martedì 1 febbraio 2011

False leggende sugli inizi del Cammino

Los Kikos

Ho conosciuto Kiko Argüello molti anni fa. In quegli anni ha vissuto nell'area di Palomeras Bajas, nelle Vallecas. Me ne parlavano come di un genio che aveva abbandonato la sua casa per andare a vivere nei baraccati tra zingari, drogati e prostitute, come lui stesso ripete continuamente. Domenica scorsa lo ha riaffermato nuovamente in un'intervista (o qualcosa del genere) sull'El País Semanal.

Il problema è che in quegli anni di cui parla Kiko, nelle Vallecas e nelle Palomeras (Altas e Bajas) non c'erano né drogati né prostitute. Coloro che vivevano nelle Vallecas erano emigranti, gente venuta dall'Andalusìa, Estremadura o Castiglia, per cercare fortuna a Madrid. Era brava gente, che si era stabilita in quelle capanne senza acqua né cibo a causa dell'umidità.

Ho vissuto nelle Palomeras Bajas, a un tiro di sasso dalle Palomeras Altas, e posso assicurarvi che non vi sono mai stati drogati o prostitute, tra l'altro per il fatto che all'epoca la droga non si era ancora diffusa nella società spagnola. Al più si vedeva qualche spinello, che qualche militare che era stato in Africa si era portato come ricordo delle sue avventure. Per quanto riguarda le prostitute, non dico che mancavano del tutto, anche se la nostra conoscenza si limitava a chi andava verso il Cerro de la Plata, verso Renfe.

I miei vicini di Jaén, di Córdova, di paesi attorno a Madrid, sbarcavano il lunario. Il quartiere era sicuro e tranquillo al punto che mio figlio maggiore è praticamente cresciuto in strada, ha imparato a camminare sotto lo sguardo di tutti i vicini, famiglie che avevano le porte di casa aperte tutto il giorno.

Ricordo le lenzuola lasciate ad asciugare al sole, appese di traverso alla strada, e quelle serate estive in cui guardavamo la TV attraverso la finestra mentre eravamo seduti sulle sedie fuori a rinfrescarci alla porta delle case.

Passavano per il quartiere giovani universitari di buona famiglia, cercando motivi per ribellarsi. Giovani che andavano avanti così, che però sono sicuro avessero in mente una diversa idea delle cose della vita.

Kiko Argüello si è inventato una biografia presentando una vita epica, di sacrificio e di santità. Forse ai miei amici di allora farebbe una certa impressione, qualora leggessero le sue dichiarazioni: arrossirebbero pensando che in quel quartiere avevano all'epoca conosciuto cotanto uomo... Ma nelle parole di Kiko c'è anche un che di offensivo, di insulto a tutta quelle buone persone che avevano allevato i propri figli con fatica e con sacrificio, lavorando una vita intera per costruirsi una casa, case che a poco a poco sostituivano quelle catapecchie. Dunque, non proprio "baracche", come ha detto su El País. Non diciamo più "baracche", che è un'espressione decisamente catalana e perciò mai utilizzata per definire le abitazioni delle Palomeras.

Kiko e Carmen Hernández, la sua partner cofondatrice di tale movimento cristiano, sono ben consapevoli che non vi erano né drogati né prostitute, poiché Carmen ha vissuto in quei quartieri, si è trasferita in quello stesso ambiente, come noi, ed è sempre stata una suora moderna, o almeno così sembrava, che si impegnava tra la gente delle Palomeras. Forse a quei due, per adornare meglio il loro passato, risulta più comodo parlare di un ambiente e un clima che non ci sono mai stati e che le cose non stanno come ce le raccontano oggi.

Kiko e Carmen vissero nelle Vallecas come molti altri, un quartiere di emigranti, di lavoratori, di brava gente. Non c'erano né prostitute né drogati, per quanto a loro piaccia raccontar così per rivestirsi di un passato di santità.

Postilla. María del Sur mi fa notare, e a ragione, che "prostitute e drogati" si può interpretare come un semplice contrario del termine "persone buone". Nulla è più lontano dalle mie convinzioni. Quello che voglio dire, e forse non sono stato abbastanza chiaro prima, è che Kiko Argüello usa l'espressione "prostitute e drogati" per esaltare di più il suo sacrificio nel vivere tra quelle persone, precisamente dando loro un'immagine di marginalità, di personalità turbate.

Ho dunque provato solo a mettere in chiaro che in quel quartiere non vivevano drogati né prostitute: non ce n'erano. Vi vivevano invece brave persone, lavoratrici, non proprio gente come un drogato o una prostituta. Questo intendevo; al più penso di non averlo saputo chiarire meglio. In ogni caso perferisco non modificare questa pagina, lasciandola nella sua versione originale.


Fonte: Rodolfo Serrano, giornalista spagnolo (post del 1° luglio 2008, l'unico in cui si è occupato dei Kikos).

15 commenti:

  1. Kiko parla di "drogati, omosessuali e prostitute"; per motivi di "politically correct" Serrano evita di precisare il termine "omosessuali" che oggi alzerebbe il solito polverone.

    Valgono comunque le sue stesse considerazioni: "brava gente", moralmente non inquinata, ed il fatto che l'attivismo gay tra il 1964 e il 1968 non fosse così diffuso come immagina Kiko.

    Come ha detto un testimone nei commenti a Serrano, "la prostituzione c'era, sì, ma a Madrid, non nelle Palomeras".


    Questa testimonianza è importante non solo per il fatto che un testimone oculare conferma che la storia degli inizi del Cammino è una menzogna di Kiko e Carmen ma anche perché rende sempre meno fondata la loro affermazione che l'arcivescovo di Madrid, Casimiro Morcillo, avrebbe manifestato "interesse" e "lode" per la loro insignificante e autogestita attività pastorale nelle Palomeras.

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  2. Abbiamo già visto come e quanto sul cammino del cammino neocatecumenale ci siano menzogne e anomalie anche gravi.
    Per costruire una leggenda, per costruire un mito , le menzogne, le esagerazioni, le invenzioni, i compromessi con la verità, sono ingredienti indispensabili.
    C`è la leggenda-menzogna descritta dal giornalista spagnolo, c`è quella del barbone arrivato a Roma, c`è quella della povertà(!!!) del cammino nc, una leggenda-menzogna che figura perfino nel loro statuto, c`è la leggenda che sarebbe stata Maria ad aver ispirato a Arguello tutte le sue idee che andavano distruggendo e calpestando la Liturgia e la Dottrina cattoliche.
    Una leggenda ha bisogno per continuare ad esistere di essere in continuità alimentata, per il momento, e fino a che Dio gli darà vita, ci pensa l`Arguello stesso, ma ci pensano anche i responsabili del cnc e i suoi fedeli adepti che lo stanno già "beatificando" in vita , anche perchè costruire attorno a Kiko Arguello e al suo personaggio una leggenda è una condizione sine qua non della sopravvivenza del cammino nc alla morte del suo iniziatore.

    Detto questo ciò che mi importa ora, qui e adesso, nel presente della Chiesa, è smascherare le manovre e strategie attuali dei responsabili neocat, è restare molto vigili e attenti e denunciare le anomalie e menzogne che continuano , è dare spazio a chi testimonia di una realtà che è ben differente da quella che i costruttori della leggenda neocatecumenale diffondono.

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  3. Buongiorno a tutti.

    Ho notato che il contributo di Tripudio assomiglia ad un "motore di ricerca".

    Allora per correttezza si dovrebbe un minimo rimandare alle notizie ufficiali.

    http://www.camminoneocatecumenale.it/new/default.asp?lang=it&page=storia01

    Poi una domanda significativa:
    Secondo te Tripudio la Chiesa ritiene il CNC un "Frutto dello Spirito Santo" (parole inaudite, cioè mai udite prima), per via della "bontà del suo iniziatore?
    Ritieni veramente che gliene importi qualcosa a chi fa il CNC della storia di Kiko? Non me ne voglia (e se anche se ne avesse...), ma a me non importa un fico secco.

    A me importa solo se dà frutti nella mia vita... tutto sta a capire quali frutti... se più o meno "esotici" ;)

    Solo a partire dai frutti si potrà fare un'analisi seria, non certo dalle radici. A meno che non crediate che Dio ci valuti dalle radici o semmai dai frutti (le opere). Soprattutto perchè le radici si chiamano CVII, e questo non è argomento facile da trattare.

    Segnalo nuovamente il Blog Chiesa e Post Concilio.

    Saluti, A.

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  4. Poi una domanda significativa:
    Secondo te Tripudio la Chiesa ritiene il CNC un "Frutto dello Spirito Santo" (parole inaudite, cioè mai udite prima), per via della "bontà del suo iniziatore?


    c'è da farsi solo una domanda a questo riguardo: QUALE Chiesa ritiene il Cnc un frutto dello Spirito Santo? (teniamo fuori il Papa che non sappiamo da quali 'filtri' raggiunto)

    Solo a partire dai frutti si potrà fare un'analisi seria, non certo dalle radici.

    come si fa a considerare i frutti 'staccati' dalle radici?
    Tra l'altro i frutti del cammino sono millantati, enfatizzati. Spesso derivati da equilibri perversi, non dalla "libertà dei figli di Dio"

    Questo un camminante non vorrà mai riconoscerlo, ma chi ha aperto gli occhi lo sa fin troppo bene e a prezzo di che sofferenza!

    Soprattutto perchè le radici si chiamano CVII, e questo non è argomento facile da trattare.

    non vuoi capire che le radici non sono nel concilio, anche se indubbiamente, se non ci fosse stato il concilio e il suo clima di avventurosa sperimentazione dimentica delle Tradizione, il cammino non avrebbe mai potuto proliferare. Quello del "frutto del concilio" è un mito come tanti altri: il cammino è frutto dell'esperienza personale di conversione di un pittore e di una ex suora, nutrita da suggestioni gnostiche, protestanti (Rahner, Bonhoeffer), moderniste (Farnes) e giudaizzanti... imposta senza le necessarie purificazioni (come fece invece, ad esempio, S. Ignazio di Loyola, che visse anni di purificazione prima di predicare e condividere con altri la sua esperienza spirituale)

    Fu la stessa Carmen a dichiarare in una delle sue testimonianze di aver fornito il concilio a Kiko su un piatto d'argento... che poi Kiko ha contribuito a infiocchettare e incrementare fino ad arrivare alla sua coriacea 'costruzione', un vero e proprio messianismo, una pseudo-rivelazione sfacciatamente ed inopinatamente definita "originale sintesi del cristianesimo" (letto sulla copertina di un libro presente alle Paoline!?)... che sia tanto originale da essere "altra", non ci sono dubbi!

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  5. A me importa solo se dà frutti nella mia vita... tutto sta a capire quali frutti... se più o meno "esotici" ;)

    ecco, riconosci anche tu che non puoi esser certo della 'provenienza' dei frutti... quel "più o meno esotici" accettato come ipotesi è molto eloquente!

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  6. A me importa solo se dà frutti nella mia vita... tutto sta a capire quali frutti... se più o meno "esotici" ;)
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    Questa è la misura dell'imbroglio a cui sono soggetti i neocat.

    Chi ti ha mai detto che tu debba 'valutare' i frutti tuoi o dei tuoi fratelli.
    Anche i TdG danno buoni frutti in termini di vita morale e adesione a Dio, e pace interiore.
    Allo stesso tempo danno frutti marci in termini di divisioni di famiglie.

    Il thread di oggi ci fa riflettere sul fatto che Kiko è bugiardo e imbroglione.
    Se vuoi fare il cammino devi diventare anche tu così.

    Devi cercare di essere bugiardo,soprattutto con te stesso, dicendo che il cammino è ubbidiente, mentre continua a fare scrutinii pubblici con domande intime.
    Devi cercare di imbrogliarci girando intorno ai problemi, oppure illudendoti che Kiko sia povero, mentre viene mantenuto lui e il cammino a spese di tanti poveracci, che non sapranno come sono stati spesi i loro soldi ( perchè se lo sapessero, lascerebbero subito il cammino).

    Hai già fatto la tappa del Padre Nostro, con il fico che non dà frutti?
    Attento che ti stanno imbrogliando, si stanno prendendo la tua vita, i tuoi buoni frutti, per i loro sporchi interessi!

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  7. I futti che da nella mia vita....

    Caro Al, quanto sei ingenuo.... E' il Signore Gesù che dà frutti nella nostra vita non il cammino neocat. Solo al Signore dobbiamo rendere lode non al cammino neocat....
    Il cammino neocat si appalta tutte le grazie che il Signore Gesù fa fiorire nella nostra vita e che noi per paura, timidezza o altro attribuiamo al cammino neocatecumenale. Abbiamo paura della vita e demandiamo ad altri il controllo della stessa salvo poi sentirci dire che il cammino ha prodotto frutti nella nostra vita... In realtà noi non abbiamo bisogno del cammino che altro non è se non un saprofita del nostro essere che ci riduce schiavi e meschini quando Gesù vorrebbe farci crescere nella "fortezza" di veramente adulti nella fede. Caro Al, i frutti che ottieni sono tuoi e del Signore e di nessun altro. Un abbraccio+

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  8. Un'altra cosa Al, non farti scudo di questa presunta discendenza dal concilio vaticano II. C'è anche chi come me rifugge da quest'ottica. Per me il cammino neocat non è "modernista" ma è una setta tout-court , per criticarlo non c'è bisogno di etichette e astrusi ragionamenti, basta attenersi proprio a quelli che tu chiami "frutti" del cammino che purtoppo provocano nel più banale dei casi sfruttamento delle persone, plagio e disagio psichico.

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  9. Kiko dice:" andate" e i kikos vanno.
    Kiko dice: "non andate" e i kikos stanno fermi.
    Kiko dice: " fate" e i kikos fanno.
    Kiko dice:" "non fate" e i kikos non fanno.
    Kiko dice: " il Papa ha detto di fare così ma io dico di fare altrimenti " e i kikos faranno quel che dice Kiko.
    Kiko dice:" la Chiesa ci ha insegnato questo ma sono storie è vero ciò che insegno io " e i kikos seguono l`insegnamento infallibile di Kiko.
    Kik dice: " la Chiesa celebra l`Eucaristia in un certo modo ma quel modo è un male per le nostre comunità, una vera catastrofe, ciò che è buono e giusto è quel che ho inventato io" e i kikos obbediscono.

    Kiko dice: "animo, vamos, animo" e i kikos, dai 7 anni, in sù, salgono sul palco delle chiamate vocazionali .

    Mi sa che gli sta già spuntando l` aureola del santo!

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  10. Occorre fare una brevissima puntualizzazione, ispirata dal nuovo thread di Tornielli che sul suo blog riprende il discorso su Maciel e sui Legionari di Cristo.

    Verso questi ultimi, e, in particolare verso il loro fondatore, mai nessun vescovo della Chiesa Cattolica aveva preso posizione sfavorevole...

    Verso Kiko Arguello e i suoi emissari molti vescovi apertamente hanno manifestato riserve o disappunto o addirittura anche divieti. Ultimi in ordine di tempola conferenza episcopale giapponese e i vescovi delle Filippine.

    Ci dice niente questo fatto?

    E' possibile che, forse per la prima volta nella sua grande storia, la stessa Chiesa di Cristo su una realtà sia pure controversa, come quella neocatecumenale, si esprima in modo elogiativo e al contempo attraverso condanne?

    Sbaglio o c'è qualcosina che non va?

    A quando un'attenta disamina da parte della Santa Sede?

    Basta lo Statuto per garantire tutto?

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  11. Posso Farti una domanda Mic?

    Tu scrivi:
    "c'è da farsi solo una domanda a questo riguardo: QUALE Chiesa ritiene il Cnc un frutto dello Spirito Santo?"

    Io ti risponderei la CHIESA POST-CONCILIARE.

    ma molti mi dicono che non esiste questa "rottura" con il pre-concilio.

    E allora tu cosa rispondi alla tua stessa domanda? Sei sicura che io abbia proprio torto?

    La frattura esiste, tutto rimane da capire se la Chiesa vuole accentuarla e definitivamente prenderne atto, o in qualche modo risanarla.

    Non vedo segnali all'orizzonte di "cerotti". E non sono il solo...

    Al.

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  12. Alessio,

    come al solito per un neocatecumenale è facile lanciare slogan e spargere illazioni; ciononostante ti rispondo, cercando di spiegarti il metodo. Da parte nostra giochiamo "a carte scoperte", senza trucchetti verbali, senza aver bisogno di inventare o di mentire. Ci bastano i fatti, che purtroppo confermano ciò che abbiamo visto e vissuto del Cammino, confermano tutto quello che hanno detto i vari padre Zoffoli, monsignor Landucci, etc, confermano tutte le lamentele di tutti i vescovi (che ormai ci stanchiamo perfino di continuare a raccogliere: dicono sempre le stesse cose che diciamo noi! sarà un caso?).

    Anzitutto, con tutta franchezza e senza finte gentilezze, non posso non dirti che tu mostri di star giudicando le cose dal loro aspetto esterno; per analogia sarebbe come se tu dicessi che quella Ferrari è un catorcio perché è di colore giallo, proprio il colore che non piace né a te né ai tuoi amici.

    Il problema delle "notizie ufficiali" è che vengono raccontate da coloro che hanno tutto l'interesse ad autodipingersi pieni di santità e di virtù, convinti che nessuno possa andare materialmente a verificare. In questa pagina hai scoperto la testimonianza di un giornalista spagnolo (Rodolfo Serrano), che si è occupato del Cammino solo una volta, solo per smentire una falsa leggenda (kikiana).

    In ogni caso noi prendiamo molto sul serio le "notizie ufficiali" provenienti dal Cammino (cosa che tu non ricordi oppure fai finta di non ricordare), poiché siamo abituati ad aver sempre tante sorprese. Per esempio le ultime notizie ufficiali indicano una "forte crescita" del Cammino, che conterebbe oggi 5000 comunità in Italia; eppure qualche anno fa si diceva che fossero diecimila. La crescita, dunque, è degli ex-neocatecumenali? Oppure, alla chetichella e nel silenzio generale sono state forzosamente accorpate almeno metà delle comunità italiane? Oppure quel diecimila era una cifra esageratamente falsa? Dopotutto, perfino il nostro amato neocatecumenalissimo Caredda testimoniò che le "alzate" erano molto, molto, molto meno di quante ne censiva "ufficialmente" lo stesso Kiko: come vedi, a noi che prendiamo sul serio le fonti neocatecumenali le sorprese divertenti non mancano mai. Io non mi sarei mai permesso di dire che Kiko è bugiardo se non fosse piovuta una valanga di dimostrazioni come questa.

    Ma andiamo avanti - dopotutto ti sto spiegando un metodo, che ti invito a verificare e provare.

    Sei adulto, e perciò dovresti già sapere che le notizie non sono composte solo da parole ma anche dal contesto: per capirle occorre avere un minimo di intelligenza.

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  13. Il Papa ha detto che il CNC è "frutto dello Spirito": benissimo. La parola del Papa vale molto più della mia, e perciò non mi costa nulla adeguarmi: anch'io, da un paio di settimane, posso dire senza sforzo che il CNC è "frutto dello Spirito".

    Ma le disobbedienze possono forse essere frutto dello Spirito? Gli abusi liturgici? Le eresie? L'oppressione (anzitutto economica e psicologica) contro i neocatecumenali dello strato più basso? Non sarai così cretino da qualificare come "frutto dello Spirito" le numerosissime storture neocatecumenali? (oggi sei costretto a fingere di non vederle, o a trovare astuzie verbali per non riconoscerle come tali). Non sarai così cretino da pensare che il Papa abbia lodato i vostri errori? Non sarai così cretino da pensare che quelle parole del Papa significhino che liturgia, Tradizione, Magistero, obbedienza, siano dei sacrificabilissimi optional della fede cattolica?

    Se il CNC è "frutto dello Spirito", tu vai contro lo Spirito Santo ogni volta che insegni qualcosa di diverso dall'insegnamento della Chiesa (ricordi san Paolo apostolo? "se anche un angelo disceso dal cielo vi insegnasse qualcosa di diverso, sia anatema!"). Non sono io a condannarti, è il Papa che ti condanna.

    Vai contro lo Spirito Santo se ti azzardi a banalizzare la liturgia con strimpellate chiassose, con nauseanti fiumi di parole, con icone orribili e ambigue, con balletti da villaggio turistico. Se la Chiesa ha disposto che la liturgia ("adorare il Signore in Spirito e Verità") sia da celebrare in un preciso modo (indicato nel Messale romano, forma ordinaria e forma straordinaria), perché i neocatecumenali fanno di testa propria con la Hannukkiah, con i balletti, con il diluvio di chiacchiere ad ogni pié sospinto, con la comunione "chiassata da osteria" e quant'altro?

    Quando il Papa afferma che il Cammino è un "dono dello Spirito", sta parlando contro tutti quei cosiddetti "catechisti" che sfoggiano la propria ignoranza (che non la dona certo lo Spirito), insegnano il pessimismo kikiano (che non è esattamente la speranza cristiana), fanno celebrare una cerimonia bislacca e parolaia (che non è certo il Messale Romano) da cui sono stati spazzati via l'adorazione e il silenzio... La disobbedienza alla cosiddetta "lettera di Arinze" (dai, non fingere che nella tua comunità si rispetti pienamente il Messale Romano! non stai mica parlando a dei barbari con l'anello al naso e la sveglia al collo!) è un "dono dello Spirito" o piuttosto è il fumo di Satana?

    Sì, mi rendo conto che per te sono domande tabù, perché se tu ti interrogassi con un minimo di onestà finiresti presto per chiederti: ma davvero Kiko è più infallibile del Papa? Ma davvero i nostri "adattamenti" servono a far meglio "memoria di Me"? Ma veramente la liturgia, anziché "adorare in Spirito e Verità", deve essere un cabaret per "passare dalla tristezza all'allegria" come dice Kiko? Ma balletti, trenini e girotondi spacciati per "danza davidica" valgono più del ringraziare commossi in adorazione, in silenzio e in ginocchio l'appena ricevuto Santissimo Sacramento? Se il Cammino è un "dono dello Spirito", perché mai bisognerebbe maltrattare, banalizzare, fare scempio di tale dono?

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  14. Tra i tanti, è l'arcivescovo di Lingayen-Dagupan che ti aiuta a dare risposta a quelle domande. A maggio 2010 ha detto che il Cammino è "un dono dello Spirito che va difeso contro l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader". Cioè contro l'orgoglio e l'arroganza dei cosiddetti "catechisti" e soprattutto dei due fondatori. Se dieci persone ti seguono hai davanti al Signore una responsabilità moltiplicata per dieci: cosa ne sarà di quelle anime se trasmetti loro l'errore anziché la fede della Chiesa? Se invece di dieci sono cento, la tua responsabilità sarà moltiplicata per cento. Ma se invece di cento sono "cinquemila comunità in Italia" e altrettante in Spagna e altrettante nel resto del mondo, che razza di responsabilità avrai di fronte al Signore per ogni più piccola deviazione da ciò che Lui ci ha donato ed insegnato? Che razza di responsabilità avrai se spadroneggi su di loro, se le usi per il tuo vile interesse?

    Non è assolutamente in dubbio che i neocatecumenali di livello più basso possano essere sinceramente disponibili ad obbedire al Papa, sinceramente pronti alla missione, sinceramente desiderosi di una vita di preghiera. È la loro ignoranza a giustificarli, è il loro buon cuore. Sono i loro "catechisti" il problema, sono coloro che li conducono sulla strada sbagliata ad averne gravissima responsabilità. E sono soprattutto i due fondatori, che di fronte alle ormai cinquantennali critiche, non fanno nulla per correggere le storture.

    È a quelle anime, desiderose di "tornare alla fede" (ma che ancora sanno poco e niente della fede) che il Papa si rivolge dicendo "sono con voi!". Quelle persone, a poco a poco, si troveranno di fronte alla gravissima domanda: ma devo seguire il Papa (che mi vuole bene! me lo ha detto! è con me!) oppure devo seguire Kiko (che compra consenso, minaccia scismi, si lavora sul fianco i cardinali?).

    Ecco, a questo punto dovrebbe diventarti terribilmente chiaro perché noi, qui, per amore della Verità, diciamo tutte queste cose.

    Dopo che per tanti anni abbiamo dimostrato che Kiko di fatto vi inganna, scopriamo anche che ha mentito perfino sulle origini del Cammino. Dopo che per tanti anni abbiamo dimostrato che i cosiddetti "catechisti" di fatto portano le anime lontano dalla fede, continuano a venir fuori tanti fatti che lo confermano (Kiko: "sarebbe un male pubblicare il Direttorio"; arcivescovo Villegas: "l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader"; etc). Dopo che per anni abbiamo parlato di quanta misericordia usa il Papa verso la pecorella orgogliosa e arrogante, abbiamo paradossalmente la conferma definitiva: il Cammino "è un dono dello Spirito", un dono che Kiko, Carmen e i loro scagnozzi stanno brutalizzando e sfruttando.

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  15. Kiko dice ai vescovi: " venite in Galilea, vi invito, venite a scuola da me " e i vescovi vanno in Galilea.
    Kiko dice ai vescovi: " ascoltate le mie parole di verità e andate a predicarle e ad applicarle " e i vescovi ascoltano e se ne vanno a diffondere il vangelo secondo Kiko.
    Kiko dice ai vescovi: " io parlo a nome della Chiesa" e i vescovi, i successori degli apostoli, i custodi della Liturgia e della Dottrina, stanno ad ascoltare, bevono le parole di colui che disprezza la Liturgia della Chiesa, la Tradizione e la storia della Chiesa, che ha martirizzato la Dottrina della Chiesa.
    Sì, i successori degli apostoli vanno in Galilea per farsi ammaestrare da un laico spagnolo e dalle sue menzogne, accecati come sono dalle luci artificiali nelle quali sono immersi, suggestionati dal fasto e dalla messa in scena neocatecumenali, sembra siano diventati incapaci di discernere l`errore anche quando è eclatante.

    A questo siamo arrivati.
    Che ad andare in Galilea siano vescovi che oramai sappiamo quanto siano favorevoli ad ogni invenzione e apertura postconciliare non deve stupirci, ma che ad andare in stage durante una settimana siano vescovi che a parole difendono la sacralità della Liturgia e la Tradizione della Chiesa ci dice purtroppo a che punto di confusione siamo arrivati nella Chiesa cattolica.

    Come posso fidarmi del mio vescovo che so essere di ritorno dalla Galilea dove è stato invitato dall`iniziatore del cammino nc, come potrò dare peso alle sue parole, ad esempio quando mi parlerà della sacralità della Liturgia, quando con delle parole magnifiche ricorderà il valore del Sacrificio Eucaristico, mentre lo farà come potrò dimenticare che è andato in Galilea dove ha senza dubbio partecipato alle "liturgie" neocatecumenali, come potrò fidarmi del mio vescovo reduce dalle lezioni di Kiko Arguello?

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