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Roma, 4 agosto 2025: al Giubileo Kiko fuma una sigaretta (e nell'altra mano ha il pacchetto). Fonte: video di un neocat, a 52'17" |
Per la Messa di apertura del Giubileo dei Giovani in Piazza San Pietro, tutti in piedi, erano 120.000.
E non certamente tutti neocatecumenali.
Basta fare il paragone tra la folla in San Pietro e le file di sedie da 10 posti a Tor Vergata con Kiko, e la sproporzione risulta evidente.
Nel video dell'incontro del Papa coi giovani a Tor Vergata, al minuto 8:29 e seguenti, si possono contare benissimo le sedie del settore davanti al palco che il giorno dopo sarà occupato dai neocatecumenali.
È già tanto se arrivavano a 50-60 mila, a voler essere eccessivamente generosi verso il Cammino.
Anche dai numeri sparati da Kiko alle presentazioni, se acriticamente li prendiamo per buoni (ma anche no), risultano circa 61.000 persone.
Le nazioni di cui non ha detto i numeri sono insignificanti (ma a Kiko piace contare le bandierine sul suo mappamondo) e il Cammino vi è poco presente, quindi aggiungono poco.
Ma si sa, l'ingordigia e la menzogna sono di casa da quelle parti e, siccome la Messa di apertura del Giubileo dei Giovani ha contato 120mila CATTOLICI, per forza all'incontro neocatecumenale dovevano esserci 120mila NEOCATECUMENALI.
Domandine:
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Kiko in vacanza (chi la paga?) foto di repertorio |
- Ma allora i NEOCATECUMENALI non sono andati alla Messa di apertura del Giubileo dei Giovani?
- Oppure le 120 mila presenze in piazza San Pietro erano forse solo di neocatecumenali?
Insomma, Kiketto vostro ha totalizzato lo stesso numero esatto di presenze della Messa per i Giovani in San Pietro con la presenza del Papa...
Marco
come al solito parlate senza neanche sapere, il settore davanti al palco (quello con le sedie per capirci) erano i settori dal P1 al P4 ed erano quelli coperti dalle riprese video, il grosso dei partecipanti era nei settori S che è almeno 4 volte il settore P, invece di fare confronti con i video di San Pietro bastava che scriveste "incontro vocazionale kiko mappa" su google e vi veniva fuori lo schema, noi italiani per capirci eravamo nel settore S7, e comunque per accedere all'incontro era necessario un pass, se ogni partecipante deve avere un pass di ingresso i numeri di partecipanti sono facilissimi da contare... altro che i vostri calcoli di fantasia! un altra occasione persa per stare zitti!
RispondiEliminaIn attesa di capire meglio come gestire i rapporti con Papa Leone, che non sembra molto propenso al neocatecumenalesimo, a questa kermesse vocazionale hanno volato molto più basso del solito:
RispondiElimina- la foto di Carmen defilata e relegata nella zona orchestrina invece che in primo piano come sempre
- la processione con la Madonna fatta con un carro molto piccolo e un’icona della Madonna di Kiko invece di una statua.
- I preti non ondeggiano a braccia conserte durante la processione, ma camminano normalmente.
- assenza di alcune persone-simbolo neocatecumenali: card. O'Malley (rimosso da Tutela Minorum nemmeno un mese dopo l'insediamento di Papa Leone); sul palco niente Gennarinis, niente don Rino Rossi...
Tuttavia, Kiketto non lascia il timone, nemmeno se deve leggere ogni singola parola che pronuncia (ed anche male e a fatica). Addirittura tenta anche di cantare, con risultati disastrosi.
Notare che al minuto 52:17 di un video spagnolo sprovveduto, Kiketto non può fare a meno di cedere al vizio e se la fuma bel bello davanti alla presidenza, al card. Reina e a tutti gli altri, mentre parla Ascénsion:
https://www.youtube.com/watch?v=leZ4l8NgT1o
Non riesce a stare senza fumare nemmeno tre ore e poi, come si è visto ripetute volte, espettora davanti alla sua platea di seguaci.
Tutto molto triste.
Soprattutto, molto tristi i ragazzi aspiranti alla vocazione che, appena saliti sul palco, chiamano Kiko o scherzano distratti con lo sguardo all'aria gesticolando nel parlare.
Se non fosse detto migliaia di volte, nessuno penserebbe che quei ragazzi si siano alzati per vocazione, ma piuttosto che abbiano corso come dei fans verso il loro cantante-idolo preferito.
Il raccoglimento, nemmeno quando si parla di vocazioni, non sta di casa nelle kermesse kikiane.
Buffi i prelati che, distrattamente e senza pronunciare formule, poggiano a caso la mano sulla testa di persone che nemmeno guardano, in una produzione seriale di spirito santo.
E poi giudicano e si lamentano di Costantino, che aprì il cattolicesimo al mondo.
Marco
Si nota anche che nell'altra mano Kiko ha il pacchetto di sigarette.
EliminaCi permettiamo di far presente ai nuovi lettori che la questione "sigaretta" non riguarda l'ottemperanza a regole immaginarie ma è carica di significato a causa delle circostanze.
EliminaAnzitutto ricordiamo quell'episodio della vita di Escrivà de Balaguer, quando radunò i suoi primi consacrati attorno a un tavolo, chiese loro se qualcuno fumasse (nessuno di loro fumava), tirò fuori un sigaro e cominciò a fumarlo. Disse loro che era il caso che qualcuno di loro imparasse a fumare, perché "nel mondo" si sarebbero trovati prima o poi a dover socializzare con fumatori accaniti (e dunque un sigaro occasionale non sarebbe stato un vizio o un problema, ma un modo per non sembrare i perfettini precisini candidi professorini). Notare che i consacrati dell'Opus Dei sono laici che operano nel mondo.
Non ci fa scandalo il vizio del fumo (sebbene raccomandiamo di ridurlo il più possibile), ma teniamo presente le circostanze di una sigaretta o un sigaro.
Per Escrivà perfino un sigaro può essere in determinate circostanze un aiuto all'evangelizzazione (era questo il senso del suo invito).
Per qualche caporione ciellino, il sigaro può essere in determinate circostanze un segno di disprezzo per il moralismo perbenista (segno magari discutibile, ma non sto qui a valutare).
Per Kiko è invece un lusso, uno dei tanti piaceri della vita a cui non sa rinunciare neppure nelle occasioni pubbliche di fronte a eserciti di telecamere, neppure alla sua veneranda età (86 anni, ricordo bene?) che già da sola comanderebbe di evitare il fumo. (Ma forse Kiko crede di essere più eterno degli Highlander).
E non parliamo dell'esercito di fumatori che sono diventati tali solo per imitarlo (kikolatri che spesso ne imitavano anche i più piccoli gesti, tic, parole...).