venerdì 24 dicembre 2021

Natività mistica

A tutti i componenti del gruppo, ex NC ed NC.

Lustratevi tutti gli occhi con un dipinto di Raffaello Sanzio.  E' un dipinto con una Madonnina carina, una pittura devozionale, che naturalmente - come insegna Kiko - non è arte sacra perché in Occidente non se ne è fatta, dal Rinascimento fino al Cammino.

Anzi, visto che in Occidente nemmeno si fa poesia (Kiko adesso ha cominciato, è in attesa del Nobel Honoris Causa per la Letteratura), vi formulo i miei migliori auguri con una mia poesiola piena di religiosità naturale e popolare 😉

Natività mistica

Lasciamoci sorprendere,
sgraniamo gli occhi come da fanciulli. 
Pulviscolo d’argento
di stelle palpitanti,
Lucifero si ottenebra,
falce di luna rossa che si eclissa. 
Nella costellazione planetaria
sotto il segno profetico dei Pesci
Saturno e Giove uniscono le luci. 
Diparte dall’Oriente la Cometa
seguiamola finché giunge al Presepe,
nel cuore un poco tutti siamo Magi. 
Cori di cherubini dalla volta,
suoni di serafini con sei ali dalle sfere,
un angelo perfetto che con voce altisonante
convoca pastorelli umili e impuri.  
Lasciamoci stupire:
l’oro dei re a un Bimbo in una greppia.

 


(da: Lino Lista)

18 commenti:

  1. Nelle ultime ore che Lino stava tra noi, volle essere letto tutto il Prologo per molteplici volte di fila e lui, con la poca voce che ancora gli restava, sussurrava: "bellissimo". Mentre temevamo di perderlo, lui contemplava già il mistero.
    Rimanendo in tema, ho voluto porre l'accento sull'estrema profondità d'animo che contraddistingueva Lino, la quale traspare comunque agevolmente dai suoi edificanti versi.
    Il suo genio e la sua ironia incomparabili sono fonte al contempo di allegria e di meditazione, un traguardo arduo che a Lino riusciva facilmente e che oggi continuiamo ad assaporare grazie alla sua generosa scrittura.
    Il Prologo, tanto amato da Lino, fa parte della liturgia del Natale fin dai tempi più antichi: in esso si trova infatti l’espressione più autentica e la sintesi più profonda di questa festa e del fondamento della sua gioia. San Giovanni scrive: «Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis / E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).

    Auguri di un felice santo Natale, lasciandoci stupire:
    "l’oro dei re a un Bimbo in una greppia."

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    1. Grazie delle tue condivisioni, si capisce benissimo il bene che vi volevate. Ho letto la tua pagina molto forte proprio sul prologo. Bellissima poesia,auguri a tutti di buone festività

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  2. Grazie per averci ricordato Lino, persona straordinaria.
    Buon Natale a tutti.

    P.S. Ho finalmente saputo perché il Natale non si è mai "celebrato" in comunità.
    Il signor Francesco Giuseppe Arguello Q.H.C. (Quadrupede Honoris Causa) di oro e incenso ne ha in abbondanza, della mirra non sa che farsene.
    Anche la mangiatoia ce l'ha già, come pure i suoi accoliti più stretti.
    Perciò chissenefrega del Natale e sotto con la decima, adelante hermanos!

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  3. Santa Vigilia di Natale a tutti! Gesù bambino ci unisca tutti e ispiri a tutti noi pensieri e sentimenti di pace e di fraternità.
    La presenza attorno alla mangiatoia dei Magi e dei Pastori, come nella poesia di Lino, ci fa comprendere che l'umiltà di cuore e di atteggiamento ma anche lo sguardo attento e libero da pregiudizi sono elementi utili e necessari per potersi accostare alla Natività di Gesù e ai misteri della fede in Lui.

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  4. Lino Lista. Quanto grato è il suo caro ricordo.
    Uomo di cultura rara, sagace e coraggioso. Così lo ricordo. Lusingata dalla sua amicizia.
    Generoso come pochi e con tutti. Non ha mai tenuto come un tesoro geloso i suoi talenti.
    Insomma, ci ha donato tanto e ancora...

    Leggere la sua poesia, una boccata d'ossigeno.

    Dopo tante vaccate di Kiko che, purtroppo, dobbiamo testualmente riportare, per rendere un onorevole servizio alla Verità.
    Il confronto è impietoso, l'abisso tra i due incolmabile.

    La saccenza neocatecumenale è bollata. Ogni cosa è detta o fatta con superbia.
    E traspare l'arrogante: "Come noi nessuno". Che, anche se non detto esplicitamente, è sotto tutto il loro predicare.

    Gesù ci invita ad essere piccoli come bambini, chè di essi (e di chi si fa come loro) è il regno dei cieli.

    La poesia di Lino ci regala lo sguardo estatico e innocente dei piccoli ai quali soltanto il Signore si rivela.

    A tutti Auguri di un Santo Natale di comunione e di pace.

    Pax

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  5. Gli interventi di Lino su questo blog lo aiutano a conoscere solo in minima parte. La sua sensibilità verso l'arte, la poesia, la spiritualità cattolica, sono qualcosa che chi legge questo blog - e il suo libro Il fango e il segreto dedicato all'eresia neocatecumenale - difficilmente riuscirà a cogliere.

    Per quanto riguarda il Cammino, Lino si meravigliava di come potessero essere così stupidi i seguaci di Kiko da non accorgersi almeno delle profonde e disoneste manipolazioni del contenuto della fede, o almeno di quanto fosse una setta con troppe cose da nascondere (a cominciare dal fatto che in sede di cosiddette "catechesi iniziali" - ed anche fino alla fine del Cammino - è vietato fare domande: i nuovi adepti vengono trattati come dei robot da programmare).

    Nel suo volume Il fango e il segreto Lino svela il porcaio neocatecumenale attraverso considerazioni dal piano estetico ed artistico, laddove altri autori si erano soffermati su altri campi (come padre Zoffoli per quanto riguarda la falsa "teologia" del Cammino).

    Un asino ragliante cercherà di non ascoltare e non leggere, cercherà di ragliare sempre più forte per ingannare sé stesso e possibilmente anche chi gli sta intorno. Ma un fratello di comunità di buon cuore qualche domanda potrebbe cominciare a farsela. Potrebbe comincare a chiedersi: ma se l'arte sacra è stata sempre qualcosa che ti invita alla preghiera (come i dipinti del Beato Angelico, come le antiche cattedrali imbottite di arte anche nei luoghi più invisibili al visitatore, come i curatissimi paramenti sacri che parlano di una fede confermata lungo i millenni da tantissimi santi), perché nel Cammino dev'essere tutto brutto e pacchiano e per forza "made in Kiko"? Se le liturgie che hanno riempito il cuore dei santi sono state al tempo stesso sobrie e solenni (sobrie perché prive di qualsiasi elemento puramente scenografico, solenni perché celebrate come culto a Dio indipendentemente da quanto popolo vi assisteva), perché le liturgie del Cammino devono essere carnevalate autogestite (oltre che imbarazzanti e zeppe di strafalcioni)? Se un versetto biblico è parola di Dio, perché il Cammino deve correggerlo quando non risulta comodo per la setta?

    Quello che gli asini raglianti non hanno capito di Lino, è che chiunque abbia un cuore anche solo un pochino aperto a Dio, ha praticamente un piede (anzi: due) già fuori dal Cammino. Altro che la bambinesca recita "cosa succede in questa notte" (passa il catechistone a reclamare il pagamento delle Decime!).

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    1. Grazie per l'asino ragliante, faremo un ottimo Natale pensando ad esso....................

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    2. Vi posso segnalare un bellissimo libro di Chiara Lubich sul Natale, edito da Città Nuova nel 1997? Il titolo è : "e torna Natale", sono solo 79 pagine di riflessioni su questa importantissima festa. Non è necessario comprarlo, si trova gratis come e-book , digitando : books.google.it e poi il titolo. Colgo l'occasione per fare a tutti voi gli auguri di un Santo Natale. Aldo dei focolari di Cagliari

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  6. Auguri a tutti di Buon Natale.
    Gesù bambino è come una piccola luce, una candela piccina piccina nel mondo. Piccola ma infinitamente grande, questa è l'onnipotenza del Nostro Dio. Egli si fa piccino piccino agli occhi dei superbi, e nello stesso tempo è una stella agli umili, una stella che mano a mano ti avvicini diventa sempre più grande, infinitamente più grande, senza fine.
    Grazie Babino Gesù, grazie che vieni a illuminare i nostri cuori in questo buio e freddo mondo. Ti vogliamo bene. Grazie!
    Buon Natale.

    CDD.

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  7. Ricordo con piacere gli interveti di Lino, intellettuale raffinato ma anche uomo dalla saggezza antica.
    Le sue considerazioni coglievano il segno, non solo nel senso che centravano il problema, ma anche nel senso che andavano al cuore, cioè in profondità, tanto che spesso, per arrivare alla profondità a cui il suo pensiero portava, dovevo rileggere certi passi anche tre o quattro volte, stupendomi di quello che riusciva a notare e a esprimere.
    Ciononostante la sua fede era semplice, nel senso che era vera fede, perché per la fede la semplicità è sinonimo di solidità.

    Il contrario di una fede semplice, infatti, è una fede "complicata" dagli uomini e perciò è una non-fede.
    Chi complica la fede è un eretico, perché la vera fede non è per le elite, ma è popolare.

    I camminanti dicono di essere perseguitati e che non vengono accettati.
    In realtà accusano i cattolici di quello che loro fanno o, almeno, hanno fatto insistentemente in passato.
    Sono loro che hanno sempre accusato i cattolici di avere una religiosità naturale, come se la fede della Chiesa degli ultimi 1700 anni fosse naturale e non vera fede.
    Come se la fede dei grandi santi e dei grandi Concili del passato fosse naturale e non cattolica.
    Cose se i Papi che hanno guidato la Chesa prima di Kiko e Carmen, guidassero la barca di Pietro come Schettino impegnato nello slalom tra gli scogli col transatlantico.
    E vorrebbero che alle loro accuse ed eresie, e al loro presentarsi come quelli che hanno la vera verità, cioè la verità di categoria superiore, tutti devono tacere.

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  8. I Pastori erano analfabeti e non conoscevano la Scrittura.
    Erano emarginati che non frequentavano le sinagoghe. Non facevano "percorsi spirituali", che, anche quando sono utili, non sono mai indispensabili alla Chiesa.
    Ad essi però apparve un angelo e gli annunciò una "GRANDE GIOIA, che sarà di tutto il popolo".

    Credettero all'angelo e di conseguenza credettero in Gesù, che doveva ancora predicare e operare la salvezza. Questa la loro grandezza.

    Essi, senza passare attraverso delle tappe millantate come necessarie, per primi sperimentarono la GIOIA del Natale. Una gioia che è per tutto il popolo, ovvero che non fa distinzioni: è per TUTTI.
    Si propone anche a chi non crede.

    La gioia del Natale, infatti, non si riduce a un sentimento, anche se non lo esclude e, anzi, coinvolge anche i sentimenti, ma tende a imprimersi quasi come un CARATTERE nel cuore degli uomini "che Dio ama", come la pace. Nel cuore di TUTTI, intendo, non solo di un'elite.
    Ed è una questione di cuore, non di "tappe".

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  9. A Natale sono tutti più buoni, tranne i fratelli del Cammino che hanno molto più livore e ira del normale (la cartella "spam" di questo blog coi loro veleni è oggi alquanto strapiena).

    Sicuramente vi sarete sorbiti prediche infinite, oggi, in cui vi siete sentiti ripetere le solite frasi preconfezionate "un Bambino è nato per noi", "il Signore si offre per noi", eccetera.

    Probabilmente il grande assente della predicazione di oggi è il vero motivo per cui Nostro Signore ha voluto condividere la nostra condizione umana (in tutto eccetto che il peccato): l'umanità è malata (dal peccato originale) e Nostro Signore ci ha portato la cura vera ed efficace (cioè sé stesso attraverso i sette sacramenti e la dottrina cattolica), al punto che la versione "aggiustata" dell'uomo è perfino migliore dell'originale (come dimostrato da innumerevoli santi).

    Tutto il resto, o è di aiuto e di sostegno, oppure è inutile scenografia, sicuro intralcio, insopportabile equivoco, diabolico ostacolo.

    Per questo noi "cristiani della domenica" consideriamo migliore una liturgia vissuta devotamente (cioè come atto di culto gradito a Dio) anziché spettacolarmente (cioè con le mini-omelie laicali, zeppa di gesti e gadget non previsti dal Messale, imbottita di canzonette, eccetera). Solo di fronte ad una liturgia vissuta devotamente si può capire quella sensibilità del commuoversi davanti ad un presepe o ad una poesia come quella di Lino.

    Noi "cristiani della domenica" riconosciamo in quei paramenti sacri (finissimi, tradizionali, stracarichi di significati), in quelle suppellettili sacre (disegnate come se volessero far contenti don Bosco, il Bellarmino, Anselmo d'Aosta e altri, impreziosite perché il Signore merita gli onori che noi non meriteremo mai), quelle Chiese che trasudano di arte sacra anche quando non è visibile da occhi umani ("le vedranno gli angeli", dicevano coloro che affrescavano e scolpivano ogni più invisibile centimetro del sottotetto), in quel canto gregoriano (così profondamente spirituale che si è sempre detto che sono stati gli angeli a portarlo in Terra agli uomini, e che ha acceso il cuore di tantissimi santi), riconosciamo la nostra piccolezza, riconsciamo l'immensità di Dio, e riconosciamo la volontà di Dio di "immischiarsi" nella storia umana per salvarci e renderci felici in eterno.

    Altro che qualche setta autoreferenziale che scimmiotta il lessico cattolico per celebrare sé stessa, tra fiumi di parole, caciara programmata, gesti imbarazzanti, chiassate da osteria, religiosità non naturale ma imborghesita, eccetera. Noialtri, qui, abbiamo la grazia di poter assaporare l'immensità, che la Chiesa da venti secoli non si stanca di indicarci.

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  10. Auguro a tutti un sereno e Santo Natale.

    Frilù

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  11. Cari fratelli in Cristo Gesù Nostro Signore e Nostro Dio ascoltate attentamente. Faccio un appello, in tutta umiltà, a tutti voi, cioè a tutti gli uomini di buona volontà che hanno fede in Nostro Signore. Vi chiedo di essere dei "Piccoli Apostoli della Resurrezione di Gesù" . Dentro il vostro ambito c'è bisogno di Luce, perché molti necessitano di avere più forza nella Fede. C'è bisogno di portare lo Spirito della Resurrezione e del Perdono. Bisogna andare avanti nello Spirito del Perdono e dell'Amore e nella Resurrezione di Nostro Signore.

    Gesù ha detto:

    «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
    Delle volte il mondo è il compagno, delle volte è la famiglia, delle volte è il vicino di casa, delle volte è il collega di lavoro, delle volte è il fratello di comunità e movimento, ovvero il nostro prossimo. Quello che conta è fare la Volontà di Dio, la Divina Volontà.

    Vi chiedo, umilmente, di mettervi al lavoro per Gesù, non per me. Non abbiate paura né dei vostri fratelli, né dei famigliari, né dei vostri superiori e né di altri, cioè di nulla. Bisogna temere solamente Dio. Portate l'Amore e la Resurrezione di Gesù, bisogna portare il Fuoco Divino, lo Spirito della Resurrezione.

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  12. Non fatevi mai padroni di ciò che portate e padroni del vostro prossimo verso il quale portate il messaggio. Non pretendete obbedienza da nessuno, ma si opera nella libertà, un'obbedienza libera e con libera volontà, abbiate fiducia del prossimo sapendo che Dio abita in loro, e per cui rispetterete chiunque nel Signore. Nessuna costrizione, ma nella libertà. Lo stesso per altre cose, se vengono nella libertà a chiedervi qualcosa, ecco che nel Signore darete ciò che potete e che riuscite. Non ci costa nulla. Una volta annunciata la Parola di Vita, a quel punto abbiamo svolto il nostro compito. E' Dio che fa crescere ed è il Datore della Vita, nessuno si faccia l'artefice, non lo siamo. Tra noi non esistono iniziatori e fondatori e simili, Gesù è il Principio. Custodite sempre il "DONO" che vi è stato affidato, non svendetelo, non disprezzatelo, non sfiduciatevi, non perdete mai la speranza, abbiate sempre fede in Dio. Non tradite mai voi stessi, rimanete sempre in Gesù, se cadrete abbiate sempre fede in Lui, Egli è Misericordioso.

    Che Gesù vi benedica a tutti!

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

    IPG.(Isaia Paolo Geremia)

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  13. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più culinario

    Giorni fa il Papa, in un'intervista, ha detto che nella cena della vigilia di Natale avrebbe mangiato i cappelletti della nonna Maria di quando era piccolo in Argentina. Kiko, preoccupato perchè riteneva che tale cena non fosse consona all'alto rango del Vescovo di Roma, implorò Carmen che, da Lassù, con uno sciocco di dita, imbandì la mensa del Santa Marta di ogni ben di Dio. In particolare il primo, anzichè i miseri cappelletti, era la paella di Carmen, variante della più nota paella di Valencia, la cui ricetta l'aveva solo Kiko che l'ha fornita al cuoco del Santa Marta, seguita da agnello arrosto con patate, il tutto corroborato da un ottimo Brunello di Montalcino del 1982, che costa solo 90 euro a bottiglia, e a seguire un sobrio panettone Motta con spumante, un Dom Perignon del 1988 che costava solo 480 euro. Il papa ha cosi commentato ai suoi commensali, tra cui Semeraro : "grasias a Carmensita ho fatto una cena niente mal, quindi, hermano cardenal , es opportuno accelerar la causa de beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con dentro un libro raro del 1965, del valore di 350 euro, scritto da Carmen stessa, dal titolo : "ricette natalizie segrete di Carmen Hernandez", di tiratura limitata, solo 50 copie , da regalare agli amici più intimi, tra cui, appunto, il Papa.

    e la causa continua................

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  14. Grazie della bella poesia, semplice e profonda. Lino Lista, che ho conosciuto solo attraverso i suoi scritti, era una persona dall'intelletto raffinato, ma dall'animo semplice, esattamente il contrario di tanti, nel Cammino e non, che sanno poco e ostentano molto. Un augurio di buon Natale e buon tempo di Natale a tutti.

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  15. e soprattutto arci nemico del Cammino......................................................................

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