lunedì 20 marzo 2023

La scelta della piccola comunità neo catacombale contrabbandata come scelta di autenticità di fede

Leggendo un articolo di recente pubblicazione sul sito "Il pensiero cattolico" a firma del politologo professor Guido Vignelli dal titolo
Una nuova “scelta religiosa”, vengono spontanee alcune riflessioni che coinvolgono l'ideologia neocatecumenale, recentemente ribadita da Giuseppe Gennarini, responsabile del CN per gli Stati Uniti, sicuramente la figura di laico più rilevante attualmente in questa realtà, definita da tutti "controversa", del panorama dei movimenti laicali post conciliari.


Ricordiamo brevemente che Gennarini, rivolto ai giovani neocatecumenali statunitensi radunati sulla spianata della Domus Galilaeae, li invitò esplicitamente a disinteressarsi di argomenti politici o di interesse sociale, perché nulla di buono avrebbe potuto venire dal loro impegno in questi campi e dando per scontato che non avrebbero potuto fare nulla contro il "Great Reset", cioè  la prossima instaurazione di un nuovo regime globale totale di stampo neo marxista.

Il prof. Vignelli individua in alcuni movimenti ecclesiali cattolici "i fautori della nuova “scelta religiosa”, pur ammettendo il fallimento di quella vecchia, credono che sia ormai irrealizzabile l’incompiuto progetto – sempre raccomandato dalla Chiesa al laicato militante – di riconquistare la società alla Fede e di restaurare una Cristianità. Pertanto, essi esortano i fedeli a rassegnarsi all’apostasia della secolarizzata società moderna, considerata ormai come persa e irrecuperabile, a rinunciare a riconquistarla a Cristo e a ritirarsi dal “pubblico” al “privato”.
Essi propongono che la Chiesa non si ostini più a evangelizzare, o anche solo a risanare, la vita sociale, giuridica e politica delle nazioni."

La rassegnazione all'apostasia della società è sempre stata data come scontata nell'ambito della ideologia trasmessa da Kiko e Carmen, secondo i quali, anzi, la commistione della Chiesa nella società fin dai tempi dell'impero di Costantino è stata causa di decadenza della sua purezza spirituale, recuperata solo nel dopo Concilio proprio nell'ambito della sola esperienza neocatecumenale.

L'articolo del prof. Vignelli infatti continua illustrando le caratteristiche, sempre da parte di queste frange religiose, di un preteso “ritorno alle origini”.

"In concreto, questa nuova “scelta religiosa” prevede di realizzare una sorta di “ritorno alle origini della Chiesa”. Infatti, si pretende che ormai la Chiesa possa sopravvivere al dominio laicista solo ritornando al (supposto) modo di vita dei primi cristiani.(...)

Essi esortano a disertare dalla fallimentare guerra in difesa della civiltà cristiana e di ripiegare in una “rivoluzione spirituale” che permetta ai cristiani di diventare “testimoni silenziosi e agenti segreti di Dio” e alla Chiesa di “sopravvivere nel privato”. Altri invitano i cristiani a “rifugiarsi in catacombe esistenziali”.

Kiko fa del privato e delle catacombe un modello obbligato di sviluppo della sua spiritualità, che vorrebbe imporre come modello a tutta la Chiesa, che pure sembra rifiutarla (e di questo stesso rifiuto egli si fa un vanto, spacciandolo come dimostrazione di autenticità).
"Fratelli, voi siete stati eletti da Dio per una missione, per un carisma, che la Chiesa ritorni ai primi secoli.
Nei primi secoli i cristiani vivevano la fede in comunità, in una piccola comunità.
...La lettera a Diogneto, primo secolo: tutti ci odiano, se chiedi il perché non lo sanno dire, ma chi ci conosce si converte.
Perché li odiano? Perché i cristiani non avevano un culto pubblico, non avevano una chiesa, non avevano templi, per cui pensavano fossero atei, perché in quell'epoca il mondo era molto religioso, tutto era pieno di sette, comunità, di religioni, tutto pieno.
Queste piccole comunità a Roma in mezzo al culto a Mitra, al culto a Iside, religioni e religioni, templi e templi,
queste comunità che si riunivano nelle case… perché furono cacciati dalle sinagoghe perché si creava una tensione nella sinagoga, come succede nelle parrocchie.
Nasce la comunità, e tutti della parrocchia ti odiano, ti detestano, e ti denunciano al vescovo. Si crea una tensione.
Pensano nella parrocchia: questa è una setta…anche lo stile…è verità!
E non vi dico i processi che abbiamo avuto in Germania… in tante parti.
Grazie a Dio, siamo molto contenti di essere perseguitati perché la cosa più importante per un cristiano è essere come Gesù Cristo che fu odiato, e noi non possiamo essere più grandi di Nostro Signore, il discepolo deve essere come il suo maestro
".

Nel prosieguo dell'articolo, il professor Vignelli ricorda che la scelta della separazione dalla società e della clandestinità fu per la Chiesa primitiva una dolorosa necessità  e non certo una scelta di fede.
Nessuno quindi può dirsi autorizzato a replicarla facendone addirittura un vessillo e rivendicandola come espressione di autentica spiritualità; soprattutto, aggiungiamo noi, non può imporla come utile e necessaria per una pretesa riforma spirituale della Chiesa, come hanno preteso di fare i due iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernandez.
Leggiamo infatti:
    
"Tuttavia, questo programma di rinuncia, ritirata e nascondimento ecclesiale solleva inevitabilmente obiezioni insuperabili, sia storiche che pastorali che dottrinali.
Dal punto di vista storico, la prospettiva “catacombalista” si rifà a una “comunità cristiana primitiva” che sembra tratta da certi romanzi, film e telefilm sentimentali del secolo scorso. Infatti, il rifugiarsi nelle catacombe fu solo un ripiego talvolta imposto da situazioni drammatiche, ma non fu mai concepito come vita ordinaria, tantomeno come modello ecclesiale da imitare.
Oltretutto, l’attuale situazione della Chiesa non è paragonabile a quella di allora, se non altro perché Essa rimane erede e custode sia di un resistente prestigio culturale, sia di un cospicuo tesoro dottrinale, liturgico, giuridico, sociale e perfino materiale, che non è possibile nascondere e non è lecito liquidare fallimentarmente, tantomeno abbandonare al nemico.
Dal punto di vista pastorale, la scelta “catacombalista” abbandonerà la comunità ecclesiale al crescente potere del nemico e annienterà quei movimenti che tutt’oggi perseverano eroicamente nel difendere ciò che resta della civiltà cristiana attaccata dalla Rivoluzione. Sia l’insegnamento che l’impegno politico-sociale verranno prima ostacolati e poi esclusi, nel timore di suscitare le reazioni dei nemici della Chiesa, perdere la (falsa) pace religiosa e peggiorare le meschine condizioni di sopravvivenza.
Pertanto, questo “ritorno alle catacombe” non sarà una ritirata strategica, tentata nella speranza di raccogliere le forze rimaste per poi scagliarle contro gli avversari. Al contrario, essa diventerà una resa al nemico, nella illusione di far sopravvivere una Chiesa intimorita e silenziosa destinata a diventare complice di quelle forze tenebrose alle quali non vuole opporsi. Ciò favorirà la lenta e indolore estinzione di quella testimonianza cristiana che si vorrebbe salvare.
Dal punto di vista dottrinale, infine, col pretesto di “tornare all’essenziale” per salvarlo dalla crisi, la scelta “catacombalista” elude i diritti di Dio come Creatore e Legislatore della società, quelli di Cristo come Re dei popoli e quelli della Chiesa come Mater, Magistra et Domina gentium, in particolare il suo insegnamento sociale. Per giunta, questa scelta presuppone una concezione di Dio che tende al deismo, riducendolo a un Essere supremo che non governa il mondo, o almeno che è non è capace d’intervenire risolutamente nella storia contemporanea, per cui Egli abbandona la sua Chiesa al destino di essere vinta e sottomessa al Nemico."

L'articolo si conclude in questo modo, richiamando l'impegno di sempre della Chiesa non solo alla difesa della dottrina cattolica (che invece il Cammino neocatecumenale mistifica) ma anche di presenza attiva e partecipe nella società.

"A questo tradimento bisogna opporre il coraggio e la tenacia di restare fedeli non solo all’astratta dottrina cattolica ma anche al fattivo impegno dell’azione cristiana di riconquista della società. Ad majorem Dei gloriam (etiam socialem)."

41 commenti:

  1. Eccoli di nuovo all'attacco contro la Chiesa. I primi della classe. Non è che la parrocchia come dite voi vi perseguita, siete voi che perseguitate la parrocchia, con la presunzione di essere quelli giusti. Bene fanno a cacciarvi (ammesso che ci riescano). I santi e le persone buone hanno sempre attirato le persone come le mosche al miele. Per voi c'è una repulsione innata segno del vostro fallimento. Voi non riuscite ad attrarre nessuno. Tranquilli nessuno vi perseguita.

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    1. Cordatus è l'acronimo di :

      Catecumenali Ormai Ridicolmente Demenziali Annunciano Terrificanti Unanimi Strafalcioni

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  2. La contrapposizione "noi contro il mondo" e sentirsi eletti è tipica delle sette. Fa impressione che anche i TdG usano gli stessi identici argomenti, addirittura anche nel linguaggio.

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  3. catacomba é l'acronimo di :

    Certe Asserzioni Tremendamente Assurde Comportano Ora Mamotreti Bellamente Allucinanti

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  4. Il Cammino andrebbe perseguito legalmente, giusto per scoprire dove finiscono i milioni di €€€€

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    1. E' molto difficile farlo, in quanto gli adepti pagano in contanti, quindi, niente tracciabilità, e per le transazioni internazionali, si servono delle Fondazioni "Famiglia di Nazareth" presenti in tutti gli stati dov' è presente il
      Cammino; quindi nessuna tracciabilità ed obbligo di rendicontazione.
      Ruben.
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    2. Immagino che le Fondazioni siano anch'esse opera del Buon Dio e della Madonna apparsa a Kiko & Company

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    3. @Uomo Libero oggi 16,23
      Le fondazioni non hanno scopo di
      lucro; parallelismo col Cammino?
      È come se Dracula il Vampiro aprisse una fondazione per donatori di sangue.
      Ruben.
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  5. I NEUROCATECOMANALI SE ' non tieni i soldi non ti fanno passare gli scrutini e bastaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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  6. Anche qui in Texas i fratelli delle comunita si escludono dalla vita politica, pensando che la loro opinione non faccia alcuna differenza. Come ho gia ripetuto piu volte, molti di loro vivono la loro vita come una barca in balia delle onde. Loro non prendono i remi cercando di prendere una direzione, o fanno scelte, anche perche ci pensano i catechisti a scegliere per loro.
    Ricordo in tempo dei vaccini forzati, molti se lo fecero per "non resistere al male".
    Invece, i fedeli della chiesa tridentina, ed anche molti protestanti, cercano de fermare i politici che vanno in contro al cristianesimo.
    Infatti, per tutta la storia della chiesa, i Papi sono sempre intervenuti nella politica per fermare tragedie o leggi contro la vita.
    Prego perche papa Francesco possa fare lo stesso, invece di appogiare questi politici che fanno solo danni.

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  7. Dovreste anche occuparvi di argomenti più ficcanti, tipo il potere delle raccomandazioni che i Cammino esercita sui concorsi pubblici, facendo vincere concorsi nella pubblica amministrazione, esercito, ecc....ai propri "figli del cammino", che si vantano di essere tutti eletti ed elette. Per non parlare delle raccomandazioni nel settore privato.

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    1. Gino Latino è l'acronimo di :

      Grandi Idee Neocatecumenalmente Obbrobriose Largamente Assurde Terribilmente Indegne Neocatecumenalmente Orripilanti

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  8. L' idea di dover rifondare la Chiesa riportandola alle origini, la scelta di quali origini si vogliono ripristinare, quelle degli ebrei cristiani di Gerusalemme, il giudizzare la Messa, il Triduo, arrivando addirittura a celebrare un finta cena pasquale ebraica nella settimana santa, trasformare i sacramenti in rito e i riti in sacramenti, fa parte in modo inscindibile del Cammino neocatecumenale, nato proprio da due laici "arrabbiati" con la Chiesa, il sacerdozio, la dottrina, e convinti ambedue di aver ricevuto un mandato divino per capovolgere ogni cosa. Per questo sono venuti a Roma, vicini al Papa, per questo hanno subito abbandonato zingari e baracche, e sicuramente sono stati inizialmente molto ben indirizzati da chi aveva tutto l'interesse ad infiltrare la Chiesa cattolica di quegli anni, attribuendo le proprie invenzioni addirittura ai documenti conciliari.
    Tutto ciò non ha nulla a che fare con ciò che raccontano, cioè con il progetto di rifarsi alle comunità delle origini, soprattutto perché non esistevano certo comunità formate da catecumeni; i catecumeni, quando si considerò necessario istituire un percorso di preparazione, facevano parte della comunità, molto più ampia ed organizzata, dei credenti.
    Già questo basterebbe a capire che si tratta in realtà di qualcosa di molto diverso, che non ha nulla di spontaneo, ma piuttosto è del tutto artificioso. E quando la parrocchia si ribella a questa presenza estranea e prevaricatrice al proprio interno, ecco che i poverini, che nella realtà sono i persecutori, si sentono pure dei perseguitati.

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  9. Curiosità storiche: a suo tempo la defunta signora Hernández, con un'espressione che pareva quasi una minaccia mafiosa, profetizzò «un futuro immenso» al Pontificio Consiglio per i Laici, se questo avesse "appoggiato" il Cammino Neocatecumenale.

    14 anni dopo il PCL fu soppresso da papa Francesco.

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    1. Approfittiamo per ricordare anche che nella mentalità neocatecumenale «il Signore "passa", cioè permane nelle specie eucaristiche solo al momento della consacrazione», che è un'eresia spettacolarmente grossolana, anche se a parole i kikolatri professassero il contrario. (Ragliate, asini, ragliate!, ma non riuscirete a cancellare la realtà dei fatti; potrete -forse!- ingannare noialtri, ma di certo non riuscirete a ingannare Nostro Signore)

      A parole dicono cose altisonanti ma poi nei fatti si comportano proprio come se non ci credessero. Come uno che vi faccia mille discorsi sulla bontà e necessità delle cinture di sicurezza in auto e poi in vita sua non le ha mai usate, né da guidatore né da passeggero, e da guidatore avesse sempre avuto un moto di fastidio o addirittura di stizza qualora un passeggero volesse utilizzarle.

      Ricordiamo anche ai nostri lettori che se a volte il titolo di una pagina sembra volutamente provocatorio (repetita juvant, specialmente se aggiungono ulteriori motivazioni e ragionamento a quanto già discusso), invitiamo comunque alla lettura perché intendiamo far capire questa bizzarra dissociazione neocatecumenale del dire cose altisonanti ma poi comportarsi proprio come se le avessero risolutamente negate. Per capire la mentalità neocatecumenale occorre anzitutto tener presenti le manie del loro idolo principale, Francisco "Kiko" Argüello Wirtz".

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    2. L'ottimo, magnifico, meraviglioso Francisco "Kiko" Arguello Wirtz, a lui onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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  10. O.T.

    "Normalmente, las comunidades suelen perder con los años alrededor del 50 o el 70% de sus miembros. Cuando esto sucede se fusionan con otras comunidades que estén en el mismo paso o examen de adhesión."

    https://dalvenvainor.com/la-verdad-camino-neocatecumenal/

    ben circostanziato per quanto riguarda le percentuali dell' "emorragia".
    Fine O.T.
    Ruben.
    ---

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  11. Niente, voi rimanete concentrati alla legge, la liturgia ecc. Dei frutti, dei segni, della tantissima evangelizzazione in tutto il mondo ve ne sbattete la cippa. Ho pietà per voi. Daltronde andando solo la domenica a messa, rigorosamente in latino, cosa potete capire? Rimanete alla superficie senza potervi tuffare nel mistero dell'amore di Dio.
    Timeo

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    1. Questo delle 16:15 è il classico esempio di Parlantina Neocatecumenale. (Ma mentre il ragliare è estremamente facile e veloce, il dare spiegazioni richiede la vostra attenzione e più parole).

      Come tutti i truffatori, di fronte ad accuse concrete i kikolatri rispondono con concetti astratti e per di più campati per aria. Ci etichetta spregiativamente "concentrati sulla legge". Ma come si fa a essere cristiani se si rifiuta la legge? I neocatekikos si sentono autorizzati ad infrangere la legge di Dio e la legge della Chiesa. "Eh, sapete, quando il Signore mi toglie la mano dalla testa, ne combino di ogni". Chiaro? Va peccando senza sosta ma ne dà la colpa al Signore che gli ha "tolto la mano dalla testa" (ricordatevi che uno dei componenti fondamentali del peccato mortale è la volontà personale).

      Noi, invece, in qualità di cattolici, cerchiamo di evitare le occasioni di peccato, e se pecchiamo andiamo ad accusarcene in confessione per chiedere perdono a Dio. E chiediamo perdono a Dio perché abbiamo usato male i suoi doni - anzitutto la libertà, la volontà, la ragione (il peccato, dopotutto, è sempre contrario alla ragione, perché non esiste ragione che motivi l'andare deliberatamente contro Dio).

      L'asino ragliante ci accusa di essere concentrati sulla liturgia. Ma come credete che si possa essere cattolici se si rifiuta la liturgia e si celebra invece una parodia, una carnevalata, uno show? Allora la Chiesa avrebbe sbagliato a promulgare il Messale e i documenti liturgici? Avrebbe perso tempo a stabilirvi cosa si deve dire e fare nella liturgia, cosa si può dire e fare, vietando tutto il resto? (ed anzi addirittura spingendosi a dire, in quei documenti liturgici, che certe cose non si possono proprio né dire, né fare; come ad esempio l'omelia di una Messa esequiale non può e non deve essere un panegirico del defunto, perché ciò non è liturgico neppure nel caso che il defunto sia morto in concetto di santità).

      L'asino ragliante, poi, mentendo blatera di improbabili "frutti" del Cammino (che consistono in un elenco di chiassate, non in frutti di santità; d'altronde, come ci si può santificare se ci si ostina nell'eresia e nei sacrilegi eucaristici?), menzionando un'inesistente "evangelizzazione" (ma nel gergo dei kikolatri "evangelizzare" significa costituire nuove comunità di Paganti Decima). È comico che abbia dimenticato di vantare gli oltre cento "seminari" del Cammino (seminari farlocchi perché costituiti quasi sempre da mezza dozzina scarsa di persone, inclusi rettore, vicerettore, economo, addetti alle pulizie, docenti di teologia, "itineranti di servizio", seminaristi): i frutti di tali seminari sono tutti marci - gli unici frutti buoni (i giovani che davvero si son sentiti chiamati da Dio) hanno abbandonato il Cammino perché solo così potevano servire tutta la Chiesa.

      Indi l'asino raglia ancor più forte giudicandoci come gente che va solo la domenica a Messa. Come se la fede sia una misurazione di attività fatte e di caselline foglio Excel smarcate, anziché la conversione del cuore. E ci accusa del gravissimo crimine del latino, ma pensate un po', l'asino crede che il latino sia di ostacolo alla crescita nella fede, e che il "mistero dell'amore di Dio" sia sondabile solo da chi odia il latino e le leggi della Chiesa.
      Davvero, il demonio è molto soddisfatto della mentalità neocatecumenale.

      Credo che ormai sia pacifico. Il kikiano è affetto da una profonda dissonanza cognitiva che lo porta a proiettare tutto ciò che fa il Cammino su chi invece non fa altro che metterlo in rilievo. Se si prova a far notare che il Cammino «di cattolico ha solo la decorazione» e che mette in atto i punti della fallita rivoluzione protestante, il kikiano lancia accuse di "eresia", di mancanza di fede, ecc., senza però rendersi conto che è lui che porta avanti una brutta copia del programma di Martin Lutero.

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    2. Purtroppo ogni conversazione fatta con un catecumeno e' compromessa sin dall'inizio. Infatti ogni conversazione comincia con un gran deficit. Il kiko di turno non formula mai opinioni personali in quanto ha paura che se inizia a formulare opioni proprie il demonio si intromettera' nella sua mente e gli togliera fede nel cammino. Quindi tal kiko di turno, come timeo oggi, ripropone solo idee copiate dai discorsi dei catechisti di turno... come fanno pappagalli.

      Facciamo un esempio pratico, qui in Texas il catechista di turno dice sempre di non resistere al male e riporta l'esempio che se un ladro entra in casa non dobbiamo opporci, nemmeno se lui sta massacrando la nostra famiglia.
      Nel catechismo della chiesa cattolica, quello scritto dopo il CV2, riportta « Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore ».

      Un kiko neghera' tale affermazione obbedendo al catechista anziche la chiesa cattolica... con questo si capisce come loro ascoltino solo il sommo kiko e non la chiesa. Come successe a me che i kikos iniziarno a dire che stavo mentendo, avendo io il catechismo alla mano.

      Tutto molto triste...

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    3. @Anonimo21 marzo 2023 alle ore 16:15

      Ammesso e non concesso che i frutti ci siano, che me ne faccio se vengono prodotti da una congrega che
      che deliberatamente trasgredisce le leggi canoniche, civili e penali? Sono frutti intrinsecamente marci.
      Anche la criminalità organizzata trasgredisce le stesse leggi di cui sopra, producendo molto denaro e se vogliamo anche lavoro, ma a che prezzo?
      Per quanto riguarda il Latino, lo capisco benissimo avendo frequentato le scuole medie ed il liceo prima della riforma; per chi non lo capisse, nel Messale, ha la traduzione a latere ed oggi, tutti quanti sappiamo leggere.
      Ruben.
      ---

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    4. Dice bene Tripudio, ma io non penso che questo Timeo sia affetto da dissonanza cognitiva, perché avrebbe la scusante di essere malato.
      Penso invece che non abbia scusanti chi, deliberatamente, mistifica i concetti per tentare di prevalere.

      Il Cammino è esattamente tutto ciò che questo Timeo ha attribuito ai parrocchiani della domenica e, se "fa bene il Cammino", non può non saperlo.

      "Voi rimanete concentrati alla legge e alla liturgia" dice.
      Ma la legge kikiana e i suoi comandamenti necessari per progredire nelle tappe?
      L'ossessione per la liturgia neocatecumenale, che se non hai la Madonna del Cammino, la croce astile di Kiko, il piattone e il coppone per la comunione, la menorah con le ampolline, la mensa fatta in un certo modo, le panche/sedie a cerchio, tutto il corredo kikiano da riporre negli armadi delle salette, comunità per comunità, le monizioni, le risonanze... non sei un "vero catecumeno"?

      Legge e liturgia kikiana (sulle quali sono concentrati i neocatecumenali):

      1° comandamento: "non avrai altro catechista che Kiko, scelto da Dio per te prima della fondazione del mondo", il Giovanni Battista, l'angelo messaggero...
      2° comandamento: "Non c'è cammino senza obbedienza ai catechisti", tributo di obbedienza cieca al catechista laico (che non ne ha alcun titolo)
      3° comandamento: "provarsi sui beni per diventare cristiani adulti" (nessun catecumeno, nella chiesa primitiva, doveva provarsi sui beni)
      4° comandamento: dare la decima dopo il II passaggio (che non si trova scritta nel catechismo, come diceva Kiko negli anni '70, ma è pura invenzione kikiana, anche per come la spiega)
      5° comandamento: fare la comunione sotto le due specie, con pane azzimo e vino. Guai farla sotto una sola specie, non è com'era nella chiesa primitiva.
      6° comandamento: ricevere il pane in piedi e consumarlo seduti (sarebbe come se alla Messa domenicale ci si portasse l'ostia alla panca e si consumasse lì da seduti)
      7° comandamento: respingere ogni fidanzato/fidanzata che non accetti di entrare nel Cammino (endogamia imposta)
      8° comandamento: bere latte e miele durante l'Eucarestia quando si è rinnovato il Battesimo (questa sì che è una trovata liturgica irrinunciabile!)
      9° comandamento: cambiare mentalità per passare da quella cattolica a quella kikiana (altrimenti ti bocciano ai passaggi)
      10° comandamento: dire una cosa e farne un'altra (che è com'è sopravvissuto il Cammino)

      Frutti.
      Anche gli alberi selvatici fanno molti frutti, a volte più di quelli curati dal contadino. Talvolta questi alberi sono anche infestanti.

      Quindi la moltitudine di noi ex capisce, capisce...
      Aderendo al Cammino credevamo di approfondire, tuffandoci nel mistero dell'amore di Dio.
      Invece ci siamo tuffati in un buio pozzo senza fondo, concentrato su leggi e liturgie inventate da un uomo...
      Marco

      P.S. Ma perché Kiko non scrive qualcosa come il Talmud, legge di uomini, dato che ha così tante leggi e leggiucole che derivano dalla sua personale interpretazione della Chiesa e delle Scritture?

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    5. A proposito della testimonianza del catecumeno che ha passato 4 anni in un RM, credo di fare cosa gradita rivelando cosa succede quando il seminarista arriva al tempo del lettorato, accolitato, diaconato, presbiterato...
      Sono stato responsabile di un'équipe di catechisti di cui, in una delle comunità catechizzate, c'erano tre seminaristi dell'RM della città.
      Intanto, dei tre, solo uno è arrivato a farsi prete. Gli altri due hanno abbandonato in corso d'opera. Uno, in particolare, con diversi problemi di natura psicologica, poveretto. Stava piuttosto male.
      Furono introdotti nella comunità di cui ero catechista perché erano tutti e tre stranieri.
      Ebbene, quando arriva uno dei tempi che ho menzionato, solo il responsabile dell'équipe e la moglie ricevono l'invito a partecipare alla valutazione sull'ammissione. Il resto dell'équipe no, per questo non molti sanno come si svolge. Io, ahimé, ho vissuto questi eventi molte volte.
      Se possono, sono invitati anche i catechisti originari della città del seminarista, ma accade di rado per via della lontananza.
      Ci sono: il rettore, il vice rettore, il direttore spirituale e l'équipe regionale, più tutti i seminaristi.
      Quello che fa le domande, naturalmente, non è il rettore, ma il responsabile dell'équipe regionale, quindi un laico. Tutto ciò avviene nel seminario.
      A noi catechisti viene chiesto se reputiamo pronto il candidato, ma la nostra opinione non è tenuta in gran conto e ci sbrigano in breve tempo. Tanto hanno già deciso, è solo una commedia.
      Fanno le cose in gran pompa, ma non serve proprio a nulla.
      Comunque, volevo sottolineare che parla solo il laico capo équipe e non i preti, che stanno lì in bella parata zitti zitti.
      Quindi mi domando: ma se uno fa il seminario per diventare prete, che c'entrano i suoi catechisti o i catechisti regionali?
      Non è più normale che venga valutato del direttore spirituale o dal rettore?
      Che ne sa un laico, che non ha mai fatto il seminario, se uno è pronto o non è pronto?
      Sarebbe come chiedere al padre se il figlio è pronto a sostenere l'esame di maturità. Lo devono decidere i professori e gli organi della scuola, perché molte volte le persone si comportano diversamente a seconda dell'ambiente.
      Marco

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    6. A Timeo (tutti paleocristiani i tuoi alias?) rispondo che so per certo che invece è proprio la frequentazione del Cammino che aliena dalla grazia. Un neocatecumenale infatti è quasi rassegnato a certe aberrazioni, per esempio al fatto che gli è del tutto impossibile vivere devotamente e concentrato in Dio una santa Messa del sabato sera (la definisco così perché credo purtroppo che possa essere valida) a causa del teatrino continuo inscenato dagli interventi più disparati all'ambone, a partire dalla assurda ambientale, tantissime distrazioni, parole inutili e inopportune, che mettono in moto spesso pensieri poco caritatevoli oppure proprio peccaminosi, ritardi cronici, canti urlati o abborracciati, fonte di vera e propria confusione, sensoriale e spirituale. Lo dico spesso, perché l'ho vissuto: ci si inquina. È triste doverlo constatare, ma sono convinta che la maggior parte delle ecarestie neocatecumenali offendano Gesù e, di conseguenza, non possano che offendere, cioè ledere, anche l'anima di chi vi partecipa, anche se lo fa con le migliori disposizioni d'animo.

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    7. @Timeo
      Per quanto mi riguarda, rimando al mittente la tua pietà. Questo sentimento di superiore (finto) compatimento verso chi ha lasciato il Cammino, come fosse un/a poveretto/a, è ben instillato nelle comunità. Come se chi lascia il movimento neocatecumenale fosse un povero disgraziato, magari ingannato dal demonio, che non sa "cosa si perde", che ha rinunciato alla sua "elezione". In realtà sono tutti escamotage per frenare l'emorragia dei fuoriusciti e far credere ai fratelli di essere nel posto migliore possibile... .
      Infine, non ho mai assistito a una messa in latino.
      Porto

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    8. Ma poi, si rendesse conto di quanto è anti cattolico il paragonare la sacra liturgia alla normativa giudaica, e di quanto suona luterana questa affermazione! La Chiesa non è la Sinagoga, cosa di cui Kiko e Carmen hanno convinto i propri adepti per giustificare i propri errori e le proprie manomissioni.
      Per quanto riguarda la Messa Tridentina (credo che T. si riferisse a quella, ricordo che anche la Messa Novus Ordo può essere celebrata in latino): non è assolutamente necessario assistervi, è una scelta personale che qualcuno ha la possibilità di fare, altri, per molti motivi che nulla hanno a che fare con la santità e la validità di quel rito, no. Posso solo dire per esperienza diretta e relativamente recente (ero abbastanza scettica al riguardo) che partecipare anche ad una sola di queste Messe, rimette tutte le idee al posto giusto su cosa sia effettivamente una Messa, e con che sentimenti vi si debba partecipare; quindi è un'esperienza che, se è possibile farla, consiglio di cuore, per comprendere fino in fondo il fatto che la Santa Messa sia veramente il Paradiso di Dio in terra.

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  12. Il professor Vignelli, l'autore dell'articolo che stiamo commentando, ricorda che la scelta della separazione dalla società e della clandestinità fu per la Chiesa primitiva una dolorosa necessità e non certo una scelta di fede.
    Nessuno quindi può dirsi autorizzato a replicarla facendone addirittura un vessillo e rivendicandola come espressione di autentica spiritualità; soprattutto non può imporla come utile e necessaria per una riforma spirituale della Chiesa, come hanno preteso di fare i due iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernandez.
    Scrive infatti Vignelli:
    "Tuttavia, questo programma di rinuncia, ritirata e nascondimento ecclesiale solleva inevitabilmente obiezioni insuperabili, sia storiche che pastorali che dottrinali.
    Dal punto di vista storico, la prospettiva “catacombalista” si rifà a una “comunità cristiana primitiva” che sembra tratta da certi romanzi, film e telefilm sentimentali del secolo scorso. Infatti, il rifugiarsi nelle catacombe fu solo un ripiego talvolta imposto da situazioni drammatiche, ma non fu mai concepito come vita ordinaria, tantomeno come modello ecclesiale da imitare.
    Oltretutto, l’attuale situazione della Chiesa non è paragonabile a quella di allora, se non altro perché Essa rimane erede e custode sia di un resistente prestigio culturale, sia di un cospicuo tesoro dottrinale, liturgico, giuridico, sociale e perfino materiale, che non è possibile nascondere e non è lecito liquidare fallimentarmente, tantomeno abbandonare al nemico."
    Di per sé la stessa divisione della storia della Chiesa in pre e post Costantino, fatta nelle catechesi neocatecumenali e acriticamente data come un rilievo necessario e incontestabile anche dai nostri stimati interlocutori neocatecumenali sul blog, che deprecano il momento in cui la Chiesa divenne un "fenomeno di massa" invece che vedere nella cristianizzazione del mondo un seg o della divina Provvidenza che a tutti vuole offrire la salvezza, è l'indice di una certa visione ideologica che nega lo sviluppo provvidenziale della Chiesa al punto tale da non avere altra prospettiva che il "battere in ritirata", prima ancora che ci sia una persecuzione anti cristiana patente, attuando già nelle parrocchie il "ritorno alle origini" nelle piccole comunità (conseguenza di una vera e propria eresia come lo fu il montanismo).

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    1. Montanismo è l'acronimo di :

      Mamotreti Orridi Neocatecumenalmente Terrificanti Ancora Necessitano Eretiche Stratosferiche Idee Mastodonticamente Oscene

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  13. Ricordiamo ai gentili lettori che questo blog non avrebbe senso di esistere se il Cammino non si autoproclamasse "cattolico".

    Ricordiamo anche che le "approvazioni" vantate dal Cammino non includono affatto la libertà di straziare la liturgia, inquinare la dottrina, calpestare la dignità dei propri membri, eccetera. In particolare, la "Decima" non è prevista dallo Statuto del Cammino: dunque chi non la dà non sta sbagliando.

    Invitiamo i fratelli del Cammino a provare il Cammino con Mammona: smettete di versare soldi, smettete di dare la "Decima", smettete di andare alle cosiddette "convivenze" (in quanto vi ritrovereste a dover pagare per cose non previste dal tariffario dell'albergo). Il Cammino vuole anzitutto i vostri soldi (anche quelli che dovreste usare per onorare il sacramento del matrimonio), cioè il Cammino è proprio il Mammona di cui vi dovete liberare. E comunque una "convivenza" si può benissimo organizzare in parrocchia - come le festicciole dei gruppi parrocchiali, a porte aperte, ognuno porta qualcosa da mangiare, dunque a costo letteralmente zero.

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  14. @ Timeo che ha scritto: "...Niente, voi rimanete concentrati alla legge, la liturgia..."

    Noi "concentrati"? L'aspetto comico della faccenda è che per i neocat la Liturgia è modificabile a piacere (del Quadrupede h.c.).
    La Liturkikia è intoccabile. Perché?
    Provaci a rispondere, se ti riesce.

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  15. E comunque si dovranno dare da fare per procurare un'altro titolo honoris causa a Kiko, prima che Greta Thunberg, con la sua laurea in Teologia h.c., gli faccia concorrenza!

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    1. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

      Miracolo n. il più canterino

      Kiko ha letto che Cristina Scuccia ha lasciato l'Ordine delle Orsoline per dedicarsi a tempo pieno all'attività di cantante, e alla sua prossima adesione all'Isola dei Famosi. Orrorizzato, ha invocato Carmen e lei, da Lassù, è apparsa in sogno alla Scuccia dicendole che era meglio partecipare a una convivenza del Cammino. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "hermano cardenal, esto interviento es prodigioso. Passi che una lasci el conviento, ma l'Isola dei Famosi proprio no, quindi merita un premio : beatificasion". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con un cofanetto di DVD dei canti della Scuccia e un biglietto : "era meglio quand'era suora, ma non si può avere todo dalla vida. Saludos Kiko".

      e la causa continua.....

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  16. Qualcuno di voi sa cosa vuol dire liturgia ?Grazie

    Timeo

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    1. Qui abbiamo preferito non le discussioni di Alta Teologia Liturgica, ma un paio di concetti pratici e comprensibili anche a un bambino:

      - la liturgia, cioè il culto che spetta a Dio, va trattata come liturgia, cioè come se ogni azione e parola facessero veramente parte del culto voluto da Dio (e lo stesso Nostro Signore ci ha comandato di farlo, perciò è efficace);

      - la liturgia non è un teatrino, uno spettacolino, una recita di fine anno delle scuole elementari, non è un'esibizione canterina, di grattdugia-chitarrelle con battimani e girotondino imbecille, né di Carisma delle Bocche Urlanti.

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    2. Inoltre, qui abbiamo preferito non le discussioni di Alta Teologia Teologica, ma un paio di concetti pratici e comprensibili anche a un bambino:

      - perché il Cammino insegna dottrine "arcane" e ambigue ed eretiche, anziché usare il Catechismo della Chiesa Cattolica?

      - perché il Cammino non ha mai rettificato alcuno dei madornali errori teologici, dottrinali, liturgici, disciplinari, ecc.? (a cominciare dalla fatidica lettera del 1° dicembre 2005, mai superata, mai abolita, ed anzi pienamente recepita dallo Statuto del Cammino).

      La Chiesa non ha mai approvato eresie, strafalcioni, ambiguità. E neanche santoni.

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  17. Piccolo off-topic: su un blog di categoria "tecnologie" il moderatore si è stufato di «Robertino dai mille nick» e ha disattivato i commenti a chiunque non abbia un'iscrizione alla piattaforma commenti Disqus da almeno un anno (qui invece per i commenti usiamo la piattaforma di Blogspot/Blogger). «Robertino dai mille nick» sembra proprio identico agli asini raglianti: cerca solo di disturbare le discussioni e di identificare gli altri commentatori, creandosi un nuovo nick ogni volta che viene scoperto.

    Fra gli asini raglianti che impestano questo spazio commenti c'è un fratello del Cammino che crede che inviando ripetutamente e a diversi orari e da diversi "indirizzi IP" lo stesso commento, prima o poi gli venga pubblicato. A quanto pare non sa che se qualche volta se l'è visto pubblicare, è perché ha beccato uno dei moderatori distratto o gravemente a corto di caffeina. Ma un commento che contiene vaccate di propaganda kikiana già smentite mille volte nel blog e persino nella stessa pagina in cui viene inserito; che riduce le discussioni a una sorta di "scrutinio" insultante per chi non loda il Cammino; che tenta di deviare la discussione altrove, tenta di disturbare, stancare, annoiare, estenuare... non vale la pena essere pubblicato. Qui non facciamo alcun "campionato a chi ha più commenti". E questo spazio commenti non è il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio.

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    1. Supplemento di off-topic: già m'immagino gli asini raglianti correre sul blog citato a dire: «Lei somiglia proprio a Tripudio, anzi, per me lei è proprio Tripudio...» come già fece col don Ariel (autore del libro «La setta neocatecumenale», vedere colonna a sinistra del blog in modalità desktopi).

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  18. Qui si stanno preparando pèer fare il rito in duomo con la vedte bianca, VOI DI BOTTINO QUANTO FACESTE ?

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