lunedì 26 ottobre 2020

PHILADELPHIA: ANCORA UN’ALTRA NEOCATECUMENALIZZAZIONE FALLITA

Sono sempre di più le parrocchie, in Italia come all’estero, che rifiutano la neocatecumenalizzazione degli spazi, rifiutando di conseguenza la nueva estetica kikiana e, come conseguenza ultima, il Movimento Neocatecumenale.

"Carmen e Pedro Biaggi stanno portando 
 loro sei figli da Plainfield, NJ,
a far parte della comunità di
Missio ad Gentes
nel Cammino Neocatecumenale,
in arrivo a giugno nella parrocchia
di St. Michael a Philadelphia".

A Philadelphia, in Pennsylvania, tra luglio e agosto di quest’anno, ben due parrocchie in cui si era tentato di introdurre di nascosto la nueva estetica durante il lockdown, hanno protestato ed ottenuto dal vescovo il mandato al totale ripristino della Chiesa.

Si tratta delle parrocchie di San Michele e della chiesa di San Carlo Borromeo nel sud di Philadelphia.

Però è interessante conoscere gli ANTEFATTI, perché proprio in queste due parrocchie furono appositamente inviate 2 famiglie neocatecumenali “in missione” per “rivitalizzarle”, su richiesta del vescovo Chaput (ma guarda…).

Nella parrocchia di San Michele, a giugno del 2014 fu mandata la famiglia Biaggi, come apprendiamo dal sito web Catholic Philly, da cui traduciamo anche la didascalia della foto, che con solenne enfasi ci avvisa della sorte dei loro sei figli, portati a far parte della Missio ad Gentes del Cammino Neocatecumenale.

Leggiamo poi di un’altra famiglia che sarebbe stata "inviata" (da chi?) alla parrocchia di S. Carlo Borromeo: gli spagnoli (ma guarda…) Martin. La foto è stata scattata in modo da esibire benissimo il mega-sgorbio di Kiko e il bimbo piccolo.

La famiglia Martin, definita come facente parte
di "un Movimento cattolico evangelico".
Foto dal The Philadelphia Inquirer

Missione "a due a due".
I soliti Biaggi, con i soliti seminaristi in prestito
da altri Redemptoris Mater

L’assalto alla Pennsylvania: nel 2014, oltre ad inviare famiglie nelle parrocchie storiche, hanno pure eretto un seminario neocatecumenale Redemptoris Mater e imbastito una "missione a due a due" coi soliti protagonisti riciclati mille e mille volte.

Redemptoris Mater di Philadelphia. 
Erezione nell'anno 2014

In pompa magna nei giornali si decantava lo zelo di queste coppie con molti figli, che lasciavano il lavoro e la propria città per andare a stabilirsi a Philadelphia, inserendosi nella parrocchia.

I cattolici che avevano creduto che quello fosse un segnale di speranza di fronte all'affievolirsi delle presenze in parrocchia, hanno invece dovuto disilludersi e assaggiare l'amara realtà: i neocatecumenali hanno provocato solo problemi, divisioni e fughe.

Del resto, una sparuta minoranza, come sempre, riesce a mettere in subbuglio le parrocchie e fa parlare di sé. Tantissime volte in negativo, però è sempre propaganda.
Meglio che essere ignorati, penseranno i neocatecumenali, tanto trovano sempre il modo di sembrare loro le vittime incomprese.

I neocatecumenali, nell’arcidiocesi di Philadelphia, due anni fa erano solo circa 300 su 1.438.147 di battezzati ed il Movimento Neocatecumenale è presente solo in 15 di parrocchie sul totale di 219.
Si trova nel territorio da ben 25 anni, con inizio nella parrocchia di St. Dominic a Torresdale.
Tutte le parrocchie che ospitano il Movimento sono rette da preti neocatecumenali.
Non ci sembra che abbiano molta presa, anzi...

Nel 2014, dicevamo, hanno eretto un seminario neocatecumenale Redemptoris Mater sul terreno dell'ex parrocchia di St. Louis a Yeadon, un comune distante circa 10 km da Philadelphia. Tale parrocchia è poi stata assorbita dalla parrocchia della Beata Vergine Maria di Darby e adesso è aperta come spazio liturgico per celebrare la Messa solo la domenica mattina.

Naturalmente, l’amministratore parrocchiale di questa successiva parrocchia è anche il rettore del seminario Redemptoris Mater, Mariano Dellagiovanna (chiediamo scusa ai lettori per questa profusione di nomi e cognomi italiani, ma in America e altrove le cose del Cammino sono quasi sempre così).

Dal sito si evince che attualmente i seminaristi veri e propri sono solo nove.
Quando ha aperto erano solo sei. Come sempre, quando si erige un seminario neocatecumenale, dietro la grancassa pubblicitaria i numeri sono sempre minuscoli.

Sembrano tanti, ma...
...non tutti sono seminaristi

In venticinque anni di presenza, quindi, dobbiamo registrare l’assoluta ininfluenza di questo gruppetto neocatecumenale che però è riuscito benissimo a seminare zizzania e ad occupare posti privilegiati nella stampa locale.

Nella parrocchia di San Michele e in quella di San Carlo Borromeo, a cui appartengono le famiglie missionarie Biaggi e Martin, in sei anni di attività sono riusciti a creare solo divisione e proteste da parte dei parrocchiani, con relativi ricorsi al vescovo.

Già prima degli sporchi eventi del 2020, le rimostranze non mancavano.

Naturalmente erano uguali a tutte quelle reperibili nel mondo: riunioni private separate dalla comunità ecclesiale, segretezza, pratiche liturgiche atipiche, poco rispetto per la tradizione…

Stesso ritornello di sempre. Non ci meraviglia.

Nella parrocchia afroamericana di SAN CARLO BORROMEO si è arrivati al punto da segnalare per iscritto al vescovo ausiliare McIntyre tramite una serie di lettere.

Si denunciava che padre Esteban Granyak, l'amministratore parrocchiale neocatecumenale, aveva iniziato a cambiare le cose non mostrando alcuna sensibilità verso le preoccupazioni dei parrocchiani. Buoni parrocchiani di lunga data venivano rimossi dagli incarichi, cambiamenti architettonici comparivano qua e là, le sale parrocchiali venivano adibite alle celebrazioni neocatecumenali... Appena arrivati e subito padroni in casa d’altri, insomma.
Naturalmente nessuno si è degnato di dare ragione delle modifiche operate alla parrocchia, così che molti parrocchiani se ne sono andati frustrati.

Ecco da dove viene anche lo svuotamento delle parrocchie! Dalle opere del Cammino.
Ecco cos’hanno ottenuto!

Erano stati mandati (ma da chi?) per “recuperare il calo delle presenze” e non solo non l’hanno recuperato, ma hanno fatto scappare molti di quelli che già c’erano, per incistare in sei anni solo due "comunità", o forse addirittura una soltanto...

Classico.

Il vescovo McIntyre ha diplomaticamente riconosciuto “la tensione in alcune parrocchie di vecchia data” e attribuito gran parte della preoccupazione alla diffidenza dei fedeli nei confronti di qualcosa di nuovo, augurandosi che i sacerdoti potessero aiutare i parrocchiani a capire. 

Proteste dei parrocchiani
fuori della Chiesa
di San Carlo Borromeo:
"la corale della parrocchia
non deve essere ignorata
quando si prendono decisioni"

Nel caso di San Carlo, il parroco Granyak avrebbe dovuto incontrare i parrocchiani per affrontare "eventuali passi falsi che potrebbe aver fatto".

Prudentemente McIntyre ha detto che l'arcidiocesi non era stata ancora in grado di valutare in modo definitivo l'impatto del Cammino nella diocesi. 

Questo accadeva due anni fa e la disponibilità del parroco neocatecumenale a dialogare coi parrocchiani pareva un buon risultato (pensate un po').

Invece oggi, nel 2020, proprio a settembre, i parrocchiani di questa parrocchia storica ancora non hanno ottenuto giustizia e chiedono che il parroco venga rimosso, accusandolo di segregazione razziale, non solo in senso etnologico.

Durante il lockdown, infatti, l’interno della chiesa è stato completamente rifatto.

Il parroco, arrivato sei anni fa con l’intenzione di promuovere il Movimento Neocatecumenale, ha prodotto come unico risultato che adesso i parrocchiani di colore sostengono di essere stati ostracizzati dalla loro stessa chiesa: i lavori sono stati eseguiti a loro insaputa (alla faccia del promesso dialogo!); la palestra, utilizzata per incontri sociali e per i funerali, è stata trasformata in uno spazio di culto per i neocatecumenali; l’altare è stato spostato; la croce storica è stata dismessa ed il parroco tiene una celebrazione separata per i due gruppi (soltanto mezza comunità e già tutta questa zizzania!)

Kikianizzazione dei locali della parrocchia
San Carlo Borromeo

"Ci sono molte attività in corso qui a St. Charles che non includono affatto i parrocchiani di St. Charles. Quindi è sicuramente la segregazione"  ha detto una parrocchiana di lungo corso.

Altri parrocchiani hanno accusato il parroco di impegnarsi in pratiche insensibili e razziste e di dare un trattamento preferenziale al Cammino Neocatecumenale (nel quale il parroco naturalmente è cresciuto e si è formato, è quindi naturale che “preferisca” la sua “roba”):

“Siamo stati messi da parte. Non abbiamo alcun collegamento con quello che sta succedendo alla parrocchia di St. Charles” dice la stessa parrocchiana intervistata.

Chiesa di San Carlo Borromeo
prima della neocatecumenalizzazione


Anche attualmente, nel sito della parrocchia, appare grandissima l’immagine della "madonna del cammino", a scomparsa sotto un’immagine di Gesù, con la classica frase coniata da Kiko: "È necessario fare comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazareth, che vivono in umiltà, semplicità e lode dove l'altro è Cristo ".

Nella sezione “programma liturgico” incombe un altro orribile dipinto di Kiko. 
Le Messe festive sono due: quella neocatecumenale alle 20,30 del sabato e quella domenicale alle 10,00.
Due credi diversi, due messe diverse…

Il DRE (Direttore dell’Istruzione Religiosa), è l’arrivato di fresco “missionario” José Martin.
Carriera rapida in una parrocchia storica.
Poi li chiamano “missionari”…
Per loro maggior gloria terrena sono soltanto arrampicatori neocatecumenali che, pretendendo di far meglio, fanno solo di peggio.

Non paghi, hanno dedicato una sezione alla “missio ad gentes”, nella cui pagina giganteggia un’immagine dell’incontro delle famiglie del 2015 al Wells Fargo Center, in cui follemente hanno scritto:

“30.000 membri del Cammino Neocatecumenale insieme alla Missio ad Gentes di Philadelphia celebrano l'Incontro Mondiale delle Famiglie presieduto da Sua Eccellenza l'Arcivescovo Charles J. Chaput”.

Cioè, 30.000 neocatecumenali sarebbero andati a esibirsi nella diocesi di Philadelpia ai tempi di Chaput, per sostenere i quattro gatti della "missione" neocat locale…
Follia allo stato puro, fa quasi impressione.

A seguire tutte immagini inerenti al Movimento Neocatecumenale.

È chiaro che i parrocchiani protestano: in soli sei anni, anche nel sito parrocchiale, di cattolico c’è solo l’immagine di una statua di Cristo, tutto il resto è TOTALMENTE neocatecumenale, tutto questo per onorare esclusivamente quella "mezza comunità".

Esiste anche una pagina facebook che propaganda le "catechesi" neocat di quest’anno a febbraio, con la classica dicitura “Vieni e ascolta”.
Mannaggia alla pandemia…

Biglietto d'invito
alle "catechesi" kikiane

Nel frattempo è cambiato l’arcivescovo e adesso il nuovo arcivescovo Nelson J. Pérez ha delegato un esperto liturgico per visitare la chiesa e riferirgli su ciò che hanno comportato i lavori di ristrutturazione, ha detto il portavoce dell'arcidiocesi di Philadelphia, Kenneth Gavin. 

Anche se, come abbiamo già visto, nella diocesi di Philadelphia i neocatecumenali sono SOLTANTO 300, stanno ugualmente cercando di farsi notare per impressionare positivamente il nuovo vescovo (se già non l’hanno abbindolato e "pagato"): disgustosamente si vede la foto del vescovo durante la Messa di installazione presso la Basilica Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo a Filadelfia il 18 febbraio 2020, che riceve DONI dai BAMBINI DEL MOVIMENTO NEOCATECUMENALE.

Il nuovo vescovo Pérez riceve doni
dai "bambini neocatecumenali"

A margine dell’installazione del vescovo Pérez, si apprende che cinque anni fa il vescovo Chaput aveva "invitato" anche un’altra famiglia neocatecumenale “missionaria” (a dividere le parrocchie): la famiglia Sumner.
Guarda caso tra i pochi intervistati all’uscita della celebrazione c’erano anche loro, pronti a dire che: 

“Loro ed il folto [folto???] gruppo di membri del Movimento Neocatecumenale hanno il desiderio di sostenere l'Arcivescovo Perez appena nominato.”

Purtroppo l’evidenza la dà CatholicPhilly, il sito dell’arcidiocesi, che evidentemente non disdegna la sottolineatura. C'è sempre un topo neocat di redazione, nei giornali diocesani...

Nonostante cerchi spiegazioni a sostegno dei neocatecumenali, il portavoce della diocesi afferma riguardo alla parrocchia nascostamente kikizzata:

"Le accuse di razzismo non sono prese alla leggera dall'arcidiocesi. L'odio razziale non ha posto nella nostra chiesa o nel cuore delle persone. Il razzismo è un peccato mortale e un attacco al dono della vita".

I parrocchiani, a questo punto,  dopo la fregatura subita, non accettano ancora una volta di dover ricominciare con un imprecisato "dialogo" e chiedono che questo sacerdote neocatecumenale se ne vada via.

L’evento è stato trasmesso anche dalla televisione, al link dell’articolo è possibile visionare il video in cui si vedono le proteste ed i cartelli dei parrocchiani che chiedono giustizia.

Sia l'arcivescovo Nelson Perez che gli alti dirigenti dell'arcidiocesi si sono incontrati personalmente con i parrocchiani di San Carlo Borromeo per ascoltare e affrontare le loro preoccupazioni.

La stessa cosa è accaduta nella parrocchia di SAN MICHELE, dove è andata a risiedere l’altra famiglia neocatecumenale, la famiglia Biaggi.

Pezzi delle storiche balaustre in marmo dell'altare
 rimossi dalla chiesa cattolica romana di San Michele
mentre era chiusa per la pandemia, tra marzo e giugno.

Anche qui il parroco dovrà ripristinare la Chiesa allo stato precedente quantomeno perché, come nell’altro caso, il presbiteronzolo neocatecumenale "non ha seguito le linee guida dell'arcidiocesi" in merito ai lavori di ristrutturazione, che devono essere preventivamente autorizzati dall’arcidiocesi.

Neocatecumenalizzazione avvenuta!

Quindi non l’hanno fatta solo in barba ai parrocchiani, ma allo stesso arcivescovo appena installatosi, facendo le cose di nascosto e senza autorizzazione alcuna. Oh, ma guarda, proprio come hanno sempre fatto i neocatecumenali nel resto del mondo...

Chiesa di San Michele dopo la
neocatecumenalizzazione

Anche qui l’arcivescovo ha delegato un esperto liturgico per visitare la chiesa e riferirgli sui cambiamenti apportati dai lavori di ristrutturazione.

In entrambi i casi, a fine luglio è stata fatta pervenire la relazione del delegato curiale e i parroci neocatecumenali Arturo Chagala, amministratore parrocchiale della parrocchia di San Michele, e Esteban N. Granyak, amministratore parrocchiale della chiesa di San Carlo Borromeo, sono stati incaricati di ripristinare le rispettive chiese al loro stato precedente nella misura più ampia possibile e di affrontare pubblicamente la questione con i parrocchiani.

Chiesa di San Michele prima della
neocatecumenalizzazione

Anche padre Chagala, come Granyak, guarda caso è arrivato nella parrocchia di San Michele nel 2014, insieme alla famiglia in missione neocatecumenale.

In effetti, anche se non è stato spiegato chiaramente, da alcune dichiarazioni reperibili nella stampa del tempo si evince (per chi ha esperienza dell’agire neocatecumenale), che in quelle due parrocchie fu mandata proprio un’equipe neocat: prete e famiglia “missionaria”. Pacchetto unico. Arrivarono le truppe d’avanscoperta al completo, anche se al momento i poveri parrocchiani non potevano rendersene bene conto.

Padre Chagala, quasi sembrando in accordo con l’altro presbitero neocatecumenale, ha fatto importanti lavori di ristrutturazione nella Chiesa durante il lockdown: rimozione di balaustre, panche storiche rimosse, pavimento di marmo della Chiesa coperto dal classico tappeto rosso acceso neocatecumenale…

Nel caso di specie, si è pronunciato anche lo storico dell'architettura Oscar Beisert:

"Il parroco ha preso un edificio di bellezza classica e l'ha VANDALIZZATO. Lo chiamo VANDALISMO ARCHITETTONICO."

Lo storico architetto ha ammesso che il suo "sangue ribolliva" quando ha visto le immagini del santuario di San Michele ristrutturato. Sebbene la sua designazione storica da parte della città protegga solo l'esterno di un edificio, ha definito le modifiche UNA FARSA.

Alcuni commenti fanno accapponare la pelle:

“Quando ha visto le foto, mi sentivo come se fossi nella Twilight Zone" (serie televisiva “ai confini della realtà”)

"Come puoi prendere una chiesa che apparteneva a persone le cui famiglie sono qui da 70, 80 anni e costringermi ad andarmene?"

Ci sarà un motivo perché li chiamano Neo-Cats (neo gatti)…

Chagala aveva promesso di terminare i lavori di restauro entro l'11 settembre, chiedendo scusa in una lettera ai parrocchiani, dichiarandosi umiliato e mostrandosi disponibile a colmare la divisione che ha provocato.

"L'arcivescovo è stato franco e chiaro sulla sua profonda preoccupazione per quanto riguarda questi lavori di ristrutturazione e ha indicato un percorso per andare avanti", ha detto il sacerdote. I lavori di ristrutturazione sono avvenuti “senza il permesso e la supervisione” dell'arcidiocesi. Non c'è stata "un'ampia consultazione con i parrocchiani", ha riconosciuto Chagala.

Ci permettiamo solo di far notare che la "consultazione" sarebbe già stata un pessimo segnale: nessuno chiedeva di inserire novità, nessuno chiedeva di fare lavori di "ristrutturazione" che non fossero manutenzione e pulizia ordinarie, nessuno chiedeva "consultazioni" per decidere come modificare la parrocchia. Quando parlano di "ampia consultazione" significa sempre che qualche porcata verrà fatta passare comunque, proprio con la scusa del "dopotutto ci siamo consultati".

In ogni caso, sta all'ordinario del luogo approvare o disapprovare le proposte di modifica. Infatti i protocolli dell'Ufficio per il culto divino dell'arcidiocesi richiedono che i piani vengano sottoposti alla revisione e all'approvazione dell'arcivescovo prima dell'inizio dei lavori e il moderatore arcidiocesano della curia riveda il progetto per verificarne la fattibilità finanziaria.

Qui la lettera completa del presbitero Chagala.

Purtroppo però i lavori di ripristino devono aspettare che venga venduta un’altra chiesa per pagarli. Quando arrivano i neocatecumenali, fanno danni. Per riparare quei danni occorre pagare. Il solo arrivo dei neocat è già un danno garantito.

Ci domandiamo allora: ma se non ci sono soldi, i lavori per l’adattamento neocatecumenale chi li aveva pagati?
Domanda retorica.

Pensare che i parrocchiani di quella parrocchia sono solo 250 e i neocatecumenali solo il 10%, comprese le “famiglie in missione”, quindi SOLO 25!!!

I soldi per neocatecumenalizzare abusivamente la parrocchia certamente non provengono tutti dalle tasche di quei "circa venticinque" (25 inclusi bambini e persone senza reddito)... il danno, però, è per tutti i parrocchiani.

In sei anni, i missionari neocatecumenali si son fatti la comunità da soli ed hanno portato un’incredibile divisione in parrocchia.

Ce lo dice la testata “The Inquirer”, che in altro articolo riserva alla situazione dure parole sulla spaccatura che ha diviso i parrocchiani di lunga data dagli appena arrivati neocatecumenali.

Sempre di più il Movimento Neocatecumenale spontaneamente viene a definirsi come le armate di Mussolini: son sempre gli stessi riciclati ad ogni occasione e SEMBRANO TANTI, ma sono soltanto quattro gatti con le ore contate e tanto potere mediatico (e tanti soldi provenienti da "non si sa dove"): hanno già consumato la sesta vita, anche se i padroni si ostinano con la rianimazione…

27 commenti:

  1. Uomo Liberoooooo!!!!!!26 ottobre 2020 alle ore 08:13

    ENNESIMA AGGHIACCIANTE FAMIGLIA -FOTOCOPIA, CREATA IN LABORATORIO DAL CAMMINO...

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  2. Insistiamo qui a far notare come in ogni parte del mondo in cui quel tumore spirituale denominato "Cammino Neocatecumenale" è andato a incistarsi, è sempre imbottita di nomi italiani (o al limite spagnoli), anche a distanza di decenni. Il Cammino, con la sua ossessiva fissazione per l'itagnolo di Don Kikolone, fa poca presa - ed infatti, per loro stessa ammissione, oltre l'ottanta per cento delle comunità neocat mondiali sono concentrate in Italia e Spagna. Come lamentò nove anni fa mons. Bottari De Castello, i neocatecumenali «vengono ed applicano alla lettera un metodo nato e preparato in Europa, senza curarsi di adattarlo al mondo locale. Ho ritrovato tra loro qui in Giappone lo stesso stile che ho visto in Camerun, dove ero missionario vent'anni fa: gli stessi canti (con la chitarra), le stesse espressioni, le stesse catechesi, il tutto trasmesso con uno stile più impositivo che propositivo. Si capiscono allora le tensioni, i dissapori e le reazioni che, trovando a volte poca disponibilità al dialogo, arrivano al rifiuto...».

    Facciamo ancora una volta notare che i numeroni super-gigantoni del Cammino sono in realtà letteralmente quattro gatti striminziti che non sono riusciti a crescere nemmeno prima dell'Epoca Covid quando tutto andava bene. Però, dai, il reparto marketing della propaganda kikiana sa come scattare le foto - guardate quella famiglia Martin, letteralmente in esibizione dello sgorbio kikiano e della tribù di bimbi, "trofeo" dei neokatekikos.

    Anche tutta la grande cagnara relativa ai seminari neocatecumenali "Redemptoris Mater" è una presa per i fondelli. "Sei seminaristi", e lo chiamano "seminario"! Vanno blaterando che i seminari della Chiesa Cattolica si vanno "svuotando" (notizie tipo: "l'anno scorso nel seminario X sono entrati in 108 anziché in 120"), e loro invece hanno dei super-mega-seminari da ben sei (diconsi sei) "seminaristi" kikizzati, tutti d'importazione, solo per fare scena. Al Cammino serve fare scena - per questo fanno il "gioco delle tre carte" spostando i seminaristi da qui a lì e da lì a qui, come nell'epica scena delle mamme prolifiche del film Gli anni ruggenti, in cui gli stessi bimbi vengono fatti girare e rigirare più volte. Il Cammino ha sempre avuto bisogno di far scena, cioè di ingannare.

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  3. Diventa si può andare a sentire quello che dicono e propongono? Tipo a Milano esistono?

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  4. Cari Osservatori,
    perché continuate a "seppellire i morti (tu seguimi!"). Il Cammino neocatechumenale è moribondo. Abbiate un po' di pietà, lasciatelo morire da solo.
    Esiste pero' un altro moribondo, lui si' lo dovreste OSSERVARE: La nostra CHIESA, UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA. E' tribolata e attaccata da ogni parte. Ma se questo non bastasse, viene sistematicamente demolita, pietra su pietra, da PIETRO, nostro Papa Francesco, che non è un san Francesco, che costruisce, ma un figlio di colui che DIVIDE.
    Adeguatevi ai tempi che corrono, tempi cattivi, lasciate che il CNC muoia da se e concentratevi sul nemico, lui purtroppo vivo e arrogante che sta distruggendo sistematicamente, dall'interno, ciò che ci è piu' caro, GESU', MARIA e la nostra CHIESA CATTOLICA.
    Per Maria ad Jesum,
    Daniel Lifschitz, Missionario nella Diocesi di Atakpame (TOGO), bloccato dal COVID in Svizzera email: lifschtzdaniel6@mail.com

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    2. Caro Daniel,
      anche se non sono stata 1 NC di "lungo corso" come tu e Libera e altri di Osservatorio, mi permetto di inserirmi con la mia risposta.
      Sarà anche vero che il CN sta morendo, ma una bestia che muore può essere molto pericolosa coi suoi "colpi di coda" .
      Sono d'accordo con quanto dici sulla demolizione della Chiesa e chi la sta operando dall'interno, ma in questo "interno" c'è anche il CN .. Non è forse vero che gli ecclesiastici "demolitori" sono gli stessi, o comunque gli "eredi" di quelli che, tra le cose che hanno voluto portare per insediare
      "un pensiero non cattolico all'interno della Chiesa Cattolica " , hanno portato anche il CN?
      È uno dei tentacoli di questa piovra e se ancora lo vogliono tenere in vita, una qualche "utilità" malvagia, che a loro fa comodo, ce la avrà ancora.
      Tu inviti a concentrarsi sul nemico, ma mi sembra che è quello che stanno facendo anche gli Osservatori, lo fanno mettendo in luce la malvagità del CN, è una piccola parte dello stesso combattimento.
      È come quando si deve fare ordine in una casa sommersa dal disordine .. se si guarda tutto insieme non si capisce come fare, se però si comincia da 1 angolino e magari una altra persona comincia da 1 altro angolino, a poco a poco si fa spazio, si fa luce, si fa ordine .. ognuno per quel che può, occupandosi dell'angolino che gli è toccato in sorte.
      Tu hai avuto una vita ricca di esperienze umane nella quale hai saputo essere utile al prossimo e trarre il bene anche dall'exp negativa del CN, ma non tutti hanno la medesima forza.
      Immagina una persona che già era debole prima di conoscere il CN .. ci sono rimasta "poco" rispetto a voi, ma nel momento "giusto" per avere il resto della vita rovinato da questa scelta sbagliata ..
      Sono assetata di giustizia, che non è vendetta (perché il male per i 'catechisti' NC in cui mi sono imbattuta o per Kiko ecc. non darebbe a me nessun bene e nessuna soddisfazione) ma è necessità di "risarcimento", di guarigione morale che può venire solo col riconoscimento della Verità su ciò che il CN (la struttura che mi ha rovinato la vita) è, non con un "perdono al male", il male non si perdona, ma, come dici anche tu mi pare, si combatte.
      Per questo considero 1 opera di carità quella di coloro che tengono in piedi questo sito, non solo per informare sul CN (e quindi indirettamente anche sulla Chiesa, sugli uomini di Chiesa e sulla vera fede) ma anche per dare a quelli che ne hanno bisogno, come me, nei momenti di angoscia di trovare uno sfogo, come sto facendo ora, con interventi inutili e superflui certamente, dal punto di vista "globale" ma a volte importanti per evitare di impazzire davanti all'evidenza di una vita completamente fallita.
      Per questo motivo, non trovo accettabile che il CN debba andarsene "alla chetichella" (si dice in Italia) cioè spegnersi nell'indifferenza generale e cadere nell'oblio .. molto probabilmente tu hai ragione e sarà quello che accadrà, ma io non avrò giustizia.
      Solo quando un Papa affermasse e scrivesse a caratteri cubitali che il Cammino Neocatecumenale è stato uno sbaglio della Chiesa, una setta eretica mantenuta per decenni dalla Chiesa che ha sbagliato nel fare ciò .. avrei il mio "risarcimento" morale.
      Non accadrà?
      Tutto finirà nel dimenticatoio? Ci sono problemi più grandi? Bisogna perdonare e dimenticare?
      Pazienza, che così sia, che facciano così .. io non aderisco, ma voi fate pure così .. i fatti storici avvengono anche senza il mio consenso 😆 ..
      il mio "caso personale" è solo 1 inezia nell'economia dell'Universo ..
      anche se mi sembra che il Signore Gesù dicesse qualcosa di diverso .. tipo sui cinque passeri o sui capelli contati e altro ..
      Scusa se sono stata prolissa, ti ringrazio del tuo intervento e ti faccio l'augurio che il Signore ti doni la salute del corpo e dello spirito.
      Roberta

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  5. Posso fare una domanda agli NC? Ma esattamente che cosa avete contro il marmo che dovete per forza coprirlo con un tappeto? Capisco coprire l'altare perchè per voi è un orrore, ma il marmo in sè? Troppo luminoso? Troppa bellezza? Illuminatemi per favore.

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    1. perché Gesù celebrò l'ultima cena in una stanza arredata con tappeti?
      🙄

      aleCT, interessante domanda ..
      si apre 1 mondo di "segni" immaginifici che, penso, abbiano ben poco a che fare con la religione .. cattolica.

      " vedendo la sala coperta di tappeti [il fratello della tua comunità, n.d.A.] sa che appartiene a Dio e non al mondo. I tappeti riflettono al tempo stesso l’appartenenza. Tutti i re hanno tappeti nei loro palazzi, sono ornati con tappeti, e quando il re è venuto a fare una visita, a mettere piede fuori dal palazzo si stendeva un lungo tappeto che impediva ai piedi di restare contaminati come le persone mondane
      ..
      i tappeti e la moquette assolvono al compito preciso di aiutare il fedele a vivere la celebrazione della parola o la celebrazione dell’eucaristia, come liturgia celeste.
      ...
      sotto i piedi di ciascun fratello, ne evidenziano la dignità regale, profetica e sacerdotale e l’essere invitato alle nozze dell’Agnello.
      "
      ----
      !?!??!! 🤦‍♀️

      https://arredicamminoneocatecumenale.blogspot.com/2019/09/tappeti-e-moquette-per-la-sala-delle.html?m=1

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    2. PS
      In tal modo, i NC mancano di rispetto a Dio, non solo nella PRASSI della loro Messa (in cui distribuiscono la Santa Comunione in un modo VIETATO) ma, qualora la celebrino dentro una Chiesa cattolica (come nelle parrocchie di cui si parla nel post) anche DISPREZZANDO la SACRALITÀ del luogo di culto poiché, stando alla spiegazione del " segno tappeto lo considerano un
      "luogo mondano con cui non devono contaminarsi" ..

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    3. I marmi sono troppo "preconciliari". I marmi sono i materiali delle basiliche antiche, delle cattedrali gotiche e romaniche. I marmi non sono adatti alle astronavi kikiane. Dentro l'astronave ti devi sentire fuori dal tempo e dalla storia. Devi essere "sospeso", corpo immateriale posato su sedie di plexiglas.
      Il tappeto monocromo cancella la storia, come abbiamo già visto in una chiesa a Venezia.

      Scusatemi se mi soffermo su un aspetto molto "terra terra" (pun not intended), ma non mi pare molto igienico l'uso di un tappeto in un luogo pubblico o aperto al pubblico, soprattutto di questi tempi. Non oso pensare a quel poveretto, o poveretta, che lo deve pulire dopo le funzioni.
      Anche le moschee sono coperte da tappeti, ma lì si entra a piedi scalzi (no, non sto dicendo che si debba entrare in chiesa a piedi scalzi). Per non parlare dell'aspetto delle sicurezza anti-incendio (tappeti+candele, fate un po' voi). Se sono poi trattati con materiale anti-incendio, di solito sono sostanze chimiche che non fanno bene alla salute. Insomma, se vi è un pavimento usabile, meglio evitare.

      Inoltre il fatto che nei palazzi reali vi siano tappeti è una stupidaggine megagalattica.
      E' vero che vi sono, ama NON vengono usati in continuazione. Vengono svolti solo in casi particolari e richiedono un numero di persone notevole per lo scopo (24 o 36 persone, adesso non ricordo bene, solo per srotolare e riavvolgere il tappeto della sala dei ricevimenti del palazzo reale di Stoccolma). Il tappeto viene svolto per riguardo all'ospite, non tanto per il re, che in ogni caso lo usa nella sua funzione di capo di Stato.
      Per non parlare dei restauri e della conservazione dei tappeti stessi.
      Nulla a che vedere con moquette rossa o blu di dubbia qualità. Insomma, come le icone sono farlocche, persino i tappeti dei pavimenti lo sono. Scusate se mi soffermo su questi aspetti banali, ma tutto serve per smontare le costruzioni della setta.

      Guardando il positivo, spero che i tappeti riescano almeno ad assorbire qualche decibel di schitarramento.





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  6. Quei marmi delle balaustre rimosse, ammonticchiate come calcinacci, non sono, oltre che opere fatte ad arte e storiche, anche benedetti?
    Essendo state divelte da una luogo di culto (Chiesa) CONSACRATO?
    Mica le avevano comprate on line da costosissime boutique, come avviene per i tappeti (in tessuto 100% polipropilene) e gli altri oltraggiosi arredi "liturgici" NC..

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  7. Perché il segno è più importante della sostanza.
    Serve solo a distinguere il “sacro neocatecumenale” dal “profano” dei cristianucci della domenica.
    E se anche non fosse così, lo ha detto Kiko , quindi è giusto a prescindere.
    Poveracci, ridotti a marionette, a bimbi mai svezzati, costretti, a vita, alle pappette di KIko.
    Cristiani di categoria superiore, sale, luce e lievito, confinati fino alla morte, nelle salette a predicare tra di loro le stupidate inventate da un ribelle che impone l’obbedienza, un viziato che impone la rinuncia ai vizi, un vecchio scapolo impenitente che inneggia al matrimonio, un uomo senza figli, che impone l’apertura alla vita ad oltranza, senza paternità/maternità responsabile.
    Aprite gli occhi fratelli del cammino, Dio non ti toglie il respiro, non ti soffoca di precetti, non ti impone un carico che non puoi portare.
    Chi fa questo , non lo fà in nome di Gesù Cristo, LUI ti vuole, libero, felice, adulto, non ti costringe a dipendere tutta la vita dal “discernimento” dei tuoi catechisti.
    Non c’è crescita spirituale nella “dipendenza”, non c’è fede nella “costrizione”, non c’è felicità nel sentirsi stringere alla gola dall’ansia e dalla paura di non essere all’altezza di quello che i tuoi catechisti laici neocatecumenali vogliono da te.
    Volete ritrovare voi stessi, volete ritrovare il vostro rapporto personale con Dio, volete sentirvi padroni della vostra vita, volete respirare aria pura: Uscite da quella prigione dorata chiamata CAMMINO NEOCATECUMENALE.
    E’ arrivato il momento di cambiare vita, di tornare a Cristo, quello vero, che vi AMA.
    LUCA

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  8. Guardate che si sono fatti anche la loro Bibbia: https://www.unicalmondo.com/

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  9. La chiesa dei Santi Apostoli a Venezia, chiesa del 1500, ha subito la stessa nefasta sorte...pardon, è stata nuevamente estéticamente riammodernata...ma d'altronde è anche giusto, se da Costantino al Concilio Vaticano II non c'è stato nulla è segno di somma intelligenza kikiana omologare tutto...nel silenzio assordante di chi dovrebbe salvaguardare da certi scempi...
    Marco

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  11. Sono dei poveri illusi, dilettanti allo sbaraglio, missionari per caso.
    Fanno parte di un “progetto”, sono la punta di diamante di un “sistema“.
    Non importa l’esito , non importa l’attitudine, importa l’esserci, per dimostrare al loro interno che la loro soluzione funziona.
    È semplice propaganda per tenere unito il “gregge”, per dare un senso ad un percorso infinito che non ha alcun senso.
    Nel bene o nel male purchè se ne parli.
    Tutto questo ha un costo in denaro ed in persone.
    Finchè c’erano le vacche grasse , andava bene così, ora che le vacche grasse sono finite si cerca di risparmiare, di correggere il tiro, di puntare al “risultato”.
    Ma il problema vero è che il risultato non c’era prima, non c’è adesso e non ci sarà mai, quindi si punta sulla propaganda, sulle stesse poche persone che hanno avuto un impatto meno negativo delle altre.
    Si punta sui “talebani” sugli “irriducibili” che hanno macinato un po’ di esperienza, che sono stati cacciati un po’ dopo gli altri, che sono riusciti a resistere di più, che hanno conservato un minimo di “entusiasmo” malgrado i risultati mediocri.
    Ecco perché sempre gli stessi, riciclati e riciclati all’infinito.
    Non è più possibile fare prove, bisogna badare al sodo, non c’è tempo e denaro per continuare a mandare chiunque allo sbaraglio.
    Oggi bisogna essere più oculati e usare le persone giuste che non vanno in pezzi alle prime difficoltà.
    Perché di difficoltà interne ed esterne , queste famiglie ne hanno tantissime, ma la propaganda del CN impone il silenzio sui fallimenti e l’esaltazione sui piccolissimi, mediocri e quasi insignificanti successi.
    Bisogna ascoltare le VERE storie che raccontano queste famiglie o chi le accompagna nelle loro avventure-disavventure per conoscere il “vero-vero”.
    LUCA

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  13. Sant’Agostino a proposito degli eretici:

    “In molte cose concordano con me, in alcune poche no; ma per quelle poche cose in cui non convengono con me, a nulla giovano loro le molte in cui convengono con me”

    [S. Augustinus, In Psal. LIV, n. 19]

    Forse, il tempo delle operazioni “salviamo il salvabile” è concluso.

    A chi giovano le operazioni di discernimento, per trovare ciò che di buono contiene il Cammino?

    Rispondo secondo la saggia massima di sant’Agostino qualcosa di buono possono dirlo tutti, anche gli eretici, i catari, Nerone e Stalin, Kiko e Carmen, Hitler e Mao-Tze-Tung, e allora?

    Per cercare o trasmettere la verità il dialogo non serve a nulla (stampatevelo in testa!).

    Il dialogo ha al massimo la funzione propedeutica di creare le condizioni per cui la verità possa essere ascoltata. L’unico dialogo che è veramente sempre fruttuoso è quello con Dio. Non quello con Kiko. Non quello col Cammino.

    Ho già detto troppo e scusate la prolissità.

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  14. Quando il Cammino si incista in una parrocchia, non solo impone i suoi "segni", ma li SOSTITUISCE a quelli tradizionali della CHIESA. Come se questi non fossero più validi.
    Una vera e propria opera di inculturazione al CONTRARIO.
    E' evidente la sua diversità dalla Chiesa.

    In genere, in qualunque realtà ecclesiale c'è molto di umano (e perciò spesso è evidente anche la corruzione dell'umanità del dopo peccato originale), ma c'è anche il divino, che opera grazie alla Chiesa. In tal caso chi è in buona fede e ha buona volontà, con l'aiuto della grazia, tende a migliorare la propria umanità o, almeno, ci prova.
    Infatti, se pure la grazia presuppone la natura (che dopo il peccato originale è corrotta, anche se non del tutto), anche la PERFEZIONA.
    Nel Cammino, invece, avviene l'opposto: non è il divino a indirizzare l'umano, ma è l'umano a strumentalizzare il divino "trasformandolo" in simboli che non hanno più nessun legame col trascendente ma che sono solo espressione di ERESIE.
    Quella che nel Cammino chiamo "grazia" in realtà spesso sono solo OPERE GNOSTICHE.

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  15. La mogliettina neocat. si chiama casualmente Carmen. La santa socia di Kiko sarà fiera di cotanto fanatismo.

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  16. Bisognerebbe fare anche qui in Italia quello che hanno fatto a Filadelfia. Basta subire i neogatti in parrocchia, le loro riunioni private, il loro senso di superiorità per canticchiare le melodie private e le loro salette coi loro disegnini.
    Basta annunci in parrocchia da parte di gente super, maestrini della fede, rincoglioniti della predicazione neocatecumenale.
    Basta separazioni, schifezze architettoniche e artistiche, basta piazzate da imbonitori da circo.
    Io me ne sono andato e tanti hanno fatto come me, ma c'è chi resta e subisce.
    Andiamo anche noi dai rispettivi vescovi e vuotiamo il sacco, ce ne sono di cose da dire.
    Le pustole crescono e ingrossano, ma alla fine i bubboni si incidono anche se è tanto tempo che stanno lì.
    Ci devono insegnare gli americani?

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  17. Visto che i neocatecumenali sono imbevuti di slogan sulla grande diffusione del Cammino, è importante l'operazione-trasparenza svolta da questo articolo: dobbiamo dire che Gennarini ha fallito e negli USA il Cammino non ha attecchito.
    Inoltre il serbatoio naturale del CNC sono gli immigrati latino americani, cattolici, per i quali la comunità viene vissuta come una possibilità ulteriore di integrazione; ma molto più efficienti in questo senso sono le comunità degli evangelicals protestanti.
    Basta vedere a Philadelphia le chiese evangeliche sorgere come funghi in autunno...mentre dei neocatecumenali dopo anni di presenza la diocesi non sa neppure valutare il grado di integrazione nelle parrocchie, li considera sempre un 'esperimento'. Fallito, aggiungiamo noi!
    Ricordo che quest'estate proprio a Philadelphia hanno fatto gli Hunger games delle missioni due a due procurando un bel cluster di Covid, che ha colpito persino un presbitero.
    Arruffoni, incompetenti, prepotenti, bugiardi e inconcludenti, negli Usa come ovunque. Questa è la cifra della nuova disevangelizzazione neocatecumenale.

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  18. Nella foto con la coppia di catechisti, il secondo in piedi da sinistra è un italiano, si chiama Emanuele, originario del Lazio meridionale. Persona del tutto grezza e ignorante. È sposato con una colombiana, ha diversi figli. È un sodale di Gennarini, credo sia il responsabile della Pennsylvania, ma non so di sicuro. Di sicuro so che è molto cattivo, del tutto privo di carità se non riguarda il suo mini orticello, ma questo nel Cammino non è un demerito, anzi!!

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  19. Piccola notizia da Guàm: dal Vaticano continuano a informarsi su Jungle Watch a proposito degli scandali del Cammino.

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