martedì 15 dicembre 2020

Distinguersi e sforzarsi, due verbi inesistenti nel povero vocabolario neocatecumenale.



Da Veterano riceviamo questo contributo che pubblichiamo:

Non giova a nulla ai Neocatecumenali tenere nelle mani ogni giorno il Breviario, come detta l'obbedienza. 
Imbottiti come sono del kikiano verbo, non intendono più neanche ciò che leggono, nè dalle Sacre Scritture, nè dai Padri. 
Già tante volte lo abbiamo fatto notare.

Timoteo e Tito, insieme a Paolo, fedeli al loro Maestro.

 
Proprio nell'Ufficio delle letture sono messe in evidenza, tratte dalla lettera a Tito, queste testuali parole:

Tito 3, 8

Versione CEI 1978:
Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista in queste cose, perché coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone. Ciò è bello e utile per gli uomini ;

Versione CEI 2008:
Questa parola è degna di fede e perciò voglio che tu insista su queste cose, perché coloro che credono a Dio si sforzino di distinguersi nel fare il bene. Queste cose sono buone e utili agli uomini  


Dove la traduzione CEI del 2008 rincara ancora la dose parlando di "distinguersi"
 
Sforzarsi di distinguersi, questo è ciò a cui gli appartenenti a qualsiasi gruppo ecclesiale, o chiunque semplicemente si consideri cattolico, dovrebbero aspirare. Così la "comunione" tra i fratelli sarebbe una cosa attuata già e sperimentata,  non un futuro che non arriva mai.
 
Ci domandiamo perché non hanno mai dato questo versetto come spunto per la scrutatio!
Tutte le frasi di San Paolo che sembrano andare in altra direzione si devono saper interpretare, invece di pretendere di usarle per avallare ciò che si vuol far credere. Cosa che hanno sempre fatto con alcuni passi apparentemente a loro più confacenti sempre a prima vista ed estrapolandoli dal contesto, come loro costume e secondo la loro proverbiale scorrettezza congenita; parlo di passi del tipo " io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio" (Rm. 7,19) che ripetono senza sosta!

Già da molto tempo ormai sappiamo di essere stati ingannati da uno spirito maligno e ignorante. Questo è quanto abbiamo conosciuto di quello che Kiko and Company definiscono comunemente "lo spirito del cammino". Maligno perché pensa solo a se stesso ed è fine a se stesso; ignorante perché non conosce le Scritture e "ignora" Magistero e Dottrina.
La predicazione che da esso "spirito perverso" promana si basa sull'affermazione che "siamo amati da Dio così come siamo" e che Egli "non pretende niente da noi". Logica conseguenza un lassismo incredibile e una totale legittimazione a commettere peccati su peccati, sentendosi insieme anche giustificati. 
Vogliamo fornire un ulteriore elemento di conferma della giustificazione aprioristica di cui godono tutti i camminanti (beati loro!), un vero e proprio benefit o contentino studiato ad arte per farli stare in comunità felici e contenti, cantanti e danzanti, pur in mezzo a tutti i triboli neocatecumenali.
L'elemento decisivo è questo: 
Lo scoprirsi peccatore, nell'economia del Kerigma neocatecumenale, è visto in funzione dell'ascolto da cui tutto discende prima e molto più che dagli stessi Sacramenti. È per questo che nel Cammino tutto è catechetico e in funzione della catechizzazione. L'arte, l'estetica, i canti tutto è pensato e attuato in funzione della predicazione. I Sacramenti stessi senza catechesi non "valgono" nulla. Non è detto certo così, ma questo è quanto passa e vogliono con piena convinzione far passare. 
 
Basta ricordare la difesa a spada tratta della comunione irrinunciabile  per tutti gli appartenenti sia al Pane che al Vino nel contesto e ai fini dell'"istruzione alla fede neocatecumenale". Poichè l'unica cosa che hanno a cuore,  per l'importanza vitale che le attribuiscono ai fini della "formazione", è la potenza del "segno". I segni sono tutto nel cammino. Solo i segni convertono e parlano all'uomo. Senza comunione al Pane e poi al Vino non c'è passaggio dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. Secondo loro non si esplicita il senso dell'Eucarestia, esultanza in risposta al passaggio di Jhavè che salva.

L'ascolto - questo è quanto si evince a conclusione - non induce mai al pentimento né provoca il ravvedimento con il "dolore dei peccati" e tanto meno il proponimento "di non offendere Dio mai più" (che anzi nel cammino si spiega che Dio non può essere "offeso" dai nostri peccati!). 
L'ascolto non invoglia neppure a imporsi "di fuggire le occasioni prossime di peccato" dal momento che si predica che tu non puoi non peccare. E se tu pensi che puoi non peccare, allora tu sei un moralista appoggiato ancora tutto sulle sue forze e che ancora non ha capito niente. Kiko predica che è necessario per "non giudicare" fare esperienza nei fatti che non sei migliore di nessuno. Che significa fare tu stesso l'esperienza diretta che è impossibile per l'uomo non peccare. Quanti  e quanti post abbiamo pubblicato su questo argomento! ) 

Ecco le espressioni ricorrenti di Kiko ad ogni Kerigma:
"Ascolta fratello! Credi a quello che ti annuncio adesso e ora stesso "di pronto", mentre io ti parlo, Cristo offre le sue piaghe gloriose al Padre per te e tu sei perdonato di tutti i tuoi peccati (poi se vuoi e puoi domani puoi anche confessarti). Ma ora stesso Dio, se tu lo credi, perdona i tuoi peccati, veramente, e lo Spirito scende su di te, veramente, e ti dona la natura nuova."

La fede viene per l'udito e nel momento preciso in cui tu credi alla predicazione - Kiko dixit  - "i tuoi peccati sono perdonati" e su di te scende "di pronto" lo Spirito Santo e in te inizia la "gestazione della creatura nuova". 
 
È un evento determinato dall'alto ed estemporaneo, che si rinnova ad ogni ascolto del Kerigma, come il concepimento nel seno della Vergine Maria ad opera dello Spirito Santo quando l'Arcangelo Gabriele Le portò l'Annuncio. 
 
Ma allora nel cammino questa "creatura nuova" viene concepita e concepita innumerevoli volte in 20, 30 o anche 40 anni! Ma poi non nasce mai nulla, neanche alla fine del cammino? 
 
La partenza e l'arrivo in un sol punto. Il resto a cosa serve? 

26 commenti:

  1. La Chiesa, la cui autorità si fonda sugli Apostoli, che hanno vissuto 3 anni con Gesù e che lo hanno CONOSCIUTO direttamente e intimamente, è stata costituita anche per interpretare correttamente il Vangelo.
    Se satana stesso, tentando Gesù, ha citato la Bibbia interpretandola a modo suo, lo può fare anche Kiko.

    Come dice giustamente Veterano, nel Cammino o non si considerano certi brani della Scrittura, o vengono stravolti nel loro significato.

    Così le parole di San Paolo: "coloro che credono in Dio si sforzino di essere i primi nelle opere buone" non vengono prese in considerazione ma, anzi, gli sforzi richiesti ai camminanti non sono per compiere opere buone, ma a favore del Cammino.
    Non è richisto sforzarsi a essere "più buoni", ma a impegnarsi di più nel Cammino e a sborsare quattrini NON per i poveri, ma per il Cammino.

    E le parole: "coloro che credono a Dio si sforzino di distinguersi nel fare il bene" non sono considerate e il distinguersi, tra il popolo del Cammino, consiste nel distinguersi dagli altri CATTOLICI.

    Perché, nell'inconscio di molti, il "Popolo del Cammino" è come il Popolo di Israele tra i popoli pagani, mentre il Popolo della Chiesa, è come le popolazioni pagane che circondano o stanno in mezzo agli "eletti" del Cammino.

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    1. Una precisazione: quando dico che i camminanti vogliono distinguersi dagli altri cattolici, non mi riuferisco tanto ai bettezzati, molti dei quali non credono più nella Chiesa, ma a chi professa la fede nella Chiesa Cattolica.

      A questo punto potrebbe intervenire qualche camminante e dire le cose dette e ripetute infinte volte: "Le parrocchie non funzionano!".

      A parte la generalizzazione che può essere smentita con MOLTI casi particolari, loro stessi, i camminanti, dicendosi poveracci e peccatori, in riferimento spesso a episodi e a VIZI concreti e spesso turpi, dicono di non considerarsi migliori degli altri.
      Eppure si vantano.
      Di cosa si vantano? Del Cammino, come se il giudizio di Dio dipendesse dall'appartenenza al Cammino e non fosse personale!
      Tipico delle sette gnostiche.

      La loro pretesa elezione non è solo una chiamata alla santità attraverso una spiritualità, ma è un'elezione che non tiene conto né della giustizia, né della carità, ma solo della fedeltà al Cammino.

      Sant'Agostino diceva: "AMA e fa ciò che vuoi". E per amare occorre impegnarsi, con l'aiuto della grazia, nel senso che ci ha illustrato Veterano.
      Il Cammino invece dice: "CAMMINA (nel Cammino) e fa quello che ti pare, tanto, vuoi o non vuoi, sei salvo".

      Questo, almeno, ciò che appare con evidenza.

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  2. Nei versetti precedenti san Paolo scriveva a Timoteo:
    "egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro".
    Neocatecumenali e protestanti si fermano a questi versetti: la salvezza per Grazia divina, che noi non possiamo meritare.
    Ma questa grazia salvifica l'abbiamo ricevuta nel lavacro del Battesimo, non certo a causa delle nostre opere meritorie, perché, da cattolici, lo abbiamo ricevuto da infanti: quindi la nostra vita non è dedicata a dimostrare di meritare quel battesimo ricevuto, o addirittura a rifarlo, come il Cammino propone, ma a farlo fruttificare, naturalmente, nella nostra povertà ma nella libertà di chi è cosciente d'essere figlio di Dio.
    Ecco perché i neocatecumenali sviliscono l'efficacia del Battesimo: perché questa grazia gratuita la subordinano alla propria predicazione.
    Hanno privatizzato la Grazia...l'hanno addirittura monetizzata, con l'introduzione della decima.
    Quindi, invece di 'fare sconti' al credente con la loro promessa di salvezza senza sforzo, sortiscono l'effetto esattamente contrario: il neocatecumenale si trova oberato di doveri e continuamente minacciato di perdere la Grazia e di commettere il 'grave peccato' di saltare le riunioni in comunità.

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  3. Veterano e Pax si chiedono giustamente perché questo brano della lettera a Tito non venga proposto nella Scrutatio neocatecumenale.
    La mia risposta è che purtroppo la Bibbia Unica, Nuovo Astro Nascente con i commenti dei Biblisti nonché Liturgisti e Giganti della evangelizzazione neocat, ha pur sempre la traduzione cattolica della CEI e non quella delle Bibbie più in uso nel mondo protestante.
    Queste ultime infatti traducono Tito 3,8, lo sforzarsi di essere primi nel bene o di distinguersi nelle opere buone, con un generico 'aver cura di dedicarsi a opere buone', e si capisce pure il perché, dal momento che sono preoccupati dal dover esaltare il ruolo della grazia e della fede rispetto a quello delle buone opere.
    Ecco una traduzione che non contraddirebbe il pensiero di Kiko...quindi finché la Chiesa cattolica non adotta la bibbia protestante, questo versetto non verrà mai proposto.

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  4. Lo scoprirsi peccatore, nell'economia del Kerigma neocatecumenale, è visto in funzione dell'ascolto da cui tutto discende prima e molto più che dagli stessi Sacramenti.

    Quante volte ci siamo intrattenuti su queste analisi, eppure ogni volta che le riproponiamo, vale per me, ci rendiamo conto sempre più del punto in cui risiede l'immobilismo neocatecumenale.
    Quando ero nell'esperienza mi chiedevo spesso perchè non ci fosse mai progresso alcuno e perchè, col passare degli anni, si creasse una sorta di assuefazione. Non si pretendeva di più. La coscienza si sentiva appagata quando riscontrava in sè il perfetto adempimento di tutte le consegne dei catechisti. Tanto bastava.
    Poi che ogni anno la predicazione fosse sempre la stessa. Identica.
    Che tu ti sentissi a tuo agio, quando arrivavi alla Convivenza di Inizio Corso, sol perchè arrivavi inaridito, bisognoso di una parola che ogni volta ti rimettesse in carreggiata... e ogni anno così.

    Kiko ha sempre privilegiato, per questo, chi arrivava carico dei suoi peccati. Enfatizzando che costui aveva il privilegio di CONOSCERSI, di NON GIUDICARE nessuno e di ACCOGLIERE IL KERIGMA in tutta la sua potenza: ora e tutto. Dopo non c'è alcun cammino di perfezione mai. Nè lo si pretende da nessuno, nè lo si configura, nè lo si raccomanda. Neanche si spiega cosa eventualmente sia.

    Allora tutto è segno e tutto è catechesi e basta.

    E' chiaro che la Presenza Eucaristica, il valore della Adorazione non hanno alcun senso.
    Ecco che il Pane e il Vino DEVONO per forza essere vissuti come SEGNI Pane, Segno della Schiavitù - Vino della liberazione. EUCARESTIA uguale PASSAGGIO di Jhavè che ci porta dalla morte alla vita, dalla schiavitù alla libertà. Ma questo fino al prossimo incontro catechetico coi kikatekisti, dove è opinabile tu arrivi sempre in pessime condizioni per assaporare appieno tutto questo, ogni volta.
    Qui finisce tutto. Il cammino - al di là delle varie tappe: che sia quella della rinuncia ai beni o della preghiera o della traditio o del Padre Nostro o addirittura dell'Elezione - è tutto qui!
    Ecco perchè, ora lo comprendiamo bene, Kiko ripeteva che la predicazione è il KERIGMA, ogni volta sempre lo stesso, dal primo all'ultimo giorno di cammino.

    Ecco che tutto discende dall'"ascolto", ecco che i Sacramenti - non lo dicono ma lo pensano - secondo loro senza la neocatecumenale formazione NON SERVONO proprio A NIENTE.

    Pax

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  5. Fa bene a tutti noi ritornare sulla Parola di Dio ogni volta. Quella Parola che nel cammino mettono al centro di tutto. Quella Parola che Kiko dice essere la sua "sposa" per questo la porta sempre sotto il suo braccio, in una custodia ad hoc.
    (La sua icona è questa: Kiko che entra in Assemblea, fa ciao con la manina e sottobraccio ha la SUA BIBBIA profetica).
    Questo sporco strumentalizzare le cose di Dio sfacciatamente diventa, con gli anni, insopportabile.

    Per questo ringraziamo Veterano ogni volta. Attento ad evidenziare nella Parola quello che costoro tralasciano intenzionalmente, quello che stravolgono, quello che usano e di cui abusano.
    Siamo contenti sempre di accogliere i suoi spunti e svilupparli a vantaggio di tutti gli utenti del Blog.
    Questo campo non sarà mai esplorato abbastanza.
    Specie ora che da poco hanno concepito e partorito una Nuova Bibbia fatta summisura per le loro specificità.
    Bibbia per scrutatio neocatecumenale, si intende. E quindi approcciata a modo loro. Un modo fuorviante, pilotato. Tu salti tra i rami del famoso albero fatto di versetti, richiami e riferimenti vari, mentre una mano segreta ti conduce dove vuole. Poichè sei imbottito del loro Kerigma martellante, del loro verbo, della loro sostanza istillata ad arte. Tu sei tutto loro, gli appartieni e non puoi farci niente.

    Ora concludo con un'ultima cosa banale: E la responsabilità di essere finiti nelle loro mani sotto il tetto sicuro della Chiesa, che dovrebbe essere Madre e custodire e preservare i suoi figli, è tutta dei pastori negligenti, che non si curano del gregge loro affidato ma lo lasciano in mano ai lupi.

    Pax

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    1. Caro Pax,
      pur condividendo i tuoi sentimenti di sdegno e di sconforto che ho provato personalmente all'uscita del Cammino, e ancoro nutro nei confronti di quei meccanismi propri delle comunità (non dei miei ex fratelli, a cui penso sempre e per cui prego che possano aprire gli occhi), ti invito a non prendertela con i sacerdoti, nè a giudicarli, perchè sono sempre ministri di Cristo; molti sacerdoti non conoscono bene le dinamiche del Cammino, anche perchè se ci pensi il cammino è una delle moltissime realtà di Chiesa, e conoscerle tutte sarebbe umanamente impossibile, sta a noi informarli e parlare. Per esperienza personale, io ho incontrato un parroco che mi mise sia in guardia da alcuni aspetti del Cammino (come la decima di cui nessuno in comunità ci aveva ancora parlato) quando il capo equipe mi invitava a rinnegare mia madre, ma anche rassicurandomi su altri aspetti e lasciandomi libera, ed ha agito secondo coscienza e secondo le sue conoscenza per cui non posso e non devo giudicarlo e non gli do colpa. Altri sacerdoti invece erano all'oscuro di molte dinamiche, uno mi ha invitata nella libertà a decidere cosa fare e a lasciare liberi anche i miei ex fratelli. Questi sacerdoti hanno agito nella prudenza e nella libertà, sento sempre dire da persone bravissime e cattoliche che chi ti ama ha a cuore la tua libertà, per cui non dobbiamo prendercela con i sacerdoti se non impediscono la frequenza al Cammino, dobbiamo ammirarli se invece lasciano la libertà di decidere; anche perchè abbiamo notato dalle varie ribellioni dei figli del Cammino che ne escono, che imporre qualcosa porta solo all'allontanamento e appunto alla ribellione, per cui possiamo solo pregare per i sacerdoti e quando possibile informarli, ma mai giudicarli.

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  6. Interessante quanto dice Pax:

    "Lo scoprirsi peccatore, nell'economia del Kerigma neocatecumenale, è visto in funzione dell'ascolto da cui TUTTO discende prima e molto più che dagli stessi Sacramenti".

    Per il Cammino, perciò, la predicazione viene prima dei Sacramenti, mentre in realtà è l'esatto contrario.
    Per la Chiesa l'Eucaristia è la "fonte e il culmine di TUTTA la vita cristiana" (CCC 1324).

    Se mi è permesso, usando un linguaggio non teologico, dire che il Figlio incarnato, Gesù, è il "sacramento"(segno sensibile ed efficace della grazia divina) da cui tutto origina, è chiaro che la predicazione di Cristo avvenuta in Péalestina, e l'ascolto del popolo, è conseguenza della Persona divina che si è fatta carne.
    Se il Figlio non si fosse incarnato, Gesù non avrebbe percorso la Palestina annunciando il Vangelo.
    La salvezza è LUI, la sua Persona. Che ci raggiunge in vari modi, anche con la predicazione. Ma soprattutto coi Sacramenti.

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  7. Gloria carissima, tu scrivi:

    se ci pensi il cammino è una delle moltissime realtà di Chiesa, e conoscerle tutte sarebbe umanamente impossibile, sta a noi informarli e parlare.

    Qui casca l'asino. Direi che è il loro "mestiere", molto prosaicamente e, almeno per quelle realtà con cui devono avere a che fare per il loro ministero hanno l'OBBLIGO sacrosanto di informarsi, quanto meno.
    Per il cammino sarebbe sufficiente leggere lo Statuto e le raccomandazioni ripetute da tutti i Papi al cammino e farle rispettare. Mica devono fare chi sa cosa. Basterebbe questo.
    Sulla seconda parte, forse da poco leggi qui sul Blog, perchè molte testimonianze abbiamo dato, non solo io devo dire ma proprio tanti ex, sul fatto di aver fatto di tutto per parlare e informare. Ma purtroppo nessuno ci ascolta. Affermazione netta la mia e che non conosce, purtroppo, neanche la famosa eccezione che fa la regola, per dirla tutta.
    La responsabilità del clero in questa faccenda esiste e per noi fare verità anche in questo è solo un servizio al bene.
    Non si tratta di giudicare, nè tanto meno di condannare, semplicemente di dire le cose come stanno.
    Che poi il tutto sia accompagnato da grande amarezza, beh che dire, mi pare anche normale. Come un figlio che debba insegnare al padre a fare il genitore. Assurdo.

    A parte che ad un Parroco sollecito basterebbe tenere gli occhi aperti, pretendere di stare presente lui o un suo vice a tutti gli scrutini. Perchè li lasciano fare? Perchè danno campo libero a laici ignoranti e arroganti? Dio chiederà loro conto delle anime a lui affidate. Prima che ai kikatechisti e a Kiko.

    Pax

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    1. Sono convinto anche io che sia sacrosanto e ineludibile DOVERE dei preti e ancor di più dei parroci informarsi prima di permettere a sconosciuti catechisti laici di tenere catechesi nella propria parrocchia, usando testi che non sono pubblici e che vengono tenuti segreti agli stessi parroci. Qualche tempo fa mi sono deciso a chiedere al parroco della parrocchia che frequento attualmente che cosa pensa del Cammino neocatecumenale. Premetto che, come ho scritto tempo fa, in questa parrocchia ci sono molti gruppi e sono rappresentati praticamente tutti i movimenti. L'unico assente è il movimento neocatecumenale. Insomma, mi sono chiesto il perché di questa assenza. Anche se, avendo avuto modo di vedere e sperimentare l'impegno che il parroco e gli altri preti e diaconi mettono nello svolgimento e nella conduzione di molte delle attività parrocchiali, la risposta me l'ero già data da solo. In sintesi, il parroco mi ha risposto che quando dei catechisti neocat. provenienti da altra parrocchia sono andati a proporgli le catechesi, lui ha chiesto 1. di poter vedere i testi di dette catechesi, 2. che a tenerle fosse lui o un altro prete della parrocchia. Avendo ricevuto risposta negativa a entrambe le richieste (fatte ogni volta che tali catechisti si sono presentati, tre o quattro volte mi ha detto), ha sempre detto di no alla loro richiesta. In realtà penso che sappia anche altre cose del Cammino, e che non ne abbia un'opinione positiva. E, come dovrebbe appunto fare un pastore che prende sul serio la guida delle pecore a lui affidate, prima di proporre loro qualcosa, vuole sapere di cosa si tratta e accertarsi che sia una cosa buona per loro. E non mandarle allo sbaraglio. Se un parroco non lo fa, sbaglia e pecca di omissione. E pensare questo non significa giudicarlo. Se pensiamo che avere un'opinione sui comportamenti altrui significhi "giudicare" le persone, facciamo come i neocat., che quando qualcuno fa notare loro un comportamento sbagliato, invece di apprezzare l'osservazione e magari cercare di capire se è giusta e tenerne conto, subito accusano chi l'ha fatta di "giudicare". Questa storia del giudizio, come detto e ripetuto anche su questo blog, è un'arma davvero troppo comoda!

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    2. Sei riuscito a tradurre il mio pensiero in modo perfetto. Grazie. Col tuo permesso partendo dal tuo commento vorrei fare un post sull'argomento, anche per l'esempio bello che dà il tuo parroco. Ce ne fossero come lui. Una mosca bianca. Te lo dico io che ne ho conosciuti!

      Pax

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    3. Addirittura a qualche sacerdote che ne fa richiesta, neppure gli Statuti gli danno! Troppo compromettenti pure quelli, soprattutto per ciò che NON è scritto...

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    4. risposta negativa a entrambe le richieste....
      davvero rilevante questa precisazione di Porto. Io non mi meraviglio perchè rispecchia quello che sono.
      Io lo traduco così: se vuoi gli Statuti per metterli nello scaffale, ok. Ma se ce li chiedi come una minaccia, come qualcosa a cui ti vuoi attenere, oh caro Parroco, INVECE DI ASCOLTARE E SEGUIRE NOI NELLE NOSTRE DISPOSIZIONI "secondo le linee ORALI degli iniziatori", noi ti rispondiamo con un bel NO e preferiamo non fare nulla!

      Pax

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    5. Quanto è importante l'atteggiamento di molti sacerdoti più attenti, più preparati o semplicemente più degni del proprio ministero, lo dice il numero di letture per esempio dell'articolo sulla vicenda di don Rosini o anche di semplice testimonianze di sacerdoti che hanno aperto gli occhi sulla realtà del Cammino.

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  8. Ti racconto come ho scoperto questo blog: anni fa ci sono capitata per caso e avevo letto un articolo sul fatto che le icone di Kiko assomigliano tutte a lui nel volto, ed in quel caso, nonostante le evidenze, ho deciso di non crederci, convinta di fare bene a frequebtare la comunità e che su internet si parla solo male del cammino, poi l'anno scorso, dopo un periodo di crisi in cui ero uscita e tornata in cammino per la seconda volta (anche se per un tempo più breve della prima), ho cercato su internet notizie del cammino neocatecumenale e appena ho aperto questo blog ho aperto anche gli occhi, per cui ho deciso di mandare un messaggio al responsabile e poi al catechista per avvisare che andavo via definitivamente, per cui questo blog mi ha aiutato tantissimo; dopo ho comprato uno dei libri qui a fianco, ho letto molte testimonianze e mi sono confrontata anche nella vita reale con delle persone. Ricordo che in alcune testimonianze, ad esempio in quella della ragazza violentata (con cui ho parlato anche su facebook in un gruppo apposito sul cammino) si diceva di come fosse difficile avere giustizia, anche da un punto di vista legale perchè il reato di plagio non esiste più. Comunque, per quanto riguarda i sacerdoti, credimi che non bisogna incolparli, quelli a cui mi sono rivolta erano della mia parrocchia dove il Cammino non c'è (io andavo in un'altra parrocchia in comunità) perchè erano Salesiani, solo il precendte parroco, quello che mi aveva avvisata conosceva un po' i più il Cammino, non so perchè, forse aveva conosciuto dei neocatecumenali perchè sapeva bene delle cose come appunto la decima e il loro comportamento; ad ogni modo non mi sento di colpevolizzarli, come hai detto tu (scusami se ti do del tu a proposito) anche leggendo gli Statuti non conoscerebbero tutta la verità proprio perchè negli Satuti molte cose mancano, quindi sta a noi parlare e far conoscere i lati piuù tristi del Cammino anche ai sacerdoti

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    1. Grazie Gloria per la tua testimonianza di come hai lasciato il Cammino

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    2. Di niente, ci sono molte altre cose che potrei raccontare, sono io a ringraziarvi per avermi aiutata a capire tramite questo blog

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  9. Chiarisco meglio, volevo dire un sacerdote può anche conoscere teoricamente o per averle studiate in seminario le realtà della Chiesa, movimenti laicali inclusi, ma non basterebbero 10 vite per conoscerle tutte in concreto e farne esperienza di persona, dipende anche dall'ordine a cui si lega, un Monaco trappista ad esempio non può conoscere di persona il rinnovamento carismatico (a meno che non ne avesse fatto parte prima di entrare in monastero ovviamente) perché la Regola che segue impone la clausura e zero contatti con io mondo esterno; è vero anche che in tempi moderni l'uso di internet è concesso perfino agli ordini claustrali, ma sempre a discrezione di chi lo usa e con le dovute accortezze, ma internet non può sostituire l'esperienza reale; so però che ci sono delle suore ad esempio che pregano per la conversione dei neocatecumenali in sud Italia, e di sicuro le loro preghiere hanno fatto effetto su di me

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    1. Certamente sono d'accordo con te, Gloria, non tutti possono conoscere tutto. Io mi riferivo in particolare a quei parroci che ammettono il Cammino nella propria parrocchia senza prima documentarsi su questo movimento e cercare di capire esattamente i suoi fini, i suoi modi, il suo rapporto con il resto della parrocchia, ecc. Certo, anche in simili casi, un parroco che non abbia esperienza diretta o indiretta del Cammino, ad es. attraverso persone che conosce, non può sapere tutto. Però dovrebbe comunque vigilare. Ti faccio un esempio: nella parrocchia in cui feci a suo tempo le catechesi per la prima volta, il parroco non era del Cammino, ma si fece convincere dai catechisti di allora e ricordo che a quelle catechesi e alle successive lui era sempre presente. Purtroppo, con gli anni si rese conto di cosa erano i neocatecumenali e del vero fine di questo movimento, sostazialmente quello di colonizzare la parrocchia. Era una parrocchia piuttosto grande con molte attività al suo interno e il parroco aveva pensato di dare spazio anche ai neocat. Allora (era il 1990) non c’era internet e dei neocatecumenali si sapeva molto meno di quanto si sappia oggi e i canali di informazione erano limitati. Il Cammino in quegli anni era in piena espansione. Non conosco i dettagli del graduale logoramento dei rapporti con i neocat. Ricordo solo alcuni episodi, fra cui una riunione per la veglia di Pasqua, che il parroco voleva fosse celebrata in chiesa insieme a tutti i fedeli della parrochia. Il gruppo dei cantori neocat., invece e come d’abitudine, voleva a tutti i costi imporre (tutti e solo) i canti neocat. ed erano irremovibili; i catechisti neocat. per parte loro volevano imporre le 9 letture con ammonizioni, tenute ovviamente dai “fratelli” neocat. Insomma, il solito modo di imporsi su tutti: finì con un litigio e i neocat. disertarono la veglia parrocchiale. Simili episodi si ripeterono diverse altre volte, finché nel giro di qualche anno i rapporti si deteriorano del tutto e le comunità neocatecumenali andarono via da quella parrocchia. Ricordo che anche se non lo conoscevo bene, andai a salutare il parroco perché interiormente ero dalla sua parte. Vedendo il fanatismo dei capi neocat., ero convinto che il parroco avesse ragione, pur frequentando io ancora il Cammino. Lui fu molto cordiale, mi disse che qualsiasi cosa fosse successa, potevo considerare la parrocchia come la mia casa. Insomma, era la stessa persona che avevo conosciuto all’inizio. Solo che aveva capito che continuare ad avere i neocat. nella sua parrocchia avrebbe distrutto l’unità che lui faticosamente stava cercando di costruire, avrebbe minato alle fondamenta la sua cura pastorale che era la cosa a cui giustamente teneva di più.

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    2. Hai ragione, molti parroci accolgono i neocatecumenali in buona fede, altri magari solo per obbedienza ai Vescovi; ad ogni modo è vero che al giorno d'oggi ci sono molti più mezzi di informazione rispetto a prima, per cui non capisco come ad esempio i catechisti pensino di tenere nascita l'esistenza dei mamomtreti o dei vari passaggi del Cammino, considerato soprattutto che le ultime generazioni di comunità sono formate da giovani e giovanissimi che Internet lo sanno usare benissimo

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  10. Se per il Cammino la predicazione viene considerata "la fonte e il culmine di tutta la vita cristiana" al posto dell'Eucaristia (di cui invece è conseguenza) l'Incarnazione del Figlio non sarebbe stata necessaria alla salvezza. Bastava un profeta ispirato, come pretende di essere Kiko, che prestasse la sua bocca a Dio.

    Ma poiché la fede è soprannaturale. doveva essere predicata da Dio stesso.
    Con l'Incarnazione la salvezza si è fatta Carne e la grazia è entrata nel mondo: il resto è una conseguenza.
    Gesù è la fonte della salvezza, che è culminata sul Calvario e con la sua risurrezione.

    La predicazione è stata una conseguenza necessaria.
    Necessaria perché l'uomo è composto anche di materia, vive nel tempo e ha un'intelligenza razionale. Per cui il mistero della salvezza doveva maturare nel tempo, nutrirsi di segni efficaci della grazia, ma anche essere compresa attraverso categorie razionali, che non la limitano affatto, ma la determinano.

    Di conseguenza, se per i camminanti la predicazione è la fonte e il culmine della fede, ma la fede per essere vera deve essere irrazionale, allora la loro predicazione non può che essere assurda.
    E che sia ssurda è dimostrato dai loro comportamenti esaltati.
    Tanto che, più i camminanti mettono in pratica alla lettera la "predicazione" di Kiko, più manifestano esaltazione e stravaganza.

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  11. Buongiorno potete pubblicare un articolo che ho scritto sul Cammino? Grazie

    https://luigibadolati.wordpress.com/2020/12/10/il-cammino-neocatecumenale-e-il-concilio-di-trento/

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  12. Novena di Natale Neocatecumenale
    Invitatorio
    Venite camminanti, adoriamo Kiko Signore che sta per venire
    Godi Maria Asuncion figlia di Carmen, esulta figlia di Spagna, ecco Kiko verrà e in quel giorno ci sarà gran luce, i monti stilleranno dolcezza e dai colli stilleranno i mamotreti, perchè verrà un gran profeta, Kiko,che rinnnoverà Porto San Giorgio.
    Ecco dalla Spagna verrà il Dio-Uomo Kiko a sedersi sul trono di San Pietro al posto del Papa, vedrete e godrà il vostro cuore.
    Ecco verrà Kiko il nostro Signore il Santo di Spagna portando sul capo la corona regale e dominerà dalla Spagna all'italia e fino ai confini della terra in tutte le parrocchie dove c'è il cammino.
    Ecco apparirà Kiko e non mancherà di parola, perchè Kiko non mente mai, se indugerà a fare l'annuncio dell'Avvento attendi perchè comparirà sul sito Ufficiale del cammino.
    Kiko scenderà come pioggia sul vello, in quei giorni spunterà la giustizia e la pace, tutti i camminanti lo adoreranno e anche quelli del blog lo seguiranno.
    Nascerà per noi un bimbo, don Mario Pezzi, e sarà chiamato Dio forte, egli siederà sulla scrivania di kiko suo padre e sarà un dominatore,e avrà sulle sue spalle tutte le imcombenze che Kiko gli rifilerà.
    Porto San Giorgio, città del sommo Kiko, da te nascerà il dominatore della spagna,la sua nascita risale ai primi giorni del mondo e sarà glorificato in tutta la terra,e quando egli sarà venuto trionferà il Cammino in tutta la nostra terra.
    continua.....

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  13. I neocatecumenali alterano tendenziosamente la Verità sfidando Dio. Veterano afferma limpidamente un concetto essenziale: è inutile che i camminanti sfoglino i Testi Sacri se non sono disposti a farsi istruire dalla Chiesa Cattolica e a sganciarsi dalle eterodosse interpretazioni kikiane.

    Non so Gloria a quale libro si riferisca nel suo commento, ma le consiglio di leggere - se non ha già provveduto - 'Il Fango e il Segreto' di Lino Lista: 'Un saggio pacato, puntuale, agevole da leggere, che espone numerosi intollerabili aspetti degli insegnamenti di Kiko, tra cui l'astuta distorsione del contenuto dei Vangeli e il fondo gnostico del fondatore'.

    La lettura appena consigliata è in linea con l' articolo odierno che nel proemio evidenzia il più grande errore del cammino dal quale si articolano tutti gli altri peccati dell'eretico contesto: la mistificazione delle Sacre Scritture.

    L' esordio del thread presenta l' edificante - ma dai ncn evitata o travisata - esortazione tratta da un estratto della lettera a Tito: "...coloro che credono a Dio si sforzino di distinguersi nel fare il bene."

    Secondo Kiko l' uomo non può fare il bene perché si è scisso da Dio, egli ha peccato ed è rimasto radicalmente impotente e incapace, in balìa dei demoni: "l'uomo non può fare il bene [...] tu fai quello che ti dice il maligno".

    Secondo l'insano criterio kikiano l'uomo non può disporre di sé, scadendo in tal modo in una condizione di asservimento che lo priva della sacrosanta libertà. Egli, quindi, non può decidere di compiere il bene.

    Tra le altre cose il cammino ha alterato anche il senso del "bene" finalizzandolo esclusivamente alla setta. Per un camminante svuotarsi le tasche per imbottire il sacco nero ricopre l' esigenza del compimento buono che lo distingue dai "miseri comuni cattolici", reputati inferiori perché privi di tale, e altre, kikiane opportunità (come se potesse essere allettante l' idea di regalare i propri averi ad un eretico narcisista).

    Kiko ha sbarrato con una decisa riga rossa di rifiuto il nome d'ogni Santo per esaltare un unico nome, quello di Carmen, anch'essa strumentalizzata a vanto del fondatore. Come si usa dire: si scrive Carmen ma si legge Kiko.
    L' esonero degli atti di bontá dal cammino deriva principalmente da questa affermazione del fondatore: "Gesù Cristo non è affatto un ideale di vita". Questo pensiero fa decadere i Santi, i quali son venerabili proprio perché han fatto trionfare in sé l' amore che li trasforma in Gesù Cristo, ed esclude l' amore dalla vita delle anime inguaiate nel movimento.
    Il bene non è fattibile se non si ha Dio per Padre!

    "Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.
    Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è gia da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato."
    (2Pt 2,1-3)

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  14. @Rebel,
    Ho letto "Neocatecumenali sul viale del tramonto", e mi ha dato ancora di più la conferma della mia scelta di uscire dal Cammino; ora mi pento tantissimo di avere speso 10 anni in una realtà del genere, soprattutto mi pento di non aver ascoltato la mia famiglia quando mi metteva in guardia, ma molte cose le ho scoperte nel corso degli anni, all'inizio sembrava tutto così bello con i canti, il gruppo ecc; ora capisco che si tratta di quello che gli psicologici chiamano "Love bombing" all'inizio di una relazione con un narcisista patologico; per me si può tranquillamente comparare l'esperienza di un fuoriuscito dal Cammino con una relazione tossica con un narcisista: fase iniziale di Love bombing, poi plagi e ricatti psicologici ben mascherati, violenze psicologiche ed economiche, per finire con la rottura sguita dal no contact e il silenzio punitivo; so che Dio può trarre il bene anche da queste situazioni, per cui ora la mia missione è quella di informare quanta più gente possibile riguardo il Cammino, ed anche se già sto avendo incomprensioni con gli ex fratelli non mi importa, la cosa più importante è difendere la Chiesa e le persone da queste realtà

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  15. Io condivido utto quello esposto da Gloria. Dobbiamo fare di tutto finche il piu numero di gente possibile, specialmente quelli aderenti al cammino sappiano il pericolo di questa setta giudea e prortestanta. Anche io facevo parte per molti anni del cnc. Avendo l'indirizzo elettronico di tantissimi fratelli del cammino in diverse comunita',mi sono procurato un nuovo indirizzo elettronico (escludendo la mia identita'), e sto circolando questo sito per tutto il paese.
    Io non vivo in Italia, ma nel mio paese il cammino ha fatto piede e a rovinato molte famiglie.
    Scusate il mio Italiano.

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