa, sulla gioia, sulla Croce che sarebbe pure lei gioia, è di per se stessa una prova del posto che occupa la Croce, il Sacrificio in certe liturgie, e mi dispiace doverlo dire, non solo nc .
RispondiEliminaEppure spiegatemi perchè ad ogni volta che si dice loro questo, i nc reagiscono dicendo che non è vero,che anzi Arguello comincia sempre le sue catechesi parlando del Sacrificio di Cristo.
A me basta leggere quel poco che ho potuto leggere del pensiero di Arguello sull`Euacristia per convicermi della sua visione distorta, ma forse voi che avete vissuto il cammino, potete spiegarmi come in realtà la liturgia era preparata, spiegata, vissuta all`interno del cammino.
Che cosa vi dicevano i catechisti.
In che termini si parlava del Sacrificio Eucaristico, della Passione, Morte e Risurrezione di N.S. Gesù Cristo .
Grazie!
In che termini si parlava del Sacrificio Eucaristico, della Passione, Morte e Risurrezione di N.S. Gesù Cristo
RispondiEliminaio non ricordo una catechesi né un'omelia sulla Passione e Morte del Signore... quella che mi è rimasta è l'enfasi sulla sua Pasqua e sul fatto che è Risorto per noi. Il che è vero; ma non senza essersi prima offerto in sacrificio ("liberamente offrendosi")...
E ricordo le durissime critiche alla Chiesa, alla messa al bamdo dal lessico NC di parole come "espiazione", "perfezione", trasformazione"... ha fatto tutto il Signore e noi siamo salvi per quello (che è vero) tuttavia, non esercitando la nostra responsabiltà, ma in quanto aderenti al Cammino...
Anche parole come "perfezione", "espiazione" sono termini espunti e "sospetti" in quanto il NC non decade mai dal suo status di peccatore, che abbiamo tutti, ma che per loro è inesorabile e la Redenzione opera automaticamente perché sei nel Cammino, non perché accogli la Grazia di Cristo nel dono di Sé sulla Croce... e nel sacramento della Riconciliazione destinato prima o poi a sparire come tutte le su "casette di legno"... E intanto la confessione è totalmente snaturata dei suoi veri significati.
Carmen sconsiglia perfino l'esame di coscienza, che secondo lei può benissimo esssere sostituito (come fosse la stessa cosa!) da una serie di buoni propositi al mattino!
Quanta menzogna innescata sulla verità e mescolata ad essa!
Quel che è certo è che i 'lontani' non possono riconoscerla! E allora quante falsità e 'dottrine 'altre', spacciate per nuova evangelizzazione! Talmente nuova da non essere quella Apostolica!
Non ho mai sentito parlare Kiko Arguello della Rivelazione né dei suoi contenuti, né vi ho trovato accenni sui testi degli Orientamenti!
La responsabilità dei pastori che, anche per paura o per debolezza, non difendono più i fondamenti della fede è grande!
Eppure spiegatemi perchè ad ogni volta che si dice loro questo, i nc reagiscono dicendo che non è vero,che anzi Arguello comincia sempre le sue catechesi parlando del Sacrificio di Cristo.
RispondiEliminanon so se hai notato che la prima cosa che fanno i NC di fronte ad una critica è dire che "non è vero" e quello che dice in realtà Kiko non può essere reso noto a "quelli di fuori"... anche di questo i vescovi forse non tengono abbastanza conto
Credo di non aver sottolineato abbastanza le loro Tecniche di Comunicazione: per questo, Emma, ti invito a rileggerti l'ultimo messaggio di Veneranda sull'altra pagina, un prototipo al riguardo... e ultimamente molti post avevano queste caratteristiche fin troppo evidenti (ma solo a chi è vaccinato, purtroppo!). Provo a descriverle:
Partenza con la blandizie apparentemente ("in tante cose avete ragione" che suona come approvazione) ma "le vanificate con le affermazioni deliranti" (delegittimazione di quel che sostiene a causa di "affermazioni deliranti", senza peraltro aver eventualmente dimostrato che lo sono con argomenti: il messaggio che passa (credo principalmente per i nc che leggono) è che noi facciamo affermazioni deliranti e quindi non siamo credibili... o no?
E poi, c'è la parte finale parenetica, costruita su falsi irenismi, tendente al convincimento, per cui alla fine chi non è sicuro di quello che dice può ben sentirsi in colpa perché appare come quello che crea il problema, la divisione... e allora dovrebbe decidere di tacere e ascoltare passivamente il resto delle loro false immagini del cammino che cercano di propinare.
Non si rendono conto (oppure non gliene può fregare di meno) di insultarci come persone prima che come credenti, perché smentiscono cose che diciamo di aver ascoltato con le nostre orecchie e di aver conosciuto dal di dentro e non per sentito dire
... e che sono documentate da tante testimonianze coincidenti con le nostre; per cui forse sono in troppi a dire certe cose, per poterle definire 'deliranti'
RispondiEliminaun'altra baggianata (non mi viene un altro termine) è l'aver affermato che tengono conto delle critiche... se così fosse non si capisce perché non hanno mai obbedito neppure alle Norme del Papa!!!
RispondiEliminaDunque io non posso non peccare, sono e resto un peccatore, inesorabilmente, da qui i diversi...mi faccio schifo...sono uno str....la sera niente esame di coscienza.
RispondiEliminaIo ho per abitudine la sera di percorrerere tutta la mia giornata, farla sfilare, vedere quello che ho sbagliato, quello che avrei potuti fare meglio, quello che ho l`impressione di aver fatto correttamente, quello che ho fatto e come mi sono sentita in ogni circostanza.
È un esercizio quotidiano che metto sotto lo sguardo di Cristo.
Ma che ruolo ha la responsabilità individuale nel cammino neocatecumenale?
Come vive il suo rapporto, necessariamente personale, intimo con la sua coscienza, nel quale può trovare le proprie risposte e non rispiste prefabbricate, quale ruolo ha il suo rapporto individuale, personale con il Signore ?
Ma che ruolo ha la responsabilità individuale nel cammino neocatecumenale?
RispondiEliminapuò avere un ruolo la responsabilità individuale quando le scelte personali e familiari, quando non sono indotte vengono prese dal totipotente catechista?
E il rapporto col Signore con se stessi col mondo e con gli altri (che non pssono non procedere interconnessi) deriva da un'antropologia giudeo Luterano Calvinista?
Se avessero accesso alla pagina smentirebbero per direttissima e con la giusta dose di indignazione, ma ci sono i testi a documentarlo e dove non ci sono i testi ci sono le testimonianze.
Io ora taccio, perché ho parlato molto... e devo comunque allontanarmi
ma ci torno su per approfondire ancora, se sarà necessario...
Invito a dire la loro Steph, Aldo, Gherardo e altri che in questi giorni ho visto ci sono... peccato che manca Michela, spero che torni presto...
Prima di andare vi lascio questo:
RispondiEliminaDa uno studio critico sul Novus Ordo Missae di Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira (trovato su Una Vox)
"Nell’"Institutio" si incontrano anche alcune espressioni che tendono a lasciare in ombra il carattere sacrificale e propiziatorio della messa. È il caso dell’insistenza esagerata sul principio (di per sé incontestabile) che nella messa vi è un banchetto, poiché Gesù Cristo ci dona il suo Corpo ed il suo Sangue come alimenti. Questo aspetto della messa è indubbiamente vero, ma deve essere subordinato all’aspetto sacrificale e propiziatorio, tanto più che i protestanti tentano di ridurre il sacrificio eucaristico ad un banchetto, come si può vedere dalla condanna emessa a Trento e che abbiamo già citato (32):
"Se qualcuno dice che, nella messa, non è offerto a Dio un vero e proprio sacrificio, o che Cristo offrendo sé stesso NON FA NULLA DI PIÙ CHE DONARSI A NOI COME ALIMENTO, sia anàtema" (33).
Ora, il testo dell’"Institutio" del 1969, che fa allusione al "sacrificio" solo in dieci occasioni, impiega innumerevoli volte delle espressioni relative alle agapi eucaristiche, come per esempio: "nutrimento spirituale", "cena", "mensa del Signore", "festino" (convivium), "collazione", ecc. Si vedano i nn° 2, 7, 8, 33, 34, 41, 48, 49, 55d, 56, 56g, 62, 240, 241, 259, 268, 281, 283 e 316."
quello che dice lo studio critico è sacrosantamente vero; ma il Novus Ordo non ha completamente abbandonato - anche se l'ha annacquato rispetto al Vetus - il Sacrificio...
Brevissimo riassunto degli eventi:
RispondiElimina- 25 aprile 2008: i vescovi giapponesi vengono rassicurati dal Papa sulla chiusura del seminario neocatecumenale di Takamatsu
- 31 maggio: il cardinal Bertone ordina di bloccare ogni azione riguardo il seminario, in virtù di una decisione del Papa di "ristudiare il problema"
- 6 giugno: i vescovi giapponesi rimandano al Papa la lettera di Bertone, chiedendo a Benedetto XVI di "risolvere le difficoltà" create da quel seminario
- 13 giugno: presentazione dello Statuto del Cammino, retrodatato all'11 maggio
- 26 giugno: Bertone scrive ai vescovi giapponesi che il seminario si può chiudere, anche se ci saranno diversi escamotage per ridurre al minimo la portata della decisione.
È evidentemente un mosaico non proprio facile da ricostruire. Prenderemo solo i tasselli affidabili sperando, se non di completarlo, di chiarire almeno la vista d'insieme. Occorre perciò pazienza, soprattutto al lettore, per seguire il caso fino in fondo.
Prima di presentare deduzioni ed evidenziare "stranezze", devo ricordare quale è la fonte delle notizie: salvo dove diversamente indicato, provengono tutte dal sito web ufficiale della conferenza episcopale giapponese, che riporta la traduzione di articoli che compaiono sul Katorikku Shinbun (cioè "Settimanale cattolico", diffuso in tutto il mondo cattolico giapponese e sostenuto dalla conferenza stessa: una sorta di "Avvenire" giapponese, ma ancora più marcatamente ufficiale). Perciò, data la fonte, possiamo tranquillamente assumere che vi siano espresse le esatte vedute dei vescovi giapponesi, mitigate dalla diplomazia necessaria in una pubblicazione ufficiale; non c'è alcun motivo ragionevole per pensare che abbiano pubblicato una versione dei fatti anche solo involontariamente distorta.
Occorre anche aggiungere che gli ecclesiastici giapponesi, per mentalità e per stile, sono ancor meno avvezzi alla polemica e alla disubbidienza rispetto a quelli occidentali. Non sono vescovi "carrieristi", non hanno gran peso nella società e nei media giapponesi, guidano diocesi tutt'altro che ricche, rette esclusivamente sulle libere donazioni dei fedeli. Il Giappone, che conta appena 430mila cattolici su 127 milioni di abitanti, è ancora considerato terra di missione. E quegli stessi vescovi la vivono così, arrivando a gioire anche per dei piccoli eventi come ad esempio l'aver potuto far interessare al cristianesimo alcune persone grazie ad una mostra sulla Sindone.
Anche in Giappone il Cammino Neocatecumenale è un brutto problema.
I vescovi giapponesi hanno affermato (testualmente) che il Cammino ha creato problemi fin da quando si è installato nel loro paese. Hanno detto che il seminario neocatecumenale "Redemptoris Mater" di Takamatsu crea gravi problemi. Hanno precisato di aver condotto estenuanti trattative e tentativi di accordi con i neocatecumenali, senza vedere mai un risultato positivo; nel caso del seminario neocatecumenale (che all'unanimità hanno deciso di chiudere), la sofferenza è durata addirittura vent'anni.
Prima stranezza. È strano dover qui ricordare la necessità di obbedire ai legittimi pastori della Chiesa, che viene insegnata fin dal primo anno del catechismo dei fanciulli. Se il vescovo non mi vuole nella sua diocesi, allora vado via. Se sono convinto che il vescovo abbia torto, allora vado via ugualmente, poiché il successore degli Apostoli è lui e non io, ed il Signore saprà ben ricompensare la mia sofferenza nell'obbedirgli. Vogliamo forse ubbidire solo quando ci fa comodo?
E qualora il vescovo mi voglia mandar via, ma un suo superiore mi dicesse che posso rimanere... sono forse autorizzato all'arroganza e al menefreghismo? Non sono forse chiamato, specialmente in questo caso, a cercare una conciliazione col vescovo e dispormi eventualmente ad andar via in caso di impossibilità di accordo? La pace e l'unità vanno conservate solo quando non si rende necessario alcun sacrificio?
Probabilmente i neocatecumenali del seminario "Redemptoris Mater" di Takamatsu non si sono posti domande del genere. Al contrario, sono andati avanti per conto loro, giustificandosi con una misera scusa: "noi e il vescovo la pensiamo in modo diverso". Lo affermano i vescovi stessi, aggiungendo che i neocatecumenali - non solo quelli del seminario - vanno avanti autonomamente quanto alla pastorale, alla liturgia e tutto il resto, al punto che ogni tentativo di accordo è stato vano. Come se fossero un'altra chiesa: la "chiesa di Kiko", indipendente dalla "chiesa del Papa". L'arcivescovo di Tokyo lamenta che i neocatecumenali sono "come una setta potente" che porta "divisioni e contrasti" nella Chiesa. Già nel 1992 la conferenza episcopale giapponese lamentava ufficialmente che "lo scopo del seminario Redemptoris Mater non è quello di formare sacerdoti diocesani ma di formare preti per le comunità neocatecumenali".
Per chi abbia avuto a che fare col Cammino e per chi ne abbia semplicemente avuto notizie non provenienti dalla propaganda neocatecumenale, queste accuse, da fonte verificata ed affidabile, non rappresentano niente di nuovo: sono le stesse che vengono mosse ai neocatecumenali da decenni e decenni in tutti i luoghi del mondo dove il Cammino si è insediato.
Seconda stranezza: le decisioni dai sacri palazzi... curiosamente favorevoli al Cammino, a costo di lasciare aperto un problema spinoso, e a costo di non informare correttamente il Papa.
In quanto terra di missione, i vescovi giapponesi non dipendono dalla Segreteria di Stato, ma dipendono da Propaganda Fide (la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli). Vi hanno perciò presentato le loro ragioni, i loro numerosi e defatiganti tentativi di conciliazione con i neocatecumenali, e la frustrazione per la mancanza totale di risultati positivi. A detta dell'arcivescovo di Tokyo, presidente della conferenza episcopale giapponese, i responsabili della congregazione (pensiamo anzitutto al prefetto, il cardinale Ivan Dias) paiono "alquanto sostenitori" del Cammino.
La conferenza episcopale giapponese manda perciò una delegazione di vescovi a Roma (inizio aprile 2008), ma ancora una volta l'incontro con la Congregazione non dà risultato, al punto che la delegazione tornerà a Roma poche settimane dopo per incontrare il Papa in persona.
Una delegazione di vescovi che dall'altra parte del mondo vola a Roma due volte nello stesso mese per chiedere conferma di ciò di cui aveva già pieno diritto, è qualcosa di assai inusuale. La congregazione appare talmente sorda alle loro esigenze da doverla scavalcare per chiedere direttamente al Papa l'assenso per chiudere quel seminario neocatecumenale, spiegandogli i motivi per cui l'intera conferenza episcopale giapponese è unanime sulla decisione.
Sul sito web della conferenza episcopale giapponese leggiamo addirittura che "...nonostante il Papa abbia ricevuto rapporti da quella stessa congregazione, i vescovi erano convinti che non era stata data al Papa adeguata informazione direttamente dal Giappone". Non era stata data al Papa adeguata informazione!?
Terza stranezza: il Papa ascolta e rassicura i vescovi giapponesi, ma...
Il 25 aprile i vescovi giapponesi finalmente incontrano il Papa e gli spiegano i motivi della loro decisione, ottenendo comprensione e assenso. I vescovi tornano in Giappone convinti di non avere più ostacoli alla chiusura del seminario neocatecumenale. Addirittura, il Papa li ha rassicurati (testualmente) di "non aver esteso l'approvazione degli Statuti del Cammino proprio a causa dei problemi emersi nelle liturgie neocatecumenali e nel rapporto con i vescovi".
Qui si apre un piccolo "giallo" vaticano. Anzi: due "gialli".
Poche settimane dopo, il 20 maggio, trapela la notizia dell'approvazione degli Statuti. Il 31 maggio il cardinal Bertone, Segretario di Stato (e teoricamente non competente sul caso), invia al vescovo di Takamatsu, attraverso il nunzio in Giappone, l'ordine di sospendere ogni decisione: "il Santo Padre intende ristudiare personalmente il problema del Seminario di Takamatsu, di conseguenza Vostra Eccellenza è pregata di sospendere ogni decisione in merito" (dobbiamo il testo della motivazione all'agenzia di stampa Adista: i vescovi giapponesi, per delicatezza, hanno preferito non pubblicarle, evidentemente per non dare nessun sostegno a chi critica il Papa).
Cosa avrà mai il Papa da "ristudiare personalmente" rispetto a quanto non gli sia stato già ampiamente presentato di persona un mese prima (e nel dicembre 2007 durante la visita ad limina) dai diretti interessati? Come mai il Papa avrebbe improvvisamente bisogno di "ristudiare" qualcosa su cui aveva già dato il suo assenso, possibilmente contraddicendo ciò che aveva garantito in precedenza?
Se per assurdo quel "ristudiare personalmente" corrispondesse esattamente ai fatti, allora i vescovi giapponesi sarebbero stati presi in giro dal Papa stesso, mentre li comprendeva, li rassicurava e li incoraggiava. Dobbiamo perciò dedurre che quella formula è puramente diplomatica, con lo scopo di non precisare meglio il motivo "esterno" di tale decisione. Ma è proprio questo mistero a preoccupare.
I vescovi giapponesi non possono far altro che consultarsi e rispedire subito al Papa (6 giugno, appena una settimana dopo) quella lettera, accompagnata senza dubbio da tutte le loro preoccupazioni, prima tra tutte il veder rinviare nuovamente alle calende greche ciò di cui hanno pieno diritto e su cui avevano ottenuto anche il consenso del Papa.
Venerdì 13 giugno il Pontificio Consiglio per i Laici presenta lo Statuto del Cammino Neocatecumenale. Ci riesce difficile pensare che quel "sospendere ogni decisione" sia motivato solo dal non voler rovinare la festa dei neocatecumenali, anzitutto alla luce del fatto che la chiusura del seminario sarebbe comunque avvenuta non prima della fine di giugno.
È insomma un piccolo "giallo": all'improvviso il cardinal Bertone fa sospendere tutto, presentando ciò come una decisione del Papa, che con tale decisione sembrerebbe prepararsi a contraddire ciò che aveva garantito appena un mese prima. Siccome ci è impossibile pensare che il cardinal Bertone o lo stesso Papa possano essere così approssimativi, non possiamo non chiamare "stranezza" questo evento.
Quarta stranezza: il "giallo" dello Statuto.
Il secondo "giallo" riguarda l'affermazione del Papa di "non aver esteso l'approvazione degli Statuti del Cammino proprio a causa dei problemi emersi nelle liturgie neocatecumenali e nel rapporto con i vescovi".
Il 25 aprile il Papa fa un'affermazione del genere (non abbiamo ragionevole motivo di dubitare di quanto hanno riportato in tempi non sospetti i vescovi giapponesi nel loro sito web ufficiale, notizia leggibile ancora oggi), e il 20 maggio - poco più di tre settimane dopo - trapela la notizia dell'approvazione definitiva degli Statuti da parte del Pontificio Consiglio per i Laici. Ben strano tempismo!
Fra parentesi ricordiamo che la pubblicazione dell'approvazione definitiva era stata annunciata alla stampa ripetutamente da Kiko Argüello stesso, a maggio 2007, a settembre, per l'8 dicembre 2007, per l'epifania 2008, per il 4 febbraio, per il 21-22 febbraio, per Pasqua, per Pentecoste... ogni volta smentito dai fatti.
Ricordiamo anche che lo Statuto "definitivo" presentato dal Pontificio Consiglio per i Laici il 13 giugno 2008 (retrodatato, come di consueto, ad una festività liturgica), è in realtà "incompleto", poiché manca del Direttorio Catechetico cui fa continuamente riferimento. Dunque è davvero difficile non pensare alla fretta di pubblicare lo Statuto, per il quale si poteva benissimo aspettare la pubblicazione del Direttorio (che è tuttora sub iudice).
Insomma, il 25 aprile il Papa ha confermato la chiusura del seminario di Takamatsu ed ha rassicurato i vescovi giapponesi di "non aver esteso l'approvazione degli Statuti del Cammino"; un mese dopo, il 31 maggio, il cardinal Bertone impone di sospendere ogni decisione sul seminario di Takamatsu a motivo che il Papa dovrebbe "ristudiare" il caso; il 13 giugno vengono pubblicati gli Statuti "definitivi" ma "incompleti"; il 26 giugno lo stesso Bertone fa finalmente sapere che quel seminario neocatecumenale si può chiudere.
È uno strano ping-pong, strano anche perché velocissimo (rispetto ai tempi tipici della curia romana), al punto che un ignorante potrebbe essere tentato di spiegarlo ipotizzando un Papa sempre debole e indeciso: il che sarebbe una novità assoluta e incredibile per chi conosce almeno un poco la vita di Benedetto XVI.
Quinta stranezza: il seminario si può chiudere, ma...
Il 26 giugno il cardinal Bertone invia una lettera (in italiano, con traduzione in inglese) autorizzando la chiusura del seminario neocatecumenale di Takamatsu. La lettera viene subito inoltrata al clero, ai religiosi e ai laici della piccola diocesi (poco più di cinquemila anime). Da Takamatsu, i neocatecumenali del seminario si trasferiranno nel "Redemptoris Mater" di Roma (non sarà poi così difficile, visto che il rettore è incardinato nella diocesi di Roma ed il vicerettore è italiano: c'è da chiedersi se nel seminario di Takamatsu si parlava più l'italiano o il giapponese).
Nella lettera si afferma che con tale chiusura i preti neocatecumenali sparsi per il Giappone "possono incontrare difficoltà" (sic!) e perciò la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli nominerà per loro un vicario che gestisca il ministero di tali preti. Tale decisione è sorprendente... a meno di non ammettere l'incapacità dei preti neocatecumenali di obbedire ai vescovi (se non addirittura una propensione a vendicarsi dei vescovi), specialmente quando questi ultimi non favoriscono il Cammino.
Di più: verrà creato a Roma un "Seminario «Redemptoris Mater» per il Giappone", come se i neocatecumenali andassero via solo temporaneamente. Tale seminario "per il Giappone" verrà ufficialmente retto da un vescovo giapponese in pensione, come se si sospettasse che altrimenti i seminaristi non sentirebbero neanche una parola in giapponese durante tutta la formazione. Inoltre, "una soluzione dovrà essere adottata sia per la sua gestione che per il suo utilizzo temporaneo": e i vescovi giapponesi già lamentano tale ambiguità, poiché non è chiaro se "uso temporaneo" implichi un eventuale ritorno del RM a Takamatsu.
Si ha torto qui a parlare di "stranezza"? Si ha torto ad avere l'impressione che "da Roma" si faccia di tutto pur di far conservare ai neocatecumenali quell'avamposto giapponese con un pugno di seminaristi? Facendo di tutto, a costo di addolorare una intera (ancorché piccola) conferenza episcopale?
E soprattutto: cosa c'è dietro le quinte?
Il Papa il 25 aprile assicura di non aver esteso l'approvazione degli Statuti del Cammino, e il 13 giugno il cardinal Rylko pubblica l'approvazione degli Statuti.
Il Papa il 25 aprile conferma i vescovi giapponesi nella loro decisione di chiudere il seminario neocatecumenale, il 31 maggio il cardinal Bertone comanda di bloccare ogni decisione, e il 26 giugno chiude la porta ma lascia aperte varie finestre per far rientrare i neocatecumenali a Takamatsu.
Tutto questo nel silenzio totale dei media cattolici ufficiali e ufficiosi, solitamente così attenti a riportare anche notizie di scarso interesse.
Senza accusare nessuno, ci chiediamo con un po' di motivato sgomento cosa stia avvenendo nei sacri palazzi, e da dove vengano e in cosa consistano le pressioni contro i livelli più alti della gerarchia cattolica.
Preso dal blog di Magister.
RispondiElimina"Messa quotidiana? Fa rima con grida manzoniana
Instancabile, ad ogni occasione, Benedetto XVI rivolge ai sacerdoti di tutto il mondo questo invito pressante: “Fate della celebrazione quotidiana dell’Eucaristia il centro della vostra vita!”.
L’ha fatto anche a Sydney, nell’omelia della messa celebrata sabato 19 luglio in cattedrale con i vescovi, i sacerdoti, i seminaristi, i novizi e le novizie, la stessa omelia nella quale ha denunciato con parole accorate gli abusi sessuali compiuti da persone consacrate.
Naturalmente, Benedetto XVI si augura che il suo insistente appello ai sacerdoti a dir messa tutti i giorni non cada nel vuoto, come le grida manzoniane. Ma sa bene che la realtà è lontana dai suoi desideri.
Nella curia romana, ad esempio, sono parecchi i sacerdoti che nei giorni feriali non dicono messa.
Ma anche altrove è questa la prassi. Talora teorizzata come buona e giusta. È questo il caso del monastero di Bose, con fondatore e priore Enzo Bianchi. Lì la messa si celebra solo di domenica e, da un po’ di anni, di giovedì."
Devo essere una grande ingenua perchè io credevo che i sacerdoti celebrassero o partecipassero alla Santa Messa tutti i giorni .
Non per obbligazione ma per un bisogno essenziale.
"Non per obbligazione ma per un bisogno essenziale."
RispondiEliminaanche questo è uno dei futti del Concilio e la rarefazione delle messe è una delle coneguenze del cammino nc nelle parrocchie
è una costante in auemto, purtroppo
Parlare in questi modi della responsabilta individuale mi sembra un attacco miserevole alla coscienza dei fratelli. Da ex nc mi sento ferito nel profondo, ed interpreto il vostro pensiero come se ad esempio il padre dei miei figli fosse il catechista.
RispondiEliminaQuello che si afferma qui e' presentare un fratello nc come un burattino. Tutto questo e' profondamente anticristiano, perche' si vuole pretendere di arrivare al cuore dei fratelli. Una cosa e' discutere di teologia, interpretazione della Scrittura, catechesi, altro e' andare nell'intimo.
Per Mic
RispondiEliminami fa piacere che tu abbia ripreso, anche se indirettamente, il tema della contrapposizione Aronne/Melchidesek, e che cominci finalmente a citare lo studio di Xavier, forse uno dei piu belli e comprensibili che ci sono in rete. Ti voglio, con affetto, avvertire pero di un "pericolo", e cioe' che uno dei tuoi prossimi passi potrebbe essere quello di iniziare a vedere in modo critico gli ultimi pontificati..........(di fatto i puntini dopo il NOM sono solo l'inizio).Spero di poter pregare di nuovo insieme la prossima settimana.
Vi leggero lunedi.
Il Signore ci benedica a tutti e ci dia la grazia di benedirlo con la nostravita.
Io ho posto una domanda Uriel.
RispondiEliminaE se l`ho posta è anche leggendo il passaggio della catechesi della signora Hernandez, sul peccato .
Domanda che mi sono posta anche davanti alle risposte , se si possono chiamare risposte di vari nc, che senbravano fotocopie, di ciò che il cammino ha portato nella loro vita, anche se lo stile era proprio ad ognuno, la sostanza era la stessa, e non voglio ripetere qui quelle frasi perchè non vorrei che si credesse che sto sprezzando quelle reazioni.
Quando leggo, che la comunità aiuta il neocatecumeno a svuotarsi dei falsi concetti di sè e di Dio, per scendere alla sua realtà di peccatore (art.19 statuto) non posso non pormi la domanda.
Che cosa resta dell`individualità di una persona?
Come è rispettata questa individualità ?
Quando leggo le testimonianze di chi è uscito sulle confessioni pubbliche non posso non pormi la domanda.
Che cosa resta del contatto intimo, personale con Cristo, del ritmo e modalità differenti per ognuno?
Tutto è ad usum cammini?
Ho l`impressione che si sviluppa nel cammino un`identità di gruppo, quell`identità che fa dire "io sono neocatecumenale" .
Detto ciò mi dispiace se lei si è sentito ferito da ciò che è stato detto qui.
Cara Emma
RispondiEliminai tuoi sono pareri e dubbi legittimi
e credo che comunque Urel
forse per eccessiva sensibilita' sull'argomento, equivochi.
Nessuno vuole descrivere
gli aderenti al CN
come dei burattini.
Abbiamo il massimo rispetto
per essi perche' siamo passati per la stessa esperienza.
Ma il modo in cui sono costruiti i momenti NC,
certe catechesi che non rispettano l'individualita'
della persona, sono queste cose
che
sembrano costruite da chi vede
nei propri catechizzandi dei burattini da manovrare.
C'e' una differenza.
ti voglio, con affetto, avvertire pero di un "pericolo", e cioe' che uno dei tuoi prossimi passi potrebbe essere quello di iniziare a vedere in modo critico gli ultimi pontificati........
RispondiEliminano Uriel, non corro questo pericolo... il fatto di rifarsi agli insegnamenti della Chiesa di sempre nei momenti di confusione come questo non porta per forza al sedevacantismo o alla contestazione... :)
penso che in coscienza si possa dissentire dal pensiero di un pontefice che, come uomo non è infallibile, quando non parla ex cathedra
Per il resto cerco di vivere la crisi, innegabile, di questo nostro tempo chiedendo al Signore il massimo equilibrio e, soprattutto, semplicità, pur non potendo fare a meno di pormi molte domande e di cercare i perché di tante situazioni
ma nella Chiesa e col Papa, senza prendere vie traverse anche se QUESTA Chiesa cattolica mostra di avere tante anime, nelle quali non mi riconosco e non so se ci si può riconoscere il Signore: è per questo che cerchiamo di discernere e andare avanti con fiducia ma anche custodendo...
Spero anch'io di incontrarti presto per la preghiera :)
Grazie Tripudio, per la tua nuova sintesi col Giappone, che ho potuto inserire solo ora...
RispondiEliminaPerché non entri dalla mail d'invito, così non devi passare per la moderazione?
Devo rimandartela?
Parlare in questi modi della responsabilta individuale mi sembra un attacco miserevole alla coscienza dei fratelli.
RispondiEliminaUriel, mi spiace che la tua sensibilità ti abbia dato questa impressione... il problema della responsabilità individuale l'ho posto tante volte anch'io, sia in relazione al senso del peccato e all'antropologia inculcati nel cammino che allo strapotere dei catechisti, che è innegabile...
Non mi pare che porsi degli interrogativi su questo sia "pretendere di arrivare al cuore dei fratelli" come dici più oltre... se mai è proprio perché sia garantito il rispetto ai fratelli e ad ogni persona che si criticano certi metodi (penso ad esempio agli scrutinii), che "pretendono" di penetrare nell'intimo delle persone senza alcun rispetto...
Caro Mic, osservo che non c`è più nessun messaggio nc, devo dedurre che non ne ricevi più o che non ve ne sono di pertinenti o che hai deciso di escluderli definitivamente dal blog ?
RispondiEliminaL'analisi degli eventi tracciata da Tripudio è,come al solito esaustiva,corretta e chiarissima.
RispondiEliminaAlla luce di tali eventi e del silenzio che continua a circondarli DOBBIAMO chiederci ancora una volta in modo angoscioso: CHI REMA CONTRO BENEDETTO XVI?
Altre testimonianze dal Giappone
RispondiEliminaI laici della diocesi di Takamatsu rilevano ispirazione e problemi nel Cammino Neocatecumenale
Qui sotto, la traduzione di un articolo pubblicato sul Settimanale Cattolico ("Katorikku Shinbun") del 13 luglio 2008, e ripubblicato sul sito web ufficiale della Conferenza Episcopale Giapponese (il testo in inglese è a questo link: Laity in Takamatsu find inspiration, problems in Neocatechumenal Way). Si tratta della seconda parte dell'articolo Priests working in Takamatsu oppose Neocatechumenal Way, già tradotto sulle pagine di questo stesso sito web a cui rimandiamo per la traduzione degli altri articoli e per un resoconto dettagliato della situazione in Giappone.
I laici della diocesi di Takamatsu rilevano ispirazione e problemi nel Cammino Neocatecumenale
Nonostante siano passati circa trent'anni da quando il Cammino Neocatecumenale è arrivato nella diocesi di Takamatsu, tale movimento e le sue attività rimangono sostanzialmente estranei ai cattolici giapponesi. Questo articolo, seconda e ultima parte di un'indagine sul Cammino, lo presenta attraverso le impressioni di coloro che lo hanno incontrato lungo gli anni. Sfortunatamente, i membri attivi del Cammino che abbiamo tentato numerose volte di intervistare, hanno seccamente rifiutato.
Dopo anni di coinvolgimento con la Legione di Maria, i Cursillos de Cristianidad ed altri movimenti ecclesiali, Hisako Ino, parrocchiana della chiesa di Imabari nella prefettura di Ehime, è stata legata al Cammino per dieci anni, a partire dal 1990. Dato che il Cammino era stato raccomandato dal parroco, la maggioranza dei parrocchiani - ad eccezione di quelli impossibilitati per impegni di lavoro - aveva cominciato a prendere parte alle attività del Cammino.
Come altri, la Ino partecipava agli incontri pomeridiani ed alla messa del sabato sera.
"Fino ad allora, ascoltavo la Parola di Dio a pezzetti e bocconi, ma ciò che apprendevo attraverso l'approccio neocatecumenale della 'storia della salvezza' divenne parte della mia fede", ha detto ricordando del tempo passato nel Cammino.
Gli incontri venivano tenuti nelle case dei membri del Cammino, e diverse volte l'anno vi erano raduni che duravano anche più di una giornata.
La Ino ha detto: "se contiamo i tempi per la preparazione, ci si incontrava tre o quattro volte alla settimana. Eravamo davvero tanto impegnati. Leggevamo le Scritture ed ascoltavamo i sermoni. C'è ancora gente che va avanti così".
Ed infatti alcuni si sono lamentati che quella frequenza di incontri portava via parecchie serate alla settimana, per cui i figli dei membri del Cammino soffrivano a causa di tutto quel tempo che i genitori spendevano altrove anziché con loro.
Alcuni incontri erano tenuti in alberghi lontani da casa, ed ai membri toccava coprire i costi.
La signora Ino ricorda: "ogni volta mi toccava pagare qualcosa come centomila yen" (equivalenti a circa seicento euro).
I neocatecumenali, man mano che avanzavano ai livelli successivi di appartenenza al Cammino, erano tenuti a dare un contributo economico.
"Mi veniva detto di vendere le mie cose e di dare i soldi al Cammino", ha detto la Ino.
Nel 1999 partecipò ad un incontro in cui si leggeva dal vangelo di Marco del giovane ricco a cui Gesù disse di rinunciare ai suoi beni. Dopo aver letto il brano, ad ogni persona presente fu chiesto: "Rinuncerai tu a tutti i tuoi beni?" La Ino rispose che era disponibile a rinunciare a qualsiasi cosa su cui lei e suo marito fossero d'accordo, ma non a tutto. Nell'incontro del giorno successivo le venne detto: "Voi coniugi Ino non dovete più venire qui". Ciò significò la fine del suo coinvolgimento col Cammino.
Ricordandolo, la signora Ino ha detto: "Ho sentito che ci sono molti livelli di appartenenza al Cammino, e se mai ci cadi, beh..."
Il Cammino ha dei "Catechisti itineranti" e delle "Famiglie in missione", laici che partono dalle loro comunità di origine su incarico del Cammino. Ve ne sono diversi anche in Giappone. La Ino si chiedeva se veramente queste persone abbiano dato via tutti i loro beni.
Le Famiglie in missione hanno infatti ricevuto parecchie critiche.
Nei primi anni novanta Yoko Imaizumi, parrocchiana della chiesa di Gunchu nella prefettura di Ehime, diede ospitalità a tali famiglie venute dall'Italia e da altri posti, presso di lei a Matsuyama.
Parlando di quelle famiglie ha detto: "Hanno un sacco di figli, ma non cercano lavoro. Non sono affatto un modello per i giapponesi che lavorano sodo per far crescere i loro figli".
Nonostante il Cammino abbia uno stile tutto suo nel celebrare la liturgia, stile che è stato assai criticato, la Ino ha detto che "dopotutto era bello vedere davvero lo Spirito".
E nel commentare le critiche al Cammino per il suo modo di spostare tutto all'interno delle chiese, ha aggiunto: "in molte chiese loro hanno cambiato tutto, ma è solo così che si può fare esperienza della loro liturgia".
Un laico di Ehime che ha chiesto di rimanere anonimo ha riportato il suo choc nel sentire i membri del Cammino cantare ad un funerale "Risuscitò! Risuscitò!" ritmata dalla chitarra, ed ha detto: "i non cristiani che erano lì devono aver pensato che c'era qualche nuova setta religiosa".
Chi non prende parte al Cammino ha espresso gravi riserve sul fatto che tale gruppo non mostra apertamente le sue attività. Yutaka Suzuki suppone che circa un terzo dei membri della sua chiesa di Sakuramachi a Takamatsu siano membri del Cammino ma, aggiunge, "in effetti io non ho idea di chi siano".
Anche quando vuole parlare con qualcuno del Cammino non riesce a trovare nessuno con cui parlarne.
"E' stato così per più di trent'anni", dice. "Certo, ci sono persone che dicono che hanno incontrato Cristo in quel gruppo, ma sono concentrati sempre più su sé stessi, per cui diventa impossibile avere una conversazione sincera con loro".
Oltre che a Takamatsu, ci sono preti del Cammino, Catechisti itineranti e Famiglie in missione in alcune altre diocesi giapponesi, comprese Niigata ed Oita. Ciononostante non c'è stato un aumento di battesimi in nessuna di quelle diocesi. Al contrario, il Cammino sembra voler diffondersi cooptando i parrocchiani già attivi.
Hiroshi Tada, che è stato alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) del 1993 a Denver, in U.S.A., racconta che fu invitato a prendere parte ad un incontro del Cammino il giorno dopo la fine della GMG. Questo parrocchiano della chiesa di Sakuramachi restò sorpreso quando sentì un annuncio che invitava tutti quelli che volevano essere preti o religiosi ad alzarsi dai loro posti (erano radunati nello spazio di un campo da gioco).
"Mi chiesi se quello fosse stato il modo di decidere su una vocazione religiosa", ha detto.
La Ino, che oggi ha ottantadue anni, riassumendo la sua opinione ha detto: "Abbiamo lavorato per l'imperatore (la nostra generazione). Abbiamo lavorato per la Chiesa. Abbiamo lavorato per i preti. Abbiamo fatto del nostro meglio per i preti a Takamatsu. Ma adesso le cose stanno andando male. (Quelli che sono nel Cammino e quelli che non vi appartengono) stanno tutti soffrendo. Se è un bene per la nostra parrocchia che il Cammino si fermi, non sarebbe ora che il Cammino termini davvero?"
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Un breve commento all'articolo sopra citato.
I neocatecumenali hanno creato in tutto il mondo gli stessi problemi. Anche in Giappone, infatti:
- invadono le parrocchie e le "neocatecumenalizzano", sprezzanti della tradizione e degli usi locali (cambiano gli arredi sacri, risistemano tutto alla maniera di Kiko, cancellano via tutto ciò che non è neocatecumenale)
- cooptano i parrocchiani anziché attivarsi per convertire altre persone (ancora una volta viene demitizzata la loro vantata implantatio ecclesiae e sbugiardati i loro slogan sui leggendari "fratelli convertiti dall'ateismo"): non si preoccupano minimamente dei non credenti, "non aumentano i battesimi"
- vengono visti dagli altri fedeli come un corpo sostanzialmente estraneo, come dei parassiti, ed i loro migliori esponenti vivono proprio da parassiti ("hanno un sacco di figli, ma non cercano lavoro..." queste persone avranno veramente dato via tutti i loro beni?)
- raccolgono enormi quantità di soldi con ricatti morali: ("voi coniugi Ino non dovete più venire qui"), per di più con grossi sprechi di denaro per le "convivenze" in albergo (trascurando anche in questo caso la libertà dei singoli ed il più elementare buonsenso)
- lo spreco è anche del tempo, a scapito dei doveri degli sposati: tra liturgie, incontri e preparazioni, se ne vanno "parecchie serate alla settimana", poco importa che siano i figli a farne le spese (bambini che non possono stare con i genitori);
- fanno attività nella massima segretezza, come una setta chiusa al mondo esterno: è impossibile avere con almeno uno di loro una conversazione sincera, senza slogan preconfezionati ma "cuore a cuore"; per di più le loro abitudini bislacche (come i funerali chiassosi accompagnati dalle chitarre, che è davvero gravissimo per la mentalità giapponese) li fa apparire come "una di quelle sette, di quelle nuove religioni";
- tutto questo è confermato anche da chi pur avendo lasciato il Cammino, non ne ha conservata un'opinione particolarmente critica; osserviamo anche che la signora ottantaduenne ha però qualificato come "Spirito" l'eccitazione collettiva delle liturgie neocatecumenali, confermando involontariamente il pessimo fondo dottrinale del Cammino. Perciò non tragga in inganno quel "trarre ispirazione" nel titolo dell'articolo.
Uriel, perchè hai scritto il messaggio 26 luglio, 2008 15:44? Me lo chiedo davvero.
RispondiEliminaMi sembra abbastanza strano, da una persona con la tua levatura spirituale. Mi ha abbastanza stupito! Ma l'hai scritto davvero tu?
Ma come? Conosciamo tutti la struttura ed il metodo degli scrutini, e tu fai un affermazione come quella che hai scritto? Che noi ci azzardiamo a "scrutare il cuore dei fratelli" in modo "miserevole"? Ma dico, scherziamo o cosa?
La domanda sulla responsabilità individuale è più che legittima, ed il fatto che io abbia fatto il Cammino per 5 anni e tu per 12 non esime dal porsela! Come dice giustamente Mic, porsi questa domanda è proprio in vista dello sperato bene di tutti!
Si riesce a curare, quando si conosce bene il malanno! Non certo mettendo la polvere sotto il tappeto, invece che pulirla INSIEME.
La struttura della Catechesi del CNC è INNEGABILMENTE impiantata su Tecniche di Comunicazione Psicologiste.
Lo "Scrutinio" è un esame pubblico di Coscienza operato da uomini auto-nominati "esaminatori esterni della coscienza individuale", che di fatto si trasforma pericolosamente in "coscienza di gruppo"!
Questo è un fatto. E questo è un MALE! Un MALE OGGETTIVO! Punto! Che poi lo "scrutamento pubblico" possa ingenerare anche fatti oggettivamente positivi (come la sospensione delle droghe, del bere, del fumare, del sesso senza freni, ecc), NON SIGNIFICA ASSOLUTAMENTE NULLA! Se si ottiene un Bene, anche Oggettivo, per mezzo di una MALE MORALE e di una sovversione del Vangelo, tutto è VANO! E su questo ci puoi giurare!
Il metodo di "interazione" con l' "associato", da parte del catechista, ha una forma di palese pressione picologico-morale.
Le immagini che si usano (veterotestamentarie, raramente prese dal NT. Quando si tratta di "sapventare"), hanno una valenza pedagogico-oppressiva della Coscienza.
E la "coercizione" avviene in modo inconsapevole per il clima religioso e per l'uso dosato del SENSO DI COLPA. Il quale è bene che ci sia quando è PRESIDIO DELLA COSCIENZA ma è MALE, MALISSIMO, che venga agitato come una mannaia da ESTERNI SCRUTATORI! E' MALE, perchè questa "arma" è pericolosa! Basta POCHISSIMO per far SCHIACCIARE le persone! Addirittura farle DISPERARE, o peggio farle cadere nel convincimento di non VALERE NULLA!
Questo è un rischio che imporrebbe di EVITARE IL METODO. Perchè NON SI PUO' CORRERE, a causa della sua pericolosità!
Nessuno, ripeto NESSUNO, può eseguire Scrutinamenti simili a quelli compiuti nelle varie tappe del CNC, e spesso (senza la consapevolezza degli associati) nella vita "ordinaria" della Comunità!
Il Luogo della Coscienza è il SACRARIO dove l'Uomo incontra Dio FACCIA A FACCIA! E il luogo del "ritorno in sè", e della consapevolezza! E' il Luogo dove un Uomo Esercita la sua Responsabilità individuale e dove SE LA ASSUME DIRETTAMENTE!
Questo Luogo è basato su un presidio INTOCCABILE da mano UMANA! Solo la grandezza di un Sacramento, quello della Riconciliazione, che infatti è dato dal "dito di Dio" (!), poteva "entrare" in questo Luogo!
E solo la Grazia Santificante, di cui noi Uomini NON DISPONIAMO A PIACIMENTO E DI CUI NON SIAMO DETENTORI, poteva e può dare ciò che l'Uomo da solo non può: il Riscatto! E da questo il vero "BUTTARE L'UOMO VECCHIO"! Che, invece, per il CNC è il momento dello Scrutinio! Così si assegna allo Scrutinio una valenza Sacramentale che non ha, affrontando Dio!
Solo per questo fatto drammatico e preoccupante, il CNC dovrebbe essere ri-pensato, sospeso. Fosse pure la quantessenza della Cattolicità e si basasse sul Catechismo Maggiore!
NON E' POSSIBILE operare la "conversione" con MANI UMANE! Non è possibile MANIPLARE le coscienze! Non è POSSIBILE ENTRARE NEL LUOGO SACRO! Non è possibile USARE VIOLENZA per OTTENERE QUALCOSA!
E il drammatico riscontro di ciò che avviene durante questi momenti "forti" degli associati, lo abbiamo avuto anche con la "Performance" di Kiko nel dopo-Loreto.
Quindi, non è frutto di menti farneticanti! Basta andare a rileggere, rivedere o riascoltare il "brano" di catechesi che ha pronunciato mentre ORDINAVA agli astanti di RISPONDERE alla chiamata del "signore"!
E' una frase che non mi lascia più per quanto è abominevole e per quanto è grave: "aspetti che tua madre muoia di cancro"?
QUESTE FRASI SONO UN ABOMINIO! E ne puoi stare certo!
"Io sto alla porta e Busso", Dice il Signore!!!! Capisci? Il Signore Bussa...E questi SFONDANO!
Queste frasi, non la nostra perplessità, determinano l'abbattimento di ciò che di più sacro ha la persona, per concludere l'abbattimento del Sacro (Fede e Litrugia)!
E' INNEGABILE che l' "habitat" che si crea in CNC, orienti (anzi DISorienti) l'associato a farsi assorbire TUTTO INTERO in un constesto di coscienza collettiva!
E questo lo dico con preoccupazione e dolore! Non certo per fare cose "miserevoli"! Le quali cose, forse, vedo fatte da chi per forzare l'emotività e il senso di colpa degli astanti, MINACCIA DI CANCRO I CONGIUNTI!
QUESTO, URIEL, E' MISEREVOLE!
Caro Mic, osservo che non c`è più nessun messaggio nc, devo dedurre che non ne ricevi più o che non ve ne sono di pertinenti o che hai deciso di escluderli definitivamente dal blog ?
RispondiEliminai messaggi ossessivi di disturbo (cattolico e Alessandra sono continuati per tre giorni e poi, visto che non venivano inseriti, sono spariti, almeno finora.
Alcuni altri sono stati esclusi perché non rispondevano, ma erano la solita zuppa.
E' la dimostrazione matematica che con loro il dialogo è impossibile: o devono inserire QUELLO CHE VOGLIONO che risulta sempre strumentale e mai collaborativo nel senso di confutare le nostre affermazioni con elementi razionali e documentati, o tacciono, evidentemente
DELIRIO!!! L'ineffabile Caredda colpisce ancora!
RispondiEliminaSul neocatecumenalissimo rinato Korazym.Org ecco il tronfio trionfo neocafonale: Cammino Neocatecumenale, una vittoria 44 anni dopo. Si riparte con gli Statuti approvati
Anche Caredda festeggia la vittoria del Cammino contro la Chiesa Cattolica!
Sentite cosa dice: nel 1964 la Spagna batte i cattivissimi comunisti sovietici (per due goal a uno)... nel 1968 l'Italia batte i cattivissimi comunisti jugoslavi (per due goal a zero)...
...e nel 2008 il Cammino batte la cattivissima Chiesa Cattolica non a suon di pallonate, ma a suon di Statuti!
Infatti a Kiko e Carmen "accusati di eresia e sacrilegio - non è arrivata però la scomunica, ma l'ok definitivo agli Statuti".
Nel suo delirio neocafonale, Caredda ci invita a gioire con lui per questa "vittoria" del Cammino!
Il Cammino Neocatecumenale ha battuto la Chiesa Cattolica, ed invece delle meritate conseguenze per le eresie ed i sacrilegi ha ora "l'OK definitivo agli Statuti".
Caredda è talmente ebbro di entusiasmo che già dimentica le recenti, numerose e pesanti figuracce che ha fatto a causa del "dicono gli iniziatori", e pertanto già annuncia "un altro passaggio epocale, quello della pubblicazione delle catechesi di Kiko e Carmen (c'è l'ok della Congregazione per la Dottrina della fede e c'è la volontà del papa, dicono gli iniziatori)."
Caro ineffabile Caredda... ti lascerei volentieri un commento sul tuo neocatecumenalissimo sito (che ancor prima di aprire, aveva già preparato la sezione sul Cammino Neocatecumenale). Ma temo seriamente di non trovarti disposto a ragionare: i tuoi supercatechisti ti avranno già preparato l'elenco delle risposte preconfezionate e degli slogan propagandistici da tirare fuori in ogni occasione.
Caro ineffabile Caredda... sei veramente un mito, perché ci fai conoscere ancora una volta quale è l'aria che tira negli ambienti neocatecumenali.
Grazie a te sappiamo che nel Cammino si festeggia la vittoria contro la cattivissima Chiesa Cattolica.
Neppure chi tra noi pensava più a male, era stato così drastico ed esplicito.
Sono convinta che i metodi usati nel Cn, come gli scrutini, sono delle gravissime violazioni dell`intimità della coscienza individuale.
RispondiEliminaNon per averli subiti, come tanti che scrivono qui o leggono questo blog, ma per avere letto tante, troppe testimonianze che vanno nello stesso senso, da parte di persone che non si conoscevano fra di loro, e anche per semplice ammissione dei catechisti stessi, che ammettono che può esserci fra di loro chi fa dello zelo o chi commette degli errori.
Il rischio, ripeto, gravissimo, è inerente al metodo.
Ed io ancora una volta mi domando, i vescovi, i cardinali, che appoggiano il Cn, e sono purtroppo numerosi, conoscono questi metodi ?
Il cardinal Rylko di sicuro li conosce.
Ne conosce, i danni causati alle persone, alle famiglie, eppure li ha ignorati.
Posso facilmente immaginare il dolore provocato ai tanti che hanno testimoniato al PCL e alle differenti Congregazioni la loro sofferenza, sofferenza che non è stata accolta, tenuta in conto.
E quante devono essere state le lettere scritte direttamente al Santo Padre. Ha potuto leggerle?
Il card. Rylko ha lodato la prassi catechetica e liturgica del CN, lo ha scritto pur conoscendone perfettamente il contenuto, ha fatto di queste prassi uno strumento di formazione e iniziazione cattolica.
Ne deduco che per il PCL, uno strumento cattolico che non forma alla Sacra Liturgia della Chiesa cattolica E aggredisce l`intimità delle coscienze è un buon strumento.
Kiko Arguello durante la Conferenza stampa il 13 giugno:
RispondiElimina“La lettera di Arinze, che concedeva le monizioni, le risonanze e lo scambio della pace, ma chiedeva di uniformarsi alla Comunione prevista dai libri liturgici – era per noi una vera catastrofe, dal momento che fare la comunione come tutti, senza le due specie e con le ostie, e in processione verso l’altare, significava annullare ogni segno della catechesi che si stava facendo, come pure annullare le concessioni ricevute da Giovanni Paolo II. Ci dicemmo: Signore siamo persi! – continua Kiko ricordando il momento della lettera di Arinze – Signore, qui finisce tutto!”. .
Arguello dice che FARE LA COMUNIONE COME TUTTI sarebbe una CATASTROFE,vorrebbe dire annullare le le catechesi del Cn !!!
Non ho parole, e questo è lo strumento di iniziazione e formazione cattolica riconosciuto e incoraggiato dal PCL.
Cara Emma
RispondiEliminaeppoi ci tocca sentire
da tutti i NC che sono ubbidienti qui.
Quante menzogne (consapevoli a questo punto)
hanno inoltrato Alessandra et co. ?
Non e' piu' possibile negare queste menzogne e' lo stesso Kiko a dirlo
che non aveva nessuna intenzione di
obbedire al Papa fin dall'inizio
e che ha messo in atto tutti i giochi politici necessari per non farlo (esattamente come andiamo dicendo qui)
Altro che storie!
Il fatto che dica che e' ora il Papa
a doversela vedere con Arinze mi
sembra lo sberleffo finale.....
Insomma piccoli e bassi giochi di potere
RispondiEliminaconditi di molta ipocrisia.
Questo e' il Cammino di conversione neocatecumenale.
Ripenso a tutti i nc che hanno preteso che il loro rito non era differente da quello della Chiesa, anzi per taluni era lo stesso.
RispondiEliminaIo ho occhi per leggere e leggo che il modo di comunicarsi di tutti i cattolici sarebbe per il cammino una catastrofe per le loro catechesi...che cosa ne deduco?
Che le catechesi nc sono differenti, che si fanno attraverso un rito differente e conducono ad un rito differente di quello di tutti i cattolici.
Perchè dirci che la Sacra Liturgia è la fonte e il culmine della nostra fede cattolica, e lo è veramente, se nel contempo il PCL approva e legittima il Cn come strumento di formazione e con il Cn legittima il rito creato dal suo iniziatore?
Vado più lontano, era della competenza di un pontificio consiglio per i laici di approvare uno statuto che contiene l`art.13 sull`Eucaristia celebrata nelle comunità nc ?
Ha detto bene Caredda, il 14 giugno scorso "è andata in scena" la conferenza stampa di Arguello,Carmen e Pezzi per la "presentazione" irridente dello statuto appena approvato da Rylko.
RispondiElimina"Arguello dice che FARE LA COMUNIONE COME TUTTI sarebbe una CATASTROFE,vorrebbe dire annullare le le catechesi del Cn !!!"
RispondiEliminaAssolutamente no... fare come tutti vale a dire annullare tutto il Cammino e non solo le catechesi.
Non avrebbe motivo di esistere senza quelle pratiche.
Vado più lontano, era della competenza di un pontificio consiglio per i laici di approvare uno statuto che contiene l`art.13 sull`Eucaristia celebrata nelle comunità nc ?
RispondiEliminail contenzioso dovrebbe essere aperto... ma per Kiko già risolto:
"se la vedranno il Papa e Arinze!"
Hai ragione Felice, Arguello ha detto : QUI FINISCE TUTTO !
RispondiEliminaSenza il suo rito da lui inventato, il cammino è finito, fare la Comunione come "tutti" è la fine del cammino, c`è bisogno di altro per mostrare che il Cn è una chiesa parallela ?
Eppure nessuno dice nulla !
Arguello può dire e fare ciò che vuole, il silenzio è di rigore!
Anzi facendo pressione, grazie ai suoi amici in Curia, riesce ad imporre il suo rito con un compromesso, secondo me vergognoso, perchè porta sull`essenza della nostra fede la Sacra Liturgia.
Korazym parla, come se fosse una cosa naturale, di prova di forza, fra Arguello e le Congreazioni.
Da quando in qua un LAICO, può obbligare le Congregazioni a scendere ad un compromesso sulla Liturgia ?
La risposta dovrebbe essere, non è possibile, non succederà mai, eppure è successo.
Eppure nessuno si è mosso e si muove.
Anzi ho come l`impressione che vige una specie di "omertà", come se fosse meglio non immischiarsi in questa storia, come se fosse meglio tacere.
Perchè?
E si,se la vedranno il Papa e Arinze,perchè,secondo Kiko, il Cammino Neocatecumenale,dopo aver ormai ottenuto il lasciapassare romano per la propria autonomia, è al di fuori della mischia.
RispondiEliminaPerdonatemi il pessimismo,ma se la Chiesa nel concedere lo statuto al Cammino ha pensato di portarlo nell'alveo della legalità,si è sbagliata di grosso:è stato di fatto un lasciapassare magniloquente per la creazione conclamata di una nuova chiesa all'interno della Chiesa.
L'analisi dei fatti del Giappone,attentamente e obiettivamente tracciata da Tripudio in questa stessa pagina, malgrado il silenzio di piombo sceso su di essi, ci dice apertamente l'entità dello SCANDALO cui tutti abbiamo assistito e assistiamo inermi .
RispondiEliminaSi silenzio di chi dovrebbe parlare.
RispondiEliminaE chi parla lo fa in modo entusiasta mostrando in maniera appena velata le proprie simpatie per il Cn.
Silenzio dei vaticanisti, a parte Magister, con un articolo soft sul suo sito, salvo la foto che lo illustra che parla meglio di tanti discorsi, interessante il braccio di Arguello che sostiene quello di Rylko che sorride fiero mostrando lo Statuto, mi vien da dire il suo statuto.
Avvenire, pubblica un articolo, nel quale si dice che il direttorio catechetico è approvato! Falso.
La Radio Vaticana, le cui simpatie per il cammino non sono più un segreto, moltiplica i suoi articoli enfatici sul cammino, l`ultimo in data quello della riunione nc a Sydney con Arguello.
Korazym....
Chi informa i cattolici ?
Chi dà un`informazione oggettiva, descrittiva di ciò che è il cammino?
O si tace, o si enfatizza, o si lascia fare lavandosi le mani.
E si,se la vedranno il Papa e Arinze,perchè,secondo Kiko, il Cammino Neocatecumenale,dopo aver ormai ottenuto il lasciapassare romano per la propria autonomia, è al di fuori della mischia.
RispondiEliminaPerdonatemi il pessimismo,ma se la Chiesa nel concedere lo statuto al Cammino ha pensato di portarlo nell'alveo della legalità,si è sbagliata di grosso:è stato di fatto un lasciapassare magniloquente per la creazione conclamata di una nuova chiesa all'interno della Chiesa.
El Camino Neocatecumenal tiene como propósito principal destruir tu autoestima?
RispondiEliminaEs una pregunta que me he hecho durante un largo de tiempo de vida “en comunidad”, he aquí algunos hechos que nos pueden ayudar a resolver esta interrogante, tratare de expresarlos de la manera más imparcial posible:
“TODO LO QUE HACES ESTA MAL”. Desde el inicio de la vida en comunidad, los catequistas utilizan con frecuencia frases como: “De nosotros solo viene el pecado, y todo lo que hacemos por nosotros mismos es malo”; “Acepta la basura que eres o que llevas por dentro”. Claramente es un recurso muy bajo que utilizan para un obtener un resultado concreto. Veamos, logrando que una persona se sienta mal consigo misma se consigue que esta sea fácilmente manipulable; en el “camino” haciendo que un individuo se sienta una basura es fácil introducirle una doctrina que es aparentemente buena, personalmente lo que enseñan es una falacia salida de la mente enferma de un pintorcillo.
“NO ERES BUENO PARA NADA”. Otra de las frases favoritas de los “catequistas” es: “Si alguien te dice que eres bueno para algo no lo escuches, solo el demonio te dirá que eres bueno”. Pero si has fallado en algo te lo echan en cara desde el cura hasta el último “hermano” de la comunidad. Veamos un ejemplo: Yo fui cantor en la comunidad cuando empecé lo hacía muy mal y recibí tantas llamadas de atención que realmente me sentí mal conmigo mismo; en la última etapa de camino que tuve, cantaba muy bien, y una hermana nueva se acercó para felicitarme y uno de los catequistas le dio la regañada más cruel que presencié en mi vida. Vaya, vaya, vaya. Déjenme informar que si bien parte de la humildad es no vanagloriarse, otra parte de la misma es no despreciarse, pero que van a saber estos si se la pasan haciendo creer a la gente que son la basura más asquerosa del mundo.
“SÓLO LA COMUNIDAD ESTA BIEN”. Gran parte de las catequesis y del tiempo que se pierde en esta secta es para escuchar que si te sales vas a ser un desgraciado, un “pagano”, que si no estas con ellos estás contra Jesucristo. Es más si tratas con personas que no están en el camino tienes que tratar de introducirlas a la secta o dejarlas, y mucha atención no sirve si la persona en cuestión es católica, si no es del camino es del demonio. En un sentido más imparcial podemos decir que la Iglesia nos abre muchas puertas para ser cristianos, para los que están pensando en salirse, tomen muy en cuenta que si bien el camino el camino es aceptado por la iglesia (aún no se por qué), no es el la única forma de ser cristiano como ellos quieren hacer ver.
Se que se podrían decir muchas otras cosas pero estas son las más relevantes.
Para los que están pensando en entrar tomen en cuenta la experiencia que tenemos muchas personas, les sugiero que pongan en una balanza todo lo bueno que pueda decirse del “camino” y todo lo que malo que muchas personas pudimos ver, sentir y sufrir.
Un saludo a todos
Chi potrebbe tradurre il messaggio di Pedro ?
RispondiEliminaUn certo "chepalleragazzi" dice:
RispondiEliminae dopo mesi vi ritrovo sempre con gli stessi kilometrici argomenti pieni di.nulla...
ed il Papa ci ha approvato....
qualsiasi cosa diciate...noi a sydney stavamo presenti.e voi qui a vomitare giudizi contro la Chiesa...auguri ragazzi...e complimenti per il VUOTO ABISSALE DEI VOSTRI CERVELLI...SPECIALMENTE STEFANO....CIAO DA SYDNEY....DOVE VOI NON ERAVATE!!!!
l'ho copiato e incollato anziché lasciarlo passare, perché si sarebbe 'perso' nei post precedenti, dato che mi era sfuggito tra i messaggi preenti sulla casella
Insgenamenti sulla Messa = "pieni di nulla"... e la solita tiritera
a dimostrazione della totale mancanza di argomenti e a riprova della necessità della moderazione.
Da notare che i 'big' non intervengono più (almeno fino adesso)... i censuratori per eccellenza (riguardo alle comunicazioni al loro interno) non accettano la nostra censura!!!
Se davvero ci facessero pervenire veri elementi di dialogo, anche contestatore ma con argomenti, non ci sogneremmo mai di censurarli
Ringrazio Pedro, che spero continui a leggerci
RispondiEliminaHo compreso il senso, che è legato mi sembra anche al discorso sulla "responsabilità individuale", dato che mette in risalto come il cammino distrugge la personalità attraverso: "Tutto ciò che fai è male", "Non vali niente", "Solo la Comunità è bene" ma non sono in grado di tradurre per intero
Sofia, posso chiederti la cortesia di inviarmi la tua mail?
RispondiEliminaChi avrebbe potuto immaginare uno strumento di formazione e iniziazione cattolica, il cui creatore, un laico, dicesse che il modo di Comunicarsi nella Chiesa cattolica, sarebbe la fine del suo strumento?
RispondiEliminaChi avrebbe potuto immaginare che la Chiesa cattolica stessa attraverso il PCL, attribuisca a questo cammino che rifiuta il modo cattolico di Comunicarsi, uno Statuto e lo legittimi come strumento di formazione cattolica ?
Chi avrebbe potuto immaginare che la volontà del Papa, espressa dal cardinal Arinze, sarebbe stata totalmente ignorata, con la complicità di vari vescovi e cardinali ?
E potrei continuare così ancora a lungo, eppure quello che era difficilmente immaginabile è avvenuto, con un colpo di forza del quale vedremo nel futuro le conseguenze per la nostra Chiesa.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPedro said:
RispondiEliminaIl CN ha come proposito principale quello di distruggere la tua autostima?
E' una domanda che mi sono fatto durante un lungo periodo di vita in comunita',
ho qui alcuni fatti che ci possono aiutare a risolvere questa questione,
tentando di affrontarli nella maniera piu' imparziale possibile:
1)Tutto quello che fai e' male.
Dall'inzio della vita in comunita'
i catechisti utilizzano con frequenza
frasi come: "Da noi viene solo il peccato e tutto quello che facciamo
per noi stessi e' male"
"Accetta la schifezza che sei o che
porti dentro"
Chiaramente e' una tattica molto bassa
che utilizzano per ottenere un risultato
concreto.
Vediamo,
ottenendo che una persona si senta male
con se stessa si consegue che essa diviene facilmente manipolabile.
durante il Cammino se l'individuo si sente una schifezza e' facile introdurlo
a una dottrina che e' apparentemente buona
ma personalmente quello che insegnano
e' una frode prodotta della
mente inferma di un pintorcillo (non c'e' bisogno di tradurre,ndr).
2)Non sei buono a nulla.
UN'altra delle frasi favorite dai catechisti e' "Se qualcuno ti dice che sei buono in qualcosa non lo ascoltare
solo il demonio ti dira' che sei buono"
Pero' se hai peccato in qualcosa
te lo dicono in faccia di fronte a tutti dal prete fino all'ultimo fratello di comunita. Vediamo un esempio
Io ero cantore nella comunita', quando
cominciai lo facevo molto male e ricevevo tanti rilievi e attenzione che realmente stavo male con me stesso
verso l'ultimo migliorai e una sorella
nuova addirittura mi fece i complimenti
ma uno dei catechisti le disse
di andar via.
Lasciatemi dire che sebbene sia' parte
dell'essere umili non vantarsi, un'altro
aspetto e' non disprezzarsi
pero' questi qui fanno credere
a tutti di essere un rifiuto del mondo.
3)Solo in Comunita' sta il bene.
Gran parte del tempo trascorso in questa setta e' per inculcarti che se te ne vai diverrai un pagano e un disgraziato
se sei contro di loro sei contro Gesu' Cristo (ndr: Questo e' uno dei ricatti psicologici. come questa testimonianza conferma, universalmente applicati nel Cammino NC, e dagli effetti devastanti per chi esce, indizio concretissimo e innegabile di manipolazione mentale nel CN, ndr)
In piu' se tratti con persone del CN
devi tentare di introdurle al CN
e non importa che siano cattoliche
perche' se non sei del CN
sei del demonio.
In modo più imparziale possiamo dire che la chiesa apre molte porte a noi per essere cristiani, per cui anche se ora il CN è accettato dalla chiesa (non ancora chiaro in che modo), non è l'unico modo per essere cristiani come desiderano fare credere (benche' a parole dichiarino spesso il contrario mentre ai membri con le loro tecniche di manipolazione, inculcano proprio questo ndr.).
Un saluto a tutti
Trovo l'ultima analisi di Gherardo sull'autostima dei fratelli che frequentano il cammino oggettivamente inesatta e macchiettistica. Se è vero che, specie all'inizio, si ha una perdita della falsa autostima di se stessi è vero anche che col tempo, grazie soprattutto al vedere la pazienza di Dio verso di noi, nasce quella che S. Paolo chiama la giusta valutazione di se stessi che, in poche parole, consiste in questo pensiero: " se io sono degno dell'amore che Cristo mi ha mostrato dando se stesso per me, che ragione ho a disprezzarmi?".
RispondiEliminaConcludo perciò questo post con una dedica gherardesca:
"A me stesso, con ammirazione".
Saluti e non moderatevi troppo.
Grazie Gherardo!
RispondiEliminaLeggendo Pedro, ricordandomi altre testimonianze io mi interogo sui giovani membri del Cn.
Stamattina, aspettando l`Angelus con il Papa, ho messo un istante "A sua immagine", c`era una giornalista che intervistava dei giovani Italiani a Sydney, inevitabilmente c`erano dei giovani nc, con i loro inevitabili striscioni con l`icona di Arguello .
Quei giovani sembravano entusiasti, probabilmente hanno conosciuto solo il cammino, sono nati e cresciuti con il cammino, della Liturgia della Chiesa non conoscono nulla, conoscono solo il rito nc e le catechesi di Arguello con la sua particolare lettura della Sacra Scrittura.
Ma come si costruisce una personalità, tenendo conto di tutto quello che sappiamo e che anche Pedro ha testimoniato ?
Come è rispettata nel Cn l`individualità del bambino, dell`adolescente, la formazione della sua personalità, a partire da che momento è sottoposto pure lui a quei metodi propri al cammino di intromissione nell`intimità della coscienza ?
Come può formarsi l`autostima, la coscienza di sè, la fiducia in sè, la responsabilità personale, se tutto passa attraverso il filtro del cammino ?
Si forma senza dubbio il sentimento di appartenenza al Cn, una forma di identità di gruppo, ma la propria individualità ?
Trovo l'ultima analisi di Gherardo sull'autostima dei fratelli che frequentano il cammino oggettivamente inesatta e macchiettistica.
RispondiEliminanon è un'alisi macchiettisticsa di Gherardo, quella che ha letto, Sig. Veneranda, ma la 'testimonianza' di un lettore spagnolo tradotta da Gherardo, che troverà nell'originale qualche post sopra...
Guarda caso, la testimonianza esprime sensazioni e valutazioni, nonché 'frasi' testuali dei catechisti che sono un classico del cammino; per cui sono propenso a ritenere più valide le considerazioni di Emma, già da noi peraltro espresse in diverse occasioni.
La sua citazione di Paolo è più che giusta, ma a cosa serve, se poi nel suo contesto la prassi è quella che è?
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RispondiEliminaAnche l'illustre Veneranda
RispondiEliminaogni tanto toppa
alla grande.
Veneranda, moderi l'erccessiva stima che ha di sè!.
RispondiEliminaLei parla di "insana autostima " iniziale dei malcapitati che capitano nelle vostre presunte comunità.
E chi può accertare se essa è insana? Forse il primo scalzacani travestito da catechista che si arroga il diritto di farlo?
Lei,mi pare, ha perso anche il senso dell'umorismo.
Ma tutti coloro che arrivano nel Cn si disprezzano?
RispondiEliminaO è il Cn che li convince con frasi come quelle descritte da Pedro:
"Da noi viene solo il peccato e tutto quello che facciamo per noi stessi e' male"
"Accetta la schifezza che sei o che
porti dentro"
Chiaro che se uno aveva anche una pur minima autostima con quelle frasi si ritroverà nudo come un verme e vulnerabile!
Prima si dice loro, non valete nulla, dovete sbarazzarvi dei vostri falsi concetti di sè per scendere alla vostra realtà di peccatori, e poi a partire da lì, tutti peccatori, si ricostruisce nel cammino e con il cammino !
È vero che la coscienza di essere amati da Cristo è la Luce che illumina il cammino di chi ha intrapreso il cammino della conoscenza di sé, mettersi sotto lo sguardo amante di Cristo è un potente aiuto, un soccorso, una mano sempre tesa che ti aiuta, ti accompagna, non ti lascia mai sola, e grazie a questa lampada si costrusice anche quella autostima di sapersi figli amati e prediletti.
Ognuno percorre queto percorso con il suo ritmo, e le sue guide, ma è un lavoro personale .
Con che diritto, con che formazione i catechisti possono trasformarsi in distruttori psicologici, chi decide che quello è un falso concetto di sè, con che mandato i catechisti e la comunità si accordano il diritto di distruggere l`autostima di un membro?
È assolutamente inconcepibile.
Il percorso che porta una persona alll`interno di sè è un lungo "lavoro" che domanda tempo, un`attenzione costante, il rispetto del ritmo e delle resistenze che si presentano.
È un lavoro individuale che si fà con una persona di fiducia e non certo svelando davanti a tutta una comunità i segreti più nascosti, l`intimità della propria coscienza, mettendosi così in vulnerabilità, è una messa a nudo assolutamente inaccettabile.
Io ho visto nel Cammino persone devastate nella loro già fragile personalità. Altro che guarigione da insane autostime.
RispondiEliminaA non pochi che già di autostima ne hanno pocail Cammino distrugge ogni barlume di coscienza di sè.
C'è una signora di circa 50 anni ancora ferreamente attaccata al Cammino,che si sottopone a 8 sedute psicoterapiche mensili da anni.
Nel suo famoso discorso del 29 giugno 2002 Paolo VI afferma
RispondiElimina"Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita. E non avvertiamo di esserne invece già noi padroni e maestri. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce"
«Crediamo in qualcosa di preternaturale venuto nel mondo proprio per turbare, per soffocare i frutti del Concilio Ecumenico, e per impedire che la Chiesa prorompesse nell’inno della gioia di aver riavuto in pienezza la coscienza di sé. Appunto per questo vorremmo essere capaci, più che mai in questo momento, di esercitare la funzione assegnata da Dio a Pietro, di confermare nella Fede i fratelli. Noi vorremmo comunicarvi questo carisma della certezza che il Signore dà a colui che lo rappresenta anche indegnamente su questa terra».
(Citazioni da Omelia di Paolo VI del 29.6.1972)
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Dunque,amici miei, mai parole furono tanto profetiche a proposito del cammino neocatecumenale.
Leggo il commento di signor veneranda e sono sbalordita.
RispondiEliminaNon lui, non signor veneranda, leggendolo, pur con i sui sofismi mi sembrava una persona di un certo spessore intellettuale.
"Se è vero che, specie all'inizio, si ha una perdita della falsa autostima di se stessi ..."
Signor veneranda non si "ha" una perdita di una "falsa" autostima, questa perdita è provocata, è imposta al neocatecumeno che è sottoposto ad un`intrusione violenta nella sua intimità.
Falsa? E chi lo decide? Il catechista ? La comunità?
Francesco, quello che scrivi non mi stupisce per niente, sono e saranno le persone più fragili psichicamente e dunque più vulnerabili, che avranno maggiore difficoltà ad uscire dal cammino.
RispondiEliminaPrto-memoria.
RispondiEliminaDice Kiko:
"catechesi:
tutti i preti sono dei tarati mentalmente, che hanno dei complessi sessuali terribili perché non sono sposati (Or, pag. 86);"
Dunque egli attribuisce la presunta tara dei preti al celibato,schierandosi cosi apertamente a favore del matrimonio dei sacerdoti.
Pensiamo a un futuro thread in tal senso.
@ Mic
RispondiEliminaCaro Mic,
sono stata assente per diversi
giorni, poi ho letto velocemente
gli ultimi eventi nel blog e le
comprensibili decisioni di attuare una moderazione, (di cui non ho capito i risvolti tecnici...): sono disposta a collaborare, perchè credo nella assoluta bontà delle finalità di questo blog, che ritengo benedetto da Dio,
pur nella piccolezza dei suoi mezzi e della sua voce (anzi proprio per questo),
raro (come pochi altri così rigoroso e perseverante)
baluardo contro il montante e roboante marasma di odio contro Gesù Cristo e la Santa Chiesa, cavalcato
dai suoi nemici interni ed esterni,
servi attivissimi dell'Avversario
primordiale, che pare astutamente
manovrare sia i mezzi di comunicazione che istituzioni e autorità responsabili
del buon governo delle anime...
Vorrei solo sapere dove
devo inviare la mia e-mail:
chiedo scusa per la mia
lentezza a capire...
(Ho letto solo stamattina
la tua richiesta, non potendo collegarmi ad internet di sera).
Parole dalle quali si dovrebbe anche
RispondiEliminaconseguentemente dedurre che Kiko
invece o ha una moglie segreta
o qualcosa di simile
oppure lui solo puo' vivere
il celibato in condizioni perfette...
Oppure ancora piu' furbescamente si dira' che solo nella comunita' neocatecumenale
RispondiEliminail presbitero puo' vivere pienamente
la condizione del celibato.
Confermando pero' quindi che il CN
non e' uno dei tanti percorsi di fede
ma "l'unico autentico", addirittura
l'unico in cui si puo' vivere pienamente il celibato da parte dei presbiteri.
Francesco, immagino che questa affermazione, come tante altre non conformi, sarà scomparsa, cancellata, svanita nel nulla, sotto l`occhio attento di chi doveva rendere le catechesi di Arguello conformi.
RispondiEliminaQuante di queste affermazioni sranno state cancellate?
Sicuramente molte, sarà facile verificare, basterà confrontare i testi approvati definitivamente con quelli che sono conosciuti.
Ma ci verrà detto che solo gli imbeciilli non cambiano d`opinione, che anche Kiko Arguello, pur ispirato dallo Spirito Santo, è in costante evoluzione e con lui le sue catechesi.
Noi possiamo chiederci dove era lo Spirito Santo quando Arguello ha detto quello che tu citi, probabilmente doveva essere distratto, guardare da un`altra parte.
Non vorrei parlare dello Spirito Santo in quei termini, ne soffro, come soffro ogni qualvolta sento o leggo Arguello e i nc, affermare che il Cn è voluto da Dio .
mi ricordano le affermazioni di un certo
RispondiEliminapolitico italiano sui giudici.
Del resto la psicologia dei due personaggi
e' molto simile.....
Gherardo il tuo commento, mi ispira un`altra domanda che è del resto una delle prime che mi sono posta a proposito del Cn.
RispondiEliminaCome è stato possibile che sia stata autorizzata la creazione dei seminari Redemptoris Mater, chi li ha autorizzati?
Allora vado su Wikipedia e leggo :
"Il primo Redemptoris Mater venne eretto a Roma nel 1988, con un decreto del Cardinal vicario Poletti. Tale evento fu registrato dall'Osservatore Romano come "la rinascita di un istituto, quello dei seminari diocesani per la formazione di presbiteri missionari, che fino agli anni '50 era abbastanza comune a molte diocesi"
Dunque quando non esisteva nessuno Statuto o mi sbaglio?
Leggo anche sul sito della parrocchia san Pietro e Paolo:
" L'esperienza ha dimostrato che l'unire alla formazione del presbitero un itinerario di iniziazione alla vita cristiana, come il Cammino Neocatecumenale, costituisce un aiuto per la maturazione psicologica, affettiva e umana dei candidati e soprattutto per unire la missione con la parrocchia."
Lascio perdere la maturazione psicologica affettiva e umana dei seminaristi, leggo la conferma che i seminaristi seguono il percorso catechetico del cammino neocatecumenale, sono sottoposti ai catechisti, obbediscono dunque nella realtà ad un LAICO.
E questi seminari sono stati creati prima che lo Statuto fose approvato.
Ancora un`anomalia che mi fa dire che il Cn è più che potente e che ha i mezzi di fare tacere anche le coscienze .
Che bisogno c`era di creare un seminario sapendo per di più che i seminaristi avrebbero seguito l`insegnamento di Arguello, celebrato il rito di Arguello?
Di quale privilegio ha goduto un laico per ottenere l`istituzione di un seminario per diffondervi le sue idee?
Solo i numeri contano?
Numeri che, peraltro,nel Cammino Neocatecumenale sono in progressiva e vistosa decrescita. Dal milione e passa di neocatecumenali vantato nel 2005 (Fonte Camina Y ven) si è passati oggi ad appena 650.000( fonte Zenith del giugno scorso).
RispondiElimina"Il primo Redemptoris Mater venne eretto a Roma nel 1988, con un decreto del Cardinal vicario Poletti. Tale evento fu registrato dall'Osservatore Romano come "la rinascita di un istituto, quello dei seminari diocesani per la formazione di presbiteri missionari, che fino agli anni '50 era abbastanza comune a molte diocesi"
RispondiEliminacredo che i numeri per l'erezione dei seminari non c'entrassero nulla.
Risulta che il card Poletti, colui che ha redatto lo statuto dei seminari, era massone...
Dal milione e passa di neocatecumenali vantato nel 2005 (Fonte Camina Y ven) si è passati oggi ad appena 650.000( fonte Zenith del giugno scorso).
RispondiEliminail "numero" non impedisce i guasti: da notizie e accorate lamentele che ricevo quasi quotidianamente risulta che in tutta la Toscana i neocat sono in grande minoranza come numero, ma i guasti maggiori derivano da sacerdoti NC messi nelle Parrocchie normali. Anche quando non creano comunità gli insegnamenti e gli atteggiamenti nelle celebrazioni sono quelli nc.
I fedeli anziani soffrono e non hanno alternative, quelli giovani cresceranno protestanti
Posso dire, per esperienza personale che in moltissime parrocchie di Roma, certo non tutte, ma credo di non sbagliare se dico la mmaggioranza, succede la stessa cosa...
Lo stesso mi segnalano dalla Sicilia
... se poi ai parroci NC aggiungiamo quelli modernisti, il quadro è davvero desolante!
RispondiEliminavi ricordo che i domenicani di Santa Maria Maggiore, alcuni mesi fa non hanno più permesso dicesse messa in basilica un sacerdote che nell'omelia aveva detto che il Signore è Misericordioso, ma è anche Giusto...
RispondiEliminainvece oggi si sente parlare spesso della Misericordia di Dio che salva tutti (Arguello docet) ma non si sente più invitare i fedeli all'impegno e alla risposta personali e quindi alla responsabilità
sono disposta a collaborare, perchè credo nella assoluta bontà delle finalità di questo blog, che ritengo benedetto da Dio,
RispondiEliminaGrazie cara Sofia,
manda pure la tua mail all'indirizzo al quale mi hai scritto. Ti invierò la mail d'invito, così potrai entrare direttamente, senza passare attraverso la moderazione
Ti aspettiamo!
"Accetta la schifezza che sei o che
RispondiEliminaporti dentro"
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Per cambiare ti devi prima conoscere. Non c'e' cambiamento senza conoscenza.
Se io sono una persona irosa, lo devo riconoscere ed accettare. Da li inizia il cambiamento.
Sui numeri del cn posso dirVi qualcosa.. tra gennaio e marzo 2008 arrivarono ordini "dall'alto" di censire tutte le comunità, quindi ogni responsabile, doveva comunicare il numero dei "fratelli" e anche dei "bambini".. (anche se ci fossero vocazioni).. oggi comprendo il perchè, si era in dirittura d'arrivo, non si potevano sparare c..te sui numeri (come sempre).. il titolo del blog è sugli insegnameti della Chiesa sull'Eucarestia, ho visto che si è finiti a parlare degli scrutini,
RispondiEliminaallora es. n°1 di come il cn obbedisce agli statuti, cioè alla Chiesa, direi a se stesso:
- su 7 parrocchie cn(nella mia città), tra luglio ed agosto, il sabato sera ne restano solo 2 "aperte" (anche il cn va in vacanza), ordini dei catechisti: di andare in queste 2 parrocchie tutti quelli che restano in città... prima riflessione, non c'è nessuna libertà... anche se parificata alla messa vespertina, quindi aperta a tutti, ma obbligatoria agli appartenenti.. (hai visto mai che andavano a messa la domenica, e qualcuno restava deviato) obbligo a chi va in ferie a cercarsi una comunità vicina.. "per non restare senza nutrimento"...
poi su come si viene "stuprati nell'anima" (credetemi non esagero) agli scrutini posso intrattenerVi quando volete, ne ho subiti 3 (2°,traditio,redditio - sempre questi termini della Chiesa antica)
..poi su come si viene "stuprati nell'anima" (credetemi non esagero) agli scrutini posso intrattenerVi quando volete, ne ho subiti 3 (2°,traditio,redditio - sempre questi termini della Chiesa antica)
RispondiElimina-----------------------------------
Nessun catechista entra la dove non vuoi che tu entri. Gli scrutini sono scritti e non si va, di solito, a braccio; quello che vuoi dire hai tempo di meditarlo.
Direi di piantarla con il "vittimismo", perche' di fare gli scrutini non lo ordina mica il medico: e' una scelta personale, individuale.
Eviterei di parlare del cn in questi termini.
Se oggi sei, siamo, fuori la prima cosa da fare e' riconciliarsi con il proprio passato. Ringraziare il Signore per quel tempo, di cui si e' servito. Le gioie (che sicuramente ci saranno state)e i piccoli e grandi dolori degli anni del cn offrirli al Signore come ringraziamento.
Se oggi hai la grazia di riscoprire il VOM, pensa che per te, come per me, sono stati assolutamente necessari gli anni di cammino.
Dimentica le cose negative e ricorda solo quelle buone.
Sarà anche questa un modo di pregare per i tuoi fratelli di comunità e per la Chiesa.
Se il Signore e' Dio della Storia, ha comunque permesso, e se Dio permette un motivo c'e', anche se il piu' delle volte non si riesce a comprendere nell'immediato.
Esatto Uriel !
RispondiEliminaE quanto può essere lungo il cammino della conoscenza di sè ! Una vera avventura, che prende, domanda tempo, pazienza, spesso coraggio, perseveranza.
Un cammino sul quale sentiamo il bisogno di essere accompagnati da una guida formata che saprà rispettare i nostri tempi, le nostre resistenze.
Certo scoprirò in me contenuti poco luminosi, prenderne coscienza domanda tempo e attenzione, accettarli, riconoscerli e desiderare trasformarli, cambiare, domanda tempo e attenzione.
La scoperta di quei contenuti che HO, e fare la differenza con chi SONO è un lungo cammino, con le sue tappe, le sue soste, i suoi ostacoli, momenti in cui sono messo a nudo, vulnerabile, non sono più quello di prima, mi sto scoprendo e cammino, cercando di rendere più leggere le valigie che mi porto addietro da tempo.
Posso aver compiuto degli atti che fanno schifo posso sentirmi in colpa, ma non per questo sono una schifezza ,
Come potere immaginare che questo delicato, paziente, lungo, importante e personalissimo viaggio interiore possa essere compiuto nei modi praticati all` interno del cammino neocatecumenale ?
Per essere precisa il mio "esatto Uriel" si riferisce a al suo commento delle 9:59 .
RispondiEliminaPosso aver compiuto degli atti che fanno schifo posso sentirmi in colpa, ma non per questo sono una schifezza ,
RispondiElimina----------------------------------
Beh, cio' che facciamo ha anche una conseguenza sul nostro modo di percepirci.
Se ho ammazzato qualcuno, e riesco ad essere cosciente delle mie azioni dirò di me che sono un'assassino.
Se ho tradito mia moglie diro' che sono un adultero e cosi via.
Assassino, adultero, ladro, sono le situazioni concrete della schifezza.
Dice Uriel
RispondiEliminaPer cambiare ti devi prima conoscere. Non c'e' cambiamento senza conoscenza.
Se io sono una persona irosa, lo devo riconoscere ed accettare. Da li inizia il cambiamento.
Su questo non si discute. Si discute sul METODO per far arrivare la Persona Umana, alla conoscenza di sè!
Il "processo" di Conoscenza reale di sè è DELICATISSIMO.
Per questo, infatti, San Pietro Papa chiedeva nella sua Lettera Apostolica presente nella Bibbia di Rendere SEMPRE Ragione della Fede. Ma che ciò fosse fatto con OGNI RIGUARDO E DELICATEZZA!
Vedersi come realmente si è, può provocare un fortissimo trauma! Perchè, appunto, CROLLA la tua personailtà così come credevi che fosse! In questo momento di CROLLO, c'è bisogno di DIO PADRE DI MISERICORDIA! Della Grazia Sacramentale, che SOSTIENE e RIALZA!
Non c'è bisogno dell' "esaminatore" esterno, che PROVOCA una reazione, dovuta anche al contesto pressante.
La reazione deve essere SPONTANEA e dovuta all' ASCOLTO della Dottrina della Fede, e della Misericordia Generosa di Dio Padre.E della sua retta Giustizia!
Reazione che MUOVE la Volontà PERSONALE VERSO la Volontà di Dio..E PREPARA a ricevere la sua Grazia Santificante. La sua Misericordia.
Il primato, caro Uriel, spetta alla GRAZIA. Il che vuol dire che ogni atto, ogni atto RESPONSABILE e DECISO, consapevole, tende e prepara alla ricezione della Grazia che, SOLA, RISCATTA!
Il Riscatto si ha dalla Grazia di Dio! Non è possibile PROVOCARE riscatti da mano umana! Questa pretesa riporta l'orologio della storia indietro all'osservanza della c.d. "purità legale", per mezzo della quale gli Ebrei credevano si potesse ottenere la salvezza. Poichè non SAPEVANO e non AVEVANO altro.
La "purità legale", invece, prefigurava il Cristo. Prefigurava la Legge della Grazia.
Lo Scrutinio NON HA il potere di riscattare. Dargli artificiosamente questo "potere" fa solo male a chi è scrutinato e genera un affronto a Dio. Cha ha stabilito LA LEGGE DELLA GRAZIA.
Ti cito questa sintesi finale del capitolo del CCC inerente la Coscienza:
"1795 “La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 16].
1796 La coscienza morale è un giudizio della ragione, con il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto.
1797 Per l'uomo che ha commesso il male, la sentenza della propria coscienza rimane un pegno di conversione e di speranza.
1798 Una coscienza ben formata è retta e veritiera. Formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore. Ciascuno deve valersi dei mezzi atti a formare la propria coscienza.
1799 Messa di fronte ad una scelta morale, la coscienza può dare sia un retto giudizio in accordo con la ragione e con la legge divina, sia, all'opposto, un giudizio erroneo che se ne discosta.
1800 L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza.
1801 La coscienza morale può rimanere nell'ignoranza o dare giudizi erronei. Tali ignoranze e tali errori non sempre sono esenti da colpevolezza.
1802 La Parola di Dio è una luce sui nostri passi. La dobbiamo assimilare nella fede e nella preghiera e mettere in pratica. In tal modo si forma la coscienza morale."
La Coscienza Cattolica si forma, quindi (è scritto nell' approfondimento degli articoli del CCC) mediante la Fede,la Preghiera, quindi i Sacramenti.
Lo Spirito Santo Dio, che agisce nella Chiesa e per la Chiesa, dà mezzi precisi per la formazione della Coscienza. Affinchè Essa sia allenata ad Ascoltarne i "gemiti", e a riconoscere il peccato!
Insomma, il SACRARIO dell'Uomo, dove Egli si trova SOLO (sottolineo SOLO) con Dio, davanti a se stesso, è un terreno ASSOLUTAMENTE DELICATO e inviolabile! Sia a fin di bene che a fin di male!
Per cui, la SCELTA spetta al Discepolo. Non può esservi forzato da NULLA e da NESSUNO. Da nessun contesto e da nessuna catechesi.
Infatti, secondo il nostro Primo Papa, la Catechesi e la Testimonianza hanno lo scopo di "riattivare" la Coscienza personale in modo che Essa si muova da SOLA! E' l'Ascolto e ma Meditazione della Parola del Signore, della Dottrina, che può stimolare (NELLA LIBERTA'), la "conversione" dell'Uomo.
Dice Uriel
RispondiEliminaDirei di piantarla con il "vittimismo", perche' di fare gli scrutini non lo ordina mica il medico: e' una scelta personale, individuale.
Come?
E' una scelta AUTOMATICA. Non ce ne sono altre.
C'è lo scrutinio? SI VA ALLO SCRUTINIO PERCHE' COSI' DICONO I CATECHISTI. Dopo aver fatto precedere lunghe catechesi sul "treno che passa una volta sola. Se lo perdi NON PASSA PIU'"!
Uriel, possibile che la concretezza di questa situazione per te è vittimismo?
E poi: la si porta all'attenzione perchè NON ABBIA A RIPETERSI CON NESSUN ALTRO. E non perchè "non siamo riconciliati con la nostra storia".
Anche io sono convinto che nel CNC c'è una parte di Bene. E che ho avuto cose Buone anche in quel periodo. Se non fossi stato NC, non conoscerei il VOM.
Ma tutto questo NON PUO' far guardare la situazione SORPASSANDOLA. Così, rimarrà tutto come è. E tanti nostri fratelli, che lo sono esattamente come i NC e non sono di meno(!), non potranno essere in condizione di SCEGLIERE! Cosa invece fondamentale per la Coscienza umana LIBERA!
Come non siamo stati in condizioni di SCEGLIERE NOI, quando entrammi in CNC SENZA SAPERLO!
L'espressione "stupratore d'anime"
RispondiEliminal'avevo adoperata su questo blog
qualche anno fa ormai, vedo
pero' che viene spontaneo usarla
a molti che hanno vissuto l'esperienza NC
Caro Uriel e' facile dire di piantarla col "vittismo"
RispondiEliminaQui si parla di veri abusi psicologici che hanno ripercussioni
non meno serie di quelli fisici.
Quanto al fatto che gli scrutini
non li prescrive il medico
piacerebbe che la stessa opinione
venisse inoltrata a chi gli da' tanto
di approvazione ecclesiastica.
A meno che non dobbiamo aspettarci
che i medici debbano cominciare
a sconsigliare
di andare in Chiesa. :)
Poi pero' non si puo' dare sempre la colpa al mondo secolarizzato...
L'altro grande problema della Catechesi del CNC è il suo essere un MONOLITE! Non c'è adattamento ed elasticità!
RispondiEliminaDavanti ad una folla di stupratori, si dovrà usare um certo metodo. Davanti ad una folla di ladri PER FAME E SETE, se ne dovrà utilizzare un altro.
Un altro ancora davanti ad una folla di assassini recidivi.
Una altro ancora davanti ad una folla di assassini pentiti!
E' chiaro?
RispondiEliminauriel said:
RispondiElimina"Assassino, adultero, ladro, sono le situazioni concrete della schifezza."
E se non hai fatto nessuno dei peccati
sopra allora non sei veramente convertito
non hai frutti di conversione da mostrare
sei un falso ed un ipocrita
e ti devi ancora convertire.
Bocciato.
Ripassa con qualche frutto piu' concreto..
Caro Uriel, non voglio entrare in polemica con Te, ma ti assicuro che non sono abituato a fare vittimismo, e Ti ringrazio per i buoni suggerimenti che mi dai..
RispondiEliminaforse Gherardo è più bravo di me sugli aspetti psicologici.. ma se mi mandi la Tua e-mail.. Ti racconto la mia esperienza.. 14 anni.. sai non è facile..
mi ricordo una frase tipica dei catechisti quando volevano "addomesticare" un "fratello" o una coppia.. : "vi daremo una medicina".. (es.:un altra comunità, un tempo fermi, un "viaggio di nozze", andarsi di nuovo ad ascoltare le catechesi iniziali.. ecc.)
RispondiEliminaStefano non cadiamo in queste trappole.. dobbiamo continuare a annunciare/denunciare la verità, torniamo sul tema che Mic ha proposto...
Caro uriel
RispondiEliminacapisco la tua posizione.
C'e' il rischio effettivo per chi e' passato dall'esperienza NC di indugiare
troppo in un'atteggiamento "aggressivo"
nei confronti di Dio che ha permesso
quella esperienza dolorosa nella sua Chiesa
E' vero che bisogna andare oltre
e riconciliarsi anche con quella esperienza negativa, ma ognuno ha i suoi tempi che devono essere rispettati e non si raggiunge
cio' addossando anche addirittura
la colpa di "vittimismo" sulle persone.
No questo e' troppo
se te ne vuoi fare carico personalmente
e pensi che aiuti te personalmente,
accomodati. Ma non scaricarla sugli altri.
Questo blog serve anche a rielaborare
l'esperienza negativa per aiutare le persone a riconciliarsi con se stesse
con Dio e con la Chiesa che fortunatamente non e' solo il CN.
Ma l'accusa di vittimismo
e' quella che spesso gli stessi
"stupratori di anime" caricano
addosso alle loro vittime.
Come suolsi dire cornuti e mazziati.
No. Io non ci sto.
La mia e-mail e' Uriel_2008@libero.it
RispondiEliminaLe situazioni concrete della schifezza sono i peccati. Ci si puo' ironizzare sopra, ma anche assumersi le responsabilità dell'ironia.
Ripeto, il Cn non lo ordina il dottore, nè il fisiatra.
RispondiEliminaIl farlo e' assolutamente responsabilità individuale.
Oltre, La Chiesa cattolica di Roma, ha riconosciuto il Cn, e ha ufficializzato anche il rito nc.
Di cosa vogliamo discutere? Dell'obbedienza alla Chiesa?
Ma tutto questo NON PUO' far guardare la situazione SORPASSANDOLA. Così, rimarrà tutto come è. E tanti nostri fratelli, che lo sono esattamente come i NC e non sono di meno(!), non potranno essere in condizione di SCEGLIERE! Cosa invece fondamentale per la Coscienza umana LIBERA!
RispondiElimina-----------------------------------
Chi sono io , chi sei tu, per poter giudicare a priori se un'altra persona debba o no fare una determinata esperienza???
Sui pericoli nel "presiedere" la liturgia sembra molto interessante l'articolo di Francois Chauvet sull'Osservatore Romano di ieri in margine al convegno di Bose:
RispondiEliminahttp://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#16
Sono convinta che i metodi usati nel Cn, come gli scrutini, sono delle gravissime violazioni dell`intimità della coscienza individuale
RispondiElimina,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
Non si può essere convinti di ciò che non si conosce,sei cosi brava a esaminare la tua giornata e vedere dove hai peccato,pertanto, sè durante la giornata hai peccato solo la sera ti rendi conto del peccato, è già qualcosa.
Prima di commetere il,o,un peccato,
la tua coscienza(Spirito) non ti avverte?Oppure,dentro di te non c'è qualcosa che ti dice, No?
Giusto tu l'esame di coscienza lo fai la sera,è,giustamente, quello che è passato è passato,chiedendo Perdono al Ns.Signore,il qualè si è Sacrificato per Noi.
Continuate a parlare di Liturgia,di Sacrificio,Odorazione,
eccc...cercando di far vedere che il CNC è una setta e il al Vaticano
non ci capiscono niente.
Siete cosi'elevati che....
Una domanda;
come si diventa Santi?
Solo Grazia?
Solo merito?
Merito e Grazia?
O qualcosa in più?
I Seminatori della zizania chi sono?
Dall'articolo proposto
RispondiEliminaIl Concilio dichiarava infatti che "la Chiesa ha sempre avuto il potere di stabilire o modificare nell'amministrazione dei sacramenti, fatta salva la loro sostanza, quegli elementi che ritenesse più utili per chi li riceve o per la venerazione degli stessi sacramenti" (Dottrina e canoni sulla comunione sotto le due specie e la comunione dei fanciulli, 17 luglio 1562, DH 1728). Così la finalità dei sacramenti e, più in generale, della liturgia è "l'utilità di chi li riceve", vale a dire il bene spirituale dei partecipanti. In questa prospettiva, una presidenza che fosse così preoccupata della "validità" della sua azione da dimenticare o per lo meno minimizzare le condizioni che permettono la fecondità soggettiva, cioè il "bene spirituale" - che è ciò cui mira essenzialmente tale azione nella vita dei partecipanti, così come sono plasmati dalla cultura attuale -, verrebbe meno alla propria missione. È appunto la fecondità di ogni celebrazione liturgica che è qui determinante! Molto è già stato fatto, e ciò ha portato veri frutti di santità nella Chiesa. Ma molto resta da fare. La nostra post-modernità ci richiede in ogni caso di proseguire il cammino.
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Domanda:
il rito nc rientrerebbe in quello che viene definito come
" "bene spiritule" che è ciò cui mira essenzialmente tale azione nella vita dei partecipanti, così come sono plasmati dalla cultura attuale ".
I Seminatori della zizania chi sono?
RispondiElimina...................................
Credo che su quanto dici si possa e si debba discutere, abbandonando i termini forti, che poi fanno gioco in finale soltanto al principe del mondo.
Chi sono io , chi sei tu, per poter giudicare a priori se un'altra persona debba o no fare una determinata esperienza???
RispondiEliminacaro Uriel, io sono una persona che ha fatto nel cammino un'esperienza in cui ha ascoltato e visto cose che ritiene sbagliate e dannose per la maturazione psicologica e per una sana spiritualità (le due cose sono strettamente legate) delle persone.
Il fatto che ci siano degli elementi positivi che possano aver 'toccato' in maniera utile una persona in un certo momento, non ne giustifica l'indiscriminata approvazione che ha avuto, né mi potrà far mai riconoscere che è un bene: per la Chiesa no di sicuro, perché ne stravolge i fondamenti della fede; per le persone tanto meno per i motivi già noti.
Lo diceva S Tommaso ed è vero che una causa integra è rovinata da un solo difetto e nel cammino non ce n'è uno solo... non stiamo qui ora ad enumerarne l'elenco che abbiamo già diffusamente indicato e anche documentato
Caro Uriel siamo sempre
RispondiEliminali'.
In caso di prodotti adulterati
la responsabilita' individuale crolla.
Se io compro l'acqua con il marchio di controllo dell'istituto di sanita' (leggi Chiesa cattolica) se questa poi risulta
adulterata e mi viene la salmonella
avro' pure il diritto di incavolarmi.
O No?
Ma che stai dicendo Uriel?
I sacerdoti e seminaristi del cammino neocatecumenale hanno l'obbligo dell'eucarestia e della preghiera quotidiana di tutto l'ufficio.
RispondiEliminaQuelli in Israele presso la Domus Galileae anchq quello dell'adorazione al santissimo (che lì è perpetua).
____________________________________
IN OBSCURO MIRANDA RELUCENT
Se io compro l'acqua con il marchio di controllo dell'istituto di sanita' (leggi Chiesa cattolica) se questa poi risulta
RispondiEliminaadulterata e mi viene la salmonella
avro' pure il diritto di incavolarmi.
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Cambi acqua? cambi fonte? muori di sete?
E l'obbedienza alla Chiesa Cattolica
RispondiEliminaricordo riguarda solo i dogmi di fede
non i singoli provvedimenti (leggi approvazione CN) che anzi si ha il diritto
di criticare anche aspramente.
Questa concezione totalitaria della Chiesa
che vedo sempre piu' diffondersi
deve essere il frutto di qualche comunista
infiltrato.....
E bravo Uriel. Certo che cambio acqua
RispondiEliminama la salmonella intanto me la devo
curare. Ho diritto o no a incavolarmi
e ho il dovere o no di allertare gli altri?
non ne giustifica l'indiscriminata approvazione che ha avuto, né mi potrà far mai riconoscere che è un bene: per la Chiesa no di sicuro, perché ne stravolge i fondamenti della fede; per le persone tanto meno per i motivi già noti.
RispondiElimina-----------------------------------
.....quindi la Chiesa di Roma, cioe' il Papa gioco forza, sbaglia in questo.
Deduco questo, non altro.
E' per questo che e' pericoloso affrontare il tema nc.
Ribadisco:
RispondiEliminaE l'obbedienza alla Chiesa Cattolica
ricordo riguarda solo i dogmi di fede
non i singoli provvedimenti (leggi approvazione CN) che anzi si ha il diritto
di criticare anche aspramente.
Questa concezione totalitaria della Chiesa
che vedo sempre piu' diffondersi
deve essere il frutto di qualche comunista
infiltrato.....
gherardo ha detto...
RispondiEliminaE bravo Uriel. Certo che cambio acqua
ma la salmonella intanto me la devo
curare. Ho diritto o no a incavolarmi
e ho il dovere o no di allertare gli altri?
28 luglio, 2008 12:10
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Cambiare acqua puo' significare anche cambiare fonte e delle volte
, per non cambiare fonte, bisogna continuare ad accettare di bere l'acqua che ci fa soffrire.
Il Concilio dichiarava infatti che "la Chiesa ha sempre avuto il potere di stabilire o modificare nell'amministrazione dei sacramenti, fatta salva la loro sostanza, quegli elementi che ritenesse più utili per chi li riceve o per la venerazione degli stessi sacramenti"
RispondiEliminaLa CHIESA ha sempre avuto il potere, non un laico qualunque e FATTA SALVA LA LORO SOSTANZA
"bene spiritule" che è ciò cui mira essenzialmente tale azione nella vita dei partecipanti, così come sono plasmati dalla cultura attuale "
ora non ho tempo di esaminare tutto il documento che è interessante, ma DEVO ricordare intanto che l'unico BENE SPIRITUALE consegnato dal Signore ai suoi Apostoli e quindi alla Sua Chiesa, FINO ALLA FINE DEI TEMPI è SE STESSO, OFFERTO IN SACRIFICIO (e poi RISORTO) "per voi e per i molti" con tutto quello che di buono e santo e tutti i beni escatologici che ne conseguono...
se espungiamo dalla Liturgia questo SOMMO E UNICO bene spirituale, che è il Sacrificio di Cristo, che prescinde ampiamente da tutte le possibili evoluzioni culturali perché è quello che è ieri oggi e sempre, non siamo più nel FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME
Ora la Chiesa ha il potere di cambiare l'uso di alcuni segni ritenuti non più efficaci in base all'evolversi della cultura - ed è anzi un bene che lo faccia - ma NON PUO' CAMBIARE LA SOSTANZA
Cambiare acqua puo' significare anche cambiare fonte e delle volte
RispondiElimina, per non cambiare fonte, bisogna continuare ad accettare di bere l'acqua che ci fa soffrire.
io non continuo a bere acqua inquinata perché l'acqua scarseggia e ho presente che la Fonte da cui posso bere sta anche dentro il mio cuore e la Chiesa da cui posso attingere è anche quella non visibile e credo nella Comunione dei Santi
svilupperò più tardi questo discorso, mi spiace ma ora non ne ho il tempo
e più tardi risponderò anche a Filus
Uriel said:
RispondiElimina"Cambiare acqua puo' significare anche cambiare fonte e delle volte
, per non cambiare fonte, bisogna continuare ad accettare di bere l'acqua che ci fa soffrire."
No, Uriel
la fonte della Chiesa e' sempre pura,
ma si divide spesso in vari rivoli
qualcuno dei quali puo' essere contaminato
e per questo andrebbe separato nettamente dal resto per evitare
che inquini tutta l'acqua a valle.
La fonte comunque rimane sempre pura.
Continuare a bere l'acqua contaminata
e' totalmente illogico e folle
e certo non del tipo di quella follia della croce
che spesso si cita a sproposito
L'altro grande problema della Catechesi del CNC è il suo essere un MONOLITE! Non c'è adattamento ed elasticità!
RispondiEliminaDavanti ad una folla di stupratori, si dovrà usare um certo metodo. Davanti ad una folla di ladri PER FAME E SETE, se ne dovrà utilizzare un altro.
Un altro ancora davanti ad una folla di assassini recidivi.
Una altro ancora davanti ad una folla di assassini pentiti!
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Ringrazio Stephanos perchè ha introdotto questo argomento. Orbene, secondo Stephanos, non sarebbe possibile dare le catechesi
del cammino neocatecumenale in carcere. Lì abbiamo insieme tutte le diverse categorie enunciate da Stephanos e molto di più. Ebbene la mia decennale esperienza personale è completamente diversa da queste enunciazioni teoriche (notate come sono moderato!).
Vi offro stamattina questo pensiero di Simone Weil : chi prende la spada, morirà di spada. Ma chi l'abbandona morirà sulla croce.
Calando nella pratica:
RispondiEliminaLa fonte comunque rimane sempre pura=FSSPX, FSSP, VOM
ma si divide spesso in vari rivoli=NC, altri movimenti, NOM
Quindi l'acqua, pur avendo la stessa etichetta e' di fatto imbottigliata in diversi luoghi, tutti appartenenti allo stesso proprietario.(=La Chiesa Cattolica)
Ognuno compra secondo gusti personali.
Questo mi sembra avvenga nella pratica.
Solo che su alcune bottiglie
RispondiEliminavedi "catechesi per adulti"
lo stabilimento di imbottigliatura
(dove qualche maneggio potrebbe avvenire)
non e' specificato...
"Oltre, La Chiesa cattolica di Roma, ha riconosciuto il Cn, e ha ufficializzato anche il rito nc.
RispondiEliminaDi cosa vogliamo discutere? Dell'obbedienza alla Chiesa?"
Che cosa devo capire, Uriel, che dobbiamo tacere?
Che ogni critica al Cn è dsobbedienza?
Che è pericoloso discutere del Cn, per chi?
Il Cn non è un dogma di fede, un assoluto al disopra delle critiche, è diritto e dovere di ogni fedele far parte delle sue perplessità, imcomprensioni, di testimoniare della sua esperienza, di parlare dei problemi che sorgono in parrocchia.
Tacere? No.
"Nessun catechista entra la dove non vuoi che tu entri."
Non sono d`accordo Uriel, lei banalizza una situazione, quella degli scrutini, purtroppo sappiamo quante nuove tecniche di manipolazione psichica, mentale esistono, sono messe in atto nel Cn? Non lo so.
Quello che so è che, al contrario di quello che lei dice, è facile, creando le condizioni sufficienti e necessarie, far cadere le protezioni di una persona, creare la breccia attraverso laquale entrare, c`è chi sarà più strutturato di un altro e resisterà meglio o più a lungo, ma gli scrutini come descritti e testimoniati da chi li ha subiti, e l`insieme dell`atmosfera creata all`interno del cammino, creano le condizioni per quella spogliazione di sé, quello svuotamento di sè così violenti.
"Giusto tu l'esame di coscienza lo fai la sera,è,giustamente, quello che è passato è passato,chiedendo Perdono al Ns.Signore,il qualè si è Sacrificato per Noi.*
RispondiEliminaNo Filus, quello che è passato per me non è passato, se non capisco perchè ho agito in quel senso, perchè ho commesso quell`errore, perchè ho avuto quel comportamento, quel pensiero, perchè sono stata agitata da quelle emozioni, continuerò ad agire come prima, e il mio passato continuerà ad essere il mio presente.
Il passo da compiere in seguito è di sentirsi RESPONSABILI dei propri atti, pensieri e emozioni, di riconoscerli, dare loro un nome e in seguito trasformarli, cambiare .
Il tutto posto sotto lo sguardo del Signore e con il suo aiuto.
Dice Uriel:
RispondiEliminaChi sono io , chi sei tu, per poter giudicare a priori se un'altra persona debba o no fare una determinata esperienza???
Uriel. L'ho scritto nel mio precedente messaggio.
E non è possibile che proprio te scrivi argomenti come questi, che possono essere immediatamente strumentalizzati da chi non legge in buona fede.
Io NON VOGLIO, nè PRETENDO di dirigere le scelte della gente! A differenza di quello che fa il CNC!
La TRASPARENZA fa parte del RISPETTO UMANO che si deve alle persone. E che supera le considerazioni che si possono fare sia sul mio contegno, che sul tuo, che su quello di tutti!
Si tratta della base del rispetto UMANO! E si deve dare a prescindere!
Per TRASPARENZA E' BENE, anzi è FONDAMENTALE, che un gruppo si mostri per quello che è nella realtà! Quali i suoi scopi, le sue basi, i mezzi per raggiungerli!
Il CNC NON DICHIARA NEMMENO CHI SIA, A COSA PORTI, nel momento in cui "catechizza" nuovi associati!
Se uno sapesse a cosa sta ADERENDO (!!!!) potrebbe essere davvero LIBERO! Se tu mi nascondi CHI SEI, A COSA PUNTI, E COME, NON SONO LIBERO! NON SO A COSA STO ADERENDO! E NON ESERCITO IL MIO DIRITTO DI SCELTA!
Il CNC è fatto in un certo modo. Punta a una certa cosa. Si svolge in un certo modo! Questa IDENTITA' non è ESPLICITATA! Anzi, viene anche definita INCOERENTEMENTE come Cattolica. "Come tutti gli altri gruppi"!
Qui si fa un discorso di trasparenza! E' un DOVERE UMANO dire chi e cosa si è!
Per cui: essere trasparenti e volere la trasparenza, a prescindere da chi la vuole e cosa faccia chi la vuole, è un BENE ASSOLUTO ed un DOVERE!
Poi, DAVANTI ALLA TRASPARENZA, OGNUNO E' LIBERO DI FARE LA SUA SCELTA. Che IO NON VOGLIO CERTO FORZARE.
Mi oppongo solo alle NEGAZIONI. Al Negazionismo. Questo mi squalifica come persona e mi insulta.
Mi infastidisce, perchè chi nega che il colere verde sia verde, quando ho davanti il verde, ma continua a dire che sono un superbo perchè il verde è NERO, allora mi indigna! E mi offende nel mio essere!
Quindi, Uriel, non diciamo fesserie.
Io NON OBBLIGO NESSUNO e non DIRIGO NESSUNO se chiedo e opero per la trasparenza! La quale è un DOVERE!
ma gli scrutini come descritti e testimoniati da chi li ha subiti, e l`insieme dell`atmosfera creata all`interno del cammino, creano le condizioni per quella spogliazione di sé, quello svuotamento di sè così violenti.
RispondiElimina,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
Falso,noN escludo che possono verificarsi dei casi testimoniati,
ma non è prassi del cnc,pertanto vanno condannati.
Svuotamento violento? Che significa?
L'accettazione di Gesù Cristo può esistere SOLO liberamente,individuale.Dio non violenta nessuno,lo svuotamento e la spogliazione avviene con l'aiuto dello Spirito Santo dopo avere detto SI con il cuore aperto
Gentile Signora, non banalizzo proprio nulla, semmai do' la giusta importanza, credo, ad una pratica che non e' Sacramentale, assegnando a tale pratica l'importanza che merita.
RispondiEliminaNon aggiungo altro, perche' la discussione mi sembra sterile e nulla aggiunge ad un accadimento complesso come e' nella pratica lo scrutinio nc.
Quindi l'acqua, pur avendo la stessa etichetta e' di fatto imbottigliata in diversi luoghi, tutti appartenenti allo stesso proprietario.(=La Chiesa Cattolica)
RispondiEliminaOgnuno compra secondo gusti personali.
E' questo il punto, Uriel, l'acqua NON E' sempre la stessa, è la stessa - ed è un inganno - solo l'etichetta!
Quando parliamo di "Acqua Pura" noi intendiamo lo "Spirito di Cristo Risorto", cioè la Sua Persona che è VIVA e VERA nella Chiesa e si RENDE PRESENTE in Corpo Sangue Anima e Divinità nell'Eucaristia cattolica...
Se nel cammino circolasse davvero lo Spirito di Cristo Risorto pensi ci sarebbe bisogno di tante menzogne, inganni, non-trasparenza (come ricorda Steph) e di tante sottili tecniche?
E, soprattutto, se ne sarebbe stravolto il culto, che è la sorgente primaria della Fede?
No Filus, quello che è passato per me non è passato, se non capisco perchè ho agito in quel senso, perchè ho commesso quell`errore, perchè ho avuto quel comportamento, quel pensiero, perchè sono stata agitata da quelle emozioni, continuerò ad agire come prima, e il mio passato continuerà ad essere il mio presente.
RispondiEliminaIl passo da compiere in seguito è di sentirsi RESPONSABILI dei propri atti, pensieri e emozioni, di riconoscerli, dare loro un nome e in seguito trasformarli, cambiare .
Il tutto posto sotto lo sguardo del Signore e con il suo aiuto.
questi sono esattamente i passi e i momenti di una sana dinamica psicologica e spirituale, quelle di cui stiamo parlando (tra l'altro gli scrutinii) sono forzature e tecniche di manipolazione
I sacerdoti e seminaristi del cammino neocatecumenale hanno l'obbligo dell'eucarestia e della preghiera quotidiana di tutto l'ufficio.
RispondiEliminaOK T.
Questo non cambia un'acca al fatto che celebrano secondo il Rito inventato da Kiko
"Gentile Signora, non banalizzo proprio nulla, semmai do' la giusta importanza, credo, ad una pratica che non e' Sacramentale, assegnando a tale pratica l'importanza che merita."
RispondiEliminaUriel, mi può chiamare più semplicemente Emma, Ho l`impressione, ma posso sbagliarmi che l`esperienza Cn è ancora molto viva in lei e che possiamo facilmente ferirla nella sua sensibilità, se ciò che io ho detto può averla ferita, in modo totalmente involontario, mi scuso.
Ma non si può sottovalutare l`impatto che gli scrutini hanno sulle persone.
Non si può non discutere un metodo che contiene in germe tutti i rischi che abbiamo descritto.
Il rispetto del foro interno di una persona è molto importante.
Vi offro stamattina questo pensiero di Simone Weil : chi prende la spada, morirà di spada. Ma chi l'abbandona morirà sulla croce.
RispondiEliminagrazie per il koan di oggi: Simone Weil è spesso ermetica perché molto profonda e comunque non voglio nemmeno sforzarmi a cogliere la pertinenza...
riflettevo che le parole di Steph cui lei si riferisce nella prima parte del post, pongono l'accento sull'opportuna differenziazione di metodi di fronte a diverse tipologie di persone, se di metodi si sta parlando; ma poiché nel vostro caso "il metodo è il messaggio", forse ha ragione lei e il discorso cambia...
Filus dice:
RispondiEliminaL'accettazione di Gesù Cristo può esistere SOLO liberamente,individuale.
l'accettazione di Gesù Cristo e della sua Salvezza sì, quella del cammino NO
Dio non violenta nessuno,lo svuotamento e la spogliazione avviene con l'aiuto dello Spirito Santo dopo avere detto SI con il cuore aperto
Dio non violenta, il Cammino SI' e la spoliazione non avviene dopo aver detto sì a Cristo col cuore aperto, come accade nella Chiesa e come vorresti far credere avvenga nel cammino: in questo, la spoliazione avviene dopo aver denudato senza pudore la propria intimità davanti a tutti e anche con violenza se uno, com'è normale per persone 'sane' psicologicamente, ha qualche resistenza...
per Sofia
RispondiEliminaVorrei solo sapere dove
devo inviare la mia e-mail
scusa il rimbambimento
neshama@tiscali.it
Filus deve appartenere all'ufficio
RispondiEliminastampa del Cammino.
L'operazione politica di ridurre
tutto alle poche mele marce
quando il problema e' chiaramente sistemico come provano le testimonianze
provenienti copiose e in modo UNIFORME
da tutta Italia,
e' fin troppo chiara.