Redazione, 4 luglio 2016
Hall del Seminario di Macerata: al centro, caricatura della Trinità di Rublëv |
«Vorremmo fare di questo seminario di Macerata un modello di tutti i seminari Redemptoris Mater che sono presenti nel mondo, sia nella struttura, che nello spirito con cui si vive in questa comunità», cosi ha detto l’iniziatore del Cammino, Kiko Arguello nel discorso che ha pronunciato nella cappella dedicata alla Vergine Maria. Lo stesso Kiko ha continuato parlando dell’importanza di ritornare ai canoni iniziali della pittura bizantina, dove troviamo un ribaltamento della prospettiva, in cui il punto focale coincide con lo spettatore stesso, in questo modo dunque possiamo sentirci partecipi del messaggio di salvezza che queste icone vogliono comunicare.
«Quello che stiamo cercando di fare – ha specificato Kiko, insieme all’equipe di artisti itineranti presente – è di stabilire un ponte con la pittura bizantina che è teologico-sacramentale, perché siamo passati, in Occidente, ad uno stile devozionistico – sentimentale. C’è bisogno quindi di ristabilire quello che è il canone bizantino, risanare la rottura che l’arte ha vissuto dal XV secolo in poi».
Il Rettore del Redemptoris Mater maceratese, Don Mario Malloni, ha proclamato il vangelo di Marco “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura” (16,15-20), mentre monsignor Nazzareno Marconi nell’omelia ha sottolineato l’importanza della missione nella Chiesa e i vari frutti che Dio, attraverso il Seminario, ha portato alla diocesi di Macerata.
Al termine si è proseguito con la benedizione dell’icona della Trinità e della nuova sala. Tutto si è concluso con un fraterno convito dove i presenti hanno continuato a ricordare gli infiniti miracoli che il Signore ha compiuto in questa Diocesi.
A titolo di promemoria - anzitutto per il vescovo di Macerata lì presente - mettiamo qui sotto alcuni esempi, tratti dalla Cattedrale di Macerata, per osservare la «rottura che l'arte ha vissuto dal XV secolo in poi», secondo Kiko, scostandosi «da quello che è il canone bizantino»:
Dopo la sua musica amata ed idolatrata dai suoi seguaci che non sanno andare oltre al giro di Do (come lui) sulla tastiera della chitarra,dopo i suoi dipinti scopiazzati da vere opere d'arte e che i seguaci credono autentici capolavori arguelliani,a kiko (one man band) non rimane che darsi all'ippica.
RispondiEliminaTutto sto discorso mi sembra un arrufianamento verso gli ortodossi che già lo hanno sgamato.
1. I canti sono composti da circa 8 autori diversi, tra cui Kiko A.
Elimina2. Che Kiko dipinga o che dipinga un altro poco cambia: ognuno ha un suo stile ed ogni persona apprezza quello che preferisce. A me nn garba moltissimo, ma se Pablo Picasso l'aveva tra gli allievi.. di sicuro ha talento.
Kiko non è mai, mai stato allievo di picasso che viveva in esilio in Francia da decenni. Doveva morire franco perché picasso rimetteesse piede il spagna. Un'altra cazzata. E dove so o i quadri di kiko studente?
EliminaKiko mi pare evidentemente malato di protagonismo e schiavo del proprio ego. Si da ragione da solo, tutto pur di giustificare quelle croste. Si permette pure di definire sentimentale l'intera arte pittorica sacra dal XIV secolo in poi.
RispondiEliminaVorrei capire come si può seguirlo e giustificarlo.
A seguire Sandavi, anch'io avrei una domanda: ma i "fratelli della chiesa ortodossa" presenti all'evento hanno visto veramente cosa mostrano le opere di Kiko?
RispondiEliminaUn po' pieno di sé, questo attempato castigliano.
RispondiEliminaSarebbe interessante sapere quanto guadagna un "consulente artistico".
"...Quanto guadagna un sottocuoco...?"
"Meno d'un cuoco!"
(Amici Miei atto II)
Approfitto di questo blog per farvi una domanda, da Tripudio rispondetemi e non archiviare. Volevo sapere, visto i danni che il cammino provoca, come mai ci sono personaggi, molto partecipi all vita del blog, perché continuano a farlo. Antonio
RispondiEliminaÈ evidente che il signor Kiko non ha mai visitato il duomo di Macerata.
RispondiEliminaMa mi chiedo - e perciò ho evidenziato - sua eccellenza monsignor vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia... non ha avuto niente da ridire?
E nemmeno il monsignor arcivescovo dell'arcidiocesi di Fermo?
Al caro fratello Antonio bisogna ricordare che il Cammino consiste nell'idolatria per gli idoli Kiko Argüello e Carmen Hernàndez.
RispondiEliminaIn certi casi, però, è l'idolatria per Mammona, visti i vantaggi anzituto economici che traggono i capibastone del Cammino (si veda ad esempio l'articolo: Il miracolo della macchina).
Al caro fratello Antonio
RispondiEliminaUna volta tanto, una soltanto nella tua costante partecipazione al blog, vuoi rispondere al topic? Ti formulo le domande in modo chiaro.
1) Giacché per Kiko la sua ricorrente espressione "devozionistico-sentimentale" (che ficca come fosse prezzemolo in ogni minestra) ha valenza negativa, una "rottura" da risanare, l'arte sacra occidentale, da Cimabue e Giotto in poi, per te è tale?
2) Tu ritieni che icone come Cena pasquale oppure della Sacra Famiglia siano rispettose del canone iconografico bizantino?
Dai, Antonio, se tanto ritieni, spiega le ragioni.
@ Antonius ha detto: "ma i "fratelli della chiesa ortodossa" presenti all'evento hanno visto veramente cosa mostrano le opere di Kiko?"
RispondiEliminaQuelli presenti non so, Antonius. Posso farti leggere, però, cosa pensano gli ortodossi di questa icona della Sacra Famiglia:
"Il tema della Sacra Famiglia è stato oggetto di molte aberrazioni, come questa, che riprende la già di per sé inaccettabile immagine di cui sopra, mescolandola addirittura con la Trinità di Rubljov, per creare un ulteriore pasticcio di identificazione di Giuseppe e Maria con ipostasi divine...".
Figuriamoci se dovessero vedere la Trinità di Rublev nella versione di Kiko! E lo spagnolo si permette pure di parlare di canone!
@ by Tripudio ha detto...
RispondiEliminaÈ evidente che il signor Kiko non ha mai visitato il duomo di Macerata.
Ma mi chiedo - e perciò ho evidenziato - sua eccellenza monsignor vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia... non ha avuto niente da ridire?
E nemmeno il monsignor arcivescovo dell'arcidiocesi di Fermo?
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Secondo il mio modestissimo parere, di fronte ai quattrini, la Gerarchia Ecclesiastica tace o fa buon viso a cattivo gioco, ovvero salve rarissime eccezioni, non si compromette. Il Papa fin dalla sua elezione, si è auto-relegato in un albergo che sicuramente non è un centro di potere, come spetterebbe ad un monarca temporale , e spirituale per 1.200.000.000 persone.
E' un po' come se la Regina Elisabetta da Buckingham Palace, si trasferisse in un hotel **** stelle, neanche cinque, di Londra.
Non lascerò mai la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, per nulla al mondo; continuerò ad esserne praticante per la Liturgia ed i Sacramenti.
Detto questo, nessuno mi potrà impedire per i prossimi anni, di "aprire la finestra" e stare a guardare...
In un noto forum ho ricevuto notizia del prossimo avvicendento alla congr.x la dottrina, in arrivo bregantini come homo di "mediazione", nnamo bene!
RispondiEliminaOT:
RispondiEliminaA quando, Dracula il Vampiro a Presidente dell'AVIS?!...
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RispondiEliminaSabato sera: tra poco i fratelli del Cammino offenderanno di nuovo il Signore celebrando le solite carnevalate liturgiche, proibite dallo Statuto del Cammino, da più Pontefici e dai documenti liturgici validi per tutta la Chiesa.
RispondiEliminaErrare è umano... perseverare è diabolico.
sto via manco due giorni e mi ritrovo a leggere certe cose...
RispondiElimina1) che cosa c'entrano gli sgorbi di Kiko con i canoni bizantini? Già una volta si è preso una batosta da loro perché gli ortodossi (e i greco cattolici), nel bene e nel male, hanno una grande coscienza di ciò che sono quindi non si fanno imbrogliare da 4 parole buttate a caso.
2) Doveva arrivare lui, il sommo Kiko, per dirci che Giotto, Michelangelo, Caravaggio, Leonardo, hanno fatto "arte sentimentale"
Chissà il sufrimiento del sommo artista quando va a fare catechesi al Divino Amore o a Pompei..circondato da tutti quei dipinti devozionalisti.
Chissà che suffrimiento quando vede il Papa che fa i Battesimi nella Cappella Sistina....
Ecco perché la celebrazione si fa sempre nelle salette: non solo c'è un altare (orrore, che paganesimo), ma si è circondati da statue e dipinti devozional-sentimentali.
Non sia mai! Vade Retro Satana!
Mentre l'unica arte ammessa nelle salette ë quella di Kiko.
RispondiEliminaSfido io a chiamarla arte!!rappresenta soltanto il mondo interiore di una persona profondamente disturbata e perversa e purtroppo non è solo presente nelle salette ma si insinua anche all'interno delle stesse parrocchie o monasteri(o quel che resta di essi).Ho visto con i miei occhi simboli neocatecumenali all'interno del monastero di San Ruggero a Barletta...dal tappetino kikiano posto sotto al leggio sull'altare,al coprileggio che rappresenta Gesù secondo kiko e una volta quando sono andata a messa di sabato mattina ho visto il coprileggio della Madonna del cammino...(Madonna????)e fra i banchi (dove siedono le monache) libri di canti neocatecumenali,segnalibri,copribibbia orribili.Monache(monache????)chiaramente neocatecumenali, sono state trapiantate qui dal monastero delle rose di Sant'Angelo in Pontano...figuratevi se con sé non dovevano avere il corredo neocatecumenale,si insinuano ovunque!oh..dimenticavo l'immancabile chitarra e il battere le manine durante i canti.Secondo voi il sabato sera si fanno la messa neocatecumenale?San Benedetto e Santa Scolastica pregate per noi!!San Ruggero prega per noi!!
RispondiEliminaPoi a quanto pare leggendo l'articolo kiko ha una passione per le Marche,non è un caso che il seminario sia stato aperto proprio lì!
L'aspetto divertente sta nel fatto che, di tanto in tanto, interviene qualche pasqualone a riferire che lui di Kiko se ne frega, stante le approvazioni della Chiesa. Sta nelle salette con arredi di kiko, partecipa alle celebrazioni di Kiko, prega davanti alle icone di Kiko, canta i canti di kiko, evangelizza con le catechesi di Kiko, va ai raduni di Kiko e anche si permette di dire che lui di Kiko se ne frega!
RispondiEliminaLa liturgia della Chiesa cattolica è interamente descritta nel Messale e nei documenti liturgici.
RispondiEliminaPerciò, chi li segue «senza aggiunte né omissioni», sta seguendo la Chiesa che ubbidisce al comando di Nostro Signore: «fate questo in memoria di me».
La liturgia è perciò "bella" solo se segue esattamente le indicazioni della Chiesa.
I santi hanno reso bella la liturgia non col modificarla, ma col viverla.
Non può essere "bella" una liturgia modificata. Chi modifica la liturgia, con ciò stesso sta dichiarando di essere superiore alla Chiesa stessa, e sta pure insinuando che la Chiesa sbaglia.
Il madornale errore dei neocatecumenali è confondere la liturgia (cioè il culto a Dio) con una generica "celebrazione sacra", cioè uno spettacolino modificabile a piacere, in cui - nonostante le buone intenzioni - il centro non è più Dio, ma sono gli uomini che si adoperano a rendere "bella" la celebrazione.
Sì, lo sappiamo tutti che questo errore è purtroppo molto diffuso nel clero, e ce ne accorgiamo specialmente di domenica.
Ma non è che l'esistenza di "tanti ladri" rende automaticamente lecito il furto.
Al contrario: rende necessario condannare con più forza gli errori, perché chi modifica la liturgia (come ad esempio i neocatecumenali), anche se avesse le migliori intenzioni (di cui sono lastricate le vie che portano all'inferno), di fatto va contro Nostro Signore Gesù Cristo - anche se con la bocca Lo loda.
Sono l'anonimo delle ore 12:14,non tollerabile per me che un prete che dice messa secondo la liturgia cattolica anche con il rito tridentino(che a me piace molto,peccato che a Barletta sia poco diffuso) vada poi,a cuor leggero,a presenziare senza problemi alle messe neocatecumenali o che cercano di fare proselitismo diffondendo quanto più possibile questa che per me è una piaga e cioè neocatecumenali ma non solo,ci sono pure i movimenti carismatici,altri pericolosi!Preferisco cambiare Chiesa e girare al largo! Monache/i Benedetti devono adeguarsi al vivere secondo la regola benedettina nessuna contaminazione eretica può essere ammessa,inaccettabile il mix pericoloso fra benedettini e neocatecumenali che non rappresentano né un ordine religioso né un bel niente!Non oso oso neanche fare un paragone fra San Benedetto e un kiko!Confermo pure che essi non credono all'importanza del voto di castità!una volta il prete durante l'omelia ha citato una frase di Pascal"pure come angeli e superbe come demoni" e volgendo lo sguardo verso le monache ha detto chiaramente che è più importante l'umiltà dell'essere caste faceva riferimento alle monache lì presenti, per poi estendere il discorso in generale a tutti i fedeli.Peccato che abbia omesso di raccontare chi fossero in realtà le monache di Port-Royal cioè gianseniste,quindi bollate come ERETICHE!!
RispondiEliminaAdesso non vorrei dilungarmi raccontando tutta la storia,chi non la conosce si può tranquillamente documentare.Inoltre,non credo che si possano mettere sullo stesso piano i consacrati a Dio con i semplici fedeli quando si fanno discorsi di questo tipo
by Tripudio ha detto: "Il madornale errore dei neocatecumenali è confondere la liturgia (cioè il culto a Dio) con una generica "celebrazione sacra."
RispondiEliminaRiflessione molto interessante. Mi sto ponendo da qualche giorno un problema, che già ho proposto a Sandavi e qui ripropongo a tutti gli ex che commentano dell'Osservatorio.
Secondo voi - già di qualcuna ho idea, naturalmente - quali sono le innovazioni liturgiche del Cammino contenute nel Direttorio catechetico? Non le innovazioni liturgiche in generale che ben conosciamo, intendo, né i riti di passaggio extraliturgici, bensì soltanto i rituali liturgici che siano ascrivibili o contenuti nel Direttorio catechetico.
La domanda non è balzana, immagino che abbiate inteso a cosa mi riferisco.
Il Messale Romano descrive la liturgia secondo la Chiesa. L'Eucaristua sotto le 2 forme e la Veglia Pasquale con 9 letture sono incluse. E, ad esempio, le più comuni EUCARISTIA solo col pane e Veglia abbreviata sono delle varianti.
Eliminascusate ma veramente il vescovo è restato zitto quando un cretino ha detto che bisogna mettere il bizantino al posto dell'arte del XV secolo in poi???? e pure l'altro vescovo non aveva niente da insegnare a kiko kiketto???? quanti pezzi d'argentto sono stati pagati??
RispondiEliminaPerché vengono dipinte figure non a misura d'uomo, visto che sono destinate a locali non estesi e non a palazzetti o cattedrali, quindi perfettamente visibili anche a dimensione naturale?
RispondiEliminaIn realtà, l'effetto ricercato è quello fotografico, tutto viene ricondotto non al fedele che osserva ma all'obbiettivo che immortala. Quindi u kerigma da rivista patinata. Non è possibile avere pensieri mistici contemplando quei mascheroni pagani (dal fondo della sala, perché da vicino non si vede nulla), solo sensazioni di oppressione e disagio.
L'assurdo è che il valore aggiunto dovrebbe essere il fatto che il gruppo di 'artisti itineranti', mentre lavora, prega. Mi chiedo a cosa serva questa preghiera se le immagini digitali sono già preconfezionate e vengono applicate sul muro come le pellicole pubblicitarie agli autobus. Magari, anche gli attacchini dei manifesti elettorali o delle reclame commerciali pregano...ma ciò che incollano non cambia natura, se è una schifezza che per fortuna prima o poi il tempo scolorirà, tale resta.
Grazie Valentina per questo tuo intervento.
EliminaLe preghiere degli "iconografi" sono un'altra scopiazzatura della tradizione ortodossa. Non posso certo negare che le preghiere siano sincere, che ne posso sapere io, ma paiono piu' un sigillo di finta ortodossia che altro.
Ricordo inoltre che il famoso negozio delle sedie DOCG vende anche dei pannelli autoadesivi finta vetrata (tutto e' finto!) per kikizzare porte e finestre.
Ricordo che su uno si leggeva la parola slovo in cirillico. Slovo vuol dire parola. Niente di eretico, ma che senso ha in una chiesa italiana o spagnola, forse altra arruffianatura verso gli ortodossi.
Simonetta
Valentina ha centrato il punto: a che serve pregare per RICOPIARE una "icona" nei minimi dettagli? E' solo un'operazione per confondere e far sembrare sacro e cattolico ciò che non lo è.
RispondiEliminaNon so se avete ragione voi iniziatori di questo blog o Papa Francesco. http://it.radiovaticana.va/news/2016/03/18/papa_francesco_il_cammino_neocatecumenale_è_un_dono/1216317
RispondiEliminaNon so se hai ragione tu o Papa Francesco quando ha fatto tre tirate d'orecchie al cammino.
RispondiEliminahttp://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/02/01/0076/00163.html
1. I canti sono composti da circa 8 autori diversi: Kiko, Kiko, Kiko, Kiko, Kiko, Kiko, Kiko, Kiko.
RispondiElimina2. Che Kiko dipinga non è un problema; il problema è che nel Cammino si prega esclusivamente sugli sgorbi di Kiko: cioè nel cammino vige l' IDOLATRIA.
@Maria Giovanna
RispondiEliminaPablo Picasso aveva Kiko tra gli allievi? Grazie per avermi informato sull'ennesima leggenda metropolitana su Kiko Arguello.
@Francesco
La Chiesa è molto più umana e tollerante del cammino quando prevede delle varianti.
Allo stesso modo non è obbligatorio fare la comunione sotto le due specie. Fermo restando che esiste l'intinzione dell'ostia.
Indicami poi dove sta scritto nel Messale Romano le domande dei bambini con tanto di canto EBRAICO durante la Veglia Pasquale o le monizioni lunghe 10 minuti o le risonanze.
Dimmi dove sta scritto nel messale Romano che si fa la differenza tra "ricezione" e "manducazione". Quello che fate voi (sedervi e "manducare" tutti insieme compreso il sacerdote) è ESPLICITAMENTE VIETATO.
Che mi dici Francesco?
Maria Giovanna ha detto: "ma se Pablo Picasso l'aveva tra gli allievi... di sicuro ha talento"
RispondiEliminaSe il Cammino fosse stato fondato agli inizi del 700, con le balle che i neocatecumenali sparano, di sicuro i musulmani non avrebbero invaso la penisola iberica.
Mi domando io: quando imparerete a citare le fonti, per queste epocali notizie?
Questi credono agli asini che volano.
RispondiEliminaPicasso abitava in Francia, era comunista e aveva dichiarato che sarebbe tornato in Spagna solo alla fine del franchismo.
Ammesso e non concesso che Kiko lo avesse incontrato a Parigi, credo che poi avrebbe avuto grossi problemi con le autorita' spagnole.
Certo puo' essersi ispirato a Picasso, ma da qui a dire di esserne allievo ne passa.
Ma mi chiedo, dove sono vissuti questi nel secolo scorso, sotto una pietra.in un bosco impenetrabile?
Simonetta
@ Simonetta
RispondiEliminaIn realtà - non tutti lo sanno - a Parigi si riunivano in gran segreto un elevato numero di grandi pittori, i quali facevano a gara per annoverare Kiko tra i propri allievi. Pare che a Nizza Picasso e Matisse abbiano fatto a pugni, pur di annoverare Kiko nella propria scuola.
Non tutti lo sanno, nemmeno il seguente articolista :-)
http://www2.chiesacattolica.it/ceidocs/seed/cdn_ceidocs.c_select_abstract?id=884&id_diocesi=151&ufficio=IL+NUOVO+GIORNALE&tipologia=&layout=1&sezione=3&id_session=34
@Lino
RispondiEliminaGrazie della sana risata, you made my day!
Sicuramente il prossimo articolo sarà su come ïl maestro iconografo del Nostro sia stato Andrej Rubljov di persona personalmente.
Come questo è possibile? Ma certo che è possibile, Rubljov gli sarà apparso "spiritualmente" (ehm, nessun russo, vivo o defunto, sa dire di no allo "spirito").
Simonetta
Lino,
RispondiEliminaper puro caso ho scoperto che l'autore dell'articolo che hai citato ha pubblicato un libro neocatecumenale...
Come al solito i kikos se la cantano e se la suonano.
@ by Tripudio
RispondiEliminaNon poteva essere diversamente. All'esterno del Cammino manco sanno chi sia, altro che allievo di Picasso! Se non fosse stato per Bugnini & C., starebbe ancora a scarabocchiare murales in quel tugurio.