martedì 10 luglio 2018

Che faranno ora i kikos targati U.S.A.? Obbediranno a Kiko o al Vescovo?

Riprendiamo da Cruxsancta la notizia delle deliberazioni liturgiche assunte dal vescovo della diocesi di Portland, Oregon (U.S.A.)
Postura dopo l'Agnello di Dio

Questo fine settimana ho intenzione di condividere con voi la lettera dell'Ufficio del Divino Culto nell'Arcidiocesi di Portland per quanto riguarda la nostra postura e il movimento dopo il Agnello di Dio. L'arcidiocesi di Portland in Oregon, sotto la guida dell'Arcivescovo Sample, sta collaborando strettamente con ogni parrocchia dell'Arcidiocesi per promuovere la bellezza del Sacra Liturgia. A questo proposito, la nostra comunità qui a Nostra Signora del Perpetuo Soccorso  coopererà a questa iniziativa dell'arcidiocesi nell'attuare la GIRM (Istruzione generale del Messale Romano) con devozione in ogni Liturgia che celebriamo. Ci piacerebbe incoraggiare ciascun membro nella nostra comunità, mentre  cooperiamo con l'arcidiocesi, a supportarci e a collaborare con noi, rendendo bella la Liturgia e attuando nel modo giusto la celebrazione.

"Con l'inizio della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Christi) quest'anno, l'Arcivescovo Sample ha stabilito che durante la celebrazione della Santa Messa, dopo l'Agnello di Dio, i fedeli si inginocchino. L'attuale Istruzione generale del Messale Romano (GIRM) afferma sotto la sezione riguardo ai movimenti e alle posizioni che: 
"I fedeli si inginocchino dopo l'Agnus Dei a meno che il Il Vescovo diocesano non determini diversamente."
In precedenza, l'Arcidiocesi aveva istruito i fedeli a rimanere in piedi dopo l'Agnello di Dio. [L'istruzione generale sul Messale Romano del 2000 - Revisioni e adattamenti per l'arcidiocesi di Portland nell'Oregon.]
L'Arcivescovo Sample ha considerato che, con la scelta di questa posizione, si otterrà una celebrazione più riverente dell'Eucaristia. Inginocchiarsi è una postura di adorazione e ha fatto parte del Rito della Comunione per molti secoli. Inginocchiandosi dopo l'Agnello di Dio, i fedeli si preparano al momento in cui il sacerdote presenta loro l'Agnello Sacrificato [Ecce Agnus Dei - Ecco l'Agnello di Dio]. Questa posizione di adorazione è la kkpiù appropriata a precedere l'accoglienza della santa comunione. Dopo l'Agnello di Dio, i fedeli devono rimanere in ginocchio fino a quando non si spostano dal banco per ricevere la santa comunione. 
La tradizione di rimanere in ginocchio dopo il ricevimento della santa Comunione fino a quando il sacerdote è tornato al suo posto è lodevole.
Coloro che non possono inginocchiarsi a causa di infermità o altro impedimento dovrebbero restare seduti così da non impedire la vista di quelli che si inginocchiano.
Questo cambiamento ci unirà alla Chiesa universale, alla maggior parte della diocesi nel Stati Uniti e sicuramente alle altre diocesi nello Stato dell'Oregon. Ma, cosa ancora più importante, L'Arcivescovo Sample ritiene che migliorerà la riverente partecipazione dei fedeli alla  Santa Messa e aumenterà la loro devozione alla Santa Eucaristia. 
Questo cambiamento avrà effetto a partire da tutte le Messe della Solennità del Santissimo Corpo e sangue di Cristo, il 3 giugno 2018. "



Nota:
Le istruzioni generali sul Messale Romano del 2002 prevedono, nel paragrafo 43, le varie posture del popolo durante la Messa.
Questa norma liturgica universale stabilisce che "il popolo stia in piedi...dall'offertorio fino alla fine della Messa, eccetto nei momenti indicati più avanti in questo paragrafo."
I momenti indicati sono la Consacrazione, "quando si inginocchiano", e durante il periodo dopo la Comunione, durante il quale essi possono "stare inginocchiati, in piedi o seduti". (Congregazione per il culto divino, Notitiae 10, p.407).
Lo stesso paragrafo consente a ciascuna Conferenza nazionale dei Vescovi "di adattare le azioni e le posture...agli usi del popolo"
I vescovi americani l'hanno fatto, prescrivendo la pratica Tridentina, Nella quale è previsto come uso americano, messo in pratica nel Messale del 1970, di inginocchiarsi dopo l'Agnus Dei. Nell'adattamento americano delle Istruzioni Generali alla terza edizione del Messale Romano (2002), vi è questa norma:
43 Il fedele si inginocchi dopo l'Agnus Dei a meno che i vescovo diocesano non decida in altro modo.
Quindi, la norma per gli Stati Uniti, è di continuare la pratica di inginocchiarsi dopo l'Agnus Dei, a meno che il vescovo stabilisca, per l'intera diocesi, la pratica di rimanere in piedi.
Non vi è facoltà per le singole parrocchie, di farlo, creando un patchwork (mosaico) di pratiche all'interno della stessa diocesi.
Per coloro che volessero inginocchiarsi, laddove è previsto di stare in piedi, il diritto di farlo è comunque assicurato dalla Santa Sede. (Colin B. Donovan, STL)

27 commenti:

  1. MODALITÀ IRONIC ON
    Che domande: a Kiko ovviamente! Tanto chi vuoi che controlli quello che avviene nelle salette! E poi i Faraoni preconciliari non si ascoltano, si combattono finché si convertono.
    MODALITÀ IRONIC OFF

    Scherzi a parte... Dubito che cambierà veramente qualcosa.. Al massimo potranno fare finta di ubbidire per poi mormorare a denti stretti del "gran sufrimiento" che stanno avendo finché, appena scoprono di non essere PUNITI, ritornare a fare quello che hanno sempre fatto.

    RispondiElimina
  2. Che faranno? NIENTE.
    Queste disposizioni non riguardano loro, loro sono speciali.

    Secondo me nemmeno verranno a conoscenza di questa lettera del loro vescovo e se qualcuno la farà loro notare risponderanno che non è per loro perché loro hanno delle "concessioni", "approvazioni" particolari per fare le "loro" celebrazioni così come le fanno.

    Come si può pensare e che cosa cambierebbe, introdurre qsto gesto in una "celebrazione" NC che stravolge in modo ancor più grave il momento della Comunione ( col sacerdote che non si comunica prima dei fedeli, coi fedeli che aspettano a comunicarsi 1 tempo interminabile col Corpo di Cristo in mano ecc.) ?

    E questo mi porta a pensare a 1 cosa sola:
    la "Messa" bizzarra e stravolta e offensiva dei NC sono i SINGOLI SACERDOTI che la rendono possibile .. quando il vescovo dà disposizioni come quella citata, mi sembra logico che si aspetti che ogni sacerdote la applichi nella propria parrocchia o là dove opera con la comunità che segue ... Ma i sacerdoti NC o ANCHE quelli che, più o meno saltuariamente,
    " FANNO SERVIZIO" ai NC (ad es. sostituendo il loro presbitero qndo è assente) che NON possono non conoscere le disposizioni del vescovo in quanto sacerdoti, NON le applicheranno mai, perché SUCCUBI della "volontà" NC .

    Quindi, finché riusciranno a reperire dei sacerdoti che li accontentano e che da loro prendono ordini, continueranno a fare qllo che vogliono in TUTTO.
    Altro che "buoni pastori" che guidano il gregge .. Se ogni sacerdote (grande o piccolo) si ricordasse di quello che è, della dignità e del "potere" spirituale che Dio gli ha dato facendolo tramite dei Sacramenti, se si ricordasse che la propria persona e le proprie parole devono essere presenza di Gesù per tutti (soprattutto i più deboli e soli) .... il CN sparirebbe, soffocherebbe per mancanza di ossigeno ... invece sono proprio i Pastori che lo tengono in vita.

    In quanto all'invito a ogni fedele a collaborare per rendere "bella la liturgia e attuarla nel modo giusto" .. il fedele NC sicuramente se ne fa beffe e ne ride, perché per lui niente è più bello della "celebrazione" NC, che è già bella, anzi bellissima ..
    sì, 1 bellissima messinscena basata su frastuono, luccichio e ostentazione di sé .. e in tutto questo Gesù dov'è?
    Purtroppo, se il pane è pane e il sacerdote è sacerdote , il Signore viene anche lì in mezzo al teatrino, dove a tutto si pensa fuorché alla Sua Presenza, è lì a farsi oltraggiare di nuovo ... e mi viene da pensarLo come dice il Vangelo di domenica scorsa:
    "E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
    E si meravigliava della loro incredulità." (Mc 6, 1-6)
    ----------
    Roberta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido Roberta. Quello che si fa nelle celebrazioni NC è noto a chi vi partecipa e a chi celebra. Se le disposizioni non vengono recepite dai presbiteri, il Vescovo spreca fiato e carta intestata.

      Elimina
  3. IL CAMMINO NEOCATECUMENALE AVVELENA ANCHE TE!
    DIGLI DI SMETTERE!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah grazie della risata spontanea caro Uomo Libero

      Elimina
    2. Tu ridi e altri piangono .. ma anche per te

      c'è poco da ridere, ti auguro di rendertene conto prima che sia troppo tardi.. prima che la giostra che "cammina" in tondo si fermi e tu ti renda conto che sei fermo al punto di partenza ..
      scendi prima, che forse hai ancora qualche possibilità di fare un pezzo di strada camminando con le tue gambe e pensando con la tua testa.

      Elimina
    3. Ehm Roberta, capisco che di solito scrivono nc che prendono in giro, ma io ho riso davvero per l'ironia di uomo libero. Forse hai preso una cantonata. Non sono nc. La battuta era divertente, ho riso.

      Elimina
    4. Ok, scusa a te ho frainteso.

      spero che la mia risposta l'abbia sentita rivolta a se' qlche NC che ha "riso" in modo diverso dal tuo.
      Buona giornata

      Elimina
  4. La liturgia è «luogo educativo e rivelativo» della fede attraverso i segni (cf CVMC 49; SC 2, 7 e 33). I gesti e gli atteggiamenti del corpo nella liturgia manifestano la fede della Chiesa e non semplicemente la nostra personale devozione.La liturgia è teologia celebrata; per questo deve restare ben distinta dalla pietà popolare.Nella celebrazione liturgica i battezzati esprimono una realtà che va ben oltre la loro situazione personale.Nella liturgia, e in modo sommo nella messa, noi preghiamo «per Cristo, con Cristo e in Cristo», cioè come membra del suo corpo.Con il battesimo noi siamo risorti con Cristo e per quel "carattere" indelebile che il lavacro e l’unzione hanno impresso in noi, davanti a Dio noi preghiamo sempre come figli nel Figlio e non come schiavi, nonostante tutte le nostre debolezze e ferite. Nella celebrazione liturgica l’assemblea è l'immagine della nuova Gerusalemme, dei beati che stanno «tutti in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide» (Ap 7,9).L’uso di non piegare le ginocchia poi nel giorno del Signore è un simbolo della risurrezione attraverso la quale, grazie a Cristo, noi siamo liberati dai peccati e dalla morte, che da lui stesso è stata messa a morte". (Cf M. Righetti, Storia liturgica I, 373-376).

    Nello stesso libro(pag.373,376) si dice anche quanto segue:

    "L’atteggiamento in ginocchio appartiene per lo più alla preghiera privata, quando prevale il peso della nostra povertà, dei nostri peccati.Lo stare in ginocchio, che è l’atteggiamento più consono e significativo della preghiera privata, ha preso il sopravvento durante la messa da quando si incominciò a perdere la consapevolezza che chi celebra è l’assemblea dei fedeli (Cnf CCC 1140-1141) e il popolo, anche a causa della lingua, finì per dedicarsi alle devozioni private mentre il sacerdote «diceva la sua messa» (cf J. A. Jungmann, Missarum Sollemnia I, 201-203).È significativo che gli inginocchiatoi siano apparsi nelle nostre chiese soltanto a partire dalla fine del XVI sec. (cf ivi, 369-370).Il Messale Romano prevede che con molta libertà che ci si possa mettere in ginocchio alla messa durante la consacrazione «a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi.Quelli che non si inginocchiano alla consacrazione facciano un profondo inchino mentre il sacerdote genuflette dopo la consacrazione» (OGMR 43).Pertanto un Vescovo non può obbligare i fedeli ad inginocchiarsi.Vi faccio osservare che se un Vescovo o Sacerdote vieta la comunione in ginocchio,subito insorgete e invocate la libertà,mentre in questo caso fate il contrario,cioè vorreste impedire agli altri la libertà si scegliere la posizione in piedi e che il Vescovo imponesse la posizione in ginocchio .Due pesi e due misure ipocritamente,questa è schizofrenia di pensiero.


    Don Silvano Sirboni

    RispondiElimina
  5. Prescrive il messale:
    "S’inginocchino poi alla consacrazione, a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi."
    L'estensore di queste righe ha preso un piccolo abbaglio e ha aggiunto un "liberamente", che non c'è.
    Comunque il teologo Silvano Sirboni, a differenza del Pasqualone che ne usurpa la firma, almeno lo spazio dopo la punteggiatura "liberamente" sceglie di metterlo, seguendo le regole che dispongono lo si debba fare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come mai intervieni adesso? Ti piace questo argomento ? Non hai pensato di intervenire ad esempio sul fatto che in comunità si dica che andremo in cielo con la "nostra comunità"....,ma non ti preoccupare puoi rispondere ora....difendi la fede con zelo, facci sentire ! Lancia i tuoi strali contro gli eretici, su io sto qua ad aspettare ! Dimmi come si va in cielo ? Da soli o in comunità ?

      Elimina
    2. Interessante, che sia stato detto esplicitamente "si va in cielo con la comunità". Certamente, lo immaginavo: si vive in Comunità, si auspica una sepoltura in Comunità, logico che anche in Cielo non ci siano né moglie né marito ma fratelli del Cammino, sì...come nella barzelletta.😂
      Insomma, anche questa è un'utile conferma, grazie.

      Elimina
    3. Vuoi dire che nella Casa del Padre, mentre tutti avranno "un posto" secondo le Parole di Gesù "vado a prepararvi 1 posto" .. per i NC ha preparato delle "salette" e degli Hotel? 😨

      Elimina
    4. PS. non la conosco la barzelletta cui ti riferisci. .

      Elimina
    5. Allora ben volentieri te la racconto, cara Roberta! 😂😂😂
      Viene il giorno della morte per un uomo molto pio e devoto, che viene ammesso direttamente in Paradiso.
      Ivi giunto, costui si rivolge a San Pietro, che lo accoglie sulla Porta, chiedendogli : ’Vorrei salutare subito un mio carissimo amico, molto buono e santo, morto da tempo e che è sicuramente qui’.
      Pietro chiede al defunto il nome dell’amico e lo cerca sul suo libro d’oro.
      Ma, cerca che ti cerca, il nome non salta fuori e San Pietro dice al defunto: ’Il tuo amico sarà ancora in Purgatorio…sai…succede anche ai migliori di fare un po’ d’anticamera! Vai al piano di sotto e chiedi di lui, sicuramente lo troverai’.
      Il defunto, un po’ deluso, si rivolge allora all’Angelo del Purgatorio, che sfoglia accuratamente il suo librone d’argento.
      Cerca cerca, il nome dell’amico non salta fuori e l’Angelo conclude: ‘Qui non c’è. E se non è in Paradiso…sarà in Inferno di certo!’.
      Il defunto non se ne vuol fare una ragione, chiede al portinaio di cercare di nuovo, ma il nome del suo amico proprio non si trova.
      Però, risoluto a salutare il proprio sfortunato amico, purtroppo finito all’Inferno, scende ancora di un piano e si presenta ad uno sbuffante Diavolone.
      Il Diavolone chiede il nome da cercare, prende il suo orrendo scartafaccio infuocato e lo scorre tutto: ebbene, incredibile a dirsi, quel nome non si trova!
      Il defunto, trasecolato, non si sa dare una spiegazione. Dov’è finito il suo povero amico, morto ormai da tempo?
      Il Diavolone, pensa pensa, ad un certo punto gli chiede: ‘Ma senti un po’…quel tuo amico…era davvero così pio come dicevi?’. E il defunto:’ Certo! Non mancava mai ad un Eucaristia, digiunava, scrutava la Bibbia, dava i suoi beni…era un neocatecumenale!’.
      Al che il Diavolone ribatte: ‘Ma potevi dirmelo subito, senza farmi perdere tempo, che era uno di quelli!
      Lo trovi di sicuro al piano di sotto, in cripta: il loro capo ha fatto valere con Domineddio i suoi Statuti e sono tutti là con le chitarrelle a fare le celebrazioni separate…’

      Elimina
    6. 😁
      beh io ero stata ottimista allora .. le salette le ho messe in Paradiso!

      Elimina
  6. 30 anni

    Vi faccio osservare che se un Vescovo o Sacerdote vieta la comunione in ginocchio,subito insorgete e invocate la libertà,mentre in questo caso fate il contrario,cioè vorreste impedire agli altri la libertà si scegliere la posizione in piedi e che il Vescovo imponesse la posizione in ginocchio .Due pesi e due misure ipocritamente,questa è schizofrenia di pensiero.
    Don Silvano Sirboni


    S è vero che chi scrive è un Presbitero, vorrei chiedergli: e cosa ne pensa di decime, raccolte scriteriate di milioni di euro, disobbedienze sualla disposizioni del Papa con la lettera di Arinze, violaxioni del foro interno ecc ecc. Se lei è davvero il SDon Silvano della firma non scappi e risponda grazie


    RispondiElimina
  7. Anonimo Silvano Sirboni 10/07;22:41
    mi comprenderai se ometto il "Don", che per me è 1 appellativo serio.

    "se un Vescovo o Sacerdote vieta la comunione in ginocchio .."
    ------------
    Spero non sia successo davvero perché NON può farlo ..

    Il Messale della Chiesa (senza aggiunte ed omissioni) penso debba essere il riferimento per la liturgia e non il libro di uno storico, per quanto illustre possa essere.

    se ti riferisci al caso di Imola (che tra l'altro si riferisce all'inginocchiarsi nel momento di RICEVERE la comunione) , vedi che non è così :

    http://www.lanuovabq.it/it/il-vescovo-la-comunione-in-ginocchio-e-le-nostre-scuse
    ---------------
    Conclude l'articolo riferendo il senso delle parole del Vescovo:
    " è un atto libero del comunicando decidere la forma con la quale accostarsi al Sacro Convito. Resta il fatto che così come non si può imporre di riceverla solo in ginocchio, non si può nemmeno costringere i fedeli a riceverLa solo in piedi, vietando la forma in ginocchio."
    ------------
    E sta parlando di 1 Messa "normale" dove il sacerdote non si comunica certo contemporaneamente ai fedeli, né i fedeli contemporaneamente tra loro.

    Quindi ora c'è la parte comica perché tu hai fatto 1 inversione dei termini:
    dove è lasciata libertà, tu dici che c'è divieto e dove c'è imposizione dici che c'è libertà ..

    "vorreste impedire agli altri la libertà si scegliere la posizione in piedi"
    -------------
    Gli "altri" cioè voi NC, di SCEGLIERE la posizione in piedi NON ne avete la LIBERTÀ .. perché è Kiko che vi IMPONE di stare in piedi .. cioè, parafrasando le tue parole, IMPEDISCE ai fedeli NC di SCEGLIERE la posizione in GINOCCHIO.

    Perché non esponi le considerazioni che hai fatto sul non piegare le ginocchia nel giorno del Signore (con relativa tua interpretazione del libro citato) al Cardinal Sarah che è preposto al Culto e ai Sacramenti .. magari riesce a illuminarti 1 po'.

    Roberta

    PS. Riguardo quello che ha detto Valentina, che hai aggiunto le parole
    "con molta libertà" mentre citavi le parole del Messale .. non ti senti 1 po' meschino e infantile?
    Sembri 1 bambino col barattolo in mano e la bocca sporca di marmellata che dice
    "non sono stato io" ...
    .. ormai è diventata 1 patologia vero? Piegare la realtà a vostro (di Kiko) piacimento, anche a costo di negare l'evidenza.

    RispondiElimina
  8. Piccolo OT: Chiesa e postconcilio ripubblica oggi un interessante articolo sul valore dell'inginocchiarsi [cliccare qui].

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi sembra OT ..
      trovo molto importanti le parole di Benedetto XVI riportate nell'articolo:

      "Adorare il Dio di Gesù Cristo, fattosi pane spezzato per amore, è il rimedio più valido e radicale contro le idolatrie di ieri e di oggi. [...] Noi cristiani ci inginocchiamo solo davanti al santissimo sacramento, perché in esso sappiamo e crediamo essere presente l'unico vero Dio".
      ---------------
      Quindi ecco che ci viene detto il modo più efficace per indebolire e abolire l'idolatria NC.

      Riguardo all'inginocchiarsi e altri gesti durante la Messa, vorrei aggiungere che in base a quel che ho visto, molto conta l'esempio del sacerdote. Ci sono alcune Messe dove il tempo maggiore è dedicato all'omelia, mentre il momento della consacrazione è più affrettato .. e l'impressione che ho avuto io è che la gente (cioè l'assemblea), soprattutto quando il sacerdote è 1 bravo oratore capace di calamitare l'attenzione, sia così indotta a considerare proprio l'omelia come la parte "più importante" della Messa anziché la liturgia eucaristica e a vivere quest'ultima più "affrettatamente" sull'esempio del sacerdote.

      Dove frequento io è tutto al contrario e devo dire che le parole e i gesti lenti, attenti, devoti, le pause del sacerdote durante la consacrazione aiutano molto a far entrare nel cuore il senso di rispetto per Gesù e la consapevolezza del momento che si sta vivendo.

      E questo, viene detto nel post, è proprio l'intento del vescovo americano:
      " L'Arcivescovo Sample ritiene che migliorerà la riverente partecipazione dei fedeli alla Santa Messa e aumenterà la loro devozione alla Santa Eucaristia."
      --------------
      Perciò se l'inginocchiarsi ha lo scopo di riconoscere Gesù Presente nell'Eucaristia e aumentare la devozione dei fedeli ad Essa ...
      quale sarà mai lo scopo di Kiko che VIETA di inginocchiarsi?
      Mi sembra chiaro .. altro che "i risorti stanno in piedi davanti all'Agnello" e "figli di re" e "ho visto un popolo in piedi" e altre giustificazioni simili ..

      fratelli NC, i vostri "capi" vi vogliono allontanare dal vostro Signore, obbligandovi a toglierGli la gloria a Lui solo dovuta, per tributarla ad "altro".

      Roberta

      Elimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. I Vescovi hanno una certa libertà nelle proprie diocesi, ma non so se possono cambiare il Messale, anche se non per contestarlo, ma solo per rafforzarlo.
    So però che è CERTO che nessuno può cambiare il fatto che consacrare una pagnotta di pane al posto di pane azzimo è un GRAVE ABUSO. E' proibito e basta. Ma il Cammino disubbidisce.
    Consacrare poi una pagnotta a cui sono stati aggiunti degli ingredienti come l'olio o l'uvetta, cosa comune nel Cammino, rende l'Eucaristia non illecita, ma INVALIDA. Ed è un SACRILEGIO.

    Ma a chi, come ha fatto notare Valentina, inganna i lettori aggiungendo un LIBERAMENTE dove non c'è, la cosa non importa. Non può importare.
    FALSIFICARE la parola della Chiesa per proprio tornaconto è quasi come falsificare la Parola di Dio. C'è da tremare (come si evince dagli ultimi versi del libnro dell'Apocalisse)

    RispondiElimina
  11. Don Silvano Sirboni ha detto: "L’uso di non piegare le ginocchia poi nel giorno del Signore è un simbolo della risurrezione attraverso la quale, grazie a Cristo, noi siamo liberati dai peccati e dalla morte, che da lui stesso è stata messa a morte"

    Il testo qui pubblicato effettivamente appartiene a don Silvano Sirboni, un liturgista abbastanza noto: http://www.stpauls.it/vita/0910vp/0910vp10.htm. Naturalmente dubito che a pubblicarlo sia stato lui. Cosa rispondere a don Silvano? Che questo costante riferimento a "com'era giusto prima e come è errato oggi", il continuo riferirsi alla "antica tradizione liturgica" è la negazione della Tradizione millenaria, con la quale con la Chiesa ha innovato talune prassi e non solo per stare appresso alla sensibilità dei fedeli. La citazione di passi dei Vangeli per motivare lo stare in piedi "da risorti" potrebbe essere confutata con altri cento passi che dicono il contrario. Sarebbe interessante sapere cosa don Silvano (quello vero) pensa dela Comunione tutti insieme appassionatamente al presbitero. Perché io continuo a sostenere che il vero problema del Cammino sta qui.

    RispondiElimina
  12. Voglio solo precisare che è importante non perdere di vista il fatto che nel post si riporta
    "la lettera dell'Ufficio del Divino Culto nell'Arcidiocesi di Portland per quanto riguarda la nostra postura e il movimento dopo il Agnello di Dio".
    L''Arcivescovo Sample vuole promuovere la bellezza dalla Sacra Liturgia.

    Qualcuno ha posto male il problema, accusandoci di VOLERE che il Vescovo imponga la posizione in ginocchio. Sbagliato, noi non VOGLIAMO nulla. In ginocchio o in piedi ognuno può sentire per se stesso profittevole l'una o l'altra posizione. Non è questo il problema.
    Qui si è segnalato quello che un Vescovo, che è pastore e guida nella sua Diocesi, ha deciso di dare come indicazione.
    Il problema è un altro, il problema è il Cammino Neocatecumenale che conosce una e una sola obbedienza, come sanno tutti. Per cui si trova a non poter obbedire al suo Vescovo senza tradire l'essenza del percorso di fede che sta facendo. Poiché Kiko e Carmen hanno detto - loro sì senza eccezioni - che si fa in un modo soltanto, senza possibilità di scegliere in base alla sensibilità personale, che per loro non conta il resto di niente, come non esiste rispetto per la persona, mai.
    E poi parlano della LIBERTÀ DEI FIGLI DI DIO.
    Ma quando mai! Uomini in gabbia! ( ringrazio Dio di esseremene liberata, il solo ricordo delle loro imposizioni e leggi, del loro autoritarismo, mi dà la claustrofobia!)

    Rileggete il titolo del post:
    Obbediranno a Kiko o al Vescovo???
    Questo il vero e unico problema!
    Questa l'eterna domanda che ha una e una risposta.

    Pax

    RispondiElimina
  13. Condivido il pensiero di Don Silvano, l'Anonimo ha postato ovviamente la parte di un tutto che maggiormente poteva "aiutare" la sua idea.
    In realtà anche Don Silvano dice cose molto diverse da quelle che vogliono far passare.
    A me ha colpito in particolare una delle prime frasi "La liturgia è teologia celebrata".
    Condivido che nella Liturgia i gesti e i movimenti dei fedeli fanno "teologia; proprio per questo mi chiedo:
    In una messa il fedele è in piedi, sull'altare c'è del pane, poi all'inizio della Consacrazione si inginocchia, abbassa la testa tra le mani e chiude gli occhi, poi li riapre, si rialza e sull'altare il pane è diventato Corpo di Cristo.
    Con i suoi gesti fa Teologia dimostra che quel pane non lo è più e per questo si genuflette e abbassa lo sguardo per non vedere "il Divino".
    Per i neocatecumenali
    Sono in piedi, c'è del pane sull'altare, il prete inizia la Consacrazione, loro rimangono in piedi
    Non essendoci stata nessuna modifica nel loro atteggiamento, perchè dovrebbe esserci stata una modifica sull'Altare?
    Loro sono immobili, prima, durante e dopo, a livello Teologico trasmettono un "nulla", quindi nulla è avvenuto.
    Si ritorna al problema principale del Cammino: mancanza dell'Adorazione Eucaristica, Comunione seduti, mancanza di inginocchiarsi all'arrivo di Cristo sull'Altare, Comunione comunitaria e non individuale ecc...
    A livello Teologico, proprio perchè don Silvano più avanti dice che l'inginocchiarsi è perfetto per l'adorazione Eucaristica, in quel momento come per l'Adorazione c'è l'Ostia Consacrata sull'Altare, quindi quale momento migliore per adorarlo?

    Riprendo poi la frase di Lino "la Comunione tutti insieme appassionatamente al presbitero. Perché io continuo a sostenere che il vero problema del Cammino sta qui."
    Tempo fa scrissi che il vero problema non era su quello che loro fanno, ma sul fatto che ti impediscono di fare come "Cristo comanda".
    Volete fare la comunione seduti? Fatela, non è autorizzata da nessuno anche se vi fanno credere il contrario.
    Volete trattenere il Corpo di Cristo senza assumerlo "immediatamente" come prescrive la Chiesa? Fatelo, anche se è un abuso e un grave rischio di sacrilegio.
    Volete comunicarvi tutti insieme? presbitero compreso? Fatelo, ve la vedrete poi con l'Altissimo.
    Ma quello che non potete minimamente fare è impedire ad altri di comunicarsi in piedi, sulla bocca, immediatamente e individualmente.
    Questo è quello che vi condannerà, non il fatto di fare Abusi, Sacrilegi e gesti Illeciti, ma il fatto che costringete in questi Errori tutti quelli del cammino.

    Tra i vari errori durante l'Eucarestia ne aggiungo altri 2
    Dopo che il pane è stato consacrato e diviso in pezzi, salgono sul presbiterio i vari responsabili che prendono "liberamente" il piatto con il Corpo di Cristo, anche in questo caso la Chiesa prescrive che sia il celebrante a consegnartelo.
    Dopo la distribuzione il responsabile torna verso l'Altare e "si prende" gli ultimi pezzi del Corpo di Cristo. Anche in questo caso dovrebbe tornare verso il celebrante che dovrebbe dargli lui la Comunione.
    Praticamente tutti "ricevono la Comunione", mentre il responsabile "si da la Comunione da solo"
    Quando la Comunione la distribuiscono più persone, il celebrante non solo la fa per primo, poi la distribuisce ai concelebranti e agli accoliti; da notare che tutti questi fanno sempre la comunione sotto le 2 specie e che la ricevono sempre, non se la danno mai da soli. pare che invece il responsabile della comunità possa "autoassumerla e autodarsela"

    RispondiElimina
  14. Beati Pauperes Spiritu12 luglio 2018 alle ore 00:14

    Al finto Don Sirboni, che esattamente come il Pasqualone parla di "schizofrenia di pensiero", uno dei suoi cavalli di battaglia, vorrei dire di rileggersi un po' di San Paolo, particolarmente i Filippesi. Ogni ginocchio si pieghi... Anche sotto terra. Si pieghiamo i demoni ma non i neocatecumenali.

    RispondiElimina
  15. Anche a me è piaciuta molto l'espressione
    "la liturgia è teologia celebrata", mi trasmette 1 senso di "concretezza della fede".

    E proprio per questo la liturgia NC fa capire molto, diciamo così, il loro pensiero, cioè ciò in cui credono o poco alla volta vengono indirizzati e indotti a credere, guardando, agendo secondo i comandi ricevuti e per imitazione dei "più avanti in cammino".

    Così assimilano che il sacerdote "è 1 fratello come gli altri" , che "è l'Assemblea che rende possibile l'Eucaristia" , che il Signore viene nel pane e nel vino (e nella Parola, messa sullo stesso piano) ma poi anche va .. cioè "passa", che l'Eucaristia è mensa, risurrezione e gloria ma senza Sacrificio ..

    Tutto ciò lo rendono visibile e lo concretizzano (consolidando sempre più dentro di sé queste false convinzioni) con tutti quei gesti e atteggiamenti che tu hai descritto:
    stare sempre in piedi, non attendere che prima si comunichi il sacerdote, toccare e distribuire il Corpo di Cristo anche se si è laici nn ministri straordinari;
    e aggiungo anche la mancanza di silenzio se nn per pochi secondi, rendendo difficoltosa (se nn impossibile) un'intimità col Signore, 1 preghiera di ringraziamento o di ascolto di Lui , che viene subito disturbata dal frastuono dei canti che secondo la "teologia" NC dovrebbero esprimere la gioia della risurrezione .. ma a me, più andavo avanti nel cammino e più mi sembravano un rumore assordante, disarmonico, stordente ..
    Roberta

    PS. Il responsabile l'ho sempre visto fare anche quella che credo si chiami la "purificazione" del calice, penso che anche qsto spetti al sacerdote.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.