giovedì 23 settembre 2021

Disobbedienza neocatecumenale e "Dai loro frutti li riconoscerete" (Matteo 7,16).

 

Qualche preziosa precisazione va messa bene in evidenza. 

Lo facciamo pubblicando un commento di Rebel in un  recente post sui soliti abusi neocatecumenali - formalmente confermati - della Preghiera Eucaristica II musicata da Kiko e diramata, nell’ultima versione, a tutte le comunità neocatecumenali contestualmente all' Annuncio di Quaresima 2021.

 

Anche il Preconio si canta liturgicamente da sè.

Per chi si erge a difesa del Cammino Neocatecumenale in nome dei frutti, con presunzione grande. (cfr. Mt. 7, 16-20)

Per chi ci accusa che abbiamo rotto con il nostro cercare sempre "il pelo nell'uovo".

"Quello che conta è EVANGELIZZARE" urlano costoro, mentre sventolano i loro di vessilli: convertire i lontani e annunziare il Kerigma alla Chiesa preesistente. Dai Vescovi ai Parroci ai "cristianucci della domenica" piccoli piccoli, tutti hanno bisogno del cammino neocatecumenale!

Che, se non si convertono pure loro al sacro verbo kikiano, sono destinati:

alla rovina presente:  con la devastazione totale e definitiva delle Parrocchie (cfr. il Profeta Volo d'Aquila); 

e alla rovina eterna:  quando saranno costretti a contemplare gli eletti/adepti di Kiko e Carmen che si salveranno a grappoli (perchè nel cammino ci si salva a grappoli -Kiko dixit) tutti felici e contenti in Paradiso (tanto il C.N. è il loro Purgatorio già fatto -padre Mario Pezzi dixit), mentre loro saranno condannati ai tormenti! Magari, se gli è andata bene, son anche in Purgatorio o addirittura in Paradiso, ma in un angolino però, e nell'ombra. Erano "cristianucci della domenica" in terra; saranno santerellini "di categoria inferiore" in cielo, nulla di più. Che neanche gli angeli li guardano, meschini! La gelosia e l'invidia che, pieni di giudizio, hanno da sempre nutrito per i neocatecumenali e che li rode ancora, impedirà loro - saecula saeculorum - di godere in pienezza Dio! 

Che triste e terribile condanna, meritata però!

Costoro, dunque, in nome dei frutti del cammino e del fatto che non possono perder tempo con stupidaggini - poichè loro devono EVANGELIZZARE -, banalizzano i comandi della Chiesa che non considerano mai indirizzati a loro (della serie: Non possiamo perder tempo dietro ai comandi! Noi facciamo le cose sul serio!). Mentre danno grande importanza alle consegne neocatecumenali (che altro non sono che comandi inventati da loro di sana pianta) tipo la decima, che non è prevista da nessuna parte. Della decima, non scherziamo! Della decima nelle comunità non se ne può fare a meno!

Disattendere alla decima è peccato grave, come disertare la comunità in presenza in tempo di pandemia. 

Oltre che essere assurdi questi sono molto, ma molto pericolosi!

 

da Rebel:

Si crede come si prega; si crede come si celebra; la Liturgia esprime e determina la Fede della Chiesa.

Mutamenti radicali nella Liturgia, e nel come si celebra, comportano inevitabilmente conseguenze sul piano della Fede. Pertanto, non solamente non si può mutare il divino contenuto della Sacra Liturgia, ma neppure si possono toccare le forme esterne che provengono dalla Rivelazione, da Cristo e dalla Tradizione Apostolica, e che quindi sono inscindibilmente connesse, per divina volontà, col contenuto stesso della Liturgia, col contenuto stesso dell’Opera Divina dell’Incarnazione e della Redenzione. - 


Da un'intervista a Mons. Schneider, i passi citati riguardano il cammino:

Mr. Fülep: quanto alla dottrina, quale è la pietra d'inciampo?

Mons. Schneider: è la dottrina sull'Eucarestia. È quella il cuore. È un errore guardare prima ai frutti e poi non preoccuparsi della dottrina e della liturgia. Sono sicuro che verrà il tempo in cui la Chiesa oggettivamente esaminerà questa organizzazione in profondità, senza la pressione delle lobby del Cammino Neocatecumenale, e i loro errori dottrinali e liturgici verranno davvero alla luce".

Come diceva Lino Lista, riferendosi a Kiko e Carmen: "Ognuno co’ ‘a farina sua ce fa li gnocchi che je pare". Purtroppo i due spagnoli con la loro farina hanno fatto una Eucarestia come è parso loro. (Rebel)

 

Sorge legittima una domanda: Com'è possibile il permanere tanto a lungo nella Chiesa di un simile scempio? Al netto delle lobby, che avranno il loro peso senza dubbio (dal momento che il Cardinale ne parla apertamente, senza tema di smentita!)?

Ribadiamo la grande, terribile responsabilità degli uomini di Chiesa. In special modo di coloro che sono in prima linea: Parroci, Sacerdoti, Preti, Presbiteri o Presbikiki, che dir si voglia.

“L’Uomo deve tremare, il Mondo deve fremere, 

il Cielo intero deve essere commosso, 

quando sull’Altare, tra le mani del Sacerdote

appare il Figlio di Dio” (San Francesco d'Assisi)

 

 

 

da Rebel:

La qualità delle Celebrazioni Liturgiche deriva per la massima parte da come il sacerdote celebra e si prepara a celebrare; pertanto i sacerdoti neocatecumenali, i quali si chinano alle pretese kikiane che tolgono validità alle disposizioni insindacabili della Chiesa Cattolica, posseggono, ahimè, un'ingente responsabilità. D'altronde, per la maggior parte si tratta di sacerdoti dalla formazione insoddisfacente e alterata, provenienti dai seminari kikiani dove, come sappiamo, non è garantita una sana preparazione liturgica e pastorale. 

Il presbitero è una figura chiave, è colui che dà credibilità al movimento e che gli consente una data autonomia, la sacra figura che lega il contesto alla Santa Madre Chiesa; quel filo robusto che permette concretezza alla parola dei due meschini. (Rebel)

 

Roba da " far tremar le vene e i polsi!".

50 commenti:

  1. Breve nota: quando i kikos blaterano di "frutti", stanno parlando di qualcosa di misurabile, qualcosa da esibire davanti a una platea immaginaria per cavarne applausi. "Guardate quanti figli facciamo", "guardate quante «vocazioni» facciamo alzare", "guardate quanto ci «proviamo coi beni» (ehm ehm)", eccetera.

    Ma la fede non si misura sulle quantità di cose fatte e di persone presenti. Non c'è alcun campionato ecclesiale in cui vince chi esibisce più adepti e più operazioni religiose. Nostro Signore non si fa impressionare dai numeroni.

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  2. Mi sento di scrivere a tutti, ma principalmente a me: amiamo Gesù che ci ama tanto. La vita delle volte è dura, ci capitano situazioni dure e pesanti, e ci chiediamo: perché Dio lo permette?
    Purtroppo, nel senso buono del termine, noi non siamo Dio e Lui si, e per cui in alcuni momenti non capiamo il perché. E Dio che sa il perché e sa come devono andare le cose, non noi abbiamo la perfetta visione. E per cui rimaniamo sempre nell'amore verso di Lui.
    Amore significa tante cose, non sto qui a giudicare.
    Amore è risorgere con Lui, amore è rimanere in Lui, amore è soffrire con Lui.
    E quindi con amore e senza giudicare cerchiamo di stare avanti a Lui senza spegnere la Fiamma Divina. Un segno di amore, tra i tanti, è l'inginocchiarsi quando Egli viene nella Santa Messa, non in segno di schiavitù, ma si dovrebbe fare con amore. Credo che l'amore sia la via maestra e più sicura.
    Chi ha un amore grande per Dio? Sua Madre. Impariamo da sua Madre su come ci dobbiamo comportare, e ascoltiamola.
    Amiamo Dio e amiamo il prossimo.

    CDD.

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  3. Una certa mentalità, purtroppo molto rappresentata nel CN, privilegia sempre la quantità alla qualità. Solo ciò che è 'tanto' è bello, perchè è attraverso il successo che Dio mostra il suo favore.
    In Cammino si insegna ad odiare il dolorismo cattolico: forse lo dobbiamo a Carmen che fece passare Kiko dal Servo di Jahvè alla Pasqua, ma certo poi l'allievo superò il maestro, abbracciando la teologia della prosperità e del multiplo.
    Questa ricerca esagerata del successo esteriore nuoce profondamente al Cammino e alla sua spiritualità; nuoce soprattutto ai sacerdoti, che, per guadagnare l'appoggio umano e materiale del gruppo, si adattano a deprimere la propria figura sacerdotale e il proprio ministero di guide spirituali ed anche materiali della comunità dei credenti, accettando d'essere solo una figura della coreografia, addirittura tradendo le proprie consegne di rispetto della liturgia della Chiesa.
    Ma che vale loro avere i numeri, la comunità, la sicurezza materiale di sentirsi spalleggiati dal gruppo, che vale loro possedere il mondo se pèrdono se stessi, la propria dignità sacerdotale? Se diventano dei figuranti, persone di cui si dice 'i Sacramenti non possiamo darli in internet, vediamo come fare' come disse quel pezzo grosso neocatecumenale che comandava ai sacerdoti di girare per le case neocatecumenali durante il lockdown per evitare che vedessero pornografia o si dessero all'alcool?
    Se c'è qualche presbitero che ci legge, io spero e prego che senta il desiderio di rinnegare questi 'padroncini' del Cammino che lo hanno comprato a poco prezzo, come fosse un complemento d'arredo!
    A questo scopo, è necessario operare ma anche pregare. Le opere del ministero sacerdotale hanno bisogno di continua preghiera perché sono combattimenti quasi sempre ardui con il mondo, col demonio, con la carne e con l'umana stoltezza e l'umana volontà, che sono invincibili senza un particolare aiuto di Dio. Lo scriveva un grande sacerdote, don Dolindo Ruotolo.


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    1. Se lo scriveva don Dolindo Ruotolo, poco ma sicuro che non lo seguiamo..................................

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  4. Il "pelo nell'uovo" che ci accusano voler cercare i camminanti, è tutt'altro che un'inezia.
    Sfido chiunque a ingoiare un pelo trovato nell'uovo e non a SCARTARLO.
    Il pelo nell'uovo, se si tratta di dottrina della fede, influisce sulla stessa fede e perciò anche sulla carità.

    Si guarderebbe al pelo nell'uovo (inteso come minuzia secondaria), se si guardasse solo alle forme a certe espressioni che non intaccano la dottrina della fede che si proclama.
    Ma nel Cammino si mette molta cura nelle forme proprio perché ad esse viene sempre legata la sostanza.
    E questo avviene innanzi tutto nella liturgia, dove le forme esprimono DIRETTAMENTE la sostanza.
    Ma nel Cammino il distacco tra le opere e la grazia divina si manifesta anche in ciò che sembra una formalità.

    Ad esempio nel carattere sgradevole che generalizza i camminanti e che caratterizza i camminanti ambiziosi di fare carriera. Come se la natura e la grazia si opponessero.

    Ammetto che l'iirrompere della grazia, pur cambiando l'umano, non sempre lo cambia radicalmente in ogni aspetto, per cui tanti difetti umani possono rimanere e di fatto rimangono.
    E ammetto che ci sono aspetti umanamente gradevoli anche in chi vive lontano dalle leggi divine, come ci sono espressioni di umanità in popolazioni non cristiane che a volte superano, e di gran lunga, le corrispondenti espressioni umane in tanti cristiani.
    Ma questo è perché il peccato originale, e il peccato in genere, come dice la Chiesa, non distrugge il libero arbitrio e il bene umano, almeno non del tutto, mentre Kiko dice il CONTRARIO.

    Ma natura e grazia procedono insieme, cioè tendono ad andare nella stessa direzione, che porta a Cristo.

    Perciò, proprio per questo motivo l'aggressività e la violenza verbale di Kiko, che non viene percepita come una contro testimonianza evangelica, ma come la realizzazione stessa del Vangelo, sembra un chiaro sintomi che, in se stesso, il Cammino non conduce alla verità evangelica, ma distoglie i cattolici da essa.

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  5. A proposito di "quantità di cose fatte" e di "numeroni" ostentati che dovrebbero costituire i frutti, i famosi frutti da cui li riconoscerete, giova leggere il Vangelo con cuore aperto e porsi qualche domanda.

    - Perchè Gesù pone in sequenza "i frutti dai quali li riconoscerete" e la condanna di chi qualifica e quantifica da sè i suoi propri frutti con la pretesa di entrare nel Regno di Dio in automatico? Quasi un diritto acquisito, da difendere a spada tratta?
    Queste opere, che vengono catalogate tra quelle che conducono alla salvezza, a costoro garantirebbero l'eterna salvezza, senza dubbio assicurata e anzi da esigere.

    Tratto dal Vangelo secondo Matteo. Cap. 7 versetti dal 15 al 23.

    Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.
    Dai loro frutti li riconoscerete.
    Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
    Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
    un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
    Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.
    Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

    Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli,
    ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
    Molti mi diranno in quel giorno:
    Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?

    Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

    (Ecco i frutti che danno sostanza alle neocatecumenali pretese, insieme a "ho pagato sempre la decima" "ho fatto le cento piazze" "sono andato a evangelizzare" "ho partecipato alla comunità" ecc. ecc. ecc... tutte le altre mille consegne kikiane, alcune ad personam - su tutte svetta l'OBBEDIENZA A KIKO)

    Accidenti! Eppure cosa avevano fatto di male costoro?
    Tutte opere che Gesù stesso dice proprie dei suoi discepoli.
    ........

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  6. ........
    Cosa ci vuole dire il Signore? (ci vien da chiosare, parafrasando il linguaggio dei neocatecumeni)

    Forse è proprio l'ostentazione che non va. Il dirselo da sè che si è fatto qualcosa, che si conta qualcosa, che si può accampare pretese. E davanti a Dio in Persona!

    Quanto lontano tutto questo dalla consapevolezza di essere dei "servi inutili"!

    E' vero, i neocatecumenali hanno detto spesso anche questo, hanno detto da sempre di tutto e di più. Come Kiko che ostenta falsa umiltà: "Pregate per me che sono un peccatore", il peggiore di tutti di qui e di là....
    Quante volte lo abbiamo ascoltato! Ma avete mai provato a pestargli i calli? A non obbedirgli e dirglielo in faccia un bel NO, senza timore?

    Di tutto hanno detto, dicevamo. Ma ciò che conta è quello a cui si dà sostanza quando si parla.
    Coi "fatti concreti", coi "frutti" reali, non virtuali.

    E Kiko è un presuntuoso.
    Come lui nessuno, davvero.

    E così tanti camminanti, purtroppo, alla sua pessima scuola. Per loro, e lo dicono apertamente, cosa è come il Cammino nelle Parrocchie!
    Chi ha istillato tutta questa boria in loro? Questa grande superbia e spocchia insopportabile?

    Basta rileggere i commenti di Barone (celestiale per nulla) di Fallacio (asino di nome e di fatto) che con la loro presunzione neanche dissimulata da mesi scrivono sempre le stesse vuote argomentazioni tipiche dei neocatecumenali convinti invaghiti di se stessi, alla pessima scuola di Kiko. Tutto è nculcato da Kiko nei suoi.
    E così...
    Nella Chiesa oltre loro non c'è nulla.
    Le Parrocchie senza di loro sono deserte e destinate all'estinzione...
    e chi le abita è solo di scandalo o è davvero poca cosa, irrilevante e inconsistente. Incapace di attrarre i lonatni che fuggono via disgustati da questa chiesa sciocca e insulsa. (Questo il loro pensiero esternato senza pudore e senza rispetto)... E tutto così.

    E costoro pretendono pure di essere i primi o proprio gli unici a salvarsi?!

    Davvero la superbia e la presunzione sarà la pietra tombale sul cammino ormai defunto da tempo.

    Sentirli parlare è insopportabile, specie quando sono sinceri e si mostrano con le loro idee senza pudore alcuno.

    Come quando l'umile Kiko peccatore più di tutti - mostrando il suo lato di autentico indemoniato - minacciò in pubblico consesso la Chiesa tutta perchè non era capace di imporre - secondo le sue direttive - a tutte le Parrocchie romane di aprire finalmente al Cammino.
    Unica salvezza per la Chiesa. (Altro che l'ha detto il Papa, questo Kiko e Carmen lo hanno sempre pensato da se stessi!)

    Pax

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  7. Ringrazio di cuore Rebel che ha messo in evidenza le parole di Monsignor Schneider.
    Egli ha detto tanto sul Cammino, fino a paragonarlo ad un Cavallo di Troia nella Chiesa.
    Ma Rebel ha stampato qui una frase lapidaria, una sola. Come una secca smentita di tante chiacchiere inutili che i pasqualoni moltiplicano per darsi un contegno ogni giorno.
    Ed è legittima la domanda: perchè continuano a venire sul Blog e a scrivere?

    Mi conforta la speranza che trasmette in conclusione l'alto prelato e che voglio far mia

    "verrà il tempo in cui la Chiesa oggettivamente esaminerà questa organizzazione in profondità... e i loro errori dottrinali e liturgici verranno davvero alla luce".

    Pax

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  8. Mi sento di dare un'altra testimonianza per chiarezza. Non scrivo per giustificare alcune cose o condannare altre o per altro. Scrivo per fissare un punto.
    Io non sono contro il Cammino Neocatecumenale.
    Vi spiego il perché.
    Io il Cammino Neocatecumenale non lo conosco, nel senso che ho passato un breve periodo lì in mezzo, e sono avvenuti dei fatti concreti. Ad un certo punto nel mio operare, cercando di fare la Volontà Divina, ecco che sono stati contrastato e ho dovuto andare via, perché era l'unica soluzione in quel caso.
    E per cui ho capito che questo Cammino mi riggettava e non accettava ciò che cercavo di fare in Dio. Per Cammino, vi ripeto fino allo sfinimento, intendo quel Cammino che è dentro la testa di alcune persone che sono nell"ambito e dettano le regole, cioè le loro regole.
    Vi sembrerà strano, ma affermo di non essere contro. Perché? È abbastanza logico. Il Cammino mi ha riggettato, mentre cercavo di fare la Volontà di Dio, e siccome ho capito che non mi appartiene, e non è tra me e Dio, ecco che neanche lo considero e neanche so cosa sia. E per cui: posso essere contro una cosa che non so cosa sia? No!
    Ovviamente andrò sempre avanti nella Volontà di Dio, questo lo scrivo per metterlo in chiaro.
    Il Cammino, quel Cammino che è portato avanti a quel modo, è casa loro e cosa loro, non mi appartiene. Io sono qui per altro scopo. Non sono abituato a voler vedere la rovina di una cosa di cui non ho nessuna relazione e nessun interesse, anche nel viceversa, per me potrebbero diventare anche venti milioni, non mi interessa ugualmente.
    Ciò che mi interessa è stare con Gesù.

    CDD

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    1. Una delle menzogne fondamentali del neocatecumenalismo è la promessa di una "fede adulta".

      Ora, quando sentiamo parlare di crescita della fede, ci si scioglie il cuore. Ma come apprendiamo dal Vangelo, non basta dire "ilsignore-ilsignore" per aver fede, men che meno per farla crescere.

      Commentando certe astuzie dei farisei, Nostro Signore dice: «Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo: Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» (cfr. Mt 15,7-9).

      Questo popolo neocatecumenale "onora" il Signore a parole, ma il suo cuore è lontano dal Signore. Invano i neocatecumenali rendono culto, poiché insegnano dottrine che sono precetti di Kiko e Carmen che di cattolico hanno solo la decorazione. A quei due spagnoli, infatti, interessava solo essere "capi indiscussi", lodati, riveriti, elogiati, ubbiditi, osannati, temuti, e soprattutto pagati.

      Una qualsiasi aggregazione ecclesiale (movimento, comunità, associazione...) nasce perché c'è qualcuno che vive in modo intenso la fede e - generalmente non per sua iniziativa - altri cominciano a seguirlo, e a costui sta unicamente a cuore che si avvicinino a Nostro Signore. Non vuole gloria e onori, anzi, vorrebbe perfino evitare di avere a che fare con dei "discepoli" (visto che ciò gli toglie tempo alla preghiera e alle opere caritative o ai doveri di stato), vuole solo che altri vivano quell'esperienza cristiana.

      Arriva Kiko e si autoproclama "Giovanni Battista in mezzo a voi", si autodefinisce "il Vostro Catechista", blatera che il Papa avrebbe detto che «i vescovi devono ubbidire a un laico e una donna», si liscia la barbetta luciferina leccandosi i baffi e chiedendo al giornalista: "tu credi che mi canonizzeranno?", dice ai suoi scagnozzi "se vi ascoltano si convertono e se si convertono devono mollare il malloppo!".

      E arrivano puntualissimi gli asini raglianti a idolatrarlo.

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  9. OT (ma non troppo): perché i seguaci della Nueva estetica di Kiko non possono capire la 'Vecchia' tradizionale etica della Chiesa.

    ESTETICA ED ETICA NELLA FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’

    "Ma cosa vuol dire vivere esteticamente e cosa vuol dire vivere eticamente? Cosa è l’estetica nell’uomo, e cosa è l’etica?
    A ciò risponderò: l’estetica nell’uomo è quello per cui egli spontaneamente è quello che è; l’etica è quello per cui diventa quello che diventa.
    Chi vive tutto immerso, penetrato nell’estetica, vive esteticamente.
    Non è mia intenzione approfondire lo studio di tutto quell’abbondante materiale che sta nella determinazione che ho data dell’estetica. Pare quasi superfluo voler illuminare su cosa sia il vivere estetico, proprio te che con tanto virtuosismo ne hai fatto pratica, son piuttosto io che avrei bisogno del tuo aiuto.
    Però voglio abbozzare alcuni stadi per giungere a poco a poco fino al punto in cui realmente è la dimora della tua vita, il che per me è importante perché tu non possa sfuggirmi con una delle tue predilette scappatoie. Inoltre non dubito di essere in grado di illuminarti un poco anch’io intorno a ciò che sia il vivere estetico. Infatti, mentre manderei chiunque desiderasse vivere esteticamente da te, come dalla guida più fidata, non te lo manderei se desiderasse comprendere, in senso più elevato, cosa sia il vivere estetico, poiché su ciò non saresti in grado di illuminarlo, proprio perché tu stesso sei in causa.
    Questo glielo può spiegare solo chi sta su di un gradino più elevato, chi vive eticamente.
    Forse, per un attimo, potresti sentirti tentato di mettermi in imbarazzo soggiungendo che nemmeno io potrei dargli una spiegazione degna di fede su quel che sia il vivere etico, perché anch’io sono in causa. Questo però mi darebbe soltanto l’occasione di una ulteriore spiegazione.
    Chi vive esteticamente non può dare della sua vita nessuna spiegazione soddisfacente, perché egli vive sempre solo nel momento, e ha una coscienza soltanto relativa e limitata di se stesso. Non è affatto mia intenzione negare che chi vive esteticamente, quando questa vita è al suo massimo, può esibire una quantità di doti spirituali, anzi, che queste devono perfino essere sviluppate in grado insolitamente intenso.
    Eppure l’esteta non possiede liberamente il suo spirito, manca di limpidezza.
    Vorrei prender te come esempio. Sei spiritoso, ironico, buon osservatore, dialettico, esperto nei piaceri, sai calcolare il momento, sei, secondo le circostanze, sentimentale o senza cuore, ma, con tutto questo, vivi sempre solo nel momento, la tua vita si disfa in una serie incoerente di episodi senza che tu possa spiegarla.
    Se uno vuole imparare l’arte di godere è giustissimo che vada da te, ma se desidera comprendere la tua vita, non si rivolge alla persona adatta. Forse troverà piuttosto da me quello che cerca, nonostante che io non sia affatto in possesso delle tue doti spirituali.
    Tu sei imprigionato, ed è quasi come se tu non avessi tempo di staccarti, io non sono imprigionato nel mio giudizio né intorno all’estetica né intorno all’etica.
    Ogni uomo, per quanto poco intelligente sia, per quanto bassa sia la sua posizione nella vita, ha un bisogno naturale di formarsi una concezione di vita, una rappresentazione del significato della vita e del suo scopo. Anche chi vive esteticamente fa questo, e l’espressione comune che, in ogni tempo ed in ogni diverso stadio, si è sempre sentita, è questa: bisogna godere la vita. Questa espressione naturalmente varia molto, poiché le idee intorno al godimento sono varie, ma sull’espressione che si deve godere la vita, tutti sono d’accordo.
    Ma chi scorge nel godimento il senso e lo scopo della vita, sottopone sempre la sua vita a una condizione che, o sta al di fuori dell’individuo, o è nell’individuo ma in modo da non essere posta per opera dell’individuo stesso."

    ✏️Tratto da "Aut-Aut" di Soren Kierkegaard

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    1. Kierkegaard é uno dei filosofi più difficili, lessi Aut aut negli anni 70 al liceo non ne capii una mazza, facciamo un sondaggio, quanti hanno capito questo brano?

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    2. Chi vive in modo estetico accetta volentieri una bugia, basta che serva allo scopo, non si preoccupa se una liturgia è fedele, basta che sia 'bella' e 'diversa'. Per questo non è interessato ai perchè e non vive con limpidezza, ma è immerso nell'esperienzialismo. Chi vive in modo etico, invece, non accetta ciò che scopre essere falso o mistificatorio, si pone delle domande, non ha circonciso la ragione.

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    3. Facciamo un sondaggio..quanti capiscono le "catechesi" di Kiko Arguello?

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    4. Per il sondaggio: alla decima lettura ho capito che se sei estetico vai in comunità o in discoteca mentre se sei etico vai in biblioteca (e però attento che ci trovi questo libro).

      FungKu. Comunque capisco meglio Kierkegaard che Kikergaard.

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    5. Io no!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    6. In parole povere : se segui il Cammino sei estetico, se segui il blog sei etico. Poi resta da capire cosa vuol dire tutto ciò................................

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    7. Per me: se segui il Cammino sei eretico, se vai in discoteca sei estetico, se vai in biblioteca sei etico, se sei un poeta sei ermetico, se eri nato in Russia eri sovietico.

      FungKu. Ma tu a quanto li fai al chilo sti puntini? Chiedo per quando mi manca il fiato e vorrei mettere un punto.

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  10. Disobbedienza è l'acronimo di :

    Davvero Individui Straordinariamente Osceni Bellamente Babbei Ereticamente Discontinui Inducono Eresie Neocatecumenali Zelantemente Abnormi

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  11. A proposito della 'salvezza a grappoli' promessa dal Cammino neocatecumenale, leggiamo come invece San Pio (che ricordiamo oggi 23 settembre) dava importanza al ravvedimento e alla confessione individuale.

    PADRE PIO E LA CONFESSIONE

    Padre Pio nell’ascoltare le Confessioni dei penitenti appariva come il buon Pastore, il Padre buono, che ama teneramente le anime e che le vuole salve a tutti i costi. Perciò, a volte usava la maniera forte, chiamata durezza o scontrosità dagl’incoscienti.

    Egli commenta: «La vista di tante anime che si vogliono giustificare nel male, a dispetto del Sommo Bene, mi affligge, mi tortura, mi martirizza, mi logora il cervello, mi dilania il cuore…» […].

    I peccatori mandati via da Padre Pio senza assoluzione o piangevano inconsolabili, o si ribellavano adirati, non comprendevano la ragione dell’assoluzione negata e quindi la necessità di una vera conversione e di un sincero ritorno a Dio. Molti di essi venivano a confessarsi da noi altri sacerdoti, che attendevamo alle Confessioni nella Chiesa grande, mettendoci in imbarazzo se dare o negare l’assoluzione. Qualche volta interrogammo Padre Pio per sapere come comportarci. Padre Pio, illuminato dalla grazia, prudente e buono ci rispondeva: «Quello che faccio io, voi non potete farlo. Regolatevi con prudenza, carità e comprensione». È vero che i penitenti non assolti da Padre Pio, andavano via tristi o adirati, ma erano sempre rassegnati e pensosi. Una forza ignota, la grazia di Dio, dopo mesi e anni, li riconduceva a lui pentiti e convertiti. Il penitente ritornava, perché Padre Pio, che si era fatto vittima per i peccatori, s’immolava ancora di più. «Vattene – diceva a un peccatore –, metti prima le cose a posto e poi torna…» e quando tornava, l’abbracciava con tutta l’effusione del suo cuore paterno, dicendogli: «Se sapessi quanto mi costi…».

    Un giorno scacciò un giovane e il suo viso sembrò colmo di sdegno, ma poi si sfogò con un confratello: «Quanto ho sofferto! Me lo sarei abbracciato!…». Qualche volta si mostrava burbero anche verso i Frati; verso le anime da lui dirette spiritualmente. Spesso mi capitava che, dovendogli parlare, nonostante la mia loquacità e confidenza filiale, ero preso da trepidazione inspiegabile, da non poter spiccicare parola. Padre Pio, che non aveva tempo da perdere, esclamava: «Vuoi sbrigarti?… Che cosa vuoi?…». Io, facendomi coraggio: «Padre, quando si è alla sua presenza, si perde la parola». Padre Pio: «Perché… incuto forse timore?». Subito addolcendo il tono: «Be’; che cosa hai da dirmi?». Allora, con pazienza ed amabilità mi ascoltava, mi dava la risposta o il consiglio richiesto e mi licenziava con tenerezza.

    Un giorno accompagnai da Padre Pio un avvocato, molto lontano dalla Chiesa e dai Sacramenti. Temevo che il Padre lo cacciasse o gli rivolgesse una parola di rimprovero, ma con mia grande meraviglia gli rivolse parole dolci e paterne e gli pose la mano sulla spalla. L’avvocato, dinanzi a tanta amabilità, si commosse ed uscendo dal Convento esclamò: «Padre Pio è un uomo del Cielo!… Tutti così dovrebbero essere i sacerdoti…».

    [Padre Alberto D’Apolito, “Padre Pio da Pietrelcina. Ricordi, esperienze, testimonianze”, pp. 240-243]

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  12. Se sei una mucca: "MUUU MUUUUU"

    Se sei una rana: "CRA CRA"

    Se sei un asino: "RICONOSCO IL CAMMINO (LETTERA OGNIQUALVOLTA 30 AGOSTO 1990)"

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    1. Urgentissimo è l'acronimo di :

      Uomini Ridicoli Grandemente Eretici Neocatecumenalmente Troppo Ideologizzati Senza Sale Insomma Mamotreticamente Obsoleti

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  13. A tutti i figli di Dio che hanno ricevuto gratis vessazioni e condanne in questo loro Cammino Neocatecumenale.

    Non vi preoccupate di ciò che è accaduto, Dio l'ha permesso per un suo disegno, molto probabilmente per farvi rimanere nell'umiltà, infatti avete dovuto combattere dentro di loro prima con la menzogna che vi hanno indirizzato e poi con voi stessi a causa delle ferita sanguinante e della delusione.
    Dio è dentro di voi, e vi sta resuscitando con il suo Spirito, Egli curerà ogni ferita e queste ferite si trasformeranno in Benedizione, in quanto insieme a Lui avete sofferto e con Lui resusciterete.
    Se qualcosa vi dovesse turbare ancora, so che non è facile, ma si deve cercare di rimanere nella Pace e si deve chiedere aiuto a Gesù e alla sua Madre. Non tarderà l'aiuto, l'aiuto spirituale.
    Rispetto alle calunnie e alle diffamazioni e sopraffazioni e abusi, ecco che avete capito la famosa frase popolare "l'abito non fa il monaco". Per essere "monaco" ecco che lo devi realmente essere e lottare ogni giorno e cercare di trovare la grazia in Dio e mantenerla.
    Evidentemente quel Cammino di queste persone non è per voi e Dio non vuole che voi siate sotto quel giogo, in quanto nella vostra vita non è più presente, cioè non avete una relazione come l'avevate un tempo. E' ovvio che indirettamente ne avete a che fare, in quanto se entrate in una parrocchia frequentata da neocat ecco che in quel momento, in un qualche modo, vi relazionate. Ma nel concreto Dio l'ha tagliato dal vostro cuore e voi non siete più sotto quel giogo. Se Dio ha tagliato vi è un motivo, ognuno sa qual è.
    Se Dio ha tagliato ecco che Lui ha fatto terminare la situazione e per cui da qui capite che per voi non ha nessun valore, nessun valore in quanto è Dio che ha assegnato il giusto valore di ogni cosa dentro al vostro cuore, cioè è il Signore che vi ha fatto capire che quella situazione non è per voi e non viene da Lui, cioè Lui non vuole, non è sua Volontà per voi.
    E per cui tutte quelle cose dette in maniera calunniosa, in maniera diffamatoria, in maniera tendente a mettere paura di condanne e altro da parte del Signore, ecco che dovete stare tranquilli e mettete il vostro cuore nel Cuore di Gesù.
    Gesù conta, solamente Gesù.

    Una buona giornata a tutti.

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    1. In parole povere, Dio non è neocatecumenale, per cui scegliete : o con Dio o con il Cammino...........................................................................

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    2. Ma infatti nel Cammino non si conosce il Dio di Gesù Cristo, ma quello partorito nella testa di Kiko Arguello

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    3. Vi ripeto e spero che si capisca.
      Il Cammino di queste persone, a partire dal suo fondatore, io non lo conosco, e Dio non vuole che io lo conosca. Me l'ha fatto capire a chiare lettere, a fatti concreti.
      Dio è ovunque, non esiste luogo dove Egli non sia. Quindi?
      Il punto è altro.
      Si tratta di seguire ciò che il Signore vuole per te, e ciò che viene dal Signore per te.
      Per farti capire il Cammino, ovviamente da questa parte, in maniera un po'così, ti faccio un esempio, è questo: il Cammino è come un'auto, tu puoi andarci piano o veloce, puoi andarci a passeggio o al lavoro, puoi andarci per vedere un qualcosa di bello o potresti andare su un precipizio e cadere. Dipende come lo usi in quel momento.
      Se questa auto di colpo viene rubata, o incidentata, o esplode, che significa?
      Che quell'auto non c'è più. È finita. Un evento l'ha fatta finire.

      È un po'difficile spiegarsi, infatti il mio scrivere non riuscirà mai a definire completamente la situazione.
      Se è volontà di Dio che alcuni facciano il Cammino, chi sono io per impedirlo? ma vale anche il contrario; se è volontà di Dio che alcuni non lo facciano, chi sono io per impedirlo?
      Il punto sono le prese di posizioni e le calunnie e le imposizioni e gli abusi.
      Gesù ha detto se due o tre si riuniscono nel mio nome, ecco che io sono lì. E quindi, se nel Cammino si fa la Volontà di Dio, Dio è lì. Ma anche il contrario, se siete un milione, e non fate la volontà di Dio, per via di tante azioni sconvenienti, Dio non è lì. Dio è ovunque, credo che Gesù ci dica, in un certo senso: se siete in me, con me, e secondo me, ecco che Io sono presente con la mia benedizione.
      Spero di aver chiarito.

      CDD.

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    4. Poi, affermo, che pensare che Dio sia neocatecumenale, o anche il contrario, è un gravissimo errore.
      È un' offesa a Dio.
      Dio non può essere ridotto a tali concetti. Lui è Dio.
      Si dovrebbe parlare se il Cammino è cattolico.
      Ad oggi è nella Chiesa, parlo del Cammino riconosciuto, cioè dello Statuto e altro. Ma ripeto, "l'abito non fa il monaco", in quanto vi è stata fatta una approvazione, con dei termini ben precisi, e questi sono davanti a tutti, poi se questi termini non vengono rispettati, ecco che non stai più sotto la Chiesa, e per cui non sei cattolico.
      Altro esempio, se io scelgo di fare il male, ecco che in quel momento non sono più in comunione con Dio.
      E per cui, se in questo Cammino ho ricevuto del male, e queste persone si credono di essere nel giusto, cioè di aver operato secondo la volontà che è propria del Cammino, ecco che in quel caso capisco che il male non può venire da Dio, e per cui non era Dio che stava agendo, ma altra cosa. E per cui se quelle persone continuano a fare del male al loro prossimo, e chiamano tutto questo come volontà del Cammino ( qua si fa così e così è, sei tu che non capisci,sei matto, sei fuori luogo, il Cammino te lo spiego io, ecc) ecco che questo non viene da Dio. Dio non fa il male.
      Esempio concreto.
      Se io non voglio confessarmi davanti a tutti, non per nascondermi, ma per una questione di riservatezza, di rispetto del segreto, e sapendo che quelle cose vengono chieste a chi voglio secondo la propria voglia momentanea ( perché devono disprezzarti e fare vedere ad altri alcune cose, o perché sei antipatico, o altro) e lo stesso fatto non si fa con altri ( amici, figli, compiacenti, simpatici ecc), ecco che oltre a violare il foro interno, sei anche scomunicato di fatto, e sta facendo del male al prossimo.
      Questo non è permesso nello stesso Statuto approvato.
      E per cui, mentre operi così, e sei convinto di operare bene, in nome del Cammino, mi chiedo: è volontà di Dio? La Chiesa approva? Dio è d'accordo con le discriminazioni?
      Questo è solamente un esempio concreto e realmente accaduto.
      Le risposte ognuno se le dia in Dio.
      CDD

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  14. Mons. SCHNEIDER: "È un errore guardare prima ai frutti e poi non preoccuparsi della dottrina e della liturgia. Sono sicuro che verrà il tempo in cui la Chiesa oggettivamente esaminerà questa organizzazione in profondità, senza la pressione delle lobby del Cammino Neocatecumenale, e i loro errori dottrinali e liturgici verranno davvero alla luce".

    La Chiesa riguardo alle apparizioni mariane fa così da sempre: prima di guardare ai frutti, guarda alla dottrina e alla fedeltà alla liturgia. Se ravvisa un errore, i proclamati frutti nemmeno li prende in considerazione, perché sa che sono avvelenati, come la mela di Biancaneve.

    Se perciò i monsignori che hanno approvato il Cammino non hanno considerato la conformità dottrinale e liturgica, hanno agito senza tenere conto della tradizionale prudenza della Chiesa.

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  15. Riflettendo una volta di più sul fatto che comunicare con i neocatecumenali convinti sia impossibile, e tralasciando le solite barriere temperamentali, va osservato in che modo il divario tra "noi" e "loro" è stato progettato dai vertici del Cammino, in modo assolutamente intenzionale.

    L'intenzionalità della divisione emerge distintamente dai mamotreti, già dalle catechesi iniziali. Nel mamotreto del secondo passaggio è meno esplicita ma, dove compare, altrettanto affilata se non di più, perché ormai i "passati" sono "illuminati". L'insegnamento divisivo è disseminato tra una catechesi e l'altra: i cattolici della domenica non sono veramente cristiani.

    Da sottolineare due volte, il fatto che alla faccia del servizio ai vescovih!!! della Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica e Romana, il cattolicesimo non viene mai menzionato in questo documento come un punto di riferimento ed una casa madre bensì, in modo proditorio e strisciante, come un'affiliazione a cui non è bene appartenere.

    Per i falsi profeti della setta neocatecumenale, "cattolico" equivale a "fariseo". Addirittura il termine "cattolico" attribuito alle persone, lo troviamo unicamente in espressioni dispregiative del tipo "quello/ quelli si dicono cattolici". Per se stessa invece, la setta usa la qualifica di "cristiani".

    Cari Parroci... ...ma ve lo dobbiamo dire noi?

    Poi c'è il noto problema linguistico, molto esteso e radicato, dovuto al fatto che il Cammino ha cambiato significato a tutta la terminologia cattolica, a cominciare dal linguaggio sacramentale fino a quello relazionale. Discutendo tra cattolici e neocatecumenali, pur utilizzando le stesse parole, abbiamo in mente significati (definizioni, cause, implicazioni, conseguenze,...) diversi.

    La ridefinizione dei concetti cattolici è stata tecnicamente possibile grazie all'importanza esuberante, martellante, sproporzionata, che il Cammino ha assegnato alla parola ed alla liturgia, rispetto alla preghiera, all'adorazione, alle opere, all'istruzione - e che però fossero veramente cattoliche. Come fa molto opportunamente notare Rebel, "Si crede come si prega; si crede come si celebra; la Liturgia esprime e determina la Fede della Chiesa."

    E qui non posso fare a meno di ripetere:

    Cari Parroci, ve lo dobbiamo dire noi?

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    1. Hanno esaltato la parola con l'iniziale minuscola: tant'è che si fanno orge di parole, in forma di monizioni, risonanze, canti, catechesi.
      Hanno dato importanza al significato puramente vocale ed estetico del termine, deprimendone la forza e l'autorità. Non dimentichiamoci che le dieci 'parole' ricevute da Mosè sul Sinai, per la Chiesa ma prima di tutto per Israele, sono dei 'comandi' o comandamenti. In ebraico parola ed azione, fatto, sono espressi con il medesimo sostantivo, davàr. Solo un piccolo inciso per gli ossessionanti e ossessionati parolai del CN.

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  16. Giustissima l'osservazione di Pietro NdC! Anche per valutare la santità di un candidato, se ne esamina prima di tutto la vita, gli scritti e l'aderenza alla dottrina (infatti mi chiedo quante chilate di menzogne useranno per far passare alla loro santa al quadrato questa fase preliminare), e senza questo requisito il miracolo, due, tre, mille miracoli (in questo caso declassati a prodigi) non servono allo scopo.
    Per quanto riguarda la cautela della Chiesa nel considerare l'importanza dei frutti, noto che recentemente essa è aumentata in modo esponenziale: le recenti ed insistite dichiarazioni di papa Francesco sulla preponderanza del proprio battesimo nella Chiesa sulla volontà e le disposizioni del fondatore del gruppo ecclesiale, i molti articoli sui carismi 'bacati' che vanno ad adulterare le pur numerose vocazioni suscitate, lo fanno pensare senza tema di smentite.
    Sicuramente non stanno pensando ancora al CN, hanno ben altri problemi sul tavolo, ma, esauriti quelli, e con il prossimo ritiro del fondatore, ci sarà modo di mettere mano anche a loro.

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  17. Ed ecco un'altra associazione messa in riga.

    Comunicato della Santa Sede

    Il Santo Padre Francesco, avendo a cuore l’esperienza dei Memores Domini e riconoscendone nel carisma una manifestazione della grazia di Dio, ha disposto un cambiamento nella conduzione dell’Associazione, nominando Suo Delegato speciale l’Ecc.mo Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto.

    Il Delegato speciale, a far data dal 25 settembre 2021, assumerà temporaneamente, ad nutumdella Sede Apostolica, con pieni poteri, il governo dell’Associazione, al fine di custodirne il carisma e preservare l’unità dei membri. Simultaneamente, decade l’attuale governo generale dell’Associazione.

    Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha nominato P. Gianfranco Ghirlanda, S.J., Assistente pontificio per le questioni canoniche relative alla medesima Associazione.

    Frilù

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    1. La sentite anche voi la colonna sonora de "Lo Squalo"? tun-tun tun-tun tun-tun...

      FungKu. Potevo fare un commento incensurabile ma il contenuto sarebbe stato lo stesso.

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  18. @Blog

    Strano che il Papa metta in riga tutti, tranne il Cammino, anzi lo elogia e lo incoraggia, ha confermato Kiko come resposnabile a vita, mentre gli altri debbono lasciare. Vi siete chiesti come mai? Come mai il Cammino non viene messo sulla "retta strada"? Ma come per voi è eretico? Attendo fiduciosamente spiegazioni.

    Barone Celestiale

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    1. Questa è un'emerita panzana, perché non c'è solo il Cammino a disubbidire al Papa.

      Inoltre è un tentativo di deviare altrove la discussione, perché il dire "oggi tutti rubano" non fa diventare innocente nessun ladro.

      Siamo noialtri qui a far notare che l'autorità della Chiesa riesce a dare una stangata a certi ambientini (come avvenuto recentemente al Movimento Apostolico), e ci auguriamo che si dia da fare anche contro il Cammino - anche se conosciamo bene le ramificazioni della piovra neocatecumenale fin dentro la Santa Sede (che già a suo tempo marchiarono a fuoco padre Zoffoli, arrivando al punto di comprare tutti i suoi libri dalle librerie romane pur di non lasciarli in circolazione; i complici di Kiko nelle curie furono più contenti di far guadagnare qualche soldo a padre Zoffoli che di far leggere i suoi libri).

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    2. E non dimentichiamo che nel frattempo arrivarono all'editore di padre Zoffoli degli strani messaggi (non saprei dire quanto e come ebbero attenzione dalle forze dell'ordine; ricordo però che padre Zoffoli ebbe parecchie grane, all'improvviso, per pubblicare un nuovo libro sul Cammino presso l'editore che fino a quel momento gli era sembrato più che un amico; fu costretto a cambiare editore).

      La setta eretica neocat, ricordiamolo, grazie anche alle "confessioni pubbliche", ha a disposizione un vasto database di "scheletri nell'armadio" con i quali "convincere" personalità esterne al Cammino - ma coinvolte direttamente o indirettamente con tali "scheletri" - a silenziare le critiche e ad appoggiare la setta. Ne avemmo lampante esempio a Guam qualche anno fa, quando il direttore del Catasto e l'Avvocata di Stato (entrambi non del Cammino) decisero di "aggiustare" senza procedura formale (che avrebbe dovuto passare per un tribunale) un certificato di proprietà clamorosamente sbagliato (sbaglio commesso deliberatamente per sostenere le panzane neocatecumenali sul seminario kikiano di Guam). Chissà con che "argomenti" furono convinti dagli amiconi di Kiko.

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    3. Visto, Barone, hanno la risposta sempre pronta

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    4. io invece attendo semplicemete gli sviluppi, sto alla finesta è guardo,
      nessuna aspettativa nessum pregiudizio
      Quello che tu scrivi però non è verificabile questo e il punto

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    5. @barone
      Il finale si fa con il botto...

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    6. Con un Kiko poco mobile, poco loquace e con vuoti di memoria, nessun problema che rimanga a rappresentare il Cammino a vita. In fondo basta poco: se la febbre del carismatico fondatore aumenta troppo, basta trattarolo con "tachipirina e vigile attesa".
      Un Kiko inoffensivo se campa ancora molti anni potrebbe addirittura rappresentare un freno per i pretendenti Premier.
      E poi potrebbe avere più possibilità per convertirsi, visto il tempo che ha più per meditare e pregare.

      Che il Cammino non sia stato commissariato non significa che non sia stato messo in riga: entro 3 anni deve necessariamente produrre altri responsabili, che da quanto ne so non sono pochi.
      Responsabili non dettati da Kiko ma ELETTI, e ci potrebbero essere delle sorprese.
      Perché nel Cammino, come nell'Islam, ci sono molti dissidenti e addirittura molti potenziali cattolici che non hanno la forza di uscire allo scoperto ma che aspettano l'occasione giusta.

      E se il Cammino disubbidisse e non eleggesse nuovi responsabili? A questo punto non ci sarebbero alternative al commissariamento o alla chiusura.
      Non credo che tutti i camminanti vogliano mettere alla prova il nuovo "Papa buono"

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    7. Hai detto bene Barone, Kiko ( tu lo scrivi) rimane, gli altri messi da Kiko devono lasciare.
      Ovviamente mi attengo a quanto scritto da te, non sapendo bene la situazione. Se è così, ripeto io non so perché non mi interessa, a quel punto è un segno. E come se non lo è. Un grande segno.
      Di sicuro qualcosa si sta muovendo.

      CDD.

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    8. Scusa Barone, il tuo commento non è tanto chiaro.
      Tu per gli altri forse intendi gli altri movimenti. Io avevo capito i sottoposti di Kiko.
      Comunque.
      Io mi sono fatto un'idea sul fatto.
      Da come ho capito, dai commenti scritti sul blog ho letto che qualcuno del Cammino era presente alla riunione del decreto.
      Premetto che a me non importa molto se vi coinvolge o no. È bene sempre fare chiarezza.
      Ma se sono stati convocati, credo, la cosa si deve fare. Cioè riguarda anche il Cammino.
      Un decreto vale per tutti, buoni e cattivi. Se il semaforo è rosso, devi fermarti, sia se sei su una Cinquecento e sia se sei su una Ferrari. Questo come esempio.
      Ovviamente nella realtà e nell'onestà. E credo che la Chiesa farà le cose oneste.
      Poi se non siete stati convocati, perché non vi riguarda, che devo dirti? Non saprei, sinceramente, la cosa si accetterà nella assoluta tranquillità. Non mi cambia la vita se vi riguarda il decreto o non vi riguarda. Quello che conta nella vita è che Dio abbia sempre i suoi occhi benevoli su di me, e ,ovviamente, sul prossimo.

      CDD

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  19. Perché il Cammino non viene toccato da queste revisioni 'misericordiose' del Vaticano? Potremmo pensare a vari motivi. Uno è quello che ha detto scherzosamente il Papa, riferendosi a Kiko, cioè di essere stato pagato: non lo ha detto a caso, si vede che sa dei 'regaline' anche in danaro che il CN elargisce a quelli di cui vuole acquistare la benevolenza.
    Un altro, collegato a questo, è quello che sta alla base dell'approvazione del Direttorio: il CN è così caotico, complicato, opaco, padronale da essere ingestibile e impenetrabile dall'esterno. Motivo per il quale le autorità competenti preferiscono non perderci tempo nè energie.
    Un altro motivo ancora è sicuramente che aspettano che il fondatore non sia più in grado di espletare il suo incarico per decapitare in un colpo tutta la classe dirigente e affidare la conduzione-smantellamento del baraccone ad un commissario pontificio.
    Oppure semplicemente è in fondo alla lista. Prima o poi lo sapremo.

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    1. Ricordiamo ai gentili lettori che la fine del Cammino avverrà non con un atto giuridico di qualche tribunale vaticano, ma avverrà per mano dei capicosca del Cammino e chissà, forse per opera (involontaria?) dello stesso Kiko.

      Di questo ne possiamo essere certi perché come apprendiamo dal Vangelo, un regno diviso in sé stesso va in rovina. E la divisione è lì, dietro l'angolo. Kiko è al termine dei suoi giorni e qualsiasi cosa farà in tali giorni, nel bene e nel male, scoperchierà molti - troppi - altarini, esaspererà troppe avidità, farà venire a galla troppo marciume che finora i suoi scagnozzi sono riusciti a tener nascosto. (Non dimentichiamo che lo stesso Kiko ha grossi scheletri nell'armadio e non è affatto un caso che per tutta una vita sia lui che Carmen hanno avuto sempre un'ossessione per i temi sessuali).

      Certo, non proveremo soddisfazione, perché avremo comunque presente l'enorme quantità di anime che avevano aderito al Cammino per crescere nella fede e invece si sono ritrovate turlupinate, ingannate, spennate, e troppo spesso anche devastate nell'anima e negli affetti (alcuni, purtroppo, giunti perfino al suicidio).

      Francesco d'Assisi non voleva fondare nulla, voleva solo dedicarsi al Signore e nel massimo nascondimento possibile. Risultato, dopo sette secoli la vastissima famiglia francescana ha una storia interminabile di figure di santità e di carismi diversissimi ma che si rifanno al poverello di Assisi.

      Francisco "Kiko" Argüello Wirtz invece ha sempre voluto fregiarsi del titolo di "iniziatore", del «io sono Giovanni Battista in mezzo a voi», del «io sono il Vostro Catechista»... La nostra generazione vedrà la caduta del Cammino, con un grossissimo tonfo. La falsa spiritualità di Kiko e Carmen verrà rapidamente dimenticata, la figura di Kiko verrà subito drasticamente ridimensionata e i suoi sgorbi spazzati via, i monumenti eretti a sé stesso (le Domus, i "seminari" farlocchi, i "catechumenium"...) velocemente sbolognati sul mercato immobiliare e ritrasformati in attività commerciali o peggio, salvo qualche ultimo "fedelissimo" asino ragliante che si ostinerà a celebrare la gloria dei «nuovi falsi profeti» perché ha paura di dire a sé stesso di essersi sbagliato per tutta la vita. Dopotutto il cerchio magico di Kiko è fatto di gente "non credente in Kiko ma praticante", perché vogliono solo assicurarsi una ricca pensioncina per quando sarà il momento.

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    2. Breve precisazione conclusiva:

      - sul fatto che certi monsignori di curia abbiano fatto di tutto per far sparire dalla circolazione i libri di padre Zoffoli dalle librerie di tutta Roma, ho testimonianze affidabilissime. L'acquisto in blocco fu l'ultima risorsa (le avevano già tentate tutte per farli mandare al macero, per farli sparire, tutte);

      - che questi monsignorotti fossero emissari neocatecumenali o gente che ubbidiva a "ordini superiori", non saprei dire. Però è vero che il Cammino, incistandosi a Roma, ha avuto fin troppe inspiegabili "fortune". Per esempio, la Nota Laudatoria del 1974: con u miliardo di cattolici nel mondo, il Bugnini va a elogiare un misero manipolo di esaltati guidati da due spagnoli borghesotti? Inoltre negli anni '70 il Cammino è stato numericamente irrilevante;

      - che padre Zoffoli abbia rischiato di non poter pubblicare un libro perché l'editore era stato malamente intimidito, l'ho saputo da persona che all'epoca era molto vicina a padre Zoffoli. Non è dato di sapere "come" sia stato intimidito tale editore, e un po' non me la sento nemmeno di biasimarlo perché nessuno è obbligato ad essere eroe. Padre Zoffoli riuscì ugualmente a pubblicare quel libro sulle nefandezze del Cammino (ora non ne ricordo il titolo) presso un altro editore;

      - sulle confessioni pubbliche abbiamo fin troppe testimonianze. Tipicamente il cosiddetto "catechista" fa l'interrogatorio, mentre la moglie prende appunti (e nessuno ha da ridire...). Non ci vuol molto a figurarsi cosa succede quando Tizio parla di qualche sconcezza commessa con Caio e Sempronio, estranei al Cammino. Non c'è niente di più pericoloso del diventare ricattabili perché qualche amico o parente "che sapeva troppo" ha vuotato il sacco perché altrimenti non avrebbe "passato lo scrutinio". Abbiamo visto a Guam - come detto sopra - che i neocatecumenali erano stati capaci di falsificare un documento di proprietà e il direttore del Catasto e l'avvocata di Stato hanno preferito soprassedere rischiando personalmente di finire in galera per il Cammino nonostante non appartenessero al Cammino. Chissà che cosa hanno "messo in campo" i caporioni della setta per convincere due figure di alto profilo nell'isola. E chissà cosa misero in campo fin dagli anni '60, fin da prima di trasferirsi in Italia;

      - è un fatto indiscutibile che attorno al 1967 Kiko inseriva simboli massonici nel suo libercolo Evangelo dei miserabili e nei suoi dipinti a tema religioso. (Poi gli avranno detto che non era necessario mettersi in mostra coi suoi burattinai?) Kiko e Carmen sono perfino stati fortunatissimi perché nel 1971-1972 morirono sia il cardinal Dell'Acqua (a 68 anni) sia l'arcivescovo Morcillo González (a 67 anni), portando nelle rispettive tombe il segreto su "come e perché" Kiko e Carmen dovevano stare in Italia.

      Sono fatti e testimonianze. E se non vi bastano, ricordatevi che Kiko è pur sempre quello che vantava che papa Benedetto XVI gli aveva detto che i vescovi dovevano ubbidire a lui e a Carmen.

      Che gli asini raglianti continuino a ragliare sempre più forte, chiudano gli occhi e si tappino le orecchie, altrimenti si accorgeranno della terribile truffa religiosa di cui sono stati vittime per tutta la vita.

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  20. Sul provvedimento nei confronti dei Memores Domini, ecco un commento proveniente da una fonte interna di Comunione e Liberazione.
    Il provvedimento era nell’aria da tempo, e arriva a un anno e tre mesi di distanza dalla nomina di un delegato Pontificio, avvenuta nel giugno 2020. I Memores Domini erano finiti sotto osservazione del Dicastero per i Laici da almeno due anni, a seguito di segnalazioni partite dall’interno della stessa associazione laicale, lamentando che il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione (don Juliàn Carròn) non poteva essere allo stesso tempo l’assistente ecclesiastico dei Memores Domini, per evitare quel cortocircuito tra foro esterno e foro interno su cui la Chiesa ha sempre vigilato.
    Quindici mesi fa, il Vaticano chiedeva la riscrittura degli Statuti dell’Associazione, nata dal carisma di don Luigi Giussani e composta da circa 1600 persone che seguono una vocazione di dedizione totale a Dio vivendo nel mondo e praticando i consigli evangelici assunti con impegno personale e privato. Durante questo anno, però, invece di obbedire alle richieste della Chiesa, il direttivo dei Memores ha “ostacolato la revisione dei nuovi testi normativi sollecitati dalla Santa Sede”, come si legge nel documento che nomina l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, delegato speciale per l’associazione laicale, perché la diriga temporaneamente ad nutum della Sede apostolica, a partire da domani 25 settembre. Al contempo, il direttivo, a partire dalla Presidente Antonella Frongillo, viene spazzato via. “Un provvedimento disciplinare grave”, osserva lo stesso mons. Santoro. Padre Gianfranco Ghirlanda, S.J., da delegato pontificio, viene ora nominato Assistente pontificio per le questioni canoniche relative alla medesima Associazione.
    In questo anno, la maggioranza dei Memores – secondo alcune fonti, confrontandosi con lo stesso Carrón – hanno osteggiato i provvedimenti vaticani, sentendosi “perseguitati”. A un certo punto è stato valutato anche il piano di abbandonare in massa l’associazione Memores Domini, e confluire nella Fraternità di CL, sempre mantenendo i voti di povertà, castità e obbedienza. Un escamotage per poter rimanere sotto la guida di Carrón. Il piano è poi sfumato quando il Decreto Papale sui movimenti ecclesiali dell’11 giugno scorso ha stabilito che la durata degli incarichi direttivi nelle associazioni e nei movimenti può essere al massimo di due mandati di cinque anni ciascuno, e il sacerdote spagnolo guida CL da sedici anni, ed è fuori dai giochi.
    L’ala maggioritaria di CL e lo stesso Carrón non riescono a capire che il carisma viene ereditato da tutti coloro che lo seguono, una volta morto il fondatore. Carrón invece è convinto che il carisma passi dal fondatore al successore del fondatore, in linea diretta, e che spetti a lui nominare il suo successore. Un punto su cui sia il papa sia il cardinale Farrell hanno insistito a lungo, richiamando al riguardo i tradizionali insegnamenti della Chiesa. Il vero punto della questione è questo. Questo attaccamento a posizioni di potere ecclesiale da parte dei vertici di Comunione e Liberazione sta arrecando gravi danni sia dentro i Memores, sia dentro CL, e diverse fonti indicano nel commissariamento della Fraternità di Comunione e Liberazione la prossima mossa del papa e del cardinal Farrell per aiutare i figli di don Giussani a tornare al carisma originale del servo di Dio brianzolo, di cui il prossimo anno si celebrerà il centenario della nascita.
     

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  21. Ci sono un po' di cose interessanti in queste notizie. Da un lato, si viene a sapere che, per i Memores, l'intervento Pontificio è stato richiesto dall'interno del movimento, come successo per Bose, e che il motivo alla base era la preponderanza del leader che, come superiore spirituale e nello stesso tempo Presidente del movimento, rischiava d'essere troppo 'padre e padrone' e di intromettersi nel foro interno.
    Inoltre viene sconfessata l'idea che un fondatore debba scegliere il suo successore e così di seguito, mentre il carisma, alla morte del fondatore, viene ereditato da tutti. Il caso di Kiko è più semplice da affrontare: non è stato in grado di scegliersi un successore, quindi sarà facile commissariare il Cammino e cercare di stabilire qualche criterio di conduzione trasparente e partecipativa.

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