19-07-2017
Premesso che è facoltà del Vescovo ammettere o meno il Cammino Neocatecumenale nella propria diocesi, si precisa che questa Autorità ecclesiastica diocesana non ha autorizzato in alcun modo tale missione popolare.
Faenza, 19 luglio 2017
Ma guarda un po'! Io sono proprio di Faenza, non mi aspettavo di vedere la mia città sul blog!
RispondiEliminaFa piacere che il nostro nuovo vescovo abbia già capito con chi ha a che fare (si è insediato solo qualche anno fa)!
EliminaBoncellino è in diocesi di Faenza giusto? So da fonti indirette che li' si riuniscono da qualche tempo comunità nc. Da prima che arrivasse mons Tosi.
Che farà ora?
Roberta
P.s.: probabilmente sono tornati alla carica dopo aver ricevuto un due di picche secco dal vescovo precedente... forse hanno pensato "ora che il vescovo è cambiato, il nuovo sarà di larghe vedute!" (dove "larghe vedute" = "favorevole al cammino").
RispondiEliminaMi spiace per loro, ma per quel poco che conosco Mons. Toso, dubito fortemente che li accetterà.
Sperò solo che non inizino a comparire anche nella nostra piazza le tipiche pagliacciate Neocat.
"Premesso che è facoltà del Vescovo ammettere o meno il Cammino Neocatecumenale nella propria diocesi,"
RispondiElimina---
Da ciò si evince, in modo chiaro e cristallino, che nessun parroco può autorizzare il Cammino nella propria parrocchia, se non prima "sentito" il suo Vescovo.
S. E. Mons. Mario Toso ha tutta la nostra gratitudine.
RispondiEliminaAvuta notizia della missione due a due organizzata dal Cammino neocatecumenale, senza informarne preventivamente i Vescovi, pare di capire, il Vescovo di Faenza ha messo per iscritto il suo totale dissenso, proibendo nella sua Diocesi questa forma di auto-evangelizzazione ideata da Kiko per fare proseliti, aprire nuove vie alle sue brame espansionistiche, mai sazie.
Appare evidente, una volta di più, che lo Statuto è solo una foglia di fico che oramai non è in grado neanche di nascondere le più vergognose nudità.
Il giocattolo si è rotto, gli incantesimi hanno perso il loro fascino.
Sempre più Kiko e compagni devono fare i conti con la realtà.
Rispetto al potere che ostentano, alla forza straordinaria del "potente cammino", stiamo assistendo sempre più ad un arretramento, una involuzione costante e inarrestabile su diversi fronti.
Kiko sta cadendo vittima dei suoi stessi inganni.
Eppure continua imperterrito, si alza la mattina e organizza missioni, prende iniziative, mette in campo piani strategici.
Ma voi pensate davvero che si confronta con gli unici e veri responsabili della iniziazione cristiana nelle diocesi che sono i Vescovi?
Neanche per idea!
Parte in quarta, perché "Dio glielo ha ispirato" - il Signore mi perdoni! - poi si ritrova tra capo e collo una lettera come quella indirizzata a parroci e diaconi dal Vescovo di Faenza e finalmente appare agli occhi di tutti che "il Re è nudo!"
Pax
Strepitoso
RispondiEliminaOra, se il cammino fosse una cosa seria e onesta, qualcuno dei responsabili di zona e anche più su dovrebbe sinceramente e umilmente chiedere perdono al Vescovo in questione così come a tutti gli altri nelle cui diocesi questa cosa è stata imposta con disobbedienza, perchè è di questo che stiamo parlando, se a qualcuno non fosse chiaro...
RispondiElimina
RispondiEliminaLa chiesetta di campagna in cui si riuniscono tali comunità nc non è parrocchiale, la sua custodia è cmnq affidata al parroco di un paese vicino.
Tale sacerdote in passato era parroco presso un altro ancora paese vicino, sempre nella stessa diocesi ed era sempre disponibile ad ospitare le comunità per le convivenze, il sabato sera e le domeniche.
Pare che per questo sia stato rimproverato dal vescovo predecessore di mons Toso.
Non era un sacerdote "fanatico" del cammino, che lo approvasse apertamente, ma piuttosto uno
"accomodante".
Ne ho conosciuti altri così ... non so quale delle due cose sia peggio!
Roberta
Scusate l'OT un po' lungo ma secondo me, è giusto e doveroso segnalare l'elenco dei "presbiteri missionari" del Cammino, e quindi alle dipendenze di Kiko, incardinati attualmente nella Diocesi di Roma:
RispondiEliminaDon Walter ÁLVAREZ
Don Charles Neil BELL
Don Paolo BENETELLO
Don Paolo BERTI
Don Janez Franc
Don Dario Arturo BOTERO SALGADO
Don Giuseppe CACCAVARI
Don Paolo CALORE
Don Alessandro CAPUA
Don Mariano José CATARECHA MORA
Don Miguel Angel CHINER ANTEQUERA
Don Guillermo Bruno COLAUTTI
Don José de la Asunción DÁVILA NARVAEZ
Don Alfredo DE MARSICO
Don Samuele DEPEDRI
Don José DÍAZ FONTANA
Don Leonardo DIMAURO
Don Henry Waldemar ESTRADA PONCE
Don Manuel Alejandro FARIAS DÍAZ
Don Aldo FAVA
Don Vincenzo FINOCCHIARO
Don Paolino FIOCCO
Don Javier GALDEANO BELLIDO
Don José GARCÍA RABADAN
Don Adrian GIL BELOQUI
Don José Eugenio GONZÁLEZ NAVARRETE
Don Mario IBBA
Don Federico KENNEDY KENNEDY
Don Silvano LATINI
Don Fernando Raúl LEMUS BIRNIE
Don Istvan LIPTAK
Don Stefano MARIOTTI
Don Donato MICELI
Don Angel Alberto MOJICA POSSO
Don Trinidad MORAL DE PABLO
Don José Gabriel MOTOS BERNAL
Don Angel ORTUÑO JUAN
Don Maurizio PALLÙ
Don Sang Heum (Damiano) PARK
stendiamo un velo pietoso, in questa posizione. su Don Mario PEZZI
Don Pierino PINI
Don Giovanni PIROMALLI
Don Juan Jesús PRATS AROLAS
Don Paolo PRONZATO
Don Rajmund Jaroslaw PUPKOWSKI
Don Wolfgang RASSY
Don Giovanni RENGO
Don Santiago Fortunato ROLON
Don Rino Lorenzo ROSSI
Don Gerardo RUIZ PALACIOS
Don Gregorio SACRISTAN RUANO
Don Pastor Armando SÁNCHEZ ARRIAGA
Don Ottavio SCOMPARIN
Don José Eugenio SIMON MARTÍNEZ
Don Hiroto (Johanne) TANAKA
Don Pierantonio TASSO
Don Bernardo TORRES
Don Ramon TRUJILLO JEREZ
Don Gianfranco VITOLA
Don José Francisco VITTA
Don Enrico ZABEO
Sono in tutto 63 preti del Clero Romano, e Dio lo sa , quanto la Capitale avrebbe bisogno di Sacerdoti!..
In ogni caso, "non tutti i mali vengono per nuocere": i Sacerdoti sopra-citati, si- curamente saranno Preti di diritto, ma di fatto, seguendo Kiko e le sue missioni sono degli eretici , quindi, sicuramente, il più lontano possibile da Roma!...
---
Fine OT
P.S.
RispondiEliminaAl mio delle 14:42
L'elenco dei presbiteri, è fornito dal sito internet del Vicariato di Roma; guarda caso, praticamente quasi in concomitanza del "cambio della guardia" tra il Card. Vicario e l'attuale Arcivescovo Vicario.
---
Vorrei proporre una riflessione sul testo della lettera del Vescovo.
RispondiEliminaPurtroppo a me sembra un testo un po' da Ponzio Pilato, nel senso che il Vescovo spiega perfettamente l'accaduto ma non da una indicazione operativa.
E' venuto a sapere che è in corso una missione di cui non era stato informato e che non aveva in alcun modo autorizzato, però non dice cosa fare.
Secondo me avrebbe potuto aggiungere: "diffido pertanto i rappresentanti del CN a proseguire la missione e se proseguono sappiano che agiscono contro l'autorità della Chiesa". Questo sarebbe stato dire SI al SI e NO al NO come insegnano i Vangeli. La sua lettera può tranquillamente essere letta come un severo rimprovero per non aver chiesto l'autorizzazione a fare la missione, ma una volta iniziata possono proseguire. Stesso discorso sulla accettazione del cammino della diocesi, il Vescovo ricorda che ha l'autorità di accettare o meno il cammino, ma non dice se il cammino lo vuole accettare oppure no.
Credetemi non ho nessuna intenzione di fare polemiche ne con il Vescovo ne con il blog.
Se appartenessi al CN dopo questa lettera del Vescovo non farei certamente la missione a Faenza. Poiché però i Vescovi parlano con l'autorità vera della Chiesa penso che avrebbe fatto meglio a dare un ordine vero, questo avrebbe smascherato la successiva disobbedienza. Così ha fatto una sonora cazziata al CN ma tutto può proseguire senza problemi.
buon blog a voi tutti
Se i cardinali loro amici si azzardano ad iniziare il processo di beatificazione della Cara Estinta S. Carmen (leggasi Sora Carmen) prometto una sola cosa.
RispondiEliminaTutti i giorni, per tutto il giorno, sotto le finestre dei Sacri Palazzi, urlerò con un megafono il florilegium delle eresie e delle menzogne che ha diffuso per mezzo secolo.
Senza peraltro trascurare la porcata del "benedetta tu fra le donne" che avrebbe dovuto rifondare la Chiesa.
E lo stesso per l'incitamento ai presbiteri RM a disobbedire ai vescovi. Di questo ho testimonianza diretta dell'essere un must nella "formazione" dei seminaristi neocat.
Fotocopierò e distribuirò anche il meglio del peggio dei Sacri Mamotreti.
Insomma, farò una bella cagnara in pubblico, magari invitando anche qualche giornalista.
Una centopiazzata alla neocat, tutto sommato è anche in tema.
Non ho la cultura di alcuni del blog, né la pazienza nell'approfondire di altri, né la capacità analitica di altri ancora.
Però sono testardo, non ho complessi e davanti ad un pubblico dico quello che penso.
Quest'abominio della santa di qualità superiore (cinque stalle) non mi va giù, e non sono disposto a subirlo senza ribellarmi.
Lo prometto e lo farò. Anche a costo di incatenarmi ad un lampione.
Evidentemente Faenza, data la presenza del vescovo faraone, sarà uno di quei luoghi scristianizzati o in crisi di fede scelti per la grande missione lanciata da Kiko sotto gli auspici di santa Carmen.
RispondiEliminaL'obbiettivo dichiarato (Kiko, annuncio di Pasqua 2017) è estendere il cammino in tutta la Chiesa, non certo estendere la Chiesa in tutto il mondo come Gesù ha comandato.
Per questo, non è un proposito cattolico e hanno fatto bene vescovi e parroci a stigmatizzare i missionari del cammino, pur riconoscendo sicuramente la buona fede di chi ha creduto di mettere in pratica un precetto evangelico.
Scusate: tanto rispetto a mons tosi, ma dovreste darne pari a chi il cammino lo vuole e lo incentiva, ma non mi sembra proprio, e questo vi classifica senza appello.
RispondiEliminaInoltre mi preme dire che i preti sono almeno il doppio.
RispondiElimina@ Ruben
RispondiElimina"Scusate l'OT un po' lungo ma secondo me, è giusto e doveroso segnalare l'elenco dei "presbiteri missionari" del Cammino, e quindi alle dipendenze di Kiko, incardinati attualmente nella Diocesi di Roma..."
...e pagati con i soldi dei disprezzati cristiani della domenica!
@roberta:
RispondiEliminaSì, Boncellino è sotto la Diocesi di Faenza. Adesso si vedrà.
@Valentina:
I CNC avevano già provato a mettere le loro manacce sulla nostra diocesi, ma il vescovo precedente li aveva respinti.
Però, vorrei capire una differenza: cioè la differenza tra "NON AUTORIZZATO" e "VIETATO".
Io ero all'interno di un "gruppo religioso" cristiano (che purtroppo rivelò avere i contorni di una setta, esattamente come il CNC), e inizialmente ci trovavamo in una parrocchia di Faenza. Il Vescovo non ci aveva autorizzato, ma questo significava che la Diocesi non sosteneva ufficialmente nessuna iniziativa: questo però non impediva ai singoli parroci di scegliere la loro posizione riguardo a noi. Nonostante la "non autorizzazione", infatti, ci trovavamo regolarmente presso la saletta della parrocchia, partecipavamo alla messa in veste "ufficiale", e abbiamo anche partecipato a una processione.
Ad un certo punto, arrivò il DIVIETO del Vescovo per le nostre attività: da quel momento, in pratica ai parroci era VIETATO permetterci di svolgere le nostre attività all'interno delle parrocchie. Questo significava che i parroci non solo non potevano partecipare "attivamente" alle nostre attività (come le messe serali, oppure il permetterci di partecipare alle messe nei nostri "abiti da cerimonia"), ma non potevano nemmeno concederci l'uso dei locali della parrocchia, come ad esempio una semplice saletta. Nella pratica, appena uscì il divieto esplicito, il "nostro" parroco (che aveva 78 anni) ci vietò, seppur a malincuore, di svolgere qualsiasi attività nella sua parrocchia, altrimenti il Vescovo avrebbe avviato delle sanzioni contro di lui (non so quali potessero essere, ma da come era preoccupato dovevano essere parecchio pesanti: trasferimento a distanza, scomunica, sospensione a divinis, ecc.). Col senno di poi il Vescovo fece bene, ma all'epoca non la pensavo così, e fummo costretti a cambiare città.
Per questo sarei curioso di sapere se questa "non autorizzazione" è un semplice "nono avete il nostro benestare", o se è un vero e proprio DIVIETO come sopra descritto. Se qualcuno ne sa di più di me, gli sarei grato se me lo spiegasse.
(Ah, anche se fosse un divieto questo comunque non gli impedirebbe di fare le loro pagliacciate in piazza con le chitarre).
Scrive Roberta:
RispondiElimina"Boncellino è in diocesi di Faenza giusto? So da fonti indirette che lì si riuniscono da qualche tempo comunità nc. Da prima che arrivasse mons Tosi.
Che farà ora?"
Più che altro mi chiedo: che faranno i sacerdoti e i diaconi di Boncellino dopo aver letto la lettera del loro presule? Se già non l'hanno fatto, andranno a chiedere l'autorizzazione al vescovo? Sarebbe interessante saperlo.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAnonimo ha detto: "Purtroppo a me sembra un testo un po' da Ponzio Pilato, nel senso che il Vescovo spiega perfettamente l'accaduto ma non da una indicazione operativa"
RispondiEliminaAssolutamente in disaccordo. La lettera è concisa e lapidaria, una lettera da manager con poche spiegazioni, le spiegazioni servono a chi vuole alimentare beghe. Premessa ("è facoltà del Vescovo ammettere o meno il Cammino Neocatecumenale nella propria diocesi") e conclusioni ("questa Autorità ecclesiastica diocesana non ha autorizzato in alcun modo tale missione popolare"). Fine, punto.
Figuriamoci, poi, se questa lettera non ha avuto antecedenti, figuriamoci se i catechistoni non lo avevano già incontrato o tentato di incontrare dopo due anni dalla nomina.
EliminaSì Lino (29/07;18:36),
La lettera è chiarissima e anche perché concisa nn si presta a fraintendimenti e personalmente mi fa gioire.
Ciò però che mi lascia perplessa è l'altro fatto, delle comunità nc che si riuniscono in qsto paesino, provenienti come comunità (e ugualmente i catechisti da cui dipendono) da fuori diocesi. In precedenza si recavano a Calderara di Reno (BO) poi ,nn so x quale motivo, ora si recano qui; .. anzi il motivo lo posso immaginare, essendo la maggioranza di loro (e gli stessi catechisti) abitanti in zona ... quindi mi viene da ipotizzare che il sacerdote di cui parlavo prima li ospiti senza averlo chiesto espressamente al vescovo e nn mi riferisco solo a mons Toso, ma anche al predecessore, perché è da qualche anno che vanno li (nn mi pare possibile c'è lui nn lo sappia).
Inoltre mi pare che qsto sacerdote stia facendo come qndo era parroco nell'altro posto e ci ospitava x le convivenze a noi provenienti da 1 altra diocesi; poi a un certo punto il responsabile ci disse che nn saremmo più andati perché (forse voci, nn è chiaro) il vescovo di Faenza nn aveva piacere.
Allora mi chiedo, come mai mons Toso , che si è trovato già esistente qsta cosa, se, come dimostra la sua lettera di adesso, non li vuole, nn interviene x farli andare via?
Non è già abbastanza tempo che ci sono?
Non vorrei che la procedura neocatecumenale fosse di dar inizio alle loro cose senza chiedere troppi permessi ... e poi avvalersi di una specie di "diritto di usucapione".
Cioè che certi vescovi, a cambiare o vietare qualcosa di già presente e voluto dai "fedeli" abbiano timore di contrariare o danneggiare il loro gregge e perciò nn lo fanno.
Quando invece sarebbe vero tutto il contrario, allontanando l'errore neocatecumenale farebbero solo il bene di quelli a loro affidati.
Voglio avere speranza che questa lettera possa avere 1 seguito e 1 crescendo.
Roberta
Per Anonimo 15:24
RispondiEliminaEsprimo il mio parere, che naturalmente può non essere completo né corretto.
Il vescovo ha autorità diretta e facoltà disciplinare sul proprio clero, cioè sui sacerdoti e, penso, anche sui diaconi della diocesi.
Per questo la lettera del Vescovo di Faenza è indirizzato a loro.
Essendo il vescovo autorità unica ed indiscussa della diocesi, il fatto che non autorizzi la missione del cammino, vuol dire che il proprio clero non è autorizzato a parteciparvi o a prestare chiese, locali, fare pubblicità ecc.
Il vescovo non è un dirigente della Pubblica Amministrazione e non serve che minacci sanzioni: ciò che stabilisce, è legge.
Per quanto riguarda poi i laici della diocesi o presenti nella diocesi, non può esercitare la stessa autorità gerarchica. Essi possono andare per le strade e le piazze a fare tutte le gazzarre catechetiche del caso, se la forza pubblica lo consente loro.
Ad essi però ricorda, da Statuto Neocatecumenale, di avere il diritto di ammettere o no il Cammino Neocatecumenale nella propria diocesi.
In conclusione, a mio parere, la lettera del Vescivo, pur stringata, non poteva essere più chiara e cogente.
Don Maurizio Pallù (che ho conosciuto di persona) è parroco in Olanda.
RispondiEliminahttp://www.sanbartolomeointuto.it/index.php?cms_detail=91&cms_id=6
Mi piacerebbe sapere perchè è incardinato nella diocesi di Roma.
@ Ruben delle 14:42
RispondiEliminaL'elenco che hai fornito è assolutamente incompleto. Io e mio marito conosciamo personalmente almeno altri 6 presbiteri (Parroci, Vice-Parroci o con incarichi di collaboratori parrocchiali) incardinati nella Diocesi di Roma che sono del Cammino e i cui nomi non sono presenti nell'elenco. Che fine hanno fatto i loro nomi nell'elenco ufficiale?
Annalisa
Mi sono sempre chiesto, ma la Chiesa al posto di entrare a gamba tesa con il cammino, dichiarando il movimento "eretico" o comunque non facente parte di quelli approvati (quindi togliendogli l'approvazione).
RispondiEliminaNon potrebbe semplicemente dichiarare che:
L'apparizione vantata dal sig. Kiko Arguello, non rientra tra quelle accertate dalla Chiesa.
Con questa semplice frase, che non dice nulla di nuovo, solo lo ribadisce, da subito verrebbero a cadere tutti i cardini su cui poggia il cammino.
1) il cammino lo ha voluto la Vergine Maria
2) Kiko parla per volontà dello Spirito Santo
3) Se non obbedisci a quello che dice Kiko, vuol dire che disobbedisci alla Madonna
4) Anche i catechisti, istruiti da Kiko che è inspirato dalla Spirito Santo per via della proprietà transitiva, parlano pure loro per bocca di Dio
5) Chi quindi esce dal cammino esce di fatto dalla volontà di Dio e quindi dalla Chiesa
Si potrebbe continuare per molto ancora....
Alla fine tutto il millantato "potere" che il cammino dice di avere e che esercita sulle persone in buona fede deriva da una "presunta apparizione", mai verificata.
La Chiesa semplicemente ribadendo che nulla è accertato, in breve vedrebbe se realmente il cammino è opera dello Spirito o una invenzione del fondatore.
Io propendo per la seconda
A Bruno che dice che basterebbe che la Chiesa non riconoscesse l'apparizione a Kiko di Maria per togliere credibilità, quindi seguaci, al cammino.
EliminaHo letto i mamotreti, non tutti, ho letto i vari annunci e le catechesi di Kiko, in buona parte quelli disponibili in rete.
Sia nei miei ricordi personali, sia dalla documentazione letta in seguito, non mi risulta che questa presunta apparizione sia l'elemento su cui Kiko fa affidamento per convincere ed attirare a sé.
Piuttosto, conta sull'intuizione avuta nell'esperienza con i baraccati e sul desiderio, da parte di chi lo ascolta, di autenticità e di ritrovare una fede che si rifà ad una Chiesa più comprensibile, più "tascabile" come quella che si identifica con la comunità neocatecumenale.
La cosiddetta apparizione non fa che confermare un'idea che già frullava nel capo del giovane Kiko; il neocatecumenale crede alla validità di quell'idea;
la Madonna, come sempre per Kiko, è strumentale per l'affermazione delle proprie opinioni e la realizzazione dei propri progetti.
Ruben, io personalmente aggiungerei don Angel L.R. Carbonell, incardinato a Roma ma "rettore di seminario" del Redemkikos Mater di Takamatsu ai tempi in cui si rifiutavano di chiuderlo; ora ufficialmente a Roma, ma... al seminario Redemkikos Mater di Roma (la volatilità di questi presbiteri neocat è notevole), che è ovviamente l'ennesima enclave kikiana nella diocesi di Roma. Titolo di merito: prende lo stipendio dalla diocesi allo scopo di creare nuovi presbiteri per Kiko.
RispondiEliminaChe la diocesi di Roma abbia a stipendio preti in missione fuori Roma è normale. Che ne abbia tanti, forse è ancora abbastanza normale, vista la sua importanza. Ma nel caso del Cammino, sembra che la diocesi sia la vacca da mungere per i kikos. Dev'esser proprio un bel terno al lotto venire "estratti" per il Redemkikos Mater di Roma, farsi incardinare e poi partire in missione per chissà dove e fino a chissà quando. Anzi, direi piuttosto una quaterna.
Quanto a mons.Toso, due piccioni con una fava: ha ribadito a chi se lo fosse dimenticato (cioè ai kikos) che il Cammino è al servizio del vescovo e non viceversa, e per di più ha dimostrato al suo clero che i neocatecumenali fanno tutto all'insaputa del vescovo, non solo disubbidendo, ma proprio andando avanti per conto loro.
Mi chiedo se qualche fratello neocatecumenale della diocesi di Faenza sia disposto a rifiutare ubbidienza ai cosiddetti "catechisti" dal momento che costoro hanno chiaramente disubbidito alla Chiesa lanciando la cosiddetta "missione popolare" (di reclutamento di nuovi kikos col patetico alibi di un'imprecisata "evangelizzazione") e infischiandosene del vescovo (cioè della Chiesa e dello stesso articolo 1 dello Statuto del Cammino).
"Anonimo29 luglio 2017 15:47
RispondiEliminaScusate: tanto rispetto a mons tosi, ma dovreste darne pari a chi il cammino lo vuole e lo incentiva, ma non mi sembra proprio, e questo vi classifica senza appello."
---
Giustissimo Anonimo,
i Vescovi che nelle loro diocesi hanno approvato il Cammino, che rendano ciò letteralmente esplicito; il silenzio-assenso nel Codice di Diritto Canonico non è previsto, ovvero "chi tace non ha detto nulla" e legalmente non ha autorizzato niente!
È inconcepibile che si possa imporre un iniziativa del genere ad un vescovo...per cosa poi? Trovare adepti per formare comunità nc. La lettera del vescovo Toso è spettacolare per la incisività e chiarezza.
RispondiElimina@Annalisa
RispondiElimina@ Ruben delle 14:42
L'elenco che hai fornito è assolutamente incompleto. Io e mio marito conosciamo personalmente almeno altri 6 presbiteri (Parroci, Vice-Parroci o con incarichi di collaboratori parrocchiali) incardinati nella Diocesi di Roma che sono del Cammino e i cui nomi non sono presenti nell'elenco. Che fine hanno fatto i loro nomi nell'elenco ufficiale?
Annalisa
---
È sicuramente incompleto, e sotto l'amministrazione Vallini, neanche era noto; stiamo facendo comunque il possibile
per scovarli tutti; un po' di pazienza, ma la rete, anzi, ormai "le reti", non perdonano.
Valentina, è vero che il vescovo non ha autorità diretta gerarchica sui laici, ma degli atti di disobbedienza gravi in materia di catechesi, pastorale, eccetera, li può sanzionare. Questo potrebbe essere il preludio.
RispondiEliminaPer maggiore chiarezza e informazione, potete trovare l'elenco dei presbiteri da
RispondiEliminame ieri trasmesso, a questo indirizzo del Vicariato di Roma:
http://www.vicariatusurbis.org/?page_id=188&ID=4146
sottosito del Vicariato, riguardante la fondazione del Cammino.
Cliccando sul nominativo dei presbiteri,
vi apparirà l'appartenenza al Clero Romano(incardinazione), e dove attualmente opera il presbitero nel mondo.
---
Bruno ha detto...
RispondiEliminaMi sono sempre chiesto, ma la Chiesa al posto di entrare a gamba tesa con il cammino, dichiarando il movimento "eretico" o comunque non facente parte di quelli approvati (quindi togliendogli l'approvazione).
Non potrebbe semplicemente dichiarare che:
L'apparizione vantata dal sig. Kiko Arguello, non rientra tra quelle accertate dalla Chiesa.
---
Bruno.
Kiko non ha visto nulla; infatti, visto che
la Chiesa in circa 50 non si è mai interessata alla sua apparizione, ha pensato bene di declassarla ad apparizione intellettuale.
La Chiesa e molto prudente; vedi Medjugorije.
Scusate i refusi del mio ultimo post;
RispondiEliminaqualche volta capita di scrivere da un iPhone, è non è il massimo.
---
In realtà, Ruben, lui ha elevato (non declassato) il livello dell'apparizione da "semplice" visione corporea a visione intellettuale che è di grado superiore, proprio perché quest'ultima non può essere "approvata" dalla Chiesa. La visione intellettuale coinvolge direttamente il mistico e lui solo, non è verificabile in nessun modo, salvo segni esteriori (rapimento, estasi, ma soprattutto l'influsso che ha sulla vita della persona). Finora le apparizioni approvate al culto dalla Chiesa sono state tutte corporee. Kiko è un gran furbo: in questo modo sfugge all'autorità della Chiesa, come al solito.
RispondiEliminaD'accordo su tutto, Bps, eccetto che sia un'astuzia di Kiko. L'ha tirata fuori dopo decenni, gli è stata imbeccata giusto perché era un vulnus della sua beata esperienza.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAgli ignorantoni neocatecumenali vorrei ricordare che è una gigantesca ipocrisia andare in piazza con le chitarrelle a suonare i canti di Kiko ostentando le icone di Kiko gridando gli slogan di Kiko invitando la gente alle cosiddette "catechesi" di Kiko e poi vantarsi di aver "annunciato il Vangelo".
RispondiEliminaIn realtà, in quel modo, avete annunciato solo Kiko, usurpando il nome di Nostro Signore e l'autorità della Sua Chiesa, disubbidendo al Vescovo (al quale avreste anzitutto dovuto chiedere il permesso di stare in diocesi e il permesso di andare in piazza a fare quelle cose).
Cari miei fratelli neocatecumenali, in questi giorni fa un caldo pazzesco, ma non crediate che questo caldo abbia reso scemi i vescovi e i "cristiani della domenica"...